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S.

Barbarino - Appunti di Fisica II


Cap. 2
Il campo elettrostatico nel vuoto: II
2.1 - Energia potenziale di un sistema di cariche

Come abbiamo gia visto, il prodotto del potenziale elettrostatico per la carica di un
oggetto puntiforme pu
o essere interpretato come una energia potenziale. Pi
u esattamente
se una carica puntiforme qi e trasportata dallinfinito in un punto ~ri di una regione sede di
campo elettrico descritto da un potenziale che si annulla allinfinito, il lavoro eseguito
sulla carica (e quindi la sua energia potenziale) e dato da:
Wi = qi (~ri )

(2.1.1)

Se esiste un campo prodotto da un insieme di n 1 cariche qj nelle posizioni ~rj


(j = 1, 2, ....., n 1), si ha:
n1
X
qj
k
(~ri ) =
(2.1.2)
|~
r

~
r
|
i
j
j=1
Lenergia della carica qi e:
W i = qi

n1
X

j=1

qj
|~ri ~rj |

(2.1.3)

Estendiamo, ora, il concetto di energia potenziale a tutto un insieme di cariche localizzate definendo energia potenziale di un sistema di cariche localizzate come
il lavoro fatto per formare il sistema stesso ossia il lavoro fatto per portare
ciascuna carica dallinfinito alla posizione assegnata. Quindi lenergia potenziale
di un sistema discreto di n cariche si scriver
a:
n X
X

i=1 j<i

qi qj
|~ri ~rj |

(2.1.4)

Per esempio per n = 4 si ha:


W =k

q3 q1
q4 q1
q3 q2
q4 q2
q4 q3
q2 q1
+k
+k
+k
+k
+k
(2.1.5)
|~r2 ~r1 |
|~r3 ~r1 |
|~r4 ~r1 |
|~r3 ~r2 |
|~r4 ~r2 |
|~r4 ~r3 |

ovvio che lespressione (2.1.4) e equivalente a:


E
W =

1 XX
qi qj
k
2 j i |~ri ~rj |

con lintesa, cioe, di scartare i termini i = j.


2-1

(i 6= j)

(2.1.6)

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


Per una distribuzione continua di carica lenergia potenziale assume la forma:
1
W =
2

ZZ

(~r )(~r ) 3 3
d r d r
|~r ~r |

(2.1.7)

(~r ) 3
d r rappresenta il potenziale nel punto ~r generato dalla carica
|~r ~r |
infinitesima (~r )d3 r situata nel punto ~r . La (2.1.7) si pu
o scrivere:
Il termine k

1
W =
2

d r

(~r ) 3
d r
(~r )k
|~r ~r |

1
=
2

d r (~r )

(~r ) 3
d r
|~r ~r |

(2.1.8)

dove V e il volume occupato dalle cariche ed eventualmente un volume pi


u grande.
La (2.1.8) si pu
o scrivere:
1
W =
2

d3 r (~r )(~r )

(2.1.9)

essendo (~r ) il potenziale generato dalla distribuzione nel punto generico ~r della distribuzione stessa.
Vediamo adesso di presentare un punto di vista alternativo e molto fruttuoso che
sottolinea il concetto di campo considerando lenergia elettrostatica come immagazzinata
nel campo elettrico che circonda le cariche.
Consideriamo la (2.1.9):
1
W =
2

d3 r (~r )(~r )

2
Applichiamo lequazione di Poisson 2 = 4k; da cui (~r) =
4k
Sostituendo si ha:
Z
1
2 d3 r
W =
8k V

(2.1.10)

Consideriamo, adesso, due funzioni scalari e e con esse ci costruiamo una funzione
~ = .
~
vettoriale A
Si ha, per una nota identita vettoriale:
~ ()
~
~
~

= 2 +
~ applichiamo il teorema della divergenza:
Alla funzione A
Z

~ Ad
~ 3r =

I
S

essendo S la superficie che limita V.


2-2

~n
A
bda

(2.1.11)

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


~ lespressione
~ e considerando lidentita (2.1.11) si ha:
Sostituendo ad A
Z 
I

2
3
~
~
~ n
+ d r =
bda
V

(2.1.12)

che prende il nome di prima identit


a di Green.
Data larbitrariet
a delle funzioni e scegliamo = ottenendo:
Z 
I 


2
3
~
~
~ n
b da
+ d r =
V

(2.1.13)

che prende il nome di seconda identit


a di Green.
Attribuendo a il significato della nostra funzione potenziale, si ha:
Z
Z
I 

1
1
1
2
3
3
~
~
~ n
W =
d r =
d r

b da
8k V
8k V
8k
S

Z
1
Come abbiamo sottolineato inizialmente, il contributo di W =
d3 r(~r)(~r) non
2 V
varia se aumentiamo il volume V in quanto fuori dalleffettiva distribuzione di carica,
risulta: (~r) = 0.
Riscrivendo lespressione, si ha:
Z
Z
I 

1
1
1
3
2
3
~
~
~
d r
b da
(2.1.14)
d r =
n
W =
8k V
8k V
8k
S

Possiamo, per quanto detto prima, assumere per V una superficie sferica che circonda
completamente le cariche. Lasciamo, altresi, espandere la superficie S fino a diventare una
sfera di raggio infinito.
ovvio che, in queste condizioni, (r ), per una distribuzione localizzata di
E
cariche, si ha:
I 

~
n
b da = 0
(2.1.15)
lim
r

in quanto, come abbiamo gia osservato, per una distribuzione localizzata di cariche tende
~ come 1 .
allinfinito come r1 e
r2
Quindi:
Z
Z
1
1
2
3
d r =
|E|2 d3 r
(2.1.16)
W =
8k tutto lo spazio
8k tutto lo spazio
Da questa espressione si giustifica il concetto fisico che lenergia potenziale elettrostatica
e immagazzinata nel campo elettrico.
2-3

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


2.2 - Sviluppo in serie di multipoli del potenziale di una distribuzione
arbitraria di cariche
Supponiamo di avere una complicata distribuzione di cariche elettriche, come per
esempio le molecole dellacqua, e di essere interessati soltanto ai campi a grande distanza.
Faremo vedere che e possibile trovare per i campi unespressione relativamente semplice, che e adatta per grandi distanze in confronto alle dimensioni delloggetto.
Consideriamo una distribuzione arbitraria di cariche e poniamo lorigine delle nostre
coordinate in un punto interno alla distribuzione in modo da ridurre il numero di coordinate.
Inoltre questa distribuzione pu
o tutta essere racchiusa da una sfera di raggio a piccolo
rispetto alla distanza dal punto di osservazione.
Indichiamo con ~r un punto arbitrario dentro la distribuzione di cariche (punto sorgente), con (~r ) la densit
a di carica in quel punto, e con ~r il punto di osservazione (punto
campo).

z ..........

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|~r ~r |

~r

~r

fig.2.2-1

Il potenziale in ~r e dato da:


1
(~r) =
40

(~r ) 3
d r
|~r ~r |

(2.2.1)

dove d3 r e un elemento di volume dello spazio in cui e distribuita la carica e V tutto il


volume occupato dalla distribuzione di cariche.
2-4

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


Consideriamo la quantita
|~r ~r | =

1
= |~r ~r |1 . Per il teorema di Carnot si ha:
|~r ~r |

p
r2 2~r ~r + r

|~r ~r |1 = r2 2~r ~r + r

2 ;

Mettendo, dentro le parentesi, in evidenza r2 , si ha:

 1
2 2

(2.2.2)


 21
 21
 
2~r ~r
2~r ~r
r 2
r 2
1
2
1
r 2~r ~r + r
+ 2
+ 2
= r 1
=
r2
r
r
r2
r
(2.2.3)

2

r
2~r ~r
Se il termine 2
risulta < 1 la quantita dentro parentesi pu
o essere svilupr
r2

2
~r ~r
r
pata con la formula del binomio e se + 2 2 < 1 la serie converge assolutamente.
r
r
Per garantire questo basta prendere il punto P sufficientemente lontano.
r2
~r ~r
Posto: = 2 2 2 si ha:
r
r
2

 1
2 2

(1 + )
Quindi:

12

3
1
= 1 + 2 +
2
8

(2.2.4)




1
1 r2
r
r 2~r ~r + r
=
1
2 cos +
r
2 r2
r

  4
r3
r2
1 3 r
2
4 3 cos + 4 2 cos
+
+
r 8 r4
r
r

(2.2.5)



r
1
3 r2
1 r2
1
2
1 + cos +
=
cos
+ =
|~r ~r |
r
r
2 r2
2 r2


 r2
1
1
r
2
=
1 + cos +
3 cos 1 2 +
r
r
2
r

(2.2.6)

 n

1
1X
r
=
Pn ()

|~r ~r |
r n=0
r

(2.2.7)

 1
2 2

Ordinando:

La (2.2.6) si pu
o scrivere in forma compatta come:

dove le quantita Pn (), come vedremo meglio in seguito, sono i cosiddetti polinomi di
Legendre che riportiamo:
P0 () = 1,


1
3 cos2 1 ,
2

1
5 cos3 3 cos
etc.
P3 () =
2

P1 () = cos ,

P2 () =

2-5

(2.2.8)

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


La serie (2.2.7) converge se

r
< 1.
r

Quindi:
 Z

Z
Z
2
1
1
1
1
3
3

3
2 (3 cos 1)
(~r) =
d r +
d r + 2
r cos d r + 3
r
40 r V
r V
r V
2
(2.2.9)
che si pu
o scrivere:
 Z
Z
Z
~r
1
1
1
3

3
d r + 3
r
~r (~r )d r + 3
(~r) =
40 r V
r
r V
V

2 (3 cos


1) 3
d r +
2
(2.2.10)

Lespressione (2.2.10) e facilmente interpretabile.


Z
Il primo integrale
d3 r e chiaramente la carica totale della distribuzione; pertanto
V

il primo termine del secondo membro:


 Z
1
1
3
d r
40 r V

(2.2.11)

rappresenta il potenziale che risulterebbe se questa carica totale fosse concentrata nella
origine. Esso prende il nome di potenziale di monopolo della distribuzione e pu
o
anche essere nullo se la distribuzione e neutra ossia se la carica totale e nulla.
Z
Il secondo integrale
~r (~r )d3 r prende il nome di momento di dipolo della
V

distribuzione e si indica con p~; pertanto il secondo termine del secondo membro:


1
~r
p~
40 r3

(2.2.12)

rappresenta il potenziale di dipolo della distribuzione. Il terzo integrale prende il


nome di momento di quadrupolo della distribuzione e cosi via.
interessante osservare che pu
E
o esistere una distribuzione di cariche che pur avendo
la carica totale nulla pu
o presentare termini superiori di potenziali diversi da zero.
Teorema - Il momento di dipolo di una distribuzione neutra di cariche e indipendente dallorigine delle coordinate.
2-6

S.Barbarino - Appunti di Fisica II

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3 .......
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O ~r

~
R

d r

~r

~r

fig.2.2-2

Per verificare cio consideriamo un nuovo sistema di coordinate con origine nel punto
~ rispetto al vecchio sistema (fig.2.2-2). Sia cioe:
individuato dal vettore posizione R

~r = ~r

~
+R

(2.2.13)

essendo ~r e ~r i vettori posizione dellelemento della distribuzione rispetto al vecchio e


al nuovo sistema di riferimento rispettivamente.
Ne segue che:

p~ =

Z 
~r (~r )d r =
~r

Z

3
~
~
+ R (~r )d r =
~r d3 r + RQ

(2.2.14)

Pertanto, se Q = 0 allora: p~ = p~ .
Un tipico esempio di campo elettrico di dipolo e quello generato da una singola
molecola neutra. Per essa infatti il potenziale di monopolo e nullo e il potenziale di dipolo
per alcuni tipi di distribuzioni di carica intramolecolare come in figura 2.2-3 e certamente
diverso da zero. In generale si trascura quasi sempre il potenziale di ordine superiore
(quadrupolo, etc.).
2-7

S.Barbarino - Appunti di Fisica II

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... e
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............................................................................................................................................................................................
................................................+2e..................................................
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... 2e ....
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.+e
... ...
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... 2e
.....
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..... ................
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...
...
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fig.2.2-3

Lesempio pi
u classico di una distribuzione generante un campo di dipolo nei punti
lontani e quello costituito da due cariche puntiformi di segno opposto separati da una
distanza s.

..
.........
.

+q

s O
.
.........
..

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..............

~r

q............

fig.2.2-4
2-8

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


Il potenziale (~r) della distribuzione di figura 2.2-4 e:

(~r) =

q
1
1
=
r
r

2
2
40
s
s
s
s
2
2
r +
2 r cos
+ 2 r cos
r +
4
2
4
2

(2.2.15)

q
1
1

r
r

2
2
40
s
s
s
s
r 1 + 2 cos r 1 + 2 + cos
4r
r
4r
r

1
1 , la (2.2.15) si scrive:
2


q 1
1 s2
1 qs cos
1 s2
s
s
p cos
(~r)
cos 1 +
cos =
1
+
+
=k
2
2
2
40 r
8r
2r
8r
2r
40 r
r2
(2.2.16)
dove p = qs e il modulo del momento di dipolo della distribuzione; esso e un vettore
orientato dalla carica negativa a quella positiva.
La (2.2.16) e lespressione del potenziale dipolare da noi gia definito.
Sviluppando in serie secondo la (1 + )

21

2.3 - Linee di forza del campo elettrico di un dipolo


interessante valutare la distribuzione del vettore campo elettrico nello spazio, cosa
E
che in generale va fatta per qualunque distribuzione.
Noi particolarizziamo il concetto riferendoci allimportante caso del campo di un
dipolo.
Riscriviamo lespressione del potenziale dipolare:
dip = k

p cos
r2

(2.3.1)

Il campo elettrico corrispondente a tale funzione potenziale e, in componenti:


Er =

cos
= 2pk 3
r
r

E =

p
1
= k 3 sin
r
r

E = 0

(2.3.2)

importante osservare che il tipico campo elettrico di un dipolo va allinfinito


E
1
con legge 3 .
r
Si definisce linea di forza del campo elettrico il luogo dei punti dello spazio
tale che in ciascuno di essi il vettore campo elettrico
e tangente allelemento
d~s del luogo geometrico. Dal punto di vista matematico lequazione della linea di forza
e, in base alla definizione:
~ d~s = 0
E
(2.3.3)
2-9

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


~ la soluzione della forma differenziale (2.3.3) ci
Note le componenti del vettore E,
fornisce le equazioni della linea di forza. Applichiamo la (2.3.3) al caso di un dipolo,
osservando che poiche il campo non dipende da la linea di forza e contenuta in un piano
e quindi il problema e bidimensionale.
Pertanto, in coordinate polari:

d~s = (dr)b
er + (rd)b
e

(2.3.4)

Quindi lespressione (2.3.3) si esprime:

rEr d E dr = 0

(2.3.5)

dr
Er
=
d
r
E

(2.3.6)

che e conveniente scrivere:

Sostituendo le espressioni delle componenti del campo date dalle (2.3.2) si ha:

2pk cos3
dr
cos
= p r d = 2
d
r
sin
k 3 sin
r

(2.3.7)

Integrando la (2.3.7) si ha:

lnr = 2ln| sin | + lnC = ln sin2 + lnC

(2.3.8)

r = C sin2

(2.3.9)

la cui soluzione e:

La (2.3.9), al variare della costante arbitraria C, ci fornisce lequazione delle linee di forza
il cui grafico e illustrato in figura.
2 - 10

S.Barbarino - Appunti di Fisica II

Linee di forza del campo elettrico (linea continua)


e linee equipotenziali (linea tratteggiata) di un dipolo elettrico
00

... .... .... .... .... .4


.... .... .
... ...
. ... 30
330 .. .... ....
....
...
...
.
..
.
3
..
..
.
...
.
..
...
..
...
2
60
310
...
..
..... .... .... .... ....
.
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..........................................
......................................................
........... ...
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1 ........... ...
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.....
....
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.900
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270 ...
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240
120
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.... 150
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210
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0
0 .............
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... ... C=16
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0
0....
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C=4
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C=4
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~
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..C=2
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0..........................................................................................................................................................................................
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0....
0
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0 ..............
0
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.....
......
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. .. .. .. .. ..... .. .. .. .. .. ........

1800
fig.2.3-1

interessante tracciare le linee equipotenziali cioe quelle linee sulle quali il potenE
ziale assume valore costante.
Lequazione si ottiene imponendo che:
=k

p cos
= costante
r2

(2.3.10)

r2 = C cos

(2.3.11)

la cui soluzione e:
Anche le linee equipotenziali sono tracciate in figura 2.3-1.
Dalla (2.3.10) segue che la linea equipotenziale e caratterizzata dallessere d = 0 su
tutta la linea.
Poiche:

~ d~r
dx +
dy +
dz =
(2.3.12)
d =
x
y
z
2 - 11

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


~ d~r = 0 cioe
~ e ortogonale
ne segue che sulla linea equipotenziale deve essere:
punto per punto alla linea stessa. Questo vuol dire che in ciascun punto della linea
equipotenziale il campo elettrico
e ivi ortogonale.
2.4 - Momento torcente e forze agenti su un dipolo posto in un campo
elettrico esterno.
Il modello che scegliamo per illustrare il momento torcente e le forze agenti su un
dipolo e quello di due cariche tenute insieme meccanicamente in modo che la distanza s
fra di esse si mantenga costante.

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+
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~r

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..... ......................................................................
..................................
...............................................................................................................................................
............................................................
......................................
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......... ....
......
+
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.......
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s/2

p~

~
E

fig.2.4-1

Introduciamo il dipolo in un campo elettrico esterno uniforme. Lestremo positivo


del dipolo sara spinto verso destra, mentre lestremo negativo sara spinto verso sinistra,
da una forza di intensita Eq. La forza risultante esercitata sul dipolo sara nulla e se esso
forma un angolo con la direzione del campo (che e anche quella della forza) vi sara un
~ = ~r F~ . N
~ e un vettore perpendicolare al piano di figura:
momento meccanico N
~ = ~r F~+ + (~r) F~
N
la cui intensita vale:
s
s
Eq sin + Eq sin = qsE sin = pE sin
2
2

(2.4.1)

In forma vettoriale la (2.4.1) si pu


o scrivere:
~ = p~ E
~
N
2 - 12

(2.4.2)

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


Il dipolo si orienta con lasse parallelo al campo. In questa posizione corrisponde
lenergia pi
u bassa.
Calcoliamo il lavoro necessario per far ruotare il dipolo di un angolo 0 , partendo dalla
direzione parallela al campo.
L=2
=2

0
0

(F~ ~r) d~ =

F~ d~s = 2

N d =

~ =
F~ (~r d)

(2.4.3)

pE sin d = pE(1 cos 0 )

Prima di concludere e indispensabile scrivere lespressione del campo elettrico generato


da un dipolo nel caso generale. Esso e:
p ~r)~r r2 p~
~ r) = k 3(~
E(~
r5

(2.4.4)

che in componenti e identica alla (2.3.2).


Si noti che la (2.4.4) si riferisce ad un dipolo nellorigine delle coordinate (~r = 0)
Infine e importante osservare che nellipotesi in cui si abbia una distribuzione di cariche
per cui il momento di dipolo e nullo il campo preponderante sara quello di quadrupolo e
lintensit
a del campo elettrico diminuira con linverso della quarta potenza della distanza.
Un esempio e dato in figura 2.4-2.

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.....
.........
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...

+e
............

........................................................................

e
+e

fig.2.4-2

2 - 13

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


2.5 - Ulteriori esempi di calcolo del campo elettrostatico, del potenziale e
della energia potenziale di alcune distribuzioni di cariche elettriche
Applicazioni del teorema di Gauss
In certe situazioni di simmetria, e conveniente procedere al calcolo del campo elettrico
per mezzo del teorema di Gauss.
Sfera omogenea piena di cariche.
Si abbia una distribuzione sferica, di raggio a, di carica positiva con densit
a volumica
= costante.
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a ...
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.......................................O
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S
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fig.2.5-1
ha:

Applichiamo il teorema di Gauss. Sia Si una superficie sferica interna di raggio r, si


I
~ n
E
bda = 4kqi
(2.5.1)
Si

Poiche, per simmetria, il campo elettrico dipende soltanto dal modulo della distanza
e la sua direzione coincide con la normale in ciascun punto della sfera di superficie Si , la
(2.5.1) diventa:
4
4
E4r2 = 4k r3 essendo qi = r3
3
3
Ne segue, quindi, che in ciascun punto interno alla sfera il campo elettrico si scrive:
E=

4
kr
3

0ra

(2.5.2)

Per r > a la superficie gaussiana si prende allesterno della sfera piena di cariche e si
ha:
4
E4r2 = 4k a3
3

per cui E =
2 - 14

4
a3
k 2
3
r

(r > a)

(2.5.3)

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


Nel SI, la (2.5.2) e la (2.5.3) diventano:
Eint =

r
30

Eext =

a3
30 r2

(2.5.4)

Campo elettrico di una sfera piena di cariche


....
1.0
.....
.....
.... ....
. ..
a=1
.. ..
... ...
.... ....
.. ...
0.8
.. ....
...
0.6
E(r)
Emax

0.4
0.2
0.0

...
...
...
...
...
...
...
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.....
.....
.....
.....
......
.......
.........
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..............
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..
....

distanza r dal centro della sfera


fig.2.5-2

Calcoliamo, ora, lenergia potenziale della sfera applicando la formula (2.1.16). Per
questo, riscriviamo i campi elettrici nei punti interni e in quelli esterni alla sfera.
4
Eint = kr
0ra
(2.5.5)
3
a3
4
(r > a)
(2.5.6)
Eext = k 2
3
r
Per la formula (2.1.16) si ha:
Z
1
W =
|E|2 d3 r
8k tutto lo spazio
cioe:

#
6
a
r2 4r2 dr +
4r2 dr =
4
r
a
0
2 Z a


Z
4
1
6 1
4
a 2 dr =
r dr +
k 4
=
8k 3
r
a
0








16 2 2 k 2 4 1 5
1
8 2 2 k 1 5
6
5
=
a + a
a +a
=
89k
5
r
9
5
a

1
W =
8k

"Z

4
k
3

2

2 - 15

4
k
3

2

(2.5.7)

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


che si pu
o scrivere:
W =

16 3 2 2 5
ka
95

(2.5.8)

4
La (2.5.8) si pu
o esprimere in funzione della quantita totale di carica Q = a3 ,
3
16 2 6 2
2
a . Ne segue:
quindi: Q =
9
W =k

3 Q2
5 a

(2.5.9)

interessante confrontare il risultato dato dalla (2.5.9) con il calcolo dellenergia


E
potenziale elettrostatica di un guscio sferico carico il cui campo elettrico interno e quello
esterno sono dati dalla (1.15.7), cioe, in modulo:
Eint = 0
Si ha:

1
W =
8k

Eext = k

2
2Q
k 4 4r2 dr
r

Q
r2



1 2
1
1 Q2
= kQ
= k
2
r a
2 a

(2.5.10)

(2.5.11)

Risulta cosi che il lavoro fatto per costruire una distribuzione sferica di cariche e
maggiore di quello necessario per costruire un guscio sferico carico.
2.6 - Sfera cava omogenea
Consideriamo una distribuzione di carica compresa fra due sfere concentriche di raggi
R1 e R2 ed applichiamo il teorema di Gauss nelle tre regioni in cui e suddivisa la sfera.

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.................
.....................
......................
........................
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R2...
............................................
............................................................
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... R1......... ...
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.. ......
................................................
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......................................................
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......
..................
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..
.
..
..
.......................................................
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............
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......................................
................
.........................................
..
.......................................
...................................
..................................
......
.................................
.
................................
.
...............................
.
..............................
.
.
.
...........................
.
..........................
.
........................
.
.....................
.
......................
.................
............
........................

fig.2.6-1
Per r < R1 segue immediatamente che E=0.
2 - 16

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


Per R1 < r < R2 si ha:
I

Si

Pertanto:

~ n
E
bda = 4kqi

da

cui E4r = 4k



4
R13
E = k r 2
3
r

4 3 4 3
r R1
3
3

R1 r R2

(2.6.1)

Per r R2 si ha:



4 3 4 3
4
2
E4r = 4k
R2 R1 E = k R23 R13 /r2
3
3
3

r R2

(2.6.2)

Campo elettrico di una sfera cava omogenea


.
1.0
......
.. ...
.... ....
. ..
R1 = 1
... ...
... ...
0.8
0.6
E(r)
Emax

0.4
0.2
0.0

..
...
..
....
.
...
..
.....
.
..
...
....
.
..
...
...
.
...
..
....
.
..
...
....
.
...
..
....
.
..
...
...
.
...
..
....
................................

R1

...
...
...
...
...
...
...
...
2
..
..
..
...
...
...
...
..
...
...
...
...
...
....
.....
.....
.....
.....
......
......
......
.......
........
.........
..........
............
..............
..................
........................
.....................

R =2

R2

distanza r dal centro della sfera


fig.2.6-2

2.7 - Applicazione dellequazione di Poisson


Sfera omogenea piena di cariche
Il problema della sfera omogenea piena di cariche, gia sviluppato per mezzo del teorema
di Gauss, si pu
o risolvere per mezzo dellequazione di Poisson:
2 int = 4k
2 - 17

0ra

(2.7.1)

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


scritta in coordinate sferiche.
Poiche, per simmetria, e funzione del modulo di r soltanto, la (2.7.1) diventa:
1 d
r2 dr
d
dr

2 di

dr



2 di
r
= 4kr2
dr

= 4k

r2

4
di
= kr3 + C1
dr
3

4
C1
C1
2
di
= kr + 2
+ C2
i = kr2
dr
3
r
3
r
dove C1 e C2 sono costanti da determinare.
Osserviamo subito che, poiche il punto r = 0 appartiene al nostro sistema e il potenziale non deve mai divergere, la costante C1 deve necessariamente essere nulla.
La costante C2 va determinata dalla condizione di continuita:
(2.7.2)

int (r=a) = ext (r=a)


Per ext (che abbiamo gia calcolato) si ha: ext (r=a) = k
La (2.7.2) diventa:

Q
4
= ka2
a
3

2
4
ka2 + C2 = ka2
3
3

Ne segue: C2 = 2ka2 quindi:


int



r2
2
= 2k a
3

0ra

(2.7.3)

~ = ,
~
~ espresso in coordinate sferiche
Il campo elettrico E
calcolato con il vettore
risulta identico a quello valutato precedentemente.
2.8 - Applicazione del principio di sovrapposizione
Sfera cava omogenea di raggi R1 e R2
Un metodo originale ed elegante per risolvere il problema della sfera cava omogenea,
gia affrontato, e il seguente: il potenziale della sfera cava omogenea si pu
o considerare
come la somma del potenziale di una sfera piena di raggio R2 meno il potenziale di una
sfera piena di raggio R1 .
2 ext

R3
4
= k 2
3
r

1 ext

4
R3
= k 1
3
r

2 int = 2k

R22

r2

1 int = 2k

R12

r2

2 - 18

S.Barbarino - Appunti di Fisica II


Per un punto interno R1 r R2
(R1 rR2 ) = 2i 1e



r2
R3
4
2
= 2k R2
k 1
3
3
r

(2.8.1)


R23 R13
4
(rR2 ) = 2e 1e = k
3
r

(rR1 ) = 2i 1i = 2k R22 R12

(2.8.2)
(2.8.3)

cioe costante.
I campi elettrici coincidono con le formule (2.6.1) e (2.6.2).

Potenziale di una sfera cava omogenea


1.0

........................................
.....
.....
...
...
...
...
1
...
...
...
...
...
...
...
...
...
2
...
...
...
...
.....
.....
.....
.....
.....
.....
......
......
......
.......
.......
........
........
.........
..........
...........
.............
..............
................
...................
.................

R =1

0.8

R =2

0.6
(r)
max

0.4
0.2
0.0

R1

R2

distanza r dal centro della sfera


fig.2.8-1

Fine del Cap.2


2 - 19

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