La Piastrinopenia e la pseudopiastrinopenia
La pseudopiastrinemia o pseudotrombocitopenia (PTCP) una condizione nella quale , in soggetti con
valori normali di piastrinemia (140.000 400.000 /mmm3) si verifica esclusivamente in vitro una riduzione del
conteggio piastrinico.
La PTCP rappresenta un importante problema in quanto spesso causa di manovre diagnostiche e
terapeutiche non giustificate , inoltre , se non correttamente interpretato, il fenomeno diventa fonte di ansia per il
soggetto , spesso avviato ad approfondimenti specialistici inutili e costosi.
Inquadramento
La PTCP venne descritta nel 1969 da Gowland che evidenzi la dipendenza del fenomeno da fattori
sierici in presenza dellanticoagulante EDTA , utilizzato nelle provette per la raccolta del sangue utilizzato per il
conteggio dellemocromo.
Successivamente furono descritte delle PTCP da agglutinine fredde (Wakins,1970) da satellitismo
(Kjeldsberg,1970), da indaginosit del prelievo o da ridotta concentrazione di anticoagulante (Payne,1984). Queste
segnalazioni e gli approfondimenti analitici successivi hanno consentito linquadramento delle PTCP in:
1. EDTA DIPENDENTI
Da agglutinine fredde
Da satellitismo
2. EDTA INDIPENDENTI
Da agglutinine fredde
Non un sintomo
Stabilire se un conteggio piastrinico ridotto conseguente ad una piastrinopenie vera o a una PTCP
Fornire al paziente una informazione utile ad evitare indagini supplementari inutili quando, ad esempio,
deve essere eseguito un intervento chirurgico.
Quando sospettare una PTCP
Tutti i conteggi piastrinici ridotti possono essere potenzialmente inficiai da una agglutinazione in vitro. In
laboratorio tutti i campioni con conteggio delle piastrine inferiore a 100.000/mmm3 sono controllati al microscopio e
segnalati con piastrinopenievera o Pseudopiastrinemia in questo caso il commento che inserito in nota
allemocromo : Pseudopiastrinemia .Conteggio delle piastrine sottostimato per la presenza di aggregati
piastrinici.
Diagnosi di PTCP
Labbassamento significativo dei valori di piastrinemia su conteggi eseguiti a distanza di due ore luno
dallaltro e levidenza di allarmi strumentali e soprattutto la presenza al microscopio di aggregati o agglutinati
piastrinici sono sufficienti alla diagnosi. In questo caso prelievi eseguiti in EDTA e citrato di sodio mettono in
evidenza una differenza nel conteggio e permettono di differenziare le PTCP in EDTA dipendenti ( corrette dal citrato
di sodio) e indipendenti ( non corrette dal citrato di sodio) , il conteggio pu essere ripetuto preoccupandosi che la
raccolta del campione e la sua conservazione sia fatta a 37 fino al momento del conteggio. In questa maniera si
indica al paziente quale sia la modalit di raccolta del campione qualora ci si trovi di fronte ad una PTCP EDTA
dipendente o indipendente .
Dott. Giambattista Volpones