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"I Sindaci della Convenzione per la gestione associata di funzioni relative alla tutela dellambiente ed

alla salvaguardia delle risorse idriche esprimono il loro disappunto e la loro preoccupazione in merito
alla Determinazione n. 268 che il dirigente del Settore Tutela delle Acque della Regione Piemonte ha
approvato il 21 luglio scorso, avente ad oggetto: Aree di ricarica degli acquiferi profondi - attuazione
del comma 4 dellarticolo 24 delle norme del Piano di Tutela delle Acque. Approvazione della
metodologia utilizzata e della delimitazione a scala 1:250.000.
Questo nuovo aggiornamento, che avrebbe dovuto fornire una perimetrazione pi dettagliata delle aree
di ricarica, essendo la prima individuazione a scala 1:500.000, restringe notevolmente larea stessa e la
ridisegna, stravolgendo la mappatura precedente, guarda caso proprio nellarea che dovrebbe ospitare
sia la discarica Riccoboni a Sezzadio sia nella zona che dovrebbe ospitare lampliamento dellimpianto
Grassano a Predosa.
Nel nuovo disegno regionale larea di ricarica si riduce, e contestualmente si ridurr la protezione al
territorio sovrastante; nel documento tecnico allegato alla determinazione la Regione afferma di aver
utilizzato, per definire le aree di ricarica, il criterio del circuito di flusso, ma, per quanto riguarda la
pianura alessandrina, di non aver potuto ampliare la dimensione dellarea di ricarica, come invece ha
fatto in altre parti del Piemonte, perch non ha potuto applicare quelli che chiama criteri includenti a
causa della mancanza di studi idrogeologici di maggior dettaglio.
Ma tutti i dati che riguardano il campo pozzi di Predosa, stratigrafie, prove di pompaggio, modellazioni
di flusso, gi in possesso di AMAG, ATO, Provincia e Regione, dove sono finiti?
Lo studio idrogeologico, pagato dalla convenzione dei Sindaci e commissionato al Prof. Giovanni
Crosta, Ordinario di Geologia Applicata alluniversit di Milano-Bicocca, presentato alla Provincia nella
conferenza dei servizi per la valutazione di compatibilit ambientale della discarica di rifiuti speciali
proposta dalla Ditta Riccoboni, perch non stato preso in considerazione quando Provincia, ATO e
Regione si sono sedute intorno ad un tavolo per la riperimetrazione delle aree di ricarica?
Questa revisione, che potremmo anche chiamare marcia indietro, non fa altro che seguire la linea gi
tracciata dagli enti provinciali ( Provincia e ATO) e dalla stessa Regione Piemonte, i quali, a differenza
di ci che accade in altre Regioni, allargano sempre di pi le maglie di un gi debole impianto
normativo di tutela delle acque superficiali e degli acquiferi profondi.
Sin dal 2012, quando i primi comuni si associarono, lobiettivo principale dei Sindaci stato quello di
sensibilizzare gli enti competenti (Regione, Provincia, ATO6, Arpa, ASL) sullimportanza della falda
acquifera nella pianura alessandrina e sul suo potenziale, chiedendo una maggiore tutela del territorio
sovrastante.
Obiettivo peraltro mai percepito dalle istituzioni, che invece hanno minimizzato il problema con decisioni
e prese di posizione che sempre di pi hanno favorito e favoriranno luso indiscriminato del territorio
della nostra zona, aumentando le possibilit di insediamenti pericolosi che possono mettere a rischio la
nostra importante falda acquifera.
Nonostante la valle Bormida sia considerata ancora ad alto rischio ambientale, nonostante i soldi
pubblici spesi per realizzare linterconnessione tra i pozzi AMAG di Predosa e gli acquedotti dei Comuni
di Acqui Terme, Strevi, Rivalta e della Val Badone per risolvere drammatiche crisi idriche ( che
questanno sicuramente si sarebbero ripresentate), continuano ad essere tutelati gli interessi ed i
guadagni dei privati a scapito della tutela del territorio e dei preziosi beni che esso ci offre.
Riteniamo quindi nostro dovere segnalare nuovamente alle istituzioni competenti ed allopinione
pubblica il grave pericolo che corre la nostra falda acquifera profonda perch il suo inquinamento potr
riscontrarsi anche fra molti anni, ma quando ci succeder non sar pi possibile porvi rimedio.
La visione miope della politica provinciale prevede anche che la Riccoboni possa iniziare a costruire la
sua discarica senza che le venga posto, dalla Provincia che la autorizza, nessun termine temporale per
lattivazione delle compensazioni ambientali richieste, prima fra tutte la costruzione della tangenziale
che permette ai camion carichi di rifiuti, diretti verso la discarica, di non attraversare il centro abitato di
Sezzadio.
Vogliamo che sia chiaro che gli eventuali, ma non per questo meno temibili, danni ambientali che
potrebbero verificarsi saranno irreversibili e dovranno essere imputati a chi oggi non ci aiuta ad

amministrare il nostro territorio e a garantire la salute delle nostre popolazioni.


I Sindaci dei Comuni di:
Acqui Terme
Alice Bel Colle
Capriata dOrba
Cassine
Castelnuovo Bormida
Castelspina
Cavatore
Cremolino
Gamalero
Melazzo
Molare
Morsasco
Orsara Bormida
Ricaldone
Rivalta Bormida
Sezzadio
Strevi
Terzo

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