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Il bosco verticale?

Si cura con le coccinelle

Enrico Camana

8 gennaio 2015

(foto di Enrico Camana)


Migliaia di insetti, uccelli migratori e perfino qualche pipistrello: c questo e molto
altro alla base del successo del Bosco verticale, il progetto verde realizzato a
Milano da Boeri Studio. Il complesso architettonico composto da due grattacieli
alti 112 e 80 metri che ospitano, in vasche poste sui tetti e lungo le facciate, circa
900 alberi, cinquemila arbusti e quindicimila piante tra perenni, rampicanti e da
fiore. Agli "insetti utili affidato il compito di proteggere lecosistema ospitato sui
terrazzi dei 113 appartamenti del complesso.
Lo scorso 19 novembre le torri, terza e ultima parte
del progetto di riqualificazione urbana Porta Nuova
realizzato da Hines Italia, hanno ricevuto
lInternational Highrise Award, un riconoscimento
promosso dal museo di architettura di Francoforte
che le ha selezionate tra 800 grattacieli di tutti i
continenti e le ha nominate edificio alto pi bello e
innovativo del mondo. Tra le motivazioni del premio,
la giuria ha citato la capacit del Bosco verticale di
rispondere al bisogno umano di contatto con la
natura e lo ha definito unidea radicale e
coraggiosa per le citt di domani, sicuramente un
modello per lo sviluppo di aree ad alta densit di
popolazione in altri paesi europei. Il giudizio della
giuria stato accolto con soddisfazione
dallarchitetto Stefano Boeri, che ha commentato: Il

Bosco verticale una nuova idea di grattacielo


in cui alberi e umani convivono, il primo
esempio al mondo di una torre che arricchisce di
biodiversit vegetale e faunistica la citt che lo
accoglie. Oltre al premio ricevuto in Germania,
alle due torri stato conferito anche il Leed
Gold, il pi alto grado di certificazione energetica
esistente.
Fin dalla sua ideazione, il progetto di Stefano
Boeri, Gianandrea Barreca e Giovanni La Vara
ha richiesto le competenze coordinate non solo
di architetti, ingegneri e designer, ma anche di
botanici, agronomi e paesaggisti, come le due
consulenti Laura Gatti ed Emanuela Borio. Tra
le specie utili che abitano il Bosco verticale vi
sono coccinelle, bombi, api selvatiche solitarie,
sirsidi e lepidotteri, oltre a diverse variet di
uccelli e pipistrelli, per i quali saranno preparati
nidi artificiali e mangiatoie, spiega Gatti.
Inoltre previsto che le torri sostengano anche metapopolazioni di insetti
impollinatori che in citt sono in declino a causa della sparizione delle aree urbane
dismesse, i cosiddetti brownfields, aggiunge. Lidea, chiarisce lagronoma, di
ricreare sui due grattacieli un piccolo habitat che contenga piante ospiti e fiori
selvatici, con una variet di specie maggiore rispetto a quella di qualsiasi parco
pubblico.
Prima della messa a dimora,
gli alberi sono stati coltivati per
alcuni mesi in appositi
contenitori, che hanno dato alle
radici la forma desiderata. Solo
in seguito, a marzo 2014, le
piante sono state collocate sui
terrazzi con lutilizzo di due gru
fisse che, installate sui tetti
delle torri, hanno sollevato meli
e ciliegi dal livello del suolo fino
agli ultimi piani. Per le vasche
servivano alberi capaci di
resistere a questo tipo di procedura e adatti a crescere in citt, inoltre per questioni
di sicurezza era importante che fossero resistenti al vento, privi di spine, senza
allergeni e che non perdessero la forma dopo la potatura, spiega Gatti. Oltre a
meli e ciliegi, i terrazzi delle due torri ospitano anche frassini, lecci e ulivi.

Un altro aspetto fondamentale


del progetto quello della
cura del verde, affidata a
operai specializzati e per la
quale, per, saranno utilizzate
anche strategie di lotta
biologica, messe in atto con
lanci periodici di insetti utili. I
lanci sono partiti lo scorso
maggio con le prime 1.200
coccinelle, usate per
combattere gli afidi (i comuni
pidocchi delle piante) e sono
proseguiti nei mesi seguenti.
Per quel che riguarda la potatura, le squadre di arboricoltori del Bosco verticale
lavoreranno dai balconi degli appartamenti ma anche calandosi con delle
imbracature dal tetto, grazie alle due gru. Gli alberi del Bosco verticale sono quindi
un elemento caratteristico delle due torri e questa sua unicit ha influito non poco
sul valore degli appartamenti, che sono stati venduti a un prezzo medio di 8.200
euro al metro quadro. Anche per questo motivo la gestione del verde comune
rimane nelle mani dellamministrazione del condominio, che conserva la propriet
delle piante e si occupa della loro irrigazione con un sistema alimentato da acqua di
recupero.
Questo implica che se, per assurdo, il proprietario di un appartamento volesse
tagliare le piante sul proprio terrazzo, non potrebbe farlo: Ma credo che nessuno
degli abitanti del Bosco verticale avrebbe comprato uno di questi appartamenti
senza condividere la filosofia del progetto, commenta Gatti. Non ultima, va
considerata anche limportanza dal punto di vista scientifico della novit costituita
dal Bosco verticale: La comunit scientifica che si occupa di rinaturalizzazioni e
biodiversit osserver i risultati che otterremo e la nostra esperienza sar
monitorata, spiega la agronoma. Nel nostro caso interessante l'aspetto
dell'altezza delle torri, con il conseguente sbalzo di temperatura. Ci chiedevamo se
saremmo riusciti a far salire
insetti e uccelli fino ai piani pi
alti: per il momento sembra di
s, aggiunge. Oltre alla
comunit scientifica
internazionale per, anche il
pubblico televisivo britannico
potr seguire gli sviluppi della
coabitazione tra uomini e
animali sulle due torri: per due
anni, infatti, la Bbc seguir
levoluzione degli arbusti e
della vegetazione nel
susseguirsi delle stagioni.

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