Migliaia di insetti, uccelli migratori e perfino qualche pipistrello: c questo e molto altro alla base del successo del Bosco verticale, il progetto verde realizzato a Milano da Boeri Studio. Il complesso architettonico composto da due grattacieli alti 112 e 80 metri che ospitano, in vasche poste sui tetti e lungo le facciate, circa 900 alberi, cinquemila arbusti e quindicimila piante tra perenni, rampicanti e da fiore. Agli "insetti utili affidato il compito di proteggere lecosistema ospitato sui terrazzi dei 113 appartamenti del complesso. Lo scorso 19 novembre le torri, terza e ultima parte del progetto di riqualificazione urbana Porta Nuova realizzato da Hines Italia, hanno ricevuto lInternational Highrise Award, un riconoscimento promosso dal museo di architettura di Francoforte che le ha selezionate tra 800 grattacieli di tutti i continenti e le ha nominate edificio alto pi bello e innovativo del mondo. Tra le motivazioni del premio, la giuria ha citato la capacit del Bosco verticale di rispondere al bisogno umano di contatto con la natura e lo ha definito unidea radicale e coraggiosa per le citt di domani, sicuramente un modello per lo sviluppo di aree ad alta densit di popolazione in altri paesi europei. Il giudizio della giuria stato accolto con soddisfazione dallarchitetto Stefano Boeri, che ha commentato: Il
Bosco verticale una nuova idea di grattacielo
in cui alberi e umani convivono, il primo esempio al mondo di una torre che arricchisce di biodiversit vegetale e faunistica la citt che lo accoglie. Oltre al premio ricevuto in Germania, alle due torri stato conferito anche il Leed Gold, il pi alto grado di certificazione energetica esistente. Fin dalla sua ideazione, il progetto di Stefano Boeri, Gianandrea Barreca e Giovanni La Vara ha richiesto le competenze coordinate non solo di architetti, ingegneri e designer, ma anche di botanici, agronomi e paesaggisti, come le due consulenti Laura Gatti ed Emanuela Borio. Tra le specie utili che abitano il Bosco verticale vi sono coccinelle, bombi, api selvatiche solitarie, sirsidi e lepidotteri, oltre a diverse variet di uccelli e pipistrelli, per i quali saranno preparati nidi artificiali e mangiatoie, spiega Gatti. Inoltre previsto che le torri sostengano anche metapopolazioni di insetti impollinatori che in citt sono in declino a causa della sparizione delle aree urbane dismesse, i cosiddetti brownfields, aggiunge. Lidea, chiarisce lagronoma, di ricreare sui due grattacieli un piccolo habitat che contenga piante ospiti e fiori selvatici, con una variet di specie maggiore rispetto a quella di qualsiasi parco pubblico. Prima della messa a dimora, gli alberi sono stati coltivati per alcuni mesi in appositi contenitori, che hanno dato alle radici la forma desiderata. Solo in seguito, a marzo 2014, le piante sono state collocate sui terrazzi con lutilizzo di due gru fisse che, installate sui tetti delle torri, hanno sollevato meli e ciliegi dal livello del suolo fino agli ultimi piani. Per le vasche servivano alberi capaci di resistere a questo tipo di procedura e adatti a crescere in citt, inoltre per questioni di sicurezza era importante che fossero resistenti al vento, privi di spine, senza allergeni e che non perdessero la forma dopo la potatura, spiega Gatti. Oltre a meli e ciliegi, i terrazzi delle due torri ospitano anche frassini, lecci e ulivi.
Un altro aspetto fondamentale
del progetto quello della cura del verde, affidata a operai specializzati e per la quale, per, saranno utilizzate anche strategie di lotta biologica, messe in atto con lanci periodici di insetti utili. I lanci sono partiti lo scorso maggio con le prime 1.200 coccinelle, usate per combattere gli afidi (i comuni pidocchi delle piante) e sono proseguiti nei mesi seguenti. Per quel che riguarda la potatura, le squadre di arboricoltori del Bosco verticale lavoreranno dai balconi degli appartamenti ma anche calandosi con delle imbracature dal tetto, grazie alle due gru. Gli alberi del Bosco verticale sono quindi un elemento caratteristico delle due torri e questa sua unicit ha influito non poco sul valore degli appartamenti, che sono stati venduti a un prezzo medio di 8.200 euro al metro quadro. Anche per questo motivo la gestione del verde comune rimane nelle mani dellamministrazione del condominio, che conserva la propriet delle piante e si occupa della loro irrigazione con un sistema alimentato da acqua di recupero. Questo implica che se, per assurdo, il proprietario di un appartamento volesse tagliare le piante sul proprio terrazzo, non potrebbe farlo: Ma credo che nessuno degli abitanti del Bosco verticale avrebbe comprato uno di questi appartamenti senza condividere la filosofia del progetto, commenta Gatti. Non ultima, va considerata anche limportanza dal punto di vista scientifico della novit costituita dal Bosco verticale: La comunit scientifica che si occupa di rinaturalizzazioni e biodiversit osserver i risultati che otterremo e la nostra esperienza sar monitorata, spiega la agronoma. Nel nostro caso interessante l'aspetto dell'altezza delle torri, con il conseguente sbalzo di temperatura. Ci chiedevamo se saremmo riusciti a far salire insetti e uccelli fino ai piani pi alti: per il momento sembra di s, aggiunge. Oltre alla comunit scientifica internazionale per, anche il pubblico televisivo britannico potr seguire gli sviluppi della coabitazione tra uomini e animali sulle due torri: per due anni, infatti, la Bbc seguir levoluzione degli arbusti e della vegetazione nel susseguirsi delle stagioni.