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GIOVANNI GENTILE Ochee Rie XxV SANSONI - FIRENZE GIOVANNI GENTILE ROSMINI E GIOBERTI SAGGIO STORICO SULLA FILOSOFIA ITALIANA DEL RISORGIMENTO Tersa elsione acerescinte SANSONI - FIRENZE { AL mio Maestro Donato. Jaja pnopnisrh tarTERARIA RORERWATA 898-1943 Stampate 6 Lali PREFAZIONE ALLA PRIMA EDIZIONE Una delle parti meno note ¢ meno studiate della storia ella losoia ¢ quella in genere che concerne U Talia, se ie fog 5 flosoft dela solastica ¢ della rinascenra, che ap ‘artengono meno all Italia che all Europa, e certo itv ono assai poco dai cavateri dalla nasionalita, Onde ac cade che, quando al srgere della flosofa moderna si comincia 4 delineare una distinzione di correnti speculative, che si fossono denominare dalle diverse nazion! europee, nom Si trovi posto, anche nelle sari pid accurate, come la recente del! Hoping, fer una flosofa italiana, accanto alla fran- ese, alia inglese ccc. € 84 dimentica perfina il Vieo, che certo bastrebbe da solo a reppresentare degnamente net ge- erate progresso del pensiro speculatico Fatticita d'un po- polo. 1! Galluppi, i Rosmini e i Gioberti, poi, nom ob pud dire che sian dimentcat, perché esi nom somo stati mai conosciuti. Ma la conclusone 2, che dopo dl rogo di Gior- ano Bruno e ta prigionia del Campanella pare aglt sire nieri che in noi si sia disseccata ogni vena di vero flo Sofare;talché i pocki nomi che, a guisa di stelle rifulgenti 12 prandi énteroalli sur ux clalo coperto di nubi, com ‘aiono qua ¢ la, won riescano a divadare la fita tenehre, che si distende sopra citea tre secoé della nostra storia, Ora tutti sappiamo, 0 almeno docremmo sapere, quanto i sia di vero e quanto di falzo in cotesto. gindisio; ma on tuli siamo egualmente coscenti della responsabilild che oi spetta della parte falea di exso. Abbiam® noi forse con la critica nostra adoperato abbastanca a prosare Fim ortansa dei nostri flosof nella storia generate det pen- ‘Siero? Abbiamo forse da conivapporre alla vsca lteratura, ‘he li stranieri con injaticabile lavoro henno accumulate si mageiori e minor’ flosof de’ loro pacsi, qualche cova, he, non dico Fagguagli, ma le si posea in alcun modo poe- vagonare? Ovvero, quando 8 incominciata anche noi, risorti @ nuova site con la nuova alia, a prender parte 4 quel movimento scientfico di studi strii, im cui leave nasioné of aveoan lasciatt addict di tanto, nel campo della {ilosofa non ci siams forse vlli quasi txt, per imitazione specialmente della Germania, ai sistemi antich 0 stranier: 2 Molticertamente hanwo sertto anche sui noses flosof ‘modern, pik sul principale di essi, id Rosmint. Ma uti, potremmo dire, quest seritord non avevan compreso ‘bbastanza 0 non avevan compreso punto cid che da wna ‘prima critica, dota ¢ severamente ingegnosa, sera dio. ‘rato: essere cod questa ultima flosofa italiana, che li uni ralevano espressione pura e schieta di um nostro pron brio e special caratere 0, come diceeano, del nosiro genio shectlaivo, e Pesrema propageine dé woantchissima filo- sofia talice, continuatasi fer tango ordine ai tradizione dag: Etruschi fino al Rosmsini, secondo # gusts, fno al Gioberti,« gi altri considerasano quasi sna sopravsivensa i scolastiismo nel seco che si era innatcalo fino alle pid ardite costrusioni, — ma che gli ui e gl alirt credecano ‘afatioindipendente ed esranea all axdamento generale det pensiro in Europa; essere invece con queso stretamente conness, ¢ doers! ansi considerare come il fruto del nostro pensiero medesimo di qualche secolo prima, trapiantato ¢ coltivato sot altro cielo. Quel ran fato della cir cola sione del pensievo europeo, che a noi pare AH risttato pit cospicuo, a cui sia pervenuta in Ttaia la 1 i boon igre dato rcentemeate po. L. cae Gerd er Por i Fe Dckenwne CM ie pte Hea (Bent Satdee is) pp. 307 : critica dela nostra storia flosofea, 2 che asrebbe dovulo {issare defintcamene, come un punto fermo, il valore he mello solgimento della flosofia moderna devesi att ‘ure af nostri, ¢ fva essi specilmente al Rosmini, quel gran fato 0 2 stato assolutamente nego, fer son esters capito, 0 nom ha pid attirato Vattensione degli studiosi e inom ha dato loro wn erientamento, for non essersicapito basta, Cost s'd provato insano, che il «Prete di Rovereto» 2 pure il Kant a’ Halia, E in questa riforitura i cri Lcismo che, empre sulleempio della Germania, ¢@ stata ra noi in quest ultimo ventennio, chi ha pensato che fosse tuile in qualche modo rifarsi sul Rosmini 2 E ova siamo arricati a tal unto, che ai questo flsofo non se ne parla quasi it da chi attende seriamente agli studi speculates +3 i fascia che ne tratino e discorrano a lor fosta sepuaci ed avversari, qusti non sempre, ani assai raramente sol- lecti de sol interes del ver, qual troppo intent a di fendere e trope poco ad approfonire la eiica del maestro "Dido gut i, pc on at anc, dt stale ‘prof Hn Du Santo, Lr bot aalls Eagar » ela sino secondo ot Wimint, eonadoratta ruppvs at rie dal sca ‘melas own, ions i epee distin sti el pot Ion pale aca wire de Bots ml ena somina ‘Suit oen aous‘Gpcn del dots pre teens “Chtea: Wma Be alien Phir, det newehsten Jabrianders, Wien, Facey, 188487 ac Sl Gost Geo seo toto Kant fy nin, Wien 88h Dene ‘sit a Pct Cae EE lad t Waal dn, brio ol. XS, abe ver ate te, apc ‘cat dopo ta pina edie questo velugs che tom Pa eae el {Foidare, Adio So tomato vate ad ecaparmi det Resel da Cuber a mi lite pe pms acre Pegaso pre {ip das mera et Renmit (Gaee Exar, tore pal eet ‘2a de svt gran neces, dela ava lente fetid tf Ghee a". a Aiscorsie traltasoni che non son fatlecertamente fer Chiamare Uattensione degli stranier sulle opere de! Resmi Trani, © sentie taluno, iI Rosmini sarbbe fii cono- cinta ed appresrato fuori, in Germania, in Francia, in Inghitera e in America, che presso di noi. Se non che, i om sess che si citano, dicono da sé qual conoscenza del oso flsojo si fossa vantare fresso coleste nazioni ‘Scorrendo, insece, le pubblicaciont pi autorevoli e le ri ‘iste straniere di flsofia, imwano if nostro amor proprio vi cerchereBle quatche volta solo wn juggevole cenno ; ek & degna di mola fa confession fataci qualche ano Ja da uno ‘des pu iltustie doi dei vivenifloso di Francia. 1 quate, ‘tscorrendo del'ntina forma della flosofa del Lamen- tials, accennando alle sfuggila a un'analogia della conce- sione fondamentae dell idea deessore del suo autore ‘com quella che serve di punto di fartenca a wn iluste ‘losoo italiano, poco nota in Francia, Fabate Rosmini»%, aap te, me aust eter te ere ee a See Seal eile wed n Breed, atan, pp zor) mals caro chee vanto' te: Coo Bian en Se Se pe ia dette mmm st ies ica erties ae ‘rome bent revere the, scons Jane, analog at ‘eiffel tat Ste vents gents nal on 3 foment Slsotc'k al danger Sopa von Pg eR Gs dams tt ee foe ies arp anna rine at ‘Socor pola sha tenia pubblensse Proper gui omerasian tli dotnet seo eomne esprimeoa fa speranca di poler preso conoscere com pit precisione la flosfa rosminiana, mercé una tra- ‘azione, che era gid stata intrapresa, delle opere del filosofo Galiano, Ora il prof. Segond, autor ai codesa tradusione, non 100d in francese s2 non la Psicologia del Rosmini : ai sa che la versione del N. Saggio, tenlata nel 1844 dal- Vabate André, vimase a mezzo, E tempo, quindi, che in queso fecondo rinnovamento di studi stoic, per cui viene visorgendo © raforzandosi la nostra cultura, anche noi vipercorriamo con inteno schieta- ‘monte scientfico 1a via che gi8 pur moi, 2 speditamente, ab biamo percorsa aliraereo il campo pid dificil del sapere: rierconriment, che non sia soltanto semplice lavoro erudito, ‘na claborasione d'una piena coscienza di moi slessi, oss Condisione « principio di nuova vita speculative. Giacché lo spivito @ storia, « nepare comungue questa, 2 pit che wm dimezzar quello. Ed ogg, chi guards alo stato delle flosofia in Ialia, non pure come produzione dello spirito distinta dda tuite Le alle avente un oggetio € wn fine proprio, ma lanche @ pints come consapecoleza immanente in ogni ‘vdine di studi (im che consiste la vera vita delta filosofi), ‘nom pud wom accorgrsi dell intima rélasone tra Fassoluto Gijetio df essa la quasi asealula mancanca d'uma fiona coscensa della storia del nostro pensier. Etomite eal Slo ee ota soppy Diario ett GF Pour Dela tht. A'S. monorit Par, Te, ei ame tn Romi lane of marco ee eee Op rat tog Bt Rownial told dni dope nesdava pacevloents Spec che So ple le Gosctlte ia dopate 20 Int vooo prove ‘Rta timo caro P. Cost vaponderebbe "qui: dio, sis (in La flosfa non ha dirito a vivee se nom 2 qualcosa di iverso da tite le scienze particolar ; ce nom 2 una forma ela vita wriversale ¢ quast spivto che penetra e rscald at aito suo tuto it sapere e tute le manifestesion’ del tivitd superiore deluomo. Chi tensa che ella debBessere sollanto patrimonio di dot, now ha inteso nulla della sua specifica natura e nessun conceto 2 stato mai ¢osh euoto, come quello che delta flosofia,togienda al bel corpo suo tute e memira e ridueendola « nulla pit che @ un tronco ‘mato e senza vita, si forma oggi chi vien predicando che ssa debba modellarsi sulo schema delle cosiddete sciemse positive La flosofa 2 forma non contenuto mentale ; ¢ se essa ‘ha pure wm suo contenulo — come certamente Io ha (qesto 20 ipostasi trascendentate della forma, secondo wn conceto della forma o categoria Rantiana, sul quale adbiamo fnsstito nl corso di questo lidre. E perd a chi pretende dalla flosofa la quantita dalle copnisiont concrete, noi di- iamo che ignora che cosa ella sia, e quate bisogno dello shirto sia chiamata a soddisjare, Ma questa forma det sapere, questa coscienza 0 esa stesea formasione, « quindi vite storia, nella quale ogni grado riassume in sé tutti $ frecedenti:'0 essa 2 afatio inconcepiile, Percid flosofa © storia della filosofa sono una stesa cosa; ¢ 1a ricerca uramenteerudita ferde ogni suo valore ¢ pare opera oxiosa ‘sulle fantasticherie trapassate; ¢ dalira parte wn tentative 4 speculasione, che non si fondi alla storia, rimane ed tuto estrinseco alla vita generale dello spivito esi perde fer Paria inascoliato come vice solitaria ¢ insigni- ean Da questa profonia persuasione della necessaria imma nensa delta flosofa nella vita, ¢ della sua essence storice, siamo stati inspirati nella studio det due nostri masgion: {losof, sui quali diaomo quia luce, com aleuni pocki ampli ‘ment, 1d saggio presentato Fanno scorso come tsi di lauren alta Facet flosofica di Pisa, It Rosmini e it Gibertispecularono al tempo dela pid ivace energia della nostra vite nasionate ; ansi, informa ono del loro spivto grandissima parte di quel generale ‘movimento, er cui riuscimmo a stabilize wna forma con eveia della nostra wasionalita, Ma la loro spéculasione, come s'& accennato,vsease poi senza seguito. I Giotertian! acquero ben freso si Rosminiani, i vert, nom accennano fer anco a jare aliretento: ma, come wna volta i primi, esi si sono appigliatt alla parte caduca di quelle epecula rion, atlendendo pin alla ltera sortale, che allo sprito vivifcante, E noi ora fensiamo, che nessun maggior dana ella seuota rosminiava potevatoccare alla floss del Ro- somini, fer quanto grande € since sia il nostro rispetto (anti valentuomini ond'essa si onora e fer quanto viva © spontanea 1a nosiva sinspaia verso chi reece (seb- ene com troppa umilti) a tener desto wn certo ferment nella coscinza religiosa del nostro pacse. Ma le 2 storia vecchias gid fu det che now Hl fedale Senoerate, ma il ri= Ile Aristotle 2 it vero discepoo di Platone e Fichte con- fina Kant pit del Reinhold ; ea nei forse accadrd di trovare il Giobert fia rovminiano del prof. Michele Tardit. ‘Seon che, come Avisotele nom si pud dive il pi eval interprete delle Idee di Platone, cosh neppure sl Giobert, che, come vedrena, wil vero dscepolo di Rosmini, spud rilenere oritco sempre giusto dl rosminianismo, Ma quella sa critica aspettatulavia una insparsale revisione che, ‘er esser tae dacnero, deve cominciaye dal determinare con ogni rigore di valutasione il senso del vevminianivmo ¢ a parte che se me appropri it Gioberti, di guiza che la erica tiobertiana, in cid che ha di vero, viesca uno svolgimento interiore come wna integrasone logica dell stesso rosmni- Questo it tema det nostro saggio, che, aggirandosi sulle ftinense dsl Gioberti cob Rosmini, mira socrattuto a dare wna interprtasione entice del r0eminianiomo in enere, per questa via la rappresentaione della nostra cosciemsa_speculatica, TL eno fine, perlano, & piuttosto critica « teoreico che sarco ; sario 2, im quanto si rf dai gradi frogressici della nostra flosofia nelle sue soriche attinense. Ma of freme che chi legge tenga sempre innans alta mente, che not now aBbiam preteo ai desrivre le vi~ unde della nosra flosoha, né questa esporne puramente semplicemente nell insime e nei particoleri, come si [a dai cosiddeti storied oblittog. Di talt strié, al Rosmins specialmente, non ne son mancali;¢ noi non abbiam volute rifare opera gid fatta. Sb inoece creduto pit opportuno sviscerare questa flosofa, er trarme i succhi fi eta ¢ wravgliarci sui princi fondamentelé dessa, per addi- fare quanta parte presiosa ne debba tuteviaexsee acclla ¢ Iecondata nel nosvo pensiro, se in Talia st owe ripren- dere a filosofare. E perd tavola all interpretasione is conforme alle intnsioni dei nesri due flosof abbiama pre- feritoquellachediscendeva per logica necesita ai loro rin- spits € ferd anche quesle inlenioni abbiemo votulo prima siudiarle ¢ defmirle al lume della storia contemporanca, ida desumerne un preciso ¢ lepitimo crileri, che oh ser visse di norma siewra nella nostre crt Ed ecco la vagione e i metodo, che vlevamo gui dich vane, di tuto sE nostro lavoro, Cacnaons, 5 age 28 PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE Dopo quarantacingue envi (grande mortalis aevi spa- tim’) mi piace vistampare questo libre giovanle, srt 4 Pisa nel 1897 come tesi di lauren in Filosofia fer suge erimento del mio indimenticabile maestro Donato Jaja Da molt anni studiosi della nostra tetteratura, della nostra storia e della nostra flosofa. ne facevano incano ricerca + 4 ne chedecano usa ristompa che io sempre rimandava, ferché vivo era in me it desderio di ritornare com pit vac lida preparacione e pid espero pensier sopra un argomento che aveco vagheggiato com ardore in giovent, ¢ che mi era ‘oi rimasto sempre in fondo al pensiero atiraserso.medi- tasioni e lettre, da cui vensco vie via raccogiendo appuntt material da metere a profit im wn rifacimento del libro, Pensavo infatti di farne wn libro nuovo, append ne acess! aout il tempo: wn libro quae la erescinta esperiensa degli studi me To facewano ragigurare di ta dalla snsoddi- sfasione crescente di quel primo ablozzo sito con foga on entusiasmo ma con preperarions affrclata. FE. verae ‘mente non mi pareva che cosh avanti nepli anni fo polessh rigvesentare quell aidozzo senza prima rimettrel le mani er dive pitt chiaramente quello che avevo volo dire ¢ fer larricchire come asvei potuto 1a documentasione sommaria della storia deta cultura nel cui quadro aveco nel 1899 resentato i problemi flosofc del Rosmini e del Giobert ‘Ma, ahi in andi anni mon ho avtdo mai agio né tempo 4 rimettermi inmanai i sccki libri ele vecchie carte, $8 ui gore’ dovuto lavorare. E perid la rislampa tardava Pure quando mi sono indotto a raccogior in un corpo le nie opere complete, m’@ sembrato che questo Resmini e Gioberti comungue now vi fotesse mancare. E poiché vedo che a viccendere it juoco ai meszo secolo fa, respingondo anti alri interessi sori el ratiespo nel mio animo, now riuscirei pi, mi som sisoluto ad aBbandonare iD divegno el Kibro nuovo fer limitarmi.a riprodurre id vecchio senza lla indrodures che passa allerare il suo caratere oigi- nario. Per una sola pays wm certo pudore mi ha preso Ia mano ; perché non comeggere la forma, toliendone via oscuritd e incerterse di dizione, rolssta ¢ rigetisioni, ix- genital e crudesze dommatiche gl alii diel che mi da. ano noia ogni volla che tornaco a leggere quelle pagine, non @ sacrifsio d'amor proprio che si fossa chiedere a us dauore che abbia now se la fortuna 0 Ja disprasia di ri- Ueggeri dopo quasi mezzo seco, Mi sono bens fatto serupeto i introdurre conceti venuli in me a chiaresze iit tard perché esi avretbera tlio al libro Fumico salore che ud favere, ai uno dei primi ¢ forse pit. signifcatid docu rmenti del visoegio flosofco staliano della vigilia di questo secolo travagiat. Questo valore, dico la veritd, forma ai miei occhi la maggiore atattva di questo Uibyo, nel quale tmi dato di scorgere i prim lineamenti di cert idee informa ale quali foi lvorato ungamente, enucleandole in forma sempre fit sistematica. ‘Anche fer cid che # alone all interprtacone det Roeminé del Gioberti, 0 son rtornato molte volte dal 897 in qua, ‘1 questa materia ; ova oecasionalmente 2 ora ai proposiv, ‘Ma qui ho avuto cura di non mescolare il nuevo col vecchio ; tanto pid che, nonostante Le discussion: ¢ critiche @ cui la sia prima interpretasione ha dato luogo, i, infne, non ho ‘vutoragione di cambiar srada sequel che ponsavo nel 897, To penso ancora, quantumgue non senza nuove rifession’ ¢ woes argomenti, che mi hax conforlalo a tirare avanti fer quella eirada, Nella quale ora pit che mai som pers che oi sia buon cammino da fare, continaando a stuiiare questi Dioscuri dela flosofia italiana del Risorgimento, Le oui oporerestano wna miniera di alte idee, che male wn vexzo inoaso nella nostra recone flsoia lepperina e bile ante viene istigando a meter da parte come flovofa di vecchio stile, eta da spirit tologale ormai percidpassata a moda, IL Rosmini ¢ it Giberti ogg som pid vio che wn secolo 1: pin vivid quando io presi a studiani. Oggi siamo in (grado @ intendenti meglio, ¢ di sontre anche # motih epic ritual ded foro flsofere, quando P Talia doveva farsi una ele per risorgere moralmente folticaments. E ogg siamo ‘da capo. E nan sorremo cero rinunsiare alle eperanse ¢ a3 roposit, che animarono gl Taian di conto anni fa; ‘echt, malgrado tutto, siamo ancora voi; e vita & avvenire, Porid fede, percid pensare, GG. aorte To coke peon eg svene posto nv In pope, Ean se oi sp ith neon, nae pn app ow a ‘Testoper rvisoan @ wat ent dal po Vio A. Bele, (Ques term adsooe rns acted wetappendin che re- copie akon sets dl Gente (apart prima vot ela rita tout op 9,12, © ratampat! i Fromme sore de a, {outs pp tave) in rapeta ale ice me 4 10 io PARTE PRIMA DEL PENSIERO ITALIANO DAL 1818 AL 1830 CChi ha esposto la critica aecurata e ingegnosa del sen- sismo fatta da Alfonso Testa — flosofo piacentino, cui Ja modestia della vita non procaceid Ia meritata.nomi= nnanza e che aspetta tuttavia una pid larga illastrazione delle sue opere e delle sue dottrine — ne’ suoi Discorsé sla flosofa dela mente, ha giustamente avvertto che, questa critica era del tutto indipendente dallas, che, in quel tomo di tempo, ne faceva pure abilmente i Rosmini. E ha pertanto osservato che «il sorgere contemporaneamente in pid parti della penisola e senza che Puno avesse contezza dell altro, di seittori che sentivano il bisogno di date alla flosofa un nuovo impalso per liberarla dalle pastoie del sensismo, indica che questa nuova ditezione degli studi non era frutto del Pensieo individuale, ma effetto necessaio delle condi- ioni dell intera coltura italiana, Riconosciuta la bontd ella nuova spinta impressa alla scienza del pensiero, ‘molt altri filotof si aggrupparono attorno a quei primi, ¢ illustrandone e svolgendone i principii fondamental compirono un‘opera modesta, ma utile e necessaria, perché resero i nuovi germi fecondi per la coltura gee nerale 1 1 Canoano, A. Tt fimo dl anne i Tin Rene . 6, onsite Liosservazione & esatta; specialmente se si limita dalle diverse parti della penisola =, di cui si parla, all Italia Superiore, dove era del resto pit vivo e fecondo il fermento {dal pensiero nuovo nel primo trentennio del secolo, & ‘dove pit nettamente siwengono delineando in quel tempo F-nuovi avviamenti della cultura; mentre Te alize pro vinci, per pi eagioni, che qui non & il caso di enumerare, Tistaghavano nel passato, o maturavano le idee del se- colo precedente. Milano era allora il centro intellettvaled’ Italia, © 1o riconoscevano anche i toscani miglior, come, ad esempio, Gino Capponi. Il quale intoro al 1820 visggiava fuori @'Ttalia, per raccogliee cogniziont che gli potessero fesere utili a promucvere il progresso desiderato nel proprio pacse'. Ea Milano, 0, so si vuole, nell’ Italia, Fen a Aa cba fens eee gs oe a are cen wstine doce! «Frees £ seube ciceiarente: ‘opm aa eae fs ‘nove pot! aot hs iy oar Bit ira aoe a i Sa ae aaselase mig F anime 2 nal seore com quenia digense # ee sf arpalmo Di l,l mn, “Diderat ai Ac Tesra, Piacenen, sae eit deka Fsone Sehageno el Tu tampa sa bo Ce fa Taco): Ota dae 2 a ae ‘eopmnats 2°A noi ssbne patois eho bell stews. Psroha a SERRA hace Gee ee 0° fuinao sense preveatioas @ sl paese pit dotto a’ Tali..» citieen raat ths rene ed ts Sani ies aero ce osu crosERT 5 superiore, di pari passo eal risorgimento flosoico va un Finnovamento letterario; e nell'sn campo e nell'altro la novith delle teorie propugnate solleva un felice contrasto {i polemiche e disexssioni, il quale giova grandemente alla comprensione ¢ alla difluyjone delle nuove idee; intanto che nel resto Italia el ingegni si chiudono nei principii e non ascoltane o non intendono neppure le voc! hhuove, Nell Talia superiore & la culla della filosofia, rosminiana, che rlasume la nuova dirczione delle menti italiane; e non & pereid senza ragione che ad essa rivol- fiamo pid. pacticolarmente Tattensione per dliscorrre ‘ell Tealia, quale act dalla dominazione francese e si ‘venne in ge stesea rcostituendo e lentamente spirtual- ‘mente rformando fin dal tempo della Santa Alleanza Dire Santa Alleanza é lo stesso che dire restaurazione {generale in politica e in religione; quindi reazione contro { prinepitkberali che a Francia dela Rivoluzione i aveva, comunicati, costringendeci dapprima nella forma arti- ficiale delle auove repubbliche, e poi assoggettandoci allunith prepotente dell impero napoleonico. Non si pense perc di solito allopera restauratrice tutta spon- tanea segulta in Italia aglimpulsi dela Santa Alleanza; ‘onan visi penta, senza immaginare nel corso della nostra storia tn violento periodo di regresso. Questo, invece, come ogni fatto della storia, & cos organicamente com- peso, che a guardario in iscoreio dan punto di vista speciale — per esempio da quello del patriottismo libe- tale, come st suole da noi — si rischia di falsaloe lasciar- ene sfaggite il signtiato storic. Tntoro al 1820 nessuno pub negare che in Italia av- venga un moto generale di reazione, che, a guardatlo a un certo aspetto, pare che tenti di soffocare mote idee feconde di oui i Frances! per gran parte avevano recato A. Chananoat, Fone, Le Monae 083, 1, a4 ce, A. Rewwone, 8; Gappon ue ss aaa Hoop 88h pp. Bs. ‘ &, onvme 4 semi fra noi. Ma intanto, in mezzo a questo moto & ‘pre innegabile che nase, eresce ¢ vigoreggia un nuovo sentimento civile che lentamente ma incessintemente conduce alla riscossa della coscionza ¢ della volonta ma- ional; una letteratura nuova, che annunziatasi da prima ‘ol nome di una scuola, ne esce di poi e sovraneggia in ‘monumenti che segnano ‘un'epoca ‘nuova nella. storia letteraria; e infine una nuova flosofa, che avversata sgl nial dag spirtiiberali, vine a poco a poco accolta a quegli stessi che pi generosamente cooperarono al patrio rsorgimento. A questa intima contraddirion, pessuno s' 2 mai proposto di date wna precisa soluzione. Intanto, non climinata, anzi nemmeno afrontata questa ‘iffcolt, che noi, del resto, vogliamo pid indicare che approfondice con Vampiczza conveniente, era naturale ‘che molt, trascinati dal bisogno irresistible della logca, dicessero, verbigrazia, opera letteraria del Manzoni, come Ta filosofa rosminiana, contraria a queiprineipit onde si venivano alimentanda le nuove generazioni aspiranti alla liberta. E se ne son sentite contro il Manzoni, 0 contro il so contenuto poeticof Del Rosmini non si & dett, forse, altrettanto, bonché pur a Tui sien toccate Te sue, perché 4i Toi se n'a parlato meno; ma i due serittori, ad ogni ‘modo, sono intimamente congiunti, non solo per quei vincoli di amiczia che fece di loro un esempio meraviglioso @’armonia fra due sommi intelletti, ma anche e pid per tutta una mirabile consonanza di spirto, la quale non si spiega se non con la storia del loro tempo « TInsomma, col Rosmini non si torna indietr, Un ricco patrimonia ideale # raccogleva dalla Francia resale seat ils terstara de mes in eli opado ial nel vee. XIX, lee pubbl da By Caoet, Napoly, A. dirano, 18072 Si set a iting no en Beane fae nosis » ctoneRTt 7 ‘de secolo XVII. In parte avevano comincato ad arve- ‘arcelo, di qua dalle Api, i nostri serttont del Settecento; jn parte, erano venuti a portarcelo i Francesi ste, i quali, uscitiallora dalla Riveluzione, non si contentarono {i disporre a modo loro Vassetto politico dl nostro paeze ‘ma focoro di tutto per trasfondervi anche le nuove idee, ¢ importarvi il foro costume %. Gia quelle idee s'erano ‘bensl vivacemente © vitalmente svilappate in Francia, ‘teoricamente per opera degli Encilopedisti in pratica ‘oi faroti del 89 ¢ con Ia Dichiarazione dei diritts del- Yuomo. Ma in Francia non erano sorte a tm tratto e come per incanto. E in verita si pud dire che negli ordint ideali la Rivoluzione non import® nessuna innovazione; maturd ensi e comp! un prodotto di tutto intero quel seco, che essa chiude tragicamente: un prodotto che proveniva, alla Francia da uno ssambio ideologico estermo, con isola doltre Manica. La quale d'altronde, secondo Ia critica pitt recente, non faceva che resttuire soto forme ruove quel che aveva gia rcevuto, poiché non c'& dubbio che Locke riprende in gran parte e continua il pensiero i Cartesio, La dottrna riappariva cos! mutata, che non era facile riconosoerla; e ehi ilegga oggi le Letves sur le Anglais (2734) di Voltaire — vera pietra millare nel mo- ‘vimento ideale della Francia nel secolo XVIII — si forma agevolmente un concetto dell'entusiamo con cui li serit- ‘tori pit ascoltati della Francia si sccingevano a rinnovare Ja cultura del loro paese al contatto delle dottrine filoso- fiche e delle scionza inglse. Locke Newton, i due eroi ‘delle Letereinglesi, non partebbe-davvero che potessero vere un grande influsso su quella che sara la Francia, ella rivoluzione, Ma con esi entrava nel pensiro francese ‘uno spirito nuovo: uno spirito di radicals riforma del ‘Masoo, al principe i Mettcrmth: C. Cant, Mont ¢ Tih che fu td, Mince Teena, p20. 8 6, crams pensiero,e di critica spregindicats e razionalistca, pronto a rivestite non pure le dottrine flosofiche, ma le eredenze, Ie tradizion, le isttuzioni, e le bast stesse del vivere so. ciale, Tutto’ si mise in discussione. Il papato perdette ‘ogni valore, La scienza parve tutta da rifere, come la vita. Nessun presupposto o sapere anticipate. Ogni co- gnizione da attingere alfesperienza; ogni concetto da, iustifearsi quind! innanzi alla ragione alla stregua dei suoi fondamenti empirii, Lo stesso empirismo lockiano, criticamente cauto e moderato, in _mano all'abate di Condillac, diventa sensismo assoluto, E tutti i filosof francesidellaseconda meth del Settecento risentono I in- flusso di Condillae; anche quel che come Rousseas meno avrebbero dovuto soggiacervi per le tendenze idea- listche del loro earattere E dalla Francia il sensismo passd in Walia, dove Locke non era ignoto e non poche simpatie gli aveva procurate Yavviamento galileiano della cultura dalla meta del se- colo XVIT alla metd del eguente: avviamento antimetati- sico © antiarstotelic Viera passato con a stesea fait con cu prima vi era passata la flosofiacartesiana, poiché oliralpe essa fu venuta in grande fama; con la stessa facilitA con la quale in tempi a noi pid veini ef venne tualtra famosa flosofia; con Jo stesso vento della moda, cossia con Ia stessa potenza che i nomi cclebrati hanno {generalmente sulla cultura comune. E il perpetuo giuoco della storia, pereui con alterna vicenda le nazioni si scam- biano i prodotti del pensiero come i prodotti dell ‘dustria; e per cui Italia del Rinascimento era stata la imaestra di tutta I Europa civile, Del resto, lo stesso sensismo in Talia, dopo il carte- slanismo decaduto 2 una specie di scolastiea rasionali- stica, dopo gli imparatict malebranchiani e in mezzo al sempre persstente © male svecchiato arstotelismo, era pare un principio di progreso ¢ di rinnovamento del pen- siero, ancorché questo ne fosse ridotto a una speculazione osurst © GIopERTT 9 terra terra ¢ insta a renders conto dle pi vital ese fenze dello sprto amano. Esso tuttavia. ded Tbecth al pensiero, aria alle menti, facendo a suo modo sentire il Gizago gh inveteratt dommatis ¢ la necesita di ana ‘eclasione pia erticamente zion, pid semplice idee, ib affatata con modi comont di pense ¢ 4 sentir 21 senso bens wuotava Io sprto ai ogi contenato rvlgioso morale; ¢ com Ie sue fendezsespresse od iplcte, al materialism faccava la fie e Venera deg" ani Siehé quando questa fede comincid ati destars e qustenepia prorompere in una niova co- seine in ena nova volontdnaziooal, i vacto del Sosismo fa sabito avvertt, la fortuna di questa lx sofa decadée Decade il senso © te congiante forme storiche della cultura italiana, Ela polemica antisensista con Yrannvnsiae di una nuova flosofa, che fa antirancce come antsnsista, onia idealtiea © sprtualsicn, Strnse in natralealleenze con lt polemica che neo steso tempo la mova seule romantica prese 4 com. ttre in Tetteratura contro it traxonale asim, Teast forono.sensist, i romantic, in. generale idealist 0, almeno, spiritualist, Sintomatiea una letera i quel classicste acabbito.e ostinato sense, od * empirco di profession» 0 lokist come a Ie meglio fatbava, che fu Polo Cost alla signra Clementna deg SEntonyinitolta 7 clas e ¢ romanicis dove. quest ultimt son detti «novell Pltont» © il somanticismo € ato per sinonimo di platonismo, come dire, pel Csi, "un mint di sognt edi chimeres.~ Vinonao Monti gran 1 Sent quel seo mediocre io det Meo compo de ie enmpatoa fma ots a arate ae) pe aso fo fondant ena Lack, ratendo topo ea ech eee Gra kn, dhe son it spresne ec PvE Caern Ope tome Fase, 83, Ti, tes corifeo della scuolaclasscista,Vautore del non abbastanza ‘pregiato Sermone sulla mifologia, degna eco agli De dela Grecia di Schiller, in una sua letera del ag novembre 1816, sctive da Pesaro a Giuseppe Acerbi,direttore dell austria. ccante Biblioteca Tatiana i Milano: »Avrete in breve primieramente un balYarticolo di Paolo Costa. intorna 4 cert‘opera metafisica d'un certo mal prete , it quale Dretende che la moderna flosoia abbia fatto retrocedere la ragione, eolpa principalmente di Locke e de’ suot se- sguaci, Peticari ne ha sentita in Bologna Panalist critica fatta dal detto Costa © mi accerta essere seritta sapien- temente 11 sensismo di Ugo Foscalo & particolarmente famoso, perché combattuto nelle conseguenze pesimi- Stiche risonanti ne’ suoi Sefolri od echeggianti nella celebre orazione Dellrigine ¢ deufiia dela letieratura, a uno de’ primi sertti del nosteo Rosmini, il Sageio sulla speranca, Nel quale la reazione alla corrente del secolo anteriore comincia gid ad acquistare quella consi ppevolezza, cui sempre pit ende il luogo nelle succesive sritture Ia prima natural veemenza del bisogno reigioso| fe del sentimento anelante at risorgimento dello spiito sul senso. E git in questo saggio & quello sguarco pene- ‘rante, che risale fino alle pit remote scaturgint delle Hee, ¢ gui mete nado Te orig sess del pssh mismo foscoliano», So Es ate as tag ia. Antlogia del ¥6 agosto 2896, p. 330; e pal in. Studi ¢ hose, ar Re as a Sb iad ent dele ta ‘quando fa inserito tel 2" vol, deg OpuscolAlosoes, Craditte Bs. a ete eae in eee hom aS oan ar dre re a el Leopardi ipetono tutti che Ia sua dolorosa inti ione dalla vita trasse la prima origine continuo ali ‘mento dalla flosofa sensstica del sacolo XVIII, Molti vi aggiangono, e giustamente, non trascurabili cagioni soggettive; né a torto ehi riconnette il pessimismo, cos, el Leopardi come di altri serittori suot contemporanel 4n tutta Europa, alle delusioni succedute @tante sperance teorie ottimistiche del see. XVIIL quando si trasoro i conti dei resultatt dela Rivoluzione frencese ‘Ma tutti gi studi sul pensiero del Leopardi» hanno messo in chiaro le strotte relazioni di eso eon la filotofia fran- ese sensista,razionalista, materialista del sec. XVIII, F. Ja sua concezione seientifica della vita @ rigorosamente raterialistica, quantunque contraddetta dal sentimento profondo del poeta, in un tragico e pur dolee e iillico contrasto, che @ il segreto della poesia leopardiana Celebre la sua triste satia (nella Ginesira) delle cmagni- fiche sortie progressive» cantate dal Mamiani. Parole, ‘come annotava ironieo To stesso Poeta, «di un moderna al qualed dovuta tutta la loro eleganza +. Ma non altret- tanto nota la profesione di filosofia sensstica e mate- rialistica che egli fa ne’ Paralipomeni, degli anni estremi della sua vita, quando pid) maturo era il suo pensiero ¢ pit consapevole de’ propriprineipiie dl proprio carattere Non 8 flo se non unsrte 1g gaat dco che Tuomo'8inato 8 Sede ren guobveia fae fone pepo ala Bn’ cope 1 SUE sel di he ine eal suo seneagecrs ican cue Son gue pi me Togs 1 A, Buc. La loa dl Iie, Metin morale — oust ia era peta, eee ia eae ‘eB rere pare A Cesarean If Seat ¢ pense more enka Meo 0 oe 0 par outline quan fe ite ques ape Ee poser ee Grok Livre Vigo, p75 Ae tel ne ee SCT a Perera raae Side fone lace f# trea aP bass, Cid &, come ognun vede, quella losofia del Settecento, contro la quale mal sofiri il Poeta Torgoglia dei nuovi sapienti: quella seria © eoraggiosa flosofa, innandi alla ale nostra arts, appena aevista oF Cutie pisses cho pi mane, Non.era pessimista Gino Capponi, e molto, sopra tutto in gioventi,sconfidd che si potesse ottenere pei miglira- ‘enti moralie eivli dal progresso e diffusione della eul- tura, E nel x819 andava disegnando un suo Proget di iomale, da pubblicarsi in Firenze (la cittadella, si badi del pit sordo classcismo* ¢ almeno del pid riluttante © dispettoso antiromanticismo). E in questo Progetto cost rotava il suo concetto per la parte da riservarsi agli seritt fllosofc: « Della flosofia, si eonsiderino le apy cazioni alla cognizione di noi medesimi e alla. morale pratica (qui si viffaccia il veechio concetto efceroniano ella filosofia, ereditato direttamente da’ nostri uma- pa sonora V*Stocean, Ele Pen de tena SEE Se Sgr el ela i ate Sela"qoent toes dl Bagasse es ai Sacer Poioaata in invore Gt Net de Stic sosunet © GIOMERTI 3 iat], e non le asteuse speculazioni professate dai filosof tedeschi, e poco fatte pel nostro gusto. Da tanto mate- rlale di cognizioni dovrebbesi almeno avere imparato che cosa non bisogna studiare. Non & ora pid tempo di far sistem; ora che si esige per ogni proposizione isolata tun rigoroeo appoggio di fati, e che siste una filosofia, sperimentale potente nel dubbio, ma terribile per di struggere Ia securith presontuosa degli altri, Pero seguitl sempre la sana e gindiriosa seuola di Locke, © ‘que flosof ingleste frances i quali ne hanno conservato Tordine e il metodo del ragionare, anche dove ne hanno abbandonato in parte § princpi» ‘Vero & che il Capponi per suo conto aveva detto addio ‘da qualche tempo alla filsotia, come scriveva nel 1834 ‘allamico florofo Silvesteo Centofanti. Ma il Capponi ‘uttavia restava sempre il pid cospicuo e caratteristico rappresentante della Toscana del suo tempo. E con Tui ‘Sappaiava Yamico suo, venerato come testa. filosofica podeross, oltre che raro ingegno poctico, Giambattista Niceolini, del quale dovremo riparlare pit avanti; ma vogliame qui cordare Talterzast& Alosofica, con cui, contrastando per Firenze ¢ per la Crusca agli attacchi ella Proposia montiana, lamentava, in una sua lettera {el 20 luglio 2825, che in materia di lingua non si conosces- sero eterne e sane dtrine di Locke, Condilla, ec. », ‘come a dire i prim elementi; e vogtiame anche ricordare 41 tristo concetto che aveva del Rosmini e della sua fl sia, nonché Ia « forisima avversione» contro tutta a seuola neoguelfa 1 Prope orate (Londra, decee 180) paca sana Eee Lee dt. Cappon Henn, Le None Pat i a i BA Natit, Rnd dat wie « date epee a GB. Nia, ise Le Abus, 1g, Ih, 6398 8 4 6 came Tstruttivo & a questo proposito cid che osservava un siovane filoofo francese J. G. Farcy, alanna del Cousin, = quello stesso cut questi dediod Ia tradurione delle Leggi platoniche, quand’egli gi era morto, ancor troppo Biovine, nelle giornate di luglio, alla press delle Tuileries ‘en eombattant pour les lois». Nato nel 280r, aveva sli ‘ventisei anni, quando venno in Italia, fermandosia Firenze, dove il Lamartine, ambasciatore francese presso il gran ‘duca, lo presont® nella ii colta soreta ittadina. Di qui ‘gli Setive al Cousin it 7 aprile 1827, meraviglato di ti ‘rovarsi quasi a Parigi a tanta distanza dalla patria spettacoli,giorali, café, biblioteche, gabinetti letterari offrono a lui tutto cid ehe ha lascato lassi, fino al di ‘gusto. Gli sembra che in Firenze I’ Italia ¢ gl Ttaliani non si riesca a seopritli.« Demeurer & Florence, c'est peine sortir de Paris; spectacles, journaux, eafée, bi Dliotheques, eabinets littérares, fours des nouveauté, fon y retrouve tout ce qu'on a Iaiseé libas, iusqu'au ‘digoat. L'Ttale et les Ttalens se perdent; le deluge Gtrangers qui y viennent chercher Ia vie ‘confortable ct qui y vivent entre eux, ne communiquant guire avec les habitants que dans certaines maisons, qui sont 1A comme un champ neutre, et les Ialiens ouvrant bean- coup moins facilement leur intérieur & ceux qui vont et qui viennent par leur pays». Tuttavia, «en fuyant les Frangaisy, scrive il Farey, j'ai rencontxé quelques Italiens Instruits, qui ne se trouvaient eux- mémés & Florence que ‘par accident. Is connaissent votre nom et rien de vos ‘oeuvres, Is ont entendu parler dela réforme philosophique qui stessaye chez nous (la riforma iniriata da Royer- Collard continuata con tanta fortuna da esso Cousin); et sur le sel soupgon de Platonisme et de spiritualism, ils Iaméprisent profondément. J'ai eu occasion de m'aper- cevoir que Ja plupart des Ttaliens en sont & ce point ‘Le sovfle physique a soutTé aussi fort ici que chez nous, fet crest de chez nous qu'il y a pénétré, L idgelogic, la nosutet & ciopeent 15 dantropie et la statistique accomplisent Te etcle 2 conaisanee eae ch phosphigoes; at che mate, elt qui 'a dit cext M. de Tracy: i oUsent Sf sen nourzot. Is parent aust de M. de Granda, mais pltht par out Ils ne savent de i philosophic Femstise que, le tom, ete vont pas meme Jusqul M. de Laromigite. Dans ett connafcanceeceteado- tation cxcloive dun sal syste ste songet sale tment pos au doute, commencement de la sagete. En paltgue, comme des hommes dont la pratiqae was Entra eo systimes, et A qh ce quis ont devant its yeux doone de Fhamear, jet al trouve 8 toss les tate atts des premiers frp Ge note elton, fie langage dan pon pls ins Non's pteebe fare stato pb fedle di quel che tose le tee Hosofche dosnant in Toscana, spe tment in Firenze, Vis er ancora pili nel scala Gteimottavo; in etteratra on af andava pi im i cssismo, «J'ai coma — continua i Farey — Glcues personnes qu cooperet ba redaction de T= Ato Ea tenance en est tout & fait asi, pour pater le langage rps. On it beaucoup de bien de Ae Viewseansreactear en che, fort str mis lite dane Tancen syatime, et ne volantentendre Hin de ex qu sappells innovation, Les aues tnt bien ‘dupests A quelques sates po renoaveler et raninet tn peu les formes extrieures de la pose, par exemple ul consentent A trower ates; mais pour Tepe de Filwopbie sprtuaste et release qul sy dntodut pout les dans un pew baardés dT Immagiaation rf- ‘eos pour cette nouvelle lange potiqu pts intine, ps profende dans le sentiment et souvent moi arBlee ane espreson, is comprenent 2 peine tut da, 1 ai Me Vis Conn, owe of ox compontaie par J. BA rade Sea asa Rae eg Se eee 6 o. caw, ct ce qu’ ile en apergoivent, ils sen moquent J'ai vu aussi fque cest pour en on aflire d'amotr-propre national, et qu’ ils y voient une autee sorte de conquéte desbarbares du Nord. Hs gémissont d'apprendre que la France, avec fui ils ont vraiment tous fait amitié du fond du coeur, ‘out ils regoivent volonticrs les exemples, en se défen- dant en paroles contre les prétentions qu’ ils Ini trouvent |ATempire de toutes chores, s'engage dans ces nouveatés, parce qu ils ne se eentent plas appuyés, et comprennent uel les entrainera malgré eux. M. Manzoni a peu de cxéait auprés de pareils juges, et pour parler du genre Iyrique, of on le dit supérieur, is le trouvent souvent incorrect, inintelligible méme dans expression; d'une hharmonie fort grande, sans doute, mais trop facile dans ‘e5 moyens, monotone, et trts loin de lharmonie riche et varige des grands maitre. C'est pour eux un beau talent naturel, perverti par de méchants exemples , — Osser vazioni fini ed esatte, che abbiamo voluto riferre per disteso, perché ritraggono mirabilmente lo stato generale delle menti in Toseana; ¢ Ia connessione che quivi cost facile a notare tra T inditizzo flosofico e i leterario, T quali non a caso corrono parallel, Ma quel che @ un fatto generale in Toscana, altrove non & di minor signfieato nei singoli scrttor, poiché si tipete, si pud dite, costantemente, Si pad citare anche Piotro Giordani, classicista anche Tui de’ pid) avversi ad ogni novita leteraria, rleggere quel che il Gioberti scriveva di lui il 25 maggio 1841, al Massari in oceasione 4 certi giuisi det ilosofo stl Leopardi: « Comincio a exedere che il Leopardi non sia in questo caso che un sex plice pretesto; e che il povero Giordani la. voglia meco perché Je mie opinioni dissentono dalle sue. 1! Giordani che nel Panepirice a Napoleone tocea il moda com ex i eelabro distilla il pensiro, e altrove chiama magitrale tun libercoletto del Condillac, il povero Giordani’ mate- Flalista e furioso contro le dottrine eristiane, secondo Ia osuiet & GlowERrt ” ‘moda che correva cinquant‘anni fa, dee essersi avveduto che in Franca, in Italia e altove la miseredenza rabbiosa ron @ pid in corso, ei santi padti del secolo dciottesimo sono eaduti da quel’ imperio che avevan sal! opinione; il che dee renderlo di mala voglia contro di noi Classiismo in arte e sensismo o leckismo in slosofia pare non si potessero scompagnare. Dialtra parte sanno tutti (ab Jove principium!) che il Manzoni, il pid grande romantica italiano, f¥ un avversario dichiarato ed at- tivo del sensismo, un vero platonico, come diceva Paolo Costa, anzi uno schitto rosminiano; checché si sia arzi- fgogolato del suo rosminianismo, glungendo perino a Sorgere nellautore delle Ossersasion’ sulle Morale Cat- folie © del dialogo Dell Invensione, sotto la scorea dele ideaismo rosminiano, sto per dire, il pid puro e il pi Schietto positivism, Non importa. poi, se, ragionan allo stesso modo, si possa anche fare del Rosmini un posi tivista, e che positivista! Certo che il Manzoni vide net- tamente Ia parte essenzialmente nuova del rosminia- nism sul sensualismo; e it dialogo Del! Invensione di ‘mostra con quanta consapevolezza gli abbracciasse ill sistema dellamico, verso il quale I ideologo d'una volta, degli anni giovanii, passato poi, attraverso influenze siansenistiche, al pit puro cattolicismo, e a un profondo reso sptitualistico della vita, era naturalmente at- trato dal bisogno di dare una forma razionale e sistema- tica alle sue intuizioni morali e reigise. Ma intorno al sio, ei fono altet nomi, minori ma pure storicamente significativi, da riordare. Quello di Hermes Visconti & ricordato soltanto come uno de” principal fautori e propugnatori dat romanticism, delle cui t- agi a aa sre stem ee ‘Gl Ghoeans vod le Leer tneie dV Great PG pb, da Cant eerie gr mae Geese ea ee oe ah cer av rata ig a ela a che trattd in apposita serittura, che & delle migliori di ers; ma andrebbe registrato filosoa, per certi dimenticati Sagei flosofci, dove, prima ancora che venisse a luce il Nuvo Sagaio’ del Rosmini:, trattando fra Yaltro Del ‘rodioma agitato nelle seule idologiche, come Fania umana ‘iscofraFesistenza dei corp o Dell origine e dela progression formasione delle idee nella mente del oma © Della novione 4 causa 3 con snalis spesto acute © ingegnote si allon- tana dal sensismo, allora sempre in flore grazie allauto- td di cui godovano scrttori come il Gioja e il Romagnosi. Tl quale, infatti, ne diede un giudizio slavorevole net siomale, donde & quel tempo ponteficava, la Bibliteca Maliana. Ma lo stesso Romagnosi, che partegziava per la seuola romantica, non era poi quel fedele e conseguente sensista che si crede e che si ripete, sebbene egl rifuti aperta- mente di dirsi tale Certamente, in quella sua esposizione el Kantismo, sertta a proposito delle Letere flooficke 1 EP nr ta imate coli 4.8 come sis nae ein el Houma) ela fale ques, yppness ‘Shears dia letra di mace defcs contol Tele; © in'eerta' steer tan, speniments 9 quent pri tg a por saner al sre tues Gla dain rpm nie se Ti Veo we cer romani snake im lena. Qui sve ‘pint qu vos svee des Aue et de we Cue S Sento Mont 2 Ges" grando omnes” Ata bogoo beure Devt tre otals eh aes Ma Bap i at us ai Showr ates, AY. Conse, svc ees 1 ge Tal prove sale fs evdee een yee aan socndo Vint, mle ope (ga comiocltn sul slots ateaea taclando Kant dca go {Ehave opal ee cont seen cnarersn C2 ibe on ‘ise. oswist & Gtonentt » {del Galluppi * mostrd bene di non aver compreso Kant, rné punto né poco, Ma anche Tut senz'accorgersene, 6 flmeno senza confessarlo, ammise nella eognizione qual- cosa di a priori, avente funsione ordinatrice rispetto alla materia forita dal senso; sebbene questo concetto rimanga in Tui oscuro ed involuto, alla maniera con- sucta di Ini. Ma la rottura di questa maglia nel sensismo romagnosiano non sfuggl allocchio acuto del sto concit- fadino Alfonso Testa, nella critica che del Romagnosi fece ne" suoi Discorsi sulla Filosofia della mente, Dove ‘contro Giuseppe Ferrari, a giudiaio del quale il Rema- ‘gnosi xoltrepassd ben poco la filosofia del Condillae, ed andi Ia complied seriamente con inutili rapport e pos! ioniastrattes, prova che « Romagnesi, avendo proclamato le intimitd vasionalé assole, si licenziata da Bonnet © da Condillac; che questa proclamazione non & meno che unaltrafilosoia, sebbene possa non sembrare ai mol- tissimi, Solo aggiungeremo che, come i vecchi innamorati, Romagnosi si volge ai primi amori; e si vede in Iui, per usare una sua espressione, che la verita patisoe di forza, Ma il vero vince Vaffetto; ed egli @ trascendentalista, sebbene un pot mal volentiri Le Late won, cm’ no, in Masi, Papal, 127 E i Womagnal ne eto Yesasouw’ er plea Bes irc io cme dere, ei ms ‘ele Opereflsoehe ee «isles CD, Romagna, eon emerson aia be oe Mane, as, rp sy, “convents in ab tol Cabin, Op i to Rend, Acad. Lined Selly gm, oo: e 1 Rani 0 G5. Ramapo i fi Se aged ts NDilera tp. 6 alton Ta stem erie: + Romgaoe se abandon cle Byenet ace ue Vasu onda coe el he, aot confewaio partmenten (et vat epg et lao, qu. eh Pot que velo a Tot tease ‘ancora da studiare; vedi intunta lo omervations del Pazar (Essar ser TR dee Pho’ ow Fae ou 2 se a0’ eegh el coe ‘Blo d'Romageed, ot ipoote tal Fontaine, Sl st ol, Strano Se, fo" E quando diremo della formazione della mente di Vin- cenzo Gioberti, che si pub prendere come un esemplare Gallo svolgimento del pensiero contemporaneo, vedremo el pari come fossero armoniosamente congiunte nel suo intlletto 1a teoria Ietteraria det romanticismo ¢ quella Slosofea del platonismo, come anch’egli amava dire. E 'intende che questa connessione tra il movimento Tetterario e il filosofico non era semplice caso. E ei) sark chiaro quando sara fatta anche per ITtalia quella storia det romanticismo, che,a tut'ogei, malgrado tanti studi e mo- nograiee bibliograe, si desidera, © quando sarsnno per- tanto illuminati i prineipi e Te ispirazioni fondamentali 4i questo movimento, di eui mal si comprende ed apprezea importanza se ad ogni costo si vuol considerare come un'appendice del romanticism di altri paesi, 0 comunque si voglia ricereare in Ttalia analogiee simiglianze con gli avvenimenti Ieterati di oltrlpe; ovvero, se To storioo 5 lascia sfuggire le caratteristiche proprie di un fatto storico che pud essere facilmente assimilato a fatti con- generi d'altri tempi, se non si tien fermo alle sue speci fiche differen, Giacché quella seducente curisith de’ precursori ¢ de" precedenti, @ intervenuta anche questa volta a recare tun po’ di Tice, ma anche un po’ di pregiudizo nella ‘questione del romanticismo; e dave prima sera pensato che eotesto moto di riforma letteraria fosse un fatto {el principio del sec. XIX, non sono mancati recentemente critii valenti a sostenere che gia molto prima era eomin- cata Ia ibellione alle regole tradizionali; che gid nel Setteoento non pocki arditi ingegni avevano chi. pid chi meno chiaramente © consapevolmente accennato © talora svolto idee ¢ teoriche, venute poi in maggior grido nelf‘ardente dibattite provocato ne’ primi deeenni del secolo seguente. E da altri si @ corso inditro fino al Cin- quecento, ¢ pid in 18 al Trecento e poi bet bello fin alle stesseletterature classiche per mostrare come il bisogno i sifarsi in arte dall ispirazione sincera e immediata Sa stato sempre sentitoe affermato. Certo, ome negerlo ? Nulla di nuovo sotto il sole. Ma non si pud neppure re- vvocare in dubbio che il medesimo bisogno dello spirito come questo di abbandonare la tradizione, di mettere da un canto i modell e le norme levate dal fatto e on de- sunte da’ princpii e concetti razionalmente stabiliti, di sifarsi dll isprazione diretta, per Vart, dall osservazione propria dellsperienza e dalla propria mentale elabora- ione, per la scienza — Io stesso bisogno dello spicito, viaflacciandosi in diversi tempi, come in diversi laoghi, ‘vi acquista impronta e sembianza speciale, e notevolmente si differentia. Basta questa semplice osservazione, senza aggiungere tutte le altre che si potrebbero fare e che sono ‘ovvie, a farciconvinti che il moto romantica che si svi Iuppe in Italia nel secondo decennio del secolo, puravendo non poche note di somiglianza con idee espresse © pit 0 ‘meno diffuse in altri tempi e pur avendo ricevuto inne- abilmente impuls ovcasionali da controversieletterarie fed esempi forestier, & un fatto strettamente congiunto con Ia storia spirituale italiana del periodo della Resta razione, quando comincid a fermentare, dentro la seorza, della reazione, uno spirito nuovo di progresso e di ibertd intevore ¢ civile. Storia caratteriszata dal risveglio di quelle potenti energie morali, che contro i propesiti e contro Yopinione degli artefei della Santa. Alleanza de vvevano preparare un fatto di tanta importanza e orig nalith storia quanta deve esserne riconosciuta al. Risot- gimento italiano. E in questo complesto ¢ unitario movimento storico romanticismo letteratio e idealismo flesofica si trovano ‘ad essere intimamente congiunti fast in un solo pensiero da due motivi fondamentai: uno politico e storico, che Pub esser designato col nome alfieriano di misogalliomo; € Taltrologicoe ideale, che si pud definite per quella ten- denza iberale che @ una delle tendenze dominanti, se ‘non quella predominante © pit sigifcativa del periodo i raccoglimento suecedato in tala alla eacciata del Fran- csi, © i orientamento e riordinamento morale, Marea franeese avevano infatti ia Talia cost il logoro sensismo degli epigoni di Condillac, che in Francia aveva naturalizzato semplificandolo secondo il genio de’ suot ‘connazionali Yempirismo di Locke; come ‘il rigido clas- sicismo, al quale i novatori italiani si ribellavano; poi- ‘ché anche il clasicismo, nato dal Rinascimento italiano fe dalla rielaborazione che i nostri fecero della Poetica 4 Aristotele, in Francia era stato codifiato dal Boileat eillustrato dai grandi serttori del tempo di Luigi XIV, fe ioonsaerato poi anche dagli scrittori di avenguardia asta ricordare Voltaire e la riserva da Tui fatta nelle sue Letlere ingles, tutte entusiasmo per gl insegnamenti oltre Manica: Ia riserva contro Shakespeare, « barbaro & ingegno » E daltra parte la lotta contro il senssmo era lotta contro la concezione materialistica: era. un'aflermazione ella Hibertd ¢ sostansialitA della vita dello spirito, ir- ucibile a quel meceanismmo che appariva al senssta Era la prova che pit 0 meno chiaramente si cominciava, a sentieche'uomo hain sf quatche cosa che non & senso quel senso per cui egli rspecchia il mondo materiale © ne & schiavo. L'somo ha in sé un prineipio suo, che co- stituisee il suo proprio essere, onde ai distingue dalla realth cicostante ¢ ha modo di agire Hberamente in un mondo di cui eli stesso & Tautore libero e responsabile E che cosa chiedevano sostanzialmente i romantici? Il loro Delenda Carthago era. uno: libertt. Abbandono elle regole arbitrate, i tutta una mentalita echemi, forme, motivi) arbitrariamente derivata dalle letterature classiche ¢ considerata essenziale alla poesia, a seapito della costienza reale, del pensiro effettivo e delle spon- tance ispirazioni del poeta, condannato a rinunsiaze a ‘ogni liera espansione del proprio sentiree ad ogni schietta rosa # croReRtt 3 ‘anifestazione della propria personalit, a comprimere in s6 ogni spontancitt. Ridare, anche nelYarte, Uberth allo spirito era come affermare che anche per Tarte esto tha in of Ia norma del suo autonomo operate, e non deve ‘eteatla fuori di sé. Non era questa Tesigenza nuova della flosofia antisenssta ? ‘La dettrina, poi, caduta, come suole, nelle mani det frivolidispatatoi delle gazzette ineonsapevoli del valore delle idee propugnate, si sa, degenerd in polemiche da souola e in esagerazioni ¢ traviamenti qualche volta tri- ‘ial ridicol. Ma non sono le esagerazioni e i travia- rmenti che interessano la storia, La quale si rivolgerd piuttosto ai documenti di primaria importanza: citiamo 1a famosa Letiera somiseria di Crisosomo del Berchet e a Leora sul romanticioma al marchese Cesare Tapareli Azeglio di Alessandro Manzoni, che contengono la ‘esposizione pitt autorevole delle idee romantiche in Ttaila. ‘Fooo perché romantiel ¢ antisensisti o idealisti che si vvogliano dire andavano d'accordo; ¢ insieme, in fondo, ‘pensavano che lo spiro umano non @ sensozione trasfor- mata; che c'@ una profonda differenza, incancellaile, tra Tuomo ¢ Tanimale; che il mondo non @ quello del ‘materalista; e che Ta morale non pud essere quella del- Tregoista; e che la vita non pud concepisi alla maniera dell'ateo, E tutto questo si sommava in un‘avversione al secolo XVIII e ai Francesi, che ne erano stati gli ante- signani: alla Francia Ia cul opera, che era pure il pro- ramma dell Austria © degl altri Stati italiani rsorti e da ecea vigilati e guidati, doveva essere distrutta, U vento soffiava forte in quella direzione. Ma il mi- sogallismo italiano non va confaso con la politica di Met temich, Altri motivi prossimi e remoti, altri intenti Se non ei fosse altro a provarlo, basterebbe questo fatto; che il giomate fondato in Milano a spese del’ Au- stria ‘con I'intento i conformare secondo i dsideri di ‘questa lo sprito deg’ Italiani tomnati sotto Ia sua signoria 4 6. corm i ricordina i galli potati ad usuon Delphin’ del Giusti), giomale che si pad considerate Torgano letterario dalla restaurazione, In Billiolece Taliana era il prope ‘gracolo cost de’ clasicisti nella controvorsialeterara, ‘come dei sensisti alla Romagnosi nella controversialo- sofca, sebbene quest'ultima non fosse tuttavia ben elineata', E il Metternich, serivendone al governatore 4i Milano, il Sauray, I'1 marzo 18rr, diceva chiaro es sere edésiderable que ce journal combatte les idées 5& voluticnnaines, qui ne fermentent encore que top en Italie», eco, dunque, un filo che pud serve di guida attra- verso Ja storia della cultura italiana prima delle nuove rivolusioni; seguendo il quale si viene scorgendo per varie diverse prove una: vera restaurazione dello spirito, che da due aspetti ci si 2 gid rivelata in due grandi fat storie: il romanticismo leterario e I ideaismo flosofio. quali fatti del resto sono cost naturalmente connessi, cche non si presentano insieme soltanto in Italia, Poiché altrettando accade in Germania ¢ in Francia nel medesimo tempo. Rieordiamo i discorso pronunziato da Giorgio Hegel nell inaugurazione del suo anno-aceademico in Berlino, i 22 ottobre 18281; e Yopera utilmente rinmovatrice all insegnamento di Vittorio Cousin in Francia «, © di tutta Ia souola spirituaista della « flosofia classica 1Fs pi enna ¢ cond con vnc dv ‘Sui foo et (VE dele Opere ed ted) Penns Le Monae, SxCid? ale pation Inaiidea B pol Peanaat basta cordate | "Te Opt be 4 Sareticic el Seana rail as inquest lox soi9 ved 1 00 Frage de Ally, conep Pass Diet 185 Brae ty et a Pie teen ae a oswint & GionExT! as ‘che ne deriv © che bbe meriti cospicui non soltanto per la critica e il superamento del seeolo XVIII ma anche per I ineremento grandissimo che diede agli studi stort nella Slesofia antiea e modoma, onde si venne facendo sempre pid serio e profondo il pensiro speculative fran- Tn Italia bens il carattereintrinseco di questo rinno- vamento spitituale che @ riforma letteraria e nuovo in dirizo filosoico si fa pin manifesto perché coincide col rigveglio della coscienza nazionale © con la conseguente formazione di un energico partito liberal, aspirante al- Vindipendenza e all'unifieazione italiana. Le vie son diverse a seconda dei temperamenti della diversa feducazione intellettuale deg! individai. Ma, di regola, tutti i iberai italiani di questo tempo, moderati radical, monarchici o repubblicani, sono romantici © idealist. ‘Ta | romantici basi ricrdare Pellico © Confalonieri ce tutto il gruppo del Concliatore persegutato dall Austria ¢ incentivo ai processi del '2r, ¢ quindi anche prima ori- gine ai ceebri martini dello Spielberg. E poi Mazzini © Gioberti, che vedremo a suo Iuogo come partecipasse al movimento letterario del suo tempo. Certo era un'esagerazione quel che scriveva Silvio Pellico al Porro nell'aprile x829' «A Torino, come nelle rnostre cittA, per dite un liberale si dice romantico; non si fa pit diferenza aleuna. E elassico & diventato sinonimo ‘ult, di spa, d'inquisitore». E un'esagerazione perché ppatriotti © liberali ce ne furono anche tra i classiest 5 ricordi, p.es, il Nicclini. Ma la sostanza & quell, € Ja notizia che ci dd il Pellico & prezosa in quanto dimostra, tuniversalmente avvertito tra i contemporanel un fatto innegabile, che romanticismo e liberaismo, in_ generale andavano insieme; ¢ qualche classcista poteva ester li berale malgrade Ia sua mentalitdletteraria,e non in con- formita di questa, in pacsi come la Toscana dove il nuovo 6 6, cewme ‘movimento letterario non aveva avuto fortuna + ¢ tutta la cultora non usciva dalle forme tradizionali. Cost pure i regola, i liberal hanno, com'® stato notato , vivo © profondo'il sentimento religiso, combattono il mate- Fialismo e aderiscono a una concesione spiritualistca © ‘dealstca della vita. Mazzini & dei pensatert pid religisi ‘che abbia T'Ttalia, ed @ il grande profeta della nuova Italia. Con tsi Gioberti’ pur negli ondeggiamenti giova- nil del suo pensiro. E Sopra a tatti Manzoni che non fa ‘uomo d’azione, ma fu tra i pit ardenti caldeggiatoi del- 1’ unita e indipendenza della patria; elo stesso Resmini, spirito di grandissima moderazione, e moderato anche nelle sue aspirazioi liberali; ma eollaboratore anche lui nel 48 alla grande opera nazionale, E con questi i minor ‘mumerosi: Balbo, Tommaseo, Lambruschini e la folta, Sschiera dei neoguelf, che diffsero le idee liberal © pra- ticamente te trassero dalfaltezza dlfutopia al solide terreno della realtd storia; mentre crearono Vambiente propizio alla nuova flosofa di eui sl Rosmini si fce il rmaggior banditore, E per questa via comincia ad apparire anche il perché 4i certo nazionalismo, che é un carattere molto rilevato della speculazione filsofica del nostro Risorgimento, ma che riguarda piuttosto la forma che il contenuto delle ottrine: quel contenuto logico, in cut il pensiora di tutti li uomini d’ognt tempo e passe si determina come un Pensiero unico © un unico lavoro ideale, a evi tutti eolla: borano, Laddove gli osservatori supeniciali fermano tutta Ia Jorg attenzione alla forma esteriore, e alzano percid frontiee invaliabili e idoleggiano una immagi- naria autonomia nazionale, ancho in filosofia, da eustodire gee ae i Sang Gal ae oe Bg ‘alga Bai oye ‘Ger ie bonne Osea. ‘aE Tiunnnna © Capponi, Butter, 7p, FP 285. nosis & cioneRtt 7 « difendere gelosamente, Che & una controversia a cui si ‘appassionarono molto gli atimi nel nostro Risorgimento, ‘ereando preconcetti, che non sono ancora ben morti, ma jal conven liberarst per raggiungere un punto di vista schiettamente seientifco e seriamente losofico nella storia della nostra filoofia ‘Si@ accennato alla rligiosit& del liberal, & il tempo della rinascenza cattolica, dalla quale non si pud prescin dere senza precludersi il passo @ intendere non dico Man- zoni, ma Ia stessa filgsofia del Rosmini © del Gio- berti, in un tempo in cui pure farono tentate altre vie, © da uomini di alto ingegno come Cattaneo e Fer- rari: ma forono, al fatto, vie senza uscta per le quali non s'incammind Ia nuova storia italiana. E quel stsi degli spiriti nel cattlicismo non senza un desiderio confidente di rinnovarne e rinfrescame le forme e Tanima, non fu caso 0 eapriccio o arte degli uomini, La sua com comitanza con le aspirazioni politiche a cui si ridestava a cosciensa nazionale, con le tendence letterarie riforma: ‘trick e col nuovo orientamento specutativo del pensier ne dimostra gid la necessitA storica e la rispondenza a ‘un reale e universale bisogno degli animi: quale st mani- festa nelle opere dei grandi, ma altrest in certi fenomeni della cultura. comune, Booo un documento di questi fenomeni in wna letter ‘Stacarer af oopparan eo este ance V, Coan. pote pases Malawi a (asi fnderante stein’ fut wet ‘Role stant evtans putes qe jeune itt Fetager eri to ae pl Seeger pane gen pnerc 1a" Phsophie que: fessigne et allestande, angst cw fexngain, tab cunt wie» (ag de ior elm p63) ll ke {he Bein Gigi it tombe Ge test son phon at Pais petra ‘tt apn pot Tuo ua arto coteo Les pepe as {igs XI ron Bronce, Ba 186, P98 8 6, opens del Rosmini al march. Taparelii d’Azegtio a Terino To stesso destinatario della Iettera del Manzoni sul Ro- ‘manticismo, La lettera da Rovereto, del 7 luglio 1821; dove il pio filsofo st rallegra della notisia ricevutane ‘vdell'sistenza d'una societa rivolta a promiovere il vero bene dell'uomo, Ia santa Regione di Gest Cristo, Der mezzo segnatamente della pubblicazione e spargic ‘mento de” buoni libri». « Questa diffusione de libri», eg serive, «@ arma pur troppo deg! ineredali, © con essa fanno’strage. Molte volte venni cansiderando meco stesso tal cosa; ei Signore sa quanti voti io fei per Teresione 'una tale societa. Osai anche dimaginarla, ma la ese- cuzione Ia vedeva ben di gran lunga superiore alle mie forze, sebbene in queste non confidava, L’ intendere poi che ella gid esiste, € bone avviata in Torino e in Roma, fil vedere questo avvenitsi a quanto io meditava che persino nel nome s'accorda con quella che io rivolgeva nell'animo; mi fu di grande e di consolante sorpresa Ed ecco infatti uno dei volumetti stampati da una simile societa, denominata Pia Associasione det Buoné Ubi E un opuseolo pubbliato dalla sede di Venezia, con la data Per Agosto 1828, poiché se ne doveva pubblicare uno almese. Contiene una Dissertaione sopra i Beni grandissis hela rligione cristiana porta a tut li Stati degli womini ‘con appendice, lavoro del eh. p. Antonio Cesar, che portd Tonore del premio nel Concorso proclamato dalla ia Associazione... di Venezia per !anno MDCCCXXVII » Dalla breve prefazione premessa slf'opuscolo risulta che in Venezia Vassociazione fa fondata nel 1826 per provve- dere «contro i danni, che gravissimi apporté al mondo Y'incredulita. 'oggidl ». Documento molto. significative se si considera che nel Catalogo det signori assocati an= insieme con quello di Leone XII si Jeggono i 1 Rowe, Baits 1 4 | | | i oswin ® crORERT 2» nomi det prnept Austria, Boeri, Spagna, Uaghera Cato ad at noni aia! og itt. Ma basta scortere qualche rassegna bblograia — se ne tovano. nelle pindpal iste ai quel anal — pet formar iden del copieo numero Gi sit re si, apologtic, acetic che a venivano stampands ‘Sora in Talia in forma di elleson,antologie opiantee icome par si dcevano, raccolte di opucalt o memorie, Aloe speso al fcova lango a disertasionl ¢ tattall © tran sat i ib cler Se ne pubbiicava in tute Ie ith, © epeil soceth ne eizavano In difaione nelle province Fatt estrnsec, ma seg manifest della nei Eevone generale deg spre an sentimento Taga tnente fsa nog stat pit profondl della soit fe 8 quel medeimo sentinento che alimestava te pid tite forme dell pocsia nel Manzoni © della flora nel Rosmint Scene dei tempi pasticlamente sgnictivo pod esser eonsdeato uno arto del ele teatino eno, Slosofo e oratre saeco di gan nome in quel anit p. Gioscehino Ventura’. B no serio che Weane po {otto in var ioral tra cut quelle Bfomore i Modena, in ent fee ete prime armilo steno Rosin» B in. tla: Del tsorsone ata deg spi Gn Exrapa seit eBay Dyna de ok R caus. [oso perch come tno ante egmans ompR er Beek Pe ee oe oe a Ee ‘irom Rana sans aati + goat ute ech tle ‘Sea deren lo sgge dma seftcie oqoten'o Suda cet ‘acooincia HT vol, com in Difete Seti reason conroTo bbierion’ ‘Paogt 1805 dallaby Emery. E nt | tatcob sono ar ict ‘enon des Vicote de Bonar dt € V1 see Oper questo ‘mmo’ Pee Leer aig 1819)». 037 2» 6. oem rispello alla religione; « della necesita dé propagere é duoni principii fer mezzo della stampa; poiché questa reazione allateisio dol sec. XVHIE non fu soltanto del- 1 Talia; e qui il Ventura, da buon eattolico, guarda anche fuori E comincia dalcombattere!'opinione dicoloroi quali ritengono Teta presente la pit aliena dalla religione ¢ a ‘questa avversi 1 migliori ingegni; né eredono che valga ‘contrapporre ai Tracy (ctiamo i nomi stessi menzionati dal Ventura), ai Lanjuinais, ai Benjamin Constant, in- signi srittori del valore di’ Lamennais, Chateaubriand, De Bonald, De Maistre, Frayssinous, Battur, Sant-Victor, e giungono a biasimare «come inutiie vani tutti i tenta~ tivi di zelo per ta propagazione dei buoni princpi Noi perd, die il Ventura, «Buon amici, e che abbiamo Donamente fatta qualche rifessione sullo stato. attuale ella societa, ce ne siam formata un’ idea ben diferente; ® erediamo ‘al contrario che non favvi mai tempo pi ‘opportuno per propagare con frutto le salutai dottine»*. Lautore & uno degli ammiratori di Honald di Lamens nals; e al primo si riferisce speseo, dicendolo « forse il pit profondo pubblcista della nostra etd» © rofondo filosofo de’ nostri tempi. Ma eg ultracattoten; € perd oltrepassa qua e IA i confini del vero nel ginditio ello spitito dei tempi. Tuttavia a mano a mano che svolge Ja sua tesi, ha acute osservasioni, e riesce a. scorgere ualehe aspetto vero ¢ profondo del pensiero contempo- aneo: « Gli spirti sono nel vuoto. Essisentono il bisogno. imperioso di salutari dottrine, e questa loro disposizione si scuopre agli occhi di chi sa canoscerla per mezzo di quel disagio, dt quella incertezza, di quella futtuante EN PR Ca a2 quo star a sete ca EI Lana eer epee red natn er geen Sa -ispettosn « feroce », p. 396. a wa osu # G1ORERTE a agitazione che si prende generalmente per un sintomo el dsordine, e che in fondo non & che il desderio inquieto fd il trasporto verso Tordine che un popolo pus sol ri- ‘ovare nel posseso della veri», Dave, se non con molta cloganza, certo non senza efficacia ® espresso quel senti- mento che noi abbiamo indicato sotto le tendenze del pensieto italiano in quegl anni quel bisogno di riereazione di rsorgimento morale, che era la reazione pid forte alle idee e al costume del see, XVIII. IL qual sentimento indipendente dalla ristoraione politica, eui i governi Intendevano. Liautore del celebre Discorso pei morté di Viewna, notando che ad appagare questo comun senti- mento, e calmare quindi e comporre quell'apparente disordine, chera soltanto difetto di veri salde e sicure, fosser necessari buoni libri e dottrine vivifcanti, serive queste notevoli parole: «It mondo intellettuale ‘non si regge che con intellettuali mezzi; ed & tanto assurdo il volere ricondarre un popolo traviato, per mezzo delle armi, alle sane credenze, quanto sarebbe assurdo il volet formare 0 decomporre un corpo fisico con un sermone, Questo risultato pud solo ottenersi cola propagezione ella verta, solo alimento e conforto dell'uomo intellet- tuale, come’ pane lo & dell'uomo fsico:.ed @ pereid ap- ‘punto, che il popolo altro crmai non chiede al governo ‘che religione, osia vert e pane; dimanda giustae legit ‘ima, ma che, come quella d'un fanciullo inquieto, non 8 generalmente conoseiuta © compress; ed invece si crede che esso aspiri ad istturioni dette liberal... E da cid nasce quell’ avidita, che diventa ogni giorno pit viva, di leggere i buoni libri, e che forma jl carattee di stintivo del nostro secolo, come il carattere distintivo del secolo traseorso era quello di una smania divorante di leggere libri perniciosi e pervers “om op 3075 It Vetara ale con a propnt del meso, seco ll aco alfopers dt Hatraoe girs al Po 3 ©. cexrLe Siamo nel 1825; ma Ie parole di Gioacchino Ventura ‘esprimono un sentimento dominante tutto quel periodo storico, rappresentandoci, com’era possibile in bocea a ‘un womo buono, a Modena, e in una raceolta di memorie estinate all ineremento della religione, in una misura cio’ alquanto esagerata e non bene rispondente a reat, un'esigenza viva della societt contemporanca. Tl Manzoni, gid froquentatore a Parigi delle eleganti ¢ intellettuali conversazioni della Cabanis«, sente anche uj nella sua grande anima eotesta exigenza, ¢ diviene a tun tratto fervente cattolico, Per chi consideri lo spirito dei tempi, non e'& proprio bisogno di quella specie di Imiracoloso divino influsso, onde s'& patlato a proposito della celebreconversione manzoniana. Il rialars il rinvi- {goritsi del concetto religioso era una generale e spontanca, reazione contro Tateismo o il vuoto telsmo, che fin allora aveva dominato le menti per effetto della flosoft sensi- stica ‘Non assstiamo anche oggi a una reazione analoga, che hha fatto parlare di fallimenti della scienza, osia di quello spirito scientista, illuministico che @ stato nella seconda meta del secolo XIX un ritomo del razionalismo del Set- tecento? Non si denunzia anche oggi il risorgere della filo- sofia idealisica conto le tendenze postivistiche e mateia- listiche del pensiero scientific gi prevalent, e Ia neces: sith di nuove concezioni e nuovi metodi che diano eoddi- sfazione ai bisogni morali religiosi dello spirito umano? Vionsriane it Meas, Dota de ey Vlary caret Sy isomigutceDasnowbesia,Thaot, hudnne Gagnon: Pel © Pega oftaincte lf wclame Gi Auras Foutctds, Ze mowemeat sata inet ton fe tne ple, Pas Akan (a6 Wed osutst © ctonentt 33 Anche oggi ci si ribella alla scionza, che ha finito cal gettare gli anita nel pessimism, e fatto smarrre {rite ‘igindizosui valor della vita’, Donde Vinsorgere dei novi kantiani, i quali, accogliendo tutte le tendenze ecentiche {el positivismo, vogliono rispettato qualcosa che rimane al dil di ogni deduzione o riduzione, qualcosa d'originario ‘© « prior: pel quale postono muovere una giusta critica, per quanto incompiuta, al nuovo pessimismo e scal~ arlo dalle fondamenta, negando i presupposti edoni- stici della morale ¢ affermando che la vita non & piacere, rma dovere*; ammettendo per tal modo, per i bisogni pratici, quella idealita, quella realtA puramente spizituale f teascondente l'esperienza, che avevano abbandonato sul terreno teoretio, (Con questo pessimism, che volgarmente si manifesta, 4a una parte, come uno seonforto generale, uno scontento ‘iste del presente, e quindi come aspirazione aun avve- nire miglore, e, daltra, come un agitarsi nel yuoto, un cerear vano a tentoni qualeosa di stable e di certo, che dia pace e quiete allanima aflaticata dallo incessante Iavorio distruggitore e ricostruttore continuo della scienza @ della critica, con questo pessimism, dico, s'accom- cts mien one rome swt SESS cies core ISA tose manne mete foc Seat pp stoaee Ce dee lve Be Pat BR Lege ot ‘Drache, 1843.6 duel che ne stive Fe Toto, ia Pilot dele Sele woe caer’ egg fe ahi vam Agua Sly eins SEvGacact iit Stal aia eee Sense on, mae ee te eS * 6 omens, pagnano certe reviviscenze di pensiero che son degne di nota. Una specie a’ idealsmo anactonistico, contrasse- {gnato con vari nomi e rivestito di forme varie, tende a prevalere nella Itteratura e nell arte in generale, 11 sent mento religioso rifiorisce € novi movimenti e novi studi ci dicono com'eso sia sempre profondamente ra- ‘dicato nell'animo umano, e ei provano eh'esso & pute un lemento costitutivo della vita. Donde anche il gran vigore odierno degli studii sulla religione. ‘Non che il rigore severo delle scienze natural sia incorso in una disfatta, di che il vero procedimento scien- tiico non ha giammai da temere; ma non bisogna preten- ere che di tempo in tempo lo spirito umano, nelle s0- eta come negli individal, non rstabilisea comunque YFequiibrio fra Te sue esigenze, quando per un certo periodo alcuna di esse abbia troppo prevalso a danno delle altre, che sono anch’ esse esigenze concrete della vita © perd forse realmente operant Ecco, dunque, dopo’ un nuovo sensismo, meglio ‘on un nuovo sensismo, un nuovo materalismo e un ate litarismo nuovo o un novo edenizmo; e dopo una nova, espulsione di Dio un nuovo ritormo del sentimento, i ‘ui effetti si sisentono in tutte le varie diesioni dell'att- ‘itd intellettuale. E anche al principio del secolo quella sorta di smarrimento che, eadute le veechie convinzioni, sorprende spesso oggi gli pitti; ai quali non st offe cos! un tratto altro rfugio che la fede reigiosa, E quel muo- versi nel vuoto, che il Ventara notava nel tempo suo, 4a pensare al grido recente del fallimento della scienza, ‘La quale non fallisce mai, ma sbaglia qualche volta, si riprende essa stessa, riguadagna la via da cui si era al- Tontanata e si rimette presto in grado di procedere. Alora diede Yallarme un potente scrittore eattoico, francese ma letto molto anche in Italia, dove esercit® uun'arione non trascurabile da chi faccia Ja storia del pensiero italiano dei primi devenni del secolo. Tradotto osuINt © GIOBERTE 35 (@ una traduzione della sua opera fondamentale si accinse anche il Manzoni), ammirato universalmente, eglt fece sentire T'insuficienza della flosofia razionalictia @ la necessiti della fede sivelata, confortatrice dell'uomo © restauratrice de’ suoi potert rezional Liahate di Lamennais, spirito assetato di fede e riboc- ante di entusiasmo, consacratosi, pid per violenza.mo- rae che ebbe a subire che per una ibera voeazione al sacerdozio, si dié testo a domandare alla religione ‘quel punto fisso e stable, che aveva indarno ricercato studiosemente nella flosofia del suo pacse; e = infiamm® ‘sbitamente dardore, secondo il natural temperamento, per Ia causa della Chiesa, quando gli parve di trovare in questa per Tappunto quella certeza tanto desiderata, « ansiosumente perseguits. Ma ch'egli riflettesse dentro ‘di sé un bisogno comune nel tempo suo, e un bisogno da ‘tutti vivamente sentito, lo prové la diffusione e la fortuna prodigiosa che sort il suo libro del Saggio sull indie venza in materia di regione» a Tn questo libro, si combatteva una vigoross battaglia contro indifferenza dommatica erifless, con armi nuove © inusitate, con audacia di pensiero e di linguaggio © ‘on eloquenza affascinante degna del Rousseau, La parte polemica © negativa era assai pit importante della posi tiva e costruttiva, ed ottenne infatti maggior fortuna per la viva impressione che foce sugli animi, i eui interpre= tava ed esprimeva con grande efficacia il disagio profondo, Per aprrsi Ia strada alla dottrina che si proponeva di sviluppare, il Lamennais infatticominciava col dimostrare, alla maniera di Pascal, V impotenca assoluta della ra. sone abbandonata alle sue forge, e ribadiva gli argomenti «dare dt eum en se ay fos io te pls Sin ae a Sas ies et Sari sa! interes in materia di ligione Ge ag Abate RES beset mie ae * . cxvate del pit rigoroso scetticismo filosofico. Che @, com’ & stato fsservato, Loriginalith del Lamennais tra gli apologist Gel secolo XVIIT e i naovi serittori francesi della scuola tecologia, Egli combatte ogni pretesa del libero pensero; ‘quindi non sola i sensisti, ma anche, e pi, i razionalismo cartesiano la dottrina del'evidenza. Donde wn gustoso ialoghetto tra un cartesiano e un pazzo, I quale si prende gioco del suo interlocutore sostenendogli, mediante 1a teoria della «idea chiara e distinta» d'essere,nientemeno, Cartesio in persona, Il cartesanismo aveva pur soddi- fatto nel sec, XVIT pensatori profondamente religisi, tome il Malebranche. Ma il suo earattere negative e, pet ‘ir cost, paricoloeo del suo razionalismo era venuto in luce attraverso il radialismo razionalistco del sec. XVII. Contro il quale & principalmente diretta la potemica del Lamennais, TL quale, a sentire Paolo Janet, avrebbe tentato di seal- zare dalle radii lo spitito moderno, sforcandest di farlo retrocedere pit addietro del sec. XVI. Sentenza troppo fssolula e da non potersiaccettare senza riserva, Certo, Vabate francese non trovava in tutta Ia filsofia ella sua nazione quel che andava cercando, quel prin- ‘pio ciod, che potesse resistre agli assalti dello scet~ fico; © non Seppe acquictarsi nemmeno in quel carte- sianismo ehe in tempi a noi pid vieini, subito dopo i Lamennais, si volle rimettere a nuovo da quella scuola, nella quale il Janet stesso fu educato alla filosofa. 11 Lamennais tord indietro ¢ nog® il libero pensiero. Ma jn questa negazione consiste appunto il valore filosoico della sua dottrina; la quale non & pura autorith che nega fab extra ogni disitto alla ragione; ma @ il resaltatoeriteo, olla ragione stessa, la quale, esaminando il valore della ‘conoscenza alidata’ ai soli mezzi naturali della mente, RoSwIMt £ CIOBERTE 37 ron trova valid argomento di certezza, e chiede percid alla rivelazione quel vero, che non si vede da sf atta a raggiungore *. E scetticismo insomma, e come tale pro- otto spontaneo dello spirito, Deduzione razionale e non feterma imposisione. Tl pensiero fosofico francese, a ‘questo panto del suo sviluppo, s'accorge di avere elevato il proprio edifisio — quel superbo e ammirato edifzio! — sovra Tarena; e lo vede peteid rovinare, ed & costretto a riaceingersi all'opera. Questo ci pare il signifiato sto- rico del moto religioso suscitato o ricceitato dal Lamen- rais, in quanto parte da une critica flosofia, che resce allo scetticismo; e perd non & inesatto paragonaro, alla Tontana, allopera dei recenti criti della scienza 1 Lamennais individua e significa adeguatamente del ‘movimento generale contemporanco, che non & reazione, ‘ma erst intema det pensiero, e pereid principio di rinno- vvamento e progresso, In Thalia attraversn personalmente ‘questa cris, ela rappresenta con un insigne esempio storia, che @ storia di un'anima ed @ insieme storia di fan'epoca, Alessandro Manzoni; il cui nome ritoma qui spesto perché il grande serittore Jombardo & appunto uno {degli exponenti maggiori di questepoca. In Tui all'womo el secolo XVIII sottentra Yuomo del XIX; allartista classicsta it romantico; allo spensierato seguace della filesofia francese, il conscio e guardingo credente, prima Denevolo Iodatore dello spiritualismo cousiniano, poi ammiratore con razionale “ossequio dell ideaismo 10- IR ae Pari ibs) 1,299 9g, Questo Ktvo be une gran iu: Ft ed pte eae wg ge ita soe goad sno arco is tages a e a0 oo tance ean ae ‘done conn vert rcvata Ga genre ano a dalton se, SE'.GO ules caters Ee teianes Bragos 38 6. creme sminiano +; € frail primo ed il secondo uomo, quasi mi- racolesa operatrice della trasmutazione, insieme con gli stimoli ¢ le ispirasioni occasionali delle correnti gianse- isthe, che lo richiamarono a un pit) profondo esame della propria coscienza religiosa, quella tendenza critica volteriana, che in soguito si esplicherA in una critica ‘acuta, fine, ostinata, inesorabile, esorcitata sulla storia, sulle teorie attistiehe ¢ letterarie, sulle idee fosofiche, ‘sui difetti degli uomini, sulle vanita e le miserie, sugli or- ‘ogli ee ingiustizie come sulle debolezze della vita, sulle tante contraddizioni del pensiero comune, senza poste senza tregua con una perpeta ironia dosservazione, che non & altro @ non Vantico abito della mente, rammo- demnato ed adattato al muovo contenuto. Sarebbe forse pid esatto parlare piuttosto di conci- liazione, se questa non presupponesse un dlstacco asso- Tuto de” due element, il vecchio e il nuovo, e quindi un 1 Sh infatsdl mature cl Manson stop eats ‘Soa nln: Paras, parte Lp yas Bo anova Hage ‘rent, to agsta fry, pubaeatsparsnmente al pons ma tenia, tae de. Sens Lg 8 pol Se Epistar opis fee i ens a ee Gain aates wea amn een? Be ute gt ee ee Sala eters al Rasminy del 22 aels8ge; fel pp. sts; del conde iene ma comes hee See osuret & Glows » Aeciso ritorno del pensiero a quelle idee, che erano state ‘da secoli superate: mentre quella reazione, di cui finora labbiamo diseorso, ei par si debba invece considerare qual proprio restltato dello sviluppo storico del pensieo del fecolo decimottava, Delano stesso della Santa Aleenza, sono i primi Inni del Manzoni. Qui la reazione ideale: filosofica, leteraria, religiosa; tla reazione politica. ‘Ma tra i due avvenimenti c’& concomitanza, non relazione intrinsees. Le loro cause ¢ ragioni storiche sono affatto diverse; e percid & possibile che gli artefic ‘ella reazione ideale siano gli oppositeri dela reazione politica; ¢ vieversa. Da una parte si andava avanti; ‘all'slta si voleva tornare indietro. E cost si spiga, ‘come la stessa reazione ideale, pienamente giustificala ‘dal punto di vista storco, ¢ ciob del progresso e dello svolgimento della eiilt, ‘pud apparire talvolta, come restauratrce delle forme religiose dello sprito, guerra Gichiarata. contro ogni principio di HbertA e pretta apo- Togia di vecchi principi di sommissione al'autoritd; f tafaltra manifestarsi come Vanima di una letteratura rnuova inspiratrice di una flosoia che eleva al pit alto Grado il valore della mentalita, mudrendo una vigorosa f libera speculazione +; rinnovatrice del eristianesimo sulla fo scum teary nn pee eee Fie mace See ote ores s ce cat in ee a ie ached etivsanciea dis Pintiat Geran tor iy a ee ee Me LA nnn ct Sor ge REE ea a so ett re a ot SSE ta open apn ee ee FES Sacccth et Sn aes aa ” 6. came base della pura intimith del sentimento religiceo, del'egua- elianza di tutti i eredenti;e avviatrice di un movimento Politico, che si disse neoguelo, e che ebbe grandissima parte nella preparazione morale del nostro risorgimento, ‘Vari ¢ molteplici elementi ci si presentana insieme con ‘giant i quali sarebbero fra loro contraddittar, — e Io furono infati in alcuni seritor, in Francia specialmente, Ja cui scuola teologica @ davvero Lesagerazione, per cause special indole politica e sociale che qui non accade fesminate, delle idee triontate pure in Ttalia, Da noi invece quasi costantemente que elementi si uniscono fe si contemperano in una mirabile e perfetta sintes, feconda cli nobil effetti nelle diverse produziont dello spirto. Le quali pertanto si debbono tutte fra di loro strettamente connettere e valutae inseme, se non sivogtia recare nel giudizio della storia le corte vedate di chi v'® viseuto in mezzo o di chi riceve dalla tradizione postume passioni ¢ vieti pregiudigt. Passioni e pregivdizi ehe non Sono per anco cessati,e che, come ci fanno veder buio ‘in tanti fat ideal dl principio de nostro secolo in Italia, cost’ impediscono negli studi flosofici di spicgare stork camente della filosofia italiana pid reeente quella forma che ha fatta condannare dai pi. ‘Ora, se non c'inganniamo, da questa rapida scorsa attravereo la storia generale del pensiero italiano di quel- TFepoea, nella quale maturd la flosofia di Antonio Rosmini, tan fatto di gran rilievo ¢ rimasto provato a evidensa: Nein seine wpm «wet esas (69. $62), asta neat ela sos noponde sanaimens gus el Oda, Catena pee le Tre, Batt 00), fash eT ‘etmeccouo' npn regi, pbbicla a hy in Rave Sdeeketaedeettymecesen t Se eae che, cid, cotestaflosofia, della quale anche il Fiorentino bbe a dire che «si accompagnd con la teologa e talvolta anzi Te mostrd segni_ di ossequio non comune, memore ‘ellantico vassllaggio» #, non poteva essere altra da quella che fu; in quanto essensialmente ispirata da un attegeiamento dello spirito che Yopposizione al sensismo tuggeriva¢ richiedeva come soddisfazione del risorto Disogno di concepire religiosamente la vita, tomando a quella concreta religiosta storia, che —'illaminismo fveva demolita, Pretendere che nel Rosmini quel conte- rnuto filosoico, che la critica di Bertrando Spaventa vi Seppe scorgere, fose scevra di quella forma tradizionale fe dommatica del pensiera cattolio, nella quale a quando ‘a quando par che la teologia rpigli In sua antica autorita gerarchiea, & non aver compreso che questa forma che si vuolrigettare ha fra noi quelle stesse ragioni sto- riche, per cui sore il contenuto che filosofcamente ci pare di grande importanza. O perché vogliamo usare ‘due pesi € due misure col Rosinni ¢ eol Manzoni ? Noi ammitiamo gl! Invi sacri e i Promtess! sposi, dave la vita, ‘ost efficacemente rappresentata, & pur veduta dallo scrttore con le stessa intuisione religiosa, che nella filo- Sofia invece ci fa tanta specie. Giacché, si sa, cid che rende immortale il romanzo manzoniano non &, verbi- ‘gratia, la figura di un cardinale, che accoglie in s& quasi prodotte e sorrette da una dommatica fede tante viet foperose, quante se ne ammirano nel Borromeo; ma & i vedere in essa la rappresentazione concreta delle virt, come vieta mane, elementi reali di vita. Né il domme © contenuto teligioso cantato negli nn! fa la poesia del ‘Manzoni, si quelfslto e universal sentimento umano, che wi trova la pid eficaceespressione e pud commuovere Gqualunque animo umano a qualungue chiesa appartenga qualunque sia il suo atteggiamento religiso, Insomma anche dellarte manzoniana il contenuto vero & Ia vita, 2 . cexme spogliata di quelle particolari forme, le quali si spiegano storicamente e non sono propre tanto del poeta quanto del suo tempo, ma non ei nascondono né ei sottraggono Ja sostanza di eterna poesia, che ne sono la parte viva evi- tale. Enon e'éragione perché non si porsa e debba sare ‘ugual trattamento alla filosofia fondata dal Resin, soeverando il suo nucleo speculative dalle contingent forme storiche in cui esso si avvolse e si studié di apparie rivestito per corrispondere non pure allo spirito delle esigenze mora del tempo, ma allagpetto che le special condizioni storiche del pensiero italiano conferivano a siffatte esigenze. Distinguere il pensiero che & eterno, dalle forme storie transeunti, che la cognitione e I’ in- telligenza della storia ci fan riconoscere, e individuare. Questo non s'2 fatto finora dalla nostra critica storica € percid ancora ci manca una storia veramente flosofica della Alosofia italiana del secola XIX. Alte, ripetitote vano fastiioso, si scalmani a sua posta, protestando che Iautore nel tale e nel tal altro Iuogo eontraddice espressamente a certe conseguenze, ed 8 affatto avverso a quello spirito, di cui alte, interpre= tando criticamente il sistema, lo vede compenetrato: simi altre verith peregrine, che non sono certa- ‘mente da contestare, Ma che non toccano la sostanza, ella questione. La’ quale & tutta qui: che un st stema filosofco non si pud né intendere né valutare né ppercid collocare nella sua reale posizione storica, se si pprende tal quale & stato exposto dall'autore,e gli i attri Duisee per.Pzppunto il significato medesima che questi riettendo ‘sul suo proprio pensiero e facendosi storico is medesimo eredette di potergli attribuire. Ogni si stema va scomposto, e poi riostruto. E ricostruito dopo vere esaminato singolarmente i vari materiali adoperati nella costruzione primitiva, ¢ dopo aver fatto diessi quella conveniente scelta che la conosoensa delle condiziont del tempo pud ragionevolmente consigliare e richiedere GENES! DEL ROSMINIANISMO La rillessione filosoica richiedeva una critica del sen- sismo; e quindi una nuova filosaia, che rendesse possi ile una tale critica. Resta, ora a vedere in che modo questa nuova filosofia si formd. E lo vedremo studiando Torigine del rosminianismo, in cui raggiunse la coscienza pid alta e Ja forma pid sistematica questa flotofia sorta, f disfarsi del sensismo. TI sensismo dominava ancora in Telia. al principio det seolo dscinoneno: gua sogia del quae, si pub dire che si siano affaccis! quasi a conchiudere glorio- samente il veechio peris.. flosofico, Melchiorre Gioja & Giandomenico Romagnos, tramandandone alla nuova, genetazione gl insaffcienti prinipi, per Tapplicazione che un di loro ne tent alle scienze storiche ed economiche, fe Faltro alle giuridiche. Gioja e Romagnosi si sa che si ricollegano a Condillac, non solo per le loro dottrine, ma anche per rapportt di carattere personale, Entrambi infatti furono istruiti in flosofa in quel collegio di Piacenza, che prese nome dal cardinal Giulio Alberoni, che lo fond) nel 2752; il collegio, nel quale si formarono agli studi tutti i miglior! ingegni del ducato parmense di quel tempo. Vi si continuava ‘una nobiletradisione iniiata dallo stesso Stefano Bonnot i Condillc; it quale, ne’ dieci anni passati a Parma (4757-2767) educd i fgliuolo di Ferdinando I di Bor- ine, Pain Nant cat g i Pun aoa tte on “ 6. crema Done. Per questo scrsse il famoso Cours @ dudes; © da ‘quella corte florente di letterati © d'atisti poté diff lero, come una filosofia ufcale, Ia propria dottrina per ‘tutto il ducato. il cllegio Alberoni ne divenne tua vero focolare, donde I dottrina sensistia s'insegnava. © si divulgava per Ja sua stessa fact assai largamente, Nelle aulo di quel collegio ei trasporta nel ricordo dei suoi studi giovanili Tabate Testa, cosh avverso al sensismo, in una Hibera critica di certa mal condotta apologia del cistianesimo di'un ab. Bignami: «Lo stesso dettato filosofco, che TAutore nostro ricevette el Collegio Al Deroni, ove entrd alunno T'anno 3790, ft a noi ammae- strato nove anni dopo nello stesso collego da altro pro- fessore, — Era una filosofia che.s'insegnava, con poche variazion, in quasi ttt i cllegi, Hiei e seminar Italia, Ja flosofia del P. Soave e del P. Draghettiece, la quale riceveva poi lustro dalla qualitt det profestori. E per questa parte il Collegio Alberoni si vantaggiava da moti altri per pid ragioni, delle quali mi piace addure sol una, perché nello stesso tempo cella & onorevale ad tn uomo Aegnissimo dlessere ricordato, 2 anche un'eccellente Ie ione da profittare ai maestr. Il professore Giuseppe Luigi Alvigini, Prete della missone, che fu maestro di flosofa al nostro Autore, uomo di moltissimo ingegno e di rara ‘perspiacia, dopo spiogata Ja lesione a” suoi discepoli, ‘soleva dir loro con modestissima sempliita: Joho wnotat i Saco: se acuno ha a divms sue dificolta me le proponga : fe dove actadesse che a qualeuna non avesse in pronto buona rsposta non impigliava Jo scolare studiando gar- Dugli di vote o ambigue parole onde non parer corto a ‘quelle obbiezioni; ma confessava con ingenuita 36 non vere @ mano risposta soddisfacente, dimandava tempo lac Pema a 98a ne se Essai, 6; «CC (Sioia"compndata ane po Sblano, Heep Soy p38) eh esrb venze nl yas he to seb past al oswiNt & GiORERTE 6 fa pensatvi, © — Dimani, loro diveva, sfero darcene fo Seinglimente. Questa leione valeva pi che tutto il Con- ‘lillachismo, Con sifatti maestei qualunque sia il sistema, f impara sempre moltssimo, porché s'impara ad amare ii vero ¢ rspettarlo» Ma nonostante 1a pacata equanimita del sullodato professore, Ia flosofa del Bonnot facova fortuna: © i Inaestri continaavano ad insegnarla e gli soolari ad acco- flierla e propagatla, acquistandole una vera e propria Dpopolarita: che secondo una giusta osservazione del ‘Testa ha l sua facile spiegazione nel apparente chiarezza sua, e nelle simpatie coi costural di quel tempo Git nel 1784 ueciva in Roma il Saggio sopra Corigine delle cognisioni del abate Conillac tadot, con osservazioni titiche di Tommaso Vincenzo Falletti. Ba le opere del- abate di Grenoble erano lette per lo pit neloriginale, ‘esendo allora fra noi la lingua francese pit di ora sulla bocca di tutti, E aveva spianato la via a la traduzione el Suppo floofico di Gio. Locke del somasco Francesco ‘Soave, corredata di un commento ¢ di appendici infor- imate alle teorie di Condilae , Tl quale Soave, a detta 1 Le ihe pelagic dal eitanrin pop dla 6. Bi nan cat fa Resonse "Desa Loans Veit eC 18 Sot ap. Taga wend Tate pcetin ae Page acid Ee npn ute, cmp ‘Gian Wane MDCCCL, ola stan. Ragen Ua fs € Me Meek oj eas ders Hae dea pe orguaece ‘Une trlaioce completa de Suto del Locke fe ftta 2,9 vl Se ee Bi ee eas ‘Shut et Gates Pana al dn ipo Cg Pez Moma Se esol tere cae apices imation trina Et 6 6, out el Rosmini, cnet segno Lombardo-Venet, colle pit Pre ntezion, area ftto un gran dano dfondende Jer tuto i Condilackamo, e rdacendo la aso. ad tha teithcompassonevole, che, mentre aden il wlge Coltapperene fact, ngenera la presunzine © [a Vash tredenza deer lls im quell che nol poson ete 1 saranno gamma, ef ater i disper perl grand Gueton serio alla Tor medioesthloquacee senten fos Ragioe per col Rovminisencva opprtane, nella erin de’ va stems, tatetrt a pid sv quello 4:1 Condillac La conversion dun peste slledottin i questo. Sosfo «Talo diision in Tala are invogato Manian, povioeto. quattondcenne oss el 2819) agi stud lost, secondo che eg steso soleva pat fordare. E ancora nel '4f il Testa, inctando sempre allo studio dl kantismo, una isin, cot pt sein ¢ pit ardua dela caret, poteva sever del « povert intelettuale» dl tempo che «sprovsta dognerui lone floes, ehe vole molt annie pase stud € ‘quela coscienea intelistiva che non @ mem, pare & SU piesntuosa,e confide tant se medesia, ce p= tende intendere cost agevolnente iit flea, come foseo ua novela, © a dieria dun catale! dove Si abbatta a spiegasion, che ron sono in sentaione Sformat, ofa nove vo, che on si hanno nel rato dee sensacion, se dspete, «come rane come vote ‘ten be ps ya nada echgs df feeae Cats bat Serine Agee eS Sea dre sare a fea Ok ‘eh ip. 14 dee, Debate Yopaclo dt A Avabuo, Pr Sue fe Liner, erie IV, Woh HE (3550) 36, eet E oswist £ GiOBeRTt a i senso (e il sono veramente per Ii) rigetale da sé ad tuna col bro. E in veritA, non sono semplici esagerazioni dell impe- ‘tose filosofo piacentino; ché, a scorrere le memorie di ‘quel periodo di vera trasformazione o erisi del pensiero iHalian « incontrano di frequente frase giudii tut'altro che di benevolenza, 0, almeno, di tolloranza verso la nuova, crientazione della filosofia italiana, da parte degli vomini logati alle tradizioni letorarie del clasicsmo e gid edu- cati ad una filosofia, ardita pe’ suoi tempi, quando essi ‘avevano accolta con entusiasmo con eui si accettano Le teorie nuove e forestiere, ma dimostratasi tristissima, ‘quale il Testa compiacevasi di chiamarla. Giaeché i per- petui leudatores fomporis acti non intendono il nuovo, fo chiamano sogno, traviamento del pensiero, porverti- mento della ragione, che tosto 0 tardi deve eessare, per lascire il luogo al normale svluppo della scienza. Eterna illuione degh uomini a volta. a volta iersa dal ronia della storia, rovesciante con alterna vicenda tutte queste scare previsioni di itor al vechio, che ogni generazione ‘non manca di fare a se stassa, quasi per confortarsi dl fistacco che a mezzo la vita accade sempre tra I individuo e la socicta che lo circonda. Vogliamo noi sentire in qual concetto era tenuta da siffatth lodatori del passato la novella flosofia che veniva a scalzare il sensismo? Ecco due campioni del vecchio indirizo; Paolo Costa, sutore d'una grama operetta di filsofa lockiana, e il tra- ico GB. Niccolini, che nella controversia suseitata alla. Profosla del Monti intoro alla Tingua, persuaso ell intima relazione che lega Ja parola al pessiero, fon- ava sulle dottrine di Condilac © ci Destutt-Tracy la sentenza propugnata col suo Discorso in cui si ricerca qual ‘parte aver posse il fopolo nella formasione di una lingua». "Coden copa F Dar al stud i foe fr V Gk ch ‘ac Tpe, Phen Dat ees aha Pt STRep ducal Acad © Gast (Reeae, a0), nqeae 6 6, cewrine TL Costa, allora privato insegnante inBologna, nel- aprile 1834, seriveva a Mario Piri: « Vi mando alewni esemplari dina Lettera che ho serita intorno i Romantici per combattere le matte opinioni che ha lascinto per ere- Bologna quello stravagante cervello dell O***, Mesmerismo, romanticismo, trascendentalismo, sansimo. nianismo (belle patole!) sono le dottrine, che oggi si chia- ‘mano progresso verso Ia perfezione intellettuale. Pochi anni fa il materialismo tentava di condurre il mondo alla disperazione ": oggi un platonismo trasmodato, pre- ust a 9a Prone, Stamp. Past) I potted edo thay haere ee ‘Sir pes! aa note ie’ ¢ al inten aren Fea rest caer enone ee Pitta at ations; © 1, Gast’ later, scene moral eorche, SEAS LUS acme wena ees ‘Gust Elman E eotelte doo tent exefotre Compogneet ele emer e eee Shee a Sok en ec cages Pht teehee tanh cre Malin Se be a tia ei legge Mpg teegeipetgt ES AB Perens Sr ere te eee eee eae ‘oi di questa memoria st srmetteva con Vastare the { Cabanis «oon Baoree ence eer He rc ene Ao Se cae LESS ES nace nee eae eaten ate tg Sioecicee corte oy ame eae at Boe rend a conngel Syntace a" someone dl Glaiana FApossta, Couns ee) neh allt nosuist © ctonentt ” dicando certi sognati fatti della coscienza, tenta di sov- verte la morale la legilazione. Avrete letto ne’ fog i Francia quello che stamparono gli scolari dit Paigi inorgogliti dalle dottrine seazzesi,gridando che la. voce della coscienza & voce di Dio, che essi erano uomini e i Joro maestri fanciul. Impugnate voi pure, o mio catis- ‘imo, le armi della ragione contro coteste sette, aeciocché italia non abbia da cadere vergognosamente satto la balla delle mattissime opinioni straniere» +. Vedasistrazio che del trascondentaismo facevasi da questo brav'vomo, che dimostra benissimo, ci pare, Yumore dei tempi! TEglisteso, il ag deoembre del seguente anno, seriveva al buon Ferdinando Ranali, che foce sentir di poi le sue strane idee e i suoi non meno curiest consigli in fatto di filosofia. alle generation successive: « Aspetto il vostro seritto eon grande desiderio, e son certo di vedere cosa bellissima ed utile a questi tempi, nei quali gli antichi certori delle seuole platoniche fanno sforzi per risor~ igeres:, — Una vera e propria levata di seudi! A Mario Piri, di lia poco, il x5 gennaio 1836: « Vimando li opuscoli che mi chiedete. Ora sto serivendo aleuni penser ilosofici per far argine (Ge & possibile) alla matta Silosofa che dalla Francia © venuta in alia; voglio dire aquela de’ trascendentali. Se costi viene da Roma il Gior- nnale Areadico, avrete letto in esta aleuniartioli dai quali si pub rilevare che guerra io abbia mosso a costoro. Non ddepored le armi se non al mancar della vita 3, percioeché sono convinto che dalle scuole trascendentalifuiscano sant calor, anno 998 — secondo ttt una nota areivo ‘mean ‘ue de Cua, Opa," 203, Topme el at, 2 Opa ign sla si ti toe mem gna apport, 2, dmb 1h compose le ies, Che 'wom pare eu abbla vista compte, recando fo date dt 26511 Says, bene pteate ns. 2e8 ‘S's a Sognonn els non Pos prima te sevese quel so 6. cexme tutte Te pazzie di questo secolo: romanticism, mesme- risini, ltraclberalismi eve. +". Se il valentuome potesee ‘ogg sollevare il capo dal sepolero, concederebbe forse che quelle scuole trascendentall non fecero poi tutto quel feran male, che ogli ne temeva con trepidazione, © che ‘ad ogai modo non costituivano un fenomeno eos efimero, comegli pure credeva. Un fatto, intanto, salta subito agli occhi di chi legge questo epistolaro: la bassa cultura filosofiea di questi Alosoi, che sopraveivevano in Italia al Toro secolo, Ligiall'autorth di pochi nome sicuri della verith di chiare e limpide dottrine, a tutto eid che tentasse eviare da queste non accordavano Ia critica onesta, the studia e si sforea d’intendere prima di combattere, E come avrebbero potuto farlo, ce questi nuovi trascen- dentalsmi e platonismi erano per essi dei sognt ? Si pensi alle dotte ertiche che anche oggi iL nugolo dei piccoli positivist! eppongono a quelle ricerche superior, da eui fs rimangono lontani, E udiamo un po! anche il fiero ghibellino di Firenze, che inzoree edegnoso contro il Balbo e il Gioberti: G.-B, rppeni a . opr uel 39) neta: «Cnftsin i ae ag Pe i i 2 Sete pi st dr ata sca cat i Anca in emp ‘A. Liwans, La vite # flempt dt 5. Maye, Pitenas, Basbeea, 1808, seep Sc taggone ver dnd a seg Babe ves QL RF iLLITS G'gele cl top i dove vegognarn eae Yoo [taS8Pae atin tocar det gone ven Cone gases ‘passe Hbro™ el ceva, sll ipocrita preto in oa ities 6 Eide Amare Drancotn, carngn dh. A. (Fens, wwe Pas ‘Si st) 123 Ee pr conse aln ran pt tet toto ee flan ate sence wed eae otacraia Bzaweey, Sad Pact « Sori elope 129) Boys © sosuist © cionexTt st Niccolini. « Partecipo anch’ io, egli scriveva intorno al 1843 8 un prof. Gazzer, «la soi inimiczia verso i trascendentalismo, che ci potrebbe ricondurre negli an- tichi errri; e il Rosmini fondatore d'una filosofa, 0 che, 4 dir meglio, ritigge un’ idea di San Tommaso, pur cu cna all italiana aleune vivande tedesche,& tale womo che haa gia istituita una nuova religion, chiama jfrati vomini celesti, © cf regalerebbe I’ Inguisizione. Nolladimeno i suoi pensamenti, Jo dico con dolore, dominano in Italia, fe se non fossero Ia critica ¢ le seienze natural, st ritorne rebbe al medio evo: & cosa di moda, ¢ bisogna aver pa zienza. In Francia si é molto disputato, ma la flosofia delVesperienza non & stata, per quel ch’ io sappia, difesa validamente dagli assalti del Cousin, mezzo empiric ¢ ‘mezzo trascendentales , — C'& qui quella temperanca, quella difidenza verso la speculazione, ch stato sempre tun earattere dell ingegno tescano; ma c'€ altrest lo se0- Jaro del Condillae e del Tracy + che gon intende punto Rosmini, ene f né pid né meno che un gesuta qualunque In aleuni suo pensier flosofci, buttati gid alla rinfasa, ‘gli dimostra appunto di non accorgersi punto di quel che ci fosse di vero e di sano nella reazione del tempo suo, religiosa e flesofes, morale e politica. « Nel nostro stcolo, gli serive, ei preti vogliona esser flosaf, © i Chl we Dina pel acy Coe ah Cina Sra. Contos esata Sim Roa A eater pect E* Simi ‘del rn nem data sa Ben woo che sete sore te ra Sie ean pieras cars ter Scheer Sai peas vec an a Coates potes averse pr sake ce md wehciea ome Sanur eS ean. ‘seo eoeheetg pata fnesumete ial dalats el a sotheaeoeas ate st 6. came filosohesser preti; malafede da tutte le parti, confusione "idee edi termini, raine della rligionee della filosoia, — Nel secolo scorto i preti focero i llosof,e 1 filsof ora hhanno rifatto i preti. Povero genete mano! — La teo- Togla ® una figlia della filosofia che cerca di uecidere Ia madre ‘Sentence ¢ giudiai di scarso valore. E git, certo, alla storia della flesofa non importa molto né poco di sapere ‘quel che pensassero de’ novi avviamenti del pensiero italiano i Costa e il Nicolini, che flosof propriamente rnon farono, Ma questi pensieri di esi, che abbiamo ci- ‘ati, sono certo un documento storico della cultura filo- sofia italiana, in mezzo alla quale sorge e 'innalza, reraviglioss per mole e dottrina, il sistema del Rosmini fe de’ gravi ostacoli ¢ dei radicatipregiudizi che il nuovo ‘sistema doveva combatere. E sono quindi anche una prova indiretta dei profondi bisogni, donde moveva I’ impulso della speculazione rotminiana. Poiché, questo documento ti dice che in Italia nel primo trentennio del secolo le fgeneraxioni sopravvissute al decimottavo 0, come il Gioja e il Romagnosi eran ditto a trare le pratiche con- seguenze della flosofia sensistica,o si smarrivano, come il Costa © il Nicolini, fea le idee veechie, ciecamente ri- ccevute ¢ fedelmente proseguite, ¢ le nuove per manco di adeguata cultura non intese; e si sentivano, per dir ‘os!, manear sotto il terreno, sul quale avevano fin allora tcreduto di poter camminare sicurl Quindi una Totta ac~ canita contro Te novita, e in queste, daltra parte, una somma vigoria e alacitt, per poterne trionfare TIntanto, se da una parte si continva a tirare innanzi, contenti a quella medioere flsofa, dall'altra_ qualche ‘segno di favorevole risveglio degli studi flosofi pur si vvedeva, Nel suo ducato, che a cotesti studi dié pure il suo buon contribute, Masia Luigia d'Austria, il 2°novem- 1 Psion Vase, Of. el Ke 383 osuret & Glowestt ss bre 1823, ordinava: «Che tuti gli studenti che aspirano ad tan impiego, sl ecelesastica che evil, avranno a provare, mediante la produzione di un attestato autentco, di aver fatto con buon success il corso degli studi filosoict « Sapientissima.rsoluzione » la gludicava Alfonso Testa, che la ricorda , Prova dell interexe che nella comune opinione cera per la flosofia. Nel tempo stesso venivast Dabblicando —e fa eertamente una prova maggiore di ‘quell’ interesse — presso I’ Universit di Pavia, dove Studiava leggi allora Giuseppe Ferrari, una Colleione 4 elassicd metafisic, che in pochi anni, dal 18:8 al ’24, ‘contd ben quaranta volumi, contenenti Ia traduzione di ‘opere di Cartesio, Malebranche, Locke, Cudworth, Con- dilac, Home, Kant, Destutt de Tracy, Laromiguire; © Ia Biblioteca Italiana plaudiva ala benemerita impress. Vincenzo Lancetti nel 1821 voltava in italiano Ia Storia ella flosofia moderna dal risorgimento delle Uetlre sino a ‘Kant di Amadeo Buble (s2 voll, 1821-25) ea Pavia stessa nella menzionata Collesine usciva in otto volumi dal '20 al '26 la Critica della Region Pura di Manucle Kant, tradotta dal cav. Mantovani. ‘Con Jo studio di Kant, riprende novelleforze risorge 1a filosofia italiana; ed & degno di nota come Kant sia rimasto 0 sconosciuto o incompreso da quanti continua vvano, in quel tempo, a proseguire le tradzioni del secolo Aecimottavo. Altri con diligenza ha descrtto gl inii di ‘questa. applicazione deg! ingegni italiani al nuovo cri- ticismo; ma fino al Galluppi e al Rosmini non ha trovato se non conoscenze indirette e incomplete, e soprattutto 1 Te en aaa opusseto I eae, anomoniment al fal, ce sree nl i pet inna Pine MBCEERET, ™ Set a tae, et magic 125, vol, XOX, p45 gL Cle fecokansta Sr nsmpets ela Nip eso Bisel seems 5 6. ous tun manchevole concetto della riforma della filosofa operata dalla critica kantiana, Kant, conosciuto dap- prima nella traduzione latina (1796-98) di Federigo Gottlob Born, in Lipsia, poi specialmente per Vespo- sitione ineompiuta e inesatta dl Villers e il riassunto del ‘Kinker, — che furono pure le prime fonti del Galluppi» —, ron era stato inteso © tanto meno apprezzato, Talché ben a ragione possiamo dire che il kantismo @ il gran lievito della nostra flosoia; ch, se il Soave, il Baldinott, 41 Gioja, il Romagnosi,seguaci del veechio inditizo, scr. vvono pure di Kant, esi ci fanno ricordare di quello squsito pensiero di Giacomo Leopardi, che it pit sicuro mezzo di ron far conoseere i confini del proprio sapere, & di non ltrepassrli mai; © se questi valentuomini non riusirono a rendersi conto del. significato di questa filosofa, ch'essi pur sapevano eelebrata, non & meraviglia che quella vvaga eonoscenza che ne ebbero tornasse loro inutile © infeconda, Pasquale Galluppi ne sente pel primo fra noi Falito vi vilicatore, sebbene costretto a studiaelo dapprima sulle cesposizioni insuficienti gid ricordate e sulla cattiva tra ptevano intendee, abitati com‘erano. 4 non vedere {uel difcelt che Kant additava, Epperd non ea por Sie che su ea Galppdenclaeequall vernal fcaca che dlfopea san er da iprometters e che ervo ‘valmente alla oes iabiana, formando. la acenea del problema vero dell idclogi, meglio, thlla gotolaia, che 8 appunto cid che costar ‘arttere nuovo ell valor speculative dei dealin fosminiano in geere. Cocoere invece vedere un po’ se quell che non sep- pero pid contents dl senso fn allars dominant, bbiano nulla i comenecon-quest leo meridional: on tanto badareseabblano 0 no aoa Iasluione suet del Gallup, ma se psttonto ne abbiano acetato i probleme, 1 primi du volumi del Sago galloppiano vengono a weet pie ieee ee te othe arte Ee ota cata ae Faire ear mais eget rs Sinaia ieics toe sae ams a pete tpt eee nyt eae a 60 . cewms, luce in Napoli nel 1819, i primi due del Wuo0o Saggio ‘del Rosmini in Roma nel 1829: ¢' una relazione storica, ‘ra I due libri? Questo il punto che interessa alo storico, che voglia rendersi conto dell'azione effettivamente eser- citata sulla filosofia italiana dagli scrtti del Galluppi Orbene, qual il concetto fondamentale delle due opere? 1 Galluppi lo dichiara esplicitamente sul principio det lib, TV, dove dice: « L'oggetto di quest opera & i rsponder adeguatamente a queste due questioni: Primo: posso io sapere qualche cosa ? Secondo: che cosa posso io supere > Civ & Io stesso che esaminare la realta, la certezza, ed i limiti dette nostre conoscenze +s. Di guisa che Ia ertica, ella conoscenza e, pel Galluppi, come gid per Kant, deve rleereare le condisioni, onde i rende possibile Ia ‘cono- scenza, 0 Tesperienza.’— Né diversamente pensa il Ro- smini, quando crticando 1 sintesi kantiana, imperfet- tamente intess,esce a dire che el ehiave d'oro di tutta la filosofia dello spirito umana« sta nel riconoscere che «i problema dell Ldcologia consste a sapere: come sia pos- sibile quel giudizio primitivo, col quale noi percepiame in- tellettivamente i sentiti, e quindi ce ne formiama é con eettin®. Nel Rosmini vedremo quanta consapevoleeza acquistaste il problema geoseologico; ma bisogna intanto cconvenire che questo problema egli lo prende dal Gal- Juppt: e che in questo rapporto tra i duc scrittori st fa manifesta tutta T importanza storica del flosofo me- ridionale, se si considera che dalla atta posiione di ‘questo problema deriva per gran parte il valore © la fe- condita storia dela dottrina rosminiana, Non a torto pereid il modesto filosofo di Tropes, nei tardi anni, fa detto dai cultori pid cospicui della seienza, come il Testa e il Giobert, il Nestore dei filosot italiani, gli per primo aveva indieato la via giusta: la eritica 1 Saale fos, HV, ep. Lf ett, ¥, 2 oti Bape 36 ed Ete ap 3 osatxt © GtopeRtt 6 ella fanaione del conescere, non pid. presupposta, ma spiegata. Era la nuova filosofia di Kant, che il p. Soave fveva patagonato si deti della Sibifla’ Camana. Aveva pereld ragione Alfonso Testa di notare, che « qualche cosa sera gid fatto dal Pini e dal Baldinott, ma non di fanto rilievo»; mentre Galluppi. pel primo dando opera fad illustrate la Critica dela Ragion pura di Kant «cessd Tignominio nostro, ¢ Ja selvatica noncuranza delle no- vita filosoiche Basta paragonate il Costa o il Niccolini ool Rosmini per farsi un’ ides del miracolo operato dal kantismo nel pensiero italiano, In quell infatti neppure il pid lontano Sospetto del significato che & proprio del kantismo come Finnovamento totale della vicerea filosofca*. Questi scrive runfopera vasta, di largo respiro speculativo e di gran- ‘diosa ricestrurione storiea per dare una nuova soluzione fal problema fondamentale di Kant, e procedere insomma sulla via aperta da questo flosof, Tl che non vuol dire certamente che egli rete Kant, ‘come non ripete neppare il Gallappi, Ma gravissimo errore storico @, per converso, il giudizio di quegli interprti ‘che, in tutto il mato flosofic che si svolge tra Rosmini f Gioberti, non riconosce se non una semplice reazione Al sensismo del see, XVIII e quindi una ripetizione di dottrine antecedenti, confrtati a cid anche dal frequente tiferirs che i due flosofi fanno all'autorita di flosof per Vinnanzi spregiati o non tenuti nel debito conto e dal- Yappello continuo che essi fanno alla tradizione catto- " cansdeaions spf Ind al lta fe. p Vine. Cicer 8 NL Con vl ance latte In oan brave Senftaoe Kant ‘a uo rit in eo aebt vst tae a Vento fini ‘pr fun fonda eich et fp ranean cap. Prone Splat Wi el oo a eo po f enocl b. A3 GPa sepsis siege Par ada ue ts eneesone ‘Bangor tail ste she a fopiane wt pac «ft sooo ane, some fa toric ents Jl Nao Sgt me anette lA ‘pander eats a 6 6. creme lca, ala. quale intendono setae stretamente leat Scone gh inet in ato ronan ‘la Wi sarebbe di veramente miovo © ale da presen Un reale interes pri stra dela size tuto ena Sridarebbe a un simanegiamnto di vecchie tore gd Superate ¢ dai neste Sos riprese come vehi aa Augginte, mache pute posane ere anor do- erate contro avversat non ecrcvamente tem come 1 senomo gid debelato neg anit prime ehe sent fcamenteconftato. E ehi vorra negate chet f mate, Tali messi a profito dal Rosi nella sua eastrions Ge ne sano desu dalle dotin degli cola non che dh aele dept Arista ¢ Paton del nosto Risrge met, © che a critica del sesame fate dal Gibert echegga mtv del Malebranche 0: dl Gel? Lo done apertanente gl stesi Hasty eke amano spesio menconare tno iiss, col qual! penona ac Panes fot XR (a) m 2g: Apne qusta #5 oa Pee aaa ae ee ge i aaa ER ee BSS cv tne ae Se a ante al pipet Vie et an Ba ‘won in quella sa eter det 7 magu 1735 (Opes, VI tee © eee Seana ter epee ol em ‘teolo di Fe Racwaaco, F- Roni «2. Spine fa Gtare: Nagel i Aer SP ee Ee ae opi ee oo ee PE a ace stil Ro of Rovmins aon "8 ovata, In vei aoe quae alive font Platone eh rails ansatanee i eS SiR fet ce pate ft ga Roe ‘Milano, Cogliati 1897: parte I, pp. ayboys ve peasy osuint © cioBeRTt % crescere autorith alle proprie sentenze. E non saremo noi a negare I intereste che li spingeva ad appoggiasi alla tradizione pid ortodoss ‘Nessun dubbio che i Gerdil occupa nella storia della ‘losofia italiana una posizione analoga a quella dei nostri ‘due maggioriflosofi del Risorgimento; e grande fa T in- flusso de” suoi scritti e per Falta autorith che gli confe- riva tra i cattlici la sua dignith gorarchica e per Teffi- facia notevole del suo personale insegnamento |. Fra i suoi scritti meritevoli qui di speciale menzione i duc contro la filesofia del Locke, che tsalgono agli an- 13747 e'8, in cui sidifende appunto quel intuito, che parr la teorica principale del Rosmini ¢ del Gioberti NNé la axitca del Gerdil era stata al tempo suo vor cla. ‘mantis in deserlo; gjacehé quanto fn d’allora piacesse in Italia veder combattuto seriamente Locke dimostra Vrrticolo che a uno di questi seritt® dedicd il Lami nelle se Novell isterari, osis in uno de’ pid autorevoli gior- ali che ef fossero allora in Ttalian>. Ma senza entrare nei particolari della dottrina_gerdi- liana, giova eonsiderare che nella storia mula mai si ri- pete: che, in questo caso, contro Locke al Geri bastava fopporre Malcbranche' e che alla sua confutazione il lo- 1 Fu wo miro qu Toman Vinee Fal (onl Mo {treat aeiae go ul crt Orn ree Wf Stat Conta: ‘hry mone gen oD le Tr ‘tSiango iy fsa Open hea, fg ‘eerie ut asamp aca pe Gla cpl ‘Sie vated Sew Taint tiene site te font lar in EE Lal tse tage eres Wad tance ta Jol samp Alc, Poa St Gh oder dl Fares ips quia to Hen ac nite iat nate eee de 6 6, came ‘ckismo era sopravvissuto e si era trasformato ¢ cost sera rmaggiormente difiuso e sulla fine del secolo faceva epoca; fe che contro la sua nuova form Malebranche non bestava, pit, poiché cera stato Kant; © quando verti Gioberti i Sata stato anche Rosmini, oltre Galluppi; e Gioberti leggerh Gerdil cogli oeehi ai un rosminiano, il quale ha imparato da Kant, che si proponeva di cormeggere, che ppensare & giudicare; e e'@ qualche cota percid che & pre- supposto da qual qualche cosa che produce i giudizio, fuori del quale non e'& pensiro. Si & passati in flosofia'sopra un altro terreno: sul quale Gerdil potra, ancora essere utiizzato, ma in quanto ¢'® chi sappia, farlo perché ha tin nuovo pensiero © con esso si accinge ‘2 un nuovo compito Sopra quasto terreno, che & Ia critica della conoscensa. fel concetto trascendentale della filesofia, si costruisce fin 7, El unanmo prin ave dato a ace aio lib: tame ete est ne "te Peel pre ‘ena ‘ifiione» mata fortune, eppsre in emote 8 qunito catenin {Ger sno ote conic! dela aan Yeah alianne et ‘Riteatea pt specie al suo pao dopo er scant [rendre seaation et pcan, Ce syste sepaaltpartot Eitte ts le cours dade en ean cu cel be plesphic, rot chins thst propen Te syeons Banei 2 Staal de Rape Gaus Stat eS ae dr ese me oe Choo signa faders Ge park oe ite partner i ah ‘cena Hituser he. V Cousin er aap Peyton i spre eee om osu! F GI0REKtt 6 Ydifizio della nuova flesofa sorta contro il sensismo. Sopra questo terreno kantiana Tavera il Roseiai ‘Rosmini, dunque, Kantian? Ma non saltano agli occhi le divergenze tra il flosofo italiano e i tedesco ? Ei primo non combatte di continuo il secondo ? Vedremo a so luogo il valore di simili eeesioni. Qui intanto non si ‘yuol dire altro che questo: il problema da eut muove nel suo filosofare il Rosmini non é né quello della vecchia Imetafisica né quello del moderno empirisma da Locke agli ideologi. E appunto il problema del crticismo. E conviene jnsistere fin d'ora sul canone storioo che cl & stato suggerito dal concetto della cultura propria del pe- riodo storico in cui matund la flosofa rosminiana: di stinguere nel Rosminie sceverare il contenuto speculativo alla forma contingente di ext quel contenuto strives per eonformarsi e adeguarsi al carattere morale del tempo. Kant soggettivista, Kant demolitore implacable di tutti 4 castelli dela veechia metafisica, onde s'era creduto per secoli di procurare alla mente umana la certezza azionale dalle verith essenziali della coscienza religiosa, non poteva certo essere il filsofo della restaurazione cattolca, E quale che fosse la parte di vero che lo stess0 pensstore cattolco dovesse riconoscere nel sistema delle ottrine Kantiane, & ovvio che questo pensatore doveva, combattere il sistema nel suo complesso pel sigaificato generale che esso aveva ¢ per le conseguenze gravissime che dal complesso del sistema pareva dovessero seat tire. II Kant italiano doveva essere un Kant riveduto © corretto, Resta bensi da vedere se quel che sen’ aecettava, © poteva acvettarsene come arma formidabile contro i sensismo — contro ci’ il nemico presente e pid. peico- Toso ~ possa o no considerasi come proprio, caratterisico fe fondamentale nel pensiro kantiano, Resta cosi da ve- dere se quelle emendazioni che si ritennero necessare, siano tali da alterare il significato di questo. pensiero, © non siano piuttosto da rtenere come uno sforea di met- 6 6. ces torlo nella sua pid vera Ince, sottrendolo a valutazioni che sono infattt da ritiutare ancorché autorizate da cert aspetti dela stesa flosoia kantiana, Rosmini fara ogni sforzo per una covresione capitale i questa flosofia, che intende a iberare dal caraitere scettico con cui si presentava generalmente con la sua ottrina del fenomeno prodotto di un’attivita. a priori, 1a eni forma & meramente soggettiva. Donde il earattere soggettivo di tutto il reale ehe si eonosce. A una simile ottrina non avrebbe potuto aderie an pensatore isp rato da quei bisogni di restaurazione morale e religiosa, come il Rosmini. I quale ammetteri benst che non © & ‘conoscenza senza un elemento a priori: ma questo a priori vorrd dotato di valore oggettivo e indipendente Aalf'attivta del soggetto umano: di un valore ee rendesse possibile Ja ricostrurione della metafisca distrutta. da Kant, Altrimenti il sensismo cacsiato dalla porta, sarebbe rientrato dalla finestra. Porchéinfatt eso era condannato ? sso, non vedendo nello spirit altro che senso, trascinava ‘ogni buon ragionatore alle conseguenze che ne aveva ‘audacemente tratte quattro seeoli innanzi Pietro Pompo- nazzi, negando ogni fondamento flosofico alla fede nel Timmaterilita e immortalitA dell’ anima, motivo della condanna era metafsico; ¢ la metafsica znon_avrebbe corso minor pericolo ad abbandonarsi alla critica dell idealismo trascendentale, Kant percid ap- pariva nemico non meno di Locke e di Condillae. E percid fin dal 22 dicembre r817 era iscrtta nell Indice det libri proibiti Teéposizione del Villers; e I'1x luglio del ‘27, ssa appena ne fu compiuta la tradurione dal Mantovani, entrava la stessa Critica della Ragion Pura it slats n fame nara congue conan 2ato ots ‘onto he at nam det, Peet ® imap quando Whey osurst £ GIOBERTE o Bisogna dunque ammettere che nell costruzione del sistema rosminiano dev'essersi introdotto un elemento {i antikantismo imposto da motivi estrinseci al processo logico del sistema e al suo principio: elemento che per Ja sua stessa origine doveva renderst appariscente © ten- ere a distrarre Tattenzione dal earattere fondamentale incancellabile del sistema. Nessuna meravilia pertanto che ci siano storii i quali non riescano a vedere questo caratteree serivano, per esempio: «Del Rosmini — cos! il Credaro, citiame lui, che & uno degli ulti si rian- nda a un gindizio del rosminianismo, che mette capo allo stesso Rosmini — si disse che fu kantiano senza s0- perlo; il quale giudizio a me sembra errato, giacché egli Aisconobbe Feriginalith di Kant e il posto che si deve a costui ello svolgimento del pensiero filosofca, cal di chiarare che il Criticismo @ uno sviluppo del sistema di Reid. Del resto egli & doramatico il suo ontologismo si distingue nettamente e profondamente dalla flosofia ex- tica in cid che Pessere ideale ndcterminato ba realta obiet- tiva nel asoluto, mentre Kant nega recisamente It pos- sibilta di una seienaa dell'assoluto» Dove si pud, intanto, sia pur di passaggo, avvertire che nessuno ha mai fatto consstere il kantismo del Rossini nella costruzione da lui tentata di wna metafisica, 0 pit esattamente d'una scienza dell'esere ideale, comecché nie a ee ye gia ge Sa eda ann ce den spate ttl 6 6, onente ‘questa costruzione non facia, a parer nostro, uno strappo lalla dottrina i Kant. Ma ¢ davvero cotesta metafisica Ta parte principale della ilosofia del Rosmini ? Eli bensi serive il suo Nuovo Saggio per fondare una metafisiea dellesere ideale oggetv, antico bisogno della filosoia ommatica,¢ lo scrive a Milano nel fervore delle sue po- lemiche contro quegli autorevoi senssti, che gli davano dellostrogoto; Io serve in mezzo 2 quel moto generale di restaurazione rcligiosa, che voleva ritornare_all'antico, fe cancellar dalla storia i ase. XVIII ¢ la sua rivoluzione; lo metteinsieme e lo pubblica * nella metropoli del eatto- licisma risorgente di sopra i ruderi dei templi gid presta- mente e orgogliosamente innalzati alla dea Ragione, dopo ‘quell udienza ottenuta del 15 maggio 1829 da Pio VIII, che, rchiesto di permesso per Ia fondazione dell Istituto ‘dei preti della caritd, cui rimase legato il nome del filosofo, lo esortava a non lacciarat distrarre per le vita attiva allo seriver libri utili al consolidamento della Teligione verso la scienza, e gli diceva quelle parole non pid dal Rosmini dimentiate, anzi ipetute da lui al ter- ‘mine quasi della cartira filosofica, come uno de’ pid cfieaci impli venutigh alla medesima: +E volontd di ‘Dio che voi vi oceupiate mello seivere de’ libri: tale & la Ses el Remi na uote or Ca Seow pane quel ono els Cae Mao AP ERegin estan tse negh Opsicte fe ost oper thee SE Siar nlite esta Pe Patt aa SIEVING ‘tctaln (eps eae tanta coe Yopee eh eve ‘Svat tna’ fe7. ia dapeto pie ce haves ‘alan, seve a sy swam 167 a On a dias Sp ‘Sepa atte digo eens open ae walPergn die Set dopo queto segie, ce Dio cl, A cr ‘ole in honhase ofa he tort» (p15 ossint 2 ciovenTt % vostra vocazione. La Chiesa al presente ha gran bisogno {i scrittori: digo, di serittor soldi, di cui abbiamo somma, Sscarsezza, Per infuie utilmente sgl omini, non rimane ‘ogi altro mezzo che quello di prendeli colla ragione. ‘Tenetevi certo, che voi potrete secare un vantaggio assai rmaggioce al prossimo cecupandovi nello scrivere, che hon esercitando qualungue sltra opera del saero mini sero; ed era intanto inetato dai consigli del'amico tard, Mauro Cappelli, che fa poi Gregorio XVI: in quella, Roma dove era candidamente persuaso dlessere stato chiamato dalla Provvidenza +, e dove recava seco insieme fal Nuowe Saggio le costituzioni del suo Tsituto, Di certo tan libro nato fra queste condizioni da un tale uomo, in cui parve rinaseere un esempio tardivo della serafiea catith di tempi pid ingemui, da un uomo formatost intel Jettualmente in mezzo a una generale restaurazione del sentimento e delle idee religiove, non poteva non portar seco una profondissima impronta dei bisogni, che si pro- poneva specialmente di soddisfare, né poteva non fare ‘grandissima parte a cid che la religione in questo tempo, secondo il concetto stesso di Pio VIII, doveva chiedere alla scienra. Dommatica doveva sforaaisi di essere la flsofia r0- sminiana. Ma bisogna vedere se tale sia effettivamente Tiuscita; © se poi avesse tutti { torti Giovanni Maria Ber~ tini, dal quale i ilosofo roveretano si difendeva nel 1852, Ee hae, eectrs eh ee a Si i oma hea vr ena "Fieve 70 6. cw aggregandolo alla seuola critica , Altro & il pensiro di tn Blosofo, alto il givdizio che eg stesso ne fa ei rappor storiei che vede tra il suo pensiero © quello degli altri. Qui @, secondo noi, la chiave della interpretazione sto- rica del resminisnismo, 1 quale & gid formato, nelle sue Hinee essenziali col Nuovo Saggio sulPovigine delle ide, venuto alla luce in Roma sulla fine del 1829 e nei primi del ‘30. E non si ‘pub accogliere Vopinione del D'Ercole, ripresa dal Ben- 2oni, che il principio di eotesta flesoia oss il concetto delfessere ideale abbia subito tanti mutament ¢ trasfor, ‘mazioni, quante sono le opere principali del Rosmini. Percid Ja grande importanza di quella data: e si pu ripe ‘tere col Buroni, senza tema di meritare i titolo che nom si pud negare a questo rosminiano, di smodato ¢ prolisso ‘panegirista, che la comparsa del Nuovo Sago sogna epoca el risorgimento flosofico italiano, quantunque si debba ammentare sempre T'impulso effeacissimo dato alla ‘nuova speculazione, fin da dieci anni prima, dal Gal- spr. T rapporti tra questo filosofo e il Rosmin © gl incita- ‘enti che questi ne ricevette sono illuminati dal’ impor- tante carteggio che corse tra Toro negli ani immedia mente precedenti alla pubblicazione del Nusvo Sage, fossia nel tempo stesso in cui il Rosmini lo veniva seri- vende ‘Questo carteggio | comincid subito dopo Ia raccolta Dern Idea dla flr dl ia, Taco, 28521 « Rosson, reumiereieOper pce TE orien, Dole sd dl R.A dt See Sopra Guesa cartigpi & da vedere I importante studio postriore (4 Bio Aebuasan: Hempstead lems (Sy Sag) in i proione mori oe fine dee eer ee ‘ge ‘eeeEE ceo wan pate ee sats date sl sare yando 1"Cciga thoy pret wage Wn Sas gues ier ‘ein’ emi pine gut sacar Toro com in graben con ct noswont F c1oasRT n fe istampa che il Rosmini feoe nel '27 de’ suoi Opuscol filsofic. Dei quali, 111 novembre di quell'snn0 man- ava da Milano al Galluppi il primo volume appena Pubblicato dichiarandoseglt obbligato se epli, che aveva ‘arriechita la filosofia, quella scienza avvlita profi hnata nei nostri tempi, ani distrutta », avesse voluto ac- cogliere Vopera, e comunicarg «qualche lume relative alle materie che sono in essa contenute» , Rispose il Galluppi, comunicando al Resmini qualche oseervazione ‘sul problema dell'origine del male, trattato nel secondo degli Opuscli». Ma le comunicazioni allora tra Te pro- vincie setentrionali e le meridionali della penisola eran davvero dificil ¢ lente; e la lettera di risposta del Gal- Tuppi reca ta data di Tropea, 9 agosto 1828; ¢ il Gal- luppi vi dice aver ricevuto lettera e libro soltanto da ‘pochi giorni. Nondimeno il earteggio continua; e il Ro- ‘mini, da Roma il 23 gennaio 2829, scrivendo un'altra volta‘ Galluppi per aprrgi pid chiaramente la sua mente sul punto degli Opuscali, che aveva fermato Tattenzione Gel filosofo calabrese, mostrava sulla fine della Tettera che cosa a Tul premeva di pit: e Mi sarebbe caro pure di sa- pere il suo giadizio sulla mia maniera di confutare Kant, che ho brevemente toceata alla faccia 89 e seg. del 3° vol degli Opuscoli flosofei») — « Riguardo al kantismo», rispondeva quindi il Galluppi, i 6 giugno x29 (poiché Ja lettera del Rosmini gli era giunta solo quattro giori prima), «ella ragiona con esattezza e profonditi, obbiet- ‘tando a Kant la contraddizione, allora che eli aferma Gioat Pate, cote apo of eernare aque eno copaceato ‘east he, rdnaoe dba i pce lumi al ones TEEN Sei LRN GISELE SES Eptnn comps See at ay it ay pls + Late oh fae peas 27 % sommamente vero quel sistema, che tende a tor via la possiiltd. di ogni vero (p. 6). Fla osserva saviamente, che il ertcismo ha romunsiafo la sentensa capitale contro a sé: eg non pub vantare che una vert apparente © subbietiva ns, Contro Kant, dungue, erano tutti e due del parere che le conseguenze del eriticima non potes- sefo essere se non soggettivistiche © scettiche, 1 Rosminiintanto aveva preso a stampare in Roma il sto Nuoso Saggio, nel quale aveva ripigliato la critica per conto suo, ed esposto le sua propria dottrina, 114 of- tobre dellanno stesso da Roma ne dava Ia. prima’ no- tizia al Galluppi con una certa qual trepidazione: «To mi sto stampando wn’opera alla quale molto Ella potrebbe siovare, se fosse vicina. Appena oso dire Vargomento. a Lei: sulforigine delle ide. Stampai due tomi: saranno quattro, © nella stampa del 3° ore mi oceupo, ma nulla pabblici, né pubblicherd sino alla fine... La mia epinione sulla origine delle idee & questa, che sona inesplicabill, se non si pone una idea innata, Videa delesere sm universe. Quest'unica idea io metto innata, e da questa. (anendosi alle sensazioni interne ed esterne) dedueo tutte le alte »» La risposta del Galluppi a questa lettera non ci & stata conservata; ma dalla replica del Rosmini se ne pud in- ovinare qualche cosa. Egli deve aver fatto appello a ‘quella che eglichiamava Ta sua sflosofia dell esperiensa » ¢ mando in quel'ceasione al Rosmini i suoi Element di ‘Hlosofia ele sue Letiere flosofche) per dichiarare al giovane flosofo com'egli non si potesse indurre ad ammettere nulla d’innato nello sptito umano, Infati il 9 gennaio del 1830 il Rosmini ripigiava: « Una delle dificlta. che ‘m’impedisce daccostarmi al suo sentimento edi non ‘ammettere che delle idee venienti dai sensi e dalattivita el soggetto o sia soggettive, & Ia seguente: Lo non vedo ositist & ciowentt 8 come dal soggetto possa venite Vuniversalit ela necessit elle cognizioni. 11 soggetto 2 un essere partcolare e con- tingente, e non pud produrre un effeto maggiore di sé Se T'universalita © necessita di certe cognsioni viene dal soggetto, ella in tal caso & apparente © non real, perché reale non pu essere per la ragion detta. TI rendere dungue soggettiva Funiverslita ela necessita delle cognizion, mi sembra che sia un ricadere nello scetticismo trascen- ‘dentale det Kant. Consideri questa difcolta che mi parve assai fortes. — E il Galluppi infatti la prese in consi derazione; ma osserv® che la wecssld che ha Iuogo nelle Cognizioni, & una semplice «legge logica del pensiero tumano' da non confondersi con Ia nocessiti metaisica, legge logica espressa dal principio di contraddizione,«, ‘come ogni altra modificazione delTanima nostra, mera” ‘mente sopgettva, I Rosmini gli aveva messo innanzi Tautoritd i S. Bonaventura, che ineegaa anche lui la mente nostra per sé contingente non poter giungere alla, verith mist fer aliam aliquam lucem inconembililer ra diantem; e 31 Galluppi con quella sua bonaria franchezza calabrese: « Allautorta di S, Bonaventura poteva Ella ‘unre quella di Sant’ Agostino e di altri Padri: ma Vauto- ‘itd di questi sempre rispettabili personagat qual valore ‘pub avere in una questione meramente flosofea ?». a distinzione per® delle due necessit, non convinse il Rosmini che tomnd a ribattere: 29) supposto pure che fossero distinte queste due necessit, 1a logica e Ia meta- fisica, bisogna pur convenire che tanto Yuna che Valtra convengono in eid: che sono necssti; rimane quindi fempre a cereare donde proviene questa necesita; 2”) Ia necessit logica e la metafisca sono davvero due ne- ‘esti assolutamente distinte? «Io stimo ansi che il cack He ett Syn vita di ian © Late, Se sca tia: 1, Ltn 9 7” 6 cme nesso loro sia eos stretto che Tuna dipenda reciprocamente ddalfaltra, © che Ja loro analisi accurate © profonda ci cconduca fnalmente in una necessitd sola, e questa logiea, Denché avente un fondamento metafsico. In una paral fo penso che la necessitA metafisiea non sia altro che una ‘erta relazione che ha un essere colla sua idea, o calla ‘sun essenza oggettiva, colla quale la mente lo concepisce» ‘La necessiti & un rapport, osserva benissimo il Resmi; un rapporto che nol percepiamo tra Lessenza (= il com tenuto dell idea) di una cosa ¢ il suo modo di essere; il repporto non 2 walla fuori delle mente» Questa non era veramente la miglior maniera ai pro vare che la necessitd non pud derivar dal pensiro. Ad ‘ogni modo essa valeva a mostrare che appunto nel pensiero contra quella necesita, che il Galluppi, nella questione ella conoscenza, eredeva’ di lovarsi d'attome, relegan- ola nella metafsia. TI Galluppi per altro non se ne diede per inteso, repli: « To non suppongo mica, che vi sia tuna necesita metafisca distinta dalla necesita logiea mma solamente combatto queifilosof che riguardano quella, ecessita, che @ meramente logica, come una necesita ‘metafisica, che trasformano Ta prima nella seconda, — Supposto cid di eui conveniamo, io domanda, che cosa © mai questa necessitd logica ? Essa certamente & una rnecessiti del pensiero umano: cid vale quanto il dire: esa una necessit del soggetto pensante: Terigine dunque di tal necessitd mi sembra gid determinata, essa @ nella natura del soggetto, nella natura del nostro in tendimenta; noi non dobbiame cerearme la causa eff cient, ma arrestarcialla cause formale di tal necesita», EE Tesigenca critica del Kant, che il Galluppi aslerma qui con tna consapevole precision, quale forse non si iscontra, mai nelle sue opere. sosatst © ctonentt 8 E non basta: bisogna sentie come qui interpetri acu- tamente il valore della categoria kantiana, gl dice: v'ha in noi conoscenze necessarie a prior, ma Vesistenza, di esse non arguisce punto, — siccome ho dimostrato nel Saggio flosfco (cap. IL§ 37 ess) — che le idee onde ‘queste conoscenze constano abbiano un'origine @ prier. Pore vi ha in esse sempre qualche cosa di soggettivo. « Queste conoscenze [necessarie a prior) sono le verith “dentiche, ed in tali vert vi entra sempre o Telemento ‘dela nozione a idewita, o quello della nozione di diversi, osioni che devivano dallativita sintetica dellessere co: noscitore, Ricorrendo alle idee innate, si ricava. pure questa necesstd logica dalla natura del soggetto, sola- ‘mente si va pid innanzi, poiché si fa consistee Vessenza Ta natura del soggetto in queste idee innate, in queste forme a priori. Ora io confesso 4’ ignorare Tessenza del ‘soggetto pensante, emi limito ad osservarlo nelle sue ‘operazioni +. — Sieché Va priori ammesso dal Gallupri come derivante dal soggetto © come condizione della ‘conoscenza necessaria,@attivita del soggetto, operazione sua, funzione, non idea innata, che importerebbe la eono- seenza del soggetto in sé, al di lA delle sue operazioni ‘= de’ suoifenomeni, direbbe Kant — che noi non possiamo cltrepassare. E la necessitd quindi, quale prodotto del- Yattivita dello spirto, @ una legge del pensiero; ma anche tuna legge metafsica, della realtd in sé ? Galluppi non erede di poter rispondere a questa domanda. La sua scienza, come quella di Kant, s'@ rinchiusa nella cerchia invalicabile del fenomeno; in lal e'& gid il exticismo nel senso storico ¢ originale della parola: e in nome di ‘questo gli rifiuta ogai anticipazione del conoscere sul- eid ome at ate SAGES EC a rte cia amas fa 6. orem Tesperienza, e quindi ogni idea innata; e percid non pud ‘rovarsi d'accordo col Rosmini che gli veniva a parlare ‘di un’ idea innata. Una sola, ma innata, E che poteva opporte il Rosmini a ei con tanto ar- dite affermava la parte del soggetto pensante.perfino nelle conoseenze necessari, egli che s'era levato & com battere la Hlosovia soggettivistca sia nella forma eondil Tachiana det senso, sia in quella kantiana dell intelletto, € per restaurareil/sapere sulle pid solide basi oggettive? In fondo al suo dommatismo vedremo bens! came si fosse annidato un elemento rilevantissimo del ertiismo, che trasformé ¢ it” vita alla statua in mano allartefce; ‘ma qui il suo oggettivismo dommatico nan poteva. non ribellarsiinnanzi alla pid risoluta ¢ schiettamente critica, affermazione del soggettivisme. E la sua lettera scritta, in data di Domodossola, 16 giugno 2830 1, la pit chiara prova che al Rosmini non era possibile entrase nel kan- fismo per la porta principale: sebbene sidovesse mettere gli stesso a cerearvi da’ lati qualche usciolo segreto, che gli desse modo di introdursinel campo della flosofia moderna. Egli dice: le novioni d'identith © di diversith non sono certamente Tuomo, né produsioni né atti 2og- sgettivi delPuomo, ma s! termini della mente. «La diver- Siti dungue tra Ie nostre opinion mi sembra che stia in questo, nell introdurre io una questione di pis, Ella mostra che le nozioni predette non possona venir dai sensi; dungue, conchiude, vengono dal soggetto, Ma la cconclusione mi sembra troppo affrettata. 10 soggiungo: csaminiamo un poco se tutto eid che non viene dai sensi esterni non possa venir da altro che dal soggetto, ovvero, esaminiamo se tutto cid che si oserva nell womo si possa, con proprieth chiamar soggetto.... Sev.. anaizzando Ia natura umana si trova avere in essa qualche cosa didi- verso dall'Zo, qualche cosa di oggettivo, benché exten- Tim Rit, te. ct p65 6 ge rosin # GloaERTt ” siaimente connsso col sogsto To, & wopo al tutto d- inguere questoggtt, © seprario dal sogett, non Senne yr comeguenra gusto me, 5 to, Tapas delfenteragioneole, sia umano, ch Sndoce eeonosero isaltante: 2) dt un sogeto, che fit stesoe(2 un oggetto Tit bes esenaamente tongianto, os fale che la relaione del soggetto con ‘neitasca a son spi, taper natura dani diverso SE oppostos. — Cone fosse da intends questo opgetto Sot Coeniaaente conganto al soggeto, eine e Stvaalmente da hi vers ed oppost, pate che il Gal Tapp non suse a vedero, perce arte, a questo punto interuppe, lsciendo, come sole acadere, Sgmuno de’ due nelfopinine of prima. Erano patil hil eso punt ma tattevano due vi divert © d- Verge e non era ps che ineantaseo TT Bouin nel ge, plano ina ettera al Cat at quell che non venvagt fatto dk persadee, perce sloggvano da ogni, steto.rgioaamento, sive Galop cio petal sempte in pubblico, venne ua ota arte tm alla tan o quate eter non Tipe pit Cona insplcabile per me si & il vedere ont non sia eapace at farm ifendere, nel tempo Scio che tutti dlcono chiro fino allecceso dela Chiarezea! E pure & con, Now vB un solo di quel talk he i hanno ovorao. delle Toro confutazin, che non Soin pres | pied per la testa; ragion manifesta. che Ia prendono troppo alla buona ed alla conslta, Psinzal Ein confdcna & immense nell ver, questa mi tarese e concla sopmabbondantemente di tttor Late a C, Canth 15 apie 141, wre nla isle cone ane Tain, ta) fp 96g aia tem, grasa Goo Seve ct, Ah Gane eee, Geo eesco ne pinto che [MEtavinco che git moma nom soepttano ne pure (generaimente va) che a eu gs uaa elena, che Pe eg Dr oo 8 6. come D1 Gallappi riprese la discussione interrotta nella. so- onda edizione delle sue Lettre flsofice, storia delle teoric dalla conoscenza da Cartesio in poi. Poiché nella quattordicesima di queste letter, nel trattare della fil sofa europea posteriore alla. diffusione del kantisin, Prese a discorrere della dottrina del Rosmini; e ne fece tna critica, ehe @ certo inferiore ai prinipi del eriticsmo dimostra quello che pud recare una certa sompresa, che nel ponetrace lo spirito della flosofia kantiana il Rosin, suecedendo al Galluppi, lo sorpassd di un buon trate, AlGalluppi che al Nuovo Sago ritiene possa muoversi lx stessa accusa, sotto la quale cade, secondo ui, i eritclma di Kant: vale a dire la soggettivita dell's prion. La too, ica della conoscenza consta pel Galluppi at due quistion! ben distin, sebbene fra loro strettamente.connese quella della origine delle idee e quella della reata della onoscenza. Orbene: « Il profondo e rispettabile Rosmini, riguardo alla prima parte della teorica della conoscenca, hha adottato la dottrina di Reid e di Kant, vale a dite he Preteso che Ja conoscenza non pub aver esistenza, s¢ non Per elemento @ rior... Noi, dice questo valente flosol, on possiamo credere esistenti le nostre sensazioni, s¢ hon mediante un giudizio con ei applichiamo salle sen. sazioni I'idea generale di esistnsa, Questa dottrina sta bitita, io penso fermamente che la reaita della conoscenza ‘on ha pit fondamento » ". — Non importa che i! Rosmini siasi affaticato a parlare dell intuito, inteso a garantire Voggettivité dell idea di esistenza; essa, die il Galluppi, @ un’ dea a priori, che non si trae dalla sensazione, dl. Voggetto, che col giudizio primitivo diciamo esistente epper® non ha nulla di oggettivo; ed il rsultamento scet- oswin ® crOoRERTH ” tico dl ttcmo & inesitabie, — 1 Gallappt mica flusto ed Ba ragone qunndo,preconendo lo Spavena, Sta prcecione intletva rosinizna non sa vedere se on wna ted’ prio « Selo non too», ie, «ela soe 1 Hn denen, ae ct potato junto al soggetto de gud: Questa toncasione ene. Iglu srk perl snc, ed ecco ont per alira igi sini «ot €i ant el ale eg dle aura ck Re. oe : gino © esto: ma tas, ara parte, ine pa dl Gllppi ad asi i riten antana ella ta sino el Rosin. Igoe gta se {pur ma, adota ln prcesion intelletva, come la ‘et ts i Gallop ita ela snes peo a per Caine intllettva, eedendo e una Tatra viziate dal- prime indo deielemento Seale Digs ce, dove it'Roumint ha acontato stare forma Gallppi bo spermenialino che f dela seneaine Gal tmoce, Taro 9° timate inpiglato,almeno in Questa catica del Nuoo. Sagi, Ein concisone se Sheteg 8 ansano ance n'a e'€atacesto quaehe toca della lesa che combate, epi ha meno dl Ro- 18h Ge BAR ate con una ein, che nom in 2 OP tf canopy cone eS eee Sap cack ape ia Tanta ti Earp taere TERE AT Fetica esp emann a mondo dl Di Uae lo, ° Oe che Spavents ¢ Fiorentino, che ai we're coma, i avery empre come tn tn SES SES Esai wager ‘Ettio! Dale Vite ale Oper fi 0 De Grain Te Mi Ee le Ca a Inviclin scncre-queto sore, ent iron ‘ome et 50 6. cnr sini coscienza i quet tanto che deve accettarne: ed © perc meno kantiano ai Iu Ecco il progresso della flosofia italiana attraverso it rosminianismo. A quali conteguenze per altro questo ovesse condurre fu visto gid dallo sguardo acutissimo ‘del Galloppi in questa stessa critica formulata. appena uscito a Tuce il N. Saggio. ad @ davvero notevole il se- sguente pusso delle sue Lele, la cui importanza altri ha id rlevata.« L'idea di esistnsa & a prior; esea non ha, ‘dungue aleun Valore oggettiva: dallavere tn’ idea nel mio spirito, sono io forse autorizzato a porre qualche realtA in sé, che a questa idea corrisponda ? Iddio non vede le ose tsistenti se non nel suo deeteto onnipotente di crearle; ‘ma To spirito umano non erea né pd ereare gli esteri; se questi non gli son dati, non gli son offerti,eglt non pud eonascerli; in tal caso bisogna ammettere la. percezione ‘meramente sperimentale di aleune esistenze; ela dotteina 4 Rosmini non esiste pid. Liosdine « prior’ & meramente ideale te ge oe et pt Se iti ae Ge pot Ns tatnvecn Pally ti Ov Bega Batre Eufepentns sents gr formar tina G2 sol a Ra porto (prima) sono fermi del tapporta ? Coors che la esperiensa Fecege’? Vegan eran mia Sor ute lo” alia Go Ep * Questo sconce anche B. Soaps (Le Fie. Kent «le a ute fais,“ pba Sere fle Iii Gi pal aah Hah ino (©) el prot. D. Jasa, Seine ¢ pentane, Napol, Tip. de! Untoerich Sate od. pga, Secondo Fee Uh 1.3326 8) tent (cher dal ve fw moa al Raoul sete Ua Geer bl ‘err ree rival evra «le Get rps deter Se Se rine ua cio sow a an osuINt & GlopERTE 8 Qui & in germe tutto Gioberti, come tutto il logico storico sviluppo della filosofia post-kantiana. Galluppi vvede che, ammessa la sintesi a priori, lo spirito deve eonoscefsi produttivo, creative, Ei rigetta per Te con= seguenze il principio; il che dimestra che la sua & logica vigorosa e di buona lega, poiché chi sta contento al p pio © indietreggia innanzi alle conseguenze, cade ‘contraddizione, L'lemento reale del eonoscere proviene nella posisione Kantiana, che & pur quella del Rosmini, alla spirito © non dalla realth esteriore (la realta del Vimunaginativa), che per sé @ nulla rspetto al campo chiuso. delle conoscenze (Or se nellospirto la realtA & prodotta non importats, YVantica recettivita dello spirito con la conseguente oppo" Sizione di oggetto a soggetto @ fnita per sempre, e lo spi- rito diviene meraviglosamente fecondo, in quanto si differenzia © pone da sé innanai a sé Toggetto suo. Pro- fonda esservazione questa del Galluppi, che prova ad un tempo Tacume dela sua critica il difetto del punto di vista; e per essa si comincia a delincare il compiuto svi- Iuppe di questa nuova filosofia italiana che prende le rmosse dallo studio di Kent. Galluppiinizia questo studio © comincia a riconoscere che senza qualche cosa di soggettive (i rapporti onde le idee forniteci dalesperienza si connettono insieme) non 2 cognizione. Rosmini procede oltre rlevando che lo spirite deve possedere non semplici rapporti, ma la pit universale delle idee per conosoere checchessia: forma necessaria dell intelletto, che eg dice innata e si sforza di considerare come oggettiva, quantunque debba ri- cconoscemne il carattere puramente ideale (e non real) UL cetchio del soggettivismo sark rotto davvero quando ‘questa idea sarh intesa come la realtA tessa e il pensiero ppertanto come lo stesso principio delYessere. Sulla proda ‘i questo solido terreno, che il Galluppi indica da lon- tano, port il piede il Gioberti FORMAZIONE DELLA MENTE DEL GIOBERTI Quel Michele Tarditi, che i Giobetti degli Errori di A. Rosmini polverizzerh con Te sue invettive, non era stato sempre per lo stesso Gioberti quel pover uomo corto di mente e scarso di studi, che pare da quella fera polemica. E del Gioberti una letera del 18 giugno 1832", in cui il bravo Tarditi 8 detto « amico» ed «egregio di mente e di cuore e versato del pari nelle matematiche ¢ nella filosfia. Ebene egli quando avra I infelice razione di scrivere quelle Letere dun Rosminiano @ V. Gioberti, che fecero divampare la polemica tra i due gFandi filosof, in una nota apposta allultima di coteste Tettere, si fa 4 ricordare al fro eritico del Rosmini un certo amico di anni non Jontani: «con exits, egli serve, « passeggiavo spesse volte sotto le antiche quercie che coprivano un tempo di loro ambre un resto dei ripati di Torino, Quest’amico parlando di certe persone di nostra, ‘conoscenza era solito dite: 11 fale od i tal altro ensano ene, ci pensano come nal; e sortideva, Nell esprimersi 4 questo modo egli non intendeva certamente di fare il'suo modo di pensare misura del pensar bene; ma volea dire che pur troppo spesso noi troviemo veri o fai, Dbuoni o cattivi i pensamenti altrui, secondo che sono conformi o difformi dai nostri; ¢ eid perché ci & forza pen- 1 Corea od, Maso 88, Un natin iografa oh M, Test serine e185 fo) BA Comme Chr Roman, Bp. ee eh 8 6. oxen sare cola nostra testa, e prendere le nostre idee a regola dei nostri gindiz... Lamico di cui vi serivo fu pure i primo che mi parld con molta lode della dottrina filoso- fiea del Rosmini, © mi esortd a studiarla: e non ostante Yeccaduto, sono pur cantentssimo di aver fatto secondo Je sue esortazion, Quellamico che voi conoseete molto bene, fink per (rovar radicalmente falsa quella dottrina filosofica che sola a me par vera ‘Questo amico — non Gcvortedirlo — era stato lo stesso Gioberti», del quale & nota eficaciaesercitata prima del- Yesilio in'Torino sulla pid colta gioventh, per mezzo di queiperiodici convegnt che presero anche forma acca- emica — Accademia del Sinco, — © de! discorsi caldi i sentimento civle ¢ di religioso entusiasmo; cof quali, il giovane ardente teologo incitava allo studio della filosofa come strumento del'auspicata rigenerazione di Teal TE raccomandava giustamente Io studio della losoia rosminiana sorta alla rscossa dello sprito italiano. ‘Studiare infatti net primi documenti del pensioro del Gioberti i concetti che se ne possono considerare come i primo avviamento mentre & necessario a intendere In formazione ai questo pensioro, © quindi a rendersi conto del sua pia proprio signifcato stoico, pud anche giovare fa dimostrare che nel Gioberti non si deve vedere sltanto (quel fiero avversario che egli da ultimo fu del Resmini, ta anche i flasofo che col Rosmini ebbe comuni Te prime fspirazioni e anita spirituali importantissime © del Ro- mini rent! un influsso essenzile. Talehé infine la con- froversia sua degli anni pit maturi con Rosmini coi ro- 1 Late don Rosin € ¥- Trion, Tip de feat Fave, tgs Ente plo ar Gumte quiet faroan pub eee deine patass toes rete gn wnat dbs BS. Sits Re Uaendl Toran fe Ve a) eal Cetrt, seo Bat, Vile p83, Tar era osu c1oaERTT 8s sminiani si pub pur consderare come una crsi interna allo stesso rosminianismo pit che una opposiione estrin- seca ¢, dal punto di vista rosminiano, affatto accidental. ‘Uno sguardo & da dare a quel coacervo di appunti ¢ ‘frammenti racolti dal Mastari nei due wolumi di Miscella- nee; ai quali venne pit tard (2905) ad aggiungersil volume ppubblicato dal Solmi di Meditasioni flosofiche. Seritt Appartenenti per la maggior parte agli anni tra it 1818 e'dl'224, non hanno un grande valore costruttivo, ma sono un documento prezioso degli studi ¢ delle ten- denze del giovane teologo. Vi Si accolgono discorsi, cxrto preparati_per Taccademia, pensieri ed osservac ioni sparse, vibranti di zelo cristiano, ispiratore di tuna persstente polemica contro Je dottrine correnti el sensismo © del materialismo francese © le loro conseguenze fatali alla religione, La quale in taluno di {questi seritti, che piglia forma proporzioni d'un vero trattarello teologico, assume aepetto pid solenne; ma & sempre robusta inflammata epienad'entusiasmo generoso, Lindivizzo generale dele idee & quello stesso per cui pro- cederh di poi tutto il flosofate giobertiano; ma qui sone soltanto i germi, non ancora fecondati dalfalito del pen- sero filosoico, © per® involti tuttavia nelle spoglie dl sentimento religioso e del dommatismo. ‘In primo Tuogo, il eoncetto della flosofia in rapporto alla religione, Eoeo: il Gioberti@ persuaso che «le scence € a filosofia non potranno mai fare un vero progresso se znon avranno per ferma e sada base la religion » (Il, 56). Curios Ia ragione che ne arreca: «La vita dell wom, eg dice, a8 $1 corta che solo non pud abbozzare gli elementi delle discipline; e qual Tungo tratto da questo passo pri- 1 Gl orignal dali Mute (ovine, Btn, 2852 wl) «4000 eign ea e azo cf at fa agi uacea © name dalfavore sesso vol. fp VIn- A p. os teitate W Cinpue mages Gel Manaonl, ‘df eit appetite aba2 a pi reste 8% 6. cer micro fino al buon avanzamento di esso!, E pertanto necessario il lavoro comune, consociato e continuo di ‘tutti git scienziatie di tutti i flosof; il quale, pera, pro- suppone una base fissa per tutti, che non pud esereragio- nevolmente altro che la « vera religion ». La breve dom matiea afermazione basta per ora al ragionamento del siovane pensatore, Partendo da questo concetto della vera religione fon- damento della sana filosofia, ei classifica tutti i filosof in tre grand schiere; nella prima delle quali comprende ‘quanti negarono Dio, ovvero, ammettendo Dio, negarona ‘ogni divina rivelazione nella Seconda queli che impresero a filosofare ab ovo, dallanalisi della ragione, «quali forse furono tra i modemni Leibnitz e Kant, e vennero © sto- pire grandissime verith»; nella teea, infine, quanti «la Toe ragione sottomisero all vangelo, coltivarono. prima ello spirito i Toto cuore, eressero Fedifzio delle loro di- sputazioni sopra le basi inconcusse della fede, enon queste su quelle». La conclusione, che si pud agevol ‘mente indovinare, sara cho «di tutti costoro gli ultimi soli si meritano il nome di ver eristian edi veri filosof Non altra, del resto, ebbene dedotta definita con mi ior rigore, & la veduta fondamentale della storia della filosfia, che s'incontrerd nella Tnirodusione ‘Se non che da questo concette, non ancora fermamente eterminato, non era possibile non trascorree on: seguenze scttiche sal valore della scienza. Ed ¢ notevoe, per questo riguardo, il frammento: La religions 8 la sola ‘sciensa nile anei ecesaria allwomo Vedasi come in sso Tautore ragiona disinvolto e rapido: «La. seienza ‘umanaé versatile, volubile, piena di oscurit8, di ambiguitd, 4 dubbj, soggetta a mille mutazioni. La scienza divina & vera, certa, chiara, immutabile come Dio, che percid ost £ cioaeRT® a 2 vero sole dalla vert. L'vomo ped & incapace di posse dere questa scienza com’ é in Dio, perehe sorpassa la sa natura; laonde per Tui anche in ess vi son de" mister Ma se non pud consepuine I pienainteligensa, Dio di sani elt il vantaggio di eam maggie, che @ qusllo della certezaa del dono soprannaturale della fede». Pet ‘modo che tate le alte scienze posono ¢ debbono esere Celtivate in quanto servono alla scienca dela religion, Se non vogliono easre vane castruxioni,affatto det fuite i quel catatere di certeza, di cul Dio & il fon- damento Cosi fsofia, che per tre rivoli rieeve la certezza da quero fonte, che & Dio, asin per via del Yevidenss, de’ buoni ragionamenti e dellesperiens, ri rane sea il loro soccorso vitale © i perde ievitabil mente neo seeticismo, ee «nvece di contentarsi di ser ire alla religione, vuole erigersi in dieiplina primaria, 6 dalla religion isolata,e con altro scopo , Cesta infatt Sllora Tevidensa ¢ sottentra la tenebre ‘caligiosa; «, senza 1 prinepi evident il ragionamento non ha pit base veruna, Rimartebbe Tesperienea; ma a che vale ssa, se spesso ¢iillude e molte volte non & maneo poss- bile? La vera scienza pel Giobertt & dedattiva; deve ‘ind muovere da asions indimostraili © oer, + quali on possono essere foriti che dalla stenza divina. Enon ¢quindi un paradosso, quel che eg aflerma altrove, che, cot, «tolta Ia religion, a sienza magalore che i posta dall'uomo possedere quella é della nostra igno- Fanza (L $60). Anzi questa proposzion ¢ la espressone precisa e flosoca dello scetihmo, a ei egl perviene ‘er questa via, e che desinisce giustament, since delle rosa ignoranza, Giacché per Ii «la ragione sola non & atta che a cistroggere » (I, 470 + SL science ice non sano che progressive fo come si diebve dnt] ote impropineste pained’ sts gt ee remit es ak quia ch fonds vedo ni 88 6, cute FFin qui evidentemente non @ oltrepassata Ia. posiione del Lamennais, ossia dell ingenva quanto spontanea reazione dello spirto flosofico contro il secolo XVII. Parlammo a suo Tuogo dello sceticiemo del Lamennais, pPonendolo in relazione col suo tempo, e dicemmo pure che esso rimase addietro alla flosofa rosminiana, seb- bbene anche questa muovesse da un ugual bicogno ai rsto- razione ideale. Dal Rosmini si vuol dimostrare che le ‘conchiusioni di una vera floofa (del sistema della Verilé com’egli 0s). chiamare 1a propria) sono d'accorda con eli insegnamenti della verace religione; dal Lamennais, si nega, al contrari, che la filoofa, indipendentemente dalla relgione, possa raggiungere un qualsiasi risultato ‘he abbia un fondamento di certeza. Secondo il Resmini, 1a fare una scienza umana, la quale & uniea e concorda, on la rivelazione; secondo’ i Lamennais, la. scienza vumana non ha dirito ad esistere; o deve chiedere ogni fagion sua al fatto della rivelazione. Col Lamennais abbiamo to scetticismo infecondo e sconfortante; e perdi bisogno di qualcosa destrinseo, che soocorta all!’ inferma ragione, © perd Testerna autorit&; i Rosmini invece ci 4 Ta scienza produzione libera della ragione, © quindi valida alleata di tutte le aspirazioni Hberali, nella poli- tics, nella religione, nelarte, che il secolo dicottesimo aveva lasciato da maturate al seguente Ora nelle Miscllance del Gioberti, quel primo mo- mento della reazione, che fu sviluppato dal Lamentais © in genere da tutta la scuola teologica francese, forita sala fine del ecolo scorso e nel primo ventennio di questo, rnon @ ancora superato; ¢ del rosminianismo — non e=- sendo ancora comparse Ie opere del Rosmini — non v'& | minimo sentore. Il che potrebbe sembrare una cosa ‘molto ovvia: ma & osservazione da tener presente per in- tendere quanto nel Gioberti sari del Rosmini, quando quegli non sark pid contento della seuola teclogiea, & prenderd enzi a combattela. RoswIN # G1ORERTE % Qui invero s'incontra ad ogni pie" sospinto una cita- sione del Lamennais 0 del visconte de Bonald; di questo specialmente con parole di ampia lode e di alta ammira- lone: Te quali attestano con quanto fervore il giovane ‘eologo ne venisso in quel tempo studiando gli seit Spesso per comprovare un'affermazione si fa appello alfautorita del Bonald, come a quella di un « saggio Slesofo*, Secondo il giovane Giobert, «Ia Filosofia del signor Bonald @ grandemente utile alla scienza, e percid dee esser benemerita de’ suo coltivatori, cit dei ilosof, eg scienziat. Imperroeché dessa vale a comporre i Titgi che passano tra i vari filosof,€ collocare su salda, immutabil base la flosoia.. La filosofia del sig, Bonald zon dee essere men nota al pubblico indotto che ai colt privati perehé il suo vantaggio ® universal; e il nome di ‘questo ilustre serittore dee essere benedetto © glorioso eee. (E513) ‘Ma, tralasciando queste iperboliche effusioni del caldo ammiratore, destinate a calar tanto di tono *, una impor- tante teoria del Bonald é opportuno vedere come fin da fra fosse dal Gioberti accolta con entusiasmo. E una teoria che nella mente del flosofo italiano pose salde radici © germoglid ¢, con I'innesto di una dottrina del Reid, di frutti notevoli, come vedremo, nella sua teoria della’ siflessione. Intanto nelle Miscelance, discorrendo delle attinenze della parola col pensiero (II, 430), fa sua la sentenza del Bonald, che la parolaé il corpo del pensiero. ‘Questo assioma regi osserva, «sparge un gran lume Intormo agli augusti misteri della religion, se non per fameli comprendere, almeno per presentarcene cos! lar- gamente visiile Ia sublimita ed il vero. Dio intende se Miz 43. Clete 47, 2, 347, 585 asin 2 Ne pect Fawttanet 2 adae (eit try sete “ei, se, 1848, pos dove, ecrtata maaan es ‘tte aa ‘eons, dl: ul Host, pur prop che autos ‘opin de fio cuano i ca che aves Late ua tetas ree . cans, stesso, pensa se medesimo, il suo pensieroriceve un‘evi- ‘denza da Ini separata, che é it Verbo, Ecco la generazione divina simile in tutto all'umana generarione della idea fespressa per la parola1, Chi non scorge qui una prima, forma contratta delle dottrine svolte poi nell’ Introd vione e nella. Protolgia? I Lamennais @ anch'esso espicitamente citato ad ac cerescer peso all'una o allaltra afermazione: e particola- ‘mente & menzionato il suo Saggio sul Indiferenza, Talché zon & a meravigliari se lo sprite filosofica di questi primi seritti del Gioberti simanga ancora molto lontano dalle ‘dee attinte pot dal Rosmini. Ma gid negli ultimi di ssi, che appartengono certamente ad anni pil: matut, il Gio- Derti giudica assai liberamente della scuola teologica © ‘omincia a dimostrare una penetrazione maggiore dei problemi flosofic.« Lattrativa», giunge a dire in questi ‘ii tardi frammenti, xche gli seritti del Bonatd, del ‘Maistre ed altri esageratori di religione hanno per ralti sid Tesere sintetie. Ma le sintesi non vale, se non quando fortiicata dall'analisi, ciob dai patticolai, Ora gli ora- tori suddetti ¢ simili sono scars di patticolari e non & meravigia, foichd se Hi avesero studiati ne sarebbero stati ammoniti di abandonare loro sistem» (UI, 465). EA al- ‘ove cosi & fatta giustiria del famoso usenso comune del Lamennais: « L'universal consenso. degli tomini & il fidato interprete della voce della ragione e del evore. ‘Non tutti sono buoni ad udir questa voce: ia moti igno- tanza la impedisce, in altri il ehiaseo delle passioni T'as- sorda, sicché molte volte colla voce della natura cor. Cte, Mia ta: Sl 8 ver (ome ten I ro if Bona) ‘he Tonnes parla prima el penser, Sane ne sage Gurl wet ene any apy le sage ce QT pte detest fee materncgs (Esa anaes thap 2p.) be age ones dingo ce a prs 0a wnt on de pena a etd agp © lore me ¢ OEE OSMINE F GIOBERTE o rota viene confusa. L’universale contenso & Ia pietra i paragone per ravvisarla, Eeeo il vero rango che dee fceupare TautoritA, 1 darglione no pid basso é Ferrore {ei filoso il dargliene uno pid alto & Verrore del Lamen- nals; entrambi questi crrori finistono rel pirronismo » (A, 472). 11 giudizo coglie qui certamente nel segno. Ma, ‘came il Bonald lascid pel fervore de’ prim studi un’ im pronta assai visible nella mente del nostro filosofo, cosi ‘eppure all'eflcacia del Lamennais questi seppe sottrars rat; anzi ne ritenne sempre un principio, che, come no- teremo pit in 2, & di una grande importanza nello svol- imento del suo pensieo. E questefcacia dei due seri tori francesicaratterizza questo primo periodo della vita, el Gioberti, che & da dire preosminiano, e che non ap- partiene certamente alla produzione della sua personale filosofia. Questa effcacia si fark poi risentize pit. tard fe conferirh non poco a modifcare presso il Gioberti le dottrine rosminiane; come, daltronde non si pud met. tere in dubbio che la letra delle opere di que pid recent serittorifrancesi e quella pur tanto gradita ~ secondo appare dalle stesse AViscllance — del Rousseau, abbia formato nelle gid propizie condizioni dell'agile e vigoroso ingegno del Gioberti quell'abito allo stile alto, magnilo- quente colorito, che gli di una fisonomia cost earatte- istica fra gli serittori di prosa in Tealia, ‘Ma volgiamoci un momento alla religone in partcolare. Rispetto ad essa, I'infusso della scuola francese @ molto pid evidente, Senza dire dell'atteggiamento battagliero che in questi sriti Tautore assume spesso, a somiglianza ‘di quegli serttont doltalpe, né della isptazione di fede che anima a foga delle pagine concemmenti la religione © Ih eivilta, ci pare degno di nota una specie di disegno, che tembea il Gioberti avesse in mente per un libro da serivere in difesa della religione». Congettura corro- * ontemerebe tle congetira utrmih det atgoment a 9 6. om borata da una rubrichetta, che, a quel che pare, avrebbe ovuto servire di prefazione al libro — se questo fosse stato messo insieme co! materiali di queste Miscellance, rei quali sempre, direttamente o indirettamente, si dk scotre d'argomentireligio’ —, e che & appunto intitolata, ‘per chi serivo». In questa specie di proemio, che esprime il concetto direttive d'una opera intera, si corre proptio sulle orme delYautore del Saggio sul Tndiferenca: «To serivo sulla religion, non per quegli empi che errano lungi dalla vera credenza per odio, e che in se stessi ne- ‘ici dogni moralita, benché sovente ipocriti al di fuori, sono incapaci di discutere Je question’ col'animo di sco ‘rire qual sia Ta veritd © qual Yerrore..; io mon iserivo Per costoro che hanno un vile ed esclasive amor proprio [per motote di tutti i lor pass, come furono i Luter, Voltaire, i Condoreet, i Mirabeau, i Sie, i Marat, i Robespiere, i Bonaparte ¢ tutti tiranni del mondo; imperocché ‘come mai poter convincete colle ragione € persuader col cuore coloro che si fama givoco ¢ dell'una © dellaltro?» (UL, 54). E noto che neanche il Lamennais ool suo Saggio in- fendeva rivolgersi verso di quelli che fossero git fuori ella religione, © non pid capaci di sentire, nonché il bi- sogno da Tui propugnato di chiedere alla regione che 1i- facesse lei quella coscienza, che la ragione atea avea di- sfatta, neppure il desiderio di rinvigorie al suo contatto Je interne energie dell'anima; bens verso coloro che, pur Sentendo la necessita della fede o per tutti gli uomini, 0 pel popolo, cui giova governare altrest col freno della teligione, non ammettono per® Ia rivelarione, esi conten tano, come il Rousseau, della pura religione naturale, {ier ene rat in fog saat a nema dase stu pemsare che il Gieberts, dopo le vice ¢ Te expe Hg tie ate Son pyr pi insane wo osunet € Gloweett % ‘ovvero rifutano ogni autorit depositara della rivelazione, ‘come i protestant, Fasomma il Lamennais sriveva contro T indtferenza ~ come dire, a tolleanza — dommatica, ron contro I indifferenza pratica, e non poteva quindi indiizeasi a chi gia foste dspregiatore di ogni religione. Rousseau ¢ da lui specialmente proso di mira in quel che scrive su uno dei sistemi d'indifferenza dommatica, il eismo o la religion naturale: ¢ le contraddizioni in cui ® caduto nel suo Vieayre Savoyard sono con gran cura poste specialmente in rilievo, E il Gioberti: «To scrivo fAdunque per coloro che, strascinati da smoderate ma non. ‘ili passioni, eredono di segutare il dettame della loro rragione e del Toro ezore.. Non estante le mie poche forze ‘se ancor vivesse Fuom grande strascinato dagli error, io sctiverei per G, G. Rousseau (I, 56) fine che si proponeva il Gioberti in questi anni stessi alla sua gioventh, serivendo ¢ tenendo conferenze in- tomno alla eligione & gia il medesimo fine di tute le opere sue, cominciando dalla Teorica dl Soorannaturale fino alla Filosofia dele rivlaione e allo stesso Rinnovamento: t ‘condurre Ia seienza alla religione ¢ legarla saldamente a (questa; © rinfrescare e ringgliardte Ia regione, facen- ddovi penetraree riconoscere i nuovi bisogn legit dello spirito umano progredito, intanto che lachiesa era rimasta sempre ad un punto. Fin d’allora era persuaso che « quello, che pone in opposizione lo spirito della religione cat tolica colo spirito del nostro secolo non sono gi i pregi i questo, mai suoidifettis (II, 645). E chi voglia vedere il primo germe di quelfardito libro, degno ancora di medi- tazione, che & la Riforma eatfolica, non ha che a leggere il ‘discorso dal Gioberti in quegli anni tenuto nel Collegio ‘Teologica dell Universita, dove gid dichiarava e soste- neva che tole pati diecplinar della regione, eiot quelle od Riad pad «carts 1 198, Quest cro to enito crt Spe is: AP ea a 1 ee oo 6. ons ‘che, non avendo per autore Iddio, sone mutevoli di per se stese, si possono appunto per questa qualita loro con- rettere con ogni progressione sociale e perfettamente ac- conciarvis, Imperocché da questo lato la ehiesa non si diparte dalla societa civile, ed & non altrimenti che 1a stessa un’ instituzione atta a ricevere, e che Ticeve in cefltto ogni perfezionamento di eui Tuomo sia eapace ee © proposti, che mostrano in questo primo movi- ‘mento della mente del Gioberti il suo perfetto accordo ‘con quel’ indirizzo di ristorazione, del quale abbiamo a lungo discorso; ristorazione che @ integrazione dello spi. tito, piuttosto che regreso e reazione. BE. perd va di pari asso con un risorgimento morale che si rilette, come 9°€ detto, sulla letteraturae sulla politica e in filosota pro- ‘muove pid alte dottrine e pit conformi ai bisogni dello spirito umano. In leteratura, manco a dirlo, queste mi- sellanee ci mostrano il Gioberti seguace delle idee 1o- ‘mantiche, le quali nella mente di li meraviglisamente sin- tetiea non potevano, come gi in altsi Hberi italiani del tempo, dsgiungersi dalle esigenze ora incalzanti della na- ionalita; poiché & noto che, obbedendo a” suoi princpit di rinnovamento del contenuto artistico, la letteratura 1o- ‘mantica si volse alla storia nazionale al sentimento elas- sico cosmopolita ruse a sotiture Valtro meno largo ma pit vivace e fecondo della nazionalita, e pero a svegiare ali studi storici st quel medio evo, nel quale sera sfasciata, Yantica universalita ellenistien e romana. Secondo il Gioberti, «un motivo della decadenca della letteratura si il cos detto preteso clasicimo, IL romanticismo altro non @ che Ii naturalezza, Ia spontaneita e, per cos dit, Y indole nazionale nella letteratura; il lasicismo & Timi tazione della leteratura altri; essendo esta opera di freddo artficio, dee perdere molto in forza, in soidith, SSL RG Site fe ammo nel Cole Tele da Cte Rtrma Cats, 3p. 74. 04, 108 © eg, 220 ee osu ® crogeRtt 98 « diventar poco pill che un giuoco d’ ingegno atto a pro- ‘dure infecondo ¢ vano diletto. Tal & la pretesa lettera- ‘ura cassica dei modern; inutile sempre, se non anche

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