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REPUBBLICA DOMINICANA

Mauro Castagnaro 5/6/2016


Il risultato delle elezioni sia accettato da tutti con grandezza d'animo, senza eccessi provocatori da
parte dei vincitori n false accuse da parte degli altri. Bisogna rispettare la decisione della
maggioranza del popolo espressa nelle urne. I ricorsi vanno motivati, corredati di prove e introdotti
attraverso i canali istituzionali. E il tribunale competente obbligato a esaminarli e dar ragione a chi
l'abbia. Cos il Consiglio permanente della Conferenza dell'episcopato dominicano (Ced)
intervenuta di fronte alle denunce di brogli presentate dai partiti di opposizione e agli scontri di
piazza che hanno provocato sei morti in seguito alle elezioni presidenziali, politiche e
amministrative del 15 maggio. I risultati ufficiali, infatti, hanno assegnato una vittoria trionfale al
presidente della Repubblica uscente, Danilo Medina, che ha raccolto il 62 per cento dei voti, e al
suo Partito della liberazione dominicana (Pld), di centrosinistra, al governo dal 2004, cui sono
andati 28 dei 32 seggi del Senato e 125 dei 190 della Camera, pi dei due terzi richiesti per
l'approvazione di riforme costituzionali. Maggiore forza di opposizione si confermata il Partito
rivoluzionario moderno, anch'esso di centrosinistra, che col 35 per cento dei suffragi ha ottenuto
due senatori e 45 deputati, mentre su un seggio senatoriale e 14 deputati potr contare il
conservatore Partito riformista socialcristiano. Medina ha costruito il proprio consenso in
particolare sulla destinazione del 4 per cento del Prodotto interno lordo all'istruzione e sulle visite
a sorpresa nelle comunit rurali. In vista del voto, la Ced aveva chiesto in particolare al futuro
governo di migliorare il sistema sanitario.

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