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Convenzione del Consiglio dEuropa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti

delle donne e la violenza domestica.


Articolo 33 Violenza psicologica
Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per penalizzare un comportamento
intenzionale mirante a compromettere seriamente l'integrit psicologica di una persona con la
coercizione o le minacce.
Articolo 34 Atti persecutori (Stalking)
Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per penalizzare un comportamento
intenzionalmente e ripetutamente minaccioso nei confronti di un'altra persona, portandola a temere
per la propria incolumit.
Articolo 35 Violenza fisica
Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per penalizzare il comportamento
intenzionale di chi commette atti di violenza fisica nei confronti di un'altra persona.
Articolo 36 Violenza sessuale, compreso lo stupro
1 Le Parti adottano misure legislative o di altro tipo necessarie per perseguire penalmente i
responsabili dei seguenti comportamenti intenzionali:
a atto sessuale non consensuale con penetrazione vaginale, anale o orale compiuto su unaltra
persona con qualsiasi parte del corpo o con un oggetto;
b altri atti sessuali compiuti su una persona senza il suo consenso;
c il fatto di costringere unaltra persona a compiere atti sessuali non consensuali con un terzo.
2 Il consenso deve essere dato volontariamente, quale libera manifestazione della volont della
persona, e deve essere valutato tenendo conto della situazione e del contesto.
3 Le Parti adottano le misure legislative e di altro tipo per garantire che le disposizioni del
paragrafo 1 si applichino anche agli atti commessi contro lex o lattuale coniuge o partner, quale
riconosciuto dalla legislazione nazionale.
Articolo 37 Matrimonio forzato
1 Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per penalizzare latto intenzionale
di costringere un adulto o un bambino a contrarre matrimonio.
2 Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per penalizzare il fatto di attirare
intenzionalmente con linganno un adulto o un bambino sul territorio di una Parte o di uno Stato
diverso da quello in cui risiede, allo scopo di costringerlo a contrarre
matrimonio.
Articolo 38 Mutilazioni genitali femminili
Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per perseguire penalmente i
seguenti atti intenzionali:
a lescissione, linfibulazione o qualsiasi altra mutilazione della totalit o di una parte delle
grandi labbra vaginali, delle piccole labbra o asportazione del clitoride;
b costringere una donna a subire qualsiasi atto indicato al punto a, o fornirle i mezzi a tale fine;
c indurre, costringere o fornire a una ragazza i mezzi per subire qualsiasi atto enunciato al
punto a.

Articolo 39 Aborto forzato e sterilizzazione forzata


Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per perseguire penalmente i

seguenti atti intenzionali:


a praticare un aborto su una donna senza il suo preliminare consenso informato;
b praticare un intervento chirurgico che abbia lo scopo e leffetto di interrompere definitivamente
la capacit riproduttiva di una donna senza il suo preliminare consenso informato o la sua
comprensione della procedura praticata.
Articolo 40 Molestie sessuali
Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per garantire che qualsiasi
forma di comportamento indesiderato, verbale, non verbale o fisico, di natura sessuale, con
lo scopo o l'effetto di violare la dignit di una persona, segnatamente quando tale
comportamento crea un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo, sia
sottoposto a sanzioni penali o ad altre sanzioni legali.
Articolo 42 Giustificazione inaccettabile dei reati, compresi quelli commessi in nome del
cosiddetto onore
1 Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per garantire che nei
procedimenti penali intentati a seguito della commissione di qualsiasi atto di violenza che rientra
nel campo di applicazione della presente Convenzione, la cultura, gli usi e costumi, la religione, le
tradizioni o il cosiddetto "onore" non possano essere addotti come scusa per giustificare tali atti.
Rientrano in tale ambito, in particolare, le accuse secondo le quali la vittima avrebbe trasgredito
norme o costumi culturali, religiosi, sociali o tradizionali riguardanti un comportamento appropriato.
2 Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per garantire che, qualora un
bambino sia stato istigato da una persona a compiere un atto di cui al paragrafo 1, non sia per
questo diminuita la responsabilit penale della suddetta persona per gli atti commessi.
Articolo 46 Circostanze aggravanti
Le Parti adottano le misure legislative e di ogni altro tipo necessarie per garantire che le seguenti
circostanze, purch non siano gi gli elementi costitutivi del reato, possano, conformemente alle
disposizioni pertinenti del loro diritto nazionale, essere considerate come circostanze aggravanti
nel determinare la pena per i reati stabiliti conformemente alla presente Convenzione:
a il reato stato commesso contro lattuale o lex coniuge o partner, come riconosciuto dal diritto
nazionale, da un membro della famiglia, dal convivente della vittima, o da una persona che ha
abusato della propria autorit;
b il reato, o i reati connessi, sono stati commessi ripetutamente;
c il reato stato commesso contro una persona in circostanze di particolare vulnerabilit;
d il reato stato commesso su un bambino o in presenza di un bambino;
e il reato stato commesso da due o pi persone che hanno agito insieme;
f il reato stato preceduto o accompagnato da una violenza di estrema gravit; 17
g il reato stato commesso con luso o con la minaccia di unarma;
h il reato ha provocato gravi danni fisici o psicologici alla vittima;
i lautore era stato precedentemente condannato per reati di natura analoga
Articolo 51 Valutazione e gestione dei rischi
1 Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per consentire alle autorit
competenti di valutare il rischio di letalit, la gravit della situazione e il rischio di reiterazione dei
comportamenti violenti, al fine di gestire i rischi e garantire, se necessario, un quadro coordinato di
sicurezza e di sostegno.
2 Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per garantire che la valutazione
di cui al parafrafo 1 prenda in considerazione, in tutte le fasi dellindagine e dellapplicazione delle
misure di protezione, il fatto che l'autore di atti di violenza che rientrano nel campo di applicazione
della presente Convenzione possieda, o abbia accesso ad armi da fuoco.

Articolo 52 Misure urgenti di allontanamento imposte dal giudice


Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per garantire che le autorit
competenti si vedano riconosciuta la facolt di ordinare allautore della violenza domestica, in
situazioni di pericolo immediato, di lasciare la residenza della vittima o della persona in pericolo
per un periodo di tempo sufficiente e di vietargli laccesso al domicilio della vittima o della persona
in pericolo o di impedirgli di avvicinarsi alla vittima. Le misure adottate in virt del presente articolo
devono dare priorit alla sicurezza delle vittime o delle persone in pericolo.
Articolo 53 Ordinanze di ingiunzione o di protezione
1 Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per garantire che le ordinanze di
ingiunzione o di protezione possano essere ottenute dalle vittime di ogni forma di violenza che
rientra nel campo di applicazione della presente Convenzione.
2 Le Parti adottano le misure legislative e di altro tipo necessarie per garantire che le ordinanze di
ingiunzione o di protezione di cui al paragrafo 1 siano:
concesse per una protezione immediata e senza oneri amministrativi o finanziari eccessivi per
la vittima;
emesse per un periodo specificato o fino alla loro modifica o revoca;
ove necessario, decise ex parte con effetto immediato;
disponibili indipendentemente, o contestualmente ad altri procedimenti giudiziari;
possano essere introdotte nei procedimenti giudiziari successivi.
3 Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per garantire che la violazione
delle ordinanze di ingiunzione o di protezione emesse ai sensi del paragrafo 1 sia oggetto di
sanzioni penali o di altre sanzioni legali efficaci, proporzionate e dissuasive.
Articolo 54 Indagini e prove
Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per garantire che in qualsiasi
procedimento civile o penale, le prove relative agli antecedenti sessuale e alla condotta della
vittima siano ammissibili unicamente quando sono pertinenti e necessarie.
Articolo 55 Procedimenti dufficio e ex parte
1 Le Parti si accertano che le indagini e i procedimenti penali per i reati stabiliti ai sensi degli
articoli 35, 36, 37, 38 e 39 della presente Convenzione non dipendano interamente da una 19
segnalazione o da una denuncia da parte della vittima quando il reato stato commesso in parte o
in totalit sul loro territorio, e che il procedimento possa continuare anche se la vittima dovesse
ritrattare laccusa o ritirare la denuncia.
2 Le Parti adottano le misure legislative e di altro tipo necessarie per garantire, conformemente
alle condizioni previste dal loro diritto interno, la possibilit per le organizzazioni governative e non
governative e per i consulenti specializzati nella lotta alla violenza domestica di assistere e/o di
sostenere le vittime, su loro richiesta, nel corso delle indagini e dei procedimenti giudiziari relativi ai
reati stabiliti conformemente alla presente Convenzione.
Articolo 56 Misure di protezione
1 Le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo destinate a proteggere i diritti e gli interessi
delle vittime, compresi i loro particolari bisogni in quanto testimoni in tutte le fasi delle indagini e dei
procedimenti giudiziari, in particolare:
a garantendo che siano protette, insieme alle loro famiglie e ai testimoni, dal rischio di
intimidazioni, rappresaglie e ulteriori vittimizzazioni;
b garantendo che le vittime siano informate, almeno nei casi in cui esse stesse e la loro
famiglia potrebbero essere in pericolo, quando lautore del reato dovesse evadere o essere
rimesso in libert in via temporanea o definitiva;
c informandole, nelle condizioni previste dal diritto interno, dei loro diritti e dei servizi a loro
disposizione e dell'esito della loro denuncia, dei capi di accusa, dell'andamento generale delle

indagini o del procedimento, nonch del loro ruolo nellambito del procedimento e dellesito del
giudizio;
d offrendo alle vittime, in conformit con le procedure del loro diritto nazionale, la possibilit di
essere ascoltate, di fornire elementi di prova e presentare le loro opinioni, esigenze e
preoccupazioni, direttamente o tramite un intermediario, e garantendo che i loro pareri siano
esaminati e presi in considerazione;
e fornendo alle vittime un'adeguata assistenza, in modo che i loro diritti e interessi siano
adeguatamente rappresentati e presi in considerazione;
f garantendo che possano essere adottate delle misure per proteggere la vita privata e
l'immagine della vittima;
g assicurando, ove possibile, che siano evitati i contatti tra le vittime e gli autori dei reati
allinterno dei tribunali e degli uffici delle forze dell'ordine;
h fornendo alle vittime, quando sono parti del processo o forniscono delle prove, i servizi di
interpreti indipendenti e competenti;
i consentendo alle vittime di testimoniare in aula, secondo le norme previste dal diritto interno,
senza essere fisicamente presenti, o almeno senza la presenza del presunto autore del reato,
grazie in particolare al ricorso a tecnologie di comunicazione adeguate, se sono disponibili.
2 Un bambino vittima e testimone di violenza contro le donne e di violenza domestica,
deve, se necessario, usufruire di misure di protezione specifiche, che prendano in
considerazione il suo interesse superiore.

Stalking da AltalexPedia, Manuela Rinaldi


1. Quadro normativo di riferimento
Nel 2008 il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge recante Misure contro gli atti
persecutori. Successivamente, stato approvato il decreto legge del 23 febbraio 2009, n. 11
(Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonch in
tema di atti persecutori) con cui stato istituito il reato di stalking (atti persecutori), mediante
linserimento dellarticolo 612 bis del codice penale. Tale decreto legge stato, poi, convertito, con
modificazioni, nella legge del 23 aprile 2009, n. 38.
Nel titolo XII delitti contro la persona del codice penale, nella sezione III dei delitti contro la
libert morale - dunque stato introdotto larticolo 612 bis il quale prevede che Salvo che il fatto
costituisca pi grave reato, chiunque reiteratamente, con qualunque mezzo, minaccia o molesta
taluno in modo tale da infliggergli un grave disagio psichico ovvero da determinare un giustificato
timore per la sicurezza personale propria o di una persona vicina o comunque da pregiudicare in
maniera rilevante il suo modo di vivere, punito, a querela della persona offesa, con la reclusione
da sei mesi a quattro anni.
Secondo la sentenza della Corte di Appello di Milano, sez. V penale, del 14 dicembre 2011,
depositata in data 13 gennaio 2012, il delitto di atti persecutori (o stalking), previsto dall'art. 612 bis
c. p., deve essere qualificato come fattispecie causale, caratterizzata da condotte alternative e da
eventi disomogenei, ciascuno dei quali idoneo ad integrarla, i quali devono essere oggetto di
rigoroso e puntuale accertamento da parte del giudice.
In particolare, l'evento consistente nel "fondato timore per l'incolumit propria o di un prossimo
congiunto o di persona [...] legata [all'agente] da relazione affettiva" dovr essere desunto da una
ponderata valutazione della gravit delle condotte e della loro idoneit a rappresentare una
minaccia credibile di un pericolo incombente; mentre l'evento alternativo consistente nel "grave
stato di ansia o di paura" andr identificato in una condizione emotiva spiacevole, accompagnata
da un senso di oppressione e da una notevole diminuzione dei poteri di controllo volontario e
razionale, che deve essere grave e non passeggera e potr assumere rilevanza penale anche se
non si traduce in precise sindromi canonizzate dalla scienza medico-psicologica.
Il reato di stalking infatti caratterizzato da una condotta tipica costituita dalla reiterazione delle
minacce o delle molestie posta in essere dallo stalker.
Il legislatore ha voluto tutelare il bene giuridico della incolumit individuale nella ipotesi in cui tali
minacce provochino la messa in pericolo della integrit psico fisica del soggetto offeso.
Non necessario che si verifichi un danno alla salute sotto il profilo del c.d. danno biologico, bens
sufficiente che si verifichi una alterazione del normale equilibrio psichico fisico della persona
offesa anche senza sfociare in una vera e propria patologia conclamata.
2. Lelemento oggettivo
La norma incrimina la condotta di chi minaccia o molesta taluno con condotte reiterate; pertanto
per espressa previsione normativa la reiterazione delle condotte poste in essere dallo stalker
costituisce un requisito essenziale della fattispecie in oggetto.
3. Lelemento soggettivo
Per quanto concerne il dolo, esso generico, consistente nella volont e coscienza di porre in
essere (attuare volontariamente) ogni singolo atto e la condotta risultante dallinsieme di tutti i
comportamenti.
Ci significa, in pratica, volont di sottoporre abitualmente la vittima ad una condotta offensiva.
Non occorre un particolare animus e nemmeno che entri nellorizzonte di volizione del soggetto
agente uno degli eventi descritti dalla norma, come, ad esempio, il grave e perdurante stato di
ansia, oppure il cambiamento delle abitudini della vita quotidiana.
4. Le tipologie di stalker
Gli attori principali del reato di stalking sono il persecutore o molestatore assillante e la vittima.

Si stabilisce tra questi due soggetti una forzata relazione.


Il soggetto agente, ovvero il c.d. stalker, o molestatore assillante colui che mette in atto
quellinsieme di condotte (atti persecutori) consistenti, a mero titolo esemplificativo, nel seguire la
vittima, appostarsi nei luoghi frequentati dalla stessa, ecc.
Per lo stalker la vittima non pi un soggetto ma un oggetto su cui rivestire la propria attenzione.
Studiando i vari profili psicologici dei vari stalker si sono individuate 5 differenti tipologie, ovvero:
- risentito: una tipologia di stalker presente nella letteratura che spesso un ex partner che
vuole vendicarsi dopo la fine del rapporto con la vittima; spinto da risentimento per la
relazione finita male il risentito ha quale scopo quello di ledere sia limmagine della persona
mediante, ad esempio, la pubblicazione (anche su web) di immagini os, foto, ecc. facendo,
magari, circolare le stesse nellambiente di lavoro della vittima, sia la persona stessa (magari
aspettandola fuori casa) e sia mediante il danneggiamento di cose di sua propriet (ad esempio
rigandole la macchina);
- bisognoso di affetto: questo stalker agisce, normalmente, nellambito dei rapporti professionali
stretti, come ad esempio quello tra il medico e il paziente. In tali ipotesi lo stalker fraintende ci
che la vittima offre quale aiuto come un segno di un interesse particolare nei propri confronti;
- corteggiatore incompetente: lo stalker manifesta una condotta basata su di una scarsa abilit
relazionale; tutto ci viene tradotto in alcuni comportamenti opprimenti ed invadenti; gli atti
persecutori di questo stalker sono, solitamente, di breve durata;
- respinto: lo stalker ex partner che manifesta comportamenti e atteggiamenti persecutori in
relazione ad un rifiuto della vittima;
- predatore: quello stalker che ha quale scopo quello di avere rapporti sessuali con la vittima,
pedinata, inseguita e spaventata. Proprio questo stato di ansia e paura della vittima ingenera
nello stalker uno stato di eccitazione in quanto prova un senso di potere, pianificando la caccia
alla preda.

5. La procedibilit
Il reato previsto dallart. 612 bis del codice penale viene punito a querela della persona offesa, con
termine per la proposizione della querela di 6 mesi.
Pu, tuttavia, procedersi dufficio, quando il fatto viene commesso nei confronti di un minore di et
oppure di una persona con disabilit (L. n. 104/1992) nonch quando il fatto viene connesso con
altro delitto per cui debba procedersi dufficio.
E, altres, procedibile dufficio quando il soggetto sia stato ammonito ai sensi e per gli effetti di cui
allart. 8 del D.L. n. 11/2009, convertito in L. n. 38/2009, secondo cui fino a quando non viene
proposta querela per il reato di stalking la persona offesa ha facolt di esporre i fatti allautorit di
pubblica sicurezza, avanzando richiesta al questore di ammonimento nei confronti dellautore della
condotta.
La richiesta avanzata viene, quindi, trasmessa, senza ritardo, al questore, il quale, assunte, ove
necessario, le informazioni dagli organi investigativi e sentite le persone informate dei fatti, nel
caso in cui ritenga listanza fondata, ammonisce oralmente il soggetto nei cui confronti stato
richiesto il provvedimento.
Lo invita, quindi, a tenere una condotta conforme alla legge e redige, di ci, processo verbale;
copia di tale verbale viene rilasciata al richiedente lammonimento nonch al soggetto ammonito.
Per quanto concerne la decorrenza del termine per la proposizione della querela, trattandosi di
reato abituale, nel quale non coincidono momento di consumazione e di perfezione del reato, il
termine non scadr prima di sei mesi dopo lultimo della serie di atti che integrano la condotta
(stessa cosa vale per la prescrizione).

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