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FISIOTERAPIA E RIABILITAZIONE

NELL' OSTEOPOROSI

fisioterapiariabilitazione.blogspot.it | domenica 17 febbraio 2013


Losteoporosi una malattia sistemica dello scheletro caratterizzata dalla
riduzione della massa ossea e dallalterazione della sua architettura con

aumento della fragilit e quindi del rischio di frattura. Si definiscono osteoporosi primitive le forme postmenopausali e senili(possono comparire
dopo i 70 anni in entrambi i sessi).

Le osteoporosi secondarie sono quelle determinate da un ampio numero


di patologie (malattie endocrine, ematologiche,neoplastiche, reumatologiche, ecc.) e da farmaci (cortisonici, anticoagulanti ecc.).

Losteoporosi e la frattura osteoporotica hanno una patogenesi multifattoriale.

Ci sono fattori di rischio che, riducendo la massa ossea, aumentanolapossibilitdifratture(et, sesso femminile, magrezza, diete con ridotto

apporto di calcio, carenza di vitamina D, fumo, scarsa attivit fisica, menopausa precoce, immobilit protratta).

Altri fattori aumentanoilrischiodicaduta (disabilit, abuso di benzodiazepine, di alcool, fattori ambientali).

Circa il 30% del rischio di osteoporosi da attribuire a fattorigenetici.


Larieducazione riveste un ruolo essenziale nella prevenzione e nel trattamento dellosteoporosi, soprattutto nellagestionedellefratturesubase
osteoporotica, perch le sollecitazioni meccaniche indotte migliorano il

trofismo dellosso e riducono la frequenza e la gravit delle cadute potenzialmente pericolose.

Il trattamentoriabilitativo, adeguato allambiente di vita quotidiana

dellanziano, corregge e miglioralequilibrioelacoordinazione, ren-

dendo il suo agire armonico e modificando le posture senzainterrompere


labitualeorganizzazionedellagestualit nello stare in piedi, nello spostarsi, nel camminare, nel sedersi, evitando reazioni muscolari toniche,

spesso a scatti e scomposte. Il controllodellapostura pu essere ottenuto


conlarieducazionepropriocettiva.Appaiono pi efficaci nel manteni-

mento di un corretto trofismo osseo (= sono pi osteogenici) i carichidi


lavorointermittenti rispetto ai carichi continui.

In campo riabilitativo, gli esercizi proposti devono essere adeguati individualmente, affinch il carico meccanico sia osteogenico e rimodellante;
quindi saranno:

1) eseguiti con contrazioni muscolari continue, senza indurre sollecitazioni


eccessive sulle articolazioni;

2) superiori ad una soglia minima efficace, evitandoperglieccessi, in

quanto determinanti nel produrre un osso di minor resistenza meccanica;

3) applicati inmodointermittenteenonstatico: in compressione (forza


di gravit) alternata alla trazione (forza muscolare);

4) applicati con una certarapiditdiesercizio, seguiti da fasi di sospensione/riposo;

5) sito-specifici, in quanto gli esercizi proposti riguarderanno soprattutto

le regionischeletrichepiesposteafratture, come lestremit distale del


radio, i corpi vertebrali e lestremit prossimale del femore. Vannoevitati
imovimentibruschieleflessioniinavantideltronco, perch aumen-

tano le sollecitazioni indotte sui corpi vertebrali ed aumentano il rischio di


cedimenti ossei (corpi vertebrali in particolare).

Le lineeguidaperladiagnosi,prevenzioneeterapiadellosteoporo-

si prevedono, tra gli interventi non farmacologici, limpiegodiortesieleducazionedelpazienteinmeritoairischidomesticidicaduta.

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