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Chi vuole vedere alcune dinamiche di impatti pu aprire questo link, dove lo
stesso proiettile impatta su lastre di alluminio e di acciaio.
Come si pu notare gli effetti dell'impatto sono molto diversi in base al
materiale del target.
Questo per dire che una "analisi balistica" non pu limitarsi a repertare un
proiettile, ma uno studio complesso che va fatto da specialisti e dovrebbe
comprendere l'analisi autoptica.
Fatto sfoggio di esperienza, andiamo avanti :-)
(pensate che l'uomo primitivo mette gli impennaggi alle frecce proprio per
evitare i movimenti di nutazione, precessione etc. Primitivo, ma intelligente!)
Le cartucce: cal. 5,56x45 e 7,62x39
Da considerazioni fatte sulla stampa sembrerebbe che il ritrovamento di un
proiettile calibro 5,56 nel corpo delle vittime sarebbe sicura prova della
colpevolezza dei militari italiani.
Non affatto cos.
Infatti, mentre ritrovando un proiettile diverso dal 5,56 essi sarebbero
completamente scagionati dobbiamo considerare che la cartuccia 5,56x45
viene usata da una delle armi pi diffuse sul pianeta, il fucile americano M16
(nell'immagine quello in alto)
In alto la diffusione nel fucile M16, che utilizza la cartuccia 5,56x45. (costruito
Escluso che i Mar del San Marco siano equipaggiati con l'archibugio del
bisnonno garibaldino, possiamo proseguire.
Il calibro .54 indicato dall'assistente commissario di polizia Shajadan Firoz
pu essere assimilato al calibro .55 (13,9mm) (un centesimo di Inch di
differenza, due decimi di millimetro), che esiste (pallino rosso)
Si tratta quindi di un'arma residuato bellico inglese, che per vie ovvie pu
essere venuta in mano ad organizzazioni criminali nel mercato nero dei
residuati bellici, e che la si potrebbe usare in atti di pirateria (buca senz'altro le
lamiere delle navi, se sparata a distanza operativa)
Trattandosi di una cartuccia molto potente, perforante, per poter essere
ritenuto il proiettile da un corpo umano si deve concludere che sia stata
sparata da molto lontano, al limite della gittata (diciamo 1km, forse pi, e
considerando che si tratta di un'arma concepita per colpire un carro armato a
100mt il tiratore che riuscisse a colpire un uomo a 1km potrebbe fare le
olimpiadi di tiro a segno)
tra loro. Primo punto: si legge che i proiettili hanno seguito una traiettoria dall'
alto verso il basso (e questo potrebbe essere compatibile con un tiro a distanza
dalla monumentale Lexie verso il peschereccio di nove metri). Secondo: il
referto, firmato da K. Sasikala, professore di Medicina e Chirurgia legale a
Trivandrum, sostiene che il proiettile metallico a punta ritrovato nel cranio
del pescatore misura 3,1 centimetri di lunghezza, due centimetri di
circonferenza sulla punta e 2,4 sopra la base. Secondo esperti balistici
consultati in Italia, queste dimensioni farebbero pensare a un calibro pi
grande rispetto al 5,56 usato dalla Nato (e quindi dai mar). Ma gli stessi
tecnici avvertono che un proiettile del genere avrebbe avuto effetti molto pi
devastanti sulla testa di Valentine rispetto a quelli riscontrati dall' autopsia, a
meno che il colpo non fosse partito a una distanza di 1.000-1.500 metri
(ipotesi per ora non considerata dalle indagini). Come si vede, per quanti sforzi
si possano fare, senza la prova balistica non se ne esce.
http://archiviostorico.corriere.it/2012/marzo/04/Maro_doppia_verita_anche_d
all_co_8_120304026.shtml
A prima vista sembra che il Prof. Sasikala ci stia indicando una enorme
proiettile calibro 20mm, a sinistra nella foto e confrontato ad un calibro
12,7mm (che gi un proiettile da mitragliatrice contraerea!)
inattendibili? E' necessario valutarle meglio, perch c' qualcosa che ci sta
sfuggendo.
Evidenze
Il Prof. Sasikala che esegue l'autopsia ovviamente un anatomopatologo, non
un esperto balistico, e usa parametri di misura che gli sono propri. Ma poich
stiamo indagando dovremo prendere in considerazione tutti i possibili spunti
investigativi (la prima dote dell'investigatore la pazienza)
Rileggiamo: - il referto, firmato da K. Sasikala, professore di Medicina e
Chirurgia legale a Trivandrum, sostiene che il proiettile metallico a punta
ritrovato nel cranio del pescatore misura 3,1 centimetri di lunghezza, due
centimetri di circonferenza sulla punta e 2,4 sopra la base
La circonferenza, non il diametro.
In sostanza il Prof. Sasikala ci sta descrivendo
una classica pallottola di fucile.
Partendo dalla circonferenza (24mm) C facile
calcolare il raggio R, con la formula R=C/2 , e
quindi il diametro del nostro proiettile sar:
- 7,64mm
Che pu identificarsi facilmente con un calibro
nominale(+) di 7,62mm, un classico calibro che
esiste sia in versione occidentale (NATO) che
orientale (ex URSS, tipico lo AK47)
Quindi il calibro del proiettile esce dall'autopsia
fatta dall'anatomopatologo Prof. Sasikala
incaricato dalla magistratura indiana. E questo
scagiona completamente i nostri militari.
Questo barchino (progettato e costruito nello Sri Lanka) viene usato proprio
per il controllo delle acque territoriali e la repressione della pesca illegale. E'
sicuramente uno dei protagonisti deli scontri coi pescatori indiani che
sconfinano nelle acque territoriali dello Sri Lanka per andare a pescare tonni
nel Golfo di Palk.
http://www.dailynews.lk/2006/12/08/fea03.asp
Nell'immagine sopra la mappa degli scontri della guardia costiera dello Sri
Lanka nel 2006. Sono attribuiti tutti a scontri armati con i separatisti Tamil
(LTTE) ma si vede chiaramente che avvengono praticamente tutti sulla linea di
confine fra le acque territoriali dello Sri Lanka e quelle indiane.
A noi basta sapere che i due militari italiani avevano in dotazione unicamente il
calibro 5,56mm sia sui 6 fucili Beretta AR70/90 sia sulle due mitragliatrici FN
Minimi.
Un'ultima osservazione a conforto della soluzione evidenziata possiamo farla
con un esame visivo di uno dei corpi delle vittime, dove in un filmato presente
su youtube, durante lo sbarco (la salma ha ancora addosso la coperta che lo
ricopriva sull'imbarcazione) per un momento si vede il foro d'entrata lasciato
dal proiettile.
E' evidente che non si tratta di un forellino da calibro 5,56mm, ma quello di un
proiettile molto pi grosso.
http://www.youtube.com/watch?v=HPdvQ0q5oXk
...............
Parlando telefonicamente allANSA, la responsabile del dipartimento di balistica N.G. Nisha ha
confermato i risultati delle prove condotte su otto armi (oltre ai sei fucili Beretta, due mitragliette
FN Minimi di fabbricazione belga) e precisato che il rapporto sui test di tiro, la balistica e le
impronte digitali stato consegnato al magistrato. Dopo aver esaminato i proiettili recuperati dai
cadaveri delle vittime abbiamo stabilito che sono compatibili con le rigature delle canne di due
fucili, ha detto.
http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/449578/
Poich, come nei casi precedenti, viene citato il nome di un funzionario indiano
(e quindi l'informazione ha carattere di ufficialit, e infatti stata ripresa dai
media di mezzo mondo come "la prova" della responsabilit dei marinai italiani,
doveroso analizzare le dichiarazioni della Dott.ssa N.G. Nisha.
- Dopo aver esaminato i proiettili recuperati dai cadaveri delle vittime
abbiamo stabilito che sono compatibili con le rigature delle canne di due fucili
Le "rigature" sono i segni impressi dalla canna sui proiettili nel momento in cui
questi la attraversano.
pu essere sparato con canne di fucile a diverso passo, e quindi con diversa
rigatura.
Ma allo stesso modo possiamo verificare nella tabella seguente che proiettili di
calibro diverso (ad esempio il .223 Remington, versione civile del 5.56x45
NATO, e il .308 Winchester versione civile del 7.62x51 NATO) possono essere
sparati da canne di fucile che hanno lo stesso passo, e quindi la stessa
rigatura.
Per cui possiamo dire che una informazione corretta non deve limitarsi a
fornire fumose indicazioni sulla "compatibilit delle rigature", ma indicare le
misure del proiettile, calibro e lunghezza (poi volendo essere professionali
magari il peso in grani, la cartuccia che lo spara etc. etc.
Anche dalla immagine a seguire si pu verificare che su uno stesso diametro
(calibro) abbiamo proiettili di lunghezza e peso diversi!
Il fucile Beretta ARX 160 un'arma nuova che in corso di valutazione nelle
Forze Armate italiane, ma ancora non distribuita ai reparti. E che quindi non
pu essere stata sequestrata sulla Enrica Lexie e quindi fra quelle a
disposizione degli inquirenti indiani.
Beretta SC 70/90