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Storia economica: slide:

Si inizia studiando la rottura di continuat con l odrdine antico e l inizio dellaccelerazione.


Inghilterra:
Il Coke il passaggio dal carbone di legna al carbone minerale consente di contenere i prezzi,
dall'agricoltura si passa alla manifattura, poi all'industria. L'aumentata disponibilit di ferro a basso costo
consente di superare uno dei vincoli dell'economia d'antico regime.
Le enclosures Gli atti del parlamento inglese che consentono di recintare porzioni di terra gi destinata
all'uso comune e con la mano d'opera espulsa dai villaggi gli imprenditori hanno la disponibilit di mano
d'opera a basso prezzo.
Sviluppo della filatura meccanica si avvio al meccanismo produttivit-redditi-reinvestimenti che sostenne
lo sviluppo dell'intera prima rivoluzione industriale , nel 1785 Edmund Cartwright brevett il primo telaio
meccanico per tessere panni di cotone.
La macchina a vapore di James Watt si entra nell'era dell'energia meccanica. Lo si definisce come un
cambiamento nel paradigma energetico.
Spiegazione multi casuale la rivoluzione industriale non si considera come originata da una causa
facilmente identificabile, ma dalla presenza di un insieme di fattori. Si tratta di una spiegazione multicausale.
Di particolare rilievo per spiegare la particolare traiettoria europea rivestono:
- le istituzioni (tutela della propriet privata, tassazione non eccessiva, rispetto dei diritti individuali)
- la cultura (individualismo, protestantesimo, sobriet nei consumi, ridotta influenza dei modelli
aristocratici)
- le risorse disponibili (carbone, ferro, conoscenze meccaniche materie prime di origine non europea e
mercati di sbocco per i prodotti finiti)
- gli spazi economici (le relazioni commerciali britanniche garantivano agli imprenditori inglesi una
posizione di privilegio negli scambi internazionali)
Infine, anche il contesto politico internazionale risult estremamente favorevole all'Inghilterra.
Nel 1763, con la vittoria nella cosiddetta guerra dei Sette anni, il Regno Unito si assicur il predominio
nell'America settentrionale (Canada), nelle Antille, in Africa (Senegal e altre colonie francesi) e in India.
Con queste vittorie, inizia una fase espansiva interrotta solo dalla guerra d'Indipendenza americana, che
avrebbe portato la Gran Bretagna a contrapporsi vittoriosamente a Napoleone e a dominare i mari e buona
parte dei commerci planetari.
Adam Smith: contemporanei erano consapevoli dell'importanza della transizione in corso. Cos poterono
studiarla, comprenderla ed entro certi limiti guidarla.
Alcuni concetti ad esempio il concetto di mano invisibile del mercato, poi il concetto di egoismo, e l'idea che
la competizione sia benefica e moralmeente giusta, dal momento che la competizione genera
automaticamente il corretto prezzo delle merci.
Era anche un innovatore e si ricordano le polemiche contro le difficili condizioni dei poveri, lo sfruttamento
delle colonie.
Divisione del lavoro: Questo grande incremento della quantit dovuto all'aumento della destrezza di ogni
singolo operaio; secondo, al risparmio del tempo che comunemente viene perso passando da una specie di
lavoro all'altro; e, infine, all'invenzione di un gran numero di macchine che facilitano e abbreviano il lavoro
mettendo in grado un uomo di fare il lavoro di molti.
Dimensione del mercato: Poich la capacit di scambiare che determina la divisione del lavoro
la misura di questa divisione limitata all'estensione del mercato.Quando il mercato assai ristretto, nessuno
pu essere invogliato a dedicarsi a una occupazione stante l'impossibilit di scambiare tutta l'eccedenza del
prodotto,prodotto.
Valore e lavoro: Il valore di ogni merce dunque uguale alla quantit di lavoro che le consente di
acquistare o di avere a disposizione . Il lavoro quindi la misura reale del valore di scambio di tutte le merci.
Prosperit del Nordamerica: La caratteristica pi decisiva della prosperit di un paese l'aumento del
numero dei suoi abitanti vi il lavoro cos ben remunerato che una famiglia con molti figli, invece di essere
un onere per i genitori una fonte di ricchezza e prosperit.
Limiti dellindividualismo: La gente dello stesso mestiere raramente si incontra, anche solo per
divertimento e diporto, senza che la conversazione finisca in una cospirazione contro il pubblico o in qualche
escogitazione per aumentare i prezzi.

Lavoro e societ-fattori produzione: si divide per tre differenti classi di persone: per coloro che vivono di
rendita, per coloro che vivono di salario e per coloro che vivono di profitto. Queste sono le tre grandi classi
originarie e costitutive di ogni societ civile, dal cui reddito deriva in definitiva quello di ogni altra classe.
Intelligenza ed investimento: Si completamente pazzi se, dove esiste una discreta sicurezza, non si
impiega tutto il capitale di cui si dispone, sia esso proprio o preso a prestito da altri, impiegandolo o e per un
profitto futuro.
La moneta: non parte del reddito della societ cui appartiene.
Commercio estero: . I commercianti sapevano benissimo in qual maniera il commercio estero li arricchiva.
Era affar loro saperlo. Ma non era affar loro sapere in che modo arricchisse il paese. Questo argomento non
si present alla loro attenzione che quando ebbero bisogno di ricorrere al paese per alcune modifiche delle
leggi relative al commercio estero.
Mano invisibile: ogni individuo contribuisce quanto pu a massimizzare il reddito annuale della societ.
Invero, generalmente egli n intende promuovere l'interesse pubblico n sa quanto lo promuova. Preferendo
sostenere l'industria interna anzich l'industria straniera, egli mira soltanto alla sua sicurezza, egli condotto
da una mano invisibile a promuovere un fine che non entrava nelle sue intenzioni.
Se una merce viene venduta ad un prezzo diverso da quello naturale (= lavoro), questo stesso fatto
innescher meccanismi che porteranno a variazioni nell'offerta e nella domanda, che a sua volta si
rifletteranno su alterazioni del prezzo, che tender spontaneamente a ritornare al suo livello naturale. Per
questo Smith fieramente contrario ai monopoli ed alle attivit che alterino la capacit di autoregolazione
del mercato preferendo uno stato minimo che lascia lutto il resto all'attivit individuale ed alle spontanee (e
benefiche) forze del mercato.
Stato regolatore:
pur essendo un processo unitario, l'industrializzazione assunse caratteristiche progressivamente
sempre pi dissimili rispetto all'originario modello inglese.
Lo Stato Napoleonico pu essere definito uno STATO REGOLATORE, nel senso che in campo economico i
suoi pi duraturi risultati vennero ottenuti nella regolamentazione delle pratiche operative.
Nel caso napoleonico, la crescita economica venne agevolata grazie alla semplificazione ed alla
razionalizzazione delle PROCEDURE che riguardavano la collettivit, piuttosto che
stimolando il sano egoismo capitalistico smithiano. L'esempio pi noto costituito ancor oggi dal
SISTEMA METRICO DECIMALE.
L'Europa continentale postnapoleonica risent in due modi delle violente trasformazioni degli anni 17891815: da un la le forme di razionalizzazione. Dall'altro, la prepotente ascesa della Gran Bretagna modific la
considerazione che i governanti europei avevano rispetto al progresso pena non solo la perdita di
competitivit.
L'influenza inglese si fa sentire in un primo tempo soprattutto
sulle regioni pi vicine: la Francia settentrionale e l'attuale
Belgio, dove gli scambi con l'Inghilterra erano pi facili e la
disponibilit di risorse
era simile a quella britannica. Alcune tra le prime fabbriche vennero impiantate anche grazie al furto di
macchine inglesi, oppure grazie all'esperienza di operai specializzati trasferitisi dalla Gran Bretagna sul
continente.
L'ACCELERAZIONE INGLESE 2: il Regno Unito fu l'unico Stato europeo a contrapporsi sempre a
Napoleone e l'economia britannica si svilupp notevolmente.
Le particolarit dei secondi arrivati: il finanziamento degli investimenti La banca dei fratelli Preire viene
solitamente presentata come il miglir esempio di Banca Universale Raccoglieva pochi, ingenti patrimoni
da investitori che non volevano esporsi direttamente, e li investiva nel mercato azionario oppure nei settori
all'epoca. Il risultato fu quello di rendere disponibili per le imprese finanziamenti pi rapidi ed ingenti
rispetto a quelli un tempo a disposizione delle imprese inglesi, che erano cresciute soprattutto grazie
all'autofinanziamento ed al reinvestimento degli utili considerato il primo fattore sostitutivo per diminuire
l'arretratezza relativa di un paese secondo venuto.
l'industrializzazione della Germania:
Lo Zollverein: Nel 1815 34 stati tedeschi siglarono un accordo che diede origine alla Confederazione
Germanica presieduta dall'Austria la Prussia inizi un'azione diplomatica al fine di integrare i diversi

mercati nazionali si cre una vasta area di libero scambio mosse guerra Nel 1871 fu proclamato l'Impero
germanico.
Lo sviluppo tedesco e la Banche Miste Lo sviluppo tedesco fu facilitato dall'ottima struttura scolastica,
dal prestigio assunto nel corso del tempo dai politecnici (importantissimi in un'epoca di accelerata
evoluzione tecnologica), dall'atteggiamento attivo assunto dal Governo e da strutture finanziarie particolari,
le cosiddette Banche miste, perch funzionavano sia come banche di deposito che come banche d'affari.
Differenziale di contemporaneit Pollard, differenziale di contemporaneit nello stesso giorno del
calendario mondiale convivono ed interagiscono comunit che vivono su piani di sviluppo diversi. i pi
arretrati possono osservare esempi di economie pi avanzate, imitandole, mentre i first movers devono
percorrere una terra incognita.
Arretratezza relativa e fattori sostitutivi Gerschenkron Quanto pi grande risulta l'arretratezza relativa
di un'economia rispetto a quelle pi avanzate, tanto pi pervasivi devono essere i fattori sostitutivi che
quell'economia deve adottare per saltare gli stadi di sviluppo che le mancano e raggiungere le economie
pi avanzate. il Regno Unito si sia industrializzato sulle forze del mercato Francia e Belgio sviluppo grazie
alle banche universali La Germania delle banche miste che raccoglievano il risparmio disperso per
concentrarlo in pochi, grandi interventi. Per l'Italia, come il Giappone e l'Unione Sovietica il fattore
sostitutivo fu lo Stato, che forz il risparmio privato incanalandolo verso investimenti talmente grandi che
nessun privato da solo sarebbe riuscito a finanziare.Nel caso italiano, il richiamo pi significativo alla
tassa sul macinato(immiserendo le fasce pi povere della popolazione), che vennero utilizzati per la
costruzione delle prime infrastrutture nazionali dopo l'Unit.
Il caso Svizzero Lo sviluppo economico della Svizzera testimonia come possano essere trovati fattori
sostitutivi anche per l'assenza di materie prime. precocit dellutilizzazione del cotone nellindustria tessile;
disponibilit di manodopera rurale che, a motivo della specializzazione nellallevamento, dispone di una
quantit di tempo maggiore da dedicare ad attivit non agricole; manodopera con livello di istruzione
relativamente elevato; disponibilit di capitali; necessit, infine, di esportare articoli manufatti per
compensare le importazioni di prodotti alimentari particolar modo di filature di cotone, che si trasferiscono
soprattutto in Italia. fu spesso lintera impresa ad emigrare: macchine, padrone, quadri, operai, e addirittura il
pastore rileviamo la precocit dellelettrificazione, limportanza del turismo e la percentuale davvero
eccezionale di popolazione straniera.
Il caso della Danimarca La chiave nelle relazioni privilegiate intercorse tra l'agricoltura ad alto
valore aggiunto della Danimarca (allevamento, latticini, preparazioni alimentari) e le abitudini di consumo
britanniche. seppero specializzarsi in produzioni particolari, che potevano essere vendute con profitto sul
mercato inglese riduzione dei costi di trasporto all'evoluzione nelle tecniche disponibili per la conservazione
dei cibi consentirono alla piccola Danimarca di tenere il passo con l'evoluzione dei consumi inglesi, evitando
l'ingresso nel mercato di scomodi concorrenti. La Danimarca si modernizzo quasi senza industrie.
ITALIA 1848-1861:
Nell'azione di Cavour in campo economico si
distinguono soprattutto alcuni elementi:
- l'azione statale come fulcro dello sviluppo economico;
- l'attenzione alla modernizzazione delle istituzioni;
- il liberismo doganale;
- l'importanza associata alle infrastrutture;
- l'appoggio alle imprese pi tecnologicamente avanzate.
Cavour avvi una profonda riforma del sistema bancario piemontese, con la riforma della Banca Nazionale,
la creazione della Cassa Depositi e Prestiti e la riforma delle Casse di Risparmio.
Liberismo doganale migliori opportunit di crescita economica soltanto se si fosse inserita all'interno del
circuito internazionale abbass notevolmente le tariffe doganali per gli scambi con l'estero, fino ad arrivare
quasi ad una politica di libero scambio notevolmente la costruzione di nuove infrastrutture per migliorare
l'efficienza del sistema dei trasporti, terrestri e marittimi.
Infrastrutture: vennero inoltre migliorati i collegamenti stradali, quelli marittimi e la riforma del sistema
postale. una rete di canali, utili per le comunicazioni ma anche per l'agricoltura. il Piemonte possedeva gi
una struttura economica basata soprattutto sulle attivit tradizionali Cavour stimol ed appoggi industrie
del nuovo tipo, come le meccaniche, le chimiche, le cartiere ed altre.
Cavour e la piemontesizzazione Un grave problema dell'Italia delle origini fu generato dalla decisione di
estendere a tutta la penisola le leggi, le tariffe doganali e le consuetudini piemontesi. In breve tempo, molte

manifatture meridionali fallirono, private delle barriere doganali borboniche ed incapaci di reggere la
concorrenza di imprese pi tecnologicamente avanzate. La leva obbligatoria aliment il brigantaggio, e
l'efficiente fisco piemontese fece pagare le tasse anche a chi era riuscito per decenni ad eludere l'imposizione.
Tutto questo senza che l'Unit sembrasse portare vantaggi evidenti per le regioni meridionali.
tra Destra e Sinistra storica Cavour mor la sua politica fu proseguita da altri politici della sua fazione,
detta Destra storica. Nel 1876, una rivoluzione parlamentare port al governo la Sinistra.
la politica economica della Destra riprendeva le tradizioni liberiste cavouriane, e prevedeva per l'Italia il
ruolo di fornitrice privilegiata di materie prime e prodotti agricoli per i paesi gi industrializzati del Nord
Europa, ricevendone in cambio macchinari e prodotti dell'industria venne rapidamente attuato il
completamento di una prima rete ferroviaria nazionale, assieme all'unificazione monetaria e fiscale.
Ma l'ortodossia liberale prevedeva per lo stato un ruolo minimo il risultato fu l'aumento della tassazione
Emblematica fu la tassa sul macinato introdotta dalla Sinistra storica, approvata nel 1868.
Le criticit della Destra In realt, la stessa politica di modernizzazione della Destra cre in Italia una
borghesia urbana legata alle professioni che chiedeva spazi a scapito dei vecchi ceti dirigenti agrari dei quali
lo stesso Cavour e i cavouriani erano espressione
Il nuovo programma della Sinistra Se Cavour voleva fare dell'Italia un retroterra agricolo dell'Europa
industriale, la Sinistra voleva industrializzare l'Italia, mettendola sullo stesso piano delle altre grandi nazioni
europee. Se la politica della Destra era liberoscambista e (almeno nelle intenzioni) non prevedeva un
intervento diretto dello Stato nell'economia, la politica della Sinistra fu protezionista ed interventista. Lo
Stato promosse con propri finanziamenti l'avvio di alcune societ ritenute strategiche, come le Acciaierie di
Terni e la Navigazione Generale italiana.
l'Italia dalla Sinistra al decollo il fattore sostitutivo estremo: lo Stato, che attraverso l'imposizione fiscale
forza il risparmio dei propri cittadini convogliandolo verso grandi progetti di industrializzazione. Talmente
grandi, da rendere quasi impossibile il loro finanziamento attraverso il mercato, oppure attraverso la
mediazione delle banche miste. Per garantire sovranit ed indipendenza all'Italia, quindi, la Sinistra
interviene per la difesa e la valorizzazione delle attivit economiche nazionali (protezionismo), per
lacostruzione di un sistema industriale nazionale e per il raggiungimento dell'indipendenza nei cruciali settori
delle armi e dei trasporti. Vennero quindi favorite le imprese siderurgiche meccaniche e di trasporti. Per
questo inizi ad elevare barriere doganali per frenare le importazioni e tutelare le produzioni nazionali.
La Terni, nel 1885 fu fondata la Societ degli Alti Forni e Fonderie di Terni. Lo Stato italiano forniva
ampie garanzie (sotto forma di acquisto anticipato dell'acciaio).
L'industrializzazione italiana ha dovuto superare
alcuni vincoli specifici:
==> un vincolo energetico (la mancanza di materie prime, ed
in particolare carbone)
==> la mancanza di capitali, ed in alcuni casi di competenze
tecniche
==> una cronica sovrapopolazione, in particolare nelle
Campagne
L'industria italiana e la seconda rivoluzione industriale i paesi nuovi, come l'Italia, erano avvantaggiati
dal fatto di adottare direttamente le nuove tecnologie, senza dover sostenere i costi di una transizione dal
vecchio paradigma energetico (carbone-vapore) al nuovo (elettricitelettromeccanica).
La storiografia: il modello Bonelli-Cafagna I punti fondamentali della loro spiegazione sono: la
dimensione regionale dello sviluppo, iniziato gi in epoca preunitaria; l'importanza della produzione (ed
esportazione) di seta ed altri prodotti legati al settore primario per avviare l'industrializzazione al Nord;
la tendenza a produrre per i mercati esteri, appoggiandosi soprattutto sui bassi salari italiani; la creazione di
un sempre pi accentuato dualismo tra Nord e Sud, che per non ha frenato la modernizzazione delle
regioni settentrionali; la tendenza dello Stato unitario ad assecondare i movimenti in atto, avvantaggiando
soprattutto le manifatture gi esistenti.
LA rivoluzione dei trasporti e la prima globalizzazione . Inoltre, l'applicazione dell'elettricit alle
comunicazioni diede avvio alla creazione di una rete planetaria di telegrafi. Linee ferroviarie, rotte marittime
e collegamenti telegrafici PRIMA GLOBALIZZAZIONE.
L'Imperialismo europeo. i diversi Governi europei si sostituirono gradualmente private nel controllo
dello sfruttamento delle risorse e dei commerci negli altri Continenti.

Le guerre boere . Si concluse con la vittoria britannica, e la costituzione di un Sudafrica federale sottoposto
alla Corona inglese. . L'Impero si assicur in questo modo l'accesso esclusivo alle favolose ricchiezze del
sottosuolo sudafricano.
L'incidente di Fashoda Nell'estate del 1898 le due spedizioni si trovarono faccia a faccia a Fashoda,
Francesi e Britannici risolsero l'incidente accordandosi su na spartizione delle zone d'influenza.
la seconda rivoluzione industriale Negli anni dal 1870 al 1914 si registr un'accelerazione nei cambiamenti
del mondo economico, in Europa e per la prima volta anche fuori di essa la seconda rivoluzione industriale si
svilupp soprattutto grazie a settori innovativi, ed allo sviluppo di tecnologie completamente nuove e
materiali artificiali.
se la prima rivoluzione industriale si bas fondamentalmente sulla triade cotone-ferro-vapore, la seconda si
articol su acciaio industria chimica-energia elettrica. L'evoluzione fu fondamentale: si pass da un mondo
meccanico, ma che era l'evoluzione dell'universo naturale, alla creazione massiccia di elementi artificiali,
dalle leghe metalliche ai coloranti chimici, dall'elettromeccanica alla chimica dei derivati dal petrolio.
La prima esposizione universale Londra, Crystal Palace, 1 maggio-15 ottobre 1851 Venne intitolata Great
Exhibition of the Works of Industry of all Nations, e voleva essere contemporaneamente una dimostrazione
della raggiunta superiorit britannica, assieme ad una occasione per le altre nazioni di confrontarsi con I
successi dell'industria inglese. Lo stesso palazzo che ospitava l'esposizione (una struttura in ferro e vetro,
lunga 563 e larga 138 metri) rappresentava una significativa dimostrazione della capacit dell'industria,
dell'ingegneria e della tecnologia britannica.
Verso la seconda rivoluzione industriale: varia e la QUALITA' di quello sviluppo tecnologico, misurata in
capacit di abbattere barriere nell'utilizzo delle risorse, in particolare in 1) energia; 2) materiali; 3) processi
produttivi. Il convertitore Bessemer ottenere la giusta proporzione tra ferro e carbonio per creare la lega
chiamata acciaio.
L'industria chimica 1: coloranti in Germania avvi uno sviluppo che diede ai Tedeschi l'egemonia nel
campo della ricerca chimica. , un passo decisivo vero la supremazia tedesca fu la scoperta di un
procedimento artificiale ed economico per la produzione di] acido solforico. L'industria chimica 2: nuove
sintesi stata la base per la produzione di fertilizzanti ed esplosivi. L'industria chimica 4: nuovi farmaci
Nel 1899 un chimico della Bayer aspirina L'industria elettrica Un po' come l'acciaio, si tratta di una storia
che partiva da lontano: l'elettricit si conosceva dai tempi degli antichi Egiziani, e venne riscoperta pi volte,
nelle sue diverse forme (statica, sfregamento, chimica). La pila di Alessandro Volta non era che una
sistematizzazione di conoscenze pregresse. Il vero problema era dato dal 1) controllo della generazione
dell'elettricit, dalla 2) economicit della generazione (la pila era costosissima), ed infine dai 3) possibili usi
dell'elettricit al di l dei fenomeni da illusionisti. Un vero punto di svolta si ebbe con 4) la scoperta della
simmetria tra elettricit e magnetismo, con la conseguente possibilit di convertire l'uno nell'altra. Nel 1889
l'americano di origine croata Nikola Tesla costru un motore elettrico polifase a corrente alternata,
successivamente perfezionato da Westinghouse.Intorno al 1890 i principali ostacoli tecnici erano ormai
superati: l'elettricit era stata domata.
Dalla Grande Depressione ai nuovi paradigmi organizzativi: per reagire alla depressione, vennero
introdotte numerose innovazioni tendenti a migliorare la produttivit. La Rivoluzione dei trasporti aveva
reso disponibili per l'economia mondiale risorse in precedenza confinate all'interno di specifici ambiti
territoriali. Le aziende migliori, ristrutturarono anche il loro rapporto con i mercati, dal punto di vista (1)
della organizzazione della produzione; (2) della distribuzione e marketing e (3) dei rapporti con la clientela.
Gli elementi della trasformazione: Tra il 1870 e il 1890 se ci fossero state condizioni favorevoli, l'estesa
attivit agricola e le ridotte spese per acro(le fattorie avevano aperto nuovi ampi spazi per i mercati
nazionali ed internazionali;inoltre, la meccanizzazione, il miglioramento delle sementi e l'introduzione di
nuove tecniche incrementarono la resa agricola ed accelerarono l'espansione delle attivit delle fattorie)
avrebbero garantito il pagamento dei debiti, ma in un mercato segnato da sovraproduzione, protezionismo e
prezzi calanti castantemente ci furono molti fallimenti e vendite per pagare le imposte.
L'era del Big Business: Negli Stati Uniti i tre pi grandi trust furono : Standard Oil (petrolio), Sugar
refining company (zucchero), Western union telegraph company (linee), General eletrci co. E nel Nel 1911,
la Corte Suprema degli Stati Uniti eman un'istanza che impose la scissione della Standard Oil Co
La societ-madre venne suddivisa obbligatoriamente in societ pi piccole, per rispettare il pluralismo del
mercato e garantire la concorrenza.

Il Fordismo: La Ford Motor Company inizi la produzione negli USA nel 1903. L'idea di Ford era molto
semplice: disegnare un'automobile essenziale, usare componenti intercambiabili e standardizzati ed infine
produrre in grandi quantit in modo da massimizzare le ECONOMIE DI SCALA. Nel 1908 venne introdotto
il modello T, adatto ad una clientela dalle ridotte possibilit economiche e di poche pretese . Il successo fu
enorme, e per aumentare la produzione Ford adott la catena di montaggio, a partire dal 1913. Svilupp un
tale incremento di produttivit da consentire una diminuzione dell'orario di lavoro degli operai, un aumento
del loro salario, uno sviluppo degli investimenti dell'azienda e profitti alti. Ma il sistema Ford non prevedeva
i sindacati xk organizzava direttamente il welfare aziendale, dalle abitazioni operaie alle attivit ricreative,
non fu brillante nell'innovazione organizzativa, rimanendo fedela ad una gestione personalistica e verticistica
dell'azienda e questa fu la causa principale del suo declino relativo, ed i suoi concorrenti riuscirono a
superarlo in efficienza.
ITALIA:
Dalla crisi di fine secolo alla svolta giolittiana(1900): Nel 1892 fu fondato anche in Italia il Partito
Socialista, che organizzava i lavoratori per chiedere condizioni di lavoro e di vita migliori secondo un'ottica
internazionalista ma la cultura delle classi dirigenti rimaneva arretrata, e per molti (anche nel mondo
politico) lo sciopero equivaleva ad un sabotaggio organizzato, oppure alla diserzione. L'epicentro della
tensione era l'area milanese, dove ebbero luogo una serie di eventi che modificarono il corso della storia
italiana, secondo una catena di azioni e reazioni. Sciopero del pane, Bava Beccaris, morti, onorificenza,
assassinio Umberto I, crisi e richiesta di stato d'assedio, incoronazione Vittorio Emanuele III, discorso di
svolta, incarico a Giolitti (ke aveva assorbito le nuove idee positiviste di fine '800, appoggi l'introduzione
del suffragio universale maschile nel 1912).
Et giolittiana l'intervento dello Stato in campo sociale: Sulla linea di sviluppo dello stato moderno si
collocarono la statalizzazione del servizio telefonico (1903) e delle ferrovie (1905), mentre la legge sulle
municipalizzazioni (1903) apr la strada all'esercizio diretto dei servizi pubblici cittadini da parte dei comuni.
Inoltre, venne estesa l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro la legge Daneo-Credaro del
1911 addoss allo stato le spese per le scuole elementari; nel 1912 fu istituito il monopolio statale delle
assicurazioni sulla vita, che avrebbe dovuto permettere alla finanza pubblica di reperire i capitali per
finanziare la cassa pensioni per l'invalidit e la vecchiaia dei lavoratori, ma l'attuazione del provvedimento fu
rimandata di dieci anni.
Et giolittiana lo sviluppo delle relazioni industriali: Giolitti considerava gli scioperi come una
questione di ordine pubblico,erano elementi della dialettica tra capitale e lavoro, da regolare attraverso lo
Stato, ma da lasciare all'interazione tra forze sociali. Inafatti di fronte al primo sciopero generale in Italia
(1904) non mobilit l'esercito n schier i carabinieri,l o sciopero, mal organizzato, si esaur da solo,
causando ridotti riflessi negativi.
Et giolittiana lo sviluppo industriale: L'aspetto pi rilevante dell'et giolittiana fu per l'intensificazione
dell'industrializzazione(ma soltanto l dove gi l'industria moderna si era sviluppata con le proprie forze,
vale a dire nell'area nordoccidentale del paese (triangolo industriale) aggravando le condizioni del meridione,
lasciato sotto la prepotente influenza dei ceti latifondisti e parassitari). I motori di questo sviluppo furono
innanzitutto le industrie siderurgica, meccanica, chimica e la giovane industria idroelettrica. Nel periodo del
decollo, tra il 1896 e il 1907, l'Italia si venne cos progressivamente inserendo nel mercato industriale come
una potenza economica di medio calibro.
Et giolittiana la politica estera: Giolitti tenne fede all'alleanza che legava l'Italia all'Austria- Ungheria e
alla Germania, ma tent di trovare anche strade autonome per un'espansione dell'influenza italiana all'estero.
la prima guerra mondiale: Tra il 1914 ed il 1918 si svolse il primo conflitto industriale che coinvolgesse un
intero continente amplificate dall'esistenza di relazioni globali estese su tutto il pianeta e trasform
definitivamente l'assetto delle relazioni internazionali. Nel 1913 siamo in presenza di tre grandi potenze
dominanti, tra loro rivali Regno unito, Germania, Francia. L'estensione, la durata e la gravit del conflitto
vennero sottovalutati da tutti i contendenti , lo sforzo bellico venne intensificato , fino a raggiungere la
mobilitazione generale di tutte le energie dei paesi europei in conflitto. L'importanza della guerra pu essere
riassunta in tre punti: 1 crescita industriale ed intensificazione estrema dello sforzo produttivo per fornire gli
eserciti 2 l'adozione di strumenti straordinari per la finanza di guerra 3 il cambiamento degli equilibri sociali
all'interno dei paesi, e dei rapporti internazionali all'esterno. Per finanziare lo sforzo bellico si utilizz iil
bilancio corrente o con l'indebitamento ed infine all'accensione di prestiti interna presso il sistema finanziario
degli Stati mentre Germania ed Austria-Ungheria dovettero appoggiarsi sulle sole risorse interne,esaurite

queste ultime, chiesero la pace 1914.La mobilitazione interess molto pi i contadini, in molte occupazioni i
maschi al fronte vennero sostituiti da mano d'opera femminile per acquisire consenso, vennero formulate
molte promesse per compensazioni nel dopoguerra.
Cause La questione delle cause negli ultimi anni della Belle poque molti elementi di crisi accumularono i
loro effetti dirompenti, rendendo impossibile mantenimento di quell'equilibrio di poteri che fino ad allora
mantenimento di quell'equilibrio di poteri.
Cause politiche: competizione strategica generalizzata politica delle cannoniere (= lotte tra sistemi
imperiali gi consolidati ed altri in formazione a scapito dei primi)
Cause economiche: l'accesso alle materie prime l'acquisizione di posizioni di privilegio nei mercati
oppure la resistenza alla globalizzazione di imperialismi regionali, come quello russo.
Cause immediate: instabilit derivante dalle guerre balcaniche e dalla guerra italo-turca.
Cause: La ferrovia Berlino-Baghdad: Si trattava di un progetto tedesco, che avrebbe dovuto connettere
direttamente la rete ferroviaria con i ricchi campi petroliferi dell'Iraq ed avrebbe consentito di aggirare
(rendendola obsoleta) la supremazia inglese sui mari, negli anni nei quali era in corso la politica delle
cannoniere tra le due marine per varare le navi pi potenti ed armate.
L'evoluzione della guerra Dal giugno 1914, l'assassinio a Sarajevo del principe ereditario dell'Impero
d'Austria Ungheria, Francesco Ferdinando, fece scattare una serie di meccanismi diplomatici che rascinarono
l'Europa in un conflitto generalizzato. L'Austria invi un ultimatum volutamente irricevibile alla Serbia, che
rifiut. Cos l'Austria attacc la Serbia. La Russia intervenne in difesa della Serbia, la Germania in difesa
dell'Austria, ma poi attacc la Francia invadendo il neutrale Belgio e provocando l'intervento del Regno
Unito. L'Italia rest neutrale, vendendo armi ad entrambi gli schieramenti anche se si facevano sempre pi
pressanti le richieste di intervento, provenienti sia dalla grande industria (meccanica e siderurgica) nteressata
agli armamenti ed alle commesse belliche, sia dai circoli irredentisti che volevano l'annessione di Trento e
Trieste, sia dai circoli finanziari (in particolare la Comit) che vedevano con favore l'espansione verso Est
dell'area economica italiana. Da guerra di movimento, con rapidi assalti e superamento delle fortificazioni
nemiche, a guerra di posizione e logoramento, su un fronte quasi immobile (nelle trincee ed era costoso).
L'Italia abbandon l'alleanza con gli Imperi centrali e scese in guerra con Francia e Gran Bretagna. La
sconfitta da Caporetto acceler qualche branca produttiva, come la farmaceutica, da zero e port alla
militarizzazione di buona parte dell'industria nazionale per rimediare alla sconfitta.
Dopoguerra in Europa (1918-1922) conclusa la guerra, tutti si aspettavano uno spontaneo
ritorno alle condizioni di prosperit della belle poque. In questo modo, vennero malcomprese sia le
trasformazioni in corso sia la natura profonda dell'economia contemporanea.
Le eredit economiche lasciate dalla guerra furono di quattro tipi:
- ipertrofia industriale nei settori maggiormente interessati dallo sforzo bellico (siderurgia, meccanica
pesante, forniture per l'esercito), con scarse e costose possibilit di riconversione all'economia di pace.
- Pesantissimi debiti di guerra, nazionali ed internazionali
- aspettative di miglioramento sociale per gli ex combattenti, per i mobilitati e per le famiglie di caduti e
feriti.
- una ricollocazione del commercio internazionale.
Le eredit politiche: - il Presidente americano Woodrow Wilson aveva subordinato l'indispensabile ingresso
in guerra degli Stati Uniti all'adozione di un suo piano per la pace, in 14 punti. La sua completa realizzazione
fu irrealistica, e produsse numerosi strascichi che divisero l'Europa.
- La pace punitiva cui fu sottoposta la Germania non solo avvelen i rapporti tra gli Stati, ma imped una
sollecita ripresa dell'economia europea.
- Le questioni non risolte rimasero continuarono ad agire, e rappresentarono altrettanti elementi per il
secondo conflitto mondiale.
Pace punitiva Nel 1919 vengono firmati I trattati di pace con la Germania (a Versailles), con l'Austria (a
Saint Germain), con l'Ungheria (Trianon) e con la Turchia (Sevres). Tutti questi paesi vengono puniti per
aver dato origine alla guerra: La Germania perde il 13% del proprio territorio, deve accettare l'occupazione
francese della Saar ed il controllo straniero delle proprie miniere, viene smilitarizzata ed una Conferenza
successiva stabilisce in 33 miliardi di marchi le riparazioni (aprile 1921). L'Austria viene ridotta al 20% del
territorio dell'Impero, e la sua economia dipender da controlli internazionali fino al 1938, l'Ungheria viene
ridotta a stato minimo (ha minoranze magiare in tutti i paesi confinanti) e la Turchia viene modernizzata.
John M. Keynes e le conseguenze economiche Ritenne che cos facendo I vincitori in realt avessero
punito se stessi, volendo ottenere dalla Germania pi di quanto essa fosse in grado di pagare.

Dalle riparazioni tedesche ai debiti interalleati La Germania non fu in grado di pagare, e visse anni di
devastante crisi economica ed iperinflazione. Ma neanche gli Alleati occidentali riuscirono a pagare i debiti,
emerse un'Europa molto chiusa in se stessa e si avviarono subito politiche fortemente protezioniste, che non
favorirono la crescita economica.Creditore netto rimanevano gli Stati Uniti , che per tutti gli anni Venti
pretesero il pagamento del dovuto Alla fine, I debiti furono cancellati, ma produssero una prolungata
instabilit finanziaria internazionale. Per controllare l'instabilit, fu reintrodotto il GOLD STANDARD
prebellico, con un effetto di freno nella ripresa dei commerci.
La crescita statunitense Una parte della prodigiosa crescita americana degli anni Venti (e della divergenza
rispetto alla stagnante Europa) data anche dalla trasformazione agricola, che per si sarebbe rivelata
un'arma a doppio taglio. Ci fu l'introduzione di automobili e trattori e prevedibili effetti di sovraproduzione
nel breve periodo. La riduzione dei prezzi agricoli internazionali caus risposte protezioniste in
Europa.Dalla globalizzazione degli anni 1869-1914 si parla di de-globalizzazione degli anni 1914-1945 in
quanto il commercio internazionale ne risent tantissimo.
ITALIA:
l'Italia dalla guerra al fascismo (1914-1926) : l'Italia entr in guerra impreparata, e sostanzialmente non
vinse alcuna battaglia decisiva, mentre alla popolazione furono richiesti enormi sacrifici. Nel dopoguerra, i
gruppi dirigenti non riuscirono (non vollero) compensare i ceti subalterni, innescando una spirale viziosa
ribellione-repressione.
Gli industriali (che avevano largamente approfittato delle condizioni eccezionali dell'economia di guerra)
intendevano capitalizzare fino in fondo i diversi vantaggi accumulati. I rappresentanti dei lavoratori
chiedevano riforme e migliori condizioni di vita per chi si era maggiormente sacrificato per la vittoria, e
adesso si aspettava un riconoscimento. I gruppi politici liberali, che ancora controllavano il Parlamento, si
rivelarono incapaci di avviare una mediazione complessiva, ed affrontarono soltanto alcuni aspetti
particolari.
I Governi liberali del dopoguerra Nel 1919 fu creato il Consorzio di Credito per le Opere Pubbliche
(CREDIOP), che serviva ad erogare finanziamenti agevolati agli enti locali che volessero far costruire opere
pubbliche sul loro territorio. Era un modo per ridurre le spese di finanziamento dell'amministrazione
periferica, ma anche per far partire rapidamente i lavori tanto da riassorbire la disoccupazione.(da Beneduce).
Nel 1920 viene creato il Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale, che coordina e gestisce diversi
filoni d'intervento, tra i quali lassicurazione obbligatoria contro invalidit e vecchiaia e lassicurazione
obbligatoria contro la disoccupazione. Viene inoltre riformato il servizio di collocamento, che per poco pu
fare di fronte alla crescita dei disoccupati e all'esplodere del debito pubblico.
Le guerre parallele degli industriali Soprattutto dopo Caporetto l'esercito e l'amministrazione pubblica
furono costretti ad acquistare ci che gli industriali volevano, ai prezzi ed alle condizioni stabiliti dagli
industriali stessi. La fine della guerra, per molti versi repentina ed inaspettata, sorprese numerose aziende nel
pieno della loro espansione, con imponenti investimenti in corso ma scarse possibilit di riconvertire l'attivit
verso la produzione di pace, in un paese contrassegnato da un mercato interno molto ristretto, come l'Italia.
Per garantirsi le riserve finanziarie necessarie al completamento degli investimenti, alcune tra le aziende pi
esposte nella produzione bellica (Ansaldo e Ilva) tentarono di utilizzare la liquidit di cui disponevano per
scalare il capitale sociale di alcune primarie banche. L'Ansaldo controllava gi la Banca italiana di sconto
Nel 1921 venne fatta fallire la Bis, l'Ansaldo fu sottratta ai vecchi proprietari e posta sotto amministrazione
pubblica per evitarne la chiusura ed il licenziamento di decine di migliaia di operai..In pratica, l'Ansaldo fu la
prima azienda di stato in Italia.
Il biennio rosso Tra il 1919 ed il 1920 la protesta operaia raggiunse l'acme, con scioperi prolungati,
occupazione delle fabbriche e delle terre, in un clima di accesa conflittualit, che alle volte assumeva
le caratteristiche di violenze di piazza, con squadre fasciste impegnate nella repressione dei movimenti
operai (finanziate ed alle volte equipaggiate da industriali ed agrari). . Il confronto blocc la produzione.
ll'Italia durante il fascismo 1922 Esauritasi la crisi dassestamento del primo dopoguerra, leconomia
internazionale conobbe un momento di relativa espansione Ma fu una crescita pagata a caro prezzo:
riduzione dei salari reali allungamento della giornata lavorativa e compressione prima, cancellazione poi di
ogni libert di espressione e di manifestazione del proprio pensiero, soprattutto in campo sindacale ma con
aumento produzioni e meno disoccupazione.
Il primo fascismo e leconomia Gli ottimi rapporti tra fascismo ed industriali vennero rinsaldati nellottobre
1925, quando a Palazzo Vidoni fu siglato un patto tra le Corporazioni fasciste e la Confindustria, escludeva

ogni spazio di manovra ai sindacati rappresentativi, che sarebbero stati messi fuori legge. proib ogni forma
di sciopero, e stabil che soltanto i sindacati fascisti potessero stipulare i contratti collettivi; Le leggi
fascistissime crearono il partito unico, una organizzazione verticistica dello Stato assieme a strumenti per
prevenire e reprimere ogni manifestazione di dissenso. Nel 1927 il Gran Consiglio del Fascismo (e non il
Governo) eman un documento noto come Carta del Lavoro, al quale ogni attivit o decisione doveva
essere subordinato: il prestigio e la grandezza della Nazione.
Quota 90 e l'economia italiana Essenzialmente per motivi sociali e politici, Mussolini decise una brusca
rivalutazione della lira, che prese il nome di quota 90 perch dopo il riallineamento servivano 90 lire per
acquistare una sterlina. Quota 90 tutelava i risparmiatori, i dipendenti a reddito fisso e i diversi percettori di
rendite (propriet, affitti, ecc.), che nel corso del tempo finirono con il diventare la base sociale pi fedele al
fascismo. Una deflazione cos severa avrebbe inevitabilmente avuto effetti negativi sulle esportazioni il cui
costo internazionale sarebbe aumentato, ma avrebbe tutelato i redditi i consumi e soprattutto il differenziale
negli stili di vita che distingueva i borghesi dai proletari, gli impiegati dagli operai.
Per stimolare leconomia dopo quota 90, vennero avviate tutta una serie di iniziative che avevano in comune
liniziativa statale Fu questo il caso della battaglia del grano e della bonifica integrale, che
contemporaneamente distribuirono reddito agli agricoltori (soprattutto ai grandi proprietari) e riassorbirono
parzialmente la disoccupazione grazie al diffondersi dei lavori pubblici.
La crisi che scoppi a Wall Street nellottobre del 1929 La questione delle cause: Tradizionalmente, il
sistema produttivo americano era capital intensive e labor-saving, al contrario rispetto alle abitudini europee
La prima guerra mondiale costitu un importante fattore accelerante la produzione che port ad un
ingiustificato boom borsistico. Il crollo di Wall Street dimostr di essere qualcosa di pi della necessaria
correzione di valori inflazionati, e deve essere contato come una causa parziale di ci che si dimostr essere
una deflazione senza precedenti.
Agricoltura . I tentativi di frenare la produzione e laccumulo di scorte si rivelarono una bomba ad
orologeria. sempre pi difficolt a esportare i propri manufatti. Cosa che ebbe una funzione importante nel
dare inizio, ad esempio, alla depressione inglese. agricoltori era gi pesantemente indebitato con le banche
a sua volta il sistema bancario subiva i contraccolpi delle difficolt finanziarie degli agricoltori; tra il 1925 ed
il 1929, cio prima della grande crisi, fallirono negli USA alcune migliaia di banche, per la maggior parte
piccole.
Finanza Il sistema monetario internazionale era ingabbiato all'interno di sistemi molto rigidi, e l'ortodossia
monetaria del Gold Standard si rivel controproducente. portatori di deflazione generale: erano destinati cio
a far scendere i prezzi [una paura dovuta alla fuga dalloro?]. spinsero le banche centrali a scegliere, e a
difendere, un contenuto aureo eccessivo per le diverse valute. Cos, alla fine degli anni Venti, oltre la met
delle riserve auree mondiali stava nei depositi delle banche centrali degli Stati Uniti e della Francia. La
Francia che era gelosa della residua influenza inglese e avrebbe voluto soppiantarla pretendeva la
conversione in oro di tutte le sterline in suo possesso. Non appena un paese si accorgeva di avere riserve in
diminuzione, si metteva a far politiche restrittive (alti saggi di interesse) per far diminuire i prezzi e rendere
pi concorrenziali le proprie esportazioni, mentre i paesi con riserve in aumento spesso si astenevano
dallespandere la domanda interna e preferivano una politica di sterile tesaurizzazione delloro. Verso la fine
degli anni Venti e durante la crisi tutti i paesi si diedero simultaneamente alla compressione dei prezzi e
della domanda per conseguire saldi positivi.
Prestatore ultima istanza banche in USA dimezzate,mancava un garante esterno ma che abbia il potere di
intervenire per correggere situazioni destabilizzanti, ci ke rese la ripresa tra il 1933 1937 fu la quantit
crescente di moneta inoltre occorrevano investimenti.
Il New Deal e J. M. Keynes Dalla crisi di Wall Street part un complessivo ripensamento della natura del
capitalismo e sui suoi fondamenti, che port all'elaborazione di nuove prassi politiche e di un nuovo pensiero
economico. Negli anni Trenta nascono e si stimolano a vicenda la moderna contabilit nazionale e la
macroeconomia, cio lanalisi dellinterdipendenza tra grandi aggregati (come gli investimenti, i consumi, il
risparmio, la produzione, loccupazione e il livello generale dei prezzi).
Il 2 luglio 1932 Franklin Delano Roosevelt preannunci la sua intenzione di avviare un New Deal tra
Governo e popolo americano, che tenesse in considerazione le esigenze di ogni forgotten man. il New Deal
implementava l'idea di un'economia regolata dal governo per bilanciare il conflitto tra interessi economici
divergenti. Tra il 1933 ed il 1939 il New Deal costitu la politica ufficiale degli USA. Il New Deal prevedeva
un immediato aiuto economico per le fasce pi deboli della popolazione. Assieme a questo, per, venivano

previste profonde riforme nell'industria, nell'agricoltura, nella finanza, nella gestione dell'acqua (irrigazione
ed idroelettricit), nell'amministrazione del lavoro, nella politica per le abitazioni. In generale, il programma
venne realizzato attraverso un importante allargamento delle competenze del governo federale in campi fino
ad allora non sottoposti ad amministrazione pubblica. Il New Deal non si svilupp senza difficolt: tutte le
leggi chiave vennero bocciate dalla Corte suprema, ed introdotte con Decreti del Presidente.
NRA (National Recovery adminisration) vennero regolamentati l'impiego, i salari, l'orario di lavoro e
garantiti il diritto dei lavoratori alla contrattazione collettiva. . Dall'attivit della NRA trasse beneficio anche
il movimento sindacale statunitense.
Securities and Exchange Commission (SEC) La Commissione aveva lo scopo di sorvegliare sulle
operazioni di borsa, impedendo speculazioni senza adeguata copertura finanziaria , si incaric della
sorveglianza rispetto alla veridicit delle informazioni rese pubbliche il tutto a tutela dei risparmiatori e dei
capitali investiti in Borsa.
Agricultural Adjustment Administration (AAA) La AAA si occup principalmente dei redditi degli
agricoltori aiutare l'agricoltura anche fornendo i mezzi per un aggiornamento tecnologico e colturale.
Tennessee Valley Authority (TVA) La TVA fu forse il progetto pi noto ed ambizioso del New
Deal. Non riguardava un settore produttivo, ma un'area geografica, particolarmente estesa dando all'attivit
statale una prospettiva strategicadi rilancio economico che ruotava attorno alla regolamentazione del corso (e
delle piene) del fiume Tennessee: argini e dighe impedirono le piene, consentirono di costruire bacini
idroelettrici (che a loro volta avrebbero attirato nuove industrie) e di regolamentare la distribuzione di acqua
per l'irrigazione dei campi. Inoltre, la migliore navigabilit del fiume miglior il commercio lungo la via
d'acqua.
ITALIA:
L'Italia durante il fascismo 1926 La crisi da industriale divenne ben presto finanziaria, a causa degli
strettissimi legami che intercorrevano tra le principali industrie e le grandi banche, finch il governo
intervenne risanando le banche ma togliendo loro tutte le partecipazioni azionarie nelle industrie La maggior
parte di quelle azioni non fu ceduta dallo stato per dar vita lIstituto per la ricostruzione industriale (Iri,
istituito nel 1933) espressione del celebre capitalismo di stato".
L'intervento pubblico per difendere la quotazione in borsa delle industrie creditrici, le grandi banche ne
rastrellarono le azioni, divenendone contemporaneamente proprietarie e finanziatrici. . Il primo strumento
che venne varato dal governo per ridare fiato alle banche, e quindi allintero sistema economico, fu lIstituto
mobiliare italiano (Imi), creato nel 1931 . Il suo scopo primitivo era la fornitura di capitali a lunga scadenza
alle imprese, liberando cos le banche dal peso di finanziamenti troppo onerosi. Ma il capitale a disposizione
dellImi si esaur presto, lasciando in pratica invariato il livello della crisi. Il secondo strumento, questa volta
definitivo, fu lIstituto per la ricostruzione industriale (Iri), istituito nel gennaio del 1933. Nel 1936 e
leconomia italiana si avvi a diventare uneconomia permanentemente "mista", cio in parte privata ed in
parte statale.
La guerra d'Etiopia e l'autarchia 1936 L'invasione dell'Etiopia attir sull'Italia la condanna da parte
della Lega delle Nazioni, che decret contro l'Italia le sanzioni economiche. In sostanza, I paesi membri della
Lega si impegnarono a non esportare verso l'Italia alcuni rifornimenti essenziali, come petrolio, carbone,
lana, cotone. Per limitare il contraccolpo propagandistico negativo, Mussolini dapprima annunci le controsanzioni, e poi avvi un vasto piano di intervento nell'industria, al fine di raggiungere l'autosufficienza in
alcune produzioni strategiche. Il piano prese il nome di autarchia. l'industria italiana acquis conoscenze che
sarebbero diventate preziose nel secondo dopoguerra. [Il risultato di un simile isolamento fu lautarchia,
ovvero il tentativo di rendere leconomia italiana il pi autonoma possibile rispetto ai mercati internazionali,
sviluppando settori dell'industria chimica come quello delle fibre tessili artificiali o quello dei sostituti dei
prodotti naturali (cuoio, gomma, surrogati alimentari, ecc.)] Essendo lItalia un paese povero di materie
prime, combustibili e con deficit alimentare, risultava irraggiungibile lobiettivo di un completo isolamento
divent sempre pi dipendente dai rifornimenti dalla Germania.
Seconda Guerra ed economia italiana lItalia entr nella seconda guerra mondiale largamente impreparata.
venne quindi indirizzata verso la produzione bellica in maniera affrettata, senza scorte sufficienti per poter
prolungare nel tempo la produzione bellica, e soprattutto risultava afflitta da un grave "vincolo energetico"
che derivava dallassenza di quantit sufficienti di carbone e di altri combustibili, che lItalia non possedeva
e la Germania non consegnava in quantit sufficienti, nonostante gli accordi stipulati per spingere il nostro
paese a scendere in guerra. duri da sopportare due clamorosi fallimenti della pianificazione bellica imposta
dal regime: il controllo annonario della distribuzione dei viveri ed il controllo dellinflazione. e la

popolazione fu spinta a dipendere sempre pi dal dilagante mercato nero per sopravvivere. 1942 l inflazione
erose il valore della moneta e dei salari, distrusse gli argini come un fiume in piena.
La guerra e l'Italia Il 1943 fu lanno del collasso del regime fascista e dello Stato profonda crisi di fiducia
dei risparmiatori, e l'abbandono alla sua sorte del regime. Dall'autunno 1943 in avanti, La divisione
istituzionale del paese implic una profonda divaricazione economica. Il cuore dellapparato produttivo
italiano, concentrato nelle regioni del triangolo industriale sotto il controllo della Repubblica sociale italiana
. Si cre un forte differenziale dinflazione tra il Nord ed il Sud del paese.
Dall'autunno 1943 in avanti, La divisione istituzionale del paese: Nel Regno del Sud,si trovarono le truppe
d'occupazione angloamericane al nord le imprese protette in quanto fornitrici di materiale bellico vengono
integrate nei piani produttivi tedeschi e rifornite di materie prime direttamente dalla Germania. Nel
cosiddetto Regno del Sud di massicci aiuti alimentari Nel campo dell'agricoltura fu avviata la riforma dei
patti agrari, che consentiva a cooperative agricole costituite da braccianti senza terra di occupare i latifondi
incolti. Ma lattuazione dei decreti venne ostacolata con successo dai proprietari terrieri che costrinsero la
riforma al fallimento.
La seconda guerra e l'economia mondiale Rispetto al primo conflitto mondiale con cambiarono soltanto le
dimensioni dello sforzo, ma soprattutto l'area geografica coinvolta, che divenne a questo punto veramente
planetaria. Il problema dei rifornimenti, dei trasporti e della logistica divenne sempre pi determinante, tanto
da far dire che la vittoria premi non il migliore esercito, ma il meglio rifornito ed il pi mobile sul terreno.
La Germania, all'inizio della guerra, sorprende tutti, grazie anche a sanguinosi test effettuati durante la guerra
di Spagna. L'organizzazione, pur relativamente efficiente, era per ancora imperfetta (= policrazia). Dal 1942
al 1944 la produzione di armi triplic. Come anche in URSS e USA, uno spaventoso riflesso di potenza ed
efficienza industriale ke la guerra gener.
La sfida della ricostruzione bombardamenti interessarono pi gli immobili e le vie di comunicazione che le
fabbriche, spesso divenute sotterranee o disperse nelle campagne La vera sfida per la ricostruzione non fu
quindi essenzialmente materiale (a parte le vie di comunicazione), ma volta a ricostruire i rifornimenti per le
materia prime (e per le primarie necessit della popolazione).
Da Bretton Woods al Piano Marshall Lordine monetario di Bretton Woods caratterizzato da tre
principi dominanti. [1] una convertibilit a due stadi ma il Gold Dollar Standard regger fino al 15 agosto
1971 quando lamministrazione USA avrebbe soppresso la convertibilit del dollaro in oro [2]quello dei
cambi fissi ma aggiustabili [3] La creazione di un fondo di aiuto reciproco.
gli USA disposero all'interno del Fondo Monetario Internazionale di una posizione dominante Nel
regolamento, infatti, era previsto che i diritti di voto dei singoli paesi fossero proporzionali alle quote di
capitale sottoscritte, in marcato contrasto con quanto parallelamente si stava facendo all'ONU (un paese = un
voto). Il nuovo ordine monetario internazionale istituzionalizz il predominio economico degli Stati Uniti
e della loro moneta.
1944 A Bretton Woods si decise in particolare, la creazione della Banca internazionale per la ricostruzione e
lo sviluppo (Birs; in inglese IBRD) e il fondo monetario internazionale (FMI, in inglese IMF). La Birs, pi
nota con il nome di Banca mondiale, fu inizialmente concepita per aiutare la ricostruzione dellEuropa. Si
pu ritenere che il sistema monetario creato a Bretton Woods sia grosso modo la restaurazione del Gold
Exchange Standard. Venne inoltre deciso di procedere alla liberalizzazione degli scambi internazionali.
Dalla ricostruzione all'integrazione. un'Europa debole sarebbe stato un partner inaffidabile
l'UNRRA United Nations Relief Oper in Europa ed in Asia a favore delle popolazioni dei
territori liberati (fornendo cibo e materie prime), incapacit di ogni paese europeo (e del continente nel suo
insieme) di risollevarsi dalle devastazioni della guerra. il progetto UNRRA, ma si era rivelata linsufficienza
del suo impianto, legato al ristabilimento delle semplici condizioni di sussistenza mentre le emergenze erano
molto pi vaste.
Nascita dell'ERP(European Recovery Program)In un celebre discorso del giugno 1947 George Marshall
di un massiccio aiuto in favore dell'Europa, per consentire agli alleati ed agli ex nemici di risollevarsi dalle
condizioni di prostrazione in cui si trovavano. Ci avrebbe avvantaggiato anche gli Stati Uniti, che avrebbero
ritrovato nell'Europa un forte partner economico ed un valido aiuto nell'escalation del confronto con l'Unione
sovietica. L'aiuto aveva alcune condizioni: dovevano essere gli europei a formulare il piano dettagliato, e gli
USA l'avrebbero approvato dopo averlo esaminato. Il piano doveva servire soprattutto a riavviare gli scambi
commerciali reciproci.
Dall'ERP all'integrazione: la CECA La creazione di un mercato internazionale integrato per carbone e

acciaio aveva quindi due scopi: sviluppare la produzione ed evitare che l'insorgere di nuove contese per il
loro controllo, Nacque cos nel 1951 la CECA (Comunit Europea del Carbone e dellAcciaio), con
ladesione di Francia, Germania, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo. Oltre a creare un mercato libero da
dazi, l'obiettivo era anche quello di sincronizzare la produzione ed evitare l'insorgere di forti sperequazioni
salariali.
ITALIA:
L'economia italiana dalla ricostruzione al boom: I trasporti nella ricostruzione italiana fallimento della
politica autarchica dellultimo fascismo, la struttura economica italiana non poteva fare a meno di una
efficiente ed economica struttura di trasporto che mettesse in comunicazione lapparato produttivo nazionale
con i mercati internazionali delle materie prime e dei prodotti finiti. Lurgente necessit i riprendere i
collegamenti a lunga distanza. Gi nel corso del conflitto il ruolo pi importante era stato ricoperto dal
trasporto su gomma Il camion della logistica delle truppe americane , faceva il suo prepotente ingresso
nel sistema dei trasporti italiano. richiedeva per una logistica diversa (strade ed autostrade), che sarebbe
divenuta l'asse portante della politica nazionale per le infrastrutture negli anni Cinquanta e Sessanta. La
guerra aveva distrutto il 90% delle navi italiane acquisite ad un prezzo di favore oltre un centinaio di navi
Liberty americane Fu la rinascita di una navigazione privata in Italia le navi passeggeri avrebbero portato
emigranti oltremare, e turisti in Italia. fu firmato un accordo tra il Governo italiano e quello argentino per la
gestione dellemigrazione di connazionali nel paese sudamericano.
Piano Marshall ed economia italiana 1948 con lobiettivo di coprire mediante aiuti americani (in merci,
non in danaro). facilit la ricostruzione riavvi gli scambi commerciali con l'estero furono utilizzati come
capitale iniziale per la Cassa del Mezzogiorno.
L'uscita dall'emergenza e la Linea Einaudi 1948 In Italia si pu parlare di una vera uscita dall'emergenza
del dopoguerra soltanto a partire dal 1949, con la svalutazione della lira e la stabilizzazione dei nostri
rapporti monetari con lestero. si afferm definitivamente la linea Einaudi la stabilit monetaria
internazionale introdotta la riserva obbligatoria delle banche, che le aveva assoggettate anche di fatto e non
solo di diritto alla Banca dItalia. La grande flessibilit dimostrata dal lavoro in quel decennio non solo
favor la crescita degli altri fattori di produzione ma gravi fattori di squilibrio salariali latenti e alle diffuse
situazioni di sotto occupazione e precariato condizioni di estrema penosit in cui si svolsero gli spostamenti
di interi nuclei familiari. Il reddito nazionale raddoppia tra il 1952-1962 con anche la produzione industriale.
Un nuovo ruolo per l'industria di Stato l'IRI una politica di rilancio economico che pass sotto il nome di
pianificazione. Nel 1953 fu fondato lENI, e nel 1956 fu creato il ministero delle Partecipazioni statali, che
avrebbe dovuto coordinare e dirigere gli ormai numerosi filoni dell'intervento pubblico nell'economia e nella
societ nazionali..
Dalla Linea Einaudi alla pianificazione L'operazione di rafforzamento della lira conosciuta con il nome
di linea Einaudi consent all'Italia di stabilizzare il valori della moneta, di riallacciare i rapporti economici
con l'estero e di ottenere i primi prestiti internazionali. Questa linea consent espansione dellindustria
pubblica. Il retroterra concettuale della pianificazione prevedeva di accelerare la creazione di beni capitali
(infrastrutture), cos da ridurre i costi di produzione e favorire le esportazioni.
Gli sviluppi dell'industria pubblica Risolti i problemi pi urgenti, e prima ancora dell'arrivo del Piano
Marshall, in Italia venne elaborata l'idea che l'industria pubblica avrebbe dovuto essere il volano
dell'economia nazionale. In particolare, l'attenzione si concentr su quattro settori: l'energia (con la creazione
dell'ENI nel 1953), l'acciaio (con la ricostruzione della Siac di Cornigliano), le infrastrutture (con
l'Autostrada del Sole) e l'intervento verso il Mezzogiorno (con Svimez e Cassa per il Mezzogiorno). Si estese
l'attivit dell'Eni anche nella petrolchimica e nella chimica fine, compresi i fertilizzanti per l'agricoltura,
rompendo monopoli tradizionali a vantaggio dei consumatori.
LIndustria europea nella Golden Age (1948-1973) Una delle eredit pi importanti della Golden Age,
oltre all'aumento dei redditi pro capite, fu la creazione e la stabilizzazione di un modello europeo di
sviluppo fatto di cooperazione tra governi e forze sociali, ruolo centrale delle finanze pubbliche nella
creazione di un ambiente favorevole alla stabilizzazione economica di lungo periodo, diffusa e crescente
opera di assistenza sociale da parte del sistema pubblico.
Leconomia della Guerra Fredda nel 1949 venne fondato all'Est il Consiglio per la mutua assistenza

economica (conosciuto come COMECON), tra URSS, Bulgaria, Cecoslovacchia, Ungheria, Polonia e
Romania, che cess di esistere con il collasso dell'Unione Sovietica. Il Comecon funzion come un
organismo per la gestione centralizzata dell'alleanza diplomatica, militare ed economica del blocco
sovietico. Nell'estate 1945, l'esplosione sul Giappone delle due bombe atomiche da alcuni stato interpretato
come l'ultimo atto della seconda guerra mondiale, ma contemporaneamente pure il primo della guerra fredda.
Nei laboratori nazisti vennero effettuati i passi decisivi verso la realizzazione di veicoli destinati ad uscire
dallatmosfera. Nel 1957 l'Unione Sovietica lanci il primo satellite artificiale, lo Sputnik1, nel 1961 il
Presidente Kennedy annunci l'intenzione di avviare il programma Apollo per lo sbarco umano sulla Luna,
che port nel 1969 alla Apollo 11, ed al trasporto di astronauti sulla superficie lunare.
L'economia della guerra fredda Usa e Unione Sovietica erano contemporaneamente le maggiori
potenze politiche, militari ed economiche del mondo. Alla superiorit tecnologica, finanziaria e commerciale
americana si contrapponeva la superiorit delle risorse naturali, energetiche ed il vasto territorio agricolo
dell'URSS. Gli Usa potevano per avvantaggiarsi del fatto che il dollaro era la moneta di riferimento
internazionale (Bretton Woods), e rappresentava il perno del sistema domanda-offerta sul quale poggiava
l'intera economia di interscambi del mondo occidentale. L'Europa, divisa tra i due blocchi Ad Ovest, la
Golden Age fece recuperare d'un balzo gran parte dell'arretratezza relativa agli USA, Ad Est, i
collegamenti con l'Unione Sovietica in parte garantirono rifornimenti energetici e di materie prime,
tecnologia.
Il Boom Coreano la guerra di Corea spinse gli statunitensi ad impegnarsi a fondo per il riavvio
dellattivit economica in Giappone, accettando anche di sostenere la crescita della meccanica pesante
, il Giappone iniziava il cammino per diventare una delle principali potenze economiche mondiali.
L'Europa in transizione nel 1971 collass il sistema finanziario internazionale centrato sul dollaro che era
stato alla base della ricostruzione postbellica. . In quellanno il dollaro fu dichiarato non pi convertibile in
oro e svalutato una prima volta, e nuovamente svalutato nel 1973. Nellautunno dello stesso 1973 la prima
drammatica crisipetrolifera colse di sorpresa tutte le economie occidentali. Gli effetti di entrambe le serie di
eventi, sommandosi, misero in discussione quel meccanismo centrato sulla crescita sostenuta della
produzione e dei consumi di massa, sul pieno impiego e sul relativamente basso costo del denaro che aveva
sostenuto il progresso economico negli anni Cinquanta e Sessanta. Alla fine degli anni Settanta la
disoccupazione nei paesi pi industrializzati aveva raggiunto valori doppi rispetto a quelli del decennio
precedente. Molte imprese non reinvestivano pi i profitti, in attesa di una stabilizzazione dei mercati e di
una riduzione della conflittualit aziendale, rendendo difficile un riavvio sostenuto dellattivit produttiva.
L'Europa tra crisi e rilancio uno studio patrocinato dalla Comunit Europea (il MacDougall Report) nel
1977 suggeriva ladozione di politiche di tipo keynesiano, basate sullaumento della spesa pubblica e
sullindebitamento a breve termine.salvando le industrie ritenute strategiche, ma sacrificandone altre il
cui sostegno veniva ritenuto troppo oneroso nel breve periodo de-industrializzazione concertata rientravano
anche i settori dellacciaio e dell'industria pesante. Dopo la seconda crisi petrolifera: Allo scoppiare della
seconda crisi, la maggior parte dei governi industrializzati rinunci ai costosi interventi demergenza adottati
in precedenza, mentre vennero avviate diverse forme di politiche restrittive, in maniera da adeguare
gradualmente le proprie economie ad un tasso di crescita ridotto dallaumento dei prezzi dellenergia e delle
materie prime. Questa scelta, nella maggioranza dei casi, evit lespandersi di una crisi come quella degli
anni Settanta, contenne linflazione ed i deficit dei bilanci statali, anche se provoc una diffusa riduzione dei
redditi socialmente disponibili ed un aumento della disoccupazione.
Toyotismo: , la ricerca di alternative produttivistiche e pi flessibili rispetto al fordismo a cavallo tra anni
Settanta ed Ottanta port gradualmente all'adozione di nuovi paradigmi industriali, come la produzione
leggera, il just in time e la qualit totale.
La strada per Maastricht Il Trattato di Maastricht Treaty fu siglato il 7 febbraio 1992, e segn la
trasformazione della Comunit Economica Europea in Unione Europea. I tre aspetti principali del Trattato
erano: la riaffermazione dei ruoli delle Comunit europee, la creazione di una politica unica per gli affari
esteri e la sicurezza ed infine una pi stretta collaborazione nella gestione degli affari interni e della giustizia.
L'Unione quindi guadagn una responsabilit primaria in tema di politiche per lo sviluppo, educazione,
sanit, protezione dei consumatori, dell'ambiente, della coesione economica e sociale e per la promozione
della ricerca scientifica e tecnologica. Inoltre, ai cittadini dell'Unione vennero garantiti uguali diritti ovunque
risiedano all'interno della Comunit, indipendentemente dal loro paese d'origine. tendente ad armonizzare le

condizioni dei singoli paesi in vista dell'adozione di una moneta unica. Fondamentale fu la fissazione di
alcuni criteri di convergenza un deficit di bilancio corente non eccedente un debito pubblico complessivo
inferiore al 60% del PIL, inflazione al di sotto dell'1,5% della media dei tre paesi con inflazione pi bassa ed
una comprovata stabilit nel valore internazionale della propria moneta. Gli 11 paesi iniziali (gennaio 1999)
furono: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo e
Spagna.
ITALIA:
Italia dalla crisi all'Europa il problema era gestire il rallentamento nella crescita e la redistribuzione dei
costi delle crisi. 1969, durante il cosiddetto autunno caldo accesosi in parallelo con una difficile vertenza
dei lavoratori metalmeccanici. delleccessivo costo del lavoro (secondo gli industriali) oppure a causa degli
scarsi investimenti per la modernizzazione tecnologica delle imprese (secondo i sindacati), ma soprattutto fu
esposto ai contraccolpi dei disordini finanziari internazionali ed alle conseguenze dello shock petrolifero del
1973. Dal 1960 al 1970 si succedettero ben tredici governi, sostenuti da maggioranze quantomai variabili. la
quota degli investimenti industriali occupata dalle imprese pubbliche aument in quegli anni. La
preparazione delle elezioni del maggio 1968 port ad una accordo governo-sindacati sulla riforma del
sistema pensionistico. Venne introdotto il principio retributivo (lammontare della pensione risultava
commisurato alla retribuzione percepita e non ai contributi versati, cos comera dal 1919, con lintroduzione
in Italia della previdenza obbligatoria). Le spese sanitarie salirono.
La politica economica Nel 1974 part la riforma del sistema fiscale con l'introduzione dell'Irpef e la
graduale sostituzione dell'iva all'ige. Ci port alla costruzione di una nuova centralit dello Stato: non pi
arbitro della dialettica tra capitale e lavoro, ma protagonista in prima persona della redistribuzione del
reddito nel Paese, secondo uno schema tendenzialmente simile a quello delle socialdemocrazie nordiche
(stile "dalla culla alla tomba"). Ma le riforme sociali vennero attuate in un periodo di rallentamento
delleconomia, e quindi la loro attuazione fu in gran parte finanziata dai deficit del bilancio pubblico. A
partire dalla seconda met degli anni Settanta, soprattutto grazie all'espansione delle esportazioni, l'apparato
produttivo nazionale pot rimettersi in marcia ad un tasso relativamente molto sostenuto. dal decennio
Settanta a quello Ottanta si consum tra una elevatissima inflazione, una crescente conflittualit sindacale ed
una scarsa chiarezza sugli obiettivi delle ristrutturazioni aziendali in atto soprattutto allinterno delle
industrie del settore privato, mentre nelle imprese pubbliche dominava un atteggiamento del giorno per
giorno.
Una ambiente pieno di incertezze Le grandi imprese stavano recuperando margini di produttivit
espellendo mano dopera ed utilizzando i risparmi cos ottenuti per aumentare gli investimenti. consentendo
alle imprese (anche ad alcune tra quelle pubbliche) di uscire dalla spirale indebitamento-riduzione degli utiliincapacit di investire e rinnovarsi nella quale si erano irrigidite alla fine degli anni Settanta. Un quadro
fondamentalmente diverso va invece disegnato per la piccola e media impresa, che proprio negli anni della
crisi della grande industria inizi una significativa ascesa tanto da far parlare di una terza Italia.
La globalizzazione Particolare dell'Italia la presenza delle cosiddette multinazionali tascabili (A. Colli):
aziende relativamente piccole, ma molto specializzate, che riescono a conquistarsi una posizione leader
mondiale in alcuni settori specifici (scarponi da sci, occhiali, giocattoli, meccanica di precisione, ottica, ecc.).
Il fenomeno della globalizzazione si pu riassumere come un processo che implica la diffusione del modello
di sviluppo liberista, capace di favorire il progresso, aumentare i consumi e migliorare il tenore di vita, ma
anche reo di omologare sia i consumi sia i modelli culturali, cancellando e appiattendo tradizioni, peculiarit
e differenze e soprattutto di accrescere e approfondire le distanze e le barriere tra i ricchi e i poveri del
pianeta

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