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ORGANISMO UNITARIO DELLAVVOCATURA ITALIANA

IL CORRIERE DELLA SERA


IL GUARDASIGILLI ANGELINO ALFANO: LAVORER CON I MAGISTRATI

Io troppo giovane? Pensate a Kennedy


Il neoministro ha 38 anni, non ancora compiuti: Voglio che a parlare sia il mio primo atto, sulla
sicurezza
ROMA Siccome non possono darmi del noto mafioso e neppure del giuridicamente incolto,
avendo un curriculum probabilmente migliore di quello di Di Pietro, mi attaccano dicendo che sono
troppo giovane e troppo vicino a Berlusconi. Ma non credo che essere giovane sia una colpa; anzi. E
della vicinanza a un leader che ha preso pi di 20 milioni di voti sono orgoglioso e meno un gran
vanto. Angelino Alfano, uomo nuovo del governo Berlusconi, il Guardasigilli pi giovane di sempre,
lo dice sorridendo. Ma in effetti le critiche che gli sono arrivate, e non solo da Di Pietro, riguardano
proprio i 38 anni non ancora compiuti e il rapporto stretto con il capo. In questi giorni concitati, gli
accaduto di ragionare con i collaboratori del riflesso gerontocratico, da Paese poco moderno, che
ha sotto gli occhi. Altrove non funziona cos.
Quando Jfk decise di riformare la giustizia americana, a chi si affid? Al fratello. Che, per giunta, era
giovanissimo. cos a maggior ragione oggi, in tutte le grandi democrazie. In Spagna il ministro della
Difesa ha 36 anni, il negoziatore che conduce le trattative per l'ingresso della Turchia in Europa ha
quarant'anni, nei Paesi scandinavi coinvolgere giovani nel governo regola. In Inghilterra, dove
Gordon Brown appare vecchio a 53 anni, l'et a cui Veltroni si crede giovane, i successori della classe
dirigente del Labour hanno appena compiuto quarant'anni: Miliband alla mia et era gi ministro degli
Esteri. Lo stesso vale per il leader conservatore Cameron. Il nuovo sindaco di Londra nato nel '66.
Quando nel '97 Blair si candid premier, i Tory provarono a sminuirlo con lo slogan "non affidate a un
ragazzo il lavoro di un uomo". Vinse il "ragazzo". Ora, io mi guardo dal paragonarmi a questi
personaggi. Non sono Blair, e non sono neppure candidato premier. Ma la polemica contro la giovane
et un boomerang per chi la fa.
Alfano Angelino all'anagrafe per non essere confuso con il padre Angelo, vicesindaco Dc di
Agrigento ha fatto tutto molto in fretta. La laurea alla Cattolica di Milano a 22 anni. Poi il dottorato
di ricerca, vinto nel dipartimento pi rosso dell'universit di Palermo: diritto privato generale,
direttore Alfredo Galasso. La politica comincia al liceo, ero il leader del movimento giovanile
antimafia. Met degli Anni '80, il tempo dell'assassinio di Dalla Chiesa e Chinnici. Poi la guida dei
giovani Dc della provincia di Agrigento. Ma la prima campagna con Forza Italia: nel '94, consigliere
provinciale. Due anni dopo il pi giovane eletto all'Assemblea regionale. Ero gi fidanzato con
Tiziana, che ora mia moglie, ma vivevo ancora con i genitori. Il Giornale di Sicilia titola: Mamma,
vado a fare l'onorevole. Per continuai a studiare diritto. Cos mi abilito da avvocato, tengo le prime
lezioni all'universit. Corsi, seminari, esercitazioni.
L'incontro con Berlusconi legato alle tormentate vicende del governo siciliano, che tra il '96 e il
2001 passa da destra a sinistra e poi di nuovo a destra. Da capogruppo all'Ars, Alfano in sintonia
con Miccich il regista del controribaltone. Berlusconi volle conoscermi. Si parl di me anche
come candidato alla presidenza della Regione, ma alla fine fu scelto Cuffaro. Mi proposero un ticket
con lui. Rifiutai. Preferivo andare a Roma a fare il peone. Invece mi hanno fatto relatore della riforma
fiscale, poi del decreto d'abolizione degli enti inutili, quindi della riforma delle fondazioni bancarie.
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Nel 2005, Berlusconi gli affida il partito in Sicilia. vero, con il presidente c' un rapporto fortissimo.
un uomo straordinario, che tiene molto ai giovani. Dicono che questo sia il governo del premier.
Bene. Giocare con una squadra coesa politicamente un vantaggio.
Al ministero di via Arenula, dice Alfano, si va per applicare il programma: pi giustizia, pi
sicurezza. Per questo non rilascia interviste: Voglio parlare con il primo atto, il decreto per la
sicurezza, che sar emanato dal suo ministero. Regime carcerario pi stretto, aggressione ai pirati
della strada e ai rapinatori, con immediata sanzionabilit, pene pi severe, accesso pi difficile a sconti
di pena, processo per direttissima obbligatorio per chiunque venga colto in flagranza, sospensione
condizionale della pena non pi automatica; e poi, fatte le necessarie verifiche europee cui si sta gi
provvedendo, l'introduzione del reato di immigrazione clandestina, con conseguente espulsione. Mai
pi indulti; non mi pare proprio che il clima sia questo. Piuttosto, occorre costruire nuove carceri, e
ammodernare quelle che gi ci sono.
Nella riforma della magistratura, il governo si trover per di fronte i magistrati. Ma io oggi vedo
un umore, un clima diverso, che pu consentire riforme condivise. E c' da riformare non solo la
giustizia penale ma anche quella civile. Berlusconi non ha mai cambiato politica della giustizia; ha
detto sempre le stesse cose, nel '94, nel '96, nel 2001, nel 2006, e ora nel 2008. La novit questa
distensione, di cui si vedono gi i primi segnali, come l'intervista al Corriere del segretario
dell'Associazione magistrati. Anche qui si tratta di applicare il programma, scritto con mano prudente
e lingua chiara, in cui fa notare Alfano non si parla di separazione delle carriere, ma di
rafforzamento della distinzione delle funzioni tra magistratura inquirente e giudicante, come
avviene in tutti i Paesi europei . Per quanto riguarda le intercettazioni, le nuove regole ne limiteranno
diffusione e pubblicazione, e le riserver ai reati pi gravi, mafia compresa ovviamente. A proposito:
le prime firme del nuovo Guardasigilli sono state apposte a undici atti sei rinnovi, un diniego di
revoca, quattro nuove applicazioni riguardanti il 41 bis, cio il carcere duro per i mafiosi.Aldo
Cazzullo

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