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Squadroni della morte a Parma

- Annamaria Rivera, 25.05.2016


Storie. Nella civilissima Parma, un delitto particolarmente efferato che non sembra attirare i
riflettori come altri casi simili. Forse perch la vittima un ragazzo tunisino, torturato e ucciso per
futili motivi da un commando che ha agito sotto la guida di due "insospettabili" cittadini italiani
Nella notte fra il 9 e il 10 maggio scorsi, una sorta di squadrone della morte, capeggiato da due
individui di mezzet, fa irruzione nel modesto appartamento di un uomo sui trentanni. I sei, a volto
scoperto, indossano guanti di lattice e sono armati di una mazza da baseball, una spranga di ferro,
un martello, un tirapugni, una pinza a pappagallo, perfino un guanto in maglia dacciaio. Non v
dubbio alcuno, dunque, che intendano dare una lezione assai dura alla loro vittima.
Colto di sorpresa e abbandonato dallamico chera in casa forse fuggito in preda al panico alla vista
dello squadrone lo sventurato dapprima tenta di difendersi, poi soccombe alla violenza dei suoi
carnefici. Cos che questi, in specie i due capibanda, potranno svolgere con tutta calma lopera di
sevizie, torture, mutilazioni. Nonostante siano imbottiti, si dice, di una miscela di cocaina e alcool,
eseguiranno il lavoro con meticolosit quasi scientifica: gli recidono un orecchio, gli strappano parte
del naso e con la pinza gli tranciano di netto un mignolo e un alluce, che poi gettano nel lavandino.
Nella notte silenziosa del borgo risuonano le urla strazianti della vittima. Eppure per circa unora
nessuno interviene a fermare il massacro. Infine, qualcuno d lallarme. Ma quando le forze
dellordine si risolveranno a fare irruzione nellappartamento sar troppo tardi: il poveruomo ormai
morto. Martoriato, mutilato, dissanguato da emorragie interne ed esterne, ha patito una lunga
agonia.

Ma dove diavolo siamo


Non siamo nel Cile di Pinochet o nellArgentina di Videla, neppure nellEgitto del generale al Sisi.
Bens, pi modestamente, a Basilicagoiano, frazione di Montechiarugolo, a pochi chilometri dalla
civilissima Parma, ove risiedono i due principali carnefici. Gli altri quattro della banda, operai
romeni, sarebbero stati arruolati in funzione ausiliaria, per cos dire. Anchessi sono in carcere con
limputazione di concorso in omicidio e le aggravanti della premeditazione e della crudelt.
I due aguzzini persone assolutamente insospettabili, secondo le cronache locali sono rei confessi
ed perci che ci permettiamo di nominarli. Luno, il 42enne Alessio Alberici, fermato la notte stessa
del delitto, un grafico e illustratore ben noto a Parma. In quanto fumettista di un noir
datmosfera, lo ritroviamo, tramite la rete, tra gli ospiti illustri di una serata dedicata al giallo e
al mistero: cosa che oggi suona come un terribile paradosso. Laltro, Luca Del Vasto, di 46 anni,
lideatore della spedizione punitiva e il carnefice pi spietato, titolare di unimpresa di pulizie, ma
anche gestore di un locale ben noto, il Buddha Bar di Sala Baganza: un dettaglio, anche questo,
atrocemente beffardo, data linclinazione alla crudelt e al sadismo di cui dar prova il barista
buddista, che proprio allinterno di quel bar organizza il raid fatale in cui si distinguer per le
mutilazioni inflitte alla vittima.

Confinato nella cronaca locale


Nonostante questo caso non sia certo tra i pi consueti e banali, stato confinato nella cronaca
locale. I maggiori quotidiani nazionali, che di solito non disdegnano la nera pi truculenta, gli hanno
dedicato solo alcuni pezzi nelle edizioni locali (parliamo delle versioni online). Eppure, non fossaltro

che per lefferatezza dellassassinio, preceduto da sevizie e torture, esso presenta qualche analogia
con lomicidio di Luca Varani. E questo stato oggetto non solo di lunghe serie di articoli di cronaca
in giornali mainstream, ma anche di commenti e analisi.
Una delle ragioni di una tale sottovalutazione facilmente intuibile. Gli ideatori e principali
esecutori dellatroce martirio avevano s piccoli precedenti per spaccio, ma, italiani e per di pi
parmigiani doc, erano considerati cittadini rispettabili. La vittima, invece, non era che un
extracomunitario: Mohamed Habassi, di trentatre anni e cittadinanza tunisina, oltre tutto
disoccupato.
Il rovesciamento dello schema privilegiato da buona parte dei media, che vuole le persone immigrate
nel ruolo dei criminali, probabilmente non li ha incoraggiati a occuparsi di un tale delitto anomalo.
Quanto al movente, almeno quello confessato dai due aguzzini, non potrebbe essere pi meschino:
Mohamed non pagava la pigione dellappartamento di propriet della convivente di Del Vasto, a suo
tempo preso in fitto dalla sua compagna, morta lo scorso agosto in un terribile incidente dauto. Ma
si sospetta che vi siano anche altri moventi.

Tra i posti migliori al mondo


Nel 2014 il quotidiano britannico The Telegraph ha classificato Parma al quarto posto tra i luoghi
migliori al mondo per qualit della vita, sorvolando su scandali e corruzione. Comunque sia, la citt
del parmigiano e del Parmigianino, con la sua provincia, non ha certo portato fortuna a Mohamed,
n alla sua compagna, postina di professione, lei stessa immigrata, sia pur da Trapani. E ha sorriso
poco anche al loro bambino, che oggi ha sei anni: sopravvissuto allincidente che costato la vita
alla madre, quindi gravemente scioccato, ormai orfano anche del padre, che amava molto e dal quale
era altrettanto riamato.
Dopo la prima disgrazia, per decisione del tribunale, il piccolo Samir era stato dato in custodia al
padre. E Mohamed, a sua volta, lo aveva affidato alle cure della nonna paterna, anche per sottrarlo a
conflitti familiari e probabilmente in attesa di tornare lui stesso in patria. Il bimbo, dunque, non
abita pi a pochi chilometri da Parma, bens in una localit del governatorato di Tunisi.

Mohamed Habassi
Se un giorno, divenuto adulto, fosse costretto a emigrare, chiss se aspirerebbe a tornare nella
quarta citt al mondo per qualit della vita.
Nonostante la vicenda di questa famiglia sia cos coerentemente tragica da apparire letteraria, cos
struggente da non poter sollecitare altro se non commozione e pietas, e il delitto cos mostruoso da
lasciare attoniti, vi chi non ha resistito alla tentazione di diffamare la vittima. Lautrice del primo
articolo che Parma.repubblica.it ha dedicato al caso, invece dinterrogarsi sullidentit dei carnefici,
scrive che alcune risposte sui punti oscuri di questa vicenda () possono essere cercate
nellidentit della vittima. Mohamed Habassi, infatti, non era per nulla amato nel vicinato, cui
arrecava disturbo, tra laltro ascoltando musica ad alto volume. C da trasecolare. Se per Del
Vasto normale che non pagare la pigione possa essere punito con un tale martirio, le allusioni della
giornalista rivelano nientaltro che pregiudizio verso la vittima e indulgenza verso i carnefici:
Habassi se l cercata, in definitiva.
Gli extracomunitari stiano attenti quando ascoltano musica: la loro vita vale cos poco che
rischiano dessere suppliziati dai vicini.
Da parte del movimento antirazzista e della sinistra pi radicale, nessuna protesta pubblica
intervenuta finora a bucare un cos spesso muro di orrore, ma anche di pregiudizio e cinismo.
Tuttavia, qualche piccolo barlume di solidariet riesce a trapelare. Per esempio, alcune educatrici e
altre persone che hanno conosciuto Samir in tempi migliori e lo hanno curato, protetto, amato,
hanno pubblicato un appello su Parmatoday per sapere in che modo possano aiutare il bambino:
Caro piccolo, non ti dimentichiamo, ci stringiamo a te e combatteremo per un mondo in cui il
denaro non valga pi della vita, dellamore, della cura verso i pi deboli e i pi piccoli.
2016 IL NUOVO MANIFESTO SOCIET COOP. EDITRICE

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