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Meditazione luminosa

Illustrazione del percorso alla meditazione come profondo atteggiamento sacroSe vero che molti
anni fa solo la parola meditazione incuteva fascino, perplessit e mistero, perch vi si associava
lesotico oriente, oggi quasi tutti, in modo o nellaltro, per un motivo o per laltro, hanno avuto un
approccio, anche se magari sporadico con la meditazione, o comunque, con almeno un tipo
particolare di tecnica meditativa. Indubbiamente il merito e comunque la grande divulgazione di
questa importantissima tecnica lo si deve ai vari movimenti, associazioni e scuole di sicura matrice
ed ispirazione orientale. Che si tratti di Buddismo zen, piuttosto dello Yoga o del taoismo non
importante; quello che assolutamente vero che se non fosse stato appunto per la divulgazione nel
mondo occidentale delle meravigliose risorse culturali del mondo orientale, di sicuro, per quanto ci
riguarda, la meditazione sarebbe stata in Europa una esclusiva dei religiosi dediti al monachesimo
pi rigoroso, o dei terapeuti pi evoluti. Invece oggi, grazie alla facilit di spostamento tra una
nazione e laltra, anche gli scambi sono divenuti pi semplici e questo ha permesso di far approdare
anche in Occidente i misteriosi segreti orientali.Per in questo caso, cio nel caso della meditazione,
scopriremo con stupore, che se vero che la sua applicazione pi conosciuta si ritrova nella
filosofia buddista che a sua volta laveva ereditata dallinduismo, pur vero che quasi tutti gli altri
movimenti religiosi, di ogni cultura e tempo, prevedono tra le loro discipline spirituali, anche la
pratica della meditazione. E quindi anche il nostro pi conosciuto e familiare cristianesimo non
esente dallutilizzo di questa tecnica. Solo, che essendo stata da sempre considerata una pratica
molto spirituale, la Chiesa ha preferito che la meditazione rimanesse tra le mura dei monasteri, in
modo che non venisse praticata dalla gente comune, per la paura, di un suo uso non corretto, con il
rischio magari di poter provocare o causare dei danni psichici al cosiddetto profano che decideva di
intraprendere questa disciplina senza la guida di un bravo maestro. Questo pu far comprendere
quanto ancora poco si conosca della meditazione e quanto ci sia ancora da fare perch questa
incredibile pratica possa avere la sua giusta divulgazione. Sulla meditazione e sui vari tipi e
tecniche sono stati scritti libri, manuali e prontuari, ma forse proprio questo proliferare di letteratura
il pi delle volte legata ad un pensiero religioso, forse ha creato un po di confusione e di
perplessit. Innanzitutto va chiarito che se vero che la meditazione nasce come pratica spirituale
molto sacra, per raggiungere una serenit interiore paragonabile allincontro con la divinit,
altrettanto vero che similarmente alla tradizionale meditazione sono nate e affiancate le pi svariate
discipline di rilassamento, mirate esclusivamente a raggiungere uno stato di calma mentale e quindi
di benessere psico-fisico. Pertanto, come si potr comprendere, un conto dedicarsi alla
meditazione profonda definita come disciplina spirituale e quindi praticata da colui o colei che
crede nel trascendente, ed un altro praticare la meditazione esclusivamente per modificare e
ricondurre alla calma uno stato psichico che si trova momentaneamente in uno stato di agitazione.
Indubbiamente sono due cose completamente diverse.In questo sito verr trattata la meditazione
luminosa come pratica spirituale, assolutamente complementare ad ogni altra disciplina religiosa di
qualsiasi cultura ed estrazione. Pertanto la persona che percepisce la propria presenza sulla terra
come il meraviglioso progetto damore di unentit superiore, che possiamo chiamare in modi
diversi, la persona pi indicata allapproccio con la meditazione spirituale, perch gi
mentalmente predisposta agli incontri con le cose eteree e sconosciute; incontri che possono
manifestarsi proprio durante la meditazione. In ogni caso, anche coloro che non sono spiritualmente
aperti nei confronti del mondo invisibile, potranno trarre beneficio dalla lettura di queste pagine,
perch comunque possono apprendere delle nozioni che sicuramente si innescheranno nel loro
profondo come piccoli semi, pronti un giorno a germogliare e dare i propri frutti.Ma torniamo alle
perplessit elencate prima, di praticare la meditazione senza laiuto e la guida di un maestro. E vero
che si pu incorrere in pericoli di natura psichica? Occorre fare una precisazione assolutamente
indispensabile. E noto che il corpo umano possegga un apparato nervoso assolutamente complesso.
E pure noto che la nostra mente abbia un lato inconscio o non conscio, nel quale vengono

archiviati ricordi, emozioni, sensazioni che non sempre, sono di natura gradevole. Come
sappiamo, il nostro inconscio oltre a manifestarsi attraverso uno stato modificato della coscienza,
come ad esempio attraverso i sogni o mediante irruzioni spontanee di immagini, pu manifestarsi
quando lindividuo in un particolare stato di calma mentale. Per questo motivo, quando si pratica
la meditazione che indipendentemente dalla particolare tecnica applicata, comunque richiede lo
stare fermi ed in silenzio, pu succedere che colui che non ha mai preso in considerazione il proprio
inconscio, inteso come rielaborazione del passato e dei suoi contenuti rimossi, si possa trovare
improvvisamente in condizioni di estrema fragilit per il sopraggiungere di emozioni improvvise
che credeva ormai dimenticate.In pratica si pu dire che lo stare in silenzio, con se stessi, e
soprattutto in uno stato di assoluto isolamento dal mondo esterno, non sia assolutamente una cosa
n semplice e n facile. E questo perch lessere umano occidentale non mai stato abituato a
dedicare dei ritagli di tempo per stare da solo, in atteggiamento di introspezione, riflessione e
contemplazione. Si capisce, allora, che la meditazione, soprattutto praticandola come disciplina
spirituale e non come tecnica di rilassamento, possa indurre a dovere fare i conti con le parti pi
nascoste di se stessi; questo in effetti lunico rischio, se di rischio si pu parlare. Infatti, in tutti i
numerosissimi gruppi che ho condotto in molti anni di attivit, pochissimi sono stati i casi, nei quali
la persona stata colta da malore, peraltro momentaneo, dovuto allo stare appunto fermi, in silenzio
e nella penombra.In tutti quei casi, la persona si trovava gi in condizioni psicologiche
particolarmente fragili. E questo lo si pu comprendere abbastanza chiaramente.La persona che sta
attraversando un momento di grande emotivit, magari per un forte e recente dispiacere, deve prima
lasciare il tempo alla propria psiche di ritrovare un minimo di serenit, prima di avvicinarsi per la
prima volta alla meditazione, mentre questultima pu essere consigliata addirittura come terapia a
coloro che lhanno praticata abitualmente e gi da molto tempo. Pertanto per evitare che lapproccio
alla pratica spirituale comporti spiacevoli disagi, opportuno che la persona si trovi in condizioni
tali che possa gestire almeno le proprie emozioni, in modo che se, accidentalmente, dovesse
capitare qualche incursione dallinconscio, questa possa essere assolutamente contenuta ed accolta,
senza che procuri dei danni. Fatta questa precisazione, assolutamente importante ed indispensabile,
cercher di fare un quadro abbastanza sintetico del percorso che andremo a fare praticando la
meditazione luminosa, illustrandone le particolarit pi salienti.
Meditazione luminosa
Per prima cosa occorre dare una definizione al termine di meditazione. A secondo della scuola di
provenienza e della tecnica ad essa affiancata, il termine meditare subisce alcune differenze. Per
molti la meditazione uno stato di forte concentrazione in modo che la mente venga governata dalla
coscienza superiore e quindi che questultima abbia lassoluto controllo delle emozioni, delle
immagini e dei pensieri. Per altri, invece, la meditazione una tecnica per consentire alla mente di
riposare in se stessa, al fine di uscire dai propri pensieri e cercare di provocare una specie di
vuoto interiore, accessibile solo a pensieri pi elevati, pi sottili di natura spirituale. In questo caso,
la coscienza cede il controllo della propria psiche ad una entit superiore che possiamo chiamare
super coscienza o divinit. In realt ci sarebbero molte altre definizioni e tecniche di meditazione,
ma queste che ho citato ritengo siano le pi importanti e significative e alle quali in un modo o
nellaltro tutte le diverse varianti comunque si ispirano. Quindi poich risulta alquanto difficile
definire in modo preciso che cosa si intende per meditazione, forse risulta pi semplice, invece,
parlare degli obiettivi e dei vantaggi che si possono ottenere praticando costantemente questa
tecnica.Lessere umano un frammento dellinfinito universo e possiede dentro di s delle grandi
capacit e potenzialit delle quali fa difficolt a prenderne consapevolezza. Questo abbastanza
normale perch luomo, nel corso della propria vita, inevitabilmente fa lincontro con la sofferenza.
Anche se come vedremo nei capitoli successivi, tale incontro linizio di una svolta, se si accetta il
dolore, la sofferenza per causa delle chiusure psichiche che rendono pi duro lanimo umano. In
sostanza si pu dire che lessere umano, fatte le personali esperienze dolorose, rischia di chiudersi
in un guscio a protezione degli avvenimenti esterni. Colpito da situazioni che gli hanno causato
disagi e disarmonia, luomo perde la fiducia in se stesso e soprattutto negli altri, attribuendo
pertanto al mondo esterno tutte le colpe della propria sofferenza. In queste situazioni, molto comuni

a tutti gli esseri umani, la persona riveste la propria mente e la propria anima di veliche non sono
altro che piccoli ma resistenti strati di emozioni che si incrostano nella coscienza. Si possono
definire rabbie, invidie, gelosie, rancori, desideri repressi, ed altro, ma in pratica sono come
contrazioni che non lasciano pi passare le sensazioni positive di serenit e di gioia. In questo
stato particolarmente disarmonico, lunica soluzione che pu trovare luomo quella di cominciare
un cammino che gli consenta di ridurre queste contrazioni per ricominciare a riaprirsi al mondo
esterno. Ovviamente prima deve rimuovere quelle incrostazioni che tutte le varie tensioni nervose
hanno incollato nella coscienza. E qui interviene la meditazione. Pertanto meditare
latteggiamento consapevole di colui e colei che vuole ripulire il proprio stato mentale da tutte
quelle informazioni che hanno creato solo negativit. Questo, perch una volta che la mente stata
ripulita dalle varie negativit, pronta per poter far affiorare uno stato di incredibile serenit, che da
sempre collocato nella parte pi nascosta ed oscura del nostro profondo io. E la nascita del sacro
che esiste in ognuno di noi. Per questo motivo non riesco a parlare di meditazione senza fare
correlazioni con una disciplina spirituale, perch la meta da raggiungere alla fine la propria anima
o se si vuole, la parte divina che ci collega a Dio stesso.Quindi per riassumere si parla di
meditazione se il nostro scopo quello di fare pulizia dentro di noi e di far nascere la nostra parte
migliore, il nostro vero S. E definisco luminosa quella particolare tecnica meditativa, che accelera
questo processo di purificazione utilizzando regole e consigli che provengono dagli insegnamenti
dei grandi maestri delle varie religioni e spiritualit. Allora in questo caso la meditazione non da
vedere come una tecnica per rilassare il proprio apparato nervoso e muscolare, ma bens una
disciplina che ha a che fare col sacro, al pari della preghiera e della contemplazione. Questo molto
importante, perch psicologicamente il nostro cervello e la nostra anima si predispongono in un
ottica diversa. Si deve avere la consapevolezza che in qualsiasi stato emotivo noi ci troviamo in
questo momento, possiamo applicarci al fine di poterci migliorare interiormente per raggiungere un
livello superiore di coscienza, un piano pi sottile di evoluzione che ci avvicini alla serenit
spirituale del quale si parla in tutti i libri sacri. Si tratta di cercare ed ottenere una serenit diversa da
quella che crediamo di conoscere. E la serenit profonda dellanima che sa di essere parte del
cosmo e di avere origini divine. E la serenit di chi conosce lamore universale. Molti diranno che
una meta irraggiungibile. Non cos. Magari una meta difficile da raggiungere, questo
sicuramente, ma non certo irraggiungibile. Tutti i grandi Maestri dellamore, a cominciare da Ges,
hanno affermato che tutti noi abbiamo la possibilit di diventare come il Padre, intendendo
ovviamente la Divinit assoluta. Quindi non possiamo mettere in dubbio queste parole. Certo che
non basta la meditazione luminosa per raggiungere questo obiettivo, perch necessario anche tutta
una nuova impostazione della propria vita. Bisogna vivere nella purezza e nellaltruismo, seguendo
la morale universale, sforzandoci ogni giorno di tenere a bada i nostri impulsi negativi ed egoistici,
che, se pur naturali perch parte di noi, necessitano di essere in un certo senso addomesticati e poi
trasformati. Solo cos si pu dire di percorrere un cammino spirituale.Ed in questo percorso, trova la
sua giusta ed indispensabile collocazione la meditazione luminosa. Se ho cercato di chiarire, anche
se in modo alquanto breve, cosa intendo per meditazione, specificher anche perch lho chiamata
luminosa. Questo molto semplice. Tutte le negativit vengono associate di solito a qualcosa di
scuro e di tenebroso, perch da sempre, il male viene raffigurato col nero e con le tenebre. La stessa
rappresentazione della morte e degli inferi rimanda alla profonda oscurit ed al buio della notte.
Quindi, di contro, tutto quanto ha a che fare con la luce, rappresenta la serenit, la gioia, il positivo
ed il bene. Infatti, se pensiamo ad un quadro artistico, lo stato di benessere e damore viene di solito
rappresentato con colori vivaci e brillanti. Lo stesso possiamo verificarlo con un disegno di un
bambino, che vuol raffigurare il suo stato danimo. Quindi la luce laltra faccia della medaglia
dellamore. Pertanto unattivit spirituale, che miri al raggiungimento della luce interiore non pu
essere definita che luminosa, proprio per rafforzare la qualit intrinseca di volere cercare a tutti i
costi lenergia benefica dellamore. Ed il percorso che illustrer mira proprio a questo.Cercare di
sostituire dentro di noi, tutto quanto appartenga al regno inferiore, cio negativo, con tutto quanto
invece abbia a che fare col regno superiore o positivo. Siano pensieri, siano emozioni, siano
sensazioni, immagini, fantasie ed altro, tutto deve essere luminoso, perch solo con la luce ci si

avvicina allAmore assoluto, a Dio. Quindi con fiducia leggiamo queste pagine perch quanto vi
scritto pu essere davvero un valido contributo per raggiungere quella serenit tanto sospirata.
L'ambiente, l'atmosfera, la postura
La caratteristica pi significativa della meditazione luminosa lassoluta necessita di avere un
ambiente consono per poterla praticare. Poich come ho detto allinizio, trattasi di una pratica
spirituale, tutto deve essere attinente affinch si attuino le condizioni pi favorevoli per facilitare e
rendere pi efficace tale tecnica. Non si tratta certo di isolarsi in un monastero, anche se certamente
i ritiri in ambienti religiosi sono consigliabili, ma poich conosco i ritmi che la vita moderna
impone, bisogna fare in modo che si possa meditare anche nel proprio ambiente casalingo. Occorre
per aver cura che certe particolari condizioni vengano rispettate e soddisfatte. Innanzitutto
dobbiamo sempre tener presente, che quello che andremo a fare, un qualcosa che penetrer molto
in profondit, sia nella psiche che nellanima e anche se allinizio non ne vedremo subito i risultati,
fatto sta che stiamo comunque facendo una pratica sacra che ci coinvolger in tutto il nostro essere,
e come tale va considerata e attuata.La meditazione non certo n un passatempo e n uno svago,
ma richiede molta seriet ed attenzione. Il fine il contatto profondo con il divino e questo deve
essere il nostro principale stimolo, anche se non deve diventare un accanimento. Allora, poich ci
accingiamo a fare una pratica sacra, opportuno che dovremo avere molta cura nella scelta del
posto dove andremo a praticarla. Ovviamente non si pu pensare di avere una stanza tutta per noi,
riservata solamente a questo scopo, perch anche se sarebbe molto bello ed auspicabile, cerchiamo
di fare i conti con i reali spazi che abbiamo a disposizione nelle nostre normali case. Quindi
scegliamo un angolo della nostra casa che possa essere il pi tranquillo possibile e soprattutto che
possa contenere o una comoda sedia o un tappetino sui quali sedersi. Nella scelta del posto teniamo
presente che sarebbe meglio che poi sia quello definitivo, nel senso che non si continui a cambiare
ambiente. Ogni cosa accumula energia e se decidiamo il luogo dove faremo la pratica meditativa,
questi diventer quello predisposto a tale scopo.Anche la nostra mente si abitua alle azioni e
pertanto si trover subito in sintonia quando ci siederemo sul tappetino o sulla sedia.
Immediatamente collegher quel movimento alla meditazione e, in un certo senso, si predisporr a
tale compito. Langolo che sceglieremo, della sala o della camera, dovr avere lo spazio sufficiente
per un a sedia o per un tappetino sul quale posizioneremo alcuni cuscini. Anche in questo caso
bisogna fare i conti con le abitudini e le predisposizioni degli occidentali. Tutti abbiamo come
immagine simbolica della meditazione un uomo o una donna seduti su di un tappeto con le gambe
bene incrociate (posizione del loto dello Yoga), ma si tratta sempre di persone giovani o comunque
molto allenate che ben si prestano per fare certe posture che richiedono agilit e resistenza. Poich
la prima cosa assolutamente indispensabile nella meditazione luminosa lo stare comodi con il
proprio corpo, consiglierei una posizione seduta su di una sedia con lo schienale abbastanza alto.
Ovviamente se invece qualcuno in grado, senza per soffrirne o sottoporsi a sforzi eccessivi, di
eseguire la posizione del loto, va benissimo, magari aiutandosi con uno o due cuscini da mettere
sotto il sedere per consentire un facile appoggio delle gambe sul pavimento. In ogni caso
limportante che la postura sia corretta, nel senso che la schiena deve essere la pi dritta possibile.
Questo allinizio, richieder un piccolo sforzo, dato che siamo un po abituati a stare abbastanza
rilassati con il busto, che col tempo tende ad incurvarsi. Mantenendoci invece nella posizione
seduta con la schiena ben verticale, faremo anche un ottimo allenamento di rinforzo per le vertebre
e per i muscoli sia delle spalle che della schiena. Col tempo poi questa postura diventer comoda e
ci verr spontaneo eseguirla. Pertanto, la prima preparazione da dare prima di eseguire la
meditazione luminosa quella di assumere la giusta e corretta posizione seduta.La posizione
sdraiata su di un materassino o sul letto, non molto consigliata anche se non crea nessuna
controindicazione; solo che lo stare sdraiati non consente allenergia interna del corpo di fluire
verso lalto attraverso la colonna vertebrale come invece accade nella postura seduta. Per questo
motivo meditare distesi va bene quando la posizione seduta ci causa sofferenza o quando non
possiamo sederci per vari problemi fisici, o perch vogliamo praticare la meditazione prima di
addormentarci. In questi casi ovvio che dobbiamo optare per stare sdraiati, ma altrimenti la
posizione abituale deve essere quella seduta e ripeto, con la schiena dritta. A questo punto

dobbiamo, una volta collocata la sedia, che dovr essere sempre la stessa od il tappetino, che pure
quello dovr essere sempre il solito, occorre dedicare un po di attenzione allambiente ed
allatmosfera. Innanzitutto dobbiamo essere sicuri che per tutto il tempo che praticheremo la
meditazione, non saremmo distratti da nessuno e da nulla.Poich in fondo ci stiamo ritagliando per
noi solo venti minuti o al massimo mezzora, per quel tempo dobbiamo fare in modo di ottenere il
maggior silenzio possibile. Quindi sarebbe consigliabile chiudere tutte le possibili fonti di disturbo
come radio, televisione, telefono, cellulare e assolutamente, se possibile, essere da soli. Se
sappiamo bene organizzarci, volendo, questo risulter attuabile, anche se al momento sembra
impossibile. Sappiate che difficilmente i familiari o gli amici, se non stanno facendo il vostro stesso
percorso, vi comprenderanno, ma anzi, facilmente, poich vi state avvicinando al mondo spirituale,
farete scatenare in loro, sensazioni di fastidio che vi esterneranno in tutti i modi. Non dovete
rimanerci male. Edel tutto naturale. Lessere umano anche egocentrico e se nota che ponete
attenzione e dedicate del tempo a voi stessi e non agli altri, questultimi si sentiranno non amati o
esclusi dalla vostra vita. Non date peso a questo. Poich non vero che state escludendo qualcuno,
ma state solo cercando la vostra serenit, mi raccomando di non mollare e andate avanti. I frutti
verranno col tempo. E quando vi vedranno pi sereno o pi serena, gli altri potranno solo
beneficiare del vostro stato danimo e allora vi chiederanno come avete fatto. Ma per tutto il tempo,
siate pronti al fatto che facilmente anche se in modo inconscio, non vi agevoleranno in questo
percorso. Se siete in casa con qualcuno e gli chiedete per cortesia di non disturbarvi per mezzora
perch dovete meditare nella vostra stanza, molto probabile, salvo che abbiate qualcuno davvero
comprensibile, che in un modo o nellaltro, verrete chiamati e cercati proprio in quel lasso di
tempo. Quindi, per evitare qualsiasi tipo di interferenza esterna, cercate di organizzarvi, in modo da
prendere il tempo necessario, sicuri che proprio nessuno vi potr disturbare.Ovviamente, per a
vostra volta, in nessun modo dovrete coinvolgere gli altri nella vostra nuova disciplina spirituale. Se
volete parlatene con le persone pi vicine a voi, ma non fate assolutamente nulla per convincerle a
seguirvi. Luniverso sa come muoversi e come muovere le persone, ma solo al momento
giusto.Ognuno ha il suo cammino e questo diverso per ciascuno di noi.Siate sereni voi. Per tutti
gli altri non siate mai preoccupati perch ognuno, compreso quindi i vostri cari, sorvegliato ed
aiutato dallAlto, sempre, in ogni momento ed in ogni circostanza. Quindi non preoccupatevi per
loro ma invece mostrate i vostri miglioramenti senza assolutamente farli rimarcare. Perch se vero
che vi state impegnando in un cammino difficile e quindi ci state mettendo tutta la vostra buona
volont, pur vero che se raggiungete dei miglioramenti dovete ringraziare il Cielo. Quindi, una
volta stabilito che dovete meditare da soli, senza essere disturbati per il tempo che vi prenderete,
fate in modo, organizzandovi, che questo possiate farlo. Poi, scelto il luogo e il vostro angolo, dove
avrete collocato il tappetino o la sedia, dovete pensare ad altri importanti particolari. Innanzitutto
labbigliamento. Fate in modo che sia comodo, come una tuta o similare, senza che vi stringa in
nessuna parte del corpo, soprattutto in vita, o vi impedisca nei movimenti. Quello che sceglierete,
sar poi sempre l abbigliamento che userete per la meditazione. Ovviamente, se lo ritenete, potrete
averne due, in modo da avere sempre un ricambio.Per limportante, sempre per un discorso di
energie, che labbigliamento sia sempre il medesimo, cos quando indosserete la vostra tenuta,
subito mentalmente vi predisporrete ad eseguire la meditazione. Oltre allabbigliamento, vi dovrete
preoccupare di fare s che il vostro angolo sia particolare e caratteristico. E sufficiente che vi sia
qualche oggetto sacro a voi molto caro, un manifesto dal contenuto spirituale, dei quadri o
fotografie di paesaggi o di altre immagini comunque rilassanti. Il principio sempre il solito. Le
energie luminose attirano le forze positive e pertanto dobbiamo circondarci di ogni cosa che rimandi
la nostra mente e quindi i nostri pensieri a contenuti di amore e di saggezza. I grandi Maestri
spirituali sono soliti dire che le entit luminose hanno bisogno di essere attratte e richiamate da
qualche manifestazione benevola. Pertanto tutto deve essere conforme a questo principio.
Labbigliamento, gli oggetti, le candele accese e se piace anche una musica sacra o di suoni gioiosi
e rilassanti. Non sono grandi preparativi, perch se quanto illustrato non sempre pronto, possiamo
prendere una scatola e mettervi dentro quei pochi oggetti che ho illustrato e che serviranno ogni
qual volta andremo a meditare. Ci metteremo dentro delle candele, degli incensi, alcuni compact

disc di musiche adatte


e se vogliamo qualche statuetta raffigurante qualche cosa di sacro. Per langolo sar sufficiente un
posticino dove collocare una sedia o un tappetino, tutto qui.Limportante che i preparativi non
rappresentino una scusa per non prestarsi alla meditazione. Nulla deve rappresentare un ostacolo o
peggio un sacrificio. Meditare deve essere una gioia perch compiamo un gesto importante per
accedere alla parte pi luminosa di noi. Pertanto dobbiamo essere allegri e ben predisposti. In ogni
caso qualsiasi sia il nostro stato danimo, mai per nessun motivo, dobbiamo rinunciare al momento
che ci siamo fissati per la meditazione. E uno spazio per incontrare Dio e non dobbiamo rinunciarvi
per un impegno qualsiasi. Solo un evento imprevisto di enorme gravit e che richiede la nostra
presenza pu distoglierci dal nostro rituale, altrimenti lappuntamento va sempre rispettato. E
lappuntamento consigliabile che sia almeno due volte al giorno. Uno la mattina presto e laltro la
sera prima di addormentarsi. Se fosse possibile, sarebbe auspicabile anche uno dopo pranzo.
Ovviamente so benissimo che ci sono molte difficolt ad attuarli.Incominciamo da quello della
mattina.Se vivete da soli non ci sono problemi se non quello della volont, mentre se avete famiglia
o vivete con altre persone, bisogna avere la forza e la costanza di alzarsi mezzora prima del solito.
Facendo cos, infatti, indipendentemente dai vostri impegni abituali, non arrecate disturbo a nessuno
e, n tanto meno, gli altri possono disturbarvi. Anche se alzarsi prima pu sembrare faticoso le
prime volte, col tempo e con i vantaggi che acquisirete, sarete voi per primi a non volervi pi
rinunciare. E sufficiente iniziare, come per tutte le cose. Solo che praticando la meditazione,
abbiamo anche laiuto del Cielo e credetemi, non poco. La mattina, inoltre, ha unenergia
particolare ed il nostro fisico pure. Dopo otto ore circa di sonno, la nostra mente deve ritornare ad
una centratura della coscienza e la meditazione proprio un toccasana per questo. Il corpo, poi, si
ritempra e rigenera meditando, perch tutti i nostri centri nervosi si riattivano.Insomma meditare la
mattina proprio lideale. Se per forza non ce la fate ad eseguire due meditazioni giornaliere,
piuttosto di quella mattutina, saltate quella serale, anche se per motivi diversi, anche quella risulta
benefica. Di solito viene praticata sdraiati, prima di addormentarsi, proprio per la difficolt, almeno
per chi ha famiglia, di rimanere da soli. In questo caso sarebbe opportuno lasciare che tutti siano
coricati ed addormentati per ritagliarsi quel lasso di tempo che ci serve. Alla fine dipende tutto dalla
capacit di organizzarsi e di quanta importanza daremo a questa disciplina. Certo che se non
abbiamo il coraggio di porre alcuni piccoli cambiamenti nella nostra vita, a nulla valgono tutte
queste raccomandazioni. Se cominciamo a dire di non avere tempo, che non ci riusciamo, che gli
altri non lasciano spazi ed altre scuse che conosco bene, rimarremo sempre nella nostra situazione e
non riusciremo mai a prenderci dei momenti per noi e per la spiritualit.Ricordatevi sempre che se
vero che siamo importanti, pure vero che non siamo indispensabili e che a volte dedicare del
tempo per noi stessi, soprattutto quando cos limitato, prendersi cura dellessenza spirituale che
ci abita. Non aspettiamo il crollo fisico e psichico per poi fermarsi, cominciamo prima. Si
avvantaggeranno tutti, voi per primi e poi tutti coloro che vi sono vicini. Limportante non cedere
alle prime inevitabili difficolt, ma andare avanti sempre con pazienza, costanza e fede. Se siete
deboli vuol dire che lora di rinforzare il carattere e di credere che il Cielo vuole non solo aiutarvi,
ma e soprattutto vedervi sereni. Quindi, mi raccomando, organizzatevi come volete ma fate in modo
di mantenere i vostri impegni. Vi accorgerete col tempo che avevo ragione, perch la meditazione
una pratica che apporta solo vantaggi psichici e virt spirituali e mai controindicazioni ad eccezione
se praticata in situazioni psicologiche momentaneamente difficili, come gi illustrato prima.In ogni
caso se avete qualche dubbio, per tranquillizzarvi, chiedete prima al vostro medico di fiducia,
vedrete che vi confermer che la meditazione, dal punto di vista fisico, migliora notevolmente
lapparato cardiocircolatorio e lapparato respiratorio oltre a migliorare, dal punto di vista psichico,
le capacit mnemoniche e di concentrazione. Pertanto, una volta risolti tutti questi problemi, siete
pronti per incominciare la meditazione luminosa. Appurato che il vostro angolopossiede tutte
quelle qualit che sono richieste e accertato che nessuno potr disturbarvi, accendete un incenso dal
profumo che pi gradite e che ritenete rilassante, accendete una candela e sedetevi o sul tappetino
con le gambe incrociate o, come avverr per la maggior parte delle persone, sulla sedia che avrete
scelto con cura. La postura molto importante e non va trascurata, perch a seconda della posizione

che assumiamo, tutti i nostri apparati muscolari e nervosi, ci trasmettono dei segnali indicanti il
fluire pi o meno lineare della nostra energia interiore.Dobbiamo stare in una posizione comoda ma
non completamente rilassata. La meditazione richiede attenzione, essere presenti, vigilanza e non
certo distensione, sonnolenza e distrazione. Ma questo lo impareremo strada facendo. Adesso
occupiamoci della schiena. Deve essere diritta, perpendicolare al pavimento e nel caso siate seduti
sulla sedia, deve essere ben appoggiata allo schienale. Per chi preferisce la posizione del fior di loto,
mantenersi dritti sar pi difficile, ma non dovete scoraggiarvi ed insistere. Se siete seduti sul
tappeto, le gambe saranno incrociate, mentre se scegliete la sedia appoggerete i piedi per terra
avendo cura di mantenere le gambe leggermente divaricate. Le braccia saranno appoggiate sulle
cosce con i palmi rivolti verso il basso e cercando che siano rilassate. In alternativa si pu mettere le
mani sul grembo, con la sinistra sotto la destra, come se si tenesse una ciotola. Non ci devono essere
tensioni, il corpo deve essere in uno stato rilassato ma presente, per non correre il rischio di
addormentarsi; rischio quasi certezza se eseguiamo la meditazione in posizione sdraiata e di questo
basta esserne consapevoli. A questo punto proveremo a stare nella posizione descritta per qualche
minuto per prendere confidenza.Allinizio normale non sentirsi a proprio agio, dato che la nostra
muscolatura non allenata a questa posizione, peraltro molto sana, ma col tempo non solo ci
abitueremo, ma ci verr talmente naturale che staremo in quella postura anche in altri momenti. Si
tratta di perseverare con costanza ma anche senza accanimento, verificando i propri limiti con
saggezza. Se notiamo infatti che proprio non riusciamo a stare nella posizione descritta, perch
abbiamo qualche problema con il nostro corpo e sentiamo alcuni dolori non sopportabili, ovvio
che possiamo cercare e trovare la postura pi adatta affinch si possa meditare senza sofferenza. La
meditazione deve apportare benedizione e non certo dolore, perch sarebbe proprio un
paradosso.Quindi, un conto abituarsi ad una posizione non comodissima e che richiede un minimo
di allenamento, un conto costringere il proprio corpo gi dolorante, a stare in una postura che
comporta notevoli disagi al nostro fisico. Cerchiamo di usare il buon senso, in tutte le circostanze e
troveremo la soluzione pi congeniale.
La respirazione
Una volta accomodati sulla sedia o sul tappetino, con la postura che vi ho consigliato, adesso
bisogna imparare la cosa che il fulcro di ogni tipo di meditazione sia occidentale che orientale: la
respirazione. Il respiro talmente spontaneo e naturale che di solito non lo curiamo come dovremo.
In effetti, nonostante rappresenti la vita stessa, il respiro, osannato in tutte le religioni, come lalito
divino o la scintilla di luce, non rappresenta per molti quelloggetto di attenzione che invece
dovrebbe. Basti riflettere che solo se un corpo umano respira si pu dire che viva, altrimenti
lassenza di respirazione ne conferma la morte. Questo fa capire limportante collegamento tra il
respiro e la vita e a sua volta tra il respiro e la nostra spiritualit.Quindi non possiamo in alcun
modo trattare male la respirazione, in quanto, se da essa dipende il perfetto funzionamento di
molti organi importanti, altrettanto vero che essa la traccia indelebile comprovante la presenza
della divinit dentro di noi. Anche nella parola stessa troviamo una certa analogia: re-spiro,
spirituale. Capirete adesso perch tutti i movimenti mistici, dedicano molto tempo agli esercizi
spirituali che insegnano a regolare, controllare e modificare il modo di respirare. Perfino la scienza
medica ufficiale, afferma, che molte malattie sono causate dal modo errato che le persone hanno nel
modo di respirare. Seduti nel modo che abbiamo visto e fermi nella postura che ormai conosciamo,
cerchiamo ora di porre molta attenzione sul nostro respiro. Non c niente di difficile, come peraltro
fino ad adesso. Contattare la nostra anima e percorrere un cammino spirituale non deve essere
difficoltoso, proprio perch deve essere alla portata di tutti; necessita solo di un po di attenzione per
certi dettagli, costanza, pazienza ma soprattutto disponibilit. Ponendo attenzione al nostro respiro,
dobbiamo verificare se eseguiamo i movimenti corretti con il nostro addome. Quando inspiriamo,
difatti, dobbiamo espandere la nostra pancia e quando espiriamo dobbiamo invece comprimerla.
Non proprio cos istintivo. Molte persone sono abituate a fare proprio lopposto, per unabitudine
non corretta. Ma proviamo ponendo una mano sul nostro addome, in modo che il palmo possa
seguire lesatto movimento.Limportante, come continuer a ripetere sempre, di non spazientirsi e
soprattutto demoralizzarsi se tutto non avviene subito. Anche per questa apparente semplice

operazione, vi accorgerete che ci vuole tempo. Magari per anni abbiamo fatto in modo diverso,
pertanto non pretendiamo dal nostro corpo e dalla nostra mente, variazioni immediate. Siamo
comprensivi ma non per questo dobbiamo per rinunciarci. Ritorniamo al respiro. Inspiriamo
lentamente e cerchiamo di osservare se la nostra mano si estende allesterno assieme alladdome. Se
questo non accade allora vediamo di forzare, senza esagerare questo movimento. Di contro
quando espiriamo, cio espelliamo laria, la nostra mano deve percepire lo sgonfiarsi delladdome.
Anche in questo caso, se ci accorgiamo che non eseguiamo correttamente questo movimento di
contrazione, cercheremo di eseguirlo forzatamente, ma senza esagerare. Tutta la pratica della
meditazione deve essere eseguita con naturalezza e semplicit. E solo la respirazione che richiede
un po di esercizio e che veramente importante eseguire correttamente. Vi accorgerete col tempo,
che poi sar molto pi naturale e benefico respirando eseguendo i movimenti descritti. Non
preoccupiamoci le prime volte di dovere eseguire perfettamente linspirazione e lespirazione, ma
tutti i primi approcci iniziali a meditare, saranno concentrati esclusivamente alla respirazione.Lo
ripeto non pu esserci una corretta meditazione se non eseguiamo un corretto modo di respirare.
Quindi con costanza continueremo lesercizio appena descritto. Lo possiamo fare sia con gli occhi
aperti che con gli occhi chiusi, come preferiamo, poi invece quando ci applicheremo davvero alla
meditazione sceglieremo di mantenere gli occhi chiusi, mettendo peraltro il nostro ambiente nella
penombra.Per se anche questo allinizio ci crea disagio, possiamo mantenere la luce che
desideriamo, cercando di diminuirne lintensit nel tempo.Per chi ha gi avuto qualche approccio
con una particolare tecnica di meditazione, che sia la tibetana scin o lindiana vipassana, noter
che c una certa analogia con quello che stiamo facendo. E questo ovvio. Non si inventa nulla,
dato che i grandi saggi, da millenni hanno tramandato le ormai collaudate tradizioni meditative.
Quello che ho cercato di fare, stato quello di apportare alcune semplificazioni e correzioni, per
rendere tali tecniche, applicate dai popoli orientali come rituali sacri, pi accessibili ai nostri usi ed
abitudini occidentali. Infatti, credo che impiegherete un po di tempo, prima che davvero vi rendiate
conto che la meditazione un atteggiamento sacro e che fa accedere al mondo spirituale. Allinizio,
sembrer solo una pratica di rilassamento.Per questo sto procedendo per gradi estremamente
semplici, perch per esperienza, soprattutto con i gruppi, la gente non riesce subito ad accedere a
quella spiritualit, che invece per gli orientali scontata. Ma si tratta di cultura e di tradizione
religiosa e non certo di essere migliori o peggiori. Per questo ho deciso di insegnare una
meditazione che essendo stata anchessa praticata e sperimentata per molti anni, pur essendo molto
semplice, assolutamente pi indicata, come approccio con il sacro e lo spirituale, alle persone
appartenenti al mondo occidentale.Ma torniamo alla respirazione. Eseguite per molte volte le
inspirazioni ed espirazioni, ponendo attenzione allespandersi ed al contrarsi delladdome, fino a
quando avremo preso familiarit, adesso ci dedicheremo con molta pazienza allosservazione del
nostro respiro. Osservazione. Sar un termine che user spesso, dato che losservare senza giudicare
od esprimere emozioni e sensazioni, sembra essere la cosa pi difficile da fare. Ora si comincia ad
intuire che cosa stiamo imparando. Avverr col tempo, ma impareremo a controllare, senza
reprimere, i nostri impulsi, i nostri pensieri e soprattutto i nostri giudizi.Ma perch dobbiamo
imparare a fare una cosa simile? Che vantaggi comporta?E molto semplice, anche se un po
difficile da applicare. Vediamo di spiegarlo nel modo pi chiaro possibile. Dentro di noi, vi sono
radicate ormai da anni, emozioni, sensazioni, ricordi, immagini, pensieri e quantaltro che occupano
non solo la nostra memoria, ma soprattutto il nostro inconscio e la nostra coscienza. Tutti i nostri
attuali atteggiamenti sono in pratica i riflessi e condizionamenti immagazzinati dentro di noi.
Quindi per dirla in una sola parola noi siamo un contenitore pieno. E rimarremo tali fin quando
non inizieremo a svuotare questo contenitore, in modo da alleggerirlo e soprattutto prepararlo per
accogliere altri messaggi. In pratica se ci svuotiamo possiamo per prima cosa renderci conto di
come fatto il nostro contenitore, e gi questo stato ci render pi leggeri e pi liberi,
secondariamente ci prepariamo ad accogliere e riempire il nostro mondo interiore, di nuove e pi
benefiche sensazioni. Insomma in una parola ci illuminiamo.Ma tutto questo sar possibile solo se
sappiamo usare larte di osservare.Perch solo losservazione attenta ci consente di guardare tutto
il mondo esteriore ed interiore ma senza lasciarci coinvolgere da quanto osserviamo, come se

fossimo estranei a ci che vediamo. In questo modo non saremmo mai catturati dagli avvenimenti
e saremmo pi obiettivi nellaffrontarli. Quindi per riuscire a svuotare il nostro contenitore,
dobbiamo guardare il nostro contenuto con locchio dellosservatore assolutamente distaccato,
come se nulla ci appartenesse. In questa operazione, devo dire che gli orientali sono bravissimi,
perch viene insegnato loro fin da quando sono piccoli. Noi siamo pi passionali e ci lasciamo
coinvolgere dalle emozioni e dagli eventi, diventando un tuttuno con lemozione stessa o con
levento. Mantenere un atteggiamento distaccato per, non vuol dire diventare insensibili, ma
guardare la realt cos com. In questo modo ci manteniamo sempre sereni, centrati e siamo pi
neutrali e concentrati nellaffrontare i problemi. Quindi non pensiamo che losservazione senza
giudicare sia un fatto negativo. Ricordo che lo stesso Ges invitava proprio a non giudicare, dato
che nessuno privo di peccato e possiede la verit. Questo, tra i vantaggi elencati prima, ci aiuta a
renderci anche pi umili e pi predisposti allindulgenza ed alla tolleranza. Ci aiuta in pratica a non
sentirci sempre saccenti e narcisisti. E un importante passo verso la spiritualit interiore.Ritorniamo
quindi ad osservare il respiro, perch ci serve proprio per imparare, successivamente, ad osservare i
nostri pensieri e le nostre emozioni. Ma vediamo come dobbiamo fare. Seduti nella nostra postura,
abbiamo trascorso per ora un po di tempo per imparare a respirare correttamente. Questo ci ha fatto
fare unamicizia pi intima con il nostro respiro, ma soprattutto, anche se sembra la cosa pi banale,
ci ha ricordato che siamo vivi proprio perch respiriamo. E una sensazione particolare perch
abbiamo appreso per la prima volta la consapevolezza che in realt noi non stiamo respirando, ma
che il nostro corpo che respira.Ovvero ci lasciamo respirare, dato che questo avviene senza che
noi lo vogliamo. Possiamo dire allora che qualcosa dentro di noi, indipendentemente da noi, respira.
E solo questo un fatto miracoloso. Con questa consapevolezza ora seguiamo il nostro respiro,
senza assolutamente fare commenti, ma esclusivamente osservando e prendendo atto. Inspiriamo,
lentamente, senza forzare nulla e poniamo lattenzione alla punta del nostro naso dove appunto
entra laria. Seguiamone il percorso e cerchiamo
di capire se siamo agitati, preoccupati, ansiosi, osservando il movimento e la velocit dellaria che
vi entrata. Poi stiamo fermi un attimo nel momento che stiamo per espirare. Espiriamo, e anche in
questo caso lentamente, seguendo sempre laria che esce dalle narici, mantenendo lattenzione a
come avviene il nostro respiro e continuiamo losservazione.Dobbiamo seguire lalito divino che
entra nel naso che pervade tutto il nostro corpo e che poi lentamente fuoriesce da dove entrato. Ci
siamo alimentati. Abbiamo apportato le sostanze vitali senza le quali in pochi attimi saremmo
defunti. Con rispetto, devozione e gratitudine, continuiamo a respirare concentrando sempre la
nostra attenzione sullaria che entra e che esce dal naso, osservandone tutte le sfumature. Sono
proprio queste sfumature del nostro respiro che ci forniscono le informazioni sul nostro mondo
interiore e ci consentono di fare conoscenza con le parti pi intime di noi, anche se come detto
dobbiamo avere sempre un certo distacco. E questo avviene se cerchiamo di mantenere la
respirazione la pi naturale possibile. Inspiriamo, respiriamo, con serenit, accettando con amore
laria che ci tiene in vita, che ci regala la vita e che poi se ne va, avendoci purificato. E tutto questo
in pochi attimi per tutto il giorno, per molti giorni, per molti anni. Nulla per la nostra esistenza pi
importante della respirazione e di conseguenza niente pi indispensabile dellaria. Ecco che cosa
dobbiamo pensare ogni qual volta ci accostiamo alla meditazione, che non pu esistere alcunch
che possa distogliere da questa considerazione che non altro che una lode al divino. Facendo cos
ci stiamo abituando a riconsiderare le nostre preoccupazioni, i nostri problemi ed i nostri dispiaceri.
Con calma perch la nostra mente e la nostra personalit radicata da anni in un certo modo di
pensare e di vedere la vita. Pertanto non si pu pretendere che la meditazione ci cambi da un
momento allaltro. Non sarebbe neanche tanto positivo. Le trasformazioni, perch siano vere ed
irreversibili, devono avvenire senza fretta, a tempo debito, proprio quando il cammino ha dato i suoi
frutti. Se avvenissero prima, potrebbero essere temporanee dovute solo alla smania di raggiungere
la serenit e di allontanare alla svelta la sofferenza che magari ci abita. Dopo poco svanirebbero e si
tornerebbe a come eravamo prima.Insisto. Pazienza, costanza e senza forzature. Tutto avverr da
solo. Noi dobbiamo imparare a respirare, osservare, accogliere e ringraziare, luniversopenser al
resto. Siate fiduciosi. Ecco, la meditazione luminosa iniziata.

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