Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
VENEZUELA
-
Introduzione
-
La
politica
energetica
nel
ventennio
1990-2010
-
Analisi
del
Sistema
Energetico
del
Venezuela:
- Olio
- Gas
- Carbone
- Idroelettrico
- Fonti rinnovabili
- Nucleare
-
-
Conclusioni
Bibliografia
INTRODUZIONE
il
Venezuela
ancora
oggi
considerato
un
Paese
in
via
di
sviluppo
nonostante
goda
di
una
posizione
geografica
altamente
strategica
e
di
una
grande
potenzialit
derivante
dalle
innumerevoli
risorse
energetiche
presenti
sul
territorio.
Con
una
popolazione
di
28,6
milioni
di
abitanti,
tra
gli
stati
dellAmerica
Latina,
quello
con
il
pi
alto
consumo
di
energia
pro-capite.
Secondo
i
dati
ECLA
The
Economic
Commission
for
Latin
America,
nel
2008
ha
registrato
un
consumo
di
10.5
Tep
pro-capite,
seguito
dal
Cile
con
9.94
Tep,
Argentina
9.67
Tep,
Mexico
7.94
Tep
e
Brasile
con
7.54
tep.
Fonte:
www.eclac.org/publicaciones.
3.
PRODUZIONE
TOTALE
-
2010
Oil
19,78
3,64
Gas
25,13
Carbone
126,60
Idroelecrici
(Rinnovabili)
Fonte:
Carta
tratta
dal
Quaderno
Speciale
di
Limes
1/2007
La
scarsa
diversificazione
delleconomia,
basata
esclusivamente
sul
settore
petrolifero
ed
improntata
ad
una
sempre
pi
estesa
politica
statale
assistenzialista,
lassenza
di
una
ben
definita
politica
per
le
esportazioni
e
la
mancanza
di
investimenti
nei
principali
settori
produttivi,
rappresentano
i
limiti
maggiori
per
una
crescita
stabile
e
costante
del
paese.
Ad
ogni
modo
dopo
la
recessione
del
2002-2003,
provocato
dallinstabilit
politica
e
dallo
sciopero
che
ha
colpito
la
compagnia
petrolifera
nazionale
(PDVSA),il
Venezuela
ha
recuperato
terreno
beneficiando
dell'aumento
dei
prezzi
internazionali
del
petrolio
con
effetti
positivi
sul
PIL.
180,00
160,00
140,00
120,00
100,00
80,00
Emissione CO2
60,00
40,00
0,00
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
20,00
Nel
2010
si
registrata
unennesima
crisi
economica,
dovuta
principalmente
al
settore
energetico,
cosa
che
sembrerebbe
impensabile
in
uno
dei
Paesi
fondatori
OPEC.
Da
una
parte
il
fenomeno
meteorologico
de
"El
nio"
(iniziato
nel
2009),
che
ha
provocato
scarse
piogge,
con
conseguente
diminuzione
dell'energia
prodotta
dalla
centrale
idroelettrica
di
Guri,
e
dallaltro
il
decremento
della
produzione
nel
campo
petrolifero
hanno
contribuito
ad
accentuare
la
recessione
economica.
5.
PRODUZIONE
DA
FONTI
ENERGETICHE
(MTEP)
200,00
180,00
160,00
140,00
120,00
Oil
100,00
80,00
Gas
60,00
Carbone
40,00
Idroelecrici (Rinnovabili)
20,00
Altre
Rinnovabili
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
0,00
La
Politica
Energetica
nel
Ventennio
1990-2010
I
principali
attori
della
politica
energetica
nel
Venezuela
sono
rappresentati
dal
Ministero
del
Potere
Popolare
per
lEnergia
e
Petrolio
(MPPEP),
di
recente
istituzione,
dal
Ministero
del
Potere
Popolare
per
lEnergia
Elettrica
(MPPEE),
e
dalla
Compagnia
Petrolifera
Statale
Venezuelana
(PDVSA).
La
PDVSA
fondata
nel
1975,
come
risultato
del
processo
di
nazionalizzazione
in
Venezuela,
conduce
attivit
nel
campo
dell'esplorazione,
produzione,
raffinazione
ed
esportazione
del
petrolio,
cos
come
anche
nell'esplorazione
e
nella
produzione
del
gas
naturale,
seguendo
le
linee
dettate
dalla
Legge
Organica
di
Idrocarburi
e
dallesecutivo
nazionale.
I
principali
eventi
e
fatti
dellultimo
ventennio,
relativi
al
sistema
energetico,
risalgono
al
dicembre
del
2002,
quando
la
produzione
di
petrolio
cess
totalmente
per
pi
di
due
mesi
a
causa
dello
sciopero
petrolifero,
organizzato
contro
la
politica
del
presidente
Hugo
Chavz,
che
caus
da
parte
della
PDVSA
,
il
licenziamento
di
pi
di
18,000
lavoratori.
Oltre
alla
perdita
economica
si
sono
subiti
gravi
danni
alle
complesse
strutture
di
raffinazione
ed
estrazione
petrolifera
(un
paese
con
pozzi
"anziani",
che
necessitava
di
delicate
tecnologie
come
la
reiniezione
di
vapore
nei
pozzi
e
nuovi
processi
di
estrazione
ad
alta
profondit).
Questo
sciopero
caus
un
danno
macroeconomico
sostanziale,
facendo
crescere
la
disoccupazione
al
5%,
fino
a
toccare
un
picco
superiore
al
20%
di
disoccupazione,
nel
marzo
del
2003.
In
questo
periodo,
il
governo
venezuelano
pianific
una
seria
di
azioni
di
urgenza
per
riattivare
lindustria
petrolifera,
e
far
ripartire
la
produzione,
con
laiuto
di
tecnici
provenienti
dall'esercito
e
da
altri
rami
del
governo
venezuelano.
Nel
2005
PDVSA,
dopo
la
lenta
ripresa
produttiva,
ha
aperto
il
suo
primo
ufficio
in
Cina,
e
ha
annunciato
piani
per
triplicare
la
sua
flotta
di
petroliere,
fino
a
58
navi.
Nell
aprile-maggio
del
2005
la
PDVSA,
grazie
ad
un
accordo
firmato
tra
i
governi
del
Venezuela
e
dell'
Argentina,
ha
inviato
50
milioni
di
tonnellate
di
olio
combustibile
in
questo
paese
,
in
modo
da
poter
alleviare
gli
effetti
della
crisi
energetica
dell'
Argentina
risalente
al
2004
e
causata
da
un
improvviso
abbassamento
della
pressione
del
gas
naturale.
Nel
novembre
2005,
PDVSA
e
la
sua
sussidiaria
negli
U.S.A.
(la
Citgo),
hanno
annunciato
un
accordo
con
lo
stato
del
Massachusetts
per
fornire
gasolio
da
riscaldamento
alle
famiglie
di
Boston
con
bassi
salari,
con
uno
sconto
del
40%
rispetto
al
prezzo
di
mercato.
Accordi
simili
sono
stati
successivamente
presi
con
altri
stati
e
citt
nel
nordest
degli
USA.
Con
questo
programma,
la
Citgo
ha
offerto
circa
50
milioni
di
galloni
di
olio
da
riscaldamento
a
prezzi
inferiori
a
quelli
di
mercato,
equivalenti
a
uno
sconto
di
circa
60
e
80
centesimi
di
dollaro
a
gallone.
ANALISI
DEL
SISTEMA
ENERGETICO
DEL
VENEZUELA
OLIO
6.
PRODUZIONE
OLIO
(MTEP)
200,00
150,00
100,00
50,00
0,00
1990
1992
1994
1996
1998
2000
2002
2004
2006
2008
2010
Per
quanto
riguarda
la
produzione
di
petrolio
nellultimo
ventennio,
a
partire
dal
1998,
se
si
esclude
la
lenta
ripresa
tra
il
2003
e
il
2005
(Graf.
6),
la
produzione
di
greggio
ha
subito
un
crollo,
al
contrario
del
Consumi
Interni
Lordi
che
sono
aumentati,
con
la
conseguente
diminuzione
nella
quantit
di
greggio
esportato
nel
mondo.
Nel
1990
il
picco
produttivo
stata
di
117,80
Mtep,
quando
il
Venezuela
ha
riaperto,
al
settore
privato,
la
possibilit
di
realizzare
investimenti
nel
ramo
upstream
di
Olio
e
Gas
Naturale.
Questa
nuova
politica
energetica,
denominata
apertura
ha
facilitato
la
creazione
di
32
nuovi
servizi
operativi
(OSA)
e
quattro
associazioni
strategiche,
ognuna
delle
quali
opera
in
maniera
indipendente
dalla
PDVSA.
Nel
2000,
la
politica
energetica
Venezuelana,
andata
in
controtendenza
rispetto
alle
iniziative
private
del
programma
apertura,
riassegnando
alla
PDVSA
la
maggior
parte
delle
iniziative
e
dei
progetti
legati
al
settore
del
Petrolio,
ed
aumentando
le
tasse
e
le
royalty,
sia
sui
progetti
in
essere,
sia
sulle
nuove
iniziative
Per
quanto
riguarda
la
produzione
di
petrolio
nellultimo
ventennio,
a
partire
dal
1998,
se
si
esclude
la
lenta
ripresa
tra
il
2003
e
il
2005,
la
produzione
di
greggio
ha
subito
un
crollo,
al
contrario
dei
Consumi
Interni
Lordi
che
sono
aumentati,
con
la
conseguente
diminuzione
nella
quantit
di
greggio
esportato
nel
mondo.
Nel
2010,
la
produzione
di
petrolio
stata
pari
a
126,6
Mtep,
livello
non
molto
distante
della
produzione
di
117,80
Mtep
del
1990,
questo
fenomeno
ha
trascinato
il
Venezuela
all
undicesimo
posto
della
produzioni
mondiale,
con
2,6
barili
di
greggio
al
giorno
(Grafico
6),
perdendo
la
sua
posizione
storica
tra
i
primi
dieci
paesi
produttori
a
livello
mondiale.
7.
MAGGIORI
PRODUTTORI
PETROLIFERI
MONDIALI
(2010)
Russia
3.662
12,9%
Arabia Saudita
3.545
12,1%
USA
2.627
9,0%
Iran
1.539
5,3%
Cina
1.383
4,7%
Canada
1.173
4,0%
Messico
1.088
3,7%
3,3%
Iraq
906
3,1%
10 Kuwait
906
3,1%
11 Venezuela
889
3,0%
12 Norvegia
855
2,9%
Paese
Esplorazione
e
produzione
8.
OLIO.
INDICATORE
EMISSIONI/CONSUMI
PRO-CAPITE
7,00
6,00
5,00
4,00
3,00
Emissioni
Pro-Capite
2,00
1,00
0,00
Il
Venezuela
uno
dei
principali
paesi
produttori
di
greggio
a
livello
mondiale.
Nel
2008,
il
paese
ha
esportato
per
1.89
Milioni
di
Barili
al
giorno
(bbl/d),
posizionandosi
come
lottavo
paese
produttore
al
mondo
e
il
pi
grande
nel
Sudamerica,
anche
se,
come
detto
precedentemente,
la
produzione
continua
a
calare
rispetto
agli
anni
precedenti
(126,6
Mtep
nel
2010).
Diverse
sono
le
cause
di
questo
abbassamento
del
livello
di
produzione,
come
frequenti
arresti
nel
sistema
e
nel
circuito
di
raffinerie
PDVSA,
diminuzione
della
domanda
e
i
tagli
alla
produzione
annunciati
dalla
OPEC.
Fonte:
El
Universal
Attualmente
il
Venezuela
conta
15
raffinerie
all'estero
e
5
raffinerie
nel
paese:
la
capacit
di
raffinazione,
pari
a
1,3
milioni
barili/giorno,
sommato
alla
capacit
internazionale,
1,4
milioni
b/g,
gli
assicura
la
collocazione
di
2,7
milioni
di
barili
giornalieri,
che
rappresenta
attualmente,
quasi
il
90
percento
della
produzione
in
Venezuela.
La
raffinazione
distribuita
in
quattro
maggiori
bacini
di
terra
ferma:
Maracaibo,
Falcon,
Apure
ed
il
bacino
Orientale.
Il
petrolio
greggio
presente
in
questi
campi
ha
una
densit
API
media
di
20
(convenzionale
pesante
da
standard
internazionali).
Di
conseguenza,
per
la
produzione,
la
maggior
parte
del
petrolio
deve
andare
a
raffinerie
nazionali
ed
internazionali
specializzate.
Una
delle
caratteristiche
che
rafforza
la
potenzialit
del
commercio
petrolifero
venezuelano
la
collocazione
di
olio
nei
mercati
attraverso
raffinerie
proprie
e/o
condivise.
La
mappa
del
grafico
9
presenta
l'ubicazione
delle
raffinerie
dove
PDVSA
ha
la
propriet
totale
o
parziale.
Esplorazione
La
fascia
dellOrinoco
si
estende
per
350
chilometri
nellentroterra,
ed
caratterizzata
da
scarse
infrastrutture
logistiche
e
insufficienti
reti
di
trasporto.
Fino
a
circa
20
anni
fa
non
era
considerata
profit-
tevole
per
lestrazione
del
greggio,
poich
non
esisteva
raffineria
che
poteva
farsi
carico
di
grandi
quantit
di
greggio
ultra-pesante
contenuto
nei
suoi
giacimenti.
A
cavallo
tra
il
2008
e
il
2009,
si
avuta
la
conferma
che
220
miliardi
di
barili
del
totale
delle
riserve
petrolifere
del
Venezuela,
sono
situati
proprio
in
questa
zona.
La
zona
considerata
la
pi
ricca
riserva
di
idrocarburi
del
mondo,
sebbene
il
suo
greggio
sia
di
tipo
pesante
ed
extra-pesante
e
richieda
costosi
investimenti
sia
per
la
logistica,
sia
per
lestrazione
e
la
raffinazione
del
greggio
prima
di
essere
messo
in
commercio
Esportazioni
10. Principali esportatori di greggio verso gli Stati Uniti 2009 (TEP al giorno)
Il
grafico
10
mostra
i
principali
esportatori
di
barili
verso
gli
Stati
Uniti.
Queste
cifre
rivelano
che
per
il
2010
circa
l
12%
del
petrolio
consumato
da
questa
nazione,
proviene
dal
Venezuela.
Come
precedentemente
anticipato,
l'economia
venezuelana
prevalentemente
basata
sull'industria
petrolifera:
circa
il
75%
delle
entrate
dello
stato
ha
origine
da
questo
settore.
La
politica
del
Venezuela,
sembra
aver
intrapreso
la
strada
per
essere
un
paese
monoproduttore
e
monoesportatore
di
energia
e
combustibile.
Nonostante
la
notevole
riduzione
del
livello
di
produzione
e
delle
esportazioni,
negli
ultimi
anni,
questo
settore
continua
ad
essere
quello
che
pi
contribuisce
alle
finanze
dello
Stato.
Pi
del
60%
delle
esportazioni
del
paese
corrisponde
a
petrolio
e
prodotti
derivati.
Per
quanto
riguarda
il
posizionamento
internazionale
del
Venezuela
a
livello
di
esportazioni.
(grafico11),
il
paese
ha
occupato
stabilmente
la
sesta
posizione
dal
1994
al
2004
(Con
2,66
milioni
di
barili
di
greggio
e
derivati
esportati
quotidianamente).
11.
OLIO
GREGGIO
-
ESPORTAZIONI
NETTE
(MTEP)
500
400
300
Olio
Greggio
-
Esportazioni
Nece
(Mtep)
200
100
0
Il
grafico
12
mostra
il
destino
delle
esportazioni
di
greggio
venezuelano,
l'industria
petrolifera
venezuelana
ha
stabilito
una
maggiore
presenza
in
America
Latina.
Nel
1987
si
osserva
che
il
21%
delle
esportazioni
sono
verso
il
Latinoamerica,
mentre
che
nel
1996
sono
in
crescita
al
37%.
I
principali
beneficiari
in
America
Latina
sono
:
Brasile,
Cile,
Portorico,
Aruba
e
Curaao.
Nel
2006,
il
principale
mercato
di
esportazione
dell
olio
venezuelano
continua
ad
essere
gli
Stati
Uniti
(57%)
seguito
da
Latinoamerica
e
da
Caribe
(31%),
Europa
(7%)
e
Asia
(6%).
Nel
2006
il
Venezuela
occupava
il
quinto
posto
come
esportatore
di
petrolio
al
mondo.
Nel
2010
sceso
allundicesimo
posto.
Fonte:
PDVSA.
Plan
Siembra
Petrolera
2005-2030
Obiettivi
da
seguire
nel
Plan
Siembra
Petrolera
2005-2030
in
collaborazione
con
diversi
operatori
stranieri.
Settore
olio.
Attualmente
gli
obiettivi
da
seguire
per
i
piani
di
sviluppo
a
livello
energetico
nel
Venezuela
sono
tracciati
nel
Plan
Siembra
Petrolera
2005-2030,
il
quale
prevede
6
grandi
progetti
di
sviluppo,
la
cui
esecuzione
e
prevista
in
due
fasi:
la
primo
progetto
compreso
nel
periodo
2005-2012,
il
secondo
nel
periodo
2012-
2030.
Nella
prima
fase,
il
governo
venezuelano
intende
effettuare
investimenti
per
un
valore
pari
a
circa
56
miliardi
di
USD.
Il
70%
di
questi
investimenti
sarebbero
a
carico
di
PDVSA
ed
il
rimanente
30%
a
carico
di
societ
private.
I
progetti
per
il
petrolio
sono
i
seguenti:
Il
Proyecto
Magna
Reseva,
destinato
alla
quantificazione
e
certificazione
delle
riserve
di
idrocarburiesistenti
nella
Fascia
Petrolifera
del
bacino
del
fiume
Orinoco.
La
certificazione
della
quantit
totale
di
riserve
certe
di
greggio
rappresenta
un
elemento
fondamentale
per
la
formulazione
delle
politiche
di
sviluppo
economico
del
Paese.
Lo
Stato
venezuelano
prevede
che,
dopo
la
conclusione
del
progetto
Magna
Reserva,
le
riserve
certe
possano
superare
i
300
miliardi
di
barili
di
petrolio.
Attualmente
al
progetto
di
quantificazione
stanno
lavorando
22
compagnie
petrolifere
di
18
paesi.
13.
AREE
PROPOSTE
PER
LA
RICERCA
DI
GIACIMENTI
DI
PETROLIO
Fonte:
PDVSA.
Plan
Siembra
Petrolera
2005-
2030
Il
Progetto
Orinoco,
destinato
allo
sviluppo
della
Falda
petrolifera
del
bacino
del
fiume
Orinoco.
Sono
stati
delimitati
n.
27
blocchi
di
circa
500
Kmq
ognuno,
che
verranno
sviluppati
attraverso
risorse
statali
e
di
imprese
private.
Sono
stati
selezionati
21
imprese
internazionali,
assegnatarie
dei
progetti
definiti
Carabobo
1,
2
e
3,
relativi
allo
sviluppo
petrolifero
di
7
blocchi
nellarea
Carabobo
della
Fascia
Petrolifera
dellOrinoco,
secondo
uno
schema
in
cui
limpresa
statale
PDVSA
detiene
il
60%
della
pacchetto
azionario
e
limpresa
estera
entra
come
socio
minoritario.
PDVSA
ha
intrapreso
accordi
per
il
progetto
di
sviluppo
di
Carabobo
1
e
3
con
consorzi
come:
Repsol
(Spagna),
Petronas
(Malasia),
Oil
and
Natural
Gas
Corporation,
Oil
Indian
Limited
e
Indian
Oil
Corporation,
Mitsubishi,
Inpex,
Chevron
(USA)
Suelopetrol
(Venezuela).
Il
progetto
di
sviluppo
definito
Carabobo
2,
verr
realizzato
esclusivamente
da
Pdvsa,
con
una
capacit
produttiva
pari
a
circa
200
mila
barili
al
giorno.
Per
i
settori
Junin6
e
Junin
4,
i
consorzi
interessati
sono
Rosneft,
Lukoil
Oil
Company,
Gazprom,
TNK-BP
e
Surgutneftegaz
(creando
un
consorzio
misto
Russo-
Venezuelano
denominato
Petromiranda),
e
la
statale
cinese
China
National
Petroleum
Corporation
CNPC,
accordo
per
25
anni,
che
prevede
di
raggiungere
una
capacit
estrattiva
di
50
mila
barili
di
petrolio
al
giorno
nellanno
2012.
10
Le
modalit
operative
delliniziativa
Petroamerica
prevedono
la
divisione
del
progetto
in
tre
aree
regionali:
Petrocaribe,
Regione
Andina
e
Regione
Sud.
Il
Venezuela,
tramite
PDVSA
si
impegna
a
fornire
un
quantitativo
stabilito
di
barili
di
petrolio
agli
altri
Paesi
latinoamericani
firmatari
dellaccordo.
Una
sorta
di
corsia
preferenziale
del
petrolio.
Il
sistema
prevede
la
sistemazione
di
tutto
il
processo:
dal
trasporto
alle
infrastrutture
necessarie,
fino
alle
strutture
di
storage.
GAS
Oltre
alle
ingenti
riserve
di
petrolio
il
Venezuela
dispone
di
una
grandissima
quantit
di
gas
che,
sino
ad
ora,
praticamente
non
ha
sfruttato,
se
non
per
pomparlo
nei
giacimenti
petroliferi
che
si
stanno
esaurendo
o
per
facilitare
le
operazioni
di
estrazione.
Nel
2006
le
riserve
accertate
erano
pari
a
4,2
miliardi
di
metri
cubi,
posizionando
il
Venezuela
al
nono
posto
nel
mondo
(Vedi
grafico
14),
mentre
allinterno
del
continente
americano
secondo
solo
agli
Stati
Uniti,
che
dispongono
di
5,4
miliardi
di
metri
cubi
di
riserve.
Organizzazione di Settore
Nel
1999,
il
Venezuela
ha
adottato
la
Legge
degli
Idrocarburi,
che
ha
dato
il
via,
per
il
settore
del
gas
naturale
a
degli
investimenti
privati.
Gli
obiettivi
della
legge,
prevedono
lo
sviluppo
delle
risorse
di
gas
naturale:
espansione
della
rete
nazionale
di
trasporto
del
gas
naturale,
la
creazione
di
un
sistema
di
distribuzione
generale,
promozione
di
progetti
di
esportazione
di
gas
naturale,
e
maggiore
consumo
di
gas
naturale
nel
settore
energetico
e
petrolchimico.
La
legge
d
diritto
ad
acquistare
una
quota
del
35
%
su
qualsiasi
progetto
di
natura
commerciale.
La
PDVSA
produce
la
maggior
parte
di
gas
naturale
in
Venezuela,
ed
anche
il
pi
grande
distributore.
In
questo
momento
c
una
limitata
partecipazione
privata
nel
settore,
con
la
Repsol-YPF
come
maggior
produttore
privato
di
gas
naturale
nel
paese.
Anche
se
sempre
in
secondo
piano
rispetto
al
petrolio,
dal
1988
al
1998
si
osserva
una
crescita
costante
nella
produzione
di
gas
naturale.
Dal
2000
la
produzione
inizia
invece
ad
essere
in
difficolt,
fino
ad
arrivare
11
al
2008
dove
il
consumo
supera
la
produzione
ed
inizia
addirittura
l
importazione
(grafico
15).
Venendo
a
calare
la
produzione
e
mancando
sia
un
sistema
nazionale
di
gasdotti
che
connetta
le
aree
ricche
di
gas
alle
altre
regioni
del
Paese,
che
un
sistema
di
distribuzione
al
dettaglio,
paradossalmente,
il
Venezuela
oggi
un
importatore
netto
di
gas,
che
gli
giunge
principalmente
dalla
Colombia,
con
cui
il
Governo
venezuelano
ha
firmato
laccordo
per
la
costruzione
del
Gasoducto
Transguajiro,
che
collegher
La
Guajira
a
Maracaibo
e
per
i
primi
sette
anni
porter
gas
naturale
colombiano
verso
i
consumatori
venezuelani.
La
maggior
parte
della
produzione
di
Gas
Naturale
avviene
assieme
alla
produzione
di
Olio
Greggio,
dal
momento
che,
in
Venezuela,
le
riserve
di
Olio
e
di
Gas
sono
associate
negli
stessi
giacimenti.
Ci
sono
anche
delle
riserve
di
Gas
Naturale
non
associate
allOlio
Greggio,
e
sono
individuabili
nelle
aree
del
Barrancas
e
dello
Yucal
Placer.
I
pi
grandi
produttori
di
Gas
Naturale,
oltre
a
PDVSA
e
Repsol-YPF,
sono
Total,
Petrobras,
Pluspetrol.
Nel
2003,
la
PDVSA
per
prima,
ha
iniziato
ad
esplorare
larea
della
Plataforma
Deltana,
in
una
zona
adiacente
al
confine
marittimo
con
Trinidad
e
Tobago.
La
Chevron
ha
esplorato
la
zona
del
Loran
e
quella
adiacente
del
Lau-Lau.
La
Statoil,
in
partnership
con
la
Total,
possiede
le
licenze
per
lesplorazione
dei
campi
di
Cocuina;
le
ultime
fonti,
ci
informano
su
come
ne
sia
stata
completata
la
fase
esplorativa.
Nel
2010,
le
riserve
certificate
sarebbero
pari
a
192,7
bilioni
di
piedi
cubici
grazie
alle
perforazioni
dei
giacimenti
off-shore
di
la
Perla,
dove
Eni
ha
effettuato
una
scoperta
di
idrocarburi
di
rilevanza
mondiale
nell'offshore
venezuelano.
Il
giacimento
potrebbe
contenere
una
quantit
superiore
ai
160
miliardi
di
metri
cubi
di
gas
(pari
a
1
miliardo
di
barili
di
petrolio
equivalente)
precedentemente
stimati.
I
risultati
del
pozzo
hanno
largamente
superato
le
previsioni
iniziali,
facendo
di
Perla
la
pi
grande
scoperta
di
gas
del
Venezuela
e,
potenzialmente,
una
delle
maggiori
scoperte
di
gas
nel
mondo
negli
ultimi
anni.
12
Fonte: www.eclac.org/publicaciones.
Per
quanto
riguarda
il
settore
del
gas,
il
piano
presenta
tre
progetti
importanti:
Progetto
Delta-Caribe,
Progetto
Mariscal
Sucre
e
Progetto
Rafael
Urdaneta,
con
cui
si
persegue
lo
sviluppo
dellestrazione
del
gas
Offshore
nelle
aree
della
Piattaforma
Deltana,
nelle
acque
localizzate
al
nord
dello
Stato
Sucre
e
nelle
prossimit
delle
Penisola
di
Paria.
Gli
investimenti
richiesti
per
questi
progetti
si
attestano
complessivamente
sui
21,6
miliardi
di
USD,
da
effettuare
fino
al
2016.
Il
Venezuela
dispone,
secondo
dati
aggiornati
a
giugno
2010,
riserve
di
gas
certificate
di
185
mila
miliardi
piedi
cubici,
che
ne
fanno
il
nono
paese
al
mondo
con
le
maggiori
riserve.
La
maggior
parte
delle
riserve
di
gas
del
Venezuela
sono
ubicate
al
Nord
e
a
Nord
Ovest
del
paese,
con
una
estensione
di
oltre
500
mila
Kmq.
Per
dare
un
ulteriore
impulso
al
progetto
Delta
Caribe
Oriental,
sono
stati
firmati
8
accordi
per
la
costruzione
di
tre
linee
di
liquefazione
e
di
trasporto
di
Gas
Naturale
con
imprese
di
Qatar,
Stati
Uniti,
Giappone,
Italia
e
Malesia,
per
un
investimento
totale
stimato
di
19,7
miliardi
di
USD.
Nellambito
del
Progetto
Mariscal
Sucre,
ha
iniziato
le
attivit
preliminari
per
lestrazione
di
gas
off-shore
nel
campo
Dragn.
Per
lo
sviluppo
dellintero
progetto
saranno
necessari
investimenti
di
circa
0,85
miliardi
di
USD
nel
periodo
2008-2016,
di
cui
PDVSA
ha
gi
investito
circa
1,02
miliardi
di
USD.
Il
Progetto
Rafael
Urdaneta,
che
prevede
lo
sfruttamento
di
unarea
di
30.000
Kmq,
composta
da
n.
6
blocchi,
ubicata
nel
Golfo
del
Venezuela
e
a
Nord
Ovest
dello
Stato
Falcn,
ha
un
potenziale
di
26
miliardi
Piedi
Cubici
di
gas
naturale
non
associato
a
petrolio
e
7
miliardi
di
barili
di
idrocarburi
liquidi.
13
Il
Progetto
Infrastruttura,
ha
come
obiettivo
la
costruzione
di
oleodotti
per
garantire
a
tutto
il
territorio
la
fornitura
di
combustibili.
Il
progetto
si
porter
per
il
2011,
la
capacit
di
trasferimento
del
gasdotto
a
circa
520
milioni
di
piedi
cubici
al
giorno.
Linvestimento
totale
per
il
progetto
pari
a
circa
884
milioni
di
USD.
In
questi
ultimi
anni
ci
sono
in
sviluppo
diversi
progetti
di
gasdotti
nella
regione
Latinoamericana,
con
la
finalit
di
generare
un
intercambio
tra
i
paesi
esportatori
ed
quelli
importatori.
Il
pi
importante
quello
denominato
il
"Gasoducto
del
Sur",
che
unirebbe
il
Venezuela
con
il
Brasile
e
l'Argentina.
Questo
permetterebbe
di
rifornire
anche
Uruguay,
Paraguai
e
Cile
e
genererebbe
un
collegamento
energetico
importante
per
lAmerica
Latina.
IL
CARBONE
A
causa
della
massiccia
presenza
di
petrolio
e
gas
naturale,
il
settore
energetico
del
carbone
ha
cominciato
a
svilupparsi
soltanto
negli
anni
90.
Nel
2010
sono
state
stimate
riserve
per
circa
479
milioni
di
tonnellate
(BP
Statistical
review
of
world
Energy,
2011),
che
fanno
del
Venezuela
la
terza
pi
grande
nazione
produttrice
di
carbone
dellAmerica
Latina,
preceduta
solo
da
Colombia
e
Brasile.
Le
pi
importanti
miniere
del
Paese,
per
lo
pi
a
cielo
aperto,
si
trovano
a
Nord
e
nel
bacino
di
Guasare
al
confine
con
la
Colombia,
negli
Stati
di
Anzotegui,
Aragua,
Falcn,
Tchira,
Mrida,
e
Zulia,
dove
nel
2010
sono
state
estratte
4
milioni
di
tonnellate
di
carbone.
17.
PRINCIPALE
MINIERE
NEL
VENEZUELA
fonte:www.mbendi.com
La
qualit
del
carbone
venezuelano
(bassa
concentrazione
di
zolfo,
elevato
potere
calorifico),
nonch
la
vicinanza
al
mare
della
maggior
parte
dei
coalfields,
rende
la
produzione
principalmente
finalizzata
alle
esportazioni
verso
Stati
Uniti,
Italia,
Francia,
Spagna,
Olanda
e
Regno
Unito.
Il
consumo
interno
limitato
allindustria
del
cemento
e
contribuisce
solo
per
l1,1%
alla
produzione
di
energia
elettrica.
14
Lente
pubblico
incaricato
di
gestire
le
risorse
minerarie
in
Venezuela,
formulare
politiche
di
stato
di
settore
ed
attuare
le
linee
guida
dello
sviluppo
economico
nazionale,
il
Ministerio
del
Poder
Popular
para
las
Industrias
Bsicas
y
Minera
(MIBAM),
creato
il
18
gennaio
del
2005.
Invece,
l'azienda
principale
del
carbone
in
Venezuela
Carbozulia,
di
propriet
di
PDVSA.
Carbozulia
opera
in
joint
venture
con
un
certo
numero
di
societ
estere,
come
la
Shell,
Ruhrkohle,
carbone
e
Inter-American.
Shell
Coal,
nello
specifico,
stata
inglobata
dalla
Anglo
American
Coal,
la
quale
ha
acquisito
una
partecipazione
del
24,9%
in
Carbones
del
Guasare
(CDG),
che
possiede
e
gestisce
la
miniera
Paso
Diablo
nello
Stato
di
Zulia,
che
da
solo
costituisce
l80%
di
tutte
le
riserve
del
Paese.
Secondo
il
Plan
Estratgico
Corporativo
2006-2012
gli
obiettivi
futuri
di
Carbozulia
mirano
a:
-
Garantire
l'utilizzazione
razionale
e
sostenibile
delle
Risorse
Minerali.
-
Spingere
alleanze
con
paesi
strategici
per
il
sviluppo
del
mercato
miniero,
cercando
di
attivare
linversione
straniera
in
materia
di
carbone.
-
Diffondere
l'uso
di
tecnologie
che
garantiscono
lo
sviluppo
sostenibile
del
settore
miniero.
-
Attivare
il
piano
di
espansione
dei
negozi
del
carbone,
fino
ad
arrivare
a
24
MM
Tonnellate
anno.
-
Promuovere
nuovi
negozi
orientati
alla
diversificazione
e
industrializzazione
del
carbone,
materia
prima
indispensabili
per
lindustria
siderurgica
e
metallurgica,
stimolando
luso,
lintercambio,
e
consumo
interno
del
carbone
come
fonte
alternativa
di
sviluppo
a
livello
nazionale
e
nei
paesi
Latinoamericani.
-
Valutare,
formulare
e
mettere
in
modo
progetti
a
medio
termine,
orientati
allutilizz
delle
fonte
carbonifere
sotterranei,
in
quantit
maggiore,
che
quelli
sfruttati
a
celo
aperto.
-
Valutare
alternative
di
sfruttamento
del
carbone
per
la
produzione
dellenergia
gassifera.
IDROELETTRICO
In
seguito
alla
politica
messa
in
atto
a
partire
dagli
anni
'60,
attuata
dal
parte
governo
per
minimizzare
la
produzione
di
energia
elettrica
da
combustibili
fossili,
e
per
poter
esportare
quanto
pi
petrolio
possibile,
oggi
il
70%
dell'energia
del
Venezuela
fornita
da
fonte
idroelettrica.
La
produzione
concentrata
sul
fiume
Caron,
in
Regione
di
Guayana,
dove
sono
state
realizzate
quattro
dighe
differenti,
la
pi
grande
delle
quali
la
Diga
di
Guri
con
10.200
MW
di
potenza
installata.
Altre
impianti
15
idroelettrichi
sul
Caron
sono
Caruachi,
Macagua
I,
Macagua
II
e
Macagua
III,
i
quali
contribuiscono
a
fornire
oltre
il
70%
della
produzione
di
energia
idroelettrica
del
Venezuela
con
un
potenziale
stimato
di
energia
di
circa
17
mila
MW.
Importanti
progetti
in
fase
di
esecuzione
sono
rappresentati
dalla
Centrale
idroelettrica
Fabricio
Ojeda
(capacit
di
514
MW
e
investimento
di
161
milioni
di
USD)
e
la
Centrale
Idroelettrica
Manuel
Piar
di
Tocoma
(capacit
totale
di
2.160
MW
ed
investimento
di
circa
3
miliardi
di
US$),
che
entrer
in
funzionamento
nel
2014.
19.
CONSUMI
IDROELETTRICO
(MTEP)
25
20
15
Idroelecrico
10
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
NUCLEARE
In
Venezuela
la
produzione
dellenergia
elettrica
generalmente
soddisfatta
per
il
70%
dal
settore
idroelettrico,
il
cui
sviluppo
si
reso
possibile
grazie
al
fiume
Orinoco
e
al
suo
immenso
bacino
idrografico.
Negli
ultimi
anni,
per,
il
Paese
sta
attraversando
un
gravissimo
periodo
di
siccit
che
ha
dimezzato
la
capacit
di
produzione
dellelettricit
e
che
si
traduce
in
sempre
pi
diffusi
e
prolungati
black-out
sul
territorio
nazionale,
compromettendo
tutte
le
principali
attivit.
Anche
allo
scopo
di
trovare
una
soluzione
a
questo
stato
di
crisi
energetica
il
15
ottobre
2010
stato
siglato
un
piano
di
azione
strategico
con
la
Russia
per
il
periodo
2010-2014
nei
settori
delle
finanze,
dell'edilizia
e
della
cooperazione
tecnico-militare
nonch
di
quello
energetico.
Il
Cremlino
avrebbe
dovuto
costruire
e
gestire
in
un
tempo
stimato
di
10
anni
la
prima
centrale
nucleare
ad
uso
civile
nel
Paese
sudamericano.
Il
programma
nucleare
pacifico,
cos
come
definito,
stato
per
congelato
a
seguito
degli
eventi
di
Fukushima;
lo
stesso
Chavez
ha
dichiarato
che
non
ce
alcun
dubbio
sul
fatto
che
quanto
successo
in
Giappone
modifica
in
modo
sostanziale
i
piani
di
sviluppo
dellenergia
nucleare
nel
mondo.
16
RINNOVABILI
Lenergia
alternativa
rappresenta
per
il
Venezuela
un
grande
ed
ambizioso
progetto
i
cui
sviluppi
sono
ben
lungi
dai
risultati
desiderati.
Dalle
ultime
e
affidabili
statistiche
emerge
che
le
fonti
energetiche
alternative
e
non
contaminanti
in
America
Latina
e
nei
Caraibi,
non
raggiungono
neppure
l1%
dimpiego.
In
questo
contesto,
il
Venezuela,
nazione
petrolifera
per
antonomasia,
non
appare
neppure
nelle
statistiche
regionali.
In
Venezuela
i
due
tipi
alternativi
con
maggiore
possibilit
di
sviluppo
sono
rappresentati
dallenergia
solare
e
dallenergia
eolica.
NellAprile
del
2010
il
Ministero
della
Scienza
e
della
Tecnologia
e
l'Asociacin
Venezolana
de
Energa
Elica
(Aveol)
ha
espresso
la
volont
di
realizzare
un
grande
progetto
di
energia
eolica.
L'obiettivo
di
produrre
10
mila
megawatt
nei
prossimi
quindici
anni,
in
modo
da
soddisfare
il
10%
della
domanda
di
energia
elettrica
prevista
nel
2025.
Sono
gi
stati
avviati
due
progetti
di
valutazione
del
potenziale
rinnovabile
venezuelano:
uno
per
valutare
il
potenziale
eolico
del
Paese,
l'altro
per
identificare
le
zone
costiere
pi
adatte
per
l'installazione
di
impianti
per
lo
sfruttamento
dell'energia
delle
onde.
A
sostegno
della
differenziazione
del
mix
energetico,
ipotesi
di
investimento
sono
state
fatte
anche
nel
settore
dellenergia
solare,
da
utilizzare
in
particolare
come
rifornimento
energetico
per
le
zone
pi
isolate
del
paese.
Un
gruppo
di
ricercatori
sta
lavorando
alla
progettazione
di
nanomateriali
per
la
realizzazione
di
celle
solari
a
basso
costo
che
ne
aiutino
la
diffusione
garantendo
la
conversione
dellenergia
solare
in
energia
elettrica
pulita
andando
a
ridurre
quelle
che
sono
le
conseguenze
dei
periodi
di
siccit.
20.
POTENZIALI
SVILUPPI
DI
FONTI
RINNOVABILI
NEL
MONDO
Nel
2010,
secondo
la
classifica
stilata
dalla
BP
nel
suo
rapporto
annuale,
il
Venezuela
risulta
al
terzo
posto
fra
i
Paesi
del
Sud
America
per
emissioni
di
CO2,
con
173,1
milioni
di
tonnellate,
dopo
Brasile
e
Argentina.
Landamento
fino
al
2010,
in
cui
si
registra
un
decremento,
segue
praticamente
quello
della
produzione
di
petrolio
e
gas,
infatti
si
ha
un
picco
negativo
proprio
in
corrispondenza
della
recessione
del
2002-2003.
17
Gas
Oil
2010
2008
2006
2004
2002
2000
1998
1996
1994
1992
0,00
1990
50,00
Sebbene
non
sia
paragonabile,
in
termini
quantitativi,
a
Cina
e
Usa,
il
Venezuela
considerato
uno
Stato
ad
elevato
rischio
ambientale.
Trova
posto,
infatti,
nella
graduatoria
rilasciata
dalla
Maplecroft
(societ
di
ricerche
inglese)
dei
peggiori
paesi
secondo
lindice
Unsustainable
Energy
Index
(UEI),
che
misura
la
capacit
di
un
paese
di
ottenere
energia
da
sorgenti
a
basso
contenuto
fossile
e
la
capacit
di
investimenti
e
scambi
di
energia
in
visione
di
un
futuro
sostenibile.
In
questa
speciale
classifica
spiccano
molti
fra
gli
attuali
produttori
di
petrolio
come
il
Qatar
(al
n.1),
Bahrain
(al
n.3),
Iraq
(al
n.9),
Emirati
Arabi
Uniti
(al
n.10),
Arabia
Saudita
(al
n.15).
Oltre
lUEI,
la
Maplecroft
ha
messo
in
evidenza
un
altro
parametro
il
Climate
Emissions
from
Land
Use
Change
Index
(CELCI),
che
mostra
quanto
stiano
cambiando
le
biomasse
delle
foreste
a
casa
della
deforestazione,
degli
incendi
e
delluso
della
terra
in
un
dato
paese,
incorporando
una
misura
delle
emissioni
CO2
nette
che
possano
variare
in
relazione
alle
diverse
aree
coperte
da
vegetazione.
Secondo
questo
misuratore
i
paesi
a
maggiore
rischio
sono
il
Per,
il
Brasile
e
il
Venezuela.
22.
Le
politiche
di
sviluppo
sostenibile
del
governo
risalgono
al
1992,
quando
venne
sottoscritto,
e
successivamente
ratificato,
il
trattato
della
Convenzione
quadro
delle
Nazioni
Unite
sui
cambiamenti
climatici
per
controllare
e
ridurre
le
emissioni
dei
gas
serra.
Tale
trattato
ha
posto
limiti
obbligatori
di
emissioni
attraverso
aggiornamenti,
noti
come
protocolli,
di
cui
il
pi
famoso
il
Protocollo
di
Kyoto.
Contestualmente
il
Ministero
dellambiente
e
delle
risorse
rinnovabili,
insieme
al
Ministero
dellenergia,
ha
18
sviluppato
il
cosiddetto
Venezuelan
Case-
Study
to
Address
Climate
Change"
sostenuto
tecnicamente
e
economicamente
dagli
USA
e
dalle
Nazioni
Unite.
Nella
realt
questi
indirizzi
non
hanno
mai
prodotto
risultati
sostanziali,
a
causa
della
tendenza
a
mantenere
un
sistema
economico
ed
energetico
basato
esclusivamente
sullo
sfruttamento
delle
fonti
fossili
e
di
uninsufficiente
coscienza
ecologica
in
gran
parte
della
popolazione.
Allo
stesso
tempo
il
Venezuela,
in
quanto
appartenente
allAmerica
Latina,
ha
le
pi
alte
potenzialit
per
dare
un
contributo
significativo
alla
crisi
ambientale
perch
possiede
i
pi
grandi
boschi
umidi
e
con
riserve
dacqua,
e
la
pi
grande
biodiversit.
Per
questi
motivi
nel
2009
la
World
Bank
ha
stanziato
un
fondo
per
la
realizzazione
di
un
progetto,
denominato
BioCarbon,
per
il
sequestro
o
la
conservazione
del
carbonio
nelle
foreste
e
in
ecosistemi
agricoli,
mirando
quindi
a
ridurre
le
emissioni
in
maniera
economicamente
efficace,
e
promuovendo
parallelamente
la
conservazione
della
biodiversit.
CONCLUSIONI
Dall'analisi
effettuata
e
dai
dati
dell'ultimo
Statistical
Review
of
World
Energy
della
BP,
risultano
evidenti
le
potenzialit
del
Venezuela
in
ciascun
comparto
dell'energia,
basta
pensare
alle
riserve
di
petrolio
che
si
stimano
intorno
ai
211,2
miliardi
di
barili,
alle
quali
si
aggiungono
quelle
di
gas,
195
trilioni
di
metri
cubi,
e
quelle
di
carbone,
circa
479
milioni
di
tonnellate.
Tali
quantit
rendono
il
Venezuela
il
secondo
Paese
al
mondo
con
le
maggiori
riserve
provate
di
idrocarburi
convenzionali.
Eppure,
a
dispetto
delle
innumerevoli
risorse
energetiche
presenti
sul
territorio,
questa
nazione
attraversa
una
delle
pi
grande
crisi
economiche
ed
energetiche
degli
ultimi
anni,
determinata
da
stagioni
climatiche
poco
favorevoli,
nonch
da
eventi
di
natura
sia
politica
che
sociale.
Il
Venezuela
da
pi
di
un
anno
sta
vivendo
in
uno
stato
di
siccit
provocata
da
El
Nio,
che
ha
senz'altro
provocato
un
duro
colpo
al
settore
elettrico,
il
quale
ha
subito
una
notevole
riduzione
dei
volumi
di
acqua
necessari
per
il
funzionamento
degli
impianti
idroelettrici.
Gi
da
mesi
si
registrano
black-out
elettrici,
sempre
pi
frequenti.
Ma
il
fenomeno
considerato
inconcepibile
se
si
considera
che
il
Venezuela
nei
primi
posti
fra
i
paesi
esportatori
di
petrolio.
evidente
che
i
problemi
riguardano
sia
la
distribuzione
dellacqua
che
il
sistema
idroelettrico,
e
lindustria
energetica
non
riesce
a
fornire
unadeguata
risposta.
Per
affrontare
questa
situazione
il
governo
Venezuelano
ha
stabilito
un
piano
di
risparmio
ed
efficientamento
per
garantire
al
Paese
lenergia
di
cui
ha
bisogno:
da
dicembre
del
2009
il
governo
per
far
fronte
alle
crescenti
difficolt
ha
deciso
di
razionare
l'acqua
e
l'elettricit,
inoltre
Caracas
ha
limitato
l'importazione
di
elettrodomestici
e
ha
iniziato
a
distribuire
lampadine
a
basso
consumo
alla
popolazione.
Anche
il
settore
industriale
venezuelano
stato
duramente
colpito
dalla
crisi
energetica,
soprattutto
quello
siderurgico:
la
produzione
di
alluminio
di
Venalum
e
Alcasa
scesa
del
40%
mentre
l'acciaieria
Sidor
ha
dovuto
bloccare
diverse
attivit.
Il
governo
ha
addirittura
ipotizzato
di
chiudere
le
tre
industrie
per
risparmiare
energia,
il
che
causerebbe
gravi
danni
all'economia
del
paese.
Per
risolvere
i
problemi
energetici
del
Venezuela
il
governo
dovrebbe
investire
in
modo
corposo
nelle
infrastrutture
energetiche,
soprattutto
nel
settore
dellenergia
solare
e
dellenergia
eolica.
Lutilizzo
delle
fonti
rinnovabili,
infatti,
si
presenta
oggi
come
una
possibile
soluzione
del
problema
nel
rispetto
della
sostenibilit
ambientale,
ma
concorre
anche
a
soddisfare
altre
esigenze,
come
quella
della
continuit
della
fornitura.
La
generazione
distribuita
di
energia,
la
microgenerazione
e,
in
futuro,
anche
le
microreti,
se
adeguatamente
integrate
allinterno
dei
sistemi
elettrici,
ne
migliorano
laffidabilit
e
permettono
lo
sfruttamento
di
risorse
energetiche
non
convenzionali,
ovvero,
nella
fattispecie,
di
quelle
rinnovabili.
19
BIBLIOGRAFIA
-
BP,
Statistical
Review
of
World
Energy,
June
2011.
-
Brcena,
A.
Reflexiones
sobre
Cambio
Climatico
y
Energa
en
Amrica
Latina
y
el
Caribe,
Parigi,
2008.
-
Cepal,
Preliminary
Overview
of
the
Economies
of
Latin
America
and
the
Caribbean
2008,
Santiago
-
Cile,
2008.
-
Cepal,
Studio
Econmico
de
Amrica
Latina
e
Caribe
2009-2010,
Santiago
-
Cile,
2010.
-
IEA.
Internazional
Energy
Agency.
Pubblicazione.
-
Garca
del
Ro,
L.
Explotacin
de
los
Recursos
Naturales
y
Poltica
Energtica
en
Latinoamrica,
2009.
-
Gruppo
Editoriale
LEspresso
Spa,
Limes
-
Rivista
italiana
di
geopolitica,
1-
2007.
-
Ministero
degli
Affari
Esteri
-
Istituto
Nazionale
per
il
commercio
Estero,
Venezuela-
Rapporti
Paese
Congiunti
,
Uffici
Ice
Estero.
I
sem.
2010.
-
Osservatorio
di
Politica
Internazionale,
Limpatto
della
crisi
finanziaria
internazionale
in
Venezuela.
CESPI,
Centro
Studi
di
Politica
Internazionale,
n.
20
Roma,
2010.
-
OPEP-
Organization
of
the
Petroleum
Exporting
Countries
,
Annual
Statistical
Bulletin,
Vienna
2009.
-
PDVSA-
Petrleos
de
Venezuela,
S.A.
y
sus
Filiales,
Informe
Operacional
y
Financiero,
Caracas,
2008.
-
PDVSA,
Planes
Estrategicos
de
Petroleos
de
Venezuela,
1era
Fase
Plan
Siembra
Petrolera
2005-2030,
Caracas,
2005.
-
Snchez
B,
Baena
C
,
Esqueda
P,
La
Competitividad
de
la
Industria
Petrolera
Venezolana.
ECLAC,
The
Economic
Commission
for
Latin
America,
Santiago
de
Chile,
2008.
-Schall-Emden
J.
Oil
Economies
and
Social
Welfare:
a
case
study
of
Venezuela,
CESPI,
Roma,
2008.
WEBGRAFIA
-BP:http://www.bp.com
-Dipartimento
di
Stato
(2010),
Background
note:
Venezuela,
Governo
degli
Stati
Uniti,
http://www.state.gov/r/pa/ei/bgn/35766.htm.
-
Gobierno
di
Venezuela
en
linea:
www.gobiernoenlinea.ve
-
Hult.
International
Business
School:
http://www.americaeconomia.com/negocios-industrias/venezuela-
reconoce-la-baja-de-su-produccion-petrolera
-
IEA
(International
Energy
Agency):
http://www.iea.org/
-
The
Economic
Commission
for
Latin
America:
http://www.eclac.cl
-
PDVSA:
www.pdvsa.com
20