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LE AVVENTURE
DELL'AUTOBIOGRAFIA
quando la vita un romanzo
Autobiografismo versus Autobiografia
di Andrea Battistini

Autobiografismo la presenza generica del soggetto nella propria opera letteraria. In questo
senso, qualsivoglia genere letterario pu essere pervaso di autobiografismo, perch l'autore pu
parlare di se stesso perfino nei generi pi impersonali e oggettivi.

Autobiografia invece un vero e proprio genere letterario con le sue costanti, le sue
convenzioni, i suoi orizzonti di attesa, la sua genesi storica.

Se si accetta ancora la definizione che ne


diede Lejeune, che come tutte le definizioni
molto generale e quindi in parte
riduttiva, ma serve in ogni caso a precisare
meglio ci di cui si intende parlare,
possiamo prendere come punto di
riferimento la concezione che fa
dell'autobiografia un "racconto
retrospettivo in prosa che una persona
reale fa della propria esistenza, quando
mette l'accento sulla sua vita individuale,
in particolare sulla storia della sua
personalit".
Se adesso ripercorriamo la storia della letteratura italiana, e
non solo italiana, alla luce di questa definizione, non
abbiamo difficolt a constatare che fino alla fine del XVII
secolo le vere e proprie autobiografie sono scarsissime, del
tutto eccezionali: tra le poche, si possono menzionare
le Vite di Cellini, di Cardano e di Teresa d'Avila. Altri testi
sono propriamente opere pervase di autobiografismo, ma
non autobiografie in senso tecnico.

A riprova sono sufficienti alcuni esempi scelti tra i pi noti, tenendo in filigrana la definizione pi
restrittiva e pertinente di Lejeune. Nella Vita nuova di Dante tutto in funzione di Beatrice, non dello
scrittore. Il 'libello' non copre l'intera esistenza dell'autore ma sembra piuttosto una biografia o meglio
una agiografia di Beatrice. Di Dante non si pone l'accento sulla storia della personalit, ma se ne
seleziona solo l'attivit di poeta, senza la considerazione di altri aspetti.

Non diversamente il Secretum di Petrarca un


soliloquio, un insieme di riflessioni senza
costruzione diegetica, senza uno sguardo
coerentemente retrospettivo, dalla nascita al
momento della scrittura.
E ugualmente privi di sviluppi narrativi sono
i Ricordi di Guicciardini, le cui massime gnomiche,
universali, li fanno pi assomigliare alla rapsodicit
dei diari che alla continuit delle autobiografie,
tanto pi che la trasposizione dell'esperienza
personale sul piano dei principi generali riduce o
cancella la presenza della vita individuale
dell'autore.

Dalla fine del XVII secolo, dopo tanto tempo di scarsa e occasionale fortuna, si assiste invece allo
sviluppo generalizzato dell'autobiografia, un genere praticato soprattutto dagli intellettuali, con taglio per
dir cos professionale, nel senso che parla della carriera dei loro studi, della professione, delle
pubblicazioni, delle cariche conseguite.

In altri termini 'nasce', come pratica diffusa,


l'autobiografia, che diventa un genere codificato.
Viene da chiedersi perch ci avviene proprio in
questo periodo, quali fattori determinano o meglio
concorrono a questa diffusione, perch prima invece la
sua frequentazione era tanto sporadica.
D'altro canto la distinzione fatta al principio tra
autobiografismo e autobiografia lascia intendere che
era possibile scrivere di s anche senza la diffusione di
un genere specifico a ci deputato. Esistevano dei
surrogati, costituiti da generi letterari che
privilegiavano la messa a fuoco del soggetto che
scriveva ma senza avere tutte le caratteristiche
dell'autobiografia.

Per esempio, un atto autobiografico al quale facevano ricorso tutti i letterati che, vissuti tra il XVI e il
XVII secolo, venivano associati a una o pi accademie, consisteva nella scelta del nome di affiliato e
dell''impresa'.
Tanto l'autoimposizione di un nom de plume quanto l'adozione di una sorta di stemma araldico che
combinava un motto con un disegno simbolico erano due iniziative che racchiudevano una condotta di
vita, un proposito assunto davanti alla comunit dell'accademia, una specie di secondo battesimo pi
motivato di quello che si riceveva alla nascita perch rispondente a un programma da perseguire.
Non possono per definirsi autobiografie poich l'adozione di un nome e di un''impresa' manca di rct, di
uno sviluppo narrativo: nella sua staticit si tratta piuttosto di un autoritratto.
Tratto dal saggio, Genesi e sviluppo dell'autobiografia moderna,
apparso nel "Supplement" a "The Italianist", n. 17/1997 (ed. J. Lindon)

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