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Lanalisi

luglio 2016

NOI

25
famiglia

vita

Costi assurdi, pochi figli


A chi serve questa Pma?
Gian Luigi
Gigli

ono 12.658 i bambini nati dalla procreazione medicalmente assistita in


Italia e rappresentano il 2,5% dei nati nel 2014.
Lo si apprende dallannuale relazione del ministro della salute sullo stato di attuazione della legge 40/2004, consegnata al parlamento il
30 giugno scorso.
Il numero di coppie trattate, in aumento fino
al 2011, continua a diminuire (70.589 nel
2014), mentre il numero complessivo delle
gravidanze lievemente aumento, malgrado
la diminuzione delle inseminazioni semplici,
grazie a quelle ottenute con tecniche di scongelamento. Continua, infatti, ad aumentare la
quota dei cicli in cui si effettua la crioconservazione di embrioni dal 17,5% nel 2013 al
20,9% nel 2014 mentre diminuisce quella
del congelamento degli ovociti, dal 4,7% nel
2013 al 4,2% nel 2014.
La lettura della relazione suscita perplessit
sul modo in cui lItalia affronta il tema dellinfertilit.
Analizzandola dalla prospettiva del concepito, i cui diritti sono per la Legge 40 da tutelare, si osserva anzitutto che aumenta del 2,3%
il numero di embrioni formati e trasferibili, salito a 112.563 nel 2014. Rispetto a essi sono
soltanto 10.966 i bambini nati con tecniche in
vitro. La differenza dovuta alla perdita embrionaria e o al forte aumento degli embrioni
formati e crioconservati (+29,9%) conseguente allapplicazione della sentenza
151/2009 con cui la Corte Costituzionale ha
eliminato il numero massimo di tre embrioni, da formare e trasferire in un unico impianto. Dai 763 embrioni crioconservati nel
2008, ultimo anno di applicazione della Legge 40 nella forma originale, siamo cos arrivati a 28.757 nel 2014.
Laumento ripropone un dibattito urgente sulla possibilit di adozione per la nascita, evitando una permanenza indefinita nei congelatori.
I centri autorizzati alla PMA nel 2014 sono
362, dei quali oltre il 62 % privati. Allinverso, il 64,4% dei cicli di trattamento stato effettuato in strutture convenzionate col SSN.
Mentre il 39,4% dei centri europei svolge pi
di 500 cicli allanno, in Italia questo livello di
attivit si registra solo nel 12.5% dei centri che
effettuano fecondazione in vitro, il 27% dei
quali, soprattutto privati, non ha trattato pi
di 50 coppie. Si conferma dunque il business
della PMA, con troppi centri privati a bassa
specializzazione e ridotta casistica, in contrasto con ogni logica di razionalizzazione delle risorse, di centralizzazione e di qualificazione dei servizi sanitari.
Per valutare laspetto commerciale, mancano
tuttavia dati sul percorso delle coppie per accedere alle tecniche di fecondazione in vitro.

(Foto Siciliani)

La legge 40 infatti autorizza la procreazione


assistita quando sia stata esclusa la possibilit
di fertilit naturale e comunque secondo criteri di gradualit. In assenza di linee guida
sulliter diagnostico-terapeutico, lecito chiedersi se tali criteri siano rispettati. Il sospetto lecito, se si considera la riduzione del numero di cicli dinseminazione semplice, a vantaggio delle tecniche in vitro. Sarebbe interessante sapere se il ricorso alle tecniche in vitro, pi remunerative, sia maggiore nelle strutture private.
Considerando le sole tecniche in vitro senza
congelamento di embrioni (II e III livello "a
fresco"), la possibilit per la coppia di arrivare al parto del 13,0%.
Un dato non esaltante, inferiore a quello del
15% ottenuto dallIstituto Internazionale
"Paolo VI" del Policlinico "A. Gemelli" di
Roma, lunico centro italiano che persegue il
ripristino della fertilit naturale, senza ricorso a tecniche di fecondazione in vitro.
Continua ad aumentare let delle donne che
accedono alla PMA, arrivata 36,7 anni per le
tecniche a fresco di II e III livello, e soprattutto la percentuale di donne oltre 40 anni,
che del 32,9%, rispetto al 31,0% nel 2013,
e al 20,7% del 2005.
Si tratta di un dato molto elevato rispetto ad

altri Paesi europei: il Registro Europeo (2011)


riporta una percentuale inferiore al 20% di
donne trattate dopo i 40 anni per i paesi confrontabili con lItalia per numero di cicli iniziati. Diminuiscono le pazienti con meno di
34 anni: sono il 27,1% nel 2014, erano il
39,3% nel 2005.
Laccesso alle tecniche di PMA di donne in
et sempre pi avanzata dovuto alla tendenza a ricercare il figlio quando la fertilit
ridotta, ma quando anche lefficacia delle tecniche di PMA limitata.
noto, infatti, che la probabilit di ottenere
una gravidanza in rapporto allet delle donne, riducendosi fino al 5,3% per le tecniche a
fresco di II e III livello nelle ultra 43enni. Allinverso, lesito negativo della gravidanza (aborti, gravidanze ectopiche) aumenta con laumentare dellet (49,5% nelle ultra 43enni),
con un tasso di parti di poco superiore al 2%.
Il dato riguardante il progressivo aumento di
et delle donne che ricorrono alle tecniche di
PMA, da leggere insieme a quello della denatalit, interroga la societ sulle risposte da
dare al gelo dellinverno demografico. Si tratta di risposte culturali sul valore della maternit e sulla prevenzione degli stili di vita sessuale che favoriscono linfertilit. certamente positiva a questo scopo liniziativa del
Piano Nazionale per la Fertilit. Essa tuttavia
non pu compensare il ritardo del nostro Paese nelle politiche familiari, che non affrontano la penalizzazione economica e fiscale delle famiglie con figli e la
difficolt crescente di
mettere su famiglia in et
Sulla procreazione
giovanile, quando la fermedicalmente assistita
tilit al massimo. Dola Relazione ministeriale
veroso dunque interrogarsi sul pregiudizio poevidenzia gravi
che preferisce decontraddizioni: non risolve litico
stinare cifre ingenti alla
linverno demograco
fecondazione in vitro,
e assorbe enormi
piuttosto che a interventi
in favore della natalit. La
risorse economiche
relazione ministeriale
non fornisce dati sui costi della PMA. Tenuto conto che vengono effettuati circa 81.00
cicli di trattamento allanno, crediamo tuttavia di non peccare per eccesso nello stimarli
ad almeno un miliardo di euro allanno.
Considerando le percentuali di successo molto basse, doveroso chiedersi se il SSN stia
davvero garantendo una "terapia" o se stia sostenendo spese molto onerose in un momento di crisi, per assecondare un desiderio di genitorialit ad ogni costo. Infine, per quanto riguarda leterologa, sdoganata solo alla met
del 2014, bisogner attendere il prossimo anno i dati relativi al 2015. Suggeriamo al ministero di integrarli con quelli riguardanti i
costi e il percorso effettuato per risolvere la
sterilit.
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