Sms, email, lettere, preventivi, relazioni, presentazioni... che lista, e potrebbe continuare.
La comunicazione scritta, al contrario di quella orale, ci lascia tempo per riflettere e pensare,
per riscrivere e riformulare, per fare la "brutta" e poi la "bella".
Scrivere non è come parlare, c'è sempre tempo per tornare indietro e rifare e nessuno lo saprà
mai.
Una volta pronunciata una frase, questa assume un tono definitivo: certo volevamo esprimere
un concetto, ma il nostro interlocutore ne ha recepito un altro.
Siamo stressati e sempre di corsa, spesso scriviamo di fretta e non rileggiamo: proviamo a
fare un piccolo sforzo a non andare sempre a tavoletta, fermiamoci a rileggere quello che
abbiamo scritto, facciamo le opportune correzioni del caso (ci sono sempre!) e poi... il testo è
pronto!
Come seguire alcune regole per una buona comunicazione
scritta
Tipologie di scrittura
A livello concettuale possiamo distinguere tre tipologie di scrittura:
1) scrittura tecnica: si utilizza per redigere modulistica, atti amministrativi, ecc.
2) scrittura estetica: si applica nella stesura di brochure, opuscoli, depliant, pagine
pubblicitarie, ecc
3) scrittura giornalistica: si utilizza per elaborare articoli giornalistici, comunicati stampa,
ecc.
1) Scrittura tecnica
La scrittura tecnica ha lo scopo di semplificare la comprensione del proprio obiettivo
comunicativo.
E' dunque caratterizzata da semplicità stilistica, essenzialità e chiarezza di linguaggio. A tal
fine, è possibile individuare alcune semplici regole da seguire, relative alla costruzione del
testo, l'utilizzo dei segni di interpunzione, degli elenchi e degli acronimi.
2) Scrittura estetica
La scrittura estetica solitamente svolge una funzione pubblicitaria, identificando, ad esempio,
brochure, depliant, pagine pubblicitarie, ecc.
Essa tuttavia può trovare applicazione anche nella stesura di moduli amministrativi e tecnici,
allo scopo di ottenere una migliore configurazione estetica del modello e di associare alla
funzione primaria di semplificazione anche una funzione secondaria di ''promozione'' .
3) Scrittura giornalistica
La scrittura giornalistica generalmente fa ricorso a sei differenti stili, oppure ad una
combinazione di uno o più di essi.
• Spettacolo: è un tipo di giornalismo che utilizza la notizia per fare spettacolo. Di
per sé non ha una connotazione positiva, ma neppure negativa. Di certo, è una delle
tipologie che, in un contesto in cui la disinformazione per eccesso è ormai un
fenomeno diffuso, riesce comunque a catturare l'attenzione del pubblico.
• Conflitto: è uno stile di giornalismo che tende a spaccare l'opinione pubblica in
due segmenti contrapposti: destra contro sinistra, bianco contro nero. Anche se questa
rappresentazione non rispecchia quasi mai la realtà (più spesso caratterizzata, infatti,
da differenti tonalità di grigio) questo tipo di giornalismo è in grado comunque di
fidelizzare una parte di pubblico e quindi di ''fare audience'', in un'ottica di risparmio
cognitivo. Insieme al ''giornalismo spettacolo'' rappresenta, infatti, lo stile giornalistico
che più di altri riesce a catturare l'attenzione.
• Scoop: è uno stile che racchiude in sé le medesime peculiarità del ''giornalismo
spettacolo'' con la differenza sostanziale di essere caratterizzato anche da una aura di
segreto, derivante dalla sua funzione di rendere noto il privato di una persona, contro
la volontà dell'interessato.
• Improbabilità: è uno stile che si fonda sulla pubblicazione di notizie improbabili
che, tuttavia, attraverso successive manipolazioni, diventano casi mediatici Questi sei
stili di giornalismo, naturalmente, posso essere applicati, non tanto quando occorre
predisporre un modulo amministrativo, bensì quando si vuole costruire l'immagine
dell'ente.
• I termini sono chiari. Se devo usare per forza termini tecnici, ne spiego subito il
significato, usando anche metafore che si avvicinano alla vita quotidiana. Esempio:
empatia, cioè la capacità di mettersi nei panni dell’altro.
• Usare verbi al presente. Sono più diretti e rendono subito, l’idea dell’azione che
vogliamo far immaginare e magari intraprendere a chi ci legge.
• I periodi sono corti. Usare bene la punteggiatura. Le frasi corte sono più d’effetto.
• Per far colpo, iniziare con una frase provocatoria può aiutare.
• Chiara
• Semplice
• Diretta