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VITA
Benjamin Libet nato a Chicago nel 1916.
Studi fisiologia all'Universit di Chicago, laureandosi nel 1939.
Tra il 1945 e il 1948 fu assistente presso l'Universit di Chicago.
Nel 1956 condusse delle ricerche insieme a John Eccles a Canberra (Australia).
Successivamente fu nominato professore emerito al Medical Center dell'Universit
della California (San Francisco) e presso il Center for Neuroscience della stessa
universit.
PENSIERO
Benjamin Libet, insieme ad alcuni collaboratori, in una serie di esperimenti condotti nei primi
anni '80, si poneva l'obiettivo di trovare delle relazioni quanto pi possibili precise tra l'esperienza
cosciente (vedi coscienza) e l'attivazione di determinate zone cerebrali.
Le indagini sul campo condotte da Libet possono essere generalmente divise in due fasi
principali:
1. Ricerche tese a mettere in rapporto la percezione cosciente di stimoli sensoriali (tattili) con i
relativi correlati neurali. Libet trov che le stimolazioni a livello cutaneo venivano percepite
consapevolmente dal soggetto soltanto dopo circa 150 msec. dopo il loro inizio, mentre non veniva
avvertita alcuna sensazione se lo stimolo durava meno di 150 msec.
In un'altra serie di esperimenti, in cui i soggetti erano stimolati con deboli correnti per mezzo di
elettrodi inseriti direttamente in zone circoscritte della corteccia note per il loro coinvolgimento
nella sensazione cutanea (1), Libet rilev invece un intervallo di tempo di circa 0,5 sec. tra la
sollecitazione e la relativa esperienza avvertita a livello cosciente. Anche in questo caso, se la
sollecitazione aveva una durata inferiore, non veniva percepita coscientemente dal soggetto.
2. Ricerche che miravano a individuare la relazione tra l'intenzione cosciente - la volont del
soggetto - di compiere determinati movimenti e l'attivazione di specifici gruppi neuronali, segnalata
da potenziali elettrici misurati con elettrodi collocati sul cranio. Come indicatore. Libet utilizz il
cosiddetto potenziale di preparazione, scoperto da Kornhuber e Deecke nel 1965 (2)
bens nella possibilit di decidere nel momento del manifestarsi dell'intenzione cosciente (300-350 msec.
dopo l'inizio del potenziale di preparazione, ma 150-200 msec. prima dell'effettivo inizio dell'azione), se dar
corso all'azione o se inibirla. Il ruolo della volont - del libero arbitrio - si svolgerebbe, nell'ottica libettiana,
soltanto nel senso del controllo, dell'inibizione, nei confronti di azioni che vengono predisposte, in maniera
del tutto inconscia, a livello neuronale.
Gli esperimenti di Libet, al di l delle conclusioni di questi raggiunte - conclusioni del resto non condivise
da molti autori - hanno comunque una notevole componente innovativa. Essi, infatti, pongono la base per
un'indagine sulla coscienza che cerchi di conciliare l'esigenza del rigore scientifico, quindi dell'oggettivit,
con quella di dare il giusto rilievo a una delle principali caratteristiche della coscienza: la sua
dimensione soggettiva. Questo spiega la cura posta da Libet nell'affiancare sempre il monitoraggio
strumentale delle attivit a livello neuronale con i resoconti introspettivi riportati dai soggetti in esame.
Concludendo, vale la pena di osservare che Libet stato il primo ad operare una distinzione, di fatto,
tra coscienza passiva, riferita alla rilevazione consapevole delle diverse sollecitazioni agenti a un
determinato istante sull'organismo, e coscienza attiva, che pu essere fatta coincidere con la volont.
Libet non ha mai utilizzato i termini "passivo" e "attivo" parlando della coscienza, ma approntando due
serie di esperimenti per studiare separatamente questi due aspetti, mostra implicitamente di aver colto la
fondamentale diversit tra questi due aspetti della coscienza.
------------NOTE
(1) Libet, utilizz per questi esperimenti, dei soggetti neurologici, ossia pazienti che dovevano essere sottoposti ad operazioni al
cervello.
(2) H. H. Kornhuber, L. Deecke, Hirnpotentialnderungen bei Willkrbewegungen und passiven Bewegungen des
Menschen: Bereitschaftspotential und reafferente Potentiale, in "Pflgers Archiv fr Gesamte Physiologie", 1965, 284,
pp.1-17
Brani antologici
OPERE
--"The Experimental Evidence for SubjectiveReferral of a Sensory Experience Backwards in Time:
Reply to P. S. Churchland", in Philosophy of Science, 48 (1981), pagg. 182-197
-- "Neural Time Factors in Conscious and Inconscious Mental Events", in S. R. Hameroff - A.
Kaszniak - A. Scott (a cura di), Towards a Science of Consciousness, MIT Press, Cambridge, 1996
-- "Do We Have Free Will?", in B. Libet - A. Freeman - K. Sutherland, The Volitional Brain: Towards a
Neuroscience of Free Will, Imprint Academic Thoverton, 1999
-- Mind time. Il fattore temporale nella coscienza, Raffaello Cortina, Milano, 2007
In questa opera B. Libet ripropone il grande problema del libero arbitrio, che fa parte del pi generale problema del rapporto mentecorpo. La trattazione di Libet ha come punto di partenza le ricerche neurofisiologiche condotte negli anni '80. Esse evidenzierebbero
la presenza di segnali circa mezzo secondo prima che il soggetto diventi consapevole di volere qualcosa. Questo ritardo
costringerebbe - secondo l'autore - a una seria revisione del nostro concetto di libero arbitrio.
Benjamin Libet - A. Freeman - K. Sutherland (a cura di), The Volitional Brain. Towards a
Neuroscience of Free Will, Imprint Academia, Thoverton, 1999
Raccolta di saggi di neurologia, psicologia e filosofia che affrontano da varie angolature il problema della libdert umana. Di notevole
interesse il saggio finale di Thomas Clark che prende in esame criticamente le diverse posizioni espresse negli scritti precedenti.
BIBLIOGRAFIA ITALIANA
Francesca Cavallaro, Azione, Volont e Consapevolezza. Elementi per una critica epistemologica
degli esperimenti di Benjamin Libet - Versione.pdf
Questo lavoro su Libet costituisce la tesi con cui l'autrice, ora membro del Dipartimento di Filosofia e Scienze Sociali dell'Universit di
Siena, si laureata presso la stessa Universit, nell'anno accademico 2001-2002.