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ALDO ROSSI

(Milano 1931-1997)
architetto
opere oggetto di analisi
Teatro del Mondo. Venezia 1979.
codici di analisi
luce / rapporto tra il TdM, i monumenti, gli elementi naturali
acqua / relazione tra la singolare costruzione, le imbarcazioni, le costruzioni mercantili
bordo / possibile interazione del TdM con tutto il bordo lagunare
vuoto / sistema di relazioni tra elementi primari del bacino di S. Marco
materiali / Venezia di Palladio vs Venezia di Carpaccio
Il teatro del Mondo nelle parole del suo autore una singolare costruzione con un
carattere di necessit, realizzata a Venezia in occasione della Biennale del 1979.
Se da un lato si presenta come un piccolo teatro veneziano costituito da due parti
corrispondenti alla platea ed alla balconata, contenute in una composizione elementare di
volumi giustapposti, dallaltro questa costruzione galleggiante, nomade ed effimera,
materializza linquietudine vissuta in quegli anni e tuttora attuale del come intervenire nei
centri storici e pi specificamente del come introdurre architettura contemporanea nel
tessuto della citt consolidata, in questo caso Venezia.
Secondo Rossi la risposta a questa domanda non pu che risiedere nella storia, da essa
trae la sostanza e limmagine della sua architettura, dalla storia nascono le corrispondenze
tra la citt e loggetto architettonico che con essa si misura.
Leffimero, di cui il teatro del Mondo espressione, una ricerca di messaggi alternativi,
una singolare trasformazione delloggetto e del luogo nel loro confronto. Secondo M.Tafuri,
si viene cos a scoprire che lo stupito spaesamento delloggetto di Rossi, pur non avendo
questa volta da reagire contro la cattiva periferia metropolitana, ancora carico di
messaggi alternativi nei confronti del luogo cui esso destinato. E ancora che, nella
realt di Venezia, ...la sua evidenza (del teatro) strappa impietosamente maschere che il
tempo ha incollato ai volti.
Il teatro rossiano, non solo prova che possibile introdurre elementi nuovi nella citt
vecchia senza comprometterne la continuit, ma indica un nuovo modo di vivere e
costruire a Venezia.
Progetto per Cannaregio Ovest. Venezia 1980.
codici di analisi
acqua / collegamento marittimo quale principale rete di trasporto
bordo / la chiusura della citt a nord, lintervento sul canal Grande
vuoto / la calle, il campo, la corte ovvero il progetto del non costruito
materiali / rapporti con la Venezia interna e con la Venezia dei grandi fatti urbani
Il progetto del gruppo di A. Rossi per Cannaregio ovest propone una profonda revisione
del sistema degli accessi alla citt di Venezia.
Il cambiamento strutturale sta nelleliminazione dellaccesso automobilistico privato alla
citt. Il ponte stradale ora riservato solo ai mezzi pubblici, con percorrenza circolare,
mentre quelli privati si fermano a Mestre.

Il collegamento marittimo riattivato e potenziato e la rinnovata area dellex macello,


trasformata nel nuovo grande porto di Venezia, passa ad accogliere il flusso regolare e
continuo dei vaporetti.
Nella proposta di Rossi il ponte ferroviario rimane, ma la stazione arretrata. Questa
operazione crea lopportunit di intervenire sul fronte del canal Grande e di effettuare una
profonda ristrutturazione di piazzale Roma.
Bench il tema centrale di questa riflessione sia laccesso alla citt, il progetto di Rossi
sviluppa alcune architetture che tentano nuovi grandi interventi urbani: il grande albergo
del turismo di passaggio, pensato come un grande muro che chiude la citt a nord, la
ricostruzione del fondaco dei Turchi, portata allestremo della copia in stile, gli edifici nella
piazza della ex stazione e lalbergo sul canal Grande. Questi manufatti, pi che risposte
definitive, si propongono di fornire immagini e una direzione per un intervento globale su
Venezia.
Progetto per la ristrutturazione del Campo di Marte alla Giudecca. Venezia 1985.
codici di analisi
luce / rapporto luce-materiali-densit del costruito
acqua / bordo / relazione tra questi, il complesso delle Zitelle e larea IACP
vuoto / il grande taglio degli orti, il campo, il campiello, la calle ovvero lasse centrale
degli spazi pubblici
materiali / uso dei materiali della tradizione in rapporto alla scala degli edifici
Il progetto per la ristrutturazione del campo di Marte alla Giudecca si inserisce nellambito
del concorso internazionale ad inviti promosso nel 1985 dallIstituto Autonomo Case
Popolari (IACP) e dal comune di Venezia. Loperazione mira ad una profonda
ristrutturazione urbanistica di unarea per la quale si prevede la demolizione di un
consistente numero di edifici e la successiva costruzione di un complesso ordinato.
Per garantire lesito dellintervento, nel contesto sensibile dellisola della Giudecca,
vengono invitati dieci tra i pi affermati architetti italiani e stranieri, tra questi spiccano i
nomi di Carlo Aymonino e Aldo Rossi, tra gli italiani, lvaro Siza e Rafael Moneo, tra gli
stranieri.
Il concorso vinto da A. Siza che riceve lincarico per il progetto urbanistico e per un
blocco di edifici, la progettazione delle restanti unit abitative viene affidata a R. Moneo, C.
Aymonino e A. Rossi.
Il progetto di concorso di Aldo Rossi per la ristrutturazione del campo di Marte parte dal
taglio del tessuto urbano della Giudecca, formato dal complesso delle Zitelle e degli orti
retrostanti, di cui costituisce una progressione verso ovest allinterno dellisola.
La soluzione si configura come una successione di spazi, o fatti urbani, lungo un asse
centrale orientato est-ovest, che promuove il collegamento con lorto-giardino delle Zitelle
e sul quale si innestano perpendicolarmente i diversi tipi edilizi.
Il primo spazio, che prospetta sugli orti e con questi collegato attraverso una breccia nel
recinto, un campo conformato da edifici a quattro piani, allinterno del quale una tipologia
di scala inferiore a due piani, destinata ad anziani e studenti, delimita un campiello.
In successione, il secondo spazio un campo di forma allungata con carattere di centralit
urbana, costituito da edifici di tre piani tra cui emerge il mercato, la cui costruzione
ipotizzata sul sedime dellattuale edificio di poco valore sullasse di calle Michelangelo.
Il terzo momento costituito da una calle sulla quale convergono a pettine una sequenza
di edifici di due piani e che termina con un edificio a quattro piani, il quale stabilisce ad
ovest la fine di questo luogo urbano.

Tutto il progetto di Rossi mosso dallintenzione di trasformare il complesso delle case


IACP in una citt nella citt dotata di complessit, variazione spaziale e tipologica, divisa
in sfera pubblica e privata, in elementi primari e area-residenza e con una concezione
opposta al quartiere dormitorio.
Bibliografia
Alberto Ferlenga, Aldo Rossi. Opera completa, Electa, Milano.
Manfredo Tafuri, Storia dellarchitettura italiana 1944-1985, Einaudi, Torino, 2004.
Francesco Dal Co, 10 immagini per Venezia, Officina Edizioni, Roma, 1980.
Aldo Rossi, Larchitettura della citt, CittStudiEdizioni, Torino, 1995.
Aldo Rossi, Scritti scelti sullarchitettura e la citt: 1956-1972, CLUP, Milano, 1975.

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