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Porta Santi Quaranta una delle tre porte delle mura cinquecentesche di Treviso.

L'architettura si trova alla fine di Borgo Cavour e garantiva quindi gli accessi da ovest. Trae il nome
dalla vicina chiesa dedicata ai Quaranta Martiri di Sebaste.
Sulla parete interna meridionale murato un bassorilievo quattrocentesco che raffigura il patrono
San Liberale armato con lo scudo e il vessillo della citt; potrebbe provenire da una porta della cinta
medievale, forse omonima all'attuale. Il Leone Mrciano posto sul lato esterno, invece, non
l'originale, ma un lavoro del 1909 di Annibale De Lotto. Sopra l'arco centrale, la scritta indicante
il nome della porta: in latino per chi esce da Treviso ("Porta Sanctorum Quadraginta") e in veneto
per chi vi entra ("Porta de Sancti Quaranta").
Nel 2006, su iniziativa del vicesindaco Giancarlo Gentilini, di fronte alla costruzione stato
collocato un piccolo cannone del XVI secolo.
San Nicol a partire dal 1221 i frati domenicani si erano stabiliti a Treviso, su invito diretto del
Comune, che aveva anche stabilito un contributo pubblico di 500 lire per la costruzione della chiesa
e del convento.
I domenicani acquisirono il terreno nella zona sud-occidentale della citt, all'interno della cerchia
muraria appena eretta, dove pare esistesse gi una cappella dedicata a san Nicola.
Proprio in tali anni nel convento annesso inizi la propria formazione religiosa Nicol Bocassino, il
futuro papa Benedetto XI. Questi divenne prima Provinciale dei domenicani della Provincia
Lombarda e successivamente, nel1296, Maestro generale dell'Ordine. Divenuto in seguito anche
cardinale e nunzio in Ungheria, proprio di ritorno dalla sua missione e di passaggio a Treviso, lasci
in dono ai suoi confratelli ben 25.000 fiorini per l'ampliamento del complesso monastico.
Lo stile della costruzione gotico: le forme sono infatti semplici e massicce, ma al contempo
eleganti e proiettate verso l'alto.
Le colonne, che reggono il semplice soffitto ligneo, riportano affreschi di Tommaso da Modena
colonna a sinistra, che raffigurano San Girolamo, Santa Agnese e San Romualdo. Altri affreschi
della chiesa sono attribuiti alla sua scuola, anche se non direttamente al maestro. Sono presenti 12
colonne come il numero degli Apostoli, tra cui le prime 2 sono in pietra.
Loggia dei cavalieri La costruzione in laterizio, e intonacato, ad un unico vano a pianta
trapezoidale dai lati quasi uguali, sorge sopra uno zoccolo con gradone in pietra viva.
La parete a nord-ovest liscia e compatta; su ciascuna delle altre tre si aprono cinque grandi archi a
tutto sesto, sorgenti da colonne poggianti su basso parapetto interrotto, in corrispondenza degli archi
centrali e di due laterali, per permettere l'accesso alla loggia. Le colonne in pietra viva, di un sol
pezzo, hanno sezione quadrangolare, capitello a piramide tronca rovesciata liscio a collarino. Gli
archi agli angoli si saldano a solide spalle in muratura.
Nel centro (non corrispondente per con il centro statico del tetto) una importante colonna in pietra
d'Istria su triplice dado in pietra e mattoni con capitello a piramide tronca ad angoli smussati.
La copertura in coppi sorretta da una complessa struttura di travi lignee. Il coperto sporge dai tre
lati aperti sorretto da modiglioni in legno a profilo seghettato.

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