Sei sulla pagina 1di 5

h

(tp/:wwwfa
.reconsue
lnzat)i.

Home (/index.php) / Cosa Faccio (/index.php/cosa-faccio)


/ Informatica nel Sociale (/index.php/cosa-faccio/informatica-nel-sociale)
/ Le 4 fasi del PAI il Progetto Assistenziale Individualizzato...

Le 4 fasi del PAI il Progetto Assistenziale


Individualizzato...

PAI PEI PRI PAP PI


In alcune regioni si chiama Piano Assistenziale Individuale, in altre Progetto Assistenziale Personalizzato, in altre
Progetto Riabilitativo Individuale, in altre ancora Progetto Educativo Individuale e cos via.
Se ti occupi di assistenza agli anziani, di assistenza ai disabili o sei un coordinatore coinvolto in una realt di questo
tipo Residenza per Anziani, Residenza per Disabili, Centro Diurno, ecc saprai di che parlo.
Le normative regionali si occupano di dirimere le modalit di gestione di un PAI e si rivolgono alle strutture che
erogano servizi alla persona. L interpretazione dierente da regione a regione e la modalit con cui un Piano
assistenziale debba essere gestito possono essere molto dierenti tra loro.

QUINDI QUAL IL MODO CORRETTO DI GESTIRE UN PAI?

Se si cerca sul web nemmeno sulla nota Wikipedia c una denizione uciale.Per prima cosa una organizzazione che
si pregge lo scopo di gestire un progetto assistenziale segue le linee guida della normativa a cui fa capo e poi porta
avanti la gestione della documentazione inerente il progetto. Ovunque si osservi un Progetto per possibile
identicare delle caratteristiche ricorrenti che dovrebbero essere sempre prese in considerazione.

Si suddividono in tre Macro Fasi piuttosto chiare:

1. ANAMNESI

/ ACCETTAZIONE E DATI DI PRE-INGRESSO

2. VALUTAZIONE

A BREVE TERMINE (PROGRAMMAZIONE)

3. VALUTAZIONE

A LUNGO TERMINE (PROGETTAZIONE)

4. VERIFICA

E REVISIONE

Vediamole nel dettaglio:

DATI DI ANAMNESI / ACCETTAZIONE CHE COSTITUISCONO LA SINTESI DI


INGRESSO
Raccolta dati Pre-Ingresso (Anamnesi) intervistando i familiari e valutando lassistito in base alle singole discipline (Area
Medica, Area Infermieristica, Area Assistenziale, Area Sociale, Area Educativa, Area Fisioterapica, Area Logopedica, Area
Psicologica, ecc).

Esame Obiettivo (principalmente Medico/Infermieristico senza per trascurare tutti gli aspetti legati al sociale
soprattutto in ambito Riabilitativo o Educativo).

VALUTAZIONE A BREVE TERMINE (PROGRAMMAZIONE)


Valutazione Multidimensionale che avviene attraverso la somministrazione di apposite scale oggettive validate a livello
nazionale o internazionale come ADL, BARTHEL, BRADEN, CONLEY, TINETTI, MMSE, NPI, CIRS, FIM, ecc.
In base a questi dati raccolti lEquipe Multidimensionale e Multidisciplinare in grado di denire un piano di massima
con cui iniziare la presa in carico dellassistito e denire le corrette modalit di assistenza sotto ogni prolo sia
sanitario ma soprattutto psicologico e sociale.
Qui iniziano le Attivit Pianicate e lassistito viene introdotto nella routine del servizio con una nutrita schiera di gure
professionali che se ne prendono cura attraverso buone prassi e procedure documentate.

VALUTAZIONE A LUNGO TERMINE (PROGETTAZIONE)


Dopo un periodo variabile a seconda della tipologia di assistenza erogata (residenziale, semi-residenziale, riabilitativa)
lequipe si riunisce e pu stilare quello che viene chiamato Progetto Individualizzato ponendo enfasi su alcune
caratteristiche bene precise:
1. Individuazione dei Bisogni o Problemi dellassistito attraverso uno screening di tutte le aree di disciplinari
coinvolte.
2. Individuazione di Obiettivi chiari e misurabili dipendenti dai Bisogni e dai Problemi individuati
3. Decisioni di Azioni o Interventi da mettere in atto nalizzati al raggiungimento degli obiettivi.
4. Messa in campo di documentazione di monitoraggio delle attivit pianicate, scelta di indicatori di

raggiungimento degli obiettivi (possono essere le scale di Valutazione Multidimensionale o altro). Ogni obiettivo
deve avere un indicatore misurabile di riferimento.
5. Decisione delle risorse da attivare per mettere in campo gli interventi e le azioni.
6. Dichiarazione esplicita dei tempi attesi per il raggiungimento degli obiettivi.
7. Ogni progetto deve essere poi condiviso con tutto lo sta coinvolto. In genere si nomina un Tutor interno in
modo che il tutor possa essere il punto di collegamento tra lequipe e lassistito.
8. Il progetto deve essere condiviso e discusso con il familiare di riferimento, rappresentate giuridico o lassistito
stesso se capace di intendere e volere.

VERIFICA E REVISIONE
Il Progetto una volta avviato deve essere revisionato e vericato in modo routinario e denito a seconda della
complessit assistenziale. In ambienti riabilitativi la verica pu essere fatta ogni settimana in ambienti residenziali per
anziani o disabili la verica pu essere fatta anche dopo tre mesi o sei mesi. Lo scopo della verica riunire
nuovamente l'equipe e misurare i risultati raggiunti o meno per modicare e variare le attivit e azioni pianicate.
Il tuo PAI segue queste linee guida?

Tweet

Like

65

A PROPOSITO DI ME...
Mi chiamo Luca Antognoni e sono nato a Pisa il 31/05/1979.
Ho studiato informatica presso la Facolt degli Studi di Pisa e ho cominciato a lavorare nel settore come
consulente nellazienda Softwareuno INS S.r.l. dal 2008, dove sono attualmente impiegato come responsabile
dell'Area Socio-Sanitaria - Progetti & Servizi.

EMEME

(http://www.ememe.it)

BE SOCIAL!
Mi trovi anche su Ememe (http://www.ememe.it), il primo social-network dedicato ai professionisti del
settore socio sanitario
Codice Amico44F68

Features (/index.php/2011-05-02-12-32-40)
Typography (/index.php/component/content/?id=4&Itemid=104)
News (/index.php/component/content/7-blog?layout=blog&Itemid=107)
Copyright 2007 - 2014 Joomlaplates.com | Professional and Exclusive Joomla Templates

Potrebbero piacerti anche