1. I modelli processuali
La storia del processo penale lalternarsi di due modelli, quello accusatorio e quello
inquisitorio. Le caratteristiche del sistema accusatorio sono: libert di accusa
delloffeso dal reato e dei suoi congiunti senza cui il g non pu intervenire; esclusione
della libert del g nella raccolta delle prove, che invece spetta alla parte accusatrice e
allimputato; pubblicit del processo secondo i principi di oralit, immediatezza e
concentrazione; parit delle parti, mentre il g moderatore; libert dellaccusato fino
alla sentenza irrevocabile. Nel tempo, al g, stato affiancato un ufficio pubblico di
accusa, per evitare due problemi: il moltiplicarsi degli accusatori e la mancanza di
questi. Il passaggio alla pubblica accusa genera uno squilibrio a favore degli interessi
statali e a detrimento di quelli individuali. cosi che si passa al sistema inquisitorio, le
cui caratteristiche sono: il g instaura di propria iniziativa il processo, il g raccoglie le
prove, segretezza del processo, disparit di poteri tra g accusatore e imputato,
previsione della carcerazione preventiva dellimputato.
Oggi esistono quelli che vengono definiti sistemi misti, e tale locuzione pu avere una
pluralit di accezioni:
- Ordinamenti che temperano la loro struttura (acc o inq) prevedendo disposizioni
derogatorie derivanti dal modello opposto a quello che li caratterizza;
- Sistemi che contemplano una fase investigativa ispirata ai principi inquisitori,
cui segue lo stadio dibattimentale tipico del sistema accusatorio;
- Ordinamenti al cui interno si colloca una molteplicit di procedimenti, a loro
volta ispirati ai due schemi fondamentali.
Nonostante tutte queste soluzioni, ci sono dei principi che stanno alla base di qualsiasi
sistema processuale: imparzialit del g, rispetto per limputato, pubblicit delle
udienze, inviolabilit della difesa. N la cedu n la pidu indicano una preferenza per il
sistema acc o inq. Ci che viene affermato in questi documenti che tutta la disciplina
processuale deve uniformarsi al principio del giusto processo (diritto ad equa
epubblica udienza, presunzione di innocenza, no arresto o esilio arbitrario, contenuti
nella dichiarazione universale dei diritti delluomo e in altri atti internazionali in cui
sono elencate anche le regole riferite al divieto di tortura, di trattamenti disumani).
Anche la Costituzione non precisa la propria preferenza. Di certo le regole in essa
indicate sono conformi al principio del giusto processo (libert personale, privatezza,
precostituzione e naturalit del g, difesa e azione, motivazione dei provvedimenti). E
il codice penale? Deve attuare i caratteri del sistema accusatorio.
2. Processo e verit
Per decidere sulla domanda di chi agisce in giudizio occorre accertare la verit delle
sue enunciazioni fattuali. Lindagatore ha rapporti diretti non con fatti, perch la
condotta individuale ed irripetibile, ma con enunciati fattuali. sbagliato quindi dire
che a prova verta su un fatto: non si pu provare un fatto a posteriori. sbagliato
anche parlare di verit dei fatti o di prova dellaffermazione di un fatto: non esistono
fatti veri i falsi ma solo fatti che sono o che non sono. Solo lenunciazione del fatto pu
essere vera o falsa. La prova ci che viene utilizzato durante il procedimento
giudiziario per verificare u enunciato fattuale. Poich quindi ci su cui verte ciascuna
prova la verit o no di una affermazione, proprio questa che costituisce il vero e
proprio oggetto di prova. Attraverso il processo si persegue non un accertamento
passivo ma una ricostruzione fattuale il pi possibile approssimata alla realt, in modo
tale da giungere ad una decisione giusta. Laccertamento della verit non il fine
ultimo del processo, ma il presupposto per poter adeguatamente decidere quale legge
applicare al caso concreto.
3. I principi fondamentali
Individuato il principio di uguaglianza di tutti di fronte alla legge, e affermato il diritto
alla giurisdizione come diritto sia di accesso al giudice, sia ad un processo equo,
lequit vuole che ogni processo si concluda nel minor tempo possibile (entro un
termine ragionevole cio entro un lasso temporale che non pregiudica gli interessi e i
soggetti in gioco). Lart. 11 cost. dice che la legge assicura la ragionevole durata del
processo, la quale dipende da: complessit e gravit del caso, comportamento delle
parti e del giudice. Chi decide deve essere indipendente ed imparziale. Limparzialit
si riferisce alla funzione svolta, per la quale sono necessarie lassenza di legami con le
parti, lindifferenza rispetto agli interessi in conflitto, mancanza di pregiudizi.
Limparzialit ha un secondo profilo, quello della terziet: equidistanza tra le parti,
estraneit dallaccusa e della difesa. Limparzialit deve essere oggettiva (inerente
alle condizioni esteriori) e soggettiva (riferita al foro interiore del magistrato).
Limparzialit deve essere tutelata attraverso la salvaguardia dellindipendenza del g,
la quale pu essere:
- Organica esterna, quando attiene allautonomia dellorganizzazione giudiziaria
nel suo complesso;
- Organica interna, quando si riferisce allautonomia del singolo g
nellorganizzazione giudiziaria;
- Funzionale, quando il giudice trae unicamente dallordinamento giuridico le
regole per endere il giudizio che gli compete.
Legato al profilo della terziet c quello della neutralit metodologica nella
ricostruzione del fatto: il g esente da ogni condizionamento pregiudiziale che pu
derivare dallaver conosciuto limpostazione delle parti o dallavere assunto unipotesi
nella ricostruzione del fatto.
Lart. 25 cost. dice che nessuno pu essere distolto dal g naturale precostituito per
legge. Il criterio della precostituzione non riguarda solo lufficio giudiziario in s, ma
anche il g persona fisica ed essa da una parte pone una riserva assoluta di legge in
materia di competenza giurisdizionale, e dallaltra sancisce il diritto per il cittadino alla
certezza del g che dovr giudicarlo. Ma il concetto di precostituzione diverso da
quello di naturalit? Esse sono due nozioni distinte che in realt si trovano in una
relazione logica di congiunzione. Naturalit la predisposizione del g a comprendere
tutti i valori socio-culturali coinvolti nel processo (il g deve comprendere il significato
della condotta che dovr giudicare).
Gli articolo 6 cedu e 14 pidu si occupano poi di pubblicit processuale. La giustizia
amministrata nel nome del popolo e proprio per questo motivo, deve essere garantita
la conoscibilit di come ci avvenga (controllo democratico). Deroghe alla pubblicit
sono ammesse a protezione di beni costituzionali considerati prevalenti (interessi dei
minori o tutela della vita privata delle parti del processo). Lart. 11 dice che tutti i
provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati e contro i provvedimenti sulla
libert personale sempre ammesso ricorso in cassazione per violazione di legge. La
motivazione uno stimolo alla responsabilit del g: lo incentiva alluso corretto dei
suoi poteri ed essa ha due funzioni, endoprocessuale, perch funzionale alla verifica
della pronuncia attraverso la sua impugnazione ed extraprocessuale perch rende
pubblici i motivi su cui si basa lesercizio della funzione giurisdizionale.
entro 5 anni per i delitti e due per le contravvenzioni, limputato non commette
reato della stessa indole.
- Se il pm in disaccordo con la richiesta dellimputato o se il g rigetta la
domanda, limputato pu rinnovarla pria della dichiarazione di apertura del
dibattimento di primo grado.
- Giudizio direttissimo: si riduce la durata dellattivit investigativa, eliminando
ludienza preliminare. Es: un soggetto arrestato in flagranza di reato viene
presentato direttamente al giudice del dibattimento, entro 48 ore dallarresto
per la sua convalida e il giudizio. Limputato pu comunque chiedere 10 giorni
per preparare la difesa.
- Giudizio immediato: difetta la fase delludienza preliminare, ma la sua
instaurazione dipende da una richiesta o dellimputato o del pm. La seconda
sottoposta ad una valutazione del gip e ha i seguenti presupposti: evidenza
della prova, avvenuto interrogatorio dellimputato o omessa comparizione
dellimputato invitato a presentarsi, presentazione della richiesta entro 90 giorni
dalliscrizione della notizia nel registro. Il gip, se non rigetta emette decreto che
dispone il giudizio, con avviso che limputato pu chiedere pattegg o g
abbreviato.
- Procedimento per decreto: elimina sia ludienza preliminare che il dibattimento.
Entro sei mesi dalliscrizione nel registro delle notizie di reato il pm, se ritiene
che si debba irrogare una sanzione pecuniaria chiede al gip di emettere un
decreto penale di condanna, indicando la misura della sanzione, la quale pu
essere diminuita fino alla met. Altri incentivi sono: la sospensione condizionale
della pena, linapplicabilit di pene accessorie, no spese del procedimento.
Entro 15 giorni dalla notificazione del decreto imputato e persona offesa
possono proporre opposizione chiedendo pattegg o g immediato.
8. Procedimenti davanti ai giudici monocratici
Tutti i delitti puniti con la pena della reclusione non superiore a 10 anni e tutte le
contravvenzioni sono attribuiti alla cognizione del tribunale in composizione
monocratica. Per lincidente probatorio e la durata e la chiusura delle indagini
preliminari valgono le regole del tribunale collegiale. Sono dettate invece regole
particolari per il dibattimento o nel caso in cui si debba procedere per delitti puniti con
la reclusione superiore a 4 anni o comunque pena detentiva. In questi casi si evita
ludienza preliminare, perch il pm pu procedere a citazione diretta in giudizio, a
seguito della quale si svolge unudienza di comparizione avente la funzione di
consentire alle parti di scegliere un epilogo non dibattimentale del processo
Giudice di pace per i reati minori legati alla microconflittualit della convivenza
sociale o di ridotto allarme sociale si fa ricorso al giudice di pace, davanti al quale per
non possono aver luogo patteggiam, procedimento per decreto; sono inapplicabili le
norme sulludienza preliminare. Non contemplata la figura del gip, e allora il controllo
giurisdizionale affidato ad un g di pace diverso da quello competente per il
successivo giudizio (quello del luogo in cui ha sede i tribunale del circondario in cui
compreso il giudice territorialmente competente). Al termine delle indagini, il pm
provvede alla citazione a giudizio o alla richiesta di archiviazione; il g pu o
pronunciare decreto di archiviazione, o indicare al pm le ulteriori indagini da eseguire.
Per i reati perseguibili a querela possibile ricorso della persona offesa e il g emette
decreto di convocazione delle parti. In sede di udienza di comparizione il g funge da
mediatore.
9. Le impugnazioni