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Satana - Lucifero

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ADELE CIPOLLA
SATANA - LUCIFERO

1. Le Scritture e gli interpreti


Il personaggio medievale di Satana-Lucifero1, invenzione plurisecolare di unidentit narrativa nata dalla teologia ma teologicamente
impossibile, si sviluppa tra le speculazioni dei commentaria biblici,
la letteratura liturgica e devozionale (Vitae Patrum, visiones, omelie,
sacre rappresentazioni) e le arti figurative, rintracciandosi limpulso
originario alla sua invenzione nel lavorio degli interpreti su pochi, irrelati e reticenti passi delle Scritture. Le necessit dottrinali, che sul piano ontologico proclamano la non esistenza del diavolo, restano irretite
nella forte presenza iconico-narrativa di questa figura del non-essere.
Il luogo scritturale delle prime apparizioni del personaggio il
concilio divino o assemblea celeste2 (deputata a regolare gli affari terreni): di qui partono angelologia e demonologia3. I membri del
concilio divino, figli di Dio o esercito celeste, vengono chiamati
da Jahveh a rendere conto dellamministrazione della giustizia: Dio si
alza nellassemblea divina, / giudica in mezzo agli dei (Salmi 82,1).
Nel libro di Giobbe4, uno dei membri del concilio divino ha un nome
specifico (non ancora un nome proprio), satan. Il significato basilare di
satan in ebraico avversario, ma in Giobbe esso indica laccusatore in unazione giudiziaria5, un ruolo che, diversamente dal Satana del
1
J.B. Russell, Lucifer. The Devil in the Middle Ages, Ithaca, Cornell, 1984; H.A. Kelly, Satan.
A biography, Cambridge, University Press, 2006, pp. 189 e ss.
2
Cfr. Primo libro dei Re 22,19-23, e Isaia 6,1-4. R.C. Branden, Satanic conflict and the plot
of Matthew, New York, Lang, 2006, p. 13.
3
M. Cacciari, Langelo necessario, Milano, Adelphi, 1994; Riwkah Schrf, La figura di
Satana nel Vecchio Testamento, in C. Gustav Jung, La simbolica dello spirito, Torino, Einaudi,
1959 (I ed.: Zrich 1948).
4
Cfr. Zaccaria, 3,1: Poi mi fece vedere il sommo sacerdote Giosu, ritto davanti allangelo
del Signore, e satana era alla sua destra per accusarlo (le citazioni bibliche sono tratte dalledizione CEI).
5
Il libro di Giobbe, illustrato da Blake come il Paradise Lost di Milton, composto di cornici
prosastiche ed eziologiche e di un dialogo sapienziale-morale. La figura di Satana compare solo
nelle cornici (pi recenti del nucleo poetico centrale), che risalgono al VI-V secolo a.C.

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Nuovo Testamento (che in greco sar satans e in latino satanas), non


necessariamente implica malvagit:
Un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi davanti al Signore e anche
Satana and in mezzo a loro. Il Signore chiese a Satana: Da dove vieni?.
Satana rispose al Signore: Da un giro sulla terra, che ho percorsa. Il Signore
disse a Satana: Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno come
lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed alieno dal male. Satana
rispose al Signore e disse: Forse che Giobbe teme Dio per nulla? [...] Tu hai
benedetto il lavoro delle sue mani e il suo bestiame abbonda di terra. Ma stendi un poco la mano e tocca quanto ha e vedrai come ti benedir in faccia!. Il
Signore disse a Satana: Ecco, quanto possiede in tuo potere, ma non stender
la mano su di lui. Satana si allontan dal Signore. (Giobbe 1,6-12)

I Settanta traducono satan con dibolos (latino diabolus), il cui significato calunniatore, e non con un nome proprio: di qui Satana
e diavolo diverranno intercambiabili nel greco neotestamentario6.
Per lievi scarti, le apparizioni nei libri canonici dellAntico Testamento variano il personaggio, aggiungendo dettagli che risulteranno utili
alla successiva elaborazione cristiana: Satan viene usato come nome
proprio, e agisce come maligno seduttore, non pi soltanto come accusatore7.
Il passo successivo si compie attraverso la letteratura apocalittica
giudaica. Il pensiero apocalittico, la madre della teologia cristiana8,
improntato a un crescente interesse per il mondo angelico e la descrizione del demoniaco (come tentativo di motivare lesistenza del male)
si complica: vi agiscono vari aspetti del diavolo, con nuovi nomi (come
Belial/Beriar e Mastema/Satana)9, e se ne prevedono le future punizioni. Il libro pseudoepigrafo 1 Enoch (cap. 6)10 recepisce e struttura inBranden, Satanic conflict, cit., p. 69.
Primo libro delle Cronache 21,1: Satana insorse contro Israele. Egli spinse Davide a censire gli Israeliti.
8
E. Ksemann, New Testament questions of today, London, SCM, 1969, p. 133; R.H. Charles,
The Apocrypha and Pseudoepigrapha of the Old Testament, I, Oxford, Clarendon Press, 1913;
A.-M. Denis, Introduction aux pseudpigraphes grecs dAncien Testament, Leiden, Brill, 1970.
9
Mastema la personificazione dellebraico mastemah inimicizia, persecuzione (Branden,
Satanic conflict, cit., pp. 18 e ss.).
10
Il Primo libro di Enoch, che sopravvive integralmente solo in una versione etiope, una
compilazione di tradizioni apocalittiche frammentarie, in parte orali, attribuite a Enoch, il settimo
patriarca dopo Adamo (Denis, Introduction aux pseudpigraphes grecs, cit., p. 15). Oggi viene
collocato tra il III e il VII secolo (in passato lo si assegnava al I secolo): H. Ansgar Kelly, The Devil
in the Desert, Catholic Biblical Quarterly, 26, 1964, pp. 190-220: 203-204.
6
7

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formazioni sparse dellAntico Testamento e alcuni oscuri versetti della


Genesi11 nella legenda dei guardiani (gli spiriti caduti sulla terra per
concupiscenza delle donne umane) e della loro mostruosa discendenza12; lApocalisse di Sofonia13 fa agire nel concilio divino due classi di
angeli, una nobile, laltra bestiale, questultima designata ad accusare
lumanit davanti a Dio.
Lidentificazione tra satans e dibolos, autorizzata dai Settanta,
continua nei sinottici del Nuovo Testamento (ad esempio nella tentazione di Cristo e nella parabola del seminatore), dove, in Marco
e Matteo, i due termini si alternano: Allora Ges fu condotto dallo
Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo (Matteo 4,1) [Marco
1,13: da Satana]14. Talora i Vangeli attribuiscono al diavolo i nomi
degli di dei gentili, come Beelzebul (Marco 3,22-26)15. Nel Vangelo
di Luca (10,18), infine, in unenigmatica sentenza visionaria di Ges
(Io vedevo Satana cadere dal cielo come la folgore), la leggenda della caduta (letterariamente feconda nel Medievo volgare), gi apparsa
desultoriamente nella tradizione pseudoepigrafica, riceve il suo sigillo evangelico, pronta per successive rielaborazioni16. Il Satana che i
Vangeli canonici ci restituiscono e che le Lettere paoline confermano
(enfatizzandone la perversa connessione con le donne)17, pu chiamarsi
anche dibolos o con i nomi degli di rifiutati del politeismo, controlla
i dmoni (aprendo la strada alle storie di possessione e alla caccia alle
11
Genesi 6,1-4: Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro
figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne
vollero. [...] Cerano sulla terra i giganti a quei tempi e anche dopo quando i figli di Dio si
univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dellantichit, uomini famosi.
12
I guardiani concepiscono i giganteschi nephilim, che portano sulla terra le arti e la corruzione; nei Giubilei sono angeli caduti, progenitori di una genia di spiriti malvagi.
13
Branden, Satanic conflict, cit., p. 23; James H. Charlesworth, The Old Testament Pseudepigrapha, New York, Doubleday, 1983. Il testo greco di Sofonia (I secolo a.C.) andato perduto
(salvo alcuni frammenti rinvenuti nellOttocento in due manoscritti egiziani) e ne sussiste solo
la versione copta (Georg Steindorff, Die Apokalypse des Elias, eine unbekannte Apokalypse und
Bruchstcke der Sophonias-Apokalypse, Leipzig, Hinrichs, 1899).
14
Per la parabola del seminatore cfr. Marco 4,14-15 e Matteo 13,37-42. Cfr. anche Matteo
25,41 Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
15
Matteo 12,24-28.
16
La lettura congiunta del passo di Luca con Isaia 14,12 (cfr. infra) dar sostanza scritturale
alla leggenda patristica della caduta (Frank S. Kastor, The Satanic Pattern, in Satan, a cura di
Harold Bloom, Philadelphia, Chelsea House, 2005, pp. 55-69: 57).
17
Prima lettera di Pietro 5,8 (Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro,
cercando chi divorare); Prima lettera a Timoteo 5,15 (Gi alcune purtroppo si sono sviate
dietro a Satana).

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streghe), svolge il ruolo principale di tentatore (quale era stato il serpente per Eva: Genesi 3,1-6) e su di lui si addensano fosche previsioni
di futuri castighi attraverso il fuoco e ricordi di unoriginaria catastrofe.
Lidentit dai nomi molteplici viene infine ratificata, insieme al mito
della caduta, nellApocalisse (12,9): Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra,
fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli.
Questi i dati neotestamentari consegnati allesegesi della Patristica
dei primi secoli. Nella sequela degli appellativi di Satana, manca ancora quello pi fertile di sviluppi futuri, Lucifero. Le origini dellappellativo lucifer non hanno alcuno stigma negativo: nel latino classico
esso un terminus technicus del linguaggio scientifico passato ai poeti:
per Cicerone (De natura deorum, 2, 20, 53), uno dei nomi della stella
Venere18. la Vulgata di san Girolamo (347-420) a stabilire lambigua
polisemia che chiamer Portatore di luce il Principe delle Tenebre:
Come mai sei caduto dal cielo, / Lucifero, figlio dellaurora? (Is aia
14,12). La stella che cambia nome cambiando posizione suggerisce
lallegoria di Lucifero che, scivolando sulla ruota dei cieli (in Chaucer sar ormai, come per altri eroi decaduti, la rota fortunae)19 diventa
Satana. Girolamo, infatti, nella pericope di Isaia citata qui sopra, rende con lucifer lebraico Helel (titolo del re di Babilonia, del quale si
preannuncia limminente caduta)20, identificando lastro splendente del
mattino col capo degli angeli ribelli21. Lidentit maligna delle apparizioni sataniche diffratte nei libri dellAntico e del Nuovo Testamento
si dota ora del nome di Lucifero.
Nel frattempo, la Patristica orientale aveva interrogato lontologia
satanica. Per Origene di Alessandria (185-251)22, Dio crea per primi
degli esseri intelligenti che, con libero arbitrio, scelgono di allontanarsi
da Lui. Le Intelligenze che meno se ne distaccano (chiamate ggeloi,
angeli, secondo un uso consolidato) mantengono un corpo etereo; le
18
La stella di Venere, che in greco si chiama phosphros, in latino si chiama Lucifer quando
precede il sole, quando lo segue si chiama Vespero.
19
Nel Racconto del monaco (cfr. infra, p.***).
20
Helel ben Shahar, lo Splendente, il Figlio dellAurora, potrebbe essere stato una divinit
caananita (Hugh R. Page, The myth of cosmic rebellion. A study of its reflexes in Ugaritic and
biblical literature, Leiden, Brill, 1996 [Vetus Testamentum / Supplements, 65]; Kelly, Satan. A
Biography, cit., pp. 189 e ss.).
21
Girolamo, Commentarium in Isaiam, 14, Patrologia Latina, XXIV, col. 161: Russell, Satan,
cit., pp. 131-132.
22
J.B. Russell, Satan. The early Christian tradition, Ithaca, Cornell, 1994, p. 123.

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intelligenze che precipitano sulla terra, avranno corpi di materia rozza


e saranno gli umani; quelle sprofondate pi in basso, nel ventre della
terra, saranno dmoni. In questi termini, la caduta una differenziazione ontologica, non unaberrazione etica; tuttavia il piano ontologico e
quello morale si confusero, poich la caduta venne sentita come conseguenza di una perversione della volont: il diavolo, creato come angelo, ha scelto linsensatezza del peccato. Seppure ontologicamente esso
sia non-essere, Satana esiste quale forza morale negativa. La caduta
delle Intelligenze, per Origene23, avvenuta prima della creazione del
mondo materiale (creato allo scopo di recuperare il bene perduto nella
caduta), causa perci non pu esserne stata linvidia per Adamo (come
vuole una tradizione concorrente, rappresentata soprattutto nellIslam),
ma lorgoglio di sostituire la propria alla volont di Dio: superbia e
orgoglio saranno i nomi che lesegesi medievale assegner a questa
volont aberrante.
La cronologia della storia sacra proposta da Origene (per cui lumanit viene creata dopo la caduta dei ribelli, a suo risarcimento)24 consentir di fare il passo ulteriore, collegando diversi luoghi dellAntico
Testamento e sostenendo che Lucifero (da Isaia) e il Dragone (ossia
il Leviatano del libro di Giobbe) fossero identici a Satana. Attraverso
Lucifero, lIntelligenza caduta, la prima e la pi insigne tra le creature colpevole di orgoglio, Satana ascender al rango di personaggio
epico e, nella lunga et feudale, vedr la propria ribellione ascritta
allambito della tragica dialettica tra signori e vassalli. Lunificazione definitiva delle molte facce del diavolo, e il collegamento con gli
spiriti caduti, rappresenta il tramonto della leggenda dei guardiani
del libro di Enoch (che tuttavia influenz, per vie difficilmente ricostruibili, capolavori delle nascenti letterature europee, quali il Beowulf
anglosassone)25.

Ivi, pp. 123-129.


Lidea sopravvive nella Scolastica (Russell, Lucifer, cit., pp. 115-151).
25
Russell, Satan, cit., p. 132. Per Enoch e il Beowulf, oltre ai classici Robert E. Kaske,
Beowulf and the Book of Enoch, Speculum, 46, 1971, pp. 121-131, e Ruth Mellinkoff, Cains
Monstruous Progeny in Beowlf. Part I: Noachich Tradition, Anglo-Saxon England, 8, 1979,
pp. 143-162; Ead., Cains Monstruous Progeny in Beowlf: Part II: Post-Diluvian Survival,
Anglo-Saxon England, 9, 1980, pp. 183-197, si veda Apocryphal texts and traditions in AngloSaxon England, a cura di Donald G. Scragg e Kathrin Powell, Cambridge, Brewer, 2003, soprattutto Elizabeth Coatsworth, The Book of Enoch and Anglo-Saxon Art, pp. 135-150.
23
24

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2. I nomi di Satana
Origene conosce per il diavolo una serie di nomi di origine disparata (allegorie, antonomasie, imprestiti talora parodizzati dalla teonimia dei gentili): Diabolos o Zabulus, Satana, Dragone, Lucifero,
il Maligno, lAccusatore, lAvversario, il Ladrone, Belial, il Serpente,
Beelzebub, il Tiranno, Azazel, lo Sterminatore, il Principe di questo
mondo26. ormai definitivamente stabilita lidentit narrativa tra il serpente della Genesi, il Satana/diavolo, accusatore nel concilio divino e
tentatore di Cristo, Lucifero, langelo caduto, e il drago dellApocalisse. Col tempo questa identit molteplice si complicher ulteriormente,
e si aggiungeranno nuovi nomi, talora bislacche invenzioni interconfessionali, poich sempre nuove divinit politeistiche poterono essere declassate a demoni, sempre nuovi vizi personificati nei panni di
Satana27. Lo Pseudo-Dionigi Areopagita28, un monaco siriaco del VI
secolo, aveva fondato una rigida gerarchia delle creature angeliche,
con al vertice i Serafini. Questo ordinamento raggiunse lOccidente
attraverso Gregorio Magno. Gli scrittori occidentali unirono la tradizione secondo la quale il diavolo era stato il pi grande degli angeli
alla graduatoria dello Pseudo-Dionigi e fecero di Lucifero un serafino
(assunto impossibile per Dionigi, per il quale gli ordini angelici pi
alti non avevano contatti con la terra). Gi Origene aveva immaginato
che gli angeli caduti avessero eletto Satana quale loro principe, unidea
che risaliva allapocalittica e giunger fino a Milton: pi tardi, attraverso il recupero del naturalismo neoplatonico, luniverso diabolico
si arricchisce di dmoni, figure minori, i sudditi di Satana-Lucifero (i
diavoli impersonali e innominati che gi popolavano la letteratura, il
folklore e le arti figurative dellAlto Medioevo occidentale), esportando la monarchia, dalla terra e dai Cieli, anche allInferno. Restavano
irrisolti i dubbi sulla qualit ontologica del diavolo, sulla dialettica tra
storia sacra e storia mondana e sulla relazione causale e cronologica
tra la caduta degli angeli ribelli e quella umana nel peccato originale,
tra il demonio e la materia. Agostino di Ippona (354-430), la cui de26
Russell, Satan, cit., p. 132; J.B. Russelll, The Devil. Perceptions of evil from antiquity to
primitive Christianity, Ithaca, Cornell, 1988, pp. 215-216, 228.
27
Nel nome di Beelzebub/Beelzebul, signore delle mosche, si cela forse la parodia ebraica
di un teonimo dei Filistei. Molto pi tardi, nelle chansons de geste, si immaginer una trinit
diabolica, Apollo, Maometto e Tervagant, attribuendola al politeismo dei musulmani (Russell,
Lucifer, cit., p. 58).
28
Ivi, pp. 11-12.

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monologia emerge dalle speculazioni su predestinazione e libero arbitrio29, prolung la confusione tra male ontologico e male morale30;
aggiornando la teoria evemeristica, Agostino aveva spiegato le divinit
politeiste e lidolatria come creazioni della hybris umana sostenute dal
demonio, fondando una struttura argomentativa che avr molta fortuna
nel Medioevo occidentale, quando la Chiesa dovr confrontarsi con i
paganesimi delle nazioni barbariche neoconvertite, da cui sarebbe scaturita lEuropa31. Nel poema anglosassone di Beowulf (tramandato da
un manoscritto dellXI secolo)32 i culti ancestrali vengono banalizzati
in una descrizione demonologica di maniera, e gli di tribali vengono
identificati con il Diavolo, lAssassino di anime, gast-bona (Beowulf,
vv. 175-83a). Linterpretazione demonologico-evemeristica dei molti
di dar a Satana/Lucifero la capacit di acquisire nomi sempre nuovi (ben oltre la gi pingue nomenclatura satanica di Origene), via via
che nuovi politeismi (quale fu inteso dalla propaganda di et crociata anche lIslamismo) andavano affrontati con lattivit missionaria.
Il codice Palatinus Latinus 577 della Biblioteca Vaticana conserva un
frammento manoscritto dellVIII secolo carolingio, una formula battesimale tradotta in volgare, a uso dei catecumeni della nazione sassone (sottomessa e convertita da Carlo Magno con una guerra, dal 772
all804). Qui, nella abrenunciatio diaboli, tre divinit del politeismo
da estirpare vengono identificate col diavolo: Respondet: Io rinuncio
a tutte le opere e a tutte le parole del diavolo, a Thunaer e Wden e
Saxnt e a tutti gli esseri maligni che sono loro compagni. Tuttavia, se
una lettura in chiave agostiniana presupposto costante per la fissazione letteraria degli di tribali perduti, forzata appare la loro inclusione
nel repertorio del Satana medievale33, del quale assumono tratti specifici (come ad esempio Loki, il dio trickster della letteratura norrena del
secolo XIII) senza risolvere in lui la propria identit divina.
Decisiva, in Occidente, fu la demonologia di Gregorio Magno, che
affronta le contraddizioni gi emerse nella teologia del diavolo sul piano etico, nei Moralia in Iob (579-602), e paradossografico, nei Dialogi
Confessioni, VII, 12-20.
Robert M. Cooper, Saint Augustines Doctrine of Evil, Scottish Journal of Theology, 16,
1963, pp. 256-276.
31
Gerd W. Weber, Euhemerismus, in Reallexikon der germanischen Altertumskunde, VIII,
Berlin-New York, de Gruyter, 1991, pp. 1-16.
32
Sterminata la bibliografia e le questioni critiche sul poema anglosassone. Per il lettore italiano costituisce uneccellente introduzione: Beowulf, a cura di G. Brunetti, Roma, Carocci, 2003.
33
Russell, Lucifer, cit., pp. 43-44.
29
30

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(593-594): da Gregorio dipenderanno sia Isidoro di Siviglia (560-636)


che il monaco anglosassone Beda (672 ca.-735). Nel 563 il Concilio di
Braga, indetto contro le eresie dualistiche, aveva smentito recisamente
qualsiasi facolt creativa del diavolo, che, per Gregorio e i suoi successori, solo privazione. Tuttavia il pensiero occidentale che da Gregorio si diparte sar spesso irretito nelle difficolt di spiegare lesistenza
del male e di definire il ruolo soteriologico di Cristo. Anche Gregorio
adopera per il diavolo una nutrita serie di nomi, implementando il repertorio gi affermato con due ulteriori figurae mostruose del demonio
(Behemoth, coccodrillo e serpente, e il Leviatano di Giobbe, assimilato
al draco cadente di Apocalisse 12), ma usando moderatamente Lucifer,
perch consapevole di come esso fosse anche epiteto di Cristo (Moralia in Iob, 29, 32). Isidoro di Siviglia (Etymologiae, VIII, 11) aggiunger teonimi di tradizione classica (Febo, Diana, Saturno), preparando
linterpretatio Satanica degli di barbarici di cui si diceva sopra. Alcuino di York (735-804), maestro alla schola palatina di Carlo Magno
e impegnato sul doppio fronte del contrasto agli ultimi rigurgiti delle
eresie dualistiche (e alla blasfemia giudaica) e alle residue enclaves
politeistiche entro i confini dellimpero, divider il mondo in due settori, uno pertinente a Cristo e ai giusti, laltro a Satana e ai pagani, agli
eretici, ai giudei e ai peccatori34.
Gregorio (sulla scorta del monachesimo orientale e di Cassiano)
aveva infatti concepito il mondo come campo di battaglia di due eserciti eternamente contrapposti (dove i giusti formano il corpo mistico
di Cristo e i reprobi il corpo del diavolo), senza riuscire a eludere lo
scoraggiante quesito sulla fonte prima del male (gi implicito nel libro di Giobbe e nelle scene veterotestamentarie in cui Dio consente a
Satana di indurre gli uomini in tentazione). La risposta che anche il
male causato dal diavolo per concessione divina trovi un suo scopo nel
disegno provvidenziale, e cos lAnticristo (o gli Anticristi), ipostasi di
Satana che, secondo Gregorio, si succedono sulla tragica scena della
storia35. Nel corso del Medioevo, prevarr lidea che ci sarebbe stato
un solo Anticristo, la bestia pasciuta dal drago al cui cospetto tutta la
terra fu presa dammirazione (Apocalisse 13), e che il suo avvento
avrebbe preluso al Giudizio. NellXI secolo, il De ortu et tempore Antichristi di Adso di Montier-en-Der ne fa il pupillo di Lucifero, allevato,
34
35

Ivi, pp. 70 e 268.


Ivi, p. 269.

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nellimminenza della fine dei tempi, per lultimo tentativo satanico di


opporsi al regno di Dio. Ripetute personificazioni dellAnticristo funzionarono come strumento polemico, nelle controversie religiose che
culminarono con la Riforma, e in letteratura servirono a rappresentare
drammaticamente i timori escatologici. Nel IX secolo, in Baviera, una
mano sconosciuta trascrive malamente sui fogli bianchi di un codice36
uno sciatto componimento (misto di versi visionari e prosa omiletica) che gli studiosi hanno denominato Muspilli37. Al suo interno, una
breve sequenza di versi allitterativi annuncia il duello escatologico tra
Elia e lAnticristo e la distruzione del mondo attraverso il fuoco: Ho
sentito raccontare / dai sapienti delle cose mondane, // che lAnticristo
// lotter con Elia. // La feroce creatura ha imbracciato le armi, / ora
avviene la battaglia fra quei due: // i campioni sono talmente forti, /
talmente grande la posta. // Elia combatte // per la vita eterna, // vuole
fortificare il regno / per i giusti: // perci gli dar aiuto / il Signore dei
Cieli. // LAnticristo sta al fianco/ dellAvversario antico, // dalla parte
di Satana, / che lo sprofonder: // perci cadr ferito / sul campo di battaglia, // e in quella circostanza / non sar vincitore. // Molti uomini di
Dio credono, tuttavia, // che Elia sia destinato a essere ferito / durante
la battaglia. // Ecco, il sangue di Elia / gocciola al suolo: // ardono le
montagne, // non un albero resta // sulla terra, / le acque si disseccano,
// la laguna si assorbe, / il cielo arde di fiamme, // cade la luna, / brucia la terra di mezzo, // non resta pietra; /arriva, sulla terra, il giorno /
dellespiazione, // viene col fuoco / a visitare le creature: // nessuno,
allora, potr aiutare i propri consanguinei / al cospetto del Muspilli
(Muspilli, vv. 37-57)38.

36
Commissionato dallarcivescovo di Salisburgo per limperatore Ludovico il Germanico, contiene il Sermo de symbolo contra Iudaeos, Paganos et Arianos pseudoagostiniano (CLM
14098: http://daten.digitale-sammlungen.de/~db//0003//bsb00033085/images/).
37
La bibliografia sterminata: una rassegna critica dello stato dellarte in Valentine A. Pakis,
The Literary Status of Muspilli in the History of Scholarship: two Peculiar Trends, Amsterdamer Beitrge zur lteren Germanistik, 65, 2009, pp. 41-60.
38
Muspilli, lhapax dal quale il testo riceve il titolo, un termine oscuro (con unaltrettanto
oscura corrispondenza, tre secoli pi tardi, in un toponimo infernale del mito nordico), che allude
alla fine del mondo e al Giudizio. Traduco da H. Mettke (Hrsg.), lteste deutsche Dichtung und
Prosa. Ausgewhlte Texte, literaturgeschichtliche Einleitung, althochdeutsche und altschsische
Texte, neuhochdeutsche Fassungen, Leipzig, Philipp Reclam, 1982.

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3. Lekphrasis del diavolo


A Bisanzio, nellXI secolo, Michele Psello39 attribuisce ai dmoni
una sostanza invisibile, oscura e opaca (contro quella chiara e luminosa
degli angeli), capace di infinite trasformazioni, di forma e di sesso (e di
patire, con carnale sofferenza, le percosse dei santi), e un intelletto ottuso e ferino (che appare nei comportamenti bestiali degli indemoniati,
posseduti da spiriti minori e animaleschi), ma, alloccasione, la facolt
di parlare tutte le lingue. Nonostante le contraddizioni tra teologia ed
etica e le domande insolute sulle relazioni tra male e materia, al principio del Medioevo gi possibile delineare le caratteristiche basilari di
una fisiognomica del diavolo, dove ai tratti nobili e serafinici di Lucifero si sovrappongono e poi si sostituiscono la bestialit e la malvagit
ottusa dei diavoli minori: il corpo satanico viene rappresentato nelle
arti figurative e nel folklore40 (alimentato, oltre che da imprecisabili
sopravvivenze precristiane, dai generi pi popolari della letteratura devozionale, omelie, vite dei santi, visioni), anche se, nei generi letterari
alti, il Satana epico presente come potente voce fuori campo piuttosto
che come forma corporea definita.
Per il Concilio di Toledo del 447, il diavolo una figura gigantesca,
nera, cornuta, con piede caprino, orecchie dasino, artigli, occhi feroci,
denti digrignati, fallo smisurato e lezzo sulfureo41. Alla sua bestialit aveva alluso gi la tradizione pseudo-epigrafica: gli animali, il cui
aspetto Satana andava assumendo, erano stati attributi delle divinit
politeistiche, e lidentificazione con queste ultime fu un fenomeno di
grande portata nei secoli della polemica tra paganesimo e cristianesimo. Le manifestazioni mutevoli del diavolo includono un bestiario
sterminato: serpente e drago, scimmia, e poi gatto, pipistrello, capro
(per interferenza di Pan, dal quale Satana deriva corna, zoccoli e fallo),
basilisco, centauro, fenice, grifone e salamandra (gli animali fantastici). Come nei Bestiari, gli animali sono selezionati in base ai vizi (antropomorfi) loro attribuiti (si pensi alle tre fiere del I canto dellInferno,
lonza, leone e lupa, che allitterano con Lucifero e lo prefigurano): la
plurivocit dei sensi possibili nelle Scritture secondo lesegesi medievale far di alcuni di questi simboli (ad esempio il grifone)42 dei segni
De operatione Daemonum.
A. Graf, Il diavolo, Milano, Treves, 1890.
41
Russell, Lucifer, cit., p. 259.
42
Bestiari medievali, a cura di L. Morini, Torino, Einaudi, 1996.
39
40

Satana - Lucifero

327

ancipiti, capaci di significare contemporaneamente il Cristo e il suo


antagonista infernale. I caratteri bestiali talora si mescolano ai tratti
umani: le figure ibride sui rilievi romanici, negli affreschi, nelle miniature dei codici, nei mosaici sono figure del diavolo. A partire dal 1000,
dapprima in Inghilterra, poi in Germania e nel resto dEuropa, il diavolo diviene un essere mostruoso, ibrido di uomo e bestia; dal XV secolo
fiammingo il grottesco entra nella rappresentazione, inscenando una
psicologia dellinconscio religioso entro unarte ancora didascalica43.
Scendendo con Virgilio nella Giudecca, Dante intravvede nelloscurit una sagoma enorme, mulino a vento o profilo distorto dei tre
vertici della croce: sono le tre facce e le tre paia di ali di Lucifero, un
diavolo uno e trino, parodia della Trinit. Il Lucifero dantesco, dei Serafini di Isaia, mantiene ormai soltanto le sei ali (ridotte a ripugnanti ali
di vispistrello, simbolo di tenebre e cecit): dal loro battito inane gelano le acque del Cocito, che imprigionano il gigante tricefalo fino al deretano. Conosciamo il Lucifero della Giudecca per dettagli ripugnanti,
come nella drammatica uscita dallInferno, quando Dante, per la svolta
decisiva, fa leva sulle sue cosce irsute a cui si abbarbicato (Inferno,
XXXIV, v. 139). La rappresentazione dantesca di Lucifero organizza in
un sistema teologicamente coerente e significativo lekphrasis diabolica stabilita nel genere delle visiones, che parte con la Visio Pauli44
e conosce esempi autorevoli nellAlto Medioevo (i viaggi nellAldil
raccontati da Gregorio, Beda e da altre fonti), in cui progressivamente
le tematiche visionarie e apocalittiche si piegano a finalit propagandistiche e politiche45. La Commedia ne la prova pi alta (come il
poeta sa e rivendica allinizio del II canto: Io non Ena, io non Paulo
sono)46. La letteratura visionaria, molto popolare, travalica presto i
confini del latino e offre precoci esempi volgari, quale la Visione di
Adamnan (irlandese Fs Adamnn, in un manoscritto del 1100 ca.) e
43
Russell, Lucifer, cit., pp. 154-156; A. Kppen, Der Teufel und die Hlle in der darstellenden Kunst, von den anfangen bis zum Zeitalter Dantes und Giottos, Jena, Berlin, 1895; Princeton
Index of Christian Art (ICA): http://ica.princeton.edu/
44
LApocalisse di san Paolo, apocrifo del IV secolo, fu accessibile al Medioevo in una serie
di redazioni latine.
45
NellHistoria ecclesiastica gentis Anglorum di Beda, la Visio Fursei e la Visio Drythelmi.
Nella visione di Carlo il Grosso, tramandata da Ariulfo, Guglielmo di Malmesbury (secolo XII)
e Vincenzo di Beauvais (secolo XIII), il protagonista viene fornito dallangelo guida di un gomitolo luminoso, affinch non si perda nel labirinto delle pene infernali: J. Le Goff, La nascita del
Purgatorio, Torino, Einaudi, 1982 (I ed.: Paris 1981), pp. 126-137: 134.
46
Inferno, II, vv. 13-33 (La Commedia secondo lantica vulgata, 4 voll., a cura di G. Petrocchi, Firenze, Le Lettere, 1994).

328

Adele Cipolla

soprattutto la Visio Tnugdali, che fu influente sulle successive rappresentazioni dellInferno e di Lucifero fino a Dante. Il racconto del viaggio oltremondano toccato in vita al cavaliere irlandese Tnugdal (che, a
differenza di altri viaggiatori dellAldil e anticipando Dante, si trova
in grave stato di peccato), venne fissato per la prima volta in latino a
Regensburg nel 1149, tradotto in tedesco alla fine del secolo e poi divulgato attraverso una lunga serie di nuove traduzioni e adattamenti47.
Come in altre visioni, lanima di Tnugdal compie il suo percorso con la
guida di un angelo e, come in Dante, le stazioni del viaggio corrispondono a un catalogo dei peccati capitali e culminano nella descrizione di
Satana/Lucifero. NellAldil il cavaliere viene dapprima conteso agli
angeli da uno sciame di diavoli anonimi mostruosamente ibridi: occhi
fiammeggianti, zanne lunghe e nere, corpo di drago e coda di scorpione; artigli rostrati dacciaio; grandi ali nere. Quindi viene condotto
nella bocca dellInferno, dove Satana, nero come la pece, gigantesca e
spropositata forma umana, incatenato sui carboni ardenti nel fondo di
una fossa. Dotato di migliaia di braccia e di mani, cattura le anime con
la coda uncinata, le mastica, le ingoia e poi le espelle, di nuovo vive e
pronte a nuovi tormenti.
Come le forme, anche i colori del demonio sono mutevoli. Lassociazione pi immediata (derivata dalla dicotomia giovannea tra luce e
tenebre) gli attribuisce il nero: nel Basso Medioevo, quando fior il movimento crociato, i popoli dalla pelle scura divennero ipostasi demoniache, e i monoteisti musulmani furono accusati didolatria. Il rosso,
colore del sangue e del fuoco, un secondo colore del diavolo, e altrettanto il verde (allusione al suo ruolo di cacciatore di anime, poich
verde era la livrea dei cacciatori): il diavolo veste una cotta verde nel
Racconto del frate di Chaucer, e incarnazione diabolica il cavaliere
del Sir Gawain and the Green Knight. Nel canto XXXIV dellInferno,
i tre volti di Satana (prefigurati dalle tre bestie del I canto) hanno ciascuno un colore diverso (e diversi dal nero che caratterizza i demoni
in altri luoghi della cantica)48: Luna dinanzi, e quella era vermiglia; /
laltreran due, che saggiugnieno a questa / sovresso l mezzo di ciascuna spalla, / e s giugnieno al loco de la cresta: / e la destra parea tra
bianca e gialla; / la sinistra a vedere era tal, quali / vegnon di l onde l
Nilo savvalla (Inferno, XXXIV, vv. 39-45).
47
Il testo tramandato da 150 mss. latini e in circa tredici volgarizzamenti: J.-M. Picard - Y.
Pontfarcy, The Vision of Tnugdal, Dublin, Four Courts Press, 1989.
48
XXI, v. 29; XXIII, v. 131; XXVII, v. 113.

Satana - Lucifero

329

La scelta allude alla parabola del gelso (Luca 17,6), la pianta dalle
bacche che mutano colore, interpretata da santAmbrogio quale simbolo del diavolo e da santAgostino della croce. La demonologia di Dante
attinge alla tradizione cristiana, alla Scolastica, alle visiones, al pensiero greco-romano e musulmano. Nelle rare apparizioni sulla scena
dantesca (la pi cospicua nellultimo canto dellInferno) Satana pi
ripugnante che terrificante, perch lo scopo ortodosso di Dante la
rappresentazione della sua vacuit (in consonanza con la Scolastica): la
mancanza di unazione diretta del diavolo rappresenta la sua mancanza
di essere, tanto che Dante lo esclude completamente dalla scena del
Descensus ad inferos (Inferno, IV, vv. 52-63)49. NellInferno Satana e
demoni sono di rado in scena e le pene stesse vengono amministrate ai
dannati senza un loro attivo intervento.
Nei vari cerchi, Satana sincarna in Caronte (III), Minosse (V), Cerbero (VI), Plutone (XII), le Furie e Medusa (IX), Minotauro e i Centauri
(XII), Gerione (XVII), i giganti (XXXI): se i Padri della Chiesa rappresentavano gli di antichi come dmoni, lamore per la classicit spinge
Dante a sostituirli con figure mitologiche funeste, collegate allAde50.
Dante soggettivizza la nomenclatura dei diavoli: quelli minori sono,
per lo pi, demoni o diavoli, ma il diavolo Lucifero, Satana o
Belzeb (Dite per Virgilio: Inferno, XXXIV, vv. 16-21). Nellottavo cerchio della quinta bolgia (canti XXI-XXIII), Dante presenta uno sciame di
spiriti minori, i Malebranche, che, nelle Malebolge, guidati da Malacoda, con gli artigli da cui prendono il nome, trattengono le anime dei
barattieri dentro un lago di pece ribollente51. Privi della solennit dei
diavoli maggiori, i Malebranche danno vita a scene comiche e scatologiche in cui giocano un ruolo i nomi, per lo pi inventati dal poeta:
Malacoda, Scarmiglione, Barbariccia, Alichino (un personaggio folclorico che compare nella caccia selvaggia e diventer Arlecchino),
Calcabrina, Cagnazzo, Libicocco, Draghignazzo, Ciriatto, Graffiacane, Farfarello, Rubicante.

Infra, p. **
Questa lettura umanistica del demonio longeva: torner nellOvide Moralis, XIV secolo, e nel Racconto del mercante di Chaucer (Russel, Lucifer, cit., p. 304).
51
Nel Muspilli pece metonimia per lInferno (vv. 5, 22, 26).
49
50

330

Adele Cipolla

4. Inferni
Per arrivare a Dante, necessario, dopo letimologia e lekphrasis
del diavolo, ripercorrere lo sviluppo della topografia infernale, che con
la fisiognomica sintreccia: secondo le speculazioni su macrocosmo e
microcosmo52, larte medievale fa coincidere Satana-Lucifero con lInferno e, fuor di metafora, la bocca dellInferno sono le fauci spalancate
nelle quali il primo peccatore sovrannaturale sbrana i dannati. Se cos
, evidentemente, in fondo alla natural burella dantesca, nelle bocche di Lucifero, gi tre secoli prima, in una miniatura del manoscritto
anglosassone detto Junius Book53, il testone di un Satana scimmiesco
accoglie gli spiriti malvagi che, precipitando gi dai cieli, perdono
langelica parvenza, trasformandosi in eidola deformi54. Prima di tutto
questo, lInferno (che patisce le stesse difficolt dottrinali del demonio) ha una storia lenta quanto i suoi abitanti. Due le denominazioni
ebraiche, Sheol (interpretato dai Settanta come Haides) e Gehenna, che
nel Nuovo Testamento sono entrambi luoghi sotterranei di pene e torture. Tuttavia nella Patristica invalse la distinzione per cui la Gehenna
(una cavit infuocata, come promesso da Cristo ai peccatori subornati
dal demonio: nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, Matteo 25,41) era un luogo di eterni tormenti e Hades (una landa
brumosa, come lAde classico) un luogo di purificazione: si predispone
cos la gradualit dei castighi oltremondani che trover compiutezza
nella Commedia, dopo la nascita del Purgatorio55. La distinzione tra
i due toponimi si perder nelle traduzioni latine, che, per entrambi, conosceranno solo la denominazione di Inferi (con tutte le sue possibili
derivazioni): lambiguit sopravvive nelle lingue europee, sia in quelle
neolatine (con i derivati da Inferi, fr. enfer, it. inferno, ecc.), sia in quelle germaniche (con i derivati da *halja- luogo celato, sotterraneo:
cfr. ingl. hell, ted. Hlle).
52
R. Finckh, Minor mundus homo: Studien zur Mikrokosmos-Idee in der mittelalterlichen
Literatur, Gttingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 1999.
53
T.H. Ohlgren, Insular and Anglo-Saxon illuminated manuscripts: An iconographic catalogue, c. A.D. 625 to 1100, New York, Garland, 1986.
54
Russell, Lucifer, cit., p. 96.
55
Subito dopo essere stati creati, gli angeli devono sostenere la prima prova: alcuni scelgono
la fedelt, altri il peccato, altri restano neutrali (Inferno, III, vv. 37-39). Lidea degli angeli ignavi si rafforza con linvenzione progressiva del Purgatorio, e al terzo stato delle anime corrisponder la categoria degli angeli neutrali.

Satana - Lucifero

331

Uno dei contesti pi produttivi per la topografia infernale sono le


visiones, dove, come abbiamo visto, appaiono, disiecta membra, alcuni
dei luoghi infernali (per lo pi sede delle punizioni attraverso il fuoco
e il gelo) la cui morfologia, nella struttura dantesca, diverr necessaria
sul piano dottrinale. LInferno, per la teologia scolastica, pi che un
luogo specifico era privazione di Dio. La materialit della descrizione
dantesca possibile sul piano figurale, come rappresentazione del finalismo etico dellUniverso. Lucifero cade dal cielo come un fulmine,
provocando nellemisfero boreale la voragine dellInferno (mentre la
terra inorridita si ritrae nellemisfero australe a formare la montagna
del Purgatorio). LInferno il centro della terra e Lucifero, imprigionato nelle tenebre e nel ghiaccio, ne il polo negativo: ogni essere,
nellUniverso, si muove verso Dio o verso il diavolo (che aberrazione, silenzio, assenza, privazione e vuoto). LInferno digrada sotto
peccati sempre pi pesanti, fino ai traditori e a Satana, schiacciato da
tutto il peso del mondo (Paradiso, XXIX, v. 57). Satana negazione e
Dante vuole ritrarre la sua vana immobilit: sepolto nella caverna
buia della Giudecca, in una tomba che parodia del Santo Sepolcro;
loscurit che lo circonda contrasta con la luce che inonda il cielo, e lo
stagno gelato che lo imprigiona scricchiolando antinomia allegorica
dellacqua vivificante del battesimo. Il IX cerchio, il Cocito, governato direttamente da Lucifero, e una delle sue zone, la Giudecca, il
luogo di Giuda e dei traditori (il tradimento sovverte lordine dellUniverso): Giuda ha tradito il Figlio e, allinizio del tempo, Lucifero ha
tradito il Padre. Tnugdal e altri testi visionari rappresentavano i diavoli
nellatto di sbranare i dannati: Dante riserva queste bestiale nefandezza
a Satana, che, masticando le sue vittime, mescola lacrime e bava, parodia ributtante delle lacrime e il sangue versati sulla croce.
5. Le azioni di Satana
a) Cadute
Nel repertorio delle letterature medievali, Satana protagonista
di tre eventi che hanno riflessi universali, la caduta, al principio della
creazione, la tentazione di Eva, al principio della storia, e il duello
con Cristo agli Inferi, nellimminenza del Giudizio56. La legenda del56

Kastor, The Satanic Pattern, cit., p. 55.

332

Adele Cipolla

la caduta, che abbiamo visto formarsi nellinterpretazione cristiana di


alcune allusioni veterotestamentarie, era passata anche allIslamismo.
Nel Corano (7, 11-12) il capo dei ginn57 ribelli, Iblis58, viene scacciato
dal cielo per aver rifiutato di inchinarsi davanti ad Adamo. Iblis (che
dopo la colpa sar chiamato Shaitan)59, creato dal fuoco, per suberbia e
gelosia non accetta di ossequiare la creatura plasmata dalla terra. Una
dottrina islamica eterodossa attribuisce la colpa di Iblis a un eccesso
di amore (egli non pu prostrarsi ad altri che a Dio stesso) e delinea la
condanna come eterna privazione delloggetto amato.
Una complessa psicologia del peccato sta a monte dellepicizzazione della caduta di Lucifero, che avr una rigogliosa fioritura nellInghilterra altomedievale (secoli VIII-XI), in unet molto attenta ai temi
sociali dellubbidienza e della ribellione. Due codici redatti intorno
allanno 1000, noti come Exeter Book e Junius Book, trasmettono, tra
gli altri, una sequela di poemi epici volgari in versi lunghi allitterativi
(le forme sono le stesse impiegate nel Beowulf), i cui eroi sono Lucifero
e Cristo, attori di uneterna contesa che parte dalla caduta, al principio,
e arriva al descensus agli Inferi, nellimminenza della fine dei tempi. I
due eterni duellanti sono designati col lessico che, nella lacunosamente
tramandata poesia profana (Beowulf e poco altro), indica le relazioni
gerarchiche allinterno dellaristocrazia tribale e il conflitto si gioca
intorno allobbligo della fedelt guerriera. Due poemi tramandati nello
Junius Book, noti come Genesi A e B, inseriscono la caduta degli angeli
ribelli, ancora ignota allAntico Testamento, entro la Genesi. Nei testi
del manoscritto Junius (il nome deriva dallantiquario che ne fu, alla
met del XVII secolo, il primo editore)60, Satana-Lucifero, ribelle per
superbia, ha il rango di personaggio epico (senza essere contaminato
dai tratti animaleschi che lo predisporranno a derive comiche, come
quelle dei canti XXI-XXIII dellInferno), anticipando il protagonista del
Paradise Lost. Una miniatura a tutta pagina (c. 3), in apertura del manoscritto, descrive in stazioni parallele (su fasce orizzontali successi57
I ginn, simili ai dimones del paganesimo greco-romano, sono esseri creati dal fuoco,
ontologicamente inferiori agli angeli.
58
Il termine (pi antico del Corano) potrebbe essere un imprestito da dibolos e compare pi
spesso in relazione alla leggenda della caduta.
59
La relazione tra Iblis e Shaitan rispecchia quella tra satans e dibolos.
60
Caedmoni monachis paraphrasis poetica Genesios, Amsterdam, 1655. Il manoscritto, scoperto dallarcivescovo Ussher, fu donato a Francis Junius nel 1651. Datato tra la fine X e linizio
dellXI secolo, illustrato da 51 disegni a penna in inchiostro bruno, con rare inserzioni di blu,
rosso e nero, databili al 1100 ca.

Satana - Lucifero

333

ve) le fasi della caduta61. Nelle scene pi alte, Lucifero, ancora immerso nella gloria celeste, indossa solenni vesti di angelo. Precipitando,
per, i ribelli, deformati nelle smorfie della caduta, sono svestiti (la
nudit oscena , infatti, un contrassegno iconico del demonio). Nella
fascia pi bassa, infine, la metamorfosi compiuta: Lucifero, legato tra
le zanne dellInferno, con lunghi artigli neri e, sulla testa, un cappello
a sonagli, si trasformato in Satana.
Milton, a Londra, aveva frequentato Junius e ne avrebbe potuto
consultare i manoscritti (si tratta tuttavia di pure speculazioni)62; altrettanto speculativa la relazione con lAdamo caduto di Serafino della
Salandra, tragedia sacra pubblicata a Cosenza nella prima ed unica edizione nel 1647, certamente prima del poema miltoniano63. Lepicizzazione di Satana nella poesia anglosassone diventa un luogo comune:
nel Racconto del monaco64, Chaucer (1344-1400) ne fa uno dei casi
paradigmatici dellincostanza di Fortuna, primo di un lungo repertorio
di esempi biblici e antichi, con Adamo, Sansone, Ercole, Nabuccodonosor, Alessandro, Cesare, Creso e molti altri.
b) Tentazioni
Il serpente era la pi astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal
Signore Dio. Egli disse alla donna: vero che Dio ha detto: Non
dovete mangiare di nessun albero del giardino?. Rispose la donna al
serpente: Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare,
ma del frutto dellalbero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non
ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete. Ma
il serpente disse alla donna: Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che
quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste
come Dio, conoscendo il bene e il male. Allora la donna vide che
lalbero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per
61
L. Lockett, An Integrated Re-examination of the dating of Oxford, Bodleian Library, Junius
11, Anglo-Saxon England, 31, 2002, pp. 141-173. Il ms. consultabile online al sito: http://
image.ox.ac.uk/show?collection=bodleian&manuscript=msjunius11
62
J. Martin Evans, Paradise Lost and the Genesis Tradition, Oxford, Clarendon Press, 1968;
Stella P. Revard, From Metanoia to Apocalypse: Paradise Lost and the Apocryphal Lives of
Adam and Eve, The Journal of English and Germanic Philology, 104, 2005, pp. 80-102.
63
C.S. Lewis, Satan, in Bloom, Satan, cit., pp. 27-34; S. della Salandra, Adamo caduto, revisione, saggio, traduzioni e note a cura di F. Giacomantonio, Roma-Pisa, Serra, 2009.
64
Heere bigynneth the Monkes Tale De Casibus Virorum Illustrium.

334

Adele Cipolla

acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangi, poi ne diede


anche al marito, che era con lei, e anchegli ne mangi. (Genesi 3,1-6)
Il serpente tentatore della Genesi era entrato presto nella costituzione del Satana medievale e la scena della tentazione una di quelle ricorrenti nelle arti
figurative e nelle forme del teatro liturgico65. Intervengono delle novit nellazione: nel Mystre dAdam, un testo anglo-normanno del XII secolo, redatto in
francese antico con didascalie in latino66, Diabolus tenta Adamo prima di Eva,
con una deviazione, di matrice feudale e sessista, dal canone veterotestamentario (il diavolo si rivolge prima al padrone dellEden, poi a sua moglie), che
era gi apparsa nella Genesi B anglosassone. Dal XIII secolo appaiono nelle
arti figurative serpenti con volto umano, simbolo della complicit nel peccato
fra uomo e diavolo; per sottolineare le maggiori responsabilit di Eva, che
emergevano gradualmente negli sviluppi dellepisodio scritturale, il serpente
pu (come per Pietro Comestore, Historia Scholastica, Liber Genesis 21),
avere un volto di vergine67. La tentazione, patita da Adamo nellEden e da
Cristo, novello Adamo, nel deserto, si riflette infinite volte nellagiografia,
fin dalle Vitae dei Padri del deserto, poi con i santi nuovi nelle nuove terre di
missione: la recursivit, caratteristica della narrativa medievale, si spiega sul
piano ontologico, dove lazione storica del santo ripete infinitamente lazione
divina di opposizione alle lusinghe del male. I mistici, pur predicando linanit del Diavolo, se ne ritennero i bersagli preferiti: Bonaventura racconta
che san Francesco aveva dovuto sopportare per tutta la vita le tentazioni del
Maligno, che gli instillava voracit e lussuria e, soprattutto, la desperatio,
la mancanza di fiducia nellassoluto potere di Dio, il peccato di orgoglio di
Satana-Lucifero68.

c) Irruzioni agli Inferi


Dal II secolo la risposta pi diffusa al quesito di cosa Cristo avesse
fatto nei tre giorni prima della Risurrezione era che avesse affrontato
la morte nel suo regno sotterraneo. Sulla base di pochi dettagli oscuri
dellApocalisse (21), delle Lettere di Paolo e delle Lettere Cattoliche
Russell, Lucifer, cit., pp. 304, 334-336.
E. Auerbach, Adamo ed Eva, in Id., Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale,
Torino, Einaudi, 1956, con un saggio introduttivo di Aurelio Roncaglia (I ed.: Bern 1946), pp.
157-188.
67
Russell, Lucifer, cit., p. 298.
68
Ivi, pp. 226, 311; G. Agamben, Il demone meridiano, in Id., Stanze. La parola e il fantasma
nella cultura occidentale, Torino, Einaudi, 1977.
65
66

Satana - Lucifero

335

(Efesini 4,8-9, Ebrei 13,20, Prima lettera di Pietro 3,19), i commentatori69 fissarono la dottrina secondo la quale, nei tre giorni agli Inferi,
Cristo avesse predicato ai pagani e convertito e salvato i giusti (rimanendo aperta la questione dei destinatari dellazione soteriologica). Dai
commentari, la credenza, entrando nel Credo di Sirmio nel 359, pass
nella letteratura omiletica e nella liturgia del Sabato Santo, diffondendosi in Spagna nel VI secolo e in Gallia nel VII; dallVIII secolo la dottrina fu fissata nella liturgia romana.
Il modello delle successive rielaborazioni , ancora una volta, un
testo pseudoepigrafico, il cui nucleo deve essersi costituito gi nel II
secolo e che verr poi trasmesso nel Vangelo di Nicodemo (di cui si
sono salvate diverse recensioni, la prima delle quali attestata in un
palinsesto del V secolo)70, un testo estremamente influente sul Medioevo letterario e figurativo (poich libri, affreschi, rilievi ispirati al
descensus venivano realizzati contemporaneamente e la notoriet del
soggetto, oltre la ristretta cerchia dei litterati, includeva lintera comunit cristiana). Dipanandosi dalla speculazione teologica verso le
realizzazioni narrative e drammaturgiche, lepisodio della discesa di
Cristo agli Inferi viene inscenato in forma dialogica, col Signore delle
Tenebre a colloquio col Salvatore o con lInferno stesso (in latino Hades), che, come abbiamo visto, alloccorrenza veniva antropomorfizzato e agiva come persona del dramma escatologico.
Una volta stabilita e divulgata, la leggenda continu ad ammettere
varianti di grande rilevanza dottrinale: a chi era stata rivolta lazione
soteriologica di Cristo? Ai soli Patriarchi? Agli Ebrei giusti nati prima
della sua venuta? Ai pagani che avevano vissuto rettamente, o addirittura allintera comunit dei dannati imprigionati oltre le porte di Ade71?
La teoria scolastica della salvezza come sacrificio indebolir la rilevanza teologica della discesa agli Inferi, tuttavia lepisodio sopravvisse a
lungo come ispiratore delle arti figurative, rafforzato dallimmagine
guerresca di matrice feudale del Christus victor72, che aveva favorito il successo del Descensus ad Inferos nella letteratura inglese, tra il
69
C. Alessandrino (150-215 ca.) fu uno dei primi ad integrare il Descensus ad Inferos negli
atti della Redenzione e Tertulliano (155-230 ca.) introdurr la vivida immagine di Cristo che
svelle le cancellate e le porte del regno infernale.
70
The Medieval Gospel of Nicodemus: Texts, Intertexts and Contexts, a cura di Z.
Izydorczyk, Tempe, Arizona, Medieval & Renaissance Texts & Studies, 1997.
71
Russell, Satan, cit., p. 117-119.
72
R.V. Turner, Descendit ad Inferos: Medieval Views on Christs Descent into Hell and the
Salvation of the Ancient Just, Journal of the History of Ideas, 27, 1966, pp. 173-194.

336

Adele Cipolla

periodo anglosassone e quello anglo-normanno73. I manoscritti anglosassoni di Junius e Exeter collegano la prima e lultima sconfitta di
Satana, tramandando anche dei poemi incentrati sulla scena della vittoria infernale di Cristo, che nelle versioni inglesi prenderanno il titolo
di Harrowing of Hell (Incursione allInferno). Nello Junius Book,
il cosiddetto Christ and Satan (il titolo redazionale menziona i due
duellanti escatologici) scandito tra Caduta dei ribelli, Irruzione in
Hell e Tentazione di Cristo.
Il terrore gli piomb addosso, // il tuono davanti al Giudice, / che
pieg e incendi // le porte dellInferno. [...] // Gli esseri scellerati, /
[...] // furono tutti / scossi dallorrore, // si lamentavano, / nella sala del
vento. // dura: / ora giunge la tempesta, // il Capitano con la truppa,
/ il Principe degli Angeli. // Procede davanti a lui / una splendida luce:
// la contemplavano, / un tempo, i nostri occhi, // finch fummo l in
alto, / insieme agli Angeli. // Con la potenza della sua gloria, / adesso
annienter // le sofferenze che abbiamo provocato. / Ora giunge il terrore, // il tuono davanti al Signore: / ben presto la masnada dei malvagi
// [...] / dovr espiare le sue scelleratezze. // , in persona, / il figlio
del Signore, // Condottiero degli Angeli. / Guider le anime // in alto,
via di qui, / e dora in poi noi sopporteremo // lumiliazione, / effetto
della sua collera. // [...] Giunse allora il fragore degli angeli, // il tuono
al rosseggiare dellaurora: / il Signore in persona // aveva sopraffatto
lAvversario. / La faida fu aperta, allora, // allalbeggiare, quando il
terrore giunse (Christ and Satan, Harrowing of Hell, vv. 382-404).
LHarrowing of Hell ispirer, su un registro completamente diverso, la scena madre del Piers Plowman, redatto in recensioni diverse
dal frate minore William Langland tra il 1360 e il 1400 (negli anni di
Chaucer)74. Nel poema allegorico di Langland (una prova estrema del
genere visionario, in cui Will viene condotto in sogno a visitare il regno celeste e quello infernale, con la guida di Piers lAratore e di una
lunga serie di figure allegoriche), il diavolo serve alla satira sociale
e prende nomi differenti (Ragamoffyn, Belial, Astarot), due dei quali, Lucifer e Satoun, si alternano (spesso immotivatamente) nel ruolo
73
P. Dendle, Satan unbound: The devil in Old English narrative literature, Toronto, University of Toronto Press, 2001; Karl Tamburr, The Harrowing of Hell in Medieval England, Cambridge, Brewer, 2007.
74
W. Langland, The vision of William concerning Piers the Plowman in Three parallel texts,
2 voll., a cura di W.W. Skeat, Oxford, Clarendon Press, 1886; C. Brewer, Editing Piers Plowman:
The evolution of the text, Cambridge, Cambridge University Press, 1996.

Satana - Lucifero

337

principale. Nel Piers, la scena del Descensus introdotta da un dialogo tra Satoun e Lucifer (che discettano sulla legittimit della pretesa
diabolica sulle anime) quindi, il Sabato Santo, irrompe in scena Cristo
armato come un cavaliere. La sconfitta di Lucifero sar per sempre, e
i diversi episodi scritturali e pseudoscritturali ripetono infinitamente la
sconfitta originale e necessaria. Oltre alle questioni teologiche su male
e soteriologia, ne deriva una difficolt a mettere i fatti in successione
cronologica: Michele e Cristo che schiacciano Satana sotto il tallone
diventano figure intercambiabili.
6. Il patto: Basilio, Teofilo, Faust
Le vite dei santi, i sermoni e le rappresentazioni liturgiche in volgare, nel corso dellXI secolo, diventano un ponte verso le nuove forme
narrative profane che caratterizzeranno il Basso Medioevo. Il genere
delle vitae era stato messo a punto con quelle dei Padri del deserto,
nelle quali, agli esordi dellagiografia cristiana, Satana aveva giocato
un ruolo attivo, come sfidante e oppositore dei santi. I Dialogi di Gregorio75, il pi influente repertorio agiografico della cristianit occidentale dellAlto Medioevo, hanno spesso a che fare con il diavolo, spesso
attore di una banale aneddotica della tentazione, con alcuni spunti che
verranno recuperati pi tardi, nella demonizzazione delle religioni precristiane (come nella storiella del sacrificio di una testa di capro offerta
dai Longobardi al demonio: Dialogi, 3, 28), o nellantisemitismo e nella caccia alle streghe (come nella storiella dellebreo che si pente e si
converte, dopo aver assistito nottetempo, in un tempio di Apollo, a un
concilio satanico: Dialogi, 3, 7).
Le vite dei santi erano parte della liturgia di determinate feste e le
Sacre Rappresentazioni (misteri, miracoli, moralit ) derivarono dalla
liturgia in latino76. Di qui si svilupparono interi cicli di drammi sacri
che rappresentavano le fasi principali della storia della salvezza (drammi della Passione, della Pasqua e del Corpus Domini). In questi testi il
teatro nascente il tramite tra il diavolo della letteratura e quello delle arti figurative. Lidentificazione tra Lucifero e Satana ormai cosa
75
Gregorius I Magnus, Dialogorum Libri IV De Vita Et Miraculis Patrum Italicorum, in
Patrologia Latina, LXXVII. Nel Basso Medioevo, invece, il repertorio agiografico di maggior
successo fu la Leggenda dei santi di J. da Varazze, la Legenda Aurea.
76
Russell, Lucifer, cit., pp. 334-336.

338

Adele Cipolla

fatta, tuttavia il personaggio pu scindersi e (come abbiamo visto nel


Piers Plowman) inscenare un contrasto tra le due facce del doppio satanico77. Lonomastica del diavolo si sviluppa ulteriormente (talvolta accentuando i tratti comici che abbiamo visto nei Malebranche), per una
ridda di diavoli minori, che variano, parodizzano, contaminano i nomi
di inveterata tradizione. La novella di Belfagor arcidiavolo, unestrema laica e misogina parodia delle visiones, fu pubblicata per la prima
volta nel 1545, e quindi, nel 1549, attribuita a Machiavelli. Ambientata
al tempo di Carlo dAngi, fa la satira della Firenze contemporanea
attraverso la visione di un pio uomo, che descrive non i tormenti infernali, ma quelli terrestri del povero diavolo Belfagor, afflitto da una moglie petulante78. La prospettiva misogina aveva accompagnato la narrazione sul diavolo sin dai primordi: la sua potenza impone al diavolo di
essere maschio ma, con Belfagor, il suo destino finale quello di essere
rispedito allInferno dalle donne. Daltronde, sempre sul versante del
comico, i nomi del diavolo e dellInferno erano entrati, con Boccaccio,
nel repertorio degli eufemismi sessuali:
Le donne domandarono: Come si rimette il diavolo in inferno?
La giovane, tra con parole e con atti, il mostr loro. Di che esse fecero s gran
risa che ancor ridono [...].
Poi luna allaltra per la citt ridicendolo, vi ridussono in volgar motto che il
pi piacevol servigio che a Dio si facesse era il rimettere il diavolo in inferno;
il qual motto passato di qua da mare ancora dura.
E per ci voi, giovani donne, alle quali la grazia di Dio bisogna, apparate a
rimettere il diavolo in inferno, per ci che egli forte a grado a Dio e piacer
delle parti, e molto bene ne pu nascere e seguire (Decameron III, X)79.

Lagiografia e i generi drammatici conoscono una variante della relazione seduttiva tra Satana e gli umani, concepita nei termini di un
patto formale80 (parodia del battesimo e dellinvestitura feudale)81,
77
La inveterata opposizione tra Lucifero (prima e dopo la caduta) e Satana (dopo la caduta),
si evolve nellidea della superiorit di Lucifero e di Satana quale suo luogotenente.
78
N. Machiavelli, Novella di Belfagor; LAsino, a cura di Maurizio Tarantino, introduzione
di M. Martelli, Roma, Salerno Editrice, 1990.
79
G. Boccaccio, Decameron, a cura di V. Branca, Firenze, Le Monnier, 1960. Il testo consultabile al sito Decameron Web: http://www.brown.edu/Departments/Italian_Studies/dweb/texts/
80
A. DAgostino, Il patto col diavolo nelle letterature medievali. Elementi per unanalisi
narrativa, Studi Medievali, XLV, 2004, pp. 699-752.
81
Alfonso X, nella Cantiga 216, parla di vassalo do demo (DAgostino, Il patto col diavolo, cit., p. 34).

Satana - Lucifero

339

che, prima di Faust, trova le sue pi lontane rappresentazioni in due


storielle di ampia diffusione, una legata alla vita di san Basilio82, laltra a un personaggio di nome Teofilo83. La storia di Teofilo di Cilicia
(di origine anatolica, redatta in greco nel VII secolo e poi in latino nel
IX) venne ripetutamente raccontata, in moltissime lingue, nellarco di
mille anni84: allorigine della leggenda di Faust85 e contribu, divulgando il patto satanico, a fornire argomenti alla caccia alle streghe. Un
prete perseguitato dal proprio vescovo, spinto allesasperazione, viene
persuaso da un mago ebreo a stringere alleanza con Satana. Lebreo gli
procura un incontro notturno in una plaga deserta (siamo gi nelle convenzioni del sabba), dove Teofilo giura per iscritto fedelt a Lucifero.
Al momento di pagare, per, Teofilo si appeller alla Madonna (che,
nellet della Scolastica, diviene la nemica di Satana) e un miracolo
mariano strapper il contratto dalle mani del diavolo: Teofilo, per intercessione della Vergine, verr infine salvato. Il plot poteva servire a
propagandare, insieme, il culto della Madonna e lantisemitismo; serv
anche alla polemica contro leresia, poich degli eretici, prima che delle streghe, si sostenne che sottoscrivessero contratti col Maligno.
Il patto svela la dimensione giuridico-legale che il diavolo poteva
assumere (attualizzando la remota funzione di accusatore nellAntico
Testamento): un tema fortunato, che attraversa i generi letterari, quello dei processi del demonio allumanit. Nel contrasto De Sathana cum
Virgine di Bonvesin de La Riva (1240-1315)86, un diavolo loico (Satanax, lo drag, linimigo) accusa i continui furti di anime inflittigli dalla
pietosa intercessione di Maria. Dallinvenzione narrativa e teatrale, il
processo del diavolo entr addirittura nei manuali di giurisprudenza,
come quello redatto nel 1359 da Bartolo da Sassoferrato (Processus
Satanae contra Dominam Virginem coram judice)87. Qualche anno pi
tardi, nel 1382, Jacobus Palladinus da Teramo, vescovo di Spoleto, redige una Consolatio peccatorum, seu Processus Luciferi contra Jesum
82
Vita Sancti Basilii Caesareae Cappadociae Archiepiscopi, da un prototipo greco del V-VI
secolo. La versione pi nota nella Legenda Aurea (1260-1298 ca.), dalla quale la trama arriv
fino a Lope de Vega.
83
Le legendae parallele di Basilio e Teofilo ispirano due poemetti di Hroswitha di Gandersheim (X secolo): entrambi conoscono il motivo del patto scritto col demonio, che nel primo testo
motivato dalla lussuria, nel secondo dalla vanagloria.
84
DAgostino, Il patto col diavolo, cit., p. 9.
85
J.W. Smeed, The Devil, in Bloom, Satan, cit., pp. 71-94.
86
Le opere volgari di Bonvesin de la Riva, I, a cura di G. Contini, Roma, Societ Filologica
Italiana, 1941.
87
Russell, Lucifer, cit., p. 263.

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Christum, detta nel colophon Liber Belial (poich Belial il difensore


di Lucifero nella prima parte del processo, in cui Cristo deve discolparsi dallirruzione agli Inferi )88.
Dettagliato sar, alle soglie dellevo moderno, il patto vergato col
sangue dal doctor Faust per Mephistopheles (o Mephostophiles, che
non ama la luce), ultimo nome di Satana, un calembour dal greco sul
cui significato si inutilmente interrogato Goethe. Questa volta non ci
saranno pentimento e miracolo, la condanna della superbia conoscitiva
sar irrevocabile. In chiusura del Faustbuch del 158789, raccontando
Del lamento del dottor Faustus dallInferno e di indicibili pene e tormenti, le ultime parole del protagonista (Me la sono voluta: adesso
devo aggiungere la beffa al danno) scagionano Satana il tentatore: il
titanismo e le sue colpe sono ormai una faccenda umana.

Ibidem.
Historia von D. Johann Fausten, Text des Drucken von 1587, kritische Ausgabe hrsg. von
S. Fssel - H.J. Kreutzer, Stuttgart, Reclam, 1988.
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