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LA SICILIA

SABATO 13 FEBBRAIO 2016

CULTURA .19
LA MOSTRA

IL VOLUME

A Brescia le radici di Chagall

Madonie tra storia, arte e danza

La mostra Marc Chagall. Anni russi 1907- 1924 curata da Eugenia Petrova nel Museo
di Santa Giulia a Brescia si sofferma sulle radici della poetica del maestro di Vitebsk
che, nel trasfigurare la realt, prende le mosse dalla sua citt, dalla modesta casa dove
sua madre vendeva un sacco di piccole cose per alleviare la fatica del marito
nellemporio di un ricco mercante di aringhe. In quella casa lontana dagli agi avevano
ampio spazio le tradizioni e i rituali chassidici, propri della componente dellebraismo
che vede la presenza del divino in ogni luogo e in ogni cosa. Immerso nel suo spazio
familiare, il giovane Chagall convinto che gli uomini possano addirittura volare e
perfino tuffarsi nei sogni tanto che dipinge violinisti ondeggianti sui tetti delle case,
personaggi con la testa staccata e mucche che volano. Opere singolari che
suscitarono linteresse del pubblico in occasione della mostra 1915, quando
lartista riesc a vendere quasi tutti i suoi quadri! Tutto proveniva dalla sua infanzia dice la curatrice - e gli animali che dipingeva erano proprio quelli che erano cresciuti
attorno a lui. Tutta la realt circostante era da lui immersa nel sogno e nella favola.
Pi tardi Chagall avrebbe allungato lo sguardo ben oltre lambito domestico,
volgendosi prima a San Pietroburgo e pi tardi a Parigi, rimanendo entusiasta di
questa citt. Forse perch proprio in riva alla Senna si era riavvicinato alla sua terra
dove avevano messo radici tendenze artistiche a lui non congeniali. Poi, quando
scoppia la rivoluzione, si convincer che solo lontano dalla Russia sar apprezzato.

Il ballerino diventa soggetto fotografico per impreziosire scorci e panorami di paesi


madoniti. Unidea e un mix particolare nelel foto raccolte nel volume Madonie, arte
e danza, nellambito di uniniziativa promossa dalla Regione Siciliana attraverso
lassessorato ai Beni Culturali e allIdentit siciliana. Il libro, curato da Antonio Lo
Verde, valorizza posti incantevoli come le Gole di Tiberio di San Mauro Castelverde,
la spiaggia Torre Conca di Finale di Pollina, Palazzo Pucci di Petralia Sottana,
lAuditorium San Francesco di Polizzi Generosa, i Murales di Castellana Sicula, il
Lavatoio medievale e il teatro Cicero di Cefal, la Fontana SS. Trinit di Geraci
Siculo, il Castello dei Ventimiglia di Castelbuono e la Phiale Aurea di Caltavuturo, il
convento dei padri Riformati di Petralia Sottana. Le foto sono del fotografo Giovanni
Vecchi, le prefazioni del sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo Francesco
Giambrone e della storica dellarte Evelina De Castro, i testi dello storico dellarte
Giuseppe Abbate che ha descritto magistralmente il patrimonio madonita. Tredici i
tersicorei, del corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo Francesca Bellone,
Alessandro Cascioli, Daniele Chiodo, Lucia Ermetto, Noemi Ferrante, Gaetano La
Mantia, Gianluca Mascia, Diego Millesimo, Andrea Mocciardini, Alessia Pollini,
Riccardo Riccio, Jessica Tranchina e Michela Viola, che con pose coreografiche
affascinanti hanno impreziosito il catalogo rendendolo splendido ed originale. La
pubblicazione esaltata larte e una porzione di Sicilia ricca di storia e tradizioni.

ANTONIO PECORARO

GAETANO LA PLACA

A Caltanissetta un viaggio nella


Napoli ebraica del meridione
russo guidati dal paradossale
umorismo yddish. Un luogo unico
che ha ispirato scrittori e autori
OMBRETTA GRASSO

ulla musica travolgente di una


sorta di Buscaglione dellera
staliniana, larte poetica e appassionata di Moni Ovadia ci
trasporta nella Napoli ebraica del meridione russo, una citt miserabile e
malfamata, popolata da prostitute e
banditi a met tra leroe romantico e la
caricatura, da attraversare guidati dallinarrivabile e paradossale umorismo
ebraico. Si intitola Adesso Odessa il
viaggio tra musica e parole nella citt
schifosa narrata da Isaac Babel che
approda in scena stasera al Teatro Regina Margherita di Caltanissetta, alle
20.30, del quale Ovadia da poco diventato direttore artistico, a titolo gratuito, scommettendo sulla rinascita di
una citt a partire dalla cultura.
Una citt unica al mondo - spiega
Ovadia - che a cavallo tra 800 e 900
aveva met della popolazione composta da ebrei ed ebrea era anche la
malavita picaresca, pittoresca, singolare che ha acceso la fantasia di scrittori, poeti e autori creando uno straordinario repertorio di canzoni della mala
portato al successo da Leonid Utysov,
grandioso personaggio di Odessa che
ha attraversato tutta la storia della
citt e che ha raccontato in musica anche il capo di questi banditi, soprannominato Michelino il giapponesino, forse per laspetto o perch ammorbava i
suoi uomini con storie della Yakuza
giapponese.
Sul palcoscenico anche il violinista
Pavel Vernikov che con il violino di
Svetlana Makarova e il pianoforte di
Pavel Kachnov danno ritmo, scatenato
o sognante, jazz o da canzone popolare, alla narrazione. Raccontiamo
Odessa - riprende Moni Ovadia - attraverso i racconti di Babel, le canzoni di
Utysov, ma anche la musica di musica
di Shostakovich, e un gigante del violino, Vernikov, della seconda generazione della famosa scuola della citt
che anche, come tutti gli ebrei odessiti, un grande umorista. Perch, sinfervora Ovadia magico narratore di
storia, musica, leggende della cultura
yddish, lebreo odessita un essere
umano che respira umorismo e con
Vernikov ha costruito uno spettacolo
musicale, umoristico ma anche lirico
e tragico su questa sconvolgente Napoli sul Mar Nero dove stata composta O sole mio.

scritti Q
di ieri
Perdipi alla chiusura
di ogni telegiornale
Rai il conduttore ci
dice sorridente (
sfott?) che grazie al
governo il canone lo
pagheremo a rate

MVOCABO LAR I O M

Quaresima
i digiuni
religiosi
e politici

Moni Ovadia in
scena durante lo
spettacolo e, in
basso, un suo
primo piano

MARIO GRASSO

Adesso Odessa
con Moni Ovadia
tra parole e musica
Canzoni della mala che se ricordano
nel nome quelle milanesi di un mitico
spettacolo di Strehler ne sono in realt
molto distanti. Le adoro, ma sono
unaltra cosa - spiega Ovadia, arrivato
a Milano dalla Bulgaria, quando aveva
pochi anni - le canzoni della mala di
Odessa sono un repertorio molto amato e vissuto, un classico di matrimoni,
feste, osterie. Utysov fu un personaggio prodigioso, acrobata, stand up comedian, interprete dei grandi musical
dellera staliniana, poi cantante confidenziale alla Rabagliati. Per capire quel
mondo nello spettacolo inseguiamo
le sue tracce. Una storia in cui non ci
sono solo i gulag e i crimini di Stalin,
ma gente che ha vissuto, studiato, costruito cultura. Il mio amore per Odessa anche questo, per una citt che ha
tanto da raccontare, una pagina di storia del 900, un mondo affascinante
che stato distrutto, la comunit
ebraica stata cancellata, deportata
dai fascisti romeni di Antonescu.

uando il troppo stroppia. Oggi,


sabato, ci saranno nella serata tv
la sfida calcistica tra Juventus e
Napoli che stanno stradominando il campionato, e la finale del festival della canzone a Sanremo. Come si
deve spartire un povero disgraziato che
ama sia il pallone e sia la musica leggera? Non potevano distanziare le due cose, invece di costringere a uno zapping
frenetico mezzo popolo italiano? E come se si mettessero a tavola dei piatti
gustosissimi nello stesso momento:
quale scegli? Oppure peschi in tutti i
piatti senza riuscire a gustarli come si
deve?
Non si poteva fare la partita di calcio la
domenica come sempre avveniva in passato, invece di spalmare il calendario
delle partite in un paio di giorni, stavol-

N comicit n satira, lumorismo


ebraico unaltra cosa. Ci sono elementi di confine ma una forma di filosofia del paradosso. Si ride molto
ma lo scopo far pensare, sconfiggere
la violenza, le tenebre della stupidit
che generano il pregiudizio. Una forma
di critica della ragion paradossale. E
poi, insegna a ridere di se stessi e dei
propri guai. Un grande antidoto alle
asprezze della vita, aiuta la convivenza tra culture diverse. Un umorismo
anche feroce. Gli ebrei hanno riso di
loro stessi sullorlo dellabisso. E uno
strumento di conoscenza e demolizione di ogni forma di idolatria, anche
quella pericolosa che si fa di stessi.
Lumorismo ebraico non risparmia
neanche il padreterno. Spacciatore
della cultura yddish, critico verso lestablishment politico israeliano che
ha scelto la via della militarizzazione,
della forza sugli altri, e che trova accettabile opprimere un intero popolo.
Ovadia ha scelto Caltanissetta, peri-

feria dellimpero. Ci credo molto: un


investimento per il futuro, nato dal
sodalizio con Mario Incudine che ha la
met dei miei anni. Unalleanza tra
generazioni, abbiamo cominciato un
po di corsa, ma ci saranno due produzioni: riprendiamo in forma di prova
Le supplici e porteremo in scena Il
casellante da Camilleri con la regia di
Giuseppe Dipasquale.
Il nuovo lavoro arriver nella stagione 2017-2018. Uno spettacolo sul
mondo degli ebrei sefarditi di discendenza ispanica che avr un passaggio
anche in Sicilia, lunica terra della corona spagnola che ha cercato di opporsi
allespulsione degli ebrei, ben 5mila,
con suppliche straordinarie. Ho trovato documenti in giudaico-siciliano.
La Sicilia una terra di accoglienza. Sono legatissimo allIsola, ricevero la cittadinanza onoraria di Palermo. Questa
una terra magica e di contraddizioni
immense, che ami e che ti fa anche,
inevitabilmente soffrire.

MA PERCH SONO COSTRETTO A PAGARE IL CANONE?

La tv di Stato danneggia il fisico e le tasche


TONY ZERMO

ta persino quattro, gioved, venerd, sabato e domenica?


Si dovrebbe istituire un ente super
partes con il compito di gestire gli eventi nazionali e che abbia il potere di spostare le date, ovviamente facendolo almeno dieci giorni prima che si tengano
gli spettacoli per dare modo ai protagonisti di prepararsi per tempo. Se per i calciatori il cambio di data non dovrebbe
essere un problema, e quindi le partite di
calcio sono quelle pi facilmente spostabili, invece un problema serio per gli
attori che hanno scadenze e contratti

da rispettare. In questo caso lOsservatorio super partes di cui stiamo ipotizzindo, se decide di spostare uno spettacolo,
lo fa passare come caso di forza maggiore, per cui non paga nessuno, tranne
pantalone, che poi il pubblico pagante.
Viene voglia di mandare tutto allaria,
perch se ci fate caso siamo un po tutti
teledipendenti, invidio quelli che hanno
la forza di ribellarsi e che in casa non
hanno nemmeno il televisore. A poco a
poco siamo diventati un popolo di pantofolai e di guardoni perch su Sky ci sono anche i filmini porno. Quanti vanno a

Asterischi

La costanza nel dentro


Oggi inverno. Oggi qualcuno
pregher per me. Oggi resto a
letto. La casa grigia di luce, le
lenzuola calde, il dolore che
impedisce. Fuori i suv neri e le
donne al volante, i loro cappotti
scuri i loro occhi che non sanno.
Siamo donne tutte. Si guida, o si
scrive, come me. La carezza di ieri
sera al musicista disabile, le
carezze che non si danno mai. Le
si vuole? Tenerezze taciute, che
durano attimi. il pensiero quello
che desidererei, la costanza nel
dentro. Ora manger un
cioccolatino, chieder a mio figlio
perch Milano cambiata: il suo
ridere e sbuffare. Sentir il
traffico al telefono, le auto e la
metro, a volte anche la pioggia.
Tutto per vivere. Questo un
giorno.
***
Ho scritto Stanze con case
perch io ho stanze in cui si pu
entrare, volendolo. Per vivere
insieme i giorni. Quelli che furono
e sono ancora i miei. Spesso ho
invitato, in questi luoghi, amici
che non hanno per compreso.
Credendo di soffrire? Forse un
concetto difficile. Ma io non
amo le metafore e il mio libro
non ne propone. Le stanze
servono a ciascuno di noi, se si
sta in compagnia di pensiero.
Ecco, sono qui. Nella mia stanza.
Ed affetto puro.
LETIZIA DIMARTINO

passeggiare, a respirare aria, a tonificare


i muscoli? Oggi quasi pi nessuno, anzi
se vedi una persona che cammina a piedi nella tua zona di campagna ti metti in
sospetto. Chi pu essere mai quellindividuo senza macchina? Forse viene da
queste parti a spiare?
La sostanza che siamo intossicati di
televisione, quasi quasi me ne vado al cinema, se trovo un posteggio. E poi basta
con quei conduttori Rai che alla fine di
ogni telegiornale dicono con voce suadente che questanno il canone sar ridotto e si pagher a rate con la bolletta
della luce. Come se fosse una conquista
del cittadino e non una sgradevole imposizione del governo. Ma se io non voglio vedere i canali Rai e preferisco solo
Mediaset che si vede gratis, perch debbo essere costretto a pagare?

UARESIMA Se curiosiamo in un
dizionario di sinonimi, alla voce
quaresima troviamo: quadragesima, astinenza, digiuno, penitenza. Non sono parole dattualit se
pur vero che la nostra epoca dellusa e
getta, mordi e fuggi e consumismo anzitutto. La locuzione latina quadragenari
ieiunii dies spiega i quaranta giorni di
digiuno che la quaresima prescrive. Si
tenga presente che le domeniche non
prevedono digiuno, quindi nella conta
dei giorni che separano le Ceneri dalla
Pasqua si debbono aggiungere le sei domeniche. Ma perch giusto 40 giorni di
penitenza? Capiremo qualcosa rispondendo alla domanda con alcuni esempi
proposti dalle Scritture: David, Saul e Salomone regnarono per 40 anni; lArca
dellAlleanza con No fu stabilita dopo 40
giorni del diluvio; Mos venne chiamato
da Dio al momento di compiere 40 anni
e sost per 40 giorni sul Sinai. Lumanit
corrotta venne punita con 40 giorni di
pioggia; Gli ebrei infedeli errarono per 40
anni nel deserto; Ges venne condotto
nel Tempio 40 giorni dopo la sua nascita
e superer le tentazioni durate per 40
giorni; ancora Ges ha predicato per 40
mesi e resuscitato dopo 40 ore di permanenza nel sepolcro, quindi si manifestato ai discepoli nellarco dei 40 giorni precedenti lAscensione.
PENITENZA - Nei nostri giorni di piaceri a ogni costo pu assalire malinconia
nellenumerare i mortificanti sinonimi
di penitenza, da privazione a espiazione
e persino castigo, da pentimento, contrizione, compunzione a ravvedimento, fino a penalit. Qualche dizionario cita la
riparazione che il sacerdote della Chiesa
cattolica impone al fedele: penitenza
consistente in atti di preghiera o carit o
riparazione nei confronti del prossimo.
Ma penitenza sicuramente autentica
quella imposta a se stessi come contrizione per colpe commesse. Luso scherzoso di penitenza, che ricorre tra gli adulti con pari frequenza di quanto capita
con i giochi dei bambini, dissacra e banalizza il significato pi autentico: Per penitenza non avrai il dolce. Tornando ai
sinonimi di penitenza le generazioni dei
bisnonni e nonni di oggi ricorderanno ledulcorante suggerimento del fioretto
come autoastinenza da un capriccio, in
omaggio coerente alla quaresima.
DIGIUNO Ai digiuni religiosi e dietetici si sono aggiunti quelli politici. Un
progredire che fa dedurre come una volta intere popolazioni si imponevano il digiuno per implorare dal Cielo perdono di
peccati, interventi metafisici come la
pioggia o la fine di una epidemia, mentre
adesso c chi digiuna per richiamare
lattenzione generale (terrestre) su problemi di ordinamento civile o politico. Fino a tutta la prima met del secolo scorso la consuetudine religiosa cattolica imponeva il digiuno dalla mezzanotte ai
comunicandi del mattino successivo;
identica la vigente regola sanitaria per
quanti debbono sottoporsi a esami clinici da laboratorio. Digiuno il secondo
tratto dellintestino tenue, cos detto perch tutto vi passa velocemente lasciandolo vuoto, come digiuno di sapere viene definito chi difetta in cognizioni ritenute di sapere comune.

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