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SISTEMA SCHELETRICO

Lo scheletro umano un endoscheletro, ossia una struttura di sostegno posta all'i


nterno del corpo,formata da uninsieme di ossa e tessuto cartilagineo che sostien
e il corpo umano.Nelladulto le ossa sono 206. Lo scheletro pu essere suddiviso in
assile(ossa della testa e ossa del tronco e la [gabbia toracica] )e appendicolar
e (ossa degli arti, cintura scapolare e cintura pelvica). Le funzioni dello sche
letro sono molteplici:sostegno,protezione delle parti molli delicate,equilibrio,
movimento,funzione emopoietica cioproduce le cellule del sangue,plastica in quant
o da forma al corpo,deposito di Sali minerali.Le ossa possono essere suddivise i
n: ossa lunghe,ossa dalla forma irregolarmente cilindrica, formate da una partec
entrale detta diafisi e due estremit denominate epifisi (femore, omero);ossa piat
te sono costituite da duesottili lamine di osso compatto che racchiudono la part
e spugnosa contenente il midollo osseo(rotula, scapola);ossa corte o brevi sono
ossa dalla forma cubica irregolare (vertebre).
La porzione assile dell apparato scheletrico formato dal cranio, dalla colonna ver
tebrale, dalle coste e dal bacino
La colonna vertebrale la parte piu estesa della porzione assile. Formata da unins
ieme di 33-34 vertebre(non tutte uguali) si puo dividere in cinque parti:zona dellevertebre cervicali, le prime sette;
- zona delle vertebre toraciche, dodici, dallottava alla diciannovesima;
- zona delle vertebre lombari , cinque, dalla ventesima alla ventiquattresima;
- zona delle vertebre sacrali , anchesse cinque, dalla venticinquesima alla venti
novesima;
- zona delle vertebre coccigee, quattro o cinque, dalla trentesima ala trentatre
esima(trentaquattresima).
Queste sono vertebre saldate le une alle altre; in fondo a questa parte epossib
ile vedere un residuo della coda.La colonna vertebrale non e rigida, ma possiede
una certa mobilita,data dalle articolazioni presenti tra le varie vertebre (che
possono essere mobili o semimobili). La rotazionedella colonna non e tuttavia a
suo carico, ma e compito del bacino. La colonna si presenta (dalla vistaanterio
re e posteriore) rettilinea, mentre, vista di lato, presenta delle curvature norm
ali (due lordosi nei tratticervicale e lombare, e due cifosi
nei tratti toracico e sacrale).
Queste curvature della colonna siformano gia allo stato embrionale: il primo abb
ozzo di curva si ha quando la colonna prende laforma di una grande "C, presentand
o una curvatura unica; in seguito, con lo sviluppo, sidifferenziano le due lordo
si e le due cifosi. Piu precisamente, le due lordosi si formano alla nascita,com
pensando le cifosi. Un difetto della colonna vertebrale, abbastanza grave, e la
scoliosi , checonsiste nella deviazione della colonna dalla sua struttura rettil
inea (considerando la vista anteroposterioredella colonna).Le vertebre si differ
enziano nella lunghezza: le cervicali sono piu piccole delle toraciche edelle lo
mbari; inoltre le sacrali sono saldate insieme nellosso sacro (lunico confine tra
le varie vertebree segnato dalle linee trasversali).Esse hanno alcune caratteris
tiche comuni: viste dallalto presentano, dallazona posteriore verso quella anteri
ore, un processo spinoso, due processi trasversi (continuazioni dei duepeduncoli
della vertebra superiore), la lamina, due processi articolari , il foro vertebr
ale
(che contiene ilmidollo spinale, di diametro di 3 cm e circondato dalle tre meni
ngi) con ai lati i due peduncoli ed il corpo vertebrale
(la parte piu voluminosa e piena). I processi articolari sono presenti sia al di
sopra che aldi sotto delle vertebre, in modo da venire a contatto lun con laltro.
Sulla superficie articolare delcorpo vertebrale troviamo un disco fibro cartila
gineo formato da un anello fibroso contenente un nucleo polposo (formato da H2O,
proteine e fibre). Tale disco si puo deformare ma non riduce mai ilsuo volume:
puo succeder allora che fuoriesca dalla sua sede, determinando unernia al disco.
Tra idue corpi vertebrali larticolazione e una sinfisi coadiuvata da legamenti (c
ome il legamentolongitudinale posteriore, che unisce due vertebre dallalto in bas
so, il legamento longitudinaleanteriore, posto anteriormente con la stesa funzio
ne del posteriore oppure il legamenti gialli , che riempiono gli spazi tra le la

mine).Nelle varie vertebre inoltre cambiano le dimensioni e la forma degli eleme


ntiche le compongono.Precisamente le vertebre sono via via piu grandi man mano c
he si va verso il basso,perche devono sostenere piu peso; inoltre i muscoli hann
o dimensioni e forme diverse, quindi necessitano didiverse superfici di attacco.
Il foro vertebrale segue un andamento opposto: e piu grande in alto,perche i ne
rvi che passano sono piu concentrati nelle vicinanze del cervello.Le vertebre ce
rvicali presentanoquesta struttura: il processo spinoso e bifido (forma a Y), me
ntre la faccetta articolare per le altre vertebre etonda e concava. Le prime due
vertebre hanno un nome preciso (atlante la prima ed epistrofeo la seconda)e son
o diversificate dalle altre: nellatlante manca il corpo vertebrale ed essa si art
icola con le ossa delcranio, quindi le faccette articolari vengono a contatto co
n quelle dellosso occipitale (articolazionecondiloidea ma con limitato movimento:
solo far si con la testa). Lepistrofeo invece presenta il corpo vertebrale con u
n prolungamento rivolto verso lalto, il cosiddetto dente , che si incastra allintern
o dellarcovertebrale dellatlante. Essa consente, coadiuvata dallatlante stesso, il
movimento di rotazione del collo.Sullultima vertebra cervicale il processo spinos
o non si presenta piu bifido, ma e come quello delle vertebretoraciche.Le artico
lazioni tra le vertebre cervicali sono artrodie.Le vertebre toraciche hanno un c
orpovertebrale voluminoso, un foro vertebrale circolare, e un processo spinoso l
ungo ed obliquo, rivolto verso il basso. Si distinguono dalle altre vertebre ino
ltre per le faccette articolari poste ai lati, utili per il contatto con le cost
e .Le vertebre lombari sono ancora piu grosse e voluminose, ma con un foro verte
brale piu piccolo e aforma quasi triangolare. Il processo spinoso e piu tozzo ed
orizzontale. Presentano articolazioni solocon le altre vertebre.Le vertebre sac
rali sono cinque, come detto, e tutte unite in un unico tratto osseo.Insieme allo
sso dellanca formano il bacino. Anteriormente losso sacro e piu liscio che non sul
la suasuperficie posteriore; sono presenti dei
fori intervertebrali , che permettono il passaggio dei nervi chefuoriescono dallu
ltima parte della colonna. Visto dallalto esso presenta le
ali del sacro due espansioni che lo articolano con losso dellanca. La cifosi e div
ersa tra uomo e donna: nelluomo e piu accentuata, perche non deve lasciare spazio
alle gravidanze.La gabbia toracicacontiene i due polmoni, il cuore, le arterie
e le vene che si irradiano dal cuore, lesofago,parte della trachea e il timo (ghi
andola); inoltre protegge organi che si trovano nelle parte alta della cavitaadd
ominale, come fegato e stomaco.E a forma di botte, con lapertura superiore, di forma
ovale, piupiccola di quella inferiore (i diametri orizzontale e verticale dellap
ertura superiore sono rispettivamente di 10e 5 cm).La gabbia toracica e in grado
di eseguire movimenti collegati agli atti respiratori, dati dalmovimento delle
coste. Esse sono 12 paia (12 per parte) e articolate posteriormente con le verte
bretoraciche (ogni costa corrisponde a una vertebra), mentre anteriormente (solo
le prime sette) siarticolano con lo sterno, tramite la cartilagine costale, for
mando la chiusura sternale. Lottava,nona e decima costa si articolano soltanto co
n le coste precedenti, tramite la cartilagine costale.
. Lecoste che si articolano con lo sterno sono dette sternali , mentre le altre
sono dette asternali
. Leultime due coste (11-12) sono dette fluttuanti o libere, e non presentano ar
ticolazioni nella zonaanteriore. A partire dalla prima, la piu in alto, posta or
izzontalmente, le coste si curvano e siallargano portandosi gradualmente in avan
ti e verso il basso (lultima costa e posta in modoobliquo).Le coste sono ossa pia
tte, di forma curva. Non hanno ne epifisi ne diafisi, quindi vengono divise intr
e zone: la testa, cioe la parte vertebrale, il collo, nel mezzo (il restringimen
to), langolo costale , ilripiegamento ed infine il corpo della costa
. La testa e la parte piu allungata e presenta due faccette articolari, in modo
da collegarsi alla colonna vertebrale; nel collo e presente il
tubercolo ,unemergenza con la faccetta articolare per il processo trasverso della
vertebra con la quale la costasi articola; tutte le articolazioni costali sono
diartrosi con forme diverse, che permettono soltantomovimento di scivolamento. L
a gabbia toracica riesce a muoversi perche le coste, innalzandosi,amplificano il
diametro antero-posteriore della gabbia toracica stessa. Le coste hanno sempre
unafaccia superiore ed una faccia inferiore, rivolte sempre piu verso la porzion

e mediale e verso laporzione laterale. Le fratture delle coste sono piu facili s
ullangolo costale.Lo sterno e un osso piatto, aventeuna struttura interna di tess
uto osseo spugnoso (con presenza di midollo osseo). E divisibile in tre parti: il
manubrio (zona superiore e piu ampia),
il corpo (piu voluminoso ed allungato) e il processo xifoideo (la zona in basso)
. Nella zona tra manubrio e corpo vediamo langolo sternale
, che serve a proteggere la prima costa.Il manubrio si articola con la
clavicola, mentre esistono articolazioni anche tra le tre parti dello sterno, ch
econ lavanzare delleta (20 anni circa) si ossificano.Ossa della spalla e dellanca:I
l cingolo scapolo omerale
, cioe larticolazione della spalla, si articola con losterno per mezzo della clav
icola.Le scapole sono messe posteriormente, vicino alla colonna vertebrale, e si
appoggiano sui muscoli che le separano dalle coste. Sono ossa piatte, con una fa
ccia anteriore e unaposteriore e delimitate da angoli e margini. Viste posterior
mente presentano una divisione in due zone:quella superiore (il processo coraco
ideo) e divisa da quella inferiore dalla spina, che culmina nella parteinterna (
dietro alla cavita glenoidea) nellacromion
. La cavita glenoidea e facilmente visibile nella parteanteriore e serve per lart
icolazione del braccio.La clavicola e anchessa un osso piatto, che possiede unafa
ccia anteriore ed una posteriore. La sua forma e quella di una S, utile per lassorb
imento degli urti. Alledue estremita della clavicola ci sono le faccette articol
ari per la scapola e per lo sterno. Le ossa del bacino sono invece articolate co
n il
femore
(articolazione coxofemorale, o dellanca).Losso del bacino e formato da due struttu
re: losso sacro , cioe le 5 vertebre sacrali, e l ossodellanca, anteriore rispetto
alle vertebre (le ossa dellanca sono due e si articolano lungo la lineamediana: n
elladulto e soprattutto nelluomo questa sinfisi non presenta mobilita). Sono ossa
diforma elicoidale e sono leggermente ruotate. Ogni osso dellanca e formato a sua
volta da tre ossapiu piccole: ileo,ischio e pube, che si saldano nella superfic
ie articolare in comune col femore, cioe la fossa acetabolare o
acetabolo. Lo spazio centrale che si forma dallunione dellosso sacro e delledue os
sa dellanca e detta cavita pelvica ed e divisa in
grande pelvi e piccola pelvi .Larto superiore costituito dalle ossa del braccio, d
ell avambraccio e della mano
. Ciascuna porzione earticolata con la seguente tramite unarticolazione mobile.Los
so che costituisce il braccio e l omero
, un ossolungo con due epifisi e una diafisi. Lepifisi prossimale si articola con
la spalla, mentre lepifisi distale siarticola con lavambraccio: entrambe hanno su
perfici articolari che permettono molto movimento. Losso hasezione piu o meno cil
indrica dalla parte prossimale ed in corrispondenza della diafisi, mentre presso
lepifisidistale e piramidale.Larticolazione con la spalla, cioe allepifisi prossim
ale, presenta superficie semisferica incorrispondenza della cavita glenoidea del
la scapola, che, per contenere la testa dellomero deve avvalersi dellaiuto del cer
cine una specie di disco (uno spessore) che aumenta lampiezza della cavita. Ques
ta articolazione e del tipo enartrosi, cioe permette tutti i movimenti. Nellinsie
melarticolazione scapolo-omerale presenta strutture che servono ad abbracciare la
testa dellomero: la
capsula articolare e coadiuvata dalla presenza di legamenti.La zona piu stretta
adiacente alla testadellomero e il
collo, che presenta rilievi utili per linserzione dei muscoli. Questo e inoltre i
l tratto piu soggettoa fratture. Appena sotto il collo troviamo il
corpo dellomero, con altre zone utili allinserzione muscolare; ilcorpo inoltre ha
funzione di sostegno dellosso stesso. Lepifisi distale e piu complessa, in quanto
presentalarticolazione col gomito. La superficie articolare e divisa in due estre
mita perche deve esserecomplementare allulna e al radio, le ossa dellavambraccio.
La prima di queste due faccette articolari, cioequella per lulna e di forma ellit
tica ed e detta
condilo, mentre laltra, detta proclea, o articolazione procreare
,ha forma a rocchetto con una strozzatura in corrispondenza della linea mediana.

Nellavambraccio le dueossa, ulna e radio, sono poste rispettivamente in posizione


mediale e laterale. Il radio si presenta piu fine incorrispondenza dellepifisi p
rossimale e, via via che si allontana, cresce di spessore, mentre lulna segue ilc
omportamento esattamente opposto. Anche qui ci troviamo in presenza di ossa lung
he, che nellepifisiprossimale presentano faccette articolari complementari a quel
le dellomero. Le due ossa, essendo vicine,vengono inevitabilmente a contatto: abb
iamo cosi unaltra articolazione in corrispondenza dellepifisiprossimale (le tre ar
ticolazioni vengono comunque racchiuse da ununica capsula articolare). Lo spazioa
pparentemente cavo tra ulna e radio viene riempito da uno strato di natura conne
ttivale, detto
membrana interossea, che svolge anche la funzione di luogo per linserzione dei mu
scoli. La loroepifisi distale si articola con le ossa del
carpo, che a loro volta si articolano con quelle del metacarpo
. Tramite questa articolazione e possibile effettuare il movimento di pronosupin
azione,accavallando ulna e radio, che in questo modo invertono le loro posizioni
.Larto inferiorepu, come quello superiore, essere diviso in tre parti:
coscia,gamba e piede.La coscia e collegata allosso dellanca per mezzo dellarticolaz
ione coxofemorale. Losso della coscia e simile allomero e prende il nome di femore
; e inoltre losso piu lungo dellintero apparato.Lepifisi prossimale, detta anche te
sta del femore
, presenta una superficie articolare di formasferica: la cavita acetabolare
dellanca fa da elemento complementare in questa articolazione. Acausa del grave p
eso che deve sostenere, questa articolazione e molto piu saldata rispetto a quel
ladella spalla, tanto che sembra essere sottovuoto. Inoltre allinterno della cavita
ce uncordoncino che collega le due ossa. Lepifisi distale presenta le due superfici
articolari per la
tibia, due articolazioni condiloidee.La gamba e formata dalla tibia e dalla fib
ula
(altrimenti detta perone),dove la tibia e piu grossa della fibula. La tibia e lu
nico osso che si articola col femore, mentre la fibulapresenta collegamento solo
con la tibia. Nellarticolazione del ginocchio anteriormente si puo vedere unossi
cino, la
patella o rotula, un osso sesamoide che si sviluppa allinterno del tendine rotul
eo
. Ilginocchio presenta unarticolazione doppia condiloidea, dove sia allinterno che
allesterno dellacapsula articolare sono presenti legamenti (allinterno possiamo v
edere i legamenti
crociatoanteriore e posteriore, mentre lateralmente ci sono i legamenti collater
ali , coadiuvati nel lorocompito dal menisco). La tibia e posta in posizione med
iale rispetto alla gamba ed e unita alla fibulatramite la
membrana interossea; si articola nella zona distale con il piede, costituito a s
ua volta dal tarso, dal
metatarso e dalle falangi
.Il craniodeve la sua forma a ben 22 ossa, articolate tra loro a circoscrivere l
a scatola cranica cheprotegge l encefalo
e gli organi di senso (naso, occhi e orecchie). La scatola cranica e in grado di
sopportare urti piuttosto violenti.La volta cranica e formata da ossa piatte art
icolate tra loro dalle suture. Nelcranio ce un solo osso mobile: la mandibola , a
rticolata con l
osso temporale tramite articolazioni di tipocondiloideo (dette articolazioni tem
poromandibolari ), dotate di una capsula articolare dotata di legamenti, iquali
non danno tuttavia molto supporto.Anteriormente vediamo losso frontale; posterior
mente ci sono ledue
ossa parietali
e losso occipitale (che chiude il buco tra le due parietali); lateralmente ci son
o le due ossatemporali ; tra le ossa
facciali , cioe quelle che compongono il volto, abbiamo le ossa mascellare,
nasale,zigomatiche,lacrimali , losso sfenoidee losso ecmoide
. Negli spazi che inevitabilmente si creanotra questi ossicini troviamo la carti
lagine.La superficie interna delle ossa della volta cranica e liscia, percheesse

sono a contatto con la materia grigia. Nellosso occipitale possiamo vedere il gr


ande forame occipitale
,un vero e proprio buco che permette lattacco della testa alla colonna vertebrale
, essendo in continuita con ilforo presente sullatlante.I muscoli facciali sono d
etti mimici e vengono controllati dalle 12 paia di nervicranici, che passano as
sieme ai vasi sanguiferi allinterno dei fori presenti nelle ossa. Questi passaggi
rendono anche possibile la vascolarizzazione dellencefalo e degli organi di senso
. La base inferiore dellascatola cranica non e invece liscia: presenta tre fosse
, una anteriore, una media e una posteriore. In quellaposteriore, precisamente
nella sporgenza presente, prende posto il cervelletto. Inoltre ce unanicchia, la
sella turcica, che accoglie lipofisi
, che regolarizza lattivita di tutte le ghiandoleendocrine. La fossa anteriore e
abbastanza liscia ed accoglie la parte anteriore del cervello.Sulla parte anteri
ore del cranio sono presenti le cavita orbitali, formate in parte dallosso mascel
lare,in parte dallosso zigomatico, in parte dallosso frontale, in parte dalle ossa
lacrimali, sfenoidi edetmoidi; tali cavita contengono gli occhi e ne permettono
la vascolarizzazione e linnervatura.Inoltre possiamo vedere la cavita nasale, di
visa in due parti dal setto nasale
; questa cavita non e perfettamente liscia, ma presenta degli ossicini interni c
he creano degli spazi (detti
meati ) dove laria passando crea delle turbolenze, riscaldandosi, umidificandosi e
purificandosi prima diimmettersi nelle vie respiratorie inferiori. Questa purifi
cazione dellaria e possibile grazie alla fortevascolarizzazione delle pareti nasa
li.
SISTEMA MUSCOLARE
Esistono tre tipi di tessuto muscolare: muscolo scheletrico, muscolo cardiaco e
muscolo liscio. Quelli che cipermettono di muovere il corpo, agendo sulle ossa d
ello scheletro, sono i muscoli scheletrici, definiti comemuscoli volontari.I mus
coli scheletrici sono organi contrattili connessi alle ossa e svolgono diverse f
unzioni: permettono imovimenti delle diverse parti dello scheletro, mantengono l
a postura del corpo, proteggono e supportano gliorgani interni, mantengono la te
mperatura corporea.In ciascun muscolo scheletrico solo presenti tre strati conce
ntrici di tessuto connettivo:
l'epimisio lo stratodi connettivo che circonda l'intero muscolo; il perimisio
suddivide il muscolo in una serie di fasci di fibremuscolari, i cosiddetti fasce
tti secondari;l'endomisio, invece, circonda le signole fibre muscolari. Tra l'e
ndomisio e le fibre cellulari si trovano cellule satellite importanti per la rip
arazione del tessuto muscolaredanneggiato.
Fibrocellula muscolare
Le cellule del tessuto muscolare sono dette fibrocellule per la loro caratterist
ica forma allungata. Lamembrana cellulare delle fibre muscolari viene chiamata s
arcolemma , mentre il citoplasma sarcoplasma
.Le fibrocellule sono molto pi grandi rispetto alle altre cellule, sono sincizi p
olinucleati e sono ricche dimitocondri, necessari per ricavare
l'energia per la contrazione. Non tutte le cellule si sviluppano: alcunerestano
sottoforma di cellule satelliti, cellule staminali in grado di riparare il musco
lo eventualmentedanneggiato. All interno del sarcoplasma si trovano le
miofibrille. Questi particolari dispositivi contrattili sono strutturefilamentos
e costituite da proteine contrattili capaci di modificare le proprie relazioni s
paziali. Le miofibrillesono costituite a loro volta da fasci di miofilamenti, co
mposti da due proteine filamentose,
actina(filamentisottili) e miosina(filamenti spessi) : la loro disposizione alte
rnata a conferire al sarcomero un aspettostriato. I filamenti di actina sono det
ti filamenti sottili e sono tenuti a registro dalla linea Z, mentre quelli dimio
sina sono detti filamenti spessi e sono tenuti a registro dalla linea M.

Contrazione
Una fibra muscolare che si contrae esercita una tensione e si accorcia; questo p
rocesso viene spiegatoattraverso la
teoria dello scivolamento dei filamenti
. Lo scivolamento si verifica quando le teste dellamiosina (filamenti spessi) si
legano sui siti attivi dei filamenti di actina (filamenti sottili).
L0avvio della contrazione viene causato dal rilascio di
ioni calcio dal reticolo sarcoplasmatico in seguitoagli eventi elettrici che si
manifestano sulla superficie del sarcolemma; il messaggio elettrico viene quindi
distribuito dai tubuli T che si estendono nel sarcoplasma. Gli ioni calcio liber
ati si legano poi alla
troponina,causando una variazione nell'orientamento del complesso troponina trop
omiosina che espone i siti attivisul filamento di actina. Quando le teste di mio
sina si legano ai siti attivi si formano ponti crociati
.La durata della contrazione dipende dalla durata della stimolazione elettrica;
infatti la permeabilitdelle
cisterne terminali agli ioni calcio temporanea, e se cessa la stimolazione elett
rica, il reticolosarcoplasmatico ricottura gli ioni calcio, il complesso troponi
na tropomiosina ricoprir di nuovo i siti attivi ela contrazione avr fine.
Sistematica
I muscoli del nostro corpo sono pi di 600 e tutti contribuiscono a dare una strao
rdinaria capacit dimovimento. I muscoli scheletrici sono riccamente vascolarizzat
i e innervati, e rappresentano gli organi attividel movimento.Sono costituiti da
un
ventre
e da parti accessorie di connettivo denso con cui si originano o terminano e che
permettono di attaccarsi alle ossa (ad esempio i
tendini).Si suddividono in muscoli profondi, quando sono connessi solo alle ossa
, e pellicciai quando hanno almeno una delle estremit nella cute.Per quanto rigua
rda la forma si possono suddividere in:
lunghi (con corpo e due estremittendinee),larghi,brevi
(con le tre dimensioni quasi uguali) ,pennati
(con le fibre disposte obliquamenterispetto al tendine) e sfinteri (disposizione
ad anello). Inoltre, in generale, possono avere anche due o pi ventri.
Muscolatura assiale
I muscoli della testa
possono essere divisi in due gruppi:
i muscoli pellicciai o mimici
i muscoli scheletrici o masticator
I muscoli mimici hanno origine dalle pareti del cranio e comprendono il gruppo d
ei muscoli associati allabocca, cio il muscolo orbicolare delle labbra e il musco
lo buccinatore, i muscoli delle palpebre e i muscolidel naso.I
muscoli masticatori, invece, determinano i movimenti della mandibola. Il messete
re il pi importante edefficace, perch determina il sollevamento della mandibola; i
l muscolo temporale contribuisce all innalzamento della mandibola; i muscoli pte
rigoidei mediale e laterale permettono di elevare, portare inavanti e far muover
e la mandibola da un lato all altro.I muscoli del tronco comprendono:
I muscoli del dorsotrapeziogrande dorsale muscolo elevatore della scapolamuscoli
romboidi che spostano la scapola.
I muscoli del toracemuscoli intrinseci, localizzati interamente nel torace, cio i
muscoli intercostali, il muscolotraverso del torace e i muscoli elevatori delle
coste;i muscoli toraco appendicolari, che vanno dalla gabbia toracica all'arto
superiore, e sono ilgrande pettorale e il piccolo pettorale;il diaframma che sep

ara la cavit toracica da quella addominale ed il pi importante muscoloinspiratorio


.
I muscoli dell addome il grande obliquo, muscolo espiratore che va dalle ultime
costole fino al pube;il grande retto, anch esso un muscolo espiratore posto nell
a parte anteriore dell addome.
I muscoli del bacino, vanno da sacro e coccige a ischio e pube, e hanno il compi
to di supportaregli organi della cavit pelvica e controllare gli sfinteri dell ur
etra e dell ano.Muscolatura appendicolare
I muscoli dell arto superiore sono suddivisi in: muscoli della spalla, del bracc
io, dell avambraccio e dellamano.
Il muscolo della spalla si chiama deltoide e la ricopre interamente.
I muscoli del bracciobicipite, che si trova nella parte anteriore del bracciotri
cipite, che si trova nella sua parte posteriore.
I muscoli dell avambraccio che contribuiscono alla flessione e all estensione de
lle dita dellamano: nelle falangi non hanno origine muscoli, ma vi si trovano so
lo i tendini.
I muscoli dell avambraccio addetti ai movimenti grossolani di mani e dita vengo
no chiamati muscoliestrinseci della mano, mentre quelli addetti ai movimenti pi f
ini sono detti piccoli muscoliintrinseci.anteriori, con azione pronatoria;latera
li, con azione rotatoria o flessoria dell
avambraccio o estensoria della mano;posteriori, con azione estensoria delle dita
e del carpo.
I muscoli dell arto inferiore si dividono in muscoli dell anca, della coscia, de
lla gamba e del piede.
Muscoli dell'anca:piccoli muscoli che flettono e ruotano la coscia, ma il muscol
o pi importante il grande gluteo, responsabile della nostra postura eretta.
Principali muscoli della cosciail quadricipite femorale, antero - lateraleil mus
colo sartorio, antero-lateraleil bicipite femorale,
il muscolo semitendinoso, muscolo posterioremuscolo semimembranoso, muscolo pos
teriore.
Principali muscoli della gambail muscolo tibiale anterioreperoniero anterioreil
peroniero lungo e il peroniero breve, lateraliil muscolo tricipite surale, che f
orma la massa del polpaccio.
Principali muscoli del piedeil muscolo estensore breve delle dita, dorsalevari m
uscoli plantari, responsabili della flessione delle dita.
Sistema cardiocircolatorio
LAPPARATO CIRCOLATORIO (CARDIOVASCOLARE)
Il sangue un tessuto connettivo allo stato liquido, circolante nei vasi sanguign
i
che trasportaossigeno,acqua e nutrienti ;esso formato per la maggior parte di pl
asma.Inoltre in esso sono presenticellule con alcune funzioni:i golubuli rossi o
eritrociti trasportano ossigeno e anidride carbonica,i globulibianchi o leucoci
ti ci difendono da virus e batteri,le piastrine o trombociti coagulano il sangue
in caso diferite
.Lorgano centrale di questo apparato e il cuore, la pompa del sistema. Inoltre ne
fanno parte tutti i vasisanguiferi che portano il sangue a tutti i distretti de
l corpo e tornano poi verso il cuore. I vasi che escono dalcuore sono detti
arterie
, mentre quelli di ritorno prendono il nome di vene. Il sangue circola per due
percorsidiversi: la grande circolazione
e la piccola circolazione . La grande circolazione e linsieme delle arterie edel
le vene che portano il sangue alla periferia del corpo e poi di nuovo al cuore,
mentre la piccolacircolazione si snoda verso i polmoni, luogo in cui avviene lo
scambio tra O2 e CO2. Il cuore si puo dividerein due meta, una contenente sangue
arterioso e laltra contenente il venoso (nelle rappresentazioni sui libri,
per convenzione, la zona blu e venosa, mentre quella rosso arteriosa). Il sangue
della grande circolazioneva verso gli organi arterioso e torna venoso, mentre n
ella piccola circolazione avviene il contrario (al cuoreva sangue arterioso, pro

nto per essere inviato nei vari distretti e ai polmoni va sangue venoso, pronto
per cedere CO2). Il sistema circolatorio ha origine dai capillari (vasi sanguife
ri molto piccoli) e termina nel cuore,dal quale si dipartono i grossi vasi (arte
rie e vene) che poi raggiungeranno tutti i distretti, facendosi viavia sempre pi
u piccoli. Il sistema linfatico e di supporto allapparato vascolare perche permet
te ilrecupero delle sostanze nutritive perse dal torrente sanguifero e le riammett
e nella circolazioneprima che il sangue giunga al cuore.I vasi sanguiferiLe arte
rie che si dipartono dal cuore sono molto grosse e diventano sempre piu piccole
man manoche ci si avvicina alle estremita dellorganismo. La parete esterna di que
lle piu grosse e formata datre
tonache , tre strati distinti che sono presenti in tutti i vasi di questo tipo (
che variano soltanto per lo spessore) detti tonaca
interna(o intima), tonaca media e tonaca esterna . Nelle arterie piuvoluminose (
come laorta), del calibro di 2-3 cm, sulla tonaca interna si puo vedere lendotelio
(deltipo pavimentoso monostratificato) e fibre connettivali di tipo elastico ch
e aiutano a sopportare lapressione creata dal cuore quando spinge il sangue. La
tonaca media e muscolare, anchessa ingrado di sopportare forti pressioni, formata
da tessuto muscolare di tipo liscio (quando i muscoli sicontraggono si ha vasoc
ostrizione, mentre se si rilassano si ha vasodilatazione). La tonaca esterna edi
natura connettivale. A grande distanza dal cuore il vaso prende il nome di
arteriola, e sparisce latonaca esterna (lasciando solo lendotelio e un sottile st
rato muscolare). Allestremita del percorsodel sangue troviamo invece i capillari,
i vasi piu piccoli in assoluto, il cui diametro puo raggiungeregli 8-10 m. Esist
ono poi diversi tipi di capillari per diversi organi e scambi gassosi. I capilla
ri sonoforniti delle sole cellule endoteliali per rendere piu facile il passaggi
o delle sostanze attraverso lepareti.Le vene sono, come le arterie, formate da t
re tonache (interna, media ed esterna). La differenzaprincipale, per quanto rigu
arda la struttura, e che nelle venule troviamo soltanto lo strato endotelialee l
o strato esterno di tessuto connettivo (mancano la parte muscolare e la componen
te elasticaperche non ci sono piu le forti pressioni originate dal cuore) e nell
e vene lo strato muscolare esostituito da un altro strato piu rigido. Le vene so
no sempre posizionate sopra le arterie, tranne neltratto femorale, dove larteria
si accavalla alla vena. Inoltre le vene presentano delle valvole dichiusura per
impedire la caduta ed il riflusso del sangue.I capillari non sono mai unici, ma
si uniscono in fittetrame che riforniscono una vasta zona.Esistono tre tipi dive
rsi di capillari: il
capillare continuo, chiamato cosiperche tra una cellula e laltra non ce spazio e l
e giunzioni sono molto strette; gli scambi gassosi sonopossibili grazie alla dif
fusione attraverso le cellule endoteliali (li ritroviamo ad esempio nei polmoni)
. Ilsecondo tipo di capillare e detto
fenestrato, perche il suo endotelio presenta cellule con interruzioni nelcitopla
sma,dove si creano fori (
pori o fenestrazioni ) che permettono il passaggio allesterno degli elementinut
ritizi piu grossi dei gas (ad esempio nel tratto intestinale). Lultimo tipo di ca
pillare e il sinusoide, sempre con endotelio poroso, dove pero i pori sono piu a
mpi per permettere il passaggiodi sostanze molto voluminose.Il cuoreSi trova alli
nterno della gabbia toracica, in una cavita apposita tra i due polmoni, detta
spaziomediastino, nella parte anteriore della gabbia toracica. La sua posizione
risulta un po spostata asinistra, forma un angolo con lasse longitudinale del corp
o ed e leggermente ruotato sempre versosinistra. Dalla parte superiore prendono
origine le arterie e le vene (nella zona detta base del cuore),mentre la parte i
nferiore, posta grossomodo nel 5 spazio intercostale, e detta apice del cuore
.Generalmente il cuore ha le dimensioni di un pugno, pesa circa 250 g ed e color
ato di un rossomolto intenso e scuro, dovuto alla presenza di sangue. La faccia
anteriore e detta sternocostale
,mentre quella posteriore prende il nome di
diaframmatici , poiche si appoggia sul muscolodiaframma. Adiacenti al cuore ci s
ono in polmoni, sui quali il cuore si appoggia, lasciandounimpronta ben definita
specialmente sul polmone sinistro. Posteriormente, nella parte alta, toccala tra
chea, lesofago e il timo. La superficie esterna del cuore e circondata da una mem

brana detta pericardio, formata da due strati: il siroso interno e il fibroso e


sterno
, detto anche
sacco pericardico
. Il pericardio siroso e formato da due strati in continuita (separati soltanto
dal
liquido pericardico
, utile per evitare attrito tra le due pareti quando il cuore pulsa) ed avvolge
perfettamenteil cuore. La parte che aderisce al cuore e detta
epicardio(o parete,membrana viscerale), mentrelaltra e detta
membrana parietale. Il sacco pericardico invece e una membrana piuttosto spessa,
formata da tessuto connettivo molto elastico, contiene il cuore e lorigine dei gr
ossi vasi e prenderapporti con tutti gli organi circostanti. Il cuore mantiene l
a sua posizione grazie a legamenti che sifissano al pericardio; questi legamenti
sono di natura fibrosa e si agganciano alle ossa incorrispondenza dello sterno,
detti questi
legamenti sternopericardici , posti uno in alto ed uno inbasso; inoltre vediamo
i legamenti vertebropericardici , dalle vertebre al pericardio e il
legamentofrenopericardico, che origina dal diaframma. Il cuore e ricoperto da va
si sanguiferi che scorrono insolchi appositi e che corrispondono ai limiti delle
camere in cui il cuore stesso e diviso (atri e ventricoli , posti rispettivamen
te in alto e in basso). Laspetto del cuore, sia posteriormente cheanteriormente e
liscio, fuorche nei solchi; i solchi sono due e separano il primo i due ventric
oli(solco inter v entricolare) e laltro separa atri e ventricoli (ed e il piu mar
cato). Su di essi inoltre sitrovano dei cuscinetti di tessuto adiposo, di colore
giallastro. Sulla superficie anteriore, in alto, evisibile un prolungamento di
una delle camere superiori che si riflette allesterno, lauricula o orecchietta
.Allinterno il cuore e diviso nettamente in quattro camere, due atri (le camere s
uperiori) e dueventricoli (le camere inferiori, piu grandi). A separarli ci sono
i setti , che si differenziano in interatriale e inter ventricolare
, in modo che dopo la nascita si abbia una divisione netta e bendefinita tra par
te destra e parte sinistra del cuore, al fine di non permettere alcuna comunicaz
ione traatri e tra ventricoli allinfuori delle apposite fessure. Ogni camera ha u
na funzione ed una strutturadefinite e totalmente diverse dalle altre tre.Latrio
destro, visibile sulla faccia anteriore sternocostale,presenta pareti lisce e pa
reti con rilievi:questi sono di natura muscolare. Precisamente la parete con i m
uscoli pettinati
e quella anteriore. Le altre pareti sono prevalentemente lisce, tranne per il fa
tto chepresentano alcuni buchi, dove si inseriscono la
vena cava inferiore
e la vena cava superiore, che raccolgono il sangue refluo rispettivamente dei di
stretti inferiori (organi del torace e arti inferiori) e dei distrettisuperiori
(collo,testa, parte degli organi toracici e arti superiori) dellorganismo. Inoltr
e ce un forellino cherappresenta lorigine del vaso che raccoglie il sangue venoso
proveniente dal cuore stesso (losbocco di questa vena e detto
seno coronario ed e posto in corrispondenza dello sbocco della venacava inferior
e). Latrio destro presenta poi lauricula di cui si e parlato in precedenza,prolung
amento formato da muscoli pettinati. Dopo la nascita, il setto interatriale lo d
ivide dallatriosinistro, ma prima le due camere sono in comunicazione grazie alla
finestra ovale o foro di botallo
,che si chiude nel momento in cui il neonato emette il primo respiro, grazie a t
essuto connettivo(rimane tuttavia una piccola depressione che permette di indivi
duare la posizione in cui essa sitrovava). Questa finestrella ce perche il feto non
respira durante la gravidanza: il sangueossigenato della madre giunge direttame
nte al cuore del feto.Dallatrio destro il sangue passa nel ventricolodestro. Al s
uo interno si vedono delle strutture bianche, poste sul soffitto del ventricolo: s
ono lembi ditessuto connettivo che formano una valvola. Questa valvola, detta tr
icuspide a causa dei suoi tre lembi (dettiappunto cuspidi ) che vengono fissati
ai margini dalle
corde tendinee , a loro volta fissate alle paretiventricolari, separa latrio dal

ventricolo ed impedisce che il sangue refluisca durante la spinta cardiaca. Le p


areti del ventricolo presentano letrabecole carnee , rilievi muscolari, e i musc
oli papillari , che legano lecorde tendinee.Il sangue si trasferisce, passando a
ttraverso il cono arterioso, nel vaso della piccolacircolazione dettoarteria pol
monare, alla cui origine si trova la
valvola semilunare, e prosegue nei polmoni,dove si purifica della CO2 e si arric
chisce di O2, per poi tornare al cuore passando nelle 4
v ene polmonari (nelle quali il sangue e arterioso) che lo riportano allatrio si
nistro.Nellatrio sinistro, posto sullafaccia posteriore diaframmatica del cuore,
le pareti sono prevalentemente lisce, tranne allingresso dellequattro vene polmon
ari e dove rimane limpronta della finestra ovale. Inferiormente si vede laccesso a
lventricolo sinistro, rappresentato dalla
valvola bicuspide, o mitrale , simile alla tricuspide ma con due cuspidisoltanto
, fissate anchesse con le corde tendinee alle formazioni muscolari.Nel ventricolo
sinistro, la camerapiu voluminosa presente nel cuore, le pareti presentano le
trabecole carnee e i muscoli papillari (come nelventricolo destro) che fissano l
e corde tendinee. Il ventricolo sinistro termina nellarteria
aorta a livello della valvola semilunare
. La parete muscolare del ventricolo sinistro e piu spessa di quella del destro
perche deveimprimere piu spinta e pressione al sangue che deve andare nella gran
de circolazione (quindi in distrettilontani dal cuore rispetto alla piccola circ
olazione).Se le valvole non si chiudono perfettamente il sangue puorefluire nella
trio dal ventricolo, creando la patologia detta del
soffio al cuore
(e possibile accorgersene grazieal rumore dei vortici che il sangue crea refluen
do). Questo problema si ha soprattutto a carico della valvolamitrale. Le valvole
semilunari invece, sono anche dette
a nido di rondine
e servono perche il sangue nonrefluisca nel ventricolo.Le arterie che forniscono
il sangue al cuore sono dette
coronarie destra e sinistra(mentre le vene seguono il loro percorso) ed originan
o dallarteria aorta. Se una delle due coronarie siostruisce si ha linfarto, cioe l
a morte di alcune cellule del cuore ed e una patologia grave; se invece siostrui
sce una piccola zona delle arterie, il cuore continua il suo lavoro, con poche c
ellule morte. Il cuore ecomunque innervato, anche se e un muscolo involontario:
le cellule nervose che danno limpulsoper la contrazione cardiaca sono chiamate
segnapasso, pacemaker , e sono cellule nervoseappositamente modificate.La parete
muscolare del cuore e costituita da fibre striate involontarie innervate inmodo
che sia assicurata la continua contrazione muscolare. Nella parete posteriore d
ellatrio destro,adiacenti alla vena cava superiore, le cellule del nodo (o seno)
atriale
, il punto di origine della contrazione,che si diffonde alle cellule adiacenti i
n modo da trasmetterla a tutte le pareti striali. La trasmissionedellimpulso non
passa dallatrio al ventricolo, ma avviene in un sito apposito (il
nodoatrio ventricolare) posto nella parte bassa dellatrio destro, tra pavimento e
parete mediale.Limpulso origina in prossimita del setto interventricolare. Quand
o gli atri si contraggono, iventricoli si rilasciano e viceversa (tali contrazio
ni sono dette alternate). II due nodi sono detti pacemaker , segnapasso.
PRINCIPALI VENE O ARTERIE
Il letto o tratto capillaree lunica porzione dei vasi in cui il sangue arterioso
viene a contatto conquello venoso. I capillari si differenziano in base alla lor
o funzione: possono essere continui , comenel polmone,fenestrati , come nei reni
o sinusoidali , come nel fegato. Le
fibrocellule muscolari si inseriscono nel letto capillare e, sempre in questa zo
na, prendono origine i vasi del sistema linfatico
.La grande circolazionePrende origine dallarteria aorta che esce dal ventricolo s
inistro. Laorta prosegue nel suo percorsodal basso verso lalto per un breve tratto
(aorta ascendente), compie poi una curva (arcodellaorta), e scende poi nellultimo
tratto, il piu lungo, che raggiunge poi con le ramificazioni tuttii distretti (
aorta discendente). Questultimo tratto e diviso in due porzioni:

toracica eaddominale
.Laorta ascendente da origine a due vasi: larteria coronaria destra e sinistra, ch
e sono le duearterie che vascolarizzano il cuore; sono arterie molto brevi.Larco
dellaorta da origine a tre vasi, che siproiettano verso lalto e vascolarizzano il
collo, la testa, la spalla e larto superiore: a sinistra troviamolarteria succlavi
a
(vascolarizza larto superiore) e larteria carotide comune(vascolarizza la testa);
a destrainvece possiamo vedere l
arteria anonima o tronco brachiocefalico , che a sua volta si divide in succlavi
a destra e
carotide comune destra. Larteria anonima e presente perche larco dellaorta e sposta
to versosinistra: serve da collegamento per la vascolarizzazione della parte des
tra della testa.Laorta discendente entra in profondita nel torace e passa attrave
rso il
muscolo diaframma, entrandocosi nella cavita addominale, giungendo poi alla
porzione iliaca, dove da origine allearterie iliacadestra e sinistra . Dal trat
to toracico hanno origine: le arterie bronchiali
, le arterie mediastiniche, le arterieisofagee e le arterie freniche (piccole ar
terie che vascolarizzano il diaframma).Dal tratto addominale prendono origine si
a arterie pari che arterie impari . Il primo ramo e il troncoceliaco
(o arteria celiaca), poi si staccano le due arterie surrenali ; piu in basso le
arterie renali (che si originano perpendicolarmente allaorta addominale); poi lar
teria mesenterica superiore ,che vascolarizza lintestino; le arterie spermatiche
o ovariche
, che vascolarizzano gli organigenitali e sono poste in alto perche allo stato e
mbrionale le gonadi sono poste in alto; l
arteriamesenterica inferiore
, che vascolarizza la porzione inferiore di intestino. Il tronco celiaco si divi
de poi a suavolta in
arteria gastrica sinistra,arteria splenica ed epatica comune
, che vascolarizzano rispettivamente lostomaco, la milza ed il fegato.Questi vas
i danno origine ad una fitta rete, detta
anastomosi o circoli collaterali , che forniscono vascolarizzazione continua, an
che nel caso in cui si ostruisse un vaso.Le arterie sono sempre sotto alle vene,
tranne nel tratto femorale, dove vene e arterie si scambianodi posto.Le vene
hanno la funzione di riportare il sangue al cuore, quindi troveremo le corrispon
denti vene iliache
che raccolgono il sangue dalla parte inferiore del corpo e si uniscono nella
vena cava inferiore, che raccoglie anche il sangue proveniente dalle cavita addo
minale e toracica. Tuttavia ilsangue che proviene dello stomaco, dalla milza e d
allintestino viene fatto passare per mezzo della
vena porta attraverso il fegato, creando cosi il circolo portale, che recupera l
e sostanze per immagazzinarle. La
vena cava superiore
raccoglie invece il sangue dalla testa, dagli arti superiori edal collo e, segue
ndo il percorso dellaorta, giunge direttamente al cuore.
Sistema respiratorio
Il sistema respiratorioha la funzione di introdurre laria dallesterno ai polmoni,
dove avvengono gli scambigassosi tra O2 e CO2. Inoltre ha la funzione di espelle
re la CO2 allesterno. I due fenomeni si chiamanorispettivamente
inspirazione ed espirazione .Lapparato e formato da diversi organi:
naso e cavita nasali (viedi conduzione),faringe (in comune con lapparato digerent
e),laringe (organo principale di formazione),
trachea (che si divide in rami), bronchi (distribuiti come un albero ribaltato)
e
polmoni (dove avvengono gliscambi gassosi).Le pareti interne di questo apparato
sono generalmente ricoperte di
muco, prodotto dalle cellule caliciformi , utile per intrappolare gli elementi p
atogeni dellaria e per proteggere le vie respiratorie.Naso e cavita nasaliNelle c

avita nasali e presente la mucosa respiratoria, formata da tessuto epiteliale ci


lindricopseudostratificato cigliato. Incontriamo poi le cellule caliciformi , po
ste come popolazioneallinterno del tessuto epiteliale: queste cellule sono in gra
di di secernere muco (per questo detteanche mucipare); le ciglia poste sul polo
apicale delle cellule permette lo scorrimento del muco, cheripercorre le vie aer
ee e passa poi in quelle digerenti, arrivando allo stomaco, dove viene digeritoa
ssieme agli elementi patogeni. Il fumo rallenta il movimento delle ciglia e puo
dare origine abronchite cronica.Il naso e formato da uno
strato cutaneo e da uno scheletro cartilagineo . Il limite internodelle cavita n
asali e detto coana , ed e qui che ce la comunicazione con la faringe. Le cavita
nasali sonodivise dalla parete mediale
; entrambe le cavita presentano una volta
ed un pavimento: la prima e limitatadallosso frontale e dallosso nasale, mentre il
pavimento prende origine dallosso palatino
edallosso mascellare. Il setto nasale e formato da una parete anteriore cartilagi
nea, che si continuasuperiormente con un osso detto
ecmoide, mentre il tratto inferiore e delimitato dallosso
vomere,mentre sul retro troviamo losso sfenoide .In corrispondenza della volta tr
oviamo dei forellini, e qui la voltaprende il nome di
lamina cribrosa, e forniscono il passaggio verso alcune cellule importanti per lo
lfatto. In corrispondenza di alcune ossa parietali ci sono delle camere, dette s
eni paranasali , che conferisconoleggerezza alla struttura e consentono la modul
azione di alcuni suoni. Queste cavita durante i raffreddori sipossono chiudere a
causa del muco, oppure se il muco vi staziona troppo sono il luogo in cui si cr
eano lesinusiti.Linterno delle cavita nasali presenta delle formazioni ossee dett
e cornetti (tre: superiore, medio edinferiore, questi ultimi due dipendenti dire
ttamente dallosso ecmoide), che favoriscono il crearsi divortici daria quando essa
viene ispirata. Cio permette allaria stessa di riscaldarsi, purificarsi edumidif
icarsi prima di prendere la via dei polmoni; cio e possibile grazie alla mucosa
che ricoprequesti ossicini e le pareti interne nei meati , cioe negli spazi pres
enti tra i cornetti.La faringeSi aggancia tramite la membrana faringo-basilare
allosso occipitale, ha una lunghezza di circa 10-12 cm in verticale.Ha rapporto q
uasi diretto con le vertebre cervicali, mentre lateralmente e vicina ai muscolid
el collo e posteriormente e a contatto con lesofago, mentre inferiormente con la
laringe. La parete anteriorepresenta varie aperture: una permette la comunicazio
ne con le cavita nasali; nel tratto intermedio cene una per la cavita boccale; in
feriormente ne possiamo vedere una terza, che sfocia nella laringe.Queste apertu
re distinguono anche i tre tratti in cui la faringe si divide:
rinofaringe,orofaringe e laringofaringe. Nella rinofaringe ce poi un tratto di pa
rete laterale con dei solchi ed un forellino:qui ce la zona di comunicazione tra
faringe o tube uditive, per far fronte ai cambiamenti dellapressione atmosferica
esterna (se non ci fosse si andrebbe incontro alla rottura del timpano).Troviam
o poi una ammasso di tessuto linfoide, utile perche formato da cellule che riesc
ono adaggredire gli elementi nocivi contenuti nellaria; tali cellule sono linfoci
ti e volgarmente vengonochiamati tonsille
(che funge da barriera specialmente in giovane eta, perche negli adulti si atrof
izza.Se il tessuto linfoide si gonfia troppo ostruisce le vie aeree superiori (a
denoidi ), obbligandoci arespirare solo con la bocca. In questo primo tratto lepi
telio e di tipo colonnare pluristratificatocigliato.Il secondo tratto della fari
nge, ovvero lorofaringe, inizia a livello dellarco glosso-faringeo, detto anche is
tmo delle fauci
; nellorofaringe e presente altro tessuto linfoide che svolge la stessafunzione d
el precedente, spostata pero a difendere le vie aeree dalle impurita provenienti
dallacavita boccale. Qui il rivestimento di cellule non e piu solo di tipo resp
iratorio (in quanto devepassare anche il cibo), ma lepitelio, che deve sopportare
anche urti meccanici, e pluristratificatopavimentoso.La laringofaringe e il tra
tto piu lungo e qui cominciano a differenziarsi il tratto respiratorio equello d
igerente. Tuttavia lepitelio resta comune, di tipo pavimentoso pluristratificato.
Allesterno, a rivestire la mucosa troviamo i muscoli che la avvolgono e servono
specialmente per favorire lo scorrimento del cibo: sono tre (superiore, medio ed

inferiore), disposti sia posteriormenteche lateralmente e sono detti muscoli co


strittori. La via del cibo ha origine dove ce lepiglottide ,una placchetta grigia
che, aprendosi e chiudendosi, impedisce al cibo di passare nella laringe. Ladegl
utizione inizia quando la lingua spinge il bolo alimentare nella faringe e quand
o esso haraggiunto linizio dellesofago la placchetta cartilaginea si rimette nella
posizione originale, cioevolta ad aprire le vie aeree.La laringeLa laringe e un
organo piuttosto complesso, piccolo (si estende dalla IV alla VI vertebra cervi
cale),e costituito da cartilagine, muscoli e membrane. Svolge due funzioni: cond
uzione dellaria e
fonazione (modulazione dei suoni). Si trova nella regione sottoioidea, anteriorm
ente rispetto alcollo, sotto allosso ioide (a forma di ferro di cavallo).Le carti
lagini che compongono la laringe sono distinte indue tipi: pari (poste cioe a du
e a due) ed impari
(piu voluminose e singole).La prima delle cartilagini impari ela cartilagine tir
oidea; essa e formata da due lamine unite sulla linea mediana a formare un angol
o (nelladonna di circa 120 e nelluomo di 90) detto
pomodAdamo. Le pareti laterali non si vedono, a causa deigrossi muscoli che le r
icoprono.La seconda cartilagine impari e detta
cartilagine tricoidea posta sotto latiroidea: anteriormente e formata ad anello
e posteriormente si continua verso lalto formando una lamina,cha avvolge la larin
ge.La terza cartilagine e lepiglottide, descritta come una foglia il cui picciolo
si attaccaalla cartilagine tiroidea e si e detto che chiude le vie aeree al pas
saggio del cibo.Le cartilagini pari si notanosolo sulla parte posteriore e sono
dette
cartilagini aritenoidee: sono due, di forma piramidale a basetriangolare e le tr
oviamo appoggiate sulla cartilagine tricoidea a livello del margine superiore de
lla laminaposteriore. Inoltre ci sono le cartilagini corniculate, che si trovano
sullapice delle cartilagini aritenoidee esono a forma di uncino (o di un piccolo
corno) e le cartilagini cuneiformi
, che si trovano sopra le corniculate esono ancora piu piccole.La maggior parte
delle cartilagini che costituiscono la laringe sono di tipo ialino e coltempo si
possono ossificare, tra cui solo parte dellepiglottide e le aritenoidee sono di
tipo elastico e nonvanno incontro ad ossificazione. Le cartilagini sono unite le
une alle altre mediante articolazionimobili.La laringe prende inoltre rapporto
con la carotide e con la vena giugulare, che si appoggiano su diessa: oltre ai m
uscoli, a lato della laringe troviamo il fascio arterio-veno-nervoso. Posteriorm
entetroveremo lesofago.Per quanto riguarda le membrane ne troviamo di tre tipi: l
a prima, molto estesa (vadallosso ioideal margine superiore della cartilagine tir
oidea), e in grado di accorciarsi e allungarsi, ed e detta membrana tirotricheal
e. Questa membrana dona una certa mobilita alla laringe, in modo che essaposa in
nalzarsi fino allosso ioide. Inoltre ce la membrana tracheale, che si estende dall
a
cartilagine tricoidea alla trachea. Infine esiste unaltra membrana, posta interna
mente allecartilagini.Per mantenere in sede la laringe ci sono il legamento vest
ibolare, posto nella zona superiore(dalla cartilagine tricoidea allaritenoidea),
dove ci sono le
corde vocali false, e il legamento vocale, conattacchi simili al precedente, nel
la cui zona vediamo invece le
corde vocali vere
. Il legamentovestibolare inoltre funge da protezione per le corde vocali vere,
perche non possano muoversi dallaloro zona.La parete interna della laringe e riv
estita da mucosa respiratoria, con epitelio cilindricopseudostratificato cigliat
o, che riveste epiglottide, legamento vestibolare, legamento vocale e untratto d
elle corde vocali. Queste ultime, viste superiormente, si presentano tese tra la
cartilaginetiroidea e le due aritenoidee. La mucosa di rivestimento in questo t
ratto e formata da epiteliopavimentoso pluristratificato (e le corde appaiono bi
anche perche la mucosa non e vascolarizzata).Le corde vocali vibrano al passaggi
o dellaria e, poiche sono abbastanza elastiche producono levibrazioni che danno o
rigine ai suoni. Sono piu lunghe nelluomo (1,5 cm) che nella donna (1 cm) esono d
otate di un certo grado di tensione. Il movimento delle cartilagini aritenoidee

permettelallargamento e il restringimento delle aperture tra le corde vocali, ed


e dato da sottili muscoli dellalaringe.La componente muscolare nelle laringe per
mette il movimento delle membrane e delle corde vocali:ne fanno parte il
muscolo crio-aritoneideo posteriore che e allacciato alle cartilagini aritenoide
e,posteriormente, ed e definito come muscolo
abduttore delle corde vocali (determina unaperturadelle cartilagini) ed e lunico m
uscolo che svolge questa funzione (nel caso in cui venga a mancaresi chiude anch
e la via aerea. Gli altri muscoli hanno la funzione di
adduttori delle cartilagini e sono:aritenoideo obliquo posteriore(due muscoli i
cui fasci si dispongono obliquamente),
aritenoideotrasverso posteriore(le fibre sono disposte trasversalmente, determin
a lavvicinamento delle cordevocali),trico-aritenoideo laterale(la cartilagine tri
coidea e aritenoidea, determina lapertura dellecorde vocali e la loro tensione, p
osto dietro alla lamina della cartilagine tricoidea),tiro-aritenoideo (tra carti
lagine tiroidea e aritenoidea, determina laccorciamento delle corde vocali),
tiroepiglottideo(tra cartilagine tiroidea ed epiglottide) e ari-epiglottideo (tr
a cartilagine aritenoidea edepiglottide).La trachea e i bronchiLa
trachea e un tubo semirigido dotato di strutture cartilaginee, che inizia in cor
rispondenza dellaVI vertebra cervicale e termina a livello della V vertebra tora
cica. Nel torace, piu precisamentenella porzione del mediastino inferiore si div
ide in due rami.Nel tratto superiore, anteriormente, da supportoalla tiroide. I
muscoli si dispongono lateralmente,in modo da creare i vari strati cutanei e car
tilaginei.Posteriormente prende rapporto con lesofago.Il canale tracheale ha sezi
one sempre circolare dovuta al fattoche esso e formato da anelli cartilaginei. Q
uesti anelli, nel numero di 16-20, permettono di mantenere apertala trachea e po
steriormente mancano di un piccolo tratto di cartilagine (quindi la struttura pi
u che ad unanello e paragonabile ad un ferro di cavallo); questa particolare con
formazione serve perche lesofago, acontatto con la trachea, deve espandersi senza
impedimenti per far passare il bolo alimentare (il
muscolo tracheale presente sulla trachea, si flette, permettendo lespansione del
tratto di esofagointeressato).Il rivestimento interno della trachea e formato da
epitelio respiratorio che aiuta a purificareulteriormente laria immessa durante
linspirazione. La
tonaca sottomucosa e invece formata datessuto connettivo, mentre allesterno, a ri
coprire tutta la trachea, troviamo la
tonaca avventizia formata da
tessuto connettivo fibrillare La trachea si estende nel torace a partire dalla p
orzione delmediastino superiore, per poi terminare nella sua stessa biforcazione
allorigine dei bronchi (quindidellalbero bronchiale), nella porzione
mediastinica inferiore Notiamo subito la differenza tra i due rami:quello di sin
istra e piu lungo e fine, mentre quello di destra e piu corto, ma piu capiente.
Cio e dovuto al fattoche la trachea, per lasciare spazio ai grandi vasi si deve
leggermente spostare verso destra.Lalbero bronchiale si sviluppa nelparenchima po
lmonare: il polmone di sinistra e piu piccolo deldestro (cio e dovuto alla stret
ta vicinanza del cuore) ma compensa allungandosi verso il basso; allostesso modo
il polmone destro e piu tozzo perche sotto di se ha il fegato.I bronchi, finche
si resta nel ramoprincipale, presentano la stessa struttura della trachea;adden
trandosi nei polmoni, dove si dividono in ramisempre piu piccoli e numerosi, i c
anali bronchiali perdono la componente cartilaginea interna. Le divisioniavvengo
no senza un ordine preciso, ma rispettano quello che e landamento del parenchima
polmonare. Itratti dove permangono ancora le placche cartilaginee prendono il no
me di
bronchioli Man mano che lacartilagine sparisce viene sostituita da fibrocellule
lisce; lultima sezione, dove il canale si fonde colparenchima polmonare, e detta
alveolo.Il polmoneI polmoni sono lunico organo parenchimatoso
(un organo del quale tutta la struttura concorre aformare il parenchima) dellappa
rato respiratorio.I polmoni sono due, sono posti nella cavita toracica, sullabas
e poggiano sul muscolo diaframma,mentre lapice sporge al di sopra della clavicola
.Nei polmoni sipossono vedere una faccia costale, che aderisce alle coste, e una
faccia mediale cheviene anche detta mediastinica, che aderisce al mediastino

.Medialmente presentano un margineverso lo sterno, detto sternale, e un margine


verso le vertebre, detto
vertebrale.Esternamente appaiono lisci, fuorche nelle zone dette lobuli , che ra
ppresentano lunita piu piccola
del polmone. La colorazione e rosea nel bambino e via via piu ingrigita nelladult
o (per la presenzadi elementi che si sono depositati tra un lobulo e laltro, sull
e linee divisorie formate da tessutoconnettivo).I polmoni presentano una struttu
ra molto friabile, quindi gli organi circostanti lasciano improntepiu o meno mar
cate sulla superficie: la piu visibile sul polmone sinistro e quella lasciata da
l cuore. Altre impronte vengono lasciate dallaorta (arco dellaorta e aorta ascende
nte), dallesofago e dallevarie arterie che si sviluppano dallaorta stessa. Sul pol
mone destro troveremo sempre le improntecardiaca ed esofagea, pero sparira limpro
nta dellaorta, sostituita da quella della vena cavainferiore.Sulla superficie est
erna ci sono delle membrane dette
pleure
, che sono organizzate in una strutturaa doppio foglietto: quello piu interno e
detto
foglietto viscerale, mentre quello esterno, che aderiscealla gabbia toracica, e
detto
foglietto parietale. Questi due foglietti sono praticamente lo stessofoglietto,
in quanto si riflettono su un punto della faccia mediale detto
ilo polmonare, anche puntodingresso per lalbero bronchiale e per i vasi che portan
o il sangue ai polmoni. Sotto allilopolmonare possiamo poi vedere una piega dovut
a alla pleura viscerale, dove troviamo il
legamento polmonare. Lo spazio tra i due foglietti e riempito dal liquido pleuri
co , che facilita lo scivolamentodelle due pleure durante i movimenti respirator
i. In corrispondenza dellapice, alla base concava delpolmone, le due pleure si di
vidono maggiormente, dando luogo al
seno costo-diaframmatico, spazioche risulta essenziale per lespansione del polmon
e durante latto respiratorio. Lungo la lineamediana troviamo invece il seno costo
-mediastinico, analogo al precedente per la funzione chesvolge.Esternamente e vi
sibile una linea obliqua che divide il polmone sinistro in lobo superiore e lobo
inferiore
, mentre il destro e diviso in tre lobi (partecipa alla divisione anche una line
a orizzontale).I lobi polmonari possono a loro volta essere divisi in altre part
i macroscopiche: i segmenti
(da qui ilnome di divisione segmentale). Questa divisione segue la ramificazione
interna dellalberobronchiale, quindi avremo 10 segmenti per ogni polmone.Il bron
chiolo, che nella parte piu sottile prende il nome di
bronchiolo terminale, va a finire nelmsacco alveolare, prendendo il nome di bron
chiolo respiratorio
. Il sacco alveolare e un insieme dipiu alveoli (e qui che avvengono gli scambi
gassosi), circondato da una sottilissima membrana detta
lobulo polmonare.Gli alveoli sulla superficie esterna presentano una fitta trama
vascolare, facente parte dellapiccola circolazione, dove avviene lo scambio tra
O2 e CO2. In sezione e possibile vedere linterno dellacavita alveolare, che e fo
rmato da due tipi di cellule: i
pneumociti di primo ordine(o piccole cellule alveolari ) e i pneumociti di seco
ndo ordine(o grandi cellule al veolari
). Quelli di primo ordinerappresentano la maggior parte delle cellule che forman
o la parete dellalveolo, hanno pococitoplasma e presentano espansioni citoplasmat
iche (che servono per formare la paretedellalveolo); quelli di secondo ordine, pr
esenti ogni tanto allinterno del muro di espansionicitoplasmatiche, si estendono ne
l
lume dellalveolo e producono, tramite i corpi multilamellari
, unasostanza, detta surfactant
(una lipoproteina) che si dispone sulle pareti interne. Questa sostanzaserve per
evitare che lalveolo collassi durante la respirazione.I pneumociti di primo ordi
ne formano lamembrana attraverso la quale avvengono tutti gli scambi gassosi nel
lalveolo: sulla sua superficie si formanovescicole piene di gas che passano attra

verso il citoplasma dei pneumociti e si immettono poi nel flussosanguifero.Allint


erno della cavita alveolare troviamo anche i macrofagi , che hanno funzione di s
pazzini, inquanto rappresentano lultima difesa contro gli agenti esterni.I buchi tr
a un alveolo e laltro sono riempiti datessuto connettivo.La respirazioneDurante l
a respirazione la gabbia toracica si amplia sotto lazione dei muscoli respiratori
e siinnalza, aumentando cosi il suo diametro antero-posteriore.I polmoni si amp
liano a livello del seno costo-diaframmatico e del seno costo-mediastinico.
Sistema digerente
Il sistema digerentesi tratta di un canale alimentare lungo 10-11 m organizzato
e diviso in varie parti:
cavitaboccale faringe esofago(punto di passaggio tra le cavita toracica e addomi
nale),
stomaco intestino tenue (diviso in duodeno digiuno ed ileo),
intestino crasso(diviso in cieco colon a sua volta diviso in ascendente trasvers
o discendentesigmoideo retto
).Gli organi che lo compongono sono tutti organicavi, in continuita luno dopo lalt
ro. Inoltre,annesse allapparato digerente, troviamo alcune ghiandole, cheproducon
o sostanze utili per facilitare la digestione:
pancreas fegato e ghiandole salivari
.La funzione dellapparato digerente e quella di fornire i nutrienti necessari all
e cellule ed introdottisotto forma di cibo. I processi della
digestione iniziano nello stomaco e terminano nel duodeno.Questi processi disgre
gano il cibo negli elementi essenziali che lo compongono, che verranno poiassorb
iti dal torrente sanguifero a livello dellintestino tenue. Nellintestino crasso av
vienelassorbimento degli elementi liquidi, dei sali minerali e delle vitamine, re
ndendo nello stessotempo piu solide le sostanze di rifiuto che vengono espulse d
allorganismo (
feci ).Il cibo, come laria, ha bisogno di essere depurato delle sostanze nocive p
rima di essere digerito:incontriamo barriere di questo tipo a livello della fari
nge, dello stomaco (che produce HCl cheabbassa il pH, uccidendo i batteri e dige
rendo il muco proveniente dallapparato respiratorio) edellintestino (che possiede
una flora batterica buona e ammassi di tessuto linfoide).Lungo lapparato digerent
e troviamo diverse formazioni e caratteristiche della parete: nella cavitaboccal
e possiamo vedere vari strati di cellule appiattite (struttura molto resistente)
; nello stomacovediamo una mucosa con
cellule cilindriche
che producono varie sostanze (HCl, enzimi, ecc.);nellintestino tenue incontriamo
cellule cilindriche
con diverse specializzazioni, dette espansionimicrovillose (poste sullapice delle
cellule), che aumentano la superficie assorbente (i
villi intestinali
); nellintestino crasso vediamo strutture meno ampie ma simili a quelle del tenue
.La cavita boccaleLa cavita boccale e posta anteriormente al viso, ed e limitata
dalle
labbra
. Il vestibolo
e la porzionedi cavita che sta tra le guance, le arcate dentarie e la lingua.Le
ossa che circondano la cavita sono: osso
mascellare,mandibola, osso palatino(che forma il palato duro, posto anteriorment
e al palato molle
, senzaossa); le pareti laterali sono formate dalle guance
, che non hanno ossa. Linterno e rivestito da epitelio
pa
v
imentoso pluristratificato
, per evitare il piupossibile lesioni causate dalla masticazione di cibi consist
enti. Sulla parete dellarcata superiore, vicino aimolari, ci sono due forellini:
sono i dotti che fanno parte delle
ghiandole sali

v
ari
; altri due dotti sono presentisotto la lingua.Il limite posteriore e rappresent
ato dalla doppia arcata (
istmo delle fauci
)che termina nelprolungamento detto
ugola
. Un arco e rivolto verso la lingua (arco
glosso-palatino
), laltro verso lafaringe (arco
glosso-faringeo
); entrambi sono composti da tessuto linfoide, sede delle tonsille.In corrispond
enza delle guance troviamo dei muscoli, i
muscoli masticatori
, che permettono,contraendosi, la masticazione del cibo; inoltre troviamo il
muscolo buccinatore
, particolarmentesviluppato nei bambini, che serve per la suzione.La cavita poss
iede un elemento mobile, la
lingua
, chepoggia sulla base. La lingua e un elemento prevalentemente muscolare, che s
erve per facilitare il movimentodel cibo allinterno della cavita e per larticolazi
one delle parole e dei suoni. Sul dorso presenta una mucosadotata di strutture d
ette
papille linguali
: esse sono corpuscoli deputati a raccogliere lo stimolo del gusto. Lepapille si
trovano soltanto sul
corpo della lingua
, cioe la parte mobile. La parte posteriore, la
radice
, va afissarsi sulla faringe ed e lunica parte immobile della lingua.Le ghiandole
salivari piu importanti sono tre:
parotidi
, poste anteriormente allorecchio;
sottomandibolari
, poste sotto il mento, quelle che producono circa il70% della saliva;
sottolinguali
,poste sotto la lingua. Sono ghiandole esocrine appartenenti al tessutoepitelial
e, il cui secreto, la
sali
v
a
, viene emesso nei
dotti sali
v
ari
(1-1,5 l di saliva al giorno). Questo secretoserve per iniziare il processo di m
asticazione ed inoltre contiene l
amilasi
, un enzima che interviene neiprocessi di rottura dei legami nellamido e svolge u
na piccola funzione battericida. La ghiandola parotide, lapiu voluminosa, produc
e un secreto di tipo prevalentemente
sieroso
, e lo libera a livello dellarcatadentaria superiore. La ghiandola sottomandibola
re produce un secreto misto tra
sieroso
e
mucoso
.La ghiandola sottolinguale e la piu piccola e secerne saliva
mucosa
e la immette ai lati di una piegadella lingua, detta

frenulo
.Nel suo movimento la lingua esegue anche il compito della spinta del cibo,neces
saria alla deglutizione: il bolo va a sbattere sul palato duro, poi sul palato mol
le ed infine entra nelcanale alimentare.Tutta la superficie della lingua e ricop
erta dalle papille linguali, distinte in vari tipi: le papille
filiformi
, le piu numerose, sono rivestite da un epitelio
pa
v
imentoso pluristratificato
a forma dipiramide e non sono in grado di percepire il gusto, ma facilitano lo s
corrimento del cibo verso ilretro; le papille
fungiformi
, piu voluminose, visibili come puntini rossi, disposte tra quelle filiformi,han
no il compito di percepire il gusto e si differenziano dalle altre perche possie
dono alcune cellulea funzione sensoriale, che, disposte insieme, formano i
calici gustati
v
i
, le zone di percezione; lepapille
circum
v
allate
, che si dispongono a V tra il corpo anteriore e la parte posteriore dellaradice,
sono 12; le papille
fogliate
, ai lati della lingua, sono localizzate sulle pareti.Lesofago Attraversa tutta l
a gabbia toracica e termina, una volta oltrepassato il diaframma, nello stomaco.
Siposiziona posteriormente rispetto ai visceri, tranne nel tratto inferiore del
laorta, dove passa sopraallarteria. Ha una lunghezza di circa 25 cm e la sua super
ficie, che vista in sezione presenta varietonache, ha dei raggrinzimenti.Le tona
che che formano la parete dellesofago sono quattro: dallinternoabbiamo la tonaca
mucosa
interna
(formata da epitelio
pa
v
imentoso stratificato
), poi la tonaca
sottomucosa
(di tessuto connettivo), quindi la
muscolare
ed infine la tonaca
a
vv
entizia
. I muscoli che compongono la terzatonaca sono lisci e si dispongono in una stru
ttura ordinata in due strati: uno
circolare
e uno
longitudinale
. Questa disposizione facilita i movimenti di contrazione che creano la
peristalsi
, cioeil movimento che permette al cibo di avanzare verso lo stomaco. La tonaca
avventizia infine eformata da tessuto connettivo che serve a ricoprire e isolare
la struttura. Il canale esofageo presenta trerestringimenti: il primo si ha allo
rigine dellesofago, dove termina la faringe (
anello cricoideo
della faringe), ilsecondo dove ce la biforcazione della trachea nei bronchi e larc

o dellaorta va a spingere lesofago controla trachea stessa e il terzo dove ce il pu


nto di passaggio tra cavita toracica e addominale allinterno deldiaframma, dopo i
l quale il canale continua per 2 cm circa ed entra nello stomaco.Lo stomacoLo st
omaco e lorgano principe dellapparato digerente. Ha una forma a J (o a pera rovesc
iata) sitrova nella regione epigastrica ed occupa parte della regione ipocondria
ca sinistra. Si presenta comeuna sacca abbastanza appiattita con una faccia ante
riore ed una posteriore e due
cur
v
ature
, la
piccola
a sinistra e la
grande
a destra.Lo stomaco e diviso in quattro porzioni:
cardias
, che origina alla fine dellesofago;
fondo
dellostomaco, che segue il cardias ed e la zona piu grossa sotto il diaframma;
corpo
, la zona piu dilatata;
piloro
, che si continua nel primo tratto dellintestino tenue.Lo stomaco e un organo sup
erficiale e anteriorerispetto allorganismo. Anteriormente prende rapporti con il
diaframma, con il fegato (sulla destra) e con laparete addominale anteriore (sul
la sinistra); posteriormente prende rapporto con la milza, con il rene sinistroe
la sua ghiandola surrenale, con il pancreas e con il colon.La membrana peritone
ale avvolgecompletamente lo stomaco con la sua parte viscerale: in questo modo l
o possiamo definire un
organo peritoneale
. In corrispondenza delle due curvature il peritoneo forma due pliche: il
piccolo omento
, o
legamento gastro-epatico
, che parte dalla piccola curvatura e si lega al fegato, e il
grande omento
, che sidiparte dalla grande curvatura e si lega al colon trasverso, dopo essere
passata su tutta la parete addominale. Il grande omento e importante perche pro
tegge ed isola tutti gli organi della cavita addominale,sprovvista di ossa ed e
sede di tessuto adiposo.La parete interna dello stomaco presenta dei rilievi, de
tti
v
iedel cibo
, nelle quali si sospetta che transiti il cibo, rimanendo per piu tempo nella zo
na inferiore, dove lepieghe si fanno piu irregolari.Lo stomaco e inoltre divisib
ile in
aree gastriche
, puntini posti sulla parete e
fossette gastriche
, cio i canalini che delimitano le aree. Il rivestimento delle aree gastriche e f
ormato dacellule in grado di produrre muco, mentre le fossette sono gli sbocchi
per i dotti delle
ghiandole gastriche
. Laparete e in generale formata da epitelio
cilindrico monostratificato
, in grado di produrre muco. Le ghiandolesono diverse a seconda dellarea che si s
ta osservando: a livello del cardias e del piloro troviamoghiandole tubolari com
poste, mentre nel corpo e nel fondo troviamo ghiandole tubolari composte.Questa
diversita e dovuta al fatto che servono secreti diversi nelle varie zone.Le cell
ule piu superficiali, dette cellule

parietali
, producono HCl e unaltra sostanza, il
fattoreintrinseco
, necessario per lassorbimento della vitamina B12, fondamentale per l
eritropoiesi
(formazione delle cellule del sangue). Le cellule
principali
o
zimogeniche
, poste piu in profondita,producono lenzima
pepsinogeno
nella forma inattiva: a contatto con lHCl esso si trasforma in
pepsina
e comincia il lavoro di digestione delle proteine. Ci sono poi le cellule
enterocromaffini
,che producono la
gastrina
, secreto necessario per risvegliare le cellule parietali e principali. Questitr
e tipi di cellule partecipano tutti alla produzione dei
succhi gastrici
, fortemente acidi, il cui pHviene neutralizzato grazie allazione del muco, prodo
tto da altre cellule superficiali. Il muco inoltreserve per umettare il cibo. Se
il pH rimanesse acido lHCl avrebbe la possibilita di attaccare anchele pareti de
llo stomaco, creando l
ulcera gastrica
, di cui e responsabile anche un batterio. A livellodel cardias e del piloro le
ghiandole sono tubolari composte e producono muco.La tonaca sottomucosa e costit
uita da tessuto connettivo e vi trovano spazio i vasi sanguiferi chevascolarizza
no tutto lo stomaco.La tonaca muscolare presenta, oltre allo strato circolare e
allo stratolongitudinale, uno strato di muscolatura disposta in modo obliquo: qu
esto serve perche nello stomaco deveavvenire un rimescolamento del cibo, in modo
che sia inzuppato di tutti i succhi gastrici. Lo stomaco e lunicoorgano con una
tale diversificazione a livello muscolare.Al di fuori del rivestimento muscolare
ce solo ilperitoneo.Lo stomaco non e pero in grado di digerire i grassi: la loro
digestione avviene nel duodeno.Soltanto nei bambini la digestione dei lipidi pu
o avvenire nello stomaco, poiche vengono prodotti gli enzimi
renina
e
lipasi
dalle cellule enterocromaffini.Lintestino tenueLintestino tenue e un tubo lungo ci
rca 6 m ed occupa una buona parte della cavita addominale,tranne nelle zone epig
astrica ed ipocondriaca sinistra. Anteriormente e ricoperto dal grande omento,me
ntre le sue anse sono raccolte nel colon, che fa da cornice.Si divide in tre par
ti:
duodeno
,
digiuno
ed
ileo
.Tra le varie parti non ce una netta differenza e addirittura tra digiuno ed ileo
non ce un punto netto diseparazione.Allinterno dellintestino tenue vengono complet
ati i processi digestivi e si attua il processo diassorbimento delle sostanze nu
tritive.Il duodeno e il tratto piu breve, lungo circa 25-30 cm ed ha forma a C:il
tratto orizzontale superiore comunica con il piloro e la seguono una parte disce
ndente, una leggermenteascendente ed una piega, definita
fessura digiuno-duodenale
. Tutta la zona orizzontale e peritoneale,mentre la restante parte e retroperito
neale.Posteriormente prende rapporti con il rene destro, la ghiandolasurrenale,
la vena cava inferiore,laorta ed il pancreas, mentre anteriormente si appoggia al
la cistifellea e alfegato.La superficie interna presenta dei rilievi che non si

distendono nel momento in cui il bolo entra dalpiloro: essi sono detti
pliche circolari
e aumentano la superficie assorbente dellorgano. Nel trattodiscendente del duoden
o ci sono le due
papille duodenali
: la
maggiore
rappresenta lo sbocco deidue tubicini che provengono dal pancreas e dal fegato,
che con i loro secreti aiutano a portare atermine la digestione. Il
succo pancreatico
e ricco di enzimi, mentre la
bile
, prodotta dal fegato,aiuta la digestione dei lipidi. La
papilla duodenale minore
invece comunica solo col pancreas.Gli strati che formano le pareti del duodeno s
ono le quattro tonache (mucosa, sottomucosa,muscolare e sierosa o avventizia). L
e pliche circolari sono sollevamenti delle tonache mucosa esottomucosa.La tonaca
mucosa presenta poi altre specializzazioni: la superficie e costellata di
v
illi intestinali
,che svolgono la funzione di aumentare la superficie assorbente delle pareti. Og
ni villo e formato daunasse connettivale ricoperta di cellule, dette
enterociti
, del tipo cilindrico monostratificato, chesvolgono funzione di assorbimento. Ne
llasse del villo sono contenuti i capillari sanguiferi e uncapillare linfatico (d
etto
v
aso chilifero
) che assorbono rispettivamente gli elementi nutritizi digeritie la loro compone
nte lipidica. Ogni villo presenta poi numerose estroflessioni citoplasmatiche (i
micro
v
illi
) che servono per aumentare ulteriormente la superficie di assorbimento. Alla ba
se dei villi ci sono dei canali che danno origine alle cosiddette
ghiandole intestinali
o
ghiandole del Galeazzi
, che contengono cellule endocrine aventi la funzione di risvegliare tute lealtr
e cellule con il loro secreto.La tonaca sottomucosa e formata da tessuto connett
ivo molto vascolarizzato,caratterizzato dalla presenza delle
ghiandole del Brunner
, importanti perche secernono un muco cheneutralizza ulteriormente il pH leggerm
ente acido del bolo alimentare.La tonaca muscolare e formata dallostrato circola
re e dallo strato longitudinale, gli unici che servono per i movimenti peristalt
ici utiliallavanzamento del
chimo
.La tonaca sierosa si divide in due tratti: il primo e peritoneo, mentre il seco
ndo e una guaina connettivale.Il digiuno inizia in corrispondenza di una piega,
detta
flessura
, e rappresenta i 2/5dellintestino tenue. Ha una lunghezza di 6 m circa e si pres
enta raccolto in
anse
, dotate di una certamobilita,poste sotto il grande omento. Occupa quasi tutte l
e regioni delladdome; posteriormente si appoggiasui reni, sul pancreas e sugli ur
eteri; ai lati, superiormente e inferiormente prende rapporto conlintestino crass
o; frontalmente si appoggia sulla vescica e, nella donna, sulle ovaie. Il nome g
lideriva dal fatto che il cibo ormai digerito non si ferma mai al suo interno, m
a vengono soloassorbite le sostanze nutritizie, lasciandolo sempre vuoto.Lileo no

n ha un punto dorigine vero e proprio, madiviene tale in seguito a modificazioni


graduali del digiuno. Anche in questi tratti dellintestino la parete edivisa in q
uattro tonache, ma il peritoneo presenta una piega in piu che ricopre digiuno ed
ileo: il cosiddetto
mesentere
, che si piega in due foglietti per ricoprire tutte le anse, dove peraltro scorr
ono i vasi sanguiferi chepoi andranno a raggiungere il canale intestinale.La sup
erficie interna del digiuno e diversa da quella dellileo:la prima presenta dei ri
lievi, mentre la seconda e piuttosto liscia. Tuttavia possiamo notare i villi, p
iu piccoli acausa della vicinanza con lintestino crasso, dove la funzione assorbe
nte e molto limitata.Inoltre possiamo vedere dei noduli linfatici, che nellileo s
ono riuniti nelle
tonsille addominali
o
placche di Peier
. Queste servono ad eliminare i batteri che riescono a superare lo stomaco per m
ezzo delle
immunoglobine
che producono: esse sono sostanze che attaccano tutto cio che eestraneo.Lintestin
o crassoCirconda a mo' di cornice lintestino tenue, ha lunghezza pari a circa 1,5
m, non e organizzato inanse, ha un calibro piu grosso rispetto al tenue ed e di
viso in varie parti:
cieco
,
colon ascendente
,
colon tras
v
erso
,
colon discendente
,
colon sigmoideo
e
intestino retto
.Lintestino crasso occupa una buonaparte delle cavita addominali, ovviamente escl
use quelle centrali. Anteriormente prende rapporto con ilgrande omento, posterio
rmente con il rene, il fegato, la milza, il pancreas ed i grossi vasi. Forma del
legrosse curvature, dette
flessure coliche destra
e
sinistra
. Il punto di passaggio tra ileo e crasso erappresentato dalla
v
al
v
ola ileo-cecale
, un piccolo sfintere muscolare che si apre soltanto quando in chimodeve passare
.Il cieco e un sacchettino che si presenta liscio fuorche nella zona della valvola
ileo-cecale. Ilperitoneo si dispone antero-lateralmente, lasciando scoperta la
parte posteriore. Sul margineinferiore possiamo vedere una piccola espansione, d
etta
appendice
v
ermiforme
, costituita da tessutolinfoide (lunga circa 9-10 cm, rappresenta una barriera d
ifensiva), avvolta completamente daperitoneo, che forma un meso che si fissa sul
la parete posteriore. Puo prendere posizioni diverserimanendo pero sempre nella
regione iliaca destra.Il colon ascendente sale verso lalto e termina incorrispond
enza della flessura; e ricoperto dal peritoneo soltanto nella zona antero-latera

le.Il colon trasversoattraversa tutto laddome, e totalmente avvolto dal peritoneo


e si fissa alla pareteposteriore per mezzo del
meso colon tras
v
erso
.Il colon discendente ha lo stesso comportamentodellascendente e rimane scoperto
dal peritoneo.Il colon sigmoideo e completamente avvolto da peritoneo esi ancora
alla parete per mezzo del
meso colon sigmoideo
.Il retto e lultima porzione di intestino crasso,scoperta dal peritoneo.La superf
icie esterna del colon presenta dei rilievi, detti
gibbosita
o
austra
, visibili siaesternamente che internamente. In corrispondenza delle gibbosita p
ossiamo vedere tre striscioline, dette
tegne
(
anteriore
,
mediale
e
posteriore
), che sono lorganizzazione del tessuto muscolare longitudinale,che, senza questi
sostegni, si rilascerebbe, conferendo un aspetto liscio al colon. Inoltre, inco
rrispondenza delle tasche troviamo le
appendici epiploriche
, depositi di tessuto adiposo.In corrispondenza del retto non ci sono ne le tegn
e, ne le gibbosita.La struttura del colon appare simile aquella del tenue: le qu
attro tonache hanno solo piccole differenze. Sulla tonaca mucosa sono presenti d
elle
ghiandole tubolari mucipare
, che riversano il loro secreto direttamente sulla parete, dove non ci sono vill
i. Latonaca sottomucosa e sempre formata da tessuto connettivo. La tonaca muscol
are e formata da una partecircolare, uguale per tutto il colon, e da una parte t
rasversale, che forma le tre tegne.Il fegatoIl fegato non e soltanto una ghiando
la: svolge numerose funzioni utili allorganismo (interviene nelprocesso di distru
zione dei globuli rossi invecchiati; funge da deposito per le sostanze nutritizi
e,come il glucosio; filtra gli ormoni che hanno gia svolto la loro funzione; fil
tra i farmaci; intervienenei processi metabolici; produce la bile), come un vero
e proprio organo.Ha notevoli proprieta rigenerative.Il fegato e posto nella reg
ione ipocondriaca destra, e si estende nellaregione epigastrica e nellipocondriac
a sinistra; e lorgano piu voluminoso dellorganismo e pesa 1,5 kg, piualtri 500 g q
uando e ripieno di sangue.Ha la forma di un ovoide con una parte mancante, super
ficie liscianella parte anteriore e superiore e presenta solchi sulle pareti pos
teriore ed inferiore (solchi dovutiallimpronta di altri organi).Viene diviso in d
ue parti principali. La parte
anteriore
, a sua volta divisa in
lobodestro
(pi voluminoso) e
lobo sinistro
, dove si vede che il peritoneo si unisce, formando il
legamento
falciforme
, al cui interno ce il
legamento rotondo
, un residuo della vena ombelicale. La parte
itero- posteriore

, viene poi divisa in


lobo destro
,
lobo sinistro
,
lobo quadrato
e
lobo caudato
(questiultimi due a causa della presenza della vena cava inferiore e della cisti
fellea.Il peritoneo lascia scoperta unaparte rombica per ripiegarsi e dare origi
ne al
peritoneo parietale
,cioe al
legame triangolare
.Il fegato presenta un punto dentrata e duscita dei condotti, dotto
ilo del fegato
, che funge da ingresso per la vena porta, per larteria epatica e da fuoriuscita
del
dotto biliare
, che raccoglie edporta fuori la bile.Posteriormente il fegato prende rapporti c
on il colon (flessura destra e colon trasverso), conil duodeno, il pancreas, lo
stomaco, lesofago (solo un tratto) e i reni (specialmente quello di destra). Ante
riormente presenta il seno costo-diaframmatico, spazio tra il fegato e il diafra
mma, e sporge lacistifellea.La circolazione nel fegato e doppia: larteria epatica
vascolarizza il parenchima del fegato, mentrela vena porta trasporta il sangue
dallapparato digerente, da cui entra nel circolo portale dovevengono assorbiti gl
i elementi nutritizi. La quantita di sangue trasportata dai vasi epatici e molto
minore rispetto a quella del circolo portale, che non partecipa alla vascolarizz
azione del fegato.Lunita costituente piu piccola presente nel fegato e il
lobulo epatico
, in cui si svolgono tute lefunzioni del fegato. Ha le dimensioni di 1 mm, quind
i risulta visibile ad occhio nudo. Ha una formaprismatica al cui centro si puo v
edere un piccolo spazio; al centro troviamo un canalino, detto
v
enacentro-lobulare
, attorno alla quale si dispongono a raggiera le cellule (
epatociti
) che vanno aformare il lobulo. Essi si dispongono in file uno sopra laltro, form
ando un muro: tale disposizionee detta
muralium
. Hanno una struttura esagonale e sono uniti tra loro per mezzo di giunzioni mol
tostrette.Alla superficie del lobulo si formano due piccoli spazi, posti in corr
ispondenza degli angoli, detti
spazi portali
, dove arrivano le diramazioni della vena porta, dellarteria epatica e dei dotti
biliari.Il sangue, entrato dalla vena porta e dallarteria epatica, si porta verso
gli spazi portali tra i varimuralium, dove troviamo capillari sinusoidi (con am
pie aperture) in modo che il sangue entri incontatto con gli epatociti per poi s
postarsi allinterno della vena centro globulare.Le varie vene centro globulari po
i si uniscono per dare origine alla vena epatica, che poi siimmettera nella vane
cava inferiore.A livello delle membrane degli epatociti si formano piccole conc
he, cheunite creano canalini utilizzati per il trasporto della bile. La
bile
viene prodotta dagli epatociti, viene liberatanei suddetti canalini e, uscendo d
al muralium, si riversera nello spazio portale piu vicino, dal quale siincanaler
a nel dotto biliare ed uscira dal fegato. Essa e formata da
sali biliari
, da
pigmenti biliari
, da

colesterolo
e da
fosfolipidi
. Ha il compito di emulsionare i grassi, cioe di ridurli di dimensioni,prima che
essi vengano assorbiti dal vaso chilifero.Nel muralium ci sono poi delle cellul
e dette
di Cupper
chehanno unazione fagocitaria e sono ricche di enzimi litici: sono queste che ing
lobano i globuli rossi invecchiatie i piccoli detriti che si trovano nel circolo
del sangue.Se le giunzioni cellulari tra i lobuli epatici si allentano, labile
puo entrare nel circolo sanguifero attraverso le vene centro-lobulari: quando la
bile entra in circolo si hala patologia dell
ittero
, e si assume un colorito giallognolo.Le pareti degli epatociti presentano sul l
ato dovesono esposte al capillare sinusoide delle espansioni microvillose, per a
umentare la superficie assorbente: intal modo lepatocita recupera elementi nutrit
izi dal torrente sanguifero e funge da magazzino (il glucosio siaccumula sotto f
orma di glicogeno). Questo spazio, nel quale avviene lassorbimento, viene chiamat
o
spaziodel Biose
.La bile, raccolta da tutti i condotti biliari entra in un unico grande vaso, de
tto
condotto coledoco
chesfocia nel duodeno a livello della papilla. Lungo il suo percorso incontra la
cistifellea
, unsacchettino a forma prima stretta, poi allargata, poi nuovamente stretta, ch
e funge da raccoglitore eda concentratore di bile (assorbendo un po di liquido).
La struttura della cistifellea presentainternamente dei rilievi e difetta della
tonaca sottomucosa. In certi casi la cistifellea puo essereasportata, quindi la
concentrazione della bile avverra a livello dei condotti.Il pancreasLo troviamo
nella regione epigastrica, in una piccola porzione posteriore, raccolto nella Cd
uodenale; ha una forma stretta e allungata, e lungo 25-30 cm ed e diviso in quat
tro parti.La
testa
, il
collo
, il
corpo
e la
coda
, che termina nella regione ipocondriaca sinistra, dove siappoggia alla milza.Il
pancreas e un organo retroperitoneale; la superficie esterna non e liscia, ma h
a unastruttura
lobulare
.Questa ghiandola viene considerata sia esocrina che endocrina, quindi produce u
n secretoche viene liberato allinterno di dotti e un altro che viene liberato dir
ettamente nel torrente sanguifero.Dal punto di vista esocrino (99%) si tratta di
una ghiandola
tubolo-acinosa composta
, doveallinterno di ogni singolo lobulo ci sono parti piu chiare (che rappresenta
no la sua componenteendocrina 1%). Queste piccole parti sono dette
isole di Langherans
, che prendono la forma dipiccoli nidi.La parte esocrina produce un succo (il
succo pancreatico
), formato da un insieme da enziminecessari alla digestione, che viene immesso p
er mezzo del
dotto pancreatico
nel duodeno (i lipidisono attaccati dalle
lipasi
, gli zuccheri dalle

amilasi
e le proteine dalle
proteasi
). Il succopancreatico viene richiamato quando il chimo entra nel duodeno median
te una secrezione ormonalea carico degli
enterocromaffini
.La parte endocrina presenta tre diversi tipi di cellula (che formano tutteinsie
me le isole di Langherans):
cellula
,
cellula
e
cellula
, che producono tre diversi ormoni (
insulina
,
glucagone
e
somatostatina
). Il primo ha azione
iperglicinizzante
, permette cioe di smaltire zuccheri alzandola glicemia (prodotto dalle cellule )
; il secondo ha azione
ipoglicinizzante
, quindi svolge la funzioneopposta al primo (prodotto dalle cellule ); il terzo i
nibisce le cellule e le cellule
(prodotto dallecellule ).

Sistema urinario
Sistema urinario.Le cellule dellorganismo producono prodotti di scarto che a lung
o andare diventano tossiciperlorganismo stesso: lapparato urinario provvede a puri
ficare il sangue da questi prodotti e adeliminarli. I
reni
sono gli organi principe di questo apparato, che conta poi anche gli
ureteri
, la
v
escica
e l
uretra
.I reniSi trovano nella cavita addominale, posti posteriormente a livello della
doccia porov
ertebrale
, cioeuna nicchia ai lati della colonna vertebrale tra la dodicesima vertebra to
racica e la terza lombare.I reni sono lunghi circa 10-12 cm, hanno larghezza di
5 cm e profondita di 3-3,5 cm; non sonoperfettamente allineati (il destro e piu
basso del sinistro, poiche sopra di esso ce il fegato); hannoforma a figliolo con
un polo superiore ed uno inferiore, una faccia anteriore ed una posteriore, una
parete concava mediale ed una convessa laterale.Sulla parete mediale si possono
vedere unarteria (
arteriarenale
), che entra direttamente dallaorta addominale, ed una vena (
v
ena renale
) che esce e porta fuori dalrene il sangue filtrato fino alla vena cava inferior
e, oltre ad un condotto che trasporta lurina fuori dal rene,luretere.Esternamente
li vediamo lisci in superficie, di un colorito rosso-bruno molto intenso (a caus
adellintensa vascolarizzazione); possiamo inoltre notare, sopra i reni, due ghian

dole (una per ognirene) di forma oculare, le


ghiandole surrenali
.Il rene destro anteriormente prende rapporto con la ghiandolasurrenale, il fega
to ed il duodeno;lateralmente con il colon; inferiormente con le anse del digiun
o. Tra rene efegato e tra rene e digiuno si interpone il peritoneo, rendendolo u
n organo retroperitoneale.Il rene sinistro anteriormente prende rapporto con la
sua ghiandola surrenale e lo stomaco,lateralmente con la milza; in prossimita de
llilo con il pancreas, il colon e le anse del digiuno. Valeanche qui il discorso
fatto a proposito del peritoneo, che separa il rene sinistro dal digiuno e dallo
stomaco.Posteriormente entrambi i reni poggiano direttamente sul piano muscolare
, identico a destra e asinistra: la parete apicale appoggia sul diaframma, la po
rzione inferiore sul trasverso delladdome ela parte mediale sul quadrato dei lomb
i e sul grande psoas.Il rene in tal modo non ha grandi protezioni;essendo poi or
gani retroperitoneali possiedono una membrana di natura fibrosa che li avvolge e
li protegge,la cosiddetta
capsula renale
. Al suo esterno e visibile un cuscinetto adiposo, che li isola dallesterno. Ce po
iuna terza membrana, la
fascia
renale
, che passa attorno al rene avvolgendo anche la ghiandola surrenale e
inferiormente, i due foglietti di cui e formata la fascia non si fondono mai: pe
r questo comportamento, inseguito alla riduzione di tessuto adiposo, il rene ten
dera ad abbassarsi (
tosi renale
).In sezione trasversale vediamo come il foglietto anteriore della fascia renale
sia un pezzo unico,in continuita, tra i due reni, mentre posteriormente questo no
n accade: la fascia si interrompe alivello del corpo vertebrale. Nel caso di inf
ezioni alla parte anteriore i reni verranno entrambiintaccati, mentre posteriorm
ente no.La superficie esterna del rene presenta poi dei solchi, per mezzo deiqua
li possiamo dividere il renestesso in vari
lobi
. Nel bambino i lobi sono molti, mentre nelladulto varianodagli 8 ai 12.In sezion
e, in corrispondenza dell
ilo renale
, troviamo uno spazio, detto
seno renale
, dove sitrovano dei tubicini (i
calici renali
): per ogni rene ci sono 12
calici minori
che convergono in 3diversi
calici maggiori
. I 3 calici maggiori si uniscono poi nelluretere, dove viene convogliatalurina ra
ccolta dai calici.Allinterno, attorno al seno renale, vediamo il parenchima renal
e, dove avvengonotutte le operazioni di purificazione del sangue; viene diviso i
n due parti: quella esterna detta
corticale
equella interna, detta
midollare
.Larea midollare presenta delle zone a struttura piramidale, dette
piramidi di Malpighi
, intervallate da zone dette
colonne del Bertin
, con la base maggiore rivolta verso la parte corticaledel rene e la punta verso
linterno in continuazione con i calici minori.Microscopicamente larea midollare e
caratterizzata da varie striature; microscopicamente invece ne parenchima si pos
sono osservare numeroseformazioni che rappresentano le unita morfofunzionali del
rene, dette

nefroni
, che svolgono la funzionefiltrante. Ogni neurone e formato da due parti: il
corpuscolo renale
e il
tratto tubulare renale
. Il corpuscolo ela parte arrotondata (ce ne sono due),mentre la parte tubulare
va a formare un percorso che parte dalla
porzione tubulare composta
prossimale
, per poi salire e scendere linearmente formando l
ansa di Henle
,terminando infine nella
porzione tubulare composta distale
. Nel neurone avvengono i processi di filtrazionedel sangue e la produzione dellu
rina, che viene poi condotta al
canale collettore
, per essere poi espulsadalla struttura a piramide nel calice minore corrisponde
nte.La porzione corticale ospita la parte delcorpuscolo renale, mentre la porzio
ne midollare presenta tutti i dotti della parte tubulare.La filtrazione del sang
ue avviene a livello del corpuscolo, che crea l
ultrafiltrato
, che non e urinadefinitiva, ma deve essere concentrato in modo da recuperare i
liquidi ancora utili e le sostanze chenon devono andare perse: questo secondo pr
ocesso, di riassorbimento, avviene a livello dellansa diHenle.Il rene e un organo
molto vascolarizzato: il sangue proviene dallarteria renale che a livello dellilo
si divide in varie
arterie segmentate
, che al loro volt si dividono in
arterie interlobuli
, disposte traun lobo e laltro. I vari vasi interlobuli danno poi origine alle
arterie arciformi
, che si dispongonotra la zona corticale e quella midollare. A questo punto da q
ueste ultime prendono origine altrearterie, dette
interlobulari
, che si dividono poi nelle
arterie afferenti
, che entrano nel corpuscolorenale; una volta avvenuta la filtrazione il sangue
uscira dalle
v
ene efferenti
che lo ricondurra allavena cava inferiore. Nella porzione midollare originano an
che delle arterie, dette
arterie rette
, cheseguono landamento dellansa di Henle.Il polo del corpuscolo dove si forma la
preurina viene detto
polourinifero
, opposto al
polo
capillifero
, dal quale si origina il tratto tubulare.Il sangue proviene dallarteriolaafferen
te e viene filtrato allinterno del corpuscolo ed esce tramite la vena efferente.
Il glomerulo muscolare econtenuto nella
capsula di Boumann
, che consiste in un foglietto che aderisce al glomerulo in un doppiorivestiment
o (doppio perche il sangue contenuto nel glomerulo non deve fuoriuscire. Il fogl
ietto viscerale delcorpuscolo e formato dai
podociti
, di forma stellata, che presentano prolungamenti detti

pedicelli
. Il capillaredel glomerulo e di tipo fenestrato, in modo che le sostanze piu pi
ccole vengano espulse dallendotelio (da cuipassano pi sostanze), dalla membrana ba
sale (in cui passano meno sostanze) e dai podociti (da qui passail minor numero
di sostanze): questi tre elementi formano la
barriera emato-urinaria
.Il filtrato prodotto qui viene detto preurina ed e molto simile al plasma sangu
igno (in un giorno ireni producono 180 l di ultrafiltrato da 1500 l di sangue ri
pulito). La preurina viene raccolta tra ledue membrane che formano la capsula di
Boumann (nel polo urinifero)e viene condotta fino altubulo contorto prossimale.
I capillari mantengono la loro forma e vengono ripuliti grazie alle
cellule del mesangio
(che svolgono appunto il compito di mantenere la forma del glomerulo anchenelle
anse, oltre alla fagocitazione). Il tubulo e circondato da cellule cilindriche c
on microvilli chepermettono il 75% del riassorbimento (il restante 25% si divide
tra anse di Henle, 5%, e trattodistale del tubulo, 20%) di H2O, proteine e sali
, mentre a carico delle anse (dove le cellule non sonopiu cosi cilindriche e i m
icrovilli sono minori in numero e dimensioni) ce il riassorbimento di ioniNa/K e
nella porzione distale (dove i microvilli sono scarsi e corti) si recuperano anc
ora H2O, ioni ealcune proteine; in questo modo lurina e quasi definitiva.Il tubul
o contorto distale riappoggia al corpuscolorenale in corrispondenza del polo vas
colare, nel punto in cui ci sono i vasi afferenti ed efferenti, formandol
apparato iuxta-glomerulare
, costituito di cellule
iuxta-glomerulari
che si dispongono attorno ai vasisanguiferi, vicine alle cellule che formano la
macula densa
e alle
cellule ilari
(nella zona tra corpuscolo etubulo). Queste cellule svolgono la funzione recetti
va della pressione sanguigna e della composizionedellurina: nel caso in cui si ab
bia riduzione di pressione le cellule agiranno inibendo leffetto assorbente deitu
buli: le cellule della macula densa informano le cellule ilari, che mandano uno
stimolo alle celluleiuxtaglomerulari,le quali producono lormone
renina
, che determina vaso costrizione.Lurina e formata daH2O, urea e acido urico, con
una concentrazione del 2% di sali (solfiti, fosfati,ecc, che, se iperprodotti,
danno i
calcoli renali
) e pigmenti biliari (la cui concentrazione determina la colorazione piu o meno
gialladellurina).Lurina a questo punto passa dai dotti collettori e viene raccolta
nel
tubulo collettore principale
,che termina a livello dellapice della piramide e sbocca in diversi tubuli collet
tori; la porzione terminaledella piramide, detta
papilla renale
, convoglia lurina entro piccoli imbuti (i calici minori) chesfociano poi nel cal
ice maggiore. 3-4 calici maggiori si uniscono nelluretere che fuoriesce dalliloren
ale ed entra nella cavita pelvica.LuretereFormato da tre tonache: tonaca mucosa,
costituita da epitelio di transizione con diversi strati dicellule (che si diste
ndono per poi tornare alla posizione di partenza) dotate di impermeabilita acaus
a delle sostanze tossiche che non devono fuoriuscire; tonaca muscolare, organizz
ata nelle duestrutture circolare e longitudinale, in alcuni tratti presenta una
struttura irregolare (zone queste incui viene chiamato
uretere plessiforme
); tonaca avventizia, non formata da peritoneo (luretere e unorgano retroperitone
ale).Ha una lunghezza di circa 30 cm, non ha sezione costante: presenta tre punt
i dicostrizione,localizzati rispettivamente dopo lemergenza dellilo renale, dove lu
retere sovrasta i vasi iliaci enel tratto di ingresso della vescica.La presenza
di calcoli nellurina puo ostruire o lesionare le paretidelluretere, provocando dol

ore e la perdita di sangue nelle urine.I due ureteri sboccano poi nella vescica,
unsacchettino fibroso-muscolare.La vescicaSi tratta di un sacchettino che quand
o e ripieno e di forma rotonda, costituita da una parete formatada tonache: muco
sa interna (epitelio di transizione), tonaca muscolare (permette lo svuotamentod
ella vescica, organizzata in struttura circolare, longitudinale e plessiforme) e
tonaca avventizia(tessuto connettivo, visto che e un organo sottoperitoneale).N
ella cavita pelvica il peritoneo non avvolge gliorgani ma si adagia soltanto su
di essi.La vescica prende rapporto posteriormente con il retto eanteriormente co
n la sinfisi pubica. Nella donna tra vescica e retto ce lutero.Lurina accumulata vi
eneeliminata attraverso luretra (150-300 cm3).
Sistema riproduttore femminile e maschile
LAPPARATO RIPRODUTTORE FEMMINILELapparato riproduttore produce le cellule germinal
i, nella donna lovulo e nelluomo lo spermatozoo, prodottirispettivamente dalle ova
ie e dai testicoli.Le cellule somatiche possiedono un corredo cromosomico diploi
de,mentre quelle germinali ne possiedono uno apolide, prodotto tramite la meiosi
.LuteroSi tratta di un organo prevalentemente muscolare, lungo circa 7-8 cm, che
puo pero ingrandirsi dicirca 30 volte durante la gravidanza e si trova sulla pic
cola pelvi.Ha una forma di pera capovolta ed eformato da tre parti: il
fondo
(la parte superiore), il
corpo
(parte piu voluminosa) e il
collo
(la parte inferiore).Lutero e un organo cavo che presenta due aperture superiori,
le
tube uterine
, alle cui estremita si trovano le
o
v
aie
, ed una inferiore a livello del collo uterino che si continua con il
canale
v
aginale
.Lutero prende rapporto, anteriormente, con la vescica urinaria e, posteriormente
, con il retto. Assume una posizione angolare nelle pelvi: un angolo si stabilis
ce tra pelvi e collo ed un altro tracollo e canale vaginale, rispettivamente det
ti angoli di
anti
v
ersione
e di
antiflessione
. La posizionenon e pero sempre uguale: lutero puo essere
retro
v
erso
, cioe spostato piu indietro, o
laterale
, senzache cio comporti problemi. Gli elementi di fissita attraverso i quali man
tiene la sua posizione sonogli organi con i quali prende rapporto.Si tratta di u
n organo sottoperitoneale, tranne nella zona delle tube,che sono completamente a
vvolte. Il peritoneo si appoggia sullutero come fosse un lenzuolo, lo riveste nel
lazona superiore e,sia anteriormente che posteriormente, si flette e torna verso
lalto: questo comportamentodetermina il crearsi di due cavita, il
ca
v
o retto-uterino
, posteriore, e il

ca
v
o
v
escica-uterino
, in posizioneanteriore. Lateralmente il peritoneo si chiude formando il
legamento largo
, che si fissa sulle paretilaterali della cavita pelvica, impedendo la rotazione
dellutero, che puo invece alzarsi ed abbassarsi.Sono poi presenti altri legament
i, che vanno dallutero al sacro (
legamenti utero-sacrali
), cheimpediscono che cada verso il basso (
prolasso uterino
); un altro legamento va dalle tube al canaleurinario, il
legamento rotondo
, che impedisce la risalita dellorgano; il
legamento sospensoredello
v
aia
mantiene lovaia verso lalto; il
legamento utero-o
v
arico
, che va dallutero allovaia eanche detto
legamento proprio dello
v
aia
.Lungo la piega del legamento largo scorrono i vasi sanguiferi;inoltre questo le
gamento presenta una depressione, detta
fossa o
v
arica
o
borsa o
v
arica
, entro la quale siappoggia lovaia.Al di sotto della tuba uterina i due foglietti
del peritoneo si uniscono, dando origine al
meso
saltiange
, che comprende il
meso o
v
ario
, un foglietto che ricopre le ovaie partendo dal mesosaltiange.Lutero e formato d
a tre tonache: mucosa molto sviluppata, muscolare e sierosa.La tonaca mucosa va
incontro a modificazioni cicliche, dette
ciclo uterino
o
ciclo mestruale
, in cuila mucosa si rinnova continuamente. Questultima e formata da epitelio cil
indrico monostratificato,di cui alcune cellule hanno funzione secernente e altre
sono dotate di ciglia; questa doppiapopolazione ha la funzione di accogliere lo
zigote, mentre il muco favorisce le cellula uovo neltrovare il sito di inserzio
ne e gli fornisce elementi nutritizi nei primi momenti; le cellule cigliatedeter
minano il movimento della cellula uovo dalle tube allutero.Sotto questo epitelio
ce un ricco strato diconnettivo con molte ghiandole, che, a seconda del periodo,
si modificano, facendosi piu voluminose econtorte. Si puo dividere questo period
o in due fasi: fase

proliferati
v
i
(1-4 giorni) e fase
secretoria
. Laporzione piu profonda e detta
strato basale
,risalendo verso lalto incontriamo lo
strato spongioso
e insuperficie ce lo
strato composito
. Nel ciclo uterino si rinnovano completamente gli strati composito espongioso,
che vengono eliminati.Le ghiandole sono di tipo tubolare semplice nella fase pro
liferativa precoce(la mucosa ne e molto ricca); dopo 7-8 giorni gli ultimi due s
trati possono essere accomunati nello
stratofunzionale
, dato che subiscono le modificazioni; dopo 10-12 giorni le ghiandole si fanno p
iu voluminose edaumentano di numero. Questi processi avvengono sotto il controll
o di particolari ormoni prodottidalle ovaie e controllati a loro volta dall
ipofisi
.Nella seconda fase, dal 14 giorno in poi, la mucosa sipresenta con ghiandole anc
ora pi voluminose, del tipo composto. Il loro citoplasma si arricchisce di vacuol
iche immagazzinano sostanze nutritizie (14-22 giorno). Nella fase secretoria tardi
va (fino al 28 giorno) leghiandole sono molto grosse e fortemente vascolarizzate
e la mucosa e pronta ad accogliere la cellula uovofecondata. Se cio non avviene
si ha vasocostrizione che impedisce che gli elementi nutritizi arrivinoallo stra
to funzionale, che si disgrega e si distacca, mediante la
mestruazione
, un processoemorragico. Lo strato funzionale e anche detto
endometrio
.Al di sotto della mucosa troviamo la tonacamuscolare, detta
miometrio
, molto spessa e sviluppata che serve al momento della nascita: le contrazionich
e permettono lespulsione del feto avvengono a carico del miometrio e sono di tipo
involontario (possonoessere aumentate soltanto da un ormone ipofisario). La str
uttura e organizzata in modo circolare,longitudinale ed obliquo, con le fibre di
sposte in maniera un po irregolare. Allesterno della tonaca le fibrepossono allung
arsi e dividersi durante la gravidanza, in modo da permettere lespansione delluter
o.La tonaca avventizia e formata dal doppio foglietto del peritoneo.In corrispon
denza del fondo lutero sicontinua con due canali, detti
tube uterine
o
tube di Fallopio
.Le tube uterineSono canali interperitoneali che si possono dividere in tre part
i:
istmo
, in corrispondenza dellutero,
ampolla
, nel centro,
infundibulo
, la zona piu ampia. Linfundibulo termina in un margine allungato,le
fimbrie
. Nel tratto centrale dellampolla avviene la fecondazione dellovulo.La tuba e un c
anale la cui tonaca mucosa e formata da epitelio semplice con cellule cigliate e
secernenti, che si dispone a rilievi in modo da accogliere la cellula uovo. Le c
ellule secernentiproducono una sostanza ricca di elementi nutritizi per la cellu
la uovo perche il movimentoattraverso le tube puo durare dei giorni.Fuori dalla
mucosa ce un rivestimento muscolare, che contraendosifacilita i movimenti della c
ellula uovo.La tonaca avventizia e formata dal peritoneo.Il mancato movimento de
lle cellule uovo nelle tube determina sterilita. Gli spermatozoi allinternodelle

tube si muovono controcorrente e, sempre allinterno della tuba, avvengono le prim


e divisionicellulari dellovulo fecondato.Lovaia Ha forma ovale, misura 4-5 cm in l
unghezza, appare di un colorito bianco-giallino a causa dellatonaca avventizia c
hiara; si trova nella piccola pelvi, posta nella fossa ovarica, ma nella donnapr
imipara si pone con un asse spostato e piu rialzato. Lovaia e mantenuta in posizi
one dallegamento proprio dellovaia, dal legamento sospesnsore dellovaia e dal lega
mento mesovario,nella piega del legamento largo.Sopra lovaia troviamo le fimbrie
della tuba, che risucchiano la cellula uovoche scoppia dal follicolo liberandolo
. La superficie esterna non e completamente liscia ma permangono lecicatrici dov
ute allo scoppio del follicolo.Nelle ovaie si possono distinguere due zone: la
corticale
esterna e la
midollare
interna.Nella corticale incontriamo i gameti femminili nei vari stadi, mentre ne
lla midollare vediamoconnettivo e vasi sanguiferi. Le cellule germinali si forma
no gia nellembrione al settimo mese di vitaendouterina, attraverso divisioni mito
tiche, e vengono subito circondate da cellule follicolari,creando un
sistema follicolare
(il
follicolo primordiale
).Il primo stadio del suo sviluppo viene detto
oogone
,dopo il quale inizia il processo di meiosi che origina il
follicolo primario
(oogone con uno strato glicoproteico,la
zona pellucida
, attorno ai quali si costruisce uno strato di cellule follicolari, la
zona granulosa
). A rivestiretutta questa struttura ce la
teca follicolare
, uno strato di tessuto connettivo.A questo punto fino ad unostimolo ormonale ch
e interviene nella
puberta
, tutto resta fermo come,interrompendo la maturazione delfollicolo. Dopo lo stimo
lo la struttura resta simile, con laggiunta del liquido follicolare allinterno di
un antrocontenuto nelle cellule follicolari. Esternamente la teca si differenzia
in due strati, sviluppandosi:
teca interna
,a contatto con lo strato granuloso, e
teca
esterna
, che contiene il follicolo. La teca interna si differenzia incellule che produc
ono ormoni
estrogeni
. In questo stadio il follicolo viene chiamato
secondario
.Tuttavia tende ad ingrandirsi, divenendo
follicolo di Graaf
. Loocita ormai maturo viene alloracircondato dalle cellule follicolari che gli s
i dispongono attorno a mo di raggiera, formando la
corona radiata
. Allesterno la teca divisa in due zone continua le sue funzioni. In questo stadi
o ilfollicolo si trova nella zona corticale dellovaia, quindi puo avvenire lo sco
ppio del follicolo chelibera loocita con lo strato glicoproteico e la corona radi
ata, determinando una struttura aperta conattaccata la teca ed una parte di zona
granulosa.Sullovaia rimarranno la restante parte della strutturagranulosa e una
parte di teca, che verranno riempite con un coagulo.Se lovocita viene fecondato l
e celluledella teca interna si ingrandiscono e producono
progesterone

,creando il
corpo luteo gra
v
idico
. Questo vaincontro a modificazione e produrra lormone
HCG
(
gonadotropina corionica
). Nel primo trimestre digravidanza la
placenta
sostituisce il corpo luteo nella produzione di HCG.In caso di mancata fecondazio
ne lecellule dellovaia che si cicatrizzano dopo lo scoppio del follicolo si atrof
izzano e diventano il
corpus albicans
.Il periodo dello scoppio del follicolo viene chiamato
o
v
ulazione
ed e regolato da ormoni: nellaprima parte del periodo viene prodotto lormone
follicolo-stimolante
(
FSH
), mentre nella secondaparte lormone
luteinizzante
(
LH
). Entrambi sono prodotti dallipofisi.Lendometrio va incontro a due fasi dimodific
azione durante il ciclo uterino (parallelo a quello dellovulazione). Linizio del c
iclo uterino si ha con ilrisveglio del follicolo, fino allovulazione,che corrispo
nde alla meta tra fase proliferativa e fase secretoria per lendometrio. Quando la
cellula uovo entra nelle tube inizia la fase secretoria, poi le strade si diffe
renzianocome gia visto, in caso di gravidanza o meno.Questa fase ciclica ha iniz
io con la puberta e termina con la
menopausa
, ma durante la gravidanza si interrompe. La prima parte e controllata dallormone
FSH e durantequesta fase si produce pi estrogeno; la seconda e controllata dallor
mone LH, e vede aumentare laproduzione diprogesterone. Lovulo puo essere fecondat
o dal 14 giorno per 2-3 giorni.LAPPARATO RIPRODUTTORE MASCHILELorgano principe di q
uesto apparato e il testicolo, che produce le cellule germinali maschili: glispe
rmatozoi.Il testicoloLe vie spermatiche sono:
epididimo
,
condotto deferente
,
condotto eiaculatore
ed
uretra
.Luretra rappresenta lorgano in comune con lapparato urinario.Annesse a questo orga
no ci sono delle
ghiandole accessorie
:
v
escichette seminali
,
prostata
e
ghiandole bulbo-uretrali
.Il testicolo e contenuto in un sacco cutaneo posto sotto il
perineo
, detto

scroto
, che forma duetasche interne, ciascuna delle quali contiene un testicolo. La st
ruttura e lievemente staccata dal restodel corpo perche gli spermatozoi necessit
ano di basse temperature per svilupparsi e conservarsi.Nella vita embrionale i t
esticoli si formano vicino ai reni, per scendere poi nel sacco scrotale,trascina
ndo con se un cordoncino detto
funicolo spermatico
, nel quale si trovano elementi vascolari,le vie spermatiche e i nervi. Il funic
olo e rivestito da un muscolo che con la sua contrazione spostaverso lalto il tes
ticolo quando viene a contatto con qualcosa di troppo freddo allesterno.Nello scr
oto posiamo notare la presenza di due rivestimenti: il primo un sistema di
doppiemembrane
, detto
tonaca
v
aginale
(che ha la stessa funzione della pleura nel cuore), costituita di unamembrana un
ica ripiegata su se stessa; il secondo e piu interno, e unaltra tonaca, detta
albuginea
,che aderisce al testicolo, di natura connettivale, la quale invia dei
setti
allinterno del testicolostesso.Nel testicolo si vengono a creare delle aree diver
se, divise dai setti, dette
lobuli
, che a loro voltacontengono circa 800 tubuli, detti
tubuli seminiferi
, lunghi diverse decine di metri e raggomitolati,al cui interno avviene la produ
zione di spermatozoi. Al vertice di ciascun tubulo si trova un tubicinoche, unit
o agli altri, va a formare una rete, la
rete testis
. Dalla rete testis emergono altri tubuli piu piccoli, i
retti efferenti
, da cui si originano le vie spermatiche.Il primo tratto delle vie spermatiche e
lepididimo, un tubulo organizzato in anse che si dispone a partire dal polo apica
le del testicolo,appoggiandosi sulla parete posteriore e risale quindi nel condo
tto deferente.Le vie spermatiche sonoimportanti perche, oltre a condurre gli spe
rmatozoi, gli forniscono la mobilit (perche a questo livello nonsono ancora compl
etamente maturi e non possono muoversi).Esse sono formate da epitelio cilindrico
cigliato coadiuvato da un epitelio muscolare con fibre muscolari lisce.Gli sperm
atozoi sono prodotti dai tubuliseminiferi, formati da tante cellule derivanti da
unuguale
cellula progenitrice
, che funge anche da origine per gli spermatozoi.Appoggiati allo strato connetti
vale esterno dei tubuli troviamo gli
spermatogoni
, prodottidallembrione, che alla nascita interrompono la maturazione, per riprend
erla soltanto nella puberta,sotto effetto e controllo di ormoni. Una parte degli
spermatogoni da inizio alla meiosi, dandoorigine agli
spermatociti
, distinti in
spermatociti di primo
e
di secondo ordine
. La fase successivapermette lo sviluppo degli
spermatidi
, che diverranno poi spermatozoi. Nel tubulo seminifero glispermatogoni continua
no il loro processo meiotico in modo da non esaurirsi mai: questa fase non ecicl
ica, ma continua. Tutti questi processi impiegano due mesi per compiersi in tutt
e le varie fasi.Il tubulo seminifero inoltre possiede altre cellule, dette
cellule del Sertoli

, molto voluminose, che siestendono dalla base alla porzione centrale dove si tr
ovano gli spermatozoi. Queste cellule danno unsupporto strutturale al lobulo e a
iutano gli spermatozoi nei processi meiotici.Tra un lobulo e laltro ce tessutoconn
ettivo costellato di altre cellule: le
cellule di Leydig
, deputate alla produzione del
testosterone
, lormonemaschile che controlla lo sviluppo di queste stesse cellule e dei caratt
eri secondari maschili.La cellula germinale maschile si presenta divisa in tre p
arti:
testa
,
collo
e
coda
. Nella testa troviamoil nucleo con un po di citoplasma ed un elevato numero di m
itocondri; la coda e formata da un
flagello
, che dona mobilita allo spermatozoo. La motilita viene acquisita nelle vie sper
matiche,quindi la struttura dei condotti deve aiutare lo spermatozoo ad uscire d
al testicolo, almeno per iprimi momenti. La loro completa maturazione si ha quan
do essi escono dallapparato genitale.LepididimoSi trova in corrispondenza del test
icolo, che segue durante lo sviluppo dalla vita embrionale in poi;e un tubulo lu
ngo vari metri formato da:
testa
,
corpo
e
coda
.Presenta un epitelio interno cilindricopseudostratificato dotato di
stereociglia
, che aiutano gli spermatozoi nel movimento. Quando ce produzionedi spermatozoi l
a pressione interna aumenta ed e essa stessa che li spinge fuori dal testicolo,
grazie anchealla natura anelastica della tonaca albuginea
.Gli spermatozoi acquistano mobilita quando incontrano sul lorocammino le vescic
hette seminali.Queste ghiandole di tipo tubulare producono una sostanza che cost
ituisce il50-55% del secreto seminale, costituita da proteine e fruttosio. Tale
sostanza serve per fornire il nutrimentoagli spermatozoi.Il prossimo passo e la
formazione del liquido seminale definitivo.Il condotto eiaculatore.Questo condot
to va ad attraversare la prostata, unaltra ghiandola che secerne unliquido ricco
di zuccheri utili perche gli spermatozoi sopravvivano e mantengano la mobilita.
La prostata sitrova inferiormente alla vescica.LuretraLuretra e lultimo tratto, in
comune con lapparato urinario. La ghiandola prostatica e in grado diprodurre una
certa
penicillina
che protegge il liquido seminale disinfettando il condotto uretrale.

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