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Comune di Drenchia

PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE


Comuni della Convenzione Valli del Natisone

Comune di Grimacco

Comune di Prepotto

Comune di San Leonardo

Comune di Savogna

Comune di Stregna

Il processo partecipativo

IMMAGINI, SCENARI e AZIONI


Paola Cigalotto, maggio 2016

Universit degli Studi di Udine


Dipartimento di Scienze umane

indice
Premessa
Attivit svolte
Calendario delle attivit del processo partecipativo

pag. 4

Individuazione dei facilitatori

Coinvolgimento delle scuole

Attivit di sensibilizzazione

Passeggiata

Interviste

Caratteri identitari del paesaggio


Segnalazioni Archivio partecipato al 29.03.16

10

Carta riassuntiva tavolo finale 29.03.2016

11

Segnalazioni archivio + tavoli

12

Struttura territoriale, caratteri geomorfologici e insediativi: la Benecija

13

Materiali del paesaggio

14

Sette Immagini

19

Quattro Scenari

31

Analisi S.W.O.T. (punti di forza, punti di criticit, opportunit e minacce)

37

Le 10 azioni per il paesaggio

40

Premessa
Il presente documento una rielaborazione della presentazione redatta per il tavolo congiunto del 29 marzo 2016 a Tribil Superiore; assieme ai fascicoli 2\Report, 3\Interviste e 4\zone A e B vigenti alla data del 6.9.1985 costituisce i materiali prodotti in
base allaccordo tra i sei Comuni delle Valli del Natisone e la Regione FVG per il Piano Paesaggistico Regionale (PPR). A tal fine
stato attivato il percorso partecipato per lindividuazione dei valori identitari locali ed stata utilizzata la strumentazione on
line predisposta dalla Regione per la raccolta e sistematizzazione delle segnalazioni delle aree di pregio e delle aree degradate.
I documenti redatti sono finalizzati allindividuazione degli elementi utili per la definizione degli elementi del quadro conoscitivo
del PPR (idrogeomorfologici, ambientali, ecosistemici, socioeconomici, insediativi e infrastrutturali): contengono una sintesi dei
temi emersi dal percorso partecipato attivato, dei materiali del paesaggio indicati come pi significativi o pi problematici, delle
immagini e degli scenari per il futuro del territorio che ne derivano. Il presente testo contiene inoltre lanalisi S.W.O.T. e
lindividuazione delle 10 azioni prioritarie per il paesaggio delle Valli del Natisone.
Alcuni brani, estratti dalla corposa bibliografia che interessa il territorio delle Valli, approfondiscono i temi sollevati.
Le immagini fotografiche (di Claudio Beuzer, Amerigo Dorbol, Paola Cigalotto) sono una componente, non secondaria, di selezione degli elementi significativi del paesaggio e delle relazioni tra di essi, assieme ad alcune immagini storiche di archivio.
Per quanto riguarda gli elementi utili per la formazione dellelenco dei corsi dacqua irrilevanti ai fini paesaggistici ai sensi
dellart. 142 D.lgs. 42/2004 non sono stati evidenziati dai Comuni corsi dacqua con tali caratteristiche.
Il testo organizzato in sei parti:
1.
La prima descrive le attivit svolte nei sei Comuni da dicembre 2015 a maggio 2016. Oltre ai cinque tavoli di confronto, descritti dettagliatamente nel fascicolo 2\Report , si segnala la Passeggiata nel paesaggio organizzata a cura di tre associazioni locali. Tutti questi momenti hanno avuto una partecipazione vivace e stimolante. Le tre interviste (fascicolo 3) sono invece una preziosa raccolta di testimonianze della storia, dei modi di vita e della cultura di questo territorio.
2.
La seconda parte contiene delle mappe e delle immagini che cercano di fissare i mutevoli caratteri identitari del paesaggio
e i materiali che li costituiscono.
3.
La terza parte prova a individuare le principali immagini del paesaggio contemporaneo delle Valli segnalando i temi che
queste pongono al PPR.
4. La quarta parte, dedicata agli scenari, al tempo stesso interpretazione dellesistente e proiezione verso il futuro e spinge
a riconoscere i caratteri problematici del territorio attuale ma anche le sue potenzialit, entrando in una dimensione progettuale e propositiva.
5.
La quinta parte contiene lanalisi S.W.O.T. (punti di forza, punti di criticit, opportunit e minacce).
6. La sesta asciuga i temi emersi e le questioni dibattute individuando 10 azioni prioritarie per il paesaggio dei sei Comuni.
Ognuna di queste azioni pu dar luogo a progetti pilota di grande rilevanza per il territorio e per il PPR.
Hanno contribuito alla stesura del documento: Valentino Floreancig, Susanna Loszach e Renato Marcon.
3

ATTIVITA SVOLTE

CALENDARIO delle attivit del processo partecipativo


luned 14 dicembre 2015, ore 20.30
sala consiliare del Comune di San Leonardo
presentazione pubblica del percorso partecipato.
sabato 13 febbraio 2016, ore 15
sala consiliare del Comune di San Leonardo
1 tavolo di confronto SAN LEONARDO - STREGNA - PREPOTTO
sabato 20 febbraio 2016, ore 15
sala consiliare del Comune di Grimacco
1 tavolo di confronto GRIMACCO - SAVOGNA - DRENCHIA
sabato 27 febbraio 2016, ore 15
sala consiliare del Comune di San Leonardo
2 tavolo di confronto SAN LEONARDO - STREGNA - PREPOTTO
sabato 05 marzo 2016, ore 15
sala consiliare del Comune di Grimacco
2 tavolo di confronto GRIMACCO - SAVOGNA - DRENCHIA
domenica 20 marzo 2016, ore 9.00-16.00 presso il Comune di Savogna
passeggiata nel paesaggio
sabato 29 marzo 2016, ore 15 ex scuola di Tribil Superiore - Stregna,
tavolo congiunto di confronto

INDIVIDUAZIONE DEI FACILITATORI


I due facilitatori individuati tramite bando sono:
- Valentino Floreancig: doppio titolo Laurea Magistrale in Scienze Forestali e Ambientali presso l'Universit degli studi di Padova e la Georg-August Universitt Gttingen (Germania). Dottore di Ricerca in
Management of Mountain Environment presso la Libera Universit di
Bolzano - Freie Universitt Bozen (2015).
- Susanna Loszach, laureata in Scienze della Produzione animale
(Facolt di Agraria Udine) con tesi in una malga sperimentale del
Trentino Alto Adige ed esperienza nel settore della certificazione agroalimentare (marchi comunitari IGP/DOP).
Paola Cigalotto, architetto e urbanista, docente a contratto presso
lUniversit degli studi di Trieste, ha collaborato alla raccolta e analisi
dei dati e ha redatto il presente testo.

COINVOLGIMENTO DELLE SCUOLE


A dicembre 2015 i facilitatori hanno provveduto a consegnare circa
200 schede cartacee destinate a tutti gli alunni delle classi 4^ e 5^ elementare e 1^-2^-3^ media di San Leonardo e San Pietro al Natisone.
Tali schede prevedevano la possibilit di inserire fino ad un massimo
di 3 segnalazioni. A febbraio 2016 i facilitatori, dopo diverse sollecitazioni, hanno potuto ritirare 42 schede. Circa la met di queste stata
completata in maniera esaustiva.

ATTIVITA' DI SENSIBILIZZAZIONE SVOLTE

5 tavoli di confronto,
Locandine di pubblicizzazione degli incontri,
Mail e telefonate di pubblicizzazione delle iniziative,
Informazione tramite giornali e TV,
Passeggiata nel paesaggio,
Attivit di informazione e assistenza sullArchivio partecipato,
Interviste dettagliate a testimoni privilegiati,
Utilizzo della strumentazione on line predisposta dalla Regione
per la raccolta e sistematizzazione delle segnalazioni.

PASSEGGIATA Dai monumenti dellarchitettura rurale al promotore del dialogo tra Culture:
20 marzo 2016, Savogna.
La passeggiata stata organizzata da tre associazioni:

Pro loco Nedike Doline, Polisportiva Matajur e Polisportiva Tribil Superiore. Accompagnati dalle spiegazioni e
narrazioni letterarie di Antonio De Toni il percorso a
tappe ha attraversato il paesaggio in Comune di Savogna, riscoprendo i diversi materiali che lo compongono,
naturali e artificiali (vedi planimetria).
Tappe significative sono state la tomba di Ivan Trinko, a
Tercimonte, i musei di Masseris e lillustrazione del Kosolec di Ielina da parte dell arch. Renzo Rucli, oltre ai
punti di ristoro enogastronomici.

Grotta delle Krivapete

prati e cavalli
case a ballatoio,
kaste

boschi, faggete
museo Matajur e casa del fabbro

kosolec

Prati terrazzati

muri in sasso

rii, guadi, fiori

castagni, faggi, betulle


Colle e chiesa di S. Giovanni
Punto panoramico,
tomba Ivan Trinko

Itinerario della passeggiata di 9 km del 20 marzo 2016


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INTERVISTE
A completamento delle attivit dei tavoli sono state effettuate tre lunghe interviste, su temi differenti, a tre testimoni
qualificati che non hanno partecipati agli incontri.
I testi sono riportati per esteso nel fascicolo Interviste.

1_ LINA CRISETIG, classe 1920 - LIMPORTANZA DI VIVERE NELLA BIODIVERSIT - RACCOLTA E


UTILIZZO DELLE PIANTE OFFICINALI SPONTANEE
Le conoscenze legate alla flora spontanea e ai suoi impieghi, rappresentano un patrimonio culturale
che oggi rimane appannaggio quasi esclusivo delle persone pi anziane che conservano il ricordo di
un passato in cui le erbe dei prati e dei campi erano una componente integrante e insostituibile per il
sostentamento delle famiglie.
Tema per il PPR il recupero e mantenimento di queste conoscenze antiche.

2_ GIOVANNI COREN - IL PAESAGGIO DELLE VALLI DEL NATISONE: UN PAESAGGIO NATURALMENTE ARTIFICIALE
Lequilibrio tra le attivit antropiche e la naturalit dei luoghi stato lelemento determinante nel plasmare il paesaggio delle Valli del Natisone cos come lo abbiamo imparato a conoscere
(terrazzamenti, preti stabili e boschi, sorgenti naturali e fauna selvatica).
Tema per il PPR il ripristino dellequilibrio perduto tra attivit antropiche e naturalit.

3_ LAURO IACOLETTIG - BENI STORICO-CULTURALI - TOPONOMASTICA COME STRUMENTO CONOSCITIVO DEL PAESAGGIO
La gestione delle numerose propriet in cui suddiviso tutto il territorio pedemontano in genere, ha
prodotto infatti nel corso dei secoli una raccolta ricca e preziosa di toponimi che descrive non solo le
consuetudini agricole dei luoghi, ma lorganizzazione stessa del paesaggio agrario e naturale.
Tema posto al PPR la necessit di dar valore alla biodiversit culturale tipica delle terre di confine.

LINK
Online possibile trovare i seguenti articoli dedicati al processo partecipato Valli del Natisone e alla sua promozione e
divulgazione:

> http://www.dom.it/srecanja-za-dezelni-krajinski-nacrt_incontri-per-il-piano-paesaggistico/
> http://www.dom.it/ppr-unoccasione-da-sfruttare_za-dezelni-krajinski-nacrt/
> http://www.dom.it/v-gorenjem-tarbiju-29-marca_ppr-a-tribil-sup-il-29-marzo/
>> http://novimatajur.it/attualita/piano-paesaggistico-regionale-il-ruolo-attivo-dei-cittadini.html
> http://novimatajur.it/attualita/piano-paesaggistico-regionale-e-processo-partecipativo-a-tribil-superiore-la-conferenzaconclusiva.html
> http://novimatajur.it/attualita/lassociazione-fondiaria-di-stregna-un-modello-per-tutta-la-regione.html

Il link al video andato in onda sul telegiornale del canale 103 il seguente:
> http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-2ca02b2f-2c84-4d1c-96fd-4c29399ca1d8.html

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CARATTERI IDENTITARI DEL


PAESAGGIO

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SEGNALAZIONI Archivio partecipato al 29.03.16

PUNTUALI 68, LINEE 25, SUPERFICI 20


La carta riporta le segnalazioni raccolte al 29
marzo. Nellarchivio partecipato del PPR sono
state inserite le segnalazioni di luoghi di valore
e di criticit: 68 schede il 29.03.2016, poi incrementate fino a 113 (maggio 2016).
I luoghi individuati coprono in modo abbastanza omogeneo il territorio; sono prevalenti i luoghi puntuali.
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SEGNALAZIONI inserite nellArchivio partecipato al 03.06.16

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Carta riassuntiva delle segnalazioni


degli elementi identitari di valore e
di degrado,
tavolo partecipato
congiunto 29.03.2016

Allultimo tavolo stata


proposta una carta dove
sono state riportate le
segnalazioni proposte ai
tavoli precedenti, al fine
di avere un feedback sulle segnalazioni acquisite
e eventuali commenti e
aggiunte tramite POSTIT.
La legenda della tavola
stata organizzata in tre
capitoli, connessi alle tre
reti strategiche del PPR:
rete della mobilit
rete dei beni culturali
rete eco biologica
Il capitolo dei beni culturali stato a sua volta
suddiviso in base ai
gruppi di segnalazioni
pervenute. Altre indicazioni sono state scritte
direttamente sulla tavola. (vedi fascicolo
2\Report:)

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Segnalazioni archivio + tavoli:


i luoghi identitari,
valori e criticit

punti
segnalati
el. lineari
segnalati
aree
segnalate
terrazzamenti
percorsi panoramici
castagneti
ambiti di interesse
(Valle dello Iudrio, strada dei kozolec,..)
La carta integra le schede con le segnalazioni emerse dai
tavoli e dalla passeggiata:
affiorano, oltre ai luoghi puntuali, anche materiali, ambiti
complessi e percorsi significativi del paesaggio: i percorsi
panoramici, lambito dei Kozolez, la valle dello Iudrio e la
valle del Rieka, posti sullo sfondo costituito dallalternanza
di paesaggi terrazzati, boschi, castagneti e prati.

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STRUTTURA TERRITORIALE, CARATTERI GEOMORFOLOGICI E INSEDIATIVI: la Beneija

cime erbose
centovillaggi
chiese
votive

relazioni visive

percorsi di crinale

ventaglio delle acque


terrazzamenti
boschi
prati

Nei cinque tavoli sono stati chiaramente segnalati I principali elementi identitari del paesaggio delle Valli del Natisone: un
complesso sistema di relazioni visive che unisce (univa) gli innumerevoli piccoli borghi abitati (si contano circa 20 frazioni
per Comune) disseminati alle varie quote, collegati da percorsi di crinale di eccezionale valore paesaggistico che seguono una
morfologia ondulata di colline terrazzate e bassi rilievi montani, primo tra tutti il Matajur, inconfondibile elemento di
riferimento.
Le chiese votive (XV-VXI sec, tardogotiche), segnano come capisaldi visivi e devozionali le sommit dei rilievi e I luoghi pi
significativi. Sorgenti e fontane, in quota, costituiscono, assieme al ventaglio dei corsi dacqua, un patrimonio di acque
considerato preziosissimo.
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MATERIALI
DEL PAESAGGIO

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Prati, radure e
alberi isolati

Chiese e
cappelle
votive

Tigli
Faggi
Castagni
Betulle

muri
In pietra

villaggi
Kozolci
fienili

Rii
Fontane,
forre,
cascate

Immagini dalla passeggiata: la passeggiata organizzata da Pro loco Nedike Doline, Polisportiva Matajur e Polisportiva Tribil Superiore ha costruito un itinerario dentro il paesaggio mettendone in evidenza i materiali principali.
Materiali di lunga durata, come i muri di sostegno, le cappelle votive, i manufatti agricoli, le fontane
e materiali mobili, in rapida trasformazione, come i prati, le radure e i diversi tipi di bosco.
Ognuno di questi materiali pone al PPR temi connessi alla manutenzione e al riuso.
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Nonostante la rinaturalizzazione in atto del territorio, dovuta alla boschificazione, rimangono interessanti alcuni elementi di stabilit del paesaggio,
come i paesi, le chiesette votive, i fabbricati rurali dispersi, i terrazzamenti, i prati residui, i sentieri, le
praterie delle cime pi elevate, nonch i castagneti e
alcuni boschi originari, su cui necessario riflettere
in termini di qualit.

(Renzo Rucli, 2003, ll paesaggio antropizzato delle


valli del Natisone, Centro studi Nedia, Circolo di cultura Ivan Trinko)

Prati e coltivi a San Leonardo negli anni 50


(archivio comunale)

Amerigo Dorbol
19

UN BOSCO che NON un BOSCO, il castagneto


Lutilizzo multiplo dei castagneti un tema che viene
sottoposto al PPR e impone una riflessione sui diversi
usi, attivit e modi di gestione in ci che viene definito
genericamente
bosco:

castagneto-Graove

Amerigo Dorbol

Laspetto di questi boschi spesso quello a parco,


costituito dallinsieme di grandi piante di castagno con
un sottobosco pulito, erboso;
vi si praticava un uso multiplo, il prato cio veniva utilizzato anche per la fienagione o (raramente) per il pascolo, mentre dai castagni si ottenevano I frutti.
(Gualtiero Simonetti, Il paesaggio naturale delle Valli del
Natisone, in: a cura di P. Petricig, 2000, Valli del Natisone, Nedike doline, Cooperativa Lipa Editrice, S. Pietro
al Natisone).
Si veda anche il fascicolo 3\Interviste a Giovanni Coren.

La concentrazione dei castagneti nelle Valli del Natisone rispetto al resto della Regione (fonte IRDAT) un dato rilevante
e di forte connotazione del paesaggio.

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MANUFATTI

STRUTTURE

per

asciugare

conservare, ripararsi
Le strutture per asciugare il fieno: dai covoni alle rastrelliere, alle strutture imponenti in pietra e legno dei Kozolci, sono riconosciuti come elementi identitari, di matrice slovena, capillarmente diffusi nel paesaggio.
Assieme agli edifici rurali isolati essi pongono al PPR la
questione di un nuovo e diverso riutilizzo che ne preservi
I caratteri.

I fienili, i kazoni e i kozolci sono edifici per uso agricolo


costruiti isolati sul territorio che assolvono funzioni diverse ed esprimono differenti tipologie costruttive. I
fienili sono gli edifici pi numerosi, costruiti nella
maggioranza nei lotti dei castagneti; i kazoni sono ubicati nelle aree destinate al pascolo del bestiame e servivano al ricovero degli animali , ma anche per il soggiorno
temporaneo delle persone; infine i Kozolci, gli edifici pi
interessanti, edificati nei campi in prossimit dei paesi
erano funzionali allessicazione di vari prodotti agricoli
esposti sulle rastrelliere di legno. interessante notare
che i kozolci si dispongono in maggior numero lungo un
percorso che va da Topol, Seuza, Brida, Plataz, Canalaz,
Gabrovizza, Iellina, Dus e Masseris. (R. Rucli, 2003, ll
paesaggio antropizzato delle valli del Natisone, Centro

Kozolec a Masseris
(cfr. R. Rucli, Kozolec, monumento dellarchitettura rurale,
cooperativaLipa editrice)
Nota:
Kozolec al singolare
Kozolci al plurale

studi Nedia, Circolo di cultura Ivan Trinko).


Kozolci di notevoli dimensioni, ancora in uso, si trovano
anche nella frazione Salamant in Comune di Prepotto.
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SETTE IMMAGINI
Dove loggetto della conoscenza appare mutevole, come in questo
caso, limmaginazione si offre come interpretazione selettiva di
percorsi significativi .
Ognuna delle sette immagini pone al PPR delle questioni differenti
che delineano le azioni necessarie, quelle da consentire e quelle da
incentivare per il recupero e la rigenerazione del paesaggio delle
Valli del Natisone.

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Sette immagini delle Valli del Natisone


Le immagini sono unaltro modo per raccontare il paesaggio cos come percepito dagli abitanti e per circoscrivere i temi
e gli ambiti di progetto del paesaggio futuro. Le segnalazioni emerse dai tavoli e nellarchivio partecipato portano a far emergere cio ci che deposto entro limmaginario collettivo e che indirizza lo sguardo, ordina una geografia di temi, domande e problemi, indica un campo di possibilit. Non sono esposte in ordine di importanza ma in ordine di apparizione:

#1

un paesaggio di acque

# 2 un paesaggio terrazzato
# 3 un paesaggio che si abbraccia: viste e visuali
# 4 un patrimonio di biodiversit
# 5 un paesaggio fertile
# 6 un paesaggio dentro la Storia: la Grande guerra
# 7 una cultura antica e ospitale
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#1

un paesaggio di acque

Fontane e sorgenti sono oggi inutilizzabili, dichiarate non potabili anche se presumibilmente fonti di acqua pura, molte sono state distrutte con lavori pubblici stradali condotti con poca cura, altre semplicemente in abbandono, prive di manutenzione o in avanzato degrado.
Tema per il PPR la conservazione di sorgenti e fontane ma soprattutto il loro riutilizzo anche per fruitori, ciclisti, turisti,
agricoltori.
Il paesaggio delle acque quello dei rii e dei mulini, delle cascate, delle forre, delle pozze balneabili, ma anche quello delle
fontane e delle sorgenti (vedi fascicolo 2\Report).
I sei Comuni appartengono al principale sistema idrografico degli affluenti del Natisone sulla sponda sinistra: il sistema Alberone-Cosizza-Erbezzo. A garantire un apporto idrico significativo e a rappresentare una risorsa significativa e deter-

minante dal punto di vista insediativo la presenza di numerose sorgenti [] La ricchezza dacqua delle Valli del Natisone
ha segnato fortemente il territorio determinando la linea degli insediamenti, i collegamenti di fondovalle, ma soprattutto
stata elemento primario a servizio dellagricoltura, dellallevamento e delle attivit produttive essenziali allo svolgimento
della vita
(Mauro Pascolini, Barbara Cernetig, Il territorio di levante montagna et bagnato da quattro fiumi Natison, Elbaron, Iudri
et Azida. Ambiente luoghi e uomini nelle Valli del Natisone, in: P. Petricig, 2000, op.cit).

Claudio Beuzer

Claudio Beuzer
24

Carta delle Fontane e sorgenti

Claudio Beuzer, fontana di Oblizza

(Fonte: CTR)

# 2 un paesaggio terrazzato
La densit dei terrazzamenti della Valli rimane un elemento identitario distintivo e riconosciuto che connota le immagini dei
paesaggi aperti dei decenni 50 e 60.
Un paesaggio oggi nascosto, ma tenace. La dimensione spesso rilevante dei blocchi utilizzati e laccuratezza delle tecniche costruttive ha preservato i muri, anche se coperti dal bosco. (Vedi intervista a Giovanni Coren, fascicolo Interviste)
Costruiti in pietra a secco a formare delle lingue di terra, intensamente coltivate, soprattutto vicino ai centri abitati [] Veni-

vano coltivati a cereali, ortaggi, ma anche destinati alla fienagione o, pi spesso alla frutticoltura (susini, peschi, meli) e alla
viticoltura (M. Pascolini, B. Cernetig, op. cit)
Tema rilevante per il PPR, il recupero di questo paesaggio appare sentito, e forse possibile, grazie ad una cultura ancora viva e
al desiderio che lo spinge. Lassociazione Stazione di Topol ha gi avviato un percorso di alto livello: la partecipazione al
Terzo Incontro Mondiale Paesaggi Terrazzati, Italia, autunno 2016, entro il quale si terr il workshop Topol-Dordolla dal 9 al 12
ottobre 2016, (sessione plenaria Padova 13-15 ottobre 2016).

(muri a secco e muri di sostegno, Fonte: CTR)


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Nella parte sud dellarea, entro il Comune di Prepotto, i terrazzamenti, connessi


allintensa coltivazione della vite, sono
prevalentemente a prato e sfruttano la
scarsa pendenza dei versanti determinando il caratteristico paesaggio vitato
che connota la pedemontana orientale.
mentre nelle zone a nord del Comune si
ritrovano i terrazzamenti in muri a secco . (Fonte: CTR)

Terrazzamenti e muri parte nord:


La carta mostra la densit di terrazzamenti di muri a secco a
valle dei paesi e su tutti i versanti
rivolti a sud:
Pi di 100 km di muri in pietra
(103 km, Fonte: CTR)

# 3 un paesaggio che si abbraccia: viste, visuali, stelle


Limmagine delle Valle quella di un territorio dalle ampie visuali e segnato dai percorsi panoramici che si snodano lungo le
dorsali si accompagna al paesaggio dei cieli notturni e alle attivit degli osservatori astronomici (osservatorio Matajur).

...uno dei percorsi pi interessanti che vi siano nel Friuli Venezia Giulia [ questo]: bisogner scegliere una di quelle giornate invernali, spesso ventose, ma piene di luce, per salire a Castelmonte proseguendo in direzione di Tribil. Cos, approfittando dei varchi tra gli alberi privi di foglie, si potr analizzare il paesaggio che si offre allosservatore verso nord, dove, sullo
sfondo delle Alpi Giulie, si dipanano le creste delle nostre prealpi. (Gualtiero Simonetti, Il paesaggio naturale delle Valli del
Natisone, in: a cura di P. Petricig, 2000, op. cit).
Indicazioni per il PPR: il tema delle viste da mantenere o da riaprire, abbattendo gli schermi, come elementi primari di identit
e di pregio paesaggistico.

Claudio Beuzer

29

# 4 un tesoro di biodiversit
Le Valli del Natisone sono, da secoli ormai, uno dei territori pi studiati dal punto di vista vegetazionale, per la straordinaria ricchezza di specie in un territorio che un punto di incontro tra il mondo alpino e il mondo mediterraneo, narrato
anche nelle interviste a Lina Crisetig, Giovanni Coren, a Lauro Iacolettig, (fascicolo 3\Interviste) sui temi delle erbe selvatiche, della fauna, dei prati, dei boschi e delle acque.
Questo aspetto molto presente nellimmaginario della popolazione ed stato pi volte richiamato nei tavoli.
Ad alcuni luoghi riconosciuto un valore particolare in questo senso:

le due sponde opposte della Valle dello Judrio, da Prepotto a Stregna, fino a Drenchia, presentano, ad esempio,
ambienti e specie del tutto differenti tra loro;

la forra del torrente Rieka riconosciuta come ambito di grande valore naturalistico;

i prati del Kolovrat offrono fioriture intense e in continua successione.

Tema per il PPR linserimento delle Valli nella rete ecologica regionale come nodo notevole e nella rete turistica come
area di rilevante interesse per il turismo naturalistico, ancora da sviluppare in sinergia con le altre forme di fruizione.

La Valle dello Judrio, eccezionale valore naturalistico


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# 5 un paesaggio fertile
Il tema di un paesaggio e territorio
che si autosostiene con i propri prodotti e che pu trovare nel recupero
di antiche variet e prodotti locali
uno strumento di promozione e sviluppo stato ampiamente discusso,
centrando lattenzione su alcuni
prodotti:

La mele Seuka,

Le susine

Luva e il vino

I funghi chiodini

Le castagne.

Tema per il PPR il sostegno alle


produzioni agricole locali
sulla linea dellapproccio territoriali
sta al progetto di territorio, citato
nei tavoli:
Si vedano i fascicoli
2\report e 3\Interviste.

Fonte: Tipologie forestali FVG


Fonte: Carta Natura FVG

Castagneti: alcune discrepanze tra


le diverse fonti si rilevano nelle carte
che li identificano (IRDAT):

# 6 una cultura complessa, antica e ospitale


Il plurilinguismo radicato e vivo, i molti nomi propri con i quali si ridefinito nel tempo questo territorio (Beneija,
Schiavonia, Slavia friulana), le particolari forme di organizzazione sociale e di forte autonomia amministrativa del passato, le forme costruttive, i tipi insediativi e i toponimi che testimoniano le forti relazioni con la cultura slovena, tutto
ci impronta un territorio che non si sente un confine quanto un punto di incontro tra due mondi: il mondo latino e il
mondo slavo.
E una cultura che ha lasciato forti tracce nel paesaggio e impronta anche le pratiche contemporanee (cfr. P. Petricig,
2000, op. cit., www.finestrasulmondoslavo.it e fascicolo 3\interviste a Lauro Iacolettig).
Una cultura che ha dovuto spesso combattere per non essere cancellata, come testimoniano le battaglie di Ivan Trinko,
al quale, non a caso, stata dedicata la Passeggiata organizzata il 20 marzo 2016.
Sono stati richiamati, nei tavoli, non solo i luoghi di interesse archeologico e le chiese di matrice tardogotica, ma un
complesso di opere darte minute e diffuse (le pitture in facciata, le strutture per asciugare il fieno, la struttura insediativa diffusa): elementi da rideclinare al futuro. Alcuni luoghi, come il comprensorio di San Martino, sono stati pi volte
nominati.

Museo del Matajur, Masseris


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# 7 un paesaggio dentro la Storia: la Grande guerra


Le alture del Monte Kolovrat che chiudono lanfiteatro delle Valli, il Monte Cum e la dorsale di trincee che dal Kolovrat
segue la valle dello Iudrio, mostrano ancora oggi una grande quantit di resti e testimonianze della grande guerra, che
hanno inciso il paesaggio: trincee, abbeveratoi militari, strade militari, cimiteri di guerra, ecc., segni inquietanti e tuttavia
labili, facilmente inghiottiti dalla natura che si riappropria del territorio.
Il restauro filologico delle trincee presente nella parte slovena si offre come esempio di un recupero dei manufatti che
diviene un grande museo allaperto.
E un ulteriore tema posto al PPR: Il tema del recupero e conservazione dei luoghi della memoria della Grande guerra.
attraverso azioni concrete che rallentino la scomparsa dei luoghi e delle testimonianze materiali.

33

QUATTRO SCENARI
La definizione degli scenari un percorso istruttorio e di provocazione che ha
operato su piani differenti: al tempo stesso interpretazione dellesistente e
proiezione verso il futuro, spinge a riconoscere i caratteri problematici del territorio attuale ma anche i punti di forza, ripensando e rinnovando i caratteri identitari riconosciuti: un repertorio del possibile.
Tra immagini e scenari c un legame stretto: sono strumenti di condivisione cui
corrispondono diversi livelli di intervento sul territorio, cogliendo loccasione
del PPR per definire non tanto norme e vincoli quanto progetti.

Immagini, scenari e azioni individuate tendono quindi ad un esito operativo del


laboratorio, che viene proposto al PPR.

34

Scenario 0
Inaccessibilit, isolamento, abbandono, dissesto,
naturalit
Lo scenario 0 limmagine, pi volte richiamata nei tavoli, che
deriva dalla costante diminuzione delle operazioni di manutenzione, sia sui tracciati, strade e sentieri, sia su prati e boschi. (vedi
anche: Il paesaggio sommerso, 2005, regia: Alvaro Petricig,
https://www.youtube.com/watch?v=-RrSuLRl_j0).
Isole inaccessibili si formano, e man mano si ampliano, entro un
territorio che fa parte dellItalia del Nordest urbanizzata ma molto lontano dalle immagini con cui essa viene descritta.
Inaccessibilit, isolamento, abbandono, dissesto e naturalit sono
condizioni strettamente interconnesse.
Aggiungere vincoli non aiuta ad affrontarle.
Non fare nulla, non solo non blocca il processo in corso, ma determina effetti negativi sulle aree a valle e in pianura.

Azioni correlate con questo scenario (tavolo 29/3/2016):


I diversi scenari derivano dalla sintesi delle segnalazioni e delle discussioni. E interessante riportare le azioni proposte e i
commenti ad essi collegati, emersi in particolare dal tavolo congiunto finale:

Trovare finanziamenti con i quali sostenere le coperture necessarie per attuare in concreto tale progetto paesaggistico; mi sembra la priorit
tra tutte quelle menzionate senza la quale il fiume di parole dette stasera franer miseramente. Ricordo a proposito. Di finanziamenti e denari non si nemmeno parlato.

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Scenario 1
Recupero estensivo, lotta capillare allabbandono
Carattere strutturale del paesaggio delle Valli del Natisone una
elevata dispersione insediativa. Questo carattere, che da qualche
tempo ha assunto genericamente una connotazione negativa, si
fonda nel tempo antico. Le colonizzazioni slave (VII e XI sec.) attraverso una distribuzione estesa dei nuclei familiari (cfr. velika
druina - grande famiglia, nucleo base dellidentit collettiva) assicuravano una gestione capillare dellintero territorio, alla base
della costruzione del paesaggio.
Lo scenario 1 richiede unazione non sporadica ma costante, una
nuova ricolonizzazione.
Il calo della popolazione e il suo invecchiamento, la mala apokalipsa di Alvaro Petricig possono essere fermate?
Indicazione per il PPR non impedire il recupero dei prati e
San Leonardo anni 60
delle aree coltivate congelando il paesaggio.
Azioni correlate con questo scenario (tavolo 29/3/2016):

vorrei che fossero riordinati e puliti i corsi dacqua (fiumi, torrenti) perch possano ritornare ad essere fruibili;

Incentivare il ripopolamento dellalta valle del Natisone con interventi legislativi mirati alla anche parziale defiscalizzazione dei residenti;

manutenzione delle strade interpoderali;

pulizia bordo-strada da alberi incombenti;

controllo su come viene lasciato il territorio boschivo dopo una campagna di taglio: asportazione e pulizia da ramaglie, ora quasi mai fatta;

tutela e recupero del patrimonio residenziale dei nostri borghi;

per poter procedere al recupero dei fondi, creare la possibilit di accesso con un minimo di mezzi meccanici superando i diritti della propriet
privata;
sgravi fiscali per chi vive in montagna.

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Scenario 2
Recupero selettivo ad uso turistico
Scegliamo alcune linee e percorsi, individuiamo dei tracciati e dei

luoghi da mantenere inizialmente e prioritariamente, per poi allargarci (tavolo 2, San Leonardo). Questo scenario punta a concentrare le opere di recupero del paesaggio unendo luoghi notevoli da recuperare e mantenere.
Un primo elenco dei luoghi da collegare si ritrova nelle segnalazioni
(si veda fascicolo 2\Report, elementi di pregio).
Le potenzialit turistiche di questo territorio appaiono altissime e
possono crescere molto, su strade gi tracciate, su iniziative gi concrete e operanti nei seguenti settori:
TURISMO CULTURALE, SPORTIVO, NATURALISTICO SCIENTIFICO,
GASTRONOMICO.
Azioni correlate con questo scenario (cfr fascicolo Report):

pulire i corsi dei fiumi per ripristinare le spiaggette;

valorizzare i luoghi legati allacqua: sorgenti, ruscelli mulini

salvaguardare la bellezza del nostro patrimonio architettonico spontaneo;

Esenzione linee elettrificate, niente elettrodotti;

Muretto a secco da recuperare in localit Clabuzzaro (Casa Ardielic);

Mulino di Dughe da recuperare;

recupero della centenaria fontana di Oblizza;

Riattivazione della fontana ciclisti-minatori al bivio Clabuzzaro-Crai

Evitare linquinamento luminoso e valorizzare la possibilit di visione delle stelle del firmamento;

Recuperare la strada dei kosolec

Valorizzare i percorsi ciclistici . e i cammini religiosi transfrontalieri

Recuperare le fontane per i ciclisti ed escursionisti

Recuperare i siti archeologici,

recuperare il comprensorio del colle San Martino,

recuperare le trincee, Recuperare sentieri e punti panoramici, . attivare i rifugi, mantenere e promuovere gli itinerari escursionistici internazionali: Alpe adria trail , la Via alpina, TAPUM (grande guerra), Via dei monti sacri.
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Scenario 3
Investire su comunit, agricoltura e pastorizia,
non solo turismo
Una visione territorialista gi citata stata esplicitamente invocata
nel tavolo del 26 febbraio a San Leonardo (vedi fascicolo 2\Report):
una visione che sposta lattenzione dalla conservazione del paesaggio
al progetto, dalla concezione di un territorio come mero supporto sul
quale collocare le attivit economiche a quella di territorio come patrimonio che genera ricchezza durevole e sostenibile.
Questo approccio porta a rinforzare sistemi economici e forme di sviluppo locali, nuovi dispositivi di convivenza, una riappropriazione attiva
del paesaggio.
Invertire la tendenza negativa significa investire sulle Comunit, fornire
loro strumenti comunicativi (internet), giuridici (per la gestione dei terreni agricoli frazionati), economici (supporto a nuove attivit agricole e
zootecniche, recupero muri a secco) e scientifici (recupero prodotti autoctoni).
Pensare in primo luogo , secondo alcuni, ad un territorio che si autosostenga; in questa accezione il paesaggio abbandonato unopportunit
e il numero di abitanti non pi lunico parametro a cui guardare.
Azioni correlate con questo scenario (tavolo 29/3/2016):

raccolta e commercializzazione dei nostri funghi;


unazione che incentivi la piccola produzione di prodotti locali prendendo ad esempio il sistema economico di una volta ma con tecnologie moderne;

Connessione internet veloce.

Fare pi attenzione ai percorsi e sentieri che uniscono i paesi, ripristinare le relazioni visive tra i paesi,

Creare momenti di incontro

Sviluppare lAssociazione fondiaria.

Sostegno ad una ripresa dellartigianato locale anche attraverso iniziative formative qualificate

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Scenario 4
Coltivare la biodiversit: un nuovo tipo di paesaggio
Questo scenario, dai caratteri assolutamente innovativi, si prefigura
come un progetto che non punta al ripristino improbabile del paesaggio agricolo degli anni60, bens ad un nuovo tipo di paesaggio, dove
le attivit agricole e zootecniche si dedichino sia alla produzione
(sfalcio, pascolo, prodotti agricoli) sia alla manutenzione della natura
(cura della biodiversit e delle specie rare).
Ci richiede un supporto scientifico di elevata specializzazione, unito
agli attori e strumenti dello scenario precedente.
Lesito un giardino a scala territoriale, un orto botanico a scala regionale che unisce agricoltura e natura, dove le attivit agropastorali
rispettano natura e biodiversit e richiama un turismo specializzato
nei luoghi dove il mondo alpino e il mondo mediterraneo si incontrano. Un nuovo rapporto tra natura, agricoltura e territorio abitato.
Per il PPR ci significa supportare un modo diverso di gestire il paesaggio: ci non pu avvenire solo aggiungendo tutele o vincoli ma
incentivando linnovazione e la sperimentazione.
Azioni proposte correlate con questo scenario (tavolo 29/3/2016):

Mantenere la selvaggit delle Valli in sintonia con le esigenze di utilizzo del suolo;
creare un laboratorio per la (conservazione della) biodiversit a fronte delle possibili trasformazioni del territorio, per misurare gli effetti
delle nuove attivit zootecniche e agroforestali introdotte;
salvaguardia del paesaggio sonoro: il silenzio un bene prezioso;
individuare delle aree dove creare delle isole naturali a salvaguardia della fauna ma soprattutto della flora che nelle Valli conta il pi alto numero di specie concentrate in unarea cos limitata, minacciate dallintroduzione di altre specie non autoctone.
ricercare e promuovere la biodiversit dei prodotti alimentari locali;
fare attenzione alle vie dacqua tutelandole e mantenendole;
Evitare interventi settoriali, ma pensati nellinsieme delle diverse attivit . Provarci doveroso.
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ANALISI S.W.O.T.
Sintesi dei punti di forza, debolezza, opportunit e minacce
del territorio della Convenzione Valli del Natisone.

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Punti di forza
Rete ecologica:

Punti di debolezza:
elevata biodiversit (orchidee, specie rare.)
contatto mondo alpino e mediterraneo (Valle Judrio)

Rete ecologica:

abbandono
bosco che avanza e conseguente perdita di
habitat
riduzione dei prati
distruzione sorgenti
scomparsa erbe selvatiche officinali
cambiamenti fauna

Mobilit lenta:

mancanza di manutenzione di strade, sentieri,


percorsi ciclabili
mancanza di ristrutturazione sentieri prima guerra mondiale

Beni culturali:

assenza di manutenzione edifici e manufatti


(fontane, muri, fienili, ecc.)

studi botanici dal 1700


acque e sorgenti
patrimonio speleologico

Mobilit lenta:

Beni culturali:

percorsi di crinale
strade e sentieri panoramici (Matajur, Colovrat, Cum,...)
strada Napoleonica
sentieri prima guerra mondiale
ciclismo sportivo
viste panoramiche,
relazioni visive tra paesi e punti strategici
chiese votive (tardo gotiche 500esche)
kozolec (essicatoi per il fieno)
edilizia tradizionale (kate, affreschi in facciata, )
terrazzamenti
fontane, mulini
musei
castello di Albana, complesso San Martino.
manufatti e trincee della Grande Guerra

Attivit agrosilvopastorali:
produzioni locali: castagne, mele, uva, susine, funghi, erbe officinali
Associazione fondiaria Erbezzo

perdita delluso
scomparsa/crollo
patrimonio architettonico in spinta dismissione e
patrimonio architettonico religioso in disuso/
degrado;
difficolt di riconoscimento della validit e peculiarit delle proprie connotazioni culturali;
difficolt di riconoscimento di uno spessore storico del proprio territorio anteriore al XX secolo;
parziale riconoscimento dei luoghi significativi
per le opere difensive della Grande Guerra.

Ospitalit e societ:
lingua, storia, identit : il territorio della Beneija (studi e
siti)
associazioni locali (culturali, sportive e ricreative, ...)
manifestazioni e feste annuali:
Burnjak, Pust, Triajur, Staz.ione Topol, Visite guidate,
Cena sul prato, ecc
Qualit della vita: tessuto sociale con radicamento dei valori tradizionali,
elevata qualit dellambiente e dello spazio vitale. Spiccato senso di appartenenza ai luoghi, propensione al
senso di comunit.
Turismo:
prodotti tipici
patrimonio storico
grotte
acque balneabili
cicloturismo transfrontaliero

Attivit agrosilvopastorali e artigianali:


frazionamento terreni e difficolt di contattare i
proprietari;

Ospitalit e societ:
isolamento
rifugi chiusi nel fine settimana
mancanza di negozi e servizi

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Opportunit:

Minacce:
Rete ecologica:

abbandono
bosco che avanza e conseguente perdita di
habitat
riduzione dei prati
mancanza di manutenzione

Rete ecologica:

studi scientifici (dottorati e ricerche universitarie )

Mobilit lenta:

Giro dItalia
percorsi della Grande guerra
itinerari escursionistici internazionali:

Mobilit lenta:

Alpe adria trail, la via alpina, TAPUM (grande


guerra), Via dei monti sacri.

Attivit agrosilvopastorali:

cammini rogazionali le vie dei pellegrini


(Castelmonte, San Martino, percorsi da e verso i
santuari sloveni)

burocrazia fondiaria

Beni culturali:

le viste e i panorami

Attivit agrosilvopastorali:
Turismo:

LR 10 recupero prati abbandonati


associazione recupero prati abbandonati
incentivi per le produzioni locali

Beni culturali:

elettrodotti e simili che danneggiamo

Normativa:

incompletezza dellofferta turistica a causa


di tasselli mancanti (es. ricettivit)
difficolt di applicazione della LR 10/2010 o
di altre normative simili.

censimento IPAC (SIRPAC) degli edifici storici


Terzo Incontro Mondiale Paesaggi Terrazzati,
Italia, autunno 2016: una sede a Grimacco,
(workshop Topol-Dordolla dal 9 al 12 ottobre
2016, sessione plenaria Padova 13-15 ottobre
2016)

Turismo:

crescita di interesse per i


(attrattivit enogastronomica)

prodotti

tipici

Giro dItalia
percorsi della Grande guerra
Itinerari escursionistici internazionali:

1.
2.

Alpe adria trail


la via alpina.

turismo speleologico
cammini rogazionali e Vie dei pellegrini.

Artigianato:

sostegno ad una ripresa dellartigianato locale


anche attraverso iniziative formative qualificate.

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Le 10 azioni prioritarie per il paesaggio


delle Valli del Natisone.
Strettamente correlate agli scenari, sono state individuate 10 azioni prioritarie, proposte al PPR:
1.

Facilitare, promuovere ed aggiornare normative per il recupero ed il mantenimento dei TERRENI


INCOLTI e abbandonati, incentivare progetti pilota per le produzioni agricole locali;

2.

Facilitare, promuovere e incentivare il recupero di SORGENTI e FONTANE e la fruizione dei corsi


dacqua (pulire gli alvei, gestire le aree ripariali e le forre);

3.

Facilitare, promuovere e incentivare il recupero dei TERRAZZAMENTI;

4.

COLTIVARE LA BIODIVERSIT: facilitare, promuovere e incentivare progetti pilota su nuove modalit di manutenzione del paesaggio che uniscano attivit agro-silvo-pastorali e cura della biodiversit (ricercare e promuovere la biodiversit anche dei prodotti alimentari locali, incentivare la
produzione di prodotti locali con tecnologie moderne; creare un LABORATORIO per la conservazione della biodiversit per misurare gli effetti delle nuove attivit zootecniche e agroforestali introdotte);

5.

Investire su COMUNIT, agricoltura e pastorizia: fornire alle comunit strumenti comunicativi


(internet), giuridici (per la gestione dei terreni agricoli frazionati), economici (supporto a nuove attivit) e scientifici (recupero prodotti autoctoni, biodiversit) per incentivare e facilitare un territorio che si autosostenga; aiutare il ripopolamento dellalta valle del Natisone con interventi legislativi
mirati alla anche parziale defiscalizzazione dei residenti; progetti pilota;

6.

Investire sul TURISMO sostenibile e consapevole, attraverso un RECUPERO SELETTIVO: Facilitare, promuovere e incentivare progetti per il recupero coordinato e selettivo di percorsi, sentieri,
manufatti rurali, complessi storici, siti archeologici. Promuovere il turismo SCIENTIFICO, ENOGASTRONOMICO, CULTURALE E SPORTIVO;

7.

Mantenere pulita la VIABILIT E LA SENTIERISTICA;

8.

Aprire e consentire lapertura delle VISUALI PANORAMICHE sia lungo strade e percorsi sia nei
luoghi notevoli (ripristinare le relazioni visive tra i paesi);

9.

Recuperare le TRINCEE e tenere aperti i RIFUGI;

10. Evitare la realizzazione di elettrodotti di grandi dimensioni o di interventi infrastrutturali che stravolgano il paesaggio.
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