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La strana storia di Friedrich, il Matto di Volterna

Quando inizia il racconto della vita di un uomo, il pubblico non sa mai cosa aspettarsi.
Le emozioni che possono scaturire da eventi reali e vissuti accanto a noi possono essere
molteplici, dalla tristezza alla compassione alla gioia alla rabbia. Ci avventuriamo nel

racconto desiderosi di sapere cosa accade dopo, e come unico appiglio abbiamo ci che
conosciamo oggi del nostro protagonista. Qualsiasi cosa ci verr raccontata, noi

conosciamo gi la fine della storia, perch la abbiamo oggi dinanzi i nostri occhi. Forse
quell'uomo si trova proprio con noi, o ne conosciamo il nome, il carattere, le voci che
girano sul suo conto. Ci che davvero conta come siamo arrivati a questo punto.

Oh come siamo rassicurati dalle nostre certezze. Tutto pu stupirci tranne questo:

seguiremo la sua storia da ieri a oggi, e arriveremo all'uomo che conosciamo. Cosa pu
andare storto?

In questo specifico caso ci troveremo di fronte a una storia senza capo ne coda, dove gli
eventi accaduti hanno effetti invisibili, sia per le nostre esperienze che ad occhio nudo. Si
tratta di un matto che parla di se stesso, con tutti i problemi che ci pu causare.

Il quesito non retorico, e per rispondervi mi trovo costretto a porvi un'altra domanda:
Cosa si nasconde nella mente di un folle?

Per Federico Valenti, da quando ha memoria di esistere, il mondo un palcoscenico. Egli


, senza ombra di dubbio, un idealista. Nato nei borghi di Volterna da madre prostituta

e padre per ovvi motivi ignoto, chi lo conosceva quando era un vispo ragazzino

giurerebbe dinanzi a Licinio che il povero piccolo deve aver battuto la testa quando era
in fasce, o non si spiegano le sue strani abitudini giornaliere quali parlare da solo nei
vicoli o lanciare sassi a docili cavalli per farli scalciare e correre per l'intero mercato.

Grazie al cielo c'era Carmine. Lui si che era un bravo ragazzo. Quasi identico a Federico

se non per una strana voglia nella guancia sinistra, era sempre educato e faceva di tutto
per ovviare ai disguidi causati dal suo strano fratello. Inseguiva i cavalli per calmarli,

puliva i muri dalle uova marce e aveva sempre una buona parola per tutti. Era anche
intelligentissimo! Quando chiedeva in prestito un libro alla bottega, nessuno avrebbe
mai potuto negare la gioia della lettura ad un bimbo tanto gentile, ne giammai lo
avrebbero fatto pagare per un tozzo di pane.

Quando i due erano adolescenti, Federico la fece davvero grossa.


Un mercante del borgo era stato sorpreso a vendere libri antichi e proibiti e per questo
era stato portato in piazza. Dinanzi l'intera cittadina, l'Inquisizione dell'imperatore si
apprestava a punire l'uomo per i suoi peccati quando il ragazzo, avvicinatosi al palco,
approfitt di un momento di distrazione delle guardie per prendere uno dei suddetti
libri e mostrarlo a tutti, aprendolo.
"Signori e signore!" prese a urlare il giovane "tutti conosciamo il povero mercante e la
sua bont d'animo! Questi uomini tentano di uccidere la nostra libert, e io non ho

intenzione di permetterglielo!"

Subito gli Inquisitori si mossero per fermare le follie del giovane Federico, che con uno
scatto cerc di perdersi nella folla.

Gli uomini e le donne che conoscevano la strana natura del ragazzo sussurravano il
nome di suo fratello, sperando comparisse per portare ragione nella mente del ragazzo.
Purtroppo, la vita grama. La fuga di Federico tra i vicoli del borgo dur poco, in
quanto cercando di perdersi tra le impalcature di un edificio quasi distrutto e in

restaurazione il povero inciamp. Le corde che tenevano i sostegni di legno diedero


all'intera piazza uno spettacolo raccapricciante: Federico era rimasto impiccato. Il libro,
perso tra le macerie.

Nonostante l'intoppo, il mercante venne giustiziato e l'edificio intero dato alle fiamme
per evitare che qualcuno, anni dopo, trovasse il libro perduto. Il corpo del giovane
bruci, ancora appeso, con il palazzo.

Qualcuno del luogo aveva cercato giorni dopo tra i resti dell'edificio, ma della salma
nessuna traccia.

Carmine comparve poco dopo. Com'era distrutto il ragazzo! L'intera comunit prov
compassione per lui, aiutandolo come poteva a superare la tragedia e ascoltando i suoi
pensieri.

Ora, la storia si fa interessante. Carmine capisce come gli eventi, per quanto tragici,
abbiano modificato il modo di pensare delle persone che lo circondano. pi semplice
manovrare il pubblico quando non si rende conto che tutto uno spettacolo teatrale.

Quando Carmine qualche anno dopo comincia a radunare ragazzi e adulti per formare
una compagnia, nessuno fa domande ma tutti sanno di cosa si tratta. Alcuni hanno
capito cos' successo tanti anni prima, ma non ne parlano.

Le loro opere parlano di storia di vita vissuta, di leggende, e il pubblico ride.


Ride non sapendo che la loro risata manovrata. Ogni singola emozione che loro

provano studiata, ad arte, per manovrare il loro pensiero come Carmine crede sia
meglio.

Un nobile, per evitare di essere al centro delle macchinazioni di Carmine, dona alla citt
un vecchio teatro in disuso.

Cos, senza che nessuno ne abbia mai parlato, nasce la Corte dei Miracoli. Qualcuno
dir anche che i poveri zoppi del borgo di Volterna, una volta entrati nei fantomatici

sotterranei del teatro, riprendano a camminare. I ciechi riacquistano la vista? Che follia!
Tutti ridono attorno al fuoco.
Tutti tranne Carmine.

Carmine invece prende uno straccio e lo passa sul volto, togliendo una macchia di
sporco dalla sua guancia.

"Io sono Friedrich il Matto, amici miei." Un personaggio dei suoi spettacoli.

"Noi, invece, siamo la folla. Noi siamo la risata. Senza di esse, non siamo nulla."
Carmine , senza ombra di dubbio, un idealista.

Friedrich il Matto, invece, tutto quello voi vogliate che sia. Quando vedete il cappello, il
bastone, non riuscirete a discernere l'uno dall'altro e riderete e piangerete.
Alla libert, cos, arriverete da soli.

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