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I ROMANZI GIOVANILI E NEDDA

La produzione letteraria di Verga pi significativa inizia con la pubblicazione di


STORIA DI UNA CAPINERA (1871)
primo romanzo fiorentino;
lopera in apparenza vuole documentare uningiustizia sociale: la
monacazione forzata, in realt non si esaurisce in una denuncia sociale
ma vuole essere soprattutto una storia intima, lo studio di una vicenda
interiore ed esistenziale
Motivi dinteresse:
tema dellorfano e dellesclusa per motivi sociali (poi in Nedda, Rosso
Malpelo e nei Malavoglia)
tema dellesclusione per motivi economici: la legge del denaro prevale
sui sentimenti.
Trama: Maria, uneducanda orfana di madre, prima di prendere i voti trascorre
qualche mese in campagna nella casa del padre e della matrigna. Qui, per la
prima volta, conosce il mondo e sinnamora del giovane Nino. Ma, non avendo
la dote, deve tornare in convento e prendere definitivamente il velo (motivo
dellesclusione per motivi economici). Non riesce tuttavia a rinunciare allamore
e a dimenticare Nino, che nel frattempo ha sposato la sorellastra di Maria:
per la passione damore la giovane protagonista sammala e sfiora la follia, sino
a morire.
EVA (1873)
romanzo iniziato a Firenze e pubblicato a Milano;
Verga persegue una poetica del vero e assume atteggiamenti
davanguardia: evidente la lezione della Scapigliatura milanese anche
nellatteggiamento di protesta e di denuncia che emerge dalla prefazione
(S3 pag.109) e da diverse pagine dellopera;
il romanticismo giovanile di Verga appare ormai in crisi, ma non del tutto
superato: il mondo arcaico-rurale della Sicilia rappresenta unalternativa
ideale alla modernit; la ballerina, incarna la civilt moderna e i
compromessi a cui deve giungere lartista per affermarsi, la famiglia e la
Sicilia rappresentano invece i valori autentici del passato.
Trama: un giovane pittore siciliano, Enrico Lanti, recatosi a Firenze per cercare
fortuna, conosce una ballerina di variet, Eva, e se ne innamora. Eva, ragazza
sincera e matura, consapevole del fatto che il suo fascino legato alla
seduzione del palcoscenico e vorrebbe intrecciare con Enrico una storia breve e
senza impegni. Ma Lanti crede ancora allideale romantico dellamore eterno e
la convince a lasciare il teatro e a vivere con lui in miseria in una soffitta. I
bisogni materiali prevalgono per sullamore e mettono in evidenza la vanit
dellidealismo romantico: Eva lascia Enrico, il quale raggiunge il successo
artistico perch si adegua al gusto falso e volgare del pubblico. Incontrata
nuovamente Eva, vorrebbe indurla a riprendere le relazione con lui, ma la
donna si rifiuta. Allora sfida e uccide lamante di lei, poi ammalato di tisi, torna
a morire in Sicilia con i genitori e la sorella.

TIGRE REALE (1875)


romanzo la cui protagonista una figura femminile ancora contrapposta
alla realt della famiglia e della campagna siciliana come in Eva;
Eva impersonava per il buonsenso borghese, Nata, una nobile russa
divorata dalla tisi e dalla passione erotica, incarna ancora lideale
romantico dellamore assoluto identificato con la morte;
nella rappresentazione della donna e soprattutto della sua ultima notte
damore con il protagonista si sente evidente linfluenza della
Scapigliatura, soprattutto nei toni esasperati e violenti;
i valori familiari autentici sono invece impersonati dalla dolce Erminia,
moglie del protagonista, che, per senso del dovere, rinuncia allamore del
cugino Carlo.
Trama: il romanzo narra la vicenda del traviamento di un giovane innamorato di
una donna fatale, divoratrice di uomini, della sua redenzione segnata dal
ritorno alle serene gioie della famiglia.
EROS (1874)
ultimo romanzo mondano ambientato nella nobilt e nellalta societ,
scritto dopo Tigre reale, ma uscito qualche mese prima
mentre sia in Tigre reale che in Eva vi ancora la presenza di un
narratore testimone delle vicende e confidente del protagonista, questo
tipo di struttura narrativa viene abbandonata in Eros
Verga ha letto Madame Bovary di Flaubert e ci lo induce a un
cambiamento di impostazione, a una narrazione tutta oggettiva e
impassibile, fatta da una narratore estraneo alla vicenda, superiore e
giudicante.
Trama: il protagonista, il marchese Alberti, personaggio del tutto cinico e
disincantato, alla fine della propria vita si rende conto che avrebbe potuto
salvarsi dallaridit e dalla disperazione se fosse stato capace di mantenersi
fedele allamore della moglie (donna dolce e remissiva), ma ormai troppo
tardi: la donna muore per i dolori che egli le ha procurato e lui stesso decide
allora di suicidarsi.

NEDDA (1874)
novella di ambiente rusticano e siciliano, definita da Verga bozzetto
siciliano
Verga avvia la sua rivoluzione tematica scegliendo per la prima volta
come protagonisti personaggi siciliani collocati in un ambiento contadino
descritto realisticamente (Nedda una povera raccoglitrice di olive)
tale scelta non rappresenta per ancora unadesione al Naturalismo (o
Verismo) perch:
manca del tutto la tecnica dellimpersonalit: lautore, presente sin
dallinizio, interviene a difendere il proprio personaggio, con un
atteggiamento moralistico;
dal punto di vista stilistico e linguistico il narratore non assume
lottica e il linguaggio del personaggio, ma usa un fiorentinismo
convenzionale e le espressioni locali sono scritte in corsivo per
evidenziarne lestraneit con il registro adottato dallautore
nel racconto si mescolano motivi diversi:

toni patetici tipici della letteratura tardoromantica e filantropicosociale


un impegno realistico finalizzato a documentare le condizioni sociali
del popolo siciliano e a sottolineare il tema del primato del motivo
economico sui sentimenti

Trama: Nedda unorfana che lavora come raccoglitrice di olive, ma, in quanto
povera e indifesa, trattata peggio delle sue compagne. Dopo la morte della
madre resta sola al mondo e si innamora di un contadino, Janu. Questi va a
lavorare nella piana di Catania, dove si ammala di malaria, ma, nonostante sia
debole e stremato, vuole continuare a lavorare alla potatura degli olivi, per
questo cade da un albero e muore. Nedda, incinta, mette al mondo una
bambina che si rifiuta di portare alla Ruota del convento ed per questo
condannata dal prete e criticata dalle comari; alla fine la figlioletta muore di
stenti.

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