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ALESSANDRIA TRA MEMORIA E FUTURO

A 20 ANNI DALLALLUVIONE DEL 1994


Sintesi della conferenza di gioved 6 novembre 2014
RELATORI: LUIGI D'ALPAOS, professore emerito di Idraulica dellUniversit di Padova;
FRANCESCO PUMA, Segretario Generale Autorit di Bacino del fiume Po; CLAUDIA
CHICCA, A.I.PO Dirigente responsabile Po piemontese; CARLO CONDORELLI, A.I.PO
Dirigente Po piemontese area di Alessandria; MARCELLO FERRALASCO, Assessore allo
Sviluppo Strategico e Territoriale del Comune di Alessandria; FEDERICA RAVAZZI, Architetto
alessandrina, componente del gruppo di lavoro G124 selezionato dallArchitetto e Senatore a vita
Renzo Piano per progettare la riqualificazione delle periferie delle citt italiane; NOEMI
PODEST, Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali
dellUniversit del Piemonte Orientale.

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Commemorare un evento drammatico come l'alluvione del 6 novembre 1994, che in una citt
di 90.000 abitanti si portata via 14 persone, dovrebbe servire innanzitutto a ricordarci che nel caso
di disastri naturali del genere maturati con simili dinamiche le responsabilit gravano
inevitabilmente sulle negligenze e le mancanze dell'uomo.
A venti anni esatti dalla devastante alluvione che colp duramente Alessandria, nella sede
dell'associazione Cultura e Sviluppo si parlato di ci che in questi anni stato fatto e di quello che
ancora si deve fare per evitare che un simile disastro sconvolga un'altra volta le vite degli
alessandrini.
Alla commemorazione hanno partecipato anche le istituzioni comunali. L'assessore alla
Protezione Civile di Alessandria Claudio Lombnrdi ha ricordato i passi avanti fatti sul piano della

sicurezza dopo l'alluvione del '94, affermando che ci che accaduto allora non potr pi
succedere, in quanto oggi l'arrivo di una piena senza un allarme preventivo praticamente
impossibile grazie ai frequenti monitoraggi da parte del Comune e della Protezione Civile, sempre
attenti e molto rigidi.
Per il Prefetto di Alessandria Romilda Tafuri quel tragico evento una ferita ancora aperta e
ricordare quei giorni drammatici rappresenta un importante momento di memoria collettiva.
Secondo il sindaco Rita Rossa nei giorni dell'alluvione come in poche altre occasioni si
costruito quel senso di comunit che puntava al solo obiettivo di ricostruire la citt. Alessandria da
allora ha investito in modo particolare sulla prevenzione e il senso dellodierna commemorazione
appunto quello di creare una cultura del rispetto del territorio. Per il sindaco la giornata del 6
novembre non deve essere caratterizzata soltanto dalla nostalgia, ma anche un'occasione per
valutare progetti e proposte che offrano l'opportunit di migliorare il futuro e la sicurezza degli
alessandrini.
Secondo la relazione di Luigi D'Alpaos, professore di Idrualica all'Universit di Padova
nonch membro della commissione tecnica istituita dalla Procura della Repubblica per individuare
le cause dell'alluvione del 6 novembre 1994, i provvedimenti presi nel corso degli anni per ci che
riguarda la difesa di Alessandria non sono sufficienti. D'Alpaos critica la mancata realizzazione di
invasi (bacini artificiali) destinati alla moderazione dei colmi di piena in arrivo da monte e la scelta
di continuare a perseguire una politica antica ispirata a criteri i cui limiti sono pi che evidenti. I
rialzi arginali, gli ampliamenti di sezione, l'abbattimento di ponti tra cui quello della Cittadella a
giudizio del professore non sono provvedimenti sufficienti; anzi, sul lungo periodo non escluso
che questi vengano vanificati, visto che si tratta di interventi ovviamente utili, ma non
completamente risolutivi.
Il professor Francesco Puma, segretario generale dell'Autorit di Bacino del fiume Po,
ricorda la direttiva emanata nel 2007 dall'Unione Europea che obbliga gli Stati membri ad affrontare
il problema alluvioni attraverso una pianificazione specifica, cio un piano di gestione che
identifichi i problemi attraverso un piano strategico che comprenda la mappatura delle aree
interessate dal pericolo alluvionale, la valutazione dei rischi e successivamente la predisposizione di
un piano secondo un processo di pianificazione che prevede cicli di sei anni all'interno dei quali si
accerti il raggiungimento degli obiettivi. Quello che emerge dagli studi fatti per il bacino del Po
una situazione complessivamente preoccupante, in quanto un quinto del territorio e della
popolazione sono soggetti alle piene.

Occorre per constatare che qualcosa di concreto stato effettivamente fatto in questi venti
anni, per migliorare le difese della citt e dell'intera rete idrica piemontese. I due dirigenti
dell'A.I.P.O. (Agenzia Interregionale per il fiume Po) Claudia Chicca e Carlo Condorelli dichiarano
che prima dell'alluvione del '94 in Piemonte non esisteva un sistema di governo del sistema
alluvionale perch, in sostanza, non si riteneva il territorio a forte rischio di esondazioni. Dal 1994
ad oggi sono stati spesi 787 milioni di euro per interventi di manutenzione, per il ripristino di un
pronto intervento e per attivit di ricostruzione. Se venti anni fa non si raggiungevano i 40 Km di
arginatura in tutta la regione, ad oggi ne sono stati realizzati circa 600. Quello di Alessandria,
secondo i due dirigenti, uno dei territori piemontesi che ha avuto gli interventi maggiori.
Condorelli aggiunge che in questi ultimi venti anni l'amministrazione dell'AIPO ha certamente
onorato i morti del '94 facendo il proprio dovere e portando a termine tutte le opere previste.
Riccardo Carnovalini, presidente dell'associazione Camminamare, insieme ad Anna
Rastello, membro dell'associazione torinese La locanda delle idee, hanno quindi presentato il
progetto AndarTan - A piedi lungo il Tanaro a 20 anni dallalluvione, un itinerario di risalita delle
rive e degli argini del fiume per raccogliere ricordi e testimonianze della drammatica alluvione del
1994.
L'assessore allo Sviluppo Strategico e Territoriale del Comune di Alessandria Marcello
Ferralasco ha poi parlato di come la citt, da qui ai prossimi venti anni, debba seguire criteri di
pianificazione completamente diversi da quelli attuati finora; stop all'espansione urbanistica, il
consumo di territorio non ha pi bisogno di essere incrementato. Ferralasco si dichiara fermamente
convinto del fatto che non si debbano pi orientare gli investimenti a nuove realizzazioni ma che, al
contrario, si renda necessario migliorare ci che gi esiste, rinnovando le reti energetiche della citt
e riqualificando determinate aree urbane periferiche.
In dialogo con lassessore sono poi intervenute le dottoresse Federica Ravazzi, con un
esempio di riqualificazione urbanistica a Roma, e Noemi Podest, con un approfondimento sulle
dinamiche partecipative utili a coinvolgere la cittadinanza nelle scelte politiche,
In chiusura di serata stato consegnato un riconoscimento al Prefetto Tafuri da parte della
Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria per il ruolo della prefettura nei giorni
dell'emergenza. stato poi proiettato il documentario I giorni del fango, a cura del gruppo di
lavoro Alessandria Nord a cui seguita l'esibizione musicale del violoncellista Stefano Beltrami.
Sintesi a cura di Alessandro Francini

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