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NELLO SVILUPPO
TERRITORIALE INTEGRATO
DELLA TOSCANA
IRPET
Giovanni Balestrieri
Istituto
Regionale
Programmazione
Economica
Toscana
REGIONE
TOSCANA
Dipartimento
Politiche Territoriali
e Ambientali
IRPET
Istituto
Regionale
Programmazione
Economica
Toscana
REGIONE TOSCANA
Dipartimento
Politiche Territoriali
e Ambientali
IL TURISMO RURALE
NELLO SVILUPPO TERRITORIALE
INTEGRATO DELLA TOSCANA
GIOVANNI BALESTRIERI
Firenze, 2005
1
RICONOSCIMENTI
La presente ricerca stata finanziata dalla Regione Toscana attraverso il contributo dei fondi del programma Interreg IIIB Medoccprogetto MRITE. La pubblicazione del volume stata parzialmente
finanziata con i suddetti fondi.
La ricerca stata coordinata per lIRPET da Roberto Pagni. Il testo
a cura di Giovanni Balestrieri, docente dellUniversit di Pisa, ad esclusione del paragrafo 2.4 di cui autore Sergio Lotti, dei paragrafi 3.1,
3.2, 3.3, 3.4 che sono stati redatti da Leonardo Ghezzi e Andrea
Giacomelli e del paragrafo 3.6 che stato redatto da Francesco Felici.
Leonardo Ghezzi e Andrea Giacomelli hanno effettuato le analisi
sulle caratteristiche del turismo nelle aree di indagine. Francesco Felici e Silvia Ghiribelli hanno svolto lanalisi statistica relativa ai dati
del 5 Censimento dellagricoltura. Francesco Felici ha anche analizzato i dati sullagriturismo di fonte regionale.
Le interviste con questionario sono state effettuate da Selene
Bugnoli nelle Colline dellAlbegna-Fiora, da Francesca Cecchini in
Lunigiana e da Filippo Ciompi in Val di Cecina. Alessia Cerri ha
svolto, nellambito della sua tesi di laurea, le indagini sui rapporti di
collaborazione fra gli operatori del turismo nellAlta Val di Cecina.
Sergio Lotti ha effettuato le interviste ai testimoni privilegiati.
Elena Zangheri ha curato lallestimento editoriale del testo.
2
INDICE
5
13
13
15
19
21
25
25
37
50
58
3.
RICETTIVIT E PRESENZE TURISTICHE
3.1 Lanalisi aggregata dei comparti alberghiero
ed extra-alberghiero
3.2 Lanalisi a livello di tipologie ricettive interne
allalberghiero e allextra-alberghiero
3.3 Lanalisi in funzione delle provenienze
italiani/stranieri
3.4 Lanalisi basata sulle presenze ufficiali
e stimate dallIrpet
3.5 Le schede per area
3.6 Un approfondimento sulle caratteristiche
dellagriturismo nelle aree di indagine
4.
LE POTENZIALIT DEL TURISMO RURALE
ALLA LUCE DELLE INTERVISTE AI
TESTIMONI PRIVILEGIATI
4.1 Premessa
4.2 Il punto di vista dei tour operator riguardo
al turismo toscano
4.3 Le interviste ai testimoni privilegiati locali
4.4 Le tipologie e le dimensioni della ricettivit
per un turismo rurale di eccellenza
69
69
74
77
78
80
98
111
111
112
115
138
5.
SINTESI DEI RISULTATI E CONSIDERAZIONI
CONCLUSIVE
147
APPENDICE STATISTICA
159
BIBLIOGRAFIA
165
Allegato
QUESTIONARIO UTILIZZATO
167
neare, al fine di alleggerire il carico del turismo nelle aree di maggiore concentrazione della costa ampliandone la stagione e favorendo linsediamento diffuso degli ospiti.
Anche le Colline dellAlbegna-Fiora coprono un territorio
collinare-montano contiguo a unarea di turismo balneare, la costa maremmana meridionale, che per, a differenza del turismo
balneare costiero della Val di Cecina, si svolge ancora nei limiti
della sostenibilit ambientale e sociale. unarea, rispetto alle
altre considerate, pi ricca di risorse paesaggistiche, storicoarchitettoniche, culturali e enogastronomiche. Intorno a queste risorse si gi stabilita una apprezzabile rete di utilizzazioni turistiche che coinvolge anche la costa attraverso lescursionismo. Da
qui il nostro interesse per larea, che pi delle altre sembra in grado di svilupparsi economicamente in modo sostenibile facendo
leva su un turismo rurale capace di valorizzare senza snaturarle le
risorse rappresentate dalle produzioni agricole tipiche e tradizionali, dai valori culturali identitari e dallambiente naturale.
In sintesi, dunque, lobiettivo generale della ricerca pu essere
espresso come un tentativo di verifica delle possibilit di sviluppo
economico delle aree indicate, facendo leva su forme di turismo
rurale ambientalmente sostenibile e di eccellenza, ovvero un
turismo rurale che, pur andando incontro alle esigenze di qualit
convenzionale da tempo manifestate dalla clientela straniera e pi
recentemente anche da quella italiana, sappia preservare lidentit
paesaggistica, culturale e sociale dei territori in cui si sviluppa,
limitandosi ad operare nel segmento di domanda che da tale identit attratto e rifuggendo, quindi, dalla graduale omologazione
con il turismo di massa. Molti operatori, e ne daremo testimonianza riferendo sulle nostre interviste, lamentano infatti che lampliamento della base di domanda del turismo rurale toscano ha
comportato uno sconfinamento nei territori del mercato turistico
di massa, e quindi un allontanamento del turismo rurale stesso dal
segmento di mercato che gli proprio, il segmento di domanda
del sanfter turismous, antitetico al turismo di massa, sostenuto
dallutente consapevole e responsabile delle risorse locali descritto in una ricerca dellIrpet dei primi anni Novanta (Kruger e
Loda, 1993). Questo sconfinamento viene spesso etichettato caduta di livello della domanda, locuzione che sta ad indicare nellintenzione di chi la usa lavvento di un turista che non solo ha
minori capacit di spesa, ma anche che, al contrario del turista
soft, non ha la formazione culturale per riconoscere, apprezzare
e, quindi, fruire rispettandoli i beni e i servizi caratteristici del
turismo rurale toscano.
Dunque il riferimento metodologico di questa ricerca, come si I riferimenti
pu intuire, quello dello sviluppo locale basato sulla metodologici e
valorizazione e luso delle risorse, per loro natura endogene, concettuali
che formano lidentit di un territorrio. La caratteristica dello
sviluppo locale basato sulle risorse identitarie quella di considerare il territorio stesso un fattore di sviluppo, purch sia
inteso non come cornice per le attivit delle imprese e la circolazione dei fattori e dei prodotti, ma piuttosto come spazio della
regolazione e del compromesso sociale (Rombaldi, 1996), come
insieme di elementi naturali e antropici radicati nei sistemi sociali
(Cavalieri, 1999), come luogo di incontro fra forze di mercato e
forme di regolazione sociale (Garofoli, 2002).
In particolare, avendo come oggetto di analisi aree rurali nelle
quali non si evidenziato un percorso di sviluppo definito, il riferimento a un modello di sviluppo che, innanzitutto, leghi le risorse agricole e artigianali al turismo rurale creando un mercato
locale per i prodotti tipici agricolo-alimentari e artigianali, e che
sia anche in grado di accrescere, attraverso gli effetti diretti, indiretti e indotti la spesa rivolta ai beni e servizi locali di altro tipo.
Non va sottovalutato il carattere di conflittualit che pu emergere dalla relazione fra identit e sviluppo anche quando lo sviluppo affidato al turismo rurale. Non va esclusa cio, anche in
questo caso, levenualit che il modello di sviluppo identitario
decada per la difficolt di conservare il ruolo strategico delle risorse identitarie una volta che queste sono state inserite nel processo di sviluppo (Gualerzi, 2003). Come abbiamo suggerito precedentemente con argomentazone diversa quando abbiamo accennato allo sconfinamento nel turismo di massa e alla caduta di
livello della domanda, nelle realt toscane di maggiore successo
dello sviluppo locale basato sul turismo rurale il ruolo strategico
delle risorse identitarie, fondamentale per lavvio del cammino di
sviluppo, andato progressivamente indebolendosi. Sotto lazione delle forze esterne rappresentate dalle richieste di qualit del
mercato e veicolate in gran parte dai tour operator, la ruralit della
collina toscana che ha fatto la fortuna dellagriturismo appare sempre pi una rappresentazione scenica allestita per compiacere il
turista, un mix di strutture per il comfort e di modi di vita recitati per il turista sullo sfondo di paesaggi ricostruiti ad hoc, non pi
espressione della cultura e delle tradizioni dei luoghi.
La consapevolezza dei pericoli di degenerazione del turismo rurale ci ha indotto a considerare, per la nostra ricerca,
realt territoriali dove il turismo rurale ancora giovane e pertanto pu, in linea di principio, rappresentare il motore di uno
sviluppo locale sostenibile, riuscendo cio ad evitare il deterioramento del ruolo strategico delle risorse identitarie su cui
poggia allorch entra in contatto con le forze esterne che il turismo inevitabilmente introduce.
La sostenibilit a cui facciamo riferimento, pertanto, rimanda a una concezione olistica di ambiente, a una entit costituita
non solo da risorse naturali e storico-architettoniche, ma anche e
soprattutto dalle risorse umane presenti nel territorio, che lo sviluppo del turismo rurale deve saper coinvolgere sollecitandole a
esprimersi, ad esempio, in forme di imprenditoria locale generatrici
di attivit economiche in grado di sostenersi autonomamente. Il
riferimento istituzionale per il tipo di sviluppo locale che consideriamo dunque quello della politica comunitaria di sviluppo rura-
Le analisi
effettuate, le fonti
di informazione
e il piano del
lavoro
10
11
12
1.
LINDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI INDAGINE
Per giungere alla individuazione delle aree di indagine abbiamo inizialmente fatto riferimento alla griglia di lettura/
interpretazione delle diverse caratteristiche delle aree rurali allinterno dei quattro grandi sistemi in cui stata suddivisa la regione dal PIT e dal PSR regionali.
In vista degli obiettivi generali della ricerca, abbiamo
ritenuto opportuno tralasciare di considerare La Toscana
pianeggiante e collinare del bacino dellArno, il cui sviluppo economico e la cui identit rurale possono considerarsi irreversibilmente legati alle esigenze insediative
abitative e a quelle delle attivit extra-agricole.
Abbiamo tralasciato di considerare anche la parte
collinare interna de La Toscana collinare delle aree interne
e meridionale, il cui sviluppo imperniato sul turismo rurale giunto ormai a una fase di consolidamento e non presenta quindi problemi di decollo (ne presenta, come abbiamo accennato, di degenerazione intensivistica con minacce
alla identit territoriale).
Abbiamo invece concentrato la nostra attenzione sulla
parte collinare e montana dei grandi sistemi Rilievi
appenninici e Fascia costiera e territori adiacenti, dove
si rinvengono aree che non hanno ancora imboccato un cammino definito di sviluppo e il turismo rurale si trova negli
stadi iniziali del suo ciclo di vita.
1.1
La considerazione dei SEL turistico-rurali di matrice Irpet
Un ulteriore passo verso la individuazione delle aree di indagine utili ai nostri fini consistito nella selezione degli
ambiti territoriali a maggiore valenza rurale e turistica allinterno dei grandi sistemi sopra menzionati. Per fare ci
abbiamo preso in considerazione i SEL classificati dallIrpet
(Cavalieri, 2001; Bacci, 2002) come di tipologia ruralemarginale, agricolo-rurale e turistico-rurale, con vario grado di caratterizzazione agricola e turistica, di
specializzazione turisica e agrituristica, e confluenti nei sistemi turistici turistico-rurale, turistico-specializzato,
turistico-urbano e turistico-industriale (Tab. 1.1).
13
SEL
Tipologia rurale
Caratteriz.
agricola
Caratteriz.
turistica
Specializ.
Specializ.
SISTEMA
turistica
agrituristica TURISTICO
(presenze totali)
Lunigiana
Rurale-Marginale Medio-Bassa
Secondaria
Media
Nessuna
Turistico-rurale
Valle del Serchio Q. Garfagnana Rurale-Marginale Medio-Bassa
Secondaria
Media
Media
Turistico-rurale
Val di Cecina Q. Interno
Agricolo-Rurale
Medio-Bassa
Entrambe
Media
Molto-alta
Turistico-industr.
Chianti
Agricolo-Rurale
Medio-Alta
Entrambe
Alta
Molto-Alta
Turistico-specializ.
Alta Val Tiberina
Turistico-Rurale
Medio-Bassa
Secondaria
Nessuna
Media
Turistico-rurale
Val di Chiana Aretina
Agricolo-Rurale
Medio-Alta
Non Turistica Nessuna
Media
Turistico-rurale
Colline Metallifere
Agricolo-Rurale
Medio-Bassa
Entrambe
Alta
Media
Turistico-specializ.
Val di Merse
Rurale-Marginale Medio-Alta
Entrambe
Alta
Molto-Alta
Turistico-rurale
Crete Senesi-Val dArbia
Agricolo-Rurale
Medio-Alta
Secondaria
Alta
Media
Turistico-rurale
Val di Chiana Senese
Turistico-Rurale
Medio-Bassa
Entrambe
Alta
Alta
Turistico-specializ.
Amiata-Val dOrcia
Agricolo-Rurale
Medio-Alta
Secondaria
Alta
Alta
Turistico-rurale
Area Grossetana
Turistico-Rurale
Medio-Bassa
Entrambe
Alta
Media
Turistico-urbano
Amiata Grossetano
Rurale-Marginale Medio-Alta
Secondaria
Alta
Alta
Turistico-rurale
Albegna-Fiora Q. C. dArgento
Turistico-Rurale
Medio-Alta
Entrambe
Molto-Alta
Media
Turistico-specializ.
Albegna-Fiora Q. Colline Interne Rurale-Marginale Medio-Alta
Secondaria
Media
Alta
Turistico-rurale
Fonte: Sintesi tabellare di informazioni tratte da Cavalieri (2001), Bacci (2002) e Irpet e Regione Toscana-Dipartimento dello Sviluppo
Economico (2001)
1.1
SEL PRESI IN
CONSIDERAZIONE
PER LA SELEZIONE
DELLE AREE DI
INDAGINE
Tipologia rurale
Caratteriz.
agricola
Caratteriz.
turistica
Lunigiana
Rurale-Marginale Medio-Bassa Secondaria
Valle del Serchio Q. Garfagnana Rurale-Marginale Medio-Bassa Secondaria
Val di Cecina Q. Interno
Agricolo-Rurale
Medio-Bassa Non pronunciata
Albegna-Fiora Q. Colline Interne Rurale-Marginale Medio-Alta
Secondaria
Fonte: Sintesi tabellare di informazioni tratte da Cavalieri (2001), Bacci (2002) e Irpet
Economico (2001)
Specializ.
Specializ.
SISTEMA
turistica
agrituristica TURISTICO
(presenze totali)
Media
Nessuna
Turistico-rurale
Media
Media
Turistico-rurale
Media
Molto-alta
Turistico-industr.
Media
Alta
Turistico-rurale
e Regione Toscana-Dipartimento dello Sviluppo
1.2
I SEL prescelti alla luce degli obiettivi della ricerca
In definitiva I SEL selezionati sono risultati: la Lunigiana (tralasciando quindi la Valle del Serchio Quadrante Garfagnana,
una situazione assai simile dal punto di vista delle possibilit
del turismo rurale di fungere da motore dello sviluppo locale),
la Val di Cecina (Quadranti Costiero e Interno), e lAlbegnaFiora (Quadranti Costa dArgento e Colline Interne).
La Lunigiana (Comuni di Aulla, Bagnone, Casola in
Lunigiana, Comano, Filattiera, Fivizzano, Fosdinovo, Licciana
1
15
1.2
CARATTERIZZAZIONI
DEI SEL
SELEZIONATI PER LA
INDIVIDUAZIONE
DELLE AREE DI
INDAGINE
16
17
18
Non abbiamo provato a definire gli ATTRI attraversando i confini dei SEL per il
timore degli inconvenienti che sarebbero potuti derivare dalla frammentazione della
base informativa territoriale legata ai SEL.
19
1.3
PROCESSO DI
SELEZIONE E
CARATTERIZZAZIONI
DEGLI AMBITI
TERRITORIALI DI
TURISMO RURALE
INTEGRATO (ATTRI)
SEL selezionati
SEL 1: Lunigiana;
SEL 15.2: Val di Cecina-Quadrante Interno;
SEL 33.2: Albegna-Fiora Quadrante Colline
Interne
Rurale-Marginale;
Turistico-Rurale
Medio-Bassa; Medio-Alta
Agricolo-Rurale;
Media
La superficie territoriale e la popolazione residente riguardate dalla nostra indagine risultavano, al censimento del 2001:
Superficie territoriale (km2)
Lunigiana
Val di Cecina Q. Interno
Albegna - Fiora Q. Colline interne
TOSCANA
20
975
1.064
923
22.992
Popolazione residente
55.826
31.469
19.306
3.497.806
1.4
Le indagini dirette effettuate
Con riferimento territoriale prevalente agli ATTRI sono state
condotte alcune indagini dirette intervistando, come abbiamo
accennato, operatori privati e pubblici sia per mezzo di questionari chiusi che di interviste aperte a testimoni privilegiati.
Queste indagini sono state dirette specificamente a:
- qualificare ulteriormente, attraverso questionari chiusi rivolti agli operatori locali, vari aspetti del turismo delle aree di
indagine. In particolare abbiamo concentrato la nostra attenzione su: le tipologie dei turisti, le loro provenienze, le loro
sistemazioni e motivazioni turistiche, la durata e la collocazione nellanno dei loro periodi di vacanza nella zona; la rilevanza,
a giudizio degli intervistati, della spesa turistica per specifiche
categorie di operatori, e in particolare il legame di tale spesa
con le filiere agroalimentari tipiche; lopinione degli intervistati su quali, fra alcuni elementi prospettati con il questionario, possono essere considerati punti di forza e quali punti di
debolezza per il turismo dellarea;
- determinare le soglie di sostenibilit economica delle strutture
ricettive e di ristorazione (n. minimo di posti letto e di piazzole
per lagricampeggio; n. minimo di coperti). La raccolta di queste informazioni, effettuata per mezzo di colloqui con operatori della ricettivit e della ristorazione, e con responsabili di
organizzazioni rientranti nellambito turistico, motivata anche dalla eventualit di una regolamentazione legislativa del
turismo rurale, che potrebbe voler prevedere forme
organizzative e limiti dimensionali delle strutture di servizio
per lospitalit accettabili non solo dal punto di vista della sana
gestione economica ma anche da quello della conservazione
dei valori identitari del territorio interessato da tali strutture;
- accertare leventuale presenza e ricostruire la rete di legami
organizzativi, formali e informali tra gli operatori, in particolare i legami che rivelano un intento di valorizzazione delle filiere
agroalimentari tipiche della zona attraverso il turismo rurale.
La creazione spontanea di reti di relazioni organizzative e
funzionali fra i prestatori di servizi del turismo rurale nelle
zone di successo infatti frequente. sintomo di cooperazione fra gli attori locali che in questo modo fanno sistema, ma
anche motivata dal fatto che le dimensioni economiche critiche di alcune attivit di servizio come la ristorazione, i servizi
di equitazione, ecc. sono pi elevate di quelle ricorrenti nella
ricettivit, e quindi richiedono di essere condotte da strutture
specializzate. Questo tipo di indagine stato condotto per mezzo
di questionari in Val di Cecina, larea, fra quelle prescelte, che
presenta la maggiore incidenza del turismo rurale. Allo scopo
sono state rivolte domande specifiche ad operatori della ricettivit, della ristorazione, della vendita di prodotti agricoli e alimentari, della fornitura, in genere, di beni e servizi per i turisti;
21
22
23
24
2.
LE RISORSE E LE CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE E AMBIENTALI
2.1
Lunigiana
Laspetto paesaggistico del territorio lunigianese ha una spiccata identit, dominato com dal grigio della pietra arenaria,
da gradoni e terrazzamenti, da castelli, borghi fortificati, ospizi
per viandanti (TCI&APET, 2002). Anche la posizione geografica e la storia contribuiscono a far apparire la Lunigiana un
territorio a parte, collocato allestremo lembo della regione,
incuneato tra Liguria e Emilia, oggi come in passato terra di
transito per eccellenza, con funzione di cerniera tra la pianura
padana e lItalia Centrale. Il territorio si compone di una parte
ligure che giunge fino a Sarzana, e di una parte toscana i cui
centri pi importanti sono Pontremoli, Fosdinovo, Fivizzano.
Pertanto, anche il patrimonio linguistico della Lunigiana e le
sue tradizioni ne fanno per molti aspetti unisola nella regione
Toscana, una terra varia ma con unidentit molto pronunciata.
Dal punto di vista socio-economico, il territorio della
Lunigiana possiede una notevole omogeneit che induce a delinearlo per intero come ambito adatto allo studio delle possibilit del turismo rurale al suo interno. Per quanto riguarda gli
aspetti macroeconomici, i comuni della Lunigiana ricadono
interamente nel Sistema Economico Locale n. 1, il SEL
Lunigiana appunto. LIrpet, nel Quaderno della programmazione n. 7 (Irpet e Regione Toscana, 2001) rileva come storicamente questo SEL, posto per circa 2/3 in alta collina e per circa
1/3 in montagna, sia stato caratterizzato dallattivit agricola e
non abbia mai sperimentato una transizione compiuta verso il
secondario. Solo il settore alimentare, e quelli del legno e della
lavorazione dei metalli ospitano le poche attivit industriali
dellarea, con un modestissimo interessamento di addetti. Tutti
i comuni del SEL rientrano nella Comunit Montana Zona A, e
il SEL definito sistema produttivo locale manifatturiero con
specializzazione nelle industrie alimentari.
Il sistema viario e ferrovario della Lunigiana presenta aspetti
contradditori. Il territorio percorso longitudinalmente dallautostrada A15 Parma-La Spezia e dalla Ferrovia Pontremolese.
Queste importanti strutture di trasporto, utilizzate anche dal traffico di attraversamento transappenninico come alternativa ai
collegamenti autostradali e ferroviari Firenze-Bologna, influenzano le direttrici degli spostamenti pendolari per motivi di la25
Le
caratteristiche
socioeconomiche
% popolazione
2.1
LUNIGIANA.
DISTRIBUZIONE %
DELLA
POPOLAZIONE PER
CLASSI DI ET
24
16
8
0
0-5
6-18
19-34
35-59
60-74
75 e oltre
Lunigiana
9,7
20,5
33,2
20,6
12,1
Toscana
TOSCANA
4,5
10,5
22,4
34,5
18,2
10
Classi di et
Fonte: Irpet e Regione Toscana (2001)
Il disagio demografico si riflette anche in indici (di dipendenza; di residenti con meno di 5 anni e pi di 75) estremi in
senso negativo e in peggioramento, ad eccezione del rapporto
di genere che, fatto singolare, vede la popolazione maschile
aumentare in rapporto a quella femminile (Tab. A3).
Per quanto riguarda gli indicatori socio-economici, il contributo dellagricoltura alla formazione del valore aggiunto ,
26
27
50% della popolazione incontra difficolt ad accedere agli istituti superiori conservando la possibilit di scelta. Il 50% della
popolazione e del territorio raggiungono la soglia della crisi
riguardo alla capacit di avere informazione, svago e interazione
sociale e culturale (Irpet e Regione Toscana, 2002).
Ci sembra utile riportare, a proposito del livello di benessere percepito dalla comunit locale, anche il risultato di una
indagine a carattere sociologico condotta in Lunigiana e altre
aree territoriali toscane nellambito di un dottorato di ricerca
(Proietti, a.a. 2001/2002). Detta indagine individua nellAbbandono, Solitudine e Invecchiamento gli aspetti chiave del rapporto tra i soggetti locali e il loro territorio. Questo
perch in Lunigiana prevale, come in parte abbiamo visto, il
modello tipico delle aree soggette ad esodo, con la conseguenza che in loco restano gli anziani, spesso soli, mentre i figli
vanno fuori per studio e lavoro. Lalta percentuale di anziani
porta nel tessuto sociale solitudine e bisogno di assistenza -si
aggiunge nello studio citato- nonostante che la vicinanza di
importanti strutture viarie consenta un certo contatto tra i residenti e i loro parenti trasferitisi in Toscana, Liguria, Emilia. Le
reti di rapporti sociali locali, la cui esistenza e spessore rappresentano la base per il fiorire di iniziative economiche a carattere endogeno, risultano prevalentemente di tipo gerarchico-clientelare, non paritetico, ed anche avvertibile una perdita di
solidariet tra i membri della comunit locale4.
Lagricoltura e il
paesaggio della
Lunigiana
Da rilevare che la Garfagnana, unarea territoriale per vari aspetti assimilabile alla
Lunigiana, in questa ricerca risulta invece caratterizzata da Riconversione economica
e Coesione sociale, caratterizzazione probabilmente acquisita di recente in parte anche
per merito della politica di sviluppo rurale (Leader I e II).
28
Sottosistema di
paesaggio AP1
Sottosistema di
paesaggio AP2
Rilievo:
- Intensit di rilievo
- Fasce altimetriche prevalenti
- Quota min-max
75%, in aumento
72%
9%, in diminuzione
3%
5%, in aumento
10%
76% in aumento
74% in aumento
5% in diminuzione
3%
4% in aumento
15%
da moderato a severo
10-20%
di autocons. 39-53%; a t. pieno 29-33%
aziendale 42%, extraziendale 30%
14 ha
6 ha
75% pi di un corpo
foraggere 52%, cereali 28%, arboree
20% (prev. olivo)
10-20%
di autoconsumo 39% e a t. pieno 33%
aziendale 42%, extraziendale 30%
14 ha
6 ha
82% pi di un corpo
foraggere 52% e cereali 28%
Caratteristiche dellagricoltura:
- indice di ruralit
- tipologia azienda-famiglia
- provenienza reddito aziendale
- superficie aziendale media
- SAU media
- numero di corpi
- indirizzo colturale prevalente
Si tratta, in sintesi, di un paesaggio il cui impatto visivo determinato dalla prevalenza della montagna e dalla presenza importante di boschi, con un indice di ruralit apprezzabile (10-20%).
Su questo paesaggio la pratica agricola, sebbene venga esercitata
su una porzione limitata di territorio da aziende di piccolissime
dimensioni, scarsamente autosufficienti, non insediative e formate da pi corpi al contrario del caratteristico insediamento poderale
di gran parte della Toscana di tradizione mezzadrile, ha per un
effetto qualitativamente apprezzabile e comunque singolare per
lapporto fornito dai terrazzamenti, dai pascoli e dalla variet delle colture tra cui anche quelle tipicamente mediterranee come la
vite e lolivo.
La parte valliva ha un indice di ruralit inferiore al 10% e si
presenta paesaggisticamente diversa, essendo caratterizzata da una
alta intensit di rilievo collinare, da una minore presenza di
terrazzamenti, da una prevalenza della fascia altimetrica fra 100 e
29
2.2
CARATTERISTICHE
DEI SOTTOSISTEMI
DI PAESAGGIO
COLLINAREMONTANO IN CUI
RICADE LA
LUNIGIANA
perficie aziendale di tutte le aziende agricole, in linea con il carattere ricorrente in tutto lagriturismo toscano, e che nella media
della regione acquista una evidenza anche maggiore in quanto le
aziende agrituristiche rappresentano l1,6% delle aziende agricole e assorbono l11,7% della superficie aziendale.
Lofferta di ricettivit agrituristica della Lunigiana presenta
elementi di una qualche concentrazione spaziale. Le aziende
agrituristiche, infatti, pur trovandosi distribuite in tutti i comuni
dellarea, sono maggiormente presenti in alcuni comuni (Aulla,
Mulazzo, Pontremoli, Fosdinovo; Tab. 2.3). Si tratta dei territori
comunali dei centri urbani maggiori, situati nel fondo valle, e questa circostanza, se da un lato giustifica la nostra scelta di includere
nellATTRI anche quello che abbiamo chiamato il Sistema di
paesaggio Conche Intermontane, dallaltro lato rivela una pi
limitata capacit o possibilit, da parte degli operatori situati nelle
aree decentrate, di cogliere le opportunit dellagriturismo.
Il censimento dellagricoltura rivela che in Lunigiana ci sono
anche alcune aziende agricole (9 aziende in tutto, come si pu
evincere dalla tabella A7) che destinano una parte della superficie aziendale ad attivit ricreative (in genere pratiche sportive come lequitazione). un fenomeno numericamente circoscritto, riguardante per pi della met dei casi le aziende
agrituristiche (Tab. A8), e presente nei comuni di Aulla,
Bagnone, Comano, Filattiera, Mulazzo, Pontremoli e
Villafranca. Altre aziende agricole non agrituristiche (in numero di 6) svolgono attivit ricreative pur non destinando parte
della superficie aziendale a questo scopo. Ne sono interessati i
comuni di Aulla, Bagnone, Filattiera, Mulazzo e Pontremoli.
Comune
N. aziende
N. aziende
%aziende
agricole agrituristiche agrituristiche
Aulla
Bagnone
Casola in Lunig.
Comano
Filattiera
Fivizzano
Fosdinovo
Licciana Nardi
Mulazzo
Podenzana
Pontremoli
Tresana
Villafranca in Lunig.
Zeri
1.230
303
307
67
475
860
752
737
515
261
1.010
420
602
192
0,65
3,11
6
7
5
8
0,70
0,93
0,68
1,55
1,17
9 (*)
2,13
SA media delle
aziende non
agrituristiche
(ha)
SA media
delle aziende
agrituristiche
(ha)
2,5
11,3
5,3
46,6
4,9
8,6
3,4
4,5
4,0
2,2
6,2
5,9
2,0
18,1
8,2
7,7
33,2
14,7
40,3
35,2
4,3
56,6
12,6
3,6
17,5
26,3
16,7
2,0
2.3
LUNIGIANA. AZIENDE
AGRICOLE E
AGRITURISTICHE
PER COMUNE
Abbiamo visto (Tab. A6) che La Lunigiana marginalmente interessata da parchi e aree protette (2,7% della superficie
territoriale contro l8,6% della regione nel complesso. Parallelamente, una percentuale di aziende agricole (3,1%) notevolmente pi bassa di quella media regionale (9,5%) ricade in questo tipo di aree (Tab. A10). Fivizzano, con 177 aziende, e
Licciana Nardi, con 47 aziende, sono i comuni maggiormente
interessati da questa condizione, dal momento che larea protetta in questione quella del Parco delle Alpi Apuane che arriva a coprire solo la porzione sud-orientale del territorio
lunigianese. Le aziende agrituristiche della Lunigiana che ricadono nel territorio di parchi e aree protette sono appena 3 (il
5,1% del totale, mentre in Toscana la media del 20,6%). Ma
anche in queste condizioni il Parco delle Alpi Apuane rappresenta un fattore di spinta per il turismo rurale della Lunigiana.
Linclinazione ambientalistica delle aziende agricole
lunigianesi, in particolare di quelle agrituristiche, si pu meglio desumere dalla frequenza con cui ricorrono produzioni
biologiche e da agricoltura integrata rilevate dallIstat (Tab.
A11). Anche questo dato vede la Lunigiana, con l8,5% delle
aziende agrituristiche che effettuano produzioni biologiche e il
5,1% che effettuano produzioni da agricoltura integrata, assai
lontana dalla media regionale, che rispettivamente del 12,2%
e del 23,1%. A livello comunale, trattandosi di dati che violerebbero lanonimato per la loro modesta entit numerica, ci
32
33
Operatori
Rifiutanti
Negozi alimentari
Ristoranti
Aziende agricole
Testimoni privilegiati
Complesso degli operatori
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
63,2
70,4
58,7
80,0
66,3
Entusiasti
3,7
6,0
40,0
16,7
9,8
34
gli operatori, se non per un relativo maggior ottimismo dei ristoratori. Come si pu rilevare, circa due terzi degli operatori
intervistati ritengono che pi del 50% dei turisti richiedono
prodotti tipici, locali e tradizionali.
% operatori 2.6
AREE
APPENNINICHE.
3,7 FREQUENZE CON LE
5,6 QUALI I TURISTI
RURALI RICHIEDONO
11,1 PRODOTTI TIPICI,
7,4 LOCALI E
5,6 TRADIZIONALI
18,4 SECONDO IL
COMPLESSO DEGLI
13,0 OPERATORI
11,1
9,3
14,8
Classi di incidenza
0-10%
10-20%
20-30%
30-40%
40-50%
50-60%
60-70%
70-80%
80-90%
90-100%
Fonte: Malevolti (2003)
15,9
9,9
2,0
2,0
7,9
7,3
13,2
16,0
7,3
5,3
13,2
Operatori
Negozi
Ristoranti
alimentari
22,5
14,1
1,4
0,0
1,4
14,1
15,5
2,8
11,3
4,2
12,7
12,3
6,2
3,1
0,0
16,9
1,5
4,6
30,8
4,6
7,7
12,3
2.7
AREE
Aziende APPENNINICHE.
agricole FREQUENZA DI
CITAZIONE DEI
PRODOTTI TIPICI,
0,0 LOCALI E
8,3 TRADIZIONALI DA
0,0 PARTE DEI TURISTI
25,0 RURALI SECONDO
VARIE CATEGORIE DI
0,0 OPERATORI DELLE
0,0 FILIERE
33,4 AGROALIMENTARI
8,3
0,0
0,0
25,0
Questa situazione si ripete, pi accentuata, nella composizione del paniere degli acquisti dei turisti rurali (Tab. 2.8). Nel
valutare le risposte dei ristoratori si tenga presente, per, che in
questo caso le percentuali di richieste di prodotti tipici, locali e
tradizionali sono calcolate sulle ordinazioni al tavolo di ciascun prodotto, non esprimono cio la composizione del paniere di acquisto dei turisti.
35
2.8
AREE
APPENNINICHE. PESI
PERCENTUALI DI
ALCUNI PRODOTTI
TIPICI, LOCALI E
TRADIZIONALI NEL
PANIERE DI
ACQUISTO DEI
TURISTI RURALI
SECONDO ALCUNE
CATEGORIE DI
OPERATORI DELLE
FILIERE
AGROALIMENTARI
Prodotti
Vino
Olio
Ortaggi
Frutta
Carni
Salumi
Formaggi
Pasta
Dolciumi
Altri
Negozi alimentari
Operatori
Ristoranti (*)
Aziende agricole
29,8
11,6
ortaggi e frutta:
4,5
6,1
14,1
13,0
2,7
4,8
13,4
81,3
58,3
11,5
11,5
52,1
57,3
59,4
55,2
55,2
0,0
0,0
5,7
10,0
32,9
8,6
0,0
42,8
0,0
0,0
0,0
(*) Incidenza delle richieste di prodotti tipici, locali e tradizionali sulle richieste al tavolo di ciascun prodotto
Fonte: Malevolti (2003)
Classi di incidenza
Negozi alimentari
Operatori
Ristoranti
Aziende agricole
34,6
34,7
7,7
3,8
0,0
0,0
0,0
3,8
7,7
7,7
0,0
4,2
37,4
12,5
4,2
4,2
25,0
4,2
0,0
8,3
50,0
30,0
20,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0-10%
10-20%
20-30%
30-40%
40-50%
50-60%
60-70%
70-80%
80-90%
90-100%
Fonte: Malevolti (2003)
Totale Irrilevante
risposte
20
2
1
1
2
1
1
5
2
3
3
6
1
5
3
4
1
3
4
2
2
3
1
1
6
10
5
1
1
30
7
1
1
3
2
5
2
3
5
3
2
3
2
2
1
2
2
1
1
1
1
58%
78%
50%
50%
100%
100%
71%
67%
75%
50%
60%
40%
50%
25%
67%
75%
2.10
RISULTATI DELLE
INTERVISTE A 52
OPERATORI DI
SERVIZI
CARATTERISTICI E
ACCESSORI DEL
TURISMO IN
LUNIGIANA
2.2
Val di Cecina
Il territorio della Val di Cecina, protendendosi dalla montagna Le caratteristiche
al mare in modo naturale lungo il bacino del fiume Cecina, socio-economiche
offre una realt molto pi variegata della Lunigiana sia per
quanto riguarda le caratteristiche naturali che per quanto riguarda lassetto socio-economico. Storicamente, se risaliamo allepoca della sconfitta dei Pisani da parte dei Fiorentini (1406),
lintero territorio della Val di Cecina trova una sua unitariet
nellassogettamento alla repubblica di Firenze.
37
38
dei Sistemi Economici Locali. Essi, infatti, condividono lunit politico-amministrativa di appartenenza (la provincia di Pisa)
e la rete di pendolarismo. Questultima caratteristica va posta in
relazione alla modesta dotazione infrastrutturale di trasporti del
SEL. Le vie di comunicazione principali sono rappresentate esclusivamente da strade statali e larea priva di collegamenti ferroviari persino con la rete regionale. Pertanto le comunicazioni con
il capoluogo provinciale sono difficoltose, mentre sono in parte migliori quelle con la costa e con la Val dEra.
Probabilmente proprio alle difficolt di collegamento si deve
lelevato grado di autocontenimento del SEL, con Pomarance e
Volterra che rappresentano i poli intorno ai quali ruotano i flussi
interni dellarea. Di rilievo, per, anche linterscambio di lavoratori che il Quadrante interno e il Quadrante costiero intrattengono fra loro. Per il resto, in particolare per gli aspetti che maggiormente rilevano ai fini del turismo rurale, come vedremo, i comuni
del SEL 15.2 non configurano una realt territoriale omogenea.
Esaminiamo ora in dettaglio le caratteristiche socio-economiche e demografiche dellarea. In Val di Cecina rivestono
ancora notevole importanza, a livello locale, le attivit agricole, mentre si sono avute fasi di relativo regresso dei settori extra-agricoli. Il saldo migratorio, dopo la fase tumultuosa di esodo
degli anni Cinquanta e Sessanta, si successivamente portato
su valori positivi, in parte anche per la tenuta delle classi giovanili. Pertanto il maggior peso relativo delle classi di et pi
elevata che si osserva nella struttura della popolazione (Graf.
2.11 e Tab. A2) possiede una componente transitoria legata agli
effetti di coorte derivanti dalle dinamiche migratorie pregresse.
Lindice di dipendenza, bench su valori elevati in relazione al
resto della regione (Tab. A3), per pi basso di quello calcolato per la Lunigiana. Anche gli altri indici demografici appaiono, sia pure di poco, migliori di quelli visti per la Lunigiana,
in particolare il rapporto di genere, che risulta sensibilmente
superiore anche a quello medio regionale.
2.11
VAL DI CECINA.
DISTRIBUZIONE %
DELLA
POPOLAZIONE PER
CLASSI DI ET
% popolazione
% popolazione
40
32
24
16
8
0
0-5
6-18
19-34
4,4
10,2
22,3
34
18,8
10,3
9,7
20,5
33,2
20,6
12,1
4,5
10,5
22,4
34,5
18,2
10
Toscana
TOSCANA
35-59
Classi di et
Fonte: Irpet e Regione Toscana (2001)
39
60-74
75 e oltre
Per quanto riguarda gli indicatori sociali, il quadrante interno della Val di Cecina manifesta un indice di occupazione superiore alla media toscana (ma con un livello di disoccupazione giovanile superiore alla media regionale), e un basso livello
di conflitto scuola-lavoro che, come in Lunigiana, contrasta con
un livello di istruzione inferiore alla media ed indizio di un
quadro economico locale non molto vivace.
Per quanto riguarda gli aspetti pi strettamente economici,
va rilevato lelevato livello di dotazione strutturale nel settore
agricolo, pi che doppio di quello medio regionale. Tuttavia
lagricoltura, in questarea, partecipa alla formazione del valore aggiunto in misura inferiore rispetto alla Lunigiana, per la
presenza preponderante dellindustria (Tab. A4). Infatti nelle
altre industrie, nel caso specifico minerali non metalliferi (alabastro) ed energia (lenergia geotermica), larea presenta un
indice di dotazione strutturale pi alto di quello regionale. A
questi settori, che forniscono la base occupazionale principale
dellarea, si affianca nei servizi il turismo, con un numero di
presenze notevolmente superiore a quello medio toscano. Si
tratta di un turismo prevalentemente incentrato sulle seconde
case, ma non marcatamentee come in Lunigiana (Tab. A5).
Lelevato peso che rivestono nelleconomia locale lagricoltura e il turismo, settori dove di norma pi alta la percentuale di
irregolari, determinano una struttura locale del lavoro caratterizzata da una quota di lavoro regolare pi bassa della media.
Per quanto riguarda gli indicatori ambientali (Tab. A6), la
bassa densit di abitanti per km2 comporta valori particolarmente favorevoli degli indicatori collegati (in particolare il carico inquinante organico degli scarichi e la superficie
urbanizzata), ma la presenza dellindustria e del turismo mantengono su livelli relativamente elevati altri indicatori quali i
rifiuti solidi urbani e la pressione turistica (questultima a livelli vicini a queli della costa, che sono livelli record per la
regione). Lincidenza della superficie ad aree protette vicina
a quella media toscana, quindi superiore a quella della
Lunigiana. Si tratta della Foresta di Monterufoli Caselli,
valutabile di livello potenziale per lobiettivo turistico-ricreativo,
e dellarea protetta Montenero, di obiettivo primario per la ricerca
e la conservazione, ma non per il turismo (Pagni, 2002).
Lagricoltura e il
paesaggio della
Val di Cecina
40
Questi Sistemi di Paesaggio sono abbastanza simili per quanto riguarda lintensit di rilievo, in gran parte collinare, ma presentano fasce altimetriche e range di quota notevolmente diversi (Tab. 2.12).
Rilievo:
- Intensit di rilievo
- Fasce altimetriche prevalenti
- Quota min-max
Uso del suolo:
- Formazioni forestali
- di cui boschi
- Colture agrarie
- di cui: - vite
- olivo
- altre arboree
- Pascoli
Caratteristiche del paesaggio:
- Eterogeneit delluso del suolo
- Densit di siepi
- Presenza di terrazzamenti
2.12
CARATTERISTICHE
DEI SISTEMI DI
PAESAGGIO RILIEVI
DELLANTIAPPENNINO
E COLLINE
PLIOCENICHE
Rilievi dellAntiappennino
Colline Plioceniche
61%, in aumento
2%, in diminuzione
22%, in diminuzione
4%
5%
14%, in aumento
19%
15%
63%, in diminuzione
6%
4%, in aumento
13%, in aumento
-
42
43
Le interazioni
fra filiere
agroalimentari
locali e il
turismo rurale
44
45
Vino
Olio
Insaccati
Formaggi e latticini
Frutta e verdura
Prodotti da forno
Miele
Altro
76,2
78,6
11,9
16,7
38,1
33,3
9,5
2,4
1- Vino
2 - Olio
3 - Formaggi e latticini
4 - Frutta e verdura
5 - Prodotti da forno
6 - Altri
1 - Olio
2 - Vino
3 - Salumi e formaggi
4 - Prodotti da forno
5 - Frutta e verdura
6 - Altri
Le principali differenziazioni nellordine di preferenza riguardano lolio, il vino, i salumi e i latticini. Olio e vino sono i
pi acquistati da ambedue i gruppi di turisti, ma si incrociano
nellordine di preferenza, nel senso che gli stranieri comprano
pi vino che olio e gli italiani pi olio che vino. Il chiasmo
nelle preferenze si ripete per latticini e salumi: i turisti stranieri
acquistano quantit trascurabili di salumi e i turisti italiani acquistano quantit trascurabili di latticini. Si tratta di una diversit di comportamenti che pu trovare spiegazione nel fatto che
il vino toscano, non necessariamente locale della Val di Cecina
(ma gli stranieri, come abbiamo detto, non fanno molto caso a
questa distinzione), ha molti pregi per lo straniero in vacanza,
non ultimo quello che costa relativamente poco al confronto
dei prezzi allestero. Per litaliano, che conosce meglio le provenienze, il vino locale non dovrebbe rappresentare una forte
attrattiva, mentre lolio probabilmente s. Del pari, i latticini
(pensiamo alla mozzarella) per lo straniero sono un prodotto
tipicamente italiano, non importa se non tipico della zona,
mentre i salumi locali forse non reggono il confronto con quelli della gastronomia tedesca, tanto per fare un esempio. Al contrario, il turista italiano non penserebbe mai di acquistare una
mozzarella in Val di Cecina, mentre forse subisce, motivatamente,
lattrazione della salumeria locale.
Consapevolezza del possesso delle risorse turistiche rappresentate dai prodotti tipici. Commercializzazione diretta e ostacoli
burocratico-amministrativi
Nel corso delle interviste agli operatori risultato che in Alta
Val di Cecina vi sono prodotti locali la cui esistenza ignota
anche agli abitanti della zona. E risultato anche che nella zona
esistono aziende che producono dolci tipici ma che non si espongono espandendone le vendite per il timore di dover adempiere
agli obblighi fiscali che ne deriverebbero.
Nella maggior parte dei casi le aziende agrarie commercializzano direttamente i propri prodotti, e spesso anche quelli di altre aziende. Tra le aziende intervistate emerso che nessuna
47
2.14
GRADUATORIE DI
FREQUENZA DI
ACQUISTO DEI
PRODOTTI TIPICI DA
PARTE DI TURISTI
ITALIANI E
STRANIERI
risultato che solo il 5% degli operatori ricettivi intervistati conosce la lingua tedesca.
48
Non risposto
Nessun accordo
Accordi informali
Accordi formali
0
16
32
48
64
80
16
49
24
32
50
E infatti, come ripeteremo pi avanti, il sistema locale Costa dArgento viene fatto
rientrare dallIrpet nei sistemi turistici specializzati, nei quali le attivit turistiche
costituiscono il motore dello sviluppo locale. In questi sistemi lindustria turistica il
perno intorno al quale le altre attivit si dimensionano e si qualificano, divenendo ad
essa funzionali e spiazzando le attivit produttive non legate alla filiera turistica locale
(Irpet e Regione Toscana, 2001, p. 51).
51
che di servizio locale, in quanto non sono particolarmente scorrevoli e veloci. Inoltre larea non fruisce di alcuna infrastruttura ferroviaria. Da questa situazione risultano difficolt di collegamento
con lesterno e per questo, anche, lanalisi degli spostamenti pendolari mostra un elevato livello di autocontenimento dei flussi.
Il percorso di sviluppo seguito dalle colline interne
dellAlbegna-Fiora diverge da quello regionale, sebbene sia
stato inizialmente caratterizzato dallesodo come tutte le aree a
elevata caratterizzazione agricola. Tale esodo per continuato anche successivamente per la mancata evoluzione del sistema economico verso attivit non agricole. Ci si riflette nella
composizione della popolazione per classi di et (Graf. 2.17 e
Tab. A2), che mostra un vuoto relativo in corrispondenza delle
classi di et giovanili, al contrario del Quadrante costiero.
40
32
%%popolazione
popolazione
2.17
ALBEGNA-FIORA.
DISTRIBUZIONE %
DELLA
POPOLAZIONE PER
CLASSI DI ET
24
16
8
0
0-5
6-18
19-34
35-59
60-74
Costa d'Argento
4,5
11,1
23,0
34,6
18,0
75 e oltre
8,8
Colline Interne
3,7
9,5
19,6
32,5
21,8
12,9
Toscana
4,5
10,5
22,4
34,5
18,2
10,0
Classi di et
Fonte: Irpet e Regione Toscana (2001)
53
Lagricoltura e il
paesaggio delle
Colline Interne
dellAlbegnaFiora
54
pate di cui il 5% in aziende agrituristiche (Tab. A9). In sostanza, lofferta ricettiva, effettiva e potenziale, e quella di servizi
ricreativi si collocano al di sopra della media regionale anche
in questo caso, come nellAlta Val di Cecina.
Le aziende agricole dellarea beneficiano di una particolarmente favorevole collocazione ambientale, dal momento che
secondo lISTAT 772 di esse ricadono in territori di Parchi e
Aree Protette (il 20,2%, la percentuale pi alta osservata nelle
aree di indagine), ma solo una proporzione esigua di aziende
agrituristiche, il 3,4%, beneficia di questa localizzazione
(Tab. A10). Le quote di aziende agrituristiche impegnate in
produzioni biologiche (13,9%) e in produzioni da agricoltura
integrata (64,6%) sono paragonabili a quelle delle altre aree
maggiormente attive in questo campo, mentre la percentuale
di aziende agrituristiche che effettua produzioni sottoposte a
disciplinare elevata in assoluto (40,6%), ma inferiore a quella del Quadrante Costiero (61,7%, Tab. A11).
Anche la proporzione di aziende agricole e agrituristiche
che vendono direttamente prodotti propri (rispettivamente
11,6% e 51,8%) abbondantemente superata dalla proporzione di aziende dello stesso tipo nel quadrante costiero (rispettivamente 20,7% e 76,1%, Tab. A13).
b) Risorse enogastronomiche e consumi dei turisti
LAlbegna-Fiora ha vini rinomati (il Morellino di Scansano, il
rosso Sovana, il Bianco di Pitigliano, per citarne alcuni) che
attirano non solo i turisti rurali ma anche, indirettamente, gli
investitori vitivinicoli, i quali probabilmente avranno un ruolo
importante nel determinare una maggiore visibilit delle produzioni agroalimentari di questarea8.
Una indicazione degli attuali legami fra filiere agro-alimentari
della zona e turismo rurale ci viene dalla gi citata ricerca Irpet (I.
Malevolti, 2003), che ha preso in esame sia le Colline Interne (le
Colline Metallifere, la Val DOrcia e le Pendici del Monte Amiata)
in quanto aree periferiche volte principalmente a produzioni agricole estensive ma talvolta anche con forti radici tradizionali in
alcuni settori di punta o tendenza a modernizzazioni e
specializzazioni produttive, sia la Costa Maremmana in quanto
area principalmente ma non esclusivamente legata alle vacanze
estive e al turismo marino e vocata, grazie alla benefica influenza
climatica a quasi tutte le produzioni agricole.
Esaminando la tabella 2.18 si pu notare che la reattivit
dei turisti di fronte allofferta di prodotti tipici, locali e tradizionali di queste aree, a parere degli operatori, decisamente
positiva. I rifiutanti o poco interessati sono quasi inesistenti,
mentre la quota di entusiasti la pi elevata, per ogni categoria di operatori, delle aree esaminate dalla ricerca Irpet.
8
Ma anche, temiamo, la perdita di identit di una terra che affonda le sue radici nella
semplicit di unagricoltura scarsamente orientata al mercato.
55
2.18
COLLINE INTERNE
DELLALBEGNA-FIORA.
REATTIVIT DEI
TURISTI RURALI DI
FRONTE ALLOFFERTA
DI PRODOTTI TIPICI,
LOCALI E
TRADIZIONALI
SECONDO VARIE
CATEGORIE DI
OPERATORI DELLE
FILIERE
AGROALIMENTARI
Operatori
Rifiutanti
Negozi alimentari
Ristoranti
Aziende agricole
Testimoni privilegiati
Nel complesso degli operatori
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
44,8
58,0
58,7
32,7
48,4
Entusiasti
51,0
40,7
40,0
65,6
49,1
Osservando poi la tabella 2.19 constatiamo che la quasi totalit degli operatori intervistati ritiene che i turisti rurali richiedano i prodotti tipici con frequenze superiori al 40%, e con
un notevole addensamento sulle frequenze oltre il 60%.
2.19
COLLINE INTERNE
DELLALBEGNAFIORA. FREQUENZE
CON LE QUALI I
TURISTI RURALI
RICHIEDONO
PRODOTTI TIPICI,
LOCALI E
TRADIZIONALI
SECONDO IL
COMPLESSO DEGLI
OPERATORI
Classi di incidenza
% operatori
0-10%
10-20%
20-30%
30-40%
40-50%
50-60%
60-70%
70-80%
80-90%
90-100%
0,0
3,9
0,0
3,9
6,5
7,8
13,0
14,3
27,2
23,4
Prodotti e preparazioni
Nel
complesso
Vino
Olio
Ortaggi
Frutta
Carni e piatti a base di carne
Salumi
Formaggi
Pasta
Dolciumi
Pane
Altri
22,7
7,8
4,1
0,0
6,4
11,4
15,1
11,0
9,6
4,1
7,8
Operatori
Negozi
Ristoranti
alimentari
27,4
4,7
0,9
0,0
2,8
18,0
16,0
0,9
14,2
4,7
10,4
13,8
6,9
6,9
0,0
12,6
5,7
17,2
24,4
3,4
3,4
5,7
Aziende
agricole
33,3
39,9
6,7
0,0
0,0
0,0
6,7
0,0
0,0
6,7
6,7
Prodotti
Vino
Olio
Ortaggi
Frutta
Carni
Salumi
Formaggi
Pasta
Dolciumi
Altri
Negozi alimentari
Operatori
Ristoranti (*)
28,7
9,3
ortaggi e frutta:
3,1
4,3
18,8
11,4
3,0
12,6
8,8
95,8
92,8
15,8
18,8
57,5
68,7
80,3
67,3
69,5
20,0
2.21
COLLINE INTERNE
Aziende agricole DELLALBEGNA-FIORA.
PESI DI ALCUNI
29,7 PRODOTTI TIPICI,
LOCALI E
42,3 TRADIZIONALI NEL
2,7 PANIERE DI ACQUISTO
3,3 DEI TURISTI RURALI
1,0 SECONDO ALCUNE
CATEGORIE DI
7,7 OPERATORI DELLE
5,0 FILIERE
0,0 AGROALIMENTARI
Valori %
0,3
8,0
(*) Incidenza delle richieste di prodotti tipici, locali e tradizionali sulle richieste al tavolo di ciascun prodotto
Fonte: Malevolti (2003)
senzialmente composto di olio, vino e sussidiariamente di salumi e formaggi. Questi stessi prodotti appaiono i pi richiesti
in relazione agli ordini di prodotti simili ai ristoranti, mentre i
negozi di alimentari, come intuibile, osservano un paniere
pi diversificato in cui acquistano peso anche i dolciumi.
Infine, valutiamo lincidenza dei prodotti tipici, locali e tradizionali sul volume di affari degli operatori. Prendiamo in esame i dati riportati nella tabella 2.22, ripresa dalla ricerca Irpet,
e i dati riportati nella tabella 2.23, costruita intorno ai risultati
della nostra indagine per questionario presso gli operatori.
I dati riportati nella tabella 2.22 ci mostrano le maggiori differenze con la situazione vista, ad esempio, in Lunigiana. Nessuna azienda agricola si ritiene non toccata negli affari dai prodotti tipici ed
veramente sorprendente che vi sia una proporzione consistente
di aziende che ritiene che i prodotti tipici incidano per pi del 50%
sui loro affari. Queste constatazioni ricevono conferma dalla nostra indagine per questionario nelle Colline interne dellAlbegnaFiora. Come si pu notare nella tabella 2.23 gli operatori, a tutti i
livelli ma in particolare le aziende agrituristiche e i ristoranti, considerano fondamentale per i loro affari la spesa dei turisti.
2.22
Operatori
COLLINE INTERNE
Ristoranti Aziende agricole DELLALBEGNAFIORA. CLASSI DI
0,0
0,0 INCIDENZA DEI
PRODOTTI TIPICI,
0,0
0,0 LOCALI E
3,3
21,4 TRADIZIONALI NEL
0,0
28,6 VOLUME DI AFFARI DI
13,3
14,3 ALCUNE CATEGORIE
DI OPERATORI DELLE
6,7
FILIERE
30,1
AGROALIMENTARI
23,3
35,7 SECONDO GLI
OPERATORI STESSI
10,0
Valori %
13,3
Classi di incidenza
Negozi alimentari
0-10%
10-20%
20-30%
30-40%
40-50%
50-60%
60-70%
70-80%
80-90%
90-100%
7,5
7,5
10,0
10,0
20,0
5,0
5,0
2,5
7,5
25,0
Totale Irrilevante
risposte
11
2
2
4
2
2
3
3
2
34
7
2
2
3
5
3
1
1
9
4
5
5
2
5
3
3
76%
78%
50%
!00%
!00%
100%
100%
100%
100%
67%
67%
71%
62%
100%
62%
100%
60%
2.23
COLLINE INTERNE
DELLALBEGNAFIORA. OPINIONI
DEGLI OPERATORI
SULLA RILEVANZA
DELLA SPESA DEI
TURISTI SUI LORO
AFFARI
2.4
Le attrattive delle aree di indagine: le impressioni di un
giornalista
Vediamo ora come un giornalista esperto di viaggi e turismo, il
nostro intervistatore dei testimoni privilegiati, riuscito a catturare e sintetizzare linsieme delle attrattive turistiche delle
aree di indagine che finora abbiamo cercato di fare emergere
dai dati statistici.
La Lunigiana
Se non ci fossero i confini disegnati sulla carta a dimostrarlo,
sarebbe difficile considerare Toscana il groviglio di colline e
montagne stretto fra il mare e i picchi delle Alpi Apuane che
sincunea fra la Liguria e lEmilia, immerso in atmosfere arcane. La conformazione del territorio, le tradizioni e la parlata
degli abitanti fanno della Lunigiana un piccolo mondo a parte,
con una forte identit a carattere spiccatamente rustico, che ha
poco da spartire anche con le due regioni confinanti. Di Luni,
lantico porto da cui salpavano le navi romane cariche di marmi destinati alle province lontane, rimangono soltanto gli scavi
archeologici a pochi chilometri da Carrara, nella pianura del
fiume Magra, dove sono emersi fra laltro i resti del foro, dellanfiteatro e di una casa patrizia. La decadenza di questo centro, probabilmente di origini etrusche, inizi nel Medioevo,
quando le piene del Magra, la malaria e le incursioni saracene
spinsero i discendenti dei fieri liguri apuani, che avevano turbato a lungo i sonni delle legioni romane, verso le montagne,
58
59
60
61
62
ingentilirlo con uve non autoctone, a costo di snaturarlo. Comunque sia, il fatto che una delle migliori cantine locali sia
stata appena acquistata da Berlucchi vuol dire che questi vigneti cominciano a dare nellocchio, anche se c il rischio che
vengano poi usati per tagliare altri vini. A parte il vino e un
buon olio extravergine, la Val di Cecina scarseggia di prodotti
tipici e per di pi i produttori e le cantine sono poco disponibili
a ricevere visitatori e a concedere degustazioni, ma la cucina
ha solide tradizioni casalinghe e di qualit, come si pu riscontrare in molti ristoranti, nelle botteghe e anche in qualche supermercato. Ci sono ottimi salumi e formaggi, spesso provenienti dal Senese, come il prosciutto di cinta o il pecorino di
grotta, e non di rado si trovano bistecche di chianina. Gli amanti
della cacciagione possono gustare lepre e cinghiale, qualche
volta persino gli uccellini, in barba ai divieti, magari nei giorni
di chiusura del locale attraverso il passa-parola fra clienti e
amici. Nei ristoranti sulla costa il piatto principe il cacciucco
livornese, proposto in varie versioni, compresa quella pi antica, laboriosa e densa di sapori.
Fra questi profumi e colori toscani, nessuno si aspetterebbe
di trovare nei pressi di Castellina Marittima, a pochi chilometri
da Rosignano Marittimo e Castiglioncello, un angolo di Tibet.
Un castello ristrutturato a Pomaia, infatti, ospita lIstituto Lama
Tzong Khapa, uno dei principali centri europei di studio e pratica del buddismo tibetano, che un paio danni fa ha ospitato il
Dalai Lama in persona. C una grande stanza per la meditazione, una biblioteca ricca di volumi sul buddhismo e un laboratorio di monili dargento in stile tibetano, e ci sono naturalmente le stanze dei monaci e gli immancabili stupa, monumenti buddhisti con le reliquie. Non solo un luogo di meditazione
e di preghiera, ma anche una casa editrice che pubblica libri e
videotape sulla cultura tibetana, oltre al periodico semestrale Siddhi.
Vi si tengono corsi di pensiero buddhista, yoga, musicoterapia,
pranoterapia e altre discipline orientali.
Un piccolo tocco esotico, insomma, che non altera certo la
fisionomia di questo entroterra pisano, il cui gioiello pi prezioso laffascinante centro storico di Volterra, principale porta della Val di Cecina per chi arriva dallinterno. Il suo profilo
severo appare in alto mentre si risale la valle fra le colline che
si fanno sempre pi brulle e selvagge. Del passato di capoluogo di una delle dodici lucumonie etrusche conserva ancora tratti
di mura e limponente Porta allArco, oltre a una delle pi importanti raccolte etrusche del nostro paese (il museo Guarnacci
contiene almeno 600 urne cinerarie). Tutte le tappe della sua
storia hanno lasciato testimonianze importanti, dal teatro romano alla fortezza rinascimentale fatta costruire da Lorenzo il
Magnifico, ma soprattutto lepoca dei comuni che dette allimpianto urbano lassetto ancora oggi predominante, come si
nota subito nella famosa piazza dei Priori, una delle pi belle
piazze medievali italiane, o davanti al duecentesco duomo con
63
64
campi di cereali. Quella dei butteri e dei cavalli maremmani, discendenti dellantico hipparion che viveva in Africa e in
Sudamerica durante il Pliocene. Furono gli etruschi i primi ad
addomesticarlo e utilizzarlo, poi i romani cominciarono a incrociarlo con i cavalli berberi per ottenere una razza adatta,
oltre che al lavoro, anche alla cavalleria militare. Dopo il lungo
declino del dopoguerra, negli ultimi trentanni si ricominciato a selezionarlo con cura per usarlo nel turismo e negli sport
equestri. Pu capitare ancora di imbattersi in qualche branco
che vive allo stato brado, rubando un po la scena ai grandi
bovini maremmani con le lunghe corna a forma di lira o mezza
luna, che secondo gli esperti potrebbero discendere direttamente
dallantico uro.
A nord della foce dellAlbegna domina la quattrocentesca
rocca senese in pietra grigia del borgo medievale di Talamone,
sul promontorio vicino al quale, secondo la leggenda, sarebbe
sepolto Telamone, figlio di Eaco, approdato qui mentre tornava dalla Colchide insieme agli Argonauti. Di sicuro un insediamento da queste parti cera gi alcuni secoli prima di Cristo, in
epoca etrusca e romana. A sud della foce inizia lesile tombolo
sabbioso della Giannella, che chiude a nord la laguna di
Orbetello. Un luogo struggente soprattutto allora del tramonto, quando mare e cielo si confondono facendo apparire sospese nellaria le sottili lingue di terra sullo sfondo del Monte
Argentario. A met tombolo, la Casa Giannella, in stile coloniale spagnolo, ci ricorda subito che questa zona fu nel 500
parte dello Stato dei Presdi, anche se la storia dellArgentario
comincia molto prima con i fenici. Nel Medioevo fu dominato
dagli Aldobrandeschi, dagli Orsini e infine dalla Repubblica di
Siena, ma furono proprio gli spagnoli a ridargli importanza strategica, dotandolo di imponenti fortificazioni. Lo si vede subito
fin da Porto Santo Stefano, con la Rocca Aragonese quadrangolare ben piantata sui barbacani. Ma le tracce pi vistose gli
spagnoli le hanno lasciate a Porto Ercole, il centro pi antico,
con il Forte Stella e il Forte Filippo. Poco distante inizia il tombolo della Feniglia, che chiude la laguna a sud, con una bellissima duna rivestita di pini dove allinizio del 600 trov la fine
dei suoi giorni il Caravaggio, a causa della malaria che infestava tutta la zona. Cinquemila anni fa lintero promontorio era
una verde isola, poi i due ponti sabbiosi formati dallazione
delle correnti hanno trasformato il braccio di mare che la separava dalla terraferma in una laguna ricca di pesci e popolata da
oltre 250 specie di uccelli, dei quali almeno 70 vi nidificano
stabilmente. Fu proprio dallIdroscalo della Laguna di Levante
che partirono gli idrovolanti di Italo Balbo, aprendo le rotte
atlantiche. E molto prima ancora nella Polveriera Guzman, poco
distante, si riforn di armi e munizioni Garibaldi prima di ripartire per Marsala con i Mille.
Allaltra estremit del Tombolo della Feniglia, il promontorio roccioso di Ansedonia dominato dallacropoli di Cosa, la
65
citt romana fondata nel III secolo avanti Cristo e poi ricostruita dallimperatore Augusto. Sono ancora visibili i resti delle
mura, del capitolium (il tempio a tre celle), del foro e della
porta. Da qui in meno di 20 chilometri si raggiunge il borgo
quattrocentesco di Capalbio, rimasto nellombra finch il destino non lo fece diventare residenza prediletta di buona parte
dellintellighenzia progressista e ambientalista. Fino a un secolo fa era una terra dimenticata da Dio, infestata dalla malaria
e dai briganti, fra i quali il leggendario Domenico Tiburzi, il
brigante buono, che depredava i poveri per donare ai ricchi.
Oggi un soggiorno in questo paese, che ha mantenuto una struttura medievale, considerata una versione collinare ed elitaria
della vacanza sulla costa, della quale si ha una bellissima vista
dalla Rocca. Un ruolo simile, anche se meno elitario, stato
assunto da Magliano, un altro antico borgo chiuso entro le mura
possenti fatte ricostruire dai senesi nel 400, dopo i danni causati dalle lotte fra Guelfi e Ghibellini.
Il paesaggio cambia completamente andando verso
Manciano e risalendo la valle del Fiora, dove le colline diventano aspre e ricoperte di boschi e fitta macchia mediterranea, le
forre di origine vulcanica si alternano a pianori rupestri. Lo
spettacolo pi affascinante lo offre Pitigliano, che appare allimprovviso grande e severo su un alto bastione di tufo alla
fine di un tornante, come se uscisse dallincantesimo di una
vecchia fiaba. un grande borgo medievale raccolto sotto la
Fortezza Orsini, chiamato anticamente Piccola Gerusalemme
per lafflusso continuo di ebrei che cominciarono a rifugiarvisi
cinque secoli fa. Il ghetto nella zona pi vecchia del paese,
dove si trova ancora il forno in cui si cuoceva il pane azzimo.
Oltre alla sinagoga, c un cimitero ebraico usato ancora oggi.
Fino al XII secolo, pi potente di Pitigliano fu Sovana, a lungo
contesa da papi, imperatori, Siena, Orvieto e i conti Orsini per
la sua posizione strategica sul corso del Fiora, fra la costa e le
miniere dellAmiata. Poi inizi la decadenza. Oggi un grazioso borgo medioevale ben conservato con visibili resti di mura
etrusche e uno splendido Duomo di origini romaniche
rimaneggiato in stile gotico. Ma il centro storico di questa zona
che pi ha conservato una struttura rigorosamente medievale
quello di Sorano, che sospeso com su tre gole, oltre a offrire
scorci straordinari sul paesaggio circostante, difficile da
modernizzare. Ledificio pi significativo la Fortezza, il vecchio castello aldobrandesco che gli Orsini trasformarono in uno
dei pi compiuti esempi di architettura militare del Rinascimento.
Questi tre paesi sono chiamati le citt del tufo, perch oltre
a una comune storia medievale, unita a una comune origine
etrusca, sono tutti costruiti su alti speroni di tufo giallastro forato da un reticolo di ipogei etruschi, colombari e antiche cantine che si dipanano sotto le case come un formicaio. I dintorni,
per di pi, sono cosparsi di straordinarie necropoli etrusche e
vie cave, percorsi che scorrono fra due alte pareti di roccia,
66
lungo i quali si possono osservare le diverse tipologie di architetture rupestri tirreniche. Fra queste, la grandiosa tomba
Ildebranda, lunico modello rimasto di tomba etrusca a tempio
scavata nella roccia, con un porticato di sei colonne e due scalinate laterali. Sullaltra sponda del Fiora, in una vallata scavata nel travertino, sorgono le terme della mitica Saturnia, le cui
origini vengono fatte risalire addirittura ai Pelasgi, il popolo
del mare che colonizz le terre mediterranee nella protostoria.
Secondo alcuni studiosi, Saturnia potrebbe essere uno dei primi insediamenti italici. Il fatto che questo sito fosse legato al
culto delle acque dimostra che anche le propriet curative delle
sue sorgenti erano gi conosciute in epoche remote. Si tratta di
acqua carbonico-sulfurea-borica che sgorga a una temperatura
di almeno 37 gradi ed considerata efficace nella cura di alcune malattie della pelle, circolazione, apparato respiratorio, reumatismi e alcune altre patologie.
Questo straordinario connubio di archeologia, terme e habitat
naturale ricco di piante rare e animali a rischio di estinzione,
dagli aironi alle poiane, dagli istrici alle lontre, spiega perch
qui si stia sviluppando un turismo completamente autonomo
da quello balneare. Si tratta di due flussi turistici non integrati,
che hanno entrambi ancora molte risorse da valorizzare. Mentre infatti il litorale offre grandi opportunit sia per un turismo
di massa che per quello elitario, il Parco archeologico di Sorano
destinato a divenire uno dei pi importanti siti italiani di questo tipo e le Terme di Saturnia sono sfruttate ancora da una sola
societ. Per il momento, chi frequenta queste colline ha interessi che spingono a trascurare il mare e a risalire piuttosto il
corso del Fiora, verso Santa Fiora e le pendici dellAmiata, ma
il prolungamento dellautostrada tirrenica e la discussa bretella
di scorrimento a ridosso delle colline di Magliano e Capalbio
potrebbero cambiare le cose, con laiuto anche del crescente
successo dei vini locali. Soprattutto del Morellino di Scansano,
un rosso di gran corpo sul quale si stanno concentrando molti
interessi e che sta coinvolgendo enologi di fama come Giacomo Tachis, padre del Sassicaia e del Tignanello, oltre alle universit di Pisa e Firenze. Il successo di questi vigneti, come
anche una maggiore valorizzazione del rosso Sovana e del bianco di Pitigliano, potrebbe contribuire allintegrazione dei due
flussi turistici, che comporta per alcuni rischi. Pi delle altre
due zone toscane prese in considerazione dalla ricerca, infatti,
questo tratto di Maremma si alimenta di miti, tradizioni, folklore,
leggende e atmosfere di grande suggestione (butteri, briganti,
etruschi, creature mitiche dei boschi ecc.) che potrebbero far
sorgere tentazioni di forzature e clonazioni proprie del turismo
deteriore. Una cosa la merka, per esempio, la tradizionale
festa per la marchiatura dei vitelli, unaltra i finti rodei di tipo
americano con le mascherate di butteri. E si fa presto a invadere i borghi di negozi di souvenir pieni di falsi reperti etruschi e
sedicenti prodotti tipici. Il secolare isolamento di queste colli-
67
68
3.
RICETTIVIT E PRESENZE TURISTICHE
Per quanto attiene al sistema locale della Lunigiana necessario sottolineare come la
discrepanza sussistente fra il lato dellofferta (predominanza extra-alberghiera) e quello
della domanda (predominanza alberghiera) sia da imputare sostanzialmente alla presenza di campeggi caratterizzati da bassissimi indici di sfruttamento (presenze/posti letto).
69
3.1 SEL
POSTI LETTO. 2001
Valori assoluti e
composizione % Valori assoluti
Lunigiana
Val di Cecina costa
Val di Cecina interno
Costa dargento
Colline dellAlbegna
TOSCANA
Alberghiero
Extra-Alberghiero
TOTALE GENERALE
1.166
3.876
1.578
3.828
884
163.068
2.927
37.952
5.819
18.094
1.192
242.191
4.093
41.828
7.397
21.922
2.076
405.259
28
9
21
17
43
40
72
91
79
83
57
60
100
100
100
100
100
100
Composizione %
Lunigiana
Val di Cecina costa
Val di Cecina interno
Costa dargento
Colline dellAlbegna
TOSCANA
Fonte: Area extradipartimentale statistica
3.2 SEL
PRESENZE
TURISTICHE. 2001
Valori assoluti e Valori assoluti
composizione % Lunigiana
Val di Cecina costa
Val di Cecina interno
Costa dargento
Colline dellAlbegna
TOSCANA
Alberghiero
Extra-Alberghiero
TOTALE GENERALE
79.195
445.674
177.335
393.402
130.708
21.870.265
29.379
2.323.584
393.084
851.504
70.713
16.283.526
108.574
2.769.258
570.419
1.244.906
201.421
38.153.791
Composizione %
Lunigiana
Val di Cecina costa
Val di Cecina interno
Costa dargento
Colline dellAlbegna
TOSCANA
73
16
31
32
65
57
27
84
69
68
35
43
100
100
100
100
100
100
Ci senzaltro spiegabile osservando le tipologie turistiche prevalenti allinterno delle realt locali analizzate: infatti,
mentre i soggiorni turistici di tipo termale, artistico, di affari,
prediligono senzaltro gli alberghi quale forma naturale di
ricettivit, i soggiorni al mare e in campagna ben si confanno
anche ad esperienze incentrate su strutture ricettive di tipo extra-alberghiero (campeggi, agriturismi, case in affitto, ecc.).
I dati della tabella 3.3 sono in linea con questa osservazione. Nelle Colline dellAlbegna, dove la dotazione alberghiera
pi accentuata, le vacanze di tipo termale e i soggiorni di
affari costituiscono la quota principale delle tipologie turistiche esercitate.
Nei sistemi locali costieri (Costa dArgento e Val di Cecina
Costa), che risultano totalmente incentrati sullaccoglimento
di turisti che fanno del balneare la loro principale motivazione
di vacanza, e nei Sel di Lunigiana e Val di Cecina interno, dove
la campagna costituisce la principale attrattiva turistica, la
ricettivit extra-alberghiera prevalente.
70
SEL
Arte e affari
Lunigiana
Val di Cecina costa
Val di Cecina interno
Costa dargento
Colline dellAlbegna
Montagna
Lago
Mare
7
0
0
0
8
3
0
0
0
0
0
100
0
100
0
30
0
42
0
17
Terme Campagna
2
0
0
0
75
27
0
58
0
0
Altro 3.3
PRESENZE
TURISTICHE DISTINTE
32 PER TIPOLOGIA
0 RICETTIVA. 2001
Composizione %
0
0
0
I dati ora presentati suggeriscono anche un diverso comportamento, sempre dal punto di vista delle forme di ricettivit, fra
sistemi costieri e sistemi interni. Si nota infatti che i sistemi
costieri risultano caratterizzati da un minor peso del settore alberghiero (tanto in termini di domanda quanto di offerta) rispetto ai
sistemi dellinterno. Questo fatto deve essere ricollegato alla diversa presenza di campeggi. Questa forma di ricettivit, pur essendo presente anche nellinterno, trova per nelle realt costiere
il suo naturale ambito insediativo, fino a rappresentare la forma
ricettiva preponderante in termini di posti letto in questi sistemi10.
Passiamo ora ad analizzare la dinamica della disponibilit di
posti letto e delle presenze nelle aree di indagine (Tabb. 3.4 e 3.5).
SEL
Alberghiero
Extra-Alberghiero
-5
0
47
5
25
0
94
1
100
29
92
67
Alberghiero
Extra-Alberghiero
35
34
42
34
28
10
33
38
49
16
177
32
Lunigiana
Val di Cecina costa
Val di Cecina interno
Costa dArgento
Colline dellAlbegna
TOSCANA
SEL
Lunigiana
Val di Cecina costa
Val di Cecina interno
Costa dargento
Colline dellAlbegna
TOSCANA
Per quanto riguarda lofferta ricettiva si nota che nel periodo 1997-2001 i sistemi locali interni hanno fatto registrare tassi di crescita del numero di posti letto superiori a quello medio
regionale, mentre i sistemi costieri presentano tassi di crescita
dellofferta ricettiva inferiori a quello medio regionale.
Lanalisi delle dinamiche svolta dal lato della domanda
evidenzia un fenomeno piuttosto simile a quello riscontrato dal
10
71
72
73
status sociale portano cio lindividuo a optare pi facilmente per quelle destinazioni percepite quali ambito naturale di vacanza dal proprio gruppo di riferimento.
Nellapproccio della scelta direzionale si suppone quindi
lesistenza di un sistema di preferenze locali: lindividuo capace di esprimere le proprie valutazioni di preferenza solo in
prossimit12 di ciascun punto allinterno dello spazio dei beni.
Alla luce di questo approccio la probabile creazione di
sinergie fra sistemi locali contigui non risulta dunque fuori luogo. Se da un lato i sistemi locali interni possono essere riusciti
a utilizzare i sistemi costieri quale vetrina promozionale per i
loro prodotti (turismo rurale), dallaltro lato i sistemi costieri
(caratterizzati storicamente da una stagionalit altamente concentrata) possono, attraverso il fenomeno del turismo rurale,
essere riusciti ad ottenere quellattrazione aggiuntiva indispensabile per il permanere di un prodotto turistico di successo
maggiormente diluito durante larco temporale dellanno. La
Val di Cecina e lAlbegna-Fiora sono quindi analizzabili quali
sistemi economici locali composti allinterno dei quali la
possibilit di esercitare forme turistiche tradizionali si affianca
allopzione di intraprendere soggiorni turistici innovativi.
3.2
Lanalisi a livello di tipologie ricettive interne allalberghiero
e allextra-alberghiero
Scendendo ad un livello di maggiore disaggregazione dellanalisi prendiamo ora in considerazione le tipologie ricettive allinterno dei comparti alberghiero ed extra-alberghiero. La composizione percentuale e le dinamiche delle tipologie ricettive
extra-alberghiere sono riportate nelle tabelle 3.7 e 3.8.
3.7 SEL
COMPOSIZIONE %
DELLOFFERTA
RICETTIVA. 2001 Offerta (posti letto)
Lunigiana
Val di Cecina costa
Val di Cecina interno
Costa dargento
Colline dellAlbegna
TOSCANA
Campeggi
Agriturismo
Case in affitto
TOTALE
79
91
51
94
5
68
14
1
26
4
63
11
7
7
23
2
32
15
100
100
100
100
100
100
18
91
38
94
0
56
55
2
25
5
59
11
27
8
37
1
41
33
100
100
100
100
100
100
12
Dove per prossimit si intende riferirsi ad un concetto ampio che rifletta le considerazioni richiamate sopra.
74
Campeggi
Agriturismo
Case in affitto
25
4
0
-5
0
2
142
57
113
76
107
85
46
-26
113
6
88
64
nd 14
81
78
129
238
126
4
42
113
-49
131
40
-63
37
6
14
-100
19
TOTALE 3.8
VARIAZIONE %
DELLOFFERTA
RICETTIVA 1997/01
94
1
100
29
92
67
33
38
49
16
177
32
La dinamica dellofferta rivela una certa stazionariet nellofferta di campeggi, che solo in Lunigiana risultano aumentati del
25% nel periodo 1997-2001. Al contrario, agriturismi e case in
affitto fanno registrare in media performance elevatissime in tutti
i sistemi locali analizzati, compresi quelli costieri.
13
75
La dinamica delle presenze rivela crescite modeste o arretramenti a carico dei campeggi, con performance pi negative nelle
aree interne, compensate in qualche caso dagli incrementi di presenze negli agriturismi e/o nelle case in affitto15.
Gli elevati incrementi percentuali registrati, tanto sul versante
della domanda quanto su quello dellofferta, dalle case in affitto e
dagli agriturismi risentono sicuramente, in pi di un caso, della
modesta entit dei corrispondenti valori assoluti di posti letto e
presenze che caratterizzano queste tipologie. Tuttavia non possiamo non collegare questa vivace dinamica anche allevoluzione delle
preferenze dei turisti rurali in fatto di sistemazione e alle strategie
degli imprenditori agrituristici in fatto di offerta di servizi. Gli
agriturismi rispondono cio in misura pi adeguata di quanto non
riescono a fare i campeggi, tanto alle richieste di maggiore qualit
dellalloggio, quanto a quelle di allargamento del ventaglio di attivit esercitabili durante il tempo di vacanza, non ultime quelle di
degustazione e assaggio di prodotti tipici, tradizionali e locali.
Veniamo ora allanalisi disaggregata della componente alberghiera della ricettivit e delle presenze (Tabb. 3.9 e 3.10)16.
3.9 Sel
COMPOSIZIONE
PERCENTUALE
OFFERTA Lunigiana
ALBERGHIERA. 2001 Val di Cecina costa
Val di Cecina interno
Costa dargento
Colline dellAlbegna
TOSCANA
5+4 stelle
3 stelle + RTA
2 + 1 stella
TOTALE
0
9
7
11
23
23
38
68
87
68
25
54
62
23
6
22
52
23
100
100
100
100
100
100
La sistemazione alberghiera, come abbiamo visto in precedenza, presente in misura elevata nelle Colline dellAlbegna, in connessione soprattutto con il turismo termale che ruota intorno a
Saturnia. Nelle altre aree di nostro interesse la ricettivit alberghiera raggiunge proporzioni inferiori a quella media regionale.
Abbiamo giustificato questa circostanza con il fatto che turismo
balneare e turismo rurale, quelli prevalenti nelle nostre aree di
indagine, non si prestano allapprontamento di strutture ricettive
alberghiere. Questa considerazione riteniamo che possa essere ripetuta per giustificare la modesta presenza di alberghi di categoria
elevata nelle nostre aree di indagine. Dove riscontriamo una quota relativamente pi elevata di alberghi a 4-5 stelle (ma solo
nellAlbegna-Fiora tale quota raggiunge la media regionale)
sappiamo che intervengono il fattore terme (Saturnia per lAlbegna15
76
5+4 stelle
3 stelle + RTA
2 + 1 stella
0
12
8
17
44
26
50
61
78
59
20
50
50
27
13
25
35
24
Lunigiana
Val di Cecina costa
Val di Cecina interno
Costa dargento
Colline dellAlbegna
TOSCANA
3.10
TOTALE PRESENZE
ALBERGHIERE. 2001
100 Composizione %
100
100
100
100
100
Sotto laspetto dinamico (Tab. 3.11) rileviamo che nel quinquennio considerato in tutte le aree di indagine, con leccezione
della Lunigiana che non dotata di alberghi di categoria superiore, si verificato un generalizzato aumento dellinteresse turistico
per gli alberghi a 4-5 stelle, contrariamente a quanto accaduto in
Toscana dove queste categorie di alberghi hanno visto diminuire
in media le presenze. Tutti i sistemi locali analizzati presentano
tassi di crescita delle presenze superiori a quello medio regionale
anche nella categoria intermedia, mentre nelle categorie inferiori
sia la costa che linterno della Val di Cecina hanno fatto registrare
un calo delle presenze.
SEL
5+4 stelle
3 stelle + RTA
2 + 1 stella
0
29
40
41
30
-18
34
53
60
36
18
16
35
-7
-58
24
31
28
Lunigiana
Val di Cecina costa
Val di Cecina interno
Costa dargento
Colline dellAlbegna
TOSCANA
3.11
TOTALE PRESENZE
ALBERGHIERE
35 Variazione % 1997/01
34
42
34
28
10
3.3
Lanalisi in funzione delle provenienze italiani/stranieri
Valutiamo ora il comportamento del turismo delle aree di indagine dal punto di vista delle provenienze dei turisti, un elemento importante di caratterizzazione di questo mercato. I dati che
descrivono le provenienze sono riportati nella tabella 3.12.
77
3.12 SEL
PRESENZE ITALIANE
E STRANIERE. 2001
Valori assoluti e Valori assoluti
composizione % Lunigiana
Val di Cecina costa
Val di Cecina interno
Costa dargento
Colline dellAlbegna
TOSCANA
Italiani
Stranieri
TOTALE
75
1.548
151
1.076
174
19.911
34
1.222
419
169
27
18.242
109
2.769
570
1.245
201
38.154
Composizione %
Lunigiana
Val di Cecina costa
Val di Cecina interno
Costa dargento
Colline dellAlbegna
TOSCANA
69,0
55,9
26,5
86,4
86,6
52,2
31,0
44,1
73,5
13,6
13,4
47,8
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
In tutte le aree considerate, eccezion fatta per il Quadrante interno della Val di Cecina, si registra un peso delle presenze italiane molto superiore a quello della componente straniera, e superiore anche a quello medio toscano17). La situazione per molto pi
differenziata se passiamo a considerare la dinamica relativa delle
due componenti (Tab. 3.13).
3.13 SEL
PRESENZE ITALIANE
E STRANIERE
Variazioni % 1997/01 Lunigiana
Val di Cecina costa
Val di Cecina interno
Costa dargento
Colline dellAlbegna
TOSCANA
Italiani
Stranieri
TOTALE
29,7
23,0
50,5
24,6
67,4
13,1
44,9
60,2
45,9
1,9
15,3
31,8
34,1
37,0
47,1
21,0
57,9
21,0
78
Presenze
ufficiali (1)
Presenze
non ufficiali (2)
Presenze
totali
Lunigiana
108.574
Val di Cecina costa
2.769.258
Val di Cecina interno
570.419
Costa dargento
1.244.906
Colline dellAlbegna
201.421
TOSCANA
38.153.791
(1) Fonte: Area extradipartimentale statistica
2.309.244
6.051.603
836.516
2.777.407
534.527
66.684.663
2.417.818
8.820.861
1.406.935
4.022.313
735.948
104.838.454
fenomeno di spopolamento sperimentato dalle aree rurali, perde la propria veste di residenza principale nella fase di emigrazione per rinnovarsi nella veste attuale di seconde case. Diverso il caso delle seconde case che alimentano le presenze secondarie delle aree di turismo balneare, la cui crescita
spiegabile con il processo di sviluppo economico regionale e
nazionale: si tratta cio di un patrimonio edilizio costruito appositamente per fare fronte alla crescente domanda di seconde
case per vacanza conseguente al miglioramento del tenore di
vita nelle aree a maggior sviluppo della regione e del paese.
appena il caso di notare che, dal punto di vista dellimpatto
ambientale, il recupero degli edifici resi liberi dallesodo, sebbene veda allorigine un fenomeno sociale negativo, possiede
una valenza positiva se paragonato ai guasti di tanta nuova edilizia delle aree di turismo balneare.
3.5
Le schede per area
Lunigiana
80
Escursionisti
Emigrati
Villeggianti
Gruppi organizzati
Famiglie con figli
Giovani coppie
Coppie di anziani
Comitive di giovani
Singoli
0
18
27
36
45
54
63
72
81
TOSCANA
Regioni limitrofe
Resto Italia
Europa Nord Occ.
Europa Mediterranea
Europa Orientale
Continente Americano
0
25
50
75
100
% intervistati che ne segnalano la presenza
% media di presenza su segnalazioni
% media di presenza su tutti gli intervistati
Arte e cultura
Villeggiatura in montagna
Villeggiatura in campagna
Enogastronomia
Sport
Naturalismo
0
15
30
45
60
75
90
82
20
40
60
80
Consistente anche la proporzione di turisti che si trattengono per periodi pi lunghi, anche superiori alle 2 settimane, a
conferma che esiste un apprezzabile turismo delle seconde case.
Risulterebbe dalle risposte che lescursionismo si concentra fortemente nei mesi di luglio e agosto, che i fine settimana
sono maggiormente distribuiti durante tutto lanno, e che i periodi di permanenza pi lunghi occupano anche i mesi di gennaio, marzo e aprile, in corrispondenza delle grandi festivit.
Le sistemazioni prescelte, concordemente con quanto visto
analizzando i dati statistici, sono prevalentemente gli alberghi,
gli agriturismi e le seconde case (Graf. 3.19).
3.19
TIPI DI
SISTEMAZIONE DEI
TURISTI CITATE
DAGLI INTERVISTATI
% Citazioni su totale
intervistati
Campeggi
Agriturismi
Pensioni
Residence, villaggi turistici
Alberghi
Seconde case/cav.
0
10
20
30
40
83
50
60
70
In aumento
In diminuzione
Stagnante
Fondamentale
Abbastanza rilevante
Poco rilevante
Irrilevante
0
18
27
36
45
Val di Cecina
tendo cos al territorio sia di stimolare la fidelizzazione della clientela, che di spalmare la domanda su tutta larea considerata.
Lofferta ricettiva della costa caratterizzata da una nettissima prevalenza delle strutture extra alberghiere (circa il 91%
del totale posti letto disponibili) e, allinterno di queste, un ruolo
di assoluto rilievo giocato dai campeggi. Nel settore alberghiero prevalente la categoria di qualit media (3 stelle). Allo
stesso modo, la Val di Cecina interna caratterizzata da una
maggior dotazione di strutture extra alberghiere rispetto al numero di posti letto in alberghi, anche se la disparit fra le due
tipologie ricettive meno pronunciata che nella costa. A differenze di quanto visto per la costa, per, la Val di Cecina interna
presenta anche un notevole peso di strutture alternative al campeggio (agriturismo e case in affitto).
Di fronte ad una struttura ricettiva con le caratteristiche appena esposte la domanda turistica si presenta con le seguenti
peculiarit:
- la grandissima parte delle presenze sono registrate nei campeggi della costa, allinterno della quale il fenomeno
agrituristico copre solo un piccola parte delle presenze registrate;
- nellentroterra vale la stessa constatazione (le presenze si concentrano perlopi nellextra alberghiero), ma in questo caso la
quota di presenze registrate in agriturismo e case in affitto
pi elevata.
Osservando levoluzione dei dati relativi alle presenze turistiche negli ultimi cinque anni importante sottolineare come i campeggi della costa facciano registrare un incremento di circa il 36%
(ben al di sopra del dato toscano pari al 19%). Per quanto riguarda
linterno lelemento che balza maggiormente agli occhi riguarda
il forte incremento delle presenze in case in affitto. Nellalberghiero il fenomeno pi evidente legato al tendenziale spostamento delle preferenze dei turisti, e quindi delle presenze, verso
lutilizzo di categorie qualitativamente medio alte abbandonando
le strutture ad 1 e 2 stelle.
Il turismo nellarea secondo la percezione degli operatori
Le risultanze dellindagine rivolta ai 29 operatori della Val di Cecina
interna indicano che, per quanto riguarda le tipologie di turisti
anche qui, come in Lunigiana, prevale il turismo familiare, accompagnato da una minore incidenza di emigrati e da una maggiore
incidenza di gruppi organizzati (Graf. 3.21). Il tratto caratteristico
del turismo rurale di questarea tuttavia dato dalla elevata incidenza di turisti stranieri, a conferma di quanto gi evidenziato nel
sottoparagrafo precedente sulla base delle statistiche ufficiali. Come
si pu rilevare dallosservazione del grafico 3.22, infatti, tutti gli
intervistati rilevano la presenza di turisti provenienti in particolare
dallEuropa Nord-Occidentale, con peso percentuale stimato vicino al 60%, mentre le provenienze domestiche (in particolare
regionali toscane) vengono stimate in percentuali modeste.
85
3.21
VAL DI CECINA.
TIPOLOGIE DI
TURISTI E RELATIVE
PERCENTUALI DI
PRESENZA
SEGNALATE DAGLI
INTERVISTATI
Emigrati
Villeggianti
Gruppi organizzati
Famiglie con figli
Coppie di giovani
Coppie di anziani
Piccole comitive di giovani
Singoli
0
20
40
60
80
100
3.22
ALTA VAL DI CECINA.
PROVENIENZE DEI
TURISTI E RELATIVE
PERCENTUALI DI
PRESENZA
SEGNALATE DAGLI
INTERVISTATI
TOSCANA
Regioni limitrofe
Resto Italia
Europa Nord Occ.
Europa Mediterranea
Europa Orientale
Africa
Asia -oriente
Americhe
Oceania
0
25
50
75
100
3.23
MOTIVAZIONI
TURISTICHE E
RELATIVE
PERCENTUALI DI
PRESENZA
SECONDO GLI
INTERVISTATI
Arte e cultura
Villeggiatura campagna-mare
Villeggiatura solo campagna
Enogastronomia
Sport
Naturalismo
Relax
0
20
40
60
80
100
Fine settimana
1 settimana
10 giorni-2 settimane
Pi di 2 settimane
15
30
45
60
75
90
87
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
0
20
40
60
80
Gli intervistati giudicano in genere la spesa turistica abbastanza rilevante o fondamentale per il loro giro di affari e
per leconomia dellarea18 (Graf. 3.26), e considerano pi frequentemente tale spesa stazionaria o in diminuzione.
Quanto alle categorie di operatori che traggono maggiore
vantaggio dalla spesa turistica, anche nellAlta Val di Cecina
gli intervistati ritengono che siano soprattutto i ristoranti e gli
agriturismi a beneficiare di tale spesa (Graf. 3.27). Un qualche
legame del turismo rurale con le filiere agricole dunque sembra esistere, anche se la ristorazione di questarea non esprime
in modo apprezzabile il patrimonio enogastronomico locale gi
di per s limitato.
Dal punto di vista della pi generale rilevanza della spesa
turistica per gli operatori dellarea, risultato19 che il 30% del
valore delle vendite degli esercizi pubblici proviene dalla spe18
In queste interviste, come in quelle effettuate nelle altre due aree, non sempre
risultato chiaro quanto gli intervistati facessero riferimento alle proprie gestioni e quanto
alleconomia dellarea.
19
Interviste agli operatori dellarea svolte da A. Cerri, direttrice del Residence San
Francesco di Pomarance, nellambito della sua tesi di laurea (Cerri, a.a. 2002/2003).
88
3.26
RILEVANZA DELLA
SPESA TURISTICA E
SUA DINAMICA
SECONDO GLI
INTERVISTATI
In aumento
In diminuzione
Stagnante
Fondamentale
Abbastanza rilevante
Poco rilevante
Irrilevante
0
10
20
30
40
50
3.27
PRINCIPALI
BENEFICIARI DELLA
SPESA TURISTICA
SECONDO GLI
INTERVISTATI
Alberghi
Agriturismi
Ristoranti
Enoteche e negozi di prodotti tipici
Altri esercizi commerciali
Intermediari immobiliari e turistici
Non risposto
0
12
24
36
48
60
72
Mai
10
20
30
40
50
60
20
40
60
80
100
20
40
60
80
100
Come si pu rilevare osservando il grafico 3.31, la sistemazione in seconde case e case in affitto per lunghi periodi
ricorre frequentemente. Anche la sistemazione in albergo
viene citata con discreta frequenza, e si riferisce soprattutto
alla zona delle terme. Ma la sistemazione pi citata quella
in agriturismi, che sembrano dominare, oltre che nellofferta ricettiva effettiva, come abbiamo visto prima, anche nella percezione che gli operatori della zona hanno delle scelte
ricettivistiche dei turisti.
Vediamo ora come gli intervistati percepiscono le presenze di turisti di diversa provenienza. Si pu notare, osservando il grafico 3.32, che le provenienze dei turisti maggiormente riferite sono quelle delle regioni limitrofe (il
Lazio, con un forte contributo di Roma) e dal resto dellItalia, mentre le provenienze toscane e quelle da paesi stranieri sono meno ricorrenti.
92
3.31
COLLINE
DELL'ALBEGNAFIORA. TIPI DI
SISTEMAZIONI USATI
DAI TURISTI
SECONDO GLI
INTERVISTATI
Campeggi
Agriturismi
Pensioni
Alberghi
Case vacanze
Seconde case
0
20
40
60
80
100
3.32
COLLINE
DELL'ALBEGNAFIORA.
PROVENIENZE DEI
TURISTI SEGNALATE
DAGLI INTERVISTATI
TOSCANA
Regioni limitrofe
Resto Italia
Europa Nord Occ.
Europa Mediterranea
Continente Americano
Asia e Oceania
0
20
40
60
80
100
Una circostanza che merita attenzione la notevole dispersione delle provenienze, superiore a quella osservata per la Lunigiana,
le cui risorse turistiche probabilmente sono meno conosciute e/o
apprezzate o meno varie e sinergiche. Se infatti passiamo a considerare le motivazioni turistiche (Graf. 3.33), riscontriamo che arte
e cultura, enogastronomia, naturalismo e termalismo sono citate
con frequenze elevate ma non molto dissimili.
Termalismo, naturalismo e enogastronomia sono state spesso
citate come motivazioni congiunte. Labbinamento delle motivazioni termale ed enogastronomica risultato il pi frequente:
93
3.33
COLLINE
DELL'ALBEGNAFIORA. MOTIVAZIONI
DEI TURISTI
SECONDO GLI
INTERVISTATI
Arte e cultura
Villeggiatura in campagna-mare
Villeggiatura in campagna
Enogastronomia
Sport
Naturalismo
Termalismo
0
20
40
60
80
100
Prodotti tipici
Servizi termali
Artigianato e souvenir
Nessuno
Altri comuni della costa
Orbetello
Monte Argentario
Capalbio
Mai
Raramente
Abbastanza spesso
Molto spesso
0
20
94
40
60
80
100
Alberghi
Agriturismi
Campeggi
Ristoranti
Enoteche
Terme
Bar
TUTTI
0
10
20
30
40
50
60
3.36
RILEVANZA E
DINAMICA DELLA
SPESA TURISTICA
SECONDO GLI
INTERVISTATI
In aumento
In diminuzione
Stagnante
Fondamentale
Abbastanza rilevante
Poco rilevante
Irrilevante
0
10
20
30
40
50
60
70
80
1 settimana
Fine settimana
0
20
40
60
80
100
96
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
0
20
40
60
80
100
3.39
COLLINE
DELL'ALBEGNAFIORA. PUNTI DI
FORZA E ELEMENTI
DI DEBOLEZZA
DELL'AREA
SECONDO GLI
INTERVISTATI
20
40
60
80
100
97
3.6
Un approfondimento sulle caratteristiche dellagriturismo
nelle aree di indagine
Considerata limportanza che lagriturismo riveste per il turismo rurale, desideriamo effettuare unanalisi pi approfondita
delle caratteristiche di questa forma di ospitalit utilizzando le
informazioni sullagriturismo di fonte Regione Toscana, principalmente lArchivio Toscana Promozione dellApet20, da cui
derivano gli Annuari Ufficiali della Regione Toscana sugli
agriturismi, gli elenchi delle aziende agrituristiche toscane trasmessi
dalle APT alla Regione Toscana, Area extradipartimentale statistica, e i dati in possesso della Regione Toscana, Settore Qualit
dei prodotti e agricoltura sostenibile.
LArchivio Toscana Promozione, in particolare, fornisce
informazioni, peraltro solo qualitative, sulle coltivazioni e gli
allevamenti che possono maggiormente integrarsi con lospitalit agrituristica attraverso la ristorazione, la degustazione e
la vendita diretta, o semplicemente perch testimoniano la pratica di unagricoltura e di allevamenti caratteristici dei luoghi21.
Questi dati, quindi, rispondono al nostro scopo di valutare il
grado di integrazione fra turismo rurale e filiere agroalimentari
nelle aree di indagine.
Un altro pregio dellArchivio Toscana Promozione quello
di costituire attualmente lunica fonte in grado di fornirci i prezzi
praticati dalla quasi totalit degli agriturismi toscani per laffitto di particolari categorie di posti letto. Inoltre, sulla base dei
dati contenuti nellarchivio ora detto, possibile analizzare alcuni aspetti evolutivi dellagriturismo nelle nostre aree di indagine a confronto con lagriturismo nella regione.
Avvertiamo che non vi perfetta corrispondenza fra il numero delle aziende agrituristiche censite dallIstat, precedentemente utilizzato per la nostra discussione sulla ricettivit nelle
aree di indagine, e il numero delle aziende che compaiono nel
database tenuto da Toscana Promozione. A parit di anno questultimo sottostima il numero delle aziende agrituristiche
toscane, e in parte ci dipende dal fatto che larchivio di Toscana Promozione include solamente le aziende che autorizzano
la Regione alla diffusione dei loro dati. Ad esempio, nel 2000,
dallarchivio Toscana Promozione deduciamo 2.494 aziende a
fronte delle 2.900 autorizzate. Le 406 aziende mancanti verosimilmente hanno preferito utilizzare altri canali commerciali
per pubblicizzare la loro attivit anzich comparire, peraltro
gratuitamente, nel catalogo di Toscana Promozione. Nonostante
20
98
questa limitazione, utilizzeremo i dati dellArchivio per effettuare alcuni confronti fra le aree di indagine e la regione,
fiduciosi che quanto andremo ad osservare non sar significativamente influenzato dalla incompletezza dei dati utilizzati.
Il fenomeno agriturismo emerge con chiarezza in alcune zone
della Toscana fin dalla fine degli anni 80 e inizia a diffondersi
nel resto della regione a partire dalla prima met degli anni 90
grazie anche alle agevolazioni concesse mediante i regolamenti comunitari.
Da allora si assistito ad un vero e proprio boom (si veda in
proposito landamento delle autorizzazioni nel periodo 19902003, Graf. 3.40) che recentemente ha portato a riflettere, anche in sede regionale, sul significato odierno di agriturismo e a
riproporre una nuova Legge Regionale (la n. 30 del 2003).
Questa nuova legge si propone di fare riemergere il principio
ispiratore dellagriturismo, una forma di turismo rurale che originariamente fu intesa come strumento di integrazione del reddito degli agricoltori attraverso la diversificazione delle fonti
del reddito stesso.
Levoluzione
dellagriturismo
nelle aree di
studio
3.40
EVOLUZIONE DEL
NUMERO DELLE
AZIENDE
AGRITURISTICHE
AUTORIZZATE IN
TOSCANA NEL
PERIODO 19902003
2800
2100
1400
700
0
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
00
01
02
03
100
3.41
Numero aziende
Variazioni %
EVOLUZIONE
2001 2002
2003 2000-01 2001-02 2002-03 DELLOFFERTA
AGRITURISTICA NELLE
48
57
62
20
19
9 AREE DI INDAGINE E IN
TOSCANA NEL
42
45
51
11
7
13 PERIODO 2000-2003
106
114
123
10
8
8
149
159
174
11
7
9
64
76
90
12
19
18
Albegna-Fiora Interno
69
81
TOTALE ALBEGNA-FIORA
126
144
TOTALE AREE DI INDAGINE
301
341
TOSCANA
1.878 2.134
101
176
392
2.437
119
209
444
2.633
17
14
13
14
25
22
15
14
18
19
13
8
24
24
21
22
24
17
20
21
20
101
Probabilmente gli agriturismi costieri vivono una forte concorrenza sia da parte dei campeggi che di altre strutture ricettive
e hanno puntato ad una specializzazione che tende a escludere
lagricampeggio. Lo stesso vale per la Lunigiana dove lagricampeggio viene raramente offerto. Queste scelte aziendali possono
stare anche a significare che gli imprenditori agrituristici sono
interessati ad attrarre una clientela con una maggiore capacit di
spesa rispetto a quella che normalmente frequenta i campeggi.
La frequenza con cui le aziende agrituristiche delle aree di
indagine adottano coltivazioni biologiche non risulta, da questi
dati, molto diversa da quella della regione nel suo complesso.
Si conferma una leggera predilezione in questo senso nella Val
di Cecina, e ne emerge una analoga nella Costa dArgento.
I servizi offerti
102
Lunigiana
Val di Cecina Q. Costiero
Val di Cecina Q. Interno
Val di Cecina
Albegna-Fiora Q. Costa dArgento
Albegna-Fiora Q. Colline Interne
Albegna-Fiora
TOSCANA
% Az. con
ristorazione
% Az. con
degustazione
% Az. con
vendita diretta
prodotti (2000)
Totale
posti letto
Media
posti letto
49
31
24
26
18
23
21
22
34
33
33
33
30
30
30
40
54
76
52
59
35
28
48
14
469
615
1.460
2.075
980
1.041
2.021
30.064
7,9
13,4
13,3
13,3
16,3
13,2
14,5
13,3
Pi in generale la localizzazione eccentrica di queste strutture rispetto alla possibilit di fruire di altri servizi sembra avere accentuato la necessit di una verticalizzazione allinterno
della singola azienda di tutti i servizi possibili. In molti casi ci
salutare per leconomia dellazienda, in quanto consente di
aumentare il valore aggiunto della prestazione agrituristica, ma
limita la consistenza dellindotto sulla comunit circostanze.
Non sorprende quindi, come abbiamo riferito nel precedente
capitolo, che la popolazione residente dichiari di ricevere vantaggi poco rilevanti dal turismo rurale.
La quota di aziende che offrono la degustazione di prodotti
aziendali e della zona risulta inferiore a quella media toscana
in tutte le aree di indagine. Probabilmente una spiegazione va
ricercata anche nel fatto che le zone in esame non possiedono
una caratterizzazione vitivinicola di prestigio paragonabile a
quella della collina interna, dove si concentra gran parte
dellagriturismo toscano.
In modo opposto rispetto alla ristorazione, la vendita diretta di
prodotti riesce a differenziare nettamente lagriturismo della costa da quello delle colline interne della Val di Cecina. Nella costa,
dove laffluenza turistica maggiore rispetto alle zone interne, la
vendita diretta presente nel 76% delle aziende, contro il 52%
dellinterno e il 14% del dato regionale. La stessa caratterizzazione tra la costa e linterno, con differenziali meno marcati, riguarda
anche il territorio dellAlbegna-Fiora. Possiamo comunque notare che le aziende agrituristiche delle aree di indagine presentano
praticano la vendita diretta di prodotti in percentuali decisamente
superiori rispetto al dato medio regionale.
Per quanto riguarda la dimensione media della ricettivit, questa si discosta apprezzabilmente dal dato medio regionale solo
nella Costa dargento, per la presenza di alcune aziende c he abbiamo definito grandi in base alla tassonomia precedentemente
esposta, e in Lunigiana. La Lunigiana si caratterizza per strutture
ricettive mediamente molto pi piccole che nelle altre zone indagate e nella regione. Questa caratterizzazione, come noteremo in
dettaglio nel prossimo capitolo, sembra doversi ricondurre a una
scelta ragionata degli operatori pubblici e privati locali, i primi
perch desiderano realizzare un turismo per quanto possibile
103
3.43
OFFERTA DI SERVIZI
DI BASE E
DIMENSIONE DELLA
RICETTIVIT NELLE
AZIENDE
AGRITURISTICHE
DELLE AREE DI
INDAGINE E DELLA
TOSCANA NEL
COMPLESSO
antitetico a quello di massa, i secondi perch, di fronte a un turismo fortemente stagionale, reputano antieconomico sobbarcarsi
il costo delle grandi dimensioni nei molti mesi di inattivit. Anche
con riferimento allofferta di servizi sportivi ad elevato investimento (Tab. 3.44) la Lunigiana si differenzia notevolmente dalle
altre zone, confermando che la localizzazione delle strutture
ricettive di questa area induce gli imprenditori agrituristici ad attuare processi di verticalizzazione portando allinterno dellazienda lofferta di molti servizi.
3.44
OFFERTA DI SERVIZI
SPORTIVI AD ALTO E
BASSO
INVESTIMENTO
NEGLI AGRITURISMI
DELLE AREE DI
INDAGINE E IN
TOSCANA
Valori %
Tennis
Lunigiana
Val di Cecina Q. Costiero
Val di Cecina Q. Interno
TOTALE VAL DI CECINA
Albegna-Fiora Costa dArgento
Albegna-Fiora Interno
TOTALE ALBEGNA-FIORA
TOTALE AREE DI INDAGINE
TOSCANA
Alto investimento
Basso Investimento
Piscina Maneggio Bicicletta
Bocce Trekking
8
0
6
5
1
1
1
3
6
22
20
35
31
10
18
15
22
44
12
7
9
8
5
12
9
9
8
41
44
51
49
52
58
55
51
44
8
13
12
12
10
8
9
10
10
42
20
28
25
20
33
27
29
29
Visite guidate
Corsi di artigianato
Attivit ricreative
36
16
20
19
16
16
16
20
20
10
2
4
3
1
0
1
3
4
20
16
19
18
11
14
12
16
16
Lunigiana
Val di Cecina Q. Costiero
Val di Cecina Q. Interno
TOTALE VAL DI CECINA
Albegna-Fiora Costa dArgento
Albegna-Fiora Interno
TOTALE ALBEGNA-FIORA
TOTALE AREE DI INDAGINE
TOSCANA
104
N. casi
osservati
Lunigiana
Val di Cecina Costa
Val di Cecina Interno
Costa Argento
Albegna-Fiora Interno
Albegna-Fiora Interno, camera
doppia*
5
3
25
6
9
143
95
118
160
112
103
76
50
125
60
160
140
231
205
160
6
26
51
23
27
85
82
118
136
98
50
40
40
66
57
120
144
260
250
180
16
90
30
150
72
69
30
180
Si pu rilevare che i prezzi medi pi elevati vengono richiesti in Costa dArgento dove il turismo balneare presenta alcune
manifestazioni di elitariet e abbiamo riscontrato dimensioni
medie delle strutture pi elevate. In questarea lintensit degli
investimenti sembra correlarsi positivamente ai prezzi medi,
tuttavia il prezzo massimo pi alto si ha per una struttura ricettiva
che offre servizi a basso investimento. Nella Costa dArgento
probabilmente anche la ormai trentennale istituzione del parco
della Maremma ha contribuito a limitare la nascita di strutture
ricettive classiche, strutture ricettive che altrove, come ora vedremo per la costa cecinese, sono concorrenti degli agriturismi
I prezzi medi pi bassi risultano infatti quelli praticati dagli
agriturismi della zona costiera della Val di Cecina, zona ricca
di infrastrutture di servizi per un turismo balneare consolidato.
Offrire servizi ad alto investimento, situazione peraltro
osservabile in pochissimi casi, in questa zona sembra premiare
di poco lofferta agrituristica in termini di maggiori prezzi. Come
abbiamo fatto osservare precedentemente, larea offre molte23
105
35%
28%
21%
14%
7%
0%
<60
60-80
80-100
Basso investimento
100-120
120-150
Alto investimento
150-170
oltre
106
In Lunigiana, infine, si hanno differenziali di prezzo abbastanza sensibili a seconda dellintensit dei servizi offerti. Nel
complesso, dunque, fatte salve le situazioni particolari che per
si spiegano in funzione delle specifiche caratteristiche della
generale offerta turistica di ricettivit e di servizi per il turismo
dellarea, prezzi maggiori sono correlati positivamente a maggiori investimenti per lofferta di servizi agrituristici.
Negli agriturismi classici, caratterizzati da una forte integra- Agriturismo e
zione con lambiente rurale, gli allevamenti sono unattivit allevamenti nelle
essenziale. Viceversa gli agriturismi che si stanno diffondendo aree di indagine
in Toscana, spesso si lamenta, o non hanno fin dallorigine gli
allevamenti o li disattivano al momento della diversificazione
agrituristica perch richiedono un impegno di lavoro giornaliero che limita la possibilit di seguire efficacemente lospitalit. Inoltre gli allevamenti portano insetti e generano cattivi
odori, tutte cose poco gradite agli ospiti anche se agrituristi
canonici convinti. Molte aziende agrituristiche, quindi, sono
indotte a considerare un limite anzich un vantaggio la pratica
dellallevamento, per la difficolt di trovare un giusto equilibrio tra la localizzazione dellallevamento stesso e il pernottamento dei turisti.
con sorpresa, pertanto, che rileviamo che nellarea di indagine, dove la presenza di allevamenti ha percentuali nettamente superiori al resto della Toscana, il confronto con i dati 3.48
del censimento 2000 mette in luce che la presenza di alleva- LE AZIENDE
E
menti superiore nelle aziende agrituristiche rispetto a quelle AGRITURISTICHE
GLI ALLEVAMENTI
tradizionali24 (Tab. 3.48).
Valori %
Aziende
con bovini
Lunigiana
Val di Cecina Q. Costiero
Val di Cecina Q. Interno
Val di Cecina
Albegna-Fiora Q. Costa dargento
Albegna-Fiora Q. Colline Interne
Albegna-Fiora
TOTALE AREE DI INDAGINE
TOSCANA
11
3
5
4
7
5
6
7
4
4
7
9
8
8
6
7
6
4
(a) Fonte: Annuario Ufficiale Regione Toscana sugli agriturismi. Ottobre 2003
(b) Fonte: Istat, Censimento dellagricoltura 2000
A conclusione di questa discussione con cui abbiamo cercato di approfondire lanalisi dellagriturismo nelle aree di inda24
107
46
2
16
12
33
47
41
31
15
29
7
22
18
17
18
18
19
11
108
agriturismo, quella effettuata nel 1986 dal dipartimento economico estimativo agrario e forestale dellUniversit degli Studi
di Firenze. Su 66 aziende della provincia di Firenze ben l80%
degli intervistati dichiar di trovare il prezzo moderato e normale, il 9% basso e solamente il 4% lo trovava troppo elevato.
Allora emergeva come adesso lesigenza di unofferta agrituristica
maggiormente organizzata sotto laspetto infrastrutturale, ricreativo e culturale. Veniva vista la necessit di migliorare le vie
daccesso (problema o vantaggio), e di offrire manifestazioni
legate alle tradizioni popolari locali, al fine di poter diversificare lofferta e garantire le presenze anche nelle basse stagioni.
Senza spiriti polemici lascio ampia libert di poter trarre
alcune considerazione da questi spunti di quasi venti anni fa.
109
110
4.
LE POTENZIALIT DEL TURISMO RURALE ALLA LUCE
DELLE INTERVISTE AI TESTIMONI PRIVILEGIATI
4.1
Premessa
Come abbiamo detto nel primo capitolo, le interviste ai testimoni privilegiati hanno riguardato due tour operator che operano a livello regionale e alcuni soggetti che operano localmente a vario titolo per il turismo nelle aree di indagine.
Le interviste ai tour operator sono state finalizzate a raccogliere pareri informati sulla situazione del turismo rurale nella
regione, sulla opportunit e sulle possibilit in generale di realizzare forme di integrazione del turismo fra costa e interno, su
quelli che possono essere considerati i punti di forza e gli elementi di debolezza del turismo rurale toscano, sui rischi di deterioramento del patrimonio di ambiente, cultura e tradizioni
del mondo rurale che servito di substrato per la crescita del
turismo nella regione.
Le interviste ai testimoni privilegiati locali sono state condotte sulla base di una scaletta di quesiti che consentisse di
ottenere il parere degli intervistati riguardo a:
- la situazione del turismo nellarea di interesse di ciascuno,
cos come la giudica lintervistato sulla base della sua esperienza e responsabilit in quanto riveste una delle funzioni
pubbliche e private sopra elencate;
- i punti ritenuti di forza e gli elementi ritenuti di debolezza
del turismo dellarea;
- le tipologie ricettive ritenute pi adatte, anche dal punto di
vista dimensionale, a sostenere un turismo rurale di eccellenza, senza pregiudizio, quindi, non solo per la sostenibilit
economica delle gestioni, ma anche per la valorizzazione e
la conservazione delle risorse che concorrono a creare lidentit di ciascuna area, in particolare quelle relative al paesaggio agrario, alle tradizioni enogastronomiche, alle forme
insediative, agli stili di vita, agli elementi caratteristici di
organizzazione sociale;
- i progetti, nel caso di testimoni appartenenti a istituzioni
con compiti di intervento in campo turistico, e le prospettive del turismo rurale nellarea di interesse.
Riferiamo i risultati delle interviste seguendo lordine dei
punti elencati in questa premessa.
111
4.2
Il punto di vista dei tour operator riguardo al turismo
toscano
a) Landamento delle presenze, le provenienze, la durata e
lepoca del soggiorno, le previsioni
Sul giudizio degli intervistati ha pesato la situazione di crisi
che sta attraversando il turismo internazionale. Essi ritengono
che, dopo tanti anni di forte incremento, il turismo rurale abbia
cominciato a frenare. Il calo ritenuto superiore nelle zone
dellinterno proprio perch riguarda in maggioranza i turisti
stranieri, che risentono della pesante situazione economica internazionale, in particolare la crisi tedesca. I clienti stranieri, infatti,
sono soprattutto tedeschi, accanto a una minoranza di francesi,
inglesi, e svizzeri, anche se in questi ultimi anni si sta notando un
fenomeno di sostituzione dei tedeschi da parte di olandesi,
finlandesi, danesi, polacchi, israeliani, australiani e americani.
In questo periodo di congiuntura sfavorevole, le zone di turismo rurale vicino alla costa presentano una maggiore tenuta,
dal momento che sono frequentate soprattutto dagli italiani i
quali, al contrario dei turisti stranieri che effettuano soggiorni
di una o due settimane o anche pi. Ma mentre gli stranieri si
trattengono in genere da una e due settimane, talora anche di
pi, gli italiani, specie se sono lontani dal mare raramente arrivano a una settimana di permanenza e, a parte lagosto, preferiscono i fine settimana e i ponti. Quindi non solo il rapporto
presenze/arrivi, ma anche il profilo stagionale delle presenze
sta cambiando. Attualmente va da Pasqua a ottobre, con una
nicchia di ripresa intorno al Natale.
La battuta darresto del turismo considerata momentanea
e inserita in un trend in crescita di cui, secondo gli intervistati,
si percepiscono gi i segnali di ripresa25. Allinterno di questo
trend agiscono un turismo costiero ormai maturo, e un turismo
rurale giovane, divenuto negli ultimi anni un turismo di tendenza che in Toscana ha ancora larghi margini di sviluppo. Pertanto lofferta di alloggi continua a crescere.
b) Lintegrazione costa-interno
Nellopinione degli intervistati il turista che sceglie lentroterra
nella fascia compresa nei 20 chilometri dalla costa tiene indubbiamente presente il mare, altrimenti andrebbe nel Chianti o su
altre colline. Quindi una certa integrazione costa-interno esiste
gi, limitata alla prima linea di colline retrostanti la costa e
posta in essere da turisti rurali che desiderano associare il mare
al soggiorno in campagna. Sembrerebbe che anche gli stranieri, che in genere per i bagni di sole utilizzano le piscine dellinterno, si stiano sempre pi orientando verso sistemazioni che
distano dalla costa non pi di 20 chilometri. Sullaltro versan25
112
113
mente ben conservate e attrattive per i turisti rurali situate lontano dalle principali vie di comunicazione, e non pensabile
intervenire con nuove strade di grande comunicazione che
danneggerebbero lambiente. Occorrerebbe invece una rete
aeroportuale pi efficiente e diffusa sul territorio, che riducesse le distanze e quindi i tempi oggi richiesti peril trasferimento
dagli aeroporti alle destinazioni. Sempre in tema di viabilit,
viene anche rilevata una certa riluttanza degli amministratori
locali a provvedere ai collegamenti con la rete stradale principale degli edifici rurali potenzialmente ristrutturabili, con la
conseguenza che i proprietari rinunciano ai recuperi.
Le opportunit sono viste nella comparsa di nuovi mercati,
in particolare quello dei paesi dellEst europeo. Ma questi nuovi mercati comportano anche la minaccia di un abbassamento
del livello di sensibilt alla qualit dellambiente. In generale,
comunque, il rischio di snaturamento delle valli con lo sviluppo del turismo rurale considerato un rischio reale. Con riferimento a un concetto di identit che abbraccia, com giusto,
anche i prodotti agricoli tipici della regione, viene portato
lesempio del vino, una volta servito nel fiasco, di bassa gradazione e quasi sconosciuto allestero, oggi noto internazionalmente a prezzo della sua omologazione con i vini di altre parti
del mondo, per i vitigni da cui proviene e per la gradazione
alcolica posseduta.
Il pericolo di snaturamento della base identitaria del turismo rurale toscano considerato non solo reale ma anche in
qualche misura inevitabile dagli operatori turistici intervistati.
Largomentazione semplice: in un settore, come quello turistico, fortemente competitivo a livello internazionale anche nei
segmenti di mercato con minori caratteristiche di massa come
il turismo rurale, attrarre i turisti comporta ladeguamento agli
standard internazionali dellaccoglienza. Anche il turista che
sceglie di trascorrere le sue vacanze nelle nostre campagne persegue praticit e comfort, sebbene appartenga a una tipologia
che apprezza la cultura e le tradizioni originali dei territori che
visita e sia consapevole che non verr alloggiato in strutture
organizzate. Questo turista esige la piscina, anche se stona con
gli ulivi che la circondano; vuole sedere su un divano comodo
e senza problemi, piuttosto che doversi preoccupare di non sciupare la tappezzeria bellissima a vedere ma delicata di un divano neppure troppo comodo. Gli effetti delladattamento a queste esigenze, e dellinterpretazione stereotipata delle caratteristiche della ruralit toscana da parte di imprenditori ricettivi
estranei alla cultura rurale di questa regione, sono gi visibili e
si manifestano in modo ineguale nel territorio. Cos, sebbene
in Maremma il rischio di snaturamento appaia agli intervistati
ancora lontano -ma anche qui, si avverte, gli agriturismi tendono a essere standardizzati, tutti uguali e un p finti-. nel
Chianti, viceversa, alcuni paesi hanno gi perduto molto della
loro identit.
114
4.3
Le interviste ai testimoni privilegiati locali
a) La percezione della situazione del turismo nellarea da parte La Lunigiana
degli operatori pubblici e privati
Presso gli intervistati vi una certa convergenza nel vedere il
turismo della Lunigiana come un turismo del territorio, legato
cio alle potenzialit storico-culturali, enogastronomiche e
ambientali dellarea. Questo, viene fatto notare, un turismo
in aumento e in Italia il turista del territorio spende in media
una cifra giornaliera leggermente inferiore a quella del turista
balneare e superiore a quella del turista culturale. un turismo
basato su visite brevi, come altri tipi di turismo, ma pi evoluto, pi lento, pi rilassato, e ha il pregio di non concentrarsi
su una singola risorsa come il turismo balneare o montano, generando cos un impatto economico sul territorio pi diffuso.
Gli intervistati considerano in crescita il turismo in
Lunigiana. Anche in questi ultimissimi anni di crisi generale si
avuto un aumento, che appare contro tendenza se si considera
la stasi di tutta la provincia, costa compresa. E anche guardando oltre i confini provinciali, nella stasi generale, le colline della
Lunigiana e della Maremma sono le uniche in cui i turisti continuano ad aumentare. La sinergia fra pubblico e privato, quale
si esprime ad esempio nellattivit del Consorzio Lunigiana Turistica, e la partecipazione alle fiere in Italia e allestero per vendere
il prodotto Lunigiana -si ritiene- ha dato buoni risultati.
I testimoni privilegiati confermano e specificano meglio
quanto abbiamo gi rilevato dalle statistiche e dalle interviste
agli operatori riguardo alle provenienze dei turisti e alle sistemazioni referite. Valutano che il 40% dei turisti lunigianesi
rappresentato da turisti stranieri, in maggioranza tedeschi che
prediligono la sistemazione in agriturismi, mentre gli inglesi,
anchessi presenti, si orientano maggiormente alle seconde case.
Il fenomeno delle seconde case in affitto rilevante se si pensa
che per ogni presenza ufficiale ce ne sono sei non registrate.
Ci, a detta degli intervistati, dovuto al fatto che la Lunigiana
ha una vocazione naturale al turismo rurale in genere, e che il
turismo rurale rappresenta anche un buon investimento, perch
i prezzi delle case sono ancora bassi. Sono arrivati prima gli
stranieri, ma ora anche gli italiani scelgono lagriturismo in
Lunigiana e la domanda supera lofferta. Gli italiani provengono in parte da Parma, Modena e Reggio Emilia, ma in genere,
per quanto riguarda questa direttrice dellAppennino, i turisti
arrivano fino a Berceto e difficilmente scendono in Lunigiana,
pur avendo con essa, i parmensi in particolare, molta storia in
comune, dalla via Francigena a Maria Luigia. Viceversa c
una saldatura ideale con la provincia di La Spezia per quanto
riguarda le Cinque Terre e il Magra.
Una circostanza che ha favorito le zone rurali, a parere degli intervistati, luso delle nuove tecnologie. Oggi il materia-
115
le promozionale disponibile non pi solo cartaceo, e la comunicazione informatica pi usata proprio dove le strutture turistiche sono pi marginali. Il Consorzio Lunigiana Turistica, ad
esempio, ha un sito internet (lunigianaturistica.com) e dispone
di un portale (www.lunigiana.it).
Gli intervistati ritengono che negli ultimi 5 o 6 anni lagriturismo
abbia portato grossi benefici alla Lunigiana. Inoltre negli ultimi
due anni nei borghi stanno sorgendo numerosi bed & breakfast,
grazie alle facilitazioni amministrative (basta una segnalazione
alla polizia o al comune), e appartamentini ristrutturati offerti in
affitto a settimane. Il tutto in ottimo rapporto con lagricoltura
locale. C anche qualche tentativo di andare oltre la stagione pi
calda differenziando lofferta turistica. Ne sono esempi il comune
di Zeri, che sta cercando di divenire una localit sciistica oltre che
meta di soggiorni estivi; la ristrutturazione del convento degli
agostiniani a Fivizzano, adibito a foresteria e di propriet del comune; la trasformazione del castello di Licciana Nardi in centro
conferenze con possibilit di alloggio.
Una realt molto importante per lo sviluppo in Lunigiana del
turismo legato allagricoltura la strada del vino dei Colli di Candia
e di Lunigiana. Conta su un centinaio di soci, con larga
rappresentativit di enti: una decina di aziende agrituristiche, una
trentina di aziende viticole (quasi tutte quelle della zona), alberghi, ristoranti, enoteche, imprese artigiane.
La caratteristica di questa strada del vino di collegare il
mare con linterno nei due sensi. La strada del vino lunigianese,
viene rilevato inoltre, caratterizzata da una forte differenziazione
di prodotti vitivinicoli che non va considerata un fattore negativo
ma, al contrario, un pregio, perch nel tour enogastronomico
preferibile lasciare al turista la soddisfazione di misurarsi scegliendo il prodotto che preferisce, mentre lomologazione su
standard riconosciuti dal grande mercato pi utile quando il
vino lascia il territorio.
Dopo questi primi anni di esperienza, i responsabili della
strada del vino ritengono di poter catalogare tre livelli del tour
enogastronomico, tutti accomunati dalla ricerca di un prodotto
artigianale, che comporti il contatto con il produttore e la cultura del territorio:
- il primo livello rappresentato dagli enoturisti passivi, cio
da coloro che seguono semplicemente le indicazioni delle
guide che si portano dietro:
- il secondo livello costituito dagli enoturisti conoscitori, cio
da soggetti che conoscono il territorio e sanno gi prima di
venire quali sono le aziende che meritano maggiore interesse;
- il terzo livello costituito dagli enoturisti sperimentatori,
che fidano sulla loro capacit di riconoscere e individuare
al momento della vacanza le realt aziendali che possono
rivelarsi meritevoli di considerazione.
La strada del vino lunigianese considerata particolarmente adatta a rispondere alle motivazioni dellenoturista del terzo
116
117
118
119
120
Al progetto del Parco dellAppennino, che dovrebbe estendersi fra il Passo della Cisa e Fivizzano, hanno aderito per ora
soltanto 4 comuni: Fivizzano, Filattiera, Licciana e Comano.
Si prevede il riutilizzo a fini culturali dei castelli della
Lunigiana (Pontremoli, Lusuolo, Malgrate ecc.) e il Borgo di
Montereggio (comune di Mulazzo) dovrebbe diventare il Paese del libro, sul modello francese, mentre a Fivizzano si progetta un museo della stampa.
Abbiamo accennato alla riserva di pesca sul fiume Magra
(trote e barbi), ma sono state create anche cinque riserve di
caccia (caprioli, cinghiali, lepri e fagiani), e vi sono in progetto
la creazione di un centro di equitazione nella zona di Mulazzo
e di un anello per il trekking attraverso tutta la Lunigiana.
Un progetto che sta andando in porto il campo da golf a
Montelupo, dove si trova gi una vecchia uscita autostradale in
disuso. una zona termale con due tipi di acqua, oligominerale
e sulfurea. Qui nascer anche un centro benessere, considerato
che labbinamento golf-terme ha in genere successo. Dovrebbe essere contornato da villette divise in piccoli appartamenti,
tutto quanto ben inserito nel verde. Ci sono gi i progetti e stanno
partendo i primi lotti. La ricettivit stata prevista poich si
pensa alleventualit che il giocatore di golf porti la famiglia,
nel qual caso, gi lo si mette in conto, sar necessario creare
alternative allimpiego del tempo libero (percorsi di bike, piscine, caccia, pesca, giri turistici, passeggiate in montagna, strade ferrate). Liniziativa sta ricevendo interesse, riferiscono gli
intervistati, anche presso chi aveva investito in una casa al mare
e ora desidera optare per luoghi pi tranquilli e freschi.
Per quanto riguarda il collegamento costa-interno, premesso che, come abbiamo detto in precedenza, molti intervistati
ritengono che le sinergie con altre forme di turismo vadano
cercate verso la montagna, senza dimenticare la vicina
Garfagnana, viene fatto osservare che la Lunigiana gi un
polmone di sfogo per la Costa Apuana e le Cinque Terre, e che
le iniziative in proposito esistono da dieci anni. Tali iniziative
sono intese a collegare il turismo marino con quello montano,
mentre il Progetto Buone Vacanze si propone di promuovere
gli eventi di tutta la Lunigiana. Allinizio della stagione balneare viene chiesto ai comuni dellinterno (liniziativa della
Provincia) di rendere noti gli eventi che poi compariranno in
un opuscolo distribuito ai turisti della costa.
C poi il progetto Costa Toscana, che coinvolge le province di Massa Carrara, Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto, e ha anche lobiettivo di far conoscere lentroterra. finanziato dalla
Regione e dallUnione Europea e consente alla Lunigiana di essere presente nelle fiere allestero, anche nei paesi scandinavi.
Per quanto riguarda la ricerca di sinergie basate sui prodotti
tipici, lopinione degli intervistati che gi ora il turismo rurale collegato allenogastronomia e allambiente, rappresenta la
prima attivit produttiva della Lunigiana. I responsabili della
121
strada del vino stanno cercando di diventare a pieno titolo protagonisti dello sviluppo di questa attivit facendo tentativi, per
ora sporadici, di presentazione dei prodotti della zona, ma lambizione di riuscire a organizzarsi istituzionalmente per realizzare un lavoro guidato da un obiettivo comune, che valorizzi i
piccoli produttori dellintera area chiedendo ad essi il rispetto
di poche regole semplici per soddisfare le inevitabili esigenze
burocratiche delliniziativa.
Liniziativa richiede la disponibilit delle risorse economiche necessarie per creare unimmagine forte e affidabile del
Consorzio, e in questo modo rafforzare la motivazione dei singoli. Gli intervistati ritengono che tale disponibilit economica
non possa venire solo dai soci, che sono piccoli, ma anche dalle amministrazioni locali; ritengono anche che occorra fare sforzi per presentare al meglio il territorio, spesso trascurato, anche con una migliore manutenzione delle case e dei percorsi.
Oggi, osservano gli intervistati, accade di raggiungere posti
bellissimi per mezzo di una strada ai limiti della praticabilit, e
questo rappresenta un grande handicap per una strada del vino.
opinione diffusa che presentando meglio il territorio nel modo
ora detto si possa rendere pi produttivo lo sforzo che la strada
del vino sta facendo di collegare il turismo balneare con linterno. Considerato che i bagnanti si muovono nel tardo pomeriggio per visitare eventualmente linterno, questi sforzi consistono nella ricerca di occasioni di svago serale coerenti con il
target dellofferta turistica della zona, offerta che quindi deve rifuggire da proposte sofisticate del tipo del ristorante con sommelier,
offrendo piuttosto serate semplici presso gli agriturismi a prezzi
accessibili con piatti tipici e degustazione di vini. Lesperienza
di altre realt, osservano gli intervistati, insegna che il turista che
si muove per il vino candidato a scoprire nella zona altre attrazioni per le quali si muover lindomani.
La Val di Cecina
Le interviste in questarea hanno riguardato sia soggetti operanti sulla costa e nella prima linea di comuni della collina, sia
soggetti operanti nellAlta Val di Cecina, lATTRI di pi specifico nostro interesse. Il motivo di ci risiede nellimportanza
che ha o pu avere in questa zona laspetto dellintegrazione
fra turismo balneare e turismo rurale dellinterno. La
problematica risultata molto sentita da quasi tutti gli intervistati e ha dominato, come ora vedremo, il contenuto delle interviste. Nel riferire di tali interviste cercheremo di dare spazio a
tutti gli intervistati, anche quando ci comporter un certo grado di ripetitivit.
a) Situazione del turismo nellarea
Viene riferito che fino a qualche anno fa il turismo su questa
costa era alimentato prevalentemente da toscani, fidelizzati, che
prendevano in affitto un appartamento. Ora questo tipo di turismo in diminuzione e aumenta quello pendolare, sostenuto
122
anchesso da turisti toscani, che per si fermano quasi esclusivamente in un periodo molto ristretto, che va dalla fine di luglio a
ferragosto. Nella restante parte dellanno i turisti toscani scelgono
questa zona solo per i fine settimana, quando non si recano per
periodi pi lunghi altrove, solitamente in Sardegna e Corsica.
La zona non frequentata in modo rilevante da turisti italiani provenienti da altre regioni. Si nota invece una presenza
importante di turisti stranieri soprattutto nellinterno, dove il
calo delle presenze di questi ultimi anni risultato pi contenuto. Ci stato fatto notare che ai tradizionali ospiti tedeschi si
vanno sempre pi affiancando, e in parte sostituendo, turisti
stranieri provenienti dai paesi nord-europei. In aumento sono
anche gli olandesi, verso i quali alcuni operatori stanno indirizzando le proprie campagne promozionali ritenendoli pi
goderecci e spendaccioni dei tedeschi. Nellentroterra, testimoniano gli intervistati, attraggono pi il turismo verde e
lenogastronomia che le citt darte, e gli italiani sono in aumento
con una progressione superiore a quella degli stranieri che per
primi hanno colonizzato turisticamente queste zone. Il turismo
rurale cresce perch nellinterno, al contrario della costa, aumenta anche lofferta di agriturismi e case in affitto, come
giusto, dicono i pi, perch la costa satura e anche un miglioramento della qualit dellofferta pu venire soltanto dallentroterra.
La maggior parte degli intervistati ritiene che lintegrazione fra mare e entroterra in Val di Cecina sia gi in atto. Vi
generale riconoscimento che chi sceglie la collina lo fa anche
perch c il mare vicino. Non ritenuto frequente, viceversa, il
comportamento simmetrico di turisti che scelgono il mare della
costa cecinese perch tengono in conto linterno. Risulta poi,
da alcune testimonianze, che lAlta Val di Cecina frequentata
da turisti che non hanno alcuna motivazione balneare, mentre
la Bassa Val di Cecina, trovandosi in posizione strategica fra il
mare e le citt darte dellinterno (non solo Volterra, ma anche
Siena, San Gimignano, Firenze) raccoglie il favore di una tipologia
di turisti stranieri che associano al turismo rurale sia la motivazione balneare che la motivazione darte e cultura.
La recente tendenza a ridurre il periodo della singola vacanza comporta sempre pi che i turisti, sia al mare che in collina,
alloggino preferibilmente nei residence e nei campeggi. La riduzione del periodo di vacanza, infatti, induce i turisti a sistemarsi in complessi organizzati per la prestazione di servizi quali
piscina, giardino, parcheggio, portineria, centro commerciale,
servizi la cui fruizione, vivendo in appartamenti, dovrebbe essere organizzata in proprio con un dispendio di tempo che non
si concilia con la vacanza breve.
A detta degli intervistati linteresse turistico per linterno
consegue alle modificazioni che stanno intervenendo sia nella
domanda che nellofferta. La domanda pi esigente, non cerca pi soltanto strutture ricettive tradizionali sul mare, ma anche la tranquillit e le atmosfere del mondo rurale, dove la ri-
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125
tanto due o tre volte la settimana, e negli altri giorni visita Siena
e le altre citt darte.
Fra le motivazioni, la motivazione natura-ambiente e la
motivazione arte-cultura si equivalgono per chi sceglie il turismo
rurale, dove la crescita maggiore lha registrata lagriturismo, con
una o due settimane di durata mentre il soggiorno in albergo
mediamente pi breve. Il mercato delle seconde case legato
in larga parte agli stranieri, che sono la maggioranza fra i proprietari, soprattutto tedeschi.
Per quanto riguarda specificamente lAlta Val di Cecina, ci
stato riferito che in questarea la crescita del turismo stata
molto sostenuta, con un incremento dei posti letto che sono
passati da 300 a 1.500 negli ultimi anni. Il mare non considerato estraneo alla scelta dei turisti a favore dellAlta Val di
Cecina, anche se non si tratta di un turismo costiero come quello delle colline vicine al mare. Anche a causa della viabilit
difficoltosa, raggiungere il mare dallAlta Valle richiede da
mezzora a unora.
Laumento dei turisti, in particolare a Pomarance, in un periodo di generale flessione che ha interessato anche Volterra,
ha lasciato perplessi gli amministratori locali, che hanno messo in piedi un osservatorio insieme a Sviluppo Italia Toscana
per capire meglio cosa sta avvenendo nel loro territorio ed elaborare gli opportuni strumenti di intervento che favoriscano
uno sviluppo territorialmente pi equilibrato. I dati di partenza
dellOsservatorio sono, lo ripetiamo in modo pi circostanziato sulla base delle testimonianze:
- il 70% dei turisti costituito da stranieri, che si fermano da
una a tre settimane e alcuni giorni vanno al mare, altri a
Firenze, Siena, Volterra, Massa Marittima, Val di Cornia, o
effettuano tour enogastronomici;
- i turisti stranieri sono in prevalenza tedeschi, svizzeri e austriaci, ultimamente anche olandesi, francesi e belgi;
- alcuni tedeschi, in particolare, possiedono una seconda casa
nella zona e la abitano alcuni mesi lanno;
- in maggioranza i turisti trovano sistemazione in agriturismi,
pochi negli alberghi;
- gli italiani, dal canto loro, preferiscono le seconde case nei
borghi che si stanno recuperando e partecipano spesso alle
iniziative locali;
- le motivazioni che sono alla base della scelta di una vacanza nellAlta al di Cecina vanno ricercate soprattutto negli
aspetti ambientali, nella particolare geologia dei soffioni,
nella possibilit di scoprire una natura particolare a piedi o
a cavallo, nella possibilit di visitare le citt darte e fare
tour enogastronomici.
b) Punti di forza e elementi di debolezza
Fra i punti di forza della Val di Cecina pi frequentemente citati dagli intervistati vi proprio quello della compresenza di
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mare e interno associabili dal punto di vista del turismo, la vicinanza al mare nonostante lapparente isolamento, il binomio
mare-collina, in questo senso un prodotto turistico diversificato, costituito dal mare con alle spalle la storia, larte, la cultura,
il fascino degli etruschi.
Altro punto di forza richiamato con frequenza quello della
centralit della posizione geografica, la collocazione al centro
della Toscana, fra il litorale e Firenze, Siena, Pisa, Volterra,
con la possibilit per il turista di visitare i maggiori centri darte della regione.
La consapevolezza di operare in unarea ricca di risorse turistiche di buon livello ma forse anche la reazione di fronte a
una realt che non presenta particolari aspetti di originalit e
eccellenza ha portato gli intervistati talora ad affermare che il
tutto nella Val di Cecina un punto di forza, che poche valli
hanno le sue risorse naturalistiche e ambientali, i suoi prodotti
tipici, la sua storia e cultura. Quando gli intervistati sono entrati pi nello specifico hanno elencato fra i punti di forza larte e
la cultura, i borghi medievali, la buona cucina e pi precisamente lenogastronomia radicata nella cultura toscana, il clima
buono, secco e ventilato in collina, la qualit della vita e i sentieri lungo il Cecina che attraversa una zona molto bella in parte coltivata e in parte a bosco, le attrattive del sottosuolo.
Il richiamo a elementi pi precisi di identit stato fatto a proposito dellAlta Val di Cecina, il cui punto di forza considerato il
fatto che in questa valle si vive ancora come decenni fa, vi fioriscono molte iniziative popolari, vi si instaurato uno spirito comunitario fatto di volontariato e associazionismo che attrae il visitatore, tanto che anche gli stranieri desiderano farne parte.
Anche gli elementi di debolezza di questa Valle sono in una
certa misura specifici, e vengono fatti risalire alla viabilit difficile (per cui i turisti delle colline di seconda fila hanno difficolt a raggiungere il mare), allo spopolamento e alla carenza
di infrastrutture. Si lamenta anche la mancanza di un agire organizzato, per cui accade di promuovere un prodotto tipico e
poi di non trovarlo al ristorante, oppure che lalbergatore consigli la visita a un luogo di cui poi non ha il depliant. Manca
infine un sistema di trasporti pubblici, per cui la mobilit affidata interamente ai mezzi privati.
Anche verso la costa la viabilit considerata migliorabile,
pur riconoscendosi che molto migliorata con la variante
Aurelia e la Fi-Pi-Li. Oltre alla viabilit inadeguata mancano i
parcheggi e larredo urbano sembra andare verso il degrado.
Un punto debole molto spesso individuato nella mancanza di organizzazione, un aspetto espresso efficacemente con
lespressione che ognuno corre per conto suo, e che ha varie
conseguenze, dalla scarsa capacit di promozione delle risorse
turistiche allanarchia dei prezzi dei servizi turistici, dalla insufficiente valorizzazione dellinterno alla dispersione delle
iniziative promozionali dei Comuni.
127
Alcuni hanno parlato di incapacit di compiere il salto culturale che consentirebbe di perseguire la qualit totale dellofferta turistica e di svolgere unazione di promozione coordinata a livello darea, altri hanno richiamato lanomalia amministrativa di alcuni comuni che ricadono in provincia di Pisa
e di altri comuni che ricadono in provincia di Livorno, con conseguenti complicazioni procedurali nelle pratiche amministrative che acuiscono il cronico punto debole di dover sottostare a
una burocrazia piena di cavilli nelle ristrutturazioni.
Ma sono stati chiamati in causa anche la mancanza di ricambio sul piano imprenditoriale, la mancanza di una cultura turistica e lirreperibilit di personale qualificato. La crescita disordinata del turismo viene accusata di essersi avvalsa di personale
riconvertito da altri settori, senza riguardo alle esigenze di unofferta turistica di qualit. Troppo spesso la politica commerciale
avrebbe fatto leva sulla quantit, abbassando il livello qualitativo
anche di prodotti artigianali tipici come quelli di alabastro.
Viene rilevata anche incompetenza da parte delle amministrazioni locali, che non sarebbero state capaci di creare un osservatorio formato da soggetti dotati di cultura e professionalit turistiche.
c) I progetti e le linee di sviluppo
In questarea il turismo considerato uno dei motori dello sviluppo locale, anche se non lunico.
Si ritiene -e non potrebbe essere diversamente dopo quanto
abbiamo riferito in merito allopinione degli intervistati sul turismo della Val di Cecina- che il turismo costiero e quello interno in
futuro non debbano pi camminare separati, ma piuttosto debbano puntare ad essere competitivi proponendosi alla clientela affiancati e quindi meno oppressi dai vincoli stagionali.
Si ritiene che per realizzare ci occorrer mettere insieme le
risorse, ragionare in termini di Alta e Bassa Valle, favorire il lavoro congiunto di pubblico e privato, e cos giungere allofferta di
prodotti turistici integrati che siano in grado al tempo stesso di
rispondere alle esigenze del mercato e di valorizzare le attivit
della zona, cio lagricoltura e i suoi prodotti tipici, lartigianato.
Agire in questo modo comporta che non si potr pi parlare di
sviluppo senza una pianificazione a livello municipale e senza
accordo fra i comuni. Purtroppo, viene fatto notare, qui le cose si
complicano perch larea situata a cavallo fra le province di Pisa
e Livorno, ma i comuni devono ugualmente trovare il modo per
affrontare lo sviluppo del turismo rurale nelle zone interne.
Si tratta anche di costruire un sistema che valorizzi tutte le
risorse in modo ambientalmente e socialmente sostenibile, integrandone gli elementi, mantenendo sul territorio le aziende
con le loro caratteristiche tradizionali, impedendo lo spopolamento e facendo restare viva la zona. Non deve essere un
turismo mordi e fuggi, quindi, ma di qualit e durata, ben distribuito nellarco dellanno.
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Vi convergenza fra gli intervistati nel ritenere che, considerato che la costa appare satura, non si possono prevedere nuove
costruzioni ma solo il recupero dellesistente. E questo vale soprattutto per la campagna e la collina, che oggi offrono le maggiori possibilit di espansione della ricettivit. ritenuto disastroso,
infatti, aumentare la ricettivit toccando le aree di costa pi selvagge, che sono la principale ragione per cui il turista sceglie questa zona. Inoltre, anche se la mobilit fra il mare e lentroterra non
sempre facile, alcuni intervistati sono del parere che occorra
procedere con prudenza nel costruire nuove strade, poich si corre il rischio di snaturare il territorio.
Prudenza viene raccomandata anche per quanto riguarda lo
sviluppo del turismo nelle zone interne, dove questa attivit pu
diventare una delle componenti dello sviluppo dellAlta Valle, ma
si ritiene che non possa risolvere tutti i problemi economici da
sola. Se per esempio sparisse lEnel con i suoi impianti, ci stato
detto, sarebbe difficile compensare con il turismo. Occorre comunque abbinare al turismo produzioni agricole di qualit, specializzate, magari biologiche come gi sta avvenendo, limitando
le coltivazioni intensive, come i cereali, che inquinano e oltretutto
stravolgono il paesaggio.
Si ritiene dunque che sia opportuno andare cauti nel promuovere lo sviluppo turistico delle zone interne per non correre il rischio di snaturare lambiente e la cultura, di alterare lequilibrio
ecologico e paesaggistico e ridurre le attrattive, poich difficile
valutare il cosiddetto punto di saturazione sociale, e potremmo
essere gi vicini al livello oltre il quale la convivenza diventa
problematica e il turismo rurale perde il suo carattere di eccellenza. In proposito stato richiamato lerrore compiuto per San Marino rispetto alla costa adriatica, da non ripetere per Volterra: quella citt caotica di giorno e fantasma la sera quando i turisti balneari che la visitano tornano al mare; ha perso la sua identit, e
sopporta costi, per il turismo, che superano i benefici. Si tratta,
chiaramente, di un paragone volutamente provocatorio, dal momento che sono rari i pacchetti che includono i tour dal mare a
Volterra a causa delle comunicazioni precarie. Ma le cose potrebbero cambiare con la realizzazione del progetto gi approvato per
ridisegnare la statale fra Saline di Volterra e Cecina
In pi occasioni gli intervistati hanno fatto riferimento alla
opportunit di posizionare il turismo della Val di Cecina su una
fascia di prezzo pi alta. Riguardo alla costa stato detto che il
target di riferimento non dovrebbe essere pi familiare e balneare,
ma medio alto, proseguendo nella selezione in atto: una selezione
che, si prevede, porter a prezzi pi alti e a un turismo di qualit.
Anche riguardo allinterno stato detto che ora che il turismo
rurale ha acquisito una dimensione non trascurabile bisognerebbe
cominciare a scegliere e riqualificare, alzando anche i prezzi. Gli
agriturismi, le seconde case, gli alberghi dovrebbero aumentare la
ricettivit offrendo per molto di pi, puntare sulla qualit e sui
turisti di livello, non gente chiassosa e di cattivo gusto. Chi viene
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in Alta Val di Cecina ha gi una visione diversa dal turista comune, vuole arte, natura, cucina, difficilmente le trova tutte insieme
altrove. Con i voli a basso prezzo il turista arriva anche per il finesettimana, ma bisogna offrirgli molto. Spesso invece chi vuole la
vacanza mista non trova quello che cerca: ad esempio, chi fa la
strada del vino trova aziende che non consentono la degustazione,
e comunque manca il contributo di una guida professionista che
agisca in accordo con i produttori.
Nei progetti e nelle proposte a volte si coglie un doppio sentimento che rivela la difficolt di conciliare il turismo della costa e
quello dellinterno. Un amministratore locale della prima linea di
colline intervistato ha espresso lauspicio di poter giungere ad
operare in modo concertato con i comuni della costa, dalla quale
sembra che non partano pacchetti integrati costa-interno. Ma afferma anche di vedere maggiori possibilit di integrazione con
lAlta Valle, puntando su un turista amante della natura che
occasionalmente va al mare, ma preferisce Volterra e le passeggiate nei boschi. Anche in questo caso viene espressa la preferenza per uno sviluppo cauto che permetta di mantenere elevata la
qualit di vita, e si esprime avversione per il cosiddetto turismo
da discoteca. Nella testimonianza di questo Comune si evidenzia
anche il problema delle difficolt burocratico-amministrative. Attualmente il Comune in questione si trova in conflitto con la Provincia per la realizzazione di nuovi insediamenti, abitazioni a carattere turistico che non erano inserite nel piano provinciale di
sviluppo e riguardo alle quali il Tar si espresso a favore della
Provincia. in preparazione, tuttavia, un piano strutturale che riguarda i comuni di Montescudaio, Riparbella, Guardistallo e
Castellina. Questo piano prevede la costruzione di piccoli residence
e bed & breakfast in accordo con la Provincia.
Il Comune di Cecina impegnato in una progettualit che sembra voler considerare la valorizzazione delle risorse di tutta la valle. Tale progettualit parte dalla constatazione che lelemento unificante della Valle il fiume Cecina, il quale, viene detto, porta
risorse non solo idriche, ma anche naturalistico-ambientali. Per
questo tutti i comuni interessati, le due province, la regione e il
ministero hanno sottoscritto un protocollo dintesa perch il fiume Cecina, come il Tevere, diventi oggetto di un progetto sperimentale a livello comunitario con lobiettivo di riportarlo a parametri naturalistici accettabili. I finanziamenti arriveranno dallUnione Europea26.
26
Anche in sede accademica stato proposto di definire un distretto rurale della Val di
Cecina che riunisca la parte pisana e la parte livornese del bacino idrografico del fiume
Cecina, venendo cos a coincidere con il bacino per la difesa del suolo. In questo
modo si darebbe uno sbocco naturale ai rapporti istituiti localmente tra i Comuni, la
Comunit Montana, le Province di Livorno e Pisa, uniti in uno sforzo notevole di
pianificazione dal basso dello sviluppo locale (piano di sviluppo locale nellambito del
piano regionale di sviluppo; accordi per liniziativa Leader Plus; piani strutturali comunali concordati; strada del vino della Costa degli Etruschi; unico ATO per la gestione delle acque e unico Consorzio di bonifica; accordi di programma per il mattatoio
comunale di Cecina) (Iacoponi, 2003, p. 150).
130
Un altro progetto sottoscritto dai comuni e dalle forze economiche riguarda la statale che collega Cecina a Volterra e a Colle
Val dElsa, gi ora la pi importante via di collegamento con
linterno, le citt darte e il centro-Italia in generale, ma inadeguata come strada di collegamento per la sua strettezza e pericolosit che la configurano piuttosto come strada di servizio
locale. E poich, si afferma, lo sviluppo deve essere anche sostenibile, contemporaneamente in fase di studio il ripristino
della vecchia ferrovia fra la costa e Volterra, che non avrebbe
ripercussioni negative sul territorio.
Per venire incontro al turista che si accosta alla Val di Cecina
con motivazioni archeologiche, stato istituito il Museo del
Territorio nella localit La Cinquantina, a San Pietro in Palazzi, dove sono stati riuniti pi di mille reperti di questa valle,
dalla preistoria agli etruschi e ai romani, creando una porta
archeologica dalla parte della costa, simmetrica a quella rappresentata a Volterra dal museo Guarnacci.
Ci sono poi alcuni progetti di parchi tra fiume e boschi.
Per quanto riguarda la valorizzazione dei prodotti locali, sono
in approntamento due vetrine, una a Cecina e laltra a Volterra,
dove il turista pu sapere cosa si produce e dove. Sono stati
rimodernati i macelli pubblici di Cecina per aiutare lo sviluppo
della filiera locale, soprattutto riguardo alla chianina, prodotta
da piccoli allevatori che senza un macello vicino scomparirebbero. Infine a Cecina istituito listituto tecnico agrario, che
fornisce le necessarie competenze per vino e olio di qualit,
due produzioni che rappresentano grandi opportunit per i giovani e che hanno contribuito a farli tornare nelle campagne della
Bassa e Alta Valle.
In Alta Val di Cecina molti sono i progetti gi approvati dai
consigli comunali e che ci sono stati riferiti dalla Comunit
montana:
- nei pressi di Sasso Pisano c il progetto di recupero e apertura al pubblico del Bagnone, terme etrusche con vista sul
mare verso Piombino;
- a Pomarance si progetta il recupero della Torre Sillana;
- a Volterra si cerca di recuperare i primi insediamenti etruschi;
- a Montecatini Val di Cecina si prepara il Museo della miniera di rame di Camporciano;
- si progetta una strada che da Sasso Pisano raggiunga Pisa
attraverso un nuovo tracciato che tagli molte curve, si allarghi in molti tratti e passi fuori dai centri abitati;
- c in programma il rifacimento della statale fra Volterra e
Cecina nel tratto da Ponte Ginori alla Steccaia;
- vi sono progetti di sviluppo dellartigianato, che dopo la
scomparsa degli scalpellini e dei bottai ha perduto la sua
tradizione.
Manca ancora, invece, un progetto che ridisegni la strada
fra Larderello e Donoratico, rendendo pi breve il tragitto verso il mare.
131
In sostanza, probabilmente anche a causa della viabilit insufficiente, allo stato attuale non ci sono tour organizzati che
integrino in modo sistematico la costa e lentroterra, si assiste
soltanto a iniziative sporadiche e non collegate che non giungono
a valorizzare gli ampi spazi di ricettivit utilizzabili senza alterare
lequilibrio del territorio (ad esempio, la riqualificazione degli exalloggi degli operai dellEnel).
Le Colline
dellAlbegnaFiora
132
133
turistica possano non essere ripagati. Manciano uno dei comuni italiani non capoluoghi pi estesi, a cavallo fra le colline
del Fiora e la valle dellAlbegna, con una densit abitativa fra
le pi basse. uno dei comuni in cui si fa pi agriturismo, in
quanto ospita pi di 80 aziende registrate, alcune anche ben
strutturate, e altre sono in attesa di autorizzazione. A differenza
di altre zone, sono stati gli italiani a cominciare e sono ancora
la maggioranza. Gli stranieri sono soprattutto tedeschi, ma anche
svizzeri, olandesi, americani, ora anche francesi e belgi. Sono investimenti giovani, e chi li ha fatti guarda alla dinamica delle presenze con apprensione, dopo la battuta darresto del 2003.
Anche a Manciano si ritiene che mare e colline siano ancora separate, dal momento che i flussi turistici sono diversi. Ma
si pensa che lintegrazione sia la chiave per il decollo dellarea.
Saturnia sta creando sul tombolo della Giannella un punto di appoggio al mare in una vecchia azienda agricola, con unattrezzatura da spiaggia di livello elevato. Ma si ritiene che ci sia ancora
molto da fare sia per gli amministratori che per gli operatori economici per arrivare allintegrazione dei due flussi, tenuto conto
dellattuale scarso livello di collaborazione fra comuni.
Il tema del collegamento dellinterno con la costa chiaramente ben presente nella mente dei responsabili della strada
del vino dei Colli di Maremma. La loro opinione che dalle
colline in un quarto dora o poco pi si va al mare, su una costa
ricca di spiagge libere, quindi il turismo rurale e quello costiero
possono attrarsi a vicenda. Ma per realizzare lintegrazione con il
turismo costiero le strade devono essere migliorate e rese pi scorrevoli. La costa non ancora sfruttata appieno, ci sono molte strutture che potrebbero essere rimesse a posto e utilizzate anche dinverno. Le condizioni per uno sviluppo integrato costa-interno quindi esistono, ma vanno sfruttate, a parere degli intervistati, realizzando il giusto rapporto qualit/prezzo. Attualmente questo non
avviene spesso, come testimonia leccessivo aumento del prezzo
del Morellino di Scansano, un vino il cui prezzo non dovrebbe
superare i 5-6 euro, a meno di riserve particolari.
b) I punti di forza e gli elementi di debolezza
I punti di forza delle Colline dellAlbegna-Fiora ci sono stati
segnalati con precisione dagli intervistati. Sono lambiente, larcheologia, le terme, e lenogastronomia anche in quanto espressione di tradizioni e cultura.
Lambiente considerato un punto di forza in s in quanto
poggia su un territorio dilatato, incontaminato, vasto e non sfruttato, poco abitato e quindi con ampi spazi liberi. Ma lambiente anche visto come il perno intorno al quale ruotano gli altri
punti di forza dellAlbegna-Fiora, quali la storia e la cultura delle
citt del tufo, la pietra con la quale sono stati costruiti i monumenti e i centri storici della zona, le tradizioni enogastronomiche, nate
allinterno di unagricoltura estensiva con i suoi formaggi di pecora e la carne maremmana che riflette labbondanza di prati e
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135
della costa, un target ritenuto basso. Per realizzare una effettiva integrazione costa-interno ritenuto necessario, quindi,
innanzitutto innalzare il livello di questo target.
Altri intervistati pongono lesigenza dellinnalzamento del
livello dei turisti della costa in unottica pi generale di
riposizionamento del turismo balneare che valorizzi linterno a
beneficio innanzitutto del turismo balneare stesso. Si ritiene,
cio, che per promuovere il mare occorra comunicare con pi
forza la presenza della Maremma alle spalle della costa, rivolgendosi a unutenza culturalmente pi consapevole dei valori
dellinterno, valori ai quali, del resto, sono sempre pi spesso
associate le immagini pubblicitarie della Maremma.
Coerente con la comunicazione di una immagine integrata
costa-Maremma dovrebbero essere la politica dellespansione
della ricettivit non limitata a nuovi insediamenti, ma incentrata sulla riqualificazione di quelli esistenti, tenuto conto che,
anche se le colline del Fiora hanno pi attrattive (terme, tombe
etrusche, citt del tufo), la Valle dellAlbegna, pur avendo ereditato un patrimonio storico meno ricco, pu contare anchessa
sulla cultura del territorio e sullatmosfera maremmana.
Per il Consorzio LAltra Maremma, che in proposito pu
portare la testimonianza dellesperienza diretta di operatore
turistico, nel periodo estivo lo scambio interno-costa gi in
atto. Chi decide di venire in zona sa che pu andare al mare in
mezzora percorrendo strade senza molto traffico. Soprattutto
nel territorio fra Manciano e la costa, dove il mare parte del
paesaggio, la possibilit della balneazione influisce nella scelta di alloggiare nellinterno. Fiducioso nel fatto che il turismo
rurale possa diventare il motore dello sviluppo se supportato
da produzioni agricole di qualit come olio, carne bovina
maremmana e chianina, e carne di maiale, il Consorzio LAltra Maremma ha da poco aperto unagenzia di viaggi per vendere linterno collegandosi con la costa, e sta cercando un punto di riferimento balneare. Al momento delle interviste per
non disponeva di tour organizzati dal mare allinterno.
Lottimismo del Consorzio sulle possibilit di sviluppo delle Colline dellAlbegna-Fiora facendo leva sul turismo rurale
collegato con la costa e integrato con lagricoltura locale nasce
anche dalla convinzione che larea possiede una ricettivit adeguata, da ampliarsi eventualmente solo consolidando quella
esistente sulla costa e nellinterno. Cos sarebbe anche possibile realizzare lintegrazione dellagricoltura con il turismo rurale, se venissero favoriti lagriturismo, e le produzioni tipiche e
biologiche. Secondo il Consorzio solo un problema culturale
impedisce di procedere con celerit su questa strada, come dimostrano le frequenti incomprensioni fra operatori.
Per quanto riguarda la politica della ricettivit sono emerse
anche opinioni diverse. Alcuni intervistati ritengono infatti che
mentre sulla costa sarebbe opportuno recuperare solo lesistente,
come le ex colonie marine, nellinterno bisognerebbe favorire
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sembra contribuire alla rivitalizzazione delle aree rurali interne. Valga per tutti lesempio del comune di Manciano, dove gi
ora il turismo rurale il principale motore di sviluppo e le strutture turistiche assumono dipendenti. Il comune non si sta spopolando, anzi, richiama immigrazione, ed un luogo di opportunit perch mancano cuochi e camerieri che parlino lingue
straniere. Molti giovani si sono fermati sulla terra di famiglia e
la disoccupazione sotto controllo: il turismo rurale -ci viene
detto con comprensibile orgoglio- ha fatto pensare ai giovani
di avere un futuro nella loro terra.
4.4
Le tipologie e le dimensioni della ricettivit per un turismo
rurale di eccellenza
Ai testimoni privilegiati, sulle cui interviste abbiamo appena
riferito, e ad altri operatori pi direttamente impegnati nella
ricettivit rurale abbiamo chiesto quali possono essere, sulla
base della loro esperienza e delle loro conoscenze professionali, i tipi di ricettivit pi adatti a sostenere un turismo rurale di
eccellenza nel rispetto della economicit della gestione.
Stabilire qual la dimensione ottimale per unimpresa
ricettiva di turismo rurale, ci stato detto, non facile, dipende
molto dalle capacit individuali, ce ne sono di piccole che sopravvivono bene e di grandi in difficolt. E infatti dalle indicazioni di tutti gli intervistati (fra i quali, in particolare, operatori
ricettivi inclusi i campeggi, tour operator, responsabili di istituzioni che svolgono promozione per il turismo rurale, qualche
ristoratore) emersa una pluralit di modelli di strutture ricettive
economicamente sostenibili, diverse fra loro non solo per dimensioni in termini di posti letto, ma anche per le forme
gestionali e per le modalit organizzative (con riferimento alla
natura esclusivamente familiare o meno della gestione, alle
possibilit di integrazione con il reddito agricolo, al periodo di
apertura, alla offerta di servizi aggiuntivi quali la ristorazione e
le attivit sportive e ricreative, allinserimento o meno nei pacchetti predisposti dai tour operator).
Per quanto riguarda il riferimento alle tre aree di studio non
sono emerse, invece, indicazioni di apprezzabile diversit; solo
in Lunigiana si manfestata la predilezione per il turismo individuale e per le piccole strutture ricettive che a questo si possono associare. Come abbiamo gi avuto modo di riferire in precedenza, infatti, la Lunigiana non considerata dai suoi amministratori e operatori, n al presente n in prospettiva, una destinazione turistica per il turismo organizzato. Gli agriturismi,
come gli alberghi, sono piccoli e la gestione sempre familiare, adatta al turismo individuale. Operatori pubblici e privati
ritengono che il turismo di massa tradirebbe le stesse ragioni
dello sviluppo turistico dellarea, e quindi danno la loro
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vit agricola. Con 8 letti soltanto nel casale, un piccolo campeggio per 10-12 campeggiatori di un certo livello, la cena al
lume di candela offerta nel casale stesso e la gestione sostenuta
esclusivamente dai due coniugi, la sopravvivenza possibile soltanto perch lattivit si integra con un modesto reddito agricolo.
Altre testimonianze richiamano lesigenza per le piccole
strutture ricettive di cercare una integrazione non solo nel reddito nellattivit agricola, ma anche nellorganizzazione di servizi sportivi e ricreativi per gli ospiti. Si fa rilevare che in media gli agriturismi hanno 5-6 camere o 2-3 appartamenti, oppure 5 camere e 1 appartamento, e non possono sopravvivere con
questa sola attivit senza un reddito agricolo, o almeno un maneggio, o corsi di giardinaggio o altre cose del genere. Avere
pi camere e appartamenti pu fare guadagnare bene nellalta
stagione, ma i costi nella bassa stagione sono poi eccessivi.
Le piccole strutture ricettive a carattere familiare sono ritenute per definizione inconciliabili con il turismo organizzato.
Tuttavia merita attenzione la posizione, operativa e non di semplice punto di vista, del titolare di unagenzia specializzata nella fornitura di servizi allenoturismo, la quale organizza tour
enogastronomici con visite alle cantine e ai frantoi, ma include
a richiesta anche corsi di cucina, golf, archeologia, terme, sagre paesane. Lagenzia lavora soprattutto con inglesi, americani e scandinavi i quali, afferma il suo responsabile, dopo la
liberalizzazione degli alcolici in Svezia e Norvegia hanno imparato ad apprezzare il vino. Si tratta di un turismo individuale
o al massimo di piccoli gruppi di professionisti del settore, non
pu essere un turismo di massa. Ebbene, questa agenzia afferma di lavorare bene con agriturismi misti, 4-5 camere da affittare giornalmente in B&B o anche in mezza pensione, pi due
o tre appartamenti un p pi rustici da impegnare a settimane.
Il vincolo posto che si tratti di strutture di qualit con un buon
ristorante, perch i clienti dellagenzia appartengono alla fascia medio-alta. Lopinione del titolare dellagenzia che tutto
il turismo rurale sta cambiando, oggi attira una clientela esigente e gli agriturismi devono alzare il tiro, competere sempre
di pi con gli hotel de charme, anche se purtroppo con poche
camere difficile. Ma con una struttura grande si rischia di pi,
a meno che non si riesca a destagionalizzare lattivit, ad avere
clienti tutto lanno. Per il servizio di ristorazione la situazione
sta migliorando perch attualmente pi facile ottenere la licenza per mettere a tavola i clienti esterni, anche se in questo
modo si fa concorrenza ai ristoranti.
Da questa testimonianza sembra emergere che la piccola
dimensione pu, in certi casi, conciliarsi con iniziative di turismo organizzato. Dallintervista al titolare dellagenzia si dovrebbe anche desumere che la rimozione del vincolo della
fornitura dei pasti ai soli ospiti potrebbe rendere la ristorazione
sostenibile anche per le piccole gestioni. Questo suggerimento
va valutato alla luce degli altri pareri sopra riferiti, i quali in-
141
dicano che un numero di coperti elevato non gestibile nellambito familiare e richiede il ricorso a personale esterno, aggravando
in questo modo i costi a fronte della stagionalit delle entrate.
Da segnalare, infine, la testimonianza meno ottimistica di chi,
riguardo allopportunit di organizzare tour enogastronomici a
favore degli ospiti del turismo rurale, afferma che in effetti si
notano alcuni tentativi in questa direzione, ma che tali tentativi
risultano frustrati dalla difficolt di convincere a partecipare a
unescursione di qualche giorno in bus, con costi aggiuntivi di
spostamento, persone che hanno raggiunto in auto le loro
desinazioni di vacanza.
2) La tipologia delle imprese ricettive di dimensioni elevate
che ricorrono a lavoro salariato
Lopinione di alcuni degli intervistati che i tour operator cercano strutture pi grandi di 12-15 posti letto a cui appoggiarsi.
Probabilmente limpresa che ha pi possibilit quella con 1012 camere, cio una trentina di letti, il massimo consentito anche alle aziende agrituristiche vere e proprie, perch in questo
caso possibile destinare una parte dei posti letto ai tour operator
e una parte alla clientela propria, con maggiori garanzie di guadagno. Con 30 letti ci si pu permettere qualche aiuto stagionale, o a orari flessibili, e magari organizzare un servizio ristorante. Ma difficile sostenere un servizio ristorante con i soli
ospiti, che non sono assidui, e che quindi devono poter essere
integrati da clienti esterni, perch i costi rimangono quasi tutti
anche se a cena vengono in cinque, come si espresso efficacemente un intervistato.
Altri intervistati precisano che 30 posti letto rappresentano
una dimensione appropriata per una gestione non esclusivamente familiare, perch ci si pu permettere un cuoco, un aiuto-cuoco e una persona per le camere, cio il minimo indispensabile. Se i letti sono di pi occorre pi personale, ma bisogna
tener presente che ci sono i periodi in cui i clienti sono pochissimi. Quindi solo se lapertura stagionale si possono avere
anche pi camere e pi personale, naturalmente temporaneo.
chiaro che questo non vale per lagriturismo, che soggetto al
limite massimo di 30 letti.
stato fatto rilevare che il passaggio a una struttura ricettiva
di dimensioni superiori pu consentire un salto di qualit: Gi
con 30 letti si pu realizzare uno standard pi alto di quello
delle piccole aziende familiari, ci si pu permettere investimenti pi costosi e puntare a clienti medio-alti. Per bisogna
assumere tre o quattro persone fisse, pi qualche aiuto stagionale per il giardino e la piscina.
Si ritiene che dal punto di vista del turismo organizzato
occorrerebbero almeno 20-25 camere, cio quelle necessarie per
dare ospitalit a un bus completo, ma sarebbe accettabile anche la
disponibilit di 10-12 camere, in modo da distribuire il bus su due
strutture ricettive vicine, accorgimento che consente, tra laltro,
142
143
144
145
29
La struttura segue la regola prudenziale di affidare al singolo tour operator non pi di
un settimo della capienza.
146
5.
SINTESI DEI RISULTATI E CONSIDERAZIONI
CONCLUSIVE
discreta di unagricoltura tendenzialmente estensiva ben amalgamata con lambiente naturale. Questo il tipico paesaggio
rurale dellAlta Val di Cecina che ha favorito un flusso consistente di turisti soprattutto stranieri la cui cultura, come sappiamo, privilegia gli aspetti ecologicistici e naturalistici della vacanza. I legami del turismo rurale con lagricoltura sono modesti, e
lobiettivo di uno sviluppo rurale maggiormente integrato con
lagricoltura deve essere perseguito senza trascurare la presenza
di una rilevante componente industriale nelleconomia dellarea.
Il territorio delle Colline Interne dellAlbegna-Fiora, oltre ad
essere caratterizzato dalla singolare formazione litologica tufacea
che ne interessa una porzione rilevante, riflette e testimonia la
presenza di una genuina ed estesa pratica agricola che tipica
della Maremma. Lintensit di rilievo, moderata e omogenea su
gran parte del territorio, favorisce le coltivazioni agrarie, anche
quelle pi tipicamente mediterranee, cos che la presenza diffusa
di olivo e vite, di pascoli e formazioni forestali quasi esclusivamente di tipo boschivo che si distribuiscono con regolarit nelluso del suolo, conferiscono al paesaggio una accentuata eterogeneit e un deciso carattere di mediterraneit. In questo territorio, dunque, ci sono tutte le premesse per uno sviluppo locale basate sul turismo rurale fortemente integrato con lagricoltura.
La ricerca caduta in un periodo di forte riflessivit del turismo toscano che ha investito anche il turismo rurale, ma le qualificazioni della crisi che ci hanno fornito gli operatori del turismo,
locali e a pi ampio raggio di operativit, inducono a ritenere che
il turismo rurale delle aree da noi prescelte ha una maggiore capacit di tenuta e migliori prospettive di ripresa. Questo per pi motivi.
Innanzitutto il turismo rurale, in generale, rappresenta un segmento
di mercato di tendenza che risente in misura minore della generale crisi del turismo. Inoltre la flessione del turismo rurale toscano
ha colpito maggiormente le aree collinari interne di agriturismo
forte predilette dai turisti stranieri, mentre le aree da noi prescelte
-con leccezione dellAlta Val di Cecina che, per la provenienza
degli ospiti e le motivazioni turistiche di questi, appare una
propaggine del turismo rurale della Toscana collinare- registrano
ancora un buon andamento delle presenze costituite in gran parte
da italiani. Infine, sebbene su questo aspetto non sia stato possibile condurre una indagine dettagliata, le aree prescelte, e la Lunigiana
in particolare, sembrano poter soddisfare lesigenza di prezzi
moderati sempre pi sentita dai turisti.
Riassumiamo ora i caratteri di queste tre aree che rivestono
maggiore importanza ai fini dello sviluppo di un turismo rurale di
eccellenza, cercando di evidenziare i punti di forza, gli elementi
di debolezza, le minacce, e le opportunit, ovvero i fattori interni
ed esterni che possono favorire o impedire tale sviluppo.
Le dinamiche
demografiche
148
149
150
senso di soddisfazione da parte di agriturismi, negozi di alimentari e ristoranti, i quali valutano molto rilevante la spesa
dei turisti per la loro attivit. Nel complesso, quindi, in
Lunigiana esiste un certo legame fra turismo rurale e filiere
agroalimentari, che si spera potr risultare ispessito dallapertura della Strada del Vino dei Colli di Candia e di Lunigiana,
una vera e propria porta di ingresso alla Lunigiana per nuove
correnti turistiche e una vetrina per i suoi prodotti. A dispetto
della sua limitata offerta di prodotti tipici rinomati, infatti, la
Lunigiana possiede un patrimonio gastronomico semplice e al
tempo stesso ricco, che il turismo di nicchia e lescursionismo
hanno imparato ad apprezzare e ricercare, ma che pu contare
ancora su margini inutilizzati in grado di soddisfare una corrente turistica pi consistente rimanendo pur sempre lontano
dal punto di viraggio verso il turismo rurale di massa. Nelle
Colline Interne dellAlbegna-Fiora i turisti rurali e gli escursionisti che provengono dalle vicine localit di mare sono fortemente interessati alle produzioni tipiche e tradizionali di cui
larea ricca, e non solo alle terme e alle vestigia etrusche.
Linterno dellAlbegna-Fiora, infatti, grazie a un turismo prevalentemente domestico, vive con pi decisione una realt di
agricoltura legata al turismo rurale e da questo incitata ad adattarsi per compiacerlo, anche innovando nelle tecniche e nelle
produzioni, ma senza snaturarsi, almeno in questa fase del ciclo di vita del turismo dellarea. Inoltre le aziende agricole dellarea frequentemente risultano impegnate in produzioni sottoposte a disciplinare, e beneficiano di una particolarmente favorevole collocazione ambientale in parchi e aree protette, nonostante la scarsa diffusione di questi nel territorio. Non sorprende, quindi, quanto emerso dalle indagini presso gli operatori,
e cio che la reattivit dei turisti di fronte allofferta di prodotti
tipici, locali e tradizionali di queste colline decisamente positiva. Le maggiori differenze con la situazione della Lunigiana,
ad esempio, si rinvengono nellopinione degli operatori riguardo al peso della spesa turistica nel loro giro di affari. Tutte le
aziende agricole intervistate si ritengono sostanziosamente toccate dal business dei prodotti tipici, e anche gli altri operatori
intervistati, a tutti i livelli ma in particolare le aziende
agrituristiche e i ristoranti, considerano fondamentale per i
loro affari la spesa dei turisti. NellAlta Val di Cecina il turismo trova i suoi punti di forza, invece, nellambiente naturale e
in un paesaggio agrario poco caratterizzato dalla presenza e
dallazione delluomo. Gioca a favore del turismo rurale di
questa Valle, risultando gradito soprattutto allospite straniero,
il particolare connubio fra agricoltura estensiva, che quasi non
appare, e lambiente naturale che la ospita, in cui luomo presente in forma discreta. La Val di Cecina non offre molto, invece, dal punto di vista delle filiere agroalimentari tipiche e locali, se si escludono le produzioni vinicole che lambiscono la parte
settentrionale della Strada del Vino della Costa degli Etruschi.
151
152
153
Lunigiana
Colline Interne
dellAlbegna-Fiora
Provenienza
Tipi di sistemazione
Agriturismi, residence,
alberghi
Agriturismi, seconde
case, case in affitto
Motivazioni turistiche
Villeggiatura in montagna/
campagna, enogastronomia
Enogastronomia,
termalismo, naturalismo,
arte e cultura
Fine settimana, 1
settimana
Monostagionale estivo
(luglio-agosto; in misura
modesta anche giugno e
settembre)
Monostagionale estivo
(luglio-agosto-settembre)
con spalla primaria
pasquale e spalla
secondaria NataleCapodanno
5.1
IDENTIKIT DEL
TURISTA DELLE
AREE DI INDAGINE
In base alle interviste dunque il turista lunigianese fondamentalmente un villeggiante dellestate proveniente dalle regioni vicine -talora anche un emigrato che torna per una vacanza nei suoi luoghi di origine- il quale effettua la vacanza con la
famiglia in una seconda casa, in una casa in affitto o in un piccolo albergo del luogo per periodi anche superiori alle due settimane, trascorre il suo tempo nellabitato che lo ospita compiendo passeggiate ed escursioni nei dintorni; solo
occasionalmente alloggia in agriturismi, e risponde a motivazioni enogastronomiche accessorie a quella principale di una
villeggiatura traquilla e relativamente economica in un ambiente
che non mette soggezione e piace perch rifugge dalla
mondanit e dalle manifestazioni pi esteriori e chiassose dello svago. Il turismo lunigianese, quindi, non un fenomeno
nuovo per quanto riguarda questa sua componente, anzi, ormai consolidato, ma potrebbe ricevere impulso, in tempi di crisi economica e di redditi, dallampliarsi del segmento di domanda che ricerca una vacanza economica. Il turismo
lunigianese nuovo, invece, nella sua componente agrituristica,
attualmente limitata ma in crescita, che rappresenta unalternativa, per la sua genuinit e relativa economici, allagriturismo
della collina interna divenuto pretenzioso, artificioso e notoriamente costoso.
Le interviste confermano invece che il turista dellAlta Val
di Cecina il tipico turista rurale straniero che visita la Toscana, spesso in coppia (ma qui anche con i figli), si trattiene da
una a due settimane, alloggia in agriturismi e residence di campagna, presente buona parte dellanno ed ha motivazioni di
154
155
156
biamo anche rilevare che, nel discutere la sostenibilit economica delle strutture ricettive prospettate come modelli, in pi
occasioni gli operatori intervistati, affermando che una piccola
gestione ricettiva familiare pu sostenersi economicamente solo
perch pu contare sullintegrazione del reddito proveniente
da una modesta attivit agricola, hanno rivelato di fare riferimento a un concetto di principalit turistica e non a quello di
principalit agricola che informa la politica di sviluppo rurale.
157
158
APPENDICE STATISTICA
SEL
Lunigiana
Val di Cecina Q. Interno
Albegna-Fiora Q. Colline interne
TOSCANA
Maschi
Femmine
-2,2
-7,9
-5,5
-1,2
-2,6
-6,9
-4,5
-0,6
TOTALE A1
EVOLUZIONE DELLA
POPOLAZIONE
-2,4 RESIDENTE NELLE
-7,4 AREE DI INDAGINE
NELLULTIMO PERIODO
-5,0 INTERCENSUARIO
-0,9 Popolazione residente,
variazioni % 1991-01
Classi
di et
0-5
6-18
19-34
35-59
60-74
75 e oltre
TOTALE
Lunigiana
Val Cecina
Q. costiero
3,7
9,3
20,0
32,1
21,2
13,8
100,0
4,4
10,2
22,3
34,0
18,8
10,3
100,0
4,5
11,1
23,0
34,6
18,0
8,8
100,0
Albegna-Fiora TOSCANA A2
STRUTTURA DELLA
Q. Colline
POPOLAZIONE PER
Interne
CLASSI DI ET NEI
SEL OGGETTO DI
INDAGINE. 1998
3,7
4,5 Valori %
9,5
10,5
19,6
22,4
32,5
34,5
21,8
18,2
12,9
10,0
100,0
100,0
Lunigiana
Indice di
dipendenza (a) 1991
2001
% popolaz.
< 5 anni
1991
2001
% popolaz.
75 anni
1991
2001
Rapporto di
genere (b)
1991
2001
Val Cecina
Q. costiero Q. interno
Albegna-Fiora
TOSCANA A3
ALCUNI INDICI
Q. Costa Q. Colline
DEMOGRAFICI DI
RILIEVO PER LE
dArgento
Interne
AREE DI INDAGINE E
LA TOSCANA. 1991
E 2001
44,0
56,5
46,8
50,0
61,2
51,9
57,3
62,9
48,2
52,9
52,3
57,4
3,1
3,1
3,5
3,6
3,3
3,2
4,1
3,7
3,2
3,0
3,7
3,9
12,7
14,6
9,0
11,3
11,5
12,3
7,4
9,8
11,7
14,0
8,9
10,8
91,8
92,2
93,1
93,0
97,2
96,2
94,5
93,6
93,4
92,5
93,1
92,5
(a) (popolazione fino a 14 anni pi popolazione di 65 anni e oltre/popolazione di 15-64 anni) x 100
(b) (popolazione maschile/ popolazione femminile) x 100
Fonte: Istat, 13 e 14 Censimento generale della popolazione
159
Lunigiana
% Valore Indice special.
aggiunto
settoriale
Agricoltura
7,5
Industria
14,9
Costruzioni
6,3
Commercio e
pubblici esercizi 22,6
Servizi privati
20,1
Pubblica Amm.,
Istruzione
28,5
TOTALE
100,0
TOSCANA
% Valore
aggiunto
3,5
0,7
1,5
5,0
42,4
4,7
2,3
3,0
1,1
16,5
9,5
5,6
7,7
0,6
1,3
2,1
24,7
4,2
1,2
0,6
13,6
15,6
0,7
0,5
24,5
16,6
1,3
0,5
18,6
31,2
1,5
18,6
100,0
1,0
27,4
100,0
1,4
19,1
100,0
A4
ALCUNI INDICATORI
DEL PESO RELATIVO
DELLAGRICOLTURA
NELLECONOMIA
DELLE AREE
ANALIZZATE
Presenze
turistiche
Lunigiana
Ind. su
Toscana
In esercizi ricettivi
3,3
In secondecase (stima)
93,4
Altre non ufficiali (stima)
3,3
TOTALE
100,0
Val Cecina
Q. costiero
Val Cecina
Q. interno
Ind. su
Toscana
Ind. su
Toscana
0,14 27,4
2,76 55,8
0,29 16,8
1,45 100,0
3,43
4,88
4,36
4,29
35,9
41,2
22,8
100,0
1,43
1,15
1,89
1,37
A5
GIORNATE DI
PRESENZA
TURISTICA NEI SEL
OGGETTO DI
INDAGINE
Stime 1999
160
Albegna-Fiora
Q. Costa
dArgento
% Ind. su
Toscana
29,9
49,7
20,4
100,0
Albegna-Fiora
Q. Colline
Interne
% Ind. su
Toscana
3,15 22,6
3,68 63,1
4,48 14,3
3,63 100,0
0,78
1,53
1,03
1,19
Lunigiana
Val di Cecina
Q.C.
Q.I.
Albegna-Fiora
TOSCANA
Q. C.dA.
Q.C.I.
184
468,3
21
30,0
1.317,6
19,3
50,7
732,7
8,9
21,5
467,9
9,54
154,3
602,1
21,3
600
107,3
149,0
72,8
297
107,2
299
102,2
535
84,7
1,2
1,1
1,4
1,2
1,1
115,2
25,3
76,9
36,3
6,2
137,2
5,5
0,7
0,3
49,3
10,7
25,1
16,0
7,8
22,7
0,8
1,1
0,2
12,3
7,3
20,0
32,1
9,4
35,8
1,8
1,1
0,6
7,1
16,5
48,1
10,3
0,2
15,2
0,5
0,6
0,2
20,1
12,3
29,1
10,5
8,6
120,6
4,9
1,2
1,0
A6
ALCUNI INDICATORI
AMBIENTALI DI RILIEVO
PER LE AREE DI
INDAGINE E LA
TOSCANA
N. totale
aziende
agricole
N. aziende
agrituristiche
% aziende
agrituristiche
su totale
az. agricole
Superficie
Aziendale (SA)
di tutte le
aziende
% della SA
di tutte le az.
agrituristiche
(ha)
7.731
59
0,8
1.192
2,7
2.263
3.312
5.575
46
110
156
2,0
3,3
2,8
1.348
11.086
12.434
4,8
12,5
10,6
1.625
79
4,9
8.606
14,2
ALBEGNA-FIORA
SEL 33.1: Albegna-Fiora Q. Costa dArgento 2.549
SEL 33.2: Albegna-Fiora Q. Colline Interne 3.825
SEL 33.1+SEL 33.2: Albegna-Fiora
6.374
60
79
139
2,4
2,1
2,2
5.187
6.923
12.110
8,6
9,5
9,1
2.262
1,6
189.608
11,7
LUNIGIANA
SEL 1: Lunigiana
VAL DI CECINA
SEL 15.1: Val di Cecina Quadrante Costiero
SEL 15.2 Val di Cecina Quadrante Interno
SEL 15.1+SEL 15.2: Val di Cecina
ALTA VAL DI CECINA: (Castelnuovo V. di C.,
Montecatini V. di C., Pomarance, Volterra)
TOSCANA
139.872
A7
AZIENDE AGRICOLE
E AGRITURISTICHE
NELLE AREE DI
INDAGINE
161
N. aziende
agricole che
destinano superficie
alle attivit ricreative
% della superficie
aziendale destinata
da queste aziende
ad attivit ricreative
32,7
56%
12
18
4,3
1,0
50%
50%
10
14
30
1,3
50%
24
10
1,0
30%
10
11
21
24,4
7,8
11,6
100%
45%
71%
6
8
14
786
2,6
32%
450
LUNIGIANA
SEL 1: Lunigiana
VAL DI CECINA
SEL 15.1: Val di Cecina Quadrante Costiero
SEL 15.2: Val di Cecina Quadrante Interno
SEL 15.1+SEL 15.2: Val di Cecina
ALTA VAL DI CECINA
(Castelnuovo V. di C., Montecatini V. di C.,
Pomarance, Volterra)
ALBEGNA-FIORA
SEL 33.1: Albegna-Fiora Q. Costa dArgento
SEL 33.2: Albegna-Fiora Q. Colline Interne
SEL 33.1+SEL 33.2: Albegna-Fiora
TOSCANA
% di queste
N. aziende che
aziende che svolgono attivit
sono anche ricreative escluso
agrituristiche
lagriturismo
A8
AZIENDE AGRICOLE
CHE DESTINANO
SUPERFICIE
AZIENDALE AD
ATTIVIT RICREATIVE E
CHE SVOLGONO
ATTIVIT RICREATIVE
ESCLUSO
LAGRITURISMO NELLE
AREE DI INDAGINE
N. di abitazioni non
occupate in aziende
agricole
N. di abitazioni non
occupate in aziende
agrituristiche
668
22
3%
440
977
1.417
33
195
228
8%
20%
16%
600
169
28%
490
480
970
72
22
94
15%
5%
10%
21.391
2.480
12%
LUNIGIANA
SEL 1: Lunigiana
VAL DI CECINA
SEL 15.1: Val di Cecina Quadrante Costiero
SEL 15.2 Val di Cecina Quadrante Interno
SEL 15.1+SEL 15.2: Val di Cecina
ALTA VAL DI CECINA (Castelnuovo V. di C.,
Montecatini V. di C., Pomarance, Volterra)
ALBEGNA-FIORA
SEL 33.1: Albegna-Fiora Q. Costa dArgento
SEL 33.2: Albegna-Fiora Q. Colline Interne
SEL 33.1+SEL 33.2: Albegna-Fiora
TOSCANA
A9
ABITAZIONI NON
OCCUPATE IN AZIENDE
AGRICOLE E
AGRITURISTICHE
NELLE AREE DI
INDAGINE
162
LUNIGIANA
SEL 1: Lunigiana
237
3,1
5,1
73
3,2
13,0
297
370
9,0
6,6
20
26
18,2
16,7
246
15,1
12
15,2
449
772
1.221
17,6
20,2
19,2
15
3
18
25,0
3,4
12,9
13.308
9,5
466
20,6
VAL DI CECINA
SEL 15.1: Val di Cecina Quadrante Costiero
SEL 15.2 Val di Cecina Quadrante Interno
SEL 15.1+SEL 15.2: Val di Cecina
Alta Val di Cecina (Castelnuovo V. di C.,
Montecatini V. di C., Pomarance, Volterra)
ALBEGNA-FIORA
SEL 33.1: Albegna-Fiora Q. Costa dArgento
SEL 33.2: Albegna-Fiora Q. Colline Interne
SEL 33.1+SEL 33.2: Albegna-Fiora
TOSCANA
A10
AZIENDE AGRICOLE
E AGRITURISTICHE
SITUATE IN PARCHI
E AREE PROTETTE
NELLE AREE DI
INDAGINE
Aziende agrituristiche
Aziende agrituristiche
con produz. da agricolt. con produz. da agricolt.
biologica
integrata
Numero
% su az.
Numero
% su az.
agriturist.
agriturist.
LUNIGIANA
SEL 1: Lunigiana
Aziende agrituristiche
con produz. sottoposte
a disciplinare
Numero
% su az.
agriturist.
8,5
5,1
1,7
VAL DI CECINA
SEL 15.1: Val di Cecina Quadrante Costiero
SEL 15.2 Val di Cecina Quadrante Interno
SEL 15.1+SEL 15.2: Val di Cecina
ALTA VAL DI CECINA
8
16
24
13
17,4
14,6
15,4
16,5
2
35
37
29
4,3
31,8
23,7
36,7
5
6
11
4
10,9
5,5
7,1
5,1
ALBEGNA-FIORA
SEL 33.1: Albegna-Fiora Q. Costa dArgento
SEL 33.2: Albegna-Fiora Q. Colline Interne
SEL 33.1+SEL 33.2: Albegna-Fiora
10
11
21
16,7
13,9
15,1
36
51
87
60,0
64,6
62,6
37
32
69
61,7
40,6
49,6
276
12,2
522
23,1
683
30,2
TOSCANA
A11
AZIENDE
AGRITURISTICHE
CON PRODUZIONI
SOTTOPOSTE A
DISCIPLINARE O
OTTENUTE DA
AGRICOLTURA
BIOLOGICA E
INTEGRATA NELLE
AREE DI INDAGINE
163
Aziende agrituristiche
condotte da uomini
Numero % aziende
Aziende agrituristiche
condotte da donne
Numero % aziende
Aziende agrituristiche
condotte da societ
Numero % aziende
LUNIGIANA
SEL 1: Lunigiana
34
57,6
24
40,7
1,7
VAL DI CECINA
SEL 15.1: Val di Cecina Quadrante Costiero
SEL 15.2 Val di Cecina Quadrante Interno
SEL 15.1+SEL 15.2: Val di Cecina
24
67
91
52,2
60,9
58,3
20
36
56
43,5
32,7
35,9
2
7
9
4,3
6,4
5,8
ALBEGNA-FIORA
SEL 33.1: Albegna-Fiora Q. Costa dArgento
SEL 33.2: Albegna-Fiora Q. Colline Interne
SEL 33.1+SEL 33.2: Albegna-Fiora
47
51
98
78,3
64,6
70,5
7
22
29
11,7
27,8
21,5
6
6
12
10,0
7,6
8,6
1.326
58,6
677
29,9
259
11,5
TOSCANA
A12
AZIENDE
AGRITURISTICHE
CONDOTTE DA
UOMINI, DONNE E
SOCIET NELLE
AREE DI INDAGINE
LUNIGIANA
SEL 1: Lunigiana
8,7
54,2
15
42
VAL DI CECINA
SEL 15.1: Val di Cecina Quadrante Costiero
SEL 15.2 Val di Cecina Quadrante Interno
SEL 15.1+SEL 15.2: Val di Cecina
9,8
12,1
11,2
35,4
28,3
32,4
30
30
30
37
48
43
ALBEGNA-FIORA
SEL 33.1: Albegna-Fiora Q. Costa dArgento
SEL 33.2: Albegna-Fiora Q. Colline Interne
SEL 33.1+SEL 33.2: Albegna-Fiora
20,7
11,6
15,3
76,1
51,8
59,0
24
25
24
41
43
42
TOSCANA
13,8
58,1
21
39
A13
AZIENDE AGRICOLE
E AGRITURISTICHE
CON VENDITA
DIRETTA DEI
PRODOTTI
AZIENDALI E
CONDUTTORI DI ET
INFERIORE A 50
ANNI NELLE AREE DI
INDAGINE
164
BIBLIOGRAFIA
BACCI L. (2002), Sistemi locali in Toscana. Modelli e percorsi territoriali dello sviluppo regionale, F. Angeli, Milano
BALESTRIERI G. (1996), Lagriturismo in Toscana. Le imprese, gli
ospiti, gli intermediari, F. Angeli, Milano
BELLETTI G., MARESCOTTI A. (2003), Indagine conoscitiva sulla domanda di lavoro nelle imprese agricole toscane, Edizione
Plus, Pisa
CAVALIERI A. (a cura di) (2001), Il turismo nellEconomia Regionale e Locale della Toscana, Irpet e Regione Toscana, Firenze
CERRI A. (a.a. 2002/2003), Intersettorialit e relazioni tra imprese
nel turismo dellAlta Val di Cecina, Facolt di Economia, Corso
di Laurea in Economia e Commercio
DAVIDDI M. (2002), Un modello di sviluppo locale sostenibile: il
caso delle Crete Senesi-Val dArbia. Unanalisi con le matrici
input-output, Irpet, Firenze
GAROFOLI G. (2002), Piccole imprese e sistemi innovativi in Lombardia, International Economic Conferences Varese, 4th
International Seminar, Varese, 12-13 aprile
GUALERZI D. (2003), Identity and regional analysis, Atti del II Congresso su Identit del Mediterraneo, Corte, Corsica, Francia
KRUGER R., LODA M. (1993), Quale turismo per la Toscana minore? Indagine sulla struttura motivazionale dei turisti tedeschi
nellarea delle Colline Pisane, F. Angeli, Milano
IACOPONI L. (2003), Ambiente, societ e sviluppo, Edizioni ETS,
Pisa
IRPET-REGIONE TOSCANA (2001), Il mosaico territoriale dello
sviluppo socio-economico della Toscana: Schede sintetiche dei
Sistemi Economici Locali della Toscana, (a cura di) Bacci L.
con la collaborazione di Colicigno G., Giabbani F. e Diaz G.,
Quaderni della programmazione, n. 7, Firenze
IRPET, REGIONE TOSCANA-DIPARTIMENTO DELLO SVILUPPO ECONOMICO (2001), Il Turismo nellEconomia Regionale e
Locale della Toscana, Rapporto di sintesi sulla III Conferenza Regionale sul Turismo, Commercio e Innovazione redatto da Bacci
L. et al., Regione Toscana-Giunta Regionale, Firenze
IRPET, REGIONE TOSCANA (2002), Libro Verde sulla Montagna
Toscana, (a cura di) Mirri M. e Pagni R., Regione Toscana-Giunta
Regionale
ISTAT (2004), 5 Censimento dellAgricoltura, Ufficio Regionale Istat
per la Toscana, Firenze
MALEVOLTI I. (2003), Prodotti tipici, locali, tradizionali e turismo
rurale, Irpet, Firenze
PAGNI R. (1999), Il ruolo dell agriturismo e del turismo rurale nello sviluppo sostenibile del Chianti, Leo S. Olschki Editore MM,
Firenze
165
166
Allegato
QUESTIONARIO UTILIZZATO
Tipo di Operatore
Comune e localit
Indirizzo
Telefono, Fax
e-mail, sito internet
Insegna
2.
Opinione sulla composizione tipologica dei turisti nella zona e sulle loro sistemazioni prevalenti
Tipologia di turisti
Peso % sul
complesso dei
turisti della zona
Sistemazione prevalente
(vedi elenco 2)
167
3.
Provenienze
Sistemazione prevalente
(vedi elenco 2)
Toscana
Regioni limitrofe
Resto Italia
Europa Nord Ovest
Europa Mediterranea
Europa dellEst
Africa
Asia
Americhe
Oceania
4.
Motivazioni turistiche
Peso % sul
complesso dei
turisti della zona
Sistemazione
prevalente
(vedi elenco 2)
1 - Arte e cultura
2 - Villeggiatura/Vacanza in montagna
3 - Villeggiatura/vacanza in campagna
4 - Enogastronomia
5 - Sport
6 - Naturalismo
7 - Termalismo
Motivazione duplice (indicare ad es. 1-3, ecc.)
Motivazione triplice (indicare ad es. 1-3-4, ecc.)
5.
Opinione sui tempi di permanenza dei turisti della zona e periodi dellanno maggiormente
interessati
Tempo di permanenza
Periodo/periodi dellanno
maggiormente interessati
(indicare i mesi, non la stagione)
Fine settimana
1 settimana
10 giorni-2 settimane
Pi di 2 settimane
6.
Opinione dellintervistato sulla rilevanza della spesa turistica per gli operatori della zona,
sulla dinamica recente di tale spesa, sulle categorie di operatori che ne beneficiano
maggiormente
Assolutamente irrilevante
Poco rilevante
Abbastanza rilevante
Fondamentale
Stagnante
In diminuzione
In aumento
168
7.
Opinione sulla frequenza di visite e acquisti da parte di escursionisti provenienti dalla costa (v. elenco 3)
Molto spesso
Abbastanza
spesso
Raramente
Mai
Nessuno,
vengono solo per
vedere i luoghi
Prodotti dellartigianato
locale e altri souvenir
Servizi termali,
equitazione, altri
servizi sportivi e
ricreativi
8.
Opinione dellintervistato sui punti forti e punti deboli del turismo in Albegna-Fiora
Punto forte
Punto debole
(1)
CODICI DEI TIPI DI OPERATORI DA INTERVISTARE E A CUI RIFERIRSI NEI RICHIAMI (1)
1
1.1
1.2
1.3
1.4
1.5
1.6
1.7
1.8
1.9
1.10
2
2.1
2.2
2.3
2.4
2.5
2.6
169
3.
3.1
3.2
3.3
3.4
3.5
3.6
3.7
4.
4.1
4.2
4.3
5.
5.1
5.4
5.5
5.6
5.7
5.8
6.
6.1
6.2
6.3
6.4
6.5
6.6
6.6
(2)
1
2
3
4
5
6
7
seconde case
case vacanze (case in affitto per le vacanze)
alberghi
Residence, villaggi turistici
pensioni
agriturismi
campeggi
(3)
CODICI DEI COMUNI DELLA COSTA DA CUI PROVENGONO GLI ESCURSIONISTI (CHE
SONO TURISTI BALNEARI IN TALI COMUNI)
Capalbio
Magliano in Toscana
Monte Argentario
Orbetello
Altri comuni della costa vicini
5.2
5.3
1
2
3
4
5
170
Anno 2000
La metodologia di stima delle unit di lavoro a
livello locale per la Toscana, F. Cipollini
Anno 2002
Firenze e le sue popolazioni, S. Iommi
Un modello di sviluppo locale sostenibile: il caso
delle Crete Senesi-Val dArbia. Unanalisi con le
matrici input-output, M. Daviddi
Anno 2003
Beni culturali e territorio in Toscana. P. Vezzosi
Prodotti tipici locali tradizionali e turismo rurale,
I. Malevolti
Le imprese toscane fra leggerezza e gracilit.
2 Rapporto sulle imprese di capitale 1995-2000,
S. Pozzoli-E. Radicchi
Turismo internazionale: le Regioni italiane sono
ancora attraenti?, A. Giacomelli
Le unit di lavoro in Toscana: una nuova
metodologia di stima, F. Cipollini
Anno 2004
Il Terzo Settore nelle politiche sociali in Toscana,
F. Fratto
Matrice di contabilit sociale e distribuzione del
reddito. Unapplicazione al caso italiano,
E. Caramaschi
Programmazione locale e concertazione in
Toscana: lesperienza della Legge Regionale
41/98, E. Pizzimenti
Anno 2005
La gestione associata di funzioni e servizi nei piccoli
comuni della Toscana (L.R. 40/2001), S. Bindi
Il cuore antico ha un futuro. Innovazione, sviluppo,
programmazione in Toscana, (a cura di) G. Bianchi
Il turismo rurale nello sviluppo territoriale integrato
della Toscana, G. Balestrieri
171
172