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Natalino Sapegno

Natalino Sapegno (Aosta, 10 novembre 1901 Roma,


11 aprile 1990) stato un critico letterario e accademico
italiano, tra i maggiori studiosi del Trecento letterario
italiano[1] .

Nel 1954 fu nominato accademico dei Lincei. Fece inoltre parte dell'Accademia dell'Arcadia, della Societ Filologica Romana, della Societ Europenne de Culture, del
Pen Club della Comunit Europea degli Scrittori.[5]
Molte le sue voci nellEnciclopedia Italiana Treccani. Diresse con Emilio Cecchi la Storia della letteratura italiana, pubblicata dall'editore Garzanti in nove volumi negli
anni 1965-1969.

Biograa

Fu inne medaglia d'oro per i benemeriti delle scienze e della cultura, e presidente della giuria del Premio
Viareggio.[6]
A lui sono intitolati la Fondazione e il Centro di studi
storico-letterari Natalino Sapegno con sede a Morgex,
nella medievale Tour de l'Archet.[7]

2 Opere
Frate Jacopone, Torino, Baretti, 1926.
Il Trecento, Milano, Vallardi, 1934.
Targa commemorativa dedicata a Natalino Sapegno, via Porta
Pretoria a Aosta.

Compendio di Storia della Letteratura Italiana, 3


voll., Firenze, la Nuova Italia, 193646.

Dopo aver frequentato il Liceo classico di Aosta, (allora nominato Principe di Napoli), in compagnia di illustri personaggi quali Federico Chabod, si laure a Torino
nel 1922 con una tesi su Jacopone da Todi, in seguito
pubblicata.[2]

Poeti minori del Trecento, Milano-Napoli, Ricciardi,


1952.

Di formazione inizialmente crociana, fu amico e sostenitore di Piero Gobetti e del suo periodico La Rivoluzione
liberale.

Pagine di storia letteraria, Palermo, Manfredi, 1960.

Commento alla Divina Commedia, 3 voll., Firenze,


La Nuova Italia, 195557.

Ritratto di Manzoni ed altri saggi, Bari, Laterza,


1961.

Nel 1924 si trasfer a Ferrara, dove insegn a lungo


materie letterarie in istituti medi superiori.[3]

Storia letteraria del Trecento, Milano-Napoli, Ricciardi, 1963.

Si dedic in quel periodo particolarmente allo studio della letteratura italiana del Trecento, scrivendo il suo testo
forse pi noto: Il Trecento.[4]

Storia della letteratura italiana (in collaborazione con Emilio Cecchi), 9 voll., Milano, Garzanti,
196569.

Dopo aver tenuto corsi negli Atenei di Bologna e Padova,


fu chiamato nel 1936 all'Universit di Palermo e, l'anno
successivo, all'Universit di Roma, dove ebbe la cattedra
lasciata da Vittorio Rossi, che tenne no al 1976: tra i suoi
allievi, Nicola Tanda.

Pagine disperse, Roma, Bulzoni, 1979.

3 Note

Dopo la seconda guerra mondiale, pur non rinnegando il punto di partenza crociano, si accost al pensiero
di Gramsci, pervenendo nelle sue opere a un'originale
fusione tra storicismo e marxismo.

[1] Natalino Sapegno, su sapegno.it. URL consultato il


29/5/2014.

[2] Franco Pignatti Morano di Custoza, voce Sapegno, Natalino, in Letteratura Italiana. Gli Autori, vol. II, Torino,
Einaudi, 1991, p. 1586.
[3] voce Natalino Sapegno, in Biograe e bibliograe degli
Accademici Lincei, Roma, Accademia dei Lincei, 1976, p.
1267.
[4] Franco Pignatti, cit., p. 1586.
[5] voce Natalino Sapegno, in Biograe e bibliograe, cit.,
p. 1267.
[6] Voce Sapegno, Natalino, in Chi ?, Roma, L'Espresso,
2 vol., 1986, p. 210.
[7] Fondazione Centro di studi storico-letterari Natalino
Sapegno, su sapegno.it. URL consultato il 29/5/2014.

Bibliograa
Carlo Salinari, Natalino Sapegno, in Letteratura
italiana. I critici, vol. V, Milano, Marzorati, 1987,
pp. 35853598.
Franco Pignatti Morano di Custoza, voce Sapegno,
Natalino, in Letteratura Italiana. Gli Autori, vol. II,
Torino, Einaudi, 1991, pp. 15861587.
Natalino Sapegno, voce in Biograe e bibliograe degli Accademici Lincei, Roma, Accademia dei
Lincei, 1976, pp. 12671269.
Ettore Bonora, Ritratto di Natalino Sapegno, in
Coincidenze, Alessandria, Dell'Orso, 1991.
Carlo Dionisotti, Natalino Sapegno dalla Torino
di Gobetti alla cattedra romana, Torino, Bollati
Boringhieri, 1995.

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altri le su Natalino Sapegno

Collegamenti esterni
Sito uciale della Fondazione Centro di studi
storico-letterari Natalino Sapegno, sapegno.it.
Achille Tartaro, Sapegno, Natalino la voce nella Enciclopedia Dantesca, Roma, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, 1970.

COLLEGAMENTI ESTERNI

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7.1

Testo

Natalino Sapegno Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Natalino_Sapegno?oldid=78373033 Contributori: OrbiliusMagister, Franco56, PaneBiancoLiscio, Rollopack, F.chiodo, AttoRenato, Gacio, AndreA, Gaux, Frazzone, Emme17, Lotte~itwiki, Sergio Bertoni, RolloBot,
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7.2

Immagini

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7.3

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