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Renato Mazzoncini: La concorrenza fa bene, gi preparati alla

liberalizzazione decisa dallUe


La concorrenza fa bene, d'accordo? Assolutamente daccordo Cos risponde a Radio 24
lamministratore delegato di Fs, Renato Mazzoncini, a Sebastiano Barisoni di Focus Economia che
gli chiede della concorrenza nelle tratte dellalta velocit tra Italo e Ferrovie dello Stato.

Preparati per la liberalizzazione decisa dallUe


Il 28 di aprile - ha detto lad di Fs - stato deliberato dal Parlamento europeo la liberalizzazione
unica dello spazio ferroviario in Europa dal 2020. Vuol dire che dal 2020 su tutte le nazioni europee
sar possibile fare la concorrenza diretta sui servizi a mercato alta velocit. Noi a livello di
Comunit europea labbiamo promosso, abbiamo fatto proprio campagna su questo tema e penso
che sia fondamentale per la qualit dei servizi. Noi ovviamente avendo gi la concorrenza in Italia,
siamo lunico Paese al mondo ad avere la concorrenza sullalta velocit, ci sono sette Paesi al
mondo con lalta velocit e uno solo dove c' la concorrenza, ci sentiamo pi preparati di altri.
Quindi lallenamento fatto con le frecce di Italo ci servir in giro per l'Europa.
Lintegrazione con Anas? Fs avr un peso maggiore nella struttura
L'integrazione con Anas? A questo punto - ha sottolineato Mazzoncini - pu essere un progetto
molto semplice visto che siamo entrambi dello stesso azionista, il ministero delle Finanze, e quindi
lipotesi su cui si sta lavorando, e abbiamo costituito un tavolo di lavoro su questo, che il
ministero delle Finanze conferisca Anas al Gruppo Fs, il che vuol dire che sotto la holding Fs ci
sarebbero a questo punto sul cluster infrastrutture due societ che sono Rfi e Anas. Mazzoncini
ha sottolineato che sono societ che manterrebbero la loro autonomia, ma che ovviamente
essendo all'interno dello stesso Gruppo, della stessa holding, lavorerebbero mettendo a fattor
comune e in sinergia tutto quel che si pu mettere in sinergia. Si tratta, ha ancora spiegato
Mazzoncini, di due soggetti che hanno dimensioni completamente diverse: Rfi ha 26mila
dipendenti, fatturato da quasi 3 miliardi e gestisce 4 miliardi all'anno di investimenti. Anas ha
seimila dipendenti, 800 milioni di fatturato e gestisce un miliardo e mezzo. Il partner pi forte
sar quindi quello delle Ferrovie, chiede il conduttore Sebastiano Barisoni: Certamente. Se
confrontiamo Anas con Ferrovie, Ferrovie ha 70mila dipendenti contro i seimila di Anas, fattura 9
miliardi. Per io non la imposterei in questi termini. Nel senso che stiamo parlando di una visione

strategica. Cio la visione strategica che nel momento in cui io voglio occuparmi di mobilit devo
essere consapevole che la mobilit ha due modi, che sono il modo ferro e il modo gomma, e devo
riuscire a farli parlar tra di loro.
Nel piano industriale nuova subholding per integrazione filiera trasporti
In merito al piano industriale che stiamo preparando, di cui parlava anche Del Rio che
presenteremo alla fine dellestate, uno dei focus fondamentali - ha sottolineato Mazzoncini -
quello sul trasporto merci della logistica integrata. Abbiamo definito una nuova subordine delle
merci all'interno del Gruppo Ferrovie che si chiama Mercitalia che integrer tutta la filiera del
trasporto, che vuol dire la parte rail, la parte trazione, tutta la parte logistica e la parte dei
terminali. Mazzoncini a Focus Economia ha spiegato che in Europa abbiamo 400 miliardi di
fatturato di trasporto merci terrestre, di cui 52 miliardi in Italia e solo un miliardo o poco pi fatto
da noi sul ferro, che siamo i principali operatori di trasporto ferro. Quindi il vero problema oggi
che bisogna investire e potenziare sulla modalit ferroviaria, quindi sui terminali e sul materiale
rotabile, perch tutto sommato direi che la rete ce l'abbiamo, quindi il problema principale non
quello. Lad di Fs ha spiegato a Radio 24: Tanto per dare un'idea, adesso con l'attivazione del
Gottardo e poi in futuro del Brennero, che consentiranno di mettere in piedi il principale
quadrilatero delle merci in Europa - e quindi il Gottardo, la pianura padana, il Brennero, con i
collegamenti ai porti di Genova e di Trieste -, noi ci troviamo in condizione di riuscire a cogliere
queste grandi opportunit solo se avremo dei terminali che oggi non abbiamo, dove costruire treni
lunghi 750 metri.
Fonte: IlSole24Ore

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