Il titolo si riferisce allarticolo in inglese Who was von Foerster, anyway?, scritto da Pietro
Barbetta e Dario Toffanetti, come contributo alla monografia in ricordo di Heinz von Foerster,
sulla rivista Kybernetes del 2005.
Dal documentario Das Netz di Lutz Dammbeck trasmesso in lingua tedesca dalla rete
televisiva Arte nel 2004, rintracciabile su: http://www.youtube.com/watch?v=PcPtl-vuGbI.
3
Il volto umano della cibernetica, (trad. mia).
Ci che pi rimasto con me di quel primo incontro con Heinz fu la pungente, ottimistica ed
entusiastica presentazione di s che ne emergeva. Chiunque stato in sua presenza pu capire
quello che intendo. Guardandoti con quei penetranti occhi chiari, sorridendo con ogni muscolo
del suo viso, e radiando leccitamento della vita; sentendo Heinz dire: Ciao! Come va? o
Fantastico! fu uninvigorente e contagiosa esperienza. Cera qualcosa di straordinario essere
in presenza di quelluomo. (trad. mia)
5
Il termine withuotist ha un significato paradossale, essere classificato un withoutist
significa allo stesso tempo non essere classificabile (trad. mia).
gli occhi di chi lo guarda, di chi legge i suoi scritti, di chi legge di lui e che
con lui dialoga e vuole co-costruire un momento della propria esistenza.
Viandante, son le tue orme / la via, e nulla pi; / viandante, non c via, / la via si fa con landare. (trad.
da La danza che crea, Ceruti, M., 1989).
che parteciper assiduamente alle riunioni del Circolo sar Ludwig von
Bertalanffy, il fautore della Teoria Generale dei Sistemi, una delle pietre
fondanti la struttura teorica della psicoterapia sistemico-relazionale. Karl
Popper e Ludwig Wittgenstein, che erano alcuni dei saggi di quel periodo,
non partecipavano direttamente alle riunioni del Circolo di Vienna, ma
erano a conoscenza delle tematiche trattate tramite alcuni esponenti che lo
frequentavano. Ed proprio lo zio Wittgenstein la personalit che
influenzer maggiormente il pensiero di von Foerster. Questi, partecipava
alle riunioni di salotto nella casa dei genitori di Heinz, (con altre autorit
del mondo culturale viennese) tanto da chiamarlo confidenzialmente Zio.
E leggendo il suo Tractatus Logico Philosophicus che Heinz prender
spunto per costruire il suo di pensiero etico. La sua idea principale che
letica appartiene al dominio dellindicibile, al dominio del mistico.
(Foerster, Glaserfeld, 2001).
Pi che filosofi nel senso tradizionale del termine, il Circolo di Vienna
raccoglieva studiosi di varie discipline, che avevano in comune
l'insoddisfazione per i risultati raggiunti fino ad allora dalla filosofia.
Situazione che si ripeter nel Circolo Cibernetico. Nel Circolo di Vienna
troviamo, infatti, cos come in quello Cibernetico, un discorso di
interdisciplinariet, di collaborazione tra le varie specializzazioni e
soprattutto la contaminazione di quelle che von Foerster definisce scienze
morbide con le scienze dure. Nel Circolo Cibernetico (in questo caso
parliamo degli anni del primo dopo guerra, anni 50), tra i pi autorevoli e
conosciuti vi troviamo matematici come Norbert Wiener e John von
Neumann, antropologi quali Gregory Bateson e Margaret Mead, i biologi
Humberto Maturana e Francisco Varela, il neurofisiologo Warren
McCulloch e altri ancora.
Lo stesso Heinz von Foerster trova un parallelo tra il Circolo di
Vienna, dove cresciuto intellettualmente, e il Circolo Cibernetico
(Franchi, Gzeldere, Minch, 2005) negli Stati Uniti. E proprio qui che egli
passer gran parte della sua vita da studioso fino agli ultimi suoi giorni e si
circonder, (come direttore del Biological Computer Laboratory presso il
Departement of Elettrical Ingeneering, University of Illinois, Urbana,
USA), di altrettante personalit del mondo scientifico, filosofico e artistico,
portando anche nel contesto accademico di allora quel pensiero
multidisciplinare che lo caratterizza. Tra le varie personalit del mondo
scientifico troviamo lo psicologo Gordon Pask, lo psichiatra Ross Ashby e
un grande esperto del pensiero di Hegel nonch filosofo e logico Gotthard
Gnter.
Gi dai primi anni della carriera di scienziato von Foerster cap,
quindi, limportanza della contaminazione delle idee, della risorsa di
10
DallEuropa allAmerica
Nel sistema scolastico austriaco, ai tempi di Heinz, le materie
privilegiate nellinsegnamento erano latino e greco, materie nelle quali non
era certo il primo della classe. Infatti, Heinz si dimostrava molto pi
portato per quelle materie dette periferiche, quali la matematica e la fisica
(Franchi, Gzeldere, Minch, 2005, trad. mia). Diplomato in tecniche
ingegneristiche presso la Hochschule Wien Physik e appassionato di fisica
e matematica, Heinz si trasferisce e lavora per un periodo a Colonia. Dopo
qualche anno ritorna a Vienna, dove incontra la donna che diventer poi
sua moglie, unattrice di nome Mai Strmer. Era una delle epoche pi buie
della storia, dove il nazismo stava mostrando la sua faccia peggiore. Heinz
e famiglia non vengono esclusi dal delirio hitleriano. Ma indomito,
nonostante le sue origini ebree, ritorna a Berlino, la capitale del Reich,
falsificando i documenti, consacrando cos la sua fasulla origine ariana.
Heinz aveva fatto un altro trucco da mago, da esperto appassionato di
illusionismo quale era, o meglio dire, esperto inventore di realt quale
era.
La Seconda Guerra Mondiale passa non senza difficolt, decide cos
di ritornare in patria. Nellimmediato dopoguerra, Vienna si trovava ad
essere una citt bombardata e divisa tra Francesi, Inglesi, Americani e
Russi, tra mille difficolt e con aiuto di amici, Heinz si barcamena tra due
lavori. La compagnia telefonica (associata a quella che sar poi una delle
maggiori compagnie telefoniche, la Ericsson svedese), e lo speaker presso
la radio di bandiera austriaca, Rot-Weiss-Rot. In questultima condurr
diversi dibattiti su tematiche contemporanee e sulla scienza. Politici,
scienziati, uomini di cultura di vario genere saranno gli ospiti delle
trasmissioni da lui condotte.
Nellaltro lavoro, invece, la prima cosa che realizz, assieme ai
colleghi della compagnia telefonica, fu quello di costruire qualcosa che
potesse costruire altre cose. Infatti tra vari pezzi raccolti qua e l nella
fabbrica distrutta dai bombardamenti, misero insieme un tornio, con il
quale ne costruirono un altro e cos via, e con pi torni si possono costruire
altre cose e cos via. Insomma, hanno co-costruito possibilit di co-
11
costruire altre possibilit. E in quegli anni, che von Foerster si dedica alla
stesura del suo primo libro, o meglio, del libro che ha aperto la strada alla
sua carriera di uomo della scienza. Il titolo : La memoria: uno studio
fisico-quantistico7 del quale lautore prende spunto da una riflessione
spontanea riguardo la sua carriera di alunno e la difficolt di ricordare le
date degli avvenimenti storici. Foerster not che le date degli avvenimenti
accaduti nelle varie epoche erano sempre pi rare man mano ci si
allontanava dal periodo storico contemporaneo, il quale era, invece molto
pi denso e concentrato. Nel libro di Hubert Rohracher, Einfrung in die
Psychologie, comprato per curiosit in una biblioteca di Vienna, trov
descritta la curva della dimenticanza dello psicologo sperimentale
tedesco Hermann Ebbinghaus del 1885, dalla quale egli prese spunto per
dimostrare la sua tesi. E proprio il suo libro sulla memoria che utilizzer
come biglietto da visita per approdare nel nuovo mondo ed essere accolto a
pieno titolo dai colleghi scienziati di oltre oceano.
Titolo originale: von Foerster, H., (1948), Das Gedchtnis: eine quantenphysikalische
Untersuchung, Deuticke, Wien.
12
13
14
Un discorso di complessit
Qualcosa di complicato non pu essere qualcosa di complesso.
Complicato deriva da com = cum assieme e plicare = gr pliken piegare,
letteralmente: piegare assieme, e ci che piegato assieme pu anche
essere spiegato11. Se si potesse spiegare la complessit in maniera chiara,
ne verrebbe evidentemente che il termine non sarebbe pi complesso
(Morin, 1985; Bocchi, Ceruti, 2007). La complessit sempre nella
relazione fra noi stessi e il mondo, e naturalmente anche nelle relazioni
entro noi stessi, e nelle relazioni entro il mondo (Bocchi, Ceruti, 1985,
2007). Ci significa che siamo intrecciati in una rete di relazioni, o meglio
un sistema di reti di relazioni. Un sistema, cio quellinsieme di elementi
che interagiscono fra di loro o anche, in relazione tra di loro. Ma un sistema
anchesso un elemento di un altro sistema, infatti un sistema avr sempre
dei sottosistemi e dei sovrasistemi con i quali interagire. Ora, si capisce che
quando si parla di interazione o interdipendenza si parla di influenza
reciproca degli elementi. Ogni spostamento o cambiamento di un
componente del sistema apporta un cambiamento del sistema stesso nella
sua totalit.
A system is a composite entity that exists simultanneously both as (a)
a collection of components interconnected in a way such that if one
acts on one of them one acts on all, and (b) as a singular entity that
operates as a whole in a medium or domain of interactions that
contains it and makes possible its operation or existence as a totality.
(Maturana, 2005).12
10
Il titolo si riferisce allomonimo libro di Heinz von Foerster e Bernhard Prksen, 2001.
www.etimo.it
12
Un sistema unentit composita che esiste simultaneamente entrambi come (a) una
collezione di componenti interconnessi in modo tale che se uno agisce su uno di loro uno agisce
su tutti, e (b) come unit tipica che opera come un insieme nel mezzo o dominio di interazione
che lo contiene e rende possibile le sue operazioni o esistenza come una totalit.
11
15
16
Creando verit
Da quanto detto sopra, risulta che una realt esterna non esiste, e che
chiunque tenti di esporci la sua verit, come unica verit plausibile, direbbe
Heinz von Foerster un bugiardo. La sua verit diventer tale anche per
noi nel momento in cui decidiamo di condividerla con chi ce lha proposta.
La verit di von Foerster, quindi, quella di non credere a chi asserisce di
essere detentore di verit, e paradossalmente questa la verit di Heinz von
Foerster: La verit linvenzione di un bugiardo. Ma questo
significherebbe che anche von Foerster , come Parmenide 13, un bugiardo,
ma se bugiardo dice la verit e se dice la verit non un bugiardo, e se
non un bugiardo la sua affermazione vera, ma se vera , quindi, un
bugiardo e cos via. Ecco qui un altra verit importante di von Foerster,
che oltre ad essere un paradosso, (come vedremo nei capitoli pi avanti
un concetto molto importante anche per il contesto terapeutico) un
pensiero che si applica a se stesso, detto anche autologico (Foerster, 1985;
Bocchi, Ceruti, 2007). Ecco un altro motivo per il quale dubitare della
realt, ovvero, ogni affermazione non fa altro che confermare se stessa,
dandogli statuto di verit. Il pensiero cibernetico quindi un pensiero
circolare e riflessivo, proprio come lo laffermazione di Von Foerster o
quella di Parmenide. Circolare e riflessivo in quanto un continuo rimando
di significati che cambieranno a seconda di dove ci si sofferma, dove
linizio della frase non che la fine della stessa e la fine non che linizio
della frase. Forse qualche lettore storcer il naso davanti a questi apparenti
giochi di parole. Ecco, probabilmente anche per questo che il pensiero
foersteriano non era ben visto, perch si toglieva da quella logica lineare,
retaggio del pensiero aristotelico e cartesiano, tipica del mondo occidentale.
13
Mi riferisco alla frase: Tutti i cretesi sono bugiardi, e Parmenide era un cretese.
17
Infatti, Aristotele affermava che tra le cause da lui descritte (causa formale,
causa materiale, causa efficiente e causa finale) la causa finalis era per lui
la pi importante: Tutto coopera per uno scopo (Foerster, 1985; Bocchi,
Ceruti, 2007), mentre per Kant la causa efficiens era la pi rilevante: Tutto
ci che accade ha una causa (Foerster, 1985; Bocchi, Ceruti, 2007).
Ebbene tutte e due le affermazioni rimandano alla causalit lineare in
contrasto con quella di Heinz che influenzato dallo zio Ludwig
Wittgenstein, dichiarando che: La credenza nel nesso causale
superstizione (Foerster, 1985; Bocchi, Ceruti, 2007), credeva nella
circolarit e quindi nella riflessivit della causa, ovvero il cambiamento non
avviene soltanto da una parte ma anche in ci che apparentemente stata la
causa di quel mutamento. Ecco qui un altro esempio di complessit. Oltre
agli input aleatori dellambiente il sistema deve fare anche i conti con una
causalit circolare che porter ad una multifinalit (da uno stesso punto del
sistema si potranno avere finalit diverse) o equifinalit (da punti diversi
del sistema si potr avere una stessa finalit).
Riassumendo la complessit un cambio di paradigmi che riguardano
unepistemologia della rappresentazione a quella della costruzione (Ceruti,
1985; Bocchi, Ceruti, 2007); dal punto di vista dellevidenza oggettiva al
punto di vista della pertinenzairreversibilit come tipicit dei sistemi
dinamicamente complessi (Stenger, 1985; Bocchi, Ceruti, 2007); dalla
cibernetica dei sistemi osservati alla cibernetica dei sistemi osservanti
(Foerster, 1985; Bocchi, Ceruti, 2007); da un punto di vista della causalit
lineare a quella circolare; dalla complessit interna alla complessit
esternala complessit non nella natura ma nel codice, non nel semplice
sistema osservato ma nella congiunzione del sistema osservato e quello
osservante, in cui hanno posto le scelte, gli scopi, i fini dellosservatore
(Gallino, 1985; Bocchi, Ceruti, 2007); si deve passare da un punto di vista
del controllo e della previsione ad un punto di vista del gioco (Bocchi,
1985; Bocchi, Ceruti, 2007), dove sono i vincoli degli eventi e le strategie
dei giocatori che in questa vita costruiscono nuovi scenari (Bocchi, 1985;
Bocchi, Ceruti, 2007).
18
19
20
prendere una strada, una decisione. Gli psicoterapeuti questo lo sanno bene
quando incontrano i loro clienti e li vedono bloccati nello scegliere
narrazioni diverse. Solo imparando ad agire, infatti, possiamo realizzare
queste opzioni (Pakman; Barbetta, Toffanetti, 2006).
21
22
5x5=Natale
Una delle applicazioni del pensiero foersteriano quella che riguarda
lapprendimento, e quindi linsegnamento nei sistemi di istruzione delle
societ occidentali. Ovvero lacquisizione di concetti che in questo caso
specifico, si riferisce agli individui che sono in fase di apprendimento nelle
strutture scolastiche del nostro contesto storico culturale, e che von
Foerster definir la banalizzazione dellindividuo (Foerster, 1985; Bocchi,
Ceruti, 2007). Parliamo quindi di quanto gi citato nel capitolo precedente
riguardo le macchine banali e macchine non banali. In riferimento al
tema di questo paragrafo ci viene in aiuto un piccolo aneddoto riportato nel
film di Giuseppe Tornatore: Nuovo Cinema Paradiso (1989), dove nella
scuola elementare di un piccolo paesino della Sicilia degli anni 40, un
23
Determinate sinteticamente
Indipendenti dalla storia
Determinabili analiticamente
Prevedibili
Determinate sinteticamente
Dipendenti dalla storia
Indeterminabili analiticamente
Imprevedibili
24
15
Per comprendere meglio la differenza tra i termini complessit e complicato vedi cap.
Un discorso di complessit.
25
26
le scienze cognitive, e per ovvie ragioni, in particolare lIntelligenza Artificiale, durante gli
anni 60 e 70 crebbero sotto linfluenza di una interpretazione troppo letterale della loro
metafore del computer come metafora della mente, e a tuttoggi stanno lentamente guarendo
dal questo trauma infantile. (trad. mia).
17
siamo noi forse robot guidati dalle emozioni nella propria esistenza? (trad. mia).
27
18
La questione fondamentale non se noi siamo in grado di costruire robot con una
autocoscienza, ma, se vogliamo proprio crearli e a quale scopo? Noi non dobbiamo creare tutto
ci che siamo in grado di creare. La questione di base che mondo vogliamo costruire
attraverso il voler fare ci che vogliamo fare? (trad. mia).
28
Il discorso clinico
La collisione dei punti di vista
C un termine inventato da Marshall McLuhans per indicare la
tipicit del pensiero foersteriano che, come capita spesso nelle traduzioni,
perderebbe di significato se venisse tradotto in un'altra lingua. Collideoscope, (Bexte, 2005) cos egli lo definisce, un incontro di punti di vista.
Nellarticolo di Peter Bexte, (ancora una volta si parla di costruzione della
realt e dellincertezza delle nostre percezioni), utilizza proprio quel
termine. Egli fa riferimento ad un seminario che von Foerster tenne presso
lArt Departement dellUniversit dellIllinois, lezione che riguardava la
percezione. Egli mostr al pubblico una serie di diapositive che
rappresentavano dei quadri famosi, riproduzioni originali e false
riproduzioni. I partecipanti avrebbero dovuto distinguere tra le due
versioni. Leterogeneit del pubblico era ci che distingueva il seminario e
cos il risultato dellesperimento fu sorprendente. Infatti emerse che la
maggior parte degli esperti darte l presenti scambiassero i falsi con quelli
veri, mentre i non esperti del settore indovinassero quali erano gli originali.
Ecco un esempio di false percezioni, e come si debba stare attenti
allesperienza acquisita e alle nostre aspettative, le quali incidono sul nostro
giudizio:
Perception is nothing we should take for granted. It is based on an
interplay of distinctions and connections we have to adjust again and
again. The whole process is highly influenced by expectation19.
(Bexte, 2005).
La percezione non niente che noi dovremmo prendere come garanzia. E basata
sullinterazione tra la distinzione e la connessione che dobbiamo sistemare tutte le volte.
Lintero processo altamente influenzato dalle aspettative. (trad. mia).
29
non vedere, cos come dallesempio che spesso si trova negli scritti di
Heinz. Il principio del punto cieco (Foerster, 1985; Bocchi, Ceruti,
2007), paradigma del costruttivismo, spesso da lui utilizzato per spiegare
quanto sia fragile la nostra percezione del mondo. Il punto cieco non altro
che il punto di connessione del nervo ottico con la retina. Quindi ne
troveremo uno sia sullocchio destro che su quello sinistro. Lesempio che
von Foerster propone il seguente:
30
Delirare significa uscire dal solco, la lira come veniva definito allepoca dei romani il solco
lasciato dallaratro.
31
32
33
Perci, gli stessi strumenti diagnostici intesi per migliorare la nostra comprensione di una
situazione incomprensibile, finiscono per creare e condizionare una realt che si auto-conferma
(trad. mia).
34
costruzione della malattia sono stati i pionieri del Mental Research Institute
di Palo Alto in California. Capitanati da Don Jackson, John Weakland,
Gregory Bateson e Paul Watzlawick et all., porta nel contesto terapeutico
della terapia familiare un nuovo metodo di cura denominata Terapia Breve
Strategica (Brief Therapy). Per illustrare come le etichette possano essere
auto-referenziali, Nardone e Portelli (2005), raccontano di un episodio
accaduto presso lospedale di Grosseto nellaprile del 1989. Una donna
viene momentaneamente ricoverata nellospedale della cittadina in
questione a causa di un episodio maniaco depressivo, cos diagnosticato.
Essendo lospedale lontano da casa, decidono di trasferire la donna in
un'altra struttura con allinterno un reparto specializzato per queste
patologie, che sia vicino la residenza della donna. Fu cos che quando
venne il momento di trasferire la paziente, il personale dellambulanza
trov accanto al letto della degente una donna (la paziente era in quel
momento in bagno) che asseriva di esserne la sorella. Con tutte le
rimostranze di questultima, anche in modo violento, il personale
infermieristico riusc, dopo averla sedata, a caricarla sullambulanza. La
donna venne sedata pi volte durante il tragitto. La polizia, poco dopo,
ferm lautoambulanza, con sorpresa dellequipaggio, avvisandoli che
stavano trasportando la persona sbagliata. Ecco un esempio di come la
diagnosi pu inventare la malattia. Infatti, la reazione della sorella della
paziente avrebbe potuto essere quella tipica di un disturbo psicotico di
depersonalizzazione (cos come definisce il DSM), ben interpretato dal
personale infermieristico, ben istruito su come si sarebbe potuta comportare
una paziente del genere.
But, who, in her place, would not have protested or expressed
depersonalisation25? (Nardone, Portelli, 2005)26
35
ognuno di noi costruisce realt delle quali ne diventiamo soggetti. Da questa prospettiva, un
disordine mentale anche il risultato dellinterazione tra una persona e la realt. In questo caso
un modo disfunzionale di percezione e reazione a certe realt che , naturalmente, connesso
tra la relazione del soggetto e se, gli altri e il mondo. (trad. mia).
36
37
Noi possiamo scegliere chi diventare quando abbiamo deciso su una principale questione
irrisolvibile (trad. mia).
38
39
40
41
Mony, questo concetto intersezione troppo statico. Usa la parola risonanza. Risonanza
molto dinamico (trad. mia).
42
43
Auto-Riflessioni
The Ouroboros,
a dragon that bites its tail,
is a symbol for self-reference.30
LOuroborus, un drago che morde la propria coda, un simbolo della auto-referenza (trad.
mia).
44
31
Forget the obeserve: the presence, the paradox and the self reference, in Kybernetes, 34,
(3/4), 558-566 (2005).
45
Responsabilit
La Responsabilit di32 Heinz von Foerster stata quella di parlare di
responsabilit. Responsabilit in Heinz von Foerster la responsabilit
nostra di accettare questo termine cos come lo intende lui. Responsabilit
di Heinz von Foerster stata quella di esplicitare il suo pensiero, quella di
rispondere alle questioni irrisolvibili, e una questione irrisolvibile alla
quale ha paradossalmente risposto, proprio che La verit linvenzione
di un bugiardo (Foerster, Prksen, 2001). Responsabilit in Heinz von
Foerster quella di credere alla frase sopra citata e che lui dicesse la verit,
quindi, fosse un bugiardo; noi siamo responsabili dellultima decisione che
prendiamo al riguardo. Responsabilit di Heinz von Foerster quella di
dire che ognuno responsabile delle proprie scelte. Responsabilit in
Heinz von Foerster la responsabilit delle proprie scelte. Responsabilit
di Heinz von Foerster quella di asserire che letica implicita.
Responsabilit in Heinz von Foerster quella che nel contesto terapeutico,
cornice alla relazione del terapista con i suoi clienti (sistema complesso) si
fa portavoce delletica e quindi che le scelte da essi intraprese, sono state
decise in modo implicito allo scopo di costruire nuove possibilit e
significati nelle proprie relazioni, scelte delle quali sono responsabili.
Responsabilit di Heinz von Foerster quella di aver creato differenze di
differenze e di aver saputo utilizzare una logica paradossale, una logica
della logica. Responsabilit in Heinz von Foerster quella del terapista che
utilizza proprio questa logica paradossale per co-costruire punti di vista
diversi che permettano ai suoi clienti di smuovere il sistema da suoi circoli
patologici. Responsabilit di Heinz von Foerster quella di essere parte
del mondo (Broecker, 2004) in cui ha vissuto. Responsabilit in Heinz von
Foerster quella di poter scegliere di essere a parte del mondo (Broecker,
2004) oppure parte del mondo. Responsabilit di Heinz von Foerster
quella di destare curiosit per il mondo. Responsabilit in Heinz von
Foerster quella che alcuni terapeuti utilizzano nel contesto terapeutico per
essere neutrali in modo tale da essere curiosi e destare curiosit.
Responsabilit di Heinz von Foerster quella che viene esplicitata nei suoi
scritti e nei suoi lavori. La mia responsabilit quella di aver accolto il suo
pensiero e di averlo descritto in questa tesi.
Cibernetica di Heinz von Foerster
La cibernetica di von Foerster la cibernetica della cibernetica, quella
di secondo ordine o di secondo grado. La prima Cibernetica, invece, la
32
Invito il lettore a fare attenzione al corsivo in quanto denota una differenza di significato.
di si riferisce alla responsabilit personale di von Foerster. in si riferisce al significato
che egli da a questa responsabilit e alluso che ognuno di noi ne fa.
46
Termine coniato da Gregory Bateson (1977) per indicare quel sovrasistema che ci connette
agli altri e al mondo in cui viviamo. Heinz von Foerster parla del mondo del quale noi ne siamo
parte (Brcker, 2004)
47
Etica
E di fatto impossibile parlare di etica.
Heinz von Foerster
La Metafisica in von Foerster ci che sta a livello meta, autoreferenziale, autologico, per
esempio la Cibernetica di secondo ordine. La Dialogica la propriet miracolosa del linguaggio
che emerge da due persone. (Foerster, 1990).
48
del sistema familiare, agiranno secondo una propria etica che non la
stessa Etica del terapeuta, quella dei clienti generalmente esplicita.
LEtica in von Foerster amplia le possibilit di scelta anche degli altri.
LEtica del terapeuta amplia le possibilit di scelta dei suoi clienti, cos
come le possibilit di scelta dei clienti possono portare alla co-costruzione
di una nuova Etica. LEtica, paradossalmente un imperativo autoreferenziale. LEtica di Heinz von Foerster limperativo etico: Agisci in
modo da aumentare le possibilit di scelta. Etica, estetica, pragmatica e
politica sono cornici per condurre un colloquio [] linguaggio, riflessivit
e temporalit ne sono gli strumenti (Pakman; Barbetta, Toffanetti, 2006)35
utilizzabili in terapia.
Il contesto
Il contesto dellautore
non il contesto del lettore.
Heinz von Foerster
Per una spiegazione degli altri termini (estetica, pragmatica politica, linguaggio, riflessivit e
temporalit vedi Elementi di poetica foersteriana nella pratica psicoterapeutica di Pakman,
M., (2003, p. 47) in Barbetta P., Toffanetti D. (a cura di), Divenire umano. Von Foerster e
lanalisi del discorso clinico, Roma, Meltemi, 2006.
36
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