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Atti Consiliari

Consiglio Regionale dell'Abruzzo

CONSIGLIO REGIONALE DELL'ABRUZZO


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PROPOSTA DI MODIFICA
DELLA LEGGE REGIONALE 28.04.2000, N. 77
(BURA n. 16 del 9 giugno 2000)
Disciplina degli "Interventi di sostegno regionale alle imprese operanti nel settore del turismo"

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RELAZIONE DEI PROPONENTI
Il binomio migranti - hotels della costa adriatica ha imposto ai promotori una approfondita analisi da cui ne
discesa la volont di approvare strumenti drastici per disincentivare quello che ad oggi ben pu essere definito "fenomeno degenerativo".
Leconomia locale, gi martoriata dalle scelte infauste del passato e non di meno dalla crisi economica che
ha colpito lintero Paese, necessita di essere tutelata da questo ennesimo trend innaturale a cui alcuni proprietari alberghieri sembrano essersi affidati per risollevare con inverosimile facilit le proprie sorti.
Chiunque, oramai, ha ben compreso che il fenomeno dellaccoglienza dei migranti abbia gi perso il proprio naturale senso solidaristico per rifugiarsi nella pi scontata finalit speculativa di cui sono animate alcune associazioni che si occupano di sociale.
Ed infatti, con la malcelata esigenza solidaristica, si giunti ad una vera e propria tratta dei migranti per i
quali le associazioni sguinzagliano sul territorio intermediari pronti a convincere con il dio denaro i malandati proprietari di strutture alberghiere, finanche collocate sulla zona rivierasca che, per necessit, accettano di conferire in gestione la propria struttura per pochi, maledetti e subito denari", con ogni riflesso negativo che si ingenera per la mancanza di investimenti sul territorio e per la sua promozione in favore del
turismo attivo e passivo.
Non deve sorprendere, peraltro, che il pi delle persone accolte sia affetta da malattie infettive - immunitarie oltre che epidemiologiche; ne discende un elevato rischio di diffusione a cui sono sottoposti i cittadini
tant' che si appalesa necessario procedere altres con la costruzione di consultori e ambulatori medici, se
del caso, con l'introduzione della tassa di scopo a carico di dette strutture.
Sovente, per di pi, a ridosso delle strutture alberghiere, possibile assistere alla contaminazione dei luoghi
poich gli ospitati hanno assunto la strana e singolare abitudine di defecare ed orinare sulla propriet pubblica, esponendo a degrado e pessime condizioni igienico sanitarie i luoghi in cui abitano numerosi cittadini
della nostra amata Regione Abruzzo.
Non v chi non veda come le medesime abitazioni limitrofe a siffatte strutture, abbiamo subito una forte
svalutazione, proprio per la perdita della connotazione turistica del luogo e per la presenza di una malsana
atmosfera che rende poco appetibile agli investitori le abitazioni ubicate nei medesimi luoghi in cui insistono strutture oramai lontane dalla connotazione turistica.
La presenza di strutture nellentroterra della nostra Regione (a titolo esemplificativo ex caserme, manicomi
e scuole..), la necessit di ripopolamento dei paesi in via di estinzione, lesigenza di preservare leconomia

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locale turistica da cui traggono sostegno la Regione Abruzzo con tutti i Comuni che godono della connotazione turistica, nonch lurgenza di salvaguardare gli investimenti intrapresi dai concittadini di alcuni quartieri delle medesime aree, induce ad una pronta azione deterrente del fenomeno.
La Legge regionale che si intende modificare prevede con l'art. 2 "Attivit finanziabili", comma 1, prevede
che "Sono ammissibili alle agevolazioni di cui alla presente legge le attivit svolte dalle imprese turistiche
di cui all'art. 5 della legge 17 maggio 1983, n. 217 attraverso le strutture ricettive di cui all'art. 6 della
stessa legge o da enti no profit nonch quelle svolte anche da altre imprese per la gestione di stabilimenti
balneari, rifugi montani, impianti termali e di servizi a supporto dell'attivit turistica e del tempo libero".
Se da un lato, la possibilit di partecipazione di siffatte strutture ai bandi prefettizi per il recepimento dei
migranti ammesso proprio dal regolamento di gara dei medesimi bandi, per altro verso non pu e non deve ritenersi equo porre alla stessa stregua, per ci che concerne il recepimento di contributi ed agevolazioni
regionali, le strutture che mantengono la propria connotazione turistica ricettiva con altre che decidono di
snaturarsi per ripiegare sulla soluzione innaturale.
CONSIDERATO CHE
non possa in alcun modo definirsi ricettivo il ricovero di migranti nelle struttura alberghiera.
palesi dubbi di liceit amministrativa si rilevano per lutilizzo non conforme della relativa licenza poich
ben distinte appaiono quelle che consentono lattivit alberghiera da quelle che consentono lattivit di ricovero.
nellultimo bando emanato dalla Prefettura, a differenza di altre limitrofe, alcun limite di assegnazione veniva imposto alle partecipanti consentendo, in tal modo, la partecipazione speculativa di associazioni che,
addirittura, si aggiudicavano laccoglienza di centinaia di migranti a copertura dellintera struttura precettata.
tale modus, peraltro, mal si concilia con lidea di integrazione a cui ritengono di dover propendere gli Stati
della Comunit Europea atteso che la collocazione esclusiva dei medesimi negli stessi luoghi induce alla
formazione di ghetti, seppur temporanei.
sorge lesigenza, ad ogni buon conto, di prevedere sul territorio una struttura - consultorio che possa rendere la giusta cautela alle gi precarie condizioni igienico sanitarie.
tale necessit possa essere supportata dalla imposizione di una tassa di scopo ad esclusivo carico dei precettori, cos come disciplinato dalla legge di riferimento.
RITENUTO PERCIO
improcrastinabile procedere con ladozione di ogni provvedimento opportuno al caso esaminato.
che la materia necessiti di essere trattata con urgenza atteso il pericolo grave ed irreparabile a cui sottoposta la salute pubblica.
che i proprietari di abitazioni limitrofe sono oramai costretti a patire la forte svalutazione a cui sono sottoposte le rispettive propriet per la mortificazione turistica sopravvenuta dello stato dei luoghi nonch l'economia locale e regionale per lo pi determinata dalla politica del turismo.
TENUTO CONTO
dell'importante ruolo di garanzia e rappresentanza a cui chiamato l'intero Consiglio Regionale unitamente
alle amministrazioni comunali.

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della necessit di tutelare le Citt marittime della Regione Abruzzo e leconomia locale dallinsorgenza di
fenomeni degenerativi nonch di soddisfare le esigenze rappresentate dai cittadini.
della iniquit che si riscontrerebbe laddove si consentisse un accesso indiscriminato - dunque altres alle
strutture private della connotazione turistica - ai fondi erogati per il sostegno regionale alle imprese operanti nel settore turistico.
FERME RESTANDO
le competenze del Consiglio Regionale Abruzzo, del Presidente e della relativa Giunta, dei Sindaci e del
Prefetto per le ragioni igienico - sanitarie e di ordine pubblico esposte.

PER TUTTE QUESTE RAGIONI


i Consiglieri Regionali sottoscrittori, ritenuta non pi procrastinabile la trattazione dell'argomento,
PROPONGONO
di apportare una modifica di tipo integrativo al vigente testo di cui alla Legge Regionale 28.04.2000, n. 77
TESTO VIGENTE
Art. 2 Attivit finanziabili
1. Sono ammissibili alle agevolazioni di cui alla presente legge le attivit svolte dalle imprese turistiche di cui all'art. 5 della legge 17 maggio 1983, n. 217 attraverso le strutture ricettive di cui all'art. 6
della stessa legge o da enti no profit nonch quelle svolte anche da altre imprese per la gestione di
stabilimenti balneari, rifugi montani, impianti termali e di servizi a supporto dell'attivit turistica e
del tempo libero.
modificandolo con integrazioni, come segue
TESTO DEI PROPONENTI
Art. 2 Attivit finanziabili
1. Sono ammissibili alle agevolazioni di cui alla presente legge le attivit svolte dalle imprese turistiche di cui all'art. 5 della legge 17 maggio 1983, n. 217 attraverso le strutture ricettive di cui all'art. 6
della stessa legge o da enti no profit nonch quelle svolte anche da altre imprese per la gestione di
stabilimenti balneari, rifugi montani, impianti termali e di servizi a supporto dell'attivit turistica e
del tempo libero. Resta inteso che le agevolazioni di cui al presente comma, possono essere concesse
esclusivamente qualora il fatturato o il ricavato dell'attivit ricettiva degli ultimi tre anni sia integralmente derivante dall'attivit turistica. Nel fatturato o ricavato non sono computate le entrate
maturate per motivi riconducibili ad esigenze di ordine e di sicurezza pubblica o altres in esecuzione di specifici provvedimenti comunitari propinati con bandi prefettizi.
Pescara - L'Aquila l

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