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MASSIMA
1. L'estensione della
uno stesso terreno
edificio, sicch le
originariamente del
comunanza
2. La presunzione ex art. 1117 c.c. di comunanza del suolo su cui insiste il fabbricato
condominiale, non opera in direzione inversa, nel senso che non si presume comune
ogni altro edificio, separato e autonomo, eretto sul medesimo suolo su cui sorto lo
stabile condominiale. L'originaria appartenenza al medesimo proprietario dell'unico
terreno su cui in tempi diversi siano stati costruiti l'edificio condominiale e il fabbricato
distinto, non costituisce quest'ultimo come parte del condominio stesso, se ci non
risulta dal relativo titolo di provenienza.
CASUS DECISUS
F..G. , proprietario di un appartamento facente parte del condominio di via (omissis) ,
nonch di altre due unit immobiliari situate in un basso fabbricato posto all'interno
del cortile dello stesso stabile condominiale, e di due autorimesse, immobili tutti,
questi ultimi, di cui affermava l'estraneit al condominio sia in base all'atto di
divisione che aveva frazionato l'originaria propriet unica, sia sulla scorta del
regolamento contrattuale che ne era scaturito, impugnava innanzi al Tribunale di
Torino la delibera dell'assemblea condominiale del 14.5.1998 approvata a
maggioranza, che aveva imputato a tali fondi una parte delle spese gi sostenute per
l'anno
1997
e
di
quelle
da
sostenere
nell'anno
1998.
Nel resistere in giudizio il condominio deduceva che gli immobili in questione non
erano stati inclusi tra le unit facenti parte del condominio perch all'epoca di
redazione del regolamento essi costituivano un unico locale, che solo successivamente
il G. aveva trasformato e suddiviso in due unit abitative, collegandole alle fognature
condominiali e ai servizi comuni per la somministrazione di acqua, energia elettrica e
antenna TV centralizzata, e munendole di un passaggio attraverso l'androne comune.
Dette unit, pertanto, facevano parte del condominio, di cui utilizzavano i servizi
comuni.
Con sentenza del 10.12.2003 il Tribunale rigettava la domanda, ritenendo, in
conformit alle indagini tecniche svolte dal c.t.u. sulla base delle originarie
consistenze e rappresentazioni grafiche catastali, che le porzioni immobiliari in
oggetto, sebbene non comprese nell'originario
regolamento
contrattuale,
dovessero essere contemplate nella ripartizione delle spese comuni, secondo il criterio
di
cui
all'art.
1123
c.c..
L'impugnazione proposta dal G. era respinta dalla Corte d'appello di Torino, con
sentenza
n.1867
del
21.11.2005.
Riteneva la Corte territoriale, per quanto ancora rileva in questa sede di legittimit,
che le censure che l'appellante aveva mosso alla sentenza di primo grado muovevano
dall'assioma che la fattispecie fosse regolata unicamente dal regolamento
condominiale di natura contrattuale, allegato all'atto di divisione del 31.7.1959,
allorch i beni in questione ancora non esistevano nell'attuale loro "consistenza,
sicch non poteva revocarsi in dubbio che le norme del regolamento dovessero essere
rivedute alla luce della mutata destinazione di fatto delle unit immobiliari in oggetto.
Il che, proseguiva la Corte torinese, se costituiva un valido presupposto per la
revisione delle tabelle millesimali, solo indirettamente riguardava il thema
decidendum, giacch la delibera impugnata non aveva apportato alcuna modifica alle
tabelle millesimali, ma aveva soltanto stabilito una diversa ripartizione delle spese ex
art. 1123 c.c. nei confronti di tutte le unit immobiliari, incluse quelle di propriet G.
non ancora esistenti all'epoca del contratto di divisione e della redazione del
regolamento. Ci posto, l'inclusione nel condominio anche di tali unit immobiliari si
doveva trarre dagli accertamenti del c.t.u., effettuati in base agli atti di trasferimento
e alle schede catastali d'impianto del fabbricato, risalenti al 1939, e successive
variazioni. Aggiungeva, infine, che se qualche servizio comune non fosse stato
attribuibile anche alle unit di propriet G. , sarebbe stato questi a doverne fornire la
prova, invece di limitarsi ad una dissociazione del tutto generica, che del resto non
trovava riscontro nel verbale dell'assemblea del 14.5.1998, in cui il G. , lungi dal
protestare il non uso di tutti o di taluni servizi, aveva travato la sua opposizione con
l'argomento che in proposito il regolamento condominiale nulla prevedeva al riguardo.
Per la cassazione di tale sentenza F..G. propone ricorso affidato a tre mezzi
d'annullamento.
Il condominio rimasto intimato.
PRECEDENTI
Conforme
Difforme