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Universit degli Studi La Sapienza

Facolt di Psicologia
Indirizzo di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni

INDICAZIONI
PER LA STESURA
DELLA TESI DI LAUREA

Ottobre, 1999

0. PREMESSA
Le tesi degli studenti dell'Indirizzo di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni possono
essere di due tipi:

Tesi di Ricerca Empirica: lavori che si caratterizzano per la raccolta e/o l'analisi di dati
empirici su individui, gruppi, organizzazioni, ecc. attraverso l'utilizzo di una o pi
metodologie di raccolta dei dati (osservative, sperimentali, dati di archivio, ecc.) e di
analisi dei dati (tecniche quantitative multivariate e non, tecniche qualitative).
Tesi di Ricerca Compilativa: lavori che si caratterizzano per la presentazione e
organizzazione critica e ragionata della letteratura e del materiale bibliografico relativo ad
uno specifico settore e argomento teorico e/o metodologico e/o applicativo.

Di seguito saranno descritte le istruzioni per la stesura degli elaborati scritti della tesi.
Alcune di queste valgono sia per le tesi di ricerca empirica sia per quelle di ricerca compilativa
(cfr. par. 1 - Istruzioni generali). Altre istruzioni si riferiscono, invece, o alle tesi di ricerca
empirica o alle tesi di ricerca compilativa (cfr. par. 2 - Istruzioni specifiche). Verranno inoltre
esplicitati i principali criteri utilizzati dalla Commissione di Laurea per la valutazione del lavoro
svolto dai candidati (cfr. par. 3 - Valutazione delle tesi).

1. ISTRUZIONI GENERALI
1.1. Lunghezza della tesi.
Il numero di pagine del lavoro di tesi deve essere compreso indicativamente tra le 50 e 80
pagine, appendici escluse (corrispondenti a circa 120/180 pagine del vecchio formato).
1.2. Formato di stampa.
Considerando che il testo venga prodotto tramite i pi comuni programmi di scrittura su
computer, si consiglia di utilizzare per la redazione formale del testo le seguenti convenzioni
(corrispondenti a circa 3000 caratteri per pagina):

carattere: TIMES; per il testo dimensione: 12 ; per la bibliografia dimensione 10;


margine: sinistro: cm 3,5; destro: cm. 2; superiore e inferiore: cm 2;
interlinea 18 pt (opzione esatta o minima; non opzione multipla);
stampa: fronte/retro;
numerazione pagine: numero arabo, preferibilmente in basso al centro

1.3. Tabelle e figure.


Le tabelle e figure vanno inserite nel testo dopo il punto in cui vengono citate e commentate,
non appena l'impaginatura lo consenta. Le tabelle e le figure vanno numerate progressivamente
in base al loro ordine di comparsa nel testo e separatamente le une dalle altre (le figure in
numeri arabi: Fig. 1, Fig. 2, Fig. 3, ecc.; le tabelle in numeri romani: Tab. I, Tab. II, Tab. III,
ecc.). Le figure devono essere corredate da una didascalia che descriva il contenuto di quanto
rappresentato (ad es., Fig. 5 - Numero di studenti che hanno superato l'esame in funzione della
variabile et); se le figure consistono in grafici, essi devono ovviamente riportare le etichette
sia dell'asse delle ascisse sia dell'asse delle ordinate, nonch l'eventuale legenda sulle diverse
variabili in esso rappresentate. Le tabelle possono avere un titolo e devono riportare sulle righe
e sulle colonne delle specifiche esplicite (etichette) ed eventualmente delle note a pi di tabella
che ne chiariscano il contenuto.
1.4. Norme per le citazioni bibliografiche e la stesura della bibliografia.
Tutti gli autori che, nel corso del lavoro di preparazione e di stesura della tesi, sono stati presi
in considerazione per sviluppare le idee, sostenere un'opinione, esporre un risultato empirico,
pianificare la ricerca, commentare i risultati, ecc., vanno citati nel testo con cognome e anno di
pubblicazione del libro o articolo considerato. Per esempio Sperry (1968) oppure (Sperry,
1968).
Qualora di tali autori si riportino nel testo "citazioni letterali", queste vanno messe tra
virgolette e accompagnate anche dall'indicazione della pagina (o pagine) in cui si trova il brano
riportato. Per esempio: "Lo sviluppo delle tecnologie informatiche ha lentamente trasformato
le modalit dell'interazione uomo-computer" (Riva e Galimberti, 1997, p. 15). Nel caso gli
autori siano pi di due, la prima volta i nomi vanno citati tutti; nelle citazioni successive si pu
usare l'abbreviazione et al.; per esempio Gazzaniga, Berlucchi e Rizzolatti, 1967; poi in seguito
Gazzaniga et al., 1967.
Si usino le indicazioni a, b, c, ecc. quando pi opere degli stessi autori hanno il medesimo anno
di pubblicazione. Per esempio: Bogen (1969a) e Bogen (1969b).
Alla fine del testo i riferimenti bibliografici vanno elencati in ordine alfabetico per quanto
riguarda i nomi degli autori ed in ordine cronologico per quanto riguarda le opere degli stessi
autori (ricorrendo di nuovo all'uso delle indicazioni a, b, c, ecc. nel caso di pi opere degli
stessi autori pubblicate nel medesimo anno). Nei riferimenti bibliografici non si devono usare
abbreviazioni. Qui di seguito sono riportati alcuni esempi delle pi comuni tipologie di
riferimenti bibliografici (nell'ordine: libro, capitolo di libro collettaneo, articolo in Atti di
Convegno, articolo in una rivista, manoscritto non pubblicato, articolo in corso di stampa,
relazione presentata a Convegno):

Argyle, M. (1969). Social Interaction. London: Methuen.


Argyle, M. e Kendon, A. (1967). The experimental analysis of social performance. In L.
Berkowitz (a cura di), Advances in Experimental Social Psychology, Vol. 3. New York:
Academic Press, pp. 212-255.
Clark, A. M. (1990). Is the failure of videoconferencing uptake due to a lack of human factors
or poor market research?. Proceedings of the 13th International Symposium on Human
Factors in Telecommunications, Torino, 133-140.
Katz, E., Gurevitch, M. e Haas, H. (1973). On the use of mass media for important things.
American Sociological Review, 38, 164-181.
Lei, D. e Goldhar, J.D. (1992). Implementation of CIM Technology: The key role of
organizational learning. Manoscritto non pubblicato.
Lichtenstein, A. e Rosenfeld, L. B. (in corso di stampa). Uses and misuses of gratification
research: An explication of media functions. Communication Research.
Norman, D. (1989). Cognitive artifacts. Relazione presentata al Workshop Cognitive Theory
and Design in Human-Computer Interaction, Chappaqua, New York.
1.5. Struttura e organizzazione del testo.
Il testo della tesi composto dalle seguenti parti:

Copertina: recante, dall'alto al basso della pagina, il nome dell'istituzione (Universit,


Facolt, Corso di Laurea e Indirizzo), la dicitura "Tesi di Laurea", il titolo, il nome e
cognome del relatore, del correlatore e del candidato, l'anno accademico della sessione in
cui la Tesi viene discussa (alcune di queste informazioni anche sul bordo esterno rilegato).
Indice: contiene l'articolazione del testo in capitoli e paragrafi e relativi numeri di pagina. Il
testo deve essere articolato in capitoli e paragrafi (e se necessario, sottoparagrafi). Tutti
questi devono essere numerati in modo gerarchico e sequenziale ad esempio 1, 1.1, 1.1.1,
1.1.2; 1.2, 1.2.1, 1,2.2; 2, 2.1, ecc..
Riassunto/Abstract: contiene una breve descrizione (Max. 1 o 2 pagine) degli obiettivi e dei
risultati della ricerca ed eventuali ringraziamenti.
Testo: (cfr. punti 2.1 e punto 2.2. per la specifica articolazione dei testi rispettivamente di
ricerca empirica e di ricerca compilativa)
Riferimenti bibliografici: contiene lintero elenco in ordine alfabetico degli autori consultati
e citati nel testo.
Appendici eventuali: contengono informazioni di dettaglio su vari aspetti della ricerca
empirica o compilativa (per esempio, copia delle istruzioni e spiegazioni fornite ai soggetti,
dei materiali e/o protocolli sperimentali, di questionari o scale impiegate, di tabulati con
dati grezzi, di trascrizioni di materiale auido e/o video, ecc.)

2. ISTRUZIONI SPECIFICHE
2.1. Tesi di Ricerca Empirica
Il testo di una tesi di ricerca empirica dovr articolarsi in capitoli e paragrafi. L'articolazione di
seguito proposta indica le parti obbligatorie, il che non esclude la possibilit di sottoarticolare
ulteriormente, aggiungendo paragrafi o sottopragrafi pi specifici in funzione dei contenuti e
delle metodologie adottate nei singoli casi.
1. Quadro teorico di riferimento o introduzione: questa parte ha l'obiettivo di dar conto
della letteratura (italiana e/o internazionale) direttamente pertinente gli obettivi dello studio
condotto e della teoria (o delle teorie) di riferimento. In particolare in questa parte, dopo aver
brevemente esposto il problema affrontato, deve essere presentata una rassegna ragionata e
critica degli studi che lo studente ha letto e consultato per arrivare a definire ipotesi e metodi
della ricerca empirica. Devono essere, quindi, sempre citati gli autori e gli studi alla base delle
idee che sono presentate.
2. Obiettivi e ipotesi: questa parte ha il fine di chiarire, sulla base dello stato delle conoscenze
riassunto, come la ricerca empirica possa contribuire alla conoscenza dell'argomento affrontato.
Devono essere esplicitate, quindi, le ipotesi e i risultati attesi.
3. Metodo: questa parte ha l'obiettivo di descrivere il pi precisamente possibile quello che
stato fatto nel corso della ricerca (si consiglia pertanto di usare i verbi al passato). Tale parte ha
due scopi: il primo quello di far s che il lettore possa ripetere esattamente la ricerca in tutti i
suoi aspetti essenziali (soggetti, strumenti di misura, tempi, variabili, analisi, ecc.). Il secondo
quello di consentire al lettore di poter valutare la validit delle conclusioni in rapporto al
metodo che stato usato. Tale parte pu articolarsi nei seguenti paragrafi, tra i quali vanno
scelti quelli pertinenti alla metodologia impiegata nella ricerca (esperimento, osservazione,
simulazione, indagine di tipo etnografico, dati d'archivio, dati testuali, ecc.):
3.1. Soggetti: descrivere quanti soggetti sono stati contattati e come sono stati reperiti e scelti.
Descrivere le loro caratteristiche, in particolare quelle ritenute importanti per la ricerca svolta
(per esempio, et, sesso, ecc.).
3.2. Contesto: descrivere le caratteristiche rilevanti del contesto in cui la ricerca stata svolta
(ad es. dimensioni, evoluzione storica, organigramma, campi di attivit, strutturazione interna,
mercato e clienti, luogo ecc.).
3.3. Strumenti: descrivere le caratteristiche degli strumenti usati per raccogliere i dati e
misurare le variabili. Ad esempio se si usata una scala per la rilevazione degli atteggiamenti,

descrivere: criteri generativi, numero e contenuto degli items, formato di risposta, eventuale
precedente validazione, ecc. Se si osservata uninterazione venditore-cliente, descrivere:
eventuale griglia di osservazione, campionamento eventi osservati, eventuale impiego di
tecnologie audio o video, ecc.
3.4. Procedura: descrivere la sequenza delle fasi seguite per realizzare la raccolta di dati
empirici: ci che si fatto (ad es. somministrazione di un questionario), e come (ad es. in
gruppo, individualmente, autosomministrazione, ecc.).
3.5. Codifica: ad esempio descrivere: il sistema di categorie, gi definito o costruito, in base al
quale avvenuta la codifica dei dati empirici e/o il sistema di trascrizione e codifica dei dati
conversazionali e/o il sistema di attribuzione di punteggi ai dati provenienti da codifiche di
domande aperte o di osservazioni. In tutti questi casi specificare sempre i criteri teorici alla
base delle codifiche e gli eventuali indici di accordo tra codificatori.
3.6. Variabili: descrivere le variabili considerate nel disegno di ricerca, indicando ove necessario
il ruolo attribuito a ciascuna di esse nelle ipotesi di relazione (ad esempio, indipendenti e
dipendenti, ecc.).
3.7. Analisi dei dati: descrivere le operazioni compiute per ottenere i risultati. In particolare
descrivere le trasformazioni matematiche e l'eventuale calcolo di indici operato a partire dai
dati grezzi; e/o descrivere le analisi statistiche utilizzate (specificando il tipo di software) e il
livello di significativit scelti; e/o descrivere il modo con cui sono stati interpretati o
raggruppati i dati qualitatitivi ottenuti, ad esempio, da interviste in profondit o da
osservazioni, ecc. I dettagli delle tecniche impiegate vanno descritte in questa parte e non in
quella dedicata ai risultati.
4. Risultati: descrivere quanto emerso rispetto ad ognuno degli obiettivi posti o delle ipotesi
di partenza. importante descrivere i risultati pi importanti e significativi mediante la
presentazione dei dati empirici raccolti, organizzati in tabelle e/o grafici e/o estratti di
trascrizioni, ecc. Per i risultati statisticamente significativi evidenziare gli indici statistici e il
livello di significativit, secondo le convenzioni. Evitare di addentrarsi nei dettagli dell'analisi
statistica perdendo di vista il significato dei risultati ottenuti. Evitare di dedicare spazio per
presentare risultati non rilevanti ai fini degli obiettivi proposti.
5. Discussione: in questa parte va esplicitato il collegamento tra i risultati ottenuti e
l'introduzione/sfondo teorico e le ipotesi che stanno alla base del lavoro. Va esplicitato il
significato teorico dei risultati ottenuti (gi descritti nel dettaglio nel capitolo precedente)
sottolineando se confermano o meno le ipotesi di partenza e commentandoli ponendoli in
relazione con i risultati ottenuti da altri autori (probabilmente gi citati nell'introduzione). E'
importante cercare di evidenziare sia i punti deboli che i punti di forza della ricerca.

6. Conclusioni: in questa parte sintetizzare qual il contributo della ricerca alla comprensione
del problema esposto nell'introduzione e le eventuali prospettive di sviluppo e/o applicative
dell'area di ricerca esplorata.

2.2. Tesi di Ricerca Compilativa


Il testo di una tesi di ricerca compilativa dovr articolarsi in capitoli e paragrafi. Anche in
questo caso, l'articolazione proposta indica le parti obbligatorie, salva restando la possibilit di
un' ulteriore articolazione.
1. Introduzione: questa parte ha l'obiettivo di dar conto dei motivi che giustificano la scelta
del tema, la rilevanza del tema nella letteratura internazionale da un punto di vista teorico,
metodologico o tecnico, lo stato di avanzamento degli studi nel contesto italiano.
2. Obiettivi: questa parte ha il fine di declinare gli intenti della ricerca compilativa (es:
ricostruzione storico-critica; analisi dei metodi e delle tecniche di ricerca; ambiti di ricerca e di
applicazione, ecc.).
3. Metodo: esplicitare le categorie di fonti bibliografiche prescelte (libri, riviste, letteratura
professionale, documenti, ecc.) e le fonti effettivamente consultate; di dichiarare i criteri di
analisi delle fonti (cronologia, contesto storico o teorico di riferimento, metodologia impiegata,
campioni considerati, ecc.) e i criteri di presentazione del materialeutilizzato.
4. Contenuti: la parte di presentazione del materiale consultato che potr essere ordinato per
temi, per periodi, per metodo, per contesto teorico di riferimento a seconda degli obiettivi
prefissati. La presentazione del materiale consultato sar accompagnata da note critiche di
analisi e di commento dalle quali si possa evincere il contributo del laureando alla rivisitazione
dei testi o dei documenti studiati.
5. Conclusioni: questa parte finalizzata a descrivere qual il contributo della ricerca
compilativa allapprofondimento del problema esposto nell'introduzione e le eventuali
prospettive di sviluppo e/o applicative dell'area di ricerca esplorata. In tale parte auspicabile
vengano suggerite, per esempio, indicazioni per sviluppare progetti di ricerca e/o linee guida
per progetti di intervento nell'ambito della tematica affronatata dalla tesi compilativa.

3. VALUTAZIONE DELLE TESI


Il Consiglio di Indirizzo esprime l'orientamento che la commissione di Laurea formuli una
valutazione del lavoro di tesi e della sua presentazione/discussione da parte del candidato su
una scala da 0 a 8 punti. Tali punti si sommeranno al punteggio base (media di tutti gli esami
sostenuti divisa per 3 e moltiplicata per 11) determinando il voto di laurea, espresso in
centodecimi.
L'orientamento generalmente seguito finora dalla Commissione di Laurea prevede:
1-2 punti per un lavoro sufficiente; 3-4 punti per un lavoro discreto; 5-6 punti per un lavoro
di buon livello; 7-8 punti per un lavoro di ottimo livello.
Nellattribuzione dei punteggi, la Commissione di laurea far prevalente riferimento ai seguenti
criteri:

Rilevanza del tema e chiarezza delle ipotesi di ricerca;


Pertinenza e ampiezza della letteratura riferita;
Correttezza dell' impostazione metodologica e degli strumenti di rilevazione;
Adeguatezza dellanalisi scelta e chiarezza nell'esposizione dei risultati
Profondit, cautele e limiti nellinterpretazione dei dati e, per le tesi di ricerca compilativa,
delle sintesi proposte
Sforzo di prefigurare prospettive e sviluppi futuri
Riferimento ad aspetti del processo: autonomia dello studente, gestione dei contesti
complessi, dei tempi, etc.

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