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Quando Giovanna d'Arco nasce il 6 gennaio 1412 a Domrmy, in Lorena, da

una famiglia di poveri contadini, da circa cinquant'anni la Francia un paese


continuamente in subbuglio, soprattutto a causa dei feudatari che mirano a
superare in potenza il sovrano e sobillati dalla monarchia inglese che punta
conquistare la nazione.
Nel 1420, dopo anni di lotte sanguinose, la situazione precipita: un re inglese si
fa riconoscere sovrano del Regno unito di Francia e d'Inghilterra, senza che
Carlo VII (detto il Delfino), riesca a fronteggiare la disperata situazione in cui
versa il suo paese.
Nel 1429, forte della sua fede, convinta di essere stata scelta da Dio per
salvare la Francia piegata dalla guerra dei Cent'anni, Giovanna D'Arco, umile
pastorella diciassettenne e analfabeta, dopo aver percorso 2500 chilometri si
presenta alla corte di Carlo VII chiedendo di poter cavalcare - senza nessun
comando - alla testa dell'esercito che andava a soccorrere Orlans, stretta
d'assedio dall'esercito di Enrico VI.
"Ero nel tredicesimo anno della mia vita, quando Dio mand una voce per
guidarmi. Dapprima rimasi spaventata: "Sono una povera ragazza che non sa
n guerreggiare n filare" risposi. Ma l'angelo mi disse: "Verranno a te Santa
Caterina e Santa Margherita. Opera come ti consigliano, perch loro sono
mandate per consigliarti e guidarti e tu crederai a quanto esse ti diranno".
Nonostante la diffidenza dei consiglieri Giovanna D'Arco convince il Delfino che
cede alle sue richieste. Cos Giovanna, che aveva infiammato l'animo di tutti i
francesi, sostenuta dalle acclamazioni delle genti dei villaggi e degli uomini
d'armi, con un bianco stendardo sul quale vi erano scritti i nomi di Ges e
Maria, si pone alla testa dell'esercito che si proponeva di condurre alla vittoria.
Tra maggio e luglio la Pulzella e il suo esercito rompono l'assedio di Orlans,
liberano la citt e sconfiggono i nemici; il 7 luglio 1429 Carlo VII viene
finalmente consacrato re. Alla grande vittoria purtroppo il sovrano, incerto ed
esitante, non fa seguire un'azione militare risolutiva e Giovanna D'Arco viene
lasciata sola.
Invano l'8 settembre organizza un'azione sotto le mura di Parigi; nonostante
fosse stata ferita dalla freccia di un arciere nemico continua a combattere ma,
alla fine, suo malgrado, deve obbedire ai capitani e ritirarsi da Parigi.
Giovanna per non si arrende; nella primavera del 1430 vuole marciare su
Compigne per difenderla dagli anglo-borgognoni. Durante una ricognizione
cade in un'imboscata subendo l'umiliazione di essere catturata e consegnata a
Giovanni di Lussemburgo, che la cede a sua volta come bottino di guerra agli
Inglesi. Carlo VII non tenta neppure di liberarla.
Comincia allora il martirio del carcere e l'onta dei processi; tradotta a Rouen,
davanti a un tribunale di ecclesiastici, nel 1431 viene incolpata di eresia ed
empiet, false accuse che tendevano a celare il significato politico della sua
condanna.
All'alba del 30 maggio 1431 la Pulzella d'Orlans viene arsa viva. Tra il fumo e

le faville, mentre gi il suo corpo era avvolto dalle fiamme, fu udita gridare con
voce forte, per sei volte: "Ges!" - poi chin la testa e spir.
"Siamo tutti perduti! - gridarono i carnefici - abbiamo bruciato una santa".
Diciannove anni dopo, quando Carlo VII rioccupa Rouen, Giovanna viene
riabilitata.
Canonizzata nel 1920, Giovanna d'Arco ha ispirato scrittori e musicisti, come
Shakespeare, Schiller, Giuseppe Verdi, Liszt e G. B. Shaw, esaltata come
simbolo di fede, di eroismo e di amore patriottico.

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