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DI MIRELLA CAMERA
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ca, non c bisogno di dirlo e poi intervistati da Isacco Turina, ricercatore di Sociologia
allUniversit di Bologna e autore di un libro
denso e straordinariamente interessante: I
nuovi eremiti (Edizioni Medusa).
Si tratta di persone molto diverse fra loro,
uomini e donne pi o meno alla pari, la cui
et va dai 35 agli 82 anni e che rappresentano
solo una piccola parte degli eremiti che in
questo momento vi sono in Italia. C chi vive in un casolare isolato e senza mezzi di locomozione campando di elemosine e chi si stabilito in citt, dipingendo icone e quadri religiosi per mantenersi; c chi fa della solitudine totale la caratteristica essenziale del suo
eremitaggio e chi incontra e accoglie persone in cerca di confronti spirituali; c chi ha
alle spalle una storia professionale di contatto con la gente e chi una precedente vita in
convento; chi non ha nemmeno lelettricit e
chi lavora col computer.
Eppure, nella grandissima diversit delle
situazioni e delle storie personali, tutti hanno
fatto della vita solitaria e fuori dal mondo
la condizione per vivere senza distrazioni
unesistenza di preghiera, studio dei testi sacri, intimit con Dio. Il bello che nessuno
di loro pensa di essere fuggito dal mondo,
al contrario: grazie alla preghiera, che rappresenta in un certo senso il mestiere proprio delleremita, essi si sentono nel cuore
del mondo e vicini a tutti, quelli che conoscono e quelli che non conoscono.
Prima mi davo da fare con molte attivit
a favore degli handicappati e con le famiglie dice una ex suora ora eremita. Ma pi
di tanto non potevo fare e mi sentivo limitata, a volte inutile. Adesso so che con la preghiera posso aiutare tutti, perch il Signore
arriver dove io non posso arrivare, soprattutto verso quelle persone che nessuno vede.
Io non sapr mai dov giunta la mia preghiera ma Dio, con essa, far come meglio crede. C qualcosa di pi alternativo al modo
di vedere le cose di noi comuni mortali, sempre preoccupati di fare, di riuscire, di vedere
i risultati, di calcolare?
Un altro ha deciso di abbandonarsi completamente alla Provvidenza: non ha soldi e
non ne vuole avere, ha trovato un eremo
incardinato.
Oggi in Italia ce ne saranno
circa 200, ma io ne ho
incontrati solo 37. Il trend
c senza dubbio,
soprattutto se si pensa
che per 350 anni non
ce ne sono stati per niente.
Certo, non si manifesta
come un fenomeno
statisticamente rilevante.
Si tratta per di un trend
esemplare, nel senso che
rappresenta una tendenza
dal forte significato, anche
se numericamente ridotta.
C un tratto comune
nelle loro storie
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[ALTRI STILI]
Leremita, presente
fino al XVII secolo,
poi scomparso dalla
vita della Chiesa.
Riappare ai nostri
tempi, e sembra un
fenomeno in crescita
cos diverse?
Ciascuno ha una
biografia unica,
un suo modo
di fare leremita.
Sono sia uomini
che donne (con una leggera
prevalenza di queste
ultime), per alcuni una
seconda vocazione dopo
unesperienza in convento
o nel clero secolare, altri
sono laici. C chi viene
folgorato dalla chiamata
e chi ci arriva a poco
a poco. Ma ci che li unisce
lessenza stessa
delleremitaggio: fare una
vita solitaria interamente
dedicata alla preghiera
e alla testimonianza.
Vogliono trasmettere
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un messaggio o
solo compiere
questopera,
che si sappia
o no non ha
importanza?
La preghiera e la
testimonianza sono legate.
Ma non vogliono parlare alle
masse, questo a loro non
interessa. Per quei pochi
che incontrano ne ricevono
un segno profondo.
Come li vede la gente?
Dipende dai casi. Non
raro che siano visti con
indifferenza e persino
ostilit e per questo siano
costretti a spostarsi. Altre
volte, invece, si forma una
rete di persone che li aiuta,
magari ristrutturando
la casa o portando
regolarmente cibo
e vestiario. Anche a livello
ecclesiale c diversit:
ci sono vescovi che non
vogliono saperne, degli
eremiti; altri che li lasciano
vivere, pi che altro
ignorandoli; altri ancora,
invece, che li incoraggiano
e li seguono.
C differenza tra quelli di
citt e quelli che scelgono
posti isolati?
Secondo me quelli di citt
sono pi isolati degli altri.
Forse perch, per
difendersi, sono costretti
ad alzare dei muri
di riservatezza maggiori,
forse perch in fondo
proprio la citt a isolare.