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/DSRSROD]LRQHGHO)ULXOLLQHSRFDSUHWUDQVL]LRQDOH

1RWDVXOOHGLIIHUHQ]HGHPRJUDILFKHWHUULWRULDOL

Marco Breschi e Nicola Serio


Dipartimento di Scienze Statistiche
Universit degli Studi di Udine

3UHPHVVD

Lanalisi dei comportamenti demografici a livello territoriale uno dei filoni tradizionali negli
studi di popolazione. Per lepoca storica e per larea in esame, un punto di riferimento il lavoro
di Andrea Schiaffino [1971] su popolosit e dinamica demografica di lungo periodo (1815-1961)
nei distretti veneti. In tale studio, teso ad indagare linfluenza della popolosit sul movimento
naturale della popolazione, sono precisate le relazioni reciproche tra manifestazioni
demografiche e manifestazioni economico-sociali messe in luce in un precedente contributo
[Schiaffino 1969]. La scelta forte dellapproccio territoriale stata recentemente riproposta in
unindagine sulla popolazione veneta tra il 1856 e il 1911 [Dalla Zuanna e Loghi 1997] che ha,
come unit territoriale di riferimento, il distretto - circoscrizione amministrativa intermedia tra il
comune e la provincia attivata durante la dominazione austriaca. Questa indagine, limitata ai
territori appartenenti allattuale regione Veneto, evidenzia una grande variabilit dei regimi
demografici sub-regionali tale da suggerire, almeno per il periodo antecedente il XX secolo,
[...] che non molto sensato parlare di popolazione del Veneto, se con questo termine si
vuole indicare un gruppo caratterizzato da comportamenti demografici ben identificabili [Dalla
Zuanna e Loghi 1997, p. 98].
La precedente conclusione riecheggia i primi risultati di una serie coordinata di indagini e di
ricerche1 volte a verificare lesistenza di specifici e distinti regimi demografici in ambito
nazionale e regionale. Unipotesi di ricerca [...] che stata da tempo avanzata e che sembra
trovare conferme abbastanza probanti , in effetti, che le sensibili differenziazioni del regime
demografico naturale che possono riscontrarsi nelle epoche che precedono linizio della
transizione siano spesso legate a fattori ambientali, ed anche a fattori che, in senso lato, possono
essere definiti di tipo culturale, e che, comunque, non siano necessariamente connesse con il
diverso livello di vita delle popolazioni [Breschi e Del Panta 1995, p. VI].

_____________
* Lavoro svolto nellambito del progetto di ricerca dipartimentale /D SRSROD]LRQH GHO )ULXOL9HQH]LD *LXOD e del
progetto di ricerca MURST ex 40/RVYLOXSSRGHPRJUDILFRWUDFRVWUL]LRQHVFHOWDHDGDWWDPHQWRLQ,WDOLD;9,,;;
VHFROR

Ci riferiamo al progetto di ricerca Modelli di sviluppo demografico in Italia tra XVIII e XIX secolo coordinato
da Lorenzo Del Panta e finanziato con un contributo 40% del Ministero dellUniversit e della Ricerca Scientifica e
Tecnologica.

Anche questa nota sulla popolazione del Friuli nel periodo antecedente la transizione si muove
nellambito degli studi richiamati. Lobiettivo di fondo infatti misurare e descrivere i fenomeni
demografici a livello territoriale. Diversamente dalle indagini condotte sullintera area veneta,
lunit territoriale adottata nellanalisi non il distretto ma la regione agraria; inoltre, il periodo
di analisi privilegia lOttocento preunitario.
Il cardine di questo studio costituito da alcuni quadri statistici elaborati, a livello comunale,
dallamministrazione della Provincia del Friuli negli anni 1827-37. Si tratta di una fonte
documentaria utilizzata in una precedente analisi sulle differenze geografiche della mortalit
complessiva e per et negli anni successivi alla Restaurazione [Serio 1998]. Lattenzione ,
invece, ora rivolta allo studio dei regimi demografici territoriali con lintento di individuare aree
simili per livelli di nuzialit, natalit e mortalit e per caratteri topografici ed economici.
Inoltre, larco temporale non limitato agli anni 1827-37 ma interessa altri due intervalli
temporali del XIX secolo: gli anni francesi del primo Ottocento e il periodo successivo
allannessione del Friuli al Regno dItalia (1866). Per il primo periodo si sono utilizzati i risultati
di unindagine condotta nel 1807 a livello comunale e che riporta, oltre al dato di popolazione al
1807, i dati annuali di movimento (nascite, decessi e matrimoni) per il triennio 1804-1806.
Questo materiale statistico, ancorch meno ricco e dettagliato di quello prodotto durante la
dominazione austriaca, copre, al momento attuale, il solo Dipartimento di Passariano corrispondente, grosso modo, allattuale Provincia di Udine. Per i primi anni post-unitari si sono
presi in considerazione, i dati di movimento, disponibili a livello comunale, del quadriennio
1870-73 e, pertanto, aventi come punto centrale la popolazione censita il 31.12.1871. Si ha,
quindi, lopportunit di verificare la permanenza o meno di eventuali regimi territoriali per
lepoca precedente la transizione demografica che inizia a manifestarsi, almeno per il complesso
dellarea veneta e friulana, a partire dal penultimo decennio del XIX secolo [Livi Bacci 1980;
Rossi 1991].

/DSRSROD]LRQHGHO)ULXOLQHJOLDQQLGHOOD5HVWDXUD]LRQH

La compilazione delle 7DIHO]XU6WDWLVWLFNGHU2HVWHUUHLFKLVFKHQ0RQDUFKLH era il risultato finale


di una serie di operazioni di raccolta delle informazioni demografiche che interessavano vari
livelli territoriali: la parrocchia, il comune e la provincia. Il parroco era infatti tenuto ad inviare
allamministrazione comunale un quadro di sintesi dei principali fenomeni demografici. A sua
volta, lamministrazione comunale provvedeva a riassumere in un unico prospetto le statistiche
relative alle parrocchie che insistevano sul proprio territorio. I quadri comunali erano infine
inviati alla Regia Deputazione Provinciale a cui spettava il compito di redigere il quadro di
sintesi che veniva trasmesso, passando per il governo centrale di ciascun Stato, a Vienna dove si
provvedeva a compilare le 7DIHO per lintero impero.
Una serie continua di tabelle statistiche relative alla Provincia del Friuli sono giunte a noi e
offrono la rara opportunit di analizzare i comportamenti demografici della popolazione friulana
a livello territoriale. Questa preziosa fonte documentaria - conservata nellArchivio di Stato di
Udine2 - fornisce, per quasi tutte le comunit dellantica Provincia del Friuli, i dati annuali dal
1827 al 1837 relativi alla popolazione complessiva, alle nascite e ai decessi distinti per sesso, ai
2

Archivio di Stato di Udine (dora in poi ASU), $UFKLYLRFRPXQDOHDXVWULDFR,, b. 136. La fonte considerata nota
con il nome di 3URVSHWWR6WDWLVWLFRGHO)ULXOL.

matrimoni, ai nati legittimi e ai decessi distinti per gruppi di et e per grandi classi di cause di
morte.
importante segnalare che, in considerazione delle disposizioni per la tenuta dei registri dello
stato civile [Sala 1985, p.21], i dati del movimento naturale fanno riferimento alla parrocchia di
domicilio3;. anche il dato di popolazione doveva essere riferito alla sola popolazione
stabilmente domiciliata4 ma, in realt, tale informazione, negli anni in cui non veniva
effettuato un censimento, era ottenuta a calcolo5. La consistenza della popolazione era calcolata
aggiungendo al dato iniziale (riferito al 1 novembre di ciascun anno) le poste in attivo (nati e
immigrati) e quelle in passivo (decessi e emigrati) del bilancio demografico osservate nel corso
dellanno camerale (cio tra il 1 novembre dellanno t e il 31 ottobre dellanno t+1). Un simile
metodo di calcolo non poteva che determinare una valutazione sempre pi approssimata della
consistenza della popolazione. I dati sugli spostamenti di residenza (emigrazioni e immigrazioni)
non erano infatti esenti da limiti e, in particolare, l dove - e cio in gran parte dei comuni
friulani - il registro di popolazione tard ad essere attivato o venne aggiornato in modo
imperfetto6.
Il quadro statistico relativo allanno camerale 1 novembre 1834 - 31 ottobre 1835 offre una prova
dei limiti insiti nella procedura di stima della popolazione. Tra il 1833 e il 1834 le
amministrazioni comunali friulane, se non effettuarono un vero e proprio censimento, svolsero
una serie di controlli volti a determinare lammontare della popolazione. Al 31 ottobre 1835 i
dati frutto di tali verifiche risultarono discordanti da quelli ottenuti a calcolo: la differenza, per
lintero Friuli, risult pari a 10354 unit in pi, pari al 2,7% della popolazione ottenuta a calcolo.
Tuttavia, soltanto in una ventina di comuni, le differenze erano particolarmente elevate
3

In relazione agli atti di nascita, nella notificazione del 19 gennaio 1816 al paragrafo 5 si trova scritto [] Quando
la nascita seguisse fuori dellordinario domicilio dei genitori, ed il battesimo fosse stato amministrato da un altro
parroco, si far da questi la corrispondente inscrizione colle mentovate indicazioni, ma dovr nel termine di giorni
quattro darne la corrispondente notizia al parroco del domicilio dei genitori, che dovr farne lannotazione nel
proprio libro. Nella medesima notificazione al paragrafo 19 vengono dettate le disposizioni relative agli atti di
morte [] Accadendo la morte fuori del domicilio, il parroco del luogo, ove segu la morte, dovr farne lanaloga
iscrizione nel proprio libro, ed entro quattro giorni comunicare laccaduto al parroco del domicilio, il quale ne far
corrispondente annotazione nel suo libro. Si veda: &ROOH]LRQH GL /HJJL H 5HJRODPHQWL SXEEOLFDWD GDOO,PS 5HJLR
*RYHUQRGHOOH3URYLQFH9HQHWH Vol. 3 - Parte I Dal 1 Gennaio a tutto Giugno 1816.
4
Si vedano, in particolare, le Istruzioni per la compilazione del Ruolo della popolazione nella Provincia del Friuli
del 1834 al paragrafo 2 della sezione I. [] Come popolazione sintendono tutti li Cittadini nati nella Frazione, ed
altrove, semprech questi sieno stabilmente domiciliati nella Frazione stessa. Ed al paragrafo 3 [] Per domicilio
stabile sintende dei Cittadini nati nella Frazione, e fuori, tanto che abbiano in Essa dimora, quantoch labbiano
temporaria fuori di Essa per ragione dIndustria, e di Commercio. Per le disposizioni inerenti gli individui aventi
nella Frazione temporario domicilio e non rientranti quindi nel Ruolo della popolazione, si rimandava alla sezione
V: [] Il Ruolo della popolazione comprende i soli Cittadini stabilmente domiciliati, come alla sezione I. Gli altri
aventi temporario domicilio per Industria, o per Commercio, e cos gli Esteri, che ancora non abbiano acquistato il
diritto di Cittadinanza, si portano in un Registro, giusta il Modello D. ASU, $UFKLYLRFRPXQDOHDXVWULDFR,, b. 218.
5
Le notifiche sul movimento della popolazione [] servono in primo luogo a tenere in evidenza lo stato della
popolazione per quegli anni in cui non ne vien fatto il censimento. Si vedano le Istruzioni pei signori Parrochi e le
R.R. Delegazioni intorno alle notifiche sul movimento della popolazione allegate al Registro V morti dellarchivio
della parrocchia del Duomo a Udine.
6
Ancora da tracciare la storia relativa allattivazione del registro di popolazione in Friuli e, pi in generale,
nellintero Lombardo-Veneto. Per il Friuli, le fonti archivistiche testimoniano le varie difficolt connesse ad una
completa ed efficiente attivazione del registro di popolazione. Esemplificativi sono i ripetuti ed infruttuosi tentativi
di attivazione dellanagrafe nel comune di Udine. In osservanza alle disposizioni legislative, un primo tentativo
venne avviato tra il 1833 e il 1834, un successivo nel corso dellanno 1850 e, infine, un ultimo alla vigilia
dellannessione del Friuli al Regno dItalia. La complessit delloperazione iniziale e, soprattutto, lesigenza di
unefficiente amministrazione per laggiornamento del registro furono sicuramente alla base dei numerosi
insuccessi, facilitati tra laltro dalle scarse risorse finanziare.

attestandosi tra il 10 e il 20 per cento. In particolare, la popolazione stimata a calcolo per i


comuni della pianura friulana risultava, nella gran maggioranza dei casi, inferiore a quella
riscontrata nel 1835. Un risultato che conferma, anche se indirettamente, la scarsa attendibilit
delle statistiche relative ai movimenti migratori: lintera pianura, in particolare la bassa friulana,
era infatti caratterizzata da significativi flussi immigratori alimentati, in buona misura, da
famiglie ed individui provenienti dalla montagna. Non a caso, soltanto nella montagna, la
popolazione calcolata a saldo risult superiore, anche se di poche unit (219 individui, pari ad
appena lo 0,25%), di quella censita o enumerata per tale anno.
Nonostante i limiti dei dati di popolazione che tendono, tuttavia, ad attenuarsi per aggregazioni
amministrative di livello superiore al comune (distretto, regione geografica, provincia), i quadri
statistici prodotti dallamministrazione austriaca costituiscono una fonte preziosa, ancorch
unica, e la cui validit non si discosta di molto da quella riscontrata per le statistiche ufficiali di
altri Stati preunitari [Zaninelli 1963]. Alcuni controlli condotti, partendo sia dai registri
parrocchiali sia dai registri dello stato civile, hanno, del resto, permesso di constatare lelevata
precisione delle cifre, tabulate nei Prospetti, relative ai matrimoni, nascite e decessi7. Di dubbia
validit risultano, invece, i dati sul numero di immigrati e emigrati. In definitiva, i valori riportati
nei Prospetti permettono, con qualche approssimazione di calcolo, di misurare la nuzialit, la
natalit e la mortalit relative alla popolazione stabilmente domiciliata creando cos i
presupposti per una corretta analisi della demografia territoriale.
Come si gi precisato, la nostra attenzione rivolta, soprattutto, allo studio dei regimi
demografici territoriali con lintento di individuare aree simili per livelli di nuzialit, natalit e
mortalit e per caratteri topografici ed economici. In conformit ad una precedente indagine sulle
differenze geografiche della mortalit friulana negli anni 1827-37 [Serio 1998], la regione
agraria [ISTAT 1958 e 1988] lunit territoriale privilegiata anche in questo studio. Una scelta
dettata da motivazioni diverse [Serio 1998] e riconducibile, solo in parte, ad alcuni vincoli
imposti dalla documentazione di base. Le statistiche del 1827-37 fanno quasi sempre riferimento
alla circoscrizione comunale ma, in alcuni casi, larticolazione territoriale limitata al solo
distretto8. Ladozione della regione agraria si rivelata opportuna in quanto offre una griglia
sufficientemente dettagliata e a cui si possono ricondurre, senza troppe forzature, le informazioni
statistiche relative a periodi diversi, che, gioco forza, fanno riferimento ad ambiti amministrativi
mutevoli nel tempo9. Inoltre, le regione agrarie rappresentano aree relativamente omogenee,
costituite da comuni contigui che hanno [...] analoghe situazioni naturali (giacitura, rilievo,
geologia, clima, ecc.) ed agrarie (colture attuali e potenziali) [ISTAT 1958, p. 10].
Per unillustrazione delle operazioni effettuate per ricondurre i dati dei tre periodi (francese,
austriaco e italiano) allinterno della griglia danalisi prescelta si rimanda al citato lavoro sulla
mortalit in Friuli [Serio 1998]. Si ritiene, tuttavia, opportuno segnalare che, per una serie di
vincoli imposti dalla documentazione di base, le nostre regioni agrarie non coincidono
perfettamente con quelle definite dallISTAT e, in particolare, si fatto riferimento a sole undici
regioni anzich alle originali quindici10.
7

Questa verifica stata condotta per i comuni di Cividale, Gemona, Mortegliano e Udine.
La minore articolazione territoriale dei quadri statistici interessa i distretti montani di S. Pietro, Moggio, Paluzza,
Rigolato, Ampezzo, Tolmezzo, Gemona e Tricesimo unitamente al Distretto di Latisana.
9
Gli stessi distretti veneti hanno subito nel corso del periodo preunitario una serie di soppressioni e accorpamenti da
rendere complessa unanalisi diacronica [Ferrari 1963, p. 77; Fortunati 1932, p. 39].
10
In particolare le regioni agrarie Carnia Occidentale e Carnia Orientale sono state aggregate nella nostra regione
Carnia. Le regioni colline di San Daniele e colline fra Tagliamento e Iudrio sono state composte in ununica regione
denominata Sandanielese e colline fra Tagliamento e Iudrio. Le regioni pianura friulana meridionale e bassa friulana
sono state aggregate nella regione pianura friulana meridionale e bassa. Inoltre non si considerata la regione Val
8

La procedura di stima della popolazione non era esente da difetti ben noti, del resto, allautorit
del tempo che, non a caso, corresse il dato di popolazione del 31.10.1835. Prima di passare
allanalisi dei risultati a livello di regioni agrarie, si ritenuto opportuno proporre, nella tabella
seguente, alcuni indici demografici, per il Friuli e le tre zone altimetriche, ottenuti con due
popolazioni di consistenza diversa. In un caso, si adottata la correzione proposta da alcuni
studiosi dellepoca: la differenza riscontrata tra la popolazione enumerata e quella calcolata al
31.10.1835 stata aggiunta o sottratta a partire dalla popolazione iniziale - quella del 1.11.1826 ritenuta poco affidabile [Serio 1998]. La seconda serie di indici stata calcolata senza effettuare
alcuna correzione: si sono, quindi, recepiti, anno dopo anno, i valori di popolazione indicati in
ciascun Prospetto Statistico.

Tab. 1.

&DOFROR GHO PRYLPHQWR QDWXUDOH H PLJUDWRULR FRQ SRSROD]LRQH FRUUHWWD H SRSROD]LRQH RULJLQDOH

)ULXOLH]RQHDOWLPHWULFKH WDVVLSHUDELWDQWL 

Zone altimetriche

Popolaz.
Media

Distrib. %
popol.

Tassi di
nuzialit

Tassi di
natalit

Tassi di
mortalit

Increm.
naturale

Increm.
totale

Migraz.
netta

10,2
10,6
6,9
8,7

9,6
10,9
7,4
8,9

-0,6
0,2
0,5
0,2

10,1
10,8
7,2
8,9

9,4
12,1
12,1
11,5

-0,8
1,3
4,9
2,6

Popolazione corretta
Montagna
Collina
Pianura
Friuli

81377
108581
193233
383191

21,2
28,3
50,5
100,0

6,6
7,1
7,2
7,0

33,5
34,8
34,2
34,2

23,3
24,2
27,3
25,6

Popolazione originale
Montagna
81541
21,7
6,6
33,4
Collina
107635
28,7
7,1
35,2
Pianura
186250
49,6
7,5
35,5
Friuli
375426
100,0
7,2
35,0
Fonte: elaborazioni su dati del 3URVSHWWR6WDWLVWLFRGHO)ULXOL.

23,3
24,4
28,3
26,1

Per la ridotta consistenza del divario tra la popolazione ottenuta a calcolo e quella osservata (la
prima supera del 2,1% la seconda), le differenze tra le due serie di tassi di nuzialit, natalit e
mortalit risultano trascurabili per il complesso del Friuli. Esse sono leggermente pi amplificate
nei comuni della pianura dove si registrarono, in conseguenza dei maggiori movimenti migratori,
scarti pi ampi nei dati di popolazione (in media pari al 3,4%).
Gli effetti della correzione si ripercuoto, invece, sulle stime dei tassi di incremento totale e di
migrazione netta. Il primo risente pesantemente del criterio di correzione adottato: la
popolazione allistante iniziale (1.11.1826) stata infatti aumentata di un valore pari allintera
differenza riscontrata, al 31.10.1835, tra il dato di popolazione calcolato e quello osservato.
Lammontare della popolazione corretta risulta, pertanto, superiore a quella originariamente
tabulata e, di conseguenza, la crescita tende a smorzarsi di circa un quinto nellintero Friuli (il
tasso dincremento totale con la correzione passa da 11,5 a 8,9 per mille). Leffetto tende ad
amplificarsi nellarea della pianura, dove la crescita sembrerebbe ridursi di oltre un terzo (il tasso
scende da 12,1 a 7,4 per mille); i valori restano quasi invariati in montagna mentre gli effetti
della correzione sono appena pi appariscenti per la popolazione della collina.

Canale che allepoca non apparteneva al territorio del Friuli. Si noti che, in alcuni casi, non stato possibile
attribuire un numero limitato di comuni alle attuali regioni agrarie di competenza.

Le stime dei tassi di migrazione netta (ottenuti come differenza tra il tasso dincremento totale e
quello naturale) inglobano completamente gli effetti appena descritti per il tasso dincremento
totale. Il saldo migratorio della popolazione friulana tende quasi ad annullarsi nei dati con
popolazione corretta (tasso pari a 0,2 rispetto a 2,6) e, nondimeno, anche a livello di singole
zone altimetriche. In particolare, la forza attrattiva della pianura si riduce di quasi dieci volte (il
tasso scende da 4,9 a 0,5 per mille); quasi invariata rimane, invece, lintensit dei flussi
emigratori dalla montagna.
In definitiva, i limiti presenti nei dati sullammontare della popolazione non consentono di
quantificare con un sufficiente grado di esattezza i ritmi di crescita della popolazione e la
dimensione dei flussi migratori, in particolare per livelli territoriali inferiori alla provincia (zone
altimetriche, regioni agrarie, comuni). Levoluzione demografica sicuramente positiva per il
complesso della provincia del Friuli ed, anche, nelle tre zone altimetriche. Se non la dimensione,
almeno, il segno del saldo migratorio nelle tre aree sembrerebbe inequivocabilmente determinato
e coerente con le osservazioni degli studiosi del tempo e le analisi pi recenti. La pianura e, in
misura inferiore, la collina attraggono popolazione, in parte uscita dalle zone montane:
indeterminata risulta, almeno al momento attuale, la consistenza di questi spostamenti11.
Tab. 2.

3RSROD]LRQH WDVVL GL QX]LDOLWj QDWDOLWj H PRUWDOLWj SHU UHJLRQL DJUDULH ]RQH DOWLPHWULFKH H

SURYLQFH)ULXOL WDVVLSHUDELWDQWL

Regione agraria

Tipo

Popol.
media
40031
11515
14717
15114
70974
37607
40974
24183
36567
42175
26203

Distrib.
% pop.
10,4
3,0
3,8
3,9
18,5
9,8
16,7
6,3
9,5
11,0
6,8

Carnia
Canal del Ferro
Alta Slavia
Alte Valli del Cellina e del Meduna
Sandanielese, colline tra Tagliamento e Udrio
Medio Cellina e medio Meduna
Pianura di Udine
Pianura friulana centrale
Pianura friulana meridionale e Bassa
Pianura fra Cellina e Livenza
Pianura tra Tagliamento e Cellina

M
M
M
M
C
C
P
P
P
P
P

Montagna
Collina
Pianura

81377
108581
193233

21,2
28,3
50,4

6,6
7,1
7,2

33,5
34,8
34,2

23,3
24,2
27,3

10,2
10,6
6,9

Provincia di Udine
Provincia di Pordenone

262092
121099

68,4
31,6

7,0
7,1

34,1
34,5

26,6
23,4

7,6
11,1

7,0

34,2

25,6

8,7

Friuli
383191
Fonte: elaborazioni su dati del 3URVSHWWR6WDWLVWLFRGHO)ULXOL.

Tassi di Tassi di Tassi di Increm.


nuzialit natalit mortalit naturale
6,3
32,4
23,6
8,8
7,2
33,3
24,0
9,2
6,7
34,9
22,5
12,4
6,9
35,3
22,8
12,5
7,1
35,5
24,5
10,9
7,1
33,7
23,5
10,2
7,0
33,0
30,0
3,0
6,8
34,0
27,3
6,7
7,9
35,3
29,7
5,6
7,2
35,0
23,7
11,3
7,1
34,4
23,2
11,2

I dubbi sullesatto ammontare della popolazione non compromettono gli obiettivi di fondo di
questo studio. I livelli medi dei tassi di nuzialit, natalit e mortalit del periodo 1827-37
risentono in misura pressoch trascurabile di eventuali correzioni apportate nel dato di
popolazione. In considerazione di tale evidenza empirica e del carattere del tutto introduttivo di
11

Sullemigrazione temporanea in Friuli si veda il saggio introduttivo [Micelli 1983], alledizione anastatica dello
studio di Giovanni Cosattini, /HPLJUD]LRQH WHPSRUDQHD LQ )ULXOL del 1903. Tale saggio corredato da una ricca
bibliografia sullargomento.

questa prima nota, si , dunque, scelto di allinearsi alla tradizione consolidata negli studi di
popolazione locale che, di fatto, corregge il dato iniziale di popolazione [Pelizzo; Fortunati 1932;
Ferrari 1963]12.

Fig. 1.

7DVVR JHQHULFR GL PRUWDOLWj ,  WDVVR JHQHULFR GL QDWDOLWj ,,  WDVVR JHQHULFR GL QX]LDOLWj ,,,  H

WDVVRUHODWLYRDOVDOGRQDWXUDOH ,9 QHOOHUHJLRQLDJUDULHGHO)ULXOL

II

I
MONTAGNA DEL CANAL DEL FERRO

CARNIA

MONTAGNA DEL CANAL DEL FERRO

CARNIA

ALTE VALLI DEL CELLINA E DEL MEDUNA

ALTE VALLI DEL CELLINA E DEL MEDUNA

SANDANIELESE E COLLINE TRA TAGLIAMENTO E IUDRIO

SANDANIELESE E COLLINE TRA TAGLIAMENTO E IUDRIO

MEDIO CELLINA E MEDIO MEDUNA

MEDIO CELLINA E MEDIO MEDUNA


PIANURA DI UDINE

PIANURA DI UDINE

PIANURA FRA CELLINA E LIVENZA

PIANURA FRA CELLINA E LIVENZA


MONTAGNA DELLALTA SLAVIA

MONTAGNA DELLALTA SLAVIA

PIANURA FRIULANA MERIDIONALE E BASSA


PIANURA FRA TAGLIAMENTO E CELLINA

PIANURA FRIULANA MERIDIONALE E BASSA

PIANURA FRIULANA CENTRALE

35,3-35,5
35,0-35,3
34,0-35,0
33,1-34,0
32,1-33,1

PIANURA FRA TAGLIAMENTO E CELLINA

26,9-30,0
23,7-26,9
23,5-23,7
23,2-23,5
22,5-23,2

PIANURA FRIULANA CENTRALE

IV

III
MONTAGNA DEL CANAL DEL FERRO

CARNIA

MONTAGNA DEL CANAL DEL FERRO

CARNIA

ALTE VALLI DEL CELLINA E DEL MEDUNA

ALTE VALLI DEL CELLINA E DEL MEDUNA

SANDANIELESE E COLLINE TRA TAGLIAMENTO E IUDRIO

SANDANIELESE E COLLINE TRA TAGLIAMENTO E IUDRIO

MEDIO CELLINA E MEDIO MEDUNA

MEDIO CELLINA E MEDIO MEDUNA


PIANURA DI UDINE

PIANURA DI UDINE

PIANURA FRA CELLINA E LIVENZA

PIANURA FRA CELLINA E LIVENZA


MONTAGNA DELLALTA SLAVIA

MONTAGNA DELLALTA SLAVIA

PIANURA FRIULANA MERIDIONALE E BASSA


PIANURA FRA TAGLIAMENTO E CELLINA

PIANURA FRIULANA CENTRALE

PIANURA FRIULANA MERIDIONALE E BASSA


PIANURA FRA TAGLIAMENTO E CELLINA

7,3-7,9
7,1-7,3
7,0-7,1
6,6-7,0
6,3-6,6

PIANURA FRIULANA CENTRALE

11,2-12,5
10,9-11,2
9,2-10,9
6,7- 9,2
3,0- 6,7

Fonte: elaborazioni su dati del 3URVSHWWR6WDWLVWLFRGHO)ULXOL

12

Sebbene non si disponga di solide prove, si ritiene, tuttavia, che la correzione apportata dalle autorit e ripresa da
studiosi contemporanei e successivi tenda a smorzare il processo di crescita della popolazione friulana. Sarebbe,
forse, pi opportuno distribuire la differenza tra dato calcolato e dato osservato nel corso degli anni 1826-1834.

I regimi demografici di fondo delle undici regioni agrarie, delle tre zone altimetriche, delle due
province nonch dellintero Friuli sono riassunte nella tabella 2 e, parzialmente, illustrate nei
precedenti cartogrammi (fig. 1). Da una lettura incrociata degli indici e delle mappe tematiche
relative alla nuzialit, natalit e mortalit delle regioni agrarie emergono le seguenti
considerazioni:
il Friuli nel suo complesso caratterizzata da livelli dei tassi di nuzialit (7,0), natalit
(34,2) e, soprattutto, mortalit (23,3) contenuti e inferiori a quelli riscontrati, nello stesso
periodo, in altri contesti regionali e allinterno del Veneto storico. In particolare, tra le antiche
province venete, il Friuli, assieme al Veneto orientale, stato segnalato per i suoi bassi livelli
di mortalit [Fortunati 1932; Panizzon 1967] da ricondurre, secondo alcuni studiosi [Povolo
1984; Residori 1984], ad una minore mortalit infantile e giovanile indotta da una diffusa
presenza di famiglie allargate. Il maggior numero di membri tutelava la madre nel periodo
della gestazione e garantiva maggiori attenzioni e cure ai bambini sin dal momento del
concepimento. Una lunga serie di evidenze quantitative testimoniano i bassi livelli del tasso di
mortalit infantile [Pozzi 1993; Serio 1998], pi complessi e ancora in larga parte da chiarire,
sono, invece, i fattori alla base dei minori rischi di morte nelle prime et della vita;
la mortalit il fenomeno che presenta le maggiori differenze territoriali, seguito dalla
nuzialit e, infine, dalla natalit. Lo scarto relativo tra la zona agraria con tasso pi alto e
quella con tasso pi basso risulta, infatti, pari al 32% per la mortalit, al 25% per la nuzialit e
al 10% per la natalit;
la mortalit risulta sistematicamente pi bassa in montagna (tasso dellarea montana uguale a
23,3) dove, tra laltro, risulta assai uniforme (scarto relativo tra massimo e minimo pari al
5%); il tasso nella collina di appena un punto pi alto (24,2), mentre raggiunge un valore
medio di 27,3 in pianura con una punta massima del 30 nella Pianura udinese. Questa
zona agraria include il capoluogo che era contraddistinto da elevati livelli di mortalit
(35,5) per la presenza di diverse strutture assistenziali (ospedali, ospizi, ecc.) e per
condizioni igieniche pi precarie e favorevoli allinsorgere di epidemie. Il colera del 1836
colp pesantemente gran parte del territorio friulano e, in particolare, il centro di Udine
[Breschi 1998];
le diverse regioni agrarie del pordenonese spiccano, in genere, per livelli dei tassi di mortalit
pi contenuti delle corrispondenti regioni agrarie appartenenti allattuale provincia di Udine;
la natalit mostra lievi differenze geografiche, si pu, tuttavia, osservare che larea montana
contraddistinta da livelli appena pi bassi; un dato coerente con la minore mortalit e, anche,
la minore nuzialit;
la nuzialit infatti oscilla intorno al 7 in quasi tutte le regioni agrarie della collina e della
pianura, soltanto la zona meridionale estrema presenta valori pi elevati (7,9) che si
contrappongono a quelli, mediamente, pi bassi della fascia montana.
In definitiva, il Friuli risulta unarea sostanzialmente uniforme in termini di natalit ed, anche, di
nuzialit se si escludono le due zone estreme - larco alpino e la bassa friulana. La mortalit il
solo fenomeno, almeno in questo periodo, con chiare differenze territoriali. Oltre alla montagna
segnata da bassi valori, il fiume Tagliamento - lungo la direttrice est-ovest - separa la collina e la
pianura in due ampie zone: la destra Tagliamento (il pordenonese) a pi contenuta mortalit e la
sinistra Tagliamento (larea udinese) a mortalit leggermente pi marcata.

 &RQWLQXLWjHPXWDPHQWLQHOO2WWRFHQWRSUHWUDQVL]LRQDOH

Il quadro di fondo delle differenze demografiche territoriali riscontrato in Friuli negli anni
successivi alla Restaurazione, si ripresenta pressoch inalterato subito dopo lannessione del
Friuli al Regno dItalia. Le statistiche italiane consentono di riproporre, senza alcuna difficolt,
la griglia territoriale (regioni agrarie e zone altimetriche) utilizzata per lanalisi dei dati del
periodo 1827-37. La popolazione censita al 31.12.1871 il punto centrale di riferimento dei dati
di movimento del quadriennio 1870-73. I relativi indici demografici, comparabili a quelli
introdotti nel paragrafo precedente, sono sintetizzati nella tabella 3.
Le problematiche ed i limiti che caratterizzano i primi censimenti italiani sono stati trattati
ampiamente13. Il censimento del 31.12.1871 rappresenta la prima rilevazione di questo genere
attuata dallamministrazione italiana nel territorio del Friuli e come tale tende ad amplificare i
comuni errori che caratterizzavano le prime rilevazioni censuarie. I dati di movimento
(matrimoni, nascite e decessi) sono stati tratti dai fascicoli Popolazione. Movimento dello stato
civile pubblicati allepoca dal Ministero di Agricoltura Industria e Commercio. In relazione a
questa fonte, una rapida verifica sul rapporto di mascolinit alla nascita ha comunque
evidenziato una buona qualit dei dati di base anche per i comuni di dimensioni minori14. Un
aspetto che si vuol evidenziare riguarda il fatto che i dati di movimento considerati fanno
riferimento alla popolazione presente; tenendo conto che i dati del periodo 1827-37 erano
riconducibili ad un concetto di popolazione pi vicino a quello di popolazione residente, una
certa cautela deve essere mantenuta nellutilizzo dei tassi generici calcolati per uno studio
dellevoluzione nel tempo dei fenomeni considerati. Questa considerazione estendibile anche ai
dati relativi al periodo napoleonico, che verranno presentati in seguito, e che difficilmente
possono essere ricondotti ai concetti di popolazione residente o presente
Passando al commento degli indici demografici calcolati per il quadriennio 1870-73 (tab. 3), si
pu notare che la situazione non presenta alcuna significativa variazione rispetto a quella
riscontrata durante la Restaurazione. I valori dei tassi generici per il complesso del Friuli non si
distaccano significativamente da quelli osservati 30-40 anni prima. Del resto, la popolazione del
Friuli non era ancora avviata con decisione verso un nuovo regime demografico, segnato da un
controllo massiccio dei comportamenti riproduttivi e da alti livelli di sopravvivenza [Breschi,
Pozzi e Rettaroli 1994]. Tra laltro il Friuli, allinterno del panorama regionale italiano, si
segnala, gi nellOttocento preunitario e, forse, sin dalla prima met del Settecento, come
unarea a fecondit e mortalit contenute. La discesa dei livelli di fecondit e, soprattutto, di
mortalit risultano singolarmente graduali rispetto a quelli riscontrati, ad esempio, nel vicino
Veneto.
13

Linesperienza nelle operazioni censuarie e lelevato analfabetismo sono le cause principali delle imperfezioni dei
primi censimenti italiani. In pratica, solo il Regno di Sardegna aveva esperienza di censimenti, con le tre
enumerazioni del 1838, 1848 e 1858. In altri Stati, lesperienza mancava completamente (Regno delle due Sicilie), o
era limitata ad enumerazioni abbastanza rudimentali (Toscana e Stato Pontificio), o era assai recente (Lombardia,
Veneto, Parma e Modena, e i loro censimenti del 1857-58). La letteratura, in particolare dellepoca, sui limiti dei
dati ottenuti con i primi censimenti unitari assai vasta. I termini principali di questa discussione sono rintracciabili
nei numerosi articoli pubblicati negli Annali di Statistica. Unutile sintesi il saggio di Benini [1911] per i primi
cinquantanni di studi demografici italiani.
14
Si calcolato, per il quadriennio 1870-73, il rapporto dei sessi alla nascita nei 182 comuni della Provincia del
Friuli per verificarne la collocazione negli intervalli di confidenza al 95% [Leti 1977]. Dei 42 comuni con numero di
nati inferiore a 200 soltanto 2 non rientrano nellintervallo di confidenza stabilito per 100 nati. Dei 139 comuni con
numero di nati compreso fra 200 e 1500, 31 escono dallintervallo stabilito per 1000 nascite (di cui 28 hanno un
numero di abitanti inferiore a 600 unit). Il Comune di Udine fa registrare 3861 nati nel quadriennio 1870-1873, con
un rapporto di mascolinit alla nascita, pari a 101, che rientra nellintervallo di confidenza per 5000 nascite.

Anche a livello territoriale non si apprezzano significativi mutamenti. Colpisce, ancora una volta,
la sostanziale uniformit del tasso generico di natalit che si aggira, nelle tre zone altimetriche,
tra il 33,9 della collina e il 34,8 della pianura. Anche a livello di regioni agrarie, le
differenze di natalit sono contenute e, soprattutto, non si riscontra un netto modello geografico.
Negli anni postunitari, la nuzialit presenta, invece, una maggiore variabilit: riflesso, da
imputare, almeno in parte, alla diversa efficienza degli uffici di stato civile e al diverso grado di
adesione della popolazione alla politica di boicottaggio della Chiesa nei confronti della
registrazione civile del matrimonio. I pi alti tassi di nuzialit si riscontrano, forse del tutto
casualmente, in montagna, proprio dove la macchina amministrativa era da pi lungo tempo in
funzione15 e dove erano presenti forti sentimenti anarchici e socialisti [Renzulli 1978].
La geografia della mortalit si sovrappone quasi perfettamente a quella del periodo austriaco.
Innanzitutto, essa tende a diminuire risalendo dalla pianura verso la montagna; inoltre,
confermato lasse del Tagliamento: la collina e la pianura udinese presentano tassi, mediamente,
pi elevati delle rispettive aree del pordenonese.

Tab. 3.

3RSROD]LRQH WDVVL GL QX]LDOLWj QDWDOLWj H PRUWDOLWj SHU UHJLRQL DJUDULH ]RQH DOWLPHWULFKH H

SURYLQFH)ULXOL WDVVLSHUDELWDQWL

Regione agraria

Tipo

Popol.
Media
46494
12690
16625
18422
95965
45547
79580
29801
45230
57453
33958

Distrib.
% pop.
9,7
2,6
3,5
3,8
19,9
9,5
16,5
6,2
9,4
11,9
7,0

Carnia
Canal del Ferro
Alta Slavia
Alte Valli del Cellina e del Meduna
Sandanielese, colline tra Tagliamento e Udrio
Medio Cellina e medio Meduna
Pianura di Udine
Pianura friulana centrale
Pianura friulana meridionale e Bassa
Pianura fra Cellina e Livenza
Pianura tra Tagliamento e Cellina

M
M
M
M
C
C
P
P
P
P
P

Tassi di Tassi di Tassi di Increm.


nuzialit natalit mortalit naturale
8,4
34,6
23,2
11,4
10,1
33,3
25,1
8,2
7,5
33,7
26,6
7,1
8,7
36,3
26,2
10,1
7,0
33,6
25,2
8,4
8,2
34,7
27,5
7,2
6,6
33,9
30,8
3,1
7,4
34,3
26,4
7,9
7,4
35,6
31,4
4,2
7,6
36,1
25,9
10,2
8,3
34,0
25,9
8,1

Montagna
Collina
Pianura

94231
141512
246022

19,6
29,4
51,1

8,6
7,4
7,3

34,6
33,9
34,8

24,7
25,9
28,5

9,9
8,0
6,3

Provincia di Udine
Provincia di Pordenone

326385
155380

67,7
32,3

7,4
8,1

34,1
35,3

27,3
26,4

6,8
8,9

Friuli
Fonte: elaborazioni su dati MAIC 1872-75.

481765

7,6

34,5

27,0

7,5

La geografia della mortalit si sovrappone quasi perfettamente a quella del periodo austriaco.
Innanzitutto, essa tende a diminuire risalendo dalla pianura verso la montagna; inoltre,
confermato lasse del Tagliamento: la collina e la pianura udinese presentano tassi, mediamente,
pi elevati delle rispettive aree del pordenonese.
Per gli anni di inizio secolo si dispone di una serie di statistiche raccolte dai francesi che
permettono di calcolare i tassi di nuzialit, natalit e mortalit a livello di singolo comune.
15

Come si gi detto alla nota 6, ancora da scrivere una storia sullattivazione del registro di popolazione in Friuli.
Non si pu, tuttavia, tenere conto del fatto che gran parte dei comuni montani conservano le antiche anagrafi
austriache, mentre queste si rintracciano raramente nei comuni della pianura.

10

Queste statistiche sono state recentemente riorganizzate e pubblicate in un corposo volume


[Corbellini, Cerno e Sava 1992] a cui rimandiamo per una puntuale descrizione della fonte
documentaria originaria. Questa statistica venne promossa dal governo francese a pochi mesi dal
suo arrivo in Friuli allo scopo di conoscere questo nuovo territorio. Al pari di altre ricognizioni
del periodo napoleonico, limpianto dellindagine assai complesso e a tutto tondo. Essa mirava
a raccogliere un complesso di informazioni estremamente variegato e tra queste,
immancabilmente, il numero di abitanti e la frequenza delle principali manifestazioni
demografiche (matrimoni, nascite e decessi). Il dato di popolazione da riferirsi, grosso modo,
allanno 1807; mentre i dati di movimento coprono, con dettaglio annuale e distinzione per
sesso, il triennio 1804-1806. Lindagine venne effettuata per lintero Friuli o, pi correttamente
secondo la compartimentazione del periodo, per il Dipartimento di Passariano, coincidente con
qualche approssimazione allattuale provincia di Udine, e per il Dipartimento del Tagliamento
che comprendeva i comuni friulani della destra Tagliamento oltre a numerosi comuni (o frazioni)
attualmente appartenenti alle province di Venezia (23), Treviso (4) e Padova (1)16.
Al momento attuale, si dispone dei quadri statistici relativi al solo Dipartimento di Passariano e,
pertanto, lanalisi copre s una larga fetta dellantica Provincia del Friuli (quasi i 2/3), ma resta
escluso il territorio dellattuale provincia di Pordenone. Per quanto riguarda la completezza e la
qualit dei dati demografici, si pu osservare che lindagine risente, in qualche misura, di alcuni
errori ed omissioni connessi con la particolare tipologia dellinchiesta francese. Nel complesso,
le verifiche effettuate [Geromel 1993-94] e la sostanziale permanenza nel tempo dei modelli
territoriali consentono di affermare che la qualit dei dati risulta soddisfacente, soprattutto se non
si scende con lanalisi al livello comunale ma si utilizzano delle zone di dimensioni maggiori.
Si segnala, inoltre, che i dati relativi al Dipartimento di Passariano sono stati rielaborati al fine di
consentire il confronto con i compartimenti territoriali utilizzati per il periodo 1827-3717. Alcune
piccole differenze territoriali fra la sinistra Tagliamento ricostruita per il triennio 1804-1806 e
quella relativa allintervallo 1827-37 non inficiano il confronto diacronico. Lutilizzo di tassi
generici riferiti a compartimenti territoriali di una certa consistenza, quali le regioni agrarie,
consente infatti di ridurre linfluenza di piccole differenze nelle unit territoriali di riferimento.
Nel calcolo dei tassi generici di nuzialit, natalit e mortalit, al fine di centrare la popolazione
rispetto al triennio considerato, si ricorsi allipotesi di nullit del saldo migratorio; si sono
quindi sottratte dalla popolazione del 1807 met delle nascite avvenute nel triennio 1804-1806 e
si sono sommati met dei decessi relativi al medesimo periodo.
La tabella 4 sintetizza, per il territorio udinese, i valori assunti da vari indici demografici nel
periodo 1804-06; inoltre, per una corretta lettura diacronica, si sono riepilogati nella tabella 5 i
dati relativi alle tre zone altimetriche della provincia di Udine riscontrati negli anni francesi,
durante la dominazione austriaca e, infine, negli anni immediatamente successivi allannessione
del Friuli allItalia.

16

Si tenga conto che nel Dipartimento del Tagliamento rientrava anche lattuale Comune di Forgaria nel Friuli e una
frazione del Comune di Trasaghis (Peonis), che oggi fanno parte della Provincia di Udine.
17
Si sono escluse dal Dipartimento di Passariano le seguenti zone: i Cantoni di Gradisca, Cervignano e Cormons
(con leccezione del Comune di S. Giovanni di Manzano) per un totale di 25 comuni; i Comuni di Campolongo e
Visco (Cantone di Palma), Luico (Cantone di S. Pietro), Bergogna (Cantone di Faedis), Claunicco, Creda, Dolegna,
Mediuzza, S. Lorenzo di Nebula, Sedula e Starasela (Cantone di Cividale). Per maggiori dettagli si rimanda al
lavoro di Geromel (1993-94).

11

Tab. 4

3RSROD]LRQH WDVVL GL QX]LDOLWj QDWDOLWj H PRUWDOLWj SHU UHJLRQL DJUDULH H ]RQH DOWLPHWULFKH

3URYLQFLDGL8GLQH WDVVLSHUDELWDQWL

Regione agraria

Tipo

Carnia
Canal del Ferro
Alta Slavia
Sandanielese, colline tra Tagliamento e Udrio
Pianura di Udine
Pianura friulana centrale
Pianura friulana meridionale e Bassa

M
M
M
C
P
P
P

Montagna
Collina
Pianura

Popol.
Media
33361
9262
11410
67165
22110
51966
31954

Distrib.
% pop.
14,7
4,1
5,0
29,6
9,7
22,9
14,1

54032
67165
106029

23,8
29,6
46,7

Provincia di Udine
227226
Fonte: elaborazioni su dati tratti da: Corbellini, Cerno, Sava 1992.

Tab. 5

Tassi di Tassi di Tassi di Increm.


nuzialit natalit mortalit naturale
7,4
32,0
22,4
9,7
9,7
38,5
32,0
6,5
7,7
34,7
26,1
8,6
8,9
36,0
26,0
10,0
9,0
34,1
30,2
3,9
10,0
36,4
29,6
6,8
11,1
38,7
33,1
5,7
7,9
8,9
10,1

33,7
36,0
36,6

24,8
26,0
30,8

8,9
10,0
5,9

9,2

35,8

27,9

7,8

3RSROD]LRQH WDVVL GL QX]LDOLWj QDWDOLWj H PRUWDOLWj SHU ]RQH DOWLPHWULFKH 3URYLQFLD GL 8GLQH

H WDVVLSHUDELWDQWL

Zona altimetrica

Popolazione
media

Distrib. %
pop.

Tassi di
nuzialit

Tassi di
natalit

Tassi di
mortalit

Increm.
naturale

33,7
36,0
36,6
35,8

24,8
26,0
30,8
27,9

8,9
10,0
5,9
7,8

33.1
35.5
33.9
34.1

23.4
24.5
29.4
26.6

9.7
10.9
4.5
7.5



Montagna
Collina
Pianura
Totale

54032
67165
106029
227226

23,8
29,6
46,7
100,0

7,9
8,9
10,1
9,2


Montagna
Collina
Pianura
Totale

66264
70974
124855
262092

25.3
27.1
47.6
100.0

6.6
7.1
7.2
7.0


Montagna
75809
23.2
8.5
34.2
24.3
9.9
Collina
95965
29.4
7.0
33.6
25.2
8.4
Pianura
154611
47.4
7.0
34.5
30.1
4.3
Totale
326385
100.0
7.4
35.3
27.3
8.0
Fonte: elaborazioni su dati tratti da: Corbellini, Cerno, Sava 1992;3URVSHWWR6WDWLVWLFRGHO)ULXOL; MAIC 1872-75.

Una lettura combinata dei dati delle tabelle 4 e 5 mostra, a tutta prima, una sostanziale
invariabilit, nel tempo e nello spazio, dei caratteri di fondo del sistema demografico friulano - o
pi correttamente udinese. I valori dei tassi nel primo Ottocento sono del tutto analoghi a quelli
riscontrati nei due periodi successivi. Per il complesso del territorio udinese, la natalit e la
mortalit mostrano, nel corso del tempo, differenze di 1-2 punti con valori che oscillano,
rispettivamente, intorno al 34-35 e al 26-27, con un tasso dincremento naturale di 7-8
punti. La nuzialit nel triennio 1804-06 si attesta, invece, su livelli medio-alti - il tasso per
lintera zona tocca il 9,2 rispetto ad un valore del 7-7,5 osservato successivamente. Gli anni
francesi sono, come ben noto, anni del tutto eccezionali nella dinamica nuziale, sollecitata oltre

12

che dalle consuete oscillazioni congiunturali anche dalle eventuali chiamate alle armi: il
matrimonio era una soluzione a facile portata per sfuggire alla leva.
Il modello demografico territoriale ancora una volta confermato: la montagna si caratterizza
per livelli pi contenuti dei tassi di nuzialit, natalit e, soprattutto, mortalit. La pianura ,
invece, di norma, contraddistinta da tassi pi alti e, in posizione, intermedia si colloca la collina.
Le differenze restano, tuttavia, contenute e tendono ad accentuarsi appena a livello di regioni
agrarie: si tratta, ancora una volta, di unamplificazione della contrapposizione tra arco montano
e pianura meridionale antistante il fronte marino con presenza, anche, di aree paludose. Tuttavia,
questa contrapposizione - un classico nel panorama regionale italiano - non raggiunge in Friuli,
almeno nel corso dellOttocento, i divari osservati in altri contesti. A titolo del tutto
esemplificativo, nel Granducato di Toscana [Breschi e Salvini 1993], larco appenninico si
contrapponeva in misura netta al vasto territorio della Maremma Toscana: i tassi di mortalit di
questa ultima area superavano, non di rado, di oltre 1/3 quelli della salubre montagna e collina;
nondimeno, le differenze tra i tassi di natalit non erano ristretti a pochi punti come in Friuli.
Non a caso, le popolazioni montane della Toscana sono spesso indicate a modello di popolazione
a basso regime demografico e, come tali, contrapposte alla popolazione dellarea grossetana e
senese, chiaro esempio di una popolazione ad alto regime demografico (alti tassi di natalit e
mortalit).
Alla luce di questa prima analisi territoriale, il Friuli, una regione molto disomogenea per
conformazione orografica e per condizioni climatiche, mostra, almeno per gran parte
dellOttocento, una geografia demografica segnata pi da sfumature che da netti contrasti. A
prima vista, non si apprezzano marcate differenze macro-territoriali - anche se una lettura pi
puntuale (a livello di comuni) potrebbe rivelare un quadro pi articolato e contrastato. Del resto,
alcune recenti indagini hanno segnalato lesistenza di nicchie socio-culturali con
comportamenti demografici specifici e diversi, almeno in parte, da quelli riscontrati in contesti
eco-ambientali simili. Tra queste nicchie si menzionano, a livello del tutto esemplificativo, la
comunit di Sauris [Cozzi, Isabella, Navarra 1998], la popolazione di Marano Lagunare
[Falcomer 1990] e quella della Val di Resia [Morassi e Paniek 1984]. La specificit di queste
comunit risalta dal confronto con il contesto relativo: ancora una volta, emerge quindi, lutilit
di piani di lettura combinati e, in particolare, lintegrazione, sia pure a differenti livelli,
dellapproccio macro e dellapproccio micro per una completa ricostruzione dei meccanismi
evolutivi di una popolazione.

13

)217,'$5&+,9,2

Legenda: ASU - Archivio di Stato di Udine; BCU - Biblioteca comunale di Udine.


ASU,

$UFKLYLR FRPXQDOH DXVWULDFR ,

,VWUX]LRQL SHU OD FRPSLOD]LRQH GHO UXROR GHOOD

, b.218,
SRSROD]LRQHQHOOD3URYLQFLDGHO)ULXOL.

ASU, $UFKLYLRFRPXQDOHDXVWULDFR,, b.136,3URVSHWWR6WDWLVWLFRGHO)ULXOL


BCU, )RQGRSULQFLSDOH, m. 952., Pelizzo F., 1RWL]LHVWDWLVWLFKHGHOOD3URYLQFLDGHO)ULXOL

)217,%,%/,2*5$),&+(

Agostini F. (a cura di) 1989. $QDJUDIL SDUURFFKLDOL H SRSROD]LRQH QHO 9HQHWR WUD ;9,, H ;,;
. Vicenza, Istituto per le Ricerche di Storia Sociale e Religiosa )RQWL H 6WXGL GL 6WRULD
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VHFROR

Benini R. 1911./DGHPRJUDILDLWDOLDQDQHOOXOWLPRFLQTXDQWHQQLR. Roma


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Breschi M. 1998. ,OFROHUDGHOLQ)ULXOL. In Breschi M. e Pecorari P. (a cura di), (FRQRPLDH
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