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indice24 29-05-2008 21:58 Pagina 1

ne
bene et commode vivens

,
9
eybio = letteralmente buona vita

24
Primi caldi

24
Editoriale 3

Certificazione acustica degli edifici

Certificazione energetica,
scale di prestazione a confronto
5

10
49
Trimestrale N° 24 - Anno X - giugno 2008 - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Pareti leggere in edilizia 14
Caratteristiche termiche dinamiche 22
La misura della trasmittanza in opera 27
Isolamento dai rumori da calpestio 32
Casakyoto in 10 mosse

Clima e petrolio. Siamo agli sgoccioli?


44
50
27
Impianti a funzionamento discontinuo 55

27 67

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Info

Recensioni
44
70 Corsi

72 Shop

68
paginadue24 29-05-2008 16:08 Pagina 1

A b b o n a r s i
regimi
estivi

Neo-Eubios Hanno collaborato


Sergio Mammi presidente ANIT Luca Lombroso metereologo e
abbonamento annuale
4 numeri euro 24
* previsore Gian Vincenzo Fracastoro - Matteo Serraino Politecnico di
Per abbonarsi effettuare Torino Paolo Lazzerini Studio Renato Lazzerini Impianti Termici
il versamento intestandolo a Industriali Francesco Leccese - Giuseppe Tuoni Università di Pisa
TEP srl Manuela Campanale Università di Padova Claudia Salani - Giorgio
c/o Banca Intesa San Paolo SpA Galbusera - Alessandro Panzeri - Matteo
Filiale 2115 - Via C. Battisti, 11 Borghi - Susanna Mammi
TEP tecnologia&progetto
ISSN 1825-5515

20122 Milano
neo

c/c bancario n. 000013435104 bene et commode vivens

IBAN IT 48 L030 6909 4830


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su c/c postale n. Il numero 23 è disponibile

23
38879201 on-line su w w w . a n i t . i t
con causale
abbonamento Neo-Eubios Trimestrale N° 23 - Anno X - marzo 2008 - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

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eubios@anit.it
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L’abbonamento è gratuito Stampato su carta prodotta con cellulose senza cloro-gas
per i Soci Anit. nel rispetto delle normative ecologiche vigenti.

neo-Eubios 24 2 giugno 2008


editoriale24 29-05-2008 16:31 Pagina 1

EDITORIALE

In questi mesi la progettazione Avremmo potuto risparmiare


edilizia è stato oggetto del più “Regole circa il 50% di tale importo.

trasparenti,
imponente cambiamento nor- All’epoca c’erano idee confuse
mativo dal 1991. sul problema e anche ai massimi
Molti sono gli aspetti positivi
di questa che alcuni definisco- certe e livelli. L’impreparazione e la
superficialità dei nostri funzio-
no una svolta epocale.
Limitandoci al campo energe-
univoche nari è nota, ma sentite questa
dichiarazione resa ad
tico, vale la pena citare, primo
fra tutti, l’incentivo fiscale che
per un Adnkronos dal direttore delle
fonti di energia del Ministero
sembra uno strumento davve- mondo più dell’Industria, nel novembre

professionale”.
ro efficace per spingere i pro- 1992, all’indomani della pro-
prietari di casa ad investire sui mulgazione della legge 10: “ La
26 milioni di alloggi inefficien- certificazione degli edifici
ti che rappresentano il nostro rischia solo di complicare la vita
patrimonio immobiliare. Mediamente un alloggio in rego- ai notai; alla gente e agli uffici
In secondo luogo il Dlgs 192, la con la legge 10 infatti ha un comunali che sono già intasa-
poi 311, che modifica e comple- fabbisogno di 140-180 kWh/m2 ti…E poi è assurdo perdere il
ta la legge 10/91 prescrivendo anno, vale a dire in totale circa tempo sull’edilizia “vecchia”, col
che le case dovranno essere 70 GWh/anno e quindi una solo risultato di arricchire gli
costruite con criteri di efficienza buona fetta del nostro debito studi professionali: per cui non
energetica prima sconosciuti e con la comunità internazionale mi darò certo da fare per accele-
ora anche certificate. in base al protocollo di Kyoto: si rare l’attuazione di questa parte
Non si tratta di vincoli irrag- tratta infatti di circa 12 miliardi della legge”. Fu di parola e infat-
giungibili che ci allineano inve- di euro, che dovremo pagare ti la Legge 10 non fu mai attuata
ce con le regole in vigore da tutti, in parte come sanzioni, in e nemmeno la certificazione, né
tempo in altri paesi mediterra- parte come acquisto di crediti di fu messo in cantiere alcun prov-
nei. Infine è giunta anche l’eli- emissione, mentre i cittadini vedimento per riqualificare il
minazione dei vincoli sulle proprietari di tali alloggi hanno parco edilizio esistente. Un
distanze minime tra edifici che già pagato e continueranno a esempio comunque seguito
impedivano l’isolamento termi- pagare in futuro per i maggiori anche da altri, direttori e funzio-
co e il premio di volumetria consumi, nell’ipotesi per altro nari di diversa levatura cultura-
per gli edifici efficienti. non sempre verificata, che la le, ma tutti affratellati dalla
legge sia stata rispettata. volontà di non dare seguito ai
Fin qui le buone notizie e le A ben guardare dovrebbe inve- decreti di attuazione della legge
buone intenzioni, ma veniamo ce pagare chi ha causato tale o comunque di renderla inno-
ai lati oscuri che purtroppo ci situazione. In particolare chi cua, inefficace, semplicemente
sono. Bisogna per prima cosa non ha attuato nei 180 giorni formale e non sostanziale.
osservare che partiamo su que- previsti, e cioè entro giugno Ci dovrebbe sorprendere poi
sta strada virtuosa con notevole 1991, quanto richiesto dalla che siano proprio dei funzionari
ritardo. Dal 1991 ad oggi sono legge 10, che pure era una dello stato a non applicare e
stati realizzati oltre quattro buona legge, semplice e allo dichiarandolo, una legge.
milioni di alloggi inefficienti! stesso tempo moderna. Provate a farlo voi, semplici cittadini!

neo-Eubios 24 3 giugno 2008


editoriale24 3-06-2008 12:50 Pagina 2

Anche il mondo universitario la la massa è inutile se non si con- nome per il risparmio energeti-
pensava così. Un noto professo- sidera ad esempio la sua consi- co e per la certificazione: gli
re di energetica , ebbe a dichia- stenza rispetto alle superfici esempi sono purtroppo già in
rare in una intervista alla RAI vetrate, che sono le principali vigore. Questo non aiuterà né le
nella trasmissione “Ambiente cause del surriscaldamento esti- libertà professionali e neppure
Italia” che “negli edifici esisten- vo degli ambienti, se non conve- la certezza e l’univocità delle
ti, poco si può fare”. nientemente trattate. norme tecniche, favorendo anzi
Oggi sappiamo che non è così, Così, con le nuove norme, si può il contenzioso ed il localismo.
ma professore, un poco di lun- realizzare un edificio interamen- Varrebbe invece la pena di porre
gimiranza e due conti Le avreb- te di vetro, ma il tetto dovrà mano alla correlazione con altre
bero evitato una così poco essere da 230 kg/m2 e sappiamo norme, come quelle d’igiene o
nobile figura! che questo è del tutto ininfluen- sull’acustica e sfrondare l’affol-
Oggi le cose sono cambiate, ma te ai fini del comportamento lamento di regole, talvolta in
le stesse lobby di allora possono estivo dell’edificio. contrasto tra loro e che sarebbe
ancora influenzare le scelte che Non sfugge, anzi è esplicitamente urgente adeguare.
tutti noi invece vorremmo fosse- dichiarato sulla Gazzetta Infine la burocratizzazione del
ro esclusivamente orientate Ufficiale, che questo è stato fatto processo perde di vista gli obiet-
all’interesse del Paese e non di per “L’importanza per il prodotto tivi delle leggi. Pensiamo ad
quello di qualche gruppo. interno lordo italiano della filiera esempio al fatto che la certifica-
Un altro professore ha perfino il edile e le tipicità economiche, zione può essere resa senza nep-
coraggio di scrivere su autorevo- architettoniche ed ambientali pure vedere l’immobile che
li quotidiani che è meglio spre- del modello costruttivo italiano viene certificato.
care energia e che l’isolamento ed in particolare dei metodi di E’ infine inutile richiedere la
termico è una cosa stupida. costruzione, dei materiali e delle redazione di complesse relazio-
Un altro esempio è la prescrizio- professionalità che lo caratteriz- ni tecniche e di procedure che
ne relativa al contenimento dei zano”. In sostanza non per l’inte- nessuno può controllare e i cui
consumi energetici per la clima- resse del paese e dei cittadini risultati possono essere mani-
tizzazione estiva. Viene richiesta fruitori degli immobili. polati per mezzo di software.
una massa minima per le pareti Ma ad inquinare ulteriormente Bisognerebbe invece agire sulla
e i tetti. A parte il fatto che ciò il quadro di riferimento vi sono professionalità degli operatori e
renderà più difficile la realizza- altri problemi come ad esempio richiedere un progetto sostan-
zione di tetti in legno o l’appli- la clausola di cedevolezza che ziale che assicuri l’efficienza e la
cazione di qualunque altra potrebbe consentire ad ogni sostenibilità (senza equivoci)
nuova tecnologia, è evidente che regione di stabilire regole auto- degli edifici.

A lato: modalità a cruscotto.


Perchè cambiare il modo
di esprimere le classi di
efficienza?

neo-Eubios 24 4 giugno 2008


matteo_certificazione 29-05-2008 17:03 Pagina 1

CERTIFICAZIONE ACUSTICA DEGLI EDIFICI


Risultati di una ricerca presso gli operatori del settore edilizio

di
Sergio Mammi, Matteo Borghi

* L’articolo che segue è stato dei tecnici operanti nel settore - 3,3 %: tecnici di cantiere;
pubblicato anche negli atti del 35° dell’acustica, sollecitati a parte- - 1,7 %: dipendenti di enti
ConvegnoNazionale dell’Associa- cipare attraverso opportune pubblici;
zione Italiana di Acustica (Milano comunicazioni. Le domande - 1,7 %: altro;
11-13 giugno 2008). sono state scelte in modo da
investigare in particolare quali Il campione così individuato
Introduzione potranno essere le possibili ana- non può essere considerato rap-
La recente attivazione nel logie, e quali le necessarie diffe- presentativo del mercato, tutta-
nostro Paese del processo di cer- renze, tra certificazione acustica via rappresenta un primo passo
tificazione energetica degli edi- e certificazione energetica degli per attivare una ricerca più
fici ha posto le basi per ipotizza- edifici. approfondita che auspichiamo
re, in un non lontano futuro, Le domande sono state sud- di realizzare in tempi più lunghi.
l’avviamento di una procedura divise su 4 differenti argomenti: Purtroppo, come si vedrà, la
per la certificazione acustica - Progettazione acustica, cal- composizione del campione,
degli stessi, data la stretta corre- coli previsionali; molto sbilanciata verso una sola
lazione tra i due requisiti e la - Esecuzione dei lavori; categoria sensibile a queste
crescente domanda di comfort - Classificazione acustica tematiche, porta a risultati del
nelle abitazioni. dell’edificio; questionario anch’essi poco rap-
L’articolo che segue espone i - La figura del certificatore presentativi in generale, ma tut-
risultati di una ricerca, effettua- acustico; tavia non inutili se riferiti a que-
ta da ANIT - Associazione I quesiti erano a risposta sta specifica categoria.
Nazionale per l’Isolamento chiusa. Ognuno presentava
Termico e acustico presso gli comunque un campo “Note” Domande e risposte
operatori del settore edilizio, in all’interno del quale l’intervista- Di seguito riportiamo l’elen-
merito a come si pensa debba to poteva eventualmente indica- co delle domande con le rispo-
essere realizzata tale procedura. re ulteriori precisazioni. ste in valore percentuale e, subi-
Lo studio può essere considera- Per dare la maggior signifi- to dopo, alcuni brevi commenti
to come un primo documento catività possibile alla ricerca è sviluppati dall’Associazione.
da sottoporre all’attenzione di stato richiesto agli intervistati di
chi svilupperà norme tecniche o scegliere le risposte in base alla Progettazione acustica,
documenti legislativi sull’argo- propria opinione sull’argomen- Calcoli previsionali
mento. to, svincolandosi da eventuali 1.1 Il processo di certificazione
disposizioni legislative o pareri energetica prevede di presentare in
Il questionario ufficiali già esistenti. Comune, alla richiesta del permes-
Nei mesi di marzo e aprile Al questionario hanno so di costruire, una relazione di cal-
2008 è stato attivato sul sito risposto in totale 121 persone colo previsionale che indichi il
www.anit.it un questionario così suddivise: rispetto dei limiti di legge per l’edi-
contenente una serie domande - 87,6 %: progettisti (edili, ficio che verrà costruito. Per il pro-
inerenti il processo di certifica- termici, acustici, ecc.); cesso di certificazione acustica sarà
zione acustica degli edifici. Il - 5,8 %: dipendenti di ditte necessario o opportuno presentare
questionario è stato sottoposto produttrici di materiali o sistemi una relazione di calcolo previsio-
all’attenzione dei soci ANIT e per l’isolamento; nale prima dell’inizio dei lavori?

neo-Eubios 24 5 giugno 2008


matteo_certificazione 29-05-2008 17:03 Pagina 2

Sì 97,5 % Una possibile soluzione


No 2,5 % potrebbe consistere nell’immet- 2.2 È opportuno prevedere
TOT n° risposte: 121 tere sul mercato software pro- obbligatoriamente momenti di for-
dotti da privati ma “validati” mazione per le maestranze coinvol-
Queste risposte evidenziano dall’Ente Pubblico. te in cantiere?
la quasi unanime disposizione a Sì 83,9 %
considerare di fondamentale 1.4 Prestazioni dei materiali – No 16,1 %
importanza il progetto acustico. È opportuno che il documento di n° risposte: 118
Tale progetto consentirà di otte- legge fornisca delle indicazioni in
nere maggiori informazioni per merito a come debbano essere certi- Valgono in sostanza le
la scelta di materiali e sistemi ficate dai produttori le prestazioni medesime considerazioni della
costruttivi. dei materiali? risposta precedente. È necessa-
Sì 91,7 % rio migliorare la corretta posa di
1.2 La relazione di calcolo pre- No 8,3 % materiali e sistemi. Il processo
visionale dovrà essere realizzata TOT n° risposte: 120 di certificazione acustica dovrà
basandosi su necessariamente considerare
- Metodi di calcolo riportati Risulta chiaro che gli questo aspetto.
nelle norme tecniche di più intervistati ritengono opportu-
recente approvazione: 74,8 % na una maggiore chiarezza in 2.3 È opportuno prevedere che
- Metodi di calcolo riportati merito alle prestazioni pubbli- il Direttore Lavori asseveri a fine
nel documento legislativo: 25,2 %
cizzate nei depliant dei pro- lavori la corretta esecuzione delle
TOT n° risposte: 119
duttori di materiali. La proce- opere?
dura di certificazione acustica Sì 88,2 %
Non vi è unanimità nelle No 11,8 %
dovrà necessariamente consi-
risposte. Una buona percentuale TOT n° risposte: 119
derare anche questo aspetto.
preferirebbe l’adozione di meto-
di cogenti. Si evidenzia che, se si Esecuzione dei lavori Anche in questo caso dalle
considera la procedura di certi- 2.1 Nel processo di certificazio- risposte emerge che si ritiene
ficazione energetica attiva in ne energetica il Direttore Lavori opportuno un maggiore control-
Lombardia, il metodo di calcolo, assevera, al termine della costru- lo in cantiere sulla corretta posa
basato su indicazioni riportate zione, che i lavori sono stati esegui- in opera di materiali e sistemi
nelle norme tecniche, è definito ti adottando materiali e sistemi costruttivi. Si auspica una mag-
da un apposito documento costruttivi indicati nella relazione giore presenza in cantiere della
Regionale (DGR 15833 del 13- previsionale di calcolo. Non è obbli- Direzione Lavori.
12-2007). gatorio un controllo in cantiere da
parte di un certificatore energetico. 2.4 È opportuno prevedere che
1.3 Il software per il calcolo Per la certificazione acustica è vengano svolte misurazioni fono-
previsionale dei requisiti acustici necessario o opportuno prevedere metriche in corso d’opera?
passivi e l’eventuale verifica a fine che la DL venga affiancata da un Sì 50,9 %
lavori dovrà essere realizzato, for- Direttore Lavori per le opere di No 49,1 %
nito e validato dal Ministero? acustica edilizia? TOT n° risposte: 116
Sì 47,1 % Sì 66,4 %
No 52,9 % No 33,6 % Le risposte si dividono a
TOT n° risposte: 119 TOT n° risposte: 119 metà. Analizzando i contenuti
delle “Note” alla domanda si
Le risposte si dividono a La maggioranza degli inter- ricava che le prove in corso
metà. La possibilità di adottare vistati auspica la presenza in d’opera sono ritenute utili per
solo software realizzato, validato cantiere di un responsabile tec- dare una indicazione di massima
e distribuito dall’Ente Pubblico nico per il controllo della corret- sull’andamento dei lavori e cor-
avrebbe il pregio di eliminare ta posa di materiali e sistemi iso- reggere eventuali errori grosso-
eventuali discrepanze di risultati lanti. La ragione è da ricercarsi lani, ma non sono ovviamente
tra i programmi, ma elimina in presumibilmente nell’elevato significative per il risultato fina-
sostanza la possibilità di immet- numero di “insuccessi acustici” le. A questo si aggiunge l’ogget-
tere sul mercato software svilup- riscontrati presso i cantieri edili tiva difficoltà a realizzare tali
pati da privati. del nostro Paese. prove. È pertanto possibile ipo-

neo-Eubios 24 6 giugno 2008


matteo_certificazione 29-05-2008 17:03 Pagina 4

tizzare che il futuro processo di Sì 94,9 % Il medesimo edificio costruito


certificazione acustica possa No 5,1 % in zona climatica D o in zona cli-
considerare l’opportunità (e non TOT n° risposte: 117 matica F potrà essere caratterizza-
l’obbligatorietà) di eseguire to da classi differenti. Per la certifi-
misure in corso d’opera. La quasi totalità degli inter- cazione acustica può essere sensato
vistati considera necessario pre- differenziare le classi in base al
Classificazione acustica vedere controlli sull’attrezzatu- clima acustico esterno all’edificio?
dell’edificio ra, così come già previsto dalla Sì 74,4 %
3.1 Nel processo di certificazio- legislazione vigente. No 25,6 %
ne energetica la determinazione TOT n° risposte: 117
della classe dell’edificio (A, B, C, 3.3 In caso di collaudi strumen-
ecc.) avviene, al termine dei lavori, tali, il collaudo dovrà essere realiz- La maggioranza degli inter-
mediante una relazione di calcolo. zato basandosi su: vistati ritiene opportuno diffe-
La classificazione acustica dovrà - Metodi di misura riportati renziare le classi in funzione del
essere realizzata: nelle norme tecniche di più clima acustico esterno. Sarà sen-
- Mediante relazione di cal- recente approvazione: 68,9 % sato ipotizzare possibili connes-
colo: 25,2 % - Metodi di misura riportati sioni tra clima acustico dell’area
- Mediante collaudo stru- nel documento legislativo: 31,1 %
e valore minimo di isolamento
mentale in opera: 74,8 % TOT n° risposte: 119
acustico di facciata.
TOT n° risposte: 115
Non vi è unanimità nelle
risposte. Il documento legislati- 3.7 Nel processo di certificazio-
La principale differenza tra
vo potrebbe richiamare specifi- ne energetica la classe è definita in
certificazione energetica e certi-
che norme tecniche per render- base al valore di un unico indicato-
ficazione acustica risiede nel
le cogenti. re (Ad es. Epi). In acustica esistono
fatto che quest’ultima può avva-
invece differenti indicatori per i
lersi di risultati di prove in
3.4 Il software per la determi- diversi “tipi di rumore” (calpestio,
opera. Molto più complicato è
nazione della classe acustica dovrà rumori dagli ambienti vicini, rumo-
invece eseguire collaudi stru-
essere realizzato, fornito e validato ri degli impianti, ecc.). Per il pro-
mentali che attestino la classe
dal Ministero? cesso di certificazione acustica è
energetica di un edificio con-
Sì 55,6 % opportuno:
nessa ad un uso standard del-
No 44,4 % - Indicare nel certificato dif-
l’immobile. ferenti classi in base al “tipo di
TOT n° risposte: 117
Dalle risposte si evidenzia rumore”: 53 %
che, anche se la maggioranza - Definire un’unica classe
Valgono in sostanza le raggruppando le prestazioni dei
degli intervistati ritiene oppor-
medesime considerazioni della differenti indicatori: 47 %
tuno eseguire misure in opera,
risposta 1.3 TOT n° risposte: 115
una parte significativa ipotizza la
certificazione acustica mediante
3.5 In caso di collaudi strumen-
la sola relazione di calcolo. Si Anche in questo caso le
tali, il software per l’analisi dei
evidenzia però che la sola rela- risposte si dividono a metà.
dati acquisiti da misure fonometri-
zione non può garantire l’effetti- Non è chiaro se è preferibile
che dovrà essere realizzato, fornito
vo raggiungimento delle presta- adottare un unico indicatore,
e validato dal Ministero?
zioni in opera. Un futuro succes- più semplice per l’utente fina-
Sì 43,2 %
sivo collaudo potrebbe smentire No 56,8 % le, o se è meglio fornire indica-
i risultati del calcolo. Rimane TOT n° risposte: 118 zioni più dettagliate differen-
comunque la difficoltà di defini- ziando gli indicatori in funzio-
re il numero adeguato e statisti- Valgono in sostanza le ne del tipo di rumore.
camente significativo di misure medesime considerazioni della Una possibile soluzione
in opera da realizzare. risposta 1.3 potrebbe consistere nel realiz-
zare certificati che evidenzino
3.2 In caso di collaudi strumen- 3.6 Nel processo di certificazio- in particolare la classe unica,
tali, è opportuno prevedere control- ne energetica le classi sono definite ma riportino anche le presta-
li periodici sull’attrezzatura per in base alla zona climatica dove zioni per le singole tipologie di
eseguire i collaudi in opera? verrà realizzato l’edificio. rumore.

neo-Eubios 24 7 giugno 2008


matteo_certificazione 29-05-2008 17:03 Pagina 5

3.8 In Lombardia la Società 3.11 Se venisse realizzata la TOT n° risposte: 115


Punti Energia – CESTEC ha il certificazione acustica di un edifi- Le risposte da 4.1 a 4.3 evi-
compito di eseguire controlli a cam- cio il costruttore può di fatto rite- denziano in sostanza che viene
pione sulle certificazioni energeti- nersi al riparo da future possibili richiesta particolare indipen-
che depositate. È opportuno preve- contestazioni? denza tra progettista/costruttore
dere anche per le certificazioni Sì 41,9 % e tecnico acustico solo per la
acustiche che un ente “indipenden- No 58,1 % classificazione finale. Le rispo-
te” esegua dei controlli a campio- TOT n° risposte: 117 ste rispecchiano quanto già
ne? indicato da alcuni regolamenti
Sì 79 % Le risposte si dividono in per la certificazione energetica
No 21 % sostanza a metà. Parte degli degli edifici.
TOT n° risposte: 119 intervistati ritiene che la certifi-
cazione, basandosi su risultati di 4.4 È opportuno prevedere che
Le risposte evidenziano che prove condotte solo su alcune i tecnici che eseguono calcoli previ-
la maggioranza degli intervistati partizioni, non potrà essere sionali e classificazione acustica
ritiene opportuno controlli da significativa per l’intero edificio dimostrino le proprie competenze
parte di un ente esterno indi- se sono stati commessi errori di nel settore?
pendente. Tale indicazione è posa in opera. Una seconda Sì 97,5 %
ritenuta opportuna per evitare parte ritiene invece che la pro- No 2,5 %
possibili dichiarazioni non cor- cedura, agendo in maniera TOT n° risposte: 121
rette realizzate da soggetti non significativa sull’intero processo Se sì, come? (risposta multipla)
completamente “terzi” rispetto costruttivo, determinerà un - Iscrizione ad ordine, albo,
al costruttore. complessivo miglioramento collegio ecc. da “x” anni:
delle prestazioni in opera e 40/121
- Iscrizione a elenco Tecnici
3.9 In Lombardia i certificati quindi maggiori garanzie anche
competenti in acustica ambien-
energetici depositati vanno a costi- per i costruttori. tale: 81/121
tuire il “Catasto energetico” degli - Titolo di studio: Laurea,
edifici. È opportuno prevedere La figura del certificatore diploma, ecc: 48/121
anche per le certificazioni acustiche acustico - Partecipazione a corsi di
la realizzazione di un “Catasto 4.1 Il tecnico che realizzerà la specializzazione di acustica edi-
acustico”? relazione di calcolo previsionale lizia: 79/121
Sì 62,1 % dovrà essere “indipendente” rispet- - Aver sostenuto con esito
No 37,9 % positivo esami di acustica edili-
to a progettista, costruttore, forni-
TOT n° risposte: 116 zia: 64/121
tore di materiali?
Sì 34,1 %
Non è ritenuta di particolare No 63,9 % I tecnici che si occuperan-
importanza la realizzazione di TOT n° risposte: 119 no di certificazione acustica
un catasto acustico. analizzando dovranno necessariamente
i contenuti delle “Note” si rica- 4.2 Il tecnico che seguirà la dimostrare la propria compe-
vano pareri contrastanti sull’ar- posa in opera in cantiere dovrà tenza nel settore. Analizzando
gomento. essere “indipendente” rispetto a i contenuti delle “Note” si
progettista, costruttore, fornitore di osserva che molti intervistati
3.10 È opportuno che nel pro- materiali? ritengono non esaustiva la sola
cesso di certificazione acustica ven- Sì 23,5 % iscrizione all’elenco dei
gano definite le parcelle dei profes- No 76,5 % Tecnici competenti in acustica
sionisti e i costi della certificazione? TOT n° risposte: 119 ambientale. Dovrà essere
Sì 72,3 % dimostrata anche la competen-
No 27,7 % 4.3 Il tecnico che realizzerà la za su temi di acustica edilizia.
TOT n° risposte: 119 classificazione acustica dovrà esse-
re “indipendente” rispetto a proget- Considerazioni conclusive
La maggioranza preferireb- tista edile, progettista acustico, È di particolare interesse
be la definizione delle parcelle, costruttore, fornitore di materiali? notare come, in alcuni casi, gli
quantomeno come tariffe mini- Sì 63,5 % intervistati abbiano fornito in
me da applicare. No 36,5 % sostanza tutti la medesima rispo-

neo-Eubios 24 8 giugno 2008


matteo_certificazione 29-05-2008 17:03 Pagina 7

sta. In altri le risposte si sono domande sull’utilizzo di softwa- energetica dove l’appartenenza
divise esattamente a metà. Di re di calcolo e sul tema degli ad una classe o ad un’altra com-
seguito qualche esempio. indicatori da utilizzare per defi- porta valutazioni complesse ed i
Quasi tutti i partecipanti al nire la “classe acustica dell’edifi- risultati sono affetti da incertez-
questionario ritengono di prio- cio”. Sarà quindi opportuno za in quanto dipendenti in
ritaria importanza: meglio approfondire questi modo prevalente dal clima e dal
- prevedere la realizzazione argomenti al momento di ema- comportamento dell’utenza.
di calcoli acustici previsionali nare un documento sulla certifi- Questa considerazione ci
prima dell’inizio dei lavori. cazione acustica degli edifici. porta ad auspicare che il proces-
- prevedere che un futuro Infine, volendo fornire una so di certificazione acustica
documento di legge indichi ai possibile indicazione su come venga realizzato in maniera
produttori di materiali e sistemi dovrà essere sviluppato il pro- sostanziale e non solo formale.
quali caratteristiche debbano cesso di certificazione acustica, Sarà di fondamentale impor-
essere certificate si evidenzia che, come già ripor- tanza affiancare alle relazioni
- prevedere che i tecnici acu- tato e come è noto, le carenze di calcolo anche controlli sulla
stici che operano in edilizia acustiche di un edificio sono corretta posa di materiali iso-
dimostrino le proprie compe- chiaramente e immediatamente lanti e sistemi costruttivi e
tenze nel settore. percepibili dall’utenza. l’esecuzione di prove fonome-
Le risposte si dividono inve- Questo non è altrettanto triche in opera.
ce a metà se si considerano le vero nel caso della certificazione

A lato.
Form di compilazione del questionario
sulla Certificazione acustica promosso e
realizzato da ANIT.

neo-Eubios 24 9 giugno 2008


fracastoro24 29-05-2008 17:15 Pagina 1

SCALE DI PRESTAZIONE ENERGETICA


Confronti

di
Gian Vincenzo Fracastoro, Matteo Serraino

L’INDICATORE DELLA LA SCALA DELLA La neutralizzazione della


PRESTAZIONE ENERGETICA PRESTAZIONE ENERGETICA variabile climatica

Con la DGR 5018 VIII del 26 Premesso che la prestazione L’indicatore della prestazione
Giugno 2007 e s.m.i., la Regione energetica relativa alla climatiz- energetica viene confrontato su
Lombardia ha scelto come indica- zazione invernale di un edificio una scala in cui i valori di confi-
tore, che individua la classe di pre- è influenzata da parametri come: ne tra una classe e l’altra sono
1. le condizioni climatiche diversi in funzione della zona
stazione energetica, l’energia pri-
(come i gradi-giorno), climatica. Sono state quindi
maria per la climatizzazione inver-
2. le caratteristiche geometriche predisposte tre scale di classifi-
nale (espressa in kWh) riferita
dell’edificio (come il rapporto S/V), cazione: una per la zona E (tra
all’unità di superficie di pavimento
3. la destinazione d’uso (che 2101 e 3000 GG), mentre la zona
(per gli edifici residenziali) o di determina il numero di ricambi F viene suddivisa in F1 (tra 3001
volume (per tutti gli altri edifici). di ventilazione e gli apporti e 3900 GG) e F2 (tra 3901 e 4800
La scelta di attribuire la classe interni di calore), il legislatore GG). In questo modo viene in
energetica al solo riscaldamento è può decidere se far dipendere parte “neutralizzata” la variabile
giustificata dal fatto che: (in tutto o in parte) la classe di climatica, forse con la volontà di
1. si tratta dell’uso finale di energia prestazione da queste variabili. consentire anche agli edifici siti
più rilevante all’interno degli edifici La procedura di certificazione in località più fredde di poter
residenziali siti in Lombardia, come della Regione Lombardia preve- aspirare ad una classe caratteriz-
si vedrà più avanti nel dettaglio; de una differenziazione della zata da elevata efficienza energe-
2. esiste una normativa di calcolo scala di prestazione energetica: tica (Tabelle 1 e 2).
1. sulla base della destinazione Un’altra modalità, utilizzata da
da tempo ampiamente utilizzata
d’uso (tra edifici residenziali e altri standard di certificazione,
per la stima di questo fabbisogno,
non, così come avviene per i per neutralizzare la variabile cli-
che invece per altri usi finali del-
requisiti minimi di legge ed matica, consiste nel calcolare i
l’energia non è presente;
ottenendo quindi un indicatore fabbisogni con un unico clima
3. è l’unico uso finale che oggi ha espresso in kWh/m2 o kWh/m3), di riferimento sulla base del
dei vincoli di legge (fattore essen- 2. sulla base della zona climatica. quale classificare l’edificio,
ziale, come si noterà nel seguito, La classificazione è unica per avendo comunque cura di ripor-
per definire i valori di confine tra qualunque valore del rapporto tare anche il valore con i dati cli-
una classe e l’altra del sistema di S/V. Conseguentemente gli edi- matici della località reale.
certificazione); fici di piccola dimensione Bisogna tuttavia osservare come
4. l’analisi non si limita a prendere (monofamiliari con alto rappor- il 97,9 % della popolazione lom-
in considerazione solo l’aspetto to S/V) dovranno essere caratte- barda risieda in zona E; l’ 1,9 %
relativo all’involucro (come previ- rizzati, ad esempio, da livelli di sia in zona F1 e solo lo 0,2 % sia
sto da altri standard di certificazio- isolamento maggiori rispetto a in zona F2 (Figura 1). Questo
quelli previsti per edifici di avrebbe potuto far propendere
ne), ma viene estesa anche all’im-
grandi dimensioni e compatti, al per la redazione di un’unica clas-
pianto termico, con una visione
fine di ottenere la stessa classe sificazione in cui i valori limite tra
quindi più completa.
energetica di questi ultimi. una classe e l’altra fossero stati

neo-Eubios 24 10 giugno 2008


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Tabella 1 Valori limite delle classi energetiche espressi in kWh/m2 di superfi- Tabella 3 Valori limite delle classi
cie utile di pavimento riscaldato dell’edificio per anno per gli edifici della energetiche proposto dalla
classe E.1 esclusi collegi, conventi, case di pena e caserme. PrEN 15217.

stato infatti più corretto avere


intervalli sempre più ampi via
via che gli edifici diventano
meno efficienti.

Tabella 2 Valori limite delle classi energetiche espressi in kWh/m3 di volume I VALORI DI CONFINE TRA LE
lordo riscaldato dell’edificio per anno per tutti gli altri edifici. DIVERSE CLASSI DEL
SISTEMA DI CERTIFICAZIONE

Un utile strumento a servizio del


legislatore per la determinazio-
ne del valor limite tra le diverse
classi energetiche è costituito
dal progetto di norma europea
prEn 15217 che stabilisce:
1. che il limite tra la classe B e la
C corrisponda al valore limite di
Tabella 4 Determinazione dell’indicatore del fabbisogno di energia primaria
per riscaldamento medio del parco edilizio della Regione Lombardia,
legge (Rr);
con ripartizione tra le diverse zone climatiche. 2. che il confine tra la classe D e
la E sia costituito dal valor
medio di consumo del parco
stabiliti, ad esempio, sulla base di della A+) è praticamente costante, edilizio esistente (Rs).
un clima medio regionale, identi- all’interno di una data zona clima- Il limite tra le altre classi viene
ficato dal valore dei gradi-giorno, tica. Tale costanza non si ritrova riportato in Tabella 3.
medi pesati sul numero di abitan- nella classificazione degli edifici Il confine tra la classe B e la C:
ti dei diversi comuni, che in diversi dal residenziale. il valore limite di legge
Lombardia si attesta su 2506 GG. Non esiste neppure un uguale
rapporto tra i limiti delle classi Il primo problema della proce-
La definizione dei valori degli edifici residenziali e non, dura suggerita dalla norma
limite tra le classi che dovrebbe corrispondere in europea consiste nel fatto che il
qualche modo all’altezza di limite di legge, tanto a livello
Non è stato comunicato dalla piano. Il principio dell’equispa- nazionale quanto in Lombardia,
Regione Lombardia quale sia ziatura delle classi non è del è variabile con i gradi-giorno e
stato il criterio che ha portato alla tutto condivisibile: se si consi- con il rapporto S/V. Non può
definizione dei valori limite tra le dera che il costo necessario per essere definito quindi un valore
diverse scale della classe di presta- il miglioramento delle presta- numerico unico.
zione. Quello che si può vedere zioni energetiche di un edificio Ammettendo di voler mantenere
dalla classificazione degli edifici cresce più che linearmente al l’impostazione della classifica-
residenziali è che l’ampiezza delle diminuire del fabbisogno di zione Lombarda (ripartizione
classi (con l’esclusione della A e energia (Figura 2), sarebbe delle classi in funzione della

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zona climatica) una proposta medio pari a 2488, si ritrova un abbastanza diversi.
potrebbe essere quella di ricava- valore di 58 kWh/m2, (confine Stima del consumo medio a partire
re il valore limite di legge: tra la classe B e la classe C) da dati nazionali
1. per il valor medio, pesato sulla valido per un rapporto S/V Un primo approccio è quello
popolazione, dei gradi-giorno. pari a 0,4. Per gli edifici non proposto da Dall’O’ (Dall’O’ et.
2. per il valore di S/V più ricorren- residenziali il rapporto S/V al., 2008). In primis si ricavano, a
te sul territorio regionale. scenderebbe a solo 0,2 per livello nazionale, per gli edifici
Se il valor medio dei gradi-gior- poter ottenere il valore di 11 residenziali, per l’anno 2001:
no è un dato facilmente ricava- kWh/m3, riportato nella scala 1. la superficie di pavimento pari a
bile (ed è riportato in Tabella 4), di prestazione energetica relati- 2,08 milioni di m2 (Istat, 2001);
mancano i riferimenti per va. Se si applicasse questa meto- 2. il consumo energetico per
poter determinare agevolmen- dologia anche agli edifici in zona riscaldamento nel settore resi-
te il valore medio del parco climatica F, poiché il valore limi- denziale è pari a 19,3 Mtep
edilizio del rapporto S/V. La te di legge non varia più con i (Enea, 2004).
distribuzione statistica del gradi giorno, la prima conse- Si ottiene così un valore pari a
rapporto S/V si potrà sapere guenza sarebbe l’assenza delle 108 kWh/m2 medi di tutto il ter-
solo tra alcuni anni, a seguito due sotto-zone (F1 ed F2). ritorio italiano. In seguito, si
della formazione del catasto esegue una proporzione tra i
energetico degli edifici in Il confine tra la classe D e le gradi-giorno nazionali medi
Lombardia. In luogo del valo- E: il valore medio del parco pesati sulla popolazione così
re S/V più ricorrente il legisla- edilizio esistente come stabiliti dall’allegato A del
tore potrebbe decidere di sta- DPR 412/93, pari a 1909 GG, e
bilire che sia il valore più La determinazione dell’ener- quelli della Lombardia, con
basso (cioè 0,2) così da avere gia primaria specifica per eventuale ripartizione anche per
una valore di confine tra la riscaldamento, media del le zone climatiche E, F1 e F2. Il
classe B e la C inferiore, in parco edilizio, non è sicura- consumo medio lombardo per
modo tale da spingere verso mente semplice sia dal punto riscaldamento risulta pari a 142
una maggiore efficienza dei di vista dell’individuazione kWh/m2; si ottengono così gli
fabbricati, soprattutto di della superficie riscaldata, indicatori energetici del parco
nuova costruzione, raggiun- ma ancora di più per quanto edilizio sia della regione nel suo
gendo indicatori di prestazio- concerne l’energia consuma- complesso sia per le tre zone cli-
ne energetica inferiori ai limiti ta. A causa delle incertezze matiche individuate dal legisla-
di legge. Per ora si può solo sui dati (e delle ipotesi con tore per la certificazione energe-
constatare che, con un valore cui vengono elaborati) si può tica (Tabella 4).
di gradi-giorno della zona E pervenire a degli indici anche

Figura 1 Distribuzione della popolazione con i gradi- Figura 2 Extra-costo di costruzione in funzione del
giorno in Lombardia. fabbisogno di energia termica utile per riscaldamento per
diverse tipologie edilizie site a Milano (Arpa Lombardia, 2004).

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Stima del consumo medio a partire sto modo in classe F o G. stazioni energetiche e a prevede-
da dati regionali Il rischio è quello di classificare re con maggior precisione il
Procedendo per altra via, a livel- con la lettera G larga parte del potenziale di risparmio ed i rela-
lo Regionale (Enea, 2004) sono parco edilizio esistente, senza tivi costi degli interventi che si
forniti i consumi energetici tota- fornire così delle informazione renderanno necessari per la
li del residenziale nell’anno supplementari per gli acquiren- riqualificazione energetica del
2001, a cui è possibile associare i ti. L’unica differenziazione tra patrimonio edilizio.
dati del censimento, riferiti allo un edificio e l’altro sarà il valore Per poter avere, oltre al valor
stesso anno. I consumi totali del numerico dell’indicatore, ma medio, anche una distribuzione
settore residenziale ammontano non la lettera che individua la del fabbisogno di energia prima-
a 6666 ktep. Non sono disponi- classe, che peraltro è il parame- ria per la climatizzazione inver-
bili dei valori disaggregati con- tro che viene comunicato con nale del parco edilizio, sarà
temporaneamente per settore maggiore efficacia. necessario attendere alcuni anni
(residenziale) e per uso finale prima che il neonato catasto
(riscaldamento). CONCLUSIONI energetico della Lombardia
Per determinare il valore relati- possa fornire dati con una
vo al solo riscaldamento si utiliz- Il valore del consumo medio del numerosità rilevante da un
zano i dati Enea a livello nazio- patrimonio edilizio costituisce punto di vista statistico. Con
nale che indicano i consumi di un riferimento indispensabile queste informazioni, ad oggi
energia riferiti alla superficie di per procedere alla definizione non disponibili, e con un’accre-
pavimento: 19 kWh/m2 per delle classi di certificazione sciuta esperienza sulla certifica-
acqua calda sanitaria, 10 energetica. Entrambi i metodi zione energetica sarà forse pos-
kWh/m2 per usi di cucina e 23 proposti presentano possibili sibile una revisione, sia tecnica
kWh/m2 per usi elettrici. inesattezze. che procedurale, di uno stan-
Poiché dai dati Istat si desume Il primo metodo presenta sicu- dard che ha visto la luce solo da
una superficie di pavimento ramente un errore nell’ipotesi pochi mesi ed è in continuo
degli edifici residenziali pari a della relazione di linearità fra aggiornamento.
341.342.574 m2, si ottiene un consumi e gradi-giorno. Il
valore globale di 227 kWh/m2, secondo parte dal presupposto BIBLIOGRAFIA
da cui, sottraendo 19+10+23=52 che i consumi per usi non di - Arpa Lombardia. Elaborazione di
kWh/m2 si ottiene un indicatore riscaldamento nel residenziale Standard di Qualità per gli Edifici ad
medio regionale per riscalda- (acqua calda, cottura dei cibi e Alta Qualità Energetica. Parte secon-
mento pari a 175 kWh/m2. usi elettrici) siano gli stessi in da: costi e benefici. Novembre 2004.
Per poter determinare il valor tutta Italia, in quanto indipen- - Dall’O’ G., Gamberale M.,
medio delle diverse zone clima- denti dal clima. Tuttavia, si ritie- Silvestrini G., a cura di. Manuale della
tiche è necessario eseguire, così ne che il secondo metodo sia da certificazione energetica degli edifici.
come con la procedura prece- preferire perché il margine di Ed. Ambiente -Milano, 2008
dente, una proporzione con i errore appare sicuramente infe- - Enea. Rapporto energia e ambiente,
gradi-giorno medi pesati. I valo- riore.In ogni caso, i due meto- l’analisi. 2004
ri sono superiori di circa il 19 % di proposti consentono di tro- - Istat. 14° Censimento Generale della
rispetto a quelli ricavati attraver- vare un valor medio di consu- Popolazione e delle Abitazioni. 2001
so la metodologia precedente. mo specifico, ma non una
Si veda come i valori medi di distribuzione, cioè non riesco- * Gli autori
consumo (elaborati sia a partire no a stabilire quanti edifici Gian Vincenzo Fracastoro, inge-
da dati nazionali che regionali) oggi si trovino in una determi- gnere, professore ordinario di
siano superiori a quelli proposti nata classe di consumo. Fisica Tecnica Ambientale,
dalla procedura Lombarda come Questo dato servirebbe a defini- Dipartimento di Energetica,
limite tra la classe D e la E. re in modo più ragionato i limiti Prima Facoltà di Ingegneria del
Si ha quindi che un edificio delle classi, contemplando even- Politecnico di Torino (PT).
medio sarebbe caratterizzato tualmente delle sottoclassi che Matteo Serraino, ingegnere,
dalla classe F, ed il 50 % del consentano di fornire una valu- dottorando, Dipartimento di
parco edilizio finirebbe in que- tazione più puntuale delle pre- Energetica, Politecnico di Torino.

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PARETI LEGGERE IN EDILIZIA


Guida all’impiego secondo la più recente normativa nazionale

di
Francesco Leccese, Giuseppe Tuoni*

Introduzione I parametri caratterizzanti il


comportamento in transitorio
In Italia la richiesta di un sem- anche un comportamento in termico delle pareti
pre maggiore livello di comfort transitorio termico tale da
nelle abitazioni durante la sta- assicurare nell’ambiente inter- Si consideri una parete esterna
gione estiva ha determinato, no un accettabile livello di di un edificio (fig. 1).
negli ultimi anni, un sensibile comfort anche in assenza di un In condizioni di regime termico
aumento nelle vendite di impianto di condizionamento. periodico il campo termico
impianti di condizionamento e Queste richieste possono esse- esterno Te, il campo termico
sistemi split; attualmente il re soddisfatte con facilità interno Ti e i flussi termici qi e
mercato di tali impianti è impiegando pareti pesanti ad qe rispettivamente sulla faccia
caratterizzato da un incremen- elevata capacità termica, tipi- interna ed esterna della parete
to annuo superiore al 10%. che dell’edilizia tradizionale; risulteranno funzioni oscillanti
Come conseguenza di ciò sono risulta invece nettamente più del tempo con periodo P.
notevolmente aumentati i con- complesso soddisfare a queste Tra la temperatura Ti ed il flusso
sumi elettrici: nell’estate 2001 richieste con pareti di tampo- termico qi e le grandezze analo-
il picco di potenza estivo ha namento leggere a bassa capa- ghe Te e qe, sussiste la relazione
eguagliato il picco di potenza cità termica. In questo caso lineare [2, 3]:
invernale. occorrerà sopperire alla carenza
Il 20 luglio 2007, la potenza di di capacità termica con una (1)
picco assorbita dalla rete ha riduzione della trasmittanza
raggiunto i 56.520 MW record termica e con una accurata avendo indicato con E, F, G e H
storico assoluto dei consumi scelta della stratigrafia. gli elementi della matrice di tra-
elettrici, superiore di 1000 Nel presente lavoro, dopo aver sferimento della parete; detta
MW al picco di potenza regi- introdotto e discusso i para- matrice ha determinante unita-
strato il 27 giugno 2006. metri caratterizzanti il com- rio per cui risulta:
La Direttiva Europea 2002/91/CE portamento in transitorio
[1] suggerisce strategie per termico delle pareti esterne EH 2 FG = 1 (2)
incrementare l’efficienza ter- degli edifici, viene brevemente
mica degli edifici nella stagio- riassunta la più recente nor- Per una parete multistrato, com-
mativa nazionale in tema di posta dalla successione di m
ne estiva e raccomanda, in
isolamento termico in edilizia. strati omogenei, la matrice di
particolare, l’impiego di tecni-
Successivamente viene dimo- trasferimento risulterà la pro-
che di raffrescamento passivo
strato attraverso alcuni esempi duttoria ordinata (dall’interno
allo scopo di migliorare il com-
come sia possibile soddisfare all’esterno) delle matrici di tra-
fort termico degli ambienti. le richieste della normativa sferimento dei singoli strati.
Questo comporta la progetta- anche impiegando pareti mul- Generalmente in tale produtto-
zione di pareti che non solo tistrato leggere; il comporta- ria saranno puramente resistivi
soddisfino i limiti di resistenza mento di tali pareti viene para- il primo e l’ultimo strato e risul-
termica, precisati nelle norma- gonato a quello di pareti terà: r1=ri e rm=re, avendo
tive tecniche, ma che presentino pesanti tradizionali. indicato con ri e re le resistenze

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termiche liminari rispettivamen- In queste condizioni dalla (1) Per lo strato liminare interno di
te interna ed esterna. con Ti = 0 si ha: resistenza ri, indicata con Q la
Per l’n-esimo strato omogeneo temperatura della faccia interna
di resistenza termica rn (m2K/W) 0 = ETe + Fqe (3)
qi = GTe + Hqe della parete (figura 1), si ha
e capacità termica cn (J/m2K) per
ovviamente:
unità di superficie i corrispon- Dalle (2 e 3) consegue:
denti elementi di matrice En ,Fn, qi= 2 Q /ri
qi = 2 T e / F (4)
Gn, Hn, dipendono da rn, cn e P
[2, 3]. La resistenza termica glo- che rappresenta anche la poten- da cui per la (4) si ottiene:
bale R della parete, valutata dal- za termica, per unità di superfi-
Q = (ri/F)Te
l’aria interna a quella esterna, e cie della parete esterna, che
la capacità termica totale C sono l’impianto di climatizzazione Si definisce coefficiente di atte-
date, ovviamente, da: deve fornire per mantenere nuazione (wall inner surface
costante la temperatura dell’am- decrement factor) il rapporto:
biente interno.
Dalla (4) appare evidente che la s = |Q/Te| = ri/|F| (7)
quantità 1/|F| può essere inter-
con, c1=cm=0. Indicando con dn, che può essere interpretato
pretata come la conduttanza
rn, kn e cpn, rispettivamente lo come l’attenuazione dell’oscilla-
dinamica UD della parete [2].
zione termica esterna sulla fac-
spessore (m), la densità (kg/m3), Ovviamente, in condizioni sta-
cia interna della parete.
la conducibilità termica (W/mK) zionarie, il flusso termico qi0 che
In condizioni stazionarie
e il calore specifico a pressione attraversa la parete, dovuto ad
si ha: e quindi:
costante (J/kgK) dello strato n- un salto di temperatura costante
e .
esimo risulta: pari a |Te|, è dato da:
Dalle (6) e (7) consegue [4]:
rn = dn/kn ;
f = sR/ri per cui risulterà, in
cn = rn dn cpn qi0 = U |Te| (5)
con n =/ 1, m. ogni caso, f > s. Le oscillazioni
della temperatura Q avverranno
Si noti che il prodotto tra matri- avendo indicato con U=1/R la
con uno sfasamento, ovvero con
ci non è, in generale, commuta- trasmittanza termica della parete.
un ritardo temporale (time lag) t,
tivo; pertanto, per una parete Facendo uso delle (4) e (5) si defi-
rispetto a quelle della tempera-
multistrato, è essenziale l’ordine nisce fattore di decremento
tura esterna, dato da [2, 3]:
di successione degli strati (Nota 1). (decrement factor) il rapporto [2-5]:
t = (P/2p) arg(F)
Nel caso di un locale servito da
un impianto di climatizzazione f = |qi/qi0| = R/|F| = UD/U (6) avendo indicato con arg(F)
si può considerare costante la l’argomento della quantità
temperatura interna. e risulta: 0 < f < 1. complessa F.

Figura 1 Schematizzazione della


parete esterna

Nota 1 - Si verifica facilmente che il prodotto tra matrici rappresentanti stati puramente resisitivi (con buona approssimazione strati
di isolante termico) e il prodotto tra matrici rappresentanti stati puramente capacitivi (con buona approssimazione strati metallici) sono
commutativi. In generale la commutabilità tra matrici, caratterizzanti strati omogenei diversi, è possibile solo se il rapporto tra capaci-
tà e resistenza termica è lo stesso per ogni strato e cioè se cn/rn5 rnkncpn è costante per tutti gli strati.

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Da quanto precede risulta evi- peratura di rugiada dell’aria La stessa norma prevede che
dente che, per una parete mul- ambiente si ha formazione di questa condizione sul valore
tistrato, i parametri f (ovvero s) condensa superficiale con conse- minimo di M possa anche essere
e t dipendono da R, da C, dal- guente sviluppo di colonie fungi- disattesa qualora, con l’utilizzo
l’ordine di successione degli ne e la comparsa di macchie sulle di tecniche e materiali innovati-
strati e dal periodo P. pareti. La conoscenza della tem- vi, risulti possibile contenere le
Generalmente si assume P = 24 peratura Q è poi necessaria per il oscillazioni della temperatura
h che corrisponde a variazioni calcolo della temperatura ope- degli ambienti in relazione
di temperatura giornaliere. rante interna (UNI 10375, 1995). all’andamento dell’irraggiamen-
La parete esterna garantirà un to solare [8-10].
isolamento termico dinamico La normativa Nella pratica edilizia corrente
tanto maggiore, e cioè le condi- vengono impiegate, assai spesso,
zioni interne del locale saranno La Direttiva Europea 2002/91/CE, pareti di tamponamento e solai
tanto meno vincolate a quelle adottata in Italia con il D. Lgs.vo di copertura con valori di M
esterne, quanto più piccolo è il 192/2005 [7], impone dei valori anche nettamente inferiori al
fattore di decremento f (ovvero il massimi Umax della trasmittanza valore di 230 kg/m2, di qui la
coefficiente di attenuazione s) e termica delle strutture compo- necessità di prevedere per queste
quanto più grande è il ritardo t nenti l’involucro dell’edificio in strutture l’uso di materiali adatti
(Nota 2). funzione della zona climatica. e di progettarle con opportune
Nella Normativa [5, 6] viene pre- In tale decreto, al fine di limita- stratigrafie ed opportuni valori di
ferito il fattore di decremento f al re i fabbisogni energetici per la U (ovviamente con U < Umax) in
coefficiente di attenuazione s climatizzazione estiva e di conte- maniera tale da conferire ad esse
anche se quest’ultimo permette nere la temperatura interna un comportamento termico in
di valutare direttamente la tem- degli ambienti, si prescrive (con condizioni non stazionarie, carat-
peratura Q della faccia interna l’esclusione della zona climatica terizzato da valori dei parametri f
delle pareti costituenti l’involu- F) che la massa superficiale M e t pari o migliori di quelli di
cro dell’edificio. debba risultare non inferiore al strutture tradizionali con M=Mlim
La temperatura Q è particolar- valore limite Mlim=230 kg/m2 se e U= Umax (Nota 3).
mente importante ai fini del il valore medio mensile dell’in- Per quanto riguarda le normative
comfort ambientale in quanto gli tensità della radiazione solare, regionali è opportuno evidenzia-
scambi termici per irraggiamento nel mese di massima insolazio- re, p. e., che nelle Linee Guida
tra corpo umano e ambiente ne, risulti superiore a 290 W/m2. per l’Edilizia Sostenibile della
sono determinati proprio dalla Per massa superficiale M si Regione Toscana [11], derivanti dal
temperatura delle pareti che deli- intende la massa per unità di Protocollo Itaca [12], si assume,
mitano lo spazio interno. superficie della parete compresa per un edificio, come indicatore
Si noti inoltre che se la tempera- la malta dei giunti ma esclusi gli di prestazione del requisito iner-
tura Q risulta inferiore alla tem- strati di intonaco [7]. zia termica, il valore del ritardo

Nota 2 – Per quanto riguarda il ritardo t si osservi che i carichi termici presenti in un edificio sono essenzialmente dovuti alla
radiazione solare trasmessa attraverso il finestrato, all’energia richiesta per il trattamento termico dell’aria di ricambio e alla trasmis-
sione del calore attraverso la parte opaca dell’involucro dell’edificio. I primi due carichi termici sono sostanzialmente in fase con la
sollecitazione termica esterna; una riduzione del carico termico massimo può allora ottenersi progettando le pareti costituenti
l’involucro in modo che esse presentino elevati valori di t in modo da ritardare, rispetto alla sollecitazione termica esterna, il carico
termico dovuto alla trasmissione del calore.
Nota 3 – E’ opportuno ricordare che la massa delle strutture era presente nella normativa termotecnica italiana già dalla fine degli anni
sessanta. Più precisamente nelle CC. Ministero LL. PP. n. 3151/1967 e n. 6795/1970, che avevano carattere impositivo solo per l’edili-
zia sovvenzionata e per l’edilizia scolastica, veniva stabilita una correlazione tra la massa per unità di superficie M (kg/m2) di una data
struttura esterna e la sua trasmittanza termica U. Più precisamente ad ogni valore di M veniva fatto corrispondere un valore limite U0(M)
della trasmittanza, una parete di massa M e trasmittanza U rientrava nella norma se risultava: U<U0(M). I valori limiti U0(M) aumenta-
vano all’aumentare di M: si tolleravano pareti con trasmittanza termica gradualmente maggiore al crescere della massa. Nella UNI 10375
(1995), relativa al calcolo della temperatura interna estiva degli ambienti, la potenza termica trasmessa da una parete opaca in funzio-
ne del tempo viene posta in relazione con f e t. Nell’Appendice A alla stessa norma sono riportati, per esempio, i valori di f e t, per
pareti ad isolamento ripartito, in funzione della trasmittanza e della massa per unità di superficie della parete.

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d r k cp
Parete Strato Materiale (cm) (W/mK) (kJ/kgK)
(kg/m3)

1 (esterno) Pannello in fibre di legno 1.5 1400 0.20 1.60

2 Intercapedine d’aria 4.0

3 Pannello di legno e leganti organici (OSB) 2.0 600 0.16 1.70

4 Pannello semirigido in lana di roccia 10.0 80 0.035 1.00

5 Pannello di legno e leganti organici (OSB) 2.0 600 0.16 1.70


PL1
6 Pannello rigido in polistirene espanso sinterizzato 10.0 35 0.034 1.40

7 Pannello rigido in polistirene espanso sinterizzato 6.0 35 0.034 1.40

8 Pannello di legno e leganti organici (OSB) 1.5 600 0.16 1.70

9 (interno) Pannello in gesso rivestito 1.25 1000 0.47 1.00

1 (esterno) Pannello in materiale composito 3.0 550 0.090 1.40

2 Pannello rigido in polistirene espanso sinterizzato 6.0 35 0.034 1.40

3 Pannello in lana di legno mineralizzata 5.0 360 0.090 1.55

PL2 4 Pannello rigido in polistirene espanso sinterizzato 12 35 0.034 1.40

5 Pannello semirigido in lana di roccia 5.0 80 0.035 1.00

6 Intercapedine d’aria 8.0

7 (interno) Pannello in gesso rivestito 3.75 1000 0.47 1.00

1 (esterno) Intonaco 1.0 1600 0.80 1.00

2 Pannello rigido in polistirene espanso sinterizzato 3.0 35 0.034 1.40

PL3 3 Calcestruzzo cellulare 22 500 0.13 0.84


Tabella 1 Stratigrafie delle
4 Pannello rigido in polistirene espanso sinterizzato 3.0 35 0.034 1.40
pareti PL1, PL2, PL3 e PL4
5 (interno) Intonaco 1.0 1600 0.80 1.00

1 (esterno) Intonaco 2.0 1600 0.80 1.00

PL4 2 Pannello rigido in polistirene espanso sinterizzato 54.0 35 0.034 1.40

3 (interno) Intonaco 2.0 1600 0.80 1.00

Tabella 1 Stratigrafie delle pareti PL1, PL2, PL3 e PL4


d r k cp
Parete Strato Materiale
(cm) (kg/m3) (W/mK) (kJ/kgK)
neo-Eubios 24 4 giugno 2008
1 (esterno) Intonaco 1.0 1600 1.0 0.88

2 Pannello rigido in polistirene espanso sinterizzato 8.0 35 0.034 1.40


PTC
3 Blocco in laterizio 25.0 910 0.43 0.84

4 (interno) Intonaco 1.0 1600 1.0 0.88

1 (esterno) Intonaco 1.0 1600 1.0 0.88

2 Blocco in laterizio 12.0 1000 0.40 0.84

PTS 3 Pannello rigido in polistirene espanso sinterizzato 8.0 35 0.034 1.40

4 Blocco in laterizio 12 1000 0.40 0.84

5 (interno) Intonaco 1.0 1600 1.0 0.88

Tabella 2 Stratigrafie delle pareti PTC e PTS

neo-Eubios 24 17 giugno 2008


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medio . Il valore di t essendo e leganti organici (OSB) alternati di pareti di tamponamento pre-
determinato come media dei a strati di isolante termico e acu- fabbricate per capannoni indu-
valori dei t relativi alle varie pare- stico: polistirene e lana di roccia. striali o nella realizzazione di
ti, diversamente orientate, com- La superficie esterna è rivestita pareti in cls gettate in opera,
ponenti l’involucro dell’edificio. con pannelli in fibre di legno, la largamente utilizzate, queste
Viene attribuito all’edificio un superficie interna è rivestita con ultime, per realizzare i piani
punteggio p variabile da 2 2 a +5 pannelli in gesso rivestito. La interrati degli edifici. La parete
confrontando il valore di t con parete PL1 presenta: spessore PL3 presenta: D=30 cm; M=112
una data scala di prestazione; si complessivo D = 38 cm; massa kg/m2; U=0.27 W/m2K e C=127
ha p = 2 2 per t < 7 h e p = 5 per superficiale M = 68 kg/m2; trasmit- kJ/m2K.
t >12 h. Recentemente (aprile tanza termica U = 0.12 W/m2K e Infine la parete PL4, a tre strati,
2007), a seguito di un aggiorna- capacità termica C = 118 kJ/m2K. può considerarsi la realizzazione
mento del Protocollo Itaca, nel La parete PL2 è caratterizzata da pratica di una parete omogenea.
requisito inerzia termica è stato una successione di strati aventi La parete è costituita da uno
aggiunto come indicatore di pre- caratteristiche di isolamento ter- strato in polistirene, entrambe le
stazione, anche il fattore di mico ed acustico (Tabella 1). Il facce della parete sono intonaca-
decremento medio f. rivestimento esterno è realizzato te con malta di calce (Tabella 1).
in lastre di materiale composito La parete PL4 presenta: D=58
Esempi di pareti leggere costituito da una matrice di sili- cm; M=19 kg/m2; U=0.062
multistrato ce espansa in granuli unita a W/m2K e C=90 kJ/m2K. Dato
resina epossidica. Queste lastre l’elevato spessore tale la parete è
Nel seguito si riportano alcuni sono realizzate con la tecnica di scarsa importanza pratica ed è
esempi di pareti multistrato leg- “complete panel” che prevede stata considerata come caso
gere di tamponamento, indicate l’applicazione dell’intonaco di limite di parete leggerissima.
con le sigle PL1, PL2 e PL3. finitura, in condizioni norma-
Tutte le pareti considerate sono lizzate, all’interno dello stabili- Confronto tra pareti leggere e
caratterizzate da valori della mento di produzione. Seguono pareti tradizionali
conduttanza nettamente inferio- dall’esterno verso l’interno:
ri ai valori limiti imposti dal D. strati di polistirene, di lana di Il comportamento in transitorio
Lgs.vo 192 (a partire dal 1 gen- legno mineralizzata, di lana di termico delle pareti leggere
naio 2010) per tutte le zone cli- roccia. L’intercapedine d’aria PL1, PL2 e PL3 è stato confron-
matiche italiane. (verso l’interno) è destinata ad tato con due pareti tradizionali:
Per le resistenze termiche limi- ospitare le canalizzazione degli la PTC con isolamento “a cap-
nari si è considerato (UNI EN impianti. La finitura interna è potto” e la PTS con isolamento
ISO 6946, 2007): ri = 0.13 e realizzata con lastre di gesso “a sandwich”.
re = 0.040 m2K/W. rivestito. La parete PL2 presen- Le stratigrafie delle pareti PTC e
Le stratigrafie delle pareti PL1 ta: D=43 cm; M=82 kg/m 2; PTS sono riportate in Tabella 2
(a nove strati), PL2 (a sette strati) U=0.13 W/m 2K e C=101 dove sono precisati i materiali
e PL3 (a cinque strati) sono kJ/m2K. costituenti i vari strati con le
riportate nella Tab. 1 dove sono La parete PL3 è costituita da rispettive caratteristiche termofi-
precisati i materiali costituenti i uno strato di calcestruzzo cel- siche e i relativi spessori d.
vari strati con le rispettive carat- lulare autoclavato posto tra due La parete PTC è caratterizzata da:
teristiche termofisiche e i relati- strati di materiale isolante, D=35 cm; M=230 kg/m2; U=0.32
vi spessori d. entrambe le facce della parete W/m2K e C=223 kJ/m2K; mentre
Il sistema costruttivo della parete sono intonacate con malta di per la parete PTS si ha: D=34 cm;
PL1 è tipico delle strutture legge- calce (Tabella 1). Una parete di M = 243 kg/m2; U=0.32 W/m2K e
re in legno assai diffuso questo tipo, le cui prestazioni C = 234 kJ/m2K.
nell’Europa centro-settentrionale sono state studiate dagli autori Entrambe le pareti soddisfano il
e privilegia l’impiego di materiali in [2-4], è attualmente larga- D. Lgs.vo 192 per tutte le zone cli-
leggeri ed isolanti. La parete è mente impiegata in USA e in matiche (dal 1 gennaio 2010) e per
costituita da elementi portanti in Canada; in Italia trova oggi valori di insolazione anche supe-
pannelli di legno a fibre orientate applicazioni nella realizzazione riori a 290 W/m2.

neo-Eubios 24 18 giugno 2008


leccesi24 29-05-2008 17:19 Pagina 7

In Tab. 3 sono riportati i valori Nelle Figg. 2 e 3 è riportato, per la parete PTC con isolamento a
della massa superficiale M, della le sei pareti esaminate in prece- cappotto presenta valori di f net-
trasmittanza U, del fattore di denza, l’andamento, in funzione tamente inferiori di quella PTS
decremento f e del ritardo tem- del periodo P, rispettivamente a sandwich.
porale t per le pareti PL1, PL2, del fattore di attenuazione f e Dall’andamento delle curve
PL3, PL4 e per le pareti tradi- del ritardo temporale t. Si è riportate in Fig. 3 si evince che
zionali di confronto PTC e PTS; considerato per P l’intervallo le pareti leggere PL1 2 4, per i
i valori di f e t si riferiscono a 10-200 h comprendente oscilla- valori di P considerati, presenta-
P = 24 h. zioni della temperatura dovute a no ritardi temporali significati-
Dalla Tab. 3 appare evidente che variazioni dell’irraggiamento vamente maggiori di quelli rela-
le pareti PL1, PL2, PL3 pur solare durante il giorno, varia- tivi alle pareti pesanti tradizio-
presentando valori di M netta- zioni giornaliere della tempera- nali PTC e PTS.
mente inferiori al valore limite tura e variazioni della tempera- Si noti infine che anche per
di 230 kg/m2 sono caratterizzate tura di periodo più lungo come quanto riguarda t il comporta-
da valori dei parametri f e t una settimana. mento delle pareti PTC e PTS è
migliori di quelli relativi alle Dalla Fig. 2 risulta evidente che notevolmente differente, in parti-
pareti tradizionali PTC e PTS. le pareti leggere, per i valori di P colare le curve relative alle pareti
Pertanto, considerando anche i considerati, presentano un com- PTC e PTS si intersecano per
bassi valori delle trasmittanze portamento assai buono: le P=P0 34 h; per P < P0 è preferi-
delle pareti PL1, PL2 e PL3 si curve relative alle pareti PL1 2 4 bile la parete PTS; per P > P0 è
può affermare che tali pareti sod- sono assai vicine alla curva rela- preferibile la parete PTC.
disfino i limiti imposti dal D. tiva alla parete PTC o al più
Lgs.vo 192 per tutte le zone cli- sono comprese tra quella della Conclusioni
matiche italiane e per qualun- PTC e quella della PTS. Si noti
que livello di insolazione. la netta differenza di comporta- Dopo avere definito i parametri,
Ovviamente anche la parete PL4 mento tra le due strutture tradi- fattore di decremento f e ritardo
soddisfa tale decreto ma, a causa zionali PTC e PTS, pur essendo temporale t, caratterizzanti il
del suo elevato spessore, ha esse caratterizzate da uno stesso comportamento in condizioni
scarsa importanza nella pratica valore di U e valori praticamente non stazionarie delle pareti
edilizia. uguali di M: per ogni valore di P esterne degli edifici ed illustrato
brevemente il quadro normativo
nazionale, è stato confrontato il
comportamento di alcune pareti
M U t multistrato leggere con quello di
Parete f (h)
(kg/m2) (W/m2K) pareti pesanti tradizionali.
Più precisamente sono state
PTC 230 0.32 0.201 9.7 considerate come riferimento
due pareti tradizionali assai
PTS 243 0.32 0.322 10.1 usate nella pratica edilizia, una,
PTC, in laterizio con lo strato di
PL1 68 0.12 0.195 11.8 isolante posto sull’esterno (cap-
potto) e l’altra, PTS, con l’iso-
lante disposto tra due paramen-
PL2 82 0.13 0.201 11.3
ti in laterizio (sandwich).
Entrambe le pareti sono state
PL3 112 0.27 0.171 11.1 dimensionate in modo da sod-
disfare completamente le
PL4 19 0.062 0.200 13.8 richieste del D. Lgs.vo 192, per
tutte le zone climatiche e per
Tabella 3 Confronto tra pareti leggere e pareti qualunque livello di insolazio-
tradizionali in laterizio ne, sia per quanto riguarda il
valore della trasmittanza

neo-Eubios 24 19 giugno 2008


leccesi24 29-05-2008 17:19 Pagina 8

(U = 0.32 < Ulim W/m2K) sia il sono caratterizzate da valori dei Si è anche evidenziato che è
valore della massa superficiale parametri f e t migliori di quel- possibile soddisfare la normati-
(M > Mlim = 230 kg/m2). li relativi alle pareti tradiziona- va con pareti leggerissime, p.e. la
Sono state quindi studiate tre li PTC e PTS e pertanto posso- parete PL4 con M 1/10 Mlim,
pareti multistrato leggere con no essere considerare accetta- ma, in questi casi, il bassissimo
diverse e particolari stratigra- bili ai sensi del D. Lgs.vo 192. valore della trasmittanza richie-
fie: le pareti PL1 (a nove strati) Nella valutazione dei parametri sto (U = 0.062 W/m2K), compor-
e PL2 (a sette strati) entrambe f e t si è considerato, per il terebbe l’impiego di elevati
con M 1/3 Mlim e la parete periodo P della sollecitazione spessori di materiale isolante
PL3 (a cinque strati) con termica esterna: P = 24 h, come che porterebbero lo spessore
M 1/2 Mlim, per le tre pareti esplicitamente richiesto dalla della parete a valori tali da ren-
risulta ovviamente U < Ulim normativa, e l’intervallo 10 < derne problematico l’impiego
W/m2K per tutte le zone clima- P < 200 h per considerare nella pratica edilizia.
tiche. Si è dimostrato che que- anche oscillazioni termiche a
ste pareti, pur presentando periodo minore di 24 h o mag-
valori di M nettamente inferio- giore quali, per esempio, quelle
ri al valore limite di normativa, di una settimana.

Figura 2 Andamento del fattore di


attenuazione f in funzione del
periodo P per le pareti considerate.

Figura 3 Andamento del


ritardo temporale t in
funzione del periodo P
per le pareti considerate

neo-Eubios 24 20 giugno 2008


leccesi24 29-05-2008 17:19 Pagina 9

Riconoscimenti International Journal of Thermal of buildings. Solar Energy,


Science, Elsevier, ISSN: 1290- Elsevier, ISSN: 0038-092X,
Il presente lavoro è stato svilup- 0729, april 2004, Vol. 43 (4), pp. december 2003, Vol. 75 (6), pp.
pato dall’Unità di Ricerca di 417-429. 491-502.
Pisa: “Prestazioni dell’involucro
edilizio ed altri consumi energetici. [4] Tuoni G., Ciampi M., Fantozzi [10] Ciampi M., Leccese F.,
Interventi di riqualificazione ener- F., Leccese F., Sul progetto delle Tuoni G., Energy Analysis of
getica su edifici esistenti e criteri pareti esterne opache e delle Ventilated and Microventilated
per la certificazione” (Coord. strutture interne degli edifici in Roofs. Solar Energy, Elsevier,
Prof. G. Tuoni) nell’ambito del regime termico dinamico, in ISSN: 0038-092X, august 2005,
Programma di Ricerca scientifi- AA.VV. “La certificazione ener- Vol. 79 (2), pp. 183-192.
ca di rilevante Interesse getica ed ambientale degli edifi-
Nazionale: “Contributi scientifici ci”, Flaccovio Editore, Palermo, [11] Linee Guida per l’Edilizia
per l’applicazione delle procedure 2007, pp. 146-166. Sostenibile in Toscana, Regione
di certificazione energetica degli Toscana, Giunta Regionale,
edifici esistenti: comfort e impatti [5] UNI EN ISO 13786 (2001), maggio 2006.
ambientali” (Sede di coordina- Prestazione termica degli edifici
mento: Università di Palermo) – Caratteristiche termiche dina- [12] Istituto per la Trasparenza,
cofinanziato dal Ministero miche – Metodi di calcolo. l’Aggiornamento e la
dell’Università e della Ricerca Certificazione degli appalti
nel periodo 2006-2008. [6] UNI CTI 10375 (bozza di revi- (ITACA), Protocollo ITACA sin-
sione, settembre 2005), Metodo tetico per la valutazione della
Bibliografia di calcolo della temperatura qualità energetica e ambientale
interna estiva degli ambienti. di un edificio (Rev.2). Roma,
[1] Directive 2002/91/EC of the aprile 2007.
European Parliament and of the [7] D. Lgs.vo n. 192 del 19 agosto
Council of 16 December 2002 2005, Attuazione della direttiva
on the energy performance of 2002/91/CE relativa al rendi-
buildings (Official Journal of the mento energetico nell’edilizia,
European Communities, 4 modificato dal D. Lgs.vo n. 311
January 2003, n. L1, pag. 65). del 29 dicembre 2006,
Disposizioni correttive ed inte-
[2] Ciampi M., Fantozzi F., grative al decreto legislativo 19
Leccese F., Tuoni G., On the agosto 2005 n. 192, recante
optimization of building enve- attuazione della direttiva
lope thermal performance - 2002/91/CE, relativa al rendi- * Gli Autori
Multi-layered walls design to mento energetico nell’edilizia.
minimize heating and cooling Prof. Giuseppe Tuoni, Professore
plant intervention in the case of [8] Ciampi M., Leccese F., Tuoni ordinario di Fisica Tecnica
time varying external tempera- G., Sull’impiego delle pareti Ambientale presso il Dip.to di
ture fields. Civil Engineering and ventilate per la riduzione dei Energetica “L. Poggi”
Environmental Systems, Taylor & carichi termici estivi. Costruire in dell’Università di Pisa, Facoltà di
Francis, ISSN: 1028-6608, Laterizio, Faenza Editrice, ISSN: Ingegneria.
december 2003, Vol. 20 (4), 2003, 0394-1590, settembre-ottobre Ing. Francesco Leccese ,
pp. 231-254. 2002, n. 89, pp. 70-75. Ricercatore di Fisica Tecnica
Ambientale presso il Dip.to di
[3] Ciampi M., Leccese F., Tuoni G., [9] Ciampi M., Leccese F., Tuoni Energetica “L. Poggi”
Multi-layered walls design to opti- G., Ventilated facades energy dell’Università di Pisa, Facoltà
mize building-plant interaction. performance in summer cooling di Ingegneria.

neo-Eubios 24 21 giugno 2008


claudia24 29-05-2008 17:25 Pagina 1

CARATTERISTICHE TERMICHE DINAMICHE

di
Claudia Salani

Il consumo energetico per il L’applicazione di quest’ultima Per uno strato omogeneo con
condizionamento estivo è una disposizione non è chiara e si conducibilità l, densità r e calo-
voce sempre più importante che presta a interpretazioni diverse. re specifico c, la distribuzione di
va limitata tramite un’opportuna Sembra però che nei decreti temperatura F e flusso specifico
progettazione. Attualmente, il attuativi di prossima pubblica- q, si ricavano le equazioni:
DLgs 311/2006, Allegato I, zione verrà introdotto, in alter-
comma 9, prevede l’installazione nativa alla verifica della massa
di sistemi schermanti sulle superficiale, un limite sulla
superfici vetrate, l’ottimizzazio- trasmittanza termica periodica,
ne di strutture e spazi per lo che dovrà essere inferiore a
sfruttamento della ventilazione 0,12 W/m2K (il valore non è
naturale o, se non sufficiente, il definitivo e ancora soggetto a
ricorso alla ventilazione mecca- discussione). Il metodo di cal-
nica e, sotto alcune condizioni, colo della trasmittanza periodica
l’utilizzo di strutture ‘pesanti’: è descritto nella norma UNI EN Dalla prima equazione si vede
ISO 13786: 2008 (che ha appena che il trasferimento di calore
“… il progettista, al fine di limitare
sostituito la versione del 2001). aumenta all’aumentare della
i fabbisogni energetici per la clima-
conducibilità e al diminuire di
tizzazione estiva e di contenere la
calore specifico e densità del
temperatura interna degli ambienti Basi teoriche
materiale.
… verifica, “in tutte le zone clima- La trasmittanza periodica è un Più precisamente, si definisce
tiche ad esclusione della F, per le
parametro dinamico, cioè calco- profondità di penetrazione
località nelle quali il valore medio
lato considerando condizioni di periodica d, la profondità alla
mensile dell’irradianza sul piano
temperatura e flusso variabili quale l’ampiezza delle variazioni
orizzontale, nel mese di massima
nel tempo sui due lati della di temperatura è ridotta di un
insolazione estiva, Im,s, sia mag-
struttura in esame. fattore e (base dei logaritmi
giore o uguale a 290 W/m2, che il
Nel caso stazionario, il flusso è naturali, e ' 2.718) in un mate-
valore della massa superficiale Ms
costante in ogni punto della riale omogeneo di spessore infi-
delle pareti opache verticali, oriz-
struttura e la distribuzione della nito soggetto a variazioni sinu-
zontali o inclinate sia superiore a
soidali di temperatura sulla sua
230 kg/m2 […] temperatura dipende solo dalla
superficie (vedi Figura1):
conduttività dei materiali.
[...]Gli effetti positivi che si otten-
Invece se consideriamo condi-
gono con il rispetto dei valori di
massa superficiale. [...] possono zioni al contorno variabili nel
essere raggiunti, in alternativa, tempo, il flusso varia all’interno
con l’utilizzo di tecniche e mate- del corpo e la distribuzione di
riali, anche innovativi, che per- flusso e temperatura dipendono Dove T è il periodo dell’oscilla-
mettano di contenere le oscillazio- anche dall’inerzia termica dei zione, nel seguito si considere-
ni della temperatura degli materiali, cioè dalla loro capaci- ranno sempre periodi di 24 h
ambienti in funzione dell’anda- tà di accumulare calore per poi (86400 s).
mento dell’irraggiamento solare.” rilasciarlo successivamente.

neo-Eubios 24 22 giugno 2008


claudia24 29-05-2008 17:25 Pagina 2

La matrice Y è detta delle ammet-


tenze, i suoi termini Y11 e Y22 sono
le ammettenze, rispettivamente
interna e esterna, cioè il rapporto
tra il flusso termico periodico che
attraversa l’unità di superficie su
un lato del componente e la solle-
Figura 1 citazione termica periodica sullo
stesso lato nell’ipotesi che la tem-
peratura sull’altro lato del compo-
Se lo strato ha spessore d, si Dove z = j + i j e nente sia costante:
denota con j il rapporto tra lo è l’unità immaginaria.
spessore e la profondità di pene- Se lo strato è costituito da un’in-
trazione: tercapedine d’aria con resisten-
za R (con capacità c ? r trascura-
bile) la matrice è:

Supponendo quindi di avere


condizioni di periodo T sui due
lati e sviluppando in serie di
Fourier la temperatura, si ricava La matrice di trasferimento di Il termine Y12 (uguale a Y21) è la
la matrice di trasferimento che strutture composte da n strati trasmittanza termica periodica,
permette di calcolare tempera- omogenei viene calcolata come cioè il rapporto tra il flusso ter-
tura e flusso su un lato, cono- prodotto delle matrici dei singoli mico periodico che attraversa
scendo temperatura e flusso sul- strati, inclusi gli strati liminari: l’unità di superficie su un lato
l’altro lato: del componente e la sollecitazio-
ne termica periodica sull’altro
lato nell’ipotesi che la tempera-
tura sul primo lato sia costante:
Il rapporto tra trasmittanza
I componenti della matrice di Dove Z1,…Zn sono le matrici degli periodica e trasmittanza stazio-
trasferimento sono numeri n strati, iniziando dal più interno, naria U è un numero complesso
complessi: mentre Zi e Ze sono le matrici
degli strati liminari interno ed
esterno. Indicando con pedice e i
valori esterni e pedice i quelli
interni si ha:
il cui modulo f è il fattore di
decremento o attenuazione e il
suo argomento Dtf (in ore) è lo
sfasamento:

Ricavando dall’equazione sopra


i flussi in funzione delle tempe-
rature, si ottiene:

neo-Eubios 24 23 giugno 2008


claudia24 29-05-2008 17:25 Pagina 4

Questo significa che se il com- Esempi di calcolo penetrazione periodica d, che


ponente è sollecitato su di un risulta essere leggermente più
lato da un’onda termica di bassa per il calcestruzzo.
Come si è visto, la risposta iner-
periodo 24 h e ampiezza a, nel Consideriamo uno strato di 10
ziale migliora all’aumentare
passaggio attraverso la struttura, cm di spessore per ciascuno dei
della massa e del calore specifi-
l’ampiezza dell’onda sarà ridotta due materiali e confrontiamo le
co e diminuisce al crescere della
di un fattore f e avrà un ritardo prestazioni (vedi Tabella 2).
conduttività. Confrontiamo le
di Dtf (vedi Figura 2). La trasmittanza U è chiaramen-
prestazioni di due materiali
Non si parla di limiti di legge per te molto inferiore nell’EPS e
molto diversi: un calcestruzzo
l’attenuazione, ma possiamo anche la trasmittanza periodica
pesante, ma con alta conduttivi-
ipotizzare dei valori ragionevoli Y12 ha modulo decisamente più
tà e calore specifico non molto
di f al fine che siano rispettati basso nello strato di materiale
elevato e un polistirene espanso
sia i limiti di trasmittanza impo- isolante.
sinterizzato leggero ma con
sti dal DLgs 311 (valori 2008), sia Notiamo però che, essendo tra-
bassa conduttività e un calore
quello di 0.12 W/m2K sulla smittanza periodica e trasmit-
specifico non elevatissimo ma
trasmittanza periodica: tanza stazionaria del polistirene
superiore a quello del calce-
struzzo. In Tabella 1 riportiamo quasi uguali, il loro rapporto,
Zona le caratteristiche fisiche dei due l’attenuazione, è prossima a 1 e
Coperture Pareti Pavimenti
climatica
materiali e la profondità di anche lo sfasamento è scarso.
A 0.29 0.17 0.16
B 0.29 0.22 0.22

C 0.29 0.26 0.24


D 0.34 0.30 0.29 CLS EPS
CLS EPS
E 0.38 0.32 0.32
d [m] 0.1 0.1
r [kg/m2] 2400 30
Una struttura che verifichi sia i
U
valori di attunuazione riportati 4.4967 0.3745
[W/m2K]
nella tabella sopra, sia i limiti di c [J/kg K] 878.64 1255.2
trasmittanza del DLgs 311, |Y12 |
3.8733 0.3733
sicuramente avrà trasmittanza [W/m2 K]
periodica inferiore a 0.12 l [W/m K] 1.9 0.04
W/m2K, ma è possibile che tra- f [-] 0.8613 0.9966
smittanza stazionaria e periodi-
d [m] 0.1574 0.1709 2h 27’ 30’
ca rispettino i limiti con atte- Dtf [h]
nuazioni superiori a quelle
riportate nella tabella sopra. Tabella 1 Tabella 2

A sinistra in Tab.1, caratteristiche


fisiche di CLS e EPS; a destra in
Tab.2, paramentri dinamici per
spessori di materiale di 10 cm.

Figura 2 Attenuazione e sfasamento


dell’onda

neo-Eubios 24 24 giugno 2008


claudia24 29-05-2008 17:25 Pagina 5

Nelle figure 3 e 4 è mostrato


l’andamento di U, |Y12| e f in
funzione dello spessore de
materiale, da 1 cm a 1 m.
All’aumentare dello spessore
ovviamente diminuiscono U,
|Y12| e f in entrambi i materiali.
Le trasmittanze diminuiscono
più lentamente nel caso del cal-
cestruzzo e per arrivare a una
trasmittanza periodica di 0.12
W/m2K occorrono 65 cm di
spessore mentre bastano 28 cm
di EPS per raggiungere lo stes-
Figura 3 CALCESTRUZZO so risultato.
Il problema con lo strato di solo
polistirene è che trasmittanza
periodica e trasmittanza stazio-
naria sono praticamente uguali
per i primi 15 cm e conseguen-
temente sfasamento e attenua-
zione risultano inadeguati.
Accoppiando uno strato di iso-
lante a uno di calcestruzzo si
ottengono, con l’isolante all’in-
terno, risultati intermedi tra
quelli del solo calcestruzzo e
quelli del solo EPS, mentre iso-
lando dall’esterno si verifica una
notevole diminuzione della tra-
smittanza periodica e si ottiene
Figura 4 EPS il risultato migliore in termini di
attenuazione (vedi Tabella 3).

EPS + CLS CLS + EPS CLS + EPS


CLS EPS Isolamento Isolamento Isolamento
interno esterno esterno

d [m] 0.28 0.28 0.14 + 0.14 0.14 + 0.14 0.14 + 0.10

U [W/m2K] 3.1578 0.1395 0.2671 0.2671 0.3645


Tabella 3
|Y12|
1.2390 0.1195 0.1519 0.0781 0.1093
[W/m2K]

f [-] 0.3924 0.8571 0.5688 0.2923 0.3000

Dtf [h] 7h 6’ 3h 23’ 5h 23’ 6h 39’ 6h 13’

neo-Eubios 24 25 giugno 2008


claudia24 29-05-2008 17:25 Pagina 6

Il valore della trasmittanza


periodica è molto basso accop-
piando 14 cm di calcestruzzo
con 14 cm di polistirene: è pos-
sibile avere |Y12| < 0.12 W/m2K
diminuendo lo spessore di EPS
fino a 10 cm, senza diminuire
sensibilmente lo sfasamento.
Si verifica che mantenendo la
struttura composta di CLS +
EPS, con isolante all’esterno, di
spessore costante di 24 cm, è
possibile ottenere risultati
migliori bilanciando meglio gli
spessori dei due materiali.
Figura 5

In Figura 5 sono visualizzati i isolante, ma rimane accettabile plesso che dipende non solo
risultati per tali strutture al fino a 10 cm di isolante su un dalle caratteristiche fisiche dei
variare dello spessore dell’iso- totale di 24 in zona E (f < 0.32), materiali, ma anche da come
lante e del calcestruzzo in modo fino a 4 cm in zona B (f < 0.22). sono associati tra loro.
che lo spessore totale sia sem- D’altra parte per ottenere una Materiali leggeri ma termica-
pre di 24 cm. Il minimo per la trasmittanza nei limiti del mente isolanti raggiungono
trasmittanza periodica è rag- DLgs 311 occorrono almeno 8 buoni risultati di trasmittanza
giunto per 12 cm di isolante, cm di isolante in zona B (U < periodica, ma possono risultare
valori inferiori a 0.12 W/m2K 0.54 W/m2K) e 11 cm in zona E meno efficaci nell’attenuazione
per spessori compresi tra 8 e 16 (U < 0.37 W/m2K). dell’onda termica a meno che
non abbiamo un elevato calore
cm. Invece l’attenuazione In conclusione, la trasmittanza
specifico.
minima si ottiene con 3 cm di periodica è un parametro com-

* Tutti i calcoli del presente articolo


sono stati effettuati con il software
PAN 3, disponibile gratuitamente
per i soci ANIT 2008 e acquistabile
al prezzo di 100 euro + IVA.
Maggiori info a pagina 72 oppure
sul sito www.anit.it.

neo-Eubios 24 26 giugno 2008


ale_trasmittanza24 29-05-2008 17:28 Pagina 1

LA MISURA DELLA TRASMITTANZA IN OPERA


Approfondimento su alcuni aspetti della misura

di
Alessandro Panzeri

Introduzione consenta di misurare e registra- per un totale di poco più di due


La misura della trasmittanza in re il flusso termico. giorni di misura.
opera U [W/m2K] è descritta Si potrebbe pensare di compie- I valori istantanei del flusso ter-
dalla norma ISO 9869; in essa re delle misure solo delle tem- mico misurato e delle tempera-
è contenuta la descrizione perature superficiali e dell’aria ture superficiali, interne ed
delle caratteristiche termiche e quindi di ricavare il flusso esterne, sono indicativi di una
della strumentazione, gli considerando costanti i coeffi- misura di buona qualità: il flus-
accorgimenti necessari alla cienti liminari; dal punto di so termico areico è mediamente
posa e i metodi possibili per la vista fisico-tecnico l’approccio superiore a 6 W/m2 e la diffe-
rielaborazione dei dati. è corretto, ma si scontra con la renza di temperatura è sempre
La misura riguarda propriamen- variabilità in opera delle maggiore di 10 °C. Tali condizio-
te la valutazione della condut- resistenze liminari. ni portano a poter considerare i
tanza C [W/m2K] dalla quale Infine nella parte conclusiva dati di buona qualità.
si ricava la trasmittanza con sono riassunte alcune delle
l’aggiunta delle resistenze limi- misure condotte durante le sta-
nari con i valori descritti nella gioni 2004-2008 che mostrano da cui
norma UNI EN ISO 6946. qualitativamente lo scarso isola-
Nella prima parte è presentato mento del patrimonio edilizio e
un caso di studio di una misura la conseguente opportunità di
che mostra la differenza tra il riqualificazione energetica sul Il valore di conduttanza C della
regime stazionario ipotizzato territorio nazionale. parete, valutato sulla base dei
generalmente nei calcoli delle valori istantanei di flusso termi-
dispersioni energetiche inverna- co areico f /A e differenza di
Il regime stazionario
li e il regime variabile che si temperatura D T portano a
e il regime variabile
verifica in opera. Emerge quin- un’oscillazione di risultati che
di la necessità di sviluppare le esprime una conduttanza della
misure in adeguati periodi Per spiegare la necessità di com- struttura oggetto di esame com-
temporali per ottenere risulta- piere misure che tengano conto presa tra 0.35 e 0.9 W/m2K.
ti affidabili, necessità prevista della non stazionarietà delle La parete è un doppio tavolato
dalla ISO 9869. condizioni al contorno durante in mattoni forati. Tale elevata
In questo breve articolo vengo- le misure di trasmittanza di differenza tra i valori di condut-
no presentate considerazioni strutture di edifici esistenti si tanza istantanea si manifesta tra
sulle incertezze delle valutazioni presenta il caso significativo di pareti con 6-8 cm di materiale
complessive che dipendono una misura condotto per una isolante e pareti non isolate.
dalla strumentazione e dalle parete di un edificio costruito La misura istantanea della tra-
condizioni che si sviluppano al nel 1982 a Milano. Le misure smittanza non è quindi affidabi-
contorno. sono state condotte per 50 h (la le poiché le condizioni al con-
La valutazione su un’altra misu- norma di riferimento indica in torno non rendono il regime sta-
ra realizzata spiega l’indicazione realtà misure di almeno 72 h o zionario. Il grafico evidenzia che
normativa di impiegare una più) con campionamento dei a seconda dell’istante in cui si
piastra termoflussimetrica che dati realizzato ogni 15 minuti esegue la misura si ottengono

neo-Eubios 24 27 giugno 2008


ale_trasmittanza24 29-05-2008 17:29 Pagina 2

risultati che possono variare


notevolmente.
La norma di riferimento per la
misura della trasmittanza in
opera descrive due tipologie di
metodi rielaborativi possibili: il
metodo delle medie progressive
e i metodi matematici.
Il metodo delle medie progressi-
ve sé descritto dalla seguente
equazione:
Figura 1 Flusso termico specifico

Lo scopo della rappresentazione


grafica dei risultati che si otten-
gono con il metodo delle medie
progressive è evidenziare il rag-
giungimento o meno dell’asinto-
to orizzontale che permette di
verificare che il valore finale sia
effettivamente rappresentativo Figura 2 Temperature superficiali
del valore medio.

L’incertezza delle valutazioni

L’incertezza delle valutazioni


finali sulla conduttanza delle
strutture oggetto di indagine
dipende dalla raffinatezza della
strumentazione impiegata.
E’ quindi necessario conoscere
l’errore di misura relativo alla
piastra termoflussimetrica, alle
Figura 3 Conduttanza istantanea
sonde di temperatura e all’ac-
quisitore dati. A titolo di esem-
pio si evidenziano le caratteristi-
che di una strumentazione
disponibile sul mercato come
indicato in Tabella I.
Sulla base delle equazioni che
regolano la combinazione
delle incertezze delle grandez-
ze fisiche indipendenti è pos-
sibile valutare l’incertezza
finale che oscilla intorno a un
valore di 6% con buone diffe-
renze di temperatura e flussi Figura 4 Conduttanza
termici consistenti.

neo-Eubios 24 28 giugno 2008


ale_trasmittanza24 29-05-2008 17:29 Pagina 4

STRUMENTO INCERTEZZA delle Ta e Tsi: è evidente che il


risultato è differente istante per
‘la corretta misura
termocoppie T ± 0.75 %, ± 0.1 K istante, ma più importante in opera deve
anche mediamente.
flusso ±5% La valutazione della conduttanza essere eseguita in
acquisitore ± 0.03%
porta quindi a due valori diversi
con stesse misure e sulla stessa
associazione
Tabella I
parete. Nel secondo grafico alla piastra
(Figura 6), è invece mostrata la
differenza tra il coefficiente limi- termoflussimetrica’.
Per ridurre incertezza a parità di nare calcolato sulla base delle
strumentazione posso solo misure realizzate e di quello corrente della struttura ogget-
aumentare il valore dei dati medio da letteratura ipotizzato. to di indagine: devono essere
misurati. E’ evidente che la corretta misu- evitati i ponti termici.
ra in opera deve essere eseguita Alcune tipologie di ponti ter-
La variabilità dei coefficienti in associazione alla piastra mici ricorrenti nella nostra
liminari interni termoflussimetrica in accordo tradizione costruttiva sono
con la norma. riconoscibili ed evitabili grazie
In alternativa alla valutazione E’ necessario posizionare la all’esperienza del professioni-
della conduttanza con la stru- strumentazione in modo che la sta: è il caso delle travi di
mentazione indicata dalla norma misura sia effettivamente rap- bordo e dei cavedi oppure dei
ISO 9869 è segnalata la possibi- presentativa della sezione pilastri non isolati.
lità di misurare la sola tempera-
tura di aria e superficiale della
parete. Tale approccio prevede
la stima del valore dei coeffi-
cienti liminari. Se il flusso istan-
taneo è considerato costante, si
può stimarlo misurando tempe-
ratura dell’aria Ta nei pressi
della parete e temperatura
superficiale interna della parete
Tsi. Ottenuto il valore del flusso
si procede quindi secondo le
stesse indicazione precedente-
mente dettate. L’ipotesi alla base
di questa procedura è che il
coefficiente liminare interno è
Figura 5
mediamente lo stesso di quello
di letteratura che viene ipotizza-
to per il calcolo delle parete; tale
ipotesi è tutt’altro che verificabi-
le in opera. A titolo di esempio
non esaustivo si rimanda alle
Figure 5 e 6, ai grafici di una
misura compiuta su di una pare-
te in opera.
Nel primo (Figura 5), sono
riportati due curve che descrivo-
no il flusso termico misurato
con piastra termoflussimetrica e
il flusso calcolato sulla base
Figura 6

neo-Eubios 24 29 giugno 2008


ale_trasmittanza24 29-05-2008 17:29 Pagina 5

In alto a sinistra: immagine termografica di ponti termici.

In alto a destra: dove posizionare la strumentazione.

A lato: ponte termico di pilastro.

L’errato posizionamento infat- L’opportunità sul territorio e certificazione energetica


ti comporta la misura di valori nazionale sono disponibili sul sito di
non corretti del flusso termico Anit nella sezione “strumenta-
La tabella mostra alcune delle zione” (Tabella II).
e delle temperatura superficia-
misure effettuate dal 2004, anno
li interne ed esterne, poichè in
in cui ANIT ha sviluppato in Conclusioni
tali zone il flusso termico non collaborazione con il Politecnico
è sensibilmente perpendicola- di Torino l’attività di misura Da queste considerazioni emer-
re alle superfici. della trasmittanza in opera, sino ge una chiara riflessione:
ad oggi su edifici di diversa
Impiegando della strumentazio- natura: residenziali, scolastici e a) non si possono effettuare
per uffici, ecc. misure né istantanee né di breve
ne che consente la valutazione
Le misure evidenziano un fatto durata (un giorno) che restitui-
delle temperature superficiali
già noto, la notevole opportunità scano risultati affidabili;
per mezzo di sensori sensibili che si presenta sul territorio
all’infrarosso (macchine termo- nazionale rispetto a 26 milioni di b) l’attività relativa alla misura
grafiche o semplici misuratori di alloggi energeticamente poco della trasmittanza in opera
temperatura) è possibile avere efficienti; molti di questi posso- richiede una certa competenza
delle immagini che consentano no infatti essere occasione di in merito alla fisica tecnica degli
riqualificazione energetica tanto edifici sia per le scelta della
di valutare l’uniformità o meno
più che con adeguati accorgi- strumentazione (necessità di
della distribuzione della tempe-
menti si può ridurre la trasmit- impiegare la piastra termoflussi-
ratura e quindi di valutare le tanza delle strutture fino a 1/3 metrica in accordo con la norma
presenza di ponti termici. senza difficoltà tecnologiche. ISO 9869) sia per l’applicazione
Ulteriori informazioni sulla corretta della strumentazione e
strumentazione per la diagnosi della successiva elaborazione.

neo-Eubios 24 30 giugno 2008


ale_trasmittanza24 3-06-2008 13:13 Pagina 6

TIPOLOGIA
STRUTTURA U [W/m2K]
COSTRUTTIVA

1920 Parete di villa monofamiliare Varese Blocchi in calcestruzzo forato 1.57

Primi
Parete di palazzo di 4 piani - Milano Mattoni pieni di 55 cm 0.93
1900

Doppio tavolato con mattoni forati


1967 Parete di palazzo di 3 piani - Torino 1.10
faccia a vista non isolato

anni ’60 Parete palazzina di 7 piani - Milano Doppio tavolato non isolato di 45 cm 0.98

Parete scuola materna di 2 piani - Doppio tavolato con mattoni forati non
anni ’70 0.98
Milano isolato di 30 cm

Doppio tavolato con dell’isolante


anni ‘80 Parete palazzina di 6 piani - Milano 0.52
all’interno di 35 cm

anni ’90 Parete villetta a schiera Cremona Laterizio alveolato da 32 cm 0.77

Parete di palazzina di 5 piani - Doppio tavolato in mattoni forati con 6


2005 0.50
Brescia cm di isolante

Campione di parete leggera - Struttura leggera interamente isolata di


2007 0.23
Bolzano 30 cm

Tabella II

Strumentazione per la misura in opera.


Termoflussimetro, acquisitore e sonde T.

neo-Eubios 24 31 giugno 2008


matteo_calpestio 29-05-2008 17:34 Pagina 1

ISOLAMENTO DAI RUMORI DI CALPESTIO


L’influenza della corretta posa degli zoccolini

di
Matteo Borghi

Com’è noto, una soluzione stio, del collegamento rigido Il primo rilievo, realizzato prima
tecnologica che consente di tra rivestimento a pavimento e della posa dello zoccolino cera-
isolare in maniera efficace i zoccolini. mico, ha fornito i risultati ripor-
rumori di calpestio è il mas- La valutazione è stata eseguita tati in Tabella 1.
setto galleggiante. realizzando rilievi fonometrici
Tale soluzione consiste nel posi- prima e dopo aver posato il rive- L’n,w (CI) = 62 (-4) dB
zionare un adeguato materiale stimento a parete.
elastico tra il massetto di pavi- I rilievi, effettuati presso alcuni L’assenza dello zoccolino ha
mento e le strutture adiacenti ambienti abitativi di un edificio permesso di constatare che le
per limitare drasticamente la in costruzione a Milano, sono piastrelle risultavano distaccate
trasmissione di vibrazioni e stati realizzati adottando le indi- dalle pareti verticali e che, ad
quindi di rumori. cazioni riportate nella norma eccezione delle soglie di ingres-
Il sistema però funziona corret- tecnica UNI EN ISO 140 parte 7 so al locale, non vi erano colle-
tamente solo se il massetto è (Misurazioni in opera dell’isola- gamenti rigidi con altre struttu-
completamente svincolato da mento dal rumore di calpestio di re.
tutte le strutture al contorno. Il solai). Successivamente, dopo circa 3
materiale elastico quindi, posi- settimane dalla posa dello zoc-
zionato sia sulla superficie oriz- La prima struttura esaminata è colino ceramico, è stato eseguito
zontale del massetto che sulle un solaio divisorio tra le sale di un secondo rilievo.
parti verticali a contatto con le ingresso di due appartamenti Il rivestimento risultava rigida-
pareti, dovrà costituire una vera residenziali. Le due sale risulta- mente collegato con le piastrelle
e propria “vasca”, continua e no identiche per dimensioni e a pavimento (Figura 1).
priva di rotture. forma e perfettamente sovrap- La nuova misurazione ha fornito
Come vedremo, è necessario poste tra loro. i seguenti risultati (Tabella 2):
prestare particolare attenzione Gli ambienti hanno le seguenti
anche a evitare eventuali colle- dimensioni geometriche: area
gamenti tra pavimentazione ed 24,7 mq, perimetro 21 m, altezza L’n,w (CI) = 66 (-6) dB
elementi di rivestimento a pare- 2,7 m, volume 66,7 m3. Il solaio
te. In particolare le piastrelle a ha una struttura portante in
pavimento non dovranno entra- laterocemento, uno
re in contatto rigido con pia- strato rivestimento
strelle in verticale o zoccolini. impianti in calcestruz-
L’assenza di uno o più di questi zo alleggerito, uno stra-
accorgimenti comporta un dra- to di materiale elastico
stico peggioramento della pre- per l’isolamento ai
stazione di isolamento. rumori da calpestio
Il presente articolo espone i (risvoltato anche in
risultati di misurazioni fonome- verticale), massetto in
triche realizzate con lo scopo di sabbia e cemento e
valutare l’influenza negativa, per rivestimento in pia-
l’isolamento ai rumori da calpe- strelle in ceramica. Figura 1

neo-Eubios 24 32 giugno 2008


matteo_calpestio 29-05-2008 17:35 Pagina 2

La Figura 3 rappresenta il con-


fronto tra i due grafici.
La posa errata dello zoccolino
ha determinato, per l’ambiente
in esame, un incremento del
livello di rumore da calpestio di
4 dB. Il grafico di confronto evi-
denzia un sensibile peggiora-
mento della prestazione alle alte
frequenze.
La seconda struttura esaminata
è il solaio divisorio tra le camere
da letto matrimoniali dei mede-
simi appartamenti. Il solaio ha la
medesima stratigrafia dell’esem-
pio precedente. Anche in questo
caso gli ambienti risultano iden-
tici per dimensioni e forma oltre Tabella 1
che sovrapposti tra loro. Le
dimensioni geometriche delle
camere sono: area 15 mq, peri-
metro 16,4 m, altezza 2,7 m,
volume 40,5 mc.
Il primo rilievo ha fornito i
seguenti risultati:

L’n,w (CI) = 63 (-6) dB

Il secondo rilievo, realizzato


nelle medesime condizioni del-
l’esempio precedente ha deter-
minato i seguenti risultati
(Tabella 3):

L’n,w (CI) = 67 (-8) dB


Tabella 2
La Figura 4 rappresenta il con-
fronto tra i due grafici.
Anche in questo caso la posa non
corretta evidenzia un incremento simili per dimensioni e forma e La stratigrafia del solaio è iden-
del livello di rumore da calpestio quasi completamente sovrappo- tica alla precedente ad esclusio-
di 4 dB e un sensibile peggiora- sti tra loro. L’ambiente sopra- ne del rivestimento superficiale,
stante ha area di 11,4 m2, mentre in questo caso realizzato a par-
mento della prestazione in parti-
l’ambiente al piano sotto ha quet. Anche gli zoccolini, posati
colare alle alte frequenze.
successivamente, risultavano in
Un’ultima struttura esaminata superficie 10,1 m2. I due locali
legno.
è il solaio divisorio tra camere coincidono quasi perfettamente
La prima misura, realizzata sul
da letto matrimoniali di altri uno sull’altro ad eccezione di un
parquet non lamato, ha determi-
appartamenti, adiacenti ai lato. Per l’esecuzione di questi
nato i seguenti risultati:
primi esaminati. rilievi la macchina da calpestio è
In questo caso i due ambienti, di stata posizionata unicamente L’n,w (CI) = 56 (-2) dB
forma rettangolare, risultano sulla superficie comune.

neo-Eubios 24 41 giugno 2008


matteo_calpestio 29-05-2008 17:35 Pagina 4

Il secondo rilievo, eseguito sul


parquet finito, ha fornito i dati
seguenti (riassunti in Tabella 4):

L’n,w (CI) = 57 (-3) dB

La Figura 5 riporta il confronto


tra i due grafici.
Si nota come la posa di uno zoc-
colino in legno, di per sé già
distaccato dal rivestimento a
pavimento, non comporti
sostanziali aumenti del livello
di rumore da calpestio.
L’incremento alle alte frequen-
ze, in questo caso, può essere
stato determinato anche dalla Tabella 3
perfetta planarità della superfi-
cie nella seconda misura.

I rilievi mostrano ancora una


volta come la corretta esecuzio-
ne di un massetto galleggiante
non si limiti alla sola posa del
“materiale isolante” a pavimen-
to. Un errore nella posa degli
elementi al contorno può deter-
minare una forte perdita di pre-
stazioni oltre al non raggiungi-
mento dei limiti di isolamento
imposti per legge (DPCM 5-12-
1997).

La corretta posa dell’intero


sistema costruttivo richiede Tabella 4
quindi di prevedere attenti con-
trolli in cantiere per differenti
fasi della costruzione. Si eviden-
zia infine che sul sito
www.anit.it (sezione Documenti
e Leggi – Acustica) è possibile
scaricare gratuitamente un
manuale di corretta posa in
opera dei massetti galleggianti
realizzato dal Gruppo di lavoro
di Acustica di ANIT.

Figura 2

neo-Eubios 24 42 giugno 2008


matteo_calpestio 29-05-2008 17:35 Pagina 5

Figura 3

Figura 4

CORRELAZIONE DEI REQUISITI


agg. maggio 2008

di risparmio energetico e acustica

SINTESI DEL
A lato. DLGS 311
Rendimento energetico
Sintesi della CORRELAZIONE DEI REQUISITI di risparmio energetico e in edilizia

SINTESI DEL
acustica a cura di ANIT e in distribuzione gratuitamente ai partecipanti dei
convegni, dei corsi, e degli incontri tecnici di aggiornamento ANIT. DPCM 5-12-1997
Determinazione dei requisiti
La dispensa contiene una pratica guida alla consultazione del acustici passivi degli edifici
Decreto 5-12-97 per la determinazione dei
requisiti acustici passivi degli edifici. GUIDA AGLI
INCENTIVI
Detrazioni 55% e premi
volumetrici

Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico

neo-Eubios 24 43 giugno 2008


doniselli24 29-05-2008 17:39 Pagina 1

CASAKYOTO IN 10 MOSSE
parte seconda

La ventilazione meccanica ambienti da climatizzare e dati i resistenza elettrica comandata


controllata ridottissimi contenuti carichi da un termostato posizionato in
termici degli ambienti che è un locale neutro (disimpegno)
L’impianto di ventilazione mecca- possibile pensare di coprire il del piano stesso.
nica controllata all’interno del fabbisogno energetico invernale Le potenze di picco dei tre piani
progetto Casa Kyoto gioca un riscaldando direttamente l’aria sono riportate in Tabella 1.
ruolo fondamentale sia nel perio- mediante l’ausilio di resistenze
do di riscaldamento, sia nel perio- elettriche. Questo consente di
ZONA PT
do estivo. non dover installare un ulteriore
Nel periodo invernale, con un sistema di riscaldamento, ridu- Piano terra 1311 W
involucro altamente efficiente, cendo sensibilmente i costi e la
aumenta l’incidenza sul bilancio complessità di impianto. Piano primo 838 W
energetico della componente lega- Ciò consente di avere un
ta ai ricambi d’aria dell’edificio; impianto di semplice utilizzo e
Piano
per tale motivo è necessaria l’ado- altamente adattabile ai casi di 1031 W
copertura
zione di un impianto di ventilazio- riqualificazione energetica degli
ne meccanica controllata con edifici presenti all’interno del
recupero di calore. Si noti che tale patrimonio edilizio italiano. TOTALE 3179 W
impianto risulta essere comunque Pensiamo ad esempio a impianti
già indispensabile al fine di garan- preesistenti a radiatori o al pro- Tabella 1
tire il corretto ricambio d’aria blema dei pavimenti e della
all’interno degli ambienti; infatti quota interpiano. L’utente può agire ad ogni piano
le sempre migliori prestazioni di Per quanto riguarda la regolazio- con facilità sia sull’accensione /
tenuta all’aria dei serramenti ne dell’impianto è lasciata una spegnimento delle resistenze
determinano un basso tasso di notevole libertà d’azione elettriche, sia sulla velocità del
infiltrazione che lascia completa- all’utente seguendo l’approccio ventilatore in modo da creare le
mente nelle mani dell’utenza il adattativo di comfort; in tale condizioni di comfort che
ricambio episodico d’aria degli approccio gli occupanti di un meglio preferisce.
ambienti. In particolare l’impianto ambiente giocano un ruolo atti- La scelta di adottare una regola-
di ventilazione adottato è del tipo vo nel creare le proprie prefe- zione per zona e non per singo-
a doppio flusso dotato di un recu- renze termiche, attraverso il lo locale è stata effettuata per i
peratore di calore a flussi incrocia- modo in cui interagiscono con seguenti motivi:
ti senza miscelazione di aria con l’ambiente, intervengono nel - non ci sono sbilanciamenti
una efficienza di scambio termico controllo climatico, modifica il eccessivi di apporti solari tra i
pari circa al 90%. A questo punto, loro comportamento o gradual- locali ad esposizione prevalente
disponendo già di un impianto mente adattano le proprie aspet- nord e quelli ad esposizione
che distribuisce un fluido ter- tative al contesto in cui si trova- prevalente sud; tali sbilancia-
movettore (aria) all’interno degli no. Ad ogni piano è prevista una menti sono valutati con il soft-

neo-Eubios 24 44 giugno 2008


doniselli24 29-05-2008 17:39 Pagina 2

ware di simulazione dinamica


TRNSYS e i risultati ottenuti
sono quelli riportati in Figura 1;
in essa è possibile notare che la
differenza di temperatura ope-
rante tra i locali ad esposizione
prevalente sud e quelli a nord
risulta, nella maggior parte del
periodo invernale (ottobre-apri-
le), contenuta al di sotto di 1°C.
- la regolazione per singolo
ambiente avrebbe comportato
una eccessiva complessità di Figura 1
impianto che non era giustifica-
ta per la destinazione d’uso del-
l’edificio.
Milano Malpensa porta ad avere Il range di comfort è calcolato a
Nel periodo estivo l’impianto di
le temperature di comfort ripor- partire dalla temperatura di
ventilazione deve garantire il
tate in Tabella 2. comfort con una tolleranza di:
ricambio d’aria nelle ore diurne
La temperatura di comfort è +/- 2,5°C per garantire una per-
quando le finestre rimangono
ottenuta dalla seguente formula: centuale di persone soddisfatte
chiuse; la portata di ingresso del-
del 90%;
l’aria e sempre di 0,35 vol/h è lo Tcomf = 0,31 x Tae + 17,1 °C
+/- 3,5°C per garantire una per-
scambiatore di calore viene bypas-
dove la Tae è la temperatura centuale di persone soddisfatte
sato quando la temperatura del-
media mensile. dell’80%.
l’aria esterna è inferiore di 26°C.
Le condizioni di comfort termi-
co estivo vengono ottenute
mediante ventilazione naturale
notturna; il modello di comfort,
come detto in precedenza, è
quello adattativo previsto dal
rapporto ASTM 55-2004 che uti-
lizzando i dati climatici di

Tae Tcomf
MESE
[°C] [°C]

Mag 15.7 22.7

Giu 19.2 23.7

Lug 22.5 24.8

Ago 21.4 24.4

Set 18.1 23.4

Tabella 2 Tabella 3

neo-Eubios 24 45 giugno 2008


doniselli24 29-05-2008 17:39 Pagina 4

La verifica del rispetto delle condi-


Giu Lug Ago Sett
zioni di comfort è condotta con il
software TRNSYS suddividendo Tcomf - 2.5 21.24 22.27 21.94 20.92
l’edificio in tre zone (tre piani), ipo-
tizzando gli apporti interni previsti
Tcomf + 2.5 26.24 22.7 26.94 25.92
dalla norma UNI 10375 (vedi Tab.3).
Per quanto riguarda la ventila-
< Tcomf - 2.5 0% 1% 0% 0%
zione sono adottati i seguenti
ricambi d’aria: comfort 89% 82% 87% 93%
0,35 vol/h garantiti dall’impianto
di ventilazione meccanica, fino a > Tcomf + 2.5 11% 17% 13% 7%
quando la temperatura interna
degli ambienti si mantiene al di Tmin 21.22 23.4 21.55 20.85
sotto dei 24°C;
7,50 vol/h ipotizzati, con riferi- Tmax 28.61 30.13 31.18 27.97
mento alla norma UNI 10375,
nel caso di ventilazione naturale Tabella 4
dovuta a finestre contrapposte
(Tabella 4).
Le considerazioni che seguono
sono riferite al piano copertura
(vedi Figura 2) che risulta essere
maggiormente critico dal punto
di vista del surriscaldamento
estivo.
Come è possibile notare dalla
Tabella 4 le condizioni di com-
fort estive sono rispettate nella
maggior parte del periodo esti-
vo; in particolare dalla Tabella 4,
si nota come il comfort termico
sia garantito nel:

- 89% a Giugno
- 82% a Luglio
- 87% ad Agosto
- 93% a Settembre

Una rappresentazione grafica di


quanto detto sopra è riportata
Figura 2
nei grafici 3 e 4.
Dato che la percentuale di ore di
comfort e sempre superiore va. Infatti la sola presenza di un dell’informazione bisogna
all’80% è possibile ritenere impianto di climatizzazione finisce dire che “Casakyoto” è anche
accettabile il comportamento con il provocare eccessivi consumi un laboratorio di sperimen-
estivo dell’edificio che dunque elettrici per l’inevitabile adattabilità tazione dal vivo e quindi è
non necessita di alcun impianto dell’utenza a condizioni di discom- stato predisposto un sistema
di climatizzazione estiva. fort discontinue. impiantistico flessibile dove
Tale era l’obiettivo che ci si prefigge- Per maggiore completezza di fatto sarà possibile speri-

neo-Eubios 24 46 giugno 2008


doniselli24 29-05-2008 17:39 Pagina 5

mentare anche soluzioni di ciente di perdita termica di II° Impianto fotovoltaico


raffrescamento (e riscalda- ordine= 0,005 W/m2K2);
mento) differenti, come ad - un serbatoio di accumulo di Nella falda con orientamento
esempio l’impiego di pompe capacità pari a 750 litri con resi- sud-ovest sono previsti circa 34
di calore di vario tipo, geo- stenza elettrica ausiliaria di 1kW m2 di moduli fotovoltaici in sili-
termia, ecc. di potenza. cio monocristallino con una effi-
La simulazione del comportamento cienza del 16,1%.
Impianto solare termico dell’impianto è condotta mediante Tale impianto è connesso alla
l’utilizzo del software Tsol. rete elettrica nazionale in regi-
L’impianto solare termico nel Da essa è ottenuta la copertura me di scambio sul posto; la sua
progetto Casa Kyoto è asservito annuale del fabbisogno per la pro- produttività annua prevista è di
unicamente alla produzione di duzione di acqua calda sanitaria circa 4950 kWh/anno.
acqua calda sanitaria; esso è riportata in Figura 3. Questa produttività garantisce la
costituito da: La quota globale di copertura del copertura lungo l’anno dei consu-
- n° 3 collettori a tubi sottovuoto fabbisogno di ACS è pari all’81,3% mi di energia elettrica necessaria a:
di superficie totale 9,66 m2 (coef- è l’energia fornita dalla resistenza - riscaldamento elettrico;
ficiente di perdita ottica=0,718, elettrica ausiliaria è pari a 844 - ausiliare elettrico del bollitore
coefficiente di perdita termica di kWh/anno. per la produzione di acqua calda
I° ordine= 0,974 W/m2K, coeffi- sanitaria;

Grafici 3 e 4

Figura 3

neo-Eubios 24 47 giugno 2008


doniselli24 29-05-2008 17:39 Pagina 6

- ventilatori dell’impianto di
ventilazione.
Tale copertura è riportata in
Figura 4.

Pompa di calore

Come detto al punto riguar-


dante la ventilazione meccani-
ca controllata, il riscaldamento
dell’aria avviene totalmente
con le resistenze elettriche
previste ai vari piani.
Tuttavia è stata predisposta
anche una batteria idraulica di
preriscaldamento, a valle del-
l’unità ventilante, servita da Figura 4
una pompa di calore geotermi-
ca che verrà installata in una Domotica - IMPIANTO DI ILLUMINA-
fase successiva della sperimen- ZIONE:
tazione. La domotica rappresenta un ulte- Sono previsti nei locali di pas-
La pompa di calore è del tipo riore valore aggiunto nel progetto saggio, come scale e disimpegni
ad espansione diretta; in prati- Casakyoto, in quanto consente di e scale, dei sensori di movimen-
ca un fluido frigorifero inserito disporre di un sistema “intelligen- to che attivano in automatico le
nella captazione orizzontale te” che garantisce l’ottimizzazione rispettive luci. Inoltre nel locale
sotto il giardino che funge da dell’utilizzo e della gestione degli soggiorno, posizionato al piano
evaporatore e un circuito impianti presenti. In particolare terra, sono state previste delle
idraulico interno alla casa per per il risparmio energetico sono luci dotate di dimer; questo
la diffusione del calore. state adottate i seguenti accorgi- dispositivo, accoppiato ad un
Il calore viene dunque preleva- menti: rilevatore di illuminamento,
to dal suolo per mezzo di una - IMPIANTO DI RISCALDA- consente di regolare in automa-
rete di sensori in rame, rivesti- MENTO-VENTILAZIONE: tico il flusso luminoso in uscita
ti in polietilene, a forma di ser- E’ prevista per ogni piano una dalle lampade in funzione del
pentina, interrati nel giardino
pulsantiera a 4 canali in grado di illuminamento naturale garanti-
ad una profondità di circa 60
agire sulla velocità del ventilatore; to delle finestre. Questi semplici
cm, su una superficie di circa
da essa è possibile anche spegne- accorgimenti consentono di
90 m2. Tale pompa di calore ha
re completamente l’impianto rendere l’impianto di illumina-
il compito di pre-riscaldare
(ventilatore + resistenza elettri- zione altamente efficiente evi-
l’aria portando ad utilizzare le
resistenze elettriche esclusiva- che).Questo facilità molto l’utiliz- tando sprechi dovuti a dimenti-
mente nelle condizioni di zo dell’impianto è consente canze.
picco solo se ritenuto necessa- all’utente di regolare la tempera-
rio dall’utenza. tura ambiente in base alle sue - SCHERMATURE SOLARI LOG-
In questo modo è possibile uti- aspettative. Infatti come detto in GIA AL PIANO COPERTURA:
lizzare la pompa di calore al precedenza noi pensiamo di E’ prevista una tenda motorizzata
massimo della sue potenzialità ridurre al minimo l’automazione regolata da un sensore di irradia-
con una temperatura di man- nella regolazione dell’impianto di zione solare che consente di otti-
data pari a circa 35°C; questo riscaldamento credendo forte- mizzare la schermatura del piano
porta ad avere un COP medio mente nell’approccio del benes- copertura evitando problemi di
pari a 4,09. sere adattativi; surriscaldamento estivo.

neo-Eubios 24 48 giugno 2008


doniselli24 3-06-2008 12:58 Pagina 7

Casakyoto in 10 mosse, tecniche dei partner sul sistema Il prototipo è visitabile e sono
dall’edificio esistente alla casa edificio-impianto del nostro stati predisposti corsi di aggior-
efficiente. patrimonio esistente tenendo namento professionali che
vedranno coinvolti i professioni-
bene a mente che lo scopo degli
Sul nostro territorio nazionale è sti della diagnosi e certificazione
edifici è garantire il comfort
presente un’opportunità note- energetica.
agli utenti e non avere un basso
vole di contribuire alla riduzio-
consumo. Per ulteriori informazioni è
ne di emissioni di CO2, operan-
do sugli edifici esistenti. Le soluzioni presentate sono possibile visitare
Lo spirito di Casakyoto è contri- state realizzate presso l’edificio
buire alla riduzione di emissioni prototipo di Casakyotoq a www.casakyoto.eu
attraverso una o più soluzioni Gavirate (VA).

A lato: operatori Casakyotoq al lavoro.


In basso: vista del prototipo Casakyotoq
a Gavirate (VA).

neo-Eubios 24 49 giugno 2008


lombroso 29-05-2008 18:12 Pagina 1

CLIMA E PETROLIO
Siamo agli sgoccioli?

di
Luca Lombroso

Il processo di riscaldamento glo- Nel piano “20 20 20 2020” l’UE La notizia vera doveva essere
bale è inequivocabile e molto ritiene necessario ridurre le titolata, più, o meno, così:
probabilmente la causa è nelle emissioni del 20% attraverso un “attorno al 2000 il petrolio rag-
attività umane. La conseguenza 20% di ulteriore ricorso a fonti gi unger à il pic c o di pr oduz io ne
è un processo di cambiamento rinnovabili e un 20% di rispar- oppure dopo il 2000 il petrolio ini-
climatico che ha ripercussioni mio energetico, il tutto da attua- zierà il suo declino e progressiva -
diverse, ma quasi sempre negati- re entro il 2020, vale a dire, visto mente non basterà più”.
ve, su tutti gli ecosistemi ma il ritardo che abbiamo soprattut-
anche e soprattutto sull’uomo e to in Italia al proposito, pratica- Il “picco di Hubbert”
sulle sue attività, incluse quelle mente domani. Ma c’è un’altra
economiche, sociali, e di vita valida ragione per risparmiare Entrando un po’ più nel detta-
quotidiana. Naturalmente il energia ed è nell’energia stessa e glio, negli anni 1970, vi fu la
discorso è assai più lungo e soprattutto nel principale “ali- prima grave crisi energetica pla-
complesso, ma per un approfon- mento” della vorace società netaria, che possiamo conside-
dimento rimando a quanto già moderna, che pure tante cose rare un po’ la “prova generale”
abbiamo visto insieme in buone ha comunque portato: il del futuro prossimo venturo.
EUBIOS n.22 (a pag.55), nel- petrolio ed il gas naturale. La causa scatenante fu, indiret-
l’articolo Cambiamenti climatici: è Ricordo vagamente in proposito tamente, dovuta proprio al
il momento di agire. E a proposito una notizia che si rincorreva nei raggiungimento del picco
di agire, sempre in Eubios, nel telegiornali degli anni 1970 “nel di produzione (http://it.wikipe-
n.23 ( a pag.12), abbiamo parlato 2000 finirà il petrolio”. Questa dia.org/wiki/Picco_di_Hubbert),
del come e perché agire a pro- notizia mi è rimasta impressa della produzione petrolifera
posito del piano cosiddetto come una previsione sbagliata interna degli Stati Uniti, avve-
“Europa 20 20 20 2020”. La fino a pochi anni fa, quando nuta attorno al 1971 esattamente
ragione, val la pena di ricordar- dopo la lettura di alcuni libri mi come pronosticato, fra lo
lo, è che l’Unione Europea ritie- sono associato ad ASPO Italia scetticismo generale, dal geolo-
ne che se il processo di riscalda- (www.aspoitalia.net) sezione go Marion King Hubbert
mento supera i 2°C rispetto Italiana dell’Associazione (http://it.wikipedia.org/wiki/Marion_
all’era preindustriale il cambia- Internazionale di studio del King_Hubbert), geofisico statuni-
mento assumerebbe, per il picco del petrolio e del gas natu- tense dei laboratori di ricerca
nostro continente, proporzioni rale fondata dal geologo di origi- della compagnia petrolifera
catastrofiche. Ricordo peraltro ne tedesca Colin Campbell. Shell Oil Company (Houston,
che un grado ce lo siamo già Questa notizia è un classico Texas – USA).
mangiato, essendosi il nostro esempio di disinformazione, M.K.Hubbert formulò un
pianeta riscaldato di 0.74°C non so quanto voluta o involon- modello matematico relativa-
negli ultimi 100 anni e che que- taria, giornalistica. La notizia, mente semplice per stimare
ste previsioni, o meglio scenari, presa così, è catastrofista e sicu- l’evoluzione della produzione
non vanno viste come “catastro- ramente sbagliata. Ma il fatto su petrolifera secondo il quale la
fiste”, o “allarmiste” ma come cui si basava è diverso e sicura- produzione di un giacimento,
prevenzione, come “briefing di mente reale, pur con le dovute ma anche, più in generale, di
sicurezza per il pianeta Terra”. precisazioni. una nazione o perfino dell’intero

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lombroso 29-05-2008 18:12 Pagina 2

globo segue una curva a campa- crf.Ugo Bardi, in La fine del Il mondo sta viaggiando a
na simile ad una curva gaussia- petrolio). I motivi sono diversi: di “debito petrolifero” fin dagli
na, ovvero la produzione cresce ordine economico e di ordine anni 1980, nonostante gli
inizialmente dolcemente, poi geologico, e soprattutto energe- enormi investimenti in ricerca
più velocemente, rispondendo tico: oltre un certo limite infatti di nuovi giacimenti.
facilmente alla domanda di pro- una risorsa mineraria non è più Insomma, consumiamo più
duzione, quindi raggiunge un conveniente sfruttarla; nel caso petrolio di quanto ne scopria-
picco con una zona piatta e del petrolio, si arriva insomma a mo: e ne consumiamo tanto:
quindi inizia un inesorabile un punto in cui si userebbe più circa 84 milioni di barili al gior-
declino, non improvviso come energia per estrarlo che quanta no nel mondo, 1,7 milioni di
se si chiudesse un rubinetto, ma ne viene resa dal suo uso. Più in barili/giorni sono usati in Italia,
comunque via via più veloce e dettaglio questo fatto non è altro 20.6 milioni di barili/giorni negli
inesorabilmente la produzione che il concetto di EROEI, (o USA (dati US Energy
scende al punto che, anche se EROI), acronimo inglese che sta Information Administration
non esaurito, di fatto non con- per Energy Returned On 2006); interessante poi notare
viene più estrarre niente dal gia- Energy Invested (o Energy che la Francia ne consuma 1.9
cimento. La teoria si basava sul- Return On Investment) ovvero milioni di barili/giorno, più
l’analisi dell’andamento della energia ricavata su energia con- dell’Italia, nonostante sia un
produzione di carbone della sumata; matematicamente è il paese che per la produzione
Pennsylvania, opportunamente rapporto tra l’energia ricavata e elettrica usa molto nucleare.
corretta con una trattazione tutta l’energia spesa per arrivare Insomma, il nucleare, come è
matematica. al suo ottenimento. Una fonte chiaro, non toglie dipendenza
In base alla sua teoria Hubbert di energia è conveniente se dal petrolio.
cercò di prevedere il futuro della presenta un valore di EROEI Mentre scrivo questa fra, 1
produzione dei 48 stati conti- maggiore di 1. secondo, 1000 barili se ne
nentali degli USA. Eravamo nel “Peak Oil non significa “fine del vanno in fumo e qualche goccia
1956 e la sua stima indicava che petrolio” in senso stretto, ma serve pure a scrivere questo
agli inizi degli anni 70, gli USA progressivo ed inesorabile calo articolo, un’altra piccola parte
avrebbero raggiunto il loro della produzione per mere per gli inchiostri di stampante,
“picco di produzione” petrolife- ragioni geologiche, economiche rivista stessa che leggete, per la
ra. La previsione fu presa negli ed energetiche. Ovvero, è la fine produzione e trasporto di
ambienti scientifici ed economi- del petrolio facile, economico”. carta…e via dicendo.
ci con scetticismo fino a quando A questo punto viene spontaneo Insomma, anticipiamo già che il
appunto nei primi anni 70 effet- chiedersi: se gli USA hanno rag- petrolio non è solo benzina o
tivamente i 48 stati continentali giunto il loro picco di produzio- gasolio per viaggiare, scaldarci e
USA raggiunsero il loro picco di ne negli anni 1970, qual è la azionare centrali, ma la nostra
produzione, innescando indiret- situazione mondiale? Hubbert si stessa civiltà, in quanto si trova
tamente le crisi petrolifere del pose la domanda, e stimò un in oltre 500000 prodotti di uso
1973 e del 1979. picco di produzione globale quotidiano, inclusi molti isolan-
Ora viene da chiedersi: perché attorno al 2000, da qui la previ- ti termoacustici. E i consumi
la produzione segue questa sione “millenaristica” dei gior- sono veramente giganteschi:
curva e ci sarà, e quando, un nali, subito presa per catastrofi- ogni anno nel mondo se ne
picco globale e soprattutto con sta dal mondo economico-finan- vanno 30 miliardi di barili, 1000
quali conseguenze? Nessuna di ziario e politico, ma come è faci- miliardi circa si sono già consu-
queste domande è di facile le intuire dall’impennata dei mati dal XIX secolo a oggi, ne
risposta, anzitutto, il picco di pro- prezzi la previsione di Hubbert restano circa, secondo le stime
duzione non avviene solo per il fu veramente lungimirante. In più attendibili, un altro migliaio
petrolio ma per quasi tutti i Figura 1 possiamo infatti vedere di miliardi, ovvero se la produ-
minerali e anche, se sovrasfrut- come si è evoluta nel tempo la zione rispondesse alla domanda
tate, per alcune fonti teorica- scoperta e l’uso del petrolio, per circa 40 anni.
mente rinnovabili come il pesce nonché le proiezioni future Ma le cose sono più complicate e
(famoso il caso dell’olio di balena, della produzione. subdole: da un lato la domanda

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lombroso 29-05-2008 18:12 Pagina 4

cresce, dall’altro oggi si consu- Se le cose stanno così, fra ambientalisti, pensava oggi al
mano 4 barili per ogni barile pochi anni vedremo i primi petrolio così caro: l’aumento è
scoperto, e nel 2030 il rapporto sintomi della discesa di produ- di quasi il 1000% rispetto al
sarà di 15 consumati e uno solo zione e nel 2020 anziché i 115 1998, quando oscillava sui 10-
scoperto. Di conseguenza il calo milioni di barili al giorno 15$ di allora, 25$ attualizzati. E
della produzione è facilmente richiesti dall’economia ne la causa non è solo speculativa
intuibile, e il grafico di Figura 2 estrarremo solo 55-60 milioni ma congiunturale.
rende evidente il processo del di barili. Insomma, più o meno probabil-
picco, i pozzi sono ormai spre- Il primo sintomo c’è già: il prez- mente siamo nel cosiddetto
muti come arance nello spremi zo. Mentre scrivo, 9 maggio 2007 “plateaux” del picco, la zona
agrumi e più di tanto non posso- ore 14, 125.70$/barile per il piatta, una sorta di altipiano a
no dare. Il declino è innegabile petrolio WTI al Nymex di New cui siamo giunti dopo una prima
che ci sarà: la domanda è: quan- York. Di petrolio infatti ne esi- metà in cui la crescita di produ-
do inizierà? Sempre dal grafico stono diversi tipi: il picco di cui zione (e conseguentemente di
vediamo che il peak oil è colloca- stiamo parlando è quello del merci e servizi) era veloce e rela-
to attorno al 2005-2010, ovvero, petrolio convenzionale, più faci- tivamente facile, pur con qualche
sostanzialmente, siamo esatta- le, economico e relativamente incertezza, visibile nella curva,
mente sopra al picco. Agenzie meno inquinante rispetto ai come il rallentamento e lieve
più “ottimistiche” prevedono il petroli pesanti, a quelli di pozzi calo di produzione durante la
picco del petrolio nel 2020, altri molto profondi e quelli polari, grande depressione del 1929 e
enti e soprattutto l’economia per non parlare delle inquinanti durante la crisi energetica degli
non ne vuol sentire parlare o e scarsamente efficienti per anni 1970. E’ da notare che in
non lo prende in considerazione l’estrazione sabbie bituminose. questi due periodi di recessione
perché “tanto ci pensa la tecno- Anche questi petroli però sono pure le emissioni totali di ani-
logia”. Ma la tecnologia richiede destinati a raggiungere il loro dride carbonica subirono un
tempo, anche fosse il 2020, e picco entro pochi anni. certo rallentamento e calo
comunque le stime più recenti Dicevamo il prezzo: ormai è il (Figura 3), ma le concentrazio-
confermano che siamo proprio massimo storico assoluto, ben ni continuarono ad aumentare,
sopra al picco o lo abbiamo pas- oltre il valore attualizzato equi- segno che anche rallentando la
sato da pochi anni (K.Deffeyes valente a 100$/barile di oggi combustione di combustibili
per esempio pone simbolica- della crisi del 1979 (conseguente fossili le conseguenze sul clima
mente il picco del petrolio il fra l’altro il raggiungimento del non terminano immediatamente
giorno del Ringraziamento 2005, picco interno dell’IRAN). sia per i processi di accumulo di
Thanking Day, ovvero il 16 Nessuno, nemmeno i più “cata- carbonio fossile che per l’inerzia
dicembre 2005. strofisti” fra scienziati, esperti e termica del nostro pianeta.
Inoltre la deforestazione è anco-
ra oggi un importante e dimenti-
cato 17% delle emissioni globali
e col declino petrolifero rischia
di aumentare per varie ragioni,
inclusa da folle e disperata corsa
ai cosidetti “biocarburanti”.
Quindi, di combustibili fossili
ne restano comunque più che
a sufficienza per causare ulte-
riori danni al clima, ma forse
non più abbastanza per i ritmi
dei nostri consumi.

Figura 1 Scoperte e produzione petrolifera nel mondo: produzione pregressa in


miliardi di barili/anno e stime future di produzione secondo ASPO
(www.peakoil.net - www.aspoitalia.net/)

neo-Eubios 24 52 giugno 2008


lombroso 29-05-2008 18:12 Pagina 5

Figura 2 Produzione di petrolio in


miliardi di barili all’anno e stima
della produzione futura secondo le
stime di ASPO Internazionale.
Il picco del petrolio convenzionale
si sta probabilmente verificando in
questi anni, i petroli di acque pro-
fonde, quelli pesanti e le sabbie
bituminose vedranno il loro picco
entro pochi anni, così come il gas
naturale. Le stime IEA International
Energy Agency sono invece molto
più ottimistiche. Chi avrà ragione?
Non val la pena aspettare…nel dub-
bio…meglio agire!

Quali sono le future scare un declino economico ine- coi tempi della natura. Le fonti
conseguenze del picco? sorabile, il ridimensionamento rinnovabili legate direttamente
del trasporto di massa, la fine o indirettamente al sole, ovvero
Una volta oltrepassato il “plate- dei voli low cost, problemi per solare fotovoltaico e solare ter-
aux”, in cui ancora non ci accor- oltre 500.000 prodotti di consu- mico ma anche eolico e biomas-
giamo della reale scarsità della mo (plastica, detergenti, verni- se (da non confondere coi bio-
risorsa petrolio e in cui però il ci…), prezzi in crescita per cibo carburanti, che almeno per
sistema ci lancia segnali quali e servizi, razionamenti, crisi ali- quelli di prima generazione
tensioni, prime guerre per il mentare, per arrivare a scenari sono un vero crimine contro
petrolio, aumenti dei prezzi che vedono disoccupazione e l’umanità come sostiene l’ONU
petroliferi e degli alimentari, guerre per l’energia. per la competizione col cibo).
scioperi e tensioni sociali quali lo Infatti NESSUNA energia alter- l’importanza del risparmio
sciopero degli autotrasportatori nativa o rinnovabile può sosti- energetico.
del dicembre 2007, ecc, inizierà tuire completamente il petrolio. Di fronte al quadro prospettato
la discesa e sarà via via più brusca E nemmeno il gas, infatti al è chiaro che, sia il picco ora o
e inesorabile e se non azioniamo recente convegno di ASPO fosse anche nel 2020, il tempo
i “freni” o imbocchiamo “uscite Italia (ASPO 2 - Torino, 3 mag- stringe e bisognare agire subito.
di emergenza” la transizione sarà gio 2008) è emerso come il picco Clima ed energia, 2 piccioni con
agitata, secondo alcuni scenari di produzione del gas naturale una fava è un titolo di molte mie
fino a portarci alla vera e propria sia ormai prossimo, e probabil- conferenze e di un precedente
fine della società industriale mente si verificherà attorno articolo (vedi Eubios n.20).
“moderna” e imboccando un al 2013 (http://aspoitalia.blog- Le fonti rinnovabili da sole
futuro del tutto incerto. spot.com/2008/05/aspoitalia-2- faticherebbero a tenere il
L’aumento del prezzo è infatti euan-mearns-sulla.html). passo dei consumi odierni, il
solo la prima, la più vistosa e È importante però questa parola nucleare non è l’alternativa ed
tutto sommato affrontabile, ma completamente: molte sono le ecco quindi che una volta di
senza interventi ci troveremo a “vie di uscita” che possono aiu- più è necessario puntare sul
convivere con un clima mutato, tarci a fare diventare l’era post mix risparmio energetico e
più caldo, più domanda di ener- picco un’opportunità di un fonti rinnovabili “vere”.
gia soprattutto in estate mentre mondo migliore, più equo, in Risparmio energetico che può
nel contempo il declino della cui l’uomo vive in armonia con i e deve iniziare dai luoghi
risorsa petrolio potrebbe inne- propri simili, con l’ambiente e dove più viviamo: casa nostra,

neo-Eubios 24 53 giugno 2008


lombroso 29-05-2008 18:12 Pagina 7

Figura 3 Emissioni totali di gas


serra espresse in carbonio equiva-
lente: le emissioni totali assommano
a cifre enormi, essendo la scala in
miliardi di tonnellate di carbonio
equivalente. La curva blu rappre-
senta le emissioni provenienti dal-
l’uso di combustibili fossili, quella
verde da deforestazione.

A lato: traffico aereo frenetico all’Aeroporto


Internazionale di Los Angeles. La crisi Alitalia
è stata accelerata dal fortissimo aumento dei
prezzi del Kerosene avio che, essendo privo di
accise per i voli internazionali, ha risentito
dell’intero aumento petrolifero. IATA evidenzia
che negli ultimi 12 mesi (maggio 2007-2008)
l’aumento è stato del 69%. Una conseguenza del
picco inevitabile sarà il ridimensionamento del-
l’aviazione civile e commerciale. (foto Luca
Lombroso)

i nostri uffici, le nostre fabbri- e per ristrutturare il patrimonio - Storia Petrolifera del Bel Paese, Ugo
che e le nostre scuole. edilizio esistente? Bardi e Giovanni Pancani, Edizioni
Occorrerà in particolare sfrut- Personalmente non ho dubbi Le Balze, 2006;
tare attentamente e oculata- sulla risposta: meglio al caldo e - Beyond Oil: The View from Hubbert’s
Peak, Kenneth S. Deffeyes, disponi-
mente il petrolio che resta per con elettricità da fonti rinnova-
bile su AMAZON;
quanto può aiutarci in futuro: bili domani, che una passerella
http://tinyurl.com/5b6nde;
fonti rinnovabili e molti mate- con auto di lusso oggi!
- Energia oggi e domani.
riali edilizi richiedono infatti,
Prospettive, sf ide, speranze.
almeno nella fase iniziale, di Bibliografia e sitografia Nicola Armaroli e Vincenzo
combustibili fossili o di petro- consigliata Balzani, Bup - Bononia
lio per produrre i materiali. University Press , 2004;
In futuro quindi occorrerà chie- - neoEubios n.20, Clima e risparmio - La festa è finita. La scomparsa del
dersi: che fare? Continuare ad energetico, due piccioni con una fava di petrolio, le nuove guerre, il futuro
usare il petrolio per alimentare Luca Lombroso, pag. 24; dell’energia. Richard Heinberg, Fazi
un potente SUV o peggio anco- - neoEubios n.22, Cambiamenti cli- Editore, 2004;
matici: è il momento di agire, di Luca - http://petrolio.blogosfere.it;
ra per un assetato aereo militare
Lombroso, pag. 55; - ASPO Italia - sito: www.aspoita-
(un F16 consuma anche 16000
- neoEubios n.23, Situazione clima lia.net - blog: http://aspoitalia.blog-
litri/ora di kerosene!), oppure
2020, l’Europa vara il piano 20-20-20, spot.com/;
usarlo per montare turbine eoli-
pag. 12; - Blog “Petrolio” di Debora Billi
che (che in fase di montaggio - La fine del petrolio. Combustibili fos- h t t p : / / p e t r o l i o. b l o g o s f e r e. i t / ;
richiedono ovviamente trasporti sili e prospettive energetiche per il ven- - Blog “Ecoalfabeta”
ed energia esterna) o ancora per tunesimo secolo, Ugo Bardi, Editori http://ecoalfabeta.blogosfere.it/;
materiali isolanti, coibentazioni, Riuniti 2002;

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EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI IMPIANTI


Dati input per il calcolo secondo la Procedura della Regione Lombardia

di
Paolo Lazzerini, Matteo Serraino*

Il presente articolo ha lo scopo energetiche degli edifici. 2.2 WeH: Fabbisogno elettrico
di definire quali siano i dati di Climatizzazione e preparazione dei terminali di erogazione del
input necessari per determinare acqua calda per usi igienico – calore
il rendimento globale medio sta- sanitari. Parte 2: Energia prima- - Dati di input: Determinazione
gionale dell’impianto termico e ria e rendimenti per la climatiz- della potenza elettrica comples-
conseguentemente l’energia pri- zazione invernale e per la produ- siva degli ausiliari mediante:
maria per la climatizzazione zione di acqua calda per usi igie- 1. Lettura da scheda tecnica del
invernale, valore essenziale sia nico-sanitari”. Codice di produttore del terminale
per la verifica dei requisiti mini- Progetto E02069982 del 9 feb- 2. Lettura da targhetta apposta
mi di legge sia per la classifica- braio 2007. sul terminale stesso
zione energetica dell’edificio. Per ogni dato di input viene 3. Misurazione della potenza
In questo articolo, suddiviso in riportata una tabella, suddivisa elettrica tramite pinza ampero-
paragrafi corrispondenti ai in tre sezioni: metrica
diversi sub-sistemi dell’impian- 1. “Dati di input”: illustra la - Riferimento: Formule 53, 54 e
to termico, si desidera fornire modalità di reperimento del dato; Prospetti XXIX.
alcune indicazioni a certificatori 2. “Riferimento”: spiega dove
e progettisti su come ricavare i viene menzionata, all’interno La lettura da scheda tecnica è
dati di ingresso, non sempre del Decreto 15833, la grandezza sicuramente il procedimento
così espliciti, da inserire all’in- analizzata; più usuale nel caso degli
terno del programma di calcolo 3. “Dipendenza”: parla delle impianti di nuova realizzazione.
sviluppato dal CENED nella sua grandezze che discendono, per Nel caso invece di certificazione
versione scaricabile dal sito elaborazione successiva, dal di un edificio esistente, un ter-
www.cened.it aggiornata al 14 dato in esame, qualora non minale caratterizzato da assorbi-
dicembre 20071. siano scontate. mento elettrico, come ad esem-
Per ognuno dei dati analizzati si pio un ventilconvettore, deve
riporta il riferimento al numero 2 Sistema di erogazione del calore essere dotato di una targhetta
dei prospetti, delle formule e dei 2.1 heeH: Rendimento di eroga- che riporti la potenza elettrica
paragrafi presenti all’interno del zione del calore assorbita, ai sensi delle norme
Decreto 15833 del 13 dicembre - Dati di input: CEI. Sia la targhetta apposta sul
2007 che illustra il procedimen- 1. Verifica visiva del tipo di terminale terminale, sia il catalogo del pro-
to di calcolo. Tale procedura è 2. Misura dell’altezza interna duttore riportano la massima
derivata dalla raccomandazione degli ambienti potenza elettrica assorbita dal
del Comitato Termotecnico Italiano motore, che potrebbe discostar-
- Riferimento: Formule 51, 52 e
(CTI) dal titolo: “Prestazioni si da quella assorbita in condi-
Prospetti XXI, XXII.

1 Tali dati sono quelli necessari anche in programmi di calcolo diversi da quello sviluppato dal CENED, ma che
utilizzano comunque gli algoritmi presenti all’interno della procedura di calcolo prevista dalla Regione Lombardia.

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zioni medie stagionali (soprat- Per quanto riguarda la “tipologia La regolazione “on/off” agisce
tutto nei sistemi a velocità varia- di regolazione”, si precisa che: tra due soglie di commutazio-
bile). Tuttavia, poiché i valori di ne, separate da un intervallo
1. per “on/off” si intende una
potenza elettrica sono piccoli detto “differenziale”.
regolazione che agisce in modo
rispetto a quelli termici, si può Un termostato potrebbe, ad
drastico (“tutto” o “niente”) su di
anche accettare tale approssima- esempio, aprire una valvola al
una valvola o su un motore: la val-
zione, che sicuramente non di sotto di 19°C e chiuderla al
vola può essere chiusa o comple-
determina uno cambiamento di sopra di 21°C: in questo caso
tamente aperta, il motore può
nella classe della prestazione il differenziale è pari a 2°C e la
essere in moto o fermo, senza
energetica dell’edificio. Dai regolazione produce un com-
posizionamenti intermedi; il tipi-
cataloghi dei produttori si può portamento oscillante intorno
co organo di regolazione che pro-
vedere come il rapporto tra al valore medio 20°C.
duce un simile comportamento è
potenza elettrica massima assor-
il “termostato” che, essendo un
bita dal motore e potenza termi- La regolazione “modulante”
interruttore automatico, può esse-
ca massima resa dal terminale reagisce con maggiore o mino-
re solo chiuso (e allora azionare
sia pari a circa 1/130 per termi- re sensibilità (prontezza di
un meccanismo) o aperto (e allora
nali con temperatura di manda- intervento) agli scostamenti
arrestare il meccanismo stesso);
ta pari a 70 °C e pari a circa 1/80 della grandezza fisica regolata
2. per “modulante” si intende
per 50 °C (Figura 1). rispetto al valore desiderato a
una regolazione che agisce in
seconda dell’ampiezza di un
modo continuo su di una valvola
3 Sistema di regolazione parametro, detto “banda pro-
o su un motore: la valvola può
- Dati di input: porzionale”: più stretta è la
essere aperta a diverse percentua-
1. Sistema di regolazione: banda, maggiore è la sensibilità
li e il motore può essere in moto
a) Manuale del sistema.
a diverse velocità di rotazione;
b) Climatico per ottenere un simile comporta-
c) Di singolo ambiente Un sistema molto sensibile è
mento è indispensabile disporre
d) Di zona più veloce e accurato di uno
di un “regolatore” automatico
2. Tipologia di regolazione: meno sensibile, ma può dare
accoppiato ad una o più “sonde”
a) on/off luogo a instabilità di compor-
(lettori/trasmettitori di tempera-
b) Modulante tamento del processo regolato.
tura.) o, in alternativa, di un
3. Tipologia di terminali di Non è possibile stabilire l’am-
dispositivo che accorpa le funzio-
emissione del calore piezza della banda in assenza
ni di sonda e regolatore (come
- Riferimento: Formule 51 e di una scheda tecnica del rego-
una valvola termostatica a servi-
Prospetti XXIII. latore.
zio di radiatori).

Figura 1 Ventilconvettore dotato di Figura 2 Termostato ambiente. Figura 3 Valvola termostatica con
ventilatore nella parte inferiore. (Fonte: documentazione sensore incorporato con elemento
(Fonte: documentazione tecnica Caleffi) sensibile a liquido (Fonte:
tecnica Baltur) documentazione tecnica Caleffi)

neo-Eubios 24 56 giugno 2008


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4 Sistema di distribuzione te da diverse reti di questo tipo, La distribuzione “orizzontale”


4.1 hdH: Rendimento di distri- tra loro in parallelo, ognuna consente il sezionamento idrau-
buzione delle quali si diparte da un lico dell’intero circuito di una
- Dati di input: punto di consegna; zona termica e, cosa molto
1. Tipologia di impianto (centra- 2. per distribuzione “verticale” importante, la contabilizzazione
lizzato o autonomo) (Figura 4 a destra) si intende la rigorosa dell’energia termica
2. Nel caso di impianto centra- presenza di una serie di colon- consumata dalla zona stessa. Nel
lizzato: ne, messe tra loro in parallelo su caso della distribuzione “vertica-
a) tipologia di distribuzione (ver- di un circuito comune, ognuna le”, invece, esistono pesanti e
ticale od orizzontale) delle quali alimenta corpi scal- croniche commistioni idrauliche
b) numero di piani dell’edificio danti appartenenti a zone termi- tra le zone termiche, per cui non
3. Nel caso di installazione di che distinte (diversi piani del- è possibile sezionare l’impianto
impianto centralizzato con l’edificio). di una zona senza compromette-
distribuzione verticale: periodo In un edificio a più piani, la re le altre e, soprattutto, non è
di installazione dei montanti distribuzione “orizzontale” pre- possibile una contabilizzazione
4. Anno di installazione del vede che ogni alloggio sia servi- rigorosa dell’energia (Figura 4).
sistema di distribuzione nel to da una propria rete indipen- Attraverso il periodo di installa-
locale caldaia. dente; il fatto che esistano dei zione si cerca di determinare
- Riferimento: Formule 51 e collegamenti verticali, in senso indirettamente il livello di isola-
Prospetti XXV. spaziale, per alimentare le diver- mento delle tubazioni.
se reti a partire da un’unica cen- Le date riportate fanno riferimento:
In merito alla “tipologia di trale termica, non inficia di per 1. Alla prima legge italiana sul-
impianto” è opportuno precisa- sé la definizione di “orizzonta- l’efficienza energetica degli edi-
re che: le”, legata all’indipendenza fisi- fici (la legge 373/76), anche se in
1. per “centralizzato” si intende ca e funzionale dei diversi sotto- realtà è ancora una legge qua-
un impianto organizzato con un sistemi. dro, i cui principi vengono
unico punto di produzione del
calore (caldaia condominiale,
scambiatore del teleriscalda-
mento, ecc.), a partire dal quale
vengono alimentate tutte le
diverse zone termiche;
2. per “autonomo” si intende un
impianto organizzato con un
punto di produzione del calore
al servizio di ciascuna zona ter-
mica: caso emblematico è quello
delle caldaiette autonome,
installate in ciascun alloggio.
Con riferimento alla “tipologia
di distribuzione” è opportuno
sottolineare che:
1. per distribuzione “orizzonta-
le” (Figura 4, a sinistra) si inten-
de la presenza di una rete di
tubazioni al servizio esclusivo di
una zona termica; più zone ter-
miche possono venire alimenta- Figura 4 Distribuzione orizzontale (a sinistra) e verticale (a destra)

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tradotti a lato pratico dal suo 5 Sistema di accumulo Se tale documentazione non è
decreto attuativo (il DPR disponibile, si può stimare per
1052/77) che per primo prevede- 5.1 f’s: Perdite del sistema di eccesso la potenza elettrica in
accumulo
va l’isolamento delle tubazioni; base ai dati di taratura dei siste-
2. Al DPR 412/93, decreto attua- - Dati di input: Volume del ser- mi di protezione elettrica instal-
tivo della Legge 10/91, che batoio di accumulo lati, o procedere ad una misura
riporta nuove prescrizioni in ter- - Riferimento: Formula 61 e di assorbimento.
mini di isolamento della rete di Prospetto XXVII.
distribuzione. 6 Rendimento di produzione
Nel caso di questo sub-sistema
La data di installazione non può
di impianto vengono determina-
essere determinata se non dalla Gli algoritmi presenti all’interno
te direttamente le perdite termi-
memoria del proprietario. della procedura di calcolo propo-
che in funzione della classe di
La procedura proposta dal sta dal CENED non possono
volume del serbatoio e non
CENED non tratta: essere applicati a rigore ai genera-
attraverso la definizione di un
1. Le reti di distribuzione nel tori multistadio e modulanti,
rendimento.
caso in cui il generatore di calo- nonostante quanto specificato al
Quando non sono soggetti ad
re sia esterno all’edificio; paragrafo E.6.2.4.1. A testimo-
omologazione, i serbatoi posso-
2. Le reti aerauliche, quantun- nianza di questo si rimanda alla
no non avere la targhetta. In
que tra i terminali siano presen- lettura della raccomandazione del
questo caso l’unico modo di
ti anche le bocchette ad aria CTI, da cui la procedura di certi-
stima del volume è la misura in
calda, in quanto la raccomanda- ficazione lombarda deriva, che
opera delle dimensioni del ser-
zione CTI prevede che in questo prevede un altro metodo di calco-
batoio, ovviamente al netto del
caso non possa essere utilizzato lo per questi ultimi tipi di sistema.
rivestimento isolante.
un metodo tabellare, ma si Di seguito vengono elencati i
Nel caso di più serbatoi la
debba ricorrere ad una procedu- diversi dati di input per i genera-
potenza termica dispersa si rica-
ra di tipo analitico riportata tori on/off di tipo tradizionale e
va in funzione del volume com-
all’interno della norma UNI per le caldaie a condensazione.
plessivo degli accumuli (e non
10347. Anche per queste ultime, per
come somma delle potenza ter-
come è definito il metodo di cal-
4.2 WEH Fabbisogno elettrico miche disperse calcolate singo-
colo, si deve fare riferimento a
delle pompe a servizio della larmente per ogni serbatoio).
sistemi on/off, cosa che però si
rete di distribuzione discosta abbastanza dalla realtà
5.2 WHS : Fabbisogno elettrico
- Dati di input: Potenza elettrica degli attuali prodotti commerciali.
della resistenza di back-up o
complessiva delle pompe post-riscaldamento a servizio
- Riferimento: Formula 58, 59. del sistema di accumulo 6.1 Generatori di calore on/off
L’apparecchiatura elettrica deve - Dati di input: Potenza elettrica
essere dotata di una targhetta che della resistenza di back-up o 6.1.1 P’ ch,on: Perdita termica
riporti la potenza elettrica assor- post-riscaldamento percentuale nominale al cami-
bita. Come descritto per il ventil- - Riferimento: Formula 63. no a bruciatore acceso [%]
convettore, questa potenza elet-
trica è quella massima assorbita. Questi dati sono certamente - Dati di input:
Anche in questo caso le potenze contenuti nella documentazione 1. Valore da rilevare in campo
elettriche sono piccole2 rispetto a tecnica normalmente a corredo attraverso una prova fumi:
quelle termiche erogate. dell’apparecchiatura. a) nel caso degli edifici di nuova

2 Una regola di prima approssimazione suggerisce che le pompe di circolazione abbiano una potenza elettrica non supe-
riore ad 1/400 della potenza termica del generatore di calore.

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costruzione, eseguita in sede di Il DPR 412/93 così come modifi- 2. nel caso di impianti di poten-
collaudo. cato dal DPR 551/99: za nominale al focolare superio-
b) nel caso degli edifici esistenti, 1. all’allegato F definisce un re a 35 kW (modello conforme
qualora l’ultima rilevazione della modello per il “libretto di cen- all’allegato F del decreto), la
perdita ai fumi a bruciatore acce- trale” (potenza nominale al foco- tipologia del generatore e del
so, riportata sul libretto di cen- lare superiore o uguale a 35 kW) bruciatore (cioè se atmosferico o
trale (o di impianto), sia antece- che deve riportare, conforme- ad aria soffiata, sebbene que-
dente di 24 mesi alla richiesta di mente al punto 9 “risultati della st’ultimo tipo sia sicuramente
certificazione energetica. prima verifica e delle verifiche più frequente nel caso di gene-
2. Solo nel caso di mancanza di periodiche effettuate a cura del ratori di grande potenza)
allacciamento alla rete del gas, il responsabile dell’esercizio e della Il rapporto di controllo tecnico
valore deve essere desunto dal manutenzione”, la perdita per era già previsto dall’allegato H
prospetto XXXIV in funzione calore sensibile QS espressa in del DPR 412/93 così come modi-
della tipologia del generatore3: percentuale (che corrisponde a ficato dal DPR 551/99 e doveva
a) atmosferico P’ch,on). già allora contenere l’indicazio-
b) ad aria soffiata 2. all’allegato G definisce un ne sul tiraggio. Se non è dispo-
- Riferimento: Formule 81, 82, modello per il “libretto di nibile tale documento non è
83 e Prospetti XXVIII, XXXIV. impianto” (potenza nominale al neppure noto il valore della per-
- Dipendenza: Perdite al camino focolare inferiore a 35 kW) che dita ai fumi (a meno che non
a bruciatore acceso in condizio- deve riportare: riportata solamente sul libretto
ni di funzionamento reale a) conformemente al punto 4 di centrale o di impianto) che è
(Pch,on). “componenti dell’impianto termico”, quindi necessario eseguire.
se il generatore è a camera aperta
Contrariamente a quanto preve- J gn,av :
(o atmosferico) o a camera stagna 6.1.2 Temperatura
deva la raccomandazione CTI, si
(a tiraggio forzato). media dell’acqua nel generato-
esclude, nell’ambito della certi-
b) conformemente al punto 7 re (media aritmetica tra manda-
ficazione energetica, anche per
“risultati della prima verifica e ta e ritorno) in condizioni di
gli edifici di nuova costruzione,
delle verifiche periodiche effettuate funzionamento reali [°C]
la possibilità di far riferimento ai
a cura del responsabile dell’eserci- - Riferimento: Formule 81, 82, 83
dati riportati sulla scheda tecni-
zio e della manutenzione” la per- - Dipendenza: Valore reale di
ca del fabbricante, forse con la
dita per calore sensibile QS. tutte le perdite del generatore
volontà di costringere il certifi-
Ai sensi del D.Lgs 311/06, il rap- (Pch,on; Pch,off; Pgn,env)
catore a basarsi su indicazioni
quanto più possibile vicine al porto di controllo tecnico, previ-
funzionamento reale dell’im- sto a seguito di operazioni di Né dalla raccomandazione CTI,
pianto, in modo che la certifica- controllo e manutenzione né dalla procedura di certifica-
zione possa riferirsi all’edificio (inclusa la prova fumi) e redatto zione della Regione Lombardia
così come costruito (as-built). dal tecnico incaricato delle stes- si trova specificato se queste
Poiché il metodo di calcolo, se operazioni, deve riportare: condizioni di funzionamento
descritto all’interno dell’allegato 1. nel caso di impianti di poten- reali siano:
E, si applica anche in sede pro- za nominale al focolare inferiore 1. quelle che si hanno durante la
gettuale, per la redazione della a 35 kW (modello conforme prova fumi;
relazione tecnica, è palese che in all’allegato G del decreto) se il 2. quelle medie stagionali o
questo caso non si possa far generatore è a tiraggio naturale mensili di funzionamento.
altro che riportare i dati forniti o forzato (barrando apposita Nel primo caso sarebbe necessa-
dal fabbricante. casella). rio eseguire due misure di tem-

3 Le quattro tipologie di generatore, presenti all’interno del prospetto XXXIV, possono essere ricondotte
semplicemente a due, distinguendo solo sulla base di tiraggio: naturale o forzato.

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peratura (sulla mandata e sul La lettura da scheda tecnica del dominio o terzo responsabile)
ritorno) in concomitanza con la generatore è la prassi tipica deve contenere il valore della
prova fumi. Tale misura, poiché adottata in sede di progetto per potenza nominale al focolare.
non richiesta dalla legge, non la compilazione della relazione Ai sensi dell’articolo 11 comma
viene solitamente eseguita, ma tecnica. Non esiste scheda tecni- 9 del DPR 412/93 gli impianti
potrebbe diventare una prassi ca che non riporti tale valore. Le devono essere muniti di un
qualora fosse necessaria per la altre modalità di reperimento libretto di impianto (nel caso di
certificazione energetica. del valore della potenza sono potenza termica nominale al
Nel secondo caso la procedura invece proprie degli impianti focolare inferiore di 35 kW) o di
per la determinazione della tem- esistenti. un libretto di centrale (nel caso
peratura media dell’acqua in Ai sensi del DM 1 Dicembre di potenza termica nominale al
caldaia (che poiché il program- 1975, “Norme di sicurezza per focolare superiore di 35 kW) che
ma di calcolo richiede un solo apparecchi contenenti liquidi caldi riportano il valore della potenza
valore è forzatamente la media sotto pressione”, così come ripor- termica nominale al focolare. Il
stagionale) passa attraverso il tato all’articolo 17 (ribadito dal- DPR 551/99 integra l’articolo del
metodo descritto dalla racco- l’edizione 2005 della “Raccolta precedente decreto specifican-
mandazione CTI 03/3 all’appen- R” dell’ISPESL), i generatori di do, al comma 11, che il libretto,
dice A in funzione di parametri calore con potenza nominale al sia esso di centrale o di impian-
come la temperatura di mandata focolare superiore a 30.000 to, deve essere conservato pres-
del generatore, la tipologia del kcal/h (ovvero 35 kW), devono so l’edificio in cui è collocato
sistema di regolazione e le carat- essere muniti di targa di costru- l’impianto termico.
teristiche dei terminali. zione applicata in modo inamo-
vibile su una parte essenziale e
visibile del generatore recante la 6.1.4 qa,gn: Temperatura media
6.1.3 Fcn: Potenza termica al
potenza utile e al focolare mensile dell’ambiente ove è
focolare del generatore [kW]
espressa in kcal/h. installato il generatore [°C]
Per generatori di potenza infe-
- Dati di input: - Dati di input:
riore potrebbe non essere
1. Lettura da scheda tecnica del Si assuma:
disponibile tale indicazione; in
generatore 1. 20 °C nel caso di installazione
tal caso il certificatore reperirà il
2. Lettura da targhetta apposta all’interno del volume riscaldato
dato in base alle specifiche tec-
sul generatore 2. la temperatura media mensile
niche del costruttore per l’appa-
3. Lettura da rapporto di con- dell’aria esterna nel caso di
recchiatura in esame, dando per
trollo tecnico. installazione all’esterno
scontato che sia sempre possibi-
4. Lettura da libretto di centrale 3. un valore ricavato sulla base
le desumere, da un’ispezione
o di impianto del prospetto XXXIII nel caso di
visiva, almeno marca e modello
- Riferimento: Formule 74, 75, installazione della centrale ter-
dell’apparecchiatura stessa,
78, 80 e Prospetto XXIX. mica:
riportati in qualche modo sul
- Dipendenza: a) sotto il piano campagna
rivestimento esterno.
1. Perdite termiche del genera- b) adiacente ad ambiente a tem-
Ai sensi degli allegati F e G del
tore (al camino e al mantello) in peratura controllata
D.Lgs 311/06 il rapporto di con-
condizioni medie di funziona- c) isolata o adiacente ad ambien-
trollo tecnico (obbligatorio ad
mento te non riscaldato
esempio se la prova fumi è stata
2. Perdite termiche del genera- - Riferimento: Formule 82, 83,
eseguita dopo l’entrata in vigore
tore al mantello in condizioni 85 e Prospetto XXXIII
del suddetto decreto) compilato
nominali (in assenza di dati for- - Dipendenza: Consente di cor-
dall’operatore incaricato e con-
niti dal fabbricante del genera- reggere le perdite al camino a
segnato in copia al responsabile
tore) bruciatore spento e al mantello,
dell’impianto (proprietario, con-
3. Fattore di carico passando dai valori nominali
duttore, amministratore di con-

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(P’ch,off e P’gn,env) ai valori medi bricante del generatore, o in 3. interruzione della circolazio-
rappresentativi delle condizioni assenza di questa ne in caldaia a temperatura
di funzionamento reale (Pch,off e 2. dal prospetto XXX in funzio- ambiente raggiunta. La pompa
Pgn,env). ne del tipo di generatore: primaria si ferma alcuni minuti
a) con bruciatore ad aria soffiata dopo il bruciatore ed entrambi
Le perdite al mantello sono fun-
con chiusura dell’aria combu- vengono fermati dal termostato
zione non solo della temperatura
rente all’arresto. ambiente.
dell’acqua in caldaia, ma anche
b) con bruciatore ad aria soffiata 2. della capacità termica del
dell’ambiente di installazione,
a premiscelazione totale generatore:
proprio perché legate alla tra-
c) con scarico a parete a) a parete
smissione del calore attraverso
d) con bruciatore ad aria soffiata b) di acciaio
l’involucro della caldaia che è
senza chiusura dell’aria comburen- c) in ghisa
funzione del salto di temperatura.
te all’arresto (con altezza del cami- - Riferimento: Formule 81, 82,
La temperatura dell’ambiente di
no maggiore o minore di 10 m) 83 e Prospetto XXXII.
installazione influisce anche
e) con bruciatore atmosferico a - Dipendenza: Permetteno di
sulle perdite al camino a brucia-
gas (con altezza del camino mag- ottenere il valore medio di tutte
tore spento, in quanto è proprio
giore o minore di 10 m) le perdite del generatore (Pch,on;
l’aria di tale ambiente che, se
- Riferimento: Formula 82, Pch,off; Pgn,env) correggendo così i
non arrestata, penetra all’inter-
Prospetto XXX. valori nominali (P’ch,on; P’ch,off;
no del generatore per effetto del
- Dipendenza: Perdite al camino P’gn,env)
tiraggio naturale, anche quando
a bruciatore acceso in condizio-
non avviene la combustione, e La circolazione dell’acqua in
ni di funzionamento reale
raffredda l’acqua dell’impianto caldaia è “permanente” nei casi
(Pch,off).
tanto di più, quanto più basso è seguenti:
il suo valore di temperatura. Nel caso di un impianto esistente, 1. esiste una pompa primaria,
Nel caso di installazione sprovvisto di scheda tecnica del che interessa il generatore di
all’esterno o in centrale termica bruciatore, solo un tecnico spe- calore, funzionante in continuo
il software CENED esegue in cializzato (in gergo definito “bru- 2. non esiste una pompa primaria,
automatico il calcolo della tem- ciatorista”) sarebbe in grado, ma tutte le pompe del circuito
peratura dell’ambiente in fun- mediante una verifica visiva, di funzionano in continuo e non vi
zione dei dati climatici inseriti stabilire se esista la chiusura del- sono spillamenti dal generatore
nella schermata iniziale. l’aria comburente all’arresto del con valvole di regolazione a 3 vie.
Il termine “isolata” attribuito bruciatore o la presenza di premi- Solo mediante una verifica in
alla centrale termica deve essere scelazione. Talvolta neppure una campo, in concomitanza con
interpretato come “isolata da verifica visiva sarebbe sufficiente, accensione/spegnimento del
altri edifici”, non fa riferimento ma si dovrebbe smontare il bru- bruciatore, si possono stabilire
all’isolamento termico del sud- ciatore. le modalità di circolazione del-
detto locale, e serve per stabilir- l’acqua in caldaia.
ne indirettamente, ed in manie- 6.1.6 Coefficienti m, n, p da uti- Il materiale del generatore si
ra semplificata, il valore di tem- lizzare nel calcolo delle perdite può desumere solo dalle schede
peratura. percentuali del generatore [-] tecniche del prodotto.

6.1.5 P’ ch,off: Perdita termica - Dati di input:


6.1.7 P’ gn,env : Perdita termica
percentuale nominale al cami- Si ricavino attraverso il prospet-
no a bruciatore spento [%] to XXXII in funzione: percentuale nominale al man-
1. della circolazione dell’acqua tello del generatore [%]
- Dati di input: in caldaia: - Dati di input:
Si ricavi tale valore: 2. circolazione permanente di Si ricavi tale valore:
1. dalla scheda tecnica del fab- acqua in caldaia. 1. dalla scheda tecnica del fab-

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bricante del generatore, o in 6.1.8 kgn,env : Fattore di riduzio- delle basse temperature dell’aria
assenza di questa. ne delle perdite al mantello del le perdite all’involucro sono
2. dal prospetto XXIX in funzione: generatore in accordo con massime).
a) dell’età del generatore (fino a l’ubicazione dello stesso [-]
5 anni, da 6 a 11 anni, superiore - Dati di input: Valori riportati 6.1.9: Potenza elettrica nomina-
ai 12 anni) all’interno del prospetto XXXI le del/dei bruciatore/i [kW]
b) della potenza termica nomi- in funzione del tipo e dell’ ubi- - Dati di input: Il valore della
nale al focolare (Fcn) cazione del generatore: potenza elettrica del bruciato-
- Riferimento: Formula 83 e 1. generatore installato entro lo re (presente ovviamente solo
Prospetto XXIX spazio riscaldato nel caso ad aria soffiata) può
- Dipendenza: Perdite al mantel- 2. generatore di tipo B installato essere desunto:
lo in condizioni di funziona- entro lo spazio riscaldato 1. dalla scheda tecnica del bru-
mento reale (Pgn,env) 3. generatore installato in cen- ciatore (caso tipico degli
trale termica
impianti in progetto)
L’età del generatore serve per 4. generatore installato all’esterno
2. dalla targhetta applicata al
una stima indiretta del livello di - Riferimento: Formula 83 e
bruciatore (caso tipico degli
isolamento termico del genera- Prospetto XXXI
impianti esistenti)
tore. - Dipendenza: Perdite al mantel-
- Riferimento: Formula 68
L’anno di costruzione del gene- lo in condizioni di funziona-
mento reale (Pgn,env) - Dipendenza: Energia elettri-
ratore deve essere riportato:
1. nel rapporto di controllo tec- ca assorbita dal sistema di
Le perdite al mantello venivano
nico, in maniera conforme agli generazione.
già calcolate in funzione della
allegati F e G del D.Lgs 311/06; I bruciatori a tiraggio naturale
temperatura dell’ambiente di
2. nel libretto di impianto in sono anche definiti “atmosferi-
installazione (qa,gn) che ne defi- ci”, in quanto utilizzano l’aria
maniera conforme all’allegato G
niva l’entità. La funzione del fat- dell’atmosfera circostante senza
del DPR 412/93 e DPR 551/99.
tore kgn,env è invece quella di l’ausilio di un ventilatore, sfrut-
Nel libretto di centrale, confor-
memente all’allegato F del DPR tener conto delle perdite recu- tando la “prevalenza motrice”
412/93 e DPR 551/99 è riportato perate come riduzione delle per- del camino per vincere le perdi-
non propriamente l’anno di dite totali. te di carico.
costruzione del generatore, ma Dai valori del prospetto XXXI si Questi bruciatori sono accop-
l’anno di installazione, che desume come un generatore piati con il generatore di calore
potrebbe essere assunto come installato all’interno dell’ambien- in modo da formare un gruppo
dato di input in assenza di indi- te riscaldato, oltre ad avere delle termico il quale ha di solito una
cazioni più precise. Interventi di perdite al mantello ridotte (poi- camera di combustione di forma
manutenzione in centrale termi- ché il valore di qa,gn è comunque parallelepipeda in cui la superfi-
ca devono comparire all’interno elevato), ne permette un recupero cie inferiore è occupata dal bru-
del libretto di centrale. tra l’80 ed il 90 %, che scende solo ciatore.
Un generatore di dimensioni al 30 % nel caso di installazione in I bruciatori ad aria soffiata
più grandi è anche più compatto centrale termica (ove si assume hanno un ventilatore che soffia
e quindi in termini percentuali che le perdite consentono un aria comburente per poter vin-
le perdite al mantello si riduco- pre-riscaldamento dell’aria com- cere le resistenze al moto del
no. Per tener conto di questo è burente con un miglioramento generatore di calore e, visiva-
necessario inserire anche la della combustione e una riduzio- mente sporge rispetto alla sago-
potenza termica al focolare per ne delle perdite al camino a bru- ma della caldaia.
avere un’indicazione, di tipo ciatore spento) e che diventa La presenza del ventilatore
indiretto, sulla grandezza del nullo per un’installazione implica l’allaccio alla rete elettri-
generatore. all’esterno (dove, inoltre, a causa ca per la sua alimentazione.

neo-Eubios 24 62 giugno 2008


serraino24 29-05-2008 18:26 Pagina 10

Pompe e bruciatori hanno un - Riferimento: Formula 69 so di un termine definito “fatto-


motore che, essendo un’appa- - Dipendenza: Energia elettrica re di recupero di condensazio-
recchiatura elettrica, a seguito assorbita dal sistema di genera- ne” (R) espresso come percen-
delle norme CEI, devono essere zione. Nel caso di impianto auto- tuale della potenza nominale al
dotati di targhetta che riporti la nomo la pompa presente all’in- focolare.
potenza elettrica assorbita. terno del generatore si occupa Questo termine può essere cal-
anche della circolazione del flui- colato qualora siano noti:
6.1.10: Potenza elettrica nomi- do all’interno della rete. 1. il rendimento termico utile
nale della/e pompa/e del siste- È indifferente, da un punto di del generatore nelle condizioni
ma di generazione [kW] vista energetico, attribuire al di funzionamento a condensa-
- Dati di input: Il valore della sistema di generazione o a quel-
zione h(C) ;
tu
potenza elettrica delle pompe a lo di distribuzione tale potenza
2. la temperatura media dell’ac-
servizio del generatore può esse- elettrica. È anche possibile
qua nel generatore in condizioni
re desunto: avere una situazione di presenza
1. dalla scheda tecnica delle di pompe a servizio del genera- di test (q(C) ), per cui è stato
gn,test

pompe (caso tipico degli tore e non a servizio della rete di ricavato h(C)tu.
impianti in progetto). distribuzione, come nel caso di In caso contrario (tipico degli
2. dalla targhetta applicata alle uno schema con circuito prima- impianti esistenti) si stima con-
pompe (caso tipico degli rio e spillamenti. venzionalmente attraverso la
impianti esistenti). formula 91, di poter recuperare
6.2 Generatori di calore a con-
il 75 % del calore latente di con-
densazione
densazione, per cui è necessario
La determinazione dell’incre- inserire come dati di input solo
mento di rendimento di un il tipo di combustibile, cui corri-
generatore a condensazione, spondono dei precisi valori di
rispetto ad uno convenzionale, potere calorifico superiore
viene eseguito attraverso la (PCS) e di potere calorifico infe-
stima della riduzione delle per- riore (PCI), dati dal Prospetto
dite al camino a bruciatore acce- XXXV.

Figura 5 Generatore di calore con Figura 6 Generatore di calore con bruciatore ad aria soffiata.
bruciatore atmosferico. (Fonte: Pubblicazione di ANIMA).
(Fonte: Pubblicazione di ANIMA)

neo-Eubios 24 63 giugno 2008


serraino24 29-05-2008 18:26 Pagina 11

6.2.1 h(C)tu: rendimento termico 6.2.2 q( C ) gn ,te s t : temperatura peggiore), in funzione soprattut-
utile del generatore nelle con- media dell’acqua nel generato- to del tipo di compressore utiliz-
zato. Più correttamente si sareb-
dizioni di funzionamento a re in condizioni di test, per cui
bero dovuti applicare gli algorit-
condensazione (C) con potenza è stato ricavato h(C)tu [°C]
mi contenuti nella norma UNI
al focolare fcn [%]
- Dati di input: Temperature di 10963-2001 oppure nella norma
- Dati di input: UNI 11135-2004 che forniscono
mandata e ritorno dall’impianto
1. Scheda tecnica del produttore la metodologia per determinare
nelle condizioni di test , per cui
della caldaia le prestazioni energetiche delle
2. Rilevazione in campo di per- è stato ricavato h(C) tu
macchine a potenza ridotta e
dita ai fumi secchi, temperatura - Riferimento: Formula 87
conseguentemente le prestazio-
dei fumi ed eccesso d’aria - Dipendenza: Determinazione
ni medie stagionali. Per nessun
- Riferimento: Formula 87 del fattore di recupero di con-
tipo di pompa di calore si appor-
- Dipendenza: Determinazione densazione.
ta una correzione sulla base
del fattore di recupero di con- della temperatura dei terminali
densazione. 6.3 Pompe di calore
di impianto, che potrebbe essere
Qualunque sia la sorgente ter- diversa da quella per cui il fab-
La procedura di certificazione bricante ha eseguito le prove.
mica della pompa di calore
non specifica se tale dato debba
(acqua o aria) le formulazioni
essere rilevato in campo oppure
presenti all’interno della proce-
debba derivare da una lettura 6.3.1 Pompe di calore terra-
dura suggeriscono di inserire
dalla scheda tecnica del produt- acqua e acqua-acqua
dei valori nominali che però non
tore.
tengono conto del funziona- - Dati di input: Coefficiente di
Opinione di chi scrive è che
mento a carichi parziali, diverso effetto utile (COP) dichiarato dal
questo sia comunque un rendi-
dalla situazione a massimo cari- costruttore.
mento istantaneo misurato (in
co (ma non necessariamente - Riferimento: Formule 92 e 93.
campo o dal produttore) in con-
dizioni di pieno carico.
La determinazione in campo di
tale valore è sicuramente com-
plessa in quanto non è sufficien-
te definire la perdita ai fumi4 ma
anche la loro temperatura e l’ec-
cesso d’aria. Con questi tre dati,
attraverso dei diagrammi come
quello riportato in Figura 7, è
possibile determinare il rendi-
mento in condizioni di funzio-
namento in condensazione.

Figura 7 Determinazione della produzione specifica di condensa e quindi del-


l’incremento di rendimento del generatore rispetto al valore misurato duran-
te la prova fumi.

4 Perché a causa delle caratteristiche degli strumenti di prova non può essere presa in considerazione la quantità di
condensa prodotta

neo-Eubios 24 64 giugno 2008


serraino24 29-05-2008 18:26 Pagina 12

6.3.2 Pompe di calore aria- L’attribuzione di 0.75 nel caso Accanto ad un miglioramento
acqua di riscaldamento a legna e cip- del metodo di calcolo, limitata-
pato (asserviti ad un vero e pro- mente agli aspetti ancora poco
- Dati di input:
prio impianto termico, altri- chiari, è anche auspicabile una
1. Coefficiente di effetto utile
menti non sarebbe possibile differenziazione della procedu-
(COP) dichiarato dal costruttore
redigere la certificazione) pone ra, con una gradazione dell’im-
2. Temperatura esterna nominale
il problema di come sia possi- pegno in funzione di parametri
- Riferimento: Formula 94.
bile il rispetto del valore limite come l’ambito di intervento
del rendimento globale medio (dalla nuova costruzione fino
La temperatura esterna nomina-
stagionale previsto nelle nuove alla locazione), le dimensioni
le è il valore per cui il fabbrican-
costruzioni o nei nuovi impian- dell’edificio e la complessità
te ha eseguito la prova riscon-
ti, visto che è definito come: degli impianti tecnologici in
trando il COP nominale, ricava-
esso installati.
bile solo dalla scheda tecnica
h g, lim = 75 + 3 log (Pn)
relativa.
BIBLIOGRAFIA
6.4 Generatori a combustione di Assumere rendimento unitario
nel caso di impianto di teleri- Legislazione nazionale
biomassa e teleriscaldamento
scaldamento significa aver preso
- Dati di input: Tipologia di siste-
in considerazione unicamente lo - Decreto Ministeriale 1
ma di produzione del calore.
scambiatore di calore presente Dicembre 1975, “Norme di
- Riferimento: Prospetto XXXVI.
all’interno dell’edificio (trascu- sicurezza per apparecchi conte-
In funzione della tipologia del randone le perdite all’involucro) nenti liquidi caldi sotto pres-
sistema di generazione viene senza aver esaminato il rendi- sione”.
attribuito univocamente un valo- mento della centrale di produ-
re di rendimento. zione del calore. - Legge 30 aprile 1976, n. 373
L’attribuzione di un valore unico “Norme per il contenimento
di rendimento è sicuramente CONCLUSIONI del consumo energetico per usi
approssimato se si considera che termici negli edifici”.
anche le caldaie a biomassa La volontà di ottenere il mede-
legnosa sono caratterizzate, come simo valore dell’indicatore
- Decreto del Presidente della
tutte le altre, da variazioni di ren- energetico, sia in sede di certi-
Repubblica 28 giugno 1977, n.
dimento con il carico e con le ficazione che di redazione della
1052 “Regolamento di esecu-
temperature dell’acqua di relazione tecnica per uno stes-
zione alla legge 30 aprile 1976,
impianto. Il valore univoco può so edificio, ha comportato
n. 373, relativa al consumo
essere giustificato col fatto che necessariamente l’utilizzo del
energetico per usi termici negli
solitamente questi generatori si medesimo metodo di calcolo in
edifici”.
usano in grandi impianti per for- entrambi i casi.
nire uno “zoccolo” del carico ter- Una delle conseguenze, nel caso
- Decreto del Presidente della
mico, mentre i picchi sono soddi- di certificazione degli edifici esi-
Repubblica 26 agosto 1993, n.
sfatti dal altri sistemi. stenti è il grande numero di dati
412 “Regolamento recante
Conseguentemente le temperatu- di input da prendere in conside- norme per la progettazione,
re dell’acqua sono sempre abba-
razione, alcuni dei quali di diffi- l’installazione, l’esercizio e la
stanza elevate e il funzionamento
cile stima in campo, in assenza manutenzione degli impianti
è sempre a pieno carico. Tuttavia
di schede tecniche del produtto- termici degli edifici ai fini del
se così fosse si pone il problema
re, con inevitabile maggiore contenimento dei consumi di
di stima del rendimento di un
onerosità per il certificatore (in energia, in attuazione dell’art.
impianto servito da diversi siste-
termini di tempo) e per il com- 4, comma 4, della L. 9 gennaio
mi di produzione, per cui non
mittente (in termini di costo). 1991, n.10”.
esiste oggi un metodo di calcolo.

neo-Eubios 24 65 giugno 2008


serraino24 29-05-2008 18:26 Pagina 13

- Decreto del Presidente della Legislazione regionale - Norma UNI 10389-1994


Repubblica 21 dicembre 1999, “Generatori di calore.
n. 551 “Regolamento recante Misurazione in opera del rendi-
- Delibera di Giunta Regionale
modifiche al decreto del mento di combustione”.
(DGR) 20 luglio 2007, n.
Presidente della Repubblica 26 VIII/5018 “Determinazioni ine-
agosto 1993, n. 412, in materia di renti la certificazione energeti- - Norma UNI 10963-2001
progettazione, installazione, Condizionatori d’aria, refrigera-
ca degli edifici, in attuazione
esercizio e manutenzione degli tori d’acqua e pompe di calore -
del d.lgs. 192/2005 e degli art. 9
impianti termici degli edifici, ai Determinazione delle prestazio-
e 25 della l.r. 24/2006”.
fini del contenimento dei con- ni a potenza ridotta.
sumi di energia”.
- Decreto della Regione
- Norma UNI 11135-2004
Lombardia 13 dicembre 2007, Condizionatori d’aria, refrigera-
- Decreto del Presidente della
n. 15833 “Aggiornamento della tori d’acqua e pompe di calore -
Repubblica 15 novembre 1996,
procedura di calcolo per predi- Calcolo dell’efficienza stagionale.
n. 660 “Regolamento per l’attua-
sporre l’attestato di certifica-
zione della direttiva 92/42/CEE
zione energetica degli edifici, - Raccomandazione 03/3 del
concernente i requisiti di rendi-
previsto con DGR 5018/2007 e Comitato Termotecnica Italiano
mento delle nuove caldaie ad
successive modifiche ed inte- (CTI) Energia e Ambiente.
acqua calda, alimentate con
“Prestazioni energetiche degli
combustibili liquidi o gassosi”. grazioni”.
edifici. Climatizzazione inverna-
le e preparazione acqua calda ad
- Decreto Legislativo 19 agosto Normativa usi igienico-sanitari”.
2005, n. 192 “Attuazione della
direttiva 2002/91/CE relativa al - Norma UNI 10347-1993 - Raccomandazione del
rendimento energetico nel- “Riscaldamento e raffresca- Comitato Termotecnica Italiano
l’edilizia”. mento degli edifici. Energia (CTI) Energia e Ambiente.
termica scambiata tra una tuba- Codice di Progetto E02069982
zione e l’ambiente circostante. del 9 febbraio 2007. “Prestazioni
- Decreto Legislativo 29 dicem-
Metodo di calcolo”. energetiche degli edifici.
bre 2006, n. 311 “Disposizioni
correttive ed integrative al Climatizzazione e preparazione
- Norma UNI 10348-1993 acqua calda per usi igienico –
decreto legislativo 19 agosto
“Riscaldamento degli edifici. sanitari. Parte 2: Energia prima-
2005, n. 192, recante attuazione
Rendimenti dei sistemi di ria e rendimenti per la climatiz-
della direttiva 2002/91/CE, rela-
riscaldamento. Metodo di cal- zazione invernale e per la produ-
tiva al rendimento energetico
zione di acqua calda per usi igie-
nell’edilizia”. colo”.
nico-sanitari”.

* Gli autori
Paolo Lazzerini, ingegnere, libero Professionista.
Studio Renato Lazzerini Impianti Termici Industriali

Matteo Serraino, ingegnere, dottorando.


Dipartimento di Energetica. Politecnico di Torino

neo-Eubios 24 66 giugno 2008


info24 29-05-2008 19:50 Pagina 4

i n f o

H U N D E R T WA S S E R
Presso lo spazio espositivo della Fondazione
Reinhold Wurth, a Capena, è in corso fino ad
ottobre, la mostra dedicata alla pittura di
Friedensreich Hundertwasser - grande artista,
architetto, pittore - in occasione dell’80° anniver-
sario della sua nascita. L’ingresso è gratuito.
Per maggiori info: www.artforumwuerth.it
fino al 28 ottobre 2008 - viale della Buona
Fortuna 2, Capena (Roma).

PRIMA UCCIDIAMO GLI ARCHITETTI


The New York Times
Tattiche urbane per salvare la città.

Prima mossa:
uccidiamo gli architetti.

ERRATA
CORRIGE
Si comunica che nel
numero 23 di
neoEubios, a pag.29, è
stata erroneamente
omessa la frase: “[...]
che sono state rispettate
tutte le norme e raccolte
e conservate tutte le
documentazioni
richieste”.
Ci scusiamo per
l’inconveniente con i
lettori e i diretti
interessati.

neo-Eubios 24 67 giugno 2008


recensioni_giugno 29-05-2008 20:58 Pagina 2

recensioni

Recensione di Manuela Campanale


Università di Padova
In questi ultimi anni la questione del risparmio energetico e l’ entrata in
vigore di nuove normative hanno introdotto parametri sempre più
restrittivi per quanto riguarda le dispersioni termiche degli edifici.
L’isolamento termico è diventato quindi un’esigenza irrinunciabile per
progettisti e costruttori che si sono finalmente posti il problema di cosa
significhi isolare correttamente un edificio, tenendo conto anche del
contenimento dei costi.
Considero quindi questo testo un validissimo aiuto per tutti gli esperti del
settore e per chi affronta il problema dell’isolamento termico per la prima
volta. Inizialmente vengono fornite le nozioni di base con un linguaggio
comprensibile e chiaro, per consentire anche ai meno esperti di prendere I materiali isolanti
dimestichezza con concetti a prima vista complessi, come “conduttività
termica apparente”, “conduttività termica dichiarata”, ecc. Gli esempi di a cura di S. Mammi,
calcolo riportati sono indispensabili per chiarire ulteriormente quanto A. Panzeri
ed. TEP 2005, Milano
descritto. Successivamente viene riassunta la normativa vigente, elencando
4a ristampa
anche le norme attualmente in vigore, con riferimento non solo alla
140 pp, 20 euro
conduttività termica, ma anche alle prove di reazione al fuoco.
Il volume si conclude con un’utile panoramica sui materiali isolanti
attualmente sul mercato, sulle loro caratteristiche tecniche e sul loro
utilizzo prevalente, in modo da agevolare la scelta del prodotto più idoneo.
I progettisti potranno sicuramente trarre grande utilità da questo
interessante volume.

Da dove nasce il fascino irresistibile di alcune città? Da dove si sprigiona il


disagio alienante di molte altre? Quali fattori ne determinano le sorti?
Lo spartito delle infinite variazioni sul tema urbano è orchestrato da
episodi irripetibili e da processi di lungo periodo, da scelte individuali e da
pressioni collettive. I mutamenti demografici e le innovazioni tecnologiche
degli ultimi tre secoli, le utopie sociali dell’Ottocento, il potere delle
odierne multinazionali e l’evoluzione professionale del design sono solo
alcune delle forze storiche che hanno modellato le città in cui viviamo, nei
dettagli della loro forma materiale e nell’insieme del loro segno metaforico.
Su questa base, sostenuto da una costante tensione critica, Rykwert apre al
lettore il fantasmagorico ventaglio dei paesaggi urbani del globo: Città del
Messico e Shanghai, Londra e Parigi, Berlino e Barcellona, Brasilia e La seduzione del luogo
Nuova Delhi, ma anche le onnipresenti baraccopoli, le periferie, le cinture
verdi e i quartieri di lusso, i parchi tematici e le città giardino, da di Joseph Rykwert

all’ombra della tragedia dell’11 settembre. Da non perdere.


Disneyland all’area milanese della Bicocca; fino, naturalmente, a New York, Piccola Biblioteca
Einaudi, 2008,
366 pp, 26 euro

neo-Eubios 24 68 giugno 2008


recensioni_giugno 29-05-2008 20:58 Pagina 3

recensioni

Il testo affronta con chiarezza un tema di grande attualità, quale è


quello dei sistemi solari termici.
Nella prima parte viene spiegato il fenomeno fisico della radiazione
solare e vengono dati e riferimenti per reperire dati statistici su di
essa. Inoltre viene fatta una doverosa carrellata sulle tipologie e i
principi di funzionamento dei collettori solari e degli impianti solari
termici a bassa temperatura.
La seconda parte invece, contiene il manuale del software
SOLENSOL (solar energy solution) allegato al testo. Tale
software consente di dimensionare gli impianti solari termici
attraverso un’ interfaccia semplice e intuitiva che consente di acce-
dere anche a banche dati relative ai dati climatici e ai collettori solari
termici maggiormente diffusi.
Sistemi solari termici Nella parte relativa all’analisi economica è possibile ottenere in
pochi passaggi il conteggio del risparmio annuo e il tempo di ritorno
di Luca Rubini, Mario Di semplice e attualizzato, oltre al valore attualizzato netto
Veroli e Alfonso Calabria. dell’investimento (VAN).
Dario Flaccovio Editore Nel complesso un buon testo che fornisce sufficienti informazioni
2008, Palermo. teoriche e pratiche per il dimensionamento degli impianti solari
124 pp (+CD-ROM), 80 euro termici.

Che cosa s'intende per "cambiamenti climatici"?


In che modo il riscaldamento globale influenzerà la vita sul pianeta?
È questa la causa di uragani sempre più frequenti alternati a periodi
di siccità? Il processo che si è messo in moto è inevitabile?
Sono domande urgenti e complesse a cui Tim Flannery, scienziato
ed esploratore australiano, risponde con grande chiarezza,
inserendole nel contesto di una storia del clima che ha inizio milioni
di anni fa e che negli ultimi decenni ha subito brusche alterazioni,
inimmaginabili se considerate su periodi di così breve durata.
Di fatto, la sempre più massiccia emissione di gas nell'atmosfera sta
accelerando il surriscaldamento della Terra con conseguenze
catastrofiche per la vita del pianeta. Nessun paese può sottrarsi a
questa minaccia, perché l'innalzamento della temperatura è un
fenomeno globale, di cui noi esseri umani siamo i principali
responsabili. Siamo noi, infatti, i signori del clima e siamo noi con le

futuro del pianeta. Best-seller internazionale.


nostre scelte e con i nostri comportamenti ad avere in mano il
I signori del clima

di Tim Flannery
TEA Editore 2008, Milano.
398 pp, 10 euro

neo-Eubios 24 69 marzo 2008


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ARIA, Architetture a Ridotto Impatto Ambientale da professionisti altamente
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Al termine del corso viene rilasciato un attestato di partecipazione e
frequenza per gli usi consentiti dalla Legge.

Per informazioni: corsi@anit.it.

neo-Eubios 24 70 giugno 2008


corsi23 29-05-2008 21:40 Pagina 2

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indicato dalla Direttiva europea zione energetica degli edifici (teoria + pratica).
2002/91, già presente nella I corsi organizzati in Regione Lombardia sono accreditati da
Legge 10/91 e prescritto dal CESTEC - PuntiEnergia (secondo le disposizioni del DGR VIII/5018
DLgs 192 che ha l’obiettivo di e s.m. in materia di efficienza energetica degli edifici) e abilitano
sensibilizzare tutti gli attori del all’esame per iscriversi all’albo dei Soggetti certificatori lombardi.
processo edilizio in riferimento I corsi organizzati al di fuori della Regione Lombardia sono accredi-
alle problematiche energetico- tati da SACERT e seguono le modalità stabilite dalla certificazione
ambientali e introdurre il para- volontaria secondo la procedura BestClass.
metro di “efficienza energetica”
come valore del mercato edili- I corsi organizzati da ANIT si caratterizzano per:
zio. La certificazione energetica - Alto profilo tecnico/scientifico dei relatori.
è il processo con cui il certifica- - Lezione sul riconoscimento dei materiali isolanti.
tore energetico stabilisce il livel- - Lezione sulle metodologie e sull’uso degli strumenti per
lo di efficienza energetica di un l’acquisizione dati degli edifici esistenti (termoflussimetro,
edificio grazie all’analisi del termocamera, termoigrometro, ecc.).
progetto e delle fasi di realizza- - Uso del software PAN per il calcolo delle caratteristiche
zione delle opere. igro-termiche delle strutture e il calcolo di sfasamento e
Il complesso di operazioni lega- attenuazione.
te al lavoro del certificatore si - Inserimento in un sistema di aggiornamento continuo con assisten-
sviluppa lungo un percorso che za tecnica post-corso.
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zione, la realizzazione delle Materiale ANIT distribuito al corso:
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neo-Eubios 24 71 giugno 2008


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neo-Eubios 24 72 giugno 2008

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