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Paul Saffo e il fallimento del Futuro di Internet

Scritto da MarioEs
martedì 12 giugno 2007

Fonte: www.intercom.publinet.it

In un interessante articolo pubblicato ieri sul Corriere della Sera, Paul Saffo , guru e guida storica dell'Institute for the Future di Palo Alto in California ed ora
alla Stanford University, ci confida le sue perplessità in merito allaMySpace Generation ed, in generale, a quello che definiamo come "user generated content" e
"personal media" elettronico.

A parere di Saffo, l'"euforia irrazionale" per il Web 2.0 potrebbe nascondere delle cocenti delusioni almeno nel breve periodo, anche se i dubbi più grossi riguardano
(come al solito) il lungo periodo.

In particolare, il nostro "astro-tecnologo" ci mette in guardia principalmente su:

1. Probabile degenerazione dei personal media elettronici verso forme di mero intrattenimento di "bassa qualità";

2. L'annullamento progressivo della privacy fino al limite della ricattabilità;

3. La crisi della democrazia rappresentativa verso forme organizzative in cui è sempre più probabile l'affermazione del potere di fatto di enti non statuali.

Inutile dire che come tutte le previsioni astrali (già ho avuto modo di dire cosa penso di quelle di Borsa tempo fa) chi le formula non ha la più pallida idea di quello
che accadrà e quindi si arrampica sulle pareti ripide dello spazio delle probabilità cercando di non dire cose troppo precise e quindi facilmente smentibili.

Saffo, d'altronde, nel suo invito alla cautela dimostra di possedere il "buon senso" del buon padre di famiglia: della serie fidarsi (o sperare) è bene (di Internet)
ma non fidarsi (non sperare "troppo") è meglio.

Un pò come le azioni di Borsa: il rischio di perdere è sempre dietro l'angolo.

E con Internet se "si perde" direi che potrebbe essere l'ennesima, ma forse la più umiliante, sconfitta per l'Uomo.

Ma cosa significa perdere la scommessa di Internet?

Perdere la scommessa della società digitale significherebbe, a mio avviso, annullare tutta la forte componente ideale che in qualche modo accompagna lo sviluppo
del WWW dai suoi inizi.

Innanzittutto, i "valori" che verrebbero compromessi dal fallimento di Internet sarebbero:

Technorati tags:
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Paul Saffo

- la libertà di espressione;

- la democrazia digitale, ossia la partecipazione diretta delle masse al processo politico;

- l'utilizzo "culturalmente innovativo" della Rete;

- la trasformazione della società reale in senso collaborativo rispetto al "diktat" della competizione "imposto" dal capitalismo neo-liberista;

- la rifondazione di un'Etica della responsabilità a partire dai cittadini della Rete;

- l'evoluzione delle "masse" da consumatori ad attori della società.

Il fallimento di Internet potrebbe rappresentare, forse, il fallimento definitivo delle nostre "illusioni" di un mondo migliore e, quindi, proiettarci in uno scenario
(molto triste) di esasperato cinismo e nichilismo.

Sarebbe l'ennesima Rivoluzione fallita e vittima della Restaurazione.

Il fatto è che molti di noi forse ripongono nel mezzo, ossia nella Rete, la Fede estrema - tipica della civiltà della Tecnica - nel fatto che la Tecnica ci porterà alla
felicità.

Ma ne siamo così sicuri?

Come sempre la confusione di Strumento e Scopo può essere foriero di grandi sorprese quando non si cerca di affrontare la Realtà al di là di ogni entusiasmo
autoreferenziale e soprattutto senza darsi uno Scopo diverso dal semplice Progresso della Tecnica e della sua Potenza.

Il fallimento di Internet, dunque, sarebbe la dimostrazione (definitiva?) del Fallimento dell'Uomo e della sua Storia basata principalmente sulla
Tecnica.

Saffo intravede, invece, nell'annullamento della Privacy il problema maggiore di questo fallimento: il segreto, in tale scenario, diventerebbe un vero e proprio
bene economico, cioè soggetto a compravendita sul mercato e a inevitabili ricatti nei confronti dei futuri dirigenti di domani.

La MySpace Generation in qualche modo si "denuda" in Rete e la persistenza dei siti Web potrebbe renderla ricattabile domani nella propria vita sociale e politica.

Non sarei però così pessimista in tal senso, in quanto sono convinto che ormai il concetto di Privacy subirà dei cambiamenti forse inaspettati e il ricatto potrebbe
addirittura rivelarsi un boomerang per il ricattante.

Il Problema maggiore, invece, io lo vedrei nel fallimento dell'Uomo che non riesce ad "elevarsi" dalla propria condizione di soggetto sociale e politico passivo,
aprendo inquietanti scenari verso l'affermazione di un'Oligarchia Tecnocratico - Digitale.

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