Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Elettricit e Magnetismo
Conduttori, isolanti
Con la conoscenza della struttura atomica, agli inizi del
XX secolo, si comprese che la natura bipolare delle
cariche elettriche nasce a livello atomico, e che in
realt la possibilit di spostare gli elettroni (cariche
negative) meno legati ai rispettivi nuclei di certe
sostanze permette di creare delle situazioni di carica
sbilanciata in un verso o nellaltro. Proprio in virt della
differente forza di legame che vincola gli elettroni ai
nuclei, si distinguono in natura due categorie di
materiali che hanno differenti propriet elettriche: i
conduttori, tipicamente metalli, con gli elettroni pi
esterni poco legati o liberi o di conduzione, e gli
isolanti, con elettroni molto legati.
Corso di Fisica - UdA
Legge di Coulomb
Verso la fine del XVIII secolo, Coulomb formul empiricamente la
sua legge che regolava i fenomeni di attrazione e repulsione tra
cariche elettriche: due cariche elettriche si attraggono o si
respingono con una forza che proporzionale al prodotto delle due
cariche e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza.
Le forze hanno la direzione della congiungente i centri delle due
cariche (forze centrali) ed il verso attrattivo o repulsivo a seconda
che le cariche siano di segno opposto o dello stesso segno.
Q1
FE
FE
Q2
FE = K Q1Q2/r2
La costante elettrostatica K viene comunemente espressa in funzione
della costante dielettrica del vuoto 0,
K = 1/40
Corso di Fisica - UdA
FG = G0 memp/r2
Campo elettrico
Perch si possa definire la forza elettrica tra due
cariche occorre conoscere il valore di tutte e due le
cariche. Si pu supporre, tuttavia, che la presenza di una
carica elettrica in un punto dello spazio modifichi la
situazione preesistente creando un campo elettrico che
si estende al di fuori della carica e permea tutto lo
spazio (Faraday). Se nel punto P, situato ad una certa
distanza da Q, carica generatrice del campo, poniamo una
carica di prova positiva molto piccola q, questa risentir
di una forza FE data dalla legge di Coulomb (in a, b, c,
avr le intensit, le direzioni e i versi come in figura). Se
definiamo allora il campo elettrico E come una forza per
unit di carica, otteniamo il modulo di E direttamente
dallespressione di FE dividendo per q (positiva e tanto
piccola da non perturbare lo spazio circostante a Q):
E = FE/q = K qQ/qr2 = K Q/r2 = (1/40) Q/r2
Corso di Fisica - UdA
10
11
12
13
14
Teorema di Gauss
Il Teorema di Gauss lega la carica elettrica al campo elettrico
introducendo una grandezza scalare (E), detta flusso del vettore
campo elettrico. Il flusso di E rispetto alla superficie A definito come:
15
Superficie sferica
Dimostriamo la relazione:
T(E) = Q/ 0
nel caso di una superficie sferica di raggio r contenente al suo
interno la carica Q. In questo caso si ha che il flusso attraverso la
superficie elementare A dato da:
E
A
(E) = A Ecos = A E
essendo = 0.
Il campo prodotto da una carica puntiforme :
Avremo:
E = (1/40) Q/r2
16
17
Potenziale elettrico
Analogamente a quanto fatto per il campo elettrico a partire dalla forza,
definiamo il potenziale elettrico V come lenergia potenziale per unit di
carica, V = U/q, e di questa grandezza, come avveniva per lenergia
potenziale, ci interessano solo le variazioni, ovvero le differenze di
potenziale fra due punti:
Vba = (Vb Va) = Uba/q
Il potenziale si misura in volt = joule/coulomb, in onore di Alessandro
Volta che invent la batteria elettrica. Notiamo che Uba = qVba, quindi una
carica via via pi grande acquister una En. Pot. sempre maggiore a
parit di potenziale. Se osserviamo la
figura, lanalogo meccanico ci fa capire
meglio il concetto di potenziale. Un sasso di
massa m ed uno di massa doppia, alla stessa
altezza h, hanno En. Pot. grav. mgh e 2mgh,
rispettivamente. Cos una carica 2Q
possiede una Uba doppia della carica Q, a
fronte di una differenza di potenziale Vba.
Corso di Fisica - UdA
18
Da cui ricaviamo:
V = Ed
ovvero
E = V/d
Quindi il campo elettrico si pu misurare anche in volt/metro (V/m).
Notiamo che le relazioni scritte sopra
sono state ricavate nel caso di campo
elettrico E uniforme.
Se, come in meccanica, definiamo
superfici equipotenziali quelle superfici
che contengono tutti i punti allo stesso
potenziale, avremo che nel caso delle
lastre conduttrici piane e parallele le sup.
equipotenziali sono dei piani paralleli alle
lastre, ed il campo sar sempre
perpendicolare ad esse.
Corso di Fisica - UdA
19
q+
rb
ra
b
a
Nel caso di una carica puntiforme, il potenziale a distanza r da una carica
Q si definisce come:
V = K Q/r
ponendo a zero il potenziale a distanza infinita. Notiamo che il potenziale
diminuisce con la distanza e non con il suo quadrato.
In questo caso la forza non costante e dovremmo
calcolare il lavoro per mezzo di un integrazione.
Tuttavia, sulla base di quanto detto nel caso di E
uniforme, possiamo scrivere:
Uba = qVba = q(KQ/rb KQ/ra) = K qQ(1/rb 1/ra)
ovvero, in generale:
U = K qQ/r
Corso di Fisica - UdA
20
Capacit elettrica
Due lastre conduttrici piane e parallele di area A poste a distanza molto
piccola d rispetto alle dimensioni delle lastre stesse costituiscono un
condensatore, ovvero un dispositivo in grado di immagazzinare carica
elettrica e quindi, come vedremo, energia. Se si collega il condensatore
ad una batteria si ha inizialmente uno spostamento di cariche elettriche
che si accumulano simmetricamente sulle due armature, fino al
raggiungimento di una situazione di
equilibrio in cui si osserva che la carica
totale Q accumulata proporzionale alla
differenza di potenziale V:
Q = CV
21
22
23
24
e in definitiva avremo:
C = Q/V > C
Corso di Fisica - UdA
25
26
27
28
Circuiti elettrici
Nella figura a destra indicato lo schema di un circuito
elettrico comprendente una batteria e una resistenza.
La d.d.p. ai capi della resistenza si dice pure caduta di
potenziale. Le resistenze possono essere combinate in
due diverse configurazioni: in serie ed in parallelo.
Resistenze in serie
La corrente i attraversa le tre resistenze, per cui
V1 = I R1
V2 = I R2
V 3 = I R3
RSeq = R1 + R2 + R3
29
Circuiti elettrici
Resistenze in parallelo
In questo caso la corrente I si divide nei tre rami del circuito mentre la
caduta di potenziale ai capi delle tre resistenze la stessa. Si avr:
I1 = V/R1
I2 = V/R2
I3 = V/R3
mentre:
30
Leggi di Kirchhoff
Disco 17 video 27
Conservation of currents
Disco 18 video 2
Sum of IR drops
1.
31
P = L/t = QV/t = IV
Lunit di misura della potenza sempre il watt (1W = 1J/1s).
Se consideriamo questa energia nellunit
di tempo trasformata in una resistenza R,
possiamo riscrivere la definizione di
potenza mediante la legge di Ohm:
P = IV = I(IR) = I2R = (V/R)V = V2/R
Questa la potenza dissipata in un
dispositivo per Effetto Joule.
32
33
Vab = E Ir
La resistenza interna dovuta al fatto che le
cariche devono scorrere nellelettrolita tra gli
elettrodi della batteria e vi sempre qualche
ostacolo ad un flusso completamente libero.
34
35
Magneti
36
37
38
39
40
41
Disco 20 - video 1
jumping wire
Corso di Fisica - UdA
42
43
44
F
v
q
v
F
45
q+
F = qvB,
e quindi
Fc = mv2/r
da cui
r = mv/qB
Poich a masse diverse corrispondono raggi diversi, questo fenomeno pu
essere usato per separare ioni di masse diverse (spettrometro di massa).
Corso di Fisica - UdA
46
Legge di Ampere
Ampere stabil una relazione generale tra la
corrente che scorre in un filo di forma qualsiasi e
il campo magnetico prodotto attorno ad esso.
Prendiamo un qualunque percorso chiuso intorno
ad un tratto di filo, e dividiamolo in tanti piccoli
segmenti di lunghezza l, tali che per tutta la
lunghezza l la componente B// del campo
magnetico B si possa considerare costante. Vale
allora la relazione, detta Legge di Ampere:
B// l= 0I
dove la sommatoria va fatta su un cammino chiuso, I la corrente
totale passante attraverso la superficie identificata dal cammino
chiuso e 0 una costante, detta permeabilit magnetica del vuoto, e
vale:
0 = 4 10-7 T.m/A
Corso di Fisica - UdA
47
48
e pertanto:
F/l = 0I1I2/2L
Ricordando che il verso della forza si determina con la
regola della mano destra, si nota che la forza
attrattiva se I1 e I2 sono concordi, repulsiva nel caso
contrario.
Corso di Fisica - UdA
49
50
51
F.e.m. indotta
Disco 20 video 11
Wire and magnet
Corso di Fisica - UdA
52
Disco 20 video
13 Earth coil
53
Ei = - (B)/t
Una variazione nel tempo del flusso magnetico produce una f.e.m.
indotta, che si oppone alla variazione di flusso iniziale che lha generata
(il segno anche detto Legge di Lenz)
Proviamo a fare alcune considerazioni su questa legge:
Se la bobina che concatena il flusso magnetico composta da N spire,
allora la f.e.m. indotta N volte pi grande.
Per produrre una grande f.e.m. indotta importante agire sulla rapidit
di variazione del flusso. Questa pu avvenire variando B, larea o
langolo , nel minor tempo possibile.
Disco 20 video 12
10/20/40 coils with
magnet
Corso di Fisica - UdA
54
55
Correnti alternate
Grazie alla Legge di Faraday si
pu generare una corrente
alternata. In pratica si trasforma
energia meccanica, necessaria a
far ruotare una spira sul proprio
asse allinterno di un campo
magnetico uniforme, in energia
elettrica. In questo caso la
variazione di flusso necessaria a
produrre la f.e.m. indotta avviene
facendo variare langolo ,
periodicamente nel tempo. Poich
la spira ruota con moto circolare
uniforme, avremo che la f.e.m.
indotta varia con il sin = sint.
Corso di Fisica - UdA
56
Ieff = I0/2
e
Peff = I02R = E02/R = E0I0
Corso di Fisica - UdA
57