Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Fiscalita` ambientale
Note:
3 Dott. Claudio Sciancalepore; Dott.ssa Marta Basile, Ufficio tributi derivati e
compartecipati - Regione Puglia. Le opinioni espresse sono personali, frutto di una ricerca svolta su fonti pubbliche e non vincolano in alcun modo
lEnte di appartenenza.
La prima parte di questo articolo e` stata pubblicata in questa Rivista,
2010, n.10, pag. 817 e segg.
(1) Par. a cura di Marta Basile.
(2) Si veda:
M. Trimeloni, I tributi locali e regionali: le prospettive di riforma e le problematiche attuali, in La Finanza Locale, 1996, pag. 1294, la responsabilita`
in solido al pagamento del tributo ricade sul proprietario del suolo che:
consente la discarica, il deposito, lo scarico o labbandono incontrollato
dei rifiuti. Si presume tale conoscenza - e quindi si ha responsabilita` in
solido del proprietario, se questi non dimostra di avere denunciato allautorita` la presenza di discarica o labbandono di materiali-rifiuti.
(3) Si veda:
TAR Basilicata, I, 1 marzo 2008, n. 44: Per completezza va precisato che
risulta legittimo anche limpugnazione a carico dellAgenzia del Demanio
ricorrente del pagamento del tributo speciale per il deposito in discarica
dei rifiuti solidi urbani di cui allart. 4, comma 4, L.R. n. 5/2005 in quanto
la norma statuisce che il proprietario dei terreni, sui quali sono stati abbandonati i rifiuti, e` tenuto in solido al pagamento del predetto tributo, se
non dimostra di aver denunciato alla Autorita` Amministrativa competente, tale abbandono di rifiuti, [...], onere che dalla documentazione [...] non
risulta sia stato adempiuto dallAgenzia del Demanio ricorrente.
886
11/2010
Gestione ambientale
Fiscalita` ambientale
A supporto della interpretazione estensiva della circonlocuzione discarica abusiva vi e` anche il dato normativo di
cui al combinato disposto del D.Lgs. 13 gennaio 2003, n.
36 e dellart. 183, comma 1, lettera g) del D.Lgs. n. 152/
2006.
Il primo definisce allart. 2, comma 1, lettera g) la discarica
come una area adibita a smaltimento dei rifiuti mediante
operazioni di deposito sul suolo o nel suolo, compresa la
zona interna al luogo di produzione dei rifiuti adibita allo
smaltimento dei medesimi da parte del produttore degli
stessi, nonche qualsiasi area ove i rifiuti sono sottoposti a
deposito temporaneo per piu` di un anno.
Il secondo definisce lo smaltimento come un insieme di
operazioni elencate nellallegato B del Codice dellAmbiente. Questultimo, a sua volta, nellallegato B alla parte
quarta (allegato 18), al punto D1 stabilisce che per smaltimento si possono intendere anche le operazioni di mero deposito sul o nel suolo.
Se, pertanto, per discarica regolare si intende un luogo
dove avviene lo smaltimento dei rifiuti anche attraverso il
semplice deposito, a maggior ragione labbandono di rifiuti potra` rientrare, a pieno titolo, nella nozione di discarica abusiva in quanto trattasi pur sempre di unattivita`,
sebbene illecita, di smaltimento attraverso deposito.
Si ritiene, allora, che il legislatore abbia voluto attribuire
alla definizione di discarica abusiva un duplice significato:
uno dinamico rappresentato dallo svolgimento di una
attivita` di gestione operativa della discarica con movimentazione dei materiali ivi riversati, ed uno statico inteso come luogo ove vengono depositati e, quindi, smaltiti in modo indebito, i rifiuti.
Unultima valutazione a favore di una accezione bivalente
di discarica abusiva sembra essere fornita proprio dallart. 3, comma 32 della legge n. 547/1995 ove testualmente si legge:
lutilizzatore a qualsiasi titolo o, in mancanza, il proprietario dei terreni sui quali insiste la discarica abusiva, e` tenuto in solido agli oneri di bonifica, al risarcimento del danno ambientale e al pagamento del tributo e delle sanzioni pecuniarie ai sensi della presente
legge, ove non dimostri di aver presentato denuncia di
discarica abusiva ai competenti organi della regione,
prima della costatazione delle violazioni di legge.
Orbene se il concetto di discarica abusiva non abbracciasse sia laspetto dinamico sia quello statico, come
sopra esplicitati, la predetta disposizione normativa rappresenterebbe un assurdo paradosso: non e`, infatti, ne
credibile ne possibile che colui che consapevolmente e
volutamente esercita una attivita` di discarica abusiva,
magari anche a livello imprenditoriale, provveda ad autodenunciarsi alla competente struttura regionale per non
incorrere nel rischio di essere sottoposto al tributo ed alle
sanzioni previsti per tale attivita` abusiva. Ne deriva, dunque, come logica conseguenza, che quando la norma
Nota:
(4) Si vedano:
M. Trimeloni, I tributi locali e regionali: le prospettive di riforma e le problematiche attuali, in La Finanza Locale, 1996, pag. 1295 che suggerisce
cartelli di divieto di scarico ed isolamento dellarea;
S. Nespor, Vittima o colpevole? Sulla responsabilita` del proprietario per discarica abusiva sul suo fondo, in Rivista giuridica dellambiente, 1996, pag. 729
Lattribuzione di responsabilita` dellinquinamento del suolo al proprietario attuale, per il solo fatto di esserne proprietario, non avviene, come talvolta si sostiene a titolo di responsabilita` oggettiva. Infatti, vi e` responsabilita` oggettiva allorche si prescinde dallaccertamento della sussistenza
dellelemento soggettivo del dolo o della colpa, ma pur sempre in presenza
di un comportamento casualmente collegato con levento dannoso (per
esempio [...] anche soltanto il mantenimento del terreno senza adeguate
recinzioni per evitarne luso come discarica occasionale e abusiva di rifiuti). Lattribuzione di responsabilita` al proprietario per le condizioni del suo
terreno indipendentemente dalla sussistenza di dolo e colpa e anche di
comportamenti casualmente connessi con levento inquinante sembra costituire quindi lemersione, nella pratica amministrativa, di un autonomo
titolo di responsabilita`, mediante il quale, paradossalmente, viene colpito
come responsabilita`...la vittima dellevento dannoso.
887
Gestione ambientale
Fiscalita` ambientale
attivita` di discarica abusiva. Il comportamento concludente consistente nella presentazione della denuncia di discarica abusiva realizzata da ignoti alla competente struttura regionale, prima della constatazione della violazione
di legge, potra`, infatti, provare il contrario in modo da
riconoscere la non debenza del tributo e delle relative
sanzioni.
Il proprietario e lutilizzatore, quindi, devono avere cura del
terreno nella loro disponibilita` e devono adottare ogni misura utile ad evitare la propria responsabilita` oggettiva per
attivita` illecita di terzi sconosciuti. Tanto sia nel caso di
discarica priva delle opportune autorizzazioni, sia in quello
di abbandono di rifiuti: entrambe tali fattispecie, infatti,
rientrerebbero nella macrocategoria di discarica abusiva.
Note:
(5) Par. a cura di Claudio Sciancalepore.
(6) Si veda:
F. Menti, Ambiente e imposizione tributaria: il tributo speciale sul deposito
dei rifiuti, Padova, 1999, pag. 57, che offre una interessante disamina circa
la previsione della responsabilita` del proprietario dei terreni (o dellutilizzatore di essi) in solido con chi esercita lattivita` di discarica abusiva (e non
anche con chi abbandona ecc.); si veda anche il sito istituzionale della
Regione Toscana (www.regione.toscana.it/regione/export/RT/sito-RT/Contenuti/sezioni/economia_finanza/fisco_tributi/rubriche/Materiali/visualizza_asset.html_1568732196.html) Per gli abbandoni, scarichi, depositi il
proprietario ha solo lobbligo del ripristino ambientale e pertanto non
lobbligo tributario.
Contra:
M. Bavazzano, Labbandono di rifiuti, in ARPATnews, 2009, pag. 215: chi
abbandona rifiuti sul suolo origina una discarica abusiva o un deposito
incontrollato.
(7) Si veda:
Cass. pen., sez. III, 25 novembre 2008, n. 43817, il reato di smaltimento
non autorizzato di rifiuti, di cui allart. 51, comma 1, D.Lgs. 5 febbraio
1997, n. 22, e` autonomo e non assorbito in quello di gestione di discarica
abusiva di cui al comma 3 del medesimo art. 51, sicche e` ben possibile che
- come e` accaduto nel caso in esame - sia esclusa una attivita` di gestione
di discarica e sia ritenuta invece sussistente una attivita` di smaltimento.
888
11/2010
Gestione ambientale
Fiscalita` ambientale
o penale di accertare la violazione delle disposizioni contenute nel D.Lgs. n. 152/2006. I due procedimenti giurisdizionali, pertanto, viaggiano su binari diversi in quanto
la fattispecie tributaria resta disciplinata dalla legge n.
549/1995 e successive modifiche ed integrazioni, nonche dalle leggi regionali: non vi sarebbe, percio`, alcuna
necessita` di interrompere il procedimento tributario in
attesa degli esiti di quello penale o civile.
Tale argomentazione e` supportata dalla previsione normativa tributaria interpretata con la regola del criterio logico,
attraverso largumentum a contrario. Non vi sono, infatti,
norme che vincolino lavanzamento della pretesa tributaria
dellUfficio finanziario allaccertamento giurisdizionale della commissione delle infrazioni delle norme di cui al Codice dellAmbiente. Latto di contestazione tributario, percio`, avra` una valenza indipendente ed autonoma rispetto
agli esiti del procedimento penale o civile. Sara` percio`
condizione necessaria e sufficiente per la soggettivita` tributaria passiva indiretta e solidale dellutilizzatore o proprietario del suolo, la contestazione delle violazioni tributarie effettuata dalle autorita` individuate dalla legge (10).
Note:
(8) Si vedano ex pluris:
Cass. pen., sez. III, 11 marzo 2009, n. 19883;
Cass. pen., sez. III, 11 marzo 2009, n. 19882;
Cass. pen., sez. III, 11 marzo 2009, n. 19333;
Cass. pen., sez. III, 5 febbraio 2009, n. 12844;
Cass. pen., sez. III, 29 gennaio 2009, n. 9856;
Cass. pen., sez. III, 29 gennaio 2009, n. 9851;
Cass. pen., sez. III, 29 gennaio 2009, n. 9849;
Cass. pen., sez. III, 29 gennaio 2009, n. 11802;
Cass. pen., sez. IV, 15 aprile 2008, n. 36873;
Cass. pen., sez. III, 27 marzo 2008, n. 27990;
Cass. pen., sez. III, 11 marzo 2008, n. 14747;
Cass. pen., sez. III, 7 ottobre 2008, n. 41329;
Cass. pen., sez. III, 12 giugno 2008, n. 37280.
(9) Par. a cura di Claudio Sciancalepore.
(10) Si veda:
F. Menti, Ambiente e imposizione tributaria: il tributo speciale sul deposito
dei rifiuti, Padova, 1999, pag. 46, soggetto al pagamento del tributo non
e` chi viola le prescrizioni del decreto n. 915/1982, sulla gestione delle discariche abusive o sullabbandono incontrollato di rifiuti, ma chi viene
considerato responsabile delle predette violazioni a seguito dellattivita`
di controllo e repressione.
Circa lindividuazione delle autorita` si vedano:
M. Aulenta, Tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi
(parte prima), in questa Rivista, 2010, 1, pagg. 62-63;
M. Aulenta, Tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi
(parte seconda), in questa Rivista, 2010, 2, pag.153.
(11) Par. a cura di Claudio Sciancalepore.
(12) In tal senso si veda anche il cd. d.d.l. Lanzillotta, contenente la delega al
Governo in materia di federalismo fiscale, che allart. 7, comma 2, elencando i
(segue)
889
Gestione ambientale
Fiscalita` ambientale
(14) Si veda:
Corte Cost., sentenza 26 gennaio 2004, n. 37.
Note:
(20) Si veda:
Corte Cost., sentenza 26 gennaio 2004, n. 37 per cui vista la mancata adozione di una legge di coordinamento, da cio` consegue che [...] poiche non
e` ammissibile, in materia tributaria, una piena esplicazione di potesta` regionali autonome in carenza della fondamentale legislazione di coordinamento dettata dal Parlamento nazionale, si deve tuttora ritenere preclusa
alle Regioni (se non nei limiti ad esse gia` espressamente riconosciuti dalla
legge statale) la potesta` di legiferare sui tributi esistenti, istituiti e regolati
da leggi statali.
890
11/2010
24.970
82.258
22.120
8.089
2.795
Emilia
Romagna
Nord
Toscana
Marche
Umbria
11/2010
1.000
1.141
16.725
2.793
3.902
32.618
184.545
Molise
Campania
(21)
Puglia
Basilicata
Calabria
Sud
Italia
87.371.647
17.809.023
2.027.352
741.939
4.997.583
7.616.370
428.277
1.997.502
22.768.169
11.223.412
1.468.985
2.977.695
7.098.077
46.794.455
8.705.239
3.283.448
8.611.194
17.392.345
8.802.229
Titolo I
0,21%
0,18%
0,19%
0,38%
0,33%
0,01%
0,23%
0,35%
0,31%
0,33%
0,19%
0,27%
0,31%
0,18%
0,29%
0,26%
0,13%
0,05%
0,34%
186.461
44.125
3.536
3.551
25.238
36
921
10.843
69.326
36.220
2.754
9.883
20.469
73.010
24.923
6.910
11.799
9.865
19.513
Ecotassa
78.768.905
15.867.114
1.977.093
711.720
4.704.442
6.393.001
365.823
1.715.035
19.711.599
9.169.444
1.361.175
2.692.039
6.488.941
43.190.192
7.587.693
3.052.423
8.082.768
16.010.746
8.456.562
Titolo I
2006 (1)
0,24%
0,28%
0,18%
0,50%
0,54%
0,00%
0,25%
0,63%
0,35%
0,40%
0,20%
0,37%
0,32%
0,17%
0,33%
0,23%
0,15%
0,06%
0,23%
193.364
40.694
4.500
2.997
19.758
144
1.361
11.934
73.654
35.790
2.862
11.107
23.895
79.016
22.969
7.218
16.862
11.325
20.642
Ecotassa
73.728.951
14.453.753
1.908.509
655.474
4.731.990
5.319.596
330.281
1.507.903
18.695.325
8.443.976
1.298.573
2.649.782
6.302.994
40.579.873
7.313.415
2.201.605
7.799.676
15.731.509
7.533.668
Titolo I
2005 (1)
0,26%
0,28%
0,24%
0,46%
0,42%
0,00%
0,41%
0,79%
0,39%
0,42%
0,22%
0,42%
0,38%
0,19%
0,31%
0,33%
0,22%
0,07%
0,27%
192.870
39.324
4.566
2.830
21.250
685
751
9.242
70.671
35.753
3.533
10.220
21.165
82.875
21.451
8.390
16.090
14.254
22.690
Ecotassa
69.338.262
13.711.291
1.809.268
618.143
4.070.415
5.378.209
331.668
1.503.588
17.854.107
8.412.149
1.219.440
2.440.519
5.781.999
37.772.864
6.678.126
2.447.240
7.139.356
14.555.976
6.952.166
Titolo I
2004 (1)
(21) Il dato anomalo della Campania e` dovuto ad un ridottissimo numero di discariche presenti sul territorio. Si veda:
ISPRA, Annuario ISPRA 2009, sezione 10.Rifiuti, pagg. 38-41;
ISPRA, Annuario ISPRA 2008, sezione 10.Rifiuti, pagg. 882-885;
ISPRA, Annuario ISPRA 2007, sezione 10.Rifiuti, pagg. 1079-1082;
ISPRA, Annuario ISPRA 2005-2006, sezione 10.Rifiuti, pagg. 876-879.
Nota:
Fonte: rielaborazione da dati Corte dei Conti - Sezione delle Autonomie, Relazione sulla gestione finanziaria delle Regioni, esercizi 2007 - 2008.
7.057
Abruzzo
69.669
8.468
Liguria
Centro
10.849
Veneto
36.665
7.849
Lombardia
Lazio
30.122
Ecotassa
Piemonte
Regioni
2007 (1)
0,28%
0,29%
0,25%
0,46%
0,52%
0,01%
0,23%
0,61%
0,40%
0,43%
0,29%
0,42%
0,37%
0,22%
0,32%
0,34%
0,23%
0,10%
0,33%
Tabella 1 - Regioni a Statuto Ordinario: comparazione degli accertamenti relativi allecotassa a quelli iscritti nel Titolo I dei relativi bilanci
regionali
Gestione ambientale
Fiscalita` ambientale
891
Gestione ambientale
Fiscalita` ambientale
Note:
(22) Si veda.
C. Siciliotti, Rischi e opportunita` del federalismo fiscale, in Il Fisco, 2009,
10, pag. 1484 che evidenzia il rischio di una babele fiscale.
(23) Contra
G. Rivosecchi, Il federalismo fiscale tra giurisprudenza costituzionale e
legge n. 42/2009, ovvero: del mancato coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, in Rivista di diritto tributario, 2010, 1, pag.
54; non e` sufficiente lautoqualificazione di cui allart. 1 a fare della legge
n. 42/2009 il provvedimento generale di coordinamento della finanza
pubblica e del sistema tributario, la cui assenza e` stata tanto lamentata
dalla Corte costituzionale.
(24) Si vedano:
Il Sole 24 Ore del 19 luglio 2009 in cui nellarticolo intitolato Subito la
standardizzazione o tempi troppo lunghi si legge:
il testo della delega, nello sforzo di sopravvivere al fuoco incrociato delle
varie anime della maggioranza e dellopposizione, e dei diversi livelli istituzionali coinvolti, e` uscito alla fine troppo sfocato e generico, con troppi
omissis sulle decisioni critiche, che dovranno essere compiute con i successivi decreti;
N. Lupo, Il procedimento di attuazione della delega sul federalismo fiscale
e le nuove sedi della collaborazione tra i livelli territoriali: commissione
bicamerale, commissione tecnica paritetica e conferenza permanente,
in Federalismi.it - Rivista di diritto pubblico italiano, comunitario e comparato, 2 dicembre 2009, pagg. 5-8;
M. F. Ambrosanio, M. Bordignon, Un anno di Governo: federalismo,
www.lavoce.info, 12 maggio 2009:
la legge delega e` piena di buoni principi, molto vaga e contraddittoria in
alcune parti;
E. Vigato, Il federalismo fiscale ed i lavori preparatori. La corsa ad ostacoli
di un progetto condiviso, in Federalismi.it - Rivista di diritto pubblico italiano, comunitario e comparato, 1 luglio 2009, pag. 12: un eventuale
giudizio di conformita` alla Carta costituzionale potra` essere effettuato solo dopo la predisposizione dei decreti attuativi. Prima di allora, ogni tentativo di qualificazione sarebbe parziale ed, in quanto tale, errato. [...] In
ogni caso appare utile dimostrare che lasserita genericita` della delega e`
confutabile a priori, con levidenza che emerge dallo stesso dato normativo: lart. 2, comma 2 prevede infatti qualcosa come 31 principi e criteri
direttivi;
C. Buccico, Alcuni spunti di riflessione sullattuazione del federalismo fiscale, in Rassegna tributaria, 2009, 5, pag. 1318: sembra, pero`, che la vera intenzione del legislatore, al momento, e` quella di lasciare inalterato il
sistema tributario statale con la conseguenza che la potesta` primaria di
imposizione regionale prevista dallart. 117, comma 4, resti limitata allistituzione residuale di tributi propri di tipo corrispettivo e di scopo e quindi
di tributi poco rilevanti ai fini dello svolgimento di politiche regionali e
locali realmente autonome. Tale norma, cos`, piu` che attuare il coordinamento tra il sistema tributario statale e quello regionale ex art. 117 (il federalismo fiscale), sembra attuare lautonomia tributaria ex art. 119;
G. Marongiu, Difficolta` attuative per la realizzazione del federalismo fiscale, in Corriere Tributario, 2009, 23, pag. 1823 secondo cui:
il federalismo [...] oggi e` poco piu` del frontespizio e dellindice di un libro le cui pagine sono ancora bianche..
Contra
L. Antonini, Il primo decreto legislativo di attuazione della legge n. 42/
2009: il federalismo demaniale, in Federalismi.it - Rivista di diritto pubblico italiano, comunitario e comparato, 30 dicembre 2009, pag. 1 che, commentando lo schema di decreto legislativo in materia di federalismo demaniale attuativo dellart. 19 della legge delega n. 42/2009, afferma che
si tratta di un passo molto importante, che dimostra come la legge n. 42
del 2009 non sia come qualcuno - con molta superficialita` - lha definita:
una scatola vuota o un libro dei sogni irrealizzabile. Lapprovazione di questo primo decreto evidentemente smentisce queste voci. Egli, inoltre, con
riferimento allart. 19 della legge sul federalismo fiscale, si esprime a favore della sua genericita` affermando, alle pagg. 3-4 che: se si fosse individuata una ripartizione basata su uno schema rigido, ad esempio affermando lattribuzione del demanio idrico alle Province, di quello marittimo
alle Regioni, dei fabbricati ai Comuni, si sarebbe andati inevitabilmente incontro, nella grande massa dei beni e nella varieta` dimensionale degli Enti
riceventi, a delle assegnazioni irrazionali. [...] E` apparso quindi piu` opportuno stabilire criteri elastici diretti a proporre unassegnazione ragionevole, disposta caso per caso, in considerazione degli elementi che risultano
funzionali alla valorizzazione.
(25) Si veda:
M. Barbero, Processo al D.Lgs. n. 56/2000, in Federalismi.it - Rivista di diritto pubblico italiano, comunitario e comparato, 7 ottobre 2004.
(26) Si vedano.
L. Del Federico, I tributi sardi sul turismo dichiarati incostituzionali, in La
Finanza Locale, 2008, 9, pagg. 21 e seguenti;
L. Antonini, Una importante sentenza sul federalismo fiscale innovativa
oltre il caso di specie, in Rivista di diritto finanziario e scienza delle finanze e scienza delle finanze, 2008, 3, pag. 100, secondo cui la nuova interpretazione dellart. 119 Cost., precisata dalla Corte, non sembrerebbe precludere la possibilita`, ad esempio, di istituire a livello regionale una green
tax, unimposta ambientale, oppure unimposta di scopo (quindi di esercitare un potere impositivo su presupposti diversi da quelli dei tributi statali)
anche prima dellemanazione della legge statale di coordinamento della
finanza pubblica, purche nel rispetto dei principi di coordinamento incorporati nel sistema tributario statale;
A. Uricchio, Federalismo fiscale: la cornice costituzionale e il modello delineato dalla riforma Calderoli, in Diritto e pratica tributaria, 2009, 2,
pagg. 277-281;
L. Antonini, Le coordinate del nuovo federalismo fiscale, in Diritto e pratica tributaria, 2009, 2, pag. 240;
L. Antonini, Dal federalismo legislativo al federalismo fiscale, in Rivista di
diritto finanziario e scienza delle finanze, 2004, 3, pagg. 400 e seguenti;
P. Giarda, Le regole del federalismo fiscale nellarticolo 119: un economista di fronte alla nuova Costituzione, in Le Regioni, 2001, 6, pagg. 239297.
Contra
Gallo, Una sintesi del percorso istituzionale per lattuazione del federalismo fiscale in materia di tributi propri, disponibile su Astrid-online.it;
ACoFF, Relazione sullattivita` svolta dallAlta Commissione per la definizione dei meccanismi strutturali del Federalismo Fiscale, 2005, disponibile
su www.issirfa-cnr.it, pagg. 45-46, lopportunita` della espressa individuazione con legge dello Stato, di tali principi consegue inoltre dalla consta(segue)
892
11/2010
Gestione ambientale
Fiscalita` ambientale
Note:
(continua nota 26)
tazione che, in una materia delicata come quella tributaria, e` del tutto
sconsigliabile realizzare un sistema di doppio binario tra legge statale
e legge regionale lasciando alle sole Regioni di individuare esse stesse,
in sede legislativa, i principi fondamentali desumendoli dallordinamento
giuridico statale (salvo poi lasciare a posteriori alla Corte Costituzionale
di verificare si i principi medesimi siano stati correttamente individuati
e rispettati;
E. De Mita, Le basi costituzionali del federalismo fiscale, Milano, 2009,
pag. 32: Quanto ai principi della finanza e del sistema tributario, che
non siano posti da una legge statale, e` solo una astrazione: senza una legge, stabilire quali siano i principi del sistema tributario italiano e` una impresa pressoche impossibile;
G. Vezzoso, Il federalismo fiscale: dalle innovazioni costituzionali del 2001
al disegno Calderoli, in Diritto e pratica tributaria, 2008, 5, pagg. 855 e
seguenti: il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario
- oggetto di legislazione concorrente - si riferirebbe invece agli elementi
informatori delle regole che presiedono i rapporti e i collegamenti fra il
sistema tributario dello stato, quello delle regioni a statuto ordinario e
quello degli enti locali, tutti elementi che richiedono una legge che li fissi
espressamente;
A. Zanardi, Le prospettive del federalismo fiscale ne documento di sintesi
del Comitato tecnico-scientifico dellAlta Commissione sul Federalismo Fiscale, in Federalismi.it - Rivista di diritto pubblico italiano, comunitario e
comparato, 2006, 1, pag. 3: uno spazio troppo ampio lasciato alla creativita` regionale in tema di tributi propri autonomi (e lampiezza di questo
spazio dipendera` dal grado pervasivita` dei principi contenuti nella legge di
coordinamento) potrebbe daltro canto compromettere la funzionalita` del
sistema perequativo che fa necessariamente riferimento alle capacita` fiscali standardizzate (e quindi calcolate su tributi e basi omogenee nellambito di uno stesso livello di governo;
E. Caruso, A. Fontana, F. Petrina, L. Ricci, Sintesi dei principali documenti
prodotti dallAlta Commissione di studio per la definizione dei meccanismi strutturali del Federalismo Fiscale, in Rivista di diritto finanziario
e scienza delle finanze, 2006, 1, pag. 31: a giudizio del Comitato, in
una fase, come questa, di iniziale incerta attuazione del federalismo fiscale, sarebbe davvero pericoloso, per larmonia del sistema tributario
nel suo complesso, lasciare alle singole Regioni di enucleare dallordinamento i principi fondamentali della materia tributaria e di distinguerli
interpretativamente da quelli supremi, costituzionali, istituzionali e generali.
(27) Si veda:
Corte Cost., sentenza 15 aprile 2008, n. 102: solo per quanto riguarda le
suddette limitate ipotesi di tributi propri aventi presupposti diversi da
quelli dei tributi statali [...] in forza del quarto comma dellart. 117 Cost.,
anche in mancanza di unapposita legge statale di coordinamento, a condizione, pero`, che essi, oltre ad essere in armonia con la Costituzione, rispettino ugualmente i princpi dellordinamento tributario, ancorche solo
incorporati, per cos` dire, in un sistema di tributi sostanzialmente governati dallo Stato.. Commenti alla sentenza in:
Rivista di diritto tributario, 2009, 5, pag. 281 e segg. con nota di R. Succio;
Rivista giuridica sarda, 2008, 3, pag. 779 e segg. con nota di C. Dore;
Giurisprudenza costituzionale, 2008, 2, pag. 1194 e segg. con nota di F.
Sorrentino;
Giurisprudenza costituzionale, 2008, 3, pag. 2641 e segg. con nota di L.
Antonini.
(28) Sui vedano:
P. Giarda, Le regole del federalismo fiscale nellarticolo 119: un economista di fronte alla nuova Costituzione, in Le Regioni, 2001, 6, pag.
247: E` noto che, nella storia dei rapporti finanziari tra Stato, Regioni
ed enti locali non ce` mai stata nessuna legge dello Stato espressamente diretta a fissare le forme del coordinamento e i limiti dellautonomia
finanziaria delle Regioni. Il coordinamento si e` realizzato, volta per volta, nelle leggi sulla finanza regionale o locale e nelle annuali leggi finanziarie;
L. Del Federico, Lautonomia tributaria delle Regioni ed i principi di coordinamento della finanza pubblica: con il progetto Giarda bis verso lattuazione dellart. 119, in Rivista di diritto finanziario e scienza delle finanze, 2007, 3, pagg.395-415;
P. Gambale, N. Di Vivo, Notarelle in tema di federalismo fiscale, ovvero
sul convitato di pietra delle riforme costituzionali in Italia, in www.amministrazioneincammino.luiss.it, 2004, pag. 6, che sostengono come sia la
Corte Costituzionale sia il Consiglio di Stato (parere n. 9345 del 30 agosto
2004) abbiano fatto riemergere quasi come una sorta di riflesso pavloviano, il richiamo alla necessaria macrocornice legislativa statale, parzialmente sconfessando limposizione secondo la quale la funzione di coordinamento del sistema tributario potesse essere svolta, nella prassi, dalla
legge finanziaria (come e` avvenuto con legge n. 289 del 2002- legge finanziaria per il 2003.
A riguardo va osservato che anche la legge n. 549/1995 e` una legge che contiene misure finanziarie (Misure di razionalizzazione della finanza pubblica)
ed, al pari delle leggi finanziarie, potrebbe avere la funzione di coordinamento
limitatamente al tributo speciale per il conferimento in discarica dei rifiuti solidi.
(29) Per una dettagliata analisi della legge delega 42/2009 si veda:
A. Ferrara, G.M. Salerno (a cura di), Il federalismo fiscale. Commento alla
legge n. 42 del 2009, Napoli, 2010.
(30) Si veda:
M. Aulenta, Tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi
(parte prima), in questa Rivista, 2010, 1, pag.57.
Per un approfondimento sulla capacita` contributiva:
F. Gallo, Le ragioni del fisco, Bologna, 2007, pagg. 81-102.
893
Gestione ambientale
Fiscalita` ambientale
Note:
(31) Si vedano:
G. Tremonti, G. Vitaletti, Il federalismo fiscale: autonomia municipale e
solidarieta` sociale, Bari, 1994, pag. 68: occorre riqualificare la finanza locale nella individuazione di basi imponibili nuove, diverse da quelle tradizionali, specificatamente legate al territorio, basate su criteri diversi (ad
esempio, il beneficio). Il modello che si prospetta e`, conseguentemente
ed essenzialmente, un modello di autonomia locale fondato su basi imponibili diverse da quelle erariali;
L. Del Federico, La tassazione locale degli immobili: aspetti di criticita`,
esperienza di diritto comparato e proposte di riforma, in La Finanza Locale, 2004, 3, pag. 15: Nellottica dellattuazione della riforma del Titolo V
si puo` oggi ipotizzare una ulteriore valorizzazione dei tributi paracommutativi, per loro natura caratterizzati da una correlazione tra prestazione
pubblica e prelievo e dotati di una ben precisa giustificazione, rispondendo al principio del costo o al principio dellequivalenza; inoltre in relazione
ai beni pubblici, ai servizi pubblici ed alle funzioni amministrative delle regioni e degli enti locali, sussistono ampi spazi per lidentificazione di materia imponibile e di occasioni di tassazione, senza sovrapporsi con il sistema tributario dello Stato..
Contra
M. Di Siena, Note minime (problematiche) sulle entrate tributarie degli enti
sub-statali nella recente legge delega sul federalismo fiscale, in Rivista di
diritto tributario, 2009, 11, pag. 960-961 con riferimento ai tributi propri
autonomi afferma che Le reali possibilita` di concretizzare siffatte forme
dimposizione [...], infatti, risultano gravemente [...] limitate dalla previsione
normativa in forza della quale tali tributi dovrebbero individuare quale proprio presupposto una situazione non gia` assoggettata ad imposizione erariale. Ora, se si considera che tutti i tradizionali presupposti impositivi sono gia`
alla base di principali tributi erariali, non e` difficile prevedere che la categoria dei tributi propri ben difficilmente potra` annoverare esempi significativi;
894
11/2010
Gestione ambientale
Fiscalita` ambientale
Note:
(37) Si veda:
E. Buglione, L.R. Sciumbata, Aspetti normativi e finanziari dei tributi propri
delle regioni: il tributo speciale per il deposito in discarica di rifiuti solidi,
Milano, 2001, pag.56.
(38) Si veda.
C. Tucciarelli, La legge n. 42/2009: oltre lattuazione del federalismo fiscale, in Rivista di diritto tributario, 2010, 1, pagg.76-78.
(39) Dati tratti da ISPRA, Annuario ISPRA 2009, sezione 10.Rifiuti, pagg. 23-25.
(40) Dati tratti da ISPRA, Annuario ISPRA 2009, sezione 10.Rifiuti, pag. 6, Mettendo in relazione landamento della produzione nazionale dei rifiuti urbani con
i due indicatori socio-economici (PIL e dei consumi delle famiglie) si rileva, infatti, che un modello lineare consente di approssimare, in modo abbastanza
soddisfacente, i dati osservati, con valori di R2 pari a 0,9265, nel caso dei consumi delle famiglie, e 0,9742 per quanto riguarda il prodotto interno lordo.
(41) Si ricorda come ai sensi dellart. 43, comma 7 del D.L. n. 207/2008 convertito in legge n. 14/2009, il termine per la regionalizzazione dellIrap e` stato
spostato al 1 gennaio 2010.
Si vedano:
A. Giordano, M. G. Imbesi, Federalismo fiscale e finanziaria 2008, in Rassegna tributaria, 2008, 3, pagg.728-729;
R. Schiavolin, Irap, federalismo fiscale, principio di correlazione, in Federalismo fiscale, 2008, 1, pag.41.
(42) Si veda.
G. Selicato, LIrap nella finanziaria per il 2008: nasce il tertium genus tra
tributi propri e impropri delle regioni, in La Finanza Locale, 2008, 9, pag. 44
puo` cos` ipotizzarsi un tertium genus di tributi regionali, introdotti dalla legge
statale ma successivamente trasferiti alla competenza del legislatore regionale
cui viene demandato il compito (rectius lobbligo) di re-istituirli, nonche la disciplina di dettaglio nel rispetto dei rigorosi limiti stabiliti a livello centrale.
895
Gestione ambientale
Fiscalita` ambientale
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
438
503
472
505
566
581
586
565
956
688
1.944
2.059
1.917
2.200
1.104
1.652
1.245
1.026
1.269
1.008
Lombardia
436
481
561
572
566
893
776
613
553
736
612
724
762
975
907
1.160
1.029
883
1.416
1.096
Veneto
599
745
654
740
832
852
816
839
1.125
1.314
458
496
616
674
773
917
822
677
1.085
994
Liguria
976
867
875
782
764
1.578
1.578
1.284
966
1.048
Emilia Romagna
583
645
566
598
682
660
757
581
706
826
756
815
803
881
774
1.037
951
809
1.010
964
739
745
1.010
1.114
1.069
751
848
836
1.201
828
Umbria
1.291
1.366
1.179
1.136
1.105
1.103
1.117
1.275
1.174
750
Marche
646
664
680
653
679
634
733
640
1.374
667
Lazio
798
734
707
695
690
690
677
740
719
726
868
877
894
900
886
794
844
873
1117
743
Abruzzo
505
515
489
520
470
465
500
540
204
645
Molise
414
460
330
305
415
585
369
429
690
1.012
Campania
131
139
187
242
288
322
487
471
509
402
Puglia
838
772
770
640
661
652
641
702
709
639
Basilicata
586
510
595
563
576
552
510
569
434
484
Calabria
425
459
414
436
408
409
447
422
137
285
Sicilia
585
553
561
593
538
660
712
588
577
566
2.025
2.079
1.506
1.862
1.693
1.285
1.767
1.231
963
1.094
Sud
689
686
606
645
631
616
679
619
528
641
Italia
751
776
743
790
739
820
821
746
838
790
Piemonte
Valle DAosta
Nord
Toscana
Centro
Sardegna
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
0,28988 0,27607 0,25613 0,27413 0,21132 0,22415 0,21881 0,18293 0,21536 0,17310
2005
2004
2003
2002
2000
1999
1998
1997
Nord
0,21657 0,23356 0,21306 0,22870 0,10642 0,17456 0,14809 0,14145 0,14155 0,0989
Centro
0,11484 0,10333 0,10060 0,10396 0,09355 0,09239 0,08505 0,08505 0,10868 0,0341
Sud
0,32140 0,31250 0,27584 0,29116 0,25644 0,19380 0,23704 0,23704 0,18939 0,2011
896
2001
11/2010