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' N on si entrer qui nella critica che si pu fare a questi due autori, soprattutt
ci che concerne il rapporto tra il gioco e il reale . Cf. al rigu ard o ]. Ehrmann
Jeu et rationalit , in Encyclcpaedia Universalis IX , Encyclopaedia Universalis ^
ce, Paris 1 9 7 1 , pp. 584-588.
AC f. F .-A . Isambert, Le sens <lu sacre. Fte et religin populaire, L es ditions d<
nuit, Paris 198 2, p. 146.
bbene il confine tra le due non sia sempre chiaro, come ricor
do le cerimonie di ostensione di reliquie, di processioni del
egazioni, eccetera; o, ancor oggi, certe manifestazioni coloscome le Giornate mondiali della giovent), hanno finito per
entare talora questa seconda deriva. I testi di storia" sono pie
di aneddoti concernenti i tripudi popolari a cui davano Iuoi principali eventi liturgici del calendario cristiano: le pa
rali di Natale, i misteri di Pasqua, le feste delle Quattro
npora, i pellegrinaggi, le processioni di ogni tipo, con i sanirotettori e i gonfaloni o il Santissimo...
-a chiesa del resto ha fatto molta fatica a canalizzare queste
;rvescenze religiose, sospettate di essere superstiziose . Esa costantemente navigato, a seconda delle epoche e dei luo, tra la proibizione e la tolleranza. Ma poich la proibizione
ivelava spesso poco efficace, il clero ha cercato, nel migliore
casi - come ha mostrato Isambert a proposito dei luoghi di
legrinaggio - , di rimodellare le manifestazioni della religiopopolare in un senso pi prossimo allortodossia e allortossi ufficiali6; con il rischio peraltro di sorvegliare talmente
ossibili derive da giungere talvolta a irrigidire la liturgia nelea del cerimoniale . Come si visto, non mancata la rea
ie nel senso opposto, a partire dalla riforma del Vaticano II,
la rivendicazione emozionale delle liturgie calde , sia neldine della militanza, sia in quello del carismatismo. La stomostra in ogni caso che la liturgia cristiana ha sempre dovuituarsi tra l emozionale e il cerimoniale, tra la iubilatio proata dalla salvezza gi data in Cristo e la moderatio richiesta
'incompiutezza di tale salvezza.
Cf. soprattutto J . Delum eau, Rassicurare e proteggere. Devozione, intercessione, mi>rdia n el rito e n el culto d e ll Europa medievale e moderna, Rizzoli, Milano 19 9 2 .
Cf. ibid., pp. 2 9 -17 8 ( Parte prima. R iti rassicuranti ).
que, com e 1 attore sulla scena, a tal punto che ognuno dei due
agisce in persona... Tuttavia, sempre dal punto di vista lingui
stico, si potrebbe mostrare come il rapporto tra lattore e il suo
personaggio, proprio perch fittizio per natura (qui si raggiun
ge il senso originale, in latino, della persona come maschera di
teatro), sia meno stretto di quello tra il presbitero e Cristo8. Pur
senza dimostrare nulla sul piano teologico (che implica la fede),
questo punto di vista viene comunque a dare credibilit al di
scorso propriamente teologico secondo il quale, conformemen
te alle grandi tradizioni liturgiche antiche, quando il presbite
ro pronuncia le parole di Cristo allultima cena, il Cristo vi
vente che parla attraverso di lui*.
A vviene perci qualcosa di singolare nel racconto dellistitu
zione. Una singolarit che si manifesta attraverso due tratti prin
cipali: anzitutto, si ha a che fare per l appunto con un raccon
to (il soggetto egli , i verbi sono al passato, eccetera), ma
questo racconto incastonato in una preghiera eucaristica che
peraltro interamente dellordine del discorso (c in gioco
I io/Tu, o piuttosto il noi/Tu, e al presente: ti offriam o , ti
rendiamo grazie , ti supplichiamo ...); e poi si percepisce uno
iato, sul piano strettamente letterario, tra la fine del racconto
( Fate questo in memoria di me ) e l inizio della preghiera di
anamnesi che segue subito dopo ( Celebrando il memoriale ... ).
Non c nulla infatti che giustifichi questa appropriazione da
_ Su questo tema che qui non sviluppiamo, si veda il nostro studio La fonction du
j eCD
T tltUt n la luraire de la Iinguistique , in R evue de l Insti
tu catholtque de Pani 56 (1995). PP- 4 1- 6 1 , in cui ci rifacciamo alle categorie di Char
les aanders Peirce: icona, indizio, diagramma, simbolo.
9
A questo proposito cf. Ambrogio di Milano: Ipse clamai Dominus Iesus- Hoc
est corpus meum , 'L o stesso Signore Ges proclama: Questo il mio co rpo (Imisten 54 in Id Spiegazione del Credo. I sacramenti I misteri. La penitenza, a cura di G
Bamerle, Biblioteca Ambrosiana-Citt Nuova, Milano-Roma 1982% no. 164-16-5) C f
P.-M. G y , La liturgie dans V histoire, Cerf-Saint Paul, Paris 1990, pp. 2 1 1 - 2 2 1 ( Prire
euchanstique et paroles de la conscration selon les thologiens de Pierre Lom bard
o. Ihomas d Aquin ,1.
cos da intendersi come un processo di fenomeni transizionali . Tra l area psichica interna e l area della realt esterna esi
ste dunque una terza area dove si situa l esperienza culturale,
o il giocare creativo , che l autore chiama spazio potenziale 1'
in cui si negozia, attraverso il gioco, la creazione artistica o la
ritualit religiosa, il rapporto con la realt.
Ebbene, lo spazio liturgico non ha forse a che vedere con que
sto spazio potenziale, come pensa Hameline, soprattutto per il
suo rapporto con la memoria, che attraverso la mediazione del
le forme, degli oggetti, delle disposizioni rituali, ha il potere di
toccare in noi la memoria sepolta di eventi primordiali, in rap
porto con le transizioni fondatrici 18? N semplice scenario
che stimola limmaginario, n oggetto reale che si esaurireb
be nella sola funzionalit, oscillando tra luna e l altro con il ri
schio di incorrere o nella deriva estetica del belloggetto o,
viceversa, nella deriva funzionale dell utilit o della comodit,
esso
direttamente legato a una tramizionalit che si affronta in ori
gine e alla fine. In altri termini tutto ci che, nella vita, si di
pana dal movimento della separazione: nella triplice direzio
ne che va dal soggetto verso se medesimo, verso i suoi simili e
verso il volto di un Dio nascosto19.
:7 !b id .,p p . 18 3-18 4 .
ISJ.-Y . Hameline, Lo spazio del sanruario , in Id., L accordo rituale. Pratiche e
poetiche della liturgia, G lossa, Milano 2009, p. 79.
n lbid., p. 75.