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(Vector, 1999)
A Jean
con affetto, stima e gratitudine
RINGRAZIAMENTI
Desidero ringraziare:
il dottor Ken Alibek, a capo del Battelle Memorial Institute, Arlington,
Virginia;
il dottor Kanatjan Alibekov, ex vicedirettore del programma di offesa
batteriologica dell'Unione Sovietica;
il colonnello Edward M. Eitzen Jr., ufficiale medico presso l'istituto di
ricerca dell'esercito americano per le malattie infettive, Fort Detrick, Maryland;
Jerome M. Hauer, direttore dell'ufficio municipale gestione emergenze
di New York;
il dottor Jacki Lee, sostituto del capo dell'ufficio di medicina legale di
Washington,
la dottoressa Raissa Rubenshteyn, primario del reparto di ginecologia
presso l'ospedale di Voronez, ex Unione Sovietica;
e il dottor Charles Wetli, capo dell'ufficio di medicina legale della Suffolk County, New York.
immerso. Si alz, appoggiando l'onnipresente sigaretta in bilico sul portacenere, e and a prendere la posta. Contava sull'arrivo di un buon numero
di assegni che avrebbero rimpolpato il suo bilancio. Torn a sedere e smist le buste, suddividendole in vari mucchi e gettando direttamente nel cestino la posta che non gli interessava. Prendendo in mano la penultima busta, esit. Era spessa e quadrata, anzich rettangolare, e tastandola individu al centro un rigonfiamento irregolare. Dando un'occhiata all'affrancatura, not che era da lettera e non da pacchetto. Nell'angolo inferiore sinistro era stampigliato un avvertimento: AFFRANCARE A MANO. La spiegazione era: CONTENUTO FRAGILE!
Jason rigir la busta fra le mani. Era carta di ottima qualit. Non la solita carta usata per gli opuscoli pubblicitari, eppure il mittente era: SERVIZI DI PULIZIA ACME: AFFIDATE A NOI LA VOSTRA POLVERE. La sede
della ditta era nel Lower Broadway.
La gir di nuovo e not che era indirizzata a lui personalmente, non alla Corinthian Rug Company. Sotto l'indirizzo c'era scritto PERSONALE E
CONFIDENZIALE.
Stringendola tra l'indice e il pollice, cerc di capire quale fosse la causa
del gonfiore, ma non vi riusc. Spinto dalla curiosit, prese il tagliacarte e
l'apr. Sbirci dentro e vide un biglietto piegato, della stessa carta pesante
della busta.
Che diavolo?... esclam ad alta voce. Non si trattava certo della solita pubblicit. Estrasse il biglietto, meravigliandosi che qualche agenzia
pubblicitaria fosse riuscita a convincere una ditta di pulizie a inviare un
qualcosa di cos costoso. Il biglietto era sigillato con un adesivo e sul davanti portava scritta una sola parola: SORPRESA!
Jason stacc l'adesivo e il biglietto gli si apr di botto fra le mani, mentre scattava una molla a spirale che diffondeva nell'aria una manciata di
polvere, mescolata a minuscole stelline lucenti.
Dapprima Jason trasal per il movimento inatteso, e starnut parecchie
volte a causa della polvere, ma poi le labbra gli si distesero in un sorriso.
All'interno del biglietto c'era la scritta: CHIAMACI E PENSEREMO NOI A
PULIRE!
Scosse la testa, stupito. Doveva ammettere che chiunque avesse escogitato quella pubblicit per l'ACME aveva avuto un'idea originale e intelligente, oltre che efficace. Si chiese addirittura se dovesse ingaggiarla, ma
non ne aveva bisogno, poich il servizio di pulizia era fornito dal proprietario dello stabile.
Gett nel cestino biglietto e busta e si chin a strofinare via dalla camicia le minuscole stelline luccicanti. Sent di nuovo un pizzicho nel naso e
fece una serie di starnuti talmente forti da fargli venire le lacrime agli occhi.
Come tutti i venerd, fin di lavorare presto e si godette il bel clima autunnale raggiungendo a piedi la Grand Central Station, dove sal sul treno
delle cinque e un quarto, pieno di pendolari. Quarantacinque minuti dopo,
proprio mentre si stava avvicinando alla sua fermata, sent i primi segni di
malessere al petto. Gli venne istintivo deglutire, ma non gli fu di conforto.
Poi si schiar la gola, sempre senza ottenere alcun effetto, quindi si diede
qualche pacca sul petto e inspir a fondo diverse volte.
La donna che gli stava seduta accanto abbass il giornale e gli chiese:
Si sente bene?
Oh s, nessun problema, rispose lui, imbarazzato. Si chiese se quel
giorno non avesse fumato un po' troppo.
Durante la sera, cerc di ignorare il pizzicho alla gola, che per continuava a dargli fastidio. Helen si accorse che c'era qualcosa che non andava vedendolo cincischiare con il cibo nel piatto, invece di mangiarlo. Si
trovavano nel ristorante greco in cui cenavano ogni venerd. Avevano preso quell'abitudine dopo che la loro unica figlia era andata al college e non
abitava pi con loro.
Sento una strana oppressione, spieg Jason quando la moglie gli
chiese che cosa avesse.
Spero che non ti prenderai un'altra volta l'influenza, comment lei.
Jason era un tipo fondamentalmente sano, ma l'eccesso di fumo lo esponeva alle infezioni alle vie respiratorie, in particolare all'influenza. Tre
anni prima aveva anche avuto una brutta polmonite.
Non pu essere l'influenza, obiett. Non ancora la stagione, no?
Lo chiedi a me? Non lo so, ma l'anno scorso non te la sei presa in
questo periodo?
Era novembre, rispose Jason.
Quando tornarono a casa, Helen insist che si misurasse la temperatura. Era di qualche linea superiore al normale. Discussero se fosse il caso di
chiamare il dottor Goldstein, il loro medico di base, e decisero di no. Non
volevano disturbarlo durante il weekend.
Perch le cose del genere capitano sempre il venerd sera? si lament Helen.
Jason dorm malissimo. Nel cuore della notte fu in preda a tali vampate
di calore da sudare abbondantemente, il che lo costrinse a farsi una doccia.
Mentre si asciugava fu scosso da brividi di freddo.
Questo taglia la testa al toro, dichiar Helen, mentre stendeva diverse coperte sul marito. Domattina, la prima cosa che faremo sar chiamare
il medico.
Che cosa credi che far? borbott lui. Ho preso l'influenza. Mi dir
di stare a letto, di prendere l'aspirina, di bere tanto e di riposarmi.
Magari ti dar degli antibiotici.
Ne sono rimasti un po' dall'anno scorso. Sono nell'armadietto dei medicinali. Va' a prenderli! Non ho bisogno del medico!
Il sabato non fu una giornata positiva. Nel tardo pomeriggio Jason dovette ammettere che, nonostante l'aspirina e gli antibiotici, stava decisamente peggio. L'oppressione che provava al petto si era trasformata in vero e proprio dolore. La temperatura era salita a quaranta gradi e gli era venuta la tosse. Ma ci di cui si lamentava maggiormente era un mal di testa
tremendo, accompagnato da dolori ai muscoli.
Ogni tentativo di raggiungere il dottor Goldstein fu vano, dato che il
medico era andato nel Connecticut per il weekend. Il servizio di guardia
medica telefonica sugger a Helen di rivolgersi al pronto soccorso pi vicino, e lei segu quel consiglio.
Dopo una lunga attesa, Jason fu visitato da un medico che rimase colpito dalle sue condizioni, soprattutto dopo una schermografia al torace,
tanto che ordin il ricovero immediato. Il caso fu assegnato al dottor
Heitman, che fungeva da sostituto del dottor Goldstein. La diagnosi fu influenza con polmonite secondaria, e vennero somministrati antibiotici per
via endovenosa.
Jason non si era mai sentito cos male in vita sua. Quando fu condotto
nella sua stanza, poco prima di mezzanotte, il dolore al petto era terribile,
soprattutto se tossiva, e cos pure il mal di testa. Pass a vederlo il dottor
Heitman, che acconsent alla sua richiesta di un antidolorifico.
Trascorse circa mezz'ora prima che il farmaco facesse effetto e nel frattempo il medico se n'era andato. Jason era steso sul letto immobile, ma incapace di dormire. Intuiva che all'interno del suo corpo infuriava una battaglia mortale. Gir la testa di lato a guardare Helen, nella penombra, e le
afferr una mano. Sua moglie era seduta accanto al letto, sveglia e silenziosa. Una lacrima rig la guancia di Jason: ai suoi occhi, Helen era ancora la ragazza che era entrata per caso nel suo negozio ad Atene, tanti anni
fa.
L'immagine della moglie cominci a offuscarsi, mentre l'agognata insensibilit si impadroniva del suo corpo. A mezzanotte e trentacinque Jason Papparis si addorment. Per sua fortuna, rest privo di sensi quando
fu portato di corsa all'unit di terapia intensiva dal dottor Kevin Fowler,
che intraprese un'inutile lotta per salvargli la vita.
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glia morisse, lui avrebbe dovuto morire con loro e forse avrebbe raggiunto
sua moglie e le due figlie pi prima che poi.
Quando arriv all'edificio che ospitava la sede centrale dell'ufficio di
medicina legale, sull'angolo della Prima Avenue con la 30esima Strada,
aveva collezionato due belle discussioni con dei tassisti e un piccolo scontro con un autobus urbano. Come niente fosse, e senza nemmeno il fiatone, parcheggi la bici al piano terreno, vicino al deposito delle bare per i
cadaveri che nessuno richiedeva, e si diresse verso la stanza delle identificazioni. Qualcun altro si sarebbe sentito con i nervi a fior di pelle, dopo un
viaggio cos mozzafiato, ma non Jack. Gli scontri verbali e lo sforzo fisico
lo calmavano, preparandolo agli invariabili ostacoli burocratici.
Nel passare accanto a Vinnie Amendola diede un colpetto all'angolo
del giornale che lui stava leggendo; il tecnico dell'obitorio era seduto alla
scrivania che preferiva, quella subito all'interno della stanza. Jack gli lanci anche un ciao, ma Vinnie lo ignor. Come al solito, era impegnato a
mandare a mente i risultati sportivi del giorno prima.
Vinnie lavorava l da pi tempo di Jack. Era uno sgobbone, ma si era
ritrovato per due volte sull'orlo del licenziamento per aver fatto trapelare
delle informazioni che avevano imbarazzato l'ufficio e avevano messo in
pericolo Jack e Laurie. Il motivo per cui Vinnie era stato soltanto ammonito e sottoposto a un periodo di prova, anzich perdere il posto, era dovuto alle circostanze attenuanti del suo comportamento. Un'indagine aveva
determinato che era stato vittima di un'estorsione da parte di alcuni ripugnanti esponenti della malavita. Il padre di Vinnie era vagamente collegato con la mafia.
Jack salut il dottor George Fontworth, un collega corpulento che aveva un'anzianit maggiore di lui di ben sette anni. George stava iniziando
proprio allora a svolgere la mansione che gli sarebbe spettata per tutta la
settimana: controllare i decessi della notte precedente e decidere per quali
fosse necessaria l'autopsia e a chi assegnarla. Era per quello che si trovava
gi l. Normalmente era l'ultimo ad arrivare.
Un bel benvenuto, mugugn Jack nel vedere che anche George, come Vinnie, non rispondeva al suo saluto. Si riemp la tazza con il caff
che trov gi pronto, come al solito. Vinnie arrivava sempre prima degli
altri tecnici per assistere il medico di turno nel caso avesse bisogno. Una
delle sue incombenze era di preparare il caff in un bricco che metteva a
disposizione di tutti.
Con la tazza in mano, Jack si avvicin a George e diede un'occhiata da
dietro le sue spalle ai fogli che teneva in mano.
Scusa, eh! gli disse il collega in tono petulante, e pieg i fogli in
modo che lui non potesse guardarli. Una delle sue fobie era che la gente
gli leggesse dietro le spalle.
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Jack e George non erano mai andati molto d'accordo. Jack non era
molto tollerante verso la mediocrit e si rifiutava per principio di nascondere ci che provava. George poteva anche possedere credenziali astronomiche (aveva fatto pratica con un gigante della medicina legale) ma, a
parer suo, sul lavoro si comportava in modo superficiale. Jack non nutriva
rispetto per lui.
Sorrise alla reazione di George. Provava un piacere perverso nel punzecchiarlo. Niente di particolarmente interessante? gli domand, e gir
attorno alla scrivania, portandosi sul davanti. Cominci a sfogliare con
l'indice le varie cartellette, per leggere le diagnosi presunte.
Avevo tutto in ordine! sbott George. Gli spinse da parte la mano e
ristabil l'integrit fisica della pila di cartellette. Le stava disponendo in
base alla causa e alle modalit del decesso.
Che cos'hai da darmi? chiese ancora Jack. Una delle cose che gli
piacevano maggiormente del suo lavoro era che ogni giorno non sapeva
mai di che cosa avrebbe dovuto occuparsi. Quando era oftalmologo non
era cos. Sapeva che cosa doveva fare ogni singolo giorno con tre mesi di
anticipo.
Ho un caso di malattia infettiva, gli rispose il collega. Anche se non
credo che sia particolarmente interessante. Se lo vuoi, tuo.
Come mai lo hanno mandato qui? Niente diagnosi?
Solo una diagnosi presunta: probabilmente influenza, con polmonite
secondaria. Ma il paziente morto prima che siano arrivati i risultati delle
colture. A complicare le cose c' il fatto che non si visto niente nella colorazione di Gram. E per di pi il suo medico era via per il weekend.
Jack prese la cartelletta. Il nome era Jason Papparis. Estrasse la scheda
informativa compilata da Janice Jaeger, l'investigatrice legale (chiamata
anche assistente del medico) del turno di notte. Nel dare una rapida occhiata alla scheda, Jack annu ammirato: Janice si era rivelata, come al solito, molto scrupolosa. Dalla volta in cui le aveva suggerito di chiedere informazioni sui viaggi all'estero e sui contatti con animali, per i casi infettivi, non aveva mai mancato di farlo.
Accidenti se era un'influenza potente! comment Jack. Aveva notato
che il deceduto era rimasto in ospedale meno di ventiquattr'ore. Osserv
anche, per, che era un fumatore accanito e che nell'anamnesi erano presenti problemi alle vie respiratorie. Questo sollevava la questione se fosse
stato particolarmente potente l'agente infettivo o insolitamente predisposto
il paziente.
Lo vuoi o no? insist George. Stamattina abbiamo un sacco di casi.
Te ne ho gi assegnati degli altri, tra cui quello di un prigioniero morto
durante la custodia cautelare.
Che seccatura! borbott Jack. Sapeva che tali casi avevano spesso
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sua stanza, Jack fece una piccola deviazione e cacci dentro la testa. Non
soltanto Murphy c'era, ma non era solo. Seduto dall'altra parte della sua
scrivania c'era il tenente Lou Soldano, investigatore della squadra omicidi,
un visitatore assiduo dell'obitorio. Jack lo conosceva abbastanza bene, in
particolare perch era un buon amico di Laurie. Vicino a lui c'era un altro
uomo in borghese che Jack non aveva mai visto.
Jack! lo chiam Lou appena lo vide. Entra un minuto! Ti voglio
presentare una persona.
Jack entr nella minuscola stanzetta e Lou si alz. Come al solito, aveva l'aria di essere rimasto alzato tutta la notte. Non si era sbarbato (le
guance sembravano imbrattate di fuliggine) e aveva profonde occhiaie.
Inoltre, gli abiti erano stazzonati, la camicia aveva il bottone del colletto
aperto e il nodo della cravatta era allentato.
Questo l'agente speciale Gordon Tyrrell, disse Lou, indicando
l'uomo seduto accanto a lui. Quello si alz e tese la mano.
Significa FBI? chiese Jack, mentre gliela stringeva.
Proprio cos, rispose Gordon.
Jack non aveva mai stretto la mano a un membro del Federal Bureau of
Investigation. Non era decisamente l'esperienza che si immaginava. La
mano di Gordon era liscia, quasi effeminata, e la stretta debole ed esitante.
L'agente era un uomo minuto, dai lineamenti delicati, di certo non lo stereotipo del macho di cui si era nutrito Jack. Indossava abiti classici, perfettamente in ordine. La giacca era completamente abbottonata. Per certi
aspetti era l'antitesi di Lou.
Che cosa sta succedendo? chiese Jack. Non riesco a ricordarmi l'ultima volta che ho visto qui Murphy cos di buon'ora.
Murphy rise e fece per protestare, ma Lou lo interruppe.
La scorsa notte c' stato un omicidio che preoccupa particolarmente
l'FBI. Speriamo che l'autopsia possa far luce sulle sue dinamiche.
Che genere di caso? volle sapere Jack. Arma da fuoco o pugnalate?
Un po' di tutto, rispose Lou. Il cadavere uno sfacelo. Tanto da rivoltare lo stomaco anche a te.
gi stata fatta l'identificazione? chiese ancora Jack. A volte, quando i cadaveri erano molto danneggiati, l'identificazione era la parte pi
difficile.
Aggrottando le sopracciglia, Lou guard Gordon. Era evidente che non
sapeva quanto fosse riservato quel caso.
Va bene, concesse Gordon.
S, lo hanno identificato, rispose allora Lou. Si chiamava Brad Cassidy. Un bianco di ventidue anni, uno skinhead.
Vuoi dire uno di quei razzisti svitati con i tatuaggi nazi, il giubbotto
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di pelle nera e gli stivali neri? Jack ne aveva visto qualche esemplare, di
tanto in tanto, che ciondolava per i parchi cittadini. Quando andava a trovare sua madre, nel Midwest, ne vedeva anche di pi.
Ci sei, conferm Lou.
Gli skinhead non hanno tutti delle decorazioni nazi, osserv Gordon.
S, infatti, conferm Lou. E alcuni di loro non hanno nemmeno pi
le teste rasate. Il loro stile ha subito qualche modificazione.
La musica no, intervenne di nuovo Gordon. Quella stata probabilmente la parte pi consistente dell'intero movimento e di certo fa parte
dello stile.
Questa una cosa di cui io non so proprio niente, ammise Lou.
Non mi sono mai occupato di musica.
Be', importante rispetto agli skinhead americani, spieg Gordon.
La musica ha fornito al movimento la sua ideologia di odio e violenza.
Stai scherzando? chiese Lou. Solo a causa della musica?
Non esagero. Qui negli Stati Uniti, a differenza che in Inghilterra, il
movimento skinhead iniziato semplicemente come uno stile, tipo il
punk, con atteggiamenti offensivi e scioccanti nell'aspetto e nel comportamento. Ma la musica di gruppi come gli Screwdriver e i Brutal Attack e
un mucchio di altri ha creato un cambiamento. I testi delle canzoni hanno
promosso una filosofia esagitata di sopravvivenza e ribellione. Ecco da
dove provengono l'odio e la violenza.
Cos, lei una specie di esperto degli skinhead? domand Jack.
Solo per necessit, si scherm Gordon. Il mio vero campo di interesse sono le milizie di estrema destra. Ma ho dovuto espandere il mio
raggio di indagine. Purtroppo, la Resistenza Bianca Ariana si messa a
reclutare skinhead per utilizzarli come una specie di truppe di attacco, attingendo a quel pozzo di odio e di violenza che la musica ha generato.
Adesso un sacco di gruppi neofascisti hanno seguito l'esempio per le loro
milizie, facendo fare ai ragazzi il lavoro sporco e interessandoli alla propaganda nazista.
Di solito questi tipi non se la prendono con le minoranze? chiese
Jack. Che cosa accaduto stavolta? Qualcuno ha reagito?
Gli skinhead hanno la tendenza a combattersi fra loro, oltre che attaccare gli altri, spieg Gordon. E questo proprio un caso simile.
Come mai cos tanto interesse per Brad Cassidy? Avrei pensato che
uno in meno di questi tizi non farebbe che rendervi pi facile la vita.
Vinnie cacci dentro la testa nella stanza, informando Jack che, se avesse continuato a dar fiato alla bocca, lui sarebbe tornato a leggere il New
York Post. Jack lo scacci via con un gesto della mano.
Brad Cassidy lo avevamo reclutato come potenziale informa tore, rivel Gordon. Aveva ottenuto degli sconti di pena per diversi crimini, in
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cambio della collaborazione. Stava cercando di scoprire una organizzazione chiamata Esercito Ariano del Popolo.
Non ne ho mai sentito parlare, comment Jack.
Nemmeno io, ammise Lou.
un gruppo piuttosto nebuloso, spieg Gordon. Tutto ci che sappiamo quello che siamo riusciti a intercettare da Internet che, a proposito, diventato il maggior mezzo di comunicazione di questi pazzoidi neofascisti. Sappiamo che l'Esercito Ariano del Popolo ha la sua collocazione
nell'area metropolitana di New York e che ha reclutato alcuni skinhead
locali. Ma la parte pi allarmante sono alcuni vaghi riferimenti a un imminente avvenimento di grande importanza. Temiamo che abbiano in
mente qualcosa di violento.
Una cosa tipo il bombardamento del Murrah Building a Oklahoma,
aggiunse Lou. Un atto terroristico in grande stile.
Buon Dio! esclam Jack.
Non abbiamo idea del che cosa, del dove e del quando, ammise
Gordon. Speriamo che sia solo un atteggiamento, una vanteria: spesso
per questi gruppi cos. Non vogliamo correre rischi. Poich il controspionaggio l'unica vera difesa contro il terrorismo, stiamo facendo del
nostro meglio. Abbiamo avvisato dell'emergenza gli amministratori della
citt, ma purtroppo sono poche le informazioni che siamo in grado di dare.
In questo momento l'unica traccia che abbiamo uno skinhead morto, comment Lou. Ecco perch ci interessa cos tanto l'autopsia. Speriamo in un indizio, qualsiasi indizio.
Volete che ve la faccia subito? si offr Jack. Stavo per dedicarmi a
un caso infettivo, ma pu aspettare.
Ho chiesto a Laurie di farla, disse Lou, arrossendo quel tanto che
glielo permetteva l'incarnato scuro, da italiano del Sud. E lei ha detto che
le andava bene.
Quando le hai parlato? chiese Jack.
Stamattina.
Davvero, comment Jack. Dove l'hai trovata? A casa?
In realt mi ha chiamato lei. Mi ha trovato al cellulare.
Che ora era?
Lou esit.
stato verso le quattro e mezzo di mattina? insist Jack. Il mistero
di Laurie si stava infittendo.
Pi o meno, ammise Lou.
Jack lo prese per il gomito. Scusateci, disse a Gordon e al sergente
Murphy, e port Lou nella stanza del centralino. Marjorie Zankowski rivolse loro una rapida occhiata, prima di rimettersi a lavorare a maglia. Il
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Me la sono fatta, s.
Bene, concluse Calvin. Dammi una voce quando sarai pronto. Ti
dar una mano. Di fatto, lo faremo insieme.
Quando Calvin se ne fu andato, Jack guard Vinnie e gemette. Ci vorranno tre ore! Calvin sar anche scrupoloso, ma pi lento di una tartaruga.
Quanto contagioso il carbonchio? domand Vinnie.
Rilassati! Non ti beccherai niente. Da quanto mi ricordo, non si trasmette da persona a persona.
Non so mai quando crederti e quando no.
A volte non lo so neppure io, ammise Jack scherzandoci sopra. Ma
stavolta puoi fidarti di me.
Portarono a termine il caso Papparis senza scambiare altre parole.
Mentre Jack stava raccogliendo i campioni da portare in laboratorio, al
piano di sopra, entr Laurie. La riconobbe dalla sua risata caratteristica;
sembrava di splendido umore. Aveva il viso completamente coperto, dato
che anche lei indossava lo scafandro, come pure le due persone che l'accompagnavano. Jack suppose che fossero Lou e l'agente dell'FBI.
Appena pot, si avvicin al tavolo attorno al quale si erano raggruppati
i nuovi venuti. A quel punto non si sentivano pi risate.
Mi state dicendo che questo tizio stato crocifisso? chiese Laurie,
sollevando la mano destra del cadavere. Jack vide che dal palmo spuntava
una grossa punta di metallo.
S, ti sto dicendo proprio questo, rispose Lou. E non che l'inizio.
Hanno inchiodato la croce a un palo del telefono e poi ci hanno inchiodato
sopra il ragazzo.
Buon Dio! esclam Laurie.
Poi hanno cercato di scorticarlo. Per lo meno la parte davanti.
Ma tremendo!
Pensa che fosse vivo mentre lo sottoponevano a questo trattamento?
domand Gordon.
Temo di s, rispose Laurie. Lo si capisce dall'abbondanza dell'emorragia. Non c' dubbio che fosse vivo.
Jack si avvicin per attirare l'attenzione di Laurie, volendo scambiare
due parole con lei, ma vide il cadavere. Per quanto credesse di essersi assuefatto all'immagine della morte, il corpo di Brad Cassidy lo fece restare
senza fiato. Il giovane era stato crocifisso e parzialmente spellato vivo, gli
avevano cavato via gli occhi e tagliato i genitali. Il corpo era cosparso di
varie ferite superficiali inferte con qualcosa di tagliente. La pelle del torace era stata strappata e gli ricadeva sulle gambe. Su essa era visibile il tatuaggio di un vichingo, di notevoli dimensioni. Al centro della fronte era
tatuata una piccola svastica.
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bizzarro e ti dir che il mistero mi sta mandando fuori di testa. Che cosa
succede? Di che cosa vuoi parlare a me e a Lou?
Jack intravide il sorriso di Laurie attraverso la visiera.
Buon Dio, comment lei. Non credo di averti mai visto cos interessato. Sono lusingata.
Dai, Laurie! Smettila! Sputa il rospo!
Ci vorrebbe troppo tempo.
Potresti farmi un rapido riassunto, tenendo per dopo i dettagli pi agghiaccianti.
No! rispose lei decisa. Dovrai aspettare fino a stasera, ammesso che
sia ancora in piedi.
Che cosa vuoi dire?
Jack! Adesso non posso parlare. Ti parler stasera, come abbiamo deciso.
Sei tu che lo hai deciso.
Adesso devo mettermi al lavoro, tagli corto Laurie. Si volt e torn
al suo tavolo.
Jack si sent frustrato e irritato. Non riusciva a credere che Laurie si
comportasse cos. Borbottando tra s, torn ai campioni di Papparis. Voleva portarli ad Agnes Finn, in modo che li sottoponesse a un test alla
fluoresceina per la ricerca degli anticorpi del carbonchio.
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sapeva.
Un leggero tonfo proveniente dalla parte posteriore dell'auto lo fece
sobbalzare. Si chin ad aprire il finestrino, si sporse fuori, agit il pugno e
con il suo pesante accento maledisse il tassista che gli aveva dato una piccola botta all'auto.
Vacci tu! gli grid quello. Muoviti!
Dove vuoi che vada? Che diavolo vuoi?
Yuri si risistem sul sedile e si pass una mano tra i folti capelli scuri,
quasi corvini. Poi la sollev per girare lo specchietto retrovisore, in modo
da potercisi guardare. Aveva gli occhi iniettati di sangue e il viso arrossato. Sapeva di doversi calmare, altrimenti avrebbe avuto un attacco alle coronarie. Avrebbe avuto bisogno di un sorso di vodka.
Che bello scherzo! borbott irato in russo. Non si riferiva alla situazione del momento ma alla sua intera vita che, metaforicamente, aveva
molto in comune con quell'ingorgo stradale. Era ferma, a un punto morto,
e il risultato era che lui aveva perso ogni illusione. Ormai sapeva per triste
esperienza personale che l'allettante sogno americano da cui si era lasciato
attrarre era tutto un'impostura e il mondo intero se l'era bevuto per colpa
dei media dominati dagli ebrei americani.
Davanti a lui le auto cominciarono a muoversi e anche Yuri mise in
movimento la sua, sperando di riuscire per lo meno a superare l'incrocio.
Ma non fu cos. Il taxi immediatamente davanti si ferm di botto, costringendolo a fare altrettanto, e quello dietro gli diede un'altra botta. Era leggera come la prima e non aveva causato danni, ma per lui costituiva un'offesa.
Cacci di nuovo la testa fuori dal finestrino. Che accidenti hai? il
primo giorno che guidi?
Chiudi il becco, dannato straniero, gli grid dietro l'altro tassista.
Perch non muovi il culo e non te ne torni a casa tua, dove diavolo si
trova?
Yuri fece per replicare, ma cambi idea. Si rimise seduto sul sedile ed
espir rumorosamente, come uno pneumatico che si sgonfia. Il commento
del collega aveva involontariamente suscitato un senso di toska che cal
su di lui come una pesante cappa di lana. Toska era una parola russa che
indicava malinconia, depressione, forte desiderio, angoscia, stanchezza e
nostalgia, vissute tutte assieme sotto forma di un profondo dolore fisico.
Tenne lo sguardo fisso davanti a s, senza vedere. Per il momento la
disillusione e la rabbia contro l'America vennero spazzate via da un ricordo che comparve all'improvviso. Vide se stesso e suo fratello che andavano a scuola, una gelida mattina, nella loro citt natale, Sverdlovsk. Con gli
occhi della mente vedeva la cucina comune, con la sua convivialit, e nel
cuore riviveva l'orgoglio di far parte dell'impero sovietico.
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riunione ce l'ho dopo le dieci e mezzo. Pensa di farcela a portarmi a destinazione entro quell'ora?
Ci prover, rispose Yuri in tono indifferente.
un accento russo, il suo?
S. Yuri sospir. Quello l lo avrebbe tirato scemo.
Avrei dovuto immaginarlo dal nome scritto sulla licenza di tassista.
Da che parte della Russia proviene, signor Davidov?
Dalla Russia centrale.
Molto lontano da Mosca?
Quasi milletrecento chilometri a est. Nei Monti Urali.
Mi chiamo Harvey Bloomburg.
Yuri sollev lo sguardo verso lo specchietto e fece un cenno impercettibile con la testa. Restava sempre stupito dal modo in cui la gente come
quel Bloomburg aveva voglia di spiattellare i fatti propri. A lui non gliene
poteva fregar di meno di sapere come si chiamava.
Sono tornato da Mosca da una settimana circa, continu Harvey.
Davvero? A quel punto Yuri si rianim. Era tantissimo che non ci
andava. Si ricordava la gioia provata la prima volta nel visitare la Piazza
Rossa, con la cattedrale di San Basilio luccicante come un gioiello. Non
aveva mai visto niente di pi bello e pi commovente.
Ci sono rimasto cinque giorni, aggiunse Harvey.
Lei fortunato. Si divertito?
Ah! il passeggero fece un gesto di diniego con la mano. Non vedevo l'ora di andarmene! Appena la riunione finita sono volato a Londra.
Mosca non pi sotto controllo, un po' per la delinquenza, un po' per la
situazione economica. Quel posto un disastro.
Yuri prov una nuova fitta di rabbia, all'idea che i problemi che attualmente devastavano la Russia erano stati creati proprio da quelli come
Harvey Bloomburg e dal resto della cospirazione sionista internazionale.
Sentiva di avere il viso in fiamme, ma tenne a freno la lingua. Adesso s
che aveva bisogno di un bicchiere di vodka.
Da quanto tempo negli Stati Uniti? gli chiese Harvey.
Dal 1994, bofonchi lui in risposta. Erano solo cinque anni, ma gli
sembravano dieci. Per si ricordava il giorno del suo arrivo come se fosse
stato ieri. Era arrivato in aereo da Toronto, in Canada, dopo tre giorni di
problemi con l'ufficio immigrazione degli Stati Uniti; avevano finito con
il concedergli solo un visto temporaneo.
La sua odissea per arrivare in America era stata estenuante ed era durata quasi un anno. Era iniziata a Novosibirsk, in Siberia, dove lavorava per
una societ del governo, chiamata Vector. Ci lavorava da undici anni, ma
aveva perso il posto in seguito a una riduzione del personale. Per fortuna
gli erano rimasti un po' di rubli, prima di essere licenziato, ed era riuscito
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ad arrivare a Mosca viaggiando con l'aereo, con il treno e ottenendo passaggi dai camionisti.
A Mosca, il disastro: a causa della natura delicata del lavoro che aveva
svolto, quando aveva fatto richiesta di un passaporto internazionale, qualcuno aveva avvertito l'FSB (il successore del KGB). Lo avevano arrestato e
gettato nella prigione di Lefortovo. Dopo un po' di mesi era riuscito a venir fuori accettando di lavorare per il governo a Zagorsk. Il problema era
che non lo pagavano, per lo meno non in denaro. Al posto dei contanti gli
davano carta igienica e vodka.
Era fuggito a notte fonda, la vigilia di una vacanza invernale, e aveva
coperto un po' a piedi e un po' in autostop i milleseicento chilometri fino a
Tallinn, in Estonia. Era stato un viaggio terribile, costellato di contrattempi, malattie, insulti, in cui aveva patito un freddo tremendo e aveva rischiato di morire di fame. Aveva subito lo stesso tipo di stenti sperimentati dagli eserciti di Napoleone e di Hitler, con risultati disastrosi.
Anche se gli estoni non gli avevano certo mostrato amicizia, a causa
della sua appartenenza etnica, e alcuni giovani lo avevano perfino picchiato, una notte, Yuri era riuscito a guadagnare abbastanza soldi da comperarsi dei documenti falsi con cui farsi assumere su una nave mercantile
che solcava le acque del Baltico. In Svezia aveva abbandonato la nave e
aveva chiesto asilo come rifugiato.
Le autorit svedesi avevano messo in dubbio la validit del suo status
di rifugiato, ma gli avevano permesso di restare temporaneamente e di
svolgere lavori umili, con cui pagarsi un biglietto aereo per Toronto e poi
per New York. Quando era finalmente arrivato sul suolo americano, si era
chinato a baciare la terra come il papa.
Durante il lungo e disperato tentativo di arrivare a New York c'erano
stati tanti momenti in cui era stato sul punto di rinunciare, ma aveva tenuto duro. Aveva superato quella prova tremenda attratto dalla promessa
dell'America: libert, ricchezza e una vita gradevole.
Gli venne spontanea una smorfia: altro che gradevole, era la sua vita!
Guidava il taxi dodici, a volte quattordici ore al giorno, solo per sopravvivere. Tutti i soldi se ne andavano in tasse, affitto, cibo e assistenza sanitaria per s e per la grassa moglie che aveva dovuto sposare, per ottenere il
permesso di soggiorno.
Deve ringraziare Dio Onnipotente per essere uscito dalla Russia nel
momento in cui lo ha fatto, gli disse Harvey, senza rendersi conto del suo
stato d'animo. Non lo so come fa la gen te a tirare avanti.
Yuri non rispose. Voleva solo che Harvey chiudesse il becco All'improvviso il traffico si dirad, allora strinse le mani sul volante e pigi sull'acceleratore e il taxi scatt in avanti, mandando Harvey contro lo schienale del sedile. I pneumatici stridettero.
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con banchieri ebrei. Preferiva crogiolarsi nel gusto della sua vendetta, e
per far questo aveva bisogno di assicurarsi che il suo agente patogeno era
mortale come immaginava. Questo significava controllare com'erano andate le cose per Jason Papparis.
L'ufficio della Corinthian Rug Company si trovava in Walker Street, a
sud di Canal. Era situato in un locale al pianterreno che dava direttamente
sulla strada e aveva in vetrina un paio di sbiaditi tappeti turchi dai disegni
geometrici e alcune pelli di capra. Nell'avvicinarsi, Yuri rallent. Sulla
porta il nome della ditta era scritto in lettere dorate. Era chiusa a chiave,
ma lui sapeva che questo non significava niente. Agli inizi, quando era
passato e ripassato di l per i suoi sopralluoghi, aveva sempre trovato la
porta chiusa.
Ferm l'auto in un tratto destinato al carico e allo scarico, dall'altra parte della strada, da dove vedeva bene l'ingresso. Decise di aspettare, anche
se non sapeva esattamente che cosa. In un modo o nell'altro doveva scoprire com'era lo stato di salute di Jason Papparis. Era sicuro che aveva ricevuto la busta dell'impresa di pulizie ACME al pi tardi venerd.
L'attesa lo calm, e il pensiero del prossimo passo da compiere per
mettere a punto il suo grandioso progetto lo eccit. Sarebbe stato in grado
di dire a Curt Rogers che il carbonchio era potente. Questo avrebbe significato che l'unica altra cosa che restava da provare era la tossina del botulino. Per il giorno fatidico, Yuri aveva deciso di fare affidamento su due
agenti patogeni, anzich su uno solo. Voleva escludere qualsiasi possibilit di fallimento. I due agenti uccidevano in modi completamente diversi,
anche se entrambi dovevano essere nebulizzati.
Ficc una mano sotto il sedile, spinse da una parte il crick, che teneva
come arma difensiva, e tir fuori la sua fiaschetta piatta. Un goccio di vodka se lo meritava. Si assicur che nessuno vedesse, e ne ingurgit una
rapida sorsata. Emise un sospiro di sollievo, mentre per tutto il corpo si
diffondeva una deliziosa sensazione di calore. Adesso si sentiva ancora
pi calmo. Era perfino in grado di riconoscere che di recente nella sua vita
c'erano stati alcuni momenti positivi.
Una delle cose pi fortunate che gli erano capitate dal suo arrivo negli
Stati Uniti era stato aver fatto conoscenza con Curt Rogers e con il suo
amico Steve Henderson. Proprio il rapporto con loro gli aveva permesso
di mettere in pratica la sua fantasia di vendetta. Li aveva incontrati per puro caso. Dopo una lunghissima giornata di lavoro nel caldo estivo, si era
fermato in un buco di bar chiamato White Pride a Bensonhurst, Brooklyn.
La sua fiaschetta era all'asciutto gi da un bel po' e lui aveva talmente bisogno di un sorso di vodka che non poteva aspettare di rientrare in casa, a
Brighton Beach.
Erano le undici passate e il locale era affollato, buio e rumorosissimo,
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veva sussurrato Curt la prima volta che era saltato fuori quell'argomento.
E c' soltanto una soluzione. Il governo americano dev'essere rovesciato
con le armi. Non ci sono altri modi. E bisogna farlo subito, perch i sionisti stanno diventando ogni giorno pi forti.
Davvero? Yuri era rimasto scioccato nello scoprire che c'erano degli
americani che non approvavano il loro governo. E secondo Curt, che era
una vera autorit per quanto riguardava tutti gli aspetti del governo e della
storia americana, gli scontenti non erano un'esigua minoranza. I patrioti,
come li chiamava Curt, erano sparsi per tutto il paese. Erano tutti bene
armati e aspettavano il segnale della rivolta.
Ascolta bene le mie parole, aveva sussurrato Curt in un'altra occasione. Ho saputo da fonte irrefutabile che il governo sta addestrando delle truppe gurkha nel Montana, con migliaia e migliaia di elicotteri. A meno che non si intervenga contro questo governo rinnegato, nel prossimo
futuro usciranno fuori dalla loro base e porteranno via ogni singola pistola
a ogni singolo dannato patriota del paese. Allora resteremo indifesi contro
i sionisti di tutto il mondo.
Allora Yuri non sapeva che cosa volesse dire irrefutabile, ma non si
era dato la pena di chiedere, poich aveva colto il succo del discorso. Il
governo degli Stati Uniti era molto pi perverso e pericoloso di quanto si
immaginava lui. Era anche divenuto chiaro che lui e Curt volevano fare
qualcosa al riguardo, e potevano aiutarsi davvero, dato che ognuno dei
due sapeva fare cose che l'altro non sapeva. Yuri aveva l'esperienza tecnologica e il know-how necessari a mettere a punto un'arma batteriologica
per la distruzione di massa, mentre Curt aveva le persone in grado di ottenere i materiali e le attrezzature necessarie. Curt aveva fondato una milizia
di skinhead chiamata Esercito Ariano del Popolo, e sosteneva che le sue
truppe avrebbero obbedito a qualsiasi ordine avesse loro impartito.
Un nebulizzatore per pesticidi? Nessun problema! aveva risposto
Curt a una delle prime richieste di Yuri. Possiamo rubarne uno a Long
Island, quando ne avremo bisogno. Li usano nei campi di patate. Stanno
quasi sempre l a far niente, in attesa che qualcuno se li pigli.
Diverse settimane dopo, davanti a bicchierini di vodka ghiacciata,
Curt, Yuri e Steve si erano stretti la mano brindando all'inizio di ci che
chiamavano Operazione Volverina. Yuri non sapeva che cosa fosse una
volverina, cos Curt gli aveva spiegato che si trattava di un animaletto selvatico furbo e aggressivo. Intanto, aveva strizzato un occhio a Steve, infatti quel nome si riferiva a un gruppo di giovani in un classico dei film survivalisti, Alba rossa. Era il film preferito di Steve e di Curt, e faceva vedere che le volverine avevano respinto l'intero esercito d'invasione russo.
Yuri avrebbe voluto chiamarla Operazione Vendetta, ma si arrese nel
vedere quanto gli altri due fossero inflessibili su volverina. Curt aveva
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spiegato che quel nome avrebbe avuto un significato immediato per tutta
l'estrema destra clandestina.
Ingurgitata la vodka, erano tutti e tre eccitatissimi. Il legame che li univa era, secondo le parole di Curt, un matrimonio fatto in paradiso.
Ho la sensazione che questa sar la scintilla che far esplodere la conflagrazione, aveva affermato Curt. Una cosa enorme come questa, che
accade qui a New York, destinata a dare inizio alla rivolta generale. In
confronto a questo, ci che accaduto a Oklahoma sembrer uno scherzetto da bambini.
Che l'Operazione Vendetta desse inizio o no a una rivolta generale, a
Yuri non importava. Lui voleva solo dare una bella sberla su quella faccia
compiaciuta degli Stati Uniti. La gloria che avrebbe conquistato l'avrebbe
volentieri donata al movimento di Zhirinovsky e al ritorno dell'impero sovietico.
Un improvviso bussare sul paraurti lo riscosse dalle sue fantasticherie.
Si volt e vide un'addetta ai parcheggi.
Deve muoversi di qua, lo avvis. Qui riservato al carico e allo
scarico.
Scusi, disse Yuri. Mise in moto e part, ma non and lontano. Fece
semplicemente il giro dell'isolato e torn al posto di prima. La donna si
era allontanata.
Accese le luci d'emergenza, per far credere che stava aspettando un
cliente, e scese di macchina. Nella mezz'ora in cui era stato l a guardare la
vetrina della Corinthian Rug Company, non era entrato n uscito nessuno.
Attravers la strada e, tenendosi le mani attorno al viso, si appoggi alla
porta di vetro e guard dentro. Il posto era vuoto, le luci spente. Saggi la
maniglia della porta: era chiusa a chiave.
Fece qualche passo verso ovest ed entr in un negozio. Stando seduto
nel taxi, aveva notato un certo andirivieni. Si trattava di un posto dove
vendevano materiale per collezionisti di francobolli. All'interno era silenzioso come una tomba, dopo che i campanelli appesi alla porta avevano
smesso di suonare. Dal retro comparve il proprietario, con gli occhialini
appoggiati sulla punta di un naso a patata. Sulla testa calva portava uno
yarmulk che secondo Yuri doveva essere incollato.
Ho ricevuto una chiamata per prendere un certo signor Papparis alla
Corinthian Rug Company, spieg Yuri. Quello l fuori il mio taxi. Per l'ufficio chiuso. Lei conosce il signor Papparis?
Certo.
Lo ha visto? Oppure ha saputo qualcosa di lui?
tutto il giorno che non lo vedo. Ma non c' da stupirsi: le nostre
strade si incrociano raramente.
Grazie, disse Yuri.
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Prego.
Yuri entr in un negozio dall'altra parte della strada e ottenne lo stesso
tipo di risposta. Allora risal nel taxi e si mise a pensare a quale poteva essere la sua prossima mossa. Gli venne in mente di chiamare gli ospedali,
ma non sapeva in quale quartiere viveva Papparis. Pens allora di cercare
il suo numero di telefono sull'elenco, ma decise che chiamarlo a casa sarebbe stato troppo rischioso. Fino a quel momento era stato superprudente
e non voleva correre rischi inutili. Per ci che aveva intenzione di fare a
New York, non voleva che ci fossero avvertimenti.
Ripart. Quando arriv all'incrocio tra la Walker e Broadway gli venne
in mente che si trovava a poco pi di sei isolati dalla caserma dei pompieri
di Duane Street, dov'erano di servizio Curt e Steve. Anche se non aveva
mai visitato il luogo dove lavoravano i suoi compagni, decise di farvi un
salto. Non era ancora in grado di confermare che il carbonchio fosse potente a sufficienza, questione che riteneva accademica, ma per lo meno
poteva informarli che il procedimento era stato avviato. Gi questo era eccitante di per s, perch significava che l'Operazione Volverina era davvero imminente. Tutta la progettazione e i preliminari erano conclusi. Adesso era solo questione di produrre quantit adeguate di agenti patogeni e
diffonderli in giro.
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Avevano installato un piccolo grill nel chiosco dei sandwich a pianterreno. Probabilmente qualche dirigente della ristorazione ha pensato di
aggiungerlo e credo che non abbiano mai chiesto il permesso. stato installato senza un dispositivo antincendio a secco. Noi ci stiamo solo accertando che abbiano provveduto.
Fammi vedere, disse Steve.
Eh? Non mi credi? sbrait Curt, e sfil la copia del verbale di infrazione dalla molla del portadocumenti, mettendogliela sotto il naso.
Be', sono proprio un coglione, ammise Steve. perfetto.
Dubitavi forse di un ex marine?
'fanculo, replic Steve, scherzando.
I due proseguirono verso l'ingresso con passo militare, tenendo la testa
alta e le spalle squadrate.
Sar un'operazione perfetta, sussurr Curt. La sede pi grande dell'FBI, a parte il quartier generale a Washington, questa. Solo a pensarci
mi viene la pelle d'oca. Gliela faremo pagare alla grande per Ruby Ridge.
Vorrei solo che ci fossero pi agenti ATF, comment Steve. Allora
vendicheremmo allo stesso tempo Waco e i Branch Davidians.
Il governo capir il messaggio, sta' pur certo.
Sei sicuro che Yuri ce la far? chiese ancora Steve.
Curt lo ferm per la seconda volta, in mezzo al fiume di gente che si
divise per scansarli.
Che cos'hai? gli chiese, tenendo la voce bassa. Come mai, all'improvviso, tutta questa negativit?
Ehi, ho solo chiesto. Dopotutto, quel tipo mezzo svitato. Lo hai
ammesso anche tu. Ed era uno sporco comunista.
Adesso non lo pi.
Le tigri cambiano le strisce? Ultimamente ha detto cose strane, del tipo che vorrebbe il ritorno dell'Unione Sovietica.
Ma questo solo per essere tranquillo che le armi nucleari siano al sicuro, obiett Curt.
Io non ci giurerei. E quel commento che ha fatto, che Stalin non era
poi cos cattivo come pensa la gente? Voglio dire, strano. Stalin ha fatto
fuori trenta milioni dei suoi.
S, questo strano, ammise Curt, mordendosi il labbro inferiore. A
Yuri mancava di sicuro qualche rotella, infatti non gli bastava colpire il
Jacob Javits Federal Building. Voleva fare contemporaneamente la stessa
cosa a Central Park, in modo che il secondo agente patogeno si diffondesse per tutto l'Upper West Side. La sua spiegazione era che voleva colpire
la maggiore quantit possibile di banchieri ebrei. A Curt sembrava che l'edificio dei federali fosse pi che sufficiente, ma Yuri era stato irremovibile.
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ricordi? Ci ha detto di quei due pezzi grossi delle armi batteriologiche che
avevano disertato due anni prima che arrivasse qui lui. A quanto pare,
hanno detto alla CIA tutto quello che voleva sapere, comprese tutte le violazioni dell'Unione Sovietica al trattato del 1972 sulle armi batteriologiche.
Dico soltanto che mi piacerebbe vedere qualche prova di ci che sta
facendo, insist Steve. Qualsiasi cosa.
La settima scorsa ha detto che gli mancava poco a fare la prova con il
carbonchio.
Questo mi basterebbe. Ammesso che il test funzioni.
I tuoi dubbi sono giustificati, ammise Curt, ma continuo a pensare
che dovremmo procedere con la visita a questo posto. Non rischiamo
niente, soprattutto considerando che il capitano non in servizio.
Immagino che tu abbia ragione, si arrese Steve, in particolare grazie a quella violazione che hai scoperto.
Allora, ci stai?
Ci sto.
I due entrarono dalla porta girevole. Dovettero aspettare in fila per passare attraverso il metal detector. Una volta dall'altra parte, furono indirizzati all'ufficio manutenzione dal capo della sicurezza.
Fin qui tutto bene, sussurr Steve.
Rilassati, lo esort Curt. Sar una passeggiata.
La porta dell'ufficio manutenzione era aperta. Curt precedette l'amico e
si present davanti alla scrivania di un'impiegata. La stanza era piena di
gente indaffarata a rispondere al telefono e a battere sui word processor.
Posso esserle utile? gli chiese la segretaria. Era una donna massiccia,
che sudava nonostante l'aria condizionata.
Curt apr il portafogli e mostr il distintivo di tenente del dipartimento
dei vigili del fuoco. Le uniche occasioni in cui se lo metteva era ai funerali, quando indossava l'alta uniforme, e lo appuntava su una fascia nera.
Per un'ispezione, disse.
Certo, replic la segretaria, chiamo il caporeparto. E scomparve in
un ufficio interno.
Curt guard l'amico. Facile facile.
Senti che movimento d'aria c' qua dentro? chiese Steve.
S.
Steve fece un segno con il pollice alzato, e Curt annu. Sapeva che cosa
stava pensando: pi aria circolava nell'edificio, pi l'agente patogeno si
sarebbe diffuso efficacemente.
Il caporeparto della manutenzione comparve dopo qualche momento.
Era un afroamericano di mezza et, in completo scuro, camicia bianca e
cravatta. Curt rest di sasso. Si aspettava un uomo con la tuta e le macchie
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sterno sia per quella che viene fatta circolare, spieg Curt. Dovremmo
almeno vedere se ci sono. In realt, saremmo tenuti a sottoporli a un test.
Reggy si strinse nelle spalle e fece strada.
Nella zona dei macchinari il livello di rumore era tremendo. Si trattava
di una sala enorme riempita da ogni tipo di attrezzature, compresi larghi
pannelli elettrici, enormi caldaie, compressori e pompe. Uno strabiliante
groviglio di tubi e condotti di varie dimensioni si dipanava in tutte le direzioni. In genere non ci si ferma a pensare a quel che occorre per scaldare e
rinfrescare un edificio delle dimensioni del Jacob Javits Federal Building,
o per far funzionare gli ascensori, o anche per far arrivare l'acqua fino ai
rubinetti del trentaduesimo piano. Tutto ci richiedeva tantissimi macchinari e una grande quantit di energia, ventiquattr'ore su ventiquattro.
I condotti principali dell'aria erano talmente grandi che non sembravano nemmeno tali. Correvano lungo una parete di quella stanza smisurata,
prima di diramarsi come un grande albero abbattuto. A intervalli c'erano
delle porte simili ai boccaporti delle navi, chiuse come quelli da ramponi.
Reggy doveva urlare per farsi sentire. Batt sul fianco di un condotto e
url che conteneva l'aria fresca aspirata dall'esterno, poi mostr come veniva mescolata con quella gi in circolazione all'interno.
Quindi si spost lungo il condotto, per battervi contro di nuovo. Qui
dove sono collocati i filtri, voci. Quale parte del condotto volete vedere?
Quella dopo i filtri, rispose Curt, sgolandosi.
Reggy annu. Si avvicin a un gigantesco interruttore e lo abbass.
Una parte della tremenda cacofonia di suoni diminu.
Questo l'interruttore del ventilatore principale, spieg Reggy, poi
si diresse verso una delle porte e la sblocc, facendola aprire verso l'interno della stanza, con un cigolio di cardini.
Qui siamo a monte del ventilatore principale, spieg ancora Reggy.
Quando in funzione, questa porta non si pu aprire. C' troppa aspirazione.
Curt si avvicin e guard all'interno. Era molto buio, allora prese la
torcia che teneva nella custodia appesa alla cintura e l'accese. Prima indirizz il fascio di luce all'indietro, verso i filtri. Steve cerc di guardare anche lui, ma la porta era troppo stretta.
Potete entrarci dentro, se volete, sugger Reggy.
Curt abbass la testa e scavalc il bordo. Illumin di nuovo il filtro, e
intanto Steve si sporse dentro per vedere anche lui. Reggy torn al quadro
di comando dell'impianto per spegnere l'allarme che annunciava un calo
della pressione al suo interno.
Vedi che cosa intendo, quando dico che necessario un sopralluogo,
borbott Curt. Il condotto, in materiale isolante, riparava da buona parte
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Temo che Yuri sia una specie di scheggia impazzita, disse Steve.
Credo che dobbiamo farci quattro chiacchiere. Allo stesso tempo, mi
piacerebbe vedere qualche prova che non ci sta prendendo in giro.
Curt annu, continuando a camminare avanti e indietro, poi si ferm.
Va bene, disse. Quando stacchiamo andremo a casa sua a Brighton
Beach. Gli faremo capire un po' di cose sulla sicurezza. Poi gli chiederemo di vedere il laboratorio e chiederemo qualche prova che sta facendo
davvero quello che dice.
Lo sai il suo indirizzo?
Oceanview Lane, 15.
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Questa malattia si diffonde con le spore, disse Jack, come svegliandosi da una trance. Ci sono dei test per le spore, o dovete farle crescere e
poi andare alla ricerca dei batteri?
Per le spore c' un test con reazione a catena polimerasica, o PCR, rispose Agnes. Noi non lo facciamo nel nostro laboratorio, ma sono sicura
che Ted Lynch del laboratorio DNA ti potr aiutare. Hai qualcosa che vuoi
sottoporre a test per le spore?
Non ancora.
Oh, oh! gemette Chet. Non mi piace questa musica. Non avrai intenzione di andare in campo aperto, eh?
Non lo so, ammise Jack. Era ancora intontito. Un caso di carbonchio
polmonare a New York era inaspettato come la peste.
Ti sei dimenticato che cosa ti successo l'ultima volta che ti sei lasciato coinvolgere nel lavoro sul campo, in un caso infettivo? gli ramment Chet. Lascia che ti rinfreschi la memoria: c' mancato poco che ti
facessero la pelle.
Grazie, Agnes, disse Jack, ignorando il collega. Si volt verso la sua
scrivania e spinse da una parte i documenti riguardanti la morte del prigioniero in custodia cautelare, che Calvin voleva al pi presto. Poi prese
dalla relativa cartelletta quelli su Papparis e li sfogli fino a trovare il rapporto investigativo di Janice Jaeger.
Ehi, sto parlando con te, insist Chet. Gli seccava il modo in cui il
collega lo escludeva.
Eccolo qua! esclam Jack, sollevando il foglio e puntando l'indice
sulla frase che diceva che Papparis commerciava in tappeti. Guarda!
Lo vedo, replic Chet, seccato. Ma tu mi hai sentito?
Il problema che non sappiamo che tipo di tappeti. Penso che potrebbe essere importante. Jack volt il foglio. Come aveva detto Janice, c'erano annotati il nome e il numero di telefono del medico che aveva curato
Papparis all'ospedale.
Gir di centottanta gradi sulla poltroncina e afferr il telefono. Compose il numero e fu in comunicazione con il centralino del Bronx General
Hospital.
Bene, si lagn Chet, facendo un gesto come per chiudere la questione. Non devi dar retta a me. Diavolo, lo so che farai tutto quello che ti
pare, non importa ci che dicono gli altri. Con aria disgustata, torn a
chinarsi sul proprio lavoro.
Potreste chiamare il dottor Kevin Fowler? chiese Jack al centralinista dell'ospedale. Mentre aspettava, teneva il ricevitore nell'incavo del collo, in modo da poter sfogliare la sua copia dell'Harrisons's Principles of
Internal Medicine. Le pagine del capitolo sulle malattie infettive avevano
le orecchie, da quanto erano state sfogliate.
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Arriv alla sezione sul carbonchio. Gli erano state dedicate solo due
pagine. Aveva quasi finito di leggerle, quando il dottor Fowler prese la linea.
Non ho mai visto un caso di carbonchio, ammise. Naturalmente,
sono solo un interno, quindi non ho tanta esperienza.
Adesso fa parte di un gruppo selezionato, gli comunic Jack. Ho
appena letto che qui negli Stati Uniti negli ultimi dieci anni c' stata solo
una decina di casi, e tutti sotto la forma pi comune, quella cutanea. La
variet polmonare, come quella del signor Papparis, veniva un tempo
chiamata polmonite carbonchiosa dei cardatori di lana. I pazienti la contraevano da peli e pelli di animali contaminati.
Posso assicurarle che era una rapidissima corsa in discesa, osserv il
dottor Fowler. Non mi importa se non dovr mai curare un altro caso.
Immagino che vedremo di tutto, qui a New York.
Ha fatto un'anamnesi del paziente?
No, affatto. Sono stato chiamato quando ha iniziato ad avere problemi
respiratori. Tutto ci che so della sua anamnesi quello che c'era sulla
cartella clinica.
Quindi non sa in che tipo di tappeti commerciava?
Non ne ho la pi pallida idea. Perch non prova con il medico che lo
aveva in cura, il dottor Heitman?
Ha il suo numero di telefono? domand Jack.
Certo, rispose il dottor Fowler, fa parte del nostro personale.
Jack lo chiam, ma scopr che aveva semplicemente sostituito il dottor
Bernard Goldstein: era di quest'ultimo, infatti, che Papparis era il paziente.
Allora chiam il dottor Goldstein. Pass qualche minuto prima di averlo
in linea, e lo trov in uno stato d'animo poco cordiale e piuttosto impaziente. Jack non perse tempo a porgli la sua domanda.
Che cosa intende, che genere di tappeti? chiese irritato il dottor Goldstein. Era ovvio che non gli piaceva essere interrotto in ci che stava facendo per una domanda che gli sembrava frivola. La sua segretaria era
stata titubante a disturbarlo, anche se Jack le aveva detto che si trattava di
un'emergenza.
Voglio sapere che genere di tappeti vendeva, insist Jack. Tessuti
al telaio, o che altro?
Non me lo ha mai detto, e io non gliel'ho mai chiesto, tagli corto il
dottor Goldstein, e riattacc.
Ha sbagliato mestiere, decret Jack, ad alta voce. Trov il foglio di
identificazione di Papparis nella cartelletta e vide che il cadavere era stato
identificato dalla moglie, Helen Papparis. C'era un numero di telefono, e
Jack lo compose. Fino a quel momento aveva sperato di non tirare in ballo
la famiglia.
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pan per focaccia. L'unica idea che gli venne in mente fu di comperarle un
regalo di Natale in quei giorni e poi cominciare a darle indicazioni che la
confondessero. Laurie era sempre curiosissima per quanto riguardava i regali, e l'attesa la divorava. Due mesi di suspence sarebbero stati di certo
una vendetta adeguata.
Sceso al primo piano, gi si sentiva meglio. L'idea del regalo di Natale
gli pareva sempre migliore, anche se adesso doveva pensare a che cosa
comprare.
Calvin era nel suo ufficio, a lavorare sulle pagine e pagine di carta che
passavano ogni giorno sulla sua scrivania. Aveva una mano talmente larga
che il modo in cui teneva la penna era quasi comico. Quando Jack si avvicin, sollev la testa.
Sei sicuro di non voler scommettere su quella diagnosi di carbonchio? gli chiese Jack.
Non dirmi che era positivo! Calvin si appoggi allo schienale della
poltroncina, che protest vivamente per il suo peso.
Secondo Agnes era carbonchio. Ora sta aspettando le colture.
Per la miseria! sbott Calvin. Susciter un vespaio al dipartimento
della sanit.
Non credo.
Oh? Jack non mancava mai di stupire Calvin. Perch diavolo?
Perch la malattia non si trasmette da persona a persona, e perch
stata un'esposizione professionale limitata al deceduto. A quanto pare, la
fonte rinchiusa al sicuro in un magazzino di Queens.
Sono tutt'orecchie, lo spron Calvin. Raccontami!
Jack spieg della Corinthian Rug Company e della recente spedizione
di tappeti e di pelli di capra dalla Turchia. Calvin intanto annuiva.
Ringraziamo il Signore! comment alla fine, poi si appoggi in avanti e la poltroncina gemette di nuovo. Dir a Bingham di chiamare Patricia Markham, l'ufficiale sanitario. Perch intanto non chiami l'epidemiologo cittadino, quello con cui hai lavorato a cos stretto contatto per il
caso di peste? Come si chiama?
Clint Abelard, rispose Jack.
Gi, quello. Telefonagli. Sar un passo verso quella collaborazione
interdipartimentale su cui sta sviolinando il sindaco.
Io e Clint Abelard non abbiamo certo lavorato a stretto contatto. Al
tempo, quando provavo a chiamarlo non voleva nemmeno parlarmi al telefono.
Sono certo che stavolta avr un altro atteggiamento, alla luce degli esiti che ci furono allora.
Perch non facciamo telefonare qualcun altro del nostra capace personale? propose Jack. Per esempio, uno dei custodi.
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Risparmiati il sarcasmo! gli intim Calvin. E non causare problemi! Chiamalo! Caso chiuso! E ora, riguardo alla morte del prigioniero?
Che cosa intendi, 'riguardo alla morte del prigioniero'? domand
Jack. Hai visto anche tu il sangue nei muscoli del collo e l'osso ioide
spezzato. Lo hanno stretto maledettamente forte.
E il cervello? Hai trovato qualcosa?
Vuoi dire, come un tumore al lobo temporale? Cos potremmo suggerire che ha avuto un attacco psicomotorio che lo ha trasformato in un pazzo farneticante? No, il cervello era normale.
Fammi un favore: controlla bene i campioni istologici. Trova qualcosa!
Questo caso nelle mani del nostro beato tossicologo. Magari salter
fuori con la cocaina o qualcosa del genere.
Voglio il dossier completo, compreso il certificato di morte, sulla mia
scrivania entro gioved, ordin Calvin. Ho ricevuto una telefonata dall'ufficio del procuratore generale.
In questo caso sarebbe d'aiuto se tu dessi un colpo di telefono a John
DeVries, propose Jack. Una richiesta al laboratorio per un risultato rapido, se proviene dall'ufficio di fronte avrebbe maggiore ascolto che se
provenisse da un brontolone come me.
Chiamer John. Ma, indipendentemente da ci che trova, sarai tu a fare in modo che nel dossier ci sia qualcosa che lasci la porta aperta, anche
solo appena socchiusa.
Jack sollev gli occhi al cielo e fece per uscire. Sapeva che cosa stava
sottintendendo Calvin: il funzionario di polizia aveva fatto pressioni su
Bingham perch gli agenti coinvolti potessero contare su qualche giustificazione per la forza con cui avevano stretto il collo all'uomo che avevano
in custodia. Jack sapeva che i prigionieri possono essere violenti. Essere a
contatto con loro non era certo un lavoro che invidiava. Allo stesso tempo,
c'erano stati episodi di maltrattamenti da parte della polizia. Dare giudizi
al di l dei fatti accertati legalmente era un sentiero scivoloso che lui si rifiutava di imboccare.
Aspetta! tuon Calvin, prima che lui si allontanasse.
Jack si ferm appena oltre la soglia e rimise dentro la testa.
C' qualcun altro che dovresti chiamare, per il caso di carbonchio.
Stan Thornton. Lo conosci?
Certo.
Stan Thornton era il direttore dell'ufficio municipale gestione emergenze. Era stato l'oratore principale a una delle conferenze del gioved
pomeriggio organizzate dall'ufficio di medicina legale nello spirito della
collaborazione interdipartimentale. L'argomento era stato la gestione dei
cadaveri nell'eventualit di un disastro associato a un'arma di distruzione
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di massa.
Jack aveva provato fastidio, nell'ascoltarlo. Prima della conferenza non
si era mai posto seriamente il problema di come affrontare un numero ingente di decessi. Anche solo l'identificazione di migliaia e migliaia di cadaveri era una cosa da far girare la testa. Oltretutto c'era il dilemma di che
cosa farne.
Che cosa vuoi che gli dica? chiese Jack.
Esattamente ci che hai detto a me, rispose Calvin. Considerando
che il caso dovuto a un'esposizione professionale limitata, si tratta pi
che altro di una telefonata di cortesia. Ma dato che il carbonchio saltato
fuori durante la sua conversazione sul terrorismo e le armi batteriologiche,
sono certo che per lo meno gli piacerebbe sapere dell'incidente.
Perch io? si lament Jack. Non sono bravo in questi salamelecchi.
Devi imparare. Inoltre, il caso tuo. Adesso vattene, cos magari riesco a lavorare un po'.
Jack lasci la zona dell'amministrazione, si ferm al secondo piano a
prendere un panino da un distributore automatico, poi si diresse al quinto
piano. Anche se aveva intenzione di tornare direttamente nel proprio ufficio, non pot resistere all'idea di affacciarsi in quello di Laurie. L'idea era
di insistere ancora una volta per sapere la natura del grande segreto. Ma
lei non c'era. La dottoressa Riva Meheta, sua compagna di stanza, gli disse
che Laurie era chiusa con i rappresentanti della legge nell'ufficio di Bingham.
Borbottando tra s per come si stava svolgendo la giornata, Jack si lasci cadere nella propria poltroncina.
Hai lo stesso brutto aspetto di quando sei andato via, osserv Chet.
Spero che tu non abbia provocato il vice, trascinandolo in qualche discussione.
Jack e Calvin erano spesso in contrasto. Calvin credeva nelle regole rigide e nelle procedure prestabilite. Jack considerava i regolamenti delle
linee guida ed era convinto che l'intelligenza e gli istinti innati fossero
molto pi pratici degli editti burocratici.
una giornata storta, rispose evasivamente. Si gratt la testa e fece
crocchiare le nocche delle mani, mentre decideva a quale delle sgradevoli
incombenze appioppategli avrebbe dato la precedenza. Nell'aprire la rubrica alla ricerca del numero di Clint Abelard, fu assalito da un pensiero
fastidioso. Forse Laurie aveva trovato un lavoro in qualche altro posto,
come Detroit, o ancor peggio, da qualche parte sulla costa occidentale. Poteva essere; se si fosse trasferita, avrebbe sentito di certo l'esigenza di dirlo a lui e a Lou, e poich una cosa di quel tipo avrebbe significato una
promozione, con ogni probabilit sarebbe stata eccitata. Jack rest per un
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momento a fissare il vuoto, mentre cercava di immaginare che vita sarebbe stata, nella Grande Mela, senza Laurie. Era difficile da immaginare; era
anche deprimente.
Ehi, mi sono dimenticato di dirti della mostra al Metropolitan, lo riscosse dai suoi pensieri Chet. C' una mostra di Claude Monet che Colleen muore dalla voglia di vedere. Abbiamo preso dei biglietti per gioved
sera.
Erano tre anni che Chet si vedeva di tanto in tanto con Colleen Anderson. Colleen lavorava come art director da Willow and Heath, uno studio
pubblicitario di Madison Avenue. Jack conosceva sia lei sia la Willow and
Heath, essendo venuto in contatto con loro nel corso di un'indagine sul caso di malattia infettiva che gli aveva guadagnato la fama di cui ora godeva.
Che ne dici se ci venite anche tu e Laurie? continu Chet. Poi potremmo andare tutti assieme al ristorante.
Jack si sentiva quasi venir meno all'idea di non avere Laurie vicino,
nelle sue puntate al museo. E quello non sarebbe stato niente, rispetto a
quanto gli sarebbe mancata ogni giorno. Chet, naturalmente, non poteva
immaginare i sentimenti che aveva provocato con il suo invito.
Glielo chieder, rispose Jack, poi sollev il ricevitore e compose il
numero di Clint Abelard.
Fammi sapere che cosa dice, aggiunse Chet. Se un s, far in modo che Colleen procuri altri due biglietti. Come membro del museo, non
dovrebbe avere problemi.
Vedo Laurie stasera, riprese Jack, mentre aspettava che rispondessero. Ho un sacco di cose di cui parlarle. Glielo chieder.
Hai visto quel caso dello skinhead che ha fatto stamattina? chiese
Chet. Quella s una cosa raccapricciante, da vincere il primo premio. Fa
venire la nausea vedere che cosa un essere umano pu fare a un altro.
Purtroppo l'ho visto, rispose Jack, poi copr il microfono con una
mano e aggiunse: Il federale pensa che siano stati altri skinhead.
Quei ragazzi sono fuori di testa.
Sai mica se Laurie ha trovato qualcosa che pu essere d'aiuto alla polizia?
Non ne ho idea.
Quando finalmente il dottor Clint Abelard rispose, Jack fece uno sforzo per essere cordiale e allegro. Purtroppo, per, la reazione che ottenne
non fu dello stesso stampo.
Certo che mi ricordo di te, disse Clint, in tono asciutto. Come potrei dimenticarti? Grazie a Dio non succede tutti i giorni che un coroner
mi renda il lavoro pi difficile.
Jack si morse la lingua. In passato, quando lo aveva conosciuto, gli a-
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Chet, che per l'intera durata della conversazione era rimasto a girare da
una parte e dall'altra sulla sua poltroncina. Questo quanto, per la collaborazione interdipartimentale. Quel tipo pi sarcastico di me.
Devi aver ferito mortalmente il suo ego, quando hai avuto a che fare
con lui durante l'episodio di peste, comment Chet.
Be', vediamo se ho maggior fortuna con il direttore dell'ufficio municipale gestione emergenze.
Perch diavolo lo chiami?
Telefonata di cortesia. Ordini dal vicecapo.
Rispose una segretaria e Jack le chiese di Stan Thornton.
il tizio che ci ha tenuto quella conferenza sulle armi di distruzione
di massa? domand Chet.
Jack annu. Si sorprese nel sentire che il direttore stesso era venuto
immediatamente in linea. Gli spieg chi era e perch chiamava.
Carbonchio! esclam Stan. Era evidente che era rimasto colpito. A
differenza di Clint Abelard, bombard Jack di domande. Solo dopo aver
appreso che la causa probabile era circoscritta e che si era verificato un
solo caso, la sua voce perse il tono di urgenza.
Tanto per stare sicuri, disse Stan, user i miei contatti con il dipartimento della sanit, per assicurarmi che non ci siano altri degenti in citt
con sintomi sospetti.
Buona idea, approv Jack.
E far mettere in quarantena il magazzino.
Questo lo stanno gi facendo. Jack gli rifer la conversazione avuta
con Clint.
Perfetto! Avrei contattato io stesso Clint Abelard. Coordiner con lui
le nostre iniziative.
Buona fortuna! gli augur Jack mentalmente.
Grazie per la prontezza con cui ha agito, continu Stan. Come ho
accennato nella mia conferenza, voi medici siete i primi a vedere gli effetti di un atto di terrorismo compiuto con un'arma batteriologica. Pi rapida la risposta, maggiore la possibilit che l'evento sia contenuto.
Lo terremo a mente di sicuro, replic Jack, prima di salutare e riagganciare.
Congratulazioni, comment Chet. stata una conversazione civile.
Si vede che le mie capacit di comunicazione interdipartimentale
stanno migliorando. Non l'ho irritato nemmeno un po'!
Poi raccolse i fogli relativi a Papparis e li rimise nella cartelletta, la
spinse da una parte e dedic di nuovo la propria attenzione al caso del prigioniero.
Per qualche minuto, nella stanza regn il silenzio. I due colleghi si chi-
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Volevo sapere se si fatta viva con lei qualcuna delle autorit sanitarie cittadine.
S, subito dopo che avevo parlato con lei, mi ha telefonato un certo
dottor Abelard.
Ne sono felice. Posso chiederle che cosa le ha detto?
stato molto formale e sbrigativo. Voleva l'indirizzo del magazzino,
e mi ha detto che passer da me qualcuno della polizia locale a prendere le
chiavi.
Ottimo. E l'ufficio di Manhattan? Il dottor Abelard le ha chiesto qualcosa al proposito?
Dell'ufficio non ha detto niente.
Capisco. Jack lanci un'occhiata a Chet, che si strinse nelle spalle.
Ci pens un attimo, poi aggiunse: Vorrei dare un'occhiata dentro l'ufficio. Le spiace?
Chet cominci ad agitare le mani e a formulare con le labbra, in silenzio ma con enfasi, la parola no, ripetendola pi volte. Jack lo ignor.
Se pensa che pu essere utile, a me va bene, rispose Helen Papparis.
Jack le spieg quello che aveva appena detto a Chet, in particolare insist sulla necessit di controllare che nessun articolo della partita ricevuta
di recente fosse stato venduto e spedito. La vedova cap immediatamente.
Magari passo da lei a prendere le chiavi, si offr Jack.
Non necessario. L'indirizzo 22, Walker Street, e proprio alla porta
accanto c' un negozio di filatelia. Il proprietario si chiama Hyman Feingold. Era amico di mio marito. Tenevano reciprocamente le chiavi di scorta dei loro negozi, nel caso ci fosse un'emergenza. Posso dargli un colpo
di telefono per avvertirlo che passer da lui.
Perfetto! esclam Jack. Nel frattempo ha sentito il suo medico?
S. Mi ha mandato degli antibiotici e mi ha anche raccomandato di
farmi la vaccinazione.
Penso che sia una buona idea.
Dopo aver riattaccato, Jack si alz e prese il bomber appeso dietro la
porta.
Non hai intenzione di chiedere la mia opinione su questa uscita sul
campo? domand Chet.
Nooo, rispose Jack, la tua opinione la conosco gi. Ma ci vado lo
stesso. Non riesco a concentrarmi, quindi tanto vale fare qualcosa di utile.
Inoltre, adesso tu riuscirai a lavorare in pace. Resta a tenere il forte, amico!
Chet gli rivolse un cenno della mano, con espressione rassegnata e irritata nello stesso tempo. Secondo lui era una pazzia uscire a fare un visita
in loco, ma ormai sapeva per esperienza che non era il caso di provare a
fargli cambiare idea, una volta che si era messo in testa di fare una cosa.
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Dietro il banco stava un uomo che doveva essere il proprietario. Quando sollev lo sguardo, Jack si present.
Ah, dottor Stapleton, disse Hyman a voce bassa, come se il suono
delle parole fosse in qualche modo irriverente, in quella pace filatelica, e
gli fece cenno di avvicinarsi.
Ci che accaduto al signor Papparis una terribile tragedia, mormor, poi porse a Jack un mazzo di chiavi tenute assieme da un anello.
Pensa che c' qualche motivo per cui dovrei allarmarmi?
No, sussurr Jack a sua volta. A meno che il signor Papparis non
avesse l'abitudine di mostrarle la sua merce.
Hyman scosse la testa.
Di recente no, disse. Anni fa, quando andava ancora in giro con i
campioni, ne portava alcuni in ufficio, ma ormai non aveva pi bisogno di
farlo.
Jack sollev le chiavi. Grazie per la sua collaborazione. Gliele restituir tra poco.
Ci metta tutto il tempo che le serve. Sono contento che sia venuto a
fare dei controlli.
Jack torn alla bici e prese dal portapacchi il sacchetto che si era fatto
preparare al laboratorio di microbiologia, poi si avvicin di nuovo all'ufficio della Corinthian Rug Company e gir la chiave nella toppa. Prima di
aprire la porta, per, indoss camice, cuffia, guanti e maschera. Qualche
passante rallent appena il passo nell'assistere ai suoi preparativi. Jack
consider la loro indifferenza un tributo all'equanimit dei newyorkesi.
Finita la vestizione, spinse la porta e varc la soglia. Sent drizzarglisi i
capelli in testa. C'era qualcosa di sinistro e minaccioso nella possibilit
che qualche granello di pulviscolo che danzava nell'aria, nel raggio di luce
proveniente dalla strada, fosse letale. Per un attimo pens di tornare indietro e lasciare che fossero altri a svolgere quel lavoro. Ma poi si rimprover
per ci che chiamava una superstizione medievale. Dopo tutto, era ragionevolmente protetto.
L'ufficio era davvero spartano come gli era apparso guardandolo da
fuori. L'unico ornamento era una serie di poster delle isole greche a cura
della Olympic Airlines. Anche un grande calendario riproduceva paesaggi
della Grecia. Anche se i tappeti e le pelli in vetrina erano polverosi, il resto del locale era immacolato e odorava leggermente di detersivo. A terra
Jack trov qualche lettera e delle riviste che evidentemente erano state infilate nella buca della posta. Le raccolse.
Sul ripiano della scrivania c'erano un tampone di carta assorbente, un
cestello di metallo per la posta in arrivo e in partenza e diverse riproduzioni in miniatura di antichi vasi greci. L'ufficio era ordinato e spazioso.
Jack si fece un dovere di deporre le lettere e le riviste raccolte da terra nel
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ventisette e cinquanta.
Dovrebbe essere la mancia? chiese, con evidente disprezzo.
C' qualcosa che non va? replic il passeggero, che si raddrizz e inarc le sopracciglia con aria indignata, poi prese la valigetta da sotto il
braccio e se la tenne davanti, come se fosse tentato di usarla per difendersi.
Yuri tolse la mano destra dal volante e sollev i due ultimi dollari, lasciandoli andare in modo che, dopo aver descritto qualche arco nell'aria,
caddero sul selciato.
L'espressione dell'uomo pass dall'indignazione alla collera, e gli si
imporporarono le guance.
Questo un dono all'economia americana, dichiar Yuri, poi pigi
sull'acceleratore e schizz via. Nello specchietto retrovisore vide l'uomo
d'affari chinarsi a raccogliere le due banconote dal canaletto di scolo.
Quell'immagine gli diede un pizzico di soddisfazione. Lo rincuorava vederlo chinarsi per una somma cos irrisoria. Non riusciva a credere quanto
fossero tirchi certi americani, nonostante la loro ostentazione di ricchezza.
Dopo il vano tentativo di vedere Curt Rogers e Steve Henderson alla
caserma dei pompieri di Duane Street, la giornata di Yuri aveva subito un
netto miglioramento. Per concedersi un premio, a mo' di mini festeggiamento per il suo imminente ritorno alla rodina, era andato in un piccolo
ristorante russo dove aveva pranzato con un piatto di borsch bollente e un
bicchiere di vodka. Parlare in russo aveva aggiunto un ulteriore tocco a
quell'esperienza, anche se l'uso della madrelingua gli aveva fatto provare
un po' di malinconia.
Dopo la pausa del pranzo, c'era stato un flusso continuo di passeggeri e
tutto era filato liscio. In genere non avevano intavolato conversazioni,
tranne l'ultimo tizio, quello preso al La Guardia.
Yuri si ferm a un semaforo in Park Avenue. Aveva intenzione di dirigersi sulla Quinta, nella speranza di beccarsi un po' di clienti degli alberghi di lusso, e invece era spuntata tra le macchine parcheggiate una vecchia con il fazzoletto in testa, che aveva sollevato la mano. Quando divenne verde, accost e la vecchia sal.
Dove? domand Yuri, mentre nello specchietto guardava la nuova
passeggera. Indossava abiti pratici che, pur non essendo consunti, erano
per lo meno piuttosto lisi. Aveva l'aria di chi abituato a prendere la metropolitana.
Decima Strada Ovest, 107, disse la donna, con un accento ancora pi
marcato di quello di Yuri. Lui lo riconobbe immediatamente. Era estone, e
questo gli riport alla mente ricordi contrastanti.
Proseguirono in silenzio per un po'. Per la prima volta in tutto il giorno,
adesso era Yuri ad avere la tentazione di parlare. Lanci spesso delle oc-
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sangue.
Nadja riusciva quasi sempre a stornare su di s i quotidiani scoppi di
violenza del marito, dovuti all'alcol. Di solito resisteva stoicamente ai colpi di Anatolj, sopportando anche le ingiurie. Poi si metteva con aria di sfida tra lui e i figli, a volte con il sangue che le colava sul viso. Anatolj continuava a imprecare, minacciando altre botte. Vedendo che lei non parlava
e non si muoveva, agitava i pugni verso i figli e gridava che, se avessero
commesso le stesse trasgressioni della madre, li avrebbe uccisi. Poi raggiungeva barcollando l'unico letto che c'era nell'appartamento e si addormentava. Era una scena che si era ripetuta quasi ogni sera, fino a quando
Yuri aveva raggiunto l'ottava classe.
Nel 1970, alla vigilia del 1 maggio, la pi importante festa sovietica,
Anatolj aveva bevuto pi del doppio della sua abituale dose di vodka e,
preso da un accesso di cattivo umore, aveva cacciato fuori di casa l'intera
famiglia, per poi chiudersi dentro a chiave, e aveva perso i sensi. Durante
la notte, mentre Nadja, Yuri e Igor dormivano come meglio potevano sulle panchine del parco comunale, Anatolj si era soffocato con il proprio
vomito. La mattina dopo lo avevano trovato freddo e rigido per il rigor
mortis.
Era stata dura per la famiglia, dopo la morte di Anatolj. Avevano dovuto trasferirsi dall'appartamento di due stanze, al secondo piano, in una singola stanza all'ultimo piano dello stesso stabile, dove d'inverno si gelava e
d'estate c'era un caldo soffocante. Ancora pi problematica era stata la
perdita dello stipendio del capofamiglia, anche se in parte compensata dalle minori spese per l'acquisto di vodka.
Per fortuna, l'anno dopo Nadja aveva ricevuto una promozione nella
fabbrica di ceramiche dove lavorava da quando si era diplomata alla scuola professionale. Questo significava che Yuri poteva continuare fino alla
decima classe.
Da adolescente, per, Yuri aveva rivelato un carattere introverso e bellicoso: faceva spesso a pugni con i compagni di scuola, se veniva stuzzicato, e gli studi ne risentivano. I voti finali non erano stati sufficienti a farlo iscrivere all'universit, come avrebbe desiderato sua madre. Aveva
quindi ripiegato sulla locale scuola di specializzazione professionale, per
diventare tecnico microbiologo. Gli era stato detto che la domanda in quel
settore era in continua ascese, in particolare a Sverdlovsk, dove il governo
aveva costruito una grande fabbrica di prodotti farmaceutici che produceva vaccini per uso umano e animale.
mai tornato in Russia, da quando venuto in America? domand
la donna estone dopo che ebbero superato in silenzio diversi isolati
Non ancora, rispose Yuri, rianimandosi all'idea del suo imminente
ritorno. Aveva gi comperato un biglietto aperto per Mosca, via Franco-
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La chiusura veniva effettuata dal sorvegliante del turno serale. Gli essiccatori invece non venivano fermati, e continuavano a funzionare per produrre una grande quantit di panetti marroncini per il giorno dopo. Infatti ci
voleva pi tempo a essiccarli che a macinarli.
Come faceva sempre, Yuri aveva iniziato la sua giornata di lavoro manovrando la gomma che emetteva getti d'acqua ad alta pressione, altamente clorata, in tutta la zona attorno ai polverizzatori. Anche se questi erano
sigillati, invariabilmente fuoriusciva sempre qualche minuscola particella
di polvere, in particolare se venivano aperti per la manutenzione. Poich
anche solo una quantit microscopica poteva uccidere un essere umano, la
pulizia giornaliera era assolutamente obbligatoria, anche se nessuno si avvicinava a quei macchinali senza la tuta protettiva.
All'inizio Yuri era terrorizzato all'idea di lavorare in un ambiente dov'era presente un agente patogeno mortale come quello, ma nel corso dei
mesi si era gradatamente adattato. Quella particolare mattina del 2 aprile,
non gli veniva nemmeno in mente di potersi preoccupare. Era come Ivan
Denisovi, nel romanzo di Solgenitsin, a dimostrazione di come gli esseri
umani abbiano un'innata capacit di adattarsi.
Dopo aver completato le pulizie, aveva girato un grande argano per
riavvolgere la gomma, e lo sforzo gli aveva fatto spuntare goccioline di
sudore sulla fronte; bastava il minimo sforzo e la tuta protettiva si trasformava in una sauna ambulante.
Riposta l'attrezzatura per le pulizie, Yuri era entrato nella sala di controllo e aveva chiuso la porta. Quel locale era separato dai polverizzatori
da un vetro isolante, infatti quando erano in funzione il rumore era assordante, accompagnato a forti vibrazioni.
Si era seduto davanti al pannello di controllo, dando un'occhiata ai settaggi e ai quadranti. Tutto era in ordine per iniziare. Poi si era voltato verso il registro giornaliero, mentre gi pensava alla pausa delle nove. Quello
era il momento che preferiva, in tutta la giornata, anche se si trattava solo
di una pausa di mezz'ora. Almeno poteva assaporare il caff appena fatto e
il pane.
Con l'indice guantato aveva scorso le tabelle dei numeri per accertarsi
che i polverizzatori avessero lavorato senza difficolt durante l'ultimo turno in cui erano stati in funzione. Tutto sembrava in ordine, ma poi era arrivato alla colonna contenente i valori della pressione negativa dell'aria
all'interno dell'unit. Scorrendola verso il fondo della pagina, aveva notato
che la pressione era salita lentamente, per tutta la durata del turno. Non si
era preoccupato, poich l'aumento era scarso e i valori restavano entro limiti accettabili.
Aveva guardato in fondo alla pagina, dove il capoturno riassumeva ci
che era accaduto. Il leggero aumento della pressione era stato debitamente
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annotato, con l'indicazione che il servizio manutenzione ne era stato informato. Sotto quell'annotazione ce n'era un'altra, scritta dal tecnico del
servizio manutenzione. L'ora segnata erano le due di mattina. Diceva
semplicemente che l'unit era stata controllata e la causa del leggero aumento di pressione era stato scoperta, con conseguente rettifica.
Yuri aveva scosso la testa. Quell'ultima annotazione era strana, perch
non conteneva una spiegazione della causa. Ma sembrava non importare. I
valori non erano mai stati anomali. Yuri aveva alzato le spalle. Non pensava che l'annotazione incompleta scritta da quelli della manutenzione
fosse affar suo, soprattutto considerando che il problema, qualunque fosse,
era stato risolto.
Verificato che tutto era in ordine, aveva preso il telefono che lo collegava con il capoturno, Vladimir Gergijev. In quel momento aveva guardato l'orologio: mancava poco alle sette, e ben presto sua madre e suo fratello si sarebbero alzati.
I polverizzatori sono in standby, compagno Gergijev, aveva comunicato Yuri.
Inizia l'operazione, aveva risposto sbrigativamente Vladimir, e aveva riattaccato.
Yuri aveva intenzione di riferirgli la strana annotazione nel registro
giornaliero, ma la fretta del capoturno glielo aveva impedito. Aveva riattaccato anche lui, ed era rimasto un attimo a chiedersi se avesse dovuto
richiamarlo. La personalit truculenta di Vladimir, per, non incoraggiava
una tale spontaneit, quindi aveva deciso di lasciar perdere.
Senza avere la minima idea delle terribili conseguenze, aveva premuto
il tasto di avvio dei polverizzatori. Quasi all'istante il suono vibrante dei
macchinari era penetrato nella sala di controllo. Era iniziata la produzione
giornaliera delle mortali spore di carbonchio polverizzate.
Il sistema era automatico. I panetti di spore essiccate scorrevano su un
nastro trasportatore interno e da l cadevano nei cilindri rotanti del polverizzatore. Dopo che erano state sminuzzate dalle sfere di acciaio, la polvere finemente macinata cascava alla base dei cilindri e finiva in contenitori
sigillati, il cui esterno veniva poi disinfettato. I contenitori cos preparati
potevano essere caricati sulle testate dei missili.
Yuri aveva subito dato un'occhiata al quadrante della pressione interna,
e l'aveva vista calare immediatamente, non appena l'unit aveva ripreso a
funzionare. Anche la minima apprensione residua dovuta alla strana annotazione sul registro era svanita nel vedere che la pressione continuava a
calare, rispetto ai valori del turno precedente. Era evidente che quelli della
manutenzione avevano veramente risolto il problema, come stava scritto.
Poi aveva controllato gli altri quadranti e i dispositivi di misura. I valori si trovavano tutti nella zona verde, come doveva essere. Presa una pen-
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durante il suo confino nel campo di concentramento, e nemmeno in Siberia. Poi, dopo essersi diplomato, a giugno, era stato richiamato nell'esercito. A dicembre lo avevano mandato in Afghanistan, con le prime truppe
d'invasione, ed era stato uno dei primi caduti.
Yuri sospir. Non gli piaceva pensare alle sue passate miserie. Lo faceva sentire in ansia e privo di controllo. Di nuovo, si accert furtivamente, grazie all'aiuto degli specchietti retrovisori, che nessuno lo osservasse.
C'era qualche pedone, ma nessuno gli prestava attenzione. Mand gi un
altro rapido sorso dalla fiaschetta, prima di rimetterla, ormai vuota, sotto il
sedile. Ancora una volta era rimasto senza vodka prima che finisse la
giornata.
Continuando a sentirsi agitato, apr la portiera e scese di macchina.
Non se ne allontan, per. Si limit a stirarsi e a fare qualche torsione per
alleviare un dolore cronico alla schiena, causato dallo stare seduto tutto il
giorno. Inspir a fondo diverse volte e poi, un po' sollevato, risal in macchina. Stava per spegnere il segnale del fuori servizio quando si rese conto
che si trovava non tanto lontano da Walker Street e dalla Corinthian Rug
Company. Avendo bisogno di un diversivo, decise di andare in quella direzione. Si sarebbe sentito molto meglio, se avesse avuto qualche notizia
positiva sul commerciante di tappeti.
Alle tre e mezzo il traffico cittadino stava cominciando a diventare pi
intenso, come succedeva sempre all'avvicinarsi dell'ora di punta. A Yuri
occorse pi tempo del previsto per attraversare Broadway, soprattutto lungo e attorno Canal Street. Sforzandosi di dominare l'impazienza, finalmente riusc a svoltare nella relativamente tranquilla Walker Street.
Nell'avvicinarsi alla sede della Corinthian Rug Company, si aspettava
di vederla chiusa come in precedenza, e questo gli avrebbe dato una conferma che Jason Papparis era rimasto infettato ed era morto, o con i piedi
gi nella tomba. L'unico dubbio che aveva era se arrischiarsi a fare altre
domande nel negozio di francobolli. Ma, con sua grande sorpresa e costernazione, la porta della ditta di tappeti era spalancata e le luci accese.
Sgomento, fren per far procedere il taxi molto lentamente, cos da poter dare un'occhiata all'interno dell'ufficio mentre ci passava davanti. E vide Jason Papparis davanti a uno schedario aperto!
Oh, mio dio! bofonchi nonostante fosse ateo. Ferm la macchina in
uno spazio destinato al carico e scarico delle merci e si volt sul sedile per
guardare di nuovo la porta aperta dell'ufficio. Che cosa era andato storto?
La polvere doveva essere efficace. Aveva usato tutti i trucchi che lui e la
sua quipe avevano escogitato al Vector. Nei dieci anni e pi in cui aveva
lavorato in Siberia, lui e suoi colleghi avevano aumentato di quasi dieci
volte l'efficacia dell'arma in cui si erano specializzati. Questo era dovuto
in buona parte a semplici additivi alla polvere per massimizzare la sospen-
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Yuri rimase praticamente senza fiato. Il commento fatto cos disinvoltamente da Jack lo aveva sconcertato. Era completamente inaspettato, soprattutto dopo che lui si era tormentato con quel ricordo penoso.
Ha mai sentito parlare di quell'episodio? chiese Jack. Sembra che ci
siano stati numerosi casi, con tanti morti.
No, non ho mai sentito parlare di un cosa del genere, rispose Yuri,
ma dovette schiarirsi la gola.
Non ne sono sorpreso, comment Jack. Non credo che il governo
sovietico volesse che la cosa fosse di dominio pubblico. Per anni hanno
cercato di dire che era stato causato da carne contaminata.
Ci sono stati episodi di carne contaminata, riusc a dire Yuri.
Il problema di cui sto parlando si avuto nel 1979. Allora lei viveva a
Sverdlovsk?
Immagino, disse Yuri vagamente. Si rese conto di tremare. Appena
pot, si accomiat da Jack e corse al suo taxi. Mentre avviava il motore, si
gir indietro a guardare. Jack si stava rimettendo la maschera e i guanti.
Per lo meno non era fuori in strada a prendere il suo numero di targa.
Yuri part, rendendosi conto che la sua euforia era stata di breve durata.
Adesso era di nuovo in preda al panico. Anche se la morte di Jason Papparis confermava la potenza delle sue colture, lo preoccupava il fatto che sul
luogo ci fosse a indagare un funzionario statale che aveva colto la possibilit del carbonchio di essere usato come arma. Lui si era dato la pena di
infettare qualcuno che avrebbe potuto prendersi la malattia a causa della
professione, e questo avrebbe dovuto precludere ogni indagine.
Nonostante l'ansia, spense il segnale di fuori servizio. L'ora di punta
era il momento ideale per un tassista, purch il traffico non si bloccasse.
Lui aveva bisogno di soldi. Doveva lavorare, e tir su un passeggero quasi
immediatamente.
Per l'ora successiva fece brevi percorsi su e gi per Manhattan e avanti
e indietro per la citt. Nessuno dei clienti lo secc troppo, ma il traffico lo
innervos. Preoccupato e agitato, si sentiva al limite della pazienza. Dopo
aver rischiato diverse volte di fare un incidente, in particolare sulla Terza
Avenue e sulla 55esima Strada, si arrese. Quando il passeggero scese dal
taxi, una volta arrivato a destinazione, decise che per quel giorno ne aveva
abbastanza. Accese il segnale di fuori servizio e si diresse verso casa. Erano passate da poco le cinque, e quella era stata la giornata di lavoro pi
corta da quando aveva avuto l'influenza, sei mesi prima. Ma non gli importava. Ci di cui aveva bisogno era un goccio di vodka e, purtroppo, la
sua fiaschetta era vuota.
Durante il viaggio attraverso il ponte di Brooklyn, che pareva non finire mai, con le auto appiccicate le une alle altre, Yuri ripens preoccupato
all'incontro con Jack Stapleton. Non capiva che motivi avesse quell'uomo.
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cosa del razzismo americano, che dapprima lo aveva confuso, perch presumeva che gli afroamericani fossero molto stimati, per i loro contributi
culturali. Non aveva mai sentito il termine negro fin quando lui e Connie non erano stati accostati per la strada, in varie occasioni. Si era anche
sorpreso nel sapere che la famiglia di lei, in particolare suo fratello Flash e
i suoi amici, non avevano una grande opinione di lui. Lo chiamavano
honky, che voleva dire bianco, con la stessa intenzione offensiva di
negro.
Per Yuri, il matrimonio aveva risolto sia la necessit del permesso di
soggiorno, sia la solitudine, per lo meno all'inizio. Purtroppo, aveva scoperto ben presto che Connie non aveva intenzione di essere la moglie che
lui si aspettava, in base alla propria mentalit russa. Non le interessavano
le incombenze domestiche e le sarebbe piaciuto andar fuori a mangiare
tutte le sere, come avevano fatto durante il breve corteggiamento. Quando
Yuri si era accorto che la propria ascesa nella scala sociale aveva raggiunto un punto morto, non potendo utilizzare le proprie conoscenze nel campo della microbiologia (a meno di seguire corsi costosi), e che non poteva
permettersi di abbandonare l'attuale lavoro, la sua tolleranza per lo stile di
vita di Connie era scemata. Se non fosse stato per il timore di perdere la
sua carta verde, l'avrebbe buttata fuori a calci.
Anche l'ardore di Connie era diminuito. All'inizio aveva visto Yuri
come una figura romantica arrivata da una terra lontana per salvarla da
una vita noiosa. Ma subito dopo il matrimonio si era rifiutato di fare qualsiasi cosa tranne che guidare il taxi e bere vodka davanti alla televisione.
E poi c'era la violenza. Connie non era mai stata picchiata fino ad allora.
Dopo la prima volta avrebbe voluto andarsene, se avesse avuto un posto
dove stare. Il problema era che si era bruciata i ponti alle spalle, sposando
quel russo contro il parere della propria famiglia. L'orgoglio la teneva inchiodata l dove si trovava.
Il modo che aveva per affrontare la propria infelicit era mangiare.
Trovava sollievo in un bel piatto di patatine fritte, con un Big Mac e una
coppa di gelato, e quel tipo di sollievo lo cercava di frequente. Fra quello
e la mancanza di esercizio fisico, non ci era voluto molto per diventare
obesa. Pi Yuri beveva, pi Connie mangiava.
A mano a mano che ognuno dei due consolidava le proprie cattive abitudini, aumentava la reciproca ostilit. Vivevano nella stessa casa ma si
ignoravano, finch erano arrivati al punto che la semplice vicinanza fisica
scatenava una conflagrazione. Invariabilmente, i litigi subivano un'escalation che andava dagli epiteti stereotipati alla violenza fisica, ed era Connie
a subirne le maggiori conseguenze.
Questa squallida routine aveva subito una pausa quando Yuri aveva
fatto amicizia con Curt Rogers e Steve Henderson. Non le aveva detto
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niente dei suoi nuovi amici, ma passava molto tempo fuori casa. Curt e
Steve non erano mai venuti a Brighton Beach. Era sempre stato Yuri a
spostarsi fino a Bensonhurst per incontrarli. Connie era convinta che avesse una relazione, convinzione che provocava parecchi litigi aspri e interminabili.
Poi, tutt'a un tratto, Yuri aveva cominciato a passare un'insolita quantit di tempo in cantina. All'inizio costruiva qualcosa, e i colpi di martello e
il baccano della sega mandavano Connie fuori di testa. Quando gli aveva
chiesto che cosa stesse facendo, lui le aveva risposto che non erano affari
suoi. Poi aveva cominciato a procurarsi delle attrezzature, tra cui dei potenti ventilatori. Connie aveva anche visto di sfuggita dei grandi cilindri di
acciaio portati dentro da giovani skinhead, degli honky appartenenti alle
categorie pi povere. Quella gente la terrorizzava, e lei si era ben guardata
dal farsi vedere.
Pi di una volta aveva chiesto che cosa succedeva nella sua cantina,
ma Yuri si rifiutava di parlarne. Connie aveva cominciato a pensare che
stesse allestendo una distilleria per farsi la vodka in casa. Quando aveva
provato a dirglielo, una sera, lui le era saltato addosso, afferrandola per la
gola.
S, una distilleria, aveva ringhiato, e se lo dici a qualcuno ti ammazzo! Giuro! E se ti provi a ficcarci il naso, te le suono fino a ridurti in
poltiglia. Stai lontana dalla mia cantina!
Lei aveva cercato invano di liberarsi, spingendogli via le braccia, ma
senza riuscirci. Di solito, quando Yuri era infuriato, le dava qualche sberla
e tutto finiva l. Ma quella volta era diverso. La fissava con quei suoi occhi scuri, come se fosse impazzito.
Terrorizzata, Connie si era accorta di essere sul punto di perdere i sensi: le cedevano le ginocchia, e il viso congestionato di Yuri era diventato
una macchia indistinta. Soltanto allora lui l'aveva lasciata andare. Lei aveva barcollato, prima di ritrovare l'equilibrio, ed era rimasta ancora qualche
momento senza riuscire a respirare, per la pressione delle mani di Yuri attorno alla gola. Scoppiando in lacrime, era corsa a gettarsi sul letto. Da allora, non era pi tornata sull'argomento di ci che accadeva in cantina.
Qualunque cosa fosse, non valeva la pena di rischiare la vita.
Yuri era irritato che Connie fosse a casa. Il luned sera in genere lavorava almeno fino alle nove. La sua presenza inattesa serviva solo ad aumentare lo stress di quella giornata che lo aveva gi scaraventato in una
girandola di emozioni. Con mano tremante si vers un bicchiere di vodka
ghiacciata, presa direttamente dal freezer.
Appoggiandosi al ripiano della cucina, ne sorb una sorsata, mentre
guardava gli avanzi di cibo e le chiazze di unto. Nel sottofondo sentiva le
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risate registrate, tipiche delle sitcom televisive. Ingurgit altra vodka, nel
tentativo di placare il risentimento che sentiva aumentare dentro di s. Gli
cadde lo sguardo sulla porta della cantina e si sorprese nel notare che era
socchiusa.
Che diavolo succede? sbrait. In genere imprecava in russo, ma da
quando era in amicizia con Steve e Curt era diventato egualmente esperto
anche in inglese. Confuso e sempre pi allarmato, pos il bicchiere e si
avvicin. Era sicuro di averla chiusa, quella mattina, prima di andarsene
con il taxi. Era sua abitudine lavorare almeno per un'ora in cantina ogni
mattina e un'altra ora la sera, per essere sicuro che la sua fabbrica in miniatura di armi batteriologiche funzionasse senza problemi. Il mercoled,
giorno libero dal lavoro, ci passava l'intera giornata. Era allora che metteva in funzione il suo polverizzatore fatto in casa, poich i vicini erano
quasi tutti al lavoro. Come quello di Sverdlovsk, faceva un gran baccano,
anche se era infinitamente pi piccolo.
La porta cigol, quando l'apr di pi. Accese di scatto la luce e cominci a scendere le scale. Si ferm di botto alla vista della robusta porta di
acciaio e compensato che aveva costruito appositamente per il laboratorio.
Qualcuno aveva forzato il lucchetto con un piede di porco.
Yuri si precipit gi per i gradini che restavano, con la vista annebbiata
dall'ira e respirando a denti stretti, con brevi ansiti affannati. Il laboratorio,
con la vendetta che ne sarebbe scaturita, era al momento la cosa pi importante della sua vita. Era terrorizzato all'idea che fosse stato violato.
Oltre la porta di compensato c'era l'anticamera, con il bulbo di una
doccia che sporgeva da una parete, e a terra alcune tanichette di candeggina. Appesa a un piolo di legno stava una tuta di protezione da materiali
pericolosi, dotata di dispositivo per la respirazione, che Curt aveva trafugato dalla caserma dei pompieri. La maschera era rifornita da una bombola di acciaio piena di aria compressa. Quando lavorava nel laboratorio,
Yuri indossava la tuta con la bombola sulla schiena, come un sommozzatore.
L'anticamera aveva altre due porte, entrambe costruite come quella
d'ingresso. Anche quelle avevano dei lucchetti, che per erano stati fatti
saltare, come il primo. Yuri spalanc quella di sinistra. Dava sul vano che
utilizzava come magazzino, circondato per due lati dalle fondamenta di
cemento della casa. La terza parete era completamente ricoperta di scaffali
pieni di attrezzature microbiologiche, come capsule di Petri, filtri ad alta
protezione, agar e sostanze nutrienti. Nonostante il lucchetto rotto, nella
piccola stanza tutto era in ordine.
Preparandosi al peggio, Yuri entr nel laboratorio vero e proprio. Accese l'interruttore che comandava le luci all'interno e socchiuse la porta.
Not subito che i ventilatori principali funzionavano normalmente, infatti
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sent una leggera corrente d'aria carezzargli il viso e passargli fra i capelli,
ma trattenne il respiro mentre abbracciava con lo sguardo l'interno della
stanza.
I lucenti fermentatori erano allineati proprio di fronte a lui, lungo la parete posteriore. La cappa di sicurezza che si era costruito alla meglio si
trovava sulla destra ed era in funzione. Cos pure l'incubatrice, fornita di
una lampada per produrre calore e di un termostato, e anche il deposito
per le due armi batteriologiche che man mano produceva.
Il banco stava all'immediata sinistra. Vi erano appoggiati sopra i vari
recipienti di vetro che usava per cristallizzare la tossina del botulino.
Oltre il banco c'erano il polverizzatore e l'essiccatore delle spore di
carbonchio.
Il cuore di Yuri, che batteva all'impazzata, cominci a calmarsi. Il laboratorio sembrava normale, non c'era niente fuori posto. Aveva esattamente lo stesso aspetto di quando lo aveva lasciato al mattino, compresa
la posizione delle provette sul banco. Con un senso di sollievo, Yuri tir a
s la porta e questa, prima di chiudersi del tutto, aderendo perfettamente
alle strisce antispifferi, emise una specie di sibilo, causato dall'aria in circolazione.
Yuri abbass lo sguardo sul lucchetto spezzato. L'ansia si era placata,
non cos la collera. E not qualcosa sul pavimento. Proprio vicino al suo
piede c'era una patatina fritta, e si notava anche una macchia di ketchup;
Connie!
Dal piano di sopra filtr, attutita, una scarica di risate. Yuri era in preda
alla furia. Ruminando imprecazioni come litanie, si precipit su per le scale, facendo i gradini a due a due. Quando giunse alla porta della camera da
letto, che era appena socchiusa, la spalanc pestandoci sopra con il palmo
della mano.
Connie sollev lo sguardo dalla TV. Stava sdraiata sul letto.
Perch sei scesa di sotto? ringhi Yuri.
Volevo vedere che cosa succede nella mia cantina, rispose Connie.
Ne ho il diritto, considerato tutto il tempo che ci passi.
Hai toccato qualcosa? chiese ancora lui.
No, non ho toccato niente! Ma te lo dico io che non me ne star buona, no di certo, con tutta quella roba che sembra venire da un ospedale!
Ti insegner io a disobbedirmi! sbrait Yuri, gettandosi sulla moglie.
Connie grid e rotol di lato. L'impatto di Yuri e il peso di Connie,
sommati insieme, erano eccessivi per il telaio e il letto croll a terra.
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Yuri esit, poi entr un attimo in camera propria e ne usc con un piccolo televisore che aveva un'antiquata antenna incorporata. Soltanto allora
Connie si decise ad andarsene.
Ci crederesti? mormor Curt.
Ci credo s, replic Steve. E ti stupivi che stamattina manifestavo
qualche dubbio, prima di entrare nell'edificio dell'FBI. Questo tipo peggio di quanto pensassi.
Per lo meno ha costruito il laboratorio. evidente che sa il fatto suo,
dal punto di vista scientifico.
Questo te lo concedo. E le attrezzature sono pi impressionanti di
quanto immaginavo.
Curt emise un forte sospiro di frustrazione. All'improvviso si ud provenire dalla stanza di Connie l'inconfondibile colonna sonora di una telenovela. Il volume fu immediatamente abbassato, fino a diventare quasi inudibile. Un attimo dopo ricomparve Yuri. Chiuse la porta dietro di s e
raggiunse gli altri due. Si sedette, bevve un sorso e guard i suoi ospiti
con aria imbarazzata.
Curt non sapeva che dire. Una cosa era stata scoprire che Yuri era sposato, ma sposato con una negra! Andava contro tutto quello in cui credeva,
ed eccolo l, in rapporti d'affari con quell'uomo.
Curt era cresciuto in un quartiere operaio bianco, piuttosto turbolento,
con un padre muratore che aveva la tendenza a batterlo e a ricordargli che
non era bravo quanto suo fratello Pete, popolare stella del football. Curt
aveva trovato sollievo nell'odio e aveva abbracciato il fanatismo tanto
prevalente nel suo ambiente. Era comodo avere a disposizione un gruppo
facilmente identificabile a cui addossare tutte le colpe, piuttosto di esaminare le proprie inadeguatezze. Ma era stato solo con l'arruolamento nei
marines e il trasferimento a San Diego che il suo fanatismo quasi parrocchiale si era trasformato in odio razziale, con una particolare ripugnanza
per la mescolanza delle razze.
Quel cambiamento non era avvenuto dall'oggi al domani. Scaturiva da
un atteggiamento originato dall'incontro casuale con un uomo che aveva
quasi il doppio della sua et. Era il 1979 e Curt aveva diciannove anni.
Aveva finito da poco il campo d'addestramento, che aveva aumentato in
modo vertiginoso la sua autostima. Lui e parecchi dei suoi nuovi commilitoni, tra i quali c'erano diversi afroamericani, erano usciti dalla base per
andare in un bar a Point Loma, frequentato dal personale delle forze armate, in particolare sommozzatori e marines.
Il bar era buio e pieno di fumo. L'unica luce emanava da lampadine a
basso voltaggio contenute in vecchi caschi da sommozzatore, di quelli di
una volta. La musica era prevalentemente di un gruppo che Curt in seguito
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Le armi non sono un problema. Nella mia cantina ho un fottuto arsenale, compresi degli M1 semiautomatici, pistole mitragliatrici, fucili di
precisione telescopici e delle Glock. Ho perfino le uniformi, perch ho gi
coinvolto dieci tizi della marina. Siamo gi stati di pattuglia.
Vi siete imbattuti in qualche straniero? Nel sentire la descrizione
delle armi, la stima di Curt per lo sconosciuto era aumentata parecchio.
Ci puoi scommettere il culo. Ne abbiamo bloccati una decina.
Che cosa fate quando li prendete, li consegnate alla pattuglia di frontiera?
Tim aveva riso sprezzante. Se lo facessimo, la notte dopo sarebbero
di nuovo all'arrembaggio. L'idea di interdizione che ha la pattuglia di frontiera di dargli una piccola lavata di capo, rimproverarli e lasciarli andare.
Be', allora voi che cosa fate? Curt lo aveva domandato anche se intuiva la risposta.
Tim si era sporto verso di lui e aveva sussurrato: Gli spariamo e li
seppelliamo. Poi si era fregato le mani, come per ripulirle dalla terra. In
questo modo, fatta. Non c' una seconda occasione.
Curt aveva deglutito. Si sentiva la gola secca. L'idea di sparare ai clandestini era a un tempo eccitante e spaventevole.
Qui nella valigetta ho qualche copia di una rivista, aveva continuato
Tim. Sar felice di dartele se le distribuisci a gente come te e come me.
Lo capisci che cosa intendo, quando dico gente come te e come me?
S, suppongo di s. Che rivista ?
Quella che ho oggi si chiama Blood and Honor. Ne ho anche delle altre, ma questa particolarmente valida. Viene dall'Inghilterra, ma parla
delle cose di cui stiamo discutendo. L'Europa occidentale ha gli stessi
problemi che abbiamo noi. Ho anche un romanzo che potresti leggere. Ti
piace leggere?
No, mica tanto, aveva ammesso Curt, tranne i manuali delle pistole
e roba del genere.
Magari questo libro ti trasformer in un lettore. Leggere importante. Tim si era chinato ad aprire la valigetta e ne aveva estratto un libro in
edizione economica, di notevoli dimensioni. intitolato The Turner Diaries. E glielo aveva dato.
Curt lo aveva preso. Era scettico. Dai tempi della scuola superiore aveva letto solo un romanzo, una storia pornografica su una ragazza di Dallas
che si chiamava Barbara e studiava al college. Aveva aperto The Turner
Diaries e ne aveva letto qualche riga. Allora non sapeva che sarebbe diventato il suo libro preferito.
In quella occasione aveva finito con il prendere anche sei copie della
rivista Blood and Honor. Dopo aver letto libro e rivista, le questioni solle-
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milioni di diamanti. Dal Pacifico spirava un venticello leggero, che si sentiva appena quando sfiorava la pelle scoperta.
Bello, vero? aveva commentato Tim. Aveva sganciato dalla cintura
la radiolina ricetrasmittente e l'aveva appoggiata su di una roccia. La usava per tenersi in contatto con le altre squadre.
incredibile, aveva replicato Curt. Sono cresciuto a Brooklyn, e
non avevo mai saputo che esistesse una cosa simile.
un grande paese. Peccato che stia andando in malora per colpa del
fottuto governo.
Curt aveva annuito, senza dire nulla. Ipnotizzato com'era dall'ambiente
circostante e ottenebrato dalla birra, non aveva voglia di imbarcarsi nell'ennesima discussione sul Governo Occupato dai Sionisti.
Pass in silenzio qualche minuto. Curt bevve un altro sorso di birra.
Sei mai stato in questa posto nelle sortite precedenti? aveva domandato.
Dietro insistenza di Tim, usavano ogni volta che era possibile dei termini
militareschi.
Parecchie volte, aveva risposto Tim.
Hai assistito a qualche azione?
Oh, s. Il nemico collaborava molto. Aveva riso. Era come sparare
ai tacchini.
Dove li hai visti?
Tim aveva puntato il dito. Venivano lungo quella gola che sembra un'intaccatura nell'orizzonte.
Curt aveva sforzato la vista nell'oscurit. Gli occorreva un po' di immaginazione per credere che stava guardando l'estremit di una gola. Non
c'era modo di vedere qualcuno avvicinarsi, finch non li si aveva praticamente addosso. Si era chiesto cosa sarebbe successo se un gruppo di uomini fosse spuntato all'improvviso dalle tenebre, e aveva portato automaticamente la mano a toccare la Glock automatica che stava nella fondina.
Aveva slacciato l'apertura. Non voleva ritrovarsi ad armeggiare con la
fondina se avesse avuto bisogno di usare una pistola.
Lo so che cosa stai pensando, aveva detto Tim. Lascia che ti mostri
una cosa.
Aveva aperto la cerniera del fodero da fucile che aveva accanto a s e
ne aveva estratto un'arma. Pur nell'oscurit, Curt aveva capito che era una
di quelle che non aveva mai visto.
Questa la mia preferita, gli aveva confidato Tim, orgoglioso. Non
la porto con me se non per le operazioni vere, come stanotte.
L'aveva tesa verso di lui e Curt l'aveva presa, accostandola al viso. L'aveva riconosciuta immediatamente, anche se non ne aveva mai tenuta in
mano una prima di allora. Era un fucile di precisione Remington 308, modificato per i marines.
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nemmeno conosceva. Si era accorto di tremare, perch il campo visivo delimitato dal telescopio aveva cominciato a traballare.
No, voglio che vai l a intavolare una discussione con loro, aveva risposto Tim con sarcasmo. Certo che voglio che gli spari. Diavolo, un
tuo diritto. Sei tu quello che li ha visti.
Curt sentiva il sudore imperlargli la fronte. Si era accorto di deglutire,
in preda all'indecisione. Non aveva mai fatto una cosa simile, prima di allora.
Forza, ragazzo, non deludere me o la tua patria.
Curt non voleva deludere Tim. Il mese precedente era stato l'unico periodo della sua vita in cui si era sentito membro di un gruppo molto ristretto di cui condivideva davvero l'ideologia. Aveva trovato una famiglia, dal
punto di vista emotivo e intellettuale, e sapeva di dovere tutto a Tim. Respirando a fondo e poi trattenendo il fiato, aveva premuto il grilletto.
Il rinculo del fucile non gli aveva impedito di tenere i bersagli sotto
controllo. L'uomo che stava davanti era caduto come se avesse inciampato. Non aveva girato su se stesso, n barcollato, come Curt aveva visto nei
film, quando la gente viene colpita. L'attimo prima camminava, l'attimo
dopo non c'era pi. Il secondo uomo si era fermato di botto, immobilizzato
dall'eco dello sparo che riverberava per il paesaggio desolato.
Curt aveva sentito una scarica di adrenalina simile all'orgasmo, e una
tremenda sensazione di potenza. Senza pensarci due volte, aveva preso di
nuovo la mira e aveva premuto senza difficolt il grilletto. Il fucile era
rinculato di nuovo e il secondo uomo era scomparso. Curt aveva abbassato
l'arma. Per un breve attimo nell'aria si era sentito l'odore di cordite, subito
disperso dalla brezza.
Allora? aveva chiesto Tim, speranzoso.
Andati tutti e due.
Fantastico! Tim gli aveva dato una pacca sulla spalla, prima di prendere la radio e avvertire gli altri che lui e Curt sarebbero andati a eliminare
un paio di bersagli. Non dovevano sparare a niente fino a nuovo ordine.
Non voglio che quei pazzoidi ci sparino addosso, aveva spiegato a
Curt. Poi aveva ripreso il fucile e aveva tirato fuori un badile e un piccone
pieghevoli. Vieni, ma tieni a portata di mano la tua Glock, nel caso tu
abbia solo ferito quei bastardi. Potremmo dovergli dare il colpo di grazia,
o come cavolo si chiama.
Curt gli era arrancato dietro senza dire una parola. Dopo l'euforia iniziale, era sopraffatto dai dubbi. Adesso che aveva davvero sparato a qualcuno, non sapeva come affrontare l'idea di aver ammazzato un essere umano. La nebbia mentale creata da tutte le birre tracannate non gli era
d'aiuto. E non aiutava nemmeno il fatto che Tim si comportava come se
lui avesse semplicemente schiacciato due mosche fastidiose.
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Forza, soldato! lo aveva chiamato Tim quando si era accorto che indugiava. Era andato avanti con la torcia sul terreno roccioso, a passo di
piccola corsa.
Curt si era spinto avanti, allargando le spalle. Lo imbarazzava che Tim
potesse sospettare il suo stato d'animo da codardo.
Ci volle almeno mezz'ora per raggiungere i due messicani, perch avevano dovuto perlustrare la zona procedendo a zigzag. Quando la torcia aveva finalmente illuminato i cadaveri, Tim se n'era uscito con un fischio
di ammirazione. Sono impressionato. Li hai presi tutti e due in testa.
Curt allora li aveva guardati. Non aveva mai visto un morto, tranne che
a una veglia funebre. Entrambi i cadaveri avevano un piccolo foro sulla
fronte, ma sulla parte posteriore della testa mancavano vaste parti di cuoio
capelluto. Il terreno intorno era cosparso di brandelli di cervello. L'uomo
che stava davanti teneva ancora la mano sulla maniglia della valigia.
Oh, mio Dio! aveva mormorato Curt.
Tim aveva sollevato la testa di scatto, guardando la sua recluta. Che
cosa c'?
Che cosa ho fatto!
Hai ammazzato un paio di immigrati clandestini. Hai fatto un favore
alla tua patria.
Ges! aveva mormorato Curt, scuotendo la testa. Gli occhi dei messicani erano ancora aperti e lo fissavano. Si era sentito barcollare sulle
gambe malferme.
Tim aveva reagito con rapidit. Gli si era avvicinato e lo aveva colpito
forte, per poi imprecare dal dolore e scuotere la mano.
Curt aveva fatto un passo indietro. Vedeva rosso. Si era toccato il viso
che gli bruciava e poi aveva guardato le dita, come aspettandosi di vedere
il sangue. Quindi aveva fissato Tim.
Sono qui, duraccione, lo aveva schernito lui, facendo un gesto che lo
invitava a tentare di colpirlo.
Curt si era guardato attorno nella notte buia. Non voleva lottare con lui,
perch, adesso che aveva avuto un attimo per pensare, sapeva che lo avrebbe colpito di nuovo.
Ti stavi rammollendo, gli aveva spiegato Tim.
Curt aveva annuito. Sapeva che era vero.
Ascolta, aveva aggiunto Tim, lascia che ti dica una cosa che non
sai di me. Proprio quest'anno sono stato ordinato ministro nella True Believers Christian Church, che un ramo locale della pi vasta Christian
Identity Church. Ne hai sentito parlare?
Curt aveva scosso la testa.
una chiesa che ha usato la Bibbia per provare che i bianchi anglosassoni sono i veri discendenti della dispersa trib di Israele. Tutte le altre
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un attacco di cuore.
Potrei farla morire di insufficienza respiratoria, sugger Yuri.
Gli altri due sollevarono le sopracciglia.
Un sacco di gente sovrappeso muore per insufficienza respiratoria.
Potrei dire che aveva l'asma, quando andiamo in ospedale.
E come faresti? chiese Curt.
Userei una dose abbondante della mia tossina del botulino. Diavolo,
devo comunque provarla. Perch non su Connie? In questo modo sarei sicuro della dose.
Ma i dottori non se ne accorgeranno? domand Curt.
No. Una volta che uno morto e non si conoscono i sintomi iniziali,
non c' modo di sospettarlo. E bisogna sospettarlo, altrimenti non ci si
pensa. Ci sono troppe altre cose che provocano l'insufficienza respiratoria.
Sei sicuro?
naturale che sono sicuro. In Unione Sovietica ho partecipato a tante
di quelle prove, su quella tossina! Con una grossa dose uno smette di respirare e diventa blu. Al KGB interessava parecchio il botulino, per usarlo
negli omicidi che dovevano sembrare morti naturali, perch una grossa
dose costituita da una quantit molto, molto piccola.
Mi piace, decret Curt. C' una certa giustizia poetica in questo.
Dopotutto, Connie minaccia la sicurezza dell'Operazione Volverina.
Quando potresti farlo?
Stasera, rispose Yuri con una scrollata di spalle. Una cosa che non
mi mai difficile farle fare mangiare. Pi tardi, quando si sar calmata,
ordiner la pizza, ed ecco fatto.
Bene, dichiar Curt, lasciandosi andare al primo sorriso della serata.
Adesso che le cose sgradevoli sono sistemate, passiamo ad argomenti pi
piacevoli. Qual la buona notizia che volevi darci?
Ho provato il carbonchio, rispose Yuri, desideroso della sua approvazione. Si chin in avanti sulla sedia. potente come mi aspettavo.
E su chi lo hai provato? volle sapere Curt. Alla luce degli eventi
concernenti Connie, la sicurezza era la sua prima preoccupazione.
Yuri raccont come avesse scelto Jason Papparis, un mercante di tappeti, che era a rischio di contrarre il carbonchio dalla merce che importava. Spieg che in questo modo aveva di certo evitato qualsiasi sospetto da
parte delle autorit riguardo a ci che stavano progettando.
Molto intelligente, comment Curt. Da parte dell'Esercito Ariano
del Popolo, ti elogio per la tua astuzia.
Yuri si lasci andare a un sorriso di autocompiacimento.
Anche noi abbiamo buone notizie, continu Curt, e descrisse il sopralluogo che lui e Steve avevano compiuto quella mattina al Jacob Javits
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Federal Building. Spieg che era tutto predisposto su come mettere l'arma
batteriologica nel condotto dell'aria condizionata.
Avrete bisogno di un nebulizzatore? domand Yuri.
No, se l'arma composta da polvere fine, rispose Curt. Useremo
detonatori a tempo per far esplodere il pacco. I ventilatori dell'impianto
faranno il resto.
Questo significa che dovrete usare il carbonchio.
A noi va bene. un problema? Ci avevi detto che tutti e due gli agenti patogeni sono egualmente potenti.
No, non per niente un problema. Solo che ho qualche difficolt a ottenere i batteri che fanno crescere abbastanza in fretta la tossina del botulino. Mi manca meno di una settimana per avere la quantit sufficiente di
carbonchio, ma pi di tre settimane per il botulino, osserv Yuri.
Non penso che aspetteremo tre settimane, dichiar Curt. Non con i
problemi di sicurezza che sono sorti.
Perch non utilizzare solo il carbonchio? propose Steve. Dimentica
la tossina, se i batteri non collaborano.
Perch la quantit di carbonchio che abbiamo sufficiente solo per
un'azione, non per due.
Forse la provvidenza ci sta dicendo che dovremmo colpire l'edificio
dell'FBI, osserv Curt. Che ne diresti di lasciar perdere il Central Park?
No! esclam Yuri con enfasi. Il parco lo voglio fare.
Ma perch? L'edificio dei federali costituir una presa di posizione
maggiore contro il governo, e resteranno coinvolte almeno sei-settemila
persone.
Ma solo gente del governo, obiett Yuri. Io voglio colpire anche
la cultura americana fasulla, in particolare quegli uomini d'affari e banchieri ebrei benpensanti che hanno causato lo sconvolgimento economico
che c' in Russia al giorno d'oggi.
Curt e Steve si scambiarono un'occhiata contrariata.
Questa una cultura spietata, continu Yuri. La gente dovrebbe essere libera, ma non lo . Si azzuffano tutti per lo status e l'identit. Noi
slavi possiamo aver avuto qualche problema nel corso della storia, ma almeno sappiamo chi siamo.
Non ci credo che sto sentendo queste parole, comment Curt. Perch non ti sei fatto uscire il fiato prima?
Non me lo avete mai chiesto.
L'America ha qualche problema, d'accordo, ma perch il GOS sostiene il controllo delle armi, i matrimoni misti, gli spacciatori di droga
negri, gli imbrogli dell'assistenza sociale, i froci, tutti quelli che erodono
le nostre radici originali. contro questo che stiamo combattendo. Sappiamo che ci saranno delle vittime civili in questa lotta, ma il nostro ber-
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saglio il governo.
Nella mia guerra non ci sono civili, replic Yuri. Ecco perch voglio l'azione nel Central Park. Con il vento propizio si diffonder su una
bella fetta della citt. Sto parlando di centinaia di migliaia di vittime, o
anche milioni, non migliaia. questo che dovrebbe fare un'arma di distruzione di massa. Diavolo, per il vostro obiettivo ristretto basterebbe una
bomba normale.
Non riusciremmo a fare entrare nell'edificio una bomba abbastanza
grande, spieg Curt. questo il punto. Invece, con due chili circa di
polvere simile a farina non ci sarebbero problemi. Voglio dire, cos che
ci hai descritto il carbonchio utilizzabile come arma.
Infatti. Una farina finissima, cos leggera da restare sospesa. Per
qualche momento i tre uomini rimasero a guardarsi, consci della tensione.
Va bene, disse infine Curt, con un gesto della mano come per scansare qualcosa. Torniamo al punto di partenza. Faremo tutte e due le azioni. Il problema si riduce ad avere abbastanza materiale.
Dov' il camion da pesticidi che mi avete promesso? domand Yuri.
Le truppe ne hanno localizzato uno, rispose Curt. Non ti preoccupare.
Dov'?
parcheggiato dietro una ditta di disinfestazione a Long Island. Lo
usano per le patate, quando la stagione. Non custodito. l per chi se
lo piglia.
Lo voglio nel mio garage.
Che cos' questo tono bellicoso? ribatt Curt. Con le sorprese che
ci hai riservato stasera, siamo noi che dovremmo essere infuriati.
Voglio solo il camion in garage, ripet Yuri. Il patto era questo.
Doveva gi esserci.
Farai meglio a controllare il tono con cui parli, lo redargu Steve.
Altrimenti ti mandiamo le nostre truppe d'assalto a farti una visitina.
Non minacciarmi, o non avrete un bel niente. Saboter l'intero progetto.
Ehi, piantatela, intervenne Curt. La cosa ci sta sfuggendo di mano.
Non litighiamo tra di noi. Non ci sono problemi. Penseremo a procurare il
camion, a portarlo in citt e a mettertelo in garage. Questo ti rende felice?
Erano gli accordi, replic Yuri.
Considera la cosa fatta. Intanto, da parte tua, devi prenderti cura di
Connie. Non ti pare uno scambio equo?
Lo faccio stasera, rispose Yuri. Si rilass visibilmente e scol le ultime gocce di vodka.
Bene, comment Curt. Si strofin le mani mostrandosi entusiasta.
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Farai meglio a esserci. Sei tu quello che ha fatto quella cagnara per
'sto maledetto camion.
Ma devo occuparmi di Connie. Dovr chiamare l'ambulanza, dopo
che avr avuto il suo attacco. Potrei essere all'ospedale.
Ah, gi.
Ecco che cosa far: quando porter fuori Connie non chiuder a chiave la porta del garage.
Perfetto, approv Curt, fece un saluto con la mano e usc, seguito da
Steve.
I due pompieri si allontanarono e salirono sul pickup senza dire una parola. Quando le portiere furono richiuse, Curt cal un pugno sul volante.
Ci siamo messi in combutta con un fottuto idiota! sbrait.
Non dir che te lo avevo detto, comment Steve.
Ges, quello si d da fare ad ammazzare civili, mica quelli del governo, si lament Curt. Eccoci qua, dei patrioti che cercano di salvare il
paese, e siamo costretti ad avere a che fare con un terrorista. Dove andr a
finire questo mondo?
Io penso che il suo desiderio che l'Unione Sovietica si rimetta in sesto
significa molto di pi che voler proteggere le armi nucleari. Penso che sia
un comunista.
Curt mise in moto e percorse il vicolo. Era come uno slalom, per evitare tutti quei bidoni della spazzatura. Magari non comunista, ma qualsiasi cosa sia, non ha il concetto di sicurezza. un bel rischio, perch se le
autorit hanno anche il minimo sospetto di quello che sta per accadere,
dovremo reimpostare l'intera operazione. Quando avevamo cominciato a
progettarla, sembrava che sarebbe stata cos semplice.
Che cosa ne facciamo di lui? domand Steve.
Non lo so. Il problema che dovremo tenercelo buono per poter mettere le mani sulle armi batteriologiche. Ha messo bene in chiaro che cosa
potrebbe fare, quando ha minacciato di sabotare tutta la faccenda, il che
credo significhi demolire il laboratorio.
Allora gli daremo il camion della disinfestazione?
Non credo che abbiamo tanta scelta, rispose Curt, immettendosi in
Oceanview Avenue. Gli daremo il camion, ma lo terremo anche sotto
pressione perch produca circa quattro chili di carbonchio in polvere al
pi presto. Prima lanciamo l'Operazione Volverina, meglio .
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30esima Strada, appena prima che il semaforo diventasse verde per le auto
provenienti dal centro. Costeggi il piano di carico dell'obitorio e accenn
un saluto con la testa alla guardia di sicurezza, mentre portava la bici all'interno dell'edificio. Agit una mano in direzione di Marvin Fletcher, il
tecnico del turno serale, che si stava preparando per la raccolta dei cadaveri.
Dopo aver bloccato la bicicletta al solito posto, Jack sal in ascensore,
diretto al laboratorio di tossicologia del secondo piano. Aveva fatto pi
tardi del previsto a tornare in ufficio: passare in rassegna gli schedari della
Corinthian Rug Company aveva richiesto molto pi tempo di quanto si era
immaginato.
John DeVries, il capo tossicologo, se n'era gi andato a casa. Jack fu
costretto a chiedere a un tecnico del turno di notte se il vice del capo aveva telefonato per mettere fretta a proposito dei campioni di David Jefferson. David era il prigioniero deceduto mentre si trovava sotto custodia
della polizia, a cui lui aveva fatto l'autopsia. Purtroppo il tecnico non aveva alcuna idea di quel caso.
Tornato in ascensore, Jack sal al laboratorio DNA del sesto piano. Ted
Lynch, il direttore, non c'era, cos affid a un tecnico la sua raccolta di
provette con le colture provenienti dall'ufficio di Papparis. Voleva che la
mattina dopo Ted eseguisse una ricerca di spore del Bacterium anthracis
con la reazione a catena della polimerasi.
Scendendo le scale fino al quinto piano, si affacci alla porta del laboratorio di istologia con la speranza di incoraggiare Maureen O'Conner, la
caposervizio, ad accelerare la lavorazione delle sezioni microscopiche di
Jefferson. Con lei aveva ottimi rapporti di lavoro, cosa che non si verificava con John DeVries, ma non faceva differenza. Anche Maureen era gi
andata a casa.
Mentre tornava verso il proprio ufficio, guard nella stanza di Laurie,
aspettandosi per lo meno di scoprire il dove e quando dell'attesa cena a
tre, ma la trov buia e deserta. A rendere le cose peggiori, la porta era
chiusa a chiave. Questa era una prova incontrovertibile che anche lei se
n'era andata a casa.
Cristo! imprec allora ad alta voce. Sentendosi frustrato in tutto ci
che faceva, percorse borbottando fra s il resto del corridoio. Per un attimo pens di rendersi irreperibile per il resto della serata, in modo che
Laurie non riuscisse a rintracciarlo, ma rinunci rapidamente all'idea. Non
era nel suo stile, e inoltre era sinceramente curioso.
Entr nel proprio ufficio e vide che almeno Chet era ancora al lavoro,
tutto preso a scrivere su un blocco di carta gialla legale.
Ah, l'avventuriero tornato, comment nel vedere Jack, e mise gi
la matita. Immagino di poter cancellare il modulo per le persone scom-
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fuori il microscopio, ma poi guard l'orologio. Erano le sette passate. Sapendo che avrebbe dovuto pedalare fino a casa, farsi una doccia e vestirsi,
e poi attraversare di nuovo la citt in bici, il tutto entro le otto e mezzo,
decise che non aveva tempo per lavorare ancora.
Era una mezz'oretta che il traffico sulla Prima Avenue era un po' diminuito, e Jack lo segu fino oltre l'edificio delle Nazioni Unite. Imboccando
la 49esima Strada, incroci la Madison Avenue e svolt di nuovo a nord.
Percorreva di rado la stessa strada, tornando a casa, fin quando non arrivava alla Grand Army Plaza, all'angolo sudorientale del Central Park. Arrivato l, fece il solito giro serale attorno alla fontana Pulitzer per ammirare la statua dorata dell'Abbondanza che la sormontava. Poi entr nel parco, cominciando la parte preferita del percorso. Nel corso degli anni aveva
scoperto il tragitto migliore e pi panoramico e lo usava quasi tutte le sere.
Tenendo gli occhi aperti nel caso si imbattesse in altri ciclisti, in gente
che faceva jogging o che correva sui pattini, acceler l'andatura. Anche se
gli alberi avevano ancora buona parte delle foglie, molte erano gi cadute
e si sollevavano turbinando al suo passaggio, emettendo l'inconfondibile
odore dell'autunno.
Jack si godeva immensamente il rapido attraversamento del parco, ma
tutto ci lo rendeva un po' nervoso. Trovarsi paradossalmente isolato in
quella distesa solitaria all'interno dei confini della citt brulicante non
smetteva mai di rammentargli la notte in cui c'era mancato un pelo che un
killer appartenente a una gang gli sparasse e lo uccidesse. Non c'era dubbio che il pericolo era in agguato nelle ombre silenziose di alberi e cespugli.
Uscito dal parco, Jack si ritrov in Central Park West, l'arteria brulicante di traffico. Era come ritornare nella civilt. Rallentando considerevolmente la velocit, si diresse a nord, zigzagando fra i gruppi di taxi che
sfrecciavano veloci, con i clacson strombazzanti all'altezza della 106esima
Strada svolt a ovest.
Sapendo di non avere troppo tempo da perdere, aveva deciso di andare
direttamente a casa, ma non seppe resistere al canto della sirena rappresentato dal campo di basket. Anche se quella sera non poteva giocare, non
ce la faceva a passargli davanti senza fermarsi almeno a vedere come se la
cavavano gli altri.
Il campo faceva parte di un pi vasto cortile quasi tutto di cemento,
con altalene, sabbiere e barre per far giocare i bimbi pi piccoli, e le panchine per le madri. Jack adorava giocare a pallacanestro. Aveva giocato
nell'Amherst, che non era mai stata una squadra tanto competitiva. Anni
prima, quando si era trasferito a New York, un giorno si era avventurato
in quel campo tanto per palleggiare da solo, per distrarsi, ma per combinazione i giocatori in quel momento erano solo nove. Cos avevano abbassa-
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to i loro standard e gli avevano chiesto di unirsi a loro. Era stato immediatamente catturato dalle partite vivaci e spesso rudi. Ora, tempo permettendo, era quasi un rituale quotidiano.
Per quasi un anno, Jack era stato l'unico bianco in mezzo all'orda di
giocatori afroamericani, tutti piuttosto giovani. Ma nel corso degli anni
seguenti si erano avventurati sul campo altri due bianchi, come pure un
gruppo di afroamericani pi vicini ai suoi quarantaquattro anni,
Essendo un frequentatore abituale ed entusiasta del campo di basket,
Jack aveva finanziato l'acquisto di nuovi tabelloni, nuove palle e delle
lampade ai vapori di mercurio. Aveva compiuto questo gesto in parte filantropico e in parte interessato dopo negoziazioni con la locale leadership
della comunit. Il patto finale stabiliva che avrebbe dovuto pagare anche
per il rinnovamento delle altre attrezzature del parco giochi. Questo non
gli era seccato, e lo aveva considerato un piccolo scotto da pagare per essere accettato nel quartiere.
Pedal fino alla robusta rete metallica che separava il campo di basket
dal marciapiedi. Senza togliere i piedi dai pedali, si tenne alla rete per restare in equilibrio. Come si aspettava, era in corso una partita, e i giocatori
correvano in su e in gi per tutto il campo.
Ehi, Doc! lo chiam una voce. Doc era il soprannome che gli avevano appioppato. Dove sei stato? Sposta il culo e vieni qui. Hai intenzione di correre o che cosa?
Guard verso le linee laterali e vide il muscoloso Warren Wilson farsi
saltellare una palla fra le gambe. La sua testa rasata luccicava sotto i lampioni. Era vicino a un gruppo di compagni in attesa di inserirsi nella partita.
Non ho tempo, rispose quasi gridando.
Warren si stacc dagli altri e gli si avvicin. Lo raggiunse Flash, uno
dei giocatori pi alti, il cui livello di abilit era pi o meno come quello di
Jack. Warren invece era ben al di sopra di entrambi.
Jack accenn un saluto verso Flash, che glielo restitu. Poich la loro
abilit era simile, spesso si marcavano reciprocamente quando giocavano
in squadre avversarie. Flash aveva l'irritante capacit di segnare quando il
gioco era praticamente concluso, spesso vincendo la partita. Questo aveva
fatto nascere un'amichevole rivalit.
Che cosa intendi, che non hai tempo? volle sapere Warren, appoggiandosi alla rete. La scorsa settimana non hai bazzicato tanto da queste
parti. Mi pare che non hai le idee tanto chiare sulle priorit. Che cosa fai,
lasci che il lavoro interferisca? Gli piaceva stuzzicare Jack sulle loro diverse filosofie di vita.
Devo incontrare Laurie dall'altra parte della citt alle otto e mezzo.
Abbiamo dei giocatori vincenti, annunci Flash. Aveva una voce ba-
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nato. Il detective si era rasato, per togliersi la tipica ombra che gli si formava sul viso verso sera, e si era perfino impomatato i capelli in modo
che sembravano ancora bagnati dalla doccia ai lati della scriminatura drittissima. Non indossava pi la solita giacca sportiva tutta stazzonata e i
pantaloni informi. Al loro posto c'era un completo ben stirato, una camicia
fresca di bucato e una cravatta annodata in modo irreprensibile. Cosa pi
sorprendente di tutte, si era lucidato le scarpe!
Non ti avevo mai visto con un completo, prima d'ora, comment
Jack. Sembri un modello da rivista, e non sto parlando di True Detectives.
Di solito lo indosso soltanto ai funerali, confess Lou.
Questo s che un pensiero allegro.
Scusatemi, disse il matre, toccando il gomito di Lou, il vostro tavolo pronto. Preferite sedervi o restare qui al bar?
Ci sediamo, decise in fretta Lou, desideroso di allontanarsi dal fumo.
Il tavolo si trovava nell'angolo pi lontano dalla porta, e per arrivarci
occorse qualche abile manovra, dato che il locale era stipato di tavolini.
Appena Jack e Lou si furono seduti, comparve un cameriere con una bottiglia di champagne ghiacciato, pi due costose bottiglie di Brunello. Si
diede subito da fare ad aprire lo champagne.
Ehi! prov a fermarlo Jack. Deve aver sbagliato tavolo: noi non
abbiamo ordinato champagne!
Non la prenotazione a nome Montgomery? domand il cameriere.
Parlava con un marcato accento spagnolo e aveva un paio di baffi a manubrio ormai fuori moda. Anche se Elio era un ristorante italiano, il personale era decisamente cosmopolita.
S, ma... rispose Jack.
Allora stato ordinato, replic il cameriere, che stapp la bottiglia e
la rimise nel secchiello del ghiaccio. Poi stapp una delle due bordolesi.
Mi sembra un buon vino, comment Jack, prendendo in mano l'altra
e guardando l'etichetta.
Oh, ottimo! convenne il cameriere. Torno immediatamente con i
bicchieri.
Jack guard Lou. Questo non il vino sfuso che bevo di solito.
Sto diventando sempre pi nervoso, gli confid Lou. Laurie un
tipo parsimonioso.
Davvero, conferm Jack. Ogni volta che uscivano, lei insisteva sempre per pagare la propria parte.
Appena il cameriere ritorn con i calici, si dispose a versare lo champagne. Jack tent di dire che avrebbero aspettato la dottoressa Montgomery, ma il ragazzo insist che stava eseguendo proprio gli ordini della
signora.
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Poi si allontan e Jack sollev la propria flte. Lou segu il suo esempio e fecero tintinnare i calici senza dire nemmeno una parola. Jack cerc
di pensare a un brindisi, ma non gli venne in mente niente di arguto o di
adatto alle circostanze. Assaggiarono in silenzio il vino spumeggiante.
Suppongo che sia buono, comment Lou, ma non sono mai stato
un grande entusiasta dello champagne. Mi fa pensare di pi a una cosa da
spruzzare in giro per le vittorie sportive.
Proprio quello che penso anch'io, gli diede corda Jack. Bevve un altro sorso e, nel farlo, vide Laurie al di sopra dell'orlo del calice affusolato.
Indossava un comodo tailleur pantalone che sottolineava le sue forme innegabilmente femminili. Al collo aveva tre fili di perle. Jack la trov talmente radiosa che per un attimo gli and di traverso lo champagne.
Lui e Lou si alzarono. I tavolini erano talmente appiccicati gli uni agli
altri, che Lou diede al tavolo un colpetto che fece rovesciare il suo calice
di champagne. Per fortuna Jack teneva il proprio in mano.
Ah, che imbranato! si lament Lou.
Laurie rise, prese un tovagliolo e asciug lo champagne versato. Arriv
subito il cameriere ad aiutare.
Grazie a tutti e due per essere venuti, disse Laurie, e diede a entrambi un bacetto sulla guancia.
Fu a quel punto che Jack si accorse che non era sola. Dietro di lei c'era
un uomo dalla carnagione olivastra e molto abbronzato, dai folti capelli
ondulati, con una bocca in cui faceva bella mostra di s una fila di denti di
un bianco accecante. Non era tanto pi alto di Laurie, con il suo metro e
settanta, ma emanava un'aria di forza e di sicurezza. Jack valut che avesse pi o meno la sua et. Indossava un completo di seta scura che faceva
sembrare quello di Lou come se fosse stato preso a una svendita di fondi
di magazzino. Dal taschino gli spuntava un vivace fazzoletto.
Voglio che conosciate Paul Sutherland, lo present Laurie. Le tremava un po' la voce, come se fosse nervosa.
Jack strinse la mano del nuovo arrivato dopo Lou. Quando incroci lo
sguardo di Paul, si chiese dove finiva l'iride e dove cominciava la pupilla.
Era come guardare nelle profondit di due pezzi di marmo nero. La sua
stretta era ferma e risoluta.
Perch stiamo in piedi? chiese Laurie.
Paul reag scostandole immediatamente la sedia dal tavolo. Seduta lei,
gli altri la imitarono, e il cameriere si precipit a colmare con lo champagne i calici di tutti e quattro.
Vorrei proporre un brindisi, disse Laurie. Agli amici.
Bene! Brava! esclam Paul.
Tutti fecero toccare i bicchieri tra loro e bevvero.
Segu qualche attimo di silenzio imbarazzato. Jack e Lou non avevano
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idea di come mai Laurie avesse portato un estraneo alla cena con loro due,
ma non avevano il coraggio di chiederglielo.
Ebbene, ruppe infine il silenzio la stessa Laurie, che giornata! Vero, Lou?
Di sicuro, concord lui.
Spero che non ti spiaccia se parliamo un po' di lavoro, Paul, si scus
Laurie, ma il caso dello skinhead, che ti ho menzionato prima, ha tenuti
occupati me e Lou per quasi tutto il giorno.
Non mi spiace affatto, le assicur Paul. Sono sicuro che rester incantato. Quella vecchia serie di telefilm con il protagonista che era un
medico legale era uno dei miei preferiti.
Paul un uomo d'affari, si premur di spiegare Laurie.
Jack e Lou annuirono all'unisono. Jack si aspettava una spiegazione su
che tipo di affari, ma Laurie cambi argomento: Oggi ho imparato sull'estremismo di destra molto pi di quanto volessi sapere. In particolare sulle
squadre paramilitari di destra e sugli skinhead.
Io non ero al corrente del ruolo della musica nel movimento skinhead, confess Lou.
Quello che mi sorprende e mi spaventa che il movimento paramilitare diffuso per tutto il paese, continu Laurie. L'agente speciale Gordon Tyrrell valuta che ci siano quarantamila survivalisti armati sparsi per
tutti gli Stati Uniti ad aspettare Dio sa cosa.
Secondo me, aspettano che il governo imploda per il peso della sua
enorme burocrazia, intervenne Paul. Come una sorta di supernova. Allora i survivalisti saranno nella posizione non solo di sopravvivere, ma anche di prendere il potere.
E loro gli stanno dando una mano, osserv Laurie. L'agente Tyrrell
ha detto che indebolire il governo diventato la spiegazione razionale della violenza, ora che l'Unione Sovietica non pi il nemico archetipico.
Anche la vendetta una spiegazione razionale, aggiunse Lou. Pensate a Timothy McVeigh. A quanto pare, stava cercando di rendere pan
per focaccia al governo per il raid contro i Branch Davidian a Waco, nel
Texas.
Allora mi ero illusa che Timothy McVeigh fosse un'anomalia, disse
Laurie, ma non cos, ed questo che mi terrorizza. Ci sono in giro quarantamila potenziali Timothy McVeigh. Nessuno sa dove qualcuno di loro
colpir, la prossima volta, e con quale pretesto.
O con che cosa, intervenne Jack. Ve la ricordate la lezione tenuta
per noi da Stan Thornton, dell'ufficio municipale gestione emergenze?
Non inconcepibile che uno di quei folli metta le mani su un'arma di distruzione di massa.
Il Signore ci aiuti, se questo dovesse mai accadere, comment Lau-
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rie.
Secondo Gordon Tyrrell non questione di se, replic Lou. Il suo
dipartimento antiterrorismo ritiene che la questione sia quando. Pensate
solo a tutte le armi nucleari che non sono state completamente eliminate,
in quella che era l'Unione Sovietica.
Ordiniamo la cena, propose Laurie, scuotendo la testa demoralizzata. Se parliamo ancora un po' di queste cose perder l'appetito.
Il cameriere si avvicin al tavolo nell'attimo stesso in cui lo chiamarono. Spar a raffica un elenco impressionante di piatti specialissimi, mentre
intanto distribuiva fra tutti e quattro lo champagne rimasto. Raccolte le
ordinazioni, spar in cucina.
Ho un'ultima domanda riguardo al tuo caso dello skinhead, disse
Jack a Laurie. Hai trovato niente, con l'autopsia, che fosse utile all'FBI?
Lei sospir e guard l'amico poliziotto. Non mi pare. Che cosa ne dici, Lou?
La tua impressione che le ferite da taglio siano state inferte con un
coltello dall'estremit seghettata potrebbe rivelarsi utile. Ammesso che
salti fuori il coltello. Anche la pallottola che hai estratto dal cervello potrebbe esserci d'aiuto, ma difficile dirlo, finch non la esamineranno
quelli della sezione balistica. Il fatto che i chiodi usati per la crocifissione
fossero di fabbricazione polacca non ci sar d'aiuto, perch ho scoperto
che se ne trovano in giro con facilit.
Allora, questo Esercito Ariano del Popolo ancora un'entit metropolitana ignota? domand Jack.
Temo di s, rispose Lou. L'unica cosa rassicurante che il traffico
Internet che li riguarda calato all'improvviso. Speriamo che ci che stavano progettando sia stato annullato.
Speriamo, mormor Jack.
Cominciarono ad arrivare gli antipasti, e fu versato il vino rosso. Tutti
e quattro si concentrarono per un po' sul cibo e la conversazione fu minima. Jack guard Laurie senza farsi notare dagli altri, ma non riusc a incrociare il suo sguardo.
Raccontaci del tuo caso di oggi, lo spron lei. Ho sentito che era
interessante.
Jack dovette schiarirsi la gola. Sorprendente, s, interessante... in un
certo senso. Era un caso di carbonchio polmonare.
Carbonchio? chiese Lou con evidente interesse. una potenziale
arma batteriologica.
S, infatti. Ma per fortuna, o per sfortuna, dipende dal vostro punto di
vista, quel caso ha un'origine pi prosaica. Il deceduto aveva appena importato un carico di tappeti dalla Turchia, dove la malattia endemica.
Apparentemente l'unica vittima, e i tappeti sono al sicuro, chiusi a chia-
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ve nel magazzino di Queens. Fine della storia. Non sono nemmeno riuscito a far smuovere l'epidemiologo municipale.
Grazie a Dio, allora! esclam Laurie.
Amen, aggiunse Lou.
Arrivarono i primi piatti e per tutta la durata della cena la conversazione si mantenne su argomenti neutri. Il fatto che Laurie tardasse ad affrontare la vera questione, qualunque fosse, rendeva Jack sempre pi curioso e
ansioso. La sua ansia era aumentata dalla sottile e (cos almeno la percepiva lui) inopportuna familiarit fra Laurie e Paul. La notava nel modo in
cui lei gli toccava il braccio e in come lui le strofinava un angolo della
bocca con il tovagliolo. Per lui quei piccoli gesti di intimit erano inappropriati perch sapeva che Laurie non poteva conoscere Paul da lungo
tempo.
Finalmente, al momento del caff, Laurie si schiar la gola e batt delicatamente la forchetta contro il bicchiere. Paul si stamp in faccia un sorriso di autocompiacimento e si appoggi allo schienale della sedia. Era evidente che a gestire la serata era Laurie.
Immagino che vi chiediate come mai vi ho invitati qui stasera, cominci.
No, l'idea non mi mai nemmeno passata per la mente, si disse Jack,
mentre gli acceleravano le pulsazioni.
Non so proprio come dirvelo... cominci Laurie e guard Paul, che
si strinse nelle spalle, come a dire che non lo sapeva nemmeno lui.
Sputa il rospo, prima che mi venga da vomitare, pens Jack.
Intanto, mi devo scusare con tutti e due, riprese Laurie, guardando
alternativamente Jack e Lou. Mi spiace di avervi dovuto chiamare cos di
prima mattina. Per lo meno, di prima mattina per il vostro fuso orario.
Jack sbatt le palpebre. Non la seguiva pi. Perch il loro fuso orario
era diverso dal suo?
La spiegazione che vi stavo chiamando da Parigi, continu Laurie.
Paul e io ci siamo andati a passare il weekend, e stavamo aspettando di
salire a bordo del Concorde per tornare a New York.
Paul annu per confermare quella storia sorprendente.
Paul ha degli affari a Parigi, spieg Laurie, ed stato tanto carino
da invitarmi ad andarci con lui. stato proprio un weekend meraviglioso! A questo punto guard Paul e allung verso di lui la mano destra. Lui
la prese fra le sue con atteggiamento adorante.
Jack sorrise a denti stretti. All'improvviso vedeva Paul come un essere
infido che era riuscito a conquistare Laurie con quel gesto magnanimo e
galante. Un weekend a Parigi.
successa una cosa del tutto inattesa, continu Laurie. Almeno,
per me.
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A quel punto tir fuori da sotto la tavola, dove l'aveva tenuta con discrezione per tutta la cena, la mano sinistra. Tenendola serrata a pugno,
distese il braccio sulla tovaglia. Solo quando fu completamente disteso, si
decise ad aprire il pugno, con mossa teatrale, e ad allargare le dita.
Jack e Lou sbatterono le palpebre. Si ritrovarono a fissare un diamante
che sembrava grande quanto una palla da golf e che campeggiava sull'anulare di Laurie. Catturava tutta la luce della stanza e la rifletteva con un'intensit accecante.
State per sposarvi, disse Lou, come se descrivesse un imminente cataclisma.
La coppia interpret il suo tono come se fosse dovuto alla meraviglia e
non al terrore.
Sembra proprio di s, replic Laurie con un sorriso. Non ho ancora
acconsentito in modo incondizionato, ma, come vedete, Paul mi ha convinta a prendere l'anello. Non lo abbiamo ancora detto ai nostri genitori.
Voi due siete i primi a saperlo.
Ne siamo lusingati, riusc a dire Jack, mentre la mente gli turbinava
alla ricerca di una spiegazione per la piega che avevano preso gli eventi.
Aveva pensato che Laurie fosse troppo matura per ci che lui considerava
un comportamento adolescenziale.
stato un turbine, afferm Laurie, e guard Paul in cerca di conferma.
Io lo descriverei piuttosto come una tempesta, replic lui, con una
lasciva strizzatina d'occhi.
Poi entrambi si lanciarono in un'animata descrizione di tutte le cose
romantiche che erano riusciti a fare nel mese precedente. Jack e Lou si ridussero ad annuire quando occorreva, mantenendo un sorriso forzato.
Quando tutte quelle storie giunsero alla fine, Paul si alz e si scus.
Laurie lo guard allontanarsi in direzione dei servizi. Voltandosi di nuovo
verso i suoi due vecchi amici, sospir.
proprio meraviglioso, vero?
Jack e Lou si guardarono, ognuno sperando che fosse l'altro a dire
qualcosa.
Che cos', uno sketch da avanspettacolo? chiese Laurie, mentre il
sorriso di beatitudine le spariva dal viso. Che cosa avete, tutti e due?
Questa situazione ci ha presi alla sprovvista, ammise infine Jack.
Avevamo entrambi immaginato che avessi ricevuto un'offerta di lavoro e
che te ne andassi da un'altra parte, allontanandoti da noi. Non avevamo
certo pensato che ti saresti sposata.
E perch? quasi insultante. Che cosa sono, troppo vecchia?
Non intendevo in quel senso, replic Jack, in tono mite.
Da quanto tempo conosci quell'uomo? domand Lou.
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Anche a me, come una carezza contropelo, confess Lou. Si comportavano come due adolescenti. Era disgustoso. Ma anch'io ho dei dubbi
sulla mia obiettivit. Eppure tutto mi sembra troppo rapido, come se il tizio volesse solo il suo denaro... anche se lei non ne ha. Certo, questo pu
essere il punto di vista del cinico investigatore.
Jack scosse la testa, demoralizzato. Possiamo starcene qui seduti a dire cose cattive su di lui, ma il fatto che molto pi spontaneo di noi e ha
tanti pi soldi. Voglio dire, andare a Parigi per il weekend! Io non lo potrei fare di certo. Starei a preoccuparmi di quanto mi costa, e questo mi
manderebbe fuori di testa, e cos sarebbe uno sfacelo stare insieme a me.
Divento furibondo se penso che ci sono persone che possono fare
questo genere di cose, rincar la dose Lou. Con quello che devo versare
per gli alimenti e per tirar su due figli; sono fortunato se mi restano due
nichelini da mettere assieme.
Invidioso sarebbe una parola pi adatta di furibondo, lo corresse
Jack.
Lou spinse indietro la sedia e si alz. Meglio che me ne torni a casa e
vada a letto, prima di deprimermi troppo. Sono due giorni interi che non
dormo.
Sto con te, disse Jack.
Si fecero largo attraverso il ristorante gremito, sentendosi ancora pi
depressi per il contrasto con l'atmosfera festosa.
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me.
Connie spost dal viso la borsa del ghiaccio e guard incuriosita il marito. Che cosa ti succede? gli chiese in tono sarcastico. Da quando in
qua ti importa se ho fame?
Mi sento in colpa per averti picchiata. Yuri cerc di avere un tono
sincero. Mi spiace.
Mi spiace un corno, replic lei. Se dici cos perch rivuoi indietro
la tua TV, ti avviso che non funziona.
Non rivoglio la mia TV. E mi spiace di aver rotto la tua. Ero fuori di
testa.
Ah, una novit?
Non capisci. Yuri cercava di avere l'aria contrita, oltre che sincera.
Quel laboratorio, l sotto, importante per me.
Come se non lo avessi immaginato, considerato il tempo che ci passi.
il mio biglietto vincente per uscire da questo casino. Voglio dire, il
nostro biglietto.
Connie abbass il volume del televisore e si tir su, appoggiandosi ai
gomiti. Che cosa vorresti dire?
Sto cercando di rientrare nel campo della microbiologia, spieg Yuri. Ho bisogno di esercitarmi e di provare che so quello che faccio. Cos
magari potrei ottenere un lavoro decente. Non voglio guidare un taxi per il
resto della vita.
Di che genere di lavoro stai parlando?
Qualsiasi cosa nel campo della microbiologia. Quegli uomini che erano qua prima mi stanno aiutando, ma si preoccupano. contro la legge
avere un laboratorio come questo in una casa privata, e se vado nei guai
io, ci vanno anche loro.
Pensavo che avresti dovuto tornare a scuola se volevi fare un lavoro
con i batteri.
Non necessario, se faccio qualcosa che provi che sono qualificato. E
se lo faccio e ottengo un buon lavoro, potremo ricominciare una nuova vita. Sai, uscire come facevamo prima.
Gi, certo, quando l'inferno si ghiaccer.
Succeder, promise Yuri. Ma per adesso, la vuoi la pizza?
Va bene, perch no? rispose Connie. Peperoni e acciughe. E fagli
portare una pinta di gelato al pecan.
Bene. Yuri fece un sorriso forzato e richiuse la porta. Una cosa era
certa. Niente sembrava rovinare l'appetito di quella donna. Ma non si lamentava per il gelato, infatti pensava che fosse l'ideale per mescolarvi la
tossina del botulino, e inoltre era sicuro che lo avrebbe mangiato tutto.
Us il telefono a parete della cucina per chiamare la pizzeria pi vici-
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na. Fece l'ordinazione per Connie, e per s scelse una pizza normale, con
mozzarella, pomodoro e basilico. Appena prima di riattaccare chiese anche una porzione piccola di insalata mista e un caff. Si era reso conto che
sarebbe stata una notte lunga.
Si mise a camminare su e gi per l'appartamento. Pi il tempo passava,
pi diventava nervoso. Anche se, parlando con Curt, si era mostrato sicuro
di s, non sapeva con certezza che cosa sarebbe accaduto dopo che Connie
avesse ingerito la tossina. Uno dei problemi era che non aveva idea di
quanta ne doveva usare. Ne avrebbe mescolata un po' nel gelato, sperando
per il meglio. Tutto ci che sapeva era che sarebbe stato meglio sbagliare
per eccesso che per difetto. Se Connie fosse stata male e avessero sospettato il botulismo, lo avrebbero colto con le mani nel sacco, scoprendo il
laboratorio sotterraneo.
I colpi alla porta lo fecero sobbalzare. Si aspettava quasi dei guai in vista, ma guardando attraverso le veneziane si tranquillizz: era il ragazzo
che portava la pizza. Yuri apr, pag e prese i pacchetti. Le due pizze erano nelle confezioni termiche ed erano ancora bollenti.
Yuri spinse da parte la carta del fastfood che Connie aveva lasciato sulla tavola, depose i cartoni delle pizze e il sacchetto con l'insalata, il caff e
il gelato. Ci che gli interessava era il gelato. Lo estrasse dal sacchetto e
lo pose sul ripiano. Il barattolo di carta plasticata era leggermente morbido: a differenza delle pizze, il gelato non era stato messo in un contenitore
termico.
Uscendo in punta di piedi dalla cucina, Yuri arriv fino alla porta di
Connie e vi poggi contro l'orecchio. Sentiva chiaramente la televisione,
quindi Connie doveva essere ancora distesa sul letto.
Torn in cucina e si diede da fare ad aprire la confezione del gelato
senza rompere il coperchio. Una volta riuscitoci, si chiese come metterci
la tossina. Temeva che, se fosse rimasta in un unico boccone, Connie avrebbe sentito il sapore cattivo e avrebbe sputato. Dopo aver pensato a diverse soluzioni, rovesci almeno met del gelato in una scodella, poi prese
la fialetta dal pensile dei piatti e, trattenendo il fiato, ci vers sopra parte
del contenuto.
Oh, al diavolo! mormor, e vers anche il resto. In totale era solo un
pizzico, ma era una dose enorme, se la tossina era letale come supponeva.
Probabilmente sarebbe bastata a eliminare tutti gli abitanti di Brighton
Beach.
Sciacqu la fiala nel lavello e fece scorrere l'acqua. Con una forchetta
mescol il gelato meglio che pot, poi prese un cucchiaio e con quello lo
rimise nel barattolo di carta. Questo si dimostr pi difficile del previsto,
perch sembrava che ci fosse pi gelato che all'inizio. Dovette premerlo
per bene, per farcelo stare tutto. Quando ebbe finito, richiuse la confezio-
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ne, facendo del suo meglio perch non si capisse che era stata aperta.
Poi lav la scodella. Comunque, giur a se stesso che non l'avrebbe usata mai pi. Alla fine di quella serata l'avrebbe gettata via, assieme alla
forchetta.
Si lav le mani accuratamente, prese un cucchiaio pulito e, reggendo
pizza e gelato, si diresse verso la stanza di Connie.
Ce n' voluto! comment lei quando lo vide aprire la porta.
Dove vuoi che te lo metta? chiese Yuri.
L per terra, rispose lei, senza staccare gli occhi dalla TV.
Yuri si chin e appoggi il cibo sullo scendiletto. Pose il cucchiaio in
cima al vasetto del gelato e si raddrizz. Fu allora che Connie sollev lo
sguardo.
Ehi, non lo voglio il gelato! esclam.
Come? Yuri era costernato.
Mettilo in frigo! Lo manger dopo la pizza e non voglio che si squagli.
Va bene, replic lui, sollevato. Prese gelato e cucchiaio e si avvicin
alla porta. Che cos'hai, ragazzo? gli chiese la moglie. Non ti ho mai
visto cos gentile.
Te l'ho detto, mi sento in colpa.
Vorrei che ti sentissi in colpa pi spesso.
Yuri torn in cucina. Masticando all'indirizzo di Connie qualche insulto scelto, mise il gelato nel freezer. Aveva le tempie che gli pulsavano da
impazzire. Aveva bisogno di una vodka. Come si era aspettato, sarebbe
stata una lunga notte.
Okay, chiudete il becco tutti quanti! Curt si impose al di sopra del
baccano. Aveva indetto una riunione dell'Esercito Ariano del Popolo e il
disordinato gruppetto si era raccolto nella sala da biliardo del White Pride.
Il proprietario del bar era Jeff Connolly, una vecchia conoscenza di Curt.
Jeff non faceva parte ufficialmente del gruppo, ma simpatizzava per le sue
posizioni, abbracciandone i principi antigovernativi, antineri, antisemiti,
antispanici, antimmigrazione, antifemministi, antiNAFTA, antiaborto,
antigay. Era pi che felice di liberare la sala da biliardo ogni volta che
l'EAP aveva bisogno di riunirsi.
Dietro insistenza di Curt, l'organizzazione del suo gruppo era completamente clandestina. Non c'erano tessere di iscrizione n elenchi dei
membri. Spronava i compagni a non usare mai i nomi, anche se lui e Steve
lo facevano, quando comunicavano via Internet con altri gruppi paramilitari. Altrimenti, la comunicazione passava di bocca in bocca, da una persona all'altra. Per indire la riunione di quella sera non c'erano state telefonate n lettere. La gente aveva dovuto cercarsi a vicenda. Ci che rendeva
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facile la cosa era che la maggior parte di loro frequentava il White Pride
abbastanza abitualmente.
Curt aveva reclutato otto skinhead usando i metodi appresi da Tim
Melcher. Isolava un adolescente in uno dei tanti bar skinhead della zona e
avviava una conversazione che assomigliava a un'intervista. Ogni volta
che a Curt pareva di trovare nel ragazzo un terreno fertile, passava all'ideologia. Era facile, dato che gli skinhead erano propensi a entrare in un'organizzazione e a focalizzare su qualcosa di concreto la loro disposizione
alla violenza. Inoltre, per esperienza personale, Curt sapeva quali erano le
loro difficolt e i risentimenti ed era in grado di soffiare sul fuoco del fanatismo e dell'odio.
Ma tenere un tale gruppo sotto una parvenza di controllo non era facile. Intanto, molti di loro erano stupidi, come Yuri, e mancavano di un'adeguata attenzione per la sicurezza. Un esempio era stato aver accettato Brad
Cassidy, quando si era avvicinato a un paio di loro. Si erano bevuti la sua
storia. Ma Curt no. Prima di tutto, lui sospettava di chiunque non provenisse dagli immediati paraggi. Secondo, nessuno era considerato parte del
gruppo finch non era stato intervistato da lui. Quando finalmente lo aveva fatto, Brad si era contraddetto diverse volte. Poi, con un po' di aiuto da
parte del coltello e l'uso adeguato di un filo d'acciaio, era venuta fuori la
verit. Era una spia del governo.
L'altro problema era la fame di violenza, una caratteristica che Curt voleva incanalare. Dapprima aveva pensato che fra una missione e l'altra sarebbe bastato parlare di atti violenti per soddisfare i loro impulsi. Ma era
venuto fuori che parlare non era sufficiente. Di tanto in tanto, Curt doveva
rischiare lo scontro con le autorit, quando lasciava i ragazzi liberi di andare in giro per Brooklyn o anche per Manhattan a cercare qualcuno da
pestare.
Anche i vestiti e i tatuaggi lo preoccupavano. Aveva cercato di mitigare il loro stile di abbigliamento; sostenendo che le azioni avrebbero parlato per loro. Potevano essere pi efficaci, diceva, se riuscivano a mescolarsi agli altri. Ma era stato come parlare a un muro. Nelle teste rasate, nei
gadget nazi, negli scarponi neri c'era qualcosa che li attirava in modo viscerale. Non c'era verso di convincerli a cambiare idea.
Su, ragazzi! intervenne Steve. Avete sentito Curt. Ascoltate!
Kevin Smith e Luke Benn si misero ritti impalati contro il tavolo da biliardo. Battendo le loro stecche per terra si disposero a prestare attenzione.
Stew Manson, che stava discutendo con Clark Ebersol e con Nat Jenkins,
si volt vero Curt, barcollando. Era dalle otto che beveva birra ed era
completamente partito. Mike Compisano, Matt Sylvester e Carl Ryerson
sollevarono la testa dalla turbolenta partita a carte. In mezzo a quella piccola folla, Carl si distingueva per la svastica tatuata proprio in mezzo alla
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fronte.
Stanotte abbiamo una missione, annunci Curt. Richieder finezza,
che non sono certo che sappiate bene cos'.
Da qualcuno del gruppo si lev una risatina.
Dobbiamo andare a Long Island, continu Curt. Fino agli Hampton, per essere esatti, a rubare un camion.
Non occorre andare a casa del diavolo per un camion, obiett Stew,
con la voce impastata. Qui a Brooklyn ce n' quanti ne vuoi, di camion.
Stiamo parlando di un camion speciale, spieg Curt. Chi capace
di salire rapidamente su un veicolo e metterlo in moto senza le chiavi?
Quasi tutti si voltarono verso Clark Ebersol. Immagino io, si offr
Clark. Era un tipo sottile, con il cuoio capelluto irregolare, il che rendeva
un'impresa raderlo. Rubo macchine da quando avevo dodici anni. Adesso lavorava in un garage della zona.
Compisano va bene se c' un allarme elettronico, disse Kevin. Aveva la chioma rossa, come Steve, ma cos rasato era difficile da capire,
tranne per le numerosissime lentiggini. Era anche il pi giovane del gruppo, avendo solo sedici anni, per era grande e grosso. Gli altri andavano
dai venti ai ventidue anni. Il pi vecchio era Luke Benn.
Io sono abituato agli allarmi delle case, non a quelli delle auto, si
scherm Mike Compisano. Nonostante il cognome italiano, era newyorkese di nascita. Aveva le sopracciglia di un biondo quasi trasparente, e questo gli dava un'aria di perenne sorpresa.
Per lo meno tu ne sai qualcosa di allarmi, osserv Curt. Potrebbe
farci comodo. Allora, tu e Clark verrete con me e Steve. Il resto andr con
il camioncino di Nat. Di tutti loro, Nat era quello che stava meglio, economicamente. Suo fratello era nel giro della raccolta di immondizia. Aveva un pickup con la cabina grande, come quello di Curt, con due file di
sedili.
Stew, tu resti qua, ordin Curt.
Con il cavolo che resto! sbrait lui. Io partecipo all'azione.
un ordine! Sei fatto. Mi sa che ti sei scolato almeno cinque birre pi
degli altri. Non voglio mettere a repentaglio questa azione.
Se sei stronzo! si lament Stew.
Niente discussioni! Il tono di Curt era imperioso. Muoviamoci!
Mentre Stew Manson faceva il broncio, gli altri uscirono impazienti
dalla sala del biliardo e molti di loro si fermarono al bancone a comprare
altre birre da portarsi dietro. Una volta usciti, salirono sui rispettivi veicoli.
Stammi dietro a una distanza ragionevole, consigli Curt a Nat, prima di avviare il proprio camioncino. Nat gli rispose sollevando la mano a
pugno, il pollice alzato. L'istante successivo dal suo camioncino si lev il
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ritmo pulsante dei Brutal Attack. Nat aveva un sistema speciale di amplificazione con un altoparlante cos potente da allentare i bulloni della carrozzeria.
Partirono formando un convoglio di due veicoli. Nat seguiva gli ordini
ricevuti, mantenendosi a una giusta distanza da Curt. A met strada verso
Long Island si fermarono a un distributore, per orinare.
Siamo rimasti quasi senza birra, disse Nat a Curt, mentre stavano
davanti all'orinatoio. Possiamo fare una deviazione alla citt pi vicina,
per far rifornimento?
Basta birra, fin quando la missione non sar compiuta, decise Curt.
La seconda parte del viaggio fu considerevolmente pi veloce della
prima, dato che il traffico era molto diminuito. La congestione della grande citt e della zona metropolitana circostante aveva ceduto il passo alla
tranquillit delle piccole cittadine, inframmezzate da fattorie e residence
per le vacanze.
Era passata da un pezzo la mezzanotte quando arrivarono a Sagamaunatuck, un prosperoso centro di vacanze estive che fungeva da polmone
commerciale per quella parte dell'isola. Rallentando deliberatamente per
non superare il limite di velocit indicato sui segnali stradali, Curt prosegu per la Main Street. Quasi tutti i negozi avevano chiuso gi da diverse
ore. Gli unici locali aperti erano due bar che stavano uno di fronte all'altro.
Avevano la porta aperta sulla mite notte di ottobre. In ciascuno dei due
aveva una manciata di avventori e sulla strada si riversava la musica, tenuta a basso volume.
Una graziosa cittadina tranquilla, comment Steve.
Speriamo che rimanga cos, replic Curt.
Ehi, c' un delicatessen ebraico, con cibi kosher! esclam Carl tutto
eccitato, dal sedile posteriore, indicando il negozio con le luci ormai spente. Guardate tutte quelle stupide scritte straniere sulla vetrina!
Non farti venire strane idee, lo redargu Curt, siamo qui per un motivo ben preciso.
Lui e Steve avevano perlustrato il posto un mese prima e sapevano dove dovevano andare. La ditta di disinfestazione si trovava sulla prima
strada che correva parallela alla Main Street.
Curt svolt a sinistra all'angolo con Banks Street e poi di nuovo a sinistra a quello con Hancock. La ditta Wouton si trovava sulla destra in un
edificio di un solo piano, in blocchetti di calcestruzzo. Una larga insegna
avvertiva che la loro specialit andava dalle applicazioni residenziali a
quelle agricole e commerciali in genere.
A destra dell'edificio c'era un parcheggio circondato da una rete metallica, con un cancello chiuso da un lucchetto. Al suo interno erano parcheggiati tre veicoli, con il muso verso il muro, sui quali era montato il
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logo della Wouton: la caricatura di un'ape. Due erano dei furgoni chiusi, il
terzo era un pickup con un carico nel cassone, coperto da un'incerata di
plastica.
Curt si ferm l accanto, spense il motore e i fari e fece segno a Nat di
avvicinarsi. I finestrini erano abbassati.
Quante trasmittenti avete? domand Curt. Per facilitare il coordinamento durante le missioni, Curt aveva comperato un sistema radio poco
costoso che funzionava nel raggio di parecchi isolati.
Due, rispose Kevin. Era seduto accanto a Nat.
Eccone un'altra. Curt porse un apparecchio in pi. Adesso, ecco
che cosa voglio che facciate: due di voi si mettono all'angolo tra la Hancock e la Willow con una radio. Altri due li voglio dietro di noi, all'angolo
tra la Hancock e la Banks, con un'altra radio. Nat, tu ti metti in una posizione da cui puoi tirar su l'uno o l'altro gruppo, se ce ne sar la necessit.
Che cosa dobbiamo fare? domand Kevin. Solo stare l al buio?
Farete da uomini di testa della pattuglia, zuccone, sbott Curt. Da
sentinelle.
Sentinelle a cosa? Questa citt pi morta di una tomba.
Ai piedipiatti locali. L'ultima volta che io e Steve siamo stati qui, giravano un casino. Speriamo che non si facciano vivi, ma se dovesse succedere, voi dovrete creare un diversivo di qualche tipo: qualsiasi cosa serva a tenere occupati gli sbirri mentre noi tiriamo fuori il camion dal recinto e ce lo portiamo via.
Non so che cosa intendi, obiett Kevin.
Basta che facciate un po' di confusione, spieg Curt, esasperato.
Mettetevi a litigare, o a gridare fra voi. Una volta che gli sbirri si accorgono di voi, saranno come le mosche sulla carta moschicida. Se vi vogliono portare alla stazione di polizia, lasciate fare. Come al solito, non dite
niente. Il peggio che vi pu capitare che vi trattengano per la notte, ma
tutto finir l. Fidatevi.
Va bene, disse Nat.
Kevin cominci a blaterare che lui non aveva intenzione di passare la
notte in gattabuia, ma Nat gli diede un colpo in testa con le nocche e gli
intim di chiudere il becco.
Nat, avvertimi quando sarete tutti in posizione, ordin Curt.
Nessun problema, assicur Nat, e port avanti il suo pickup.
Non aveva fatto nemmeno venti metri, che una macchina della polizia
svolt l'angolo davanti a loro e si diresse verso i due pickup.
Merda! esclam Curt. State gi!
Lui e gli altri si abbassarono sui sedili, mentre i fari illuminavano in
pieno i due veicoli.
Era proprio ci che temevo, sussurr Curt. L'improvvisa apparizione
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bedire agli ordini, anche agli ordini impliciti, non era tollerabile.
Erano una coppia mista, spieg Mike. Uno era un visopallido e l'altro un negro, e i bastardi si tenevano per mano.
Non c' da meravigliarsi! Il cambiamento di umore di Curt era sincero. Mescolanza razziale tra froci. Cap immediatamente come doveva essere stata provocatoria quella situazione.
Yuri spalanc gli occhi. Si tir su a sedere e si accorse di essersi addormentato sul divano. Non era sicuro di che cosa lo avesse svegliato.
Guard l'orologio: era passata da poco l'una di notte. Dalla porta chiusa di
Connie filtrava il suono della TV.
Snocciolando qualche epiteto in russo, infil i piedi nelle ciabatte. Poich guidare il taxi richiedeva delle alzatacce, era abituato ad andare a letto
presto. Di conseguenza, non aveva idea delle abitudini di Connie, la sera,
a parte sapere che andava a letto pi tardi di lui. Ma l'una passata gli sembrava un po' troppo tardi. C'era la possibilit che si fosse addormentata
senza aver mangiato il gelato.
Yuri si alz, trasalendo a un dolore pulsante alle tempie. Rabbrivid,
mentre intanto sentiva un'ondata di nausea che lo spinse a richiudere rapidamente il coperchio del cartone appoggiato sul tavolinetto, dov'era rimasta mezza pizza, ormai fredda. La superficie rappresa aveva un aspetto disgustoso.
Si sentiva esausto, a pezzi. Scol il bicchierino di vodka e cerc di raccogliere le idee. Doveva fare qualcosa. Non poteva aspettare ancora che
Connie chiedesse il dessert.
Si ferm un momento davanti alla sua porta. Si chiese se bussare o
semplicemente aprirla, come faceva nelle rare occasioni in cui entrava in
camera sua. Alla fine l'apr.
Connie distolse lo sguardo dal vecchio film in bianco e nero che stava
guardando e diede una rapida occhiata al marito. L'occhio sinistro era ancora pi gonfio di prima. A lato del letto c'era il cartone della pizza, aperto
e vuoto.
E il gelato? le chiese Yuri con la voce rauca.
Sei ancora alzato? comment Connie. Che cosa succede? Stai male?
Sono solo stanco.
Pensavo che fossi andato a letto.
Mi sono addormentato sul divano. Allora, il gelato?
Sei come un cane con l'osso, con 'sto gelato. E poi, tardi. Stavo per
addormentarmi anch'io.
Dai, me lo hai fatto comperare...
Sei sicuro di non star male? chiese di nuovo Connie. Mi stai facen-
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mamente bisogno del suo effetto calmante. In realt, gli seccava accorgersi di quanto fosse nervoso.
Tornando sul divano, si sedette ad aspettare. Purtroppo non aveva idea
di quanto avrebbe dovuto restare l seduto in balia del tempo. Si chiedeva
che cosa sarebbe accaduto se Connie si fosse addormentata prima della
comparsa dei sintomi. Si preoccupava che forse non si sarebbe mai pi risvegliata.
Guard l'orologio. L'altra cosa che lo preoccupava era che non c'era
traccia del camion dei pesticidi, anche se erano gi le due di notte. Curt
aveva promesso. Yuri si chiedeva che cosa poteva significare per il futuro
dell'Operazione Volverina.
Nonostante l'ansia, si riaddorment. Quando si svegli, circa mezz'ora
dopo, seppe immediatamente che cosa lo aveva disturbato. Connie stava
chiamando il suo nome, ripetutamente, ma in un modo particolare. Sembrava che non riuscisse a pronunciare la lettera R. Aveva una voce da ubriaca.
Yuri si alz e barcoll. Dovette appoggiarsi al bracciolo del divano per
restare in piedi, prima di dirigersi sulle gambe malferme verso la stanza
della moglie. Spinse la porta, spalancandola. Connie era distesa sul letto
fracassato, ma in lei c'era qualcosa di diverso nel modo di guardarlo. Invece della solita aria di sfida, sembrava avere un'espressione di paura.
Che cosa vuoi? le chiese.
C' qualcosa che non va, riusc a dire lei. Aveva difficolt ad articolare le parole.
Be', adesso che novit questa? replic Yuri, fingendosi irritato.
Ho dei crampi allo stomaco, e ho vomitato. Non credo che il gelato
mi abbia fatto bene.
Se c' qualcosa che ti ha fatto male, probabilmente stata la pizza, la
contraddisse Yuri. Personalmente, a me le acciughe fanno sempre strani
effetti allo stomaco.
Ma non lo stomaco che mi preoccupa.
E allora che cosa? domand Yuri con impazienza.
Non riesco a guardare la TV, rispose Connie, avendo particolare difficolt a pronunciare la lettera T. Ci vedo doppio. Ci sono due TV.
Allora spegnila. Mettiti a dormire, che tardi.
Non riesco a dormire. Sono tutta agitata, per qualche motivo, e il fatto
di vederci doppio mi spaventa.
Cerca di coprirti l'occhio gonfio, le sugger Yuri.
Connie si mise una mano sull'occhio.
Come va adesso?
Meglio. Ce n' una sola di TV.
Chiamami, se c' qualche altro problema. Yuri fece per chiudere la
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porta.
Ho paura ad alzarmi! quasi grid Connie. Prima, quando mi sono
alzata, mi girava la testa e mi sentivo debole. Stavo quasi per cadere.
Con tutto quel grasso non c' da meravigliarsi.
Per favore, portami un po' d'acqua.
Yuri si chiese se la sete avesse a che fare con la tossina. Non lo sapeva.
Ma per i disturbi alla vista e la difficolt di linguaggio ne era sicuro. Ci
che lo preoccupava era il vomito. Sarebbe stata una tragica ironia se Connie avesse espulso buona parte del veleno perch lui ne aveva usata una
dose eccessiva. Ma forse la nausea era causata da un concentrato di tossina che non era stato assorbito. Lui non ne sapeva tanto sul botulismo,
tranne per quanto riguardava topi, ratti, cani e scimmie.
Va bene, ti porto un po' d'acqua.
Magari dovrei andare all'ospedale.
Eh? Per qualche crampo allo stomaco? Non essere ridicola!
Ho paura. Mi sento strana.
Ti porto l'acqua, tagli corto Yuri. Chiuse la porta e and in cucina.
Tutta la faccenda era molto pi snervante di quanto si aspettava. Se l'avesse vista un medico, in quelle condizioni, avrebbe potuto fare la diagnosi.
Mentre riempiva un bicchiere al rubinetto del lavello, ud dei colpi improvvisi alla porta, molto forti. Quel rumore inatteso gli fece fare un balzo
di paura, del tipo che solo chi stato costretto a vivere sotto un regime totalitario, dispotico, in grado di capire. Si sent seccare la gola, allora
bevve un sorso d'acqua, tenendo il bicchiere con entrambe le mani.
Tremando, si avvicin alla finestra per sbirciare attraverso le veneziane. Era talmente concentrato su Connie che si era dimenticato completamente di Curt. Ora vide le sue fattezze familiari illuminate dalla lampada
esterna. Dietro di lui c'era Steve, le mani ficcate nelle tasche.
Dapprima fu sollevato, ma poi, nell'aprire la porta, imprec fra s.
Quello non era certo il momento migliore per farsi vivi.
Ti abbiamo portato un regalino, socio, gli disse Curt, e fece un cenno, indicando dietro di s.
Yuri guard nel vialetto di ingresso. Dietro Curt c'era un veicolo scuro
con la scritta WOUTON DISINFESTAZIONI sulla portiera del conducente.
Ce l'ha uno spruzzatore? domand.
Mettiamo 'sto maledetto coso nel garage, prima di parlarne, propose
Curt.
Va bene. Vengo subito. Yuri chiuse la porta, poi torn di corsa in
cucina, prese il bicchiere con l'acqua e si precipit nella stanza di Connie.
Le tese il bicchiere, ma quando lei prov a prenderlo, il braccio vag qua
e l, senza riuscire ad afferrarlo.
Sono troppo debole, si lament. Il braccio le ricadde impotente sul
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corso della serata aveva avuto l'affanno. Diede l'indirizzo e gli assicurarono che al pi presto sarebbe arrivata un'ambulanza.
Tornato in camera da letto, guard di nuovo Connie. Fu allora che cominci a preoccuparsi per l'occhio gonfio. Non voleva che qualcuno sospettasse dei maltrattamenti domestici, dato che questo avrebbe potuto dare adito a sospetti. Pens di poter dire che era caduta, ma forse non sarebbe stato convincente, dato che era sdraiata a letto. Gettando un'occhiata
attraverso la porta semiaperta del bagno gli venne un'idea.
Gir dall'altra parte del letto e cerc di mettere Connie pi o meno seduta. Purtroppo il peso e la massa di carne rendevano l'operazione molto
difficile, anche perch il corpo era completamente floscio. Allora la fece
rotolare leggermente sul lato sinistro, in modo che gli desse le spalle, e le
mise le mani sotto le ascelle. Mettendo un piede sul bordo del materasso,
riusc a trascinarla lentamente verso di s. Ma poi avvenne il disastro.
Proprio quando era riuscito a portare fuori dal letto la parte superiore
del corpo, il leggero tappeto sul quale teneva i piedi scivol. Yuri cadde
sulla schiena e Connie gli rotol sopra, facendolo restare completamente
senza fiato, incapace di respirare.
Rest a boccheggiare per quasi un minuto, in cerca di aria. Sotto il peso della moglie non riusciva a inspirare. La stanza cominci a confondersi
alla vista ed ebbe paura di svenire.
Con un ultimo tentativo disperato, riusc a torcersi leggermente di lato,
quel tanto che gli permise di prendere fiato. Ora restava il problema di
sciogliersi dall'abbraccio di Connie che gravava a peso morto su di lui,
gambe e braccia allargate.
Con un grande sforzo, riusc a sottrarsi a quella stretta quasi mortale. Si
rimise in piedi, ancora ansante per la mancanza d'aria. Era tentato di fuggire, ma si ritrov inchiodato l a fissare il corpo della moglie, prono sul
pavimento. Gli venne un brivido di arcana paura: mezzo morta com'era,
Connie era quasi riuscita a vendicarsi di lui.
Il suono di una sirena in lontananza lo riscosse, spingendolo all'azione.
Doveva fare qualcosa. Spiegare come sua moglie, gi con un occhio pesto,
fosse finita lunga distesa a terra, accanto a un letto crollato, sarebbe stato
difficile. Se l'avesse lasciata dov'era sarebbe stato meglio, ma adesso rimetterla a letto era impossibile.
Sapendo di avere poco tempo, si accoccol dietro di lei e, tirandola per
le braccia, la fece girare in modo che la testa fosse nella direzione del bagno. A questo punto la rimise sulla schiena e la prese di nuovo sotto le ascelle, trascinandola fin dentro al bagno. L'idea era di far sembrare che
fosse caduta l, battendo l'occhio contro un rubinetto o qualche altra cosa
sporgente.
Mentre la sirena dell'ambulanza si avvicinava sempre di pi, Yuri die-
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de un'ultima occhiata in giro per assicurarsi che tutto fosse a posto, in modo da evitare ulteriori problemi. Sembrava di s. Allora torn di nuovo in
camera da letto, dove rimise in ordine le lenzuola che prima aveva trascinato a terra assieme al corpo di Connie.
Dei vigorosi colpi alla porta lo fecero correre all'ingresso. Appena apr,
si precipitarono dentro una donna e un uomo con l'uniforme delle unit
mobili di pronto soccorso. Entrambi portavano delle attrezzature mediche.
Dov' la paziente? chiese la donna. Sembrava che abbaiasse.
Yuri punt il dito. Nel bagno, attraverso quella camera da letto.
Segu i due mentre correvano dentro. Li vide schiacciarsi contro le pareti del bagno per starci tutti e due, e cominciare a prestare le prime cure a
Connie.
La prima cosa che fecero fu metterle la mascherina dell'ossigeno. Yuri
incroci le dita, sperando che non ci fosse una resurrezione miracolosa.
Respira, anche se debolmente, e si ascolta il battito cardiaco, disse la
donna all'uomo. Per la cute cianotica. Meglio intubarla.
Yuri li guard mentre le pompavano l'ossigeno nei polmoni. Il petto le
si sollev decisamente di pi di quando respirava per conto suo.
Nessuna ostruzione, disse l'uomo, mente comprimeva il pallonicno
dell'ossigeno a intervalli regolari.
Che cosa successo? domand la donna a Yuri, che stava sulla soglia sforzandosi di apparire tormentato. Mentre parlava continuava a lavorare, applicando sul petto di Connie gli elettrodi dell'elettrocardiografo.
Non lo so. Stasera aveva un po' di difficolt a respirare, ma non tantissimo. Poi l'ho sentita cadere. L'ho trovata cos.
La donna annu. Ha una storia di asma?
S. Abbastanza.
E allergie ne ha?
Anche quelle, s.
Si lamentata di dolori al petto?
No, quello no.
La donna annu di nuovo. Mostr il tracciato dell'elettrocardiogramma
al collega e comment che era lento ma regolare. Lui annu.
La donna sollev la testa verso Yuri. Quanto pesa?
Non lo so. Tanto.
Questo lo vedo, replic la donna, poi estrasse una trasmittente dal
fodero che teneva alla cintura e chiam la base. Disse che avevano bisogno di trasportare una paziente obesa e priva di sensi che al momento
sembrava stabile. Richiese almeno altri tre colleghi.
Ci vollero molti sforzi per far uscire Connie dal bagno, metterla su una
barella e caricarla sull'ambulanza. Durante tutta la procedura Yuri in genere venne ignorato, ma gli fu permesso di salire sull'ambulanza per accom-
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pagnare la moglie all'ospedale. Lei intanto era stata intubata e per tutto il
percorso continuarono a darle ossigeno.
Una volta arrivati, Connie fu portata all'interno del pronto soccorso,
mentre Yuri dovette perdere del tempo a dare i dettagli dell'assicurazione
medica della moglie. Poi fu relegato nella sala d'attesa. A un certo punto
un medico tutto in disordine e con la coda di cavallo venne fuori per fare
l'anamnesi, in particolare riguardo all'asma e alle allergie. Yuri disse che
Connie di recente non aveva avuto grandi problemi di respirazione, per lo
meno da quando erano sposati. Disse che sua moglie gli aveva raccontato
di essere stata tante volte in ospedale, o per le visite, o perch era dovuta
andare al pronto soccorso. Quanto alle allergie, disse che non sapeva bene
a che cosa fosse allergica di preciso, ma gli sembrava che fosse a cose tipo
noci, gatti, polvere e polline.
Come va? chiese esitante, quando il medico si alz per andarsene.
Per essere sinceri, non bene, ammise quello. Temiamo che il cervello sia rimasto troppo a lungo privo di ossigeno. Non ha pi riflessi periferici, il che non ci fa essere ottimisti sulle funzioni cerebrali. Temo che le
cose non si mettano bene. Mi spiace.
Yuri annu. Avrebbe voluto piangere a comando, ma non gli riusciva.
Allora chin la testa. Il medico gli diede una stretta alla spalla e poi scomparve.
Un'ora dopo ricomparve. Questa volta indossava un camice bianco sopra un completo stropicciato che pareva un pigiama. Sulla targhetta era
scritto DR. MICHAEL COOPER. Si avvicin a Yuri e si sedette. Lui guard
nei suoi occhi grigioverdi.
Purtroppo ho brutte notizie, disse il dottor Cooper.
Yuri si irrigid visibilmente. Con gli occhi della mente vedeva Connie
che si tirava su a sedere, da qualche parte del pronto soccorso, e si metteva
a dire che era stato qualcosa che c'era nel gelato ad averla fatta vedere
doppio.
Sua moglie deceduta, disse con voce sommessa il medico. Abbiamo fatto tutto ci che abbiamo potuto, ma non siamo riusciti ad aiutarla. Mi spiace tremendamente.
Dagli occhi di Yuri sgorgarono le lacrime. Che fossero di gioia non faceva alcuna differenza. Era tutto eccitato per quelle lacrime che aggiungevano un tocco in pi alla sua sceneggiata. Ma soprattutto era eccitato all'idea che aveva avuto ragione sul modo in cui sbarazzarsi di Connie. Nonostante tutta l'ansia che lo aveva attanagliato, aveva funzionato. Era libero,
e Curt sarebbe stato contento.
So che questo dev'essere uno choc terribile per lei, continu il dottor
Cooper. Sua moglie una persona talmente giovane.
Grazie. Yuri si strofin via le lacrime con il dorso di una mano, assi-
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Non che non ci voglio venire, precis Laurie, piccata, poi il suo
tono si ammorbid. Solo che ho degli altri impegni, a causa del lavoro.
Non credo ti faccia bene lasciare che il tuo lavoro abbia la meglio su
di te, replic Paul e finalmente sollev gli occhi su di lei. La vita
troppo breve.
Be', non certo una cosa giusta da dire. La ragione vera per cui siamo
andati a Parigi lo scorso weekend era che ci dovevi andare comunque per
lavoro... non che non ci siamo divertiti, comunque, quando eravamo liberi.
Presumo che anche per Budapest sia la stessa cosa. Voglio dire, il motivo
per cui ci vai per seguire i tuoi affari. In altre parole, tu lavori nei
weekend, quindi perch tanto diverso se lo faccio anch'io?
diverso.
Davvero? Non riesco a vedere come.
Paul fiss Laurie. Era diventato tutto rosso in viso.
Per quanto posso capire, l'unica diversit consiste nel fatto che io a
Budapest non posso lavorare, gli fece notare lei.
Ci sono anche altre differenze.
Fammi qualche esempio.
Paul sospir e scosse la testa. Non importa.
Invece s, altrimenti non saresti cos turbato.
Sono turbato perch tu non hai voglia di venire.
Non che non ho voglia, spieg di nuovo Laurie. Lo capisci questo, no?
Suppongo, rispose Paul, in modo poco convinto.
Che genere di lavoro fai, comunque? gli domand Laurie. Si ricordava che Jack le aveva chiesto la stessa cosa, la notte prima. Lei davvero
non ne aveva idea, e fino a quel momento non le era mai venuto in mente
di domandarlo. Aveva sempre pensato che lui glielo avrebbe detto quando
fosse stato importante. Essendo uscita con tanti uomini che sapevano parlare soltanto del loro lavoro, per lei era stato un sollievo che Paul non lo
facesse.
Eppure cominciava a sentire che era strano che lei non sapesse in quale
campo lui svolgeva la sua attivit.
importante? chiese Paul in tono polemico.
No. A Laurie parve di aver ferito i suoi sentimenti, suggerendo che
lo fosse. E non penso che questa debba diventare una lite.
Hai ragione. Mi spiace di aver reagito in questo modo. Il problema
che non ho scelta riguardo a questo viaggio. Ci devo andare, e francamente mi sentir solo. Con te accanto diventerebbe un piacere.
Grazie di aver detto queste cose, replic Laurie. E ti sono grata per
avermelo chiesto. Solo che non posso andar via tutti i weekend. E siamo
stati via tre weekend di seguito.
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Ci hanno detto che lei la dottoressa che si presa cura di nostro figlio, Brad, rispose Chester. Con le grandi mani contorte stava cincischiando senza accorgersene il cappello.
Laurie annu, anche se prendersi cura non era certo un eufemismo
appropriato per ci che aveva fatto.
Vorremmo parlare con lei per qualche momento, aggiunse Chester.
Se ha tempo.
Ma certo, rispose lei, anche se non era particolarmente desiderosa di
imbarcarsi in quella conversazione. Avere a che fare con i genitori delle
vittime non era un compito facile per lei. Ma sto arrivando proprio in
questo momento. Dovrete concedermi un quarto d'ora circa.
Oh, s, capiamo, replic Chester. Mise un braccio attorno alle spalle
della moglie e tornarono insieme verso i divanetti.
Intanto la porta era stata aperta e Laurie entr nella parte interna dell'edificio. Preoccupata per l'imminente incontro con i Cassidy, prese l'ascensore fino al quinto piano e and direttamente nel proprio ufficio. Appese il
cappotto dietro la porta poi diede uno sguardo alla montagna di cartellette
che si ergeva sulla scrivania, e fu contenta di essere stata categorica nella
decisione di non partecipare al viaggio a Budapest.
Trov la cartelletta del caso Cassidy quasi in cima al mucchio e pass
rapidamente in rassegna i documenti che conteneva, fino ad arrivare al
modulo di identificazione. Lo tir fuori, curiosa di sapere chi avesse identificato il cadavere. Il nome indicato era quello di Helen Trautman, la sorella.
Tornata al primo piano, pass dalla stanza delle comunicazioni e arriv
in quella delle identificazioni. Voleva una bella dose di caff, prima di affrontare i Cassidy. Appena entrata, si imbatt in Jack e Vinnie, che erano
diretti alla fossa. Come al solito, cominciavano presto.
Potremmo parlare un momento? chiese timidamente Jack appena la
vide.
Non potresti aspettare? Laurie lo guard incuriosita. La timidezza
non era una caratteristica che gli era abituale. In sala d'aspetto c' una
coppia che vuole parlarmi e ho la sensazione che sono l da un sacco di
tempo.
Ci vorr soltanto un secondo, promise lui. Vinnie, va' avanti e prepara la stanza delle autopsie. Arrivo tra un paio di minuti.
Perch invece non potrei tornare al mio giornale? sugger Vinnie.
Non mi va di starmene laggi nella fossa deserta a girarmi i pollici. Alcune delle vostre conversazioni vanno avanti per mezz'ora.
Questa volta no, gli assicur Jack. Vai!
Vinnie sgattaiol via. Jack lo guard allontanarsi e, quando fu sicuro
che non poteva sentirlo, si avvicin a Laurie che si stava servendo il caff.
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po.
Non c' problema. Noi siamo qui per servire il pubblico, alla lettera. E
lasciate che vi dica che mi spiace tantissimo per vostro figlio. Sono certa
che per voi stato un grosso choc.
Per certi versi s, ma per altri no, rispose Chester. sempre stato un
ragazzo ribelle. Niente a che vedere con la sorella e il fratello maggiori. A
dirle la verit, ci sentivamo in imbarazzo per come si vestiva e per l'aspetto che aveva, in particolare per quel simbolo nazista che si era fatto tatuare
sulla fronte. Mio zio morto combattendo contro i nazisti. Io e Brad abbiamo avuto un litigio per quel tatuaggio, per quello che servito!
La ribellione degli adolescenti a volte difficile da capire, comment Laurie. Voleva fare in modo che la conversazione non vertesse sulle
condizioni del cadavere. Una delle sue preoccupazioni era che i Cassidy
chiedessero di vedere le foto del figlio che erano state scattate al suo arrivo all'obitorio. Non erano certo adatte per essere viste dai non addetti ai
lavori, in particolare da un genitore.
Il problema che non era pi un adolescente, osserv Chester. La
moglie annu. Ma si era imbrancato con le persone sbagliate. Avevano
tutti quella roba nazi. E hanno cominciato ad andarsene in giro a picchiare
chi era diverso, come i gay e i portoricani.
cos che si messo nei guai, la prima volta, intervenne Shirley.
Aveva una voce inaspettatamente alta, stridula.
So che ha avuto delle difficolt con la polizia. Laurie cominciava a
rilassarsi. Sembrava che i Cassidy avessero semplicemente voglia di parlare e lei poteva capire quella loro esigenza, considerando il dolore e lo
sconcerto per la morte prematura del figlio. L'unico problema era che c'erano cose che le avevano detto Lou e l'agente Tyrrell riguardo alla vittima,
che lei non poteva rivelare ad altri, come il fatto che stava collaborando
con le autorit, per ottenere uno sconto della pena.
Da nostra figlia Helen abbiamo saputo che a Brad sono accadute cose
tremende, continu Chester. Di recente era venuto a stare da lei, qui in
citt. Lei per non ci ha saputo dare molti dettagli della sua morte. per
questo che siamo venuti qui.
Che cosa vorreste sapere? chiese Laurie, sperando di poter restare
sulle generali.
Marito e moglie si guardarono per vedere chi dovesse parlare. Chester
si schiar la gola. Una delle cose che volevamo sapere era se gli hanno
sparato.
S, rispose in fretta Laurie. Proprio cos.
Te lo avevo detto, disse Shirley al marito, come se la risposta di
Laurie sostenesse la sua posizione in una discussione precedente. Perch
chi di spada ferisce di spada perisce: Matteo, ventisei.
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ni. Per non vide nessuno. Era un placido giorno dell'estate indiana, con la
temperatura attorno ai 2022 gradi. Per il momento, non si vedeva in giro
nemmeno un cane.
Una volta in casa, and direttamente al frigo e si vers una vodka. Si
appoggi al ripiano della cucina e bevve una sorsata per calmarsi. Era ancora nervoso, all'idea del cadavere di Connie che era stato portato nell'ufficio di medicina legale, al Kings County Hospital. Lo aveva accompagnato per l'identificazione, anche se gli avevano detto che non era necessario,
dato che aveva gi ottemperato a quella formalit al Coney Island Hospital. Lui per ci era andato lo stesso, nella speranza di convincere i dottori
a non eseguire l'autopsia. Comunque era andata a finire che non era nemmeno riuscito a vedere un medico. La persona che aveva incontrato era
una donna che si era presentata come investigatrice legale. Per lo meno,
Yuri si era premurato di darle a bere la storia dell'asma e delle allergie.
Lei gli aveva detto che l'autopsia non avrebbe avuto luogo prima delle otto, quando sarebbero arrivati i medici legali.
Era arrivato a casa alle cinque del mattino. Anche se era esausto, capiva che non sarebbe riuscito a dormire; era talmente agitato che aveva tirato fuori il taxi per farsi un po' di clienti nell'ora di punta.
Era stata una decisione saggia. Non solo aveva guadagnato dei bei soldi, ma il lavoro gli aveva distolto la mente dalle preoccupazioni, per lo
meno finch aveva avuto da fare. Appena c'era un po' di stanca, era tutta
un'alta storia. Alla fine si era diretto a casa, anche perch aveva altre cose
da fare, ben pi importanti che passare la giornata a guidare. Non vedeva
l'ora di scendere nel laboratorio.
Anche se non aveva fame, si costrinse a mangiare un po' di cereali. Il
suo stomaco vuoto borbottava per la pizza della notte prima, per il caff e
ora anche per la vodka. Mentre mangiava, guard il telefono. L'investigatrice legale gli aveva dato un numero da chiamare nel pomeriggio per sapere quando il cadavere di Connie sarebbe stato consegnato all'impresa di
pompe funebri che lui aveva scelto. Yuri si chiedeva se magari poteva gi
essere il momento. Per lui, prima Connie usciva dall'ufficio di medicina
legale, meglio era.
Compose il numero. Con sua sorpresa, rispose una persona, e non la
segreteria telefonica. Disse chi era e chiese notizie del corpo della moglie.
Mi pu ripetere il nome? gli chiese la receptionist.
Davidov, ripet lui. Connie Davidov.
Aspetti un secondo, che controllo.
Yuri sent le pulsazioni accelerare. Detestava avere a che fare con la
burocrazia di qualsiasi tipo.
Non riesco a trovare la sua scheda, disse la donna. sicuro che sua
moglie sia stata portata nell'ufficio di Brooklyn?
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razione, ma non gliene venne in mente nessuna. Non gli sembrava che negli impianti di trattamento delle acque di scolo si sarebbero preoccupati
del contenuto di batteri dei liquidi in entrata. Badavano solo a quelli in uscita.
Soddisfatto della sua decisione, and a prendere gli attrezzi da idraulico e si mise all'opera. Il lavoro consisteva nell'aprire alcune valvole, dato
che Yuri al momento dell'installazione aveva collegato i fermentatori ai
tubi di scarico.
Con le valvole aperte, il livello del liquido diminu rapidamente. Da
una valvola di sicurezza posta sulla sommit della struttura usc un gorgoglio.
Una volta che il fermentatore fu vuoto, Yuri lo pul con un abbondante
getto d'acqua, poi cominci a caricarlo con un nuovo brodo di coltura. Infine vi predispose una nuova produzione di carbonchio partendo dalla coltura originale che aveva isolato dal campione di terra dell'Oklahoma.
Quando ebbe finito, si raddrizz, diede una pacca al fermentatore e gli
disse di comportarsi in modo che lui ne fosse fiero. Poi riport di nuovo la
propria attenzione al polverizzatore, per vedere quanto tempo restava alla
fine del processo in corso. Appena questo fu completato, scaric la polvere e poi decise di salire di sopra a concedersi un lungo e meritato pisolino.
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scese al primo piano. Come uno scolaretto che si presenta dal direttore in
attesa di essere castigato, lui si present a Cheryl Sanford, che gli sorrise e
gli strizz un occhio. Nel corso degli anni Jack e Cheryl avevano avuto
modo di conoscersi abbastanza bene, poich ogni volta che il capo lo
chiamava con urgenza, gli faceva fare invariabilmente anticamera e, per
ammazzare il tempo, non c'era niente di meglio che un'amichevole conversazione.
Jack restitu la strizzatina d'occhio. Faceva parte di un modo di comunicazione non verbale che ormai si era stabilito tra loro due. Significava
che poteva rilassarsi, dato che l'imminente incontro con il capo era solo di
routine: che il dottor Bingham si sentiva obbligato, e non motivato, a dargli una ripassata per qualche trasgressione.
Come se la passa suo figlio? chiese Jack, sedendosi sul divanetto rivestito in similpelle, pi duro della pietra, posto davanti alla scrivania della segretaria. La porta che dava sull'ufficio del capo stava alla sinistra di
Cheryl ed era sempre socchiusa. In quel momento si udiva la voce di Bingham che parlava al telefono.
Proprio bene, rispose Cheryl, orgogliosa. continua a prendere il
massimo dei voti.
Fantastico, comment Jack. Si dava il caso che conoscesse il figlio
di Cheryl, Arnold. Di tanto in tanto giocava a pallacanestro nel suo stesso
campo di basket. Era un giocatore giovane e ancora timido, ma con evidenti doti naturali. Cheryl, che era una madre nubile afroamericana, abitava in un caseggiato sulla 105esima Strada che Jack poteva scorgere dalla
finestra della camera da letto.
Dice che gli piacerebbe, un giorno o l'altro, saper giocare a basket
come lei, aggiunse Cheryl.
Jack si scherm con una risata. Diventer dieci volte meglio di me,
replic. Non esagerava: Arnold aveva appena compiuto quindici anni ed
era gi un giocatore richiesto perfino da Warren.
Io preferirei che la imitasse nelle sue capacit di medico, replic
Cheryl.
Ha espresso interesse, la rincuor Jack. Abbiamo fatto quattro
chiacchiere la scorsa settimana, mentre aspettavamo tutti e due di entrare
in gioco.
Me lo ha detto, e apprezzo molto che lei gli abbia dedicato del tempo.
Ehi, un ragazzo in gamba! un piacere parlare con lui.
In quel momento il dottor Harold Bingham tuon l'ordine perentorio
che Jack entrasse da lui.
Jack si alz e si diresse verso la porta accostata. Mentre le passava davanti, Cheryl sussurr: Adesso si comporti bene! Non lo esasperi, altri-
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na proprio al centro del tampone di carta assorbente, sulla scrivania. Sembrava talmente fuori luogo in quell'ambiente spartano, da fargli pensare a
una traccia di qualche festeggiamento avvenuto molto tempo prima.
Puoi dirmi qualche altra cosa al proposito? domand ancora.
S, rispose Ted, desideroso di collaborare. Mi sono fatto mandare
da Agnes un campione della coltura che ha preso dal paziente. Adesso
stiamo facendo un esame del DNA sulle impronte, in modo da vedere se si
tratta delle stesse. Voglio dire, si presumerebbe di s, ma sarebbe meglio
avere una conferma.
Certo. Nient'altro?
Per esempio? Ted era un po' impermalosito. Pensava che Jack sarebbe rimasto pi che soddisfatto di ci che gli aveva gi detto.
Non lo so. Sei tu il mago di questi macchinali ad alta tecnologia. Io
non so nemmeno quali domande fare.
Mica so leggere nella mente delle persone, ribatt Ted. Ho bisogno
di sapere quali informazioni vuoi.
Be', magari sarebbe interessante sapere se la stellina era altamente
contaminata con le spore, oppure soltanto leggermente.
Questa una domanda interessante, comment Ted. Distolse lo
sguardo e si mastic l'interno della guancia, mentre ci rimuginava sopra.
Devo pensarci un po'.
E io dovr pensare un po' a come si contaminata.
Non proveniva dall'ufficio della vittima?
S. La stella era sulla scrivania dell'ufficio, ma la fonte delle spore di
carbonchio si trova nel magazzino, non nell'ufficio. Sembra che le spore
siano arrivate con una spedizione di tappeti e di pelli di capra dalla Turchia.
Capisco, disse Ted.
Suppongo che le spore possano essere state addosso a lui, sugger
Jack. Cos, quando arrivato in ufficio e si seduto, sono cadute gi.
Mi sembra ragionevole, convenne Ted. E che ne dici della possibilit che le abbia buttate fuori tossendo? Ho sentito che era un caso polmonare.
Anche questa un'idea. Ma, in un'ipotesi come nell'altra, perch diavolo erano solo sulla stellina? Ho prelevato campioni da diversi punti della scrivania, e sono tutti negativi.
Forse ha tossito fuori la stella, propose Ted con una risata.
Questo s che un suggerimento valido, comment Jack con sarcasmo.
Bene, lascio a te l'onore di investigare. Io intanto torno al pezzo malato della mia attrezzatura.
S, certo, mormor Jack in tono assente. Mentre usciva dal laborato-
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rio e scendeva le scale fino al quinto piano, continu a porsi delle domande sull'enigma della stellina contaminata. Aveva la sgradevole sensazione
che quella stellina stesse cercando di dirgli qualcosa che lui non capiva.
Era come un messaggio in codice senza la chiave.
Si affacci all'ufficio di Laurie, ma lei non c'era. Riva, la sua compagna di stanza, sollev lo sguardo dalla scrivania. Con la sua morbida e affascinante voce dall'accento indiano, gli disse che era ancora nella stanza
delle autopsie.
Sempre con in testa l'idea fissa della stellina, Jack si diresse verso il
proprio ufficio. Gli venne in mente che la stella poteva avere avuto una
leggera carica elettrostatica, infatti la sua lucentezza suggeriva che fosse
di materiale plastico o metallico. Questo poteva spiegare il motivo per cui
le spore vi erano rimaste attaccate.
Entr nel proprio ufficio e si sedette alla scrivania, ancora ossessionato
del mistero della minuscola stella cerulea. Appoggi la testa fra le mani e
cerc di pensare.
Di quale stella celeste stai cianciando? gli chiese una voce.
Jack sollev la testa e si sorprese nel vedere Lou. L'espressione del detective era quella da cane bastonato che aveva la sera prima, al bar, ma
nell'insieme era tornato al suo look perpetuamente stropicciato e scomposto. Niente pi completo stirato e scarpe lucidate.
Stavo parlando ad alta voce? chiese Jack.
No, sono io che leggo nella mente delle persone. Posso entrare?
Certo. Jack tir pi vicina alla scrivania una delle sedie che condivideva con Chet e vi batt sopra con la mano.
Lou vi si lasci andare pesantemente. Non sembrava che quella mattina si fosse rasato.
Se stai cercando Laurie, gi nella fossa, lo inform Jack.
Cercavo te, disse Lou.
Jack sollev le sopracciglia. Sono lusingato. Che cosa c'?
Ho da farti una confessione.
Questo sembra interessante.
Mi sentivo cos male, e non riuscivo a dormire, cos sono rimasto alzato quasi tutta la notte.
Mi suona familiare.
Non voglio che tu pensi male di me, o cose del genere.
Cercher di non farlo, promise Jack, tamburellando impaziente con
le dita sul ripiano della scrivania.
Perch non una cosa che faccio abitualmente. Voglio che tu lo sappia.
Cristo, Lou, confessa! Come faccio altrimenti a darti l'assoluzione?
Lou abbass lo sguardo sulle mani che teneva strette, posate in grem-
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bo, e sospir.
Va bene, provo a indovinare, lo stuzzic Jack. Ti sei masturbato e
hai avuto pensieri sconci.
Non sto scherzando! sbott Lou.
Allora sputa fuori, cos non devo indovinare.
Va bene. Ho fatto una ricerca negli archivi della polizia sul nome di
Paul Sutherland.
Tutto qui? chiese Jack, ostentando delusione. Speravo che tu avessi
fatto qualcosa di decisamente pi sconcio.
Ma in questo modo abuso delle mie prerogative di poliziotto.
Sar, ma io avrei fatto la stessa cosa.
Davvero?
Certo. Allora, che cosa hai trovato?
Lou si chin in avanti con aria cospiratoria e abbass la voce. Ha un
fascicolo.
Qualcosa di serio?
Non tantissimo. Suppongo che dipenda dal punto di vista. L'accusa
era possesso di cocaina.
Tutto qua?
Era una quantit considerevole, spieg Lou. Non abbastanza da far
pensare che la commerciasse, ma abbastanza per una festa. Non ha contestato l'accusa e ha avuto la condizionale e l'affidamento ai servizi sociali.
Hai intenzione di dirlo a Laurie? chiese Jack.
Non lo so, ammise Lou. quello che volevo chiedere a te.
Oh, Ges! Jack si strofin la fronte. Era una domanda difficile.
Mi chiederei perch glielo dico, aggiunse Lou.
Jack annu. Capisco che cosa intendi. Potrebbe farti la stessa domanda
e poi scaricare sul messaggero la collera scatenata da una simile notizia.
Proprio quello che penso. Per, come amico, ritengo che dovrebbe
saperlo. Certo, lui potrebbe averglielo gi detto.
Il mio intuito mi dice che non lo ha fatto, obiett Jack. troppo
pieno di s.
Anch'io ho la stessa sensazione.
Con la coda dell'occhio, Jack vide una figura riempire tutto il vano della porta. Era Ted Lynch, del laboratorio DNA.
Scusa, disse Teddy, Non sapevo che avessi visite.
Va bene, va bene, lo rassicur Jack e gli present Lou, ma scopr che
i due si conoscevano gi.
Non riuscivo a non pensare alla tua domanda, disse Ted.
Vuoi dire, sul grado di contaminazione della stellina celeste?
S. E c' un modo di rispondere! annunci Ted, tutto eccitato. Si
chiama tecnologia TaqMan. una nuova trovata nel campo della PCR.
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no. Qui c' qualcosa di losco, sai che cosa intendo, vero?
Non necessariamente, rispose Jack. Non a tutti i cadaveri esaminati
dal medico legale viene fatta l'autopsia. E se a lei non la fanno significa
che le possibilit che ci sia sotto qualcosa di losco sono minime. Dato che
morta in ospedale, il medico curante ha certificato la causa del decesso,
e in quel caso l'autopsia non obbligatoria.
Flash pensa che ci sia dietro una cospirazione, disse Warren.
Vi posso assicurare che non c' nessuna cospirazione, magari incompetenza, ma cospirazione no.
Ma... fece per protestare Flash.
Basta! lo interruppe Jack. Me ne interesser comunque. Come si
chiamava?
Connie Davidov, rispose Flash.
Jack annot il nome e prese il telefono. Chiam l'obitorio di Brooklyn,
che amministrativamente faceva parte dell'ufficio di medicina legale di
New York. Tecnicamente il capo era Bingham, anche se a Brooklyn c'era
un responsabile in loco. Si chiamava Jim Bennett.
Chi ha l'incarico di decidere le autopsie, questa settimana? domand
Jack alla receptionist, dopo essersi identificato.
Il dottor Randolph Sanders. Vuole che glielo faccia chiamare?
Se non le spiace, rispose Jack. Non era contento. Conosceva abbastanza Sanders e lo aveva messo nella stessa categoria dei colleghi che lavoravano in modo meccanico, come George Fontworth. Tamburell con
la matita sulla scrivania, mentre aspettava. Avrebbe preferito aver a che
fare con qualsiasi altro, fra i quattro medici legali che lavoravano a Brooklyn assieme a Sanders.
Quando Randolph venne al telefono, Jack non perse tempo in preamboli e chiese come mai non veniva fatta l'autopsia a Connie Davidov.
Dovr andare a prendere la sua cartella, rispose Randolph. Perch
me lo chiedi?
Mi stato chiesto di dare un'occhiata al caso. Jack preferiva tenersi
sul vago. Se Randolph voleva pensare che erano stati Bingham o Calvin,
tanto meglio.
Aspetta, disse Randolph.
Jack si volt verso Flash, tenendo la mano sul ricevitore. Davidov
non sembra un cognome afroamericano.
Non lo . Il marito di Connie un bianco.
Jack annu, intuendo che era questo probabilmente alla base dell'ostilit di Flash per il cognato, pi che i presunti episodi di violenza. Va d'accordo con il resto della famiglia?
Ah! sbott Flash con disprezzo. La famiglia non parlava con nessuno dei due. Non volevano nemmeno che lo sposasse.
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ta a Connie.
Puoi farlo? chiese Warren.
Perch no?
Jack riprese il telefono e cerc di chiamare direttamente Randolph, ma
il suo numero non rispondeva. Allora compose quello del centralino e
chiese che glielo chiamassero. Quando la centralinista gli chiese il nome,
Jack glielo diede, poi aspett. Ben presto la centralinista torn e lo inform che il dottor Sanders era occupato. Jack allora lasci un messaggio per
avvisarlo che stava andando da lui.
A quanto pare, il dottor Sanders indulge in un atteggiamento di resistenza passiva, comment, alzandosi. Prese il cellulare e la piccola macchina fotografica e li mise in tasca. Voi che cosa fate? Se volete venire
con me, siete i benvenuti.
Tu ci vuoi andare? domand Warren a Flash. Io tempo ne ho.
L'amico annu. Voglio vederci chiaro fino in fondo.
Come ci siete venuti qua? chiese Jack.
Warren sollev le chiavi della macchina. Ho la mia carriola parcheggiata proprio fuori, sulla 30esima Strada.
Perfetto, andiamo!
Scesero con l'ascensore fino al sotterraneo e stavano per uscire attraverso il piano di carico, quando Jack si ferm.
Stavo pensando... borbott. Chiss come mi accoglieranno a Brooklyn? Penso che sia meglio se mi porto dietro un po' di attrezzature.
Di che attrezzature stai parlando? si incurios Warren.
Sarebbe troppo lungo da spiegare. Voi aspettatemi qui o vicino alla
macchina. Torno subito.
Jack scomparve nelle profondit dell'obitorio, oltrepassando la serie di
celle frigorifere dove venivano conservati i cadaveri in attesa dell'autopsia. Ebbe la fortuna di imbattersi in Vinnie che stava uscendo dalla fossa e
gli chiese di procurargli un po' di provette per campioni di liquidi corporei, una mascherina, dei guanti di gomma, una manciata di siringhe, un
paio di bisturi e un sondino nasogastrico.
Che cosa diavolo hai intenzione di fare? gli chiese Vinnie, guardandolo con aria sospettosa.
Probabilmente mettermi nei guai, rispose Jack.
Stai andando fuori?
Purtroppo s.
Vuoi che venga anch'io? propose il tecnico.
Grazie, meglio di no, rispose Jack. Ma apprezzo l'offerta.
Non ci volle molto a Vinnie per raccogliere tutto il materiale richiesto
e nel frattempo Jack si procur la tracolla in cui era solito trasportare la
biancheria di ricambio. Soprattutto d'estate sudava tantissimo durante la
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Be', potrebbe averla fatta ubriacare, oppure averla drogata e poi averla messa nella macchina ferma in garage, con il motore acceso. Oppure,
ancor meglio, con i gas di scarico convogliati direttamente dentro l'auto.
Poi, quando era quasi morta, potrebbe averla portata nel bagno e aver
chiamato l'ambulanza.
Non poteva portarla da nessuna parte, obiett Flash. Pesava sui
centosessanta chili.
Stavo solo tratteggiando una situazione ipotetica. Jack era un po'
spazientito. Accidenti! Dai, andiamo!
Devi dirmi tu dove andare, gli ramment Warren.
Kings County Hospital. Si trova a sud-ovest del Prospect Park, a Brooklyn.
Devo prendere la superstrada FDR?
S, e passare sul ponte di Brooklyn. Poi vai in Flatbush Avenue.
Warren mise in moto e finalmente partirono.
Flash, che possibilit ci sono che tua sorella si sia suicidata? chiese
Jack mentre costeggiavano l'East River.
Nemmeno a parlarne! reag lui senza esitazione. Non era assolutamente il tipo.
Non era mai depressa?
Non nel solito senso. Ma forse un pochino s. Pu essere il motivo per
cui mangiava cos tanto. Sapeva di aver sposato un caso da manicomio.
In che senso?
Quel tizio non faceva niente, spieg Flash con rancore. Tornava a
casa dal lavoro e si metteva a bere davanti alla tele. Questo fino a pochi
mesi fa, quando ha cominciato a passare tutto il tempo libero in cantina.
A fare che cosa?
Ad armeggiare, credo. Connie non mi diceva che cosa faceva. Penso
che non lo sapesse nemmeno lei.
Anche lei beveva tanto?
No, se intendi gli alcolici. I milk-shake sono un altro paio di maniche.
E le droghe?
Mai avuto niente a che fare con la droga.
In quale parte di Brooklyn viveva? domand ancora Jack.
In Oceanview Lane.
E dov'?
Brighton Beach. Viveva in una zona piuttosto carina, con tante casette
di legno. D'estate arrivava a piedi alla spiaggia e faceva il bagno. Era un
bel posticino.
Uhmm, comment Jack. Si chiedeva che aspetto avesse quel posto.
Non riusciva a immaginare casette piccole all'interno del territorio di New
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York.
Parcheggiare nei dintorni del Kings County Hospital era un incubo divenuto realt, ma Warren non si scompose. Nel bagagliaio aveva un vecchio bidone tutto ammaccato, con il fondo tagliato via. Si limit a trovare
un posto davanti a un idrante, parcheggi e copr l'idrante con il bidone.
Jack si meravigli davanti all'arte di arrangiarsi richiesta dalla vita metropolitana.
Davanti all'obitorio Warren e Flash si fermarono.
Forse noi dovremmo aspettare fuori, propose Warren e guard
Flash, che annu.
Per me va bene, replic Jack. Cercher di sbrigarmi.
Entr nell'edificio e mostr il distintivo alla receptionist, che non lo
conosceva. Debitamente impressionata, gli apr.
Senza perdere tempo, Jack and direttamente all'ufficio mortuario, che
si trovava proprio vicino alla sala delle autopsie. La porta era aperta, ed
entr. Alla scrivania trov un tecnico mortuario.
Salve, sono il dottor Stapleton, dell'ufficio di Manhattan, si present
rapidamente, e mostr di nuovo il distintivo.
Salve, sono Doug Smithers. In che cosa posso esserle utile? Era evidente che era sorpreso. Gli scambi di visite non erano la norma.
In un paio di cose, rispose Jack. Intanto, potrebbe far chiamare il
dottor Sanders? Gli chieda se non gli spiace scendere quaggi.
Va bene, rispose Doug, con una sfumatura di perplessit. Non rientrava nei compiti dei tecnici mortuari dare ordini ai medici. Prese il telefono e, quando ebbe in linea il dottor Sanders, gli rifer la richiesta parola
per parola.
Perfetto! approv Jack. Adesso vorrei che mi trovasse un cadavere
e lo portasse in qualche posto dove gli possa dare un'occhiata.
Vuole che lo metta su un tavolo della sala delle autopsie?
No. Non ho intenzione di infilarmi la tuta protettiva. Voglio solo dargli un'occhiata e prelevare qualche campione di liquidi. Basta che trovi un
posto con un'illuminazione adeguata.
Doug Smithers si alz. Qual il numero di accesso?
Questo non lo so. Si chiama Connie Davidov. arrivata, credo, stamattina presto.
Quel cadavere non c'.
Sta scherzando!
No. Lo hanno portato via da poco. Una mezz'oretta, credo.
Dannazione! grid Jack, scuotendo la testa, e gett la tracolla sulla
scrivania, con un tonfo. Aveva il viso arrossato.
Mi spiace, mormor Doug, ritraendosi, come se si aspettasse che
Jack gli saltasse addosso.
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Jack stava per controbattere con rabbia all'ultima affermazione del collega pi anziano, quando si rese conto di quanto fosse ridicolo star l a discutere con una simile testa di legno. Inoltre, un diverbio con lui non sarebbe servito di certo a far progredire la sua indagine sul caso di Connie
Davidov. Scuotendo la testa, torn nell'ufficio mortuario e afferr la tracolla che era rimasta sulla scrivania. Doug lo guard incuriosito ma non
disse nulla.
Sempre furente, Jack usc dall'edificio e si avvicin a grandi falcate all'auto di Warren. I due amici erano appoggiati ai parafanghi e mentre si
avvicinava lo guardarono con grande aspettativa, ma lui non disse niente.
Si limit a sedersi sul sedile posteriore.
Warren e Flash si scambiarono un'occhiata, si strinsero nelle spalle e
rimontarono in macchina anche loro. Poi si voltarono verso Jack, che teneva le labbra serrate.
Hai l'aria di essere incazzato, osserv Warren.
Lo sono, ammise Jack. Distolse lo sguardo per un momento, immerso nei pensieri.
Che cosa successo? domand Flash.
Hanno mandato il cadavere all'impresa di pompe funebri.
Come mai? si stup Warren. Sapevano che stavi arrivando.
Ha qualche cosa a che fare con la competitivit dei medici fra loro.
difficile da spiegare e probabilmente non ci credereste.
Ti credo sulla parola. E adesso che cosa facciamo?
Non lo so. Ci sto pensando.
Io lo so che cosa faremo, salt su Flash. Andremo a Brighton Beach.
Zitto, gli fece Warren. Questo solo un intoppo secondario.
Un intoppo un cavolo! reag Flash. Se fosse stata bianca, tutto questo non sarebbe successo.
Flash, non questo il problema, lo contraddisse Jack. In questa citt c' tanto razzismo, questo te lo concedo, ma il problema non questo,
credimi.
Perch non puoi semplicemente dire all'impresa di pompe funebri di
rispedire indietro il cadavere? sugger Warren.
Vorrei che fosse cos semplice. Il problema che si tratta di un caso
che spetta all'ufficio di Brooklyn, e io sono dell'ufficio di Manhattan, il
che significa che c' di mezzo un sacco di politica. Dovrei farlo fare al
grande capo, il che metterebbe sulle difensive il capo di Brooklyn, perch
presumerebbe che tutta la questione un riflesso di come lui gestisce l'ufficio. Diventerebbe una specie di guerra burocratica per la difesa del territorio. E in pi richiederebbe secoli. Ora che verr completato tutto il lavoro con le scartoffie, e fatte le telefonate, e scatenate le battaglie, quelli del-
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scrupolosamente pettinati. L'unica nota stonata era il colorito. Era abbronzato come se fosse appena tornato dalla Florida.
Sono Gordon Strickland, si present, tenendo la voce piuttosto bassa. Mi dicono che c' un'emergenza. Posso esserle d'aiuto?
Sono il dottor Jack Stapleton, replic Jack con tutta l'autorit di cui
fu capace, e gli mise sotto il naso il proprio distintivo. Rappresento l'ufficio di medicina legale di New York, il dottor Harold Bingham.
Gordon inclin la testa, in modo da poterlo guardare oltre il distintivo.
Ho gi sentito questo nome. Che relazione c' con noi, qui a Brooklyn?
Sono stato mandato qui per vedere il cadavere di Connie Davidov,
spieg Jack e dovrei anche prelevare alcuni campioni dei liquidi. Presumo che abbiate ricevuto una telefonata al proposito.
No, non ci ha telefonato nessuno, rispose Gordon, mentre cominciava a tremargli il labbro superiore.
Allora mi scuso per la sorpresa. Ma dobbiamo vedere il cadavere.
Jack fece un passo verso un paio di doppie porte che conducevano al centro dell'edificio.
Aspetti un momento! lo ferm Gordon, sollevando una mano. Chi
sono questi due signori?
Questo Warren Wilson, il mio assistente, rispose Jack, facendo un
cenno della testa verso Warren. L'altro signore Frank Thomas, fratello
della defunta. Intanto non poteva fare a meno di chiedersi che risultato
avrebbero avuto quelle sue presentazioni, considerato che entrambi i suoi
compagni erano vestiti con uno stile hip-hop un po' modificato. Warren
non aveva per niente l'aria professionale.
Non capisco, ribatt Gordon. Il cadavere ci stato consegnato per
conto di un certo signor Davidov. Anche lui non ci ha contattati per avvertirci di questa situazione.
Stiamo indagando su un potenziale omicidio, spieg Jack. Si sono
rese disponibili nuove informazioni.
Omicidio? fece eco Gordon. La frequenza del tic al labbro aument.
Proprio cos, conferm Jack e riprese la sua avanzata. Ora, se ci potesse indirizzare verso la cella frigorifera, o comunque dove tenete i cadaveri appena arrivati, faremo ci che dobbiamo fare e poi ce ne andremo.
Il cadavere nella stanza di imbalsamazione. Aspettiamo le istruzioni
del signor Davidov.
Allora esamineremo il cadavere nella stanza delle imbalsamazioni,
decise Jack. Per noi fa lo stesso.
Perplesso, Gordon si volt e spinse la doppia porta. Jack, Warren e
Flash lo seguirono. I silenziosi scagnozzi facevano da retroguardia.
Tutto ci altamente irregolare, comment Gordon mentre percorrevano il corridoio, senza rivolgersi a nessuno in particolare. Non abbia-
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che doveva. Mettiamoci all'opera, cos poi questi signori potranno continuare il loro lavoro. Frank Thomas, in grado di identificare questa donna?
Flash annu. mia sorella, Connie Davidov.
Ne assolutamente certo? chiese Jack, mentre guardava per la prima
volta il viso della morta. Rimase immediatamente colpito dall'evidenza del
trauma. L'occhio sinistro era violaceo e talmente gonfio da restare chiuso.
Su uno zigomo si allargava un ematoma.
Ecco qua! esclam Flash. Fece un passo avanti e indic l'occhio
gonfio. Il bastardo l'ha menata, proprio come ha sempre fatto in passato.
Non saltiamo alle conclusioni, disse Jack in fretta. Si ricordi! La
squadra dell'ambulanza l'ha trovata nel bagno, dov'era caduta, e il bagno
un luogo pericoloso, fra il lavandino, la vasca e il WC, per non parlare dei
portasciugamani e dei rubinetti.
Circa un mese fa, quando abbiamo pranzato insieme, aveva l'occhio
esattamente come questo qui, disse Flash, ignorando Jack. Mi ha detto
che le aveva dato un pugno. L'unico motivo per cui non sono andato di
corsa a pestarlo fino a fargli uscir fuori la merda stato che lei mi ha fatto
promettere di non farlo.
Va bene, si calmi, disse Jack. Adesso che finalmente stava per eseguire i prelievi, non voleva che Flash rovinasse tutto. A questo punto gli
sugger di aspettare fuori e lui non discusse, gir sui tacchi, spalanc con
malgarbo entrambi i battenti della porta e spar. A un cenno del direttore, i
due scagnozzi lo seguirono.
molto difficile per lui, lo scus Jack. Quindi, meglio che facciamo in fretta ci che dobbiamo fare, e poi ce ne andiamo.
Gordon si avvicin al tavolo, mentre lui si infilava i guanti di lattice.
Spero che non avr intenzione di sciupare il cadavere in modo visibile, disse. Non abbiamo idea se il signor Davidov vuole una bara aperta
o no.
Tutto ci che faremo sar prelevare dei liquidi corporei, spieg Jack.
Fece cenno a Warren di avvicinarsi e gli porse diverse provette. Doveva
far finta che fosse davvero il suo assistente, per giustificare la sua presenza intimidente. Lo voleva l perch aveva intenzione di fare proprio ci
che Gordon lo aveva appena avvertito di non fare, in particolare asportare
una porzione di pelle del viso, in corrispondenza dell'ematoma. Certo, gli
sarebbe anche piaciuto prelevare qualche campione di cervello, di fegato,
di reni, di polmoni e di grasso, se solo gli fosse venuto in mente come riuscire a farlo.
Come prima cosa, tir fuori la macchina fotografica. Prima che Gordon
facesse in tempo a lamentarsi, scatt diverse foto del cadavere, con particolare attenzione al trauma facciale. Fece in modo di posizionare la testa
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Si avvicinarono in fretta all'auto. Jack non si preoccupava che venissero seguiti, ma voleva andar via di l il pi presto possibile. Sapeva di aver
esagerato, con Gordon, prendendo il campione di pelle. Per il direttore di
una ditta di pompe funebri sfigurare un volto era il peccato pi grave che
si potesse immaginare.
Si infilarono in macchina, Warren mise in moto e in silenzio presero la
via del ritorno verso Prospect Park. Fu Flash a parlare per primo, dopo un
po': Allora, non avete intenzione di dire niente? Che cosa avete scoperto?
Io ho scoperto che non metter mai pi piede in un'impresa di pompe
funebri fino a quando non mi ci porteranno con i piedi in davanti, rispose
Warren. Che cosa cavolo stavano facendo, per Dio, a quel tizio sull'altro
tavolo, gli svuotavano le budella? Quasi quasi svenivo, a essere sincero.
Ragazzo, stata l'esperienza peggiore della mia vita.
In altre parole, replic Flash, incollerito, non avete scoperto una
merda secca su quello che successo a Connie.
Siamo riusciti a prelevare i campioni che ci servivano, rispose Jack.
Adesso dovrai pazientare. Come ti ho gi detto, non sapremo niente di
definitivo fino a che non verranno esaminati.
Io ho visto che l'ha presa a pugni in faccia, ribatt Flash, per me,
questo sufficiente.
Warren sollev lo sguardo verso lo specchietto retrovisore. Lo vedi
com', questo qua? come parlare al muro, capisci che cosa intendo?
Ascolta, Flash, disse Jack, cominciando a scaldarsi. Mi sono esposto da matti, per te, lo capisci o no?
Suppongo di s, rispose Flash, riluttante.
Potrei trovarmi nei guai fino al collo, se Strickland o l'ufficio di Brooklyn sollevano un vespaio al riguardo, soprattutto se i campioni risulteranno negativi. Adesso, per lo meno, mi potrei aspettare in cambio la
promessa che non andrai a casa di tuo cognato.
E quell'occhio nero?
Per l'ultima volta: non lo sappiamo come se l' fatto. Ho preso un
campione di pelle e vedremo che cosa ci dice. Potrebbe essere stato un
pugno, ma potrebbe non esserlo stato. Ti dir, ho visto conseguenze ben
peggiori a causa di cadute nel bagno. Anzi, le ho viste proprio quando
stata la caduta stessa a provocare la morte di una persona.
Promettiglielo, intervenne Warren. O anch'io mi incazzo di brutto.
Voglio dire, c'erano un sacco di cose che avrei preferito fare, oggi, piuttosto di stare l alle pompe funebri a farmi venire il vomito, lo capisci o
no?
Va bene, prometto. Adesso siete contenti?
Sollevati un termine pi adatto, comment Jack. Guard dal fine-
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strino il traffico dell'ora di punta e si chiese che tipo di prezzo avrebbe dovuto pagare per quella sua marachella.
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Flash Thomas. Prov a immaginare che cosa avrebbe fatto se suo cognato
fosse comparso all'improvviso alla porta. Era un'idea terrificante. Non sarebbe stato in grado di difendersi, quindi sapeva di dover fare qualcosa per
proteggersi. Non poteva abbandonare il laboratorio, per lo meno non fino
a quando avesse terminato il raccolto finale.
Guardando l'orologio appeso sopra il frigo gli venne un'idea. Erano
quasi le cinque, il che significava che Curt avrebbe smesso ben presto di
lavorare. Allora prese il telefono e compose il numero della caserma dei
pompieri di Duane Street. Quando risposero, chiese del tenente Curt Rogers.
Resti in linea, gli risposero.
Mentre aspettava, Yuri lanci un'occhiata alla porta della cucina: quella mattina era entrato di l e voleva assicurarsi che fosse sprangata. Non lo
era. Non aveva chiuso il catenaccio. Si alz e, tirando il filo del telefono
all'estremo limite, spinse la piccola sbarra di ferro fino in fondo, con un
tonfo rassicurante.
Tenente Rogers, rispose Curt, con un tono adatto al suo rango.
Curt, sono Yuri. Ho bisogno del tuo aiuto.
Ci fu un lungo silenzio.
Curt, ci sei?
Perdio, perch mi chiami qui? ringhi Curt, tenendo la voce bassa.
Credevo di aver messo in chiaro che la caserma, qui, off limits.
Mi avevi detto di non venirci, non di non telefonarti.
Che cosa dovrei fare, il disegnino per ogni singola cosa? sibil Curt.
Usa il cervello, maledizione! Hai l'accento russo e al telefono ti fai notare come se venissi qui di persona. Non voglio che qua sappiano che ho a
che fare con un russo.
Ma dovevo chiamare, spieg Yuri. Come ti ho detto, ho un problema.
Che genere di problema? chiese Curt, irritato.
Mi serve una pistola. Mi hai parlato di tutte le armi che hai tu e che
avete all'Esercito Ariano del Popolo. Me ne serve una.
A cosa diavolo ti serve?
Per il fratello di Connie. Ho appena saputo che stato a vedere il cadavere, alle pompe funebri.
E allora?
E allora ce n' da vendere. Tu l'hai vista, ieri sera. L'avevo picchiata,
e suo fratello una volta mi aveva detto che se l'avessi battuta mi avrebbe
ammazzato.
Cristo! imprec Curt.
Dico sul serio. un negro grande e grosso e io non ho intenzione di
starmene qui a lavorare in laboratorio senza protezione.
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singolo passaggio di questi campioni, nel caso saltasse fuori che un caso
di omicidio e quindi serviranno come prove.
Lasciato il laboratorio di tossicologia, Jack sal al quinto piano. Si sentiva decisamente meglio. Si affacci con un saltello nel laboratorio di istologia e trov Maureen O'Conner, la caposervizio, che si era gi infilata il
cappotto per andarsene.
La mia solita fortuna! esclam Maureen con il suo caratteristico accento irlandese. Sono gi in ritardo per una conferenza di patologia, e mi
arriva qua l'uomo giusto, bello fresco e pimpante.
La stanza risuon di risate.
Fra tutto il personale, Jack e il suo compagno di stanza, Chet, erano gli
unici due scapoli e Maureen e la sua quipe tutta femminile si divertivano
un mondo a stuzzicarli. Ne avevano spesso l'opportunit, dato che il loro
ufficio si trovava proprio in fondo al corridoio.
Io non devo andare a nessuna conferenza, salt su una delle assistenti di Maureen. Sono disponibile. Si scatenarono altre risate.
Jack apr la tracolla e tir fuori il piccolo contenitore con il frammento
di pelle di Connie.
Ahi, ahi! comment Maureen. Non ha l'aria di una visita mondana.
Jack sorrise. Tutto ci che voglio, per questa volta, qualche vetrino
da questo campione di pelle. Ma domani un altro giorno.
Sentito, ragazze? chiese Maureen.
Si lev un entusiasta coro di s.
Maureen prese il campione e lo porse alla tecnica pi vicina a lei.
Considera la cosa gi fatta, dichiar poi, rivolta a Jack. Che genere di
colorazione?
Il solito. Voglio essere sicuro che la patologia sia un trauma e non un'infezione.
Per quando ti serve?
Prima , meglio .
Vorrei sapere perch mi do la pena di chiederlo, comment Maureen, piegando la testa all'indietro, con se parlasse con un'entit superiore.
Jack lasci il laboratorio di istologia e si avvi per il corridoio. Nell'avvicinarsi all'ufficio di Laurie, vide che la luce era accesa. Svolt per
entrarvi, ma si ferm sulla soglia, vedendo che dentro c'era anche Lou.
Era seduto di fronte a Laurie, ma stavano tutti e due in silenzio e guardavano in direzioni opposte. L'atmosfera era tesa.
una veglia funebre? domand Jack.
Tutti e due sollevarono lo sguardo. Laurie era chiaramente irritata, e
Lou aveva un'aria contrita.
Complici del delitto, suppongo, sbott Laurie quando vide Jack.
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Jack e Lou si scambiarono un'occhiata, poi si alzarono in piedi e rimisero a posto le sedie. Salutarono Laurie, ma lei non rispose. Aveva aperto
una cartelletta, ne aveva estratto i documenti e sembrava gi assorbita dal
lavoro.
I due amici uscirono dalla stanza e raggiunsero l'ufficio di Jack. Non
parlarono fin quando non furono sicuri che Laurie non poteva sentirli.
Stavo quasi per congratularmi con te per aver avuto il coraggio di parlarle, comment Jack, quando mi sono accorto che avevi orchestrato astutamente il tutto in modo che fossi io a cavare dal fuoco le vere castagne.
Grazie a Dio sei arrivato, replic Lou. Mi stava facendo sentire
come un verme, il che non era difficile, dato che io stesso avevo dei dubbi
sulle mie motivazioni.
Continuo a pensare che per lei questa sia la cosa migliore, anche se
c' la possibilit che noi due lo abbiamo fatto anche per noi, e non solo per
lei.
Cercher di vedere la cosa in questo modo, si propose Lou senza un
grande entusiasmo.
Ascolta, ce l'hai un momento? Vorrei parlarti di un caso.
Lou diede un'occhiata all'orologio. talmente tardi che una mezz'oretta in pi non dovrebbe fare una grande differenza.
Non ci vorr molto, gli assicur Jack.
Lo precedette all'interno del proprio ufficio e accese la luce. Dove
diavolo Chet? Non lo vedo da stamattina. Non da lui sparire senza dire
niente.
Lou si sedette e intanto Jack raccolse un foglio di carta dal centro della
sua scrivania.
Uhmm, mormor dopo aver letto il messaggio. da parte di Ted
Lynch, il guru del DNA. Sembra che la minuscola stella trovata negli
uffici della Corinthian Rug Company fosse altamente contaminata con
spore di carbonchio. Considerata la superficie, secondo lui non ci sarebbe
stato posto per un'altra spora. Questo davvero curioso.
Che cosa significa? domand Lou.
E che ne so? Jack gett il foglietto sulla scrivania. Suppongo che
dovrebbe dirmi qualcosa, ma non ne ho la pi pallida idea. Sembra quasi
che la stellina sia stata intinta in una zuppiera piena di carbonchio.
Sentiamo un po' di questo caso di cui mi volevi parlare, propose
Lou.
Jack gli raccont la storia di Connie Davidov. Lou l'ascolt con attenzione e sorrise nell'ascoltare la parte alle pompe funebri. Warren era mai
stato in un posto simile? domand. Aveva conosciuto Warren tramite
Jack.
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Una volta che diamo l'ordine ai nostri, Yuri un uomo morto. Lo sai.
Fine della storia.
Steve annu e ricominciarono a camminare.
Non vedo nessuna luce all'interno, osserv Curt quando raggiunsero
la porta. Dovette socchiudere gli occhi alla luce di una lampada da esterni
applicata allo stipite sinistro. Far meglio a esserci, per la miseria!
Spalanc la zanzariera e batt forte contro la porta interna. Si apr quasi immediatamente e Yuri sbirci fuori emergendo appena dall'oscurit.
Grazie a Dio! esclam sollevato. Entrate!
Curt e Steve gli passarono accanto, ma si fermarono perch l'oscurit
era totale, e loro erano ancora abbagliati dalla luce esterna.
Che diavolo ci fai qua dentro, in questo modo? chiese Curt. Non mi
vedo nemmeno la mano davanti alla faccia.
Scusate, replic Yuri, e corse ad accendere una lampada accanto al
divano. Avevo paura che si facesse vivo il fratello di Connie, prima che
arrivaste voi, e volevo far sembrare che in casa non c'era nessuno.
Cos va meglio, comment Curt, riferendosi alla luce.
Volete un po' di vodka ghiacciata? offr Yuri.
Credo che ne far a meno, rispose Curt.
Anch'io, aggiunse Steve.
Avete portato la pistola? chiese Yuri.
Certo che l'ho portata, gli rispose Curt, e sollev il sacchetto. Ma
prima dobbiamo parlare.
Va bene. Ti spiace se me ne verso un po'?
Affatto.
Yuri and in cucina, mentre i suoi ospiti si sedettero. Curt scelse il divano, Steve una sedia. Lasciarono l'altra per Yuri, in modo che si trovasse
pi o meno fra loro due.
sorprendente pensare a quello che esce fuori da questo insignificante buco di cantina, sussurr Curt. Solo pensarci mi emoziona.
S, capisco che cosa intendi, sussurr a sua volta Steve. Come Cristo che nato in una stalla, da ambienti umili possono nascere cose straordinarie. Quest'arma batteriologica probabilmente cambier il mondo.
Accontentiamoci di salvare il paese, replic Curt.
Con il bicchiere in mano, Yuri raggiunse gli altri due e si accomod
sulla sedia vuota.
Di che cosa volete parlare? domand. Bevve un sorso di vodka, trattenendola qualche momento in bocca per assaporarla. Nonostante le recenti apprensioni riguardo al rapporto con i suoi ospiti, era contento e sollevato che fossero l.
Con tutti 'sti problemi inaspettati che sono sorti, abbiamo deciso che
le cose devono essere accelerate, annunci Curt. Come ti abbiamo detto
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ieri sera, quello che ci preoccupa la sicurezza. Dopo averne parlato tutto
il giorno, abbiamo deciso che vogliamo programmare l'evento per venerd.
Quindi, vogliamo la nostra parte di polvere di carbonchio gioved sera.
Due giorni a partire da oggi.
Ma pochissimo! comment Yuri, visibilmente scioccato. L'idea era
di aspettare che lui avesse una quantit sufficiente di spore e poi stabilire
il giorno dell'azione.
Forse cos, ma siamo convinti che bisogna agire in questo modo.
Sar difficile. Gli occhi di Yuri saettarono nervosamente dall'uno all'altro dei suoi ospiti. Entrambe le azioni hanno bisogno di almeno due
chili di polvere, perch l'effetto sia massimo.
Questo significa che noi vogliamo almeno due chili di polvere, preferibilmente un po' di pi, per gioved sera, replic Curt. Questa non
una discussione. Sono stato chiaro?
Non so che cosa dire, balbett Yuri.
Basta che dici: 'Va bene, Curt, vieni a prenderla e io l'avr pronta per
te'. All'inizio ci hai detto che sarebbe stata sigillata nella plastica trasparente e avrebbe avuto la forma di grosse salsicce. sempre cos?
S, conferm Yuri, e sorb un altro sorso. Gli tremava la mano.
E si sicuri a maneggiarlo in quella forma, continu Curt, voglio
dire, senza indossare una tuta protettiva?
A meno che si rompa la plastica, replic Yuri. Le salsicce saranno
termosigillate e la parte esterna sar decontaminata.
Quanto resistente la plastica? Per esempio, se ci capita di lasciar cadere una di quelle salsicce, sarebbe un problema?
Questo non l'ho verificato, ma sconsiglierei di farle cadere, o di pungerle con qualcosa di appuntito. In condizioni ideali, ognuna di quelle potrebbe uccidere fino a centomila persone.
Adesso quanti chili ne hai? domand ancora Curt.
Non ne sono sicuro, rispose Yuri.
Ieri sera hai detto che ne avresti avuti abbastanza per la fine della settimana, gli ramment Curt. Quindi un'idea dovresti averla. In fondo,
gioved sera piuttosto vicino alla fine della settimana.
Stamattina ho fatto un altro raccolto, ma non l'ho pesato.
Allora ci sei vicino, comment Curt.
S, ci sono vicino. Yuri annu diverse volte, come se stesse seguendo
un pensiero che gli tornava, poi inspir a fondo ed espir corrugando le
labbra. Era come se fosse sotto stress e incapace di rilassarsi. Fece un
cenno, con il bicchiere in mano, verso i due ospiti, come se volesse fare
un brindisi, e poi ingoll un altro sorso abbondante. Tenne la vodka in
bocca per un attimo, poi la mand gi come se fosse del vino prelibato.
E il secondo fermentatore? volle sapere Curt. Lo hai convertito al
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carbonchio?
S, stamattina.
Come sta andando?
Benissimo. Per la prima volta dal loro arrivo, Yuri sorrise. Adesso
va molto meglio che con il Clostridium botulinum. Difatti mi sono meravigliato, quando ci ho guardato appena pochi minuti prima che voi arrivaste. Stasera potr fare un altro raccolto.
Stanotte potremmo rubare per te un altro fermentatore, sugger Steve. Se ti fa comodo.
Non ce n' bisogno, adesso che ho convertito il secondo. Yuri fece
un gesto con la mano libera, come per mandar via qualcosa. Visto come
funziona bene, riuscir a ottenere almeno cinque chili, magari anche un
po' di pi, se lavoro senza interruzioni.
Ci pu essere qualche motivo che potrebbe impedirtelo? chiese Curt.
No. Semplicemente, non guider il taxi.
C' un'altra cosa che vorremmo tu facessi, prima di domani sera.
Il viso di Yuri, che era rimasto sorridente, torn ad assumere un'espressione preoccupata.
Non agitarti, cerc di calmarlo Curt, notando il cambiamento.
Quella che ti chiedo una cosa facile, almeno per te. Vorrei che mettessi
per iscritto come hai creato questa polvere di carbonchio. Dato che tu tornerai in Russia, noi dovremo trovare qualcun altro, se vogliamo fare il
bis.
Sul volto di Yuri torn il sorriso. Annu. Certo che lo far. Anzi, sar
davvero felice di farlo.
Perfetto! esclam Curt. Sorrise tra s, prima di sollevare il sacchetto
di carta dal divano e porgerglielo. Quando Yuri lo prese, Curt port l'altra
mano dietro di s e la strinse attorno all'impugnatura della propria pistola,
infilata in una fondina che teneva dietro la schiena, all'altezza della vita.
Senza che Yuri se ne accorgesse, intento com'era ad aprire il pacco, anche
Steve fece la stessa cosa.
Yuri sollev l'automatica tenendola per la canna. Lasci cadere il sacchetto di carta e la esamin con attenzione. La soppes. leggera,
comment.
Infatti. La chiamano Glock, gli spieg Curt. un'arma ottima. la
pistola preferita dai membri delle milizie.
C' qualche particolare che devo sapere? domand Yuri. Fece scivolar fuori il caricatore e cont le pallottole.
Basta che la punti contro tuo cognato e premi il grilletto, rispose
Curt. La pistola far il resto.
Yuri rise. Appoggi l'indice sul grilletto e punt la pistola verso il frigo. Bang! grid, e mosse la pistola come se avesse rinculato. Rise di
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saminare i vetrini per gli esami istologici. Approfittando delle ruote della
poltroncina, si spostava da una postazione all'altra.
Mio Dio, sono rimasto senza casa! esclam una voce, rompendo il
silenzio.
Jack sollev la testa e vide il suo compagno di stanza che guardava con
espressione ostentatamente sconsolata la propria scrivania.
Ah, il medico legale scomparso! lo accolse Jack. E poi dici di me,
che me ne vado a lavorare sul campo! Dove diavolo sei stato? Non ti vedo
da stamattina presto.
Te lo avevo detto che andavo alla conferenza di patologia, rispose
Chet.
Me lo avevi detto?
Ma s! Stamattina, nella stanza delle identificazioni, mentre bevevamo il caff.
Scusa, credo di essermelo dimenticato. Jack si ricord che in quel
momento era preoccupato perch stava pensando a come chiedere scusa a
Laurie. come se mi trovassi dentro una specie di nebbia. Stanno succedendo un sacco di cose.
Sembra che questo ufficio sia stato colpito da un ciclone.
S, credo di s. Aspetta, che ti libero la scrivania.
Ehi, per me pu restare, lo ferm Chet. Sono passato solo a prendere la mia valigetta. C' dentro la tuta: adesso vado in palestra.
Sei sicuro di non volere che sposti le mie cianfrusaglie?
Ma certo! Chet si mosse con precauzione, per non calpestare le cartellette che Jack aveva disposto strategicamente sul pavimento. Avresti
dovuto venirci, a quella conferenza. stata una delle migliori a cui abbia
assistito.
Davvero? chiese Jack, ma senza un vero interesse. Stava riportando
l'attenzione sul caso del prigioniero in custodia cautelare, i cui vetrini erano comparsi con una velocit miracolosa dal laboratorio di istologia.
L'ultimo intervento, in particolare, stato fantastico, continu il collega, mentre apriva il primo cassetto del suo schedario e ne estraeva la valigetta. Era sulle zoonosi. Sai, le malattie degli animali che si possono
trasmettere alle persone.
Lo so che cosa sono le zoonosi, replic Jack, con aria assente.
A rendere la cosa tanto valida era il fatto che partecipavano un sacco
di veterinari del servizio municipale, continu Chet. Sono rimasto stravolto dal numero di malattie con cui devono combattere quotidianamente.
incredibile.
S, non uno scherzo, comment Jack, senza lasciarsi trascinare dall'entusiasmo del collega. Stava cercando di trovare i vetrini con il cervello
di David Jefferson, in particolare le sezioni del lobo temporale.
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Tutto quello che mi ha chiesto il dottor Stapleton, pi qualche medicina che non aveva menzionato.
Ti ringrazio tantissimo, disse Jack. Al momento magari non sembro apprezzare come dovrei ci che hai fatto, ma ti sono riconoscente per
essere rimasto fino a tardi e per avermi accontentato.
Se le viene in mente qualche altro test che dovrei fare, mi chiami.
Certamente.
Peter se ne and.
Al diavolo! esclam Jack, buttando la penna sulla scrivania, poi cominci a raccogliere tutti i fogli pi disparati che aveva sparso per la stanza e a rimetterli nelle relative cartellette.
Chet rest a guardarlo per qualche minuto. Se mi viene in mente
qualche altra cosa su cui fare dei test, ti dar un colpo di telefono.
Jack gli rivolse un sorriso stentato e continu a fare ordine.
Vai a casa? gli chiese Chet.
S, penso di aver bisogno anch'io di un po' di attivit fisica.
Chet lo salut e se ne and. Mentre spostava il microscopio per rimetterlo sulla propria scrivania, Jack pens di nuovo a tutti gli eventi strani
accaduti nelle ventiquattr'ore precedenti. Era tutto un mistero, per gli
venne da sorridere. Tali enigmi, in fondo, erano proprio ci che gli piaceva di pi del suo lavoro.
Chiuse a chiave la porta dell'ufficio e guard verso quella di Laurie.
Era chiusa. Evidentemente, Laurie se n'era andata senza salutarlo. Si strinse nelle spalle. Davvero non sapeva che cosa fare con lei.
Arrivato al pianoterra, tolse il blocco alla bicicletta e la port a mano
oltre il piano di carico, per poi montarci sopra e pedalare verso la Prima
Avenue.
Come al solito, la pedalata verso casa fu un'opportunit per respirare,
in senso letterale e figurato. L'ora di punta era gi quasi passata, e poteva
procedere quasi volando. Il sole era calato da circa un'ora e il cielo era di
un azzurro-violetto argentato, che si stava scurendo a vista d'occhio, tendendo verso l'indaco. Quando fu nel bel mezzo del parco, vide perfino
scintillare qualche stella.
Imboccata la propria strada, punt direttamente verso la rete metallica
che separava il campo da gioco dal marciapiedi. Mentre si fermava, vide
ci che desiderava vedere: una partita in pieno svolgimento. Mentre i giocatori si spostavano dalla sua parte, not che Warren e Flash erano gi
impegnati, anche se in due squadre avverse.
Con un senso di urgenza, sal fino al proprio appartamento, portandosi
come al solito la bici sulle spalle, e si spogli. Indossati maglietta e calzoncini da basket, si precipit gi per le scale e poi attravers di corsa la
strada. Quando arriv ai limiti del campo, era leggermente senza fiato.
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Purtroppo, mentre lui era andato a cambiarsi, era iniziata un'altra partita, il che significava che avrebbe dovuto aspettare un turno o anche due,
prima di potersi gettare nella mischia. Come al solito, aveva vinto la squadra di Warren, quindi lui era ancora in campo. Flash, invece, stava tra
quelli che aspettavano di giocare. Jack si diresse verso di lui.
Ehi, amico, come va? gli chiese Flash quando lo vide avvicinarsi.
Era il tipico modo di salutare dei campi di basket, informale e alla mano,
anche se non era da molto che si erano visti, avendo passato buona parte
del pomeriggio insieme.
Bene, e tu? rispose Jack.
Abbastanza. Flash non distolse lo sguardo dalla partita in corso.
Starei meglio se avessimo vinto l'ultima partita.
Ascolta, gli disse Jack. Ho dato al laboratorio tutti i campioni che
ho prelevato oggi da tua sorella. Ci stanno lavorando sopra. Voglio assicurarmi che avrai pazienza e non farai niente di sconsiderato.
Me ne star buono, promise Flash.
Mi fa piacere sentirlo. Jack era riluttante a riferirgli i risultati del laboratorio. Nonostante fossero negativi, era ancora incline a credere, pi
che altro per intuito, che Connie fosse stata avvelenata, in un modo o nell'altro.
Sono curioso di saperne di pi sul posto dove viveva, aggiunse. Hai
detto che stava in una zona con casette di legno. Si tratta di una zona storica?
Non credo che sia storica, per vecchia.
Quanto?
E che ne so? Come mai me lo chiedi?
Jack si strinse nelle spalle. Come ti ho detto, sono curioso. Non ci sono tante parti di New York che hanno ancora le casette basse. Potrebbe
avere un centinaio di anni?
Qualcosa del genere, suppongo. Credo che all'inizio fossero dei cottage estivi.
Jack annu, mentre cercava di visualizzare un gruppo di vecchie casette
di legno costruite un centinaio di anni prima come residenze per l'estate.
Ci che gli venne in mente fu che gli impianti di scarico dovevano essere
per lo meno rudimentali, e infatti probabilmente avevano dei pozzi neri,
invece di essere collegati alle fognature municipali.
Mi ridici l'indirizzo? chiese Jack. Era al 15 di Oceanview Lane?
Gi, proprio cos, conferm Flash. Come mai me lo chiedi? Ci vuoi
andare?
Potrei anche. A volte i medici legali devono visitare il luogo del decesso, per ricostruire la serie di eventi che l'hanno preceduto. Ma, naturalmente, questo quando il cadavere si trova ancora dove stato trovato.
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Stai cercando di dirmi che se i mie affari fossero una cosa che tu non
approvi, non mi sposeresti?
Paul, questo non un litigio. Mi stai spaventando, trasformando questa discussione in qualcosa che non dovrebbe essere. Ti prego, dimmi di
che cosa ti occupi.
I miei affari riguardano la difesa, rispose Paul, con una vena di acredine nella voce.
Va bene un inizio, comment Laurie, e guard la spirale di schiuma del suo cappuccino. Potresti essere pi specifico?
Che cos', un interrogatorio?
No, Paul, come ho gi detto, una discussione.
E una discussione molto divertente! comment Paul con sarcasmo.
Perch stai cos sulla difensiva? Non da te.
Sto sulla difensiva perch troppe persone hanno la stessa reazione
prosaica rispetto al commercio di armi.
E tu pensi che anch'io avr la stessa reazione?
possibile.
Che cosa vendi?
Vendo armi. Non basta? Non possiamo parlare di qualche altra cosa?
Intendi cannoni, bombe o armi da fuoco?
Un po' di tutto. A seconda della richiesta.
E i fucili mitragliatori bulgari AK47?
Certo, rispose Paul, sorpreso da una domanda cos specifica. uno
dei miei prodotti preferiti. un'arma affidabile, poco costosa, ben fatta.
Molto meglio della versione cinese.
Laurie chiuse gli occhi. Davanti a s vedeva un collage di immagini
del corpo straziato di Brad Cassidy e dei suoi parenti in lutto. Si ramment
ci che aveva provato quando Shirley Cassidy le aveva detto che suo figlio vendeva gli AK47 bulgari ad altri skinhead. Pensare che Paul fosse
invischiato in una cosa simile era difficile da comprendere, soprattutto
considerando le gravissime lesioni da armi da fuoco che le erano passate
davanti nel corso degli anni, come medico legale.
Respir a fondo. Si rendeva conto che le emozioni stavano avendo la
meglio su di lei e in tali circostanze sapeva di avere la tendenza alle lacrime. Non voleva piangere. Tutte le volte che le capitava ne restava irritata,
perch precludeva la strada a un tranquillo svolgimento della discussione.
Riapr gli occhi e guard Paul. Aveva un'espressione tra la difesa e l'arroganza.
Hai mai pensato alle conseguenze delle armi da fuoco che vendi? gli
domand. Voleva fare in modo che la conversazione continuasse.
Certo, rispose Paul con sfacciataggine. Forniscono alla gente la ca-
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Laurie gli assicur che non ci sarebbero stati problemi e scese dalla
macchina. Dal marciapiedi guard la facciata dell'edificio. Aveva il solito
aspetto squallido, come sempre, con solo un piccolo pezzo di cornicione
decorativo ancora intatto e due finestre sprangate con le assi, al terzo piano.
Ogni volta che andava a fargli visita, Laurie non poteva fare a meno di
meravigliarsi che Jack continuasse a vivere l. Capiva la passione per il
basket, ma pensava che, pur restando in quel quartiere, avrebbe potuto
trovare un edificio in condizioni migliori.
L'ingresso era ancora peggio della facciata. Un tempo doveva essere
stato sontuoso, con il pavimento di mosaico e le pareti di marmo, adesso
lo splendore di un tempo era solo un ricordo. Al pavimento mancavano
pi di met tessere e le pareti erano macchiate e ricoperte di graffiti. Nessuna delle cassette per la posta aveva la serratura funzionante. Negli angoli era sparsa l'immondizia.
Laurie non si diede la pena di usare il citofono: sapeva che non funzionava. Inoltre, la porta interna era stata rotta nel lontano passato e non l'avevano mai riparata.
Mentre saliva le scale, la sua determinazione venne meno. Dopotutto,
era tardi e inoltre non aveva avvisato, e non era stata invitata. Non era
nemmeno sicura di aver voglia di parlare di quella serata, prima di aver
avuto il tempo di pensarci sopra per conto suo.
Si ferm sul pianerottolo del secondo piano. Da dietro la porta dell'appartamento di mezzo ud provenire strilli e urla. Si ricordava che una volta
Jack le aveva detto che l era una lite interminabile. La rendeva triste pensare che ci fossero persone che facevano cos fatica ad andare d'accordo.
Rimase incerta se continuare o no. Poi si domand come avrebbe reagito lei se la situazione fosse stata rovesciata e Jack si fosse fatto vivo all'improvviso a casa sua perch aveva bisogno di un amico. Rendendosi
conto che lei si sarebbe sentita lusingata, continu. Quando arriv alla sua
porta buss, perch non c'era il campanello.
Quando vide spalancarsi la porta, dovette reprimere un sorriso. L'espressione sorpresa sul viso ispido di Jack le ricord la smorfia esagerata
usata da un mimo per mostrare la sorpresa. Jack indossava i boxer e una
maglietta con lo scollo a V ed era in ciabatte. Teneva in mano un testo
medico. Era evidente che non aspettava compagnia, se non forse quella di
Warren o di qualche altro amico del campo di basket.
Laurie! esclam, come se vedesse un'apparizione
Lei si limit ad annuire.
Per un lungo attimo restarono a guardarsi.
Posso entrare? chiese infine Laurie.
Ma certo, rispose Jack, imbarazzato perch non aveva pensato a dir-
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glielo. Si fece da parte per lasciarla passare poi, nel chiudere la porta, si
ricord di essere svestito e spar in camera da letto a infilarsi un paio di
calzoncini.
Laurie entr in soggiorno. Non c'erano molti mobili: un divano, una
sedia, una libreria fatta con blocchetti di calcestruzzo e assi grezze e un
paio di tavolini. Non c'erano quadri o manifesti alle pareti. L'unica luce
proveniva da una lampada a piantana vicino al divano, dove era evidente
che Jack stava leggendo. Il resto della stanza era in ombra. Su un tavolinetto laterale era appoggiata una lattina di birra aperta, e sul pavimento
era aperto un dizionario medico.
Jack ricomparve quasi subito, ficcandosi le falde di una camicia nei
pantaloncini color cachi. Dall'espressione, sembrava che dovesse scusarsi
di qualcosa.
Spero di non disturbarti, disse Laurie. Lo so che tardi.
Non mi disturbi nemmeno un po'. Anzi, una bella sorpresa. Vuoi
darmi il soprabito?
Ah, s. Laurie se lo tolse e lui lo port nel guardaroba.
Ti va una birra? le chiese, mentre cercava una stampella.
No, grazie, rispose Laurie, sedendosi sul divano liso e sbrindellato.
Si guard attorno per la stanza. Sapeva che cosa motivava l'austerit di vita di Jack, e l'addolorava ancora di pi. Erano passati otto anni da quando
la moglie e le due figlie erano rimate uccise in un incidente aereo, e Laurie avrebbe voluto che si sentisse di nuovo libero di godersi la vita.
Qualche altra cosa? le domand Jack mentre entrava nel cono di luce proiettato dalla lampada. Acqua, t, un succo di frutta? Ho perfino una
Gatorade.
Sto bene, davvero. Ho appena terminato una cena abbondante.
Oh! Jack si sedette sul divano.
Davvero spero che non ti secchi che sia piombata qui in questo modo, continu Laurie. Era un ristorante non troppo lontano dalla Columbus Avenue, vicino al Museo di Storia Naturale.
No, mi fa piacere, le assicur lui. Sono contento di vederti.
Cos ho pensato di passare, dato che era tanto vicino.
Va bene, davvero. Non mi dispiace affatto. In tutta sincerit.
Grazie, disse Laurie.
successo qualcosa, durante la cena? chiese Jack.
S. Qualcosa di sgradevole.
Mi spiace. stato a causa di ci che io e Lou ti abbiamo detto oggi
pomeriggio?
Aveva a che fare con quello, s.
Ti va di parlarne?
In realt no. Suppongo che sembri illogico, dato che sono venuta qui
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singolo punto sollevato da Jack. Peccato che non hai potuto fare un'autopsia, per quanto rapida.
Sono stato gi abbastanza fortunato da prelevare il campione di pelle.
Ma tu che cosa avresti cercato di specifico, oltre alle solite cose?
Il personale dell'ambulanza ha detto di preciso che era cianotica?
S. E a conferma hanno trovato una bassa percentuale di ossigeno arterioso, quando l'hanno portata all'ospedale. Ecco perch ho pensato che il
colpevole fosse qualche farmaco che le ha depresso l'attivit respiratoria.
Ne ero talmente convinto che quando Peter venuto da me con un nulla di
fatto, sono rimasto sbalordito.
Io avrei voluto assicurarmi che non avesse uno shunt destro-sinistro
congenito che si riaperto.
Non ho mai visto niente del genere, osserv Jack.
Be', spiegherebbe la situazione clinica.
Altre idee? Non ti viene in mente nessun tipo di veleno o farmaco?
Se Peter non ha trovato niente nei contenuti dello stomaco, non riesco
a immaginare che cosa potrebbe essere. Ma hai preso in considerazione la
metemoglobinemia?
No, ma non rarissima? La metemoglobinemia era una condizione
in cui l'emoglobina diventava incapace di trasportare l'ossigeno.
Be', mi hai chiesto qualche possibile causa che provoca la cianosi.
Dovresti per lo meno prendere in considerazione i nitrati e i nitriti che
possono causare la metemoglobinemia. Anche i sulfamidici.
Ma questo non si verificherebbe solo nel caso che ci sia una sensibilit congenita?
Probabilmente per i sulfamidici s, ma non necessariamente con i nitrati e i nitriti. Se vuoi fare un'indagine completa, devi prenderli in considerazione.
Va bene, hai ragione. Chieder a Peter di fare anche queste analisi,
domani mattina. Qualcos'altro?
Laurie ci pens per qualche momento, ma scosse la testa.
E poi c' dell'altro, in questa storia, aggiunse Jack, e le rifer della
moria di ratti nello stesso quartiere di Brooklyn dove aveva abitato Connie.
Tu pensi che ci sia un collegamento?
Jack alz le spalle. Come per te, soltanto una supposizione, per la
coincidenza strana. Raccont a Laurie che l'abitazione di Connie faceva parte di un gruppo di vecchie casette di legno ed espresse l'idea che
probabilmente gli impianti idraulici erano primitivi.
A me sembra un collegamento un po' stiracchiato. Se dalle fognature
risalito qualcosa di mortale, perch successo soltanto in una casa?
Su questo hai ragione, ammise Jack, ma senti un po' quest'altro mi-
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chiudersi quella della vicina. Come al solito, intravide i capelli grigi e gli
occhi arrossati di Debra Engler, che si faceva un dovere di rammentarle
quanto fosse tardi.
Laurie non reag. L'invadenza della sua vicina, a qualsiasi ora del giorno e della notte, era l'unica cosa che non riusciva a sopportare del posto in
cui viveva. Sbatt la porta, come atto di protesta, e richiuse tutte le serrature. Gi in diverse altre occasioni era stata sgarbata con la vicina e le aveva perfino detto di farsi gli affari suoi, ma senza successo.
Nell'ordine, fece qualche coccola a Tom2 e poi si tolse il soprabito. Il
suo affezionato birmano era cos insistente che le si sarebbe arrampicato
sulle gambe se lei avesse cercato di invertire l'ordine. Dovette metterselo
in grembo, mentre telefonava a Jack.
Sei ancora sveglio? gli chiese, quando lui rispose con una voce tutta
assonnata.
Quasi.
solo per rassicurarti, come richiesto. Sono arrivata a casa sana e
salva.
Avrei preferito che fossi rimasta.
Laurie si chiese che cosa intendesse veramente, ma da esperienze precedenti sapeva che era meglio non cercare di farselo spiegare. Inoltre, era
tardi. Invece gli disse: Sai, mentre tornavo a casa ho ripensato a Connie
Davidov.
Ti venuta qualche nuova idea?
S. Ho pensato che Peter potrebbe cercare qualche altra cosa.
Ottimo. Che cosa?
La tossina del botulino. Dovrebbe essere a livelli molto alti, il che significherebbe che ne ha ingerita una grossa dose.
Ci fu un attimo di silenzio.
Jack, ci sei?
S. Dici sul serio?
Certo che dico sul serio. Che cosa ne pensi del botulino come causa di
morte?
Per usare le tue parole, mi sembra un po' stiracchiata. Non c'erano
sintomi bulbari o che coinvolgessero i nervi cranici e nemmeno i soliti
sintomi considerati propri del botulino. A quanto pare, andata in bagno
ed crollata.
Ma la tossina del botulino deprime sicuramente l'attivit respiratoria e
provocherebbe cianosi.
S, ma quanti casi ci sono in un anno?
Pi casi che per il carbonchio, e di quello ne hai appena incontrato
uno.
Va bene, ho colto il tuo punto di vista. Lo aggiunger alla lista con i
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del solito. Sempre cercando di sciogliere i suoi vari dilemmi, pedal verso
il lavoro che era appena l'alba. Questo gli permise di sgobbare per un'ora
in ufficio, prima di scendere nella stanza delle identificazioni.
Quando arriv, Vinnie Amendola stava preparando il caff e il dottor
George Fontworth aveva appena cominciato a esaminare i casi che erano
arrivati durante la notte.
Scusa, George, lo interpell Jack. Che genere di giornata si profila,
dal punto di vista delle autopsie: leggera o pesante?
Gli occhi assonnati del collega scorsero tutta la lista.
Direi normale, con tendenza al leggero.
Ottimo. Vorrei fare un giorno di scartoffie, se non ti spiace. Un
giorno di scartoffie era quello che si concedeva di tanto in tanto un medico legale, decidendo di non fare autopsie, per rimettersi in pari con l'interminabile lavoro burocratico. In genere per, venivano programmati in
anticipo.
Che cosa ti succede? chiese George. Stai male?
Non era una battuta sarcastica. Fra tutti i colleghi era risaputo che Jack
era uno stakanovista per quanto riguardava le autopsie. Ne faceva pi di
chiunque altro, e per scelta. Quando gli chiedevano il motivo, rispondeva
che mantenersi occupato lo teneva fuori dai guai.
Per quanto riguarda la salute, sto bene, rispose. Solo che ho un sacco di cose che si stanno accumulando.
Non vedo problemi, lo accontento George, accomodante. Naturalmente, le cose cambiano se all'ultimo momento qualcuno si mette in malattia.
Se succede, fammi un fischio, replico Jack.
Si avvicin alla macchina del caff.
Hai finito, maestro? domand a Vinnie.
Potrai averne una tazza entro due secondi.
Hai mica idea di quando arriva Peter Letterman, di solito?
Il laboratorio di tossicologia apre ufficialmente alle nove. Ma so che
Peter arriva presto, in genere prima delle otto.
Accidenti, ci passa un sacco di tempo, qua dentro!
Senti chi parla!
Con il caff in mano, Jack si diresse all'ascensore, per tornare nel proprio ufficio. Si sorprese di imbattersi in Laurie, che stava arrivando proprio in quel momento. Guard l'orologio che aveva al polso e rimase ancora pi stupito.
Non un po' presto, per te? le chiese.
S, ammise lei. Voglio cambiare pagina. Ho intenzione di concentrarmi sul lavoro, per un po'. Lo faccio sempre, quando c' qualcosa che
mi turba.
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scale, intravide Peter che percorreva il corridoio, proveniente dagli ascensori. Era appena arrivato, come testimoniava il cappotto che teneva sul
braccio.
Le venuta in mente qualche altra cosa da cercare? gli chiese, avvicinandosi, e tir fuori le chiavi della porta.
S, rispose Jack. O meglio, venuta in mente alla dottoressa Montgomery.
Spieg l'idea della metemoglobina, e intanto segu il tecnico all'interno
del laboratorio, fino alla sua stanza minuscola e priva di finestre. Peter annu, mentre appendeva il cappotto.
Questo significa che devo cercare cose come il nitrato di amile, il nitrato di sodio e il nitroprussiato. Peter si infil il camice. Questa paziente soffriva di malattia cardiaca?
Non che io sappia.
Allora non credo che abbia assunto nessuno di quei farmaci. Ma c'
qualche altra sostanza che pu provocare la metemoglobinemia. Vuole
che le cerchi tutte, anche se non probabile che le prendesse per curarsi?
S, ti prego. Sono disperato!
Va bene, disse Peter di buon grado, e usc dalla sua stanza. Jack gli
and dietro come un cagnolino.
Quando puoi farlo? gli chiese.
Preparo tutto immediatamente. Meglio farlo prima che arrivi il dottor
DeVries, altrimenti comincia a fare domande.
Apprezzo molto il tuo aiuto, Peter. Spero di poter ricambiare, in un
modo o nell'altro. A proposito del tuo capo, sai per caso a che punto sono i
campioni del caso di David Jefferson?
il caso del prigioniero?
S.
John si stava lamentando, ieri. Per quanto ne so, ha finito. Comunque
risultato positivo alla cocaina, se questo che voleva sapere.
Grazie a Dio! esclam Jack. Calvin sar euforico. Adesso, se solo
potessi aver fortuna con Connie Davidov!
Far del mio meglio, promise Peter.
Jack usc dal laboratorio, ma si ferm prima di richiudere la porta, ricordando l'ultimo suggerimento di Laurie. C' un'altra cosa che mi ha
suggerito la dottoressa Montgomery, aggiunse, alzando la voce per farsi
udire da Peter. La tossina del botulino.
Il tecnico gli fece un segno con la mano, per indicare che aveva sentito.
Jack risal le scale. Adesso che era sicuro di poter chiudere il caso Jefferson entro il limite di tempo stabilito da Calvin, gli sembrava di cominciare a scorgere un puntino luminoso alla fine del tunnel dei suoi attuali
problemi.
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tamente qualcuno. Non facile procurarsi quella roba. L'idea che il marito
di Connie l'abbia usata gli darebbe pi credito di quanto ne meriti.
Dannazione! esclam Flash.
La sai una cosa? Io e Warren ti lasceremo vincere a basket, la prossima volta che giocheremo contro di te.
Flash rise con poco entusiasmo. Sei troppo forte, Doc! Ma figurati se
ci credo: tu e Warren siete troppo competitivi per buttar via una partita.
Comunque, grazie per esserti occupato di questa cosa, lo apprezzo tantissimo.
Sono contento di esserti stato d'aiuto. Adesso ho da farti una domanda: come si chiama il marito di Connie?
Yuri. Fu come se Flash sputasse, nel pronunciare quel nome. Perch me lo chiedi?
Temo che dovr chiamarlo. Dato che Connie morta di botulismo,
Yuri certamente a rischio.
Non potrebbe importarmene di meno.
Posso capirlo. E, come tuo amico, potrebbe essere la stessa cosa anche per me. Ma, in quanto medico, il modo di sentire diverso. Potresti
darmi il suo numero di telefono?
Devo farlo?
Suppongo che potrei trovarlo sull'elenco, rispose Jack, o farmelo
dare dall'ufficio di Brooklyn. Ma se me lo dessi tu sarebbe tutto pi facile.
Mi sento come se facessi un favore a quello stronzo, si lament
Flash, ma comunque glielo dett.
Jack lo scrisse, poi restarono al telefono qualche altro minuto, parlando
della possibilit di giocare a pallacanestro quella sera, infine riattaccarono.
Jack non moll il telefono e compose immediatamente il numero di
Brighton Beach. Intanto ripass mentalmente ci che avrebbe detto. Si
chiedeva se Yuri Davidov avesse un accento straniero e se fosse davvero
l'orco descritto da Flash. Ma trov occupato.
Allora si rimise al lavoro, tornando alle scartoffie che aveva davanti
con un umore molto pi allegro di prima. Con rinnovata efficienza fin un
altro caso e pose la cartelletta sulla pila dei casi completati. Poi riprov il
numero di Brighton Beach, ma trov di nuovo occupato.
Non ne era sorpreso. Si immaginava che Yuri stesse ricevendo tantissime telefonate di condoglianze. La mattinata stava ormai volgendo al
termine, e ancora, dopo numerosi tentativi, non riusc a parlare con lui.
Alla fine perse la pazienza e chiam l'operatore perch controllasse il telefono di Yuri. Dopo qualche minuto questi lo inform che sulla linea non
era in corso alcuna conversazione.
Che cosa significa? chiese Jack.
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vernale.
Prima di andar via, cerc di nuovo Laurie per dirle dal botulino, ma
non era ancora risalita dalla fossa. Allora decise di cercarla quando sarebbe rientrato, nel pomeriggio.
Il percorso and ancor meglio di quanto si era aspettato, specialmente
l'attraversamento del Ponte di Brooklyn e la corsa per il Prospect Park. La
parte lungo la Coney Island Avenue fu meno stimolante ma comunque
gradevole. Oltrepassata Neptune Avenue, not una cosa che non si era aspettato: tutte le insegne dei negozi e locali pubblici erano scritte in caratteri cirillici.
Appena vide Oceanview Avenue, si ferm e chiese indicazioni per arrivare in Oceanview Lane. Dovette interpellare tre persone, prima di trovare finalmente qualcuno in grado di dirgli da che parte andare.
Quel quartiere fu una vera sorpresa per lui. Proprio come risultava dalla descrizione di Flash, c'era tutta una parte composta da casette in legno
appiccicate una all'altra in una mescolanza di forme e dimensioni. Alcune
erano mantenute abbastanza bene, altre decisamente malmesse. Le propriet individuali erano separate da recinti dei materiali pi diversi. Alcuni
cortili erano ordinati e avevano aiuole con i fiori, mentre altri erano occupati da mucchi di frigoriferi senza sportello, televisori sventrati, giocattoli
rotti e altre cianfrusaglie gettate alla rinfusa. I tetti formavano angoli che
si sovrapponevano nei modo pi strani, a testimonianza della mancanza di
coordinamento con cui erano state allargate le strutture originarie. Sopra
di essi spuntava una foresta di antenne televisive arrugginite che faceva
pensare a una distesa di erbacce troppo cresciute.
Jack rallent e osserv parecchie costruzioni una per una. Alcune serbavano ancora delle decorazioni in stile vittoriano, moltissime avevano
decisamente bisogno di riparazioni e di qualche mano di vernice. Quasi la
met erano fornite di un garage staccato. C'erano un sacco di cani che abbaiavano e ringhiavano mentre lui passava. Si vedevano poche persone e
niente bambini, tranne qualche neonato in braccio alle madri. Jack si ricord che era giorno di scuola.
Quella zona era tutta una rete di strade vere e proprie, ma anche di vicoli, alcuni con la targa del nome, altri no. I vicoli erano stretti, in certi casi talmente stretti che non era possibile transitare in auto, e le case erano
raggiungibili soltanto a piedi. Tutti i vicoli erano attraversati da ragnatele
di fili elettrici e cavi telefonici.
Jack individu Oceanview Lane grazie a un cartello verniciato a mano
inchiodato in modo precario a un palo del telefono. Svolt nel vicolo, e
dovette immediatamente fare attenzione alle larghe crepe nel selciato di
cemento, per non cadere con la bicicletta.
Poche case avevano il numero civico, ma Jack adocchi il numero tre-
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c'era un'altra porta e riprov a bussare. Poi mise le mani attorno al viso e
si appoggi a uno dei piccoli riquadri di vetro, per sbirciare dentro. Vide
una stanza a forma di L che fungeva da soggiorno e da cucina.
Si stacc dalla porta e, costeggiando il garage, torn sul davanti della
casa. Quando arriv di nuovo sul piccolo prato, vide un uomo barbuto che
camminava sul vialetto, portando un sacchetto della spesa. Jack non lo aveva visto fino all'ultimo momento, perch era rimasto coperto dal garage.
L'apparizione improvvisa di quell'estraneo a meno di un metro da lui lo
fece sobbalzare. Non si era reso conto di quanto si sentiva a disagio per
essersi introdotto in quella che era, a tutti gli effetti, una propriet privata.
Ma, per quanto Jack si fosse spaventato, sembrava esserlo meno dell'uomo
con la barba, che lasci cadere il sacchetto della spesa e cerc invano di
tirar fuori la mano destra dalla giacca.
Mi scusi tanto, disse Jack.
All'altro ci volle qualche momento per riprendersi, e lui ne approfitt
per uscire dal cancello e aiutarlo a raccogliere un po' delle cose che erano
cadute a terra e si erano sparse fuori dal sacchetto.
Mi spiace tremendamente di averla spaventata, aggiunse Jack, mentre raccoglieva diverse scatole di farina per dolci, un pasto surgelato, un
barattolino di cannella e una bottiglia di vodka che miracolosamente non
si era rotta.
Non colpa sua, replic l'uomo. Si chin anche lui, rimise in piedi il
sacchetto e cominci a rimettervi dentro i suoi acquisti. Allo stesso tempo
continuava a far saettare gli occhi avanti e indietro, come se avesse paura
che potesse saltar fuori qualcun altro a spaventarlo.
Jack gli porse ci che aveva raccolto. Aveva notato che aveva un forte
accento slavo, il che era in sintonia con la folta barba e con la foggia del
cappello.
Abita in questa zona? gli chiese.
L'uomo esit un attimo, prima di rispondere di s.
Conosce Yuri Davidov? Vive qui al numero quindici.
L'uomo si volt verso la casa e parve esaminarla.
Vagamente, rispose. Perch lo chiede?
Jack fece un po' di fatica a estrarre il portafogli dalla tasca, e intanto
chiese all'uomo se era russo. La risposta fu affermativa.
Ho notato tutte le insegne scritte con i caratteri cirillici.
A Brighton Beach vivono molti russi.
Jack annu. Apr il portafogli e mostr il lucente distintivo da medico
legale. Aveva notato che l'emblema ufficiale in genere rendeva le persone
pi disposte a collaborare e a rispondere alle domande.
Sono il dottor Jack Stapleton.
Io mi chiamo Igor.
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Piacere di conoscerla, Igor. Sono un medico legale di Manhattan. Saprebbe dirmi per caso dove si trova al momento il signor Yuri Davidov?
Ho bussato alla porta, ma non in casa.
Probabilmente in giro con il suo taxi.
Capisco. Secondo Jack, questo significava che Yuri era emotivamente forte, o che effettivamente la mancanza di felicit domestica suggerita da Flash era una realt. Quando pensa che torner?
Non prima di stasera tardi.
Verso le nove o le dieci?
Qualcosa del genere, conferm Igor. C' qualche problema?
Jack annu. Sa con quale societ lavora?
Lavora per conto suo.
Accidenti, questo non ci voleva.
Ho saputo che gli appena morta la moglie. di questo che voleva
parlargli?
S.
Vuole dire a me, nel caso lo veda?
Gli dica solo che sappiamo che cosa ha ucciso sua moglie. Ma la cosa
importante che mi chiami, perch ci che l'ha uccisa una cosa molto
pericolosa e potrebbe essere a rischio anche lui. Guardi, le lascio il mio
biglietto da visita, cos glielo pu dare, se lo vede.
Jack estrasse di tasca un cartoncino con l'indirizzo e il numero di telefono dell'ufficio. Ci aggiungo anche il numero di casa, disse, e lo scribacchi sul lato in bianco, prima di porgere il cartoncino a Igor.
Lui esamin il lato stampato e chiese: Questo l'indirizzo di dove lavora?
Proprio cos, rispose Jack, e pens se aveva qualche altra domanda
da fare al russo, ma non gliene venne in mente nessuna. Grazie per il suo
aiuto.
stato un piacere; fino a che ora resta al lavoro?
Probabilmente, almeno fino alle sei.
Lo dir a Yuri, se lo vedo, gli assicur Igor, poi gli rivolse un cenno
di saluto e prosegu per la sua strada.
Jack guard il russo che si allontanava, prima di voltarsi di nuovo verso la casa di Yuri Davidov. Fu allora che gli venne l'idea di infilare un biglietto da visita sotto la porta. L'unico lato negativo sarebbe stato che, se e
quando Clint Abelard si fosse fatto vivo in quei paraggi, e glielo avessero
mostrato, avrebbe avuto la prova di ci che avrebbe chiamato un'intromissione indebita. Allora Jack sarebbe stato chiamato da Bingham.
Oh, e chi se ne importa! disse Jack ad alta voce. Tir fuori un altro
cartoncino e sul retro scrisse un messaggio per Yuri in cui gli diceva di
chiamarlo al pi presto. Aggiunse il suo interno e il numero di casa, poi
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Curt lesse il cartoncino, prima di sollevare di nuovo lo sguardo su Yuri. Parte dell'irritazione si era trasformata in confusione.
L'Operazione Volverina a rischio, aggiunse Yuri. Dobbiamo parlare immediatamente!
Curt si pass una mano fra i capelli cortissimi e si volt di nuovo a
guardare i colleghi. Erano tutti concentrati sulla partita.
Va bene, grugn. Ti auguro che sia davvero importante! C' un bar
dietro l'angolo, si chiama Pete's. Io e Steve saremo l appena potremo.
Vi aspetter, replic Yuri, prima di rimettere in moto e accelerare
gi per la strada. La collera di Curt lo mandava in bestia. Nello specchietto retrovisore lo vide guardare ancora il biglietto da visita, prima di voltarsi e rientrare.
Il bar era buio e fumoso e puzzava di birra stantia e grasso rancido.
C'era un menu limitato che proponeva hamburger, patatine fritte e minestra del giorno. In sottofondo, gemeva a basso volume della musica
country. Di tanto in tanto Yuri riusciva a capire qualche strofa che parlava
di innamorati abbandonati e opportunit perdute. C'erano un po' di avventori, tutti uomini, che stavano pranzando e bevendo birra. Yuri dovette
percorrere la piccola osteria in tutta la sua lunghezza prima di trovare un
spar libero, vicino ai servizi. Ordin una vodka e un hamburger e si sedette. Non dovette aspettare molto. Curt e Steve arrivarono proprio mentre
lo servivano.
I due pompieri scivolarono sulla panca di fronte alla sua, senza nemmeno darsi la pena di salutarlo. La loro contrariet era pi che evidente.
Restarono in silenzio mentre il cameriere serviva l'hamburger e poneva un
tovagliolino vicino al piatto. Poi li guard, come per chiedere che cosa volessero, e loro ordinarono un paio di birre alla spina. Ripartito il cameriere, Curt gett con arroganza il biglietto da visita di Jack Stapleton sul tavolo, in modo che andasse a finire davanti a Yuri.
Comincia a parlare! ordin. Ed meglio che sia qualcosa di serio.
Yuri mise in bocca un pezzetto ai hamburger e lo mastic. Guard i
suoi amici. Era deliberatamente provocatorio, nel farli aspettare, ma non
gli importava. Anzi, gli provocava un po' di divertimento.
Non abbiamo tutto il giorno, Cristo! sbrait Curt.
Yuri deglut e mand dietro al boccone un sorso di vodka. Poi, dopo
aver schioccato la lingua, raccolse il biglietto da visita e lo gett indietro,
in direzione dei due pompieri.
Questo dottor Jack Stapleton il medico legale di cui vi avevo parlato, quello in cui mi sono imbattuto nell'ufficio della Corinthian Rug
Company.
Che notizia sensazionale! comment Curt. successo due giorni
fa.
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Ieri si fatto vivo alle Onoranze Funebri Strickland, assieme al fratello di Connie.
Non ce lo avevi detto.
Non mi sembrava una cosa importante, per lo meno ieri.
E oggi s?
Senza dubbio, conferm Yuri. Mentre agli altri due venivano servite
le birre, mand gi un altro boccone di hamburger e rest in silenzio fin
quando il cameriere non si fu allontanato. Oggi il dottor Stapleton si
fatto vivo a casa mia.
Perch? chiese Curt. La collera e l'arroganza erano scomparse. Adesso era preoccupato.
Voleva avvertirmi che sono a rischio per la malattia che ha ucciso
Connie. A quanto pare ha fatto la diagnosi che morta di botulismo.
Oh, Cristo! ringhi Curt.
Come diavolo ha fatto a capirlo? esclam Steve. Ci avevi detto che
non sarebbe successo.
Non lo so come mai gli venuto in mente di cercarlo, ma so che ha
prelevato dei campioni dal cadavere di Connie.
E tu che cosa gli hai detto? domand Curt.
Intanto, lui non sapeva che stava parlando con me. Quando ci siamo
quasi scontrati nel vialetto, avevo la barba. Non so se mi avrebbe riconosciuto se non l'avessi portata, perch l'altro giorno avevamo parlato solo
per pochi minuti. Comunque stato un bene che l'avessi. Gli ho detto di
chiamarmi Igor e lui ci ha creduto. Mi sono offerto di riferire un messaggio a Yuri Davidov, ma lui non mi ha detto che cos'era il messaggio, solo
che Yuri Davidov poteva essere in pericolo.
Ma tu credi che sospetti il botulismo?
S.
Credi che ritorner?
Forse no, fino a stasera. Gli ho detto che Yuri Davidov era fuori con il
taxi e non sarebbe rientrato fino a dopo le nove o le dieci.
Curt guard Steve. Questa cosa non mi piace.
Nemmeno a me.
Anche a me non piace, afferm Yuri. Quello l ha camminato attorno a casa mia. Senza dubbio ha visto il tubo di aspirazione del laboratorio e ha sentito il ventilatore. Potrebbe aver visto anche il camioncino dei
pesticidi.
Buon Dio! bofonchi Curt.
Io penso che debba sparire, proprio come Connie. L'Esercito Ariano
del Popolo deve sbarazzarsi di lui al pi presto, tipo oggi pomeriggio.
Curt annu, poi guard Steve. Che cosa ne pensi?
Penso che Yuri abbia ragione. Se non facciamo niente, quel tipo, da
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veva la luce accesa ed era contornato di fogli; questo suggeriva che il suo
compagno di stanza era nel pieno dell'attivit, anche se al momento non lo
si scorgeva da nessuna parte. Forse al momento aveva fatto una scappata
alle macchinette distributrici al secondo piano: a Chet piaceva fare uno
spuntino nel pomeriggio.
Prima di sedersi alla scrivania, Jack arriv fino all'ufficio di Laurie.
Era impaziente di riconoscerle il merito per la sorprendente diagnosi di
botulino. Purtroppo per la porta era chiusa, il che non era normale. Jack
non ricordava un'altra volta in cui Laurie o la sua compagna di stanza avevano chiuso la porta a met giornata. Stringendosi nelle spalle, si diresse verso il proprio ufficio.
Aveva fatto solo qualche passo, quando ud la voce di uomo evidentemente in preda alla collera. Non riusciva a capire distintamente le parole,
ma la cosa che lo allarmava era che sembrava provenire da dietro la porta
chiusa di Laurie. Jack esit. Un momento dopo la ud di nuovo, assieme a
un tonfo che faceva pensare a un pugno calato su una scrivania di metallo,
o uno schedario.
Preoccupato, torn vicino alla porta. Sollev la mano per bussare, ma
esit. Considerato che la porta era chiusa, non avrebbe voluto interferire,
ma poi ud distintamente una sequela di imprecazioni e un altro colpo.
Immediatamente dopo sent la voce di Laurie implorare: Ti prego!
Spinto dall'istinto pi che dal ragionamento, buss e apr la porta contemporaneamente. Laurie stava con la schiena contro la parete, vicino allo
schedario. Non aveva assunto una posizione di difesa, ma il suo viso esprimeva un misto di paura e di indignazione. Davanti a lei si ergeva Paul
Sutherland, elegante come al solito. Era rosso in viso e teneva l'indice
puntato a non pi di dieci centimetri dal naso di Laurie. L'entrata in scena
di Jack sembr pietrificarlo sul posto.
Spero di non interferire, disse Jack.
Ma hai gi interferito! sbott Paul, riprendendo vita. Ecco perch la
maledetta porta era chiusa! Si gir verso di lui, ponendosi i pugni sui
fianchi, con aria di sfida.
Mi spiace tremendamente, si scus Jack, poi si inclin da un lato,
per guardare meglio Laurie, oltre la sagoma corpulenta di Paul. Laurie,
anche tu sei della stessa idea?
No di certo, rispose lei. Questa discussione, se si pu chiamarla tale, stava degenerando.
Esci di qua! ringhi Paul. Io e Laurie dobbiamo arrivare a una
spiegazione, qui e subito.
Non n il posto n il momento, obiett lei. Te l'ho gi detto.
Be', mi pare che qui non ci sia accordo, intervenne Jack spensieratamente. Mi pregio di offrire i miei servigi come paciere.
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Per cos'era tutta questa scena? domand Chet, ma gli altri due non
gli risposero.
Hai chiamato davvero la sicurezza? chiese Jack a Laurie.
No. Stavo per farlo, quando ho sentito l'urlo di Chet. meglio cos.
Grazie per essere arrivato al momento giusto, disse Jack.
Sono contento di essere stato d'aiuto, replic Chet. Qualcuno vuole
una patatina? E sollev il sacchetto verso i colleghi. Entrambi scossero la
testa.
Hai voglia di parlare? chiese Jack a Laurie.
Lei annu. S, mi andrebbe.
Chet, vecchio amico, grazie per essere arrivato alla riscossa. Jack
diede una bella pacca sulla schiena del suo compagno di stanza. Ci vediamo nell'orifizio tra qualche minuto. L'orifizio era una distorsione
comica di ufficio che loro due usavano spesso parlando tra loro.
So intuire quando sono di troppo, replic Chet e se and, sgranocchiando felice il suo spuntino.
Laurie ritorn nel proprio ufficio e poi richiuse la porta alle spalle di
Jack. Spero che non ti spiaccia se ti chiudo qua dentro in questo modo.
Mi vengono in mente destini peggiori.
Laurie lo strinse in un forte abbraccio, che lui ricambi.
Ti ringrazio per esserti dimostrato ancora una volta un vero amico,
ruppe il silenzio Laurie dopo un minuto buono, poi si sciolse dall'abbraccio e rivolse a Jack un sorriso sghembo e si sedette. Prese un fazzolettino
da un cassetto e si asciug gli occhi. Scosse la testa. Detesto piangere,
ammise.
Mi sembra una reazione appropriata, dopo aver dovuto sottostare a un
simile comportamento.
Laurie scosse la testa, sconcertata. Non riesco a crederci. Sono sbalordita. Soltanto tre giorni fa era felicit pura.
Che cosa successo?
Ieri sera, a cena, ho cercato di parlare con lui di quello che mi avevate
detto tu e Lou. Non ha funzionato. Ha assunto immediatamente un atteggiamento provocatorio.
Questo non un buon segno.
Come se non lo sapessi. Laurie si asciug di nuovo gli occhi. Mi ha
dato l'impressione che stesse nascondendo qualcosa, e questa idea stata
rafforzata dal suo comportamento di oggi. Non avrei dovuto farlo entrare,
ma mi ha chiamata dal pianoterra, dicendo che voleva scusarsi. Che razza
di scuse!
Che cosa pensi che stia nascondendo?
Non lo so, ma credo che forse vende dei fucili mitragliatori bulgari,
gli AK47.
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quando?
Per le otto andrebbe bene?
Mi sembra di s. E dove?
Che ne dici del ristorante preferito di Lou, a Little Italy? Sono secoli
che non ci vado.
Come si chiama?
Non ha un nome, spieg Laurie.
Va bene. L'indirizzo?
Non me lo ricordo.
Meraviglioso! esclam Jack con sarcasmo.
Passa a prendermi, e lo scover. Si trova in una trasversale della Mulberry. Ma vieni con un taxi, non con la bici.
Dopo una promessa fatta a malincuore di non andare da lei in bicicletta, Jack ritorn nel proprio ufficio. Appena entr, Chet sollev la testa dal
microscopio.
Allora, gli chiese. Che cos'era tutto quel trambusto?
tutto molto complicato, rispose Jack, lasciandosi cadere sulla sua
poltroncina. Tra l'agitazione per lo scontro con Paul e la lunga pedalata, si
sentiva improvvisamente stanco. Ma un risultato che Laurie ha cambiato idea riguardo a domani sera. Quindi, se tu e Colleen avete ancora voglia
di compagnia, noi siamo disponibili.
Grandioso! Chet prese il ricevitore. Do un colpo di telefono a Colleen per vedere se pu procurare altri biglietti.
Aspetta un secondo, lo ferm Jack. Che cosa mi dici degli epidemiologi veterinari? Sei riuscito a rintracciarne qualcuno?
S. Ho parlato con il dottor Clark Simsarian, che aveva presieduto il
seminario. Gli ho chiesto se hanno fatto una diagnosi per i ratti, ma la risposta negativa. E non hanno trovato altri casi di ulcere dovute al carbonchio.
Io ho una dritta per loro. Chiama di nuovo il dottor Simsarian e suggeriscigli di cercare la tossina del botulino.
La tossina del botulino! di questo che morta Connie Davidov?
A quanto pare. Per lo meno secondo Peter Letterman.
E tu continui a pensare che i sorci e Connie possano essere collegati?
Lo so che una supposizione un po' tirata, ma dato che i veterinari
non hanno trovato nient'altro, pu valere la pena provare. Oggi mi sono
fermato presso un ambulatorio veterinario, mentre ero a Brighton Beach, e
mi hanno detto che anche alcuni gatti del quartiere stanno morendo misteriosamente.
Riferir il suggerimento, promise Chet. E Randolph Sanders? Gli
hai fatto sapere del botulino?
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Tra borbottii vari, le armi vennero posate sul fondo del veicolo.
Curt not che Yuri lanciava occhiate ansiose ai ragazzi dietro. Sono
un po' eccitati, gli spieg. Adorano questo tipo di operazioni.
A me sembrano pi che un po' eccitati, osserv Yuri.
Steve tir fuori di tasca il biglietto da visita di Jack Stapleton. Al 25
della Prima Avenue, disse. Immagino che sia nelle vicinanze dell'ospedale.
Curt cominci a rallentare mentre oltrepassavano il Bellevue Hospital
sulla destra.
Ecco, disse Steve, indicando un edificio in mattoni azzurri smaltati.
Curt accost a sinistra, appena oltre la 30esima Strada, ferm e accese i
lampeggiatori d'emergenza. Si trovavano sul lato opposto della strada, in
diagonale, rispetto all'ingresso dell'obitorio sulla Prima Avenue. La gente
usciva dall'edificio a gruppetti e si avviava a piedi o chiamava i taxi.
Steve si affacci in avanti tra i due sedili e rimase a fissare, assieme a
Curt e a Yuri, le persone che uscivano. Sembra che stiano staccando dal
lavoro.
Dietro, i ragazzi ricominciarono a litigare per i kalashnikov e Curt dovette fare qualche urlaccio per zittirli.
Come facciamo a sapere che non gi uscito? chiese Steve. Potremmo restare qui per ore inutilmente.
Sar meglio che non sia uscito, replic Curt, lanciando un'occhiataccia a Yuri. Proviamo a telefonargli. Dammi il numero interno che ha
scritto su quel biglietto da visita.
Mentre Steve estraeva di tasca il cartoncino, Curt prendeva il cellulare.
Facendosi dettare il numero da Steve, lo digit, poi si port il telefonino
all'orecchio.
Jack prov una grande soddisfazione nel mettere la firma conclusiva a
un altro caso. Meravigliandosi perch non si era mai immerso cos tanto
nel lavoro burocratico dal giorno in cui era stato assunto, mise la cartelletta sulla pila traballante dei casi completati. Mente tirava via la mano,
squill il telefono.
Jack Stapleton, rispose come al solito. Invece di una voce, ud un
rumore frusciante, come di una cascata in lontananza. Poi ci fu l'inconfondibile suono di un clacson.
Pronto, pronto! ripet pi volte, alzando sempre pi la voce.
Sent un clic, seguito dal suono di libero, allora rimise gi il ricevitore, con una scrollata di spalle.
Che cosa c'? chiese Chet, senza sollevare la testa dalla scrivania.
E che ne so? Sentivo il rumore del traffico in sottofondo, ma chiunque abbia chiamato non ha detto una sola parola.
Dev'essere stata una ex fidanzata che controllava se ci sei.
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Steve si spost tutto addosso a Curt, ma ormai Jack era scattato in avanti.
Aspetta! grid Curt e premette sull'acceleratore. Il furgone riprese la
sua corsa, ma quando stavano per mettersi per la seconda volta di fianco a
Jack, lui si lanci a sinistra in una corsia pi libera. Curt imprec e fece
per spostarsi anche lui a sinistra, ma la corsia era occupata. Ci fu un altro
tonfo, mentre un taxi colpiva la fiancata del furgone. Nello specchietto
Curt vide il taxi slittare e mettersi perpendicolare rispetto al traffico. All'istante ci fu una tremenda collisione e diversi veicoli si ammonticchiarono
gli uni contro gli altri.
Cristo! esclam Steve. Anche lui aveva visto che cosa era accaduto,
nello specchietto esterno.
Tenetevi pronti, tutti quanti, sta andando di nuovo a sinistra, avvert
Curt. Appena cambi corsia anche lui, Jack descrisse un'ampia curva svoltando nella 51esima Strada in direzione ovest.
Dio lo stramaledica! url Curt, mentre premeva sul freno e sterzava
tutto a sinistra per cercare di seguirlo. Il furgone traball nello slittare di
lato, prima che le ruote facessero presa. Strusci contro un'auto parcheggiata a destra, e poi contro una a sinistra, prima che Curt riprendesse del
tutto il controllo. In lontananza si vedeva Jack che continuava a pedalare
metodicamente.
Ma non si stanca? chiese Curt. Premette di nuovo sull'acceleratore e
il furgone sobbalz, nel proiettarsi in avanti.
Alla Seconda Avenue trovarono il semaforo rosso, ma lui non si lasci
intimidire e and avanti lo stesso, tra i colpi di clacson e le imprecazioni
degli altri autisti. Steve si abbass sul sedile, dato che era lui quello esposto ai veicoli che stavano arrivando.
Vacci tu! grid Curt a un automobilista particolarmente adirato. Nonostante avesse attraversato con il rosso, era riuscito ad arrivare alla Seconda Avenue e aveva accelerato di nuovo. Jack era gi arrivato alla Terza Avenue e aspettava che il semaforo diventasse verde.
Adesso lo abbiamo, ringhi Curt.
Al verde, Jack scatt in avanti. Curt premette l'acceleratore a tavoletta,
superando gli ottanta chilometri all'ora. Era deciso ad arrivare prima che
tornasse il rosso. Aveva la bocca secca, poich sapeva che ci mancava poco. Preg che dalla Terza Avenue non sbucasse all'improvviso qualche taxi in anticipo sul verde.
Attraversarono senza incidenti. Jack era a soli pochi isolati, ormai, ma
mentre abbreviavano le distanze, un'auto sbuc da un parcheggio e Curt fu
costretto a frenare. Arriv a pochi centimetri dalla macchina e premette
sul clacson. L'automobilista lo ignor. Intanto Jack li stava lasciando indietro, e gi attraversava Lexington Avenue.
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Non ci credo! url Curt. Premette sul freno e intanto diede una botta
sul volante con il polso, frustrato. L'auto davanti a lui si era fermata con il
giallo. Abbiamo proprio fortuna a trovarci dietro all'unico guidatore di
New York che si ferma al giallo! Si pass nervosamente una mano fra i
capelli. Suppongo che potrei spingerlo via.
Ma guarda il traffico, lo avvert Steve. Le macchine sembravano incollate le une alle altre e procedevano lentamente su Lexington Avenue.
Non avremmo dove andare, quindi non ti preoccupare. Lo raggiungeremo al prossimo isolato.
Curt grugn e non disse niente.
Fatemi scendere! grid Yuri, appena si rese conto che erano fermi.
Si trascin in avanti, fra i due sedili.
Steve guard Curt, che alz le spalle e poi annu, allora apr la portiera
e scese. Yuri si cal anche lui gi dal veicolo, con le gambe tremanti, e
rest a guardare Steve che risaliva al suo posto.
Ci vediamo stasera, grid Curt. Attorno alle undici.
Sar pronto, promise Yuri, con la voce roca.
Torn il verde e Curt suon il clacson. L'auto davanti svolt lentamente a sinistra. Impaziente, Curt part a tutta birra prima che l'altro avesse
sgombrato del tutto l'incrocio. Il furgone colp il paraurti dell'auto e il guidatore salt fuori per protestare.
Gli sta bene, comment Curt con un ghigno, mentre schizzava via
verso ovest.
In lontananza Jack stava attraversando Park Avenue. Mentre Curt accelerava, Steve si irrigid; non aveva idea di che cosa sarebbe successo all'incrocio, ma sapeva per intuito che non ce l'avrebbero fatta ad arrivare
con il verde. Per fortuna il semaforo divenne giallo e poi rosso abbastanza
presto perch Curt fosse costretto a fermarsi. Il traffico diretto verso la
zona residenziale si muoveva rapidamente e questa volta proveniva dalla
parte di Curt, che era quindi riluttante ad attraversare con il rosso, come
aveva fatto all'incrocio con la Seconda Avenue. Mente aspettavano, videro
in lontananza Jack svoltare in Madison Avenue.
Se lo perdiamo, mi incazzer alla grande, borbott Curt.
Scommetto che sta andando verso il parco, disse Steve. Probabilmente vive nell'Upper West Side.
Potresti aver ragione. E che cosa facciamo se entra davvero nel parco?
Lo seguiamo! Ammesso che vediamo dove entra. Possiamo far rubare
una bici ai ragazzi. Il parco sempre pieno di bici. Steve si gir per
guardare dietro. La corsa sfrenata aveva calmato i bollori della truppa.
Chi abbastanza in forma per pedalare? domand.
Tutti indicarono Kevin.
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Quella zona era affollata da una confusione di pedoni, auto, autobus e carrozzelle.
impossibile, cazzo! si lament Curt. Lo sapevo che una volta
perso di vista sarebbe stato come cercare il proverbiale ago nel pagliaio.
Se lo seguo con una bici, che cosa faccio se lo raggiungo? domand
Kevin.
Ci vorrebbe troppa fortuna a raggiungerlo! ribatt Curt. Quel tipo
un professionista.
Potrebbe fermarsi, osserv Steve. Non si sa mai.
vero, ammise Curt. Allora d a Kevin una Glock. Ma, cosa pi
importante, dagli il tuo telefonino, cos pu restare in contatto con noi.
Steve si gir e porse telefonino e pistola a Kevin, che se li mise in tasca
con entusiasmo. Volete che adesso esca e mi pigli una bici?
No! tuon Curt. Non faremo niente a meno che non vedremo il bastardo. In realt penso che dovremo ripiegare sul piano B. Pi penso all'idea di telefonargli e dirgli che siamo Yuri, meglio mi sembra.
Cazzo, eccolo! grid Steve, indicando tutto eccitato un ciclista che
era appena passato accanto a loro, a non pi di tre metri di distanza.
Hai ragione! esclam Curt. Kevin, a te!
Kevin si arrampic fra i sedili davanti e scese dalla portiera che Steve
gli aveva aperto. Senza un attimo di esitazione si mise a correre, mentre
Steve risaliva sul furgone.
Curt e Steve lo guardarono superare con un agile volteggio le transenne della polizia, nonostante i pesanti scarponi Doc Marten, e correre direttamente verso un ciclista che si era fermato a una fontana. L'uomo stava
ancora sulla bici, con un piede sul pedale, ma era tutto piegato da un lato
per bere. Aveva tutte le attrezzature da ciclista, compreso casco, calzamaglia e guanti imbottiti.
Kevin non ci pens due volte. Senza dire una parola, impugn il manubrio con entrambe le mani e strapp via la bici da sotto le gambe del
proprietario.
Vi era gi montato sopra e stava per dare la prima pedalata, quando
quello, ripresosi dalla sorpresa, riusc ad afferrare il manubrio, anche se da
una parte soltanto. Kevin reag stringendo la destra e sferrando un colpo
che lasci l'altro tramortito.
Accidenti, quello s che era un pugno! Steve era davvero ammirato.
Nonostante l'andirivieni di persone, l'incidente era accaduto con una tale rapidit che erano stati pochissimi ad accorgersene. Qualcuno and in
soccorso del ciclista steso a terra, ma nessuno prov a inseguire Kevin,
che pedalava furiosamente alla rincorsa di Jack. Anche se il sole era gi
tramontato, era ancora chiaro e questo gli permetteva di tenere d'occhio la
sua preda.
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da gioco.
Giunto sotto casa sua, esit qualche momento, chiedendosi se andare
da Laurie con un taxi, pi tardi, oppure prendere la bici. Avrebbe preferito
pedalare, ma voleva far contenta Laurie. Mentre stava l incerto, si accorse
che dal parco ormai quasi buio era uscito un altro ciclista. Lo aveva notato
perch sembrava barcollare, come se fosse esausto, o ferito.
Jack lo osserv per un momento, per assicurarsi che non avesse bisogno di aiuto, ma fu subito evidente che non stava poi tanto male, infatti
estrasse di tasca un telefonino, mentre premeva il bottone del semaforo
per far scattare il verde.
Avendo deciso di passare a prendere Laurie con il taxi, Jack si caric
l'amata bici in spalla ed entr nel portone del caseggiato. Per la fretta, sal
i gradini due alla volta. Apr la porta del suo appartamento, port dentro la
bicicletta e l'appoggi alla parete. Senza nemmeno concedersi il tempo di
chiudere la porta, corse in camera da letto, spogliandosi strada facendo.
Si innervos perch gli occorsero almeno cinque minuti per trovare gli
indumenti da basket, dopo di che si rivest in fretta. I tocchi finali erano
dati da una banda Nike blu scuro, per la fronte, e da una vecchia felpa con
il cappuccio. Poi corse in cucina a bere un po' d'acqua. In quel momento
squill il telefono.
Jack si chiese se rispondere o no. La prima idea fu di lasciare che partisse la segreteria telefonica, ma poi ricord che a casa riceveva pochissime telefonate, tranne che da Laurie. Pensando che potesse essere lei, stacc il ricevitore.
Pronto, disse in modo sbrigativo, ma non ci fu risposta. Ripet
pronto diverse volte, ma ud soltanto lo stesso rumore che aveva sentito
poco prima in ufficio: una specie di fruscio come di acqua corrente e un
lontano colpo di clacson. Irritato, riattacc.
Aveva fatto solo qualche passo, quando il telefono squill di nuovo.
Pensando che forse c'era qualche problema tecnico, torn indietro e rispose. Fu contento di averlo fatto, perch era Laurie.
Hai provato a chiamarmi appena qualche secondo fa? le chiese.
No. Perch, ti ha squillato il telefono?
Non importante, liquid la cosa Jack. Che cosa c'? Sto per andare a giocare a pallacanestro.
Non voglio certo provare a convincerti di non andarci, lo stuzzic
Laurie. Volevo solo avvertirti che stasera saremo soltanto tu e io. Lou
non ce la fa a venire.
Peggio per lui, meglio per me, comment Jack.
Adulatore! scherz Laurie. Comunque, si offerto di chiamare lui
il ristorante dove volevamo andare. Cos sono sicura che ci tratteranno bene. Lo adorano.
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dicando il soffitto.
Capitano, c' una bici appoggiata al muro, disse Mike.
Gi, l'ho vista, rispose Curt, senza togliere gli occhi di dosso a Jack.
Ma questo non ha l'aria di essere l'appartamento di un medico, e non sono nemmeno sicuro al cento per cento dell'abbigliamento. Da' un'occhiata
in giro se trovi una busta o qualcosa con sopra il nome di questo qua.
Sar felice di trasmettere a Jack un vostro messaggio, disse Jack,
mentre guardava la pistola nelle mani di Curt e il fucile mitragliatore in
quelle di Carl.
Grazie, furbone, sbott Carl. Sta' l fermo e abbi pazienza per un
secondo.
Jack pens rapidamente se fosse il caso di rischiare, correndo in camera da letto e buttandosi dalla finestra, ma liquid l'idea come poco pratica,
dato che stava al quarto piano. Sarebbe solo rimasto appeso alla scala antincendio.
Perch lo cercate? domand.
Ha degli affari con l'Esercito Ariano del Popolo, rispose Curt. Degli affari seri.
Sono sicuro che Jack non coinvolto con nessun esercito. uno contro la guerra e la violenza.
Zitto! gli intim Curt.
Ho trovato qualcosa, grid Mike, oltre la porta della camera da letto.
Aveva raccolto i pantaloni di Jack e stava tirando fuori il portafogli dalla
tasca posteriore. Lo apr ed emise un fischio, vedendo il distintivo da medico legale, che mostr subito a Curt.
Controlla il nome, Cristo! sbott Curt.
Magari dovremmo discutere questa faccenda a cui vi riferite, prov
a proporre Jack.
Non c' niente da discutere, tagli corto Curt.
Ah, ecco qua la patente, annunci Mike. E il nome proprio Jack
Stapleton.
Jack usa spesso il mio appartamento per cambiarsi.
All'improvviso si ud di nuovo lo scalpiccio di pesanti scarponi su per
le scale e nel corridoio esterno. La voce di Steve grid: Fermo, Curt, c'
stato un malinteso!
Curt aggrott la fronte. Guard un attimo verso la porta spalancata, ma
poi riport immediatamente lo sguardo su Jack. Qualche secondo dopo
entrarono incespicando nella stanza Steve, Kevin e Clark, seguiti immediatamente da tre figure che balzarono dentro anche loro, si disposero lungo la parete di fondo e gridarono di restare tutti fermi.
Curt gir su stesso e si ritrov a fissare le canne di tre pistole mitragliatrici Tec.
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Non pensarci nemmeno! lo avvert Warren, puntando l'arma direttamente contro di lui.
Per un interminabile momento nessuno si mosse o respir.
Va bene, Spit, ordin Warren, prendi la pistola e il fucile.
Spit avanz, impugnando la Tec con la destra, e prese prima la pistola,
che si mise in tasca, e poi il fucile. Quindi fece due passi indietro.
Adesso voglio che voi bellimbusti vi mettiate con la faccia contro il
muro, ordin Warren, e per rendere pi incisive le sue parole agit la pistola mitragliatrice.
Ci fu un momento di ritardo, mentre sul viso di Curt si allargava un
ghigno.
Ehi, o fai come ti dico o la storia finisce qua, lo avvert Warren. Lo
sai che cosa intendo, vero?
Mi spiace, capitano, si scus Steve, ma sono saltati fuori dal nulla.
Zitto, url Warren, non stiamo a una sessione di rap, qui.
Con arroganza, Curt si avvicin alla parete, tenendo le mani sui fianchi.
Spit, tastali.
Spit depose le armi che aveva in mano e si avvicin a ognuno degli
uomini contro il muro per cercare eventuali armi nascoste. Non trov
niente e si allontan.
Va bene, voltatevi. L'ordine proveniva ancora da Warren.
Gli uomini obbedirono. Tranne Steve, che era evidentemente terrorizzato, tutti gli altri assunsero un'espressione sfacciatamente annoiata.
Non lo so da dove venite, spazzatura bianca, e non me ne importa un
cazzo, dichiar Warren. Il punto che non appartenete a questa zona.
Adesso ho intenzione di tenermi tutte le armi che avete portato qui, ma
tutto. Nessuno far fuori nessun altro.
Scusa, Warren, intervenne Jack. Penso che dovremmo chiamare la
polizia.
Zitto! sbott Warren con la stessa acredine mostrata qualche attimo
prima nei confronti di Steve.
Jack alz le spalle e fece un passo indietro. Conosceva Warren abbastanza bene da capire quando era incazzato, e lo era sul serio.
Adesso sapete che cosa voglio? Muovete i vostri culetti bianchi, risalite nella carretta e sparite, intim Warren. E credetemi, se anche uno
solo di voi si rif vivo in questa zona, faremo sul serio. Voi ve ne andate,
senza fare domande, e noi vi stiamo a guardare. Avete sentito bene che
cosa sto dicendo?
Warren, prov di nuovo Jack, io...
Warren gir rapidamente su se stesso e gli punt l'indice contro il viso.
Ti ho detto di chiudere il becco! ringhi.
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Jack fece un altro passo indietro. Non aveva mai visto Warren mostrare
tanta rabbia.
Flash, disse Warren, con voce normale, tu e Spit portate gi questi
fiordilatte e badate che lascino la zona. Io devo fare due chiacchiere con
Doc per qualche minuto.
Mentre il gruppo usciva in silenzio, Warren si volt verso Jack e lo
guard torvo. Lui si sentiva sulle spine. Non sapeva che cosa l'altro si aspettava che dicesse.
Con la Tec sempre stretta nella sinistra, Warren us la destra per dargli
una serie di rabbiosi spintoni, facendolo indietreggiare progressivamente,
fino a che un ultimo colpo, pi forte degli altri, lo mand ad accasciarsi
sul divano. Warren incombeva sopra di lui.
Che cosa c' che non va, Doc? gli chiese. Sono due anni che non
provochi guai di questo tipo, qua attorno. Pensavo che fossi rinsavito, ma
stasera succeda 'sta cosa. Te lo dico io, sei una seccatura in questo quartiere. Capisci che cosa intendo?
Mi spiace, mormor Jack.
Sai che bello, se qualche ragazzo si becca una pallottola per colpa
tua? Che cosa volevano da te quei pezzenti bianchi? Voglio dire, quei tipi
andavano in giro con dei kalashnikov. Merda! Se cominciavano a spruzzare in giro pallottole con quei cosi, avrebbe potuto farsi male un sacco di
gente.
Erano kalashnikov, quelli? domand Jack, sorpreso.
Che cosa pensi, che me lo sto inventando?
Dove li hanno fabbricati?
Ma che domanda , Doc? Che differenza fa?
Potrebbe fare differenza, se fossero bulgari, insist Jack.
Warren lo guard torvo per un po', prima di avvicinarsi al mucchio di
armi lasciate per terra da Spit. Prese il kalashnikov e torn verso Jack.
Be', hai ragione, ammise controvoglia. Sono bulgari. Che cosa significa?
Non posso esserne sicuro, ma penso che possa avere qualcosa a che
fare con il nuovo boyfriend di Laurie.
Questo non mi suona bene. Tu e Laurie vi siete lasciati?
Non esattamente. E penso che questo nuovo boyfriend sia gi con i
piedi fuori dalla porta, ma lascia che ti spieghi.
Jack raccont a Warren di Paul Sutherland, e di come quel pomeriggio
lui lo avesse probabilmente umiliato. Gli rifer che Paul lo aveva indirettamente minacciato e anche che Laurie temeva un suo coinvolgimento nel
traffico dei kalashnikov bulgari.
La collera di Warren si plac a mano a mano che si dipanava la storia.
Suppongo che non potevi prevedere che quei tipi venissero quass.
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No, certo. Non so nemmeno come hanno fatto ad avere il mio indirizzo.
Quel tipo di bianchi mi fa paura, ammise Warren.
Fanno paura anche a me. Il tizio biondo con l'uniforme da pompiere
ha accennato a un gruppo armato chiamato Esercito Ariano del Popolo.
Ne ho sentito parlare luned scorso da un agente dell'FBI che sta cercando
di sapere qualcosa al riguardo. Tu non li hai mai sentiti nominare?
Mai.
Il che mi porta a chiederti perch li hai lasciati andare. Io li avrei consegnati alla polizia in un battibaleno. Alla polizia e magari anche all'FBI
sarebbe piaciuto mettere le mani su di loro.
Sei scioccato perch tu vivi in un altro mondo, anche se stai in questo
appartamento, comment Warren. Non capisci niente delle gang.
Quando li ho lasciati andare, io pensavo a questo quartiere, non ai piani
della polizia o dell'FBI. lo stesso motivo per cui non voglio che nessuno
di loro si faccia male. Non perch ci tengo a loro! Cazzo, no! perch darebbe inizio a qualcosa. Tornerebbero. E so per esperienza che invece in
questo modo non torneranno. Una specie di vivi e lascia vivere.
Dovr inchinarmi alla tua esperienza, su questo argomento, riconobbe Jack.
Temo che non avevi scelta. Warren inspir a fondo e poi espir lentamente. Che ne dici di qualche salto? Ne hai ancora voglia?
Credo di averne pi bisogno che mai, rispose Jack, e si alz. Sent di
avere le gambe malferme. Non prometto grandi prestazioni. Mi sento in
preda allo choc da bombardamento, anche se non c' stato nessun bombardamento.
Warren lo precedette nel corridoio, portando le armi. Lui chiuse a
chiave la porta e lo raggiunse.
Grazie per esserci stato quando ne avevo bisogno, gli disse. Dato
che lo hai gi fatto in un'altra occasione, credo che la prossima volta sar
il mio turno.
Warren rise suo malgrado. S, il giorno del mai!
Jack suon il campanello di Laurie e si volt a salutare Debra Engler
sventolando la mano. La vicina impicciona rispose sbattendo la porta, il
che era un'impresa, visto che l'aveva aperta solo due dita. Giratosi di nuovo verso l'appartamento di Laurie, ud il leggero clic dello spioncino, al
che agit la mano. Poi sent che venivano aperte tutte le serrature.
Laurie era di umore molto allegro, nonostante la penosa scena con
Paul. Accolse Jack con un abbraccio entusiasta, prima di scomparire in
camera da letto per mettersi l'orologio e i gioielli. Tom2 si strofin affettuosamente contro una gamba di Jack, che ricambi chinandosi ad acca-
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rezzarlo.
Spero che sia venuto con un taxi, come promesso, ud la voce di
Laurie dall'altra stanza.
No.
Da dietro uno stipite comparve la testa fulva, e si dovette sorbire uno
sguardo accusatore. Ma avevi promesso!
Mi ha portato Warren. E spero che non ti spiaccia. L'ho invitato a cena con noi.
Certo che non mi spiace. Viene anche Natalie?
No, solo Warren. Anzi, per essere onesti, di fatto si invitato da solo.
Vedi, oggi pomeriggio mi capitato un inconveniente piuttosto curioso,
dopo che ho parlato al telefono con te.
Che cosa successo? chiese Laurie, uscendo dalla camera da letto.
La sua voce esprimeva una sincera preoccupazione. Conoscendo Jack, intuiva che, qualsiasi cosa gli fosse accaduto, era molto pi di un inconveniente.
Per usare il gergo di Warren, a momenti mi facevano fuori quelli dell'Esercito Ariano del Popolo.
Laurie rest a bocca aperta. Di che diavolo stai parlando?
Jack le fece un rapido riassunto degli avvenimenti che si erano svolti
nel suo appartamento. Quando descrisse le armi, e il tempestivo arrivo di
Warren, lei si port una mano alla bocca.
Mio Dio! esclam. Che cosa, in nome del cielo, pu aver provocato
una simile imboscata? Voglio dire, sono stata io a fare l'autopsia a Brad
Cassidy, se questo che c'entra. l'unico collegamento che conosco con
l'Esercito Ariano del Popolo.
Non credo che abbia niente a che fare con Brad Cassidy. Non possibile, perch io non ho avuto niente a che fare con lui. Per dirti la verit,
penso che ci sia una minima possibilit che c'entri Paul Sutherland.
Laurie impallid. Inspir come se stesse per annegare e sollev di nuovo le mani a coprire la bocca, in un gesto di orrore.
Aspetta! l'avvert Jack. Non ci sono prove. soltanto l'unica cosa
che mi venuta in mente l per l, e da allora non mi sono venute altre idee. E credimi, ci ho pensato tantissimo, da quando mi successo. L'unico
motivo per cui te lo dico che dovresti saperlo, anche se c' solo un brandello di possibilit che sia vero.
Dimmi perch capitato a te!
Jack descrisse i kalashnikov bulgari confiscati da Warren ai suoi assalitori. Poi le ramment la minaccia nemmeno tanto velata fattagli da Paul
quel pomeriggio. Quando fin, si strinse nelle spalle. Lo so che estremamente vago, ma tant'!
Laurie si accasci nella poltrona liberty e abbass la testa, appoggian-
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no.
In realt non era un caso mio, la contraddisse Jack. Questa una
distinzione importante. Inoltre, Warren ne al corrente fin nei dettagli.
Laurie si batt una mano sulla fronte. Ma certo! Come ho fatto a dimenticarmene! esclam.
Sta parlando di Connie Davidov, spieg Jack.
Warren annu. Lo avevo immaginato. Flash mi ha detto di essere rimasto deluso per il fatto che tu la ritieni una morte accidentale.
Allora anche tu sapevi del botulismo? domand Laurie a Warren.
Lui annu.
Laurie emise una risata imbarazzata. Allora io sono stata l'ultima a
saperlo.
Ho telefonato a Warren stamattina, subito dopo averlo scoperto, le
spieg Jack. Avevo bisogno del numero di Flash al lavoro, per poterlo
chiamare.
Non importa. Allora, che cosa ne sta venendo fuori?
Non tantissimo. Temo che il caso si sia impantanato in qualche impiccio burocratico. Quando ho chiamato Sanders con la novit del botulismo, il cadavere era ormai stato cremato. Questo significa che non ci sar
autopsia, un fatto che sar molto imbarazzante da spiegare per l'ufficio di
Brooklyn, se l'informazione verr divulgata. Comunque, sta a Bingham
decidere il da farsi.
Allora questo significa che il dipartimento della sanit non ancora
stato avvisato, osserv Laurie.
Immagino che sia cos.
Ma terribile!
Perch cos terribile? volle sapere Warren. Connie gi morta.
Ma nessuno sa da dove proviene la tossina del botulino, gli spieg
Laurie. Il vero motivo per cui noi medici legali facciamo ci che facciamo salvare delle vite. Questa situazione con il botulismo ne un ottimo
esempio. Ci potrebbe essere una fonte patogena che uccider altre persone.
Va bene, ho capito che cosa intendi.
E c' un'altra cosa, che nessuno di voi sa, aggiunse Jack. Nello stesso quartiere dove viveva Connie c' stata una grossa moria di ratti di fogna.
Accipicchia! esclam Laurie. Stai dicendo che sono morti anche
quelli di botulismo?
Proprio cos. La causa stata confermata appena qualche ora fa.
Questo significa che la fonte della tossina che ha ucciso Connie andata gi per le fognature.
Oppure che i ratti hanno infettato Connie. La sorella di Flash viveva
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in una casa mal ridotta, in una zona che una specie di curioso labirinto di
vecchie casette di quel tipo. Dovreste vedere quella piccola comunit. Io
non ho idea di quanto siano adeguate le tubature, ma giudicando dall'esterno e dal modo approssimativo in cui sono state rimodernate quelle catapecchie, non credo che i servizi idraulici siano all'ultimo grido.
Laurie scosse la testa. Io dubito che le tubature abbiano qualcosa a
che fare con questa storia. Dev'essere nell'altro modo. La tossina proveniva dalla casa di Connie. Mi chiedo se Connie faceva conserve casalinghe. Guard Warren.
Lui rispose sollevando le mani: Non chiederlo a me: non l'ho nemmeno mai vista!
Be', aggiunse Laurie. Tutto questo non fa che rendere ancora pi
indispensabile una visita alla casa di Connie da parte di qualche epidemiologo che sappia il fatto suo. Bisognerebbe per lo meno avvertire il marito.
Se la fonte si trova ancora in giro, pu essere in pericolo.
quello che ho pensato anch'io, intervenne Jack, e infatti oggi, nell'intervallo del pranzo, sono andato l proprio per farlo.
Hai parlato con Yuri Davidov? chiese Warren. Flash lo sa?
Non l'ho visto, non era in casa. Ho incontrato un vicino che ha detto
che era fuori con il taxi e che non sarebbe tornato a casa fino alle nove o
alle dieci.
Laurie guard l'orologio. Questo significa che adesso dovrebbe essere
a casa.
Vero. Che cosa suggerisci di fare?
Ce l'hai il suo numero di telefono?
S, ma non serve. Il signor Davidov, a quanto pare, ha il telefono
staccato.
Quand' che hai provato, l'ultima volta?
Stamattina, ammise Jack.
Penso che varrebbe la pena riprovare. Laurie prese la borsa e ne estrasse il suo cellulare. Dimmi il numero.
Non ce l'ho qui, l'ho lasciato in ufficio, rispose Jack.
Prover con il servizio informazioni. Come si scrive Davidov?
Laurie non ebbe difficolt a farsi dare il numero, poi controll con Jack
che l'indirizzo fosse proprio quello, quindi lo compose sul telefonino. Le
rispose il segnale di occupato.
Be', adesso mi credi? le domand Jack.
Ti credevo anche prima, solo che mi sembrava ragionevole fare un
tentativo. Allora non possiamo chiamare. Questo vuol dire che dovremmo
andarci di persona.
Adesso?
Se aspettiamo e quello muore, come ti sentiresti?
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Colpevole, suppongo, borbott Jack. Va bene, ci andr io, ma occorrer un bel po' di tempo. Si trova dall'altra parte di Brooklyn.
A quest'ora non dovrebbe volerci tanto, gli fece notare Laurie. Possiamo prendere il Brooklyn Battery Tunnel e la Shore Parkway. Senza
traffico, saremo l prima ancora di dirlo.
Io non ci vengo, disse Warren. Flash mi ha detto che quel tipo
uno stronzo. Lascio la cosa a voi professionisti. Io e Spit andiamo a casa.
Va bene, disse Laurie. Possiamo prendere un taxi.
Non occorre. Prendete la mia macchina. Io andr con Spit. Doc, lo sai
dove parcheggiarla.
Sei sicuro? chiese Laurie.
Certo che sono sicuro. Voi due divertitevi. E quando tornerete nel nostro quartiere, non preoccupatevi. Ci sar qualcuno che terr d'occhio le
cose per tutta la notte.
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di partire per Manhattan alle otto in punto con la valigia, il passaporto falso e il biglietto aereo.
Si avvicin alla porta laterale. Dopo un altro sguardo di ammirazione
verso il pickup, spense la luce. Prima di aprire la porta cacci in tasca la
mano destra per impugnare la Glock. Temeva ancora che potesse farsi vivo Flash Thomas, anche se a quell'ora di sera la cosa gli sembrava poco
probabile. Per lo meno non doveva pi preoccuparsi di Jack Stapleton.
Mentre apriva la porta, il pensiero gli and a Curt e si meravigli di
non essersi accorto prima di quanto fosse folle quell'uomo. Anche Steve
era strano, ma non quanto Curt. Yuri sapeva di non essere uno psicologo,
ma si immaginava che a Curt doveva essere accaduto qualcosa di terribile
durante l'infanzia. Ormai aveva capito che gli americani erano avidi e violenti e avevano poca consapevolezza di s, ma Curt spingeva queste caratteristiche a estremi ridicoli: era la sua visione del mondo, e solo quella, a
essere corretta. Ma ci che davvero irritava Yuri era che Curt aveva una
tendenza antislava, che era diventata sempre pi evidente con il passare
del tempo.
Con la chiave in mano davanti alla porta della cucina, Yuri esit. Elucubrare sulla personalit di Curt aveva sollevato una preoccupazione che
finora non aveva ancora contemplato. Considerando l'egoismo di quello
che aveva creduto suo amico, si chiese che cosa avrebbe impedito a Curt
di fare in modo che tutto il merito della costruzione e dell'uso di quelle
armi batteriologiche andassero all'Esercito Ariano del Popolo, anche se
non avrebbe avuto niente a che fare con l'azione al Central Park.
Chert, mormor, nel rendersi conto della fondatezza di quella nuova
preoccupazione. Fino a quel momento era un'idea che non gli era nemmeno venuta in mente.
Signor Davidov? chiam una voce femminile.
Scioccato nell'udire il proprio nome, Yuri guard verso il vialetto d'ingresso. Nonostante la vicinanza di altre case attorno alla sua, si era sempre
fatto un dovere di non socializzare con i vicini. Strinse pi forte la mano
sull'impugnatura dell'automatica.
Mi scusi! Lei il signor Davidov?
Yuri dovette socchiudere gli occhi per scrutare nell'oscurit. Con la
lampada esterna spenta e nessun lampione, tutto ci che riusciva a scorgere erano due sagome nel vialetto, oltre la rete metallica. Si rilass nell'accorgersi che erano entrambi dei bianchi. Per lo meno non si trattava di
Flash Thomas.
Chi lo vuole sapere? domand.
Sono la dottoressa Laurie Montgomery. Se lei il signor Davidov,
urgente che parli con lei anche solo per qualche momento.
Yuri alz le spalle. Continuando a stringere la pistola e assicuratosi che
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non si sarebbe impigliata, se avesse voluto estrarla, si avvicin alla recinzione. Vide che l'altra persona era un uomo.
Mi spiace disturbarla cos tardi, continu Laurie. Sono un medico
legale di Manhattan. Lo sa che cos' un medico legale?
Yuri cerc di parlare, ma non gli uscirono parole di bocca. Nonostante
l'oscurit aveva riconosciuto l'altra persona: era Jack Stapleton!
Laurie interpret il silenzio come una risposta negativa, allora spieg
in che cosa consistevano i compiti dei medici legali.
Yuri deglut a fatica. Non riusciva a credere di avere davanti Jack Stapleton! Che cosa era accaduto? Perch non lo avevano informato? Ma poi
si ricord di aver staccato il telefono.
E il motivo per cui siamo qui, continu Laurie, perch la sua defunta moglie, Connie, sembra essere morta a causa di un avvelenamento
da botulino. Lo sa che cos'?
Yuri annu. Sentiva il cuore battergli forte e temeva che anche i due
medici potessero sentirlo. Non sapeva che cosa fare. Avrebbe dovuto cercare di sbarazzarsi di loro? Avrebbe dovuto provare a farli entrare in casa
e aspettare l'arrivo di Curt? Non ne aveva idea.
Ci preoccupa l'idea che la fonte dell'avvelenamento sia ancora in casa
sua, and avanti Laurie, imperterrita. Sua moglie faceva qualche tipo di
conserva casalinga?
Non lo so, bofonchi Yuri.
Be' questo sarebbe importante da sapere. Ci sono altri possibili colpevoli, come l'aglio fresco sott'olio. Anche i pasticci di carne congelati potrebbero rivelarsi fatali. A proposito, lei russo?
S, riusc a rispondere Yuri.
L'ho immaginato dall'accento.
Da che parte della Russia proviene? domand Jack, intervenendo per
la prima volta.
Ehm... Yuri esit. San Pietroburgo.
Ho sentito dire che una bellissima citt, comment Laurie. Comunque, c' una specie di pesce bianco che piace tanto agli immigrati russi, di cui si sa che a volte stato portatore della tossina. Lo mangia spesso?
No, non troppo spesso. Yuri non aveva idea di che cosa stesse parlando quella donna.
Sarebbe utile che entrassimo a dare un'occhiata alla sua cucina. Non
insister mai abbastanza su quanto pu essere grave questa cosa.
Be', io...
Non ci vorr molto, insist Laurie. Prometto. Vede, abbiamo fatto
tutta questa strada da Manhattan. Naturalmente, potremmo chiamare il dipartimento della sanit. Loro insisterebbero per entrare e avrebbero l'auto-
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Curt premette il grilletto e la pallottola centr in pieno il bersaglio, praticandogli un foro proprio in mezzo alla fronte, appena pi in alto delle
sopracciglia. Sgorg fuori un po' di sangue che and a imbrattare il frigorifero. Yuri cadde a terra di colpo, come se gli avessero tolto le gambe da
sotto.
Ges! grid Steve, costernato. Che cosa gli hai sparato a fare?
Curt rimise la pistola nella fondina, poi tocc Yuri con la punta di un
piede. Era tecnicamente vivo, anche se dai rantoli che emetteva si capiva
che la fine era vicinissima.
Pensavo che sarebbero venute le truppe, pi tardi! esclam Steve.
Perch non mi hai detto che avevi intenzione di sparargli tu?
Te la stai facendo sotto? chiese Curt, guardandolo male.
No, merda, ma potevi dirmelo che avevi intenzione di fare una cosa
simile. Mi sono spaventato a morte.
Non l'avevo programmata, ringhi Curt. Ma il bastardo mi ha fatto
incazzare di brutto con il suo modo di fare. Hai sentito con che tono ha
detto che era troppo tardi per insistere, quando gli abbiamo proposto di
togliere il carbonchio dal polverizzatore? Era come se fosse lui a darci gli
ordini. L'ironia era che stavo provando a dargli una possibilit. Cazzo, se
si fosse unito a noi contro il bersaglio giusto, e non avesse insistito con
quella stupida roba senza senso, da terroristi, non lo avrei fatto secco.
Steve depose la borsa e torn al tavolinetto, riprese il suo bicchiere e
mand gi una generosa sorsata di vodka fredda. Rabbrivid. Avrei soltanto voluto che mi avvertissi in tempo di quello che avevi in mente.
Dai, signorinella, prendi quella borsa e andiamocene di qua!
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detto di aspettare finch non si fosse indagato sui motivi per cui era suonato l'allarme.
Nel piazzale antistante l'edificio cominci a formarsi un certo assembramento. C'era chi si accendeva una sigaretta, chi si metteva a parlare
con dei perfetti estranei. Con il passare dei minuti, il gruppo aumentava, a
mano a mano che la gente continuava a uscire con un flusso costante.
Nel giro di cinque minuti si udirono delle sirene che si avvicinavano.
Qualche momento dopo due camion dei pompieri svoltarono da dietro
l'angolo pi vicino e si fermarono rapidamente accanto al marciapiedi, in
faccia all'edificio. Il primo camion aveva dipinta sulla fiancata la scritta a
caratteri dorati FDNY, e il numero 7.
Mike guard l'orologio. Erano le 9.29. Riportando lo sguardo sul primo
camion, vide Curt scendere dal lato del passeggero. Indossava l'uniforme
completa, con il giubbotto e i pantaloni in materiale ignifugo, l'elmetto di
cuoio e gli scarponi. Sulla schiena aveva lo zaino d'ordinanza, con la maschera appesa fuori, e portava anche una borsa nera di robusta tela gommata.
Dal sedile posteriore scese Steve, reggendo una sacca rossa. Insieme
corsero verso l'ingresso, davanti a tutti gli altri pompieri.
Mike si volt e si diresse verso la stazione della metropolitana, per tornare a casa. Si sentiva fiero di aver partecipato a una missione che, gli aveva detto Curt, avrebbe salvato il paese.
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sparato. Credo che fosse sua intenzione fare una telefonata per farci liberare, in modo da essere sicuro di avere il riconoscimento che ambiva.
Aspetta un secondo! esclam Laurie.
Ho tutto il tempo che vuoi.
Ssst! Mi sembra di sentire qualcosa.
Trattennero entrambi il respiro, restando in ascolto. Udirono solo una
serie lontana ma distinta di colpi provenienti dal piano di sopra.
Credo che sia qualcuno che bussa alla porta, osserv Laurie.
Si alzarono entrambi in piedi. Nell'oscurit si scontrarono, poi cominciarono a gridare aiuto a pieni polmoni.
Tacquero contemporaneamente, con le orecchie che ancora risuonavano delle loro grida, e si misero di nuovo in ascolto.
Devono averci sentito! esclam Laurie.
Probabilmente dipende dal rumore di sottofondo che c' l fuori, le
fece notare Jack.
Ricominciarono a gridare all'unisono e Jack arriv tentoni fino alla
porta e si mise a pestarci sopra con i pugni. All'improvviso si accese la luce. Poi udirono delle voci attutite di qualcuno che scendeva le scale. Qualche momento dopo ci fu un rumore di legno che veniva spaccato, seguito
da un tonfo. Le voci aumentarono di volume. Chiunque fosse, era riuscito
ad arrivare nell'ingresso del laboratorio.
Jack buss contro la porta. Siamo qua! grid.
Non rispose nessuno, ma giunse distinto il rumore di qualche strumento, come un piede di porco, che veniva infilato a forza sotto il catenaccio.
Di nuovo, si ud il fragore del legno che schiantava, ma questa volta era
pi forte.
Non ho idea di chi sia, sussurr Jack.
Non pensi che...
Laurie non fece in tempo a terminare la frase. Si ud uno schianto finale, mentre la porta veniva spalancata del tutto. Sorpresi ma grati, i due prigionieri si ritrovarono di fronte il viso non tanto felice di Warren. Dietro
di lui c'era Flash.
Oh, grazie a Dio! esclam Laurie, e si gett ad abbracciare Warren.
Lui si tolse le sue braccia dal collo e fiss Jack con sguardo truce.
Doverti salvare dalle situazioni strane, soprattutto quando c' di mezzo
un morto, comincia a stufarmi.
Laurie si stacc dal suo salvatore e si asciug qualche lacrima di gioia
che le spuntava dagli occhi.
Che ore sono? chiese Jack.
Warren si volt a guardare Flash e si strinse nelle spalle. E questo
tutto il ringraziamento che ci spetta: vuole sapere l'ora.
importante! esclam Jack. Che ore sono?
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spieg Warren. Quando ho visto che non era cos, ho pensato che magari
era successo qualcosa di strano. Stamattina presto ho visto che la mia
macchina non era al suo posto e sapevo da Spit che tu non eri tornato nel
quartiere. Accidenti, tutto quello che pensavo era che voi due foste andati
a scopare in un albergo, o qualcosa del genere, per fare pace.
Vorrei tanto che la serata si fosse svolta proprio cos, comment
Jack, e guard Laurie.
Anch'io, aggiunse lei
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fermare verbalmente che avrebbe eseguito gli ordini ricevuti, poi concluse
con il tipico passo e chiudo.
Si avvicin al gruppetto. Il viso restava quasi del tutto invisibile, per il
riflesso sulla maschera di plastica trasparente.
Dovete lasciare tutti la casa, ordin. Arrivati nel vicolo, svoltate a
sinistra. Passate sotto il nastro giallo che divide questa zona, altamente a
rischio, da quella a rischio minore. Dove il vicolo sbocca in Oceanview
Avenue c' una tenda di decontaminazione. rossa, non potete non vederla. Vi stanno aspettando.
Si alzarono tutti e quattro e si diressero alla porta d'ingresso.
Grazie, disse Laurie, ma il tecnico non rispose. Stava gi tornando in
cucina, per ridiscendere nella cantina.
Accidenti, se sono seri! comment Warren, mentre percorrevano il
vialetto d'ingresso.
E ne hanno motivo! gli fece notare Jack. Questa una cosa grossa.
New York potrebbe avere vittime a decine di migliaia, se non di pi.
Merda! imprec Flash. Ve lo avevo detto che questo Yuri era un
figlio di puttana. Dovevate lasciarmi venire qui a sistemarlo.
Aveva una pistola, lo avvert Jack. E non sembrava riluttante a usarla.
Gi, s, ma io mica sarei venuto qui a mani vuote!
Mentre camminavano, non potevano fare a meno di notare che l'intera
zona era deserta. Non videro nessuno, nemmeno uno dei numerosi cani
del quartiere.
Che cosa strana, osserv Jack. come se fossimo rimasti solo noi.
Proprio com'era stato loro indicato, trovarono una tenda rossa nel mezzo di un viale completamente deserto.
Dove sono andati tutti, cos in fretta? comment Warren.
Non credo che abbiano avuto problemi a far spostare gli abitanti, gli
rispose Jack. La gente terrorizzata dal contagio. Mi vengono i brividi a
pensare al panico che ci sar adesso a Manhattan.
Mi ricorda un vecchio film di fantascienza, osserv Flash. Credo
che fosse intitolato Ultimatum alla Terra.
Vennero accolti da una piccola quipe che indossava tute e accessori
con un livello inferiore di protezione rispetto agli scafandri usati dai tecnici all'interno della casa di Yuri. Ne era a capo una donna che si present
come Carolyn Jacobs. Fece spogliare uno dopo l'altro tutti e quattro, per
farli poi passare sotto delle docce improvvisate da cui usciva una soluzione clorata. Dovettero sfregarsi bene e poi, una volta asciugati, ricevettero
delle specie di grembiuli da indossare. Vennero immunizzati contro il carbonchio e cominciarono un ciclo di ciprofloxacin.
Ehi, non mi sarei mai aspettato tutto questo! si lament Warren.
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EPILOGO
Gioved 21 ottobre, ore 13.30
Prova con un'altra stazione, disse Curt.
Steve allung la mano a girare la manopola della radio, fino a che si
ud abbastanza chiaramente un programma diverso.
Viaggiavano su un vecchio pickup Ford che Steve aveva comperato
per cinquecento dollari sotto falso nome. Si trovavano a circa ottanta chilometri da New York e i segnali radio erano sempre pi deboli. Avevano
ascoltato le notizie flash subito dopo essere saliti sul pickup, mezz'ora
prima, proprio mentre si dirigevano a ovest sull'interstatale 80. Il notiziario era stato brevissimo. C'era stato solo un accenno al rilascio di un'arma
batteriologica a Manhattan, che (fino a quel momento) aveva causato soltanto molto panico.
I due compagni si erano lasciati andare a grida di giubilo e si erano battuti a vicenda il palmo della mano, in un delirio di eccitazione. Ce l'abbiamo fatta! avevano gridato all'unisono. Ma adesso volevano maggiori
dettagli, e avevano difficolt nel trovare ulteriori notizie.
Probabilmente il governo ha imposto il silenzio-stampa, comment
Curt. Non vogliono mai che il pubblico sappia la verit, come successo
con Waco, con Rubi Ridge, perfino con chi ha sparato davvero a JKF.
Dev'essere di certo cos, convenne Steve. Il governo ha paura che il
pubblico sappia la verit.
Dio, andata a meraviglia! Un'operazione militare dannatamente perfetta!
Non poteva andar meglio.
Curt diede un'occhiata al paesaggio leggermente collinoso, immerso
negli splendidi colori autunnali. Si trovavano nel New Jersey occidentale,
verso il confine con la Pennsylvania. Ges, che paesaggio stupendo! esclam, stringendo pi forte il volante. Poi rise. Si sentiva a meraviglia.
Era come se avesse bevuto dieci tazze di caff.
Per pranzo vuoi fermarti nel Jersey o aspettare di arrivare in Pennsylvania? domand Steve.
Non mi importa. Sono talmente eccitato che non ho nemmeno fame.
Neanch'io, ma vorrei lavarmi le mani. Lo so che secondo Yuri non
era pericoloso toccare quelle salsicce di plastica, ma comunque mi preoccupa sapere che cosa contenevano.
Ehi, dov' la busta? domand Curt.
Intendi quella di Yuri?
S, quella con le istruzioni su come fabbricare l'arma batteriologica.
Ci ha detto di avere scritto anche qualche suggerimento su quello che avremmo dovuto fare dopo l'azione.
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L'ho messa assieme alle carte stradali e tutto il pacco di fogli su come
arrivare nelle case dove ci daranno ospitalit. Vuoi che la prenda?
Curt alz le spalle. Perch no? Vediamo che cosa dovemmo fare per
proteggerci. Rise di nuovo. Come se a questo punto avessimo ancora
bisogno dell'aiuto di quel fesso.
Steve allung una mano dietro il sedile e tir a s una cartelletta chiusa
da un largo elastico. L'apr, vi frug dentro, e ne estrasse la busta di Yuri.
Accidenti, se spessa! esclam. Che cosa ha fatto? Ha scritto un
libro? La tese verso Curt, perch la vedesse anche lui.
Aprila, Cristo! sbrait Curt.
Steve infil l'indice sotto il lembo incollato e l'apr. Ne estrasse un cartoncino spesso, chiuso anche quello da un lembo ripiegato e incollato.
Che diavolo? si spazient a quel punto.
Curt distolse lo sguardo dalla strada per dare un'occhiata. Che cosa c'
scritto l sopra?
A Curt e Steve dalla piccola madre Russia, lesse Steve. Per quello
che vorr dire!
Aprila!
Steve strapp la chiusura e il cartoncino gli salt fra le mani, aprendosi
di scatto. Allo stesso tempo una piccola molla propag nell'aria un'abbondante nuvola di polvere, assieme a una manciata di minuscole stelline luccicanti.
Merda! esclam Steve, sobbalzando per il movimento improvviso.
Anche Curt sobbalz, soprattutto per la reazione di Steve, e dovette
impegnarsi per mantenere il controllo del volante.
Tutti e due starnutirono violentemente e si ritrovarono con gli occhi lacrimosi.
Curt accost a lato della strada e si ferm. Lui e Steve cominciarono a
tossire, a causa della polvere che solleticava la gola. Curt strapp via il
cartoncino dalle mani di Steve, che a quel punto scese dal veicolo per
scuotersi di dosso le stelline luccicanti che gli erano cadute in grembo.
Curt esamin il cartoncino. Non c'era scritto niente. Guard nella busta. Non c'era niente nemmeno l. Allora, all'improvviso, ebbe una tremenda premonizione.
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NOTA DELL'AUTORE
Purtroppo, buona parte di ci che i personaggi di questo romanzo dicono sulle armi batteriologiche o sul loro impiego nel terrorismo vero. In
particolare, illuminante il commento di Lou Soldano a proposito della
possibilit di un ingente attacco terroristico negli Stati Uniti o in Europa,
ricorrendo ad armi batteriologiche: non questione di se, ma di quando
avverr. In realt, si sono gi verificati diversi episodi minori negli Stati
Uniti.
Nel 1984 si avuta una contaminazione intenzionale di cibo in alcuni
ristoranti dell'Oregon, che ha provocato una miniepidemia di salmonellosi,
colpendo 751 persone. Nel 1996 in un laboratorio ospedaliero del Texas
sono state contaminate intenzionalmente focaccine e ciambelle, con il risultato che quarantaquattro persone sono state contagiate dalla Shigella
dysenteriae.
La minaccia che il terrorismo ricorra alle armi batteriologiche aumentata progressivamente in tutto il mondo, in particolare nell'ultimo decennio. Basti pensare alla setta apocalittica che nel marzo del 1995 ha
propagato il gas nervino nella metropolitana di Tokyo. Il loro programma,
inoltre, comprendeva anche l'uso del carbonchio e della tossina del botulino, proprio come avviene nella finzione romanzesca da parte di Yuri Davidov. Si erano perfino spinti a inviare una loro delegazione nello Zaire,
per esplorare la possibilit di ottenere il virus ebola, da usare come arma.
L'Unione Sovietica, prima della sua dissoluzione, nel 1989, aveva
mantenuto un enorme programma segreto per la messa a punto e la produzione delle armi batteriologiche, nonostante fosse tra i firmatari del trattato del 1972, che proibiva severamente tale attivit. Nel periodo della sua
massima espansione, tale programma impiegava pi di cinquantamila tra
tecnici e scienziati, impegnati nella ricerca e nella produzione, e veniva
gestito da una rete di laboratori e fabbriche che andava sotto il nome di
Biopreparat, ed era sottoposta al ministero della Difesa. Quel programma
stato apparentemente smantellato sotto il governo Eltsin (anche se molti
esperti temono non completamente), causando una diaspora di decine di
migliaia di addetti altamente qualificati. Considerando l'attuale condizione
economica della Russia, sorge invariabilmente la domanda: dove si trovano adesso queste persone, e che cosa stanno facendo? Alcune, forse, guidano il taxi a New York, come Yuri Davidov, l'immigrato insoddisfatto
che compare in questo libro, e fanno comunella con membri altrettanto insoddisfatti dell'estrema destra violenta.
La minaccia delle armi batteriologiche si fatta ancora maggiore a
causa delle scelte di nazioni come l'Irak, l'Iran, la Libia e la Corea del
Nord. Dopo la fine della guerra del Golfo, gli Stati Uniti e i loro alleati
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sono rimasti scioccati nello scoprire la quantit di scorte di armi batteriologiche che si trovavano in Irak, e il numero di fabbriche relative, che avevano eluso le indagini dei servizi segreti. Questa rivelazione servita da
brusco avvertimento ai vari governi alleati. Purtroppo, ha anche attirato
l'attenzione di gruppi terroristici e di singoli individui che, nel mondo intero, all'improvviso si sono attivamente interessati alle armi batteriologiche. Il motivo semplice: sono armi poco costose, che richiedono materiali, attrezzature e conoscenze facili da procurarsi (alcune informazioni si
trovano anche su Internet) e, in genere, comportano agenti patogeni facilmente disponibili. Inoltre, le armi batteriologiche sono le migliori armi di
distruzione di massa da impiegare in modo surrettizio. Gli effetti che provocano impiegano ore o perfino giorni a manifestarsi, e questo d ai criminali il tempo di fuggire.
A ci si aggiunga l'attuale situazione sociale, economica e politica del
mondo. Con il fondamentalismo religioso sempre pi forte in alcuni paesi,
il nazionalismo in altri, la drammatica situazione economica di altri ancora, e, nell'Occidente industrializzato, la disperazione dei gruppi violenti di
estrema destra, i cui programmi hanno avuto una stasi nell'era della crescente globalizzazione, c' stato un aumento generale del terrorismo in tutto il mondo. A rendere tanto critica la situazione attuale la combinazione
di queste caratteristiche con la malvagia attrazione esercitata dalle armi
batteriologiche.
In questo romanzo, i medici legali sono i primi a cimentarsi con un episodio di terrorismo di questo tipo, che si presenta come un singolo caso
di carbonchio. Purtroppo, poich hanno a portata di mano una spiegazione
semplice del caso in questione, anche se non verificata, non indagano a
sufficienza per verificare che non si tratti dell'uso di un'arma batteriologica. Se lo facessero, potrebbero forse impedire lo svolgersi dell'attentato,
cos come stato programmato. Questa una lezione importante. Abbandonando la finzione per il mondo reale, c' un'alta probabilit che la classe
medica sia la prima a trovarsi a contatto con un evento terroristico di questo tipo, e tale specifica possibilit deve far parte del modo di pensare dei
medici, al giorno d'oggi. Questo particolarmente vero per quanto riguarda le malattie provocate da agenti noti per il loro utilizzo come armi batteriologiche.
Ma le responsabilit della classe medica a tale riguardo vanno al di l
della semplice scoperta di un singolo episodio e della cura da prestare alle
vittime. Essa ha anche il dovere etico di continuare a istituzionalizzare
l'obbrobrio attualmente associato all'impiego delle armi batteriologiche. I
medici di ogni paese devono insistere nell'indagare su ogni incidente che
comporti malattie sospette all'interno dei loro confini e riportare tali circostanze al forum mondiale. Se questo fosse accaduto nel 1979, quando a
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Sverdlovsk si verific una fuoriuscita di carbonchio da un impianto Biopreparat, la classe medica sovietica avrebbe reso un servizio al mondo intero. Il programma illegale sovietico per l'utilizzo offensivo delle armi
batteriologiche sarebbe diventato di pubblico dominio. Invece, al mondo
stata propinata l'elaborata disinformazione del KGB, e il Biopreparat ha
continuato per altri dieci anni nella sua attivit segreta ed eticamente ripugnante.
Un altro motivo per cui la classe medica ha da svolgere un ruolo etico
in relazione alle armi batteriologiche che tale tecnologia rappresenta la
perversione ultima della ricerca biomedica. Davvero, con l'aiuto del fiorente campo della bioingegneria, esiste la possibilit di creare nuovi organismi apocalittici. Gli esperti tremano al pensiero di combinare la contagiosit del comune raffreddore o anche del morbillo con la patogenicit
dell'ebola.
Come accade per la minaccia nucleare, il pubblico sente di poter fare
ben poco per impedire lo sviluppo o l'impiego delle armi batteriologiche,
ma ci non del tutto vero. La gente comune pu svolgere un suo ruolo in
questo incubo sempre peggiore, anche solo con la consapevolezza della
minaccia costituita dalle armi batteriologiche. L'unico modo per impedire
effettivamente gli attentati il controspionaggio, ma occorrono anche un
atteggiamento diffuso di sospetto e la continua vigilanza. Poich vero
che si possono allestire piccoli laboratori e impianti produttivi artigianali
all'interno di abitazioni private, usando le cantine o le stanze libere, importante essere vigili nel cogliere indizi come gli odori della fermentazione o il rumore costante dei ventilatori, e riferirli alle autorit. Dovrebbe
essere portato all'attenzione delle forze dell'ordine anche qualsiasi traffico
o furto di microrganismi, attrezzature microbiologiche, fermentatori artigianali da birra, indumenti e accessori protettivi, attrezzature per la diffusione di pesticidi.
Con tutto ci di cui gi bisogna preoccuparsi di questi tempi, fra
l'AIDS, le carestie, i rovesci economici, le guerre civili, le pulizie etniche
e il riscaldamento del pianeta, sembra che non ci sia spazio per lo spettro
del terrorismo che fa uso di armi batteriologiche. Eppure poche minacce
hanno la capacit di uccidere cos tante persone cos in fretta. Per anni
siamo vissuti nel timore che l'inverno nucleare annientasse la razza umana. Adesso una simile minaccia arriva dalla biologia.
Infine, per aggiungere una nota positiva, i governi e le autorit locali,
in particolare negli Stati Uniti, stanno prendendo seriamente in considerazione l'attuale minaccia e hanno iniziato ad agire. stato stanziato del denaro e il dipartimento della difesa e l'FBI hanno formato delle unit speciali. Citt importanti come New York hanno investito del problema le loro organizzazioni per la gestione delle emergenze. Si sono fatti sforzi per
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addestrare il personale a livello locale e per svolgere esercitazioni. Eppure, i risultati sono, al momento, ambigui. Forse occorre un vero attacco
terroristico per rafforzare l'iniziativa del governo, ma in questo caso per
molti potrebbe essere troppo tardi. Occorre fare molto, e tutti noi dobbiamo contribuire. Non aspettiamo che si verifichi un incidente come quello
prospettato in questo romanzo, perch si rafforzi la nostra determinazione.
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BIBLIOGRAFIA
DAVIS, LORRAINE e altri (a cura di), Medical Aspects of Chemical
and Biological Warfare, Washington, Office of the Surgeon General,
1997. Si tratta di un libro di testo molto approfondito.
FALKENRATH, NEWMAN E THAYER, America's Achilles Heel:
Nuclear, Biological, and Chemical Terrorism and Covert Attack, Cambridge, MA, M.I.T. Press, 1998. il miglior testo di carattere generale che
ho trovato sull'argomento. Si focalizza direttamente sulle implicazioni politiche.
HAMM, MARK, American Skinheads: The Criminology and Control
of Hate Crime, Westport, Conn. Praeger, 1993.
Prima di leggere questo libro non sapevo la differenza tra skinhead,
punk e rocker. L'ho trovato affascinante, soprattutto per come collega questi movimenti alla musica rock.
LAQUEUR, WALTER, Fascism: Past, Present, Future. New York,
Oxford University Press, 1996. Un libro estremamente leggibile su un
movimento che molti di noi credevano sconfitto nella seconda guerra
mondiale. L'ho trovato stimolante, in particolare in rapporto all'attuale
turbolenza economica e sociale in Russia.
LUNDBERG, GEORGE, Journal of the American Medical Association (JAMA), Chicago, vol. 278, n. 5, 6 agosto 1997. Si tratta di un numero monografico interamente dedicato alle armi batteriologiche, al terrorismo messo in atto con tali armi, alla guerra batteriologica, scritto dal punto di vista di chi deve prestare assistenza medica.
PRESTON, RICHARD, Annals of Warfare: The Bioweaponeers,
The New Yorker, vol. 74, n. 3, 9 marzo 1998. un articolo scritto in modo
stupendo che sicuramente sconvolger i lettori.
REMNICK, DAVID, Resurrection: The Struggle for a New Russia,
New York, Random House, 1997. Un altro libro enormemente leggibile,
illuminante e in definitiva sconvolgente. Un must per chiunque si interessi
alla situazione caotica della Russia attuale.
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INDICE
Ringraziamenti............................................................................................3
Prologo .......................................................................................................5
1 ..............................................................................................................9
2 ............................................................................................................26
3 ............................................................................................................38
4 ............................................................................................................50
5 ............................................................................................................66
6 ............................................................................................................88
7 ..........................................................................................................109
8 ..........................................................................................................126
9 ..........................................................................................................153
10 ........................................................................................................164
11 ........................................................................................................168
12 ........................................................................................................198
13 ........................................................................................................202
14 ........................................................................................................207
15 ........................................................................................................213
16 ........................................................................................................230
17 ........................................................................................................243
18 ........................................................................................................249
19 ........................................................................................................256
20 ........................................................................................................268
21 ........................................................................................................280
22 ........................................................................................................287
23 ........................................................................................................290
24 ........................................................................................................293
25 ........................................................................................................295
26 ........................................................................................................299
Epilogo ...................................................................................................307
Nota dell'autore.......................................................................................309
Bibliografia.............................................................................................313