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IL
CONCILIO VATICANO.
IL CONCILIO VATICANO
IMPRESSIONI DI UN CONTEMPORANEO
co,rno!<eetis.
FIRENZE.
SUCCESSORI LE MONNIER.
4873.
AVVERTIMENTO.
Essendoci venuto
nel quale
lio
blicarlo,
si
perch
ci
sembra che
tutto quel
cherisguarda
si
l'attenzione del
poich
troppo
si
prorogato
il
Concilio Vaticano,
si
pur
AVVERTIMENTO.
II
menti
importanza per i lettori italiani. Gli avvenisono narrati senza spirito di parte e con
vi
carattere di verit
tivo
per
lo
che pu renderlo
utile
ed
istrut-
tutti.
Noi lo presentiamo ai nostri lettori quale lo abbiamo ricevuto, anche coli' anacronismo che si contiene
nel suo frontespizio, nel quale
scritto
nome
si
afferma
il
libro essere
sia
mente
dalla
mento
in
Roma
sul Rinascimento
ed determinato
ma
in
IV
AVVERTIMENTO.
Ili
far la
leggenda, n
binazioni erano pi facili a riscontrarsi nel secolo decimoquinto che non sieno nel secolo decimonono. Noi
vogliamo solamente dire con ci che essendo l'Italia,
se
intellet-
esercitata
suoi
sentimenti religiosi e che perci i filosofi saranno sempre costretti a tenervi in gran conto le influenze reli:
giose, e vi sar
scri-
Gli Editori.
INTRODUZIONE.
Queste impressioni notate durante il Concilio VaRoma e secondo che esso procedeva, erano da
principio destinate ad una Rivista periodica; ma per soticano in
modo,
altrettanto sarebbe
la pubavvenuto
la conti-
come aveva
guivano,
fatto
per l'avanti
mano
mano che
se-
importante
che erano
periodo di storia contemporanea, tanto quelli
erano
i
per avdi pubblico diritto, quanto altri,
quali
ventura
che quello
di
Con
ci
avrebbero dovuto
non ebbe
altro scopo
memoria
di tutti
di
questo
immagine
grande avvenimento in generale, rendendone, per cos
la
fisionomia esteriore.
INTRODUZIONE.
Sa
sentano, e
alla
non con-
mancher lungamente
al
revano
mente
alla
mese
di questi ha in fronte
il
titolo
som-
niera, e perci
del
mariamente
ognuno
descritto, e conserva la
forma che
lo svol-
momento,
la
fase che si
compi con
la
dichiarazione dell'
quali si aspettavano! Nondimeno, tranne qualche leggiero ritocco pi nella forma che nella sostanza, asso-
le
si
preferito
di
INTRODUZIONE.
se sono talvolta sconnesse, ripetute o sparse.
cotali ragioni questo lavoro
una
non presume
sempre durante
gli
Concilio Ecumenico,
di attualit,
otto
il
se per
ne
di essere
le slesse
ha un certo carattere
Ma
esso
quale, conservato
il
un
quando sar
qua e
zioni contemporanee,
non
si
punto solo.
il
nenze con
la
o canonico,
ma
societ civile, ed
il
Concilio non vi
vietato ai profani,
si
voluto si-
che
profondit
in
si
ma
poche meche
ai lettori,
la
compenso sono
poco soggetti ad
narrato o
come testimone
equivalente.
egli stesso,
o con certezza
DICEMBRE
i.
4. Alle
ore 9 antimeridiane
dell' 8
dicembre
pane di tutte
che si apriva
dici secoli
la storia,
salemme,
le
il
dopo
chiese
di
Roma annunziavano
le
al
del-
cam-
mondo
tale
da tutta
gran
sala
di Trento.
che sovrappo-
alla
i
primi quasi
per far mostra di eguaglianza, e seduto aveva atteso
che fosse intero il numeroso corto, il
doveva
quale
processionalmente passargli dinanzi, per discendere
solennemente insieme nella chiesa di San Pietro. Erano
quarantasette cardinali dei cinquantacinque che sono in
IL CONCILIO VATICANO.
Roma, pi
se
di settecento
cattolico, pi di
venti abati mitrati, cinque abati nullus e circa trenta
pubblicato in
Roma
il
numero
dato dall'Elenco
avean
dritto a seil
numero
amendue
ascendeva a pi di settecentosessanta:
ma
il
numero
le
schede raccolte
cinque
gli
non sono
tutti
mai
mero
Roma. V'ha
fra quelli
non hanno
costoro sono
Concilio ed al voto
come
generali d'Ordine vi
la stessa
cosa,
conoscono appena
quella, onde prendono il
diocesi, e
un nu-
ed
vescovi
non hanno
stati
egualmente ammessi
al
un Concilio, per
le
condizioni normali di
prendere in
classe
una
numerosa
ad
di
dignitarii senza cura
questo
d'anime e che perci, se sono eguali agli altri nell'ordine, sono loro per lo pi inferiori nelle cognizioni
pratiche necessarie, e ad ogni
modo mancano
della re-
il
Roma
il
portico e
si
il
resto
collocava lungo
la
passaggio di quella.
3.
Quando furono
tutti
il
raccolti,
all'altare,
ed
all'
Papa levatosi
intuonar che
il
canto
seguente:
il
camerieri ed
corteggio; quindi
gli
avvocati concistoriali,
promo-
Parco maggiore,
votanti di Segnatura,
cherici di
Camera,
maestro del
il
abati nitlUas,
patriarchi, e
vescovi,
dopo questi
rarchia d'ordine.
gli
i
gli abati
arcivescovi,
generali, gli
i
prelati ed
vescovi ed
IL CONCILIO VATICANO.
un cappellano o
pagnati ciascuno da
vano appresso
Senatore ed
il
Municipalit romana,
ed
vicecamarlengo
principe assistente
il
tarii,
il
il
Papa portato
baldacchino: seguivano
rali
al
gli
di
la
Santa Chiesa,
al
cardinale diacono,
finalmente
il
il
caudatario. Veni-
Conservatori, cio
maestri di cerimonia, e
quindi
gene-
ni, fra
due
ale
ugualmente
alti
ordi-
gerarchia, lasciando
viava per
scendendo per
volgendo
l'altra
la
a diritta
per
parve riempirsi.
di
Il
il
la
prima volta
Papa come
memoria d'uomo
alla
Imma-
colata Concezione.
Il
gli
altri
vescovi che
si
restringe peraltro a questi piccoli accessorii del cerimoniale. All'ingresso della chiesa
il
Papa discese
il
nando
dove
5.
dalla se-
pilastri
porta d'ingresso che quel giorno rimase aperta alla curiosit del pubblico durante tutta la cerimonia: ci si
ripete in tutte le sessioni pubbliche,
come un
porla rivendicavasi
di questa
mentre
dell'
nelle con-
La custodia
affatto chiusa.
antico diritto
Ordine Gerosolimi-
per rendersi
utili
al
sta affidata
le
la
parole di Cri-
omnes
gentes.
summationem
dioso,
ma
per
ordini
gli
scanni per
patriarchi, e
gradatamente
il
i
al
numero d'ordine
trono
seggi
in sette
vescovo
gran-
al
li-
un nu-
dato ad ogni
membri
del Concilio.
10
IL CONCILIO VATICANO.
Sopra
il
che rappresentano
dottori della
Chiesa e
battimenti v'ha
vlte e
non
i
Papi che
come
si
tutto ,
Il
un
ma non
solo difetto,
lieve, quello
si
immense
del Concilio,
la
pi dotti propositi e
le
pi sapienti parole.
tesse
e che per
creti,
aversi ricorso
gran
alla
Verso
conciliare,
il
le
Papa sopra
il
suo trono,
dei de-
Roma.
sala o chiesa di
6.
promulgazione
le
melchiti, ruteni,
cardinali e
vescovi,
rumeni, bulgari,
la-
siriaci,
uno
davano
dei pi solenni e
offrirsi
me-
adocchio d'uo-
mo,
soprattutto
ai
nostri
quella adunanza
magnificenza di
della
questa istituzione,
conduce ancora
sol
la
tale
uomo,
ad un
una semplice
d'invito, tanti
41
uomini
lettera
da una
stessi, ed oc-
nomarle.
Come
si concepisce a questo
spettacolo il sentimento indomabile d'autorit che ha sempre dominato
i
Papi! Niuno fuori di loro giunge, relativamente al
proprio Stato ed anche assolutamente nella societ umana, ad un grado cos alto di dominazione e soprattutto
di onoranza.
7. Appena entrato il Papa, si die principio alla
Messa solenne cantata dal cardinal vicario. Finita que-
sta,
il
sopra un
d'Iconio tenne
stito
tutti
un discorso
latino: indi
il
membri
del Concilio
rimonia consiste
uno
il
s'
in ci,
all'
che
vescovo
Papa, rivevescovi e
tutti
vescovi ad uno ad
il
memoria
gli
baciano
il
gi-
necessario a colui
tutta
IL CONCILIO VATICANO.
12
ci
Dopo
8.
il
1"
allocuzione per
la
pi profonda fede ed
mantenevano
lo
il
pi grande entusia-
quella lunghissima e
faticabile in
faticosissima ceri-
monia.
dell'
una
al
Santo
lev innalzando
egli si
le
dovevano
agitavano forse
9.
germi che
mondo
cattolico
altre
Dopo
del
preci
l'inno
d'invocazione
al
il decreto di
apertura del Convescovi interrogali, se piacesse loro
poscia
che
il
con questo e con un inno di ringraziamento, dopo avere decretato la prossima sesil
liturgico placet: e
si chiuse la prima, e fu
Vaticano che convocato, diciotto
aperto
secoli
il
Concilio
dopo
la
13
e che
perci appunto
dentali
per decidere,
mente e socialmente
costumanze ed
se le nazioni
occi-
istituzioni,
religione.
II.
Importanza
1.
Fin qui
la
di quest'
Assemblea.
per
sua
la
terra; l'incontrarsi,
il
secondo
patriarca
di
Babilonia ed
il
vescovo
di
poco mirabile.
fatti,
Ma
e se dalla
se
si
tutta
un' ra
cosa
non
forma esteriore
si
passa a contem-
vescovo
di
plare
la
lonia
sostanza,
il
sarebbe
anche di
nelle
ma
quanti
stesse condizioni?
altri
Tacendo
titoli delle
loro diocesi ?
14
alla
di
VATICANO.
IL CONCILIO
liche
quanti sono
nazioni acatto-
le
sentono
si
una vera
societ cattolica, o
almeno
di
si
le principali
meglio in Spagna,
e, se
si
nazioni, in Irlanda
meno
ma
minciando
dall'
e parziali dissidenze, fu
licit
si
il
punto massimo
sono da questa
o meglio schiatte, ne
nalit,
dirlo.
della catto-
il
d'Oriente, che fu
cilio di
la
prima
fase di disunione;
ali'
unit
il
Con-
le schiatte
Germania, l'Inghilterra, la Scandinavia e potenzialmente l'America e l'Australia. La terza fase che mila
naccia
il
Cattolicesimo
generico
nome
di
nuova
ognuno
il
il
fase, a
problema,
si
15
dacch quello
di cui,
proponeva
soluzione. Pro-
la
cederebbe esso per scelta o per eliminazione? Prenderebbe esso il limite pi largo per abbracciare un
gettandone cos
menti non
il
i
nella
pi gran
Chiesa,
numero
il
pi
nella ri-
afflitte dalla
momento
malattia del
tempo
poich
assai
questione
suche
non
osservatori
sembri
agli
gravi, pi gravi
per costoro
perficiali:
le
il
e la
conviene ripeterlo,
sorto
si
tratta
di
sapere, se
Se
il
reli-
ma una
costumanze ed
3.
comunemente
e nominale,
con
le
loro
istituzioni.
non impedi
Concilio di Costantinopoli
lo
scisma d'Orijnte, n quello di Trento la riforma d'Occidente , non men vero che altri Concilii, con pi o
meno
difficolt,
rimane segno dei nemici da essi combattuti. Chi volesse trovare una ragione plausibile, poich ve n' ha in
ogni cosa, potrebbe non senza fondamento rinvenirla
in questo: cio, che ogni qual volta la Chiesa
fronte
un mero errore
di giudizio,
il
meno
ebbe a
una differenza
agevolezza, se-
16
IL CONCILIO
condo
VATICANO.
la
impor-
la
gran maggioranza
culative.
la
la
il
la
Come non
trionf.
Cristianesimo
il
antichi
la
quanto
manife-
genere
il
umano,
venire?
Chi
Se a ci
aggiungono
le
le
campo
ma
condo
o parziali,
di
poderose
T errore o nacque o prese
venne finalmente
spe-
unit vo-
all'
meramente
del-
si
al
nuovo?
combinazioni secondarie e
strinsero intorno,
si
si
avr
il
non
sente?
che
si
In
quali
adunava
il
condizioni intrinseche
pre-
ed estrinse-
manda non
diffcile,
Il
di
rispondere
poich
si
possa proporre
al
grandissimo momento
un vasto corredo
di
Concioggid,
tendenze e
IMPORTANZA
DI GUEST' ASSEMBLEA.
vivissimi.
Quanto
d' interessi
seconda
alla
17
difficile
ali'
aper-
dare una
risposta adequata, e
preceduto
lume
formarvi sopra un
la
un
Conci-
Ecumenico. Di ci molte ragioni potrebbero addursi, tratte dal poco desiderio che se ne sent per la
lio
calma succeduta
l'ultimo esperimento del Concilio di Trento tutti gl'interessati vedevano a riunirlo, essendone i vescovi
usciti,
e rimettere pi oltre a
semplice, senza
che
prova
la
dilungarsi in
da monarchia, per
sua.
Ma
molti
Chiesa
usc
esplicazione
costituita
monarchia
rata; quindi
gnanza
alla
si
abitual-
e progressiva
dal Concilio
di
Trento
solo, occasionalmente tempeniun bisogno, anzi una certa ripuriunione dei suoi Stati Generali. Se per
il
nuova esplicazione
monarchia assoluta
1*
ragione pi
cos esprimerci,
la
particolari,
il
IL CONCILIO
18
e perci,
sullive
come
il
VATICANO.
concistoro
dei
cardinali,
piuttosto
Checch voglia
6.
un passo
nella
indietro
nell'
opinione com-
dell'episcopato, perch
negarsi.
il
spontaneit
se
non
il
non pu
il
Papa,
carattere della
rispetto all'azione
terreno in
sistere,
Roma,
n trovando qui elementi per reebbe ricorso , com' era sempre stato suo uso
Italia,
Ma
sic-
erano
tali
come
le
condizioni politiche
dell'
Europa
i
suoi
fini
sopra
Governi, per la disposizione tutta sua propria ad accomodarsi alle condizioni dei tempi, invece che ai Ga-
19
adunanze e
di tutti
gli
altri
mezzi che operano su quella: invece della politica diplomatica ne fece una partigiana. Da questo principio
pu
e
dirsi
si
assai
chiaro ed
gramma
buon organamento,
il
si
zione del
dogma
nonizzazioni, e per
il
Zuavi a brevissima
ferma che
le
si
le
servandosi
il
passioni
fe-
mezzi d'azione:
in-
Corte di
si
disparatissime, e cos
come
quella
naria disciplina,
tutta
la
con-
Roma
stessa
la
Santa Alleanza
polita,
pubblicazioni, le
istrumento
la
dei
tempi.
Compagnia
A
di
disbrigare tutta
questa bisogna con un' unit di azione e di pensiero
che altrimenti sarebbe stato assai diffcile praticare.
20
IL CONCILIO VATICANO.
8.
campo
Ma
tutto ci
politico ed entrare
sull'altro.
perci raccolto
mondo
mondo
si
avendo
trov
al
cospetto
violentissimo.
Roma non
tempi,
pot modificarne Y indole e
a conservare quella
del
grado
anzi
questo, aveva
sempre
primo periodo d'in-
lettere pastorali
vennero
si
manifestava apUnivers e
alcuni vescovi
di
Francia,
Occupata la
mente dal pericolo della potest temporale, niuno
nella Chiesa sollev obiezioni n frappose dubbio. Il
alla
luce
l'
Enciclica e
fin
il
Sillabo.
da quel
momento che
la spinta
per modificarne
9.
Da un
la
ma
fece
poco
direzione.
cammino
in
que-
IMPORTANZA DI QUEST'ASSEMBLEA.
sta via cos
21
del quale
si
dall' altro
Papa dovesse
V inqualificabile e
il
ma
ciosa,
non
il
bisogno
di
solo privatamente ed
formalmente ed
in
modo
in via uffi-
solenne, nell'epi-
lui,
venuto
contatto
dell'episcopato riunito,
si
sentimenti e le di-
sposizioni predominanti, ed erasi accorto delle importanti forze che se ne potevano trarre nelle
presenti
10.
il
Il
mura
stesse della
citt
la
frantumi
della
la
la
pericoloso di
momento pi grave
Vedi T Appendice.
IL CONCILIO VATICANO.
22
III.
1.
ufficiali
Da questo incominciano
evidenza l'intento e
tali
lo
gli
atti
pubblici
ed
al
scopo,
quale fu diretto, e
da potersi prendere
come fonda -
riserbi
Il
pensando che
altri
vescovi essendo in
al-
far
non
la
mallevadora.
Ve ne
buon
furono bens di coloro,
quali
occhio che si convocasse un'assemblea, quando se ne
i
non videro
di
cemente prudenti
ma
nella
23
peri-
coli del
la
comune
in tutti,
ciascuno secondo
il
suo
modo
di
nava romore.
la
si
non
restrinsero le
soggetti,
n palpabile ne immediata, a
cotale annunzio.
aspettarsi,
del pari
di
l'
im-
Roma, com'era da
meno cortesia rifiutati
sottomissione a
furono con pi o
altri.
Vi furono solamente
una concessione molto pi facile, e che si aveva fondamento di poter ottenere, cio che fosse dato il per-
messo
ai
effetto, se
vero
tal
pratica
quanto allora
ma
non rimase
si
n
al-
narr, che
nella persona di
un prete
si ri-
24
IL
CONCILIO VATICANO.
come una
si
apponevano
exequatur per parte dello Czar:
alla
concessione del-
il
prete, a quanto
come
gi intanto a presentire
scindono
il
le
vescovi non
si
cominciava
avesse principio.
4.
Egualmente
fecero da
si
prima discussioni
dori.
modo
tal
mezzo
Il
non era
difficile.
di cardinali,
trarvi,
ma
che
il
Fu tenuta
dove venne
dovevano en-
avrebbe sempre
come
le ses-
altre grandi
alla parteci-
medesime. Le pubblicazioni
Libro Giallo hanno poi confermato l'accettazione
pazione dei
del
si
risultati delle
di queste condizioni da
ambo
le parti,
implicita con-
La
Vaticana
il
Bolla che
si
nella
sua compila-
25
le
l'autorit
societ,
della
mento
delle
l'incamera
religiose,
stte,
stampa,
secolarizzazione
la
propagazione
dell'insegnamento, e
la
costumi e
la licenza
Se oltre a ci
6.
il
si
pon mente
giorno
di
all'essere la
convoca-
commemorazione
della
prima allocuzione,
nella
quale accennasse
al
futuro
il
il
scopo, a cui
1867;
si
il
avr con-
Pontefice
diretto
quanto
il
al
dogma, e qual
Concilio
come
disci-
plina.
7.
tata,
disagio.
All'apertura del
circa
trecento
Papa,
la
per
met
farne a
meno
senza
l'intiero trattamento.
Si calcola che
met
questa ospi-
26
IL CONCILIO VATICANO.
costasse
talit
all'Erario
duemila cinquecento
ste
fissata
la
promovef a da molti
de-
contingenze,
dispendiose
circa
lire al
si
dopo
poco
voti
la
della
per supplire
alle
dal
sommarono
parecchi milioni.
Mentre pur convocava il Concilio, il Papa istituiva una Congregazione cardinalizia direttiva per i
8.
Roma,
composta
di
Bernab,
samente
nel
si
istituite a
Commissione per
la
parte dogmatica,
gran parte
nella
gli affari
d'Oriente, presidente
Ordini religiosi,
niale,
il
il
si
il
il
il
la
parte
cardinal Reisach;
cardinal Bernab,
Propaganda
il
attribuisce
per
presidente
fide; per
il
cerimo-
la disciplina ecclesiastica,
dinal
De Luca,
ma
questi
gregazione direttiva e la
Commissione
stessa
della
Con-
rimaneva
27
tenuta
quella del cerimoniale, che veniva naturalmente
in assai
minor conto. Ma
sem-
br dispiacere fino dai primi momenti, poich particolarmente per quel che riguarda l' Indice accennava ad
un veder pi largo ed a procedimenti pi moderni:
quindi dopo poche riunioni cess di essere convocata.
Rimase lungamente
nell'
opinione
come una
Congregazioni,
ma
non
mai pi menzione, e
se ne fece
ufficiosi
come
le
annunziando solamente
le sei
delle sei
d'ufficiale
tutti gli
organi
Congregazioni,
il
loro oggetto
come per il modo, col quale era trattato, assai importanti. I membri di tutte queste Commissioni, sotto la
presidenza dei varii cardinali, erano teologi e consultori
scelti dal Papa e dalla Commissione stessa dei cardinali in
Roma
e nei
diversi
paesi
cattolici.
vevano
la
trattarsi
Roma.
Costoro
il
Concilio
sotto
per intiero
si
o almeno
venivano elaborando
stretto di proposizioni
loro.
Da questo
infuori,
28
VATICANO.
IL CONCILIO
pel rimanente
della
materia da
trattarsi
ha
che
fatto s
si
il
notasse
fu conser-
pi scrupoloso
tal
confronto a
Roma
scovi affatto
all'
di
ma
dovevano
alla
sua
prudenza
in
il
timore che
al
il
come
risolvere
il
breve
Papa
vescovi,
e
quando
la
stampa
pi stretto
riserbo.
9. Frattanto la Civilt Cattolica, periodico
ha sostenuto
della
dagli
campagna papale
liani in poi, s
in
Roma
che
di toccare
gli
per
compi-
la
maggior parte
ultimi avvenimenti ita-
permettevano sotto
l'
stampa
essere contraddetto,
e parti-
29
mezzo
del suo
reimprimatur esponeva
suo ordine
vano
che
nelle
tutto
il
dove-
soggetti che vi
Avevano bens
sopra
si
assicurata
forme
difficolt a farlo
parti,
sotto varie
tutti
d' idee
trattare.
serie di
come per
l'
ma
avevano incominciato
alla fine
per que-
non dubita-
superiori,
e perci
loro
il
programma
un certo sentimento
tempo
nella Chiesa
d'
priamente detto e
la
nosa,
ma
che
grandi
fatti
liberi
al
silenzio. Gli
articoli
qualche tempo destavano serie apprensioni e cooperavano a ravvivare questo, ancor che debole, sentimento
d'
opposizione,
dovunque
il
titolo di
una corrispondenza
il
programma
di Francia,
dette
IL CONCILIO VATICANO.
30
Chiesa,
il
breve durata.
rebbe
stato di
tolica
proruppe aperta, ed
il
vescovo
d'
Orlans fra
primi, come ognun sa, confut altamente queste supposizioni come ingiuriose all'episcopato; e la stampa
speciale s' impadron da quel momento della discussione con una vivacit da gran
tempo
si
insolita in queste
sempre come
la
il
segnale
che
il
Nes-
dell' assalto.
modo
pre-
una spiegazione
non
ci con questi
dirsi, di
forzare la
tempo
si
con
la
quale
il
Roma
Vaticano
Vedi V Appendice.
31
11. Intanto
le
arti-
riunione di
Chiesa, fu
la
pastorale
il
'
un
carattere locale
mato
un
f esposizione
infor-
individuali,
ma
non
bens
opinioni
T espressione della maggioranza di quelle
popolazioni
cattoliche, che per indole nazionale nulla fanno o pen-
ne
il
afflitte
noncuranza
dalla
numero ed
il
italiana.
di ci fa
testimonianza
che per
la
Quella pastorale scritta in forma cos corretta e disciplinata che rimasta, s per questa ragione
per
nomi
dei sottoscrittori,
inappuntabile
documento
moroso
il
primo
come
anche per
Vedi l'Appendice.
32
IL CONCILIO VATICANO.
Per
la
non
nella quale
si
il
valore
loup con cortese ruvidezza ne disapprov il contenuto: i cattolici liberali francesi si tacquero, e Padre
Giacinto per consiglio di amici autorevoli se ne and
in America.
Lo
stile
ed
il
Roma, ma
documento
per
il
contenuto,
come per
la
tore.
la
le
pubblicazioni
Il
l'opu-
Con esse
si
dell'opinione
1
2
3
il
Vedi l'Appendice.
Idem.
Idem.
vivace apologista.
campione
ufficiale
paesi latini.
Che
33
ufficio potrebbe esser questo, se le nazioni lamantenessero vivo il sentimento religioso E che
segno dei tempi che invece fosse per lui cos difficile
grande
tine
e faticoso
il
libro di
1'
esercitarlo
di
Sura:
Du
Con-
general et de la paix religiense, e l'altro in Germania intitolato: Il Papa ed il Concilio, sotto il pseudonimo di Janus; e molte altre pubblicazioni nel senso
cile
cattolico liberale
Francia ed in
vennero
come
dell'
il
due
Italia. I
le
opposizione
programma
alla luce
libri
Germania, in
in
pi particolarmente so-
dell'
1'
ultimo in
specie rimane
sempre pi, ed
straordinarie
riodica speciale
espressioni spiccate e
oltre a queste
dell'
si
il
di giudizii
di
novelle
le
mai da
fece viva
avevano
fatto
pi
strepito, l'uno
al
due opere
cospetto del
34
IL CONCILIO
VATICANO.
erano state
dirette.
ed
scritte,
combattere
al
quale
le
altre
in certo
il
quale
modo erano
pubblicazioni minori
dell'
Commissioni.
Il
bra
di tutti.
il
dogma dell'Assunzione
il
Sillabo, e
spirito e
in
infallibilit
perso-
Era
la
forma
1'
Ci-
cedere
la
con
la
credere;
ma
condo luogo
e
falsi
gli altri, si
T infallibilit
14
mondo,
posti in se-
il
Sillabo
si
aspettasse,
agitava ancora nel profondo mistero delle Commissioni: si narravano aneddoti, divergenze, discussioni,
si
ma
invero per
profani non
si
nanzi
com'era
al Concilio,
con grandissima
difficolt
in-
potrebbe
Per
infallibilit
l'
non esisteva
altro
l'
35
autorit papale.
documento
espli-
cito di
lui,
un suo opuscolo
se
non per
nit.
egli
la sostanza, certo per il modo e V opportuPer quella, e per l'energia e la tenacit dell'azione
venne ad essere il principale campione degl'Infal-
libilisti,
tori.
Il
come
il
ma
divenne arcivescovo
si
di
campione ardenlissimo
Ad ogni modo
presumere
in lui
il
non
dell'in-
si
acquista mai
tradizio-
del tutto se
in
irrequietezza,
mare
sembrava un
titolo
serenit.
IL CONCILIO
36
VATICANO.
IV.
Eegolamento
condizioni di quest'Assemblea.
1. Gi fin dagli
il
vano
il
sempre
in
Roma,
gliendo in
lenne apertura,
bre
si
ed avvicinandosi sempre pi
erano gi con
editto del
la
so-
18 novem-
consueto
tutte le
Roma,
Municipio aveva invitato il popolo romano a festeggiare solennemente il
grande evento, quando alla fine il 2 di dicembre si
e da
chiese di
ultimo
il
Padri avanti
che
e
lo
si
produsse in essa
il
terzo
al
all'
documento pubblico
risguarda.
i vescovi, il Papa fece loro un'allocuzione, nella quale torn di nuovo, bench pi va-
2. Raccolti col
gamente
la societ.
ai
In questa occasione
^Vedi
I'
Appendice.
REGOLAMENTO E CONDIZIONI
la
porta
data del 27
DI
QUEST'ASSEMBLEA.
contengono tutte
37
uffi-
le di-
'
Padri
cilio,
le
si
ripete questa
della
cilio,
comunicate in
iscritto
ne dimostri
senso ed
l'
deputata a questo
d'
Poscia vi
si
asse-
Vedi
l'
Appendice.
38
IL
CONCILIO VATICANO.
d'Ordine
primo luogo.
i!
si
seguono
vescovi,
generali ed
pa-
gli abati
generali
sentarsi da
Roma
Regolamento
durante
gono
il
tempo
si
Concilio,
e perci ven-
vano
dinali Bilio,
con
De Luca,
il
Vienna, e con
avvocati,
il
di Sant'Ippolito,
professore
gli scrutinatori
gli
principi
ufficiali
del
mon-
Canoni in
promotori
no-
del Con-
Tutti
di
Orsini.
gi
mente
lui
Concilio incominciando
vescovo
cilio,
nomina-
tai, gli
si
due principi
romani Colonna e
Concilio
diedero so-
lenne giuramento di adempire fedelmente il loro uffizio e di serbare il segreto, secondo che era prescritto
nella lettera apostolica: e cos fu chiusa
nione
preparatoria
che
preludeva
all'
questa riu-
apertura del
Concilio.
7. Il Regolamento produsse un'impressione sfavorevole nella pi gran parte dei vescovi dell' opposizione. L'articolo, pel quale vien sottomessa l'iniziativa
REGOLAMENTO E CONDIZIONI
DI QUEST'ASSEMBLEA.
una Congregazione
dei vescovi ad
il
di cardinali, e
divieto di uscire da
Roma
39
l'al-
durante
Concilio,
all'opposizione legale:
della citt che
il
si
partito
non
rece-
Roma
la
voleva interpretarsi
come
sotto
il
Eppure Y
iniziativa data ai
vescovi, abbench
ma
si
le
nomine
delle
persone
questa
come
con certezza
per esaminare
nomi
le
dei
membri
della
Congregazione
40
IL CONCILIO VATICANO.
Sforza,
reno, Monaco,
inoltre
Antonelli;
l'arcivescovo di Westminster,
ne facevano parte
monsignor Manning,
il
vescovo
il
resto della
di
Valenza,
Chili, e
il
ve-
due patriar-
Romana
e gli oppositori
pu
dirsi
gli altri
Questa Congregazione,
e quella soprattutto
zioni.
terle o
priori in
modo
pi assoluto che
il
Concilio stesso.
il
pi caldi
difensori delle prerogative del Vaticano, valse a tutt'altro che a rassicurare gli animi dei diffidenti.
9.
Con
sempre pi
REGOLAMENTO E CONDIZIONI
i
parliti,
pi, cominciavano
tori
41
DI QUEST'ASSEMBLEA.
i
desiderii, e, eh*
poterono accertarsi facilmente del loro scarso nulo che riusciva tanto pi grave ad essi, quanto
mero,
pi
si
dinamento ed
Regolamento
il
scorgevano grandissime
Dando
cos
l'or-
un rapido sguardo
l'Assemblea,
si
a fronte di tutti
come termine
di
uno
si
prenda
gli oppositori,
due, se
ossia
quelli,
tutti
vescovi di
quali,
bench
esercitarsi
ancora
sopra
11
partito cattolico
infallibilista,
come
propriamente detto,
voglia chiamarsi,
il
par-
predomina
dell'ita-
maggiore
appena in quello dell' America del Nord, quasi assolutamente nei vescovi orientali, e, da pochi in fuori,
ne' vescovi in partibus, e in
Porto-
Uno
di
condurre
nelle loro
opinioni
un cinquanta
42
IL CONCILIO
vescovi
il
VATICANO.
italiani
facile ottenere
mero, perch
pena, e degr
italiani si
appena venti. Ma
e per
tali
molteplici
11.
farci
quel nu-
parlava ap-
modi
di
vedere assai
difficili.
fin
da
larmente verso
Roma
come
colui che in
tempo
volge
al
il
verso
il
Papato non
l'
effetto di un'
mento
d'
ma
abdicazione pura
bens di
un muta-
che prima vi aveva, 1' episcopato francese fu naturalmente indotto a muoversi verso Roma
da una doppia considerazione non del tutto irragionevole: cio, primo, che per il numero e la importanza
sua vi otterrebbe necessariamente un' autorit preponderante rispetto alle altre frazioni dell' episcopato catFrancia, sempre bramosa di
avere ogni specie d'influenza, lo seguirebbe assai pi
tolico; secondo, che la
REGOLAMENTO E CONDIZIONI
DI QUEST'ASSEMBLEA.
non
43
faccia dentro: e
si
movimento oltramontano
Sede
nell'
arrendevo-
prelati francesi
han mo-
in tutte le questioni,
anche
e sono stati
gli altri
una
delle cause,
di tutti
come
si
sono mostrati
loro predecessori
prima
della rivoluzione,
scovo
di
come dopo,
le
prima
stette cen-
13. Se per
vescovi sono
attirati
verso
Roma,
ad
essi fare
Le esagerazioni
1'
hanno T inconve-
rischio di vedere
si
abbandonano,
zione omogenea e compatta tutta italiana non ospitale, e mette perci ai loro desiderii un ostacolo che
44
IL CONCILIO VATICANO.
dagli altri
pi nel
modo
distinto
partito
il
Dupanloup per
1'
op-
suoi
gli
impongono, era
il
quale aveva in una specie d' isolamento una figura tutta sua propria, serena ed insen-
pi che
il
Darbois,
sibile avanti
44.
il
il
cappello cardinalizio.
inutile
il
meno
valore.
15.
proporzioni che
1'
unanimemente volevano;
rati
per
il
passato
tecedenti loro
dono da
come
si
la pi disinteressala
si
la
perch
il
picciol
numero
le condizioni della
essi qualsiasi
e gli an-
Germania
esclu-
il
RECOLAMENTO E CONDIZIONI
loro
carattere
moderazione
di
l'espressione di popolazioni,
45
DI QUEST' ASSEMBLEA.
appunto
nelle
quali
la
all'
essere
religione
vano anche
maggior parte
e
sentire Protestante
al
della
Germania,
il
quale,
come
limite
esercita un'azione
sul
meno con
fenomeno non
si
al-
manifesta,
ha
sua ragione.
la
Protestanti,
quindi
il
ma
le
Protestantesimo vi opera
che in Francia,
rit.
si
si
gode
come
i
rivale; in In-
vescovi, se non
in Inghilterra assai pi
Ci non ostante
tali
ai
bero mostrati
g' inglesi.
meno universalmente
seguito, quanto
panloup;
ieri
sembra,
campioni del
mi!
infallibilisti
che
monsignore De Merode ha
le
quoque, Brute,
fili
46
CONCILIO VATICANO.
IL
zioni del
Sud, se
la celia
permessa
I
spagnuoli navigati.
mente
in cos
mezzo
a cui vivono,
di pi
hanno
semplice, e sono
men
come
godono
in
li
Roma,
dignitarii ecclesiastici
cattolico, e cos
poco in-
dominanti in
Roma
dimeno
essi
che non
si
scondendo sotto
pendenza
di
un
la disciplina di
un
ecclesiastico
indi-
le idee pi
finalmente
liberali e pi razionali devono
prevalere fra
o per
la
mezzo
a paesi
non
cristiani,
questione
per tutto
Roma;
il
Ecumenico. In condizioni
determinale,
sono
REGOLAMENTO E CONDIZIONI
47
DI QUEST'ASSEMBLEA.
di sorta
titolo d'
primi un nucleo
ganda
fide
eccezioni personali,
alla
gl'italiani.
soli atti a
Propa-
Curia Romana.
Rimangono, tralasciando
17.
di
le
piccole frazioni,
ai
si
che, se
liani e
attribuiva ad
si
uno
cio
ita-
sperare di farle prevalere: negli spagnuoli non potendosi fare verun fondamento, egli avrebbe aggiunto che
tal uopo sopra un
racconto non vero,
degl' italiani
numero maggiore
di venti.
Se
il
Dupanloup
chi.
s'
accostavano
se
alle
e che di fatto
opinioni del
Maret e del
addursi,
ma
moderna. Varie
altre
soprattutto conviene
ragioni potrebbero
non dimenticare
la
ci s'in-
48
IL CONCILIO VATICANO.
rente e pi devolo a
Roma;
ch
il
rebbe
difficile
dieci secoli,
s centinaia d'
uomini venuti
di prelati italiani?
all'
autorit pa-
il
Sillabo,
d'accordo con quest'ultimo sulla questione dell'aupoteva anche sembrare men disposto a
torit papale,
opinione stanno
il
Papa,
romani, difendendo
societ
la
cardinali e
pochi prelati
49
V.
Sessione prima.
1. In
si
venne
alla
cerimonia
dic
di
il
nemico che
il
doveva
Concilio
il
illa
munita institutis,
tens,
ivi
nuovo
combattere:
prima
Nell'allocuzione
et
liber-
tatem,
bellum omni scelere imbutum urgere non desinit; indicazione vaga, ma della quale, sotto un velamine anche
non
essa,
difficile l'applicazione.
Lo
stile
pieno di
sostenuta
chiamando
Sede Pontifcia vi
il
tradita
memoria
non
della citt di
fatta
Roma
illuminarne in proposito.
2.
Dopo
la
gregazioni, ossia
queste
si
osserva
ecclesiastico, e
le formalit,
1
Vedi
1*
come
non
ma
nelle
se ne
non
il
Commissioni
il
segreto
cos che
Appendice.
4
50
IL CONCILIO
VATICANO.
tennero
il
A forma
rum.
conciliari
delle discipline
primi sono
durante
giusta ragione
non giudicano
essi stessi,
le
il
dimande
Concilio,
di partenza
sulle quali
ma riferiscono
per
per
all'Assemblea:
altri
sono
4.
Il
scelti
prima congregazione fu
la
forma
gioni che
lo
e di Pio IV
Concilio
il
il
Papa accennando
II
il
muovono,
il
eleggersi
del
Papa
*
prorogato.
il
d' ordi-
momento
della
messo
in
alla
nella Bolla
provvede
Vedi V Appendice
alla
.
dubbio e
Romana. Nell'allocuzione
provvede
Curia per
si
il
come
morte
alle ra-
la
il
Papa
societ;
51
SESSIONE PRIMA.
mese
novembre, ma
5.
mata
censure.
per
si
meglio non
la
infor-
limitazione delle
Ognun
sa
o per dir
prendono
m'
il
le
com-
nella
quasi tutte o
tali
che
antico
cominciando dagli
stile,
che debba ritenersi degli albergatori di Roma e del Governo Pontifcio che concedeva a quelli pi che un asilo,
loro
riti
Popolo. Seguono i detentori dei libri proibiti, gli scismatici, coloro che si appellano ad un futuro Concilio,
coloro che arrecano danno alle persone
ecclesiastica, coloro che
d' alla
gerarchia
l'esercizio della
impediscono
giurisdizione ecclesiastica, tutte le immistioni
laicali
in giudicare
ciale
appartengono
1
Vedi
l'
alla
Chiesa
Appendice.
Romana, ovvero
in
quelli
IL CONCILIO VATICANO.
52
zione.
inutile qui
suprema
particolareggiarne
il
giurisdi-
lungo elen-
co
st*
atto di
restrizione
sieno
pur
titoli
il
ecclesiastico vigente.
suprema
autorit in
egli lo
codice penale
il
manifesto che
come
chiudono tutto
sure
il
la
compia
di proprio
moto
al
cospetto di tutta
la
mente ad
effetto di esercitarla e
le
censura
se
Concilio avesse
il
nosciamo
vengono
di
6. Nel
istituite
non pi
i
sei
Commissioni, come
lavori preparatorii,
lamente composte, in
tutto, di
ma quattro
96 vescovi,
M per
si
socia-
Nella se-
continu poi nelle altre congregazioni che furono tee con queste se ne and l'anno 1869,
il 20 e il 28
nute
53
SESSIONE PRIMA.
s',
al
sono
si
solle-
dipendono
Chiesa fra
il
sopran-
un uomo
L'infallibilit di
solo miracolo
le leggi
assai pi
costituita
razional-
la
molto pi perch
l'infallibilit di
una
mentre quella
di
un uomo solo
pu intendersi
assoluta.
il
mondo. Che
ai
come
la
la
s'in-
Chiesa sia
quando provvede
un certo senso razionale: ma che Iddio
ch'essere in
caso
si
hanno quasi
dell'assoluto.
Questo
54
IL
CONCILIO VATICANO.
la
Fede, cio
La seconda quella
culativa.
delle
del
la
questione spe-
al Silla-
La terza
Romana,
8.
entra
non
La prima esaminata
nelle regioni
del
dogma, e come
tale a
noi
n giova discuterla. Dall'aspetto dell'applicazione pratica in questo caso essa viene fino ad
un certo punto a congiungersi con la terza questione.
ispelta
Quanto
9.
unanime
alla
seconda, se
mai
e determinato dell'opinion
movimento
vi fu
malgrado
della
indifferenza
reli-
stretto
la
cattoliche,
il
popolazioni
quale causa potissima che non ne ab-
modo
le
opinioni
possono
diffe-
ma
finch
appartengono a popolazioni cristiane o anche semplicemente civili, si accordano facilmente nel desiderare
la
la
essere
il
che sembra
Le
oscillazioni
costanti fra
55
SESSIONE PRIMA.
le
dell' Univers e quelle del Rappel, fra i dogUnit Cattolica e quelle espressioni di opinioni,
teoriche
mi
dell'
o meglio
istinti
sfrenati, per
non v'ha pi
quali
nulla di sacro, oscillazioni che si muovono regolarmente e quasi a tempi determinati fra le barricate e i
colpi di Stato, spossano
Ecco
la
le
Concilio Vaticano,
dell'obbiettivo
dall'aspetto
gravissima perch
delle
lo
spostamento
meramente
fiosofico, trascina
sempre con se
mente
non
si
si
professi. Inoltre
ripugnano particolar-
si
sono
come mezzi
il
passato ed
il
della
discipline
Chiesa,
dessero
pi gran numero
al
contenere, anzich
si
di
si
esten-
restringessero rigettando
al
di
10.
cerne
ancora vi consentivano.
Quanto
alla terza
alla politica
agl'Italiani
una forma
in
che apparisca
alle
poteano essere
dunati in
Roma
le
altre
si
presenta
speciale e diversa
da quel
sopra
le
si
sono ra-
ma
56
in
IL concilio yatica.no.
una
loro
conservare ed allargare
le
proprie prero-
se
non diminuire,
infatti,
l'
nonostante
la
Romana
forza
maravigliosa
ed
dell'istitu-
zione ecclesiastica della Chiesa, sempre a varie riprese ricominciata la lotta, quasi ogni volta che quella
si
e ai proprii interessi.
ed
ai contatti
Roma
con
la societ
e Y episcopato
al
Quanto
proprio organamento
attenenze esteriori
alle
le
civile,
divergenze fra
n grandi n
state
attriti, e
effetti
conservazione che
si
manifestato
nella
domato
volte
vinto, a riapparire anche questa, ravvolto nella questione dell'infallibilit. Come argine e limite a cosiffatta
con
la
le
il
Papa e
istituzioni,
cardinali
ed in
tale
con
essa.
Il
57
SESSIONE PRIMA.
ad un certo segno ci
si
pu intendere,
comuni con gli
e che
non ha
altri, l'epi-
come un
riguardata
del Papato
con
di
l'altra.
ente astratto
pi Aeri difensori
i
il
suoi
figli
di qualsi-
Papato come all' Itaquanto ormai avr meno imporuno e per l' altra l' intenderlo. Se almeno
e forse tanto pi
al
retro-
spettive e
torniamo
chiarire
il
ai fatti
che
ci
serviranno meglio a
come
il
con
l'Italia.
come
applicazione
pratica
dell'
cupava
nell'
mai
accettato e
ne:
ma
ai
mezzi che
IL CONCILIO VATICANO.
58
moderna
la societ
menti
di cotal
nuova forma
del Papato
ad avervi -un
influsso
nuovo che
diretta.
si
air Italia
Fino
detta.
del
Papa
arrivati
alla
al diffcile
a loro, si
vero che
bivio die
Dupanloup ed
il
il
partiti;
ma non
De Merode ,
Papa ,
al pari del
resta raen
della potest
Manning
e del
tem-
Deschamps,
Questa particolarit non da porsi in dimenticanza , pergli uni e gli altri, anche quelli
mento
di
delle cose
il
bisogno
direzione
suprema della
come ognun vede, una questione che non
comune con quella dell' infallibilit, anzi il
nella
Chiesa. Ecco,
ha nulla
di
fatto
i
gli
andamenti complessi
delle
cose
umane
vi si na-
sebbene indiret-
il
terreno,
la
59
SESSIONE PRIMA.
forma,
il
vanno ad
tendenze
pretesto, con cui queste
Romana;
la
quale, nonostante le
ha incontrati ,
tempeste e i pericoli che ultimamente
le nazioni cattutte
a
fatta
e nonostante l' invocazione
ed
ferma
inesorabile,
toliche, rimasta sopra tal punto
e non ha nelle sue istituzioni e nelle persone accettata
veruna modificazione. Ma potr questo slato di cose
durare? Qual che siasi lo scioglimento che abbiano
com'erano
avr compiuto
fin
il
Italia
ne per
il
resto del
non
mondo
moto
religioso
indifferente
cattolico.
un cambiamento fondamentale
supporsi
grandi
Romana rimarranno
suo corso?
le altre
n per
Se potesse
nell'
economia
vamente
di diritto e di fatto
direttamente ed indiret-
tamente
altra
ma
le
speranze degli oppositori potessero essere superate dal fatto, ci non probabile, ne
Papato rimanendo cos fortemente conella Chiesa com' ma cessando di essere ita-
consegue che
stituito
liano
il
connaturale e lo informa,
l'Italia
disinteressata in cotal
gli
natura,
particolar-
mutamen-
to.
IL CONCILIO
60
essere sopra ci
non
le
VATICANO.
non giova
il
discorrere,
il
di cui
all'Italia
Papato, o
agli stranieri:
per
cuore
di tenere la chiave;
per
gli
altri,
avrebbe a
perch ces-
perderebbe tutte le
Papato
tradizioni che ne regolano P azione, si sono immede-
sando
il
di essere italiano,
nuova ed imprevista,
pi che non
il
le fosse utile
hanno
fin
alla
alta
coesione ed
un ordine
alla te-
relativa-
distrarci da quelle di
il
primo luogo,
le
decisioni e la
idonea a rendere
tale
la
mag-
di
p-
61
SESSIONE PRIMA.
lontani
per condurli ad effetto, tenendoci
dai luoghi comuni dei declamatori e dei retori, dalla
dei
modo
seduzione delle
ma
so-
non ha saputi prevedere. Il segreto per conciliare questi due interessi sta per V Italia in quel che assai diffcile
sperare da
lei,
cio nel
la
renderebbero tanto
meno
in realt disposta
del
Concilio
Vaticano
sarebbe
pronosticarne il successo.
Lasciando stare l'imprevisto, anche l'ordinario anda-
mento
di
un'Assemblea
sone
tal
cosa, di cui
l'effetto. Si
era,
come
di
il
circa
un
migliaio di per-
gran maggioranza
liberali
avevano contro s
il
numero
Catto-
e la costi-
come vedem-
62
IL CONCILIO VATICANO.
assai
ali'
alla facolt di
l'opposizione. Quanto
opporre
il
veto,
al
si
iniziativa del-
l'impedimento
restringeva
formavano F opposizione di gradazioni diverse, secondo i varii criterii si slimavano ascendere presso a
poco ad un centinaio e mezzo o a due centinaia facendo assegnamento sopra una qualche influenza che
:
partigiani dell'infallibilit,
ziativa,
nel
liberale
erano favorevoli
si
Veramente
Concilio.
agli oppositori;
ma
nel
tempo
non
stesso
condizioni
le
fra tutti.
Varrebbe
ella
si
moderna,
fa sentire
e in quello
da per tutto e
1'
dimanda
rispondevano, forse; ma
quanto ad arrecare modificazioni di qualche rilievo in
discipline che in questa istituzione hanno da s lunga
sta
gli
ottimisti
ogni modo,
se era
intempestivo allora il
il
seguire F an-
damento
di s
grave
fatto,
di
l'Italia
egualmente gravi
ci
proponemmo
di
63
GENNAIO.
Sessione seconda,
Chiunque
1.
stato a
Roma
conosce quella
nomia
giorno
di festa,
maestoso e
sublime e
di volgare, di
come
lo Shakspeare forse
tanta
crudezza,
uno
di
fisio-
San Pietro in un
il
il
di grottesco che,
in
combinazioni dello
stile
da Michelangelo
un Papa
dalla fede di
allo
le
al Pinelli rapla
societ cat-
squallore di
San Pietro
un
a quella
della Maddalena.
2.
propria, e cui
di
immense
stare in casa
il
le
pi
tro in
un andare
da Dante
si
agitano
den-
Come
Hanno
a passar la gente
modo
tolto,
64
IL CONCILIO VATICANO.
preceduto da un uffziale
quelle onde incessanti:
terra.
A quando
compito
il
un re o un potente
dal
della
prostra a terra in
si
un devoto che
un gruppo
quando un uomo
chiesa:
di
fondo
un angolo
della
della Galizia
le
tombe
ha
degli
Apostoli.
3. Cos era quest'anno la chiesa di San Pietro il
giorno 6 di gennaio, in cui fu tenuta la seconda Sessione del Concilio Vaticano. Nulla per rivelava in
volta,
quantunque
lo
dell'aula
spettacolo
conciliare
di
alla
grandi caratteri
prender come
il
numero
l'effetto dell'aula,
d'ordine,
si
com-
fetto di acustica, al
quale gi
facemmo
una
delle
le
allusione,
si
congregazioni.
65
SESSIONE SECONDA.
anche pi di prima
vescovi che
da
si
stringevano sul
occupare. Esse
si
ottenuto che
zioni
e
come
alle sessioni,
tuttora era, se
non
razzo
in
medesima
l'aula
ma
il
fine,
l'
intendersi
si
si
era proposto
Trento, cui
d'imitare
affatto.
In
il
pre-
quello,
per essere giunti sol pochi vescovi, nella terza Sessione non potendo [ancora trattare materie di qual-
che importanza,
il
Chiesa
Romana. Nel
di fede
ha servito a riempire
perch,
per
della
la strettezza del
seconda Sessione,
tempo, s per avere
la
prime materie proposte incontrato maggior resistenza che da prima non si credeva, non si aveva
le
nulla di
per le grandi
5
66
IL CONCILIO VATICANO.
divergenze dentro
numerosi
la
era
fautori,
necessario
incominciare in
come
non
pi
mine
per ottenere
nelle Universit
prescritta
gradi
alla
7. Il
il
tutti
Padri ebbero
Papa circondato
dalla
d'uso,
segretario del
libro degli
il
il
il
Evangelii. Recitate
sei volte
Papa segnando
dell'
le
Evangelio, V invoca-
al
dai Padri
il
il
del
la
alta
per
chiedergli
il
primo
il
rituale,
si
presentarono
che si facesse
recit
Papa
vescovo
Papa
preghiere
benedisse l'Assem-
quella formola, e
dimanda,
dopo
di lui
la
destra
al
il
trono, ed ivi
sul
libro
degli
SESSIONE SECONDA.
Evangelii
67
lingua
rito
fu
La cerimonia dur pi
due promotori del Concilio
ai protonotarii apostolici
che
La ragione, per
a questo
la
quale
si
la
seconda Sessione
non
contenevano solo materie dogmatiche che non ammettevano dubbio, cos se erasi creduto in sei mesi
si
di
esaurire tutta
la
si
si
dubitasse a
gi annunziala
modo
non
si
alla
professione di fede.
trov altro
ci avvenisse,
alla
memoria
di quest'
l'
la
sessione pubblica,
di riempirla
che ricorrendo
prima di
ordinamento che presiede
Assemblea.
alla
condotta
68
IL
CONCILIO VATICANO.
II.
Tutta
1.
la
-Primo
schema.
lio, classificala in
lasciando da parte
il
cerimoniale
di
un'importanza re-
Per conseguenza
cilio.
fin
carattere che quello di proposte fatte dal Papa ai veil lor parere; e ci tendeva
naturalmente a restringere nella prima intenzione l'oggetto del Concilio a quel che il Papa desiderava cono-
damentale sopra
2. Sotto l'influsso,
diplomatiche e per
le
per le materie di politica ecclesiastica, che naturalmente comprendevano le relazioni fra la Chiesa e
lo Stato. Le classi rimasero quattro , e le materie della
fatta
disciplina ecclesiastica
la
propria
pi particolarmente nella
e cos nella
nomina
delle
Com-
Concilio a
Papa,
prendere
il
non vi appari-
come non
69
preparare
Papa per
la
il
loro in-
vano
trattare, in
libelli,
un numero
schemi, schemata o
di
visioni appartenenti ad
uno
stesso soggetto.
3.
uno ad uno
si
secondo che
la di-
compieva, e perci
numero
contenuto complessivo. Non poteva sapersi neppure se sarebbero conservati tutti e nella
forma prima che ebbero dalle Commissioni, o se dipoi
il
secondo
il
andamento
delle progressive discussioni alcuni non fossero trattenuti o modificati, altrimenti che
L-
una, e
metodo
di lasciare
di
dare
le
inte-
materie ad una ad
potessero formarsi
nella
un
Fu questo
infatti
70
VATICANO.
IL CONCILIO
Americani.
gli
misteri
Essi
alla
come
e generalmente tutta
per
emendamenti.
gli
ma
pi cinque,
alle
Concilio peraltro
Il
sol quattro
non nomin
Commissioni corrispondenti
tempo
si
in sospeso quella
per
Oriente, che
naio.
La gravit,
la delicatezza di
si
questo soggetto,
collegano,
vescovi orientali,
le
le diffi-
soli
giudici
un gran peso
stioni orientali.
ufficio
scuna secondo
nel Concilio
vati. In
il
suo
titolo,
non vi erano o
li
poste delle
gli
mano
cia-
concetto dell'Assemblea,
fallito
come
pro-
come proposte
delle
Commis-
si
71
modificati
Concilio.
Questa parte dell'ordinamento sarebbe stata asma quel che ne diminu il buon effetto
5.
sai razionale,
presso Y opposizione fu
il
complesso delle persone
che riuscirono elette in esse Commissioni. Si fecero
commenti sopra questo. Si parl di schede contenenti i nomi dei candidati che sarebbero state fotomolli
grafate in gran numero di esemplari, e che si sarebbero dispensate ai vescovi, molti dei quali sul bel
principio,
come nuovi
le
persone,
accettate.
arrivati,
ignari
Si cit perfino
l'aneddoto
di
affatto
delle
intieramente
alcuna delle
Si
disse anche
come prova
della
morale
violenza esercitata che alcuni Padri, riconoscendo impossibile la lotta contro questa sorta d' influsso eletto,
deponessero nell' urna quasi per ischerno le
schede in bianco. Checch sia di ci, certo che
rale
quelle
quali
avrebbe
le
prime
Senza trascu-
di
cose
la Bolla
l'
ordine che
VATICANO.
IL CONCILIO
72
logi scelti
s*
un
o pi congregazioni
si
ascoltano
il
gli
dibattimento, ossia
la di-
viene
rinviato
alla
come
Delle orazioni
stenografi
riproducevano nella
si
ne ritengono soltanto
altri
ricevuta per
7.
forma
Gli
di
1'
stamperia segreta
presidenti
tutti gli
impressione di memoria
1*
vengono
decreto,
sottoposti alla
si fa
in
votazione
oralmente
uno
tutti
non
cet o
e cos
si
Padri,
conta
la
maggioranza e
si
conosce
il
nomi,
successo
della votazione.
8.
semblea qui
dalla
si
arresta
maggioranza
il
costituisce di per s
una ragione
di
73
ordinamento
di
questa Assemblea
sia
quantunque
voto
il
delibe-
Papa,
al
anche negargli
accettarlo o
al
stato
la
sua
il
com'
emesso e che pu
sanzione. Quando
siasi, dei
all'
unanimit
pi o
meno
esplicitamente regolato
Roma
in
generale
le
pi largamente:
infatti
Canoni del
non pochi richiami da parte dell' oppoSecondo Y applicazione cosi estesa che di
questo principio vien fatta, non solo un voto della maggioranza non ha valore di decreto senza 1' approvasizione.
ma
curialisti
voto della minoranza possa acquistarlo con l' approvazione del Papa, quantunque s'accordino nel dire
il
che
di cotal diritto
mai
far uso.
9.
Senza entrare
il
74
di
IL CONCILIO
VATICANO.
delle politiche e
ch
la
non
potest papale
un carattere
lo
subisce,
dizio,
venendone
la
di
lo
bilancia.
mente per
conseguenza che se
in queste As-
semblee
consultivo, poi-
ma
decidere
possono talvolta sopra di lui pi che la loro forza numerica non comporterebbe. Forse poteva questa essere la probabilit pi ragionevole
di riuscita
per
gli
parte
dell'
come per
meccanismo
fin
difficile
elementi che
le
prime.
degli stessi
senza che sieno approvate da una Congregazione speciale nominata a tal fine dal Papa, nella quale si contano dodici cardinali, ed in ultimo dal Papa stesso.
Passate per questa trafila,
le
75
pel quale
vengono
alla
Come
ste.
costoro, ignorando le
uno
difficile
il
Come
alla fine
la
ed allora
come
ritornare sopra materie gi discusse e congiungere insieme questioni che sono state trattate separatamente, o sopra le quali sono stati gi presi prov-
prima
postulati
volta la
domenica
alcuni vescovi, e
domeniche
rebbero
le
ma
Y opposizione
proposte
ammesse
si
dimandava
alla
:
quali sadiscussione in Con-
gli
tempo
dirigono
cilio.
la
prime Com-
schemi, erano
di
presidenti
quando
non
dei
cinque che
Con-
Se a questo
si
76
VATICANO.
IL CONCILIO
zioni della
Chiesa
una gran
parte
vescovi del
dei
non
il
si
calcola
il
numero
dei vescovi
se
met
di
anche
che
quelli
giore indipendenza,
come
alcuni
dei
il
perch
si
sia risvegliata
la
per
una mag-
cardinali
der facilmente
questo,
costoro era
tutti
fran-
comprenuna cos
non
ci
di
si
le
stesse proposi-
aggiungeva un'al-
picciol
momento
riguardava l'ordinamento del Concilio fu pure regolato in quello di Trento nella seconda Sessione, in una
modo di
come
un
questo
condotta da tenersi in
quello,
ma
il
in-
il
Regolamento
la
ma
per
solo
fatto
dell'
77
autorit del
Papa.
12. Tutte queste cose insieme furono cagione che
le
tarsi
ed a
fissarsi
come mezzo
di
provvedere
pericolo che sovrastava
loro dal vantaggio numerico della maggioranza, si fer-
marono sopra
ai
la
nero fino
all'
ultimo.
accorti, furono
bel
di
massima che
sosten-
parere che
si
pi
chiedere
la modificazione del Regolache ogni resistenza diverrebbe impossibile, e sarebbe vinta prima di nascere. I vescovi te-
principio
mento, senza
deschi
si
di
dimostrarono
pi uniti e
uno per
la
riforma
dell' intiero
pi risoluti in
al
Regolamento venne
un indirizzo
numero,
fecero anch'essi
non produs-
nomine
idoneit
Commissioni e principalmente dal Regolamento, non avendo ricevuta veruna soddisfazione dalla parte di chi dirigeva nel Condell'aula, dalle
cilio la
somma
delle
effetto di
accre-
78
VATICANO.
IL CONCILIO
farlo legalmente, si
ma-
formidabile.
il
schema De
lo
primo
fide,
si
quello condannati
il
gli
tutti
errori moderni e,
insieme. Venivano in
materialismo,
il
panteismo, ed
nei quali
mata
ai nostri giorni,
dottrina
tutta la
ai
compilazione
cattolica.
Gesuiti
Se ne attribuisce
particolarmente
chiaro che
al
la
Padre
Romano.
ma
appunto su
la
varrebbe per
l'
le
il
Concilio condannare
Islamismo. Quanto
il
Buddismo o
Cattolica
nale,
sistemi e
la
Chiesa
razio
un
79
modo
i
ci ascolta
quali non
vi ha
erano
d. Questi
i
principali argomenti degli oppositori
schema.
Oltre a ci, in molle cose si
primo
trov da ridire e prima di tutto nel titolo che portava
contro
il
in fronte lo
Sacrosancta Synodus,
di
etc.
come
si
ci av-
Inoltre la intera
lato,
cile
ed accettevole
cimonono
secolo.
alle
conoscenza del
mondo
colla
involti
se
nel
gran movimento
del
mondo moderno,
il
concetto
80
IL CONCILIO VATICANO.
che
lo
schema invece
di essere
era
promulgato
nella se-
fosse
stabilito,
invece
insieme
la
prima,
nella quale se
ne
anche l'arcivescovo
di Sorrento, quello di
con molto
di Malta, e finalmente
di Halifax, lutti
JNisibi.
Smirne
effetto
unanimemente contro
Parlarono
e quel
V arcivescovo
la
proposta per
le
il
la
stessa discussione
Genouhilhac,
rumeno.
Si
continu
il
3 gennaio;
ma
da quel giorno,
fin dalla
il
Congrepubblico
gazione precedente aveva cominciato a dimostrare per
gli
oratori,
si
La
1'
come
si
nomi
stessa materia
si tratt
senza interruzione il 4,
10 gennaio, nel qual giorno si pose termine
discussione, e Io schema fu rinviato.
8 e
alla
la
proib
il
17.
questo
l'opposizione,
alla
fatto si
annunziava
la
Civilt
Cattolica.
Infatti,
per quanto
81
ed indeterminate divergenze d'opinione si erano concretate in una vera opposizione, se non affatto unase non ancora ben disciplinata, certo per pi
che
nessuno avesse osalo sperare. Ma quel che
grave
nime,
le
era
principali elementi.
18. Stava
l'arcivescovo di Vienna,
cardinale
il
Schwarzemberg e
Rottenburg, uomo di
profonde cognizioni in materia ec-
te-
come
condotto da personaggi
di
di
tal
Vienna mostr
barazzo, che
gli fu accagionata dal pubblico la sostituzione del De Angelis al De Luca nella direzione del
dell'
ordinamento
presidenti
morte
del
cardinal
il
ma
effetto
cinque
pestosa adunanza,
pi anziano conduce
le
discussioni
colla
De Luca venne
adempire queir
uffzio
nelle
con
la
il
nuova nomina
del car-
82
IL
dinal
il
CONCILIO VATICANO.
De Angelis, per
la stessa
pi antico cardinale,
dette
il
loco.
il
De Luca
Lo Schwarzemberg
alla
sua volta
gli
i
ce-
primi
modi
altri
po-
ed
titolo
vescovo
d'
Ungheria, dal
Sirmio, e da quel di Colocza, faceva gruppo col tedesco; ed ha dato i migliori oratori
si per la sostanza come per la forma. Il vescovo di
di Bosnia e
Bosnia e Sirmio,
universalmente come
e
glior latinista
il
il
pi splendido oratore,
personaggio dominante.
il
mi-
L'arcive-
quel che
si
narra
Un
di-
la
seguendo con varie gradazioni le orme dell' arcivescovo di Parigi, del vescovo d'Orlans e del Maret,
l'autore del libro Del Concilio generale e della pace
religiosa; l'episcopato americano quasi tutto, e circa
venti vescovi italiani componevano con i
primi e con
altre piccole frazioni o persone,
con
il
suoi
pensava
le
in parte
gl'illustri
quanto
quei giorni
di
grado
il
di coltura dei
membri, per
onorava, per
lievi differenze,
le
si
di
Nisbi
83
argomentare fece una certa impressione sull'AsNelle successive discussioni anche altri si
semblea.
mostrarono oratori
fra
quali
il
ma
vescovo di Gasale, e
tutloci con poco co-
tre
giudizio sopra
le
disposizioni
esso,
dell'
un giusto
episcopato italiano.
abbondando generalmente
un certo
spirito di
la
conservazione del
come dovessero
giudicarsi
devano essere
il
Concilio
un'Assemblea sovrana,
la
84
IL CONCILIO VATICANO.
mavano
che, se
tuo obbligo
di
una
tal
si
dimandavano
sanzione, e sti-
al
segno di
far rei di
grave
colpa
per esserne
partecipi pi. di mille persone fu abbastanza conservato, e quel che ne traspirava era pi per le piccole
Concilio, particolarmente nel
principio,
un
solo.
nomi
degli oratori,
Roma
di
secondo che
pubblicare perfino
si era lasciato fare per le
prime congregazioni. Veramente pareva che i regolatori del Concilio avessero
preso a cura
di giustificare le
primo apparire
fomentato
il
apprensioni nate
fin dal
avevano gi
intenzione.
22.
fede fu
nella
Lo schema
dato a
rinviato alla
Commissione per
Commissione
Franzelin,
le
la
quali
il
Padre
tali
85
III.
Intanto
l'
infallibilit.
g' Infallibilisti
Altri schemi.
dall'arcivescovo di Westminster,
per chiedere
dell'infallibilit
proclamazione
materia di fede e di costume.
2. Si
aveva un bel
fare e
accompagnato da una
al
Concilio la
un
ma-
modo,
e secondo
sentiva che
3.
La
suo concetto e
il
stava
il
lettera era
to be
or not
suoi desiderii,
to he.
varii paesi; d'Italiani ve n' era appena o nessuno. L'indirizzo portava in testa la firma
dell'
arcivescovo di
Commissione
grave importanza che si presentava a quella per ottenere la facolt di essere ammessa alla discussione. Era
tutto quel che
dei
g' Infallibilisti
programma annunzialo
secondo
il
quale
l'
infallibilit
dalla
Civilt
Cattolica,
IL CONCILIO
8t>
VATICANO.
5. Si
lificava
Concilio
il
dove
massima
in
gli
oppositori
non sarebbero
proposito, poich una tale dichia-
ne
state esatte
fatte a
come
un
vata che in
non sarebbe
si
voleva
appro-
ma
numero
il
Romano
di
Zuavi ed
Forse
solidi e robusti
il
il
Concipaesi
con energia.
l'
espressione di
uomini, i quali son guida a numerose ed elette popolazioni e depositarli della religione di grandi ed importanti maggioranze, particolarmente
renza e pu
foglio si
che
dirsi quasi
il
prevedono da loro
dalla
richiesta
per l'indiffe-
dichiarazione possono
la
pi
lo
manifestano.
la
avvenire.
conlradizione con
alta
scismi
Fu
che
notalo
quel
Ognun
foglio
sa che a
87
libello
circol
Roma
nulla si
ma
per
si
ci che
sia
prima non
la
in
quel che
le
promotori
numero che
si
ma
cogliere le firme,
non
essi ottennero.
si
conosceva esattamente
Alcuno
ma
il
di
il
cinquecento vescovi;
una sem-
risultalo di
plice
questo numero:
si
contava per
rimaneva
un
circa
all'
vescovi
di
al
Papa, e
tro; quantunque da questi atti d'ossequio alla dichiarazione dell' infallibilit vi fosse ancora un
passo s,
ma
si
quando
l'indi-
disse, e con pi
fondamento,
avere quattrocento firme, aggiungendo che questo numero stava per divenire anche maggiore; e cotal cifra
fu giudicata, da persone nulla sospette ed in grado di es-
come pi prossima
al
vero.
chi
IL CONCILIO VATICANO.
cifra
durla a dugento, e
meno
perfino a
cento;
ri-
ma
l'opinione
lontana dal vero par che fosse quella seconda
nerla
nulla di certo.
8.
dell'
indirizzo
come questo
atto
discutibile per se stesso, ma anche
inopportuno, poich tendeva a precludere una discussione che dovrebbe aver luogo a suo tempo, quando
fossero venute in discussione le prerogative della Sede
Romana,
e che
senti-
mento della pi elementare convenienza, alla disdicevole taccia di mendicare da se stessa la sua apoteosi.
9.
del clero
zioni, d'influenza, di
esi-
conduceva
essi
di
li
restando a carico
loro
il
il
del
giudizio
Per l'arcivescovo
abolirli.
89
Papa
Westmin-
di
ster,
non
non
di
fuori, e
di
la
le infinite divisioni
ha ammiralo solamente
lica
fuori
di
religion cattolica
l'
maestoso
effetto
della
sua unit. Della prima non ha apprezzato i buoni effetti prodotti da una moderata libert e dall'esercizio
costante della ragione e della coscienza propria, e della
si
invaghito dell'autorit
di equanimit e di giusto
il
come
Questa mancanza
Per
vescovi
infallibilisti
il
loro ardore a
proseguire quello scopo era un fenomeno, come accennammo pi sopra, che sfugge al giudizio comune
e tutto particolare
10.
rizzo,
gli
Come
di
quest'Assemblea.
g' Infallibilisti
e che perci
fronto non
era
esalto.
G' indirizzi
degli
ma
con-
oppositori
mento
il
il
Regola-
dopo
l'
indirizzo
90
IL CONCILIO
degf
VATICANO.
Infallibilisti
l'opposizione in
senso contrario.
del-
vescovi tedeschi
ed austriaci firmarono quarantacinque sopra cinquantasette, e di quelli che non firmarono alcuni dichia-
rarono che
si
senso dell'indirizzo,
casione.
se ne presentasse l'oc-
quando
Il
trenta
preparava dagf
s'
astennero.
Italiani
Un
partito
terzo indirizzo
fallibilisti
la
forma
prii direttamente
loro
che quella
dalla
Papa,
essi
Come
infalgl'In-
Concilio, dandogli
non rimaneva
di rivolgere
le
il
pro-
proposte, dopo
Concilio,
non avevano
affinch
al
l'
riguardante
Papa slesso,
provazione non ne permettesse
dirigersi
al
Papa. Dovendo
vate dal
il
si
sottoscrittori, apparte-
a centosessanta e pi.
avevano diretto
di
di
venti
cardinali,
quelli, pi
fra
la
essere appro-
altro
negando
mezzo che
la
sua ap-
discussione; e cos
fecero.
41
Pu
pi singolare
ella
di quella di
91
le cifre
date
cos si poteva
bili,
l'Assemblea: circa
quattrocento
pi di
Infallibilisti,
un
coloro
al
ci che si
satte,
crescere
proferito
numero
il
il
numero
loro
giudizio
fra questi
erano in gran
gl'Italiani.
dal
trascura-
memoria
della
del
del-
non
mostra
di
si
rappre-
si
rono
tengono
si
giova-
lo stile
Ginevra, vescovo
di
Ebrun in partibus,
tabernacolo e
il
la
Monsignore
in una sua
grotta di Betlem,
92
IL CONCILIO VATICANO.
gi fra
che
si
il
Bambino che
si
adorava
il
ed
il
dell'
scapigliati che si
Vecchio
all'udi-
in quella
immaginazione
agi' Infallibilisti
del-
meno
si
la-
Un Padre
Galierani gesuita
facendo della sua predica un
trattato di politica ad uso e con stile dell' Unit Catto-
fu pure
violentissimo,
vescovo
lica.
Il
alla stazione di
di
Roma
di
geva
come
fallibilit, affinch
il
mondo
affaticato dal
potesse avere
dall'incertezza
dove conoscere
la
dubbio e vinto
un luogo ed un uomo,
gli
bisognasse,
e prometteva da questo
la
coscienze ed
il
riposo del
incontrastabile;
affinit
ma come argomento,
con quelli
di simil
genere applicati
alla politica,
consegue in uno
quali
per
dei numerosi esperimenti che ne sono slati fatti sopra l'umanit, fu espressa col celebre molto: X orare
i
la
si
L'
03
INFALLIBILIT.
ardito e fin
coll'essere
il
quale forse non fu mosso a quell'espansione
da altra ragione che dalla vecchia usanza, per
Francesi,
di gioia
cui
non
ogni pubblico
gli si
specie.
14. L'Unit
campagna
di
un
Cattolica
intanto
altro genere.
incominciava una
Pensando a
trar profitto
il
suoi
ai
repertorio
avvenimenti
all'
fatti
politici,
altri atti
occasione com-
ma.
di
si
pubblic
il
secondo sche-
perch
altri:
il
De
chismo.
quarto
episcopis
Ognuno
titoli,
libello
,
si
contenevano
titoli:
94
VATICANO.
IL CONCILIO
vacante, de
tatione, de obigatione visitandi sacra limina, de conciliis provincialibus , de synodis dioecesanis, de vicario
generali, e te.
16. Di questa
nella
Congregazione
12
di
a trattarsi
gennaio, e se ne con-
bench
si
clesiastico ordinario,
trattavano
le
al diritto ec-
forte contrai'
opposizione
la
sentava l'occasione.
tali
viepi certi
le sedi
diritti episcopali
sopra
vescovi che,
grave importanza.
erano entrati tali nel Concilio
di
al
per essi
per una parte almeno, daluscire dal Concilio Valicano anche pi muti-
l'idea di
lati, e
diocesi.
19 circa
95
per ristabilire
al
il
lo
di-
camminare
periosa
potenza
vivono
in essi,
l'intelligenza e
aveva da
il
nella luce
alludendo con ci
con
lo spirito.
cappello
cardinalizio:
il
prefer
mano per
la
suo dovere.
nabile, lo ha
nobile ed
all'
im-
afferrare
semplice
Il
soddi-
torrente, di cui
la
potenza infre-
eletta
vittima
Fu questo
discorso forse
la
scovo
96
CONCILIO VATICANO.
IL
da ogni sospetto
come misura
di resistenza, e perci
dello
stato
suo discorso,
il
dell'opinione, colp
grave-
mente.
19. Nell'adunanza del 21 fra
finalmente
il
gli altri
oratori parl
ma
sua orazione
della
difficile l'udirlo,
come accade
facilmente
visi intendere.
comparato
gli abitanti si
Roma
e che risvegliandosi
sieno
mondo non
abbia pi
meravigliati
loro costumi: se
che tutto
non
l'effetto
aveva
sopra
prodotto
la
un'altra occasione,
un eminente
il
Roma,
statista inglese
la
in
aveva
che
primo,
e segnatamente
ed intelligente di questa. Parlando
il
il
sopra l'opposizione
parte eletta
gi detto, che
il
vero,
marmo,
si
risente
monu-
mento.
21.
la
durante
il
L'
97
INFALLIBILIT.
conveniva concedere qualche cosa; e si annunzi ufficiosamente che il Papa, vedendo come per la via tenuta
non
finora
si
di tutte
sposto a far compilare un prospetto generale
materie da
trattarsi
per distribuirlo a
cardinal
il
De
tutti
Si disse
di-
le
vescovi,
ugualmente
una proposta
fallibilit,
di
accomodamento
altro, valesse
almeno
a dividere
se
lali, e,
non ad
bench partite
cominciamento
faceva
qualche
modo
tutti gli
fosse
ma
tutto
provveduto
in
probabilmente
delle
si
periosamente richiedeva,
dati
del Concilio;
ch' esso a
di
quelli che
che
il
per
le
Catechismo
cattolico,
contenendo
in
fondo
la
stessa
sostanza, ha varie formole sanzionate da un lungo e costante uso nelle varie Chiese. Si trattava, a quanto pare,
di modificarlo.
sia difficile
introdurre
7
VATICANO.
IL CONCILIO
98
fin
na,
rado pericolose resistenze nella natura umaquale invece in ogni cosa trova l'unit nella va-
non
la
di
per cui
si
pu sperare che
IV.
Lo schema De
1.
Il
schema
sesto
ecclesia.
distribuito nella
tornata del
in appresso si vedr,
di
credere che
il
titolo
dogmatico,
De primatu
le
De
questioni pi gravi
ecclesia;
del
Concilio
tratta
LO SCHEMA DE ECCLESIA.
il
campo, dove
doveva decidere
si
il
in
condotte avanti
il
principalissima,
sta
e la
le
questioni che
avevano
suo giudizio.
questo schema
2. In
quale
la
carattere
pendeva
il
99
la
sollevava di necessit, e
si
questione
dell'infallibilit,
nella
il
quanto perch involge nella sua sanzione il pi degli ordinamenti che regolano le varie materie nella
Chiesa e particolarmente i pi recenti, come il Sillabo,
g gran parte del sistema politico e religioso praticalo
negli ultimi anni. Quando quella si fosse venuta a risol-
vere
sti
in
solennemente convalidati
sato,
tutti gli argomenti del pasanche assai intralciata per l'avvenire la via
ma
condo
si
come
dogma
il
tal
l'infallibilit
non disconoscevano
di dichiarare
la difficolt e
il
pericolo
un dogma
posizione intelligente,
questione, almeno
dell' intiera
effetto che, se
delle
lato
il
la
Commissione
per
l'infallibilit,
e se
il
postu-
100
IL CONCILIO
VATICANO.
sopra
tal
che per
posteri,
occuperanno
quali inconsci
di
trastabile che la
l'infallibilit
opinava per
avvenuto
dei particolari si
facile
deva
del
Se a quell'ora,
dagli opponenti
dogma
della quale
alla
dell' infallibilit
scriviamo, non
cre-
si
veruno schermo.
3.
Il
si
poteva non
ri-
ri-
pi zelanti per
pugnanza,
alla
la
si
101
LO SCHEMA DE ECCLESIA.
ciliare, fra
l'infallibilit
aveva per so
spie-
le
governano
il
sue elezioni e
incli-
alle fonti,
non
partito cattolico,
aveva
ma
sempre un
contro
il
guadagnando
po' di terreno;
pur non
in
si
la
una
sua
un sistema
l'esercizio
attivila,
do-
istituzione antica,
odi educazione
a sostenere,
formazione
di legislazione
dell'autorit con
grandissime facolt e mezzi per usarla, e, che pi importa, la lunga abitudine della politica^ecclesiaslica e
ia
dispensa di tutti
quella del
gli
onori e
le
4. Altre
"102
IL CONCILIO VATICANO.
comprese
dacch
cembre
il
Da
a conclusione.
era portato
poteva anche
speranza della corta
questi preliminari
si
fallita la
si
tito cattolico
muni con
V opposizione
desiderava che
si
andasse per
le
di
la
desiderio
temporeggiare, ed
si
in alcun caso
anche di
il
coli' Italia
ad afforzare
tito
le altre
cattolico
meno
per
il
ritiro
considerazioni e a rendere
ripugnante
alla
il
pardurata
di
lunga
mina
della
finalmente
Commissione sopra
si
elesse, dal
gli
numero
schede
si
pot
riscontrare quello dei vescovi essere dalle prime votazioni diminuito di 70.
in quel giorno
avevano
Non
tutti quelli
lasciato
che mancavano
Roma ma
,
certo
la
mag-
LO SCHEMA DE ECCLESIA.
varii pretesli, e con questo
103
numero
degli assenti
si
doveva crescere
cominciava da alcuni
il
dimandare, se non
do-
si
le
di
Roma,
il
sen-
che
la
movevano,
la
si
politica vi
va in fondo
ebbe
si
assicu-
sommario compimento
il
che
cause che
sua parte; e
la
pido e
alle
quel
quel caso
in
il
rava
di tutto
il
al
sottrarsi al ra-
del laconico
programma
e si
cio
deravano apertamente,
gl'Infallibilisli
la
o niuno
di loro
104
avevano
IL CONCILIO
VATICANO.
non dissimulavano
parlato, e
la
speranza che,
per avevano
fatto
si
i
con
la
combatteva che
ferenza di
la
farli
la
tenacit italiana,
gl'Italiani
tutti gli
con
altri.
si
il
stato
coscienza
Papato, sia
la
a pre-
modo
della
la
grande
storia di-
105
FEBBRAIO.
i.
Ecumenico
cilio
avrebbe
fine,
dimandando
rispose
egli
quando
lo stato
delle
rare per qualche tempo. Lo schema De episcopis era andato a raggiungere nelle Commissioni sopra gli emen-
damenti quello De
fide,
De moribus clericorum
quello
quello
De
catechismo.
di soggetti,
quali
finora
non
si
diretta-
mente alcuna questione viva e di quelle che dividevano sostanzialmente le opinioni nel Concilio. Ben
altrimenti grave sarebbe
in
la
discussione lo schema
resistenza,
De
quando venisse
ecclesia, gi distribuito
nano pi
gli
animi
meno importano
nella Chiesa e
che inoltre pi o
il
nu-
406
IL CONCILIO
mero
VATICANO.
il
Canoni dello schema De ecclesia per una inquale ne conviene saperle grado,
discrezione, della
vennero riportati
dalla
ma
apparvero
la
nella
dell'
Alemagna
le
come
qualificazioni
ufficiale
la
verso
il
Papa hanno
suprema
infal-
libilit.
3.
Siccome per
fallibilit
la
personale del
fin
dallo scorso
mese formulato
formale richiesta. Ed
infatti
questa fu disposta in
tempo
schema De
alla
Commissione
da aggiungersi
affinch
il
sui postulati
alle
come un emendamento
come quel
Concilio,
omnemque
snpremam ideoque ab errore immnnemesse
romani Pontificis auctoritalem quum in rebus fidei et
tis
sancire velit
morum
107
credenda
damnanda
sunt.
et
tenenda,
quceque reijcienda et
un decreto
agitata la
la dottrina, o le dottrine,
societ cattolica
le
per
ultimi
negli
quali
si
anni, cio
T esaltazione dell'autorit papale, i principii che costituiscono il Sillabo e, sebbene molto pi indirettamente ed in modo meno assoluto e determinato
delle
nel
il
tempo
il
carattere e
costituiscono
il
lato
pratico
il
pi
Come
Padri tutte
il
le
sarebbero ricevute
le altre
dall'
prognosticare conoscendo,
come
gi
stessa
Quanto
tuttavia
non potevano
all'infallibilit
conoscevano,
neh' Assemblea
che congetture.
al-
nello scorso
farsi
si
biamo narrato
Assemblea dei
mese,
il
numero
ed
il
va-
si
la
quegli che
doveva dare
la
108
IL CONCILIO
VATICANO.
appena che ebbero sentore dell' indirizzo degl'Infallibilisli, adducendo per ragione d' indurre il Papa ad
acconsentire alla loro richiesta, ed a negare al postufatto,
lato la
sua approvazione,
la
si sia
tutti
Commissione
era slato
infallibilit.
della
silenzio
il
Papa mand
Il
valersi
imporre degnamente
dei
di
gli
stessa
inteso
organamento
comprender come questo equivalesse
del Concilio, si
1'
non
si
una dimanda per non proporre. L' accettare o non accettare una proposta, una volta che le venisse falla,
apparteneva
al
alla
la
sarebbe
si
discussione ge-
Checch
forma
sottoscrittori,
sia di ci,
legale e cerimoniosa
i
quali credevano,
di centotrentaselte vescovi,
siri
uomini
delle pi
annoverando
della Chiesa
non piacque
essendo
numero
in
un terzo
fra
delle pop-
loro
contemporanea, ed
cospicue Chiese
ai
d'
Europa
e d'
pi
i
illu*
pastori
America,
di
109
aver
diritto
5.
Romana che
il
come
una vera
zione
si
lutti
suoi dipendenti,
pi lontani, e in molti, se
carit di Chiesa,
il
Curia
alleato della
scandalo, sentimento
timore dello
si
pi
vuole, per
pena e a quando
malcontento, e nonostante la loro vivacit non furono negate dal loro autore. Nella sua risposta all' ar-
civescovo
matur che
di
Malines
gli
tenne
Tempri-
stesso la pubblicazione,
il
d'Orlans
sembra
dolersi
delle
persecuzioni,
cos
alla
Chiesa
noranza sotto
la
non restava
a costoro
Le-
che temporeg-
110
giare
essi
CONCILIO VATICANO.
IL
avevan presa
il
sopra
gli
loro
cuni,
come
vita
mira
l'avvenire,
varrebbe loro
tattica
beneficio del
il
dell'opinione,
risvegliarsi
Questa
di
meritare
tre
il
l'incognito!
le
parole dette
rem?
sue vicende
si
tempo,
mesi
al-
gli
zionali alla
assai pi nota-
il
fosse da farne
del
Concilio
le
di
meraviglie.
Basilea e
le
come son
quelle che
si
presentavano
al
Concilio
che non
si
da molti non
o anche
la
come
la
riforma
nuovi bisogni
della
le
societ
nello spazio di
tempo che
bilancio; ossia
si
si
nuove condizioni
con
si
moderna,
compiesse
consuma nel votare un
IH
programma
gli
prendere
gli
andamenti
gi un segno notabile
nersi conto,
quando
Com'
8.
piacque
alla
e del quale
te-
se ne conosceva la ragione.
facile
maggioranza,
di
veder-
il
la
tempo, e
quale cominci
le
lamen-
lunghissime orazioni
intiere, parlando
molti sopra lo stesso soggetto, e ripetendo sovente gli
stessi argomenti. Ed invero, se non fosse per le ra-
tali
non sarebbero
lamenti
Assemblee da rimpiangersi
il
tempo che
affatto
tutte le
si
spreca
anche pi a cagione
del danno che ne risentivano quelli che la componevano
in parole oziose, in questa lo era
ed
che non essendo in essa riconosciuti apertamente partiti di sorte, non v'ha opinione collettiva, e
per ogni
oratore non rappresenta che la propria: avviene quindi
che sopra
lo stesso
per parlare un
stante
tali
erano
le sole
dere s
indefinito d'oratori.
considerazioni, quando
valessero
numero
si riflette
Ma nonoche queste
armi concesse
all' opposizione
per difenche
nel
Cattolicesimo preper impedire
le cupe reminiscenze del Medio Evo che
si
siffatto
essendo
il
parere della
112
IL
CONCILIO VATICANO.
e neppure
maggioranza
da questo lato,
dei Legati
incominciarono
questi a cercare
9.
citano a
mero
si
le
memoria,
lo
che limita
ed
nu-
il
altrimenti che a
noscritti, qualora se
della Presidenza,
pi ampia
ne avesse
perch
un
il
certo
numero
una riforma
al
di
ma-
cognizione. Si disse
mezzo
da
le facolt
degli oratori.
vescovi
di
un postulato fatto
per dimandare
italiani
in senso
Regolamento
restrittivo;
il
ri-
vescovi
fatto da
italiani,
dell'infallibilit era
i
pi
appartenenti
al-
slato
pur
alle
Pro-
da San
Tommaso d'Aquino
da
Sant'Alfonso de'Li-
atti
dell'episcopato italiano:
lato
non
come un
si
parl pi oltre, e
ma
di quel
10. In
ogni
modo
se
la richiesta
per modificare
113
il
una proposta
tori, vi fu peraltro
Un
questo scopo.
vescovi
dell'
istantemente a
fatta
tentativo spavent
tal
opposizione, che
si
grandemente i
videro per quello mi-
trinceramenti: e gravemente
di loro posero in
opera mezzi pi concreti e positivi che non fossero
Sembra che
fosse
protesta
luogo dove
si
qualche protesta
poteva, e donde, se una
didi-
della pi
lasciandole la
lit di riuscita,
offrire
il
di
ogni probabi-
magra consolazione
che vi
si
di
la
cosa
un telegramma
di
Roma,
Queste
senza peraltro
Augusta pubblic
annunziava un
nel quale si
la differenza
che
manoscritti do-
un provvedimento meno
gnarli alla
la
pubblicit
ogni sindacato
quei
alla
documenti
modo
per conseguenza
le
discus-
voce. Questo
8
114
IL CONCILIO VATICANO.
canza dell' unanimit. L/ Unit Cattolica, diario generalmente bene informato in queste materie, non respinse del tutto cotale ipotesi, e lasci anzi credere
ha dubbio che
si
Pi volte se
discussione.
alla
che
si
radunavano
si
le
Commissioni, come
era
si
con
differenza
la
compendii
Padri.
e distribuirli
Dopo
quindi
ci si praticherebbe
e quindi la votazione.
in
la
di
farne
istampa a tutti
discussione orale,
che
le
Si
opponente sopra
il
l'
al
il
il
ma
il
pensiero dominante,
Concilio.
le
mire
troin-
della parte
115
dio
alla
difficolt, e
alla
sorgente
modo romBisognava
pere questa falange che si era formata, e dividere
iml'opposizione che, sebbene in grande minoranza,
in alcun
delle diffidenze.
prima
almeno una parte alle idee della maggioranza. Incominci a tale effetto a circolare una nuova specie di
postulato
da
servire
primo, d'appendice
sotto
il
titolo
come
a quel
De romano
il
primo, o in luogo del
che detto nello schema
Ponti/ice. Questo
tentativo
punti principali: 1
tre
Il
la
condanna, ma senza la sanzione di anatema, della temerit di coloro che appellano dalle sentenze del Papa
al futuro Concilio; 2 la condanna della sentenza di
coloro che tengono doversi ai giudizii del Papa solo
ossequio esterno e non reale; 3 la condanna di coloro
e perci
sua
utilit, e
nella Chiesa.
Questo
commento sopra
come pi conveniente
da un lungo
veniva indicato
pura e semplice, la
cavilli di
a
materia
interminabili
darebbe
quale
sempre
il
ad
avverarsi
le
condizioni
necessarie
teologi, sopra
caso ex cathedra che secondo
il
solo, in cui
116
IL CONCILIO VATICANO.
vava pare
in quella esposizione
soluzione
la fatica
risparmierebbe
come questa
difficili,
unanimit, senza
unanimit o
la
quale
le
quasi
la
tare
al
l'
il
tenta-
sto
un certo punto Y
infallibilit del
Chiesa: era
lit della
la
Papa con
l*
infallibi-
restituzione dell'antica
opi-
come
Come
il
senti-
un
terzo
prodotta.
avviene per
lo pi, l'idea di
partito non piacque n agli uni ne agli altri: gli opponenti non videro in essa che un mezzo per dividerli, g' Infallibilisti puri
lenendosi
sfatti
fosse accettata.
fra coloro
non
la
quilli
mai
liti
le
come
Il
che in tutte
scopo
le
lieta
accoglienza
conciliazione e la pace;
ma
mase
al
la
13.
ed attiva dell'opposizione,
come per
Mentre che
fall allo
la difficolt ri-
lo passato.
di vincere o
di
continuo
di
pensava
evitare
117
al
modo
il
lamente vi
si
fossero costituiti
anche germogliato
sero
g'
partiti,
intrighi
ma
vi aves-
perci quelli
rare
il
appu-
Firenze con qualche leggera modificazione. Per la persona che veniva messa avanti come autrice della prosarebbe stata quasi un'abdicazione, essendo essa attribuita a uno dei capi dell'opposizione,
e perci questo racconto, sia che fosse vero, sia che
posta, questa
fosse fatto
stava
un
circolare
come un'arte
di partito, acqui-
si
doveva per
essi tener
fermo
il
dogma con
la
sola
maggioranza numerica
la
quale opinavano
di
un procedere
riverenza delle
Somme
Chiavi.
rumori
modo
si
e quelli
ognor pi cre-
sarebbe definitivamente
118
IL
posto un freno
talmente
accrebbero
le
e in ispecie
CONCILIO VATICANO.
diplomazia,
alla
la
riguarda
vescovi
cattolici ai
venivano date
loro ambasciadori
antinfallibilisti
con
loro auto-
la
45.
La terza cosa,
oltre
il
e la pro-
Regolamento
opponenti, era
il
emendare o
lati,
alle stesse
persone che
li
avevano compi-
Il
di
nuovo
ma
sottoposti
bens votati
secondo
a discus-
tutt'
Ma
insieme
stati
emen-
le
decreto
solamente
sopra tutta
la linea.
gli
il
criterio
della
maggio-
Ma per
le
119
materie di
egli
alta
dominante
in Vaticano,
dava poca
modo
per essi
soddisfacente. La prossima Sessione doveva mettere
in chiaro quel che fosse da attendersi sopra questo
agli oppositori di risolversi in
fiducia
soggetto.
16.
come
Intanto,
animi sono
suole avvenire,
quando
eccitati,
gli
altri
Una
favilla
delle
anche
la
stato impossibile
concerne
il
diritti e
che risguardano
1*
la liturgia,
tentarlo,
cupare
il
tal
Il
il
gelosi, ed
cui gli
Roma
poteva confidare
erano ambedue
di oc-
come
quale sarebbe
di giurisdizione e di disciplina.
affatto ligi.
la
per
chi orientali,
ultimi anni
se tal fosse.
Roma
cos devoto
IL CONCILIO VATICANO.
120
potuto tirare
suoi disegni
ai
il
vecchio Patriarca
cal-
delle
lui
stenza, ed
al
suo
ufficio. Ri-
gli di
sottomettersi o di rinunziare
dotto
il
la
volont
nuovo scisma che da lunga mano sembrava prepararsi in Oriente, dest gran sensazione. Il sordo rumore
di
al
intentati
in
quel me-
mostravano
getti,
per il
e ricordanze non confortevoli. Avvenimenti di cotal
saranno ripetuti
si
le mille
volte,
non hanno
run caso;
ma
in quel
momento
fa
ve-
e in quelle circostanze
vincere
come una
disfatta
che
121
erano
guenze per
il
umori
piccolo
si
veniva discutendo
schema De catechismo,
meno che
niente
trattava
catechismi, ossia
popoli sono da
tare le
le
di
escludere tutti
le quali
prime parole
Catechismo comune,
di
gli altri
i
varii
a balbet-
probabilmente
il
un
romano. Nel
si
avrebbe forse voluto prodursi come tipo di universalit. Rimproverare a Roma la forma del suo catechi-
smo
vicenda di fortuna,
si
la citt
IL
Lo schema De ecclesia.
\.
dello
cos andavasi
schema De
considerano
le
approssimando
ecclesia.
Quando
di
la
discussione
questo schema
si
notizia la
dell' Alemagna,
meno
122
si
CONCILIO VATICANO.
IL
pu non
ventun Canoni
in parte di
forma pi assoluta,
chiamasi
Se
opinioni secondo
la
loro
di l dalle Alpi
y* alcuna cosa
la
come
colpiscono
gran parte
mondo,
vi
si
costumanze e
stata gi
esse accettino
tali
ecclesiastica, se bene intesa, non poteva ottenere praticamente altro scopo che quello di dar loro un' idea
pre pi
la
quali generalmente
Vedi
l'
si
Appendice.
essere
Tali
la
sono
al
possibile,
die motivo
considerazioni, alle
la
pubblicazione
di
LO SCHEMA DE ECCLESIA.
123
non
a chi la
si
pu
meno
maggior parte
di
tutti
come
sidenti,
hanno
gi notato, essi
si
dimandare a se stesso,
essi fosse diretta, ed a che
di
il
dis-
altre volte
loro stato gi da
Chiesa.
alla
Quanto
ai
pagnia degli
altri
di
tutti.
mente e propriamente
Rimangono
detti.
Ma
Cattolici vera-
costoro generalmente
non peccano
profonda che pi
2.
Il
Il
afferma
ristretta.
1'
esteriore e sensibile.
incominciando
per
quinto afferma
la
Il
escludere le
dall'
pone
rivelate, per
il
la
dissidenze.
di diritto
nono protrae
terzo, l'azione
Il
Il
sua
Il
L'ottavo,
infallibilit
qual canone
gnare
sottrae
limiti,
sopra
Il
unica via
divino
in-
settimo canonizza
la
anche
sua perfezione.
alle
verit
non
1'
l'intiera
invece nominatamente
societ.
la
difficile se-
Nei decimo
124
L'
IL CONCILIO VATICANO.
undecim
stabilisce
duodecimo canonizza
come
Finalmente,
la
la
sanzione e
le
pene temporali.
decimo-
Chiesa Romana.
apostolica,
Quale speciale
opportunit possa ai nostri giorni avere questa dichiarazione per i cento e tanti milioni di Cattolici, e quale
per tutto
il
tuttoquanto di
umano che
si
sente cos
al
giu-
canone incominciano
le
Papa
procedendo per gradi, conchiudono nel decimosesto coll'affermare in esso plenam
nella Chiesa, le quali,
ai
profani resta
lo
possono convivere insieme Chiesa e Stato. Nel decimottavo si sanziona il diritto divino in ogni potere
che regge
la
societ civile.
la
Nel decimonono
del
vengono finalmente
si
per
supremazia assoluta
nel
il
ventunesimo
ad
Qual
il
criterio
125
LO SCHEMA DE ECCLESIA.
Sola religione la cattolica; solo capo
il
le
de
illicito, a tal
di sanzione sensibile.
applicazione pratica
civile,
non
cotali decreti.
sociale
e civile della
il
lato
un
tal
Era
la
dimanda che
si face-
mezzo
regioni del
ricano
si
citazione di Tacito:
bias, sibi
non obtrectari a
hostem aspici.
4. Sembrerebbe talvolta che
dello
se
schema ad alcune
di quelle
condanne
si
volesse por-
gli
errori
quella colpevole.
vincibile?
Immediatamente
distinzione segue
la
condanna
IL CONCILIO VATIC\NO.
126
significazioni,,
a nessuno, e perci
non mai
dell'ignoranza invincibile
la
fra le
non piace
al
esclude
per giustificazione
testimonianza della pro-
la
all'
impotenza materiale
Questa condanna progredisce con una antitesi, prendendo per punto di partenza la Chiesa Romana fra il
giusto e l'ingiusto
la
il
Belial, ossia
stesso
pu
ceduta
Roma
bene e
il
male, fra
e tuttoci che
Cristo
non Roma. Lo
la
sottomissione
al
diritto ecclesiastico;
ma
dopo aver
come
schema
nale dello
si affretta
legame non lasciato libero agli uomini, ma determinato dalla legge divina. Imperocch, se gli uomini
presi a
obbligati
a star sottomessi
ragione
come
lo
di credenti,
LO SCHEMA. DE ECCLESIA.
127
la
lo
religione.
Con-
che sopra gi abbiamo notato, che, cio, in fatto di costumi appartiene alla Chiesa il supremo giudizio sulla
societ civile, e sui pubblici affari del lecito e dell'illecito,
della salute, e
Chiesa per
fatta dell'
influenza della
in questi termini
tersi
alla legale
scienza e che,
manda pure
la
che
la
perch
perch Dio
ed ha egual cura di
giustizia,
,
le frasi litur-
i benefcii del
medesimo, e sopra 1' empiet
che questo principato quovis insidiarum et
violentiarum genere labefactare ac convellere adni-
giche sopra
di coloro
128
IL
CONCILIO VATICANO.
in
divino ut
romanos Pontifices
cum
civilis
spirituali pot-
conjungalur , e
quidpiam cum auctoritate constitue^e adeoque licere catholicis hominibus ab illius decisionibus hac de
tione
nella Chiesa, e
pendiando
il
molto pi com-
sanzione
il
non sarebbe
sincera
suoi
de-
a priori sanzionati da
tutti
uno
derebbe
al di
Stato
necessit dei
derata,
ma
tutto
il
essa acquista
una
si
Una
e quindi
il
ha diritto
pericolo di
di giudicare
cangiare in
ex cathedra,
dogma, come
quel re
LO SCHEMA DE ECCLESIA.
di Frigia
129
di
proporre una
un Papa, o
semplicemente originale, un
spontaneamente al suo regno terreno,
santo o
giorno rinunziasse
bel
gi' Infallibilisti,
che ne sono cos gelosi, come rimarrebbero essi soddisfatti dell' infallibilit? In quel giorno probabile che essi
non crederebbero
venimento una
di
ma
convinti di subire
mo. Quante
le quali
ma
la
tiranna e
il
sarebbero invece
il
a due
arma
la libert
mondo,
cio che
che ferisce
tagli
uno scudo,
a cui
un uo-
capriccio di
dietro
G' Infallibilisti
per non facevano verun conto di queste considerazioni, e cos argomentavano. Chi dirige costantemente
la
lata
la
Il
Papa.
Come procederebbe
come
tutti gli
essere falsa?
inetti a
ma
di
complessiva
uomini che subiscono
com-
una
gli
so-
allet-
un
solo.
6.
vano erano
esatte, stavano
degli argomenti
qua
del Sillabo,
le notizie
e l sparsi
pi o
che
si
ave-
gran parte
meno
esplicite
130
IL CONCILIO
VATICANO.
venivano condannate,
come abbiam
oltre
la
detto pi sopra,
r insegnamento laicale,
la
il
libert
di
coscienza,
suffragio universale,
soppressione delle
immu-
nit ecclesiastiche,
si
labo,
prendendo
la
parte per
categorie di
con
fatti
dannevoli, come
la
il
cosa stessa, e
si
il
di-
condannano varie
duce
gli
che esclude
gli ecclesiastici
dall'insegnamento;
ma
sem-
di
alcun atto
1'
opinione pubblica
che
infallibili,
Alcune giuste rivendicazioni si trovano miste in questo schema con le pi esorbitanti esigenze. Nel comdi
plesso
l'
tal
documento
ideale espresso
cio
quali
un
si
nella
solo ovile,
muove
la
un
tutto
converge a
stabilire
dettami di
131
LO SCHEMA DE ECCLESIA.
propone nella sua irresponsabile ed illimitala volont; ed in cos fare la societ civile pone in atto il
gli ci
pensiero della Chiesa, anzi diviene Tatto e l'incarnazione della Chiesa stessa.
Ad
7.
le
una
dee provvedere, non basta che un concetto sia specioso per accoglierlo come oggetto delle sue delibe-
ma
razioni,
opportuno.
Che
teologi,
quali hanno
sia possibile
anche
compilato
questo schema, abbiano messo insieme questo trattato De monarchia con un ordine ed un- pieno accordo
perch esso
sia utile
deve muoversi
nella
Nella
realt.
come argomento
lativa e
come
la
programma
professano;
ma
sic-
le
da tutta
di fede, questo
l'
dono, anzi siccome cotale azione in quelle particolarmente contemplata, hanno quei teologiche lo hanno
cos compilato in
un mediocre
applicazione? Hanno
almeno
essi
latino,
all'ombra sicura
a quel che
almeno
fatto
ne costerebbe
un
calcolo ap-
del
durlo ad effetto?
8.
Roma,
trov,
Conoscendo
il
pi alto
come
l'inflessibilit
intelletto
delle
del suo
tradizioni
tempo
di
in Italia
la
'132
CONCILIO VATICANO.
IL
Chiesa Cattolica,
to,
la
la separazione della Chiesa dallo SlaChiesa libera in Stato libero. Lo schema rigetta
la
benessere della
il
ammesso
lo
schema De ecclesa, non rimanevano pi che due ipoda un lato si considera speculativamente una
tesi.
societ
qualunque
cerca nel
freme
si
al
mondo
la
pensiero della
camente
ha fra
numero
si riflette
prati-
dei seguaci
gli esilii, le
gione,
gli
che ha fatto
com'
scismi, e tutto
le
il
sue prove:
triste
rimedio
so, allora
il
il
Se invece,
secondo ca-
ti-
al
quale tosto o
il
suo subietto,
133
III.
4.
fatte indagini
ed
semplicemente nel Concilio. Ad alcuni fu tolto 1' ufficio, ad altri venne ordinalo di lasciare Roma, e si
colp
ovunque
si
principali
1'
aver
massime
nei paesi,
dove
a tali questioni si d
d'
molta
inquietudine non
Roma
che
suoi
schemi fossero conosciuti prima che dopo. Che l'Europa accogliesse indifferentemente o male i decreti delAssemblea cattolica, era cosa ben pi grave che ne
le semplici proposizioni di un nu-
l'
mero determinato
bench prodotte
dal Va-
schema
esprime
la
servigi, e
sua
il
di
alta
teologi,
ir-
reparabili pentimenti.
2.
134
a
VATICANO.
IL CONCILIO
suo
modo
e l'agitano
contenente
tutti
profondamente, e per
ma
assai pi profonda
pel
La religion
cattolica
difetto d'al-
del
cupare
il
solennit,
Concilio
dopo
tre secoli
che non
si
cos grande
relativa
inferiorit
morale, civile e
politica
tempo? E questa
domina oggi, o gi da pi o
che vien descritto nello
civilt della
le isole
Vedi l'Appendice.
Lemano
savoiardi e svizzeri,
villaggi
fra
goni
Il
quelli?
vore
della
fatto
alla
gli
altri,
135
la
paraPrus-
fa-
destinato e che
hanno portato
il
al
pi grande omaggio
l'
uomo
Creatore,
in
consolidamento delle
il
ma
determinazione del
grandi divergenze cristiane,
sistema di reggimento cattolico che si vuole sempre
la
sopra
terra:
uomini ed
fatto indifferente la
vi si
colla quale
esserle af-
suoi seguaci
comportano.
3.
La Francia
la
Da un
all'
osser-
ambedue meravi-
nostro subietto.
vono subire
guardano. Per
invece ha
la
il
primo emula
comune
il
le
secondo con
la
pi grandi nazioni.;
le
meno
felici
e con
136
chi
IL CONCILIO VATICANO.
deve
quale
la
Francia
la
sua industria,
la
un luogo
sua cultura,
la
fra le
la
grandi
sua scienza,
la
senti,
gli scienziati,
alcun
modo hanno
per suoi?
nosciuti
letterati,
cooperato
Roma
alla
incremento
prova avrebbe
Quante leggi,
e questo
in
della
rico-
sarebbe
men
guarda
la
scienza e
un
ri-
di
e corretta dall'In-
comune
mondo.
tra-
sociali ,
vagliata dalle pi gravi e pericolose questioni
nazione in condizioni meno favorevoli di essa
e
qual
ampia
4.
1
Ma
lasciando
la
Quando furono scritte queste pagine, le sventure che colpirono la Francia non potevano nemmeno essere supposte. Si
creduto lasciarle intatte com' erano.
campo,
137
le
dottrine asso-
ciando da Galileo,
si
il
facili
sembrano
nostri
e di Filippo
II
il
Cattolicesimo del
chi ha profit-
di
Amerigo Ve-
umanit
dell'
Torquemada
tato
li-
relativamente
opera
di Cristoforo
Colombo e
due
parti di
mondo sono
per un
dove ga-
un
bat-
delle schiatte
gi
un numero
di quesiti
l'
Roma. Questi
tolica
raccolta in
tro, attribuiti
all'
una o
all'altra causa;
ma
esistono, e
Potrebbe anche
farsi
le
un
altro
quesito, senza
138
CONCILIO VATICANO.
IL
solamente un
discussione,
come
non
tale,
la
morboso che
stato
sivamente
che
quesito di fatto,
le societ cattoliche? la
non
essere poste
altri
esclu-
tempo quasi
rivoluzione?
que-
le,
s'
ma comune
tanto
quello,
il
a tutta l'umanit;
il
quale
in
ispecial
ma
s'intende
modo
sol-
significa
la
dello scorso
Svizzera
l'
si
modificano,
si
la
rivolu-
cambiano,
sociale, la rivoluzione
ma non hanno
divenuta
l'
l'
esistenza per
vit ed in
il
mezzo
questa piaga
permanente,
altri
come
l'
della pi
Inghilterra e
grande
sociale
non abbiano
atti-
e politica
i
Governi
crollato e an-
che pi d' una volta in questo ultimo periodo di storia, e quanti che possano ripromettersi un pi si-
promesse
di
della Bolla si
quesiti,
nei
sarebbe avuto
che
Concilio
il
qualche
ponesse
139
considera-
zione.
6.
tali
si
condizioni.
fatti
fra
Alcuni
le
si
guardi questo soggetto, si ritorna necessariamente ad una delle due proposizioni del dilemma,
siasi lato si
che sono
grave
l'
una
considerazione.
partigiani dell'assoluto
pre-
si
compie
nel loro
sembrano non
le istituzioni
sostanza
non solo
ma
propongono, ma
del
come
140
IL CONCILIO VATICANO.
l'
che genera
compensa
umane cose;
l'
la
all'altro
Mazziniano
il
l'
uno
sta a
il
ribellione, ed
impunit. Tutto
capo
si
della ca-
settario, ed
il
Sanfedista. L'Inghilterra
non ha
Rappel, o almeno simili pubblicazioni non ne mettono ogni giorno in dubbio l' esisten-
za
1'
Univers ne
non ha n
essa
fornisce
inquisitori n settarii;
Feniani
li
Irlanda.
l'
7.
il
siffatte
alcune eccezioni;
strarle pi
popolazioni
hanno
ma
al
pure un altro
modo
di contarle
ma
dominante
8.
sabile
il
in Vaticano.
Chi di questi
effetti
come
fonda-
141
il
animato
secolo
non
vi fu fra
Io
il quale ha
decimosesto
spirito,
moderna. Fino
tutta la civilt
al
si
compi formalmente
la
in quel secolo,
e per
mostr pi spiccato
ci
priamente dopo e per reazione alla rivoluzione, prendendo esso il pi grande incremento, retrocesse la sua
azione sulla Curia
tenza.
Romana,
Guadagnando
in
sempre
pi terreno, v'introdusse le sue passioni, vi fece prevalere le sue mire, e oper s che in essa rimanesse
il
la
Curia avesse
abitualmente
esagerazione
affermato
grande influenza
in tutto
si
denomina
quanto concerne
al
Concilio
scoppio della rivoluzione, prima solo francese, poi cosmopolita, sebbene non ultima fra
le
cause
d'i
essa
l'
in
142
IL CONCILIO VATICANO.
tutti
altri
gli
nella
paesi
gran parte
cattolici,
il
la
dove
ribellione
i
popoli del Nord. Anche
questa fu forse alterata dalla resistenza che incontr:
Ir"
una e
l'
e forse anche prevenute da una riforma lenta successiva che si movesse costantemente intorno al centro
immutabile
dei
del
la
variabilit
principio a molti
pu sembrare
una conferma
da
tal
sfacente, se si
e spassionato lo
errare,
nome
le
e citare ad
manze,
gli
abusi,
le
mano, ma
sono
le principali
cause di quelli
il
effetti.
Non
certo
te;
ma
vogliono riflettere
colt
occorrono
almeno alcune
di quelle
alla
buona fede
mente senza
diffi-
tali
co-
da
condanne e
potersi curare empiricamente con nuove
143
nuove
restrizioni, o se invece
come
salassi di
di volerlo
9.
simo
non
da temersi che
sia
questi riinedii
il
il
male,
italiana a forza
malato.
nel Cattolice-
ne costituisce
il
uno dei
ma
questo sentimento, per una tendenza naturale delle istisi fondano, si sempre ed a tal segno
tuzioni che vi
che ad ogni
titolo
la
alla
pi illimitata potest. Questa febbre d'autorit, provocata dalla contrariet dei tempi, ed alimentata a fine
di
mantenere
invece
primo, ed assottigliare
la
F unit, riesce
a distruggere
pi delle volte
il
sempre pi
il
a paralizzare nella gerarchia della Chiesa F azione complessiva di tutte le membra per concentrarla nel Capo,
societ.
autorit
propria
Nelle
menoma
dell'
la
coscienza unica
dell'
commesse, per
assorbirla nella
il
sen-
un
cattolico
elevazione di sentimenti,
bene
il
di
il
male che per quel che giudica per lui l'aumolte congiunture Dio sa da
IL CONCILIO
144
chi rappresentata.
stioni di principio,
ci
le
per
VATICANO.
le
que-
questa disciplina
quali
pur
ogni occasione, e
anime pi semplici
nelle pi
mi-
nule e di nessuna importanza. Questo eccesso di autorit fa s che la coscienza dell' uomo molte volte
mal guidala si smarrisce: ma in ogni modo non dovendo n sentire n giudicare da se stessa, perde a
ci ogni disposizione, e
tre facolt
timo
si
effetto
un
umane non
come avviene
di tutte le al-
un doppio
cattolico cosiffatto
la
perde
primo,
giorno che
il
direzione che lo
man-
Gesuiti nelle
secondo,
la
festarsi se
guire tutte
tutti
non per
la lettera
le infinite
non essendo
combinazioni degli
abile a se-
atti
umani
numero
il
gli
accomodamenti, e
Donde
le
tutte le sotti-
transazioni troppo
massima
si
manifesta
ad affermare ed
145
lo che induce per compenso la pi gran tolleranza per quelli della volont, mentre questi sono
mente,
un uomo non
quando anche
sia colpevole
che sa e conosce
a
il
il
lo trasgredisce. L'
sempre
meno
dovere, e non
il
bene,
umana,
di quello
lo pratica
menoma
abbench debba
meno
ma
te-
scusabile e
non era
afflitto
alla tolleranza,
pone
gli
zione quasi
come
Una
il
meno
lavoro della
puni-
mente no-
si
modo
spoglia della
una
lei.
Disgustata
ed allontanata, per
guendo
le
una
e pensa per
difficolt
che
la
messa
io
146
IL CONCILIO
fragilit
che
si
VATICANO.
all'
infles-
sistematica,
diven-
mente sopra
le
popolazioni cattoliche.
vita
suoi seguaci da
una
riesce
umana ne
facili
loco
all'
l'abuso delle
forme
superstizione.
un
cattolico
Il
secondo e non
lo
che
per
pre un buon cittadino; poich, se
la
sua educazione
vamente, nel
attira
sempre ad ubbidire
passi-
ad assorbirlo, e lo
stesso tende
tempo
147
la societ civile, in
cui
si
sebbene
mente,
che
di
insieme quelle due forze. Indipendentemente dalle leggi della morale eterna, su cui
due
interessi, e conciliare
la
la
sua patria,
il
suo celo
l'attrae poten-
il
la
religione v'intralcia
il
si
il
patriottismo vi uc-
cide la religione.
12. Quarta fonte di
polazioni cattoliche
il
non poche
difficolt
come
coscienze del
mondo
di autorit, che
cattolico,
abbiamo
conseguenza con
intenzioni del
abili a
comprendere
148
IL
ed apprezzare
CONCILIO VATICANO.
varii ed infiniti
sentimenti e bisogni
del
mondo
un
costumi,
tutti
il
loro
viene che
tutti
torit all'intelletto
che
si
ed
al
artificiale
una reazione
nella giovent,
corrispondente e tanto pi forte, quanto pi intelligente. Una buona parte di essa giunta a maturit subisce necessariamente l'influenza dei tempi, e quindi
conoscenza n carico
gano, o almeno
che
la
tratten-
rammarichi
si
meno
triste,
aperti ad
149
la
nuova ragione:
ad ogni tentativo,
in
la libert
Innanzi a quest'impossibile
si
ribellano.
Non
vi
le file della
rivoluzione per
gna
la
la
ma
che
brio
la
s
che
si
la
responsabilit,
animi
si
1'
uomo
vanno
storpia, o queste
detto
osti-
bambino, o
in mille pezzi.
Quel
ed intelligente
della
meno
pi brutali, che passando, senza rendersene conto, per le stesse fasi, le percorrono macchiintelligenti e
le stesse
cause, cio
il
difetto
meno
sensibile in s, per
dannoso. Questo
ragione, fra
la
e ad oltranza,
conflitto
suoi
pi
mortale fra l'autorit e la
si
IL CONCILIO
450
VATICANO.
i
primi
vero vigore, i secondi di ordine,
di disciplina e sovente di moralit; ambedue sono
mancano sempre
abili a
bili
di
distruggere un Governo,
a costituirne
uno solidamente:
ma
i
invece di essere progressisti, non v' ha per loro discussione possibile n terreno, dove s'incontrino, e
quindi
le
come
cambiamenti
nei
di poli-
nei quali vi
La risultante
delle
due forze
la
linea
che percorre un paese in condizioni prospere e normali, cio quando questi due elementi convergono al
l'inflessibilit
un paese
doltrine
le
quanto pi
Governo
che
si
nella
sospende
vole stato
si
il
a lato dell'andamento, se
non
lamente-
d'Europa
pi uniforme, pi
regolare di quelle settentrionali, e che perci danno
materia a
luzione,
altro,
come
si
per
le quali la rivo-
cattolici.
151
14 Oltre questi principali soggetti di considerazione che lo stato delle popolazioni cattoliche porge,
altri e
pendono
dall'
andamento ordinario
anche toccare
proprio delle
delle cose,
senza ne-
noi
compendieremo
le
per
la
Ma questi pochi
e supertcialissimi tocchi ne
hanno gi
condotti fuori del nostro confine, e perci ne conviene
abbandonare
appena ab-
che gi pu bastare ad
atti-
sommissione
e di ribellione;
sempre bisognose
una setta , senza
di autorit in
un convento come
averne mai
il
e l'infrangono sempre.
in
152
IL
CONCILIO VATICANO.
IV.
Nuovo Kegolamento.
o servi o nemici, queste considerazioni vengono ordinariamente tacciate di essere fatte per animo ostile,
e perci sono tenute per ingiuriose
da coloro, a cui
verni.
che
mondo, caricarne
Frammassoneria, ed
Le
in questi ultimi
le stte,
tempi
la
Go-
stte
di scusa,
come
le
le societ se
non
fenomeno
in-
fanno fede
separabile dalla loro corruzione. Di questo
tutte le societ sane e virtuose, che,
le
fanno
vivendo libere,
attecchire.
Quanto
causa
di tutto
il
un
essi
al
mondo. Quanto
non sarebbero
ai
tutti in
parere del Papa, qualora potessero? E chi non sa che ai giorni che corrono essi
batter di
ciglio del
NUOVO REGOLAMENTO.
153
di essere dal
Anche
fra
si trattano per
che soggetti parziali senza collegarli fra s e
senza considerarli nella loro azione complessiva, nella
lo pi
a maggiore altezza
l'
degli
care entro
ai
Uno
confini dell'
*
:
ordinamento
cattolico
rimedio
a ripetere
le
Non
ci
dissimuliamo
che l'esame particolarizzato, e la soluzione delle difficolt provenienti da quei bisogni numerosi, e che
nismo
le
della Chiesa
forme pi
atte
un Concilio
generale. L'orga-
a vincere
il
male ed a lasciare
il
libero
assemblee o sinodi nazionali, provinciali e diocesani, che provvedono sempre ai varii, vecchi e nuovi
delle
insieme,
uno
risposta e
il
Vedi Y Appendice.
154
IL
CONCILIO VATICANO.
un pensiero
infallibilit.
con gran
pena
si
fatica
dendo
date ad
passati
come
uno ad uno
se
agi* Infallibilisti
ovvero
della semplicit di
alzeranno
si
le spalle
al-
conservano
loro: essi
ranno neppure. Uniti insieme, a che altro intendono alcuni di loro con altrettanta convinzione se non a creare,
per quanto possono, da se stessi nel seno della propria
Fede
e patria
una
dovunque la
non ammetterebbero neppure
discussione? Ma nondimeno l' umanit
onore
della
NUOVO REGOLAMENTO.
155
150 oratori
zione
circa, e senza
verso
dell' infallibilit,
met
fatta
men-
ne parl
modo
e la
del
nomin per
fu molto fredda, e
l'allusione
si
effetto. Ostile
fu pur l'accoglienza
il basta applicalo da
gridarono: sufficit,
tempo
lenza
l'opposizione.
parte della
immemorabile
al
4.
non
incontrano favore
si
occupato nello
di
esso per
il
deli'
dal
queste
si
di Bolle,
facciano esclusivamente
ovvero Brevi.
In
per
dire
la
li-
IL CONCILIO VATICANO.
156
mitazione delle censure, emanata dal Papa prima dell'apertura del Concilio. Gonchiudeva dicendo, che il ri-
durre
vescovi a semplici
del
uffiziali
Papa cosa
vescovo
di
come non
il
non
gli
uomini eminenti
vi trovino
nella Chiesa
il
primo posto
fra
minciare di febbraio
si tratt lo
il
26
e si
comp
domina il concetto
scovi sopra
prende sopra
cesi e
gli
compenso
vescovi in quello
Spagnuoli
gennaio
di
preti, in
i
di
schema pre-
lo
ai
di quella che
il
De
episcopis.
ve-
Papa
Fran-
la tiranna
e tutte le enormit
resto di febbraio fu
consumato sopra
lo
schema De
catechismo, che venne condotto a fine, dopo che solamente per questo ebbero parlato circa 40 oratori,
nella
pu
Congregazione del
di
consumata
prima
157
NUOVO REGOLAMENTO.
nuovo Regolamento,
tutti
disegni che
ossia
il
si
pubblic
ultimo di
risultato
si
di
porre un limite
scorso
alle
discussioni;
si
era in tanta
mese
periodo
norma
Roma
di
e con
si
esso fu comunicato
al
ma, come
il
primo,
che
quali
si
le
disposizioni
quelle,
sopra
le
per
Padri
il
presentare
le
orazioni
in
iscritto alle
compendio
a tutti
ne conseguiva che
i vescovi. Da questa disposizione
quanti non volevano servirsi di tale facolt, e preferivano
recitarle
farlo
158
IL CONCILIO
come
per Y avanti
VATICANO.
documento due
da
Ma
vi
e perci
articoli
che erano
primo era
la
aveano
nuovo Regolamento.
la facolt
regolare
si
si
poteva sembrare
disposizione
mezzo per
la
ai
presi-
il
Questa
si
in questo
discussione;
discuteva.
un
semplice
ma uno
dei presi-
fu pubblicata.
dell'
a scendere
per
rica,
Il
dall'
del Breviario
tro
g'
la
romano
l'autorit
di
un Papa
con-
dine, praticato
gato
il
Y uso che
la
venivan date.
secondo articolo, assai pi importante del primo, disponeva che, quando una materia
le
Il
dei
Padri
purch
di dieci.
stessi,
tale
effetto
il
giudizio
della
si
accetterebbe
maggioranza puro e
NUOVO REGOLAMENTO.
159
Il risultato
pratico di questi provvedimenti
era che la maggioranza rimaneva unica ed assoluta
semplice.
e del
minava
stessa.
chi era
giudice del
il
come
Il
maggioranza do-
criterio della
in tutto
anche in
i
ma
maggioranza
excussa:
il
maggioranza. Per la votazione definitiva dell'intiero schema confermato il voto orale col placet o
della
in
quel punto
vuoisi per
verun
s'
si
titolo
menomare n compromettere,
muta lo schema
6. Chiaramente apparisce il concetto che ha governalo queste modificazioni. Non essendosi potuto
ottenere l'unanimit, si cambiato di direzione ed
stato mestieri accontentarsi della maggioranza: questa infatti si riscontrava nel Concilio gi
essa
la
ovvio e
accrescerne
1'
all'
disposta ed
poteva riporre in
si
mezzo
era
nuovo Regolamento
autorit,
di
il
pi
impotenza l'oppo-
darle la
si
cerca
maggiore
in-
grande importanza
160
IL CONCILIO
VATICANO.
a quel!' articolo,
il
quale pregiudica, contrariamente
all'opinione e agl'interessi dell'opposizione, una delle
Regolamento
gli
dell' unanimit
Quel che poi costituisce nel nuovo
decisioui.
il
opponenti,
fare
discussione, votare lo
tarlo
all'
schema De
ecclesia,
essi
e presen-
non avessero
che
tutti coloro,
quali
posizione, debbano
si
sostituire
la
propria opinione a
non contentarsi
alla
semplice
schemi
alla
minoranza; ci nulladimeno
biamo
il
descritto.
lo stato delle
maggioranza, come avviene in un'assemblea del secolo, anche nel Concilio la minoranza si trova in bala
della
possono revocarsi; quelli del secondo, si perch concernono il pi delle volte verit assolute, si
tuni,
NUOVO REGOLAMENTO.
bene adagiata
161
come
la
movimento che
schema condanna
sua immagine
faccia sta
sem-
maggioranza, nel
Regolamento l'approva, senza neppure aver timore di
nell'
contraddirsi, perch
corde
nell'
affermare
uno e
la
7. In
caso con-
nell' altro
la
si
era distri-
materie da trattarsi nel Concilio. Dopo questa Congregazione cos piena di gravi avvenimenti incominciarono
a decorrere
dieci giorni di
la
stati
nuovo
il
prima
in
momento
quel
tanto pi
minacciosa,
maggioranza
si
incerta
come
quanto pi
resistenza.
La
fu
la
come divenne
impressione del
presso.
era per
pressione della
la
prima
che
l'avvenire,
opponenti,
pi de' vescovi da principio non
troppo malcontenti
di
in ap-
sembravano
come,
ogni giorno pi
disfatta.
pu
si
Il
difficile,
rigettarlo
talvolta
e da ultimo indubitata
aver torto
nell'
imporre
il
la
facile.
loro
Se
si
giudizio della
1!
162
IL CONCILIO VATICANO.
maggioranza, si ha sempre nel non accettarlo. Del resto, T esempio della riuscita dei primi Indirizzi che
protestavano contro
il
primo Regolamento
rimarrebbero senza
lasciava
primi
La proroga dell'Assemblea
si
qual partito
di
non era
come
che
in
tutti
effetto.
atti,
lasceranno riprendere
le
veduto.
8.
Prima
mese, ne ricorrono
questo
dole
meno
alla
con
le
mente
adunanze
di
di
episodii d'in-
un certo color
locale.
Il
il
Sacro Collegio
l'
getto
che
fra
si
quel d fuori
dell'
ogni sog-
maggioranza, ma fu in
ordinario che il Dupanloup nel re-
l'opposizione e
la
163
NUOVO REGOLAMENTO.
nimento
sit e
la
curio-
fervide
imma-
di
alle
per persuader
un manoscritto
loro che
tempo
un vescovo poteva perdere
come un
che da ci
si
umoristico ve-
nuto pure
altri si citato
il
come
de-
discorso di un vescovo
delle
prova
la
tato
ve ne ha uno
dal giornale
de'
V Univers,
affinch
si
faccia
dalla
il
diritto di guerra.
Armeni
Non
si
E pensare che
ritrovi
si
deve
un pensiero
ai
di
Copti ed agli
il
primo luogo
d'
sopra l'Indirizzo
164
CONCILIO VATICANO.
IL
Il
degl'Infallibilisli.
mente
ma
pensiero e di azione;
altri centri di
particolar-
di quelle che
per
i'
anche
sua fermezza
consentivano con
lui e
l'
incoraggia-
ed una, nel suo genere scritta con particolare accuratezza e seriet, anonima, intitolata: Della pretesa
Italia,
infallibilit del
scevano e
il
si aspettava in tale
occasione e che certo trovava difficilmente luogo in
un
discorso a proposito
Esso ha dichiarato
d' arte.
il
dire che
es-
Chiesa
la
provazione.
form
tosto
dicazione.
personaggio non
Il
una
Roma, dopo
nominato
ma
si
lico liberale di
si
Francia, irritato
esserne
stalo
dei procedimenti
caldissimo
partigiano,
di
si
NUOVO REGOLAMENTO.
165
Cattolici
da quella condanna.
il
loro capo
allu-
gior-
la
affrett
zione che
Papa
il
le
italiano:
demagogo
ogni
si
modo
la se-
1'
il
un demagogo
animi in quel
detto
il*
avrebbe
93.
Se
l'allusione
tempo,
piuttosto
come
tutto
d
di
motivo
crederlo,
colpisca veramente,
italiano, nello stato
particolarmente degli
lo
liberali
se
non
italiani,
giustizia.
hanno voluto
Considerando per
infliggere ai
non sarebbe
in
se
slessa la
come
la
pi
di
quelle che
riforma
che
il
s'
la
ma
se s'intende
166
IL CONCILIO
VATICANO.
modificazioni e cambiamenti in
sono necessarii,
perch allora
si
sia
potrebbe
convocato
in
il
Concilio. Se
non
v' era
il
la
fin di
ticolarmente
la
diritto
schema De
pub-
ecclesia,
sembravano
cune
delle
la libert dello
cominciare a prender
Chiesa. Fino ad ora solamente al-
di
ma
bavarese,
strato di
come
quello che
comprendere
la
alla
caduta
del
Ministero
NUOVO REGOLAMENTO.
sta dalla
che con
la
un imbarazzo
tolto
potenze
167
di
sarebbesi
il
le
luogo.
am-
basciatori al Concilio da parte delle varie potenze cattoliche, secondo che era l'antica usanza, rinunziando
cosi
all'
Roma
ordinario presso
la
ben giovato
di
il
che adempiva
ufficio
('
cora se ne designasse
cos
traeva tutto
un ambasciatore spe-
il
nome.
Il
Vaticano intanto
il
si
Chie-
di libera
dar
non
men
ropa cominciava a viepi raccogliersi sopra il Vaticano, e T opinione pubblica ad occuparsene pi che non
voleva. La Germania
Roma dava
il
era sempre
troppo
presto, comecch
perfino
in queste
fluenza,
non
si
ma-
sia
da rammaricarsi, che
nuova
ne
iniziativa e la vita vi
spandano per
lei
vengano
Nord, e
dal
riflessi.
primo un ringraziamento
Il
al
Italia si
di
per
che a
focolare
il
il
postulato
riti
168
CONCILIO VATICANO.
IL
Da Oriente
si af-
mentre sembravano
sizione
occidentale.
Armeni commuove
uomini e dei pi
Perch
il
la
separazione di pochi
Valicano pi di quella di tanti
intelligenti di
Europa?
Quanto
le stesse
quella
come
si
vede,
proporzioni,
della
le
sua durata,
cos ne ragionava
dubbio a Pasqua,
sia
che
il
dicembre.
ri-
maste
Concilio, per compire
opera sua in questo
anno, pi di sei settimane. Nonostante la competenza
al
1'
fine o
pi longanimi
almeno
la
si
contentavano
sospensione per
la festa di
San Pie-
avevano
NUOVO REGOLAMENTO.
dalla loro
in tal
tempo
la
stanza,
l'
il
termometro
e l'uso di
169
Roma
che sospende
le
il
compendio,
altre questioni,
perci
1*
assolu-
il
punto,
che restano
si
sarebbe
come
cesserebbero di
le
alle
gl'istinti
di esser
forma l'odierna
civilt loro, e
notabile degl'intelletti
con
al
che
si
pi degli
parti,
fatto
pretensioni della
tali,
vedeStati
almeno
essi
stanno nel grembo della Chiesa; mentre questa, diminuita da cosiffatte perdite, e in bala di un'unica volont, sarebbe spinta in
tal
biato nella
economia
che questo
fra
e condurla a compimento.
l'opposizione perverrebbe
170
CONCILIO VATICANO.
IL
finalmente ad arrestare
solutista nella Chiesa,
ciare
una riforma,
della quale
stessa riunione
questa
movimento
il
assoluto ed as-
fatto,
assai
La Gazzetta
a conseguire, e
e forse
prologo.
fin
modesto,
il
d'al-
un certa
nell'
oppo-
quali appariva
successo finale di
la
grave questione.
14. Certo che la maggioranza, dominante a
vi-
rete
di
tradizioni e
legalit, di
di
questa rete
la
renza delle
Somme
involve,
compongono fermi
torit.
la disciplina ecclesiastica, la
Chiavi mantiene
tutti
il
coloro che
assai
diffcile a
disponendo di
con tanta tenacit a con-
di chi,
come
il
compimento
mesi che
il
la
costoro
rive-
ancora contro
Concilio
si
il
era radunato, n
la
questione
un
sol passo
---
171
MARZO
allo
Appendice
1.
Non
schema De ecclesia.
rimessa dalla
riforma del
la
di
limitare
la
distribuita
allo
De
concedeva
marzo
si
improvvisamente
sche ma
il
si
ecclesia, per
alla
Pre-
quando
conobbe che era stata
ai
la
vescovi un'Appendice
quale
si
proponeva
la
materie
costume, secondo
esprimeva, veniva domandato dal pi gran numero dei vescovi raccolti in Concilio. Era questo il famoso postulalo contenuto nell' In-
del
Papa
quel che,
nelle
come
il
testo
di fede e di
si
ma
si
riproduceva,
Commissione sopra
dopo che
il
IL CONCILIO VATICANO.
172
Soggiungeva
dovesse
ri-
guardarsi in tutto e per tutto equivalente all' infallibidi tutta la Chiesa riunita. Questa enunciazione
lit
in
un periodico
Ecumenico, con la
formola che non pu
formula algebrica: a
= aXb;
verificarsi che quando b, ossia in questo caso l'Episcopato, sia zero. Quando non volesse ammettersi la
l'altra
data pi
dal
dogma
ragionato,
chiunque professi
come
Il
chiude
con
altra
la
2.
Fu questo un
dell'
opposizione. In
verit nessuno
di
coloro che
si
oc-
chiaro che
cupano particolarmente di tali materie.
il
si accordasse
un
era
non
quale
procedere,
questo
longanimit e
di prudenza
aveva
non
neppur mai
della Curia Romana; la quale
o almeno in forma cost
professato dottrine cos assolute
neppure con
le tradizioni di
soffiato
sopra
la
di volere
suoi
cauta e longanime
Curia, e portava
a disperare
della salvezza.
173
Allorquando
si
era pubblicalo
nuovo Regola-
il
trov ridotta
dimandare
a se stessa, se
si
non doveva
protestare ed abbandonare
l'
le
il Concilio,
prendendo cos
rimaneva per non sottomettersi quella
Quando per
vennero a contarsi
avrebbe potuto
tal
fra di loro
farsi
partito estremo,
il
vescovi opponenti
ma
pra un
abbandonare
numero molto
deggiavano
cinquanta e i trenta.
4. La distribuzione della nuova Appendice
fra
schema
fin di
il
si
allo
infallibilit
Il
il
beneplacito ed
il
il
Com-
il
quale
a presentare le osservazioni in
il
tempo concesso
iscritto
sopra
il
sog-
razione dell'infallibilit
si
aggiungeva quella
esplicita
474
IL CONCILIO VATICANO.
fosse sottomesso.
Il
dunque
De
ecclesia con
vavano fuori
timidezza
clesiastica,
della Chiesa.
allo
stato
quando vengono
ai loro
intollerabile in
precedenti
a tutti
grembo
vincoli,
ai
della Chiesa,
riguardi,
alle
ambizioni che
esse
il
sinceri
scoraggiamento, e
che
la
si
momento
i
Gesuiti
avessero vinto.
Come
5.
soleva
fare nei
momenti, nei
quali
si
sentiva pi gravemente minacciata, adesso pure l'opciascuno seposizione ebbe ricorso alla diplomazia, e
condo la propria nazionalit ai varii Governi; ma
l'altra.
questa volta ne ritrasse anche minor frutto che
in
erano
che
si
e
l'attenzione
Il movimento
questi ride-
stati
un poco
cerneva
il
negli
binetti tornati,
ultimi
come per
modi
non
e cos
tradizionale di
v'
La politica
li riguardano.
ha sempre avuto lo straordinario
direttamente
Roma
175
vantaggio le sue disue fortune: per molti secoli ha sfruttato l'entusiasmo che essa risvegliava, ora sembra
sgrazie
come
le
guimento.
all'
Adoperata
una
si
dal
Concilio
del
essa
gli
conse-
il
non ha
fallito
il
segno. Partendo dalla convinzione dell' affievolito sentimento religioso, e perci della poca influenza di questo sopra
verni
la
affettano
Go-
che lo riguarda. Di questa libert, della quale da qualche tempo Roma si vantaggia, ha pur goduto il Concilio
Vaticano. Tutte le antiche previsioni e provvisioni sono
state dai
De
la
si
facevano
societ
ed evidenza che
nelle
la
Curia
siasi
schema
Ora qualunque
lo
viene ordinata
il
governo
opinione che
si
usata
della Chiesa.
sopra
decadenza del sentimento religioso, il non tener
conto di ci che si operava nel Concilio Vaticano , era
1'
professi
la
per lo
meno confondere
la
tuzioni l'avvenire
Stalo,
non
e di fatto
la
maggioranze
delle
men vero
religion
delle
moderne
che
il
la
isti-
e lo
Cattolicesimo di diritto
schiatte
latine, e perci
non pu
176
IL
CONCILIO VATICANO.
come,
direzione ed affidata
tutti
punto ne
Governi
cura.
la
cattolici
se
si
le sorti,
il
sia esercitata la
l'assoluta impotenza
sendo
la
Spagna
tardi dichiar
terrogazione
il
fatta
su
nella
questo soggetto
avvenimenti
gli
per
la
coli'
all'
in-
Camera
politici fuori di
come pi
essendo per
italiana,
di esercitare
Roma. Ma per
le sorti del
arme
al
Papato,
braccio alla
porta del Concilio Vaticano, poich essa non sapeva rispettare le libert altrui, avrebbe
rispettare la religione propria e
che
la
nislrare e modificare,
comunque
ammi-
1'
unico
triste
legit-
spediente di essere
sempre
liberale.
6. I
richiami
Francia ed Austria
dei
si
poco o nulla
si
erano
la
avevano
pi intera neu-
da
177
si
ed
tremenda vanit
di Francia, che,
al
sul Tebro
ultime
le
per
s'
maggioranza,
e le
grida moribonde
mento
all'
cilio;
il
idea
dell'
ma questo ridestarsi
della
nuovo
di
al
Con-
si
da
narr che,
Roma non
fatta
non
messo
della discussione,
si
rimaneva
di assistere
tranquillamente
allo
parte ufficiale di
un dramma,
conoscenza che
aveva
gran campo
al
si
cui
delle cose
successo per
la
non lasciava gi pi
la
IL CONCILIO VATICANO.
178
come
il
gi sopra mentovato. Essendo cos fallito questo tentativo di azione comune, sia che il Papa tornasse ad
av-
si
da mandarsi al Concilio: e
il
movimento diplomatico
si
mato
d' ira
fu di
breve durala e
e ben presto
parl di richiamo definitivo,
si
torn
ardire degl'
sostenere
1'
posizione
agli estremi.
Infallibilisti
molto cooperato a
ed a ridurre
1'
op-
II.
Tregua.
maniera
falsa
con-
TREGUA.
la
sua
vita
79
smen-
tire
gione per
il
il
l'uomo erudito ed eloquente: pochi amici personali ed un piccolo partilo hanno potuto seguirlo nelle
lui
sue
evoluzioni fra
difficili
fallibilit, e
il
perci rimpiangere
il
dell'aiuto
nosce
la lettera
si
un
il
agitano in Vaticano.
che chiude
la
Ognuno
co-
carriera politico-religiosa
'
franco in
gli
il
partito
liil
Papa facesse qualche discorso in senso non troppo benevolo al conte di Montalembert avanti buon numero
di uditori.
Nondimeno
gli
si
peri-
menti
alla
memoria
dell'illustre defunto,
ordina-
come
chiesa
Vedi P Appendice.
particolarmente
romano,
al
quale
il
180
IL CONCILIO VATICANO.
Roma
ufficii
per
la
spedi-
come
patrizio romano. Venuto a notizia del Papa l'ordinamento del funerale, ne volle immediatamente la
proibizione, e g' invitali riceverono avviso che il fu-
nerale non
si
avere ignorato
la
proibizione,
si
mandato a domialle
per
il
letta, alla
Questo
fatto
alla chiesa
recarono
produsse in
tutti
quale
proprie case
si
celebrasse
si
sarebbero
pompa
o solennit.
alla
la
proposta inattesa
dell'infallibilit,
al
Qui comincia una tregua o piuttosto un movimento che poteva quasi accennare ad un tornare
2.
il
salto.
Il
giorno appresso
l'
me-
Osservatore Romano
moria
dal conte
degli antichi servigi resi alla Chiesa
Papa aveva voluto assistere personalmente ad un funerale che si era fatto a posta cele-
di
Montalembert
il
TREGUA.
brare per
il
sinistra
della
dall'intolleranza
anima sua
nella chiesa
della
di
Traspontina.
tisi
dell'
riposo
181
impressione
prodotta
mezzo,
animi
negli
studiassero di
un funerale
nella
Papa
alcuno
degli
legrafico
degli
onori
di
ma
te-
dal
Papa
testi-
particolarmente
conte di Montalembert,
moni
esservi
presente.
al
il
resi
la
dusse
V intervento
dell'
Autorit e
l'effetto
che pro-
della
forza ap-
onorevoli persone
pi oscuro
di
della plebe
avveniva
a carico di
mente benemerito
un uomo
morte! E
illustre e particolar-
della Chiesa.
partito che
di
aveva gi
fatto cos
il
182
IL CONCILIO VATICANO.
Regolamento. In essi si domandavano tre punti principali: 1 che si togliesse la limitazione dei tempo novellamente imposta per lo studio e la discussione degli
schemi; 2 che si formasse alcuna Commissione mista,
dove
contradetti
punti
di riformarli
prima
non
qualsiasi specie
si
4. Nel
tempo
oralmente,
maggioranza, ma bens
mit morale dei Padri.
vano
ventilassero
si
tutte
di
dimande
Roma,
si
face-
appariva nella
certamente
lora
il
la
Concilio non
gli
fonderebbe
si
si
1/ articolo
intendeva a dimo-
non ve
prin-
esso
n'
fu
sempre votato
dai
Padri stessi e
il
Concilio
di creare
rendere testimonianza
salit della
non ha
dogmi,
di quelli
facolt, in
ma
certo
solamente
mag-
Vedi P Appendice.
di
lo
183
TREGUA.
he accettato da
perch l'idea
ma
non pu neppure
maggioranza e minoranza
di
tutti,
dove
risulta
attestarlo,
la opposta
incomincia appunto
di fatto proprio,
sola maggioranza,
Ecumenico:
Concilio
lo
i
caratteri voluti per un
che tradotto in linguaggio pra-
Vaticano da coloro,
cilio
detto periodico,
tate nel
come
tale.
Mentre che
nomine
alle
oltremodo
5.
l'
il
Con-
non sarebbe
stato accettato
linguaggio si teneva in
Oriente le proteste e le
in
si
le
siffatto
Germania, continuavano
minacce, che
non ha
Armeni
cattolici
per
la
questione delle
gelosi.
Che debba
opinione,
matiche,
le
si
narrato
finora
era avvenuto
nel
erasi annunziato
22 febbraio,
le
di durare dieci
giorni,
nell'ultima Congregazione del
sol dopo
venticinque giorni si ripresero
adunanze, e non per discutere lo schema De ecclesia,
184
ma
IL
bens con
viati e
la
CONCILIO VATICANO.
mente un
IH.
Ritornano
1. In
primi schemi.
questo stato
cos ripiene
di
schema De fide, che si tornava a proporre per la seconda volta dopo essere stato emendato dalla Commissione che gli era propria. Esso era riapparso in
nonostante
migliori condizioni di prima, ma trov ci
contradiltori. Di cinque oratori iscritti tre parlarono
in quel
e poscia la
primo giorno,
Congregazione fu
dimostrazioni, che
si
una
di
quelle
com' uso
al-
antichis-
buna
la
si
conservano
giurila l'ora di
nella loggia
questa visita,
Papa
nella cerimonia.
l'
il
laterale
alla
tri-
Concilio sospese
fosse pro-
RITORNANO
185
PRIMI SCHEMI.
uno
piccolissimo
durante
ripresa
numero
di
delle
frutto
il
ma
si
narrava del
tentativo
al
presa fu
Padri,
provasse,
come per
pari che
dei
si
Infallibilisti
il
sbocciato, e fu
il
la
riaper-
Tornarono
2.
fu giorno
che
cella
Padri a riunirsi
memorabile, perch
il
marted 22, e
si
Schwarzemberg, arcivescovo
cardinale
vescovo
di
Grenoble: e
fin
di
Praga: pro-
lo
Strossmayer
provocare la chiusura dell'adunanza. I soggetti
principali che attirarono l'ira della maggioranza, fuil
segu
col
rono prima
per
la
gere
tutto
l'
la
maggior
il
e per respin-
eccezione
ancora per
fatla
1'
di
il
nuovo
d'inutili,
pi gran parte
dei
vescovi
presenti
alcune parole
IL CONCILIO VATICANO.
186
accennava
rappresentanti delle
di-
con
come ragione
di decretare
ca-
si
il
secondo soggetto
si
rendeva
massima parte
ten
dei
membri
dell'Assemblea
si
sca-
la
l'ultima, quali
zemberg, che procur la prima, dov tacere per intimazione del Legato De Angelis, ed avendo ricominciato a parlare ebbe a interrompere di nuovo il suo
discorso, e tralasciarne una parte per poter giungere
in
modo
qualche
alla
fine
in
mezzo
ai
della
sileat
vescovo
di
di
spinto
che
non era
tale
il
modo
leva rispettare
la libert della
testava contro
tali
si
scaten:
rono intorno
e
saon di
pie so-
da tenersi, se
si
vo-
Padri lasciarono
alla
man
con
elle
cardi-
RITORNANO
nali
legati
lei protesta
d'
PRIMI SCHEMI.
udiva gridare
si
non pi veneranda
quella
lei.
folla.
in
ogni
Un
187
accento
ogni lato
Dell' aula.
ne nacque anche
Lo
in
cardinale gridava:
si
di
udivano
all'
ne burlavano, e poco
gendarme, che
nella chiesa di
San Pietro.
allontan tutti
L' eterno
l'ultimo
d' infallibi-
suo
i
ufficio
all'
quali
le
sero
alle
ire dell'As-
giorno dopo questa scena violenta, lo Strossmayer, che era stato quasi ammonito da alcuno dei
suoi proprii colleghi dell'opposizione come avesse ec3.
ceduti
Il
limiti, risolse di
assumere
solo
minacce e per
lui
la
la
responsa-
nome una
pro-
pressione che
nella tornata
si
precedente,
188
IL CONCILIO
ossia
VATICANO.
maggioranza,
scorso. Alla
altri capi,
il
giudizio della
abbiamo
dei quali
di-
vano incontrarsi
rie nazioni, lo
tutti
le
pi
sua protesta.
4.
Il
Papa
niere di un certo
inviati a tal
numero
uopo
in
di
di pie
dame
per far sentire la sua voce: e in quella specie di cerimonia tenne un discorso tutto pieno d' allusioni alle
presenti difficolt,
le
come ven-
si
la
rivoluzione, che
Capo
quel conte di
in cosi cattiva
mediante
della Chiesa,
lo
lutti
insieme,
La rivoluzione
Mirabile
RITORNANO
189
PRIMI SCHEMI.
coloro
scono, invocano sempre contro chi impera, e
loro rovina.
fatali della
5.
diretto
vescovi orientali,
ai
ai
in ispecial
quali,
modo
preoccupato
alle
con-
come aveva
pur
fatto
riti.
Ma
nei
tempo
stesso che
il
gli
Papa
si
mostrava
Orientali, si
nelle
commet-
di
tutto
periodo;
atto
nella separazione,
Hassun ed
il
causa
il
Roma
altrove
abbiamo narrato.
Il
un
ritiro in
armeno
come per ligia
patriarca
una Casa
di esercizii spiri
sti, a quanto
Que
IL CONCILIO
190
VATICANO.
Risaputasi
disobbedienza,
la
ne fu
ordi-
L'ordine
l'arresto.
l'armeno era
in
uno scandalo,
inti-
alla
Il
Mini-
venne immediatamente
Roma
come
simi
fratelli
Cristo di
in
Fu
momento
il
quale
una comunit
di
si
Armeni conosciuta
tomettersi
alle
non volendo
in
sotto
il
nome
verun modo
di
sot-
con disciogliersi ed abbandonare Roma, il Breve pontificio che qualche settimana dopo questi avvenimenti
le
conseguenze
zando impudentemente
il
le
nezia, e a tutti
gli
RITORNANO
come
quelli che
PRIMI SCHEMI.
erano pi compromessi
si
specie di rivolta.
191
lontaria denunzia di
se stessa
in
questa
una invo-
gi
consumato.
6. Fu in questo slesso
tempo narrato un aneddoto frivolo per s, ma che pur serve a spargere
Per
la
elezione
l'Universit
alla
Romana,
in
Roma.
nel-
teologici
cen-
alla
si
doveva estrarre
fra trenta
un tma per
il
Vedi
stranissimo caso!
7.
Ma torniamo dentro
Concilio.
il
La tornata
del
Schwarzemberg
e dello Strossma-
sabato 26
furono
ritirate
schema De
alcune delle
fide
osserva-
e finalmente
ve-
veder riapparire
sull'
orizzonte
la
tura terza Sessione, che dallo stato delle cose fino a quel
IL CONCILIO VATICANO.
192
dove
si
raccoglievano
come
la
la
tutti
il
si
propose di
si stabilisse
quale
dichiarati
gioranza,
essi
opponenti non
riconoscerebbero
la
li
sola
mag-
accetterebbero, e non
come ecume-
nico. La proposta trov molti fautori in quella riunione, lo che fa credere che, quando si fosse posta ad
affetto,
avrebbe potuto
raccogliere
un numero non
Come ben
si
vede,
questa non era che l'applicazione dei principii enunciati nell'articolo del Dollinger. Per, come corollario
e complemento
serbassero
tali
le
di
forze
questo disegno,
dell'
opposizione
De
si stabil
alle
che
si ri-
questioni
non
ecclesia, e
vi-
sciu-
si
buon volere
concedere e
il
poteva
come
il
circa dodici
pesta e
le
9. Frattanto
vamo
spiegazione
prin-
ritiro di
della
tem-
gi segnalata pi
alla
del Concilio.
Infallibilisti
RITORNANO
si
la
avuto
era
193
PRIMI SCHEMI.
d'
la
venne anche
si
a co-
due
prendeva verso
De
il
lo Stato
La Nota
ecclesia.
sposta a quella
della Segreteria di
Stato
in
ri-
lato dell'arte
di-
altri-
dinata e sottomessa
al
Papato,
in
realt
fatti l'argomento principale che si adoperava a svolgere la Nota. L'altro punto, sopra il quale
si estende la Nota del Vaticano, era pi facile a dimo-
sto era in
messi
alla
dovendo
prova.
cardinale avr
sta
la
Chiesa ha deciso,
IL CONCILIO
194
VATICANO.
di trattenere l'invio
oratore
dell'
il Governo
imperiale e rassicurare
durlo ad astenersi da ogni immistione: e quindi" o che
fosse stesa con destrezza o senza, in ogni modo non
il
suo
schema De
dello
invece
e riprodusse
dell' infallibilit,
anche
per guadagnar
gua,
Del resto
essi
avvidero che
tre-
la
ducevano a verun
risultato.
la
Appena rassicurata,
la
suo cammino; cammino vario secondo le circostanze , ma lo stesso sempre che da molti secoli esse per-
il
al
sono
punto, verso
il
quale
impero assoluto
della
non
di
tivo e
uno
vedono
talvolta
scoglio, sopra
il
un porto
il
loro obbiet-
dove non
col
che
destri duci e da
ciurma esperta
schiano per lo
meno
di arrestarsi,
Le insistenze
della Francia
ben
disciplinata, ri-
se
non d'infran-
gersi.
10.
fallo. Si tralasci
ben presto
di parlare di
RITORNANO
oratore:
si
195
PRIMI SCHEMI.
la
un amba-
Corte e presso
tempo stesso. Anche questo mezzo terfumo. Si disse ancora per qualche tempo
Concilio nel
mine and
in
Roma; ma pur
-e si
Roma come
egli
ambasciadore presso
la
semplice
come
l'alletta
modo
a modificare sostanzialmente le
la pi evidente
famosi principii delF89, obbligandola a ristabilire e mantenere in Roma con
contradizione con se
medesima
una forma
di
Governo
proposti
al
Concilio, esso
li
condannava direttamente,
il
la
giudizii potessero
dottrine e per
essi tutta la
Francia stessa,
fatti
la
venivano
mezzo
IL CONCILIO VATICANO.
'196
n T
altra. Dalla
del conte di
lettera ad
Roma non
delle quali
parole,
Daru, essa
alla
Nota
che
altro
bligavano quasi
cortesia.
cia
la
Anche
la
Cancelleria
Romana
a resistervi
per
in cui la Fran-
nella questione
armena,
ha dovuto mischiarsi, perch si lega da vicino con
sua influenza in Oriente, lo stesso incantesimo ha
sua azione, e
fiaccato la
di
specie
le
affatto
palliativo
ha
fatto
insufficiente allo
scopo.
Il
sono provocate
consiste
nei Cattolici d'Oriente,
nel profitto che ne trae
lato politico di
l'
influenza
cristianit
si
mal
sono
disposti
Roma
torit a
per prevenire
il
ordine
al
strarsi
tenuare
come
essa
il
male:
ma
se la scissione
si
consumava,
protetti?
sarebbero pi
Francesi?
stati.
Alla
non sono:
lunga
la
gli
avrebbe
Cattolici?
Russia
si
non
trova in
il
modo
di essere si ripresenta
sem-
RITORNANO
pre
lo stesso
zioni.
Roma
la
per
197
PRIMI SCHEMI.
stabilisce
le altre
na-
suoi
la
cettano
gli acla
loro
religione, e
si
universale. Veramente
consenso e
il
la
coscienza
le
il
loco d'
non trovano
una n
ambedue,
altro
l'altra.
e agli ec-
rimedio che
l'
il-
periodiche e necessarie
12. Dal luned 28
le
si
riconducono
al dispotismo.
tenne Congregazione ogni
coi quale si chiuse il mese
difficolt,
dello
per
le
si
schema De
fide,
tenere per
fermo, secondo che diceva uno spiritoso novelliere
appena scherzando sopra la materia contenuta in quello
si
poteva gi
fin d'allora
schema, che si annunzierebbe finalmente nella prossima Sessione al mondo cattolico che il Concilio Vaticano aveva decretato quasi
creato
il
43.
di storia
all'
mondo.
la
498
IL CONCILIO
cilio:
ma non
VATICANO.
il
Sembrava che
non
anima
il
loro pensiero
L'Esposizione romana
un argoda
a
che
si
in alcune
disse
pi
aggiungere quel
considerazioni che facevamo nello scorso mese. Aperta
lo
mento
di
met
alla
pi.
innanzi
sera, e poco
visitatori
che
la
custodivano.
soprattutto se
Roma
si
nelle chiese,
nei palazzi
eletta.
parve
vi si
e per ogni
quantit:
mostr
di quell'arte in tutte le
ma non
si
vede in
dove. Di
qualit pi
Esposizioni contempora-
nee:
la
minatamente un quadretto del Ceccarini rappresenuna Comunione sotto le due specie, amministrata
nelle catacombe a Cristiani manifestamente destinati al
tante
il
moda, con
la
quale
le arti
mondo
RITORNANO
del
XIX
secolo. Questo
alle arti
199
PRIMI SCHEMI.
guari pi soddisfazione.
Pochi
pas-
ci
al culto:
era
che
intagli di legno
anche
sacri: pochi o
la
gioso:
copia di altre
reli-
men
ro,
il
il
campanile
romana
del 1870!
Esposizioni universali,
testimonianza e
intelligente e
il
le quali
frutto di
sono ad ogni
questa
fase
modo
la
industriosa,
fasto.
200
VATICANO.
IL CONCILIO
APRILE.
Lo schema De
1.
mera
Il
del
la politica
il
Governo
carattere di
nella que-
un avvenimen-
di
guarda
il
Europa sopra
la
tal
soggetto.
che
ci
ri-
movimento
era sembrato
volere
si
pubblicava
il
Governi
deli'
opposi-
nuovo Re-
rinunzi l'ufficio: e
vamente
a riprendere
il
il
la
si
era
201
Nota fran-
medesima
letterale della
Il
Vaticano riprese
suo cammino appena interrotto con la convinzione che da questo lato non avrebbe pi nulla a teallora
il
mere: non
ma
solo;
in
tal
momento
facendosi in
il
andava mancando ogni giorno pi, e che per conseguenza aveva il pi assoluto bisogno di farsi proseliti
in
tutti
il
partili,
mento per
la
sua
Papa
infallibilit.
2. Intanto nei
d'
primi giorni
nuova
affrettare
schema De
la
promulgazione
dello
erano votate
le
al
fide.
Il
venerd 8,
si
schema per
questa sorta
assiduit per
si
alzata
era ripetuta
di votazione, a
pi di cento volte. Si
damenti. E cos con gran buona volont messaci da
tutti i lati, e in particolare dall'opposizione, e con
l'aver ridotto a quattro solamente, di
prima,
le
proposizioni o meglio
venne finalmente
capitoli dello
schema,
marted 12 aprile alla votazione generale e definitiva per appello nominale dello
si
schema De
fide.
Era
nel
il
202
IL CONCILIO
3.
Ma nonostante
VATICANO.
tutta
la
le
due parli vi avevano posta, sopra 592 vescovi presenti a questa votazione generale vi furono 83 dissensemplicemente con la formola
condizionatamente con formola placet
non
placet, altri
Roma
in
Fu
il
libero da fun-
Pasqua. Vi fu discrepanza di pareri fra i Legati : alcuni volevano che si facessero modificazioni per otte-
di
Le
feste di
in-
anni,
rimpiccioliva
la
quest'
tutte
lato del
di
sentimento e
Pasqua non
il
la
Papa
situa-
203
resistenza
pubblica
si
quali dissentivano
co-
tutti
assoluta-
scandalo di una
lo
osato dire
non
aveva tanto
cause di discrepanza
non erano sostanziali, e neppure molto notabili, n
le
infatti
tutto
riusci
come
il
cerimonie vi fu promulgato
suoi relativi canoni, e
tutti
lo
i
schema De
le
fide
solite
con
la
un
solo,
il
ve-
dell'
il
maggior valore
vescovo in tutte
dalla
le altre e
ma
si trattarono in Concilio.
7. Fa d'uopo aver assistilo personalmente a quella
cerimonia per avere avuto il senso dell' isolamento di
204
CONCILIO VATICANO.
IL
quella grave
Assemblea
stesso che
prime
mondo,
e dal
mondo
rappresentare. Nelle
cerimonie e avevano anche risvegliato una certa attenzione: in questa non eravi molta gente in chiesa,
e pochissima vi prendeva parte. Alla lettura di questi
niuno sapeva
di
che
si
nella
importava al pubblico, e
dei
nessuno
presenti pensava che
pi. Quasi
sua qualit di cattolico quella sera andrebbe a
letto
con un carico
quel che
Il
cui
solo, a
il
suo
sentii
al
quale quegli
di dichiarazioni di
articoli e
di
intelletto e la
sua
osserva-
fare questa
la
si
ossequio. La curiosit delle prime sessioni era cessata: una Sessione oramai non era che una cerimonia
di pi nella
In quel
lista
lunga
giorno
nei
pensava e pochissimi
susseguenti
nessuno
conoscevano
ci
in
che
Roma
si
era
promulgato. Eppure quei pochi che ne avevano notizia, si accordavano nel dire che le dichiarazioni di
questo schema sono piuttosto miti e moderale. Ma
esse non sono fatte per richiamare l'attenzione svanita
e distratta della presente societ. Per coloro poi che
sarebbero dalla natura o dalle circostanze particolar-
mente
perch
portati a porvela,
si
occupano
di
esse
gi pi e pi volte esaurite.
modo
trattate, si
e la
Chiesa,
ma
ripetere
fede per lo
tammo
prima
Il
condannare
materialisti ed anche
gli
la
ma
dacch
fu
ultimi, dacch
la
la
carattere rimasto
panteisti,
razionalisti,
gi fatto
si
dalla
separarono;
il
protestanti,
sin da principio la
fu
lo
volta. Si riformato,
lo stesso.
per
pu rego-
lare,
tro,
produrre
come quasi
loro
205
le
materie a
Cattolici esse
lei
sotto-
sono contenute gi
per se stesse nelle loro credenze in maniera sostanziale ed assoluta. Ritornando poi a quelli che foris
sunt, per lutti quelli che non sono cattolici n cristiani,
Anatema vuol
ma
se
non
vazioni che
vi
si
parte di quelli, e
206
IL CONCILIO
VATICANO.
dalla
quella
comportano,
stato dalla
De
fide
come avve-
o a procedere anche pi
cennava
a fare in quello
De
come
ac-
ecclesia.
II.
Il
quel
dell'
la
stesso
lo
prima volta,
momento
venne
e ci giovava soprattutto in
benefica
per l'avvenire.
2. Lo schema nella sua prima forma cos
presso
a poco era concepito. Dopo un lungo proemio, dove
s'indicavano i nemici da combattere, ossia i molti
anticristi
umano
all'incredulit,
sovvertire
ridurre
il
genere
lo
pi
chiaramente spiegato nella sua prima annotazione, divideva in tre parti il suo soggetto: con la prima con-
dannava
stazioni,
il
il
materialismo,
il
panteismo e
il
raziona-
IL
207
che; e con
la
terza
sione
di fede in
Dio
stens
intellectu ac volnntate,
finitus:
ter
omniqae perfectione
in-
il
ipsum
seguente capo aveva per titolo. Condemnatio rationalismi; ed in esso, dopo aver riconosciuto la validit
Il
della ragione
che, quando
altrimenti
umana ad
ottenere per se
conoscenza
la
la
d'Iddio,
a quello
non
tal
modo
la
prima debba
Dopo
inchi-
ci, pro-
ipotesi siasi
effettivamente avverata nelle disposizioni della Provvidenza, anzi sia proprio la base della religione cristiana,
conchiude
sollevano
col
alla
la
condannare
condizione
ragione
e a norma d'ogni conoscenza e
d'
ai
tutti
di
coloro
legge suprema,
ogni bene,
Il
che
al diso-
che
terbum
veritatis
non
recte tractatur.
per
il
quale
208
IL CONCILIO VATICANO.
come
limi tratti,
l'intenzione
della
si
lettera,
al
poscritto
si
conosce
animava
gli scrittori dello schema. Quel sospetto sistematico e quelle infinite precauzioni contro tuttoci
che sa di ragione; e l'invocazione intempestiva in un
decreto di
un
comandare
la
materiali,
di
cui
4.
affermava in esso
secondo
il
la
la
verit
mezzi
titolo
il
Scriptum
De
divince re-
et traditione.
che ebbe
testo
Trento, e
il
fontibus in Sacra
velationis
Si
pu non
Il
essi
fluenza, non
com'
la
delle
contenute
ottenesse
quel che
la
la
De
supernaluralis revelationis
vien provata,
si
comprendere,
la
l'uomo
non bastando
dei
si
al
disopra dell'ordine
prima
alla
verun modo
in
dogmi soprannaturali
alla
la
cognifede,
cognizione
non
d' Iddio.
IL
come
clusione
209
la
capo,
quale per
commento
Secondo
alla
la
che non
terie
sono impervi
ragione umana,
alla
cio che possono trattarsi razionalmente, si deve riconoscere supernaturals revelationis maximum bene-
Ognuno vede
le
conseguenze
che da questo postulalo, senza neanche sforzo, discendono per i suoi depositarli ed interpreti naturali e per
conseguenza per
il
Vaticano.
Il
potersi con la
indagare
vista
dere, quando
fa
provato
a valersi,
gione,
lasciando
trarne,
non
si
come guida,
stare
il
risultalo
lume
del
il
caso,
avventura
si
della ra-
comprende facilmente
qual
titolo si
vorrebbe infliggere la condanna. A questo caso si devono non poche opere dei Santi Padri, come De Trinitate e De opere sex dierum di Sant'Agostino, le
quali
si
non
solo la Chiesa
valsa e
6.
Il
si
non ripudia,
ma
delle quali
onora grandemente.
capo sesto
s'
intitolava:
De
Anche qui
la
prima im14
210
CONCILIO VATICANO.
IL
pressione
come
sguito
due
si
ma
velazione divina,
prensibile con
mezzi
questa condanna, e considerandone il soggetto, secondo che annunziato nel titolo del capo, parrebbe
la
scienza e
la
chi
non
sa la differenza
che
crede, per
cazione data
di
1'
cordo
la
un
il
tal
consolazione
gli
tributo e
ritrae
anch' essa
oscuro
nel
suo
linguaggio
misterioso
dei suoi
pensiero predominante
La guerra ad oltranza alla ragione sopra
il
ed
estensori.
il
terreno,
come
prevalso da lungo
altra volta
tempo
abbiamo accennato,
IL
il
211
e favorito abitudini
popolazioni; ha spesso generato
ha trattenuto la cied
e
superstiziose,
irragionevoli
vilt in
hanno subito
la
le
in-
azione.
7.
De
necessitate
gione, condanna sotto pena di anatema chi dica non poter avvenire che la verit sia resa evidente per
dei segni
esteriori
(ossia
prodigi).
m' ordine,
e per
la possibilit dei
di
11
mezzo
Vangelo sola-
miracoli di pri-
meno
inoppor-
che
Mentre
ci
il
appare ragionevole,
si esita a
gionevole.
il
La riproduzione
settimo ne condanna se
ci si
presenta
come
irra-
siffatto
insegnamento, costantemente applicato, si che condotte spesso queste popolazioni senza una sicura guida
della ragione nella
si
ri-
212
IL CONCILIO VATICANO.
stico,
molle volte
della
abbiamo
danno, ed
di
abitudini miti,
le
vita civile.
Tutti
questi
abbiamo
rilevati, e di cui
de-
dotto
le
lungo tempo
si
Questa specie
economia
moderazione di
che abbiamo
frasi
della Chiesa.
di
omaggio
allo
scere
almeno a
un carattere
particolarmente con
Il
teme
scienza e
la
la
ricono-
1'
pubblicit.
De supernaturali
capo ottavo:
di
religioso: e difende
8.
cui
quelli, in
viriate fidei et
de
liberiate voluntatis
chi
non riconoscesse
fede
la
naturale della
il
ma neppure quando
conforta.
Il
viene
in
suo soccorso e
la
la
IL
col titolo:
gomento
De
213
Cattolici)
alla
pervennero
sia lecito ai
quella
la
di
condizione dei
in
revocare in dubbio
Catlolici
fedeli
modo che
la
fede rice-
vuta sub Eccesice magisterio e sospendervi il loro assenso, finch abbiano ottenuto, secondo le regole della
scienza
umana,
la
Questo cnpo era diretto, a quanto sembra, contro le due particolari tendenze del secolo, la
rit di quella.
tolleranza
le
reciproca e
la
quelle del
certa
moderazione che
gli
estensori non
una
hanno sempre
conservata
altri
negli
come
clesia.
9.
Dopo avere
parlato fino ad
se slessa, cominciava lo
De
recto
divinata
scienze
schema
la
nel capo
fede e
la
dal
bel
principio
decimo a re-
humanam
sottometteva
et
fidem
tutte
le
uma-
ignorante
il
quale fra
l dif-
214
VATICANO.
IL CONCILIO
fdenza e
dare
il
il
ed
lia
il
la
l'
integrit della
d'Ita-
lo
schema
di
e pi viva-
nuovo,
linguaggio,
il
il
tati
tura seu
essentice in tribus
decimoterzo
sonis
fatti
si
communi,
tempo
tratta:
De
et de
Dei
De
imitate divince
na-
distinctis personis.
Nel
un compenso che
vano
in
compenso
in-
Domeneddio qual-
e giustizia di lasciare a
Era
liberiate in creando.
il
mondo
di tutta quella
che
gli
tolgono nel
si tratta:
De Jesu
una divina persona in duabus naturis, de redemptione et vicaria pr nobis satisfactione etc. Non
Christo
si
direbbe
di
cosa di
simile?
T opera
dalla
Non
conlenti
di
aver
risaliva fino ad
decimoquinlo
Adamo: De communi
Adam,
et de
o qualche
ricominciato
totius
si
Immani
natura humana
IL
et
215
corpore.
Non
si
poteva riprendere
questione pi da alto.
11. Nel decimosesto si riconosceva resistenza
la
e l'intervento
del soprannaturale,
ossia della
Prov-
videnza nel mondo, non solo per i fatti, ma anche per l'ordine morale e per le idee, e cos anche
per giungere ad un certo grado di giustizia e di virt
che, secondo questa dichiarazione,
non pu
altrimenti
simo
tratta
De
misteriosi
Il
diciassette-
dogmi
come
se questi
la
prima
Il
si
anima
seguire
lo stesso
si
al-
possa colle
scopo, e con-
la giustizia cristiana.
42. Questo era V ultimo capo, al quale seguivano lunghe annotazioni con diffusi commenti. Il primo
versava sopra l'iscrizione che portavano in fronte gli
tal questione avrei per 1' ordine cronologico dovuto fare pi amplia menzione sopra e fin da quando
216
IL
venne
dal
CONCILIO VATICANO.
la
disapprovazione
e questa
si
perde fra
le altre
lamentanze,
delle quali
campo, ne porgono
che nel
titolo degli
l'occasione.
schemi
dentino portavano
ralis
si
I
la
trasse in
Pu veramente
contiene tutto
il
dirsi
signifi-
legatis.
fece resistenza
parere strano, se l'opposizione
ad accettare la seconda, e se lo Strossmayer con molta
era una ineloquenza si studi dimostrare che questa
modifiche
ma
novazione non solamente nella forma,
meno
cava in
modo
sostanziale
il
un Concilio Ecumenico. L'opposizione non pot ottenere nulla sopra questo soggetto, e il titolo rimase
Welle annotazioni allo
tal quale era stato apposto.
schema De
fide si
rendeva ragione
di
questa formola,
la
217
IL
loro che
lo
d'intitolarsi legati,
come
sogliono
nei
fare
Concilii,
dove
il
poich
1'
egli
non presiedeva
le
neppure addursi
teva
una
vano che
cotal ragione
doveva
Concilio
sono
per giustificare
che
discussioni
lato
soggiunge-
Papa, dacch
sono
Il
le
che
fatto sta
come
egli era
Roma
Regolamento
il
il
tenne fermo, e
e
come
il
titolo
due volte
le
forma
odierna,
stile s
si
pensiero, e
dini del
pass
le ra-
Il
le
odierne abitu-
la
scienza
gretto, ed
orazioni,
sizione,
alla
le belle
quantunque
memorie, perch
che
and soggetto, e
la
il
tempo abbia
gi disperso queste
218
IL CONCILIO VATICANO.
dormono un
le
III.
secondo schema
Il
1.
Quando questo
stesso
De
fide.
schema
ripresentato
si
si
vede che
il
resto della
capitoli di questo
I.
IH.
De
dello
il
fide; IV.
De
De
II.
revelatione;
L' intiero
fide et ratione.
titolo:
volume
primo superava
le
centoquaranta.
Il
proemio
in
il
panteismo,
il
il
naturalismo,
razionalismo,
l'in-
si
proemio
poco
nel resto.
2. Nel
primo capo
si
primo
capitolo dell'altro,
IL
219
materialismo, ec, e vi
Dio con
lutti
si
contiene anche
suoi attributi,
uno
il
concetto di
stinto
hanno ricevuto
sanzione che
dal Concilio
lazione una
notabile
schema antico
della rivelazione;
come non
3.
poco
Il
differenza fra
intitolava
il
un
nuovo
di
V'ha intorno
capitolo
due
Trento
alla
rive-
testi.
Lo
Della necessit
quel
che
si
conteneva
dal
capo primo
al
ossia
ec,
del
dono
della
questa
in
paragone
credenze,
si
pu
nulla
cambiare ne du-
220
CONCILIO VATICANO.
IL
4.
Il
capo quarto
gione e la fede.
cano
le
In questo
capo particolarmente
due
decimo
nel
undecimo
e nell'
raspic-
Questo quarto
materie contenute
testi.
le
dell'antico
e pi
schema,
scienza, sparso gi negli altri capitoli. Sparisce peraltro in questo tutta quella parie, per la quale nell' antico
di
schema con
semirazionalismo
le
gono regolale
modo meno
si
la
perseguita
attenenze fra
assoluto. Tutte
il
ragione;
e
questa
titolo
e ven-
fede in
la
le
nella
dimostrato
fin
dove
si
per rispetto
vi
si
contengono
ha
pratica ha
la
estenda, lo
che
sollevate
la
la
Seguono
la
parte
si
pi veruna menzione.
fa
dottrinale,
canoni corrispondenti
brevemente
le
ragioni ed
di
il
appen-
metodo
le
variazioni che
mente promulgato
di
24
aprile, sono
IL
lo
221
schema De
fide, vi-
geva gi il nuovo Regolamento, e perci le osservazioni furono fatte per la pi gran parte in iscritto e
distribuite ai vescovi, e cos di queste rimane maggiortraccia.
come
scorgere
vescovi
fatte dai
gi corretto ed
al
la
maggior parte
emendato
sia in
sempre
un vescovo
si
proponendo che
fallibilit,
Ecclesice necessitatibus
regimen
eie. Altri
damenti
alle
et
simili.
II
si
la
si
proemio
il
opposizione
sente superiore in
eloquenza
miglior
si
particolarmente fatto
i
le
vescovi
voce,
fortificarsi
la
far prevalere le
gravissima prevalenza
perch
d'autorit che
mezzo per
del Concilio.
segno
infallibilisti
osservazioni loro,
preferisce farle a
dell' in-
omnibus
dichiarazione
mentre
a introdurre nello
prova
tamen,
senso infallibilisla e
per esempio
ficis
delle annotazioni
la
storia
cambiamenti, quantunque
di
al
una pr-
222
IL
CONCILIO VATICANO.
pone la soppressione dei canoni nello schema, giudicando che basti gi quel che si dice nel decreto. Un
vescovo propone che si tolga l'anatema, e
dannino gli errori e non mai le persone.
altro
6. Di tutte
e infatti
quasi
il
si
con-
come apparve
la soppressione di un
vocabolo nel primo, che furono adottale alla lettera come
vennero proposte da un vescovo, che solo era riuscito
a far
prevalere
le
denominazione
di
romana
fatta
per so-
catholica Eccle-
screto
si
content che
dica catholica et
si
romana,
non potendo ottenere la particella congiuntiva finalmente non dimand che una virgola fra romana e
catholica,
la
la
formola
romana
non sub
catholica Ec-
clesia,
serv
7.
illese le
la
Chiesa di
Roma
con-
sue prerogative.
Le osservazioni
al
si
alla
IL
cognizione naturale
d'
Iddio.
Infatti
223
secondo capo
il
ma
la parte
dottrinale dello
schema
profani:
stata bens
modificata per
stessa che
la
est
jtidicatns
S'
della
fatta
noi,
condanne riguar-
Chiesa, intorno ai
jam
abbiamo
di quelle
credit
le
osservazioni sopra
schema
indipendenza e
si
trovano
di
di
la
una certa
dignit e,la
ma
tatti,
le
fuori di
attenenze fra
ragione e
la
hanno
la
fatto
il
sopprimere.
Esso con-
mutamento,
il
testo si
promulgato quasi
all'Assemblea dopo
la
prima emendazione.
8.
i
Due furono
nella discussione di
questo schema
buone
224
IL CONCILIO
VATICANO.
il
come abbiamo
getto,
gi accennato,
si
il
priuio sog-
trovano molte
reno
alla
Chiesa Cattolica,
che
se
episcopali
gli
denominava
Cattolica
la
cos
delta
Cattolica si
Romana. La Chiesa
Piomana,
per
la
titolo,
condiscendendo solo
tentavano che vi
si
quali
con-
si
al
come
aggiungessero
al secondo soggetto, oc-
terzo,
schema dopo
quale
dello
fine
si
in
costituzioni e
dei quali
si
combattono
gli
errori
mezzo
vede,
compievano l'una
l'altra,
perch,
come ognun
compresa
nel
IL
225
semplice,
quella
nel terzo
espressa
resistenze
le
ottantatr
non
sizione,
quali abbiamo
dei
abbiamo parlato
fatto
della votazione di
modum
sopra
tutti gli
dell'oppo-
menzione, quando
questo schema. Poi-
il
canone fosse
fermo, e quel
paragrafo fu mantenuto inalterato: ora le parole che
vi
si
ambiguit e per la collocazione, sembrava alopposizione che portassero, anche tolto il canone,
loro
l'
altri, lo
presente
solamente per potersi formare un'idea
approssimativa del metodo che si tenuto, e dello
lavoro;
ma
spirito
che
biamo
visto
governava
il
le
trattazioni
conciliari.
Ab-
all'aprirsi
del Concilio
notabile
la
differenza fra lo
volta e quello
emendato,
schema distribuito
altrettanto sono di
il
la
prima
niun ri-
seconda di15
226
IL CONCILIO
VATICANO.
quando
che
stato
promulgato. Ci risponde
dimanda
alla
si
al
quale negli
ultimi giorni dettero occasione certe parole in quello
contenute, per le quali i Protestanti erano giudicati assai
severamente. Sia per sentirsene offeso, sia per lusingare P opposizione e con questa le opinioni predominanti nelle Provincie cattoliche della Germania,
nistro della Confederazione del
di
ciosa al Segretario di
Nord presso
Stato,
come
se
il
Mi-
Santa
minac-
quelle
espres-
sentimento dovuto
accettassero
siani
al
il
la
quel documento
vescovi prus-
e perci se
ne
facessero compartecipi
si userebbero
rappresaglie
contro di loro. Questa Nota fece grande impressione,
,
perch
il
Gabinetto
prussiano,
il
come
Vaticano a
tutti gli
siffatti
altri,
risentimenti.
dello
schema.
blica del
24
nella
promulgato
non
aprile, e perci
ci
del
Sessione pub-
dilunghiamo pi
IL
227
1
oltre neir
sia considerato
ri-
un
conoscersi
come
si
certo spirito di moderazione, e se non fosse stato l'ultimo paragrafo, con cui si faceva un cos gran passo
verso F
infallibilit,
augurato che
misura.
1
Vedi r Appendice.
la stessa
228
IL CONCILIO VATICANO.
MAGGIO.
la seconda volta.
1.
24 erano succedute
buire
nuovo
di
lo
schema
si
torn a
del piccolo
dice
di quello
prima
come
testo slesso,
il
scovi,
cetto:
De
quello
ma
il
quale,
come
del
mondo
prima tenuto e
De episcopis,
ecclesia.
secondo
le
distri-
Anche que-
ritornava emendato
come
in realt niente
unificazione
Chiese del
famoso De
fide
distri-
Catechismo.
con-
si
esso a
cattolico.
tutti
quelli
delle
varie
due schemi
che
si
il
tregua
De
l'ultimo ed
si
sarebbe tornati
il
momento,
alla lotta,
in che rotta la
suprema.
LA.
SECONDA VOLTA.
vacanze
le
229
era tenuta
si
venerd 29
il
guente, 30,
si
discussione
alla
dello
schema, quantunque vi fosse seria e fondata opposizione tanta era la fretta che si aveva di andare
:
innanzi.
Giornale di
Il
eccezione dtte,
Roma
di quel
la notizia della chiusura di questa discuspubblico, che altrimenti era tenuto nella pi
compiuta ignoranza di ci che avveniva nel Concilio.
pazienza,
sione
al
Infatti in
il
torno
al
2.
Era
emendato
erasi ritirato ed
il
in-
Concilio Vaticano.
mesi che
la
la
prima con
il
la
1*
la
battaglia si
ambo
nel
infallibilit
le
mese
lati,
perch
di
probabilit
le
quelle del-
l'
oltredich giova non dimenticare che per gli opposilori il favore dei tempi
teneva in parte luogo dei numero e dell'ordinamento.
3.
alla
la
Lo schema De
ecclesia
non
si
prima
volta.
Per opera
d quella
ripresentava
come apparve
volont impersonale
IL CONCILIO VATICANO.
230
e
non
cano, lo
reggeva
schema
il
Concilio Vati-
stato
emendato
d'
Augusta,
stata
questa molto
apprensioni
delle potenze,
contenevano
fatta alle
di cui
facemmo menzione
si
regolavano, nel
la
nel
mese
modo
di feb-
che ognun
ze, e particolarmente
detti canoni;
ma
poco o nulla
si
Roma
gran danno quei canoni all' infallibili contiene tutti con molti altri
che potestativamente
momento
cos
la politica
familiari
facilmente inteso
come
l'infallibilit
personale fosse
vano
sono
gli effetti
i
ed
limiti;
primi e nulli
mentre che
secondi,
le altre ri-
si
conosce-
dell'altra infiniti
come appariva da
aveva potuto gi
in pre-
venzione esercitarsi.
Il
fatto sta
Commissione, ha
della
Roma,
animi, dello
valendosi
schema De
ec-
clesia,
che
lasciato
da un canto tutta
si
fatta
la
men-
De
lione. In questo
sotto
il
titolo:
inserito
il
nuovo
schema
testo di
postulato
dei
mese
Petro
al
quarto capo
infallibilitate, stato
vescovi distribuito in
di
institu-
modo
come vedremo
in appresso.
mercoled 4 maggio
4.
Il
approssimava, volesse
si
numero
Il
dei
prime votazioni dell'inverno fu di 591. Tale votazione si fece, enunciando insieme con la lettura dello
schema originale le osservazioni fatte e i cambiamenti
che se ne erano dedotti: e dopo questa esposizione
fatta dalla Commissione che lo aveva emendato, fu-
gli
schema.
emendamenti
Il
successo fu
Se
si
considera
la
difficolt
di toccare
il
Catechismo,
una
si
intiera popola-
232
IL CONCILIO
come
vigliati
il
VATICANO.
Catechismo
egli
la
come
toccare
poich
grossa parte
noscere tutto il valore delle parole,
larga di rispetto, sol per
note
gli
A che
sono familiari
un popolo;
fede di
la
di
mezzo
alle
atta a co-
di quelle,
che
gli
sono
pr, dicevano molti vescovi, portare un tale pernelle popolazioni cristiane per ottenere la
turbamento
1'
unit,
la
quale
una fede ed
in
nella disposizione
Da
Il
deviare
far
l'Assemblea
d'una
degli
scovi
si
si
le
il
lo
schema De parvo
pi oltre per
quel giorno,
quello
De
schema
lo
stesso
fide
proce-
catechismo: n s'and
non valse
linea dal
compilazione dello schema per contentare gli oppositori, sarebbe scusato presso di questi nel giorno della
Sessione pubblica dal timore dello scandalo, e dalla
forza di attrazione della gran maggioranza.
6.
gamente
sullo
schema De catechismo,
si
procede in
LA.
233
SECONDA VOLTA.
si
capi e
tre ca-
seconda che
per lasciare il posto ad una
Christi
Ecclesia
De
indietro:
rimasta
parte
forse
ma,
la
contenga
eie.
titola:
De
tione.
Il
il
primo capo
in-
s'
romanis Pontificibus.
tus
romani
Pontificis.
procelloso titolo:
Il
quarto finalmente
De romani
porta
il
Pontificis infallibilitate , a
De
cio
Il
Ecclesia? infallibilitate.
relatore della
tiche apr
la
per
le
non valse
a raltenere
coli in-
ma
ci
meno
la
misteriosa disposizione
della
cardine e
il
tma
Una
volta
234
IL CONCILIO VATICANO.
pretazione
era
della
si trattava,
quale
considerando
destinata,
e
come argomento
der che
la
in
favore
dell' infallibilit
meno am-
questa considerazione
mirabile che come sottigliezza
che perci
il
monsignor
gli
di artificio rettorico,
entusiasmo degl'
ficato dell'
materia,
di Poitiers,
Infallibilisti.
uno
di coloro
Il
che
relatore era
erano ne-
si
il
loro 01-
tempo
7.
morto
a Castelfidardo,
ma
Da quel giorno
in poi la discussione
Il
non abban-
sistere ad
gli
colo
una riunione
argomenti erano
!
giorno
Il
8.
vieti e le
forme
di
un
altro se-
si
cattolica, la quale
monie
si
ceri-
come
in quello
la civilt.
prova della benefica influenza del Papato sopra
Pochi giorni dopo involse nello stesso concetto una Espo-
sizione di agricoltura
romana,
alla
un
mente
il
le
grandi Esposizioni
masto pi
difficile
gli
sarebbe
marted 17 maggio
la
Congregazione fu
di corta
propriamente
per T
che
dirsi
infallibilit. Si
ri-
svolgere
235
si
principiasse
il
1 8,
pu
combattimento
erano gi accresciuti
gl'iscritti
per
Schwarzemberg,
il
sua voceinverun
modo
a farsi intendere.
Il
discorso
del cardinal
sembr formulare
una formidabile
gli
pretendere che n io ne
ci fosse
non vorrete
il
Romana.
giorno anche
il
venerd, 20,
Parigi, ed altri
che
il
posa
il
la
prima
cardinal
Moreau ed
il
patriarca Caldeo;
sabato, 21,
gli
Il
oratori;
dove continuarono e
ma non
perci
si
si
seguirono senza
avvenne cosa
disse o
236
IL CONCILIO
VATICANO.
IL
Politica esteriore.
1.
dallo stupore ed
ministro Ollivier,
il
le
preoccupazioni
del plebiscito,
la
politica fran-
quale reggeva
ragione pi obbligato a
Clero, avesse cominciato
tal
il
mancanza
nuova Nota
al
del
Vaticano, con
signor di
la
quale
si
Banneville una
faceva di
del
nuovo
dogma
dell' infallibilit. Si
non fossero
tiro delle
ascoltati
la
il
ri-
Romano
fu
che anzi
nell'
Osser-
immediatamente pubblicato un
di-
avrebbe dato
a quelle ricevute
fin
al
ma
Nola
portava
la
la
alla
pi
stretta neutralit.
la
pi scrupolosa
Dappoich
la pri-
firma
dell' Ollivier
POLITICA ESTERIORE.
Grammont assumesse
il
istruzioni sarebbero
oscillazioni che
il
237
emanate dall'ultimo,
aveva
subite in
nelle frequenti
quei tempi
la
politica
non
si
l'al-
parl
era ri-
masta senza pi essere n affermata n negala con qualche fondamento, quando finalmente pi tardi nel mese
basciatore a
Roma
al
tempo
vuota di conclusione. S'ingiunge a questo di non tenere pi verun discorso con la Corte di Roma sopra
le
materie
in
questione, per
le
la
quali
la
Francia aveva
simo tempo l'Ambasciatore viene incaricato di far conoscere ai vescovi la simpatia del Governo, mostrando
ad essi che esso confida nella loro energia ed iniziativa.
Con due terzi di vescovi francesi oltramontani ed un
terzo
A questo si
riduceva
la
desiderii.
nali, e
Ognuno
bisogni ed
dal Ministero
Vaticano.
2. In questo
in
Francia un
238
IL CONCILIO VATICANO.
pito sotto
il
titolo:
quando questa se
ne occuper. Esso ne addita lo scopo nel desiderio di soddi-
ambizione della
Corte di
Roma;
narra
mezzi posti
opera; descrive
in
ranno
si
alla
Nota
della
nome
di attentato.
nuova ammonizione
mostr per la
riunione solita per gli emenil
Vaticano
le
si
si
l'infallibilit che,
granellasse
meno
la
risoluta, degli
oppositori.
4.
ed
il
Continuarono indefessamente
mostrando
ai
le
congregazioni,
monsignor
Kettler, di-
Episcopato dopo
dell'infallibilit.
la
al-
Que-
proclamazione
argomento, siccome toccava da vicino tutti i Padri
dell'Assemblea che avevano giurisdizione, trattato dal
l'
sto
Kettler
mondo,
riuscisse
ai
pi forbiti discorsi
239
POLITICA ESTERIORE.
le forze dell'
opposizione. Cos
si
lista,
viene dell'appetito,
si
la
voglia di parlare,
come
av-
si fa-
numero
degli
il
oratori.
5. Per parte dell'opposizione ci veniva dall'avere
conservala costantemente la tattica che fin da principio
l'era
attenderne
Da parte
benefizi.
della
maggioranza
si
minoranza
e variare
si
le probabilit di riuscire,
generi
di
pressione sopra
con esercitare
di questa
come
quale
Una
si
il
ostacolo
poco
momento,
nel
sottometterla.
fa citato
che ha
fatto
delle
rato o solo
lit.
Gli
si
esempi
citati
all'
infallibi-
Anche
in
Roma
la
pi
potevano
Chiunque faceva o
240
IL CONCILIO
VATICANO.
dell'infallibi-
lit
ed onori:
il
farlo altamente, e
hanno pubblicato una lettera papale, nella quale si lodano e s' incoraggiano tutti coloro che nella stampa
com-
battono per
la
contemporaneamente
ecclesiastico
scito,
per T
Roma
per
fu
stessi
giornali, e
un
mezzo
dei vescovi
ai
cleri delle
proprie
g'
nome
incoraggiamenti
del
Papa
ai varii cleri di
Nunzio
di Parigi
In questi
i
procedimenti
il
Nunzio metteva
prima che
fosse decretato,
la
De
in pratica
ecclesia anche
Francia con
sue
le
non venne
furono
fatle le sopraccitate
francese,
gendo.
di
quei
1
ma
La
era
si
crisi
cleri
in
fatto
nel qual
tempo
questo
mentre andata
venne provocata
Vedi P Appendice.
di
a notizia del
dimostrazione
dall'avere
in
favore
svol-
alcuni
del-
241
POLITICA ESTERIORE.
l'infallibilit,
mentre
loro
vescovi in
Roma
sede-
A
opposizione ,
erano
state
accolte
nonodimostrazioni
Roma
,
quelle
stante i richiami dei vescovi interessati, dei quali tavano
nell'
la
sua
piccoli. Solo
il
prestigio ine-
persona
del
cos difficile
uomo
devoti; la condizione di un
decimonono secolo,
pel
quale
vivente in mezzo
si
al
chiede di urgenza
'apoteosi.
6.
Per
con che a
farsi
non conviene
ogni occasione,
un
episo-
si
tengono
Roma
per consultare
periodicamente
insieme sopra le materie che riguardano il loro ufficio, uno dei parrochi appartenenti ad un Ordine redai parrochi di
propose
a'
Un
parroco rispose immediatamente a tal proposta, dicendo che non era questo ufficio loro, e che i parrochi non essendosi con-
favore
dell' infallibilit.
sultati
altro
titolo,
sarebbe forse
16
9i9,
VATICANO.
IL CONCILIO
altri
considerazioni,
siffatte
cali,
quali
parrochi
suoi col-
passioni
cleri-
more
di
l'
Roma,
la
parte pi
occhi di tutti, se
entusiasta
il
eletta e la
non
agli
affatto
dell' infallibilit.
ecclesiastici essa
nere
in
la
siccome
doveva
te-
Ognuno conosce
Alcuni di quelli
indirizzo.
di
storia
questo
come favorevole
Roma
sottile, si
all'infallibilit.
alla
loro co-
scienza per
tutti.
farlo
Questa sostituzione
cosa,
una
delle
Gesuiti han
il
messo
Cattolicesimo.
in
campo
la
questione del-
243
POLITICA. ESTERIORE.
!'
momento
infallibilit, alla
mondo niuno
pensava, col
famoso articolo
nel
della Civilt
gomento
posta in discussione.
chi:
uno
di loro
Lo
propone un
tiene in s l'idea
avviene per
stesso
parro-
della libert
e della
spontaneit,
il
vicenda
i
si
creano
desiderii.
le
situazioni e
si
fare; e cos a
sfruttano secondo
posteri sopra
con
mo
l'ani-
elementi
la conoscenza di tutto il
complesso delle circostanze
die ne hanno accompagnato lo svolgimento?
8. Se in Roma non si pone molta
longanimit
nell'andare
alla
sembra anzi
pur lasciare
talvolta che
vuole, non
si
moderare
non
l'uso
si
l'
che pu
voglia nepinfallibilit
alcuna illusione sopra le conseguenze che possono derivarne. Evidentemente, per quanto questa prerogativa
non
si
zioni, ci
anche per
nullameno
le
materie ordinarie
suoi
atti
il
valore e
accresca
la
ne rivestito, e che
gravit
tutti
mente un'influenza ed un
in questi giorni
del
quale
il
duca
di
Saldanha con
la
244
IL CONCILIO VATICANO.
aveva imposto
si
al
fede
la
loro bandiera.
Papa
toghesi.
si
rec a visitare
L'Osservatore
stessa che
visitare
la
notizia,
Romano annunziava
la
sera
Papa
il
si
duca
di Saldanha,
basciatore in
il
Papa
si
lasciava cre-
la
violenza
il
un Ministero
dai ribelli
ri-
Essi
una
stare in alcun
modo
colali atti, ed in
qualunque nuovo
245
POLITICA. ESTERIORE.
moltitudini che
come
il
di Saldanha.
9.
Con queste
scrupolosamente conio
il
le
tutte di eccellenze
carattere del
momento ho
riunite qui
mostrare
tutte insie-
dell' infallibilit
il
mese
di
giugno;
come
quello,
la
sfuggisse
della
di
questo proposito,
ai desideri],
maggioranza.
come anche
come
gli altri,
246
IL CONCILIO VATICANO.
GIUGNO.
1.
atto,
Le congregazioni
il
rebbe
ma
presto,
al
Ognun
descritti,
si
fanno e
conse-
non sar
si
faranno
discussione
stato
la legittima
generale
ricorda
inserito
come
un
Fu uno
degli articoli
quandoch volessero,
ranza per votare
la
di disporre della
grande maggio-
Fu
questa riguardata
come una
delle disposizioni
prese per dominare ed annullare gli sforzi della minoranza. Dopo il grande strepilo che se n' era fatto alla
sua apparizione,
il
247
ma
il
suo valore e
la
gran numero
Il
calzare
marlo
era
si
in
vigore ed a valersene
destinato.
Il
veemenza
Savannah ed
altri.
di
nei discorsi
Ratisbona, di
il
pensiero
cata
d'
inno-
l'infal-
personale del Papa. Questa qualificazione appliideale accarezzato e proseguito con tanta
all'
il
Capalti , poscia il De
Angelis fuori dei limiti della serenit presidenziale, e
la
Fu
e ire da ricor-
maggioranza deliber
di
chiudere
sua
la discus-
sione; e lo fece appena che volle, com'era ben naturale, e fu nella seconda Congregazione del venerd
ne sospettasse punto
Congregazione
la pi gran parte
verso la fine della
numero
di
vescovi
IL CONCILIO VATICANO.
248
per dimandare la chiusura della discussione, e immediatamente senza neppur togliere l'adunanza nella Con-
gregazione stessa e per cos dire in procinctu la posero ai voti per alzata e seduta riscontrata la grande
:
maggioranza
la
lo
dichiararono chiusa
schema De
ecclesia.
minoranza che neh' adunanza precedente del mercoled 1 giugno lo Strossmayer aveva parlato per essa
alla
di
tran-
definizione. Questa
Infallibilisti,
nei
alla
il
modi pi
vescovi
dell'
opposizione
La Presidenza corrispondeva
moderazione ed alla longanimil di essa con T im-
provvisa
violenti.
lievissime, cooperano
a cambiare o
volta
tal-
carat-
grandemente
aggravare
almeno l' impressione prodotta da un avvenimento. Nel giorno stesso, prima che avvenisse la
il
tere o
discussione
come
la
si
era continuala
parlato lungamente
il
vescovo
la
di
la
aveva
li-
bro pu
dirsi
si
opposizione. Egli
l'
all'Assemblea che
il
era
studiato di far
concordare
1'
249
opera
del-
comprendere
l'infallibilit
personale
due
Nel continuare
in una.
infallibilit
oltre
gli si
la
sua co-
1'
condotto
il
vescovo
dell'
America
del
Nord,
il
la
quale, portando
che un
l'
tal
dogma incontrava
fra
suoi connazionali, e
alle
ma, annunziando
la
Presidenza a
di
tutti
3.
sche-
Padri per
la
Pentecoste l'apertura
della discussione
medesimo,
lo
del
lo
chiamavano, colpo
maggioranza avendo cos fortemente irritato i vescovi dell' opposizione, i quali sol vedevano in esso
di
un passo che
si
tanto avversata,
tito si
che
i
si
la
dichiarazione
250
IL
CONCILIO VATICANO.
diata da
Roma,
altri
il
il
concetto di
Concilio,
donde
proponevano
un voto,
di fare?
sia
momento, cominciarono
in quel
dendo manifestamente
mantenuta contro
la
resistenza che
alla
Chiesa di
rono, fu
la
ciali fuori.
il
risultante di tutti
Fu
distesa
sarebbe
si
il
av-
primo sfogo
di
contro
la
Papa. Intanto
al
Ad
contrastati
passaporti
se
la
pi
251
parte stranieri ne fecero a meno, e viaggiarono egualmente a loro bell'agio senza incontrare veruna difficolta.
4.
Fu anche,
allora nelle
di fare
menti riscaldate
dell'
che pullularono
opposizione, proposto
fallibilit, come soggetto troppo vivo e delicato, si permettesse di votare con voto segreto a fine di mettere
il
quale
dovevano discutere
si
il
mai
Era per
affatto
esito
si
ac-
venire
5.
n'
era stata
pale e nel
alla
soggetto
princi-
doversi finalmente
sospirata conclusione.
Con questi ed
altri
nenti che
il
sommavano
in quel
momento
vicino a cen-
tempo
piuttosto
il
252
IL
che regnavano
fra loro,
CONCILIO VATICANO.
altri
la
se
panza che,
mente
dogma
il
di chi professava
tali
opinioni, perch
nella
il
pi
primi era una forma pi mite e creduta pi pratica di esprimere la stessa opinione che
delle volte nei
buon successo
potenti a combattere con energia e con
le opinioni della maggioranza; a causa anche della
naturale diminuzione di volont che
duce
in tutti
quelli
che ne
sono
il
sacerdozio
rivestiti;
in-
quanti di
Ecco
l'
il
nodo
il
al
fatto,
si
avrebbero
della questione,
che
quanti
meno
dalle
convinzioni
dalla costanza
Vero che dopo essersi cos altamente espresse, quantunque in forma e luogo non solenne, tutto
lasciava credere allora che la maggioranza non pofine.
tesse
perdere avanti
il
pel
in
ordinava in
editto dell'
veniva
Roma una
la festa di
Pentecoste, e
se ne
253
tutti
Papa
invocare
le
di
processionalmente
citt
d'
insieme col
Da quel giorno
lo Spirito Santo.
Corporazioni della
discese
cilio
durante V Ottava
attorno per
la citt
dicevano
tutte
in poi
si
recarono
propiziare
popolani di Ro-
ma
di
tutti
Roma, che contro ogni loro uso mooccasione tutte le loro forze al pub-
Gesuiti residenti in
strarono in tale
blico.
7.
Per
non era
affatto
maggioranza
la
tenace re-
posito di
bolire gli
nuovo messi
a cercare una formola che potesse attirarne almeno una parte nei loro interessi e nelle loro
avere qualche buon successo, propose invece una forcon la quale con un colpo solo si scomunicava
mola
e
si
si
l'
opposizione.
Se-
254
IL CONCILIO
tecipazione di diritto
VATICANO.
supremo
questa
nella Chiesa: e
siccome
favorita dell'opposizione,
la tsi
propriamente
ne avveniva di fatto la scomunica complessiva di tutti
quelli che la compongono. Sembra che il Manning partecipasse alle opinioni dell'arcivescovo di Malines;
ma
la
la
decapi-
capitazione
dell'
alla
Episcopato. Sopra le
si
ri-
sommaria de-
due opinioni
si
dere gravit, e
fosse dissenso.
sta
disse che
si
perfino fra
La condotta ferma
del
Legati vi
Maret in que-
congiuntura non giov poco a por fine alla difall' arcivescovo di Malines che ,
Maret
quel che
di
mantenere
tirarla e
la
sua formola
non se ne
$'
fece pi
menzione. In luogo
si
fosse
altra
in
questi
ri-
di essa
giorni
non veniva
in quella fatta
documenti
il
quale
la
modo
conciliare. Questo
255
all'
abbiano
infuori dell'azione
tutto famigliare di
trattar le
il
introdotto
si
Proemio
dello
alle
da quando
fin
schema De
si
fide, e si in
va-
trattazioni conciliari.
II.
1.
Prima che
si
presenti questa
retrospettivo alla
dell' infallibilit.
lis est,
nuova formola
al
suo termine, esaminando per poco i documenti ufficiosi che la contenevano tutta, quali erano comfino
parsi
della
allora;
medesima
un
ed
alle
altro
allo
stato
presente
si
avviava irrevocabilmente
alla decisione.
corda pure
zione
forma
la
cari-
dell' infallibilit
di
nel
fatta
da molti
un postulato da aggiungersi
che nel marzo decorso pose
vescovi sotto
allo
la
schema De
in tanto scompiV
L'
destala
da quella
glio
indignazione
opposizione.
ecclesia,
256
IL CONCILIO VATICANO.
l'
lasciar
di
di dar
alla
tempesta prima
sguito
colla sua appendice rientr nelle latebre
del Concilio, e lo
schema De
le
la
riproduzione dello
fide
la
schema De
sigliato.
questa
aveva perduto
lato, e
gli
novella
della Segreteria
venne ad occupare
De
la
passare
Lo schema
cosa.
ecclesia riapparisce
l'infallibilit
suo carattere
di
ma
la
propria
forma,
avesse
la
stretta
infallibilit,
nella quale
dell'
disciplina
momento come un
la-
aveva mi-
non
dopo quella prima mostra la dichiarazione dell' infallibilit fu immediatamente inserita nello schema, donde
i
^gma per
tutta la
Chiesa.
2.
via
dallo
257
fatto
De
per quello
una
fide,
tenzialmente
apparve
li
contenesse
come Y
infallibilit
po-
In queste condizioni
tutti.
lo
la
abbiamo parlato pi
gi
fra
le relazioni
nello scorso
me-
Constitutio dogmatica
plare.
3.
il
titolo:
si
De apostolici pri-
contiene
la
dichia-
pra tutta
la
Chiesa.
il
titolo:
De
ne afferma
la
nei vescovi di
Roma come
primatus romani
et ratione
si
descrivono
mincia
4.
Pontificis,
l'
infallibilit
si
De
titolo:
enumerano
vi
e
la
capo con
gli effetti di
il
si
consuma nell'ultimo
personale.
In questo terzo
capo
si
afferma
del
la
suprema
Papa sopra
tutte le Chiese
mera
attribuzione,
non come
non
sia
esercitata
dai
vescovi se
258
IL CONCILIO VATICANO.
Lo schema
si
et ecce
in prcefatione epistola?
bui direxistis sup erbce appellationis verbura universaleru
curastis.
Quodpeto
meos honorem
que honor
est
est
parole
il
resto,
dominante
citale
tendo
me
sembra intendere
della lettera. In
a restringere
un sguito
il
senso
di lettere scritte
259
scritta
sopra
lo stesso soggetto,
esprime: Sed nullus unquam decessorum meorum hoc tam profano vocablilo uti consensit, quia videlicet si unus Patriarca
si
nomen
cceteris
de-
rem imminuere
sempre
nomen in ea
quod apud honorum
omnium judicium
questa offerta, ne
come
la
dum
xxx.
XXXII.
che significalo
2G0
CONCILIO VATICANO.
IL
lo dice e se dice
qualche cosa
pi tardi nel quarto paragrafo, dove si condannano altamente tutti coloro che si oppongono all' eseregli
definisce
biamo
il
citato, lo
schema
riaffermare chiaramente
ottiene
la
novando
antiche
le
Placet e tutti
che ab-
laicali,
rin-
diritti laicali
il
5.
suol dirsi,
un
come
ev'
riamente
il
nelle
ma
monarchie, soprat-
riconoscono necessa-
ma
che concerne
gistero
primato secondo
Roma,
tente,
il
ampio
significalo
che
gli
onnipo-
dittatura,
sume
pi
principia
il
complessivamente
della
se
somma
la
si
il
Papa esercita
vuole, finch
dell'autorit,
non
la
si
pieni poteri, la
Chiesa,
depositaria
riunisce, non as-
261
un
certo
punto indeterminato ed
Chiesa.
Ma
si
tal
discussione nella
in qualche
venga
schema dichiara che non
bili,
avevano mantenuto
si
ed
rispetto,
medesimo
trattare dell'infallibilit,
lui, e infine
appellare
al
si
Concilio
Ecumenico
come potrebbe
e ci non,
osi
credersi,
per necessit di
per ragioni di prudenza, onde non si eludano con T aspettativa di un Concilio dubbio e lontano i giudizii emanati dall' autorit ordinaria , e si
fatto,
perturbi cos
la
disciplina ecclesiastica;
ma
assoluta-
non pu
per
tutti
il
gli effetti
Papa
poich se niuno pu
che ne possono risul;
di fatto infallibile.
Ma
non contentarsi
fa-
principii; e quindi
proprii
De romani Pontificis
dove specificatamente,
al
oltre la
Papa
il
segue
infallibi-
suprema
sommo
il
ed
giuriinfalli-
262
IL
CONCILIO VATICANO.
quella
dell'infallibilit,
sopra
trus, etc, ed
il
quale
il
testo,
dogma, Rogavi pr
te
si
fonda
sopra
il
il
Tu
primato,
si edifica
quale
il
es Pe-
l'odierna
semplicemente che il
di fede e di costumi errare non possit, ed aggiungeva
che r obbietto di questa infallibilit lo stesso, a cui
si
estende V
infallibilit della
il
si
tempo
restringeva
utile ai ve-
nuovo Regolamento.
Queste poche linee, con cui un piccolo numero di persone si proponeva imporre alla Chiesa riunita in su-
prema Assemblea
di
deliberante
spazio brevissima
lo
grave, com'
di
quello
un soggetto cos
dar un voto
di
fiducia
perpetuit alla persona del Papa e imprimere indelebilmente il carattere di un assolutismo illimitato alla
sua costituzione, potranno essere forse un giorno rimpiante da coloro stessi che le hanno tracciate; perch
della
pressione che
essi
solo di tutti
filosofi,
ligenti e spiritosi,
ma
pubblicisti e gli
uomini
intel-
intelligenti dell'avvenire.
7.
mente
Il
nuovo
De
Ecclesia Christi
modo anche
possibile in
dell' infallibilit
263
perso-
stessa definizione, e se
la
pi esplicito o almeno pi
di fede, e ripetendo
e che
amendue
estende in
si
alle
Papa
identico soggetto.
allo
la
osservazioni
del
dato
Ambedue
testi
chiarazione
fallisce e
il
questa
di-
dall'unit e dalla
allontana
si
peraltro proposto
ciale. I tre
ai
Ire
per
l'
il
un canone spe-
infallibilit
De
ecclesia rispondono
Primato
di
San Pietro,
testi
ha soltanto
il
ma
dottrinale, e in
di
suprema
capitolo dell'in-
il
la
la
resistenza di
vescovi e di Cattolici
al
un
dogma
della parola
infinite distinzioni e
negli oscuri
sottigliezze dialettiche
che
le
rav-
influenze
IL CONCILIO
264
VATICANO.
presiedevano alla sua prima formazione, hanno inoculalo nella Chiesa Romana.
le quali
greche,
III.
1. Intanto si
formola,
il
disegno
di conciliazione
marsi
ambo
le
parti
della solennit di
la
le
la
come abbiamo
met
di
nuova
giugno
apprensioni
all'
pi soe gravi
approssi-
avevano fatto assegnamento per la promulgazione del nuovo dogma. In questo mezzo, siccome motus in fine velocior, ogni sorta di congetture
si
faceva, e particolarmente sopra la nuova forg' Infallibilisti
mola
si
quelle che
formavano
le
gli stessi
Infallibilisti.
luta, e si
le
pi esagerate
libilit
gli
formola,
DISCUSSIONE sull'infallibilit.
si
265
era parlato
Sant'Antonino vescovo
Ma
tutti
questi
la
minoranza. La minoranza
un numero
tiva sicura di
fra gli
ottanta e
di voti
la resi-
per resistere fino al non placet, il quale ad ottenere lo scopo era mestieri fosse proferito non solo
nelle congregazioni private, ma eziandio da ultimo
fre
anche avanti
tiva di
si
un dogma
contrario a questo un
quanto dovesse
numero
assottigliarsi,
di Padri,
il
quale, per
nione pubblica. La conseguenza di questo stato reciproco delle due parti era che la minoranza si sfor-
zava di trattenere
la
maggioranza
dal
compimento dei
266
IL CONCILIO
VATICANO.
mag-
la
alla
gioranza
due
parti che
avrebbe
la
prima
il
bolezza
come
mano
sic-
in
tutti
della
minoranza o
far altrimenti in
modo che
fosse
meno
pericoloso l'opprimerla.
2.
pubbliche preci
soggetto
si
Con
le
mezzo
stato
trascurato
pubbliche processioni e
le
Roma
mese
si
trasse
d'indirizzi d'ogni
specie ri-
Universit
ad una voce
tenere
il
Romana;
la
dichiarazione
pi gran numero
dimandava
dell' infallibilit.
Per
ot-
singoli preti erano invitati a sottoscrivere per la celebrazione di una o pi Messe in favore dell'infallibilit,
rilasciandone l'elemosina in offerta all'obolo di San Pietro. Si
rinnovarono
al-
l'
l'
DISCUSSIONE SULL'INFALLIBILIT.
267
modo
Roma,
pene pi severe; e
polo,
si
dall'
esservi sovrano.
agitazione succe-
talvolta comici,
di
grave e
di
do-
loroso.
3. Intanto
capi
portanza, e verso
la
met
di
giugno
si
erano
trattati
primi tre capi; ed il mercoled, 15, incominci la discusione sopra il quarto capo dell' infallibilit. Erano
ottanta gli oratori iscritti solamente
per questo capo.
tal numero di oratori
portava necessariamente la
Un
discussione oltre
la festa di
la
maggioranza andato a
dichiarazione
del
dogma
mag-
mana
nel quale
fornisse
268
che
IL CONCILIO
VATICANO.
ricorrenze hanno sempre una grande importanza nelle antiche istituzioni. Per quanto importasse
le
una dichiarazione,
dalla
quale dipendevano-
sorti
le
molto che
si
Pietro,
e se
gnarsi
che
un giorno come
facesse in
il
il
quello di San
Papa divenisse
infallibile
un povero
la
loro trionfo.
4.
Il
programma
il
cosa, e
suoi fautori
sti-
dunque
dell'opposizione pareva
pareva veramente che Y indugiare conducendo per forza ad una proroga che si credeva necessaria per l'estate, dovesse salvarla dall' al,
Ma
tornavano
aveva
il
agli altri,
il
questi conti
vedr pi
si
tardi.
non
Ognuno
riscontrare questo
apriva
come
nuovo scacco
di
passi, sopra
maggioranza
congetture, e
si
si di-
della
s'
avvicinava a gran
e se questa stan-
ragione
si
dovevano riconoscere
tutti
malgrado
che
si
di tutto ci
radunava,
dato a nulla.
il
che
si
Concilio
269
DISCUSSIONE sull'infallibilit.
5.
Il
gioved,
Domini, non
si
il
ve-
espressi
un discorso ripieno
rii s
per
esso
la
gli
augu-
anni di
San Pietro,
il
di tali augurii,
categorie, cio
rito
del
quelli
mondo,
verit (vedi
gli-
Roma,
che sono
e curano pi
egli
li
divise in
la
semplicemente
camminano
la
la
per
lo
meno
pre-
poich a che
la
si
dell' infal-
libilit:
il
lo
dicato
270
IL CONCILIO
irrevocabilmente fissate
VATICANO.
le sorti della
Chiesa Cattolica
con
pi.
ordinamenti e
gli
della questione
che
si
mai,
tem-
nodo sostanziale
al
critica e decisiva
per
la
Una
volta
ai successori di
ammessa
San Pietro
e consentita Y applicazione
San Pievescovi
di
Roma,
il
trasfe-
tempi, anche quando uomini come Gregorio VII, Innocenzo HI e Bonifazio VIII, non vi avessero aggiunto
F opera poderosa del genio, della convinzione e della
virt.
Nondimeno
namento, e
cristiano,
la
quantunque avesse
di fatto
in
molte con-
al
occasione ne sentilo
bisogno
di
1'
determinarne a priori
il
il
carattere e le con-
ne uguali secondo
casi,
norme
confini fino
cominciarono a
al
fiorire gli
nacque
sillogismo che
il
271
coli'
lo spirito del
alla
e operosa
vita pratica
della
Chiesa
della
della
grande
Cristia-
nit fiorente, non vi avessero sempre messo impedimento. La scuola della potest illimitata del Papa formulala e ridotta a teoria nasce con le Decretali, o meglio
con
le
sua
infallibilit,
ma
forma-
la
limiti
abbia
fin
scuola
canonistica papale
da principio e viepi in appresso ampliato le
di
di
la
Roma,
costituendola univer-
al
alcuno,
canonisti
per
la
di discussione e
come
fertile di discussioni
bilit
canoniche e teologiche,
l'infalli-
nel
campo
272
CONCILIO VATICANO.
IL
Tommaso d'Aquino, ebuon grado dalla Curia Ronuovi monaci mendicanti che
San
mana
fu sopportata di
sostenuta dai
non era
trastata
vano
Roma. Ci nono-
di
gi in quel
un
aveva
carattere
ben
determinato.
Erasi
Papa cadesse
sertava se
in eresia, e
Papa per
il
eresia
perdesse
di
si dis-
fatto
la
stessi
Papi
per lunghissimo tempo
erano tenuti con cura estranei a questa opinione.
Alcuni di loro, come San Gregorio Magno, F avevano
qualit pontificia.
si
tutamente.
vivamente e ripe-
torit papale,
come Innocenzo
III,
l'
si
mantennero per
tempo
effetto
a cercare di estendere ed
am-
come
il
Tolomeo da Lucca ed
altri
le
prerogative pa-
Tropau, quello di
non pochi. Con tali mezzi
libro di Martino
si
di
273
DISCUSSIONE sull'infallibilit.
III, la
Sede
avrebbero
fatto
sma
l'
XIV e
Roma,
di
infallibilit
si
opponeva
XV
lo sci-
sua durata, per le sue luttuose conseguenze, e per l'incertezze che seminarono
d'
nelle coscienze
i
quali
il
numero
contendevano
si
una scossa
la
la
ed
al
lo
propugnava
fino alle
time conseguenze.
9. Si ritorn invece in quei frangenti
dell'
sogno
intervento
dell'
versava
grandimento
dell'
questione
lea,
il
ma
non
dai Concilio di
la
Co-
della Curia
Romana
e per conseguenza a
dell'infallibilit.
pontificalo di
no, per
bi-
il
se
a sentire
ul-
Il
lotta in cui
quello
pre-
il
sue
gli
errori
l'
commessi
la
il
Papa
Eugenio
il
in terreno italia-
il
la-
prestigio
274
lio di
IL CONCILIO VATICANO.
Gostanza e quello
di guadagnato per
la
il
di Basilea
il Papa
Vicario di Cristo, capo
padre e maestro di tutti i Cristiani, e
che Dio gli ha conferito pieno potere di governare la
Chiesa nella forma indicata negli atti dei Concilii Ecu-
della Chiesa,
dopo quel
di
Basilea le
venuta pi particolarmente in questione Y autorit papale, ed essendo per opera dei due predetti Concilii
in grande pericolo l'impero della Curia, l'attivit dei
pu
che
dirsi
la
divenne pi concreta,
questione
dell' infallibilit
dopo
apparvero
teologo e maestro dei Sacri Palazzi
sono
il
punto
di partenza,
il
conflitti di Basi-
le
Torquemada,
di
gi
manuale
della
nuova
stessa,
come, ad esempio,
le
uomini
in tanto mettervi
un
nella Chiesa
di
Roma.
il
mo-
Illustri
cercarono di tanto
cardinali stessi
il
Sadoleto,
275
DISCUSSIONE sull'infallibilit.
Contarmi,
il
il
per condizione
nel
Caraffa,
atti
il
Polo ed
ad esercitare
famoso Memoriale
del
la
1538 ne riconobbero
dopo
lica
il
per dottrina o
altri
pi grande influenza,
si
la
ne-
provarono;
ma
erano decise,
il
care di fermi ed aspri oppugnatori, la teoria dell' infallibilit era stata con pi o meno restrizioni e pi o
meno
l'
esplicitamente accettata in una gran parte delinsegnamento e certo fra le opinioni ben portate da
Ma anche
infallibilit
propria fortuna
resistere alla
secolo
quella
la
la
Curia
germaniche, pi severe e meno coruna profonda reazione, che di- opportuno terreno
nelle popolazioni
rotte,
ai
novatori religiosi,
vano mostrando
quali gi da
un
secolo
si
anda-
276
IL CONCILIO VATICANO.
mente
a civilt. Scoppiata la
Cristianesimo
menti
d'
Riforma rimasero
nella
cos felicemente
segno
vano
il
il
10. Si
pi
pratica
avevan
fatto
aveva ben
toria, e
si
cardini
due
la
perdita de-
come anche
la
scisma d'Occi-
lo
per essa di
non
nel quale
la crisi
la
prestasse,
tempo, per
si
nit,
anche ave-
nell'opinione del
finitiva
progredire
I"
cammino
senza condizioni
prerogative di
fonda-
interrotti tutti
fatto far
ed inaspet-
alto
vit-
rit
si
meno
resistenza e
meno
ostacoli di
prima, stantech le popolazioni pi operose ed energiche si erano affatto distaccate, e presso quelle che
rimanevano cominciava a prevalere quello spirito leggiero e scettico che doveva preparare
taire per giugnere poi alla
nuova
La manifestazione pi solenne
mento
dell'
autorit papale fu
la
questo
XIX.
rinvigori-
277
DISCUSSIONE sull'infallibilit.
bano
Vili
Bolla
Come
Unam sanctam
il
Papa
di Bonifazio Vili
aveva
stabilito
il
sovrano e
denza e
simo
dalla
di affettata
bedienza
quel
libert
la
la
il
pi illimitato
la
d'esame introdotta
nel Cristiane-
all'
autorit.
momento
Una
che fece di
siffatte qualit
la
terreno pi propizio.
concetto
Fino
dell' infallibilit
al
tempo
della
il
e suoi
teorie,
si
Papa
eretico era
il
mada
Riforma
il
Torque-
fissarlo,
mezzo
alle
pure
loro
modo
si
sapevano sottrarre in
siva contro ogni libert dello spirito, a quello che gener l'Ordine dei Gesuiti, il far fare un altro passo
alla
questione
dell'infallibilit
movimento
si fosse, si
d'
indipen-
era mostralo
278
IL CONCILIO VATICANO.
stante, o forse
cismo
incipiente scetti-
l'
mezzo
di
numerosi
denze e
nelle rilassate
scrit-
Romana,
tepide cre-
fatto, nelle
nulladimeno fra
quel tempo, e
il
Baronio, l'Orsi e
presenti
Infallibilisti, esiste
ancora una
Annali
del
idee presenti
il
come
si lasciasse
tessendo
la storia del
zione, a quesla
alle
gere
torit
sfrenate
si
fa lecito
pi estreme conseguenze
assoluta
pi
gli
comprende con le
tenere ad un cardinale
si
in
la
formola
opposizione
alle
di spindell'
libert
aupi
la
la
in
campo senza
formola pi semplice e
secoli
circa
il
dopo
la
fondazione del
279
DISCUSSIONE sull'infallibilit.
scussa
essa
si
un dogma per
farne
tutta la Chiesa.
in
ma non
conciliativa,
mento
il
ebbe grande
quel giorno fu
di
il
effetto.
L'avveni-
molto soddi-
questa accettevole.
il
Concilio o
il
il
consi-
dappoich qui nacque incertezza neuditori, se cio avesse detto sine Consilio, o sine
concilio
Ecclesice.
Sembra che
segno che
si
il
siffatta
cardinale
condanna.
romano,
consentiva con
scoppiata in
mezzo
meno rumore.
rono,
si
vescovi
la
Fu un fulmine
Un
alla
Padri
maggioranza, vi avrebbe
infallibilisti
opposizione
gli
fatto
susurrarono, gridaviolenti, ed i
modi pi
a ciel sereno.
Il
giorno ap-
IL CONCILIO VATICANO.
280
conversazioni e
il
soggetto di tutte
la dottrina, la
di coloro
con-
si
quale
tiene nella semplice esortazione di San Giovanni: Fratres, diligite alterutrum. In quello stesso giorno
si
il
car-
il
narr molto
Guidi vi
gli fos-
si
com-
come
s'
egli
tradizione ecclesiastica;
ma
non
il
si
al fatto
reale, e
la
la
terrompere
essi
la citt,
non ave-
non l'aggiungevano
momento
le
un vero avvenimento.
questa volta
alla
iscritti
si
da ottanta
in-
nuovo
lenza,
ma
tale
Tornarono
Padri a riunirsi
il
luned, 20, e vi
si
fece
all'
un suo
cose orientali in
281
DISCUSSIONE sull'infallibilit.
modo
i vescovi
pochi d prima aveva cos vivamente offeso
francesi. Questa volta per, a causa della cattiva piega
che prendevano
quali
il
si
glienza.
ne ricevesse
assai
il
fo-
maggioranza
il
quantunque
Yafos-
scorso del cardinal Guidi. Nel marted non v' ebbe riu-
la
tristi
lo
all'
apoteosi. Tutti
par-
tutti gli
onori intorno
al
pena di non dir pi nulla di nuovo, non gli restava che essere divinizzato, ed una delle prero-
sotto
Papi un anno
fatale.
sia per i
Per obbedire anch' esso a questa
uomo, doveva
modo
lonne per
13.
Il
gazioni, e
la
dall'essere
umano.
giornali ul-
fausta occasione.
mercoled
si
si
ripresero di
cominci a porre ad
nuovo
effetto
le
il
congre-
monitiim
282
IL CONCILIO VATICANO.
fatto nel
I
alla
suonare
il
che sorpassasse
nuti; e questo
modo
alla
si
era
e per quanto
il
un senso
revolmente
di conciliazione,
la
pot sfuggire
chiaro,
ma
la taccia di
d'
interromperlo,
la
non essere
stato abbastanza
un
cos breve
tempo per svolgere materie per
loro natura tanto complicate ed ardue , si prov ad
spazio di
una conciliazione
escludendo
la
1'
antica
dopo
il
primo
romana: presso
poco
degl' Infallibilisti
e del quale
abbiamo
narrammo,
l'
unit della
e perci nelle
Il
DISCUSSIONE sull'infallibilit.
vescovo
Osimo rigettando
di
dai vescovi
come per
come
il
determinato
fatto
tsi e
,
ipotesi, s per
diritto
il
modo
il
la
come
283
un
si
poi definitamente
si poteva speuna
cotal
corda
ed
era
rare,
gettata a tutti
proposta
far
n
volendo precoloro che non potendo
meglio
siti,
delle
cose potessero
giudicare per
sempre
lo
stato
appigliatisi
affinch
si
rimanesse
come prima
presso
poco
ma
ci
mantium
Fu
lare.
oratori,
tutti
Il
contro
infallibilit.
altri sette
Si continu
bench fosse
la
il
il
sa-
nuovo
dell'opposizione, lo
desiderio di far pre-
vigilia di
il
primate delle Gallie moned
ebbe
signor Genuilhac,
gran pena per le mormorazioni della maggioranza a terminare il suo discorso.
giorno contro
l'infallibilit
284
IL CONCILIO VATICANO.
per questo
quella
cattedra
la
avrebbe preferito
tutt' altri
per
non
francese, poich se
tenace
il
fosse stato
sue opinioni,
le
per candidalo.
merco-
II
led, 29, non si tenne Congregazione a cagione della festa di San Pietro , e il gioved, 30, il Papa tralasci la
solita
cerimonia per
la festa di
si
cos affrettare
desiderato
zione
il
nonch
nito o
il
alla Basilica
momento
della dichiara-
dell' infallibilit.
14. Intanto
Se
San Paolo
Ostiense, affinch
la
festa di
almeno
si
uomo
era in-
ad abbandonare
dare. Ecco
il
la
cotale imprevisto
altri
si
segni,
credeva che
si
la
opi-
procella, invece
vano viepi, ed
in Francia,
segni di una
resistenza,
secondo Y indole
cresce-
di quelle
si
divisa,
come
quella,
285
DISCUSSIONE sull'infallibilit.
della quale
mesi, e come
si
dei
primi
momento
della
sorpresa, confusamente in Europa ; ma bens era oggi, se non universale, universalmente sparsa, e, se
non
affatto
fondamente
della Chiesa,
secondo che appariva dai suoi rappresentanti, dai Cattolici della lontana America fino ai cardinali di Santa
Chiesa. Tale stato veniva dipinto da
un uomo
di
grande
il
Concilio
lunque
mezzo
grave
del
cammino,
quanto pi quello
zioni di
tanto pi
un dogma contro
il
volere
gli
ottanta e
pi timidi e
della quale,
non
arrestasse
e le convin-
riava fra
i
si
si
uno scacco
come
Vaticano
il
e subisse
pi rimessi,
centocinquanta vescovi;
la
resistenza definitiva
della cifra
minore,
non ostante questo rimaneva cos notabile, che non si
poteva impunemente trascurare. La maggioranza, per
si
non desisteva
quei giorni un
numero
infinito
per
286
IL CONCILIO VATICANO.
attecchisce
del
quale
la
pi alta
dappoich, passato
il
all'
opposizione.
Fu
riconosciuto
nuovo
un
scovo
come un segno
opportunit di questo
dell*
ad acqui-
cardinale, arcive-
colarmente per la forma ma tutti questi tentativi riescivano sempre ugualmente infruttuosi per la stessa
ragione che da un lato la maggioranza non voleva a
:
volle illusa
concessione
sulP infallibilit
personale del
1'
accomodarsi a nuovi equivoci, era divenuta pi diffidente e meno pieghevole. V'aveva inoltre anche un'altra difficolt, per cos esprimersi, tecnica, in ci
essendo
che
godimento
primato con
la
della pi as-
la
Chie-
287
DISCUSSIONE sull'infallibilit.
sa, e perci
lungo
il
l'infallibilit
s'aggiravano da sei
partiti
mesi.
16. L'opposizione
gno medit un
altro
infrattanto
la
essere
la
prima
parte e
il
una
sua condizione
veniva ad
dimanda
collettiva
per chie-
Roma,
quali
di quelle,
le
fuorch
il
congregazioni
si
notizia,
fino
quale
a che fosse
il
come
tutta
discussa la materia
Con questi e
per
la
simili
288
IL CONCILIO VATICANO.
d'ambe
tentativi
di
le
cilio,
senza che
parti
venne
la
termine
al
mese da che
giugno, settimo
mese
il
era riunito
Con-
il
semblea
per
ia
nell' opi-
finale
trovava.
nella
mente
si
che
di quelli
il
lo
partito
dogma
N questo
facevano
signifi-
numeroso contrario
alla
in
giudizio
voleva
ri-
la
mancanza
le altre
di
vincoli,
per
le
cui
in
unanimit nelle
il
ma
si
voleva
mondo aveva
aspet-
popolazioni cattoliche
che
le
travagliano, vedendolo
consumare unicamente
le
la
sua influenza
289
LUGLIO.
i.
1.
in piena estate.
Quei torrenti
piombano sopra
la deserta
di
fuoco che
campagna
di
lo stato
incolto
sole
Roma, men-
menti, per
dal
tempera-
indigeni stessi.
Chiunque
effetto esse
le
maginarsi quale
tutti quei vescovi del Nord abituati a temperature pi
vigorose, alle arie sane, alle chiare
sche
ombre
della
mutazioni, che altrimenti non hanno grandi conseguenze, ne cagionano di gravi ed immediate. Una gran
parte di quei vescovi e dei loro addetti si ammal.
difficile descrivere la stanchezza e lo scoraggiamento
che nelle lunghe adunanze e negli ardui ed ingrati lavori conciliari s' impossess di quelle nature pi raffinate e gentili a
lo
Spagnuolo,
il
290
IL
connaturale
si
babilmente
gli
CONCILIO VATICANO.
vano aspettato
loro
Nord
oppositori del
confratelli
alla
all'
ombra.
la
ai
ve-
richiesta che
il
Concilio
prima
di
sue pretensioni.
delle
di
una
ne fu una
la
delle
prime vittime
egli
Mentre con bello sdegno il vescovo, rivolgendosi verso gli oppositori, esalava sovr'essi l'ultima
stesso.
memoria
minava
nostra?
di studii classici
col
il
che
gli
era rimasta e
li
ful-
Legato
gli fece
osservare che
le
sue parole
mente l'intervento
che
il
del Legato, e
giorno
il
focoso oratore, fu
mai risuonalo
nell'
il
il
narrarono i presenti
quale arrest in quel
pi grato che avesse
la
cilio.
3.
Quando venne
il
Papa
pi che legali
291
una temperatura
si
mut
tropicale
vero disgusto, ed
in
questo scoraggiamento
i vescovi di fatto pro-
e
prio, in parte perch indignati della poca generosit
in
in
siffatti
benevolenza che si rivelava
procedimenti
,
alle
loro sedi.
di diminuire cos
1'
modo
ebbe
rammarico
non avere
di
richiesto
prima
zia di
sommissione
liberato per
il
a quel che
il
dagli
promessa o garan-
scovi
muto
oppositori,
Almeno
ve-
opposizione lo hanno creduto, ed hanno tea varie riprese che si volesse esigere da loro
dell'
alcun atto in
tal
ultimi giorni
uno dei
berazioni.
4.
Il
zione del
venerd,
mese
1, si
di luglio.
Avevano
parlalo
il
in
quella
secondo
si
concedendo
al
Papa V
Un
infallibile
scovo che lo
estendere
l'
segu
all'
infallibilit del
ai fedeli sotto la
la
ambone
Papa, oltre
compreso
sanzione dogma-
nella
la
fede e
morale
costu-
cattolica,
292
IL CONCILIO
come
VATICANO.
Non
si
narra che a
tal
modo
gno
Il
pro-
come
il
biso-
di finirla in
iscritti
al
parlare, giunsero
il
seconda categoria.
dagnare tempo, era stato
posto che
si
il
facile
1'
colta; essa fu
giorno
dello
unanimemente
si fece la
schema, dopo
la
quale
si
riprese
la
discussione,,
5. Non era ormai pi permesso dubitare degl' intendimenti del Vaticano. Ormai si sapeva da tutti che
che a conseguire
scopo che
gli
spargendo fra
ed
il
maggioranza. Se
alla
pi preindicata
il
clima e
la
pazienza epiprova
Papa a concedere una proroga
solennit di San Pietro, l'aveva consumata,
scopale; se
passata la
al
era evidentemente
rifiuto del
29d
un combattimento divenuto
di cessare
inutile e forse
anche dannoso:
movimento spontaneo
presa per
unanimit s'avvia-
all'
quasi
rono tutti i vescovi dell' opposizione alla Congregazione dei luned. In varii modi stata raccontata la
chiusura della discussione;
ma
vescovi opponenti,
si
uno
dei
grida d'impazienza abstineas, renimela, ec, e che allora uno dei vescovi dell'opposizione, dissero lo Slrossmayer, si levasse dichiarando
maggioranza
le solite
di rinunziare a parlare,
da
tutti
gioranza
la
riguardare
come
oratori della
tenerla
come
mag-
poteva
maggioranza ad uniformarsi
gli
agli altri e a
qualun-
que opinione e colore, a questo invito unanimemente , eccetto due o tre che insistevano per valersi
dei
sione.
Il
cardinale
a continuare la discus-
De Luca, uno
li
lod mol-
avevano preso
di
chiuse insieme
mente pu
l'iniziativa
la
idea,
discussione e l'adunanza:
dirsi che la
combattenti.
questa felice
guerra
fin
vera-
per mancanza di
29
IL
6.
i
CONCILIO VATICANO.
vescovi
dell'
di loro lo dichiarasse
anche altamente
si
per altra ragione che perch avevano riconosciuto essere inutile lo sprecar tempo ed argomenti contro chi
aveva deliberato
di
maggioranza
la
intervenuta,
si
secondo
Ma
desiderii.
proprii
il
votazione
della
il
giusto
defi-
valore a
queste interpretazioni.
7. Molti
la
hanno voluto
in tale
occasione criticare
ma
condotta dell'opposizione,
giustizia
si
fatti.
abbiamo
Da che
fatto
men-
ardire, ed
le
non
si
finivano
disapprovazioni e le interru-
La natura
del soggetto
la
alla
295
le stesse
accertati che
cose. Essi
si
Papa rifiutava
il
altra
il
prolungarla
causa.
Infatti,
Concilio,
all'
opposizione
la
quale
si
com-
risultato concludente ed
la
quale
si
si
sarebbe
di-
la
cagionarono forse
296
IL CONCILIO
dalla
VATICANO.
maggioranza non
che
gli
si
era spe-
oppositori
il
compimento
non dimandava
di finire
che
gi decisa
ragione
dovuto riconoscere
in
si
be sorpassato ogni previsione, non si dovesse poi sentenziare che la sua pazienza aveva naufragato dinanzi
al porto. Se gli avvenimenti non avessero avvalorato
con
giorno che questa adunanza si chiuse , appena incomodo che abbiam descritto, al vedere ad
minciata, nel
scovi
ve-
alla chetichella,
parte senza
le
anche
si
i
pu immaginare
pi strani
che
si
commenti
di ogni
sorta,
ma
di
di
buona parte
dell'
Europa e
del
mondo
Da questo momento
mente:
damenti
il
marted,
5, si
297
and spedita-
in poi tutto
al
emen-
quantunque
nuovo
ai
Padri,
infatti
lunedi 11.
Fu
pu chiamarsi
non fu portato
tale
riceverne
1'
al
Papa per
ridotte a
tal
punto
le
cose,
questi aneddoti perdono gi ogni importanza, ed inoltre assai difficile per noi
il
terzo
il
riscontrarne
capo
la
verit.
pass nell'Assenti,
298
VATICANO.
IL CONCILIO
come
Quando
pensarono anche
alla
fra di loro
che
si
rinunzia
nella
chiudesse
la
discussione,
bero precipitato alla fine gi presentita e preveduta ormai da tutti. Sembra che il vescovo d' Orlans e con
esso
la
sero che
si
facesse
mezzi
la
gli eccessi,
ai quali la
la
pro-
opinavano di lasciar Roma immediatamente. L' Haynald e i Tedeschi erano di contrario paessi
testa,
rere;
si
restare a
opponevano
Roma
vano torto:
protesta ed
alla
opinavano
delle proteste se
n'erano
di
non ave-
fatte gi tante,
a provarsi.
abbastanza determinati n
infatti
ci.
non
si fece.
Quanto
ma non
La protesta
il
sempre
migliori.
bene
al
a sperar
confortati, sia
299
mente, certo che con tali auspicii si produsse finalmente sul termine della discussione degli emendamenti
al
del giorno
attendeva gi dal
mese
di cui
si
era tanto
essere veramente
somma
la
della volont
definitiva,
unanime
il
l'ultimo portato,
della
la
maggioranza che
formola presentata a parte ed. in fine della discussione, prima della chiusura di essa, dovea intendersi
sta
schema De
alla
Commis-
cio
il
Papa,
doctoris
cum omnium
Christiane-rum pastoris et
300
IL CONCILIO VATICANO.
peso simultaneo di una tenace volont, del prestigio gerarchico e del torrido clima di Roma. Questa
formola era tanto precisa, tanto chiara, che sfidava tutti
sotto
il
ben
verit
tinte,
che
la
difficile
un concetto
farsi
dire se
difficile
in
mezze
si
detto
quando
percettibili:
ma
delle
poteva dir
si
lo
ex derivalo, quando
il
definisce
gliezze? In
il
mondo
soqquadro, almeno
hanno un reale
l'ingegno e
a
ogni
la
la
tiene abbia
la
non avara
storia
esempi
di
non
nitivo,
il
cos
il
colpo defi-
Certo che
si
momento
avrebbe prodotto.
i
vescovi dell'op-
di fare,
quando
il
301
grado del loro non placet, promulgasse il dogma delStato fosse anl' infallibilit. Pare che il Segretario di
ch'egli particolarmente inquieto intorno all'accoglienza
Governi
ai
Stati
ma Y
autorit
bio
si
al
costringe
timento di
sul serio
parl
tutti
tivamente, per
cettassero
Il
il
il
si
o rinunziassero
essere
la
fir-
loro vescovati.
primo dub-
dogma
timore che
di
al
definizione del
mato da
o di nazione. Quanto
citt
sentiva abbastanza
unanime
all'
prova. Posti da una pressione cos violenta nella nescegliere, i vescovi dell'opposizione per
cessit di
mala
la
mancanza
ch, se riconoscevano
veramente
la
veniva invece
delle cose.
il
Concilio
rinunzia di tutti
Per
la
il
come
valido, allora
primo
partito
il
IL CONCILIO VATICANO.
302
tempo, n Roma
luogo, n essi
il
gli
per tema di
siffatta
minaccia, e
la
al
sempre
in-
anche
ai
Governi.
Il
partito cattolico
la pillola
propriamente detto,
si
confidava
quando
se ne presenti
il
come
destro,
e meglio dei
li:
berali stessi.
Il
il
cesi,
cesi.
gli
il
la
discussione de-
ricorda,
la
parola anatema,
da principio non
si
la
ri-
guenza non
si
dal relatore;
proposta in
scovi
303
dell' infallibilit e
per conse-
ma
di
sorpresa
veniva
infallibilisti in
ve-
a farla aggiungere
alla
formola che
doveva promul-
si
infatti si
del
dogma promulgato
ha
Concilio prendeva
il
carattere di
una precipitazione
non pi re-
discussione
ma
sostituivano e
si
che
il
capo quarto
si
votavano aggiunte ed
fretta di
venire a conclu-
la discussione degli
una
il
luned 11,
il
si
disse,
mercoled 13,
zioni
della Chiesa per le conseguenze che avr sul suo avvenire. In quel giorno
si vot il
capo quarto dello schema De ecclesia sulla
infallibilit del Papa con
questo risultato: vescovi
iscritti,
cet,
fasti
seicento novantadue
votanti, seicentuno
pia
juxta
modum,
assenti,
sessantadue, fra
novantuno
fra
quali
il
quali tre
cardinali
Segretario di Stato
304
VATICANO.
IL CONCILIO
Dacch
quelli che
si
numero
il
di trenta
di
gli altri
andare molto
fino
momento
quel
non
egli
opinione
Assemblea
dell'
sull' infallibilit
personale
malgrado di
quali abbiamo
eccitamenti e
le pressioni, delle
favore
dell'infallibilit, fra
non
placet,
placet juxta
modum,
sioni,
si
cencinquanta e
numero
il
dei dissenzienti
meno
fatti
meno
con
fra
lutti
esplici-
respinsero
la
formola
tale
abbiam
fatti nella
quale
Ora se
cronaca dei
305
come
gli altri
dissenzienti
anche ridotto
alla
sua minor
di quella che
acquista un' importanza maggiore
mero
gli
Se poi
si
numero
come cinque
di diocesani e vastit
Francia e
di
Germania
di
un pensiero
ristabilisce,
ultimi,
rac-
o di
una
e si
di
si
lo stesso
nu-
scere che
cifra
il
dalle cifre
maggioranza e
tutto ci, si
la
pon mente
enunciate, la relazione
minoranza. Se poi,
alla
oltre
influenza esercitata, e a
Vaticano sopra
timo anche
alla
tutti
Padri
dell'
in ul-
pure
Assemblea ed
satore d' ogni bene e d" ogni male nell' ordine ecclesiastico; se si
zate le considerazioni
sopra proposte, e
il
raffor-
concetto
condo
g'
sempre pi modificato
nell'
animo
ma
dell'
un
osservatore sa-
criterio indiretto,
il
306
IL CONCILIO
VATICANO.
voto del 13 luglio, ed l'estimazione del valore morale e intellettuale delle popolazioni e dei vescovi che
in qualche
si
modo ne sono
avranno veramente
rimasti fuori
tutti gli
con questo
modo non
l'avvenire
della Religione
della
onore e per
l'
grande maggioranza
II.
Quarta
1
Il
n contrastata secondo
sapienza
Sessione.
le
n contrastabile
norme , nonch
romana, ma
dell'
antica
una ordinaria
semplicemente
prudenza, sembrava che avrebbe dovuto arrestare
qualsiasi Assemblea dal prendere alcuna decisione,
massimamente
in
materia di
tal
uno
dei
lati
del
dilemma posto
crei
Roma
si
dall'
opposizione. Ra-
tiene
universalmente
nel farne
la
definizione se ne
attesti
la
solo
credenza gi
tutta la Chiesa,
arguiva da essa che questa^ dichiarazione contrastata da un terzo circa dei rappresentanti legittimi del-
si
l'
volont del
mondo
le
condizioni e
gli
la
ammin-
pi forte
307
QUARTA SESSIONE.
l'universalit
stata
non solo
della
ma
nel presente pi
sere e
il
non-essere.
s'
imme-
un tempo
l'es-
contra-
nel passato,
presunzione, n
ingannassero volontariamente tutti coloro
di
che fino all'ultimo giorno credettero che l'opera intrapresa dalla Civilt Cattolica fallirebbe. Questa votazione
gli
apprezzamenti che
non perci
certo sarebbe almeno sospesa. Ma ben
ragione, che
la
definizione, se
mente commosso
Il
affatto
mancata,
tosto si
ebbe
la
ma
nella
modum,
nella
sarebbero considerati
e se ne sarebbe fatta
placet juxta
prossima Congregazione.
La minoranza, che gi ne dubitava, venne
2.
fatta
si
sione pubblica per procedere alla promulgazione definitiva del dogma. Si raccolse quindi in una riunione
internazionale
bilire di
il
gioved 14, e
il
ista-
in
si
presentasse in loro
nome
al
IL CONCILIO VATICANO.
308
mero
e la
decisione,
quando
la
Schwarzemberg, dell'arcivescovo
di Parigi, dell'arci-
pericoli della
Chiesa, e
le
pi calde
proposito fatto e che ancora non avevano abbandonato , di proferire il non placet fin nella Sessione publica,
quando
conoscere
come
pavano schiettamente
Il
e senza
ambagi
si
gli
contegno che
e perci
il
le
non
volle per
Ma
che
1'
l'
si
tenne
il
giorno seguente,
il
rimostranze
conobbe
altro
fatte dalla
effetto
che
emendamento prodotto
Commissione
la
al
Papa, non
presentazione
di
un
si
altro
309
QUARTA SESSIONE.
per
il
forraola gi nota e gi
la
quale
alla
emendala
il
lu-
vi; e la sua
esclusiva.
il
Dopo
meno
intimata la
pontificii
malgrado
T
delle
infallibilit.
E perch
dov modificarsi
cos:
Per
l'
aggiunta di que-
sione.
ci
modo
ufficialmente,
come
esclude espressamente
vescovi, qual
si
la
con cui
dall'
Unit Cat-
310
IL CONCILIO
da
si
Roma,
anch'essa
VATICANO.
comunicazioni direttamente
come
la
T Unit Cattolica
aveva ricevuta da
l'
chiaro che
Roma
subito
non era
venuto in mente n
alla
Commissione n
Presi-
alla
come formola
di quella votazione,
definitiva, tuttoci
la
le, e
allorch la
battimento
minoranza
fatta
votare
si
in
com-
dopo respingeva
l'
data da
accusa
ma
il
Giornale di
Roma non
Commissione
fino
allora
la
postilla
che
la stessa
311
QUARTA SESSIONE.
perci
pra
stata
la
mano
autorevole
il
tal
che
aveva ripreso
al
libero
ebbero
le
la visita della
Commissione,
nella
il
Papa
si
la
mi-
tempo
il
stesso, a scanso di
minarono
mento
la
che deter-
il
venerd e
il
sabato
si
mo-
mani-
fest
uu
notabile
si
vedevano
palesi segni
di
si
portava
alle
312
IL CONCILIO vatica.no.
stendeva un velo, dietro il quale niuno poteva indovinare quel che sarebbe per avvenire nella Chiesa.
4. Alla fine di questa stessa
si lesse
blea
Ufficiale di
non
Roma,
fu poscia
nella quale
nel
Giornale
stile assai
vibralo e
inserita
con
una
la
Romana, si oppone
una generale smentita a
prolesta senza veruna distinzione chiama
calunnie putridissime e
non
ultimi tempi
Cancelleria
diffidazione generale
quel che
sa-
a tutta l'Assem-
assunsero
le
Congregazione del
bato
le
ma
la
tolo
La
si
si
pre-
dovrebbe tenere
si
richiedono
stampa,
fa
delle quali
verun conto,
un semplice
dette
fine
che
si
che
si
arti-
a vedere
anonimi e
Roma,
come
questi assalti
e invece di ottenere
sentisse
il
circa la sostanza e
la
sia
forma
infatti
chi
313
QUARTA SESSIONE.
si
non potendosi
genere un atto
in
menzogne
le
convinzioni,
le
quali
cri-
la critica
fatti
ria
dalla
Concilio
conservarne uno
e firmare V altro rilasciandolo negli Archivii del Concia perpetua memoria del fatto. Quest' atto ebbe le
firme solite che costituivano la maggioranza, la quale
lio
aveva
ai
riprende
il
si
chiudesse
annunziarono
rogato,
ma
tale protesta,
ai
il
il
Prima
la
Padri che
che solamente
autunno erano
che
che
anche
di
il
mesi
nuovo
estivi
e che al principio di
Ogni cosa
bato fino
alla
si
tent
rimanevano
dalla
il
lunedi: preghiere,
314
IL CONCILIO VATICANO.
suppliche in iscritto
non ottener
di
che
si
almeno
cosi la proposizione
pio;
togliesse
ma
a voce
la
si
Vedendo
contentavano
com' era
slata
proposta
in princi-
domenica
i vescovi
dell'opposizione, vedendo che tutto era perduto, tornarono a discutere, se si dovesse per essi
assistere alla
mente
il
avevano voluto, o se
si
Tedeschi
fin dal
principio
che pi
facile
sima
domenica uno
della
l'arcivescovo di Vienna,
dal
Papa a rivolgergli in
dei
si
capi
dell'opposizione,
recasse anche
nome
una
volta
non
messaggio fosse ricevuto con un diniego assoluto per ci che riguardava le preghiere rivoltegli,
e nel tutto insieme con tuono poco benevolo, perloch
locuzione
al
i
il
vescovi
protesta
vincitori
di fatto
si
Roma
il
dogma
315
QUARTA SESSIONE.
si
l'
anatema aggiunto
alla
il
abbandonare
grembo
la piet filiale,
l'
e per di pi bandito
aderivano
l'
essi
argomento
Una
opinione francese.
l'
il
le
della Chie-
dogma, mal-
alle dottrine
il
sottomettersi e
il
di-
Roma
Fu
diocesi.
stesso
domenica
della
protesta in
la
numero
tutti
di
63,
illustri e
pi
Ormai
T orizzonte
piersi
1'
tutto era
consumato e
un
violento uragano
durante
la
pioggia
incessante
si
come
aveva
come
la
s'
si
limiti as-
dovevano com-
sole del 18
luglio si
scaten sopra
dove
Il
la citt
pi gran
gi appariva sul-
la
dominazione terrena.
giorno
eterna
come una
accompagnato la prima.
citt avevano quel caratimprime naturalmente l
l'
influenza
IL CONCILIO VATICANO.
316
Niun rappresentante
delle potenze
cristiane assisteva alla Sessione, tranne quelli del Brasile, dell'Olanda, del Portogallo, del principato di
Mo-
naco, e di qualche
come
del Cattolicesimo,
rino, Milano e
l'
opposizione.
essendo
il
tutti
I
gli
vescovi presenti
nell'
come ve-
demmo
ne,
potevano tenersi come contrarii al dogma
costantemente e sino alla fine; e corrispondono infatti
gli altri
numero che
al
quando
che
la
si facesse
una tregua
non placet,
il
il
alla
al
Papa,
opposizione
Dei cinque-
Sessione cinquecento-
voto favorevole:
vescovo
dell'
alla definizione.
centotrentacinque presenti
trentalr dettero
nome
di Caiazzo e
il
soli
due dissero
vescovo
di Little
Rok
gli
si
soli
non placet
come
libert del
vescovo
il
per
Concilio. Questo
QUARTA SESSIONE.
317
di
ne sarebbe
tima protesta
nell'
il
non placet,
come un
ul-
dogma. Tutto pu
dere semplicemente giustizia a quei due unici rappresentanti della loro opinione che prescelsero la forma
pi autentica per manifestarla e che dettero prova indubitata di coraggio morale nell' aula conciliare ? Ap-
pena proferita
dal
si
alla
stringevano
simile gente,
a
si
il
dicendo che
abbandonarono
plauso,
la
formola,
segno di dimenticare
no. Cessato
la
Papa
alla
monache e
pi espansiva gioia
il
il
fatta
vescovi,
quali pure se
ne
che accolsero
gli ediiizii
la
furono
le
governativi
le
ovazioni
La sera
318
Il
IL CONCILIO VATICANO.
cielo
di
compensare
questa calma terrena, ed aveva fatto scoppiare un uragano sopra Roma durante la cerimonia, durante il quale
undici e
mezzo
momento
il
ramente
in quel
giorno
il
cielo e la citt di
citt.
Ve-
Roma sem-
tengono
tempo
uniti.
del
dell'infallibilit,
Concilio.
quella
Nella
prima
il dogma si ebbe
quattrocentocinquantun voto, nella
Sessione pubblica ne ebbe cinquecentotrentatr, ossia
santadue juxta
mercoled
novantuno assenti e
modum, ma come
nella
ses-
votazione del
fa
non diminuirono
di
numero, ma crebbero
non
del dop-
quanto
la cifra lo
la
essenzialmente, e
la
319
QUARTA SESSIONE.
massima parte
xtamodum,
alla
non
avversa, almeno per 1' opdichiarazione del dogma. Quale era per
assai fredda, se
portunit,
di
tempo;
quando
non ve ne
nello stesso
tempo e sopra
loro che
si
annoveravano l'Antonelli,
il
il
Berardi,
il
si
Grassellini,
apostolico in Cina, ne
il
momento
San Pietro.
vicario
avendo notato
la
Papa ,
sua assenza nella Sessione pubblica, come persona che
Il
aveva gi rinunziato
essere passato
al
l'
il
suo voto,
che sentendolo
buon uomo;
Due
e semplice.
altri
il
proferire
Dicono che
Papa
il
credettero udire
lo
guardasse
placet dicesse:
p ver uomo.
si
della
pos-
mi-
320
IL CONCILIO
VATICANO.
Pisa,
sti.
al
ponevano
Come
sent.
si
calarono
il
infallibilit
questi
si
op-
motto, e cos fu ottenuto il numero che vot favorevolmente nella Sessione pubblica e si spiega la differenza fra questo e quello dei voti favorevoli nella
ma
vano
le
sta-
pi
Cristianit.
Abbiamo
gi no-
numero
di
d'Orlans,
costoro
il
vescovo
il
l'arcivescovo di
primate d'Ungheria,
Praga, l'arcivescovo di San Luigi, quel di Colocsza,
Bosnia e Siri vescovi di Magonza, di Tre veri, di
mio,
il
di Nizza, di Marsiglia,
gliori
speranze
.8.
uomini pi
le
illu-
mi-
della Chiesa.
lasciare
Roma
la
memoria
QUARTA SESSIONE.
321
lo ri-
Beatissime Pater,
Notum
amore
odo Patres
sanctce Ecclesia}
per moti suffragium suum per verba nonplacet emiserunt: sexaginta duo alios qui suffragati sunt per verba
juxta
modum,
gregatione abfuerunt atque a suffragio emttendo abstinuerunt. His accedunt et olii qui infirmitatibus aut
aliis gravioribus rationibus ducti ad suas diceceses
reversi sunt.
Hac
toti
mundo
suf-
Ab
Atque ideo nostra jam edita suffragia nos renovare ac confirmare declaramus. Confirmantes itaque
per hanc scripturam suffragia nostra a Sessione pubblica die decimoctava hujus
liceat costituimus.
322
IL CONCILIO VATICANO.
ad pedes Sanctitatis
vestrce advexit,
Sanctitatis vestrce
personam
non
di-
placet.
itaque sine
mora ad greges
belli ti-
spirituales indi-
summopere
sumus.
vestrce
Devotissimi et Obedientissimi
Seguono
giorno dopo che
Il
gran numero
la
le
firme.
il
Roma
Giornale di
all'
unanimit,
da
tutti
Ora
membri
per quanto
della
sia
si
esatta
di
il
cos
dando
dogma
placet, e che
folla
il
loro as-
maggioranza rimasti
diffcile
ai
profani
un
di vescovi
il
il
in
Roma.
conoscere
farsi
anche
323
QUARTA SESSIONE.
ferme che
si
compie
Roma
nale di
l'
Roma,
e che perci
il
Gior-
a cancellare
d'
un
tratto di
penna
le proteste
E in
ultimi mesi.
dilemma
ogni
modo rimane
as-
le
inevitabile
l'
ultimo
e formalmente protestato
non hanno
ritrattato le loro
storia di questi
la
mondo convenire
ch qualunque
si
la
miglior vo-
accetti dei
numeri
indicati, anche
semplicemente quello dei firmatarii dell'ultima protesta, sempre tale che non pu eliminarsi come una
quantit inapprezzabile nell'universalit della Chiesa;
si
fossero
ritrat-
quel caso come testimonianza gli assensi nocerebbero pi alla causa, cui dovrebbero propugnare,
tati, in
che
la
9.
pi ardita opposizione.
la
di assistere alla
mente
il
T opposizione
non
dente, era
assai pi semplice
e pi sicuro partito.
Roma
dava
la
misura
di
fece prevalere fu di
marico per
cia
fac-
ini-
324
IL CONCILIO VATICANO.
zava con questo articolo, ed era quella delle approvazioni. Ora che il fatto compiuto , chiaro che tutta
La
a farlo
il
fine.
Avendo
s, lo rigetta fuori.
pugnanza
non vi
tro,
pi nessun
resistenza legale ed
non
si
ri-
accoglie den-
argomento possibile di
ordinata a
qualsiasi impulso
dall'alto, e coloro
che vi
si
le
provarono,
venga impresso
ne sono sempre rimasti schiacciati. Le approvazioni
quindi dovevano venire e sono venute alla fine tutte
o almeno quasi tutte;
ma
il
il
loro va-
giudizio semplice
T universalit
Chiesa , si possa ritrattare l' opinione emessa e dire nel tempo stesso s e no. Si
comprende come per devozione possa cambiarsi volont,
ma
della
in facolt dell'
uomo,
e passa
325
QUARTA SESSIONE.
Se non
ma
si tratta di
di suscitare
quante mai
mulano
nella
respinta
fin
mente
fatto
sorgono e
osservatore
dell'
di essere, allora
Ma
il
lato
teologico e
canonico;
solo
ab-
accu-
si
noi abbiamo
questione per
biamo
il
di quella citata
umana,
ma
di quel
im-
pressione finisce
tutto,
il
di
la
sua figura e il suo valore: ed perci necessario conoscerle da prima per calcolarne gli effetti sopra le
condizioni religiose e politiche dei Cattolicesimo.
40. Ognuno pu procurarsi lo schema De ecclesia
ora che divenuto non solo di pubblico diritto, ma
legge
l'Appendice.
Ma qui
immediatamente
occorre
ci
sotto
gli
getto
tutto
dramma
questo
si
riportare
occhi dei
la
cattolica
Vedi f Appendice.
il
che
che
furono
ci
ha
porre
lettori
sostanza e
le ulil
sog-
occupati
nostri
pi assoluto
si
suggella nella
impero che
si
326
IL CONCILIO
un paragrafo che
e sono
VATICANO.
tien
seguenti:
Canone
I.
Si quis dixerit
esse a Christo
sit.
Canone
Si quis dixerit
IL
matu super universam Ecclesiam habeat perpetuo s successores, aut Bomanum Pontificem non esse Beati Petri
in eodem Primatu successorem, anathema sit.
Canone
Si quis dixerit
tummodo
III.
Bomanum
iis
quce
orbem
ad disciplinam
et
regimen
eum
habere tantum potiores partes, non vero totam plenitudinem hujus supremo? potestatis : aut hanc ejus potestatem non esse or dinar iam et immediatam, sive in
327
QUARTA SESSIONE.
omnes
il
omnes
et singulos
sit.
IV.
gloriam, religionis catholicod exaltationem et christianoram populornm salutem, sacro approdante Concilio
docemus
et divinitus
Romanum
Pontificem
Pastoris et Doctoris
mu-
nendam
definii
Petro promissam ea
sese,
nonautem
sit.
sette
mesi
si
combattuto con sorte appena varia e con successo conforme a quello che hanno in tutti i costumi e in tutti i
tempi
cotali
pi volte notato,
si
costituisce definitivamente in
una
328
IL CONCILIO
VATICANO.
per
la
uomo
quale un
dinati sottomessi
solo per
mezzo
dei suoi
che
la
diriga e la
un immenso
subor-
alla
la
qual
religioso
altro che
Cos organizzata,
la
Religione Cattolica
Romana
certo
ci
versalit che
il genio
proprio del Cristianesimo, e
che sta particolarmente scritto nella significazione del
ai lettori,
Come abbiamo
quanto possibile in
tal
incompetenti;
civili
ma
questione,
gli
sempre, per
apprezzamenti
riconosciamo volentieri
sol
stione, e
gi pi volte ricor-
curano
si
risultati pratici
le
attinenze
affatto
sociali
collegano con
Vaticano. Secondo
umane, pu
argomentarsi con ragionevolezza da quel che avvenuto per lo passato, che per una organizzazione cosi
fatta ci che v' ha d' intelligente , di razionale , di liberale nel Cattolicesimo,
329
QUARTA SESSIONE.
stretto in questa cerchia
un
tenerlo
moderna abbia
compire
non sentendosi
Vaticano
si
a tener dietro
validi
alle
novelle del
della buona novella per eccellenza; se troveranno ancora alcuna guida, alcun conforto nel Vangelo. Quel
che nel Cattolicesimo si racchiude di pi disciplinato
esperimenlare
dei tempi.
la
Ma quando
la preponderanza
dove andr ad arrestarsi que-
resperimento. Secondo
le
non
ma
si
periti
di
che perci? La
Un
illiberale
paesi,
e significare
ziato
sembra
di
un
libert?
da se
Cattolici devoti
gi preludere all'avvenire
all'universalit per
tino ad
Roma
la
di
cattolico che
sono data
di tutti
frutti
natura
-certo
segno
le
il
la so-
330
IL CONCILIO
moderna. Fra
ciet
le
VATICANO.
due correnti,
una non
lico,
che
si
derna
compongono
il
deserto
contini della
mo-
civilt.
12.
l'iniziativa
lode o
il
la
parte che
monsignor Manning
Pa-
arcive-
dogma
sa
di
pagnia di Ges
il
ritratto del
epigrafe:
HENRICO EDWARD
MANNING
ARCHIEP. WESTMONAST.
MNEMOSYNON.
331
CONCLUSIONE,
1.
di
due anni
spazio di
di
ma
sufficiente
un batter
che pure
a deporvi
qualche considerazione
apprezzabili
dell'
ticolarmente sopra
vano
le
le
si tro-
nanzi ad esso.
ci sar tanto pi
il
opportuno
quanto
d'
ai tre
grandi interessi
le
societ,
cio
sociale e politico.
immediato dell'opera
nuove
dot-
im-
si
pi adoperata per le
il
desiderato e
332
IL CONCILIO
spirito
umano segue
il
presso
per
di
VATICANO.
pi immediatamente dap-
lo
una
il
realt,
conseguimento
poco valso
del Vaticano,
temporale, e
si
le
la politica
suo stato
il
sue relazioni
internazionali.
3.
La parte
della
come
ed a
gettura sopra
pra
pu
vinti, scissa
ed incerta,
pu cominciarsi oggi
fatica
la
dirsi
che
si
si
sono sottratte
alla
sottomis-
sione, conservano
ma
Non
guardevole
particolarmente in Germania, e un
una
il
di laici
hanno
predire l'importanza e
4. In
fondo per
egualmente che
alla
alla
numero anche pi
gittato le
prematuro
la
rag-
di cherici sparsi
ragguardevole
Un numero
fondamenta
di
e sarebbe ardito
durata.
resistenza
333
CONCLUSIONE.
entusiasmo, una
linta
numero,
largo
se
con
la
di
il
la
conseguenza e
compendio
la
il
sug-
forinola,
comune per
tutto
mondo
il
cattolico.
il
contrario, presso i quali imche
questo primo e spontaneo attestato della
possibile
loro coscienza non modifichi essenzialmente, di fronte
alle dottrine
terno
fino
la
loro
tutti
tazioni o
si
il
influenza esteriore;
e proseguendo
questa prima
di
hanno prevalso
in
il
numero
sentimento e spesso
la
penosa esperienza
il
di coloro
che hanno
delle diffi-
334
IL CONCILIO VATICANO.
moderne,
un
neh" Episcopato
ma
ed an-
che una minore indipendenza personale mantiene anche questi neir obbedienza ed in una specie di rassegnazione passiva che paralizza
istromenti imperfetti anzich
azione e ne
la loro
membra
razionalisti,
mente
detto
il
nella quale si
due
partito
fa
viventi della
propria-
comprende
ma
tutti
in
qualche
difficolt pratiche,
nel
laici
nei
modo provano
pericoli e
e riconoscono le
danni che
si
producono
peraltro
Non
cherici.
speciali, la
resistenza
si
trattenuti
massima parte
da legami o condizioni
almeno per
pria
le
Chiesa,
forme
senza
profonde e che
la
per
da coloro
stessi,
li
vengono volentieri
si
moltiplicano,
numero
come
tali
il
quelli che
333
CONCLUSIONE.
in tutto e ciecamente
si
piccolissima parte
di resistere
sommessi. Una
contemporaneamente
alla
forza oppressiva
resistenza e
al
preponderante, e
la
partito.
Ardente, tenace,
g'
fondato sopra
la
le pi assolute tradizioni
Curia Romana: esso tenuto insieme e cementato
da tutte le rovine,
condalo da
tutti
terrori,
rammarichi e
tempi
le
speranze,
di rapidi e
alle quali
bruschi rivol-
la
alla
336
IL CONCILIO VATICANO.
imprime
d'idee,
la
il
carattere e
il
Papa,
il
il
moto a
quale per
la
ed esserne
la
somma
d'au-
ultime conclusioni
tutta la gerar-
la
il
pi alto
tutta la respon-
personificazione stessa.
Su questo proposito ne
rattere
rose, talvolta
violentissime d'interessi e di
passioni
non possano mai isolare n personificare Y ostacolo, nel quale vanno ad infrangersi: poich vi sono
ste
un
sali
solo
un imbuto,
gli
di
coloro
effetto, e
che
per questo
ad imprimergli un carattere meno universale, e pi
fa-
337
CONCLUSIONE.
aumentano
conseguenze
di
Papa
La volont del
gravit.
un valore
infinito, la
con universalit
liber ed esercitarla
epoche
sioni,
di
quando
la
si
si
sua
mantenerla
aumentano
maestose ombre
le
trovarono a governare
la
Chiesa
suprema
autorit, sebbene
come
non
saremmo probabilmente
in
strati
modo
ammae-
curioso
potremmo
forse apprez-
la
condi-
mira.
convergono e che
le
prendono di
si
moltiplicano ai
della
la
gi incominciato a sollevare
gi a sapere che cosa
faccia dell'Europa,
il
velo: e noi
dobbiamo pensare
hanno
cominciamo
circa
il
valore
338
IL CONCILIO
quali
VATICANO.
la responsabilit, e circa la
Ma
intanto la notte
III
e quante
mai colpe e delitti sono risalite per questo meccanismo nell'opinione di molti e molti tutte intiere
altre
fino
del
al
Vaticano
libro
La prima accettazione
della dedica
III non
Copernico per parte
valsa a cancellare dalla storia a carico del Papato la
di
di Paolo
nuovo sistema
del
mondo
si
E in quei tempi
la
non
era
ancora
responsabilit del
l'opera
compiuta;
non
era
stata
ancora
solennemente
della
Chiesa
governo
declinata da tutto
il
da
questa
vamente
religioso,
ossia con le
societ
informate
non sono n pi
facili
n pi larghe
di liete speranze.
Il
primo sentimento che dopo o quanto quello della
autorit assoluta ed illimitata prevale nello spirito che
dirige
il
sentimento
cattolico, quello
dell'esclusivit
egualmente
denza che nella prima, esso riuscito ad isolare nel
CONCLUSIONE.
339
un isolamento
quasi
ostile,
particolarmente
cesso
le
cristiane. In ci
intero.
stalo
Sovente
il
Cattolici
nostri
ma
non mai
menoma-
religione,
come
mente o
di
'
pi fra loro
le
pi lontane
confessioni
time dal
sentimento
il
di
sentimento
si
dal
del
lato
accostino
le fini-
avvenuto
esclusivismo e di
di autorit; essi
ostilit
per questo
quello che per
sono aumentati
in
pro-
epoca, come
la presente, di
loro apogeo
In
una
con
le
sentimento
una
pa-
che non accettano mai francamente. Per l'esagerazione delle applicazioni di questo sentimento nella
rit
vita pratica, le istituzioni cattoliche, invece di ricambiarsi con le altre, dare e ricevere nel
tempo stesso
una cooperazione attiva sul terreno morale che tutto
pratico, ed in un piano al disotto delle questioni teolo-
giche, in
un tempo che
a tutla la
societ tanto
im-
340
IL CONCILIO VATICANO.
Van-
delle nazioni.
9.
autorit nel
seguire
tutto
il
inerte
fra
di
una
tempo
ma
suoi soggetti,
comunicare loro
incapace di assimilarseli e di
il
ma
incapace di vincere
di
un
la
lotta
agitandosi di continuo
ideale
che
per
il
tanto pi ardentemente,
al pi
, ma
lontano orizzonte dell'umanit, e lottando per questo
contro i tempi, gl'interessi, la scienza, i costumi, le
leggi,
forma
lo
una
svolgimento naturale
della presente
ed ragione
noi
non
si riesce a ottenerla
fra
perch
principale,
che a mezzo, per salti, con orribili sofferenze e tremende
scosse. Questa
341
CONCLUSIONE.
l
nazioni, e per
le
per
la vila civile,
di unit e di forza
cie di
gli
i
disinganni, un punto di partenza e
nell'avventuroso pellegrinaggio della vita,
riescono invece fra noi una delle sorgenti inesauribili
consolazione per
di ritrovo
di divisioni, di conflagrazioni
di
difficolt,
un
terreno sempre aperto alla lotta e dove non s'incontrano che amici o nemici, ambedue ugualmente peri-
trova avvolta
la
il
ormai
Chiesa,
stione,
il
10.
come
reggono
il
ed
secondi
i
primi
secondo lato della que-
lato sociale.
Non
fa
quasi, meccanico
essa
in generale
ostacoli passeggeri
il
delle forze
mondo, ed
perci
il
risultato di
una legge
uomini, e non
si
si
producano
abilissimi,
dell'ingegno
anche
l'
umano,
si
pu creare e
la
Con
r-
potenza
prolungare
l'equilibrio,
ma
g'
tanto pi
pro-
342
IL CONCILIO
VATICANO.
raro in questo caso valgono solo a trascinare nella rovina tutta r opera cos faticosamente e talora cos
accomodano
si
morale,
dove
societ,
radici.
tesi
mantengono nei
si
nel
emana
si
si
uniformano,
questa grande
voluti
limiti
equilibrio, prosperano
giusto
delle
norme
alle
di
formano
sviluppano
la
mettono
legge
per questo
felicit
le loro
pochi precetti sparsi nel Vangelo e quella sinstesso indeterminata e compiuta che
insieme di quel codice meraviglioso , con-
tempo
dall'
Ed
sogni dell'umanit.
fece la
a
si
infatti sotto
semplice impulso
il
di questo
mano
il
che
le
sue istituzioni
si
cale, talvolta
con mirabili
risultati,
ma
perdendo pur
di
quella convenienza
il
precetto predicato
come
sintesi
Secondo che
vano
le
della
Sede di
te.
formano
si
parlicolarizzava e
dissensioni
Roma
Si continu
si
definiva, nasce-
a ordinare, a
stabilire, a definire, e
diritto,
una politica, e
343
CONCLUSIONE.
con questo naturalmente si risvegliarono anche differenze di giudizii, d'interessi e di passioni, sorsero discussioni, amici e nemici. Questa fase fu di gran vita-
lit nel
questo movimento
difficolt
resistenze
d'
ogni
non
cristiana
e se ne
poi
si
finch
solamente
dell'
Europa
form un
Roma
giunse
casuismo, ed a fare
al
numero
una
state
infinito di circostanze
leggi, decreti
La conseguenza
di
un
come
conteneva potestativamente
ed effettivamente nella Chiesa Romana, stata di aver
tata,
quella che
prodotto e condotto
si
alla
si-
si
progressivamente e
definitiva-
pi vasti
come per
come
i
nella pratica,
per
soggetti
con una
pi minuti particolari ;
tutti coloro che vi erano sog-
344
IL CONCILIO
getti,
VATICANO.
o di schiatta,
mezzi, per tale via determinata, cos e non altrimenti; che l'infinita variet della natura umana trotali
coscientemente
11.
apertamente e disordinatamente.
Ma questa
ticolarizzarsi
e nel compiersi,
conservava
il
carat-
mento.
si
Inflessibile
numero
maggiore era
il
s'imprimeva quel
carattere e si estendeva queir inflessibilit. Quindi addivenne che, perch ne fosse possibile 1' applicazione,
era necessario aprire o meglio allargare una valvola
che fosse di ristoro alla grave pressione, e perci si
dov neh" economia della Chiesa abbondare dal Iato
del
perdono. Senza
crescenti da
un
lato
di questo,
,
per
le
difficolt
ognora
breve tempo non vi sarebbe stato pi un fedele che, secondo quelle norme, potesse considerarsi veramente come tale. Ma intanto i
e dei caratteri
dall' altro,
in
pra
caratteri,
l'
influenza
che
esercita so-
345
CONCLUSIONE.
longanimit e
con la'quale
la
la
la
tolleranza,
tata
la
somma
modificarsi secondo
potere, doveva necessariamente o
dei tempi, o
il nuovo carattere e le nuove esigenze
trovarsi in conflitto con
al
sommo
autoritativa
progressivamente
con
pedito o almeno ha
scienza e
le
il
le
La sua costituzione
questi.
ha impedito
essi.
reso
Questa
progresso, e perci
le
difficili
di
modificarsi
con
affinit
la
difficili
egualmente
sentimenti e
im-
ha
stessa
le abitudini
che
si
mondo
un tempo
si
erano confusi
un
lato
e grave
dall' altro.
diveniva
Per parte
artifi-
della
Chiesa aumentavano
tanti.
si
moltiplicavano nuove
scimento e
lutto quel che suole chiamarsi in soccorso delle istituzioni appena che debbono vivere in
condizioni speciali,
delle societ
umane.
fuori
dell'equilibrio
mondo
normale
Cattolici
obbedienti
modo
346
IL CONCILIO VATICANO.
mantenersi universale.
a divenire o
gersi nel
mente
numero,
tali
Cattolici
forza di restrin-
considerati
come
vera-
tendevano a divenire quel che sono in ulinfatti, un partito. I tempi non erano
timo divenuti
pi propizii
alle
tutti quelli
quindi
che non
si
storo la
dava
tardivo
non porre
in discussione
principii e
Il
risvegliarsi
mente a
tutte le
dei pensiero in
improvviso
mediante alcune
finale.
secolo
menti elevate, ed
fece
ai
Eu-
sentire viva-
morale
delle
popo-
non produceva
la
sua applicazione
1793
del
incomincia con
la
gli
orrori del
le
347
CONCLUSIONE.
tenacemente
pi
e le
difficile,
prendere
le
,
pi gravi
perch ne
condizionato, non
tutte le nature,
ma
rac-
rendeva sempre pi
mente adatto a
di
Chiesa
alla
colta in se slessa
bene
alla
facil-
minor
Le condizioni quindi
della
que-
parte di
l'accesso.
esse,
difficile,
anzich calmarle.
rit e
ci
che
asilo,
cui accesso
il
sua presenza
la
s'
le ir-
forti aspe-
ma perch
,
per essere un buon cattolico, secondo certe dottrine
che prevalgono con carattere di generalit nella direzione che lo conduce, fuori ed oltre tutto quel che
tiero del
bene
del giusto
un codice
relativo,
che
il
vi
sono
tempo ha
sludii che
il
cos
il
e dell' onesto
bene ed
voluminoso
tante
il
di
costumanze
male assoluto,
di male
bene e
da
rispettare
gli
isti-
348
IL CONCILIO
VATICANO.
une
e soprattutto le altre
della
ma
loro mogli,
Un
ottiene che
si
umana;
macchiate dai pi
risce
la
rappresentano
e se
Da
delitti.
gravi
le
anime
tutto ci scatu-
Chiesa e l'odio
alla
guerra
ma-
sempre ed
innalzano l'anima
consiglia
le
nifestazione senza
figli,
la
dell'
queir equilibrio
loro
ai
preti che la
poich
ne,
la
terribili
la ribellione
bile la pressione,
essere
il
delle
popolazioni cattoliche,
reazione in esse tanto forte quanto l' azio-
prevaricazioni
sommo
giorni
si
il
dimostrato impari
petrolio,
sommarie
brigantaggio,
si
cause per-
delle
Cattolicesimo ai noalle
difficolt,
nelle
dove dovrebbe
una
le
mannaie,
il
moltiplicano fra
quelle senza
effetto:
349
CONCLUSIONE.
la
le associazioni
pellegrinaggi di Francia,
le
dimostrazioni
periodiche.
Militando
mistiche e
anch' esso,
non prendersi
quale
come
avanzati
in
o quasi
tutti
tutti
Governi
di
Europa,
l'
mantenere
il
gli
uffi-
l'or-
della
aggressioni
rivoluzione e le
esigenze della
uno ad uno,
dizioni
la
rivela
fatti
ad
pi
profonda considerazione.
13. E qui mestieri una seconda digressione
per fare alcun appunto su quel che obbiettano i propugnatori di quelle dottrine, che cio non si ap-
partenga
alla
Chiesa di accomodarsi
alla
scienza, al
progresso ed ai costumi, ma
comodarsi a quella. Questo aspetto tutto unilaterale
per i Cattolici, perch non tiene nessun conto di
sibbene a questi di ac-
tutti quelli
questo
che
criterio
tali
neppure secondo
350
IL CONCILIO
VATICANO.
tempo
e sotto ogni
forma
si ri-
che
della
potenza umana,
la responsabilit del
provvidenziali, e quindi
fatti
bene o
modo
in alcun
mente.
Gli
grandi
fasi
del
come
in
istromenti e galleggiano o
queste
si
som-
mergono secondo che le loro forze infinitesime si adoperano con discernimento e con equanimit in quelle
poderose correnti. L' amministrazione invece della
Chiesa organata e disciplinata, sebbene per
principii
sta
per in
mano
di
si
chiama disciplinare,
e che perci
non sono n
e
che sono
mente
e ne porta tutta
proprio aspetto
illimitata
la
autorit
che
essa
si
351
CONCLUSIONE.
per
14. Noi ci
la
salvezza
siamo
umanit.
dell'
abbiamo ripreso
allargati e
le
ne apparisce presentemente
anche dopo
e perci
proroga
n il resultato
vece
la
di quel
conseguenza
di
che vi
un
non
operato.
si
indirizzo
la
nuovo,
in-
inaugurato da
lunga data, proseguito costantemente, sebbene con varia sorte, e viepi manifesto in questi ultimi anni
nella direzione cattolica, e dello spirito
menti
del
dal
che vi domina
qui nulla
lato
sociale
nuovo, e
avveni-
gli
avuto altro
effetto
modo
che
pratico
come
fin
in realt
esplicito, parte
di
cose
la
periodo
il
Concilio
nuovo che ha
Vaticano;
introdotto,
il
ai
primo
e che per
gli effetti
tutta
clesiastici
ricevuto dalla
Un
Concilio
352
IL CONCILIO
VATICANO.
quindi che
lungo periodo. Il non aver fatto nulla che finora accennasse ad apprezzare i grandi vantaggi di questa situazione, e a volerne trar profitto, e l'avere invece
tratto di
di
tal
per conseguenza,
la
moderna
cattoliche.
stesso,
e particolarmente in relazione
societ
della
con
nazioni
le
al
progre-
dire e al muoversi pi affrettato. Questa parola in queste condizioni significa lotta; e di questa lotta
noi
co-
vere
limiti alla
speranza e circoscriindeterminato
ed
infinito
dell'avvenire.
campo
15. Per quel che riguarda la questione politica, le
il
la situa-
estranee ad esso,
presenta sotto
affatto
profondamente modificata e
un aspetto
affatto
nuovo.
Il
si
giorno 18 lu-
CONCLUSIONE.
353
glio
il
la
mina
il
un
dell' edilzio
lato
Nel
momento
corona,
di cingere
il
capo
in polvere. Nel
perdeva appunto
mento per
il
compimento
la
caduta dell'altro.
della
sono andati
il
si
momento,
sono
stritolati e
esercitarlo
il
quel
modo
e in
quella
in-
Nel
momento,
risultato,
una
fase
nuovissima,
pu adeguatamente valutarne
farsi conget-
23
334
IL CONCILIO VATICANO.
possono argomentarsi con qualche fondamento. Ma quei che v' ha di anche pi importante in
questa novit si che come le diverse facce di una
delle cose,
piuttosto
in
nella
questione
realt
sostanza
stessa
della
questione, es-
sendoch ognuna di esse influisce sempre in qualche modo e rimane ugualmente influenzata e finisce a
confondersi con
le altre;
cos
le
sociali,
non pensa.
nel passato al di
convivenza pacifica con le scienze, la politica, i costumi moderni, vale a dire con tutti questi elementi,
secondo che si sono modificati e costituiscono 1' insieme
della
civilt
uno
ma
sibbene
al
suo fianco o
in
mezzo
a lei
come
forza:
ma
tentativi
sempre
stato
stato invano.
Ognuno
di
questi
con scissioni,
con profonde perturbazioni sociali: ma le societ non hanno fatto un passo verso la soluzione
lotte, o
del
problema, e
la politica della
tranquillamente ed
Quantunque
Chiesa ha proceduto
inalterabilmente per
la
sua via.
CONCLUSIONE.
la
355
tempo
stesso
per educazione, per sue condizioni speciali, dagl'interessi ordinarli della vita e isolato dalle sue tradizioni
e dalle sue forme, munito di un potere illimitato
non
questo elemento,
Roma, ma per
la
tica e materiale,
di
di
il
primato
della
Sede
la
l'
la
come
effetto
i]
disopra, e ve-
necessariamente ne prende
Stato,
elemento meramente
riprende naturalmente
nendo a cessare
rale
politico,
spontaneo
il
della
omogeneit dei
rimane la
timenti,
bisogni del
sen-
dini
e che perci
appunto non possono
fino ad un certo segno
partecipi,
di
vescovi
dei citta-
non esserne
turale,
il
posto occupato
356
IL CONCILIO VATICANO.
prelatura e
pone
dall'
le
della
ma
il
in essa
il
coronamento
dell'edificio autoritativo
il
ed as-
risultato
nomia
della
Chiesa?
Come
si
acconceranno insieme
litiche stabiliscono in
tempi di rivoluzione
nell'
opinione
che
la
libert
la
forma
un organamento oscuro e compatto li stessi fenomeni che si producevano sotto la forma evidente e
solenne della Curia munila di potere temporale. Ma in
di
non
modo
impossibile
risolvere
getto. In ogni
dagli
tre
anni, n pu re-
357
CONCLUSIONE.
carsi da
un
dubbio
lato in
forza
la
grandissima che
istituzione
come
la
sentimento religioso e
morale di numerose e polenti schiatte, sentimento che
trova i mezzi necessarii al suo alimento e alla sua
Chiesa,
la
quale epiloga in s
operosit dove e
che
gli
vengono
come
gli si
il
stanze.
48.
moderna
e le condi-
anzi a questi
Questo quanto
religione
esclusivo, deplorabile ed
speciale ed
uno
alla
Chiesa.
Quanto
degli elementi
loro
insopportabile.
alla
societ, la
integrali che la
com-
pongono, uno dei legami pi solidi che la mantengono, una delle basi che sostengono un edifizio
sociale.
Le teorie
namenti
ed
esperimenti
astratte,
dei
filosofi,
dei
pensatori
e degli uomini di Stato, non hanno potuto finora cambiar nulla in questa condizione dell'umanit, anzi, se
valsero a metterla in
con
il
come era
disordine e
magun po-
decadenza
sta la
corru-
IL CONCILIO VATICANO.
358
zione e l'empiet:
la storia
fatti
steriosa semplicit.
gli altri
umana;
limiti,
la
come
vitalit
esercitato
necessarie
alla
grandi societ e
forti
popoli;
le
frastornato, sviato o
loro decadenza, e
Tutte
le civilt,
loro.
sono state
animate da una religione che rappresenta il loro misterioso legame con l' infinito, con Dio. Ve ne ha una
che informa
l'
le
Affrica centrale,
le gentili societ
come
stata,
mondo,
a buon
il
la faccia del
siamo
359
CONCLUSIONE.
lega insieme
effetto
una
ed
il
una
societ, nel
civilt,
forte sentire
la
segnano
si
il
si fortifica,
fase
di
lo spirito di
e la fede viva
fondazione e di
Con
anima
essa s'ingentilisce ed
Due
fasi
l'apogeo di una civilt. Con questa finalmente degenera e si corrompe, e la sovrabbondanza nelle forme
e l'abbandono della sostanza,
renza, ne segnano
il
tanti
il
bigottismo e l'indiffe-
epicicli
la storia di
minori per
un' epoca,
la storia
Il
si
ripro-
dei singoli
principio
all'infinito.
Le prevaricazioni
degli
uomini
nel
rotte
passano,
ma
il
mondo
destinato. Cos
il
sta e
compie
Paganesimo
caduto
quali
esiste pi
in
tutto
il
mondo.
Il
Cristianesimo ha gi
subito anche
IL CONCILIO VATICANO.
360
fasi
queste
la
specialmente, per
al
e soprattutto
giudizio
le
ma non
quanto hanno
e
modo,
il
nazioni,
fuori e
al
di responsabilit
complessiva per
lecito a
Ma per una
il
gli
azione
all'
Una
tempo
come
societ,
posta.
il
Questo ordine
pu nepdi
fatti
mezzi
volont
Ma una
pu educare
care
il
il
calcolabili e concreti.
suo sentimento
multaneamente e progressivamente
sentimenti
suoi
le
sue istituzioni religiose, acquistare lentamente quelil suo modo di sentire, la sua ragione e
l'armonia tra
la
.le
la
forza
la
il
punto dove
cessa
la
responsabilit
umana
il
definire
individuale
361
CONCLUSIONE.
plessivo, di
una
societ,
il
quia,
al
quale
deve
Ma questo mistero
stare conlenta la umana gente.
non toglie nulla del suo valore alla responsabilit che
quanto ne acquistano
che formano
la
le
somma
della
virt.
vi
nelle
il
presente
stato
delle
tre conclusioni.
Chiesa e lo Stato e
fra la
le
universale
insieme nocevoli
incremento
allo
della
civilt e della
forma
a sua voglia,
preme ugualmente,
promovendone
State contenti,
umana
la
modificazione
gente, al quia.
Dante, Purg.,
Ili,
37.
362
IL CONCILIO VATICANO.
principi! di
due
interessi
una frase priva d'effetto. La riforma, in materia religiosa, non pu essere razionale nel senso assoluto, ma
solamente nel relativo, perch
e della fede si
compone
il
di facolt speciali,
non
l'inefficacia
religiosi essi
il
bisogno per se
sentimento con
ai nostri
riconoscono per
lo
vogliono fabbricare
la
gli altri.
lo scetticismo.
primi
secondi
il
pi grande ignoranza dell' origine delle cose. l sentimento religioso non si promuove di animo deliberato con un disegno stabilito, simmetrico, razionale
la
a priori;
ma
come ogni
sentimento
si
le
bens
forte
nutre di
e per gli
affetti.
uomini
suoi
effetti,
filosofi
meglio
dianamente
dalle
moltitudini
istituite
societ
con
-quelli af-
363
CONCLUSIONE.
Ma queste
fetli.
subiscono
loro natura,
tal-
per meravi-
forti e
1'
pro-
intuito
naturale, sintetico
istinto
ragione, non
sempre condurre
lasciano
si
mente, come
si
cos
facil-
chiere.
Le
22.
cate,
quantunque
da
la storia
anzi
accettate
fare obbiezione
All'ultima possono
tutti.
sopra indi-
filosofi.
coloro
vecchia e nuova
alla
mano
una discussione sopra questo soggetto, noi siamo convinti che coloro che seriamente , e non per moda o
professano questa fortunosa opinione, non
dubbiosa responsabilit in
pretesto,
in presenza della
possano
materia cos vitale per
la societ,
il
se
uomini gravi e
loro esperimento al
il
campo
tempo
tutti. E con queanche costoro sul terreno pratico non cambiano nulla a quel che , a quel che costituisce, quale
la libert
sto riserbo
noi
la
conosciamo,
importa per
la
reali quotidiani
ipotesi
ma
la
vita
delle
conoscenza e
che non
sibbene con
si
le
la
dell'
umanit.
direzione degl'interessi
scienza
nei
scritjte
364
IL CONCILIO VATICANO.
si
consideri
la
questione,
che per uscire da questo stato anormale e morboso,
nel quale
si
quillamente
sare
il
cammino, hanno
fra
d'
uopo
di far ces-
antagonismo
vernano e di coordinare sotto l'egida
l'
il
civile per
le
go-
della libert
il
procedere senza
impacci e senza scossa al conseguimento dei loro destini, ed avviarsi senza grave preoccupazione nelle
oscure e cupe probabilit dell' avvenire.
24. Fin qui ne ha potuto condurre la via che
siamo
delle
ci
tracciata.
applicazioni
che costituiscono
tutti
e delle
questioni parziali
conflitti fra la
Chiesa e
lo Stato
siamo imposti come limile da non doversi mai oltrepassare in questo breve saggio ogni
civile.
Noi
ci
teolo-
materie,
la
materia,
grali
con
di
inte-
perch in que-
ste la cura
prende
volta
stato
senza volerlo e
tratti
traccia,
appunto dall'aderenza
temente
fenomeni che
si
i
il
365
CONCLUSIONE.
distacco che si va operando in esse
fra la religione e la civilt
una
scienze,
zione
tutti
suprema
nel
civile,
una
in opposi-
loro sentimenti e
ogni giorno pi
ed una
religiosa
coli' altra,
la
loro facolt,
le
come guida
cammino,
giusto e dell'onesto:
l'
unaformola
la libera
esse: avvegnach
un espediente
politica meravigliosa,
ot-
condizioni
forma so-
sono
istituite
dominante
Il
quello del
religioso
massimo aftievolimento
e dell'intero assorbimento
umana per
nazioni che
loro civilt.
si,
le
per
ma
pu avverar-
del
della
sentimento
coscienza
sua applicazione
un fatto e non una convinzione, e quindi la coscienza
lo Stato:
pu essere
divisa in due.
genza
e coscienza
pi alte cognizioni
la lor
civilt
soddisfatta,
La forza
l'uomo,
di
si sia
questo essere
sta nella
sua
intelli-
per
per
la
altro che
una riunione
che
come non
la
lo Slato nella
Non
di
uomini,
vi gran
366
si
IL CONCILIO
VATICANO.
politiche che ci
eravamo proposta
sociali e
ma non
con-
n'
che
nelle questioni
ci
siamo
al
Noi possiamo
vietate.
la
moderne,
25.
semplici:
damenti
fondamenti
i
la
Misteri rappresentano
morale.
sono assai
dogma,
il
Coman-
egualmente
al
contengono
la
umana;
et
proximum tuum
sicut
te
ipsum.
egli possibile che sia cos diffcile di accomodarsi con questo concetto? Ovvero, ve ne ha egli un
altro in alcuna legge passata o
avvenire pi idoneo e
che
si
del
tempo fuori
di
in
pos-
egli
dificare nulla?
uomini e
slessi
quanto riguarda
la
quanto riguarda
la
gli
uomini
disfare n
gli
il
mo-
societ, questi
367
CONCLUSIONE.
e questo stesso tempo potranno mai couna altrimenti ed altrove che dentro i limiti
uomini
stessi
stituirne
di quelli?
26.
Il
tempo e
gli
uomini
tori
loro.
tempo
Il
la
compie sempre,
pur troppo
-,
neces-
Non
cos dell'opera
la
cui responsabilit
di
passioni,
dono
il
le
onde noi
distinzioni, le caste,
dove spariscono
i
popoli ripren-
menti che
li
compongono:
di
tutti
ele-
gli
ogni popolo ha
mento
di
lungo tempo
tutti
caratteri di verit.
Le
co-
religiosa
cazione, lo studio,
la
volont modificarle,
il
libero
arbitrio sarebbe
cadrebbe in
il
si
disordina,
decade,
vi si
mo-
368
IL CONCILIO VATICANO.
stra,
che ne
si
uni negli
tormentano e
Governi,
si
rigettano da-
le stte, la
Chiesa,
li-
tiranni,
preti, sono a volta a volta causa di
Tulli costoro hanno in verit, chi pi ristretta-
berali,
tutto.
altri:
la
mente, chi pi largamente, la loro responsabilit parper eccezione ed anche per regola sempre gra-
ziale e
vissima.
i
Ma
tutti
nit e la loro
noi siamo
la
Lo
la
loro potenza,
slato
morale, l'opinione
universale di un popolo quella che determina la moralit e il valore di tutte le autorit e le forze che lo
il
complessiva
classi di
un popolo
nella costituzione
del
tutte
di
le
suo ordine
le
nostre popolazioni,
le
di-
stribuzione della responsabilit che ne tocca, e conoscere pi esaltamente quel che sia da farsi per ogni
morale
mare
le schiatte Ialine,
condan-
le
si
convenuto
quali formano
il
la
di
chia-
massima
movimento
369
CONCLUSIONE.
viene
il
e l'empiet e
sociali e politici,
loro
movimenti
la
negazione d'ogni
cosa sono l'effetto di questa seconda orbita. La legge
dei contrasti e dei compensi riproduce ed alterna que-
dando
ste oscillazioni,
le
seconde
alle
prime
in
si
Le nostre
nifestano in alcuna
ma-
di-
pu consistere
la
loro vitalit
mantiene l'economia
della vita
una
Il
passare
la
solo si
e indi-
vita
con
empiet e di anarchia,
gli
per
il
27.
abbastanza
quale
si
immedesimato
risorgimento
nelle tradizioni
del
nostro
condotto a tutte
La
si
logica nella
modo
forma,
di ragionare e di sentire,
un
370
IL CONCILIO VATICANO.
il
vero;
ha dubbio che
<T infanzia
queir
scintilla, si ottiene
la
Ma per
fare la verit.
mente umana
prova ad
molte occasioni
sia stata in
sue epoche
si
artificio
le
due
di
af-
Non
grande
e soprattutto nelle
per
quale con
il
elettricit si
produce
soggetto.
che un
che
artificio e
finito, e che
non
l'infinito
si
questo non
racchiude nel
non
narsi al vero,
di possederlo. Vi
che sfugge
alla
sempre
sempre
nostra conoscenza
e alla quale
me-
stieri
mente,
la logica, e vi ci
Ognuno
dei no-
un
errori
condotto
ligioso
anima
d'
una
civilt,
diviene
alle
il
suo principale
compagno,
se ne dislacca,
s'isola e
il
fattore,
diviene in-
le
affatto
Con
e incapaci di gradazioni
e di
mezze
tinte
per
CONCLUSIONE.
ciet
perde
la
374
di
legame
unit e di virt
prosperit e finalmente
disordine. In
casi si seguito
ed in ambedue
gica inflessibile,
nell'anarchia e nel
disf
si
casi
una
lo-
siamo arrivati
all'assurdo.
28. Tutte queste considerazioni
in
un terreno comune
la
Chiesa e
la
hanno
gi posto
societ civile e ne
blema sociale
le
alla
criterii ne-
trarsi
compendioso e d'indole
Ma
cos generale.
egli
qui
un lavoro
concesso ad
Il
dedurre
consentano, anzi
lo
Non
terminare
punto ed
in ci che riguarda
in
qual
modo
le
la
ist a
Chiesa
noi
il
de-
fino a qual
segnare
fatale
la
delle
via e
societ
limiti al
gere utilmente
la
progresso irresistibile e
umane. L'una
d'
e le altre peraltro
ogni buon
effetto, propi-
loro azione,
il
Vangelo e
la
libert.
Dei primo pu accomodarsi ogni legge civile. Nella seconda pu trovare luogo ogni istituzione religiosa. E
la
372
IL CONCILIO VATICANO.
mai scoperto
ancora
le arruffate passioni
pimenti
dell'
umanit
la
e chi sa se
gli
si
si
le
arcani
effetti
di
pu prevedere
cambiare l'equilibrio
mondo; ma
sorti del
delle nazioni e
mutare
le
il
pratico.
lunque
sieno
mondo,
alle
pericolo ed
le
condizioni
di
provvedere
religiose universali
il
quadel
nostro
pi o
meno
confuse,
si
sopportano,
si
modificano scambievolmente,
il
principio
tutte e singole le
sue parti, e
la
rivoluzione morale
CONCLUSIONE.
373
une come
le
ma
le altre
sono prefissi,
le seconde senza catastrofi e
e profondamente diversa:
le
prime per
da
la
non im-
la
via percorsa di
rare
morale
una
trac-
ne avanza a rischia-
30. Perci,
prima
di
meno
di
non
ri-
si
loro
quelli e che
il
la
loro morte.
Ora
necessario che le
casione di rovina
alle altre:
di trovare finalmente
il
la
ma non
sieno oc-
la
troveranno mai
374
IL CONCILIO VATICANO.
n sotto
gli
tito cattolico
cipio.
Non
nulla
pure
in
la
nuove
la
parte operosa ed
una modifica-
movendosi intorno
ai principii
delia
che
si
le
varie forme e
le
natura umana.
potremmo
sia
religiose,
i
le
po-
facil-
lo spirito dei
non
si
pro-
CONCLUSIONE.
375
ed eterna, e
le leggi
queste
si
ci addi-
morale unica
la
che rappresentano
forme sono
plici applicazioni e
spirituali.
sue molte-
le
variabili e passeggere.
ma
si
agiti
il
movimento
dei tempi,
valevole
quello
il
progresso
contrasto
le
cui vicende
istituzione,
Non
e stanno
come non vi sono due beni che si contradiNon vi un vero per la Chiesa ed un altro per
lo Stato. Non vi un vero per la religione ed un altro
per la scienza. E non vi un bene per una nazione
opposti,
cano.
che
sia
un male per
artificiali e
sono
un errore.
grande, una reli-
di s
vertice al cielo,
il
non pu trovarsi
in
vera e reale opposizione con nessun Vero e con nessun bene. Essa pu invece e deve trovarla solo e sempre nel male. Ora
condizioni che
il
dove
bene e
la
la lotta
si
presenta in
un
tali
lato
dell'umanit vi
quello che
ch
la
gli
pi quanto pi
si
e tanto
si
pr-
IL CONCILIO VATICANO.
376
ducono quelle
scono
felici
le
si
politici
come
mente
le
ad avere
di
disciolgono
il
mento chiaro
loro forze
gnano
e semplice del
avere
le
mento con
discerni-
il
lo spirito e
informa
non con
questo combatti-
la lettera,
perch
lo spi-
neppur giunge a
correggerli. Quid leges sine moribus ? Per conseguire
rito
un
costumi,
e la lettera
un concetto
dirigono
il
prodotto
le loro radici,
le
sieno
il
portato della
l'
une e
gli altri
opinione universa-
le
comportabili con
il
la
somma
di tutti
diritti, sia
della
quel che gi fu nella sua origine, V espressione
somma
di tutti
primo desiderato
la
religione sfugge
al
Per
il
pericolo di dive-
377
CONCLUSIONE.
nire l'arma,
il
ordine sociale,
il
il
benefattore,
legame,
l'amico
lo spirito deldell'
umanit.
secondo essa diviene operosa, scende dalle speculazioni astratte per entrare nel terreno dei fatti,
Per
il
ove non
zione e
si
la
fa
ha compiuto
la
sua missione:
la
l'abnega-
anche
alla
il
nostra responsabilit:
Ma
mani
di chi ha di-
punto nostra la
responsabilit, nostro ogni male che scaturisce da uno
stalo di cose che con le nostre mani noi abbiamo creato,
sposto l'universo.
fino a quel
niamo gelosamente
e con
di
una
Quando non
pi volte addotte,
nella quale si
la
vi
forma specialissima
compiono
le
tutta propria,
evoluzioni interne e
le
ma-
det-
Autorit che
mia.
la
guidano e presiedono
fondamenti, sopra
legami,
loro movimenti,
proprie ed inaccessibili
estranee
alle
alla
sua econo-
loro
si
378
IL CONCILIO VATICANO.
modi, le forme, i
nuove condizioni create
nelle
e dalla storia.
pu trovare che da
questo il solo senso, nel quale la parola conciliazione pu avere un significato , cio come
la
sua fede e
la
nuove forme, con lo svolgimento maggiore della ragione e con le nuove condizioni sociali e civili delle
nazioni, cio
il
comporre
ha
bene
di
con quel che v'ha di bene nella scienza, nel dicostumi costantemente moventisi e progre-
in s
ritto, nei
dienti
menti
di
tempi
transizione, per
le societ
quali passano
l'essere
umane,
un
mo-
nostri
ai
benefcio anzich
semplicemente per
reggere
il
il
loro
timone
buon vodi
queste
sariamente o tenersene
al
momento
34. In questo
commovono
la
nella sua
la
sua fiducia
Assemblea Ecumeni-
al
quale
CONCLUSIONE.
379
r indirizzavano nel
destini.
richiesta,
la
sua stessa autorit, nella sua esperimentata abitudine alle pi ardue e difficili interpretazioni, che vi
nella
si
lutare, in
egualmente
le
nazioni cattoliche.
35. Infatti, per quanto sia vero che la modifica-
sia
scriversi n compiersi
con
dalla Chiesa
sue leggi;
pi sopra,
ma
l'
come uno
titolo
e senza
mondo per
frutto;
a questa
come commento
Ego
ri-
commettere ingiu-
elegi
XV,
46.
et fru-
380
IL CONCILIO VATICANO.
a qual segno
si
sarebbero potuti
ri-
non
fu risposto che
si
dovesse
somma
alla
di
giunti, e molto
mente che
bero
si
Non
ma
riconoscerebbero
Igitur ex
friictibiis
potest arbor
eorum
al
al
grado
meno
frutto
che fareb-
cognoscetis eos.
ai
fu detto semplice-
'18.
381
DOCUMENTI
Documento
I.
PII
DIVINA PROVIDENTIA
TAPAE
IX.
LITTERAE APOSTOLICAE
QVIBVS
INDICITVR OECVMENICVM GONCILIVM
ROMAE HABENDVM
ET DIE IMMACVLATAE CONCEPTIONI
PIVS EPISCOPVS
SERVVS
SERVORVM DEI
Ad futuram
rei
niemoriam.
382
IL CONCILIO
VATICANO.
ut, pereunte mundo, omnes quos suscipit, servet illaesos.* Ut autera eiusdem Ecclesiae regimen recte semper, atque ex ordine
procederet, et omnis christianus popalus in una semper fide,
doctrina, cantate, et communione persisteret, tum semetipsum
2
Et quoniam Ecclesiae
ab
eodem Christo institueiusqne regimen
permanere debet, iccirco in Romanis Pontificibus Petri successoribus
qui in hac eadem Romana Petri
Cathedra sunt collocati, ipsissima suprema Petri in omnem Ecclesiam potestas, iurisdictio, Primatus pienissime perseverat,
caelis
iudiciorum suorum
definitione.
unitas, et integritas,
tum perpetuo stabile
ac viget.
Itaque Romani Pontifices omnem Dominicum gregem pascendi potestate et cura ab ipso Christo Domino in persona
Beati Petri divinitus sibi commissa utentes, nunquam intermiserunt omnes perferre labores, omnia suscipere Consilia, ut a
solis ortu usque ad occasum omnes populi, gentes; nationes
evangelicam doctrinam agnoscerent, et in veritatis, ac iustitiae
viis ambulantes vitam assequerentur aeteroam. Omnes autem
norunt quibus indefessis curis iidem Romani Pontifices fidei deinstitupositimi, Cleri disciplinam, eiusquesanctam, doctamque
tionem, ac matrimonii sanctitatem dignitatemque tutari , et
christianam utriusque sexus iuventutis educationem quotidie
magis promovere, et populorum religionem, pietatem, morumque honestatem fovere, ac iustitiam defendere, et ipsius civilis
societatis
ordini, prosperitati , rationibus consu-
tranquillitati,
lere studuerint.
Neque omiserunt ipsi Pontifices, ubi opportunum existimarunt, in gravissimis praesertim temporum perturbationibus, ac
sanctissimae nostrae religionis , civilisque societatis calamitatibus generalia convocare Concilia, ut cum totius catholici orbis
Ecclesiam Dei,
EpiscOpis, quos Spiritus Sanctus posuit regere
collatis consiliis, coniunctisque viribus ea omnia provide, sa1
DOCUMENTI.
383
quod peius est, non paucis in locis iniquitatis, et ercommissa.Hinc cum summo Nostro, et honorum
omnium moerore, et nunquam satis deplorando animarum
amota,
et
roris magistris
est impietas,
morumque
corru-
salutem curandam, ad exitiales eorum impetus conatusque reprimendos, qui ipsam Ecclesiam, si fieri unquam posset, et civilem societatem funditus evertere connituntur. Nos quidem,
Deo auxiliante, vel ab ipso supremi Nostri Pontificatus exordio
Verum
illustribus
Praedecessorum Nostrorum
vestigiis in-
haerentes, opportunum propterea esse existimavimus, in Generale Concilium, quod iamdiu Nostris erat in
votis, cogere omnes
Venerabiles Fratres totius catholici orbis Sacrorum Antistites,
qui in sollicitudinis Nostrae partem vocati sunt. Qui quidem
Venerabiles Fratres singulari in calholicam Ecclesiam amore
incensi, eximiaque erga Nos, et Apostolicam
tate et observantia
spedati, ac
hanc Sedem
pie-
et
384
IL CONCILIO
VATICANO.
bere remedia. In Oecumenico enim hoc Concilio ea omnia accuratissime examine sunt perpendenda, ac statuenda, quae
bisce praesertim asperrimis temporibus maiorem Dei gloriam,
et fidei integritatem, divinique cultus decorem,
sempiternamque
hominum
eiusque salu-
omnesque cbristianae
virtutes
triarchas, Archiepiscopos, Episcopos, quam Dilectos Filios Abbates, omnesque alios, quibus iure, aut privilegio Conciliis
1
Matth., cap.
XVIII
v. 20.
DOCUMENTI.
385
Generalibus residendi et sententias in eis dicendi facta est potestas, ad hoc Oecumenicum Concilium a Nobis indictum venire
debere, requirentes, hortantes, admonentes, ac nihilominus eis
vi iurisiurandi, quod Nobis, et huic Sanctae Sedi praestiterunt,
ac sanctae obedientiae virtute, et sub poenis iure, aut consuetudine in celebrationibus Conciliorum adversus non accedentes
,
25
386
IL CONCILIO VATICANO.
autem hoc attentare praesumpserit, indignationem Omnipotentis Dei, ac Beatorum Petri et Pauli Apostolorum eius se noverit incursurum.
contraire. Si quis
Iulias.
Pontificatus Nostri
EGO PIVS
>
Anno
Yicesimotertio
Card. Decanus
et
S.
Rufinae
Card.
Patrizi.
ggt
Ego
Ego Nicolaus
>
Amat
S.
R. E. Vice-
Card. Asquini.
Alexander
%<
gg
>&
i%
Ego
Ego
Ego
Ego
Ego
Bilio.
>$<
>
Ego Raphael
>
rardi.
Monaco.
Tit. SS.
DOCUMENTI.
Ego Iacobus
S.
Mariae
in
38/
tonella
>$<
>$t
%*
S.
Loco-\-Vlumbi
Rcg. in Secretarla
Brevium
I.
Cugnionius.
Documento
II.
Corrispondenza di Francia.
zione.
che
il
388
IL
CONCILIO VATICANO.
caratteristica, la persuasione quasi direi universale, che trovasi nella pi parte dei cattolici. Essi credono cheli futuro Concilio sar molto breve, e che rassomiglier
sotto
questo rispetto a quello di Calcedonia. Questa idea non procede
soltanto dalle difficolt sentite di tenere ora lunga assemblea; ma
rampolla anzi tutto dal sentimento che i Vescovi di tutto il
mondo si troveranno d'accordo nelle quistioni principali, in
guisa che la minorit, per quanto eloquente esser possa, non
potr durarla in una lunga opposizione. Finalmente non potrebbero non vedersi senza un certo stupore delle lotte prolungate
di opinioni e di discorsi nel seno del futuro Concilio.
(Dalla Civilt Cattolica, 6 febbraio 4869.)
Documento
III.
tali
Naturalmente
terra.
questo riguardo noi abbiamo giudicato cosa buona e salutare, prima di separarci, di rivolgere in comune ai nostri
amati diocesani, ecclesiastici e secolari, alcune brevi parole.
Allorch erasi fatta certa la convocazione di un Concilio
Ecumenico, per una parte gli animi dei fedeli furono riempili da
pia aspettazione e lieta speranza, e migliaia di essi tengono rivolti con figliale fiducia i loro sguardi a Roma. Non quasi fosse
il Concilio un mezzo
magico per togliere da noi ogni male e pe-
DOCUMENTI.
ricolo, e per
mutare d'un
389
ma
ch, secondo
pienza alla Chiesa, l'unione dei successori degli Apostoli intorno
al successore di San Pietro in un Concilio Ecumenico il mezzo
principale per mettere in pi chiara luce la verit salutare del
Cristianesimo e per introdurre nella vita pi efficacemente la sua
santa legge. Ci che il santo pontefice Gregorio Magno dice s
bellamente, che nel corso dei tempi le porte della divina verit
e sapienza si aprono sempre di pi alla cristianit, questo si
effettua nel modo pi grandioso mediante i Concilii Ecumenici.
Dall'essere poi la dottrina di Cristo esattamente conosciuta e la
sua legge pi universalmente osservata dipende senza dubbio,
come l'eterno, cos pure il vero benessere temporale dell'umanit. Perci i figli fedeli della Chiesa hanno salutato in ogni
tempo i Concilii Ecumenici con gioia e con santa fiducia. Egli
nostro sacro dovere di nutrire in noi stessi e di diffondere negli
altri cotali sentimenti anche riguardo all'imminente Concilio.
Tuttavia non possiamo dissimularci, che d'altra parte persino da membri fervorosi e fedeli della Chiesa si nutrono timori,
atti a scemare la fiducia. Si aggiunge che dagli avversari della
Chiesa vengono mosse accuse," le quali non hanno altro scopo,
che di suscitare vastamente la diffidenza e l'avversione contro
il Concilio, e di
risvegliare persino il sospetto dei Governi. Cosi
si sentono delle voci che il Concilio possa e voglia promulgare
nuovi dogmi di fede, i quali non si contengono nella rivelazione
di Dio e nella tradizione della Chiesa, e che esso possa e intenda
stabilire dei principii che, pregiudicievoli agli interessi del Cristianesimo e della Chiesa, sieno incompatibili colle giuste pretese
dello Stato, colla civilt e colla scienza, come pure colla legittima
libert e colla prosperit temporale dei popoli. Si va ancor pi
innanzi; si accusa il Santo Padre che egli, sotto l'influsso di un
alla Chiesa,
mai
il
sato
Signore
390
IL
CONCILIO VATICANO.
diocesani, contrario senza dubbio anche al vostro intimo convincimento cristiano. Non pertanto noi vogliamo anche esplicitamente esortarvi a non vi lasciar sedurre da tali discorsi, a non
vacillare per cagione di essi nella vostra fede e nella vostra spe-
Giammai un
gher dottrine,
Concilio
le
Concilio Ecumenico prenda inconsideratamente e con precipitazione delle risoluzioni, le quali senza necessit si oppongano ai
vigenti rapporti e ai bisogni della presente et, oppure che esso,
seguendo il fanatismo di umani pensamenti, voglia trapiantare
nell'et presente costumi e istituzioni di tempi trascorsi. E come si
pu anche solo ragionevolmente temere una tal cosa da un'aduil
tutto
il
mondo
cattolico,
DOCUMENTI.
391
gioranza favorevole alle loro opinioni. A malgrado delle differenze di sentire, tutti sono anticipatamente d'accordo sui principii della fede, e non tendono che ad uno scopo, che la salute
delle anime e il bene del Cristianesimo. Le discussioni non hanno
dunque per oggetto di vincere un avversario o di far trionfare
un interesse particolare; non si discute se non per fare risplendere la verit sotto ogni suo aspetto e per non decider nulla
prima di aver risolto tutte le difficolt e chiarito tutto ci che
oscuro. In ci che riguarda soprattutto le eterne verit della fede
il Concilio non decider nulla
prima di aver esauriti tutti i mezzi
della scienza e delle pi mature deliberazioni.
E che direm noi a proposito degl'indegni sospetti che suppongono che i Vescovi potrebbero per considerazioni umane rinunciare nel Concilio alla libert della parola, che uno dei
loro obblighi? Noi ricordandoci del comando del nostro Maestro non risponderemo con ingiurie a coloro che e' insultano, e
ci contenteremo di dire
semplicemente e lealmente: Quando i
Vescovi della Chiesa Cattolica saranno riuniti in Concilio Ecumenico, non dimenticheranno mai il pi santo dei loro doveri, il
dovere di rendere testimonianza alla verit: si rammenteranno
di quelle parole
dell'Apostolo: Chi vuol piacere agli nomini,
non servo di Cristo; ricordandosi del conto che dovranno rendere quanto prima dinanzi al tribunale di Dio, penseranno
eh' essi
non hanno
altra regola
della loro
coscienza.
modo
le
accuse pi insussistenti.
392
IL CONCILIO VATICANO.
Ma quando
mento
d'
un
la
partito;
Chiesa,
quando
come un
gli
si
partito e
la
pietra sulla
lo stru-
come
menti ed
alia
vi ascolta
sola e
393
DOCUMENTI.
da
la forza, la
come dobbiamo
riconoscerlo, grazie
cune
tristi
il
mondo
cattolico.
vana iattanza,
tutti
sempre pi
394
IL CONCILIO
VATICANO.
gravi pericoli dell' et presente. In conseguenza abbiamo deed ordinato che siano indirizzate preghiere durante tre
giorni al Sacro Cuore di Ges, incominciando dall' 8 dicembre
di quest'anno in tutte le parrocchie delle nostre diocesi. Noi ci
riserbiamo di prendere ulteriori disposizioni intorno a queste
ai
ciso
preghiere.
La grazia e la pace di Ges Cristo, l'intercessione della
Santissima Vergine e di tutti i Santi, sia e rimanga con voi
tutti.
Fatto a Fulda,
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il
6 settembre
869.
delle
dell'
Ar-
cidiocesi di
fa
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Friburgo,
Filippo, Vescovo di Ermeland.
Gio. Nepomuceno, Vescovo di Culm.
Nicol, Vescovo di Spira.
Carlo Giuseppe, Vescovo eletto di Rottenbourg.
(Dalla Rivista Universale, ottobre 4869, fase. 84, voi. X.)
Documento IV.
Lettera di Padre Giacinto.
Au
DOCUMEMTI.
395
rai
un souvenir reconnaissant.
exprime mes regrets l'imposant auditore qui m'y envronnait de son attention, de ses sympathies,
j'allais presque dire de son amiti. Je ne serais digne de l'auditoire ni de l'vque, ni de ma conscience, ni de Dieu, si je
pouvais consentir jouer devant eux un pareil rle.
Je m'loigne en mme temps du couvent que j'habite, et
qui dans les circonstances nouvelles qui me sont faites, se change
pour moi en une prison de l'me. En agissant ainsi je ne suis
point infidle mes vceux: j'ai promis l'obissance monastique, mais dans les limites de l'honntet de ma conscience, de
la dignit de ma personne et de mon ministre. Je l'ai promise
tout--1'heure. J'en
mais
396
IL CONCILIO VA.TICA.NO.
comme
fond
de sa
Paris-Passy,
le
20 settembre 4869.
Fr. Hyahinthe
Suprieur des Carmes dchausss de Paris,
deuxfme dflniteur de l'Ordre dans la province d'Avignon.
come
DOCUMENTI.
397
Documento V.
Lettre Pastorale de Monseigneur l'rcheveque de Paris
sur le prochain Concile.
Nos
trs-chers Frres,
y a deux ans, le Souverain Pontife a manifeste aux vques runis Rome autour de lui le vif dsir de convoquer,
aussitt qu'il le pourrait, un Concile general pour rechercher
avec eux les remdes ncessaires aux maux prsents de l'glise.
Quelques mois aprs, il a publi la bulle d'indiction qui" fixe
l'ouverture du Concile au 8 dcembre prochain, et un peu plus
tard il a demand tous les fidles, en leur accordant une inIl
dulgence pionire en forme de jubil, d'appeler par leurssupplications les lumires et lesgrces de Dieu sur les travaux decette
grande assemble. Ainsi le moment approche o les vques du
monde calholique vont rpondre l'appel du Saint-Pre, et o
vous-mmes, nos trs-chers frres, devrez vous mler leur oeuvre
par vos prires et vos actes de pit. Il importe donc de vou&
exposer, au moins brivement, ce qui va s'accomplir et les motifs
que vous avez d'y prendre un religieux inlrt.
Ce qui rend plausibte et moralement ncessaire aujourd'hui
la tenue d'un Concile, c'est l'tat general du monde; ce qui l'autorise, c'est la constilution mme,le droitet le devoir de l'glise,
divinement tablie pour veiller au salut des mes; ce qui permet
d'y rattacher de solides et consolantes esprances, c'est avec les
dispositions de l'piscopat la bndiction d'en haut et l'assistance
promise du Saint-Esprit.
L'tat general du monde est tei qu'il proccupe les moralistes et les politiques autant que les hommes de religion. Est-ce
dire que notre sicle, considr dans l'ensemble de ses actes,
soit plus mauvais
que les sicles antrieurs, qu'il souffre de choses que le pas^ n'aurait
pas connues et qu'il se prsente avec
une plus grande somme d'ignorances et de perversits? Nous ne
pouyons pas l'admettre les erreurs et les crimes sont de toutes
les poques; le libre arbitre de la crature a ses dfaillances et
ses emportements invitables, et
l'imparfaite humanit marche
vers son but et accomplit sa destine, en traversant des vicissitudes pleines de grandeurs et de misres qui recommencent
toujours et ne se ressemblent jamais. Ellecherche,sans parvenir
le raliser parfaitement ni pour longtemps, l'quilibre des l:
398
IL CONCILIO
le
VATICANO.
monde:
la socit civile. Les vrits de la foi, l'audes saintes Ecritures, la divinit du christianisme, l'existence mme de Dieu ne sont-elles pas incessamment attaques
par une critique intemperante, ou par un scepticisme froid et
Tailleur, qui prennent la ngation pour de la force et le rire
pour de la hardiesse et de la raison? Les journaux les livres
et les discours publics ne sont-ils
pas toute heure dirigs contre ce qu'il y a de plus ncessaire et de plus sacre, la religion,
la morale, la famille et la socit? La libert de
parler et d'crire
ne ya-t-elle pas jusqu' l'extrme licence, ouvrant le chemin
la libert de tout faire et de tout dfaire? Car la
logique n'est
pas, autant qu'on le croit, absente des choses humaines. Si en
effet les droits de Dieu sont contestset mconnus, comment
ceux de l'homme ne seraient-ils pas prcaires et plus que discutables? Et comment y aurait-il des autorits sur la terre, si l'autorit n'est pas dans le ciel? Mais s'il n'existe de droits nulle
part, il n'existe point de devoirs non plus; ds lors le respect
n'a rien faire dans le monde, la force seule y rgne, et tout
est en proie tous. Ce n'est donc pas seulement la religion qui
est en cause, c'est aussi l'ordre public et la tranquillile des Etats:
les sophistes sment le vent, et les nations moissonnent la tempte.
Telle est la situation morale de notre epoque. Du reste, le
Saint-Pre, en y cherchant un remde, l'a dcrite dans les termes suivants: Depuis longtemps, dit-il, tout le monde sait et
constate quelle horrible tempte subit aujourd'hui l'Eglise, et de
et
toril
DOCUMENTI.
399
l'unite,
avec
le
400
IL CONCILIO
VATICANO.
pour
aux
lois et
DOCUMENTI.
401
obligations du peuple chrtien et d'accroitre peut-jxe les obstacles qui s'opposent au retour de nos frres dissidents, ils voudraient examiner srieusement les dispositions gnrales du
monde et rechercher si ces nouvelles dfinitions de foi sont op
portunes et vraiment rclames par l'tat des esprits. C'est de
la sorte que nos ains ont procde, comme le tmoigne l'histoire
desConciles, et c'est de la sorte aussi que procder la prochaine
assemble des vques. Si donc elle ordonne, sous peine d'anathme, de croire dsormais quelque vrit qui jusqu' prsent
n'tait pas de foi catholique, c'est
que cette vrit se trouverait
dj dans la tradition lgue par vos anctres, et qu'elle serait
26
402
IL CONCILIO
VATICANO.
lique.
Ensuite, quant aux questions qui intressent plus directela socit civile et les rapprts de l'glise et de l'tat,
quelques-uns d'entre vous craignent qu'on ne les dcide dans
un sens oppose aux lois et aux moeurs politiques de l'Europe, et
qu'on ne cre ainsi entre les devoirs du fidle et du citoyen un
antagonismo violent et douloureux. Il faut le reconnatre, bon
nombre d'crivains, quoique placs des points de vue contraires, se sont accords pour veiller ces alarmes et ont tout
fait pour les nourrir et les rpandre. Mais
peut-tre n'y a-t-il
l que des malentendus
en ce cas, des explications plus compltes comme le concile peut en fournir russiront les faire
ment
cesser.
Au fond, que
Rome de toutes les
parties
l'glise et de la socit? Quelle est leur doctrine sur les matires dont il s'agit? En ce qui vous concerne, par exemple, ils
diraient sans doute que vous tes une nation baptise et qu'ainsi
DOCUMENTI.
403
vous avez tout ce qu'il faut pour la prevenir. Bien des annes
s'couleront, avant que les soixante journaux que Paris voit
clore chaque matin et les douze mille volumes qu'il publie par
an, acceptent la censure ecclsiastique, et qu'ainsi la liberto de
la presse vous soit ravie par vos archevques
peut-tre penserez-vous qu'il ne faut pas se donner le tort de craindre un perii
aussi lointain. Il en est de mme pour la liberto des cultes:
vous n'attendez pas de nous sans doute que nous les mettions
tous sur un rang d'galit, puisque nous tenons l'un d'eux pour
le meilleur et le seul vrai. Or, telle tant notre conviction et
notre foi au sujet du catholicisme, vous ne pouvez que nous
trouver logiques, si nous vous pressons avec instance d'y
adhrer et de vous y maintenir fidlement. Est-ce donc dire
que nous allons combattre matriellement les autres cultes, en
provoquant contre eux des mesures svres et des dcrets
d'expulsion? En vrit, vous ne le croyez pas: nous sorames
assez de ce sicle pour ne pas rclamer de telles choses, et vous
en tes trop pour les faire. Aprs comme avant le Concile,
cot des catholiques il y aura des dissidents, on peut le prvoir.
Ainsitoutce que vous nommez vos conqutes vous rester. Loia
donc d'apprhender que le concile ne tranche violemment toutes ces questions dlicates et ne rgie tous ces dtails pineux,
plusieurs craignent au contraire qu'il ne trouve pas le moyen
de vous aider efficacement rendre sage la liberte de la presse
et rtablir en Europe l'unite si dsirable des croyances reli;
gieuses.
Est-il besoin d'ajouter qu'en rappelant la rgie et l'idal,
les vques ne fermeront pas les
yeux sur le cl positif et les
exigences de la vie relle, et qu'en traitant des sujets qui toucheraient la politique, ils n'oublieront pas ce qu'ils doivent
leur pays? Nous n'avons donne personne le droit de suspecter
la voix du sang, l'intrt mme,
sympathie et le dvouement pour nos
concitoyens, et tout nous engag servir, dans la mesure de nos
forces, leurs destines terrestres. C'est un commun drapeau qui
nous couvre, une commune loi qui nousprotge; nous vivons
de la mme vie et voulons tre avec vous dans toutes les vicissitudes, la peine encore plus qu' la fortune. L'indpendance
et la grandeur de la nation nous sont aussi chres
qu' vous la
France, c'est le sol que nos a'i'eux ont habit et qui garde leurs
ossements avec leur souvenir et leur histoire; c'est le coin de
terre que vous honorez de vos travaux et de vos vertus, et o
coulent, chaque jour, vos sueurs et vos larmes. Notre cceur
y tient par toutes ses fibres. Le senti ment religieux nous y
attach aussi, soit parce que Dieu mme inspire aux hommes
l'amour du sol natal et met le patriotisme au nombre de nos
obligations, en nous prescrivant d'aimer nos semblables et
surtout ceux qui nous sont
plus proches, soit parce que nous
trouvons dans notre pays une grande facilit pour pratiquer
commande
la
404
IL CONCILIO
VATICANO.
Du
lieu
reste,
complexe
nous ne l'ignorons pas plus que vous, dans le miet tourment o nous vivons, tout est matire o
maintenir, malgr les imperfections qu'on y peut voir, les rapports de l'Eglise et de l'Etat tels que le concordat les a dtermins. Sans doute une mutuelle condescendance ne tranche pas
les difficults; elle les assoupit, mais les laisse vivre, et l'on peut
dire ainsi que la modration mme a ses dsavanlages: mais il
n'est pas expdient non plus de tout surmener avec l'impuissant
dessein de tout refaire, car l'pret du zle aigrit les esprits et
la violence ne finit rien. Ce qui est donc possible et plausible,
c'est de s'en tenir de sages transactions qui garantissent suffisamment tous les intrts et tous les droits essentiels, et c'est
l que tend le patriotisme des vques. Ils sont disposs, autant
que les hommes politiques peuvent l'tre d'autre part, ne point
obir des ardeurs intemprantes, mais mesurer leur action
sur les circonstances et faire prvaloir, dans le rglement des
questions mixtes, ces tempraments qui sont la condition de la
marche correcte et prospre des choses humaines.
Enfin, nos trs-chers frres, ce qu'on a dit de l'entranement avec lequel certain dogme serait vote d'acclamation par
la majorit des vques touffant ainsi la libert de leurs collgues dont la conscience ne se trouverait pas tout de suite pntre des mmes lumires irrsistibles, mrite peine qu'on
s'y arrte pour le rfuter. Le bori sens et l'histoire protestent
contre ces insinuations mal venues et vaines. Si, pour les plus
graves motifs, l'Eglise juge qu'il faut vous imposer, sous peine
de damnation ternelle, l'obligation de croire l'avenir ce
qu'elle ne vous avait pas demand de croire jusqu' prsent,
elle ne le fera point de manire dconsidrer son acte, en le
dpouillant des conditions qui peuvent le recommander vos
yeux. Elle n'dictera pas d'enthousiasme une peine aussi terrible que celle de l'anathme, et cinq ou six cents vques, runis pour dlibrer sur des intrts si eraves, ne semporteront
pas les dcider de haute lutte, en ddaignant d'couter et de
calmer, s'il y en a, des scrupules respectables et prsents avec
modestie. Est-ce que l'Eglise a jamais manie les mes avec ce
405
DOCUMENTI.
plus tard, o il
l'Eglise touchant
(Seguono
gli articoli
riguardanti
il
Donne
GEORGES,
Arehevcque de Paris,
406
IL CONCILIO
VATICANO.
Documento VI.
Lettre de Monseigneur l'veque d'Orlans
Messieurs,
raon dpart
trouble que
rpandent autour de vous, parrni les fidles, les violentes polmiques souleves dans les journaux relativement au futur Conet
cile,
en particulier touchant
la
dfinition de l'infaillibilit
du Pape.
Ces inquitudes, je
les ai coraprises.
mer
s'agit ici
ce qu'ils considrent
comme
l'honneur et
la glorie
de leur
pre.
Des polmiques sur l'infaillibilit du Souverain-Pontife devaient donc invitablement susciter dans les mes ces deux sentiments, tous deux respectables.
Mais, si douces et si chres que soient les suggestions de
filial, il y a, Messieurs, vous le sentez, dans une question
delicate que la proclamation d'un dogme, autre chose
considrer et couter que les lans du sentiment. Il y a les
raisons pour et contre, qui ont pu, dans une question non rfinie, partager de grands esprits il y a de plus les intrts mme
du Pre vnere et chriqu'on voudrait exalter, etqu'on pourrait
compromettre il y a surtout les intrts de l'Eglise, qui sont
avant tout les siens il y a enfn l'intrt sacre des mes, l'tat
des esprits contemporains, dont il faut bien aussi tenir compte
il
y a, en un mot, cot des avantages qu'on croirait voir, les
l'amour
aussi
les inspirations
407
DOCUMENTI.
Mais
de
mon me.
n'en a pas t ainsi, il s'en faut; et la question, jete d'une tout autre manire dans le public, a produit dans les
mes les inquitudes que vous m'avez exposes , et sur lesquelles, ainsi que je vous l'ai promis, je me fais un devoir de vous
dire maintenant ma pense.
Mais, auparavant, je dois rappeler ce qui s'est dit, ce qui
s'est fait jusqu'ici, et o la question en est ce moment.
I.
il
faire
remarquer, Mes-
c'est
qu'une
telle
ratoires au Concile,
titre: Est-il
opportun de definir,
II
y a cerlaines villes, o des larcs ont pris l'initiative vis--vis de leurs cusont alles leur demander de
soit
signer, soit le voeu de croire l'infaillibilit,
des petitions sur ce sujet pour le Concile.
Te's, et
408
dans
IL CONCILIO
le
prochain Concile,
VATICANO.
Vinfaillibilit
du Pape?
le
et
il
a rpondu
nouvel arche-
vque de Westminster,
trait la
mme
sainte.
lbilil
du Ponti/e romain
Postscriptum.
DOCUMENTI.
409
dogme de
l'infaillibilit
et pour le Pape.
C'estce qu'ils disent, et avec de tels outrages pour ceux qui
ne pensent pas comme eux , qu'en vrit il n'y a plus de limites , et le dJDat s'envenime trangement.
Cependant tout le monde ignore absolument ce que jugera
bon de faire ou de ne pas faire sur ce point le Concile, qui n'existe
pas encore.
Mais en attendant, Messieurs, ces excs de la controverse
troublent les fidles, el les jettent dans la situation videmment
dangereuse que vous m'avez dite. Car, si le Concile vient juger convenable de ne pas suivre la ligne qu'on lui trace si imprativement, ne paraitra-t-il pas plusieurs avoir manqu
son devoir? On aflirme, et avec raison, que les Evques auront
au Concile une pleine et entire libert. Mais vraiment quelle
liberto leur laissent, ds prsent, de telles discussions, menes de cette fagon par le journalisme? A la manire dont ils
poursuivent ce dbat, ne semblent-ils pas dnoncer l'avance
comme des schismatiques ou des he tiques, ceux qui se permettront d'tre d'un sentiment contraire?
Ce sont l, Messieurs, des rflexions de sens commun, qui
m'ont t exposes, de vive voix et par crit, non-seulement par
vous-mmes, mais bien des fois dj par une foule d'esprits, et
des meilleurs, et des plus chrtiens, queces polmiques, autour
de moi ou
410
IL CONCILIO VATICANO.
ment, de
l'infaillibilit pontificale.
Je n'ai certes aucun got me jeter dans une mle si violente. Je gmis de la controverse qui s'agite devant le public, et
et
mme,
de la question thologique,
je voudrais exposer simplement
dans cet crit.
Je ne discute pas l'infaillibilit mais l'opportunit. Et du
reste, les vues que je presenterai ici ne me sont pas personnelles.
Je m'en suis entretenu souvent avec un grand riombre de mes
vnrs Collgues, de France et d'ailleurs, et ces raisons nous
ont paru si graves, eux comme moi, qu' tout le moins sontelles de nature faire rflchir la presse religieuse, et lui persuader enfin de rserver aux Evques de si dlicates discussions.
,
II. Ces dbats, je vous l'ai dit, Messieurs, ne m'ont pas moins
tonn, qu'attrist. Car enfin, avant cette ingrence et ces clats
d'une certaine presse, la question n'tait pas pose. Le silence
s'tait fait, grce Dieu, sur des querelles qu'il vaut mieux, je
l'ai toujours
pens, oublier que raviver. Jamais l'autorit du
Saint-Pre n'avait t plus respecte dans l'glise, ni sa parole
mieux coute. Jamais les vques n'avaient t plus empresss
se serrer autour de la chaire pontificale, accourant, non pas
mme sur un ordre, mais sur un simple dsir du Pape, des
extrmits du monde, au centre de la catholicit.
En quoi donc le Concile pouvait-il tre une occasion de
provoquer des controverses sur les prrogatives pontificales?
Est-ce dans ce but, est-ce pour se faire dclarer infaillible, que
le Saint-Pre a voulu assembler les Evques du monde entier?
La dfinition de l'infaillibilit personnelle est-elle entre pour
quelque chose dans les motifs et les causes de la convocation du
Concile? Pas le moins du monde.
Quand le Pape Pie IX annonga, dans deux allocutions cl-
largement, et avec un
si
grand langage,
le
programme du
futur
DOCUMENTI.
Concile
il
ne fut de
mme
411
infaillibilit
personnelle.
D'un principe? Eh quoil rpondrai-je mon tour, ce prinsi c'en est un, est-il donc ncessaire la vie de l'glise,
qu'il devienne dogme de foi? Comment alors expliquez-vous que
l'glise ait vcu dix-huit sicles, sans que ce principe essentiel
cipe,
ait t dfini? Comment expliquez-vous qu'elle ait fortoute sa doctrine, produit tous ses docteurs, condamn
toutes les hrsies, sans cette dfinition? De ncessit il n'y en
a videmment aucune ici, et la solution de cette question n'est
sa vie
mule
faillibilit
communion avec
le
suffit
pas pleine-
412
IL CONCILIO
ment
la scurit
de tmoignages,
VATICANO.
contre l'erreur?
Que parlez-vous donc de la necessit de faire dans un Conune dfinition nouvelle sur la rgie de la foi et de constituer dogmatiquement une nouvelle rgie de foi? Quoi! c'est en
cile
notre sicle qu'il devient ncessaire de venir mettrecelaen question, de toucher ce principe constitutif, ce ressort principal
de la vie de l'gise! Nous aurions t constitus durant tanl de
sicles d'une facon dfectueuse ou incomplte!
il
imposer d'avance ces questions aux Evques. Pour moi, Messieurs, ma pense, en la soumettant mes vnrs Collgues,
est formelle sur ce point. Quand le chne est vingt fois sculaire,
creuser., pour chercher le gland originaire sous ses racines, c'est
vouloir branler l'arbre entier!
III. Mais n'y-a-t-il pasdj, Messieurs, des prcdents dcipour cette question d'opportunit qui nous occupe? Je rappellerai d'abord la sage conduite du Concile de Trente et du
sifs
Pape Pie
IV.
Au
XV;
et ailleurs
encore.
DOCUMENTI.
413
proccupations
Concile du Vatican, c'tait qu'il n'y surgit quelque question de
nature provoquer des discussions orageuses et des divisions
dans l'piscopat. Mais le Pape se souvint de la conduite si sage
du Concile de Trente et de Pie IV, et, sur Pespoir qu'on ne
Poublierait pas au futur Concile, il passa outre.
Est-ce qu'on penserait que, pour soulever et trancher une
question aussi delicate que celle de la dfinition dogmatique annonce, nous sommes aujourd'hui en des temps plus favorables
que ceux du Concile de Trente; et que nous vivions une epoque de foi plus vive, et de plus generale soumission Pglise!
Un autre prcdent de sagesse et de modration qu'il faut
rappeler ici, c'est la conduite du Pape InnocentXI l'gard de
Bossuet. Quand Bossuet crivit son Exposition de la doctrine cadu Saint-Sige,
tholique, aprs avoir, l'article de Pautorit
tabli fortement la primaut de droit divin, la primaut d'honneur et de juridiction de saint Pierre, et des Papes ses successeurs, il passa sous silence, expressment et dessein, la question de l'infaillibilit pontificale.
Quant aux choses dont on sait qu'on dispute dans les
coles, quoique les Ministres ne cessent pas de les allguer
pour rendre cette puissance odieuse, il n'est pas ncessaire d'en
parler ici , puisqu'elles ne sont pas de la foi catholique.
Ce silence rflchi et calcul l'endroit de l'infaillibilit du
Pape empcha-t-il Innocent XI d'approuver l'ouvrage? Bien
loin de l; car ce saint Papeadressa Bossuet deux brefs, dans
lesquels il le flicitait d'avoir crit ce lime aveo une mthode et
une sagesse bien propres ramener les hrtiques dans la voie
salut, et procurer glUe hs plus grands biens pour la
propagation de la foi orthodoxe.
Bossuet, d'ailleurs, en cartant avec soin, dans la pense
si sagement exprime par Innocent XI, le point controverse,
n'avait fait qu'imiter le Catchisme du Concile de Trente. J'ai lu
et relu ce grand Catchisme, compose sur l'ordre du saint Concile et des Souverains Pontifes, par les plus clbres thologiens romains: je l'ai lu, avec la pense expresse de chercher
s'il
parlait, oui ou non, de l'infaillibilit du Pape, et j'ai constate qu'il n'en dit pas un seul mot.
Et il n'en est pas question
non plus dans la solennelle profession de foi , dresse par l'ordre
de Pie IV et insre au pontificai romain.
Enfin, pourquoi ne citerions-nous pas ici l'exemple du vnere
Pie IX lui-mme? On sait qu'il y a deux ans environ, en 1867,
cent quatre-vingt-huit ministres anglicans lui crivirent pour
lui tmoigner de leur bonne volont, et lui demander les bases
possibles de l'union. Que fit le Trs-Saint Pre? Dans une r-
du
414
IL CONCILIO VATICANO.
mme
tandis que, du
Evques
et leur
copat.
IV. Nous parlions de nos frres des communions spares.
C'est en effet quand on se place leur point de vue, que la question d'une dfinition de l'infaillibilit personnelle du Pape
parait surtout grave et prilleuse.
Qu'on y songe: il y a 75 millions de chrtiens orientaux
spars; il y a prs de 90 millions de protestants de loutes
nuances.
Certes, s'il est un intrt suprme pour l'glise, un vceu
ardent de tous les cceurs vraiment catholiques, c'est bien le retour l'unite de tant de frres sortis du giron de la mme mre,
et aujourd'hui loigns de nous. Voil la grande cause pour laquelle il faudrait tre prts, tous, donner son sang, et trembler la seule pense de ce qui pourrait la mettre en perii.
Aussi quelles invitations pressantes du Saint-Pre aux glises
Eh
qui
les tient
thme
s'ils
qu'ils
Monseigneur Manning.
DOCUMENTI.
415
se pourrait-il, vis--vis des glises Orientales spares, rien de plus contradictoire qu'une telle conduite, et de
moins persuasif qu'un tei langage: Nous vous invitons profiter de la grande occasion du Concile oecumnique, pour vous
expliquer et vous entendre avec nous. Mais voici auparavant ce
que nous allons faire: lever un nouveau raur de sparaton,
une nouvelle et plus haute barrire entre vous et nous. Un fosse
nous spar; nous allons en faire un abime. Vous vous tes refuss jusqu' prsent reconnaitre la simple Primaut de juridiction du Pontife Romain; nous allons vous obliger pralablement croire bien autre chose, et admettre ce que jusqu'ici
des docteurs catholiques eux-mmes n'ont pas admis nous allons
eriger en dogme une doctrine bien plus obscure, pour vous, dans
rflchir,
que
le
personnelle du Pape,
INDPENDAMMENT ET SEPAREMENT DES vQUES. Voil danS
l'infaillibilit
temps ?
Ces considrations devront frapper encore plus, si l'on rflchit l'tat d'esprit des chrtiens schismatiques de l'Orient.
Lorsqu'on traite avec les hommes, il faut bien savoir o ils en
sont. Or, sur ce point, o en sont nos frres spars?
Ils en sont rests prcisment aux temps du schisme, au
IX sicle. Ils n'ont pas marche depuis. Ils ne connaissent pas les
controverses qui se sont agites sur ces matires dans l'glise
Occidentale. Ils n'ont lu ni Bossuet, ni Bellarmin, ni Melchior
Cano. Et, quelque conviction personnelle qu'on puisse avoir sur
l'infaillibilit du Pontife Romain, il faut bien reconnaitre que
le ix sicle tait loin d'tre dispose la dfinition d'un tei dogme.
En fait, jusque-l, les Conciles taient la grande forme de la
vie de l'glise; il s'en assemblait sans cesse; toutes les plus grandes dfinitions dogmatiques avaient t rendues en Concile. Les
Grecs ne sont donc en rien prpars la dfinition qu'on voudrait leur faire imposer par le Concile du Vatican. Ma conviction profonde est qu'un des effets certains, invitables, d'une
telle dfinition, serait de faire reculer bien loin la runion des
glises Orientales. Une telle considration ne paraitra lgre
aucun de ceux qui savent le prix des mes.
Un fait rcent montre si la crainte que nous exprimons ici
est sans fondement: c'est la
rponse faite l'envoy du Souverain-Pontife par le vicaire general du Patriarche schismatique
de Constanti nople. Parmi les raisons allgues par lui pour dcliner l'invitation venue de Rome, se trouvait celle-ci: que
Civilt Cattolica,
cLronique
que de Grenoble.
du
Concile.
Cite
416
IL CONCILIO VATICANO.
j'ai
bilit
du Pape.
On
le
retour plus
difficile.
eu souvent l'heureuse occasion de m'entretenir longuement des intrts de ces antiques glises, avec les Evques
orientaux qu'il m'a t donne de rencontrer Rome dans nos
grandes runions; et en outre, une correspondance particulire,
active, avec plusieurs d'entre eux, m'a permis de connaitre un
J'ai
peu
l'tat
des choses.
Ce que j'ai appris d'eux, c'est ceri: un grand dsir du rapOui, dans cet immobile Orient, beaucoup d'mes
prochement.
sont travailles par ces aspirations.
Et, en mme temps,
de vives susceptibilits, pour les moindres dtails de leurs
vieilles coutumes: combien plus forte raison, pour ce qui est
et
l'autorit
DOCUMENTI.
417
avant tout la ngation de l'autoril de l'glise. Dans ce principe de division est son essence, sa plaie fatale. Et c'est ce que
beaucoup de nos frres spars commencent entrevoir. Ils
sentent qu'un principe qui permet la division l'infini, qui permet mme de n'tre plus chrtien tout en demeurant toujours
protestant, ne peut pas tre le vrai principe chrtien. De l ce
travail qui se fait au sein du Protesta ntisme, ces grands et consolants retours, dont surtout l'Angleterre et l'Amrique nous
donnent le spectacle, et ces aspirations vers l'union, qui sont, je
le sais, au coeur de tant de Protestants.
Qui, parmi nous, ne compatit ce travail et ces souffrances de tant d'mes? Qui ne les appelle avec amour? Qui ne
prie avec elles? car elles prient, je le sais encore, pour ce grand
et suprme intrt, l'union des glises chrtiennes. Nous
sommes, me disait Orlans mme le docteur Pusey, il y a
deux ans, huit mille en Angleterre, qui prions, chaque jour,
pour l'union.
Ah si les rapprochements tant dsirs parvenaient enfin se
faire! Si l'Angleterre surtout, la grande Angleterre, se retournait
un jour vers nous De toutes les rconciliations que le monde
a vues, ce serait assurment la plus heureuse et la plus feconde.
Je le disais, dans ce livre de la Souverainet pontificale, crit
en quelque sorte sous le feu des luttes pour le Saint-Sige, je le
disais avec confiance aux Anglais maitres d'eux-mmes et de
!
27
418
IL CONCILIO
faut tre, ce
VATICANO.
me semble,bien peu ou
VI. Il est d'autres prils, d'un autre ordre, et trsgraves encore. 11 faut calculer les consquences que pourrait avoir un tei
acte au point de vue des Gouvernements modernes: c'est l une
yeux?
Dans
l'une, les Archevques et vques catholiques d'Angleterre et d'cosse, placs en face de ce grief: On accuse les
porel et
les
le
Pape,
Archevques
et
419
DOCUMENTI.
tner une
est infaillible.
Qu'on se rcrie tant qu'on voudra sur l'injustice de ces ombrages et de res prventions, de telle3 dclarations solennelles
imposes l'piscopat d'un gran pays, dmontrent assez quelle
est la puissance de ces prventions. J'ai lu cette dclaration des
vques d'irlandeje dois le dire, la rougeur au front. Combien
ils ont d souffrir d'avoir
repousser, et de trouver vivantes
dans leur pays, de pareilles dfances, qui s'attaquaient tout
ce qu'il y a de plus sacre dans la conscicnce, de plus dlicat
dans l'honneur!
En veut-on d'autres preuves encore? On sait les lois atroces qui restrent si longtemps suspendues sur la lte des catholiques d'Angleterre et d'Irlande, et qu'ils ont eu tant de peine
faire abolir. Eh bien? quand le clbre Pitt, la fin du sicle
dernier, dans une pense politiquequeje veux croire gnreuse,
songea, pour la premire fois, dlivrer de ce joug les catholiques, qu'est-ce qui obsdait et arrtait tout court l'homme
d'tat anglais? La Puissance pontificale, les vieux souvenirsdes
dmls des Papes avec les couronnes. C'est pourquoi, avant
tout, il voulut savoir quelles taient sur ce point les doctrines
cafholiques, et il s'adressa dans ce but toutes les plus savantes Universils de France, de Belgique, d'Espagne et d'Alle-
magne.
J'ai sous les yeux les rponses des Universits de Paris, de
Douai, de Louvain, d'Alcala, de Salamanque, de Valladolid:
toutes, se plagant au point de vue du droit divin, et laissant de
cot, par consquent, ce qui a pu tre le droit public d'un autre ge, rpondent
expressment que, ni le Pape, ni les Cardinaux, ni aucun corps ou individu de l'Eglise Romaine, n'ont,
de par Jsus-Christ, aucune autorit civile sur l'Angleterre,
aucnn pouvoir de dlier les sujets de S. M. Britannique de leur
serment de fidlil.
Cette doL-trine, professe alors par les plus grandes Universits de l' glise catholique pouvait rassurer Pitt sur la doctrine
contraire, professe, dans des bulles clbres, il le faut dire,
plus d'un Pape. Mais supposez la Papaut dclare infailliEar
le: ctte dfinition
dogmatique de l'infaillibilit du Pape ne serait-elle pas de nature raviver les vieilles dfances? Certes,
on peut le craindre, et voici pourquoi:
Les Gouvernements non-catholiques, en effet, ne croiront pas
cette infaillibilit; et ce pouvoir immense, reconnu dogmatiquement au Pape, le Pape, selon eux, en pourra abuser, en
,
outrepasser
IL CONCILIO VATICANO.
420
l'glise
VII. Et les
mmes, de quel
oeil
C'est ce qu'il
ments ne se regarderont jamais comme dsintresss dans la
question. Qui leur persuader qu'elle ne les regarde pas?
lei encore, pour apprcier sans illusionetselon lavorile les
se. C'est
l'glise.
quand
l n'est pas
la
non, coupables, ce
DOCUMENTI.
quiter, en
ou non, au
vif?
si
421
ses actes
les blessernt,
Telle n'est pas, telle ne fut jamai, dans les choses qui ne
sont point de necessit, la coutume de la sainte glise.
Ahi si d'un coup, et par une simple proclamation dogmatique, on pouvait couper court aux conflits, supprimer les vieux
ombrages, et rendre, par dcret, lesGouvernements des nations
catholiques dociles Pglise et au Pape, corame des brebis!
Cela en vaudrait la peine!
Mais s'en
flatter,
plus?
Quels sont, en
le dire,
car l'histoire y condamne, et Baronius lui-mme, le
grand historiographe de l'glise romaine, nous enseignequ'il ne
faut pas, en histoire, dissimuler la vrit;
or, on a vu dans
cette longue et incomparable srie des Pontifes romains, quelques Papes, en petit nombre, mais enfin, il y en a eu, des Papes qui se sont montrs faibles, des Papes ambitieux, des Papes
entreprenants, confondant le spirituel et le tempore! affectant
*
des prtentions dominatrices sur les couronnes. On n'est pas assur d'avoir, dans toute la suite des sicles un Pie IX sur le
trne pontificai.
N'est-il pas naturel
de penser que,
si le
Pape
est
proclam
infaillible, ces rflexions se prsenteront d'elles-mmes aux Gouvernements d'aujourd'hui? Et dj, n'est-il pas inutile, et, je
ayocats de
la Papaut se donnent-ils tous lesjoursla triste mission de les rveiller, et de les envenimer.
Mais, en outre, on se demander sur quels objets s'exercera
cette infaillibilil personnelle. Quand il
n'y aurait que les matires mixtes, o les conflits furent
toujours si frquents, quelles
1
Et il suffit de lire dans ses Annales
que lui-mme ne la dissimule pas.
l'histoire
du dixime
sicle
pour \o\x
422
IL CONCILIO
VATICANO.
limites? Qui lesdterminera? Le spirituel ne touchet-il pas au temporel de tous cls?Qui persuader aux Gouvernements que le Pape ne passera plus, jamais, dans aucun en-
sont
ici les
non
plus sujette aux ombrages, que l'abus leur paraitra toujours possible?
Alors on se souviendra des doctrines formules, si non dfinies, dans des Bulles clbres.
Certes, ce n'est pas moi qui ai la moindre envie de dfendre
ici Philippe le-Bel et ses imitateurs. Mais enfin, dans la Bulle
Unam sanctam, parexemple, Boniface Vili ne dclare-t-il pas
qu'il y a deux glaives, le spirituel et le temporel, que ce dernier aussi appartient Pierre, et que le successeur de Pierre a
le droit d'instituer et dejuger les souverains: Potestas spiritualis
terrenam potestatem instituere habet et judicare.
Et dans la Bulle Ausculta fili, il demandait au Boi d'envoyer
Bome les Archevques et les vques de France, avec les
Abbs, etc, pour y traiter de tout ce qui paraitrait utile au bon
gouvernement du royaume de France.
DOCUMENTI.
423
mme
squencesl
Et ils pourront tre d'autant plus induits considrer la dfinition de l'infaillibilil du Pape comme une conscration implicite de ces doctrines si redoules, que ces doctrines sont
loin d'tre abandonnes. Sans cesse les journaux, qui se donnent parmi nous comme les purs reprsentants des principesromains, talent ces thories dans leurs colonnes, les tablissent
grand reufort d'ar.numents, et vont mme jusqu' signaler,
comme entache d'alhisme, la doctrine, laquelle tiennent si
fort les souverains, catholiques comme non
catholiques, de l'indpendance des deux puissances chacune dans sa sphre.
11
y a trs-peu de temps que nouslisions, citesavec loge
par un journal frangas, les paroles suivantes, o l'on compare
aux manichens ceux qui soutiennent que les deux glaives ne
sont pas dans la mme main:
Y aurait-il donc deux sources d'autorit et de
pouvoir,
deux fins
snprmes pour les membres d'une mme socit,
deux buts divers dans l'ide de Ttre ordonnateur, et deux
deslines distinctes chez un mme homme
qui est la fois
membre de
l'glise et sujet de l'tat? Mais qui ne voit de
suite l'absurdit d'un semblable
systme? C'e*t le dualismo
des
manichens, sinon l'athisme.
C'tait l aussi ce que prtendait l'abb de Lamennais, dans
les emportements de sa
logique; et, contre le premier des qu atre
articles, il posait ce dilemne: ultramontain ou athe. Ces excs
lui ont
peu rtissi. Et, au fond, sous ce rapport, les crivains
dont il s'agit ici sont de l'cole de Lamennais. Mais plus ils re1
souteou
Ignore-t-on que Bellarmin lui-mcme fut mis l'index pour n'avoir pa&
le
les
couronnes?
424
IL CONCILIO
VATICANO.
raitre:
bords du Rhin, ni dans l'apostolique Espagne, ni dans ce Portugal, qui nagure chassait les Soeursdecharit, les dispositions
des Gouvernements europens ne sont favorables la proclamation du dogme annonc.
L'heure vous parait-elle donc venue de rveiller d'un bout
de l'Europe l'autre les haines contre le Saint-Sige?
Ou
nombreux
Dans quel
intrt?
de definir l'infaillibilit du Pape, et de la definir par acclamation, se doutent-ils des conditions dans lesquelles le Concile
aurait faire cette dfinition? Certes, on ne le dirait pas, la
manire dont ils en parlent;
comme ils ne se doutent gures
de ce
qu'il
y a
425
DOCUMENTI.
enseignes dans non coles. Mais en mme temps qu'on vous les
enseigne, on vous apprend ne pas en entretenir inutilement
les fdles. Prtres, nous avons un doubl devoir, c'est d'tudier
les choses obscures et de ne prcher que les choses claires.
Quant aux lai'ques, encore une fois, je ne leur reproche pas
d'ignorer, mais je leur reproche d'agiter et de trancher les questions qu'ils ignorent. Il ne savent pas quelles difficults ils
toucbent tourdiment, et je suis malheureusement oblig de les
en avertir, en vous rappelant, vous, Messieurs, ce que vous
savez dj.
En matire si grave, si dHcate et si complexe, dit avec
une raison suprieure Mgr l'vque de Poitiers, on ne doit
se laisser guider ni
par l'enthousiasme, ni par le sentiment
personnel; tous les mots doivent tre pess et expliqus, tou tes les faces de la
question examines, tous les cas prvus,
toutes les fansses
application cartes, tous les inconvnients
>
balancs avec les avantages.
Au reste, Mgr l'vque de Poitiers n'est pas le seul parler ainsi. Parmi les thologiens,les plus grands partisans de l'infaillibilit avouent eux-mmes les prodigieuses difficults pratiques qui peuvent se rencontrer ici. Ce sont, disent-ils, des
difficults inextricables, intricatissima difficultates; et les plus
habiles, ajoutent-ils, ont toute la peine du monde s'en tirer; in
quibus dissolvendis multum theologi peritiores laborant.
1 Difficults tires de la ncessit de definir les conditions
de l'acte ex cathedra, tous les actes pontificaux n'ayant pas ce
caractre;
comme
soit
rains.
La premire chose
une
dfinition
assez.
Le Pape, toutes
1
la
est-il
infaillible?
Des
426
IL CONCILIO VATICANO.
Grgoire XVI.
Mansi parie, soit de Conciles assembls pralablement,
soit de docteurs appels, soit de Gongrgations institues
et de supplications publiques. Sans cela, dit-il,
que Bos suet le sache
bien, nous ne reconnaissons plus le Pape vomme
infaillible.
Bellarmin essaie de concilier ceux qui disent: Ponfifex consilium audiat pasiorum , avec ceux qui disent qu'il peut definir
tout seul, etiam solus. *
Eh
n'en cite
plus grand
comment
agira
le
Concile?
Il
la'fque,
l'erreur?
De
Maistre, die
Pape,
liv. I,
eh.
X, V.
et qui a et,
quoique
la'que,
Parcbeveche' de Weslminster.
professeur
de thologie au Grand-Sminaire
de
427
DOCUMENTI.
Ou bien
enfin,
comme
lesoutientencorele thologien
la-
mme
le
Pape
rcflchisse
il
n'est
pas ncessaire,
murement;
le
bon
sens.
Que
faul-il
lorsque le Pape, dans un Concile ou hors d'un Concile, verbalkmeint ou par ccit, donne tous les fidles chrtiens,
comme Vicaire de Jsus-Christ, au noni des
aptres Pierre
et Paul, ou en vertu de Tautorit du
Saint-Sige, ou en d'au tres termes
semblablcs, avec ou sans la menace de l'anathme,
une dcision relative au
dogme ou la morale. (Phillips,
dict. Goschlez, article
Pape.)
D'aprs ce thologien, l'glise n'a pas le droit de mettre
une restriclion ni une condition quelconque, quant la validi
t, l'exercice
de
l'infaillibilit.
Un
un
Ibid.
Thesis duodecima.
428
IL CONCILIO
VATICANO.
le
dogme de
dclarera,
comme
de foi,
telles et telles
dans
lible
l'infaillibilit,
conditions,
il
et
le
dogme de
la
faillibilit?
On
est faillible.
fois, s'y
sont-elles clairement dans l'Ecriture? O sontelles dans l'enseignement, si varie et si contradictoire ici, des
ces limites?
Et
si
on ne
le
fait
dogmes? ou en
pas,
l'glise?
encycliques, ne
il
faul regarder
-dire infailliblement. l
Et ce discernement est
Pontifex
apostolicas
adlaborandum
ex cathedra
loqui, et
est,
ut
quidnam
429
DOCUMENTI.
prise, touchant la nature des actes pontificaux de diverses sortesati avaient t fltries les propositions signales plus tard
dans une pice recente mane de Rome. Il avait cru, et il affirmait, que chacun des antes qui a fourni des propositions au
recueil appel Si///a&tis,devait treregard par cela seul corame
ayant le caractre d'un acte ex cathedra. Cequ'il confesse maintenant avec franchise avoir t une grosse erreur.
L'histoire ecclsiastique, du reste, est pleine de faits semblables. Qu'on se rappelle certains actes considrables des Papes, dans les tempspasss, sur lesquels les thologiens ont tant
dispute, et disputent encore, pour savoir s'ils sont, oui ou non,
ex cathedra.
Quand le Pape Etienne condamna saint Cyprien dans la
question du baptme des hrtiques, a-t-il parie ex cathedra?
Les uns affirment, les autres nient.
Quand le Pape Honorius, consulte sur la question du monothlisme par Sergius, Patriarche de Constantinople, et d'autres vques orientaux, crivitcesfameuses lettres qui donnrent
lieu tant de dbats, a-t-il parla ex cathedra? Les thologiens
ont encore l-dessus vivement discut.
Qui decider donc? L'glise. Il faudra donc souvent en revenir, de fait, une decision de l'glise.
Et en effet, outre les deux questions de fait dont parie
M. Ward , et qui se doivent poser propos de tout acte ex cathedra:
Et s'il l'est, sur quoi
l'acte est il ex cathedra?
il
porte prcisment la dfinition?
y en a un autre, pas si
simple dans la pratique qu'on pourrait le croire d'abord, et que
voici
Ne
sicles,
douter?
Les plus zls sont bien forcs de le reconnaitre, et d'admettre, en prsence de l'histoire, qu'un Pape, sous l'influence
de la crainte, peut definir l'erreur.
Voi l donc, dans certaines circonstances, une troisime question de fait, constater: la
pleine et entire libert du Pape.
N'y eri a-t-il pas une quatrime? car, si un Pape, mmedclar infaillible, pourrait encore, mme dans un acte ex cathedra, errer sous le coup de l'intimidation et de la crainte, ne le
pourra-t-il jamais par entrainement, par passion,
430
IL CONCILIO
VATICANO.
charger?
est juge;
savent bien qu'au fond il n'en est rien; et que, si le Concile ici
veut procder avec la maturit et la gravite dont ces saintes
assembles de l'glise ne se sont jamaisdparties, lorsqu'il s'est
agi de proclamer les dogmes, de bien longs iabeurs peuvent tre
rservs ses dlibrations.
La tradition, quels que puissent tre ses tmoignages, estdonc ici unanime, et l'histoire sans embarras? C'est sur ce
terrain surtout que la dfinition de l'infaillibilii pontificale, si le
elle
les plus
serait aussi
si
le
Pape
est infaillible,
il
l'a
restabat
De
Saint- Augustin
Baplismo.
431
DOCUMENTI.
d.'histoire incontests,
ment, se prsente
ici:
Dans ce temps-l, le Concile oecumnique, l'glise parconsquent, considrait donc le Souverain-Pontife lui-mme, adressant sur une question de foi de grandes glises, des lettres
dogmatiques, Li'teras dogmaticas ,' comme sujet l'erreur; et
les vques runis, comme comptents pour le condamner et
lui dire
anathme?
pape Leon
Et
le
rana th me?
Voil un point sur lequel
le
noncer.
Je n'ai ni la pense ni le temps de faire ici, ce qu'il serait
ncessaire que le Concile fit pour procder avec la circonspection accoutume des Conciles, une revue complte de l'histoire.
Je laisse les difficults que peuvent soulever les Papes Vigile et
Libere; maisje demande permission de rappeler encore un seul
fait. Au
moyen-ge, un Pape, Pascal II, fait un empereur
d'Allemagne, Henri V, une concession tellement exorbitante sur
l'investiture des vques, qu'un Concile s'assemble Vienne, et
qu'un Archevque, qui devait plus tard monter lui-mme sur la
chaire de Saint-Pierre, sous le nom de Calixte II, dclare que
la concession faite
par le Pape implique une vritable hrsie,
hceredm esse j udcicimus et condamn sa lettre l'Empereur.
Et dj le Pape lui-mme, en plein Concile de Latran, en
prsence de plus de cent vques, tait humili de son propre
mouvement, et le Concile avait casse et annul sa concession.
,
Cono.
t.
Ili, p.
1331.
432
IL CONCILIO
VATICANO.
hommes de
ce temps.
Mais pour
les fidles
la dfinition
demande
loignerait
dfinition
serait-elle
eux-mmes,
la
sans inconvnients?
Je me vois encore
me
tre jug,
condamn, depose.
bien! supposons un Pape errant, ou accuse d'erreur: il
faudra prouver que son enseignement, ou n'est pas ex cathedra,
ou n'est pas erron: quelle difficult nouvelle si le Pape at dclar infaillible! En ne contestant qu'un fait, ne semblera-t-on
pas contester un droit? Et si le Pape s'obstine, quel dsarroi
dans les mes! Il faudra donc faire le procs pour cause d'h-
Eh
433
DOCUMENTI.
tude, moins tablie que ne l'est l'infaillibilit de l'Eglise ellemme , puisque celle-ci est et a toujours t article de foi , tandis que l'autre n'a jamais t professe dans l'Eglise comme un
dogme ?
Au
grands partisans de
l'infaillibilit
dtail-
Pape ou comme personne prive? etc, etc. An Papa per hceresim a dignitate excidat?
A quo et quomodo veniat deponend U s?
Quandonam ut Pontfex, aut ut privata persona, agere
censeatur ?
La dclaration d'infaillibilil rendra-t-elle toutes ces difficults moins inextricables? Tout au contraire, elle y ajouterait,
dans la pratique, d'normes embarras.
Aussi certains thologiens ultramontains i ne voient-ils
qu'un moyen de se tirer de l: c'est, disent-ils, de proclamer l'inabsolue, inconditionnelle et universelle du Pape. Sans
cela, et si on ne proclame qu'une infaillibilit conditionnelle,
faillibilit
l'infaillibilit
vident:
ex cathedra,
Ecclesia
evidenti
on expose
periculo
l'Eglise
exponeretur.
un
Et
perii
ils
prouvent.
1
28
le
434
IL CONCILIO VATICANO.
Le systme, disent-ils, de l'infaillibilit du Pape dans certains cas,et de sa faillibilit dans les autres, implique unevraie
contradiction. Ne pourra-t il, en effet, arriver que le Pape enseigne comme Pape, ex cathedra, l'erreur que, comme docteur
prive; il aura cru la vrit c'est--dire dfinisse dans un acte
infaillible
nam-
rem suum
conari
eum
d'crire; ou bien, un
et qui dfinit de l'autre: Aut certe
l'empcher
intelligitur ?
De Papdj
t.
I,
p. 257.
435
DOCUMENTI.
la lte ou sur les
Il
n'y a, que je sache,
pieds.
dfinitiou qui dise le contraire, eton n'est justiciable ici
sens.
bon
aucune
que du
chent sur
jusqu'ici.
les
Conciles?
vie
Il
y a mme de saints personnages, de grands esprits, des Conciles, qui ont reclame ou dcrl le retour priodique de ces
saintes assembles. 11 est vrai , la politique ombrageuse d'un regime qui n'est plus, les avait rendues dans les sicles derniers
plus difficiles; mais les liberts modernes ont abaiss eesjalouses barrires; les conqutes de la science contemporaine, en
abrgeant les distances, ont fray partout des voies rapides aux
Evques du monde entier vers la Ville ternelle; et ces assembles dlibrantes, en mme temps qu'elles sont devenues plus
ladies, se trouvent plus en harmonie aujourd'hui avec lesvceux
des peuples chrtiens. Nepeut-on pas voirentout cela des con-
tane.
436
IL CONCILIO
VATICANO.
semberait subir aux yeux des fides. Ses plus essentielles prrogatives, sur lesquelles aucun catholique ne dispute, ne vontelles pas, dansla pratique du moins, perdre singulirement aussi
de leur ralit?
Et d'abord les vques sont juges de la foi: juges avec le
Pape, bien entendu; mais vrais juges. Et toujours, jusqu' ici, ils
ont eu une part effective dans les jngements et les dfinitions du
dogme: toujours ils ont dcide dans les Conciles comme des juges
definiens, subscripsi. Toujours ils ont t,
Benoit XIV, co-judices, juges de la foi avec le Pape.
Mais avec la nouvelle rgie de foi, ne semblerait-il pas aux
fdles qu'il n'y a plus qu'un juge rel, et que les vques ne
le sont plus srieusement? Leur coopration
antecdente ou
subsquente, en effet, ne sera plus en rien ncessaire. Le ju-
rels:
comme
le dit
infaillible
complet
et parfait
comment
fire
comprendre aux
fdles ces
la
sentence du Pape a immdiatement par elle-mme, indpendamment de toute adhsion episcopale, la force de chose juge,
et que les vques cependant restent vrais juges!
Une senQuelle sentence peuvent-ils donc alors porter?
tence de simple adhsion, dit-on.
Mais cette sentence du
moins sera-t-elle libre? Non; elle n'est pas libre, car ils sont
copat.
Je
me demande
collgues ne serait
mme
Evidemmentun
tei
thologiques, o en sera-t-il?
Sans douie le Pape est le juge principal, et son jugement
est toujours indispensable. Non-seulement il prside le tribunal r
mais il confirme le jugement des autres juges. Dans les tribunaux
437
DOCUMENTI.
ordinaires, la voix du prsident est ordinairement prpondrante; mais dans l'glise, la voix du Pape est de plus ncessaire,
et le jugement des vques, mme dans un Concile ceeumni-
que, n'est
mot, dans
dfinitif
la
Pape, dclar
le
en question.
Tous
les
Toute
la tradition
aux Aptres,
et le Concile
Mais avec l'infaillibilit personnelle du Pape, sans le concours des vques, en dehors, et indpendamment du Corps
piscopal, c'est, aux yeux des fidles, un seul qui dfinit, un
seul qui enseigne,
seul juge.
un seul qui
est
docteur,
comme
il
est
fidles
Un
438
IL CONCILIO
VATICANO.
les tmoins; ce sont les Eglises particulires, attestare, par le fait mme qu'elles tmoignent, la foi de Pglise
universelle. Quand toutes les glises, quand le corps des pasteurs unis leur chef, a parie, par l-mme, la foi de Pglise
est constate: ce qui n'tait qu'implicite est devenu explicite, et
le dogme est dfini. Et la grande maxime catholique se ralise:
fidles
com-
pour
il
le serait
quand
il
voudrait.
XIV. On dit bien, et il faut le dire: Ubi Petrus, ibi Eccleun grand mot de saint Ambroise. Mais on abuse
quelquefois de ce mot trangement. A entendre certains crisia. C'est l
439
DOCUMENTI.
ibi
Ec-
clesia.
Ne
fidles,
dement?
L'glise est btie sur la pierre: oui, mais au-dessus de la
pierre il y a l'difice, et la pierre n'est le fondement que par sa
liaison
avec
l'difice:
cedificabo
Ecclesiam
meam.
Certains disent: Pierre est tout.
n'est pas tout le corps.
Il est le fondement,
il
Evidemment non:
Chef
Point donc de
le
le
fondement sans
Messieurs, ni germaniste, ni
ultramontaine, ni dans les dfinitions
dogmatiques, ni autrement. Jsus-Christ a voulu autre chose:
romaniste,
Unum
sint
sparation,
ni gallicane, ni
440
bis,
de
IL
CONCILIO VATICANO.
l'Eglise, clef
de vote
la catholicit:
consommation des
sicles; Pasteurs des peuples, sous l'autosuprieure et principale du Pontife souverain: pose* par
V Esprit-Saint pour rgir l'Eglise de Deu, et enseigner toutes les
nalions:
Tel le est l'economie toute puissante de cette mystrieuse et
vivante unite de l'Eglise, o tout est divin, parce que tout est
un, et o l'assemblage et la correspondance sont tels que chaque
partie, quand elle est sa place, participe la force du tout.
Non, n'tonnons pas les fidles en portant la critique sur
cette divine constitution: ne creusons pas autour et au-dessus de
ces fondements sacrs: que personne ne spar ce que JsusChrist a fait pour demeurer ternellement uni.
Ah! que plutt, nous serrant tous plus que jamais avec
vnration, obissance et amour, autour du Souverain-Pontife,
nous loignions de nous jusqu' l'ombre mme de la division!
Que tous, nous oubliant gnreusement nous-mmes, et sacri fiant l'Eglise nos proccupations personnelles, nous travaillions
unanimement la conservation de cette paix et de cette unite
o Dieu habite! C'est alors, mais alors seulement, que nous
prsenterons au monde le spectacle de cette grande arme range
en botatile, dont parie l'Ecriture; invincible, parce qu'elle est
la
rit
range. Et c'est alors ausssi que, par l'exemple non moins que
par la doctrine, nous offrirons la socit en perii le secours de
Dieu qu'elle attend, et cette dernire ressource de vie qu'elle
XV.
de thologie que
j'aurais voulu viter: je les destine au clerg, mais ils tomberont aussi sur le grand chemin, sur la pierre et parmi les ronces, au milieu des oiseaux moqueurs, des ennemis et des ignorants. Du reste, que nul ne s'tonne des opinions agites dans
sommes
posent.
DOCUMENTI.
441
brables,
Je voudrais rsumer toute cette longue srie de quesexprimer clairement l'tat de mon me.
Nous avons bien des combats, et c'est la viel mais sur c^tte
grande question de l'Eglise, nous avons la paix. Nul catholique
ne doute de l'infaillibilit de l'Eglise; cornine nul ne doute de
la Primaut du Pape, qui institue les Evques, convoque les
Conciles, propose les dcrets, confirme les dcisions; nul ne
doute de la perpetuit, de l'unanimit de la tradition sur tout
cela, depuis dix-neuf sicles. Tous les fidles, aprs avoir lu
XVI.
tions, et
Demain, quelle que ft la conduite adopte, qu'arriveCe qu'on ne discutait pas serait discut, ce qu'on
oubliait serait reproduit, et une fois l'habitude des discussions
reprise, plus de paix!
Eh bien, noni nous ne nous runirons pas pour substituer
rait-il?
la division l'unanimit, la
dispute l'amour.
Par
la
deux
442
IL CONCILIO
VATICANO.
443
DOCUMENTI.
Orleans, ce 11 novembre, en
FELIX, Evque
la fte
d'Orlans.
de saint Martin.
Documento
VII.
men-
in
nem
Sapient., cap
IX,
M.
v. 4, 10.
ac maio-
444
IL CONCILIO
VATICANO.
rem catholicae Ecclesiae gloriam et felicitatem, ac pacem maxime pertinent. Et quoniam compertum est, gratiores Deo esse
hominum preces si mundo corde, hoc est animis ab omni scelere integris ad
auxilio opportuno.
Hoc nos Consilio Indulgentiam ad instar Iubilaei Catholico
Orbi denunciamus. Quamobrem de Omnipotentis Dei misericordia, ac Beatorum Petri et Pauli Apostolorum eius auctoritate
confisi, ex illa ligandi ac solvendi potestate, quam Nobis Dominus, licet indignis, contulit, universis ac singulis ntriusque
sexus Christifidelidus in alma Urbe Nostra degentibus, vel ad
eam advenientibus, qui a die primo futuri mensis lunii usque
ad diem, quo Oecumenicus Synodus a Nobis indicta fuerit
absoluta, S. Ioannis in Laterano, Principis Apostolorum, et
Sanctae Mariae Maioris Basilicas, vel earum aliquam bis visitaverint, ibique per aliquod temporis spatium pr omnium misere errantium conversione, pr sanctissimae fidei propagatione,
et pr catholicae Ecclesiae pace, tranquillilate, ac triumpho devote oraverint, et praeter consueta quatuor anni tempora tribus
diebus, etiam non continuis, nempe quarta et sexta feria, et
strae
praefiniti
modum
Concedimus etiam
primum ad sua
DOCUMENTI.
445
atque indulgemus.
Insuper omnibus et singulis Christifidelibus Saecularibus et
Regularibus cuiusvis Ordinis et Instituti, etiam specialiter nominando licentiam concedimus, et facultatem, ut sibi ad hunc
effectum eligere possint quemcumque Praesbyterum Confessarium, tam Saecularem, quam Regularem ex actu approbatis a
locorum Ordinariis (qua facultate uti possint etiam Moniales, Novitiae, aliaeque mulieres intra claustra degentes, dummodo
Confessarius appobatus sit pr Coniali bus), qui eos ab excommunicationis, suspensionis, aliisque ecclesiasticis sententiis, et
censuris a iure vel ab homine quavis de causa latis vel inflictis
praeter infra exceptas, necnon ab omnibus peccatis, excessibus,
criminibus et delictis quatumvis gravibus et enormibus, etiam
locorum Ordinariis, sive Nobis, et Sedi Apostalicae speciali licei
forma reservatis,
et
quorum
ampia
non
obligationis, quae a tertio acceptata fuerit, seu in quibus agatur de praeiudicio tertii semper exceptis, quatenus ea vota sint
perfecta et absoluta, nec non poenalibus, quae praeservativa a
Concedimus insuper facultatem dispensandi super irregulaex violatione Censurarum contracta, quatenus ad forum
externum non sit deducta, vel de facili deducenda. Non intendimus autem per praesentes super alia quavis irregularitate sive
ritate
ex defectu,
vel publica, vel occulta, aut nota, aliaque incapaciquoquomodo contracta dispensare, vel ali-
facultatem tribuere super praemissis dispensandi, seu haet in pristinum statum restituendi, etiam in foro
coscientiae neque etiam derogare Costitutioni cum appositis declarationibus editae a fel. ree. Benedicto XIV, Praedecessore
Nostro Sacramentum Poenitentiae , quoad inhabilitatem absol-
quam
bilitandi,
446
IL CONCILIO
VATICANO.
,
suspensi, interdicti , seu alias in sententias, et censuras
incidisse deelarati, vel publice denunciati fuerint, nisi intra
nicati
iempus praefinitum satisfecerint, aut cum partibus concordaverint, nullomodo suffragari posse aut debere. Ouod si intra
praefinitum terminum iudicio Confessari satisfacere non potuerint, absolvi posse concedimus in foro conscientiae ad effectum
dumtaxat assequendi Indulgentias lubilaei, iniuncta obligatione
satisfaciendi statim ac poterunt.
Quapropter in virtute sanctae obedientiae tenore praesentium districte praecipimus, atque mandamus omnibus, et qui-
buscumque Ordinariis locorum ubicumque existentibus, eorumque Vicariis et Officialibus, vel ipsis deficientibus, illis, qui
curam animarum exercent, ut cum praesentium Litterarum transumpta, aut exempla etiam impressa acceperint, illa, ubi primum pr temporum ac locorum ratione satius in Domino censuerint, per suas Ecclesias ac Dioeceses, Provincias, Civitates,
et loca publicent, vel publicari faciant, populisque etiam Verbi Dei predicanone, quoad firi possit, rite
praeparatis, Ecclesiam, seu Ecclesias visitandas pr presenti
Iubilaeo designent.
Non obstantibus Constitutionibus, et Ordinationibus Apostolicis, praesertim quibus facultas absolvendi in certis tunc
Oppida, Terras,
expressis casibus ita romano Pontificis pr tempore existenti reservatur, ut nec etiam similes, vel dissimiles Indulgentiarum,
et facultatum huiusmodi concessiones, nisi de illis expressa
mentio, aut specialis derogatio fiat, cuiquam suffragari possint;
nec non regula de non concedendis Indulgentiis ad instar; ac
quorumcumque Ordinum, et Congregationum sive Institutorum etiam iuramento, confirmatione Apostolica, vel quavis firmiate alia roboratis, statutis et consuetudinibus, privilegiis
,
quoque, indultis, et Litteris Apostolicis eisdem Ordinibus, Congregationibus, et Institutis, illorumque personis quomodolibet
concessis, approbatis, et innovatisi quibus omnibus et singulis
etiamsi de illis, eorumque totis tenoribus, specialis, specifica,
expressa et individua, non autem per clausulas generales idem
importantes, mentio, seu alia quaevis expressio habenda, aut
alia aliqua exquisita forma ad hoc servanda foret, illorum tenores praesentibus pr sufficienter expressis, ac formam in iis
traditam pr servata habentes, hac vice specialiter, nominatim
et expresse ad effectum proemissorum, derogamus, ceterisque
contrariis
quibuscumque.
Praecipimus autem, a commemorato die primo Iunii usque
ad diem, quo Oecumenica Synodus finem habuerit, ab omnibus universis catholici Orbis utriusque Cleri Sacerdotibus quotidie addi in Missam Conventualem, Sacrificium fieri in omnibus
buius Urbis Patriarchalibus, aliisque Basilicis, et Collegialibus
et Collegiatis Ecclesiis ab earum Canonicis, atque etiam in singulis cuiusque Religiosae Familiae Ecclesiis ttegularium, qui
feria
quaque quinta,
447
DOCUMENTI.
si
Anno
Piscatoris,
Vicesimotertio.
maggio 4869.)
Documento
Vili.
Venerabiles fratres
Sacri oecumenici Vaticani Concilii Conventus post paucos
opportunius Nobisque iucundius existimavimus, VV. FF., quam ut Vos universos hodierno die iuxta
Nostra hic desideria congregatos alloqui, ac praecipuam caritatem, quam intimo corde alimus, Vobis aperire possemus. Cum
448
IL CONCILIO VATICANO.
Ilio, uti
erupit:
Dominum
erit, nil
magis cupiens quarn superseminare zizania; at Nos meet constantiae, quae Domini
estis qui permansistis mecim*
in tentationibus meis,
denunciantis:
Qui
memores Redemptoris
mecum non
est contra
me
Nostri diserte
riter Nostri
mur. Utamur oportet spiritualibus militiae Nostrae armis, totamquae certaminis vim, tum divina innixi auctoritate, tum caritati, patientiae, precationis et constantiae clypeo sustineamus..
Nihil autem metus est ne vires nobis in hac dimicatione deficiant, si in Auctorem et Consumatorem Fidei nostrae, oculos
animosque coniicere voluerimus. Si enim Apostoli oculis et cogitatione in Christo Iesu defixi satis ex hoc animi viriumquo
1
*
8
8, i.
Ioann., 6, 67.
Lue,
Lue, 22,
28.
DOCUMENTI.
449
in
electis
testibus:
Hicest, inquit, Filius meus dilectus in quo mihi bene complacui, Ipsum audite. Iesum igitur prono mentis obsequio
audiamus utique in omni re, at in ea praecipue quam Ipse ita
o
in
Ioann.,
17,
decembre 4869.)
H.
loann., 8, 47.
29
450
IL CONCILIO
VATICANO.
Documento IX.
Lettere Apostoliche della Santit di nostro Signore per divina
Provvidenza PAPA PIO IX, colle quali si stabilisce l'ordine
generale da osservarsi nella celebrazione del sacrosanto ecumenico Concilio Vaticano.
Pivs Papa IX
AD FVTVRAM REI MEMORIAM.
Multiplices inter, quibus divexamur angustias, ad Divinae
l
Clementiae, quae consolatur Nos in omni tribulatione Nostra,
illud
maxime
gratias persolvendas
excitamur, qua propitiante,
celeriter Nobis continget, ut sacrosanctum generale et oecumenicum Concilium Vaticanum iam a Nobis ea adspirante indictum, feliciter auspicemur. Gaudium autem in Domino iure
praecipimus, quod salutares Concilii eiusdem conventus solemni die Immaculatae Dei Matris Mariae semper Virginis Conceptioni sacro, atque adeo sub potentibus maternisque auspiciis eius aggressuri sumus, eosque in Vaticana Nostra Basilica
inituri ante Beatissimi Petri cineres, qui in accepta fortitudine
Petrae perseverans suscepta Ecclesia e gubernacula non reliquit,
et
in
sibi
maiorum
I.
De modo
vivendi in Concilio.
num
IL Corinth.,
Iacob.,
I,
Lue, XI,
17.
13.
I, 4.
sitate.
DOCUMENTI.
451
Nostris Litteris, f die undecimo Aprilis hoc anno datis, Ecclesiae thesauros sacrosancti huius Concilii occasione Christifideli-
aliisque pietatis actibus insistere velint: sed etiam Divini Spiritus lumen et opem in sacrosancto Missae sacrificio celebrando,
II.
De
Licet ius et
iure et
oecumenica Synodo
1
2
3
*
tractari
Litt. Nost. li
aprilis 1869.
Ep. ad Hebrae., IX, 14.
Ep. ad Tit., II, 7.
Ps.
CXXXII,
modo proponendi.
munus proponendi
1.
* I.Timoth.
,111, 4.
452
IL CONCILIO VATICANO.
rogandi nonnisi ad Nos, et ad hanc Aposfolicam Sederti pertineat, nihilominus non modo optamus, sed etiam horlamur, ut
si qui inter Concilii Patres
aliquid proponendum habuerint,
quod ad publicam utilitatem conferre posse existiment, id libere
tias
num
sit.
De
Prudentiae hic ratio Nos admonet, ut secreti fidern, quaein superioribus Conciliis non semel, adiunctorum gravitate exigente, indicenda fuit, in universa huius Concilii actione ser-
vandam iubeamus.
cilii
nibus inservire debent, iuramentum emittere teneantur de munere fidetiter obeundo, et de secreti fide servanda circa ea omnia quae supra praescripta sunt, nec non super iis rebus, quae
specialiter ipsis committentur.
DOCUMENTI.
453
IV.
De ordine
sederteli,
et
de non inferendo
alieni praeiudicio.
Primum locum obtinebunt VV. FF. NN. S. R. E. CardinaPresbyteri, Diaconi; secundum Patriarchae; ter-
les Episcopi,
re ipsa
gregationibus interesse, et alios quoscnmque actus facere, Condurante, nulli propterea praeiudicium generetur, nullique
novum ius acquiratur. *
cilio
De
Synodo
pertractatio,
eorum
postulata, qui, Concilio nondum dimisso, iustam discedendi causam se habere putaverint, excipere, atque ad normam
conciliaris disciplinae et SS. Canonum expendere: quod cum
fecerint, non quidquam de bisce rebus decernent, sed de omni1
Conc. Trid.
Sess. 2. Decret.
De modo
vv. Insuper.
454
IL
CONCILIO VATICANO.
auctoritali su-
biicient.
VI.
De
Quo vero
et illud
Offcialibus Concila.
magni
mi-
nistri et officiales, iuxta conciliarem consuetudinem et disciplinam, omnibus in hac Synodo actibus rite et legitime perficien-
Concilii
Episcopum
Secretarium,
cum
officio
et
titulo
excipienda
Aulae latus
455
DOCUMENTI.
licae Sedis
Caeremoniarios.
ctos filios
Scipionem
Perilli,
Gustavum
Gallot, Franciscum
Re-
Ad ea modo curam convertentes, quae Congregationum generalium ordinem respiciunt, statuimus ac decernimus, ut iisdem
Patrum Congregationibus, quae publicis sessionibus praemittuntur quinque ex VV. FF. NN. S. R. E. Cardi nalibus Nostro
Nomine et Auctoritate praesint, et ad hoc munus eligimus et
nominamus, Venerabilem Fratrem Nostrum Carolum S. R. E. Cardinalem Episcopum Sabinensem De Reisach nuncupatum, dilectos filios Nostros S. R. E. Presbyteros Cardinales Antoninum
titulo SS. Quatuor Coronatorum De Luca nuncupatum, Iosephum
Andream
cum
456
IL CONCILIO
VATICANO.
perdurante, cognoscere et tractare debebit. Quaevis ex praedictis Congregationibus seu Deputationibus numero
Patrum quatuor et viginti constabit, qui a Concilii Patribus per
schedulassecretaseligentur. Unicuique ex iisdem Congregationibus seu Deputationibus praeerit unus ex VV. FF. NN. S. R. E.
Cardinalibus a Nobis designandus, qui ex Conciliaribus Teologis vel Iuris Canonici pentis, unum aut plures in commodum
suae Congregationis seu Deputalionis adsciscet, atque ex iis
talis, Concilio
unum
assignata cuique rerum trartandarum genera pertinere intelligiQuae in hac peculiari Deputatione deliberata fuerint, eorum
relatio typis edita Patribus diribenda erit, iuxta melhodum a Nobis superius praescriptam, ut deinde in proxima Congregatione
tur.
etiam de scripto
illa
pronuntiare.
457
DOCUMENTI.
Vili.
De
Sessionibus publicis.
conventus dimittetur.
IX.
De non discedendo a
Concilio*
Universis porro Concilii Patribus, aliisque qui eidem interesse debenl praecipimus sub poenis per SS. Canones indictis,
ut ne quis eorum, antequam Sacrosawimn hoc generale et Oecu-
sum
et a
Nobis.dimissnpe-
abeundi
i'acultas.
Nobis
458
IL CONCILIO VATICANO.
iis
Cum
ii
Inr, ea in re universali
interesse tenen-
Praedecessorum
Nostrorum etiam exemplum sequuti * Apostolica benigniate indulgemus, ut tum Praesules aliique suffragii ius in hoc Concilio
habentes, tum ceteri omnes eidem Concilio operanti quovis titulo
impendentes, suorum beneficiorum fructus, reditus, proventus
ac distributiones quotidianas percipere possint, iis tantum diEcclesiae
deserviant;
stributionibus
decembre 4869.)
Documento X.
Allocuzione che
Santissimo nostro Signore per divina Provvidenza PAPA PIO IX, per dare principio al sacro Concilio
ecumenico il d 8 decembre dell' anno 1869 tenne nella Basilica vaticana ai vescovi del mondo cattolico convenuti allo
il
stesso Concilio.
Venerabiles Fratres
Paulus
III,
Brev.
I,
Ianuarii
DOCUMENTI.
Abd
et
de oppositionibus
falsi
nominis
mus corda
8
8
*
8
Matth.,
Apoc
18, 20.
1, 2.
24, 4, 5.
Homil. ante
exil.
n. 1.
460
IL CONCILIO VATICANO.
Ac
Filios praesenes intueri: cogitamus tot amoris pignora, tot ferventis animi opera, quibus Vestro impulsu, ductu et exemplo
suam pietatem et observantiam Nobis et huic Apostolicae Sedi
mirifice probarunt, ac porro probant; atque hac cogitatione Nobis temperare non possumus, quin in vestro amplissimo coetu,
Nostrani erga eos omnes gratissimam voluntatem, solemni et publica significatione profitentes, Deum enixe adprecemur, ut probatio eorum fidei multo pretiosior auro, inveniatur in laudem et
1
gloriam et honorem, in revelatione Iesu Christi. Miseranti deinde
eliam tot hominum conditionem cogitamus, qui a via veritatis
et iustitiae, ideoque verae felicitatis decepti aberrant, eorumqn saluti opem afferre desiderio desideramus, memores Di-
ptionem gentium,
in
Nobis
dileclissi-
mum,
spem
in
folcire et
con-
arctissimam illam Vestrum omnium cum Nobis, et hac Apostolica Sede coniunctionem, qua, ut semper alias in maximis Nostris acerbitatibus, ita potissimum hoc tempore nihil Nobis
iucundius, nihil Ecclesiae utilius esse potest; ac vehementer
gaudemus in Domino Vos ita esse animo comparatos, ut ad certam solidamque spem uberrimorum fructuum et maxime optabilium, ex Synodali hac Vestra coitione concipiendam impella1
I.
Petr.,
7.
461
DOCUMENTI.
ad
quam
non
Sed nostrae
diffis.i
viribus,
ad
Te levamus cum fiducia oculos, precesque convertimus, o Divine Spiritus, Tu fons verae lucis et sapientiae, divinae Tuae
gratiae lumen praefer mentibus Nostris, ut ea quae recta, quae
salutaria, quae optima sunt videamus; Corda rege, fove, dirige,
ut huius Concilii actiones rite inchoentur, prospere promoveantur, salubriter perficiantur.
Tu
spei, Ecclesiae
San Bern.,
De
Con.,
1.
4, e. 4.
decembre
4869.)
462
IL CONCILIO VATICANO.
Documento XI.
SANCTISSIMI DOMINI NOSTRI
PII
IX.
PIUS EPISCOPUS
SERVUS SERVORUM DEI
Ad perpetuavi rei rnemoriam.
Cum Romanis Pontificibus in B. Petro Apostolorum Principe pascendi, regendi et gubernandi universalem Ecclesiam a
Domino Nostro Iesu Christo piena potestas tradita fuerit; pax et
unitas ipsiusEcclesiae in grave discrimen facile adducerentur si,
Apostolica Sede vacante, in electione novi Pontificis quidquatn
fieri contingeret, quod eam incertam , ac dnbiam reddere posset.
Ad tam funestum periculum avertendum plures a Romanis
Pontificibus Decessoribus Nostris, ac praesertim a fel. record.
Alexandro III in generali Concilio Lateranensi III, 1 a B. Gre2
in generali Concilio Lugdunensi II,
a Clemente V, s a
gorio
4
5
XII 6 editae sunt
Clemente
ab
Urbano
Vili
et
Gregorio XV,
Constitutiones, quibus dum multa alia praescribuntur, ut nego-
tium
sque
tanti
momenti
rite
spedare.
a
8
* Constit.
Decet
Ad
Romanum
Romani
Pontificem.
Constit.
6 Constit.
DOCUMENTI.
ram
463
se convocasse, ac de legftima Successoria Sui electione solillis adstantibusedixisse hanc non a praedicto Concilio,
licitum,
praedictos.
464
IL CONCILIO
VATICANO.
verborum tenoribus
praemissa,
DOCUMENTI.
Nulli ergo
omnino hominum
465
liceat
Datum Romae apud S. Petrum Anno Incarnationis Dominicae millesimo octingentesimo sexages mo nono. Pridie Nonas
Decembris. Pontifieatus Nostri anno vigesimoquarto.
M.Card. Mattei Pro-Datarius.
Loco
>$*
N. Card. Paracciani
Clarelli.
Visa de Curia
Domiivicus Brvti
plumbi.
I.
COGNOM.
Documento
XII.
SS. D. N. PII
DIVINA PROVIDENTIA
PAPAE IX
covstitutio
P1US EPISCOPUS
SERVUS SERVORUM DEI
Ad
dam
Nos
eiusmodi incommodisoccurrere volenles, plenam earumdem recensionem fieri Nobisque proponi iussimus, ut diligenti adhi,
30
466
IL CONCILIO VATICANO.
Nostrae potestatis plenitudine hac perpetuo valitura Constitutione decernimus, ut ex quibuscumque censuris sive excommunicationis, sive suspensionis, sive interdicti, quae per modum
latae sententiae, ipsoque facto incurrendae hactenus impositae
sunt, nonnisi illae, quas in hacipsa Constitutione inserimus, eoque modo, quo inserimus, robur exinde habeant; simul declarantes easdem non modo ex veterum canonum auctoritale, quatenus cum hac Nostra Constitutione conveniunt, verum etiam ex
hac ipsa Constitutione Nostra, non secus ac si primum editae
ab ea fuerint, vim suam prorsus accipere debere.
Excommunicationes
Romano
modo
Itaqne excommunicationi latae sententiae speciali modo RoPontifici reservatae subiacere declaramus
i. Omnes a Christiana fide apostatas, et omnes ac singulos
mano
Apostolicae libros eorumdem apostatarum et haereticorum haeresim propugnantes, nec non libros cuiusvis auctoris per Apostolicas litteras nominatimi prohibitos, eosdemque libros retinentes, imprimenles et quomodolibet defendentes.
3. Schismaticos et eos qui a Romani Fontificispro tempore
existentis obedientia pertinaciter se subtrahunt, vel recedunt.
Omnes
ditionis
et singulos,
fuerint,
vel favorem.
6. Impedientes directe vel indirecte exercitium iurisdictionis
ecclesiasticae sive interni sive externi fori, et ad hoc recurren-
DOCUMENTI.
467
vel perterrefa-
cientes.
9. Omnes falsarios litterarum Apostolicarum, etiam in forma
Brevis ac supplicationum gratiam vel iustitiam concernentium,
per Romanum Pontificem, vel S. R. E. Vice-Cancellarios seu
Gerentes vices eorum aut de mandato eiusdem Romani Pontificis signatarum: nec non falso publicantes Litleras Apostolicas,
etiam in forma Brevis, et etiam falso signantes supplicationes
huiusmodi sub nomine Romani Pontificis, seu Vice-Cancellarii
aut Gerentis vices praedictorum.
40. Absolventes complicem in peccato turpi etiam in mortis
articulo, si alius Sacerdos licet non adprobatus ad confessiones,
sine gravi aliqua exoritura infamia et scandalo, possit excipere
morientis confessionem.
4 1.
Usurpantes aut sequestrantes iurisdictionem, bona, reditus ad personas ecclesiasticas ratione suarum Ecclesiarum aut
beneficiorum pertinentes.
4 2. Invadentes, destruentes, detinentes
per se vel per alios
Civitates, Terras, loca aut iura ad Ecclesiam Romanam pertinentia; vel usurpantes, perturbantes, retinentes supremam
sitis
Societatis et
Insti tu ti,
468
IL CONCILIO -VATICANO.
Excommunicationes
latae sententiae
Romano
Pontifici
reservatae.
Excommunicationi
latae sententiae
Romano
Pontifici reser-
ricos, vel ulriusque sexus Monachos, exceptis quoad reservaet personis, de quibus iure vel privilegio permittitur, ut Episcopus aut alius absolvat.
tionem casibus
3.
illud
provocantes,
vel
ipsum acceptantes; et quoslibet complices, vel qualemcumque operam aut favorem praebentes, nec non de industria spectantes, iliudque permittentes, vel quantum in illis est, non
prohibentes, cuiuscumque dignitatis sint, etiam regalis vel imperialis.
aliis
ciaverint.
5. Immunitatemasyli ecclesiastici violare iubentes, autausu
temerario violantes.
6. Violantes clausuram Monialum, cuiuscumque generis aut
conditionis, sexus vel aetatis fuerint, in earum monasteria absque legitima licentia ingrediendo; pariterque eos introducentes vel admittentes; itemque Rloniales ab illa exeuntes extra
casus ac formam a S. Pio V in Constit. Decori praeseriptam.
7. Mulieres violantes Regularium virorum clausuram, et
Superiores aliosve eas admittentes.
8. Reossimoniae realis in beneficiis quibuscumque, eorumque complices.
9. Reos simoniae confidentialis in beneficiis quibuslibet,
cuiuscumque sint dignitatis.
10. Reos simoniae realis ob ingressum in Religionem.
11. Omnes qui quaestum facientes ex indulgentis aliisque
gratiis spirilualibus excommunicationis censura plectuntur Con-
stitutione S. Pii V.
12. Colligentes
iis
Quam plenum
1 Ianuarii 1569.
eleemosynas maioris
pretii
rum
pr missis, et ex
13.
DOCUMENTI.
469
crimine criminoso,
Excommunicationes
Ordinariis reservalae.
Excommunicationi latae sententiae Episcopis sive Ordinariis
reservalae subiacere declaramus:
4. Ciericos in Sacris constitutos vel Regulares aut Moniales post votum solenne castitatis matrimoniunj contrahere praesumentes; nec non omnes cum aliqua ex praedictis personis
raatrimonium contrahere praesumentes.
2.
Excommunicationes
Excommunicationi
latae sententiae
latae sententiae
nemini reservatae.
cere declaramus:
1. Mandantes seu cogentes trad Ecclesiasticae Sepulturae
haereticos notorios aut nominatim excommunicatos vel inter-
dictos.
3. Alienanles et
recipere praesumentes bona ecclesiastica
absque Beneplacito Apostolico, ad formam Extravagantis Ambitiosae De Reb. Ecc. non alienandosi
4. Negligentes sive
culpabililer omittentes denunciare infra
470
IL CONCILIO VATICANO.
Praeter hoshactenus recensitos, eos quoque quos Sacrosanctum Concilium Tridentinum, sive reservata Summo Pontifici
aut Ordinariis absolutione,sive absque ullareservatione excommunicavit, Nos pariter ita excommunicatos esse declaramus;
excepta anathematis poena in Decreto Sess. IV De editione et
usu Sacrorum Librorum constituta, cui illos tantum subiacere
volumus: qui libros de rebus sacris tractantes sine Ordinarli
Summo
Pontifici reservatae*
suorum BeneficioSuspensionem
perceptione ad beneplacitum S. Sedis Capitula et Conventus Ecclesiarum et Monasteriorum aliique omnes, qui ad illarum
seu illorum regimen et administrationem recipiunt Episcopos
aliosve Praelatos de praedictis Ecclesiis seu Monasteriis apud
eamdem S. Sedem quovis modo provisos, antequam ipsi exhibuerint Litteras Apostolicas de sua promotione.
2. Suspensionem per triennium a collatione Ordinum ipso
iure incurrunt aliquem Ordinantes absque titulo beneficii, vel
patrimonii cum pact ut ordinatus non petat ab ipsis alimenta.
3. Suspensionem per annum ab Ordinum administratione
ipso iure incurrunt Ordinantes alienum subditum eliam sub
praetextu beneficii statim conferendi, aut iam collati, sed miipso facto incurrunt a
1.
rum
nime
vel etiam
sit,
litteris
testimonialibus.
titur, vel
etiam religioso
nondum
professo.
tinentes ad aliquem e sex Episcopatibus suburbicariis, si ordinentur extra suam dioecesim, dimissorialibus sui Ordinarli ad
alium directis quam ad Card. Urbis Vicarium; vel non praemissis
471
DOCUMENTI.
Interdictum
Romano
Pontifici speciali
modo reservatum
ipso iure incurrunt Universitates Collegia et Capitula quocumque nomine nuncupentur, ab ordinationibus seu mandatis eiusdem Romani Pontificis pr tempore existentis ad universale fu,
turum Concilium
appellantia.
satisfecerint.
Denique quoscumque aios Sacrosanctum Concilium Tridentinum suspensos aut interdictos ipso iure esse decrevit, Nos
pari modo suspensioni vel interdicto eosdem obnoxios esse volumus et declaramus.
sionis, sive
interdicti
472
IL
CONCILIO VATICANO.
Firmam tamen esse volumus absolvendi farultatem a Tridentina Synodo Episcopis concessam $**. XXIV, cap. VI de
Reform. in quibuseumque censuris Apostolicae Sedi hac Nostra
Constitutione reservalis, iis tantum exreptis, quas eidem Apostolicae Sedi speciali modo reservatas declaravimus.
Decernentes has Litteras atque omnia et singula, quae in
eis constitula ac decreta sunt, omnesque et singulas, quae in
eisdem factae sunt ex anterioribus Gonstitutionibus Praedecessorum Nostrorum atque etiam Nostris, aut ex aliis sacris Canonibus quibuseumque, etiam Conciliorum Generalium, et ipsius
Tridentini, mutationes, derogationes, suppressiones atque abrogationes ratas et firmas ac respeetive rata atque firma esse et
fore, suosque plenarios et integros effectus obtinere debere, ac
reapse obtinere; sicque et non aliter in praemissis per quoscumet Delegatos, etiam Causarum Palatii
Apostolici Auditores, ac S. R. E. Cardinales, etiam de Latere
Legatos, ac Apostolicae Sedis Nuntios, ac quosvis alios quacumque praeminentia, ac potestate lungentes, et functuros, sublata eis, et eorum cuilibet quavis aliter iudicandi et interpretandi facultate, et auctoritale, iudicari, ac definiri debere; et
irritum atque inane esse ac fore quidquid super his a quoquam
quavis auctoritate, etiam praetextu cuiuslibet privilegi! , aut
consuetudinis inductae vel inducendae, quam abusum esse declaramus, scienter vel ignoranter contigerit attentari.
Non obstantibus praemissis, aliisque quibuslibet ordinationibus, constitutionibus, privilegiis, etiam speciali et individua
mentione dignis, nec non consuetudinibus quibusvis etiam im-
Loco
Jj<
plumbi.
Visa de Curia
Domimcus Bkoti
I.
GUGNONI.
473
DOCUMENTI.
Documento
XIII.
I.
De
Ecclesia Christi.
Canon
liari
I.
societate
hominum
societates, pr
subjici posse;
anathema
lemporum diver-
sit.
Can.
siam non
internam
Can.
IH.
Si quis dixerit,
anathema
sit.
474
IL CONCILIO
VATICANO.
perfectam,
sit.
XV.
Si quis dixerit, non esse ex ipsius Christi Domini institutione, ut Beatus Petrus in primatu super universam
Ecclesiam habeat perpetuos successores; aut
Pontifi-
Can.
Romanum
cem non
anathema
sit.
Romanum
Pontificem habere
consistere,
ita
Can. XVIII.
sit.
DOCUMENTI.
475
aut eidem civili potestati' vi suae supremae auctoritatis competere, in causis religionis iudicare et decernere; anathema sit.
(Allgemeine Zeitung, 4 febbraio 4870.)
II.
Schema
PIO VESCOVO,
ec.
AD ETERNA MEMORIA.
L' apostolico ministero di Sommo Pastore , al quale Dio per
sua ineffabile provvidenza e misericordia ci ha chiamati, ci
impone urgentemente e continuamente l'obbligo di nulla trascurare onde a tutti gli uomini chiaramente sia palese la via che
conduce alla vita eterna ed alla salvezza.... Perci noi crediamo
nostro dovere di esporre gli articoli pi importanti della vera e
cattolica dottrina che si riferiscono alla natura, agli attributi e
alla potest della Chiesa, e di condannare, nei seguenti articoli
canonici, gli errori esistenti e sparsi contro la medesima.
Cap. 1. La Chiesa il Corpo misterioso di Cristo.
Cap. 2. La religione Cristiana pu essere insegnata unicamente nella Chiesa fondata da Cristo, e da essa soltanto.
Cap. 3. La Chiesa la vera, perfetta, spirituale e sopranla
naturale societ.
eleva
al di
sopra di tutte.
Noi puLLlichiamo
l'
47G
IL CONCILIO
VATICANO.
Cap.
9. Dell'infallibilit della
DOCUMENTI.
477
Apostolica Romana.
Cap. 11. Del Primato del Vescovo di Roma.
L'Eterno Pastore e Vescovo dell'anime nostre, il quale
prima d'essere glorificato preg il Padre che tutti coloro che
credessero in lui fossero tutti come il Padre ed il Figliuolo sono,
per la perpetua conservazione dell'unit tanto della fede catto-
sci ec.
Perci noi condanniamo e rigettiamo le opinioni di coquali contrariamente a questa manifesta dottrina delle Sacre Scritture, che dalla Chiesa Cattolica venne costantemente cosi
interpretata, respingendo la forma del regime istituito da Cristo
nella sua Chiesa, negano che il solo Pietro sia stato rivestito
del vero e proprio primato di giurisdizione a preferenza degli
altri Apostoli, sia di alcuni di essi come di tutti insieme; o di
coloro che sostengono che il detto Primato non sia stato immediatamente e direttamente conferito a San Pietro, ma alla
Chiesa, e da questa trasferito a lui come a suo Ministro.
Ma ci che il primo dei Pastori ed il sommo Pastore delle
pecorelle Ges Cristo stabil in San Pietro per l'eterna salute ed
loro,
il bene
perenne della Chiesa, deve per virt dello stesso Autore
continuamente durare nella Chiesa che edificata sulla pietra durer sino alla consumazione dei secoli.
478
IL CONCILIO VATICANO.
Maestro e
lui
il
Giudice supremo di tutti i Cristiani; che inoltre
nella persona di San Pietro stata da Nostro Signore
Ges Cristo trasmessa la potest di pascere, di guidare e di
governare l'intera Chiesa; e che questa sua potest giurisdizionale regolare ed immediata, alla quale i pastori ed i fedeli delle singole Chiese devono assoggettarsi
tanto indivi-
Romano
quanto
che
la
di
giurisdizione dei
immediata
insieme
che sia lecito di appellarsi contro le decisioni dei Romani Pontefici ad un
prossimo Concilio, come ad una autorit superiore ai
Romani
Pontefici.
Ma da
Ma
affinch
niente esercitare
il
il
479
DOCUMENTI.
anche
affinch
la
Chiesa
Romana
Papa Romano,
il
il
libert per
orbe terrestre pascere e governare l' intero gregge del Signore, ed esercitare pi facilmente il supremo potere e l'autorit ricevuta dallo stesso Nostro Signore Ges Cristo, e cos di
giorno in giorno maggiormente accrescere la divina religione e
con pi efficacia eseguire quello che, secondo le circostanze ed
tutto
il
1'
tempo,
quali
mirano
a rove-
tembene
sciare ogni
porale nei
tutti
Romani
titoli
di
Pontefici,
diritto
quanto
la
quali pretendono che non spetti alla Chiesa di stabilire pel bene
dell'intiera Cristianit alcunch di obbligatorio in ordine al
detto poter temporale, e che perci sia in facolt dei Cattolici
di dissentire dalle decisioni da lei prese in proposito e di avere
intorno ad esse differente opinione.
Cap. 13. Sulla concordia tra la Chiesa e lo Slato civile.
Dovendosi dunque ammettere che delle due societ
Iddio sia l'Autore, secondo il modo diverso che il loro diverso
ordinamento e fine richiede; cos ne viene per naturai consei
guenza che
(lo
Stato), ovvero
poteri, da' quali ambedue sono governate, non pu veramente esservi lotta alcuna o ostilit.
La Chiesa anzi conferisce allo Stato la maggiore solidit,
e lo difende e veglia alla sua sicurezza. Imperocch quella giustizia che santifica gli uomini, forma ancora, mediante la virt
tra
cristiana e la piet,
come
buoni cittadini; e se
medesimi sono
tali
rit divina,
alle
legittime
benanche per
480
IL
Ma
CONCILIO VATICANO.
impone
se da
di
una parte
ubbidire
ai
cure.
La Chiesa
mediante
la
481
DOCUMENTI.
che
alla
la
sempre tenuta nel debito onore la verit, con energiche parole inculcata dal Signor Nostro; che l'acquisto fosse anche di
tutto il mondo non giova agli uomini, e che al di sopra di
fosse
ma di
supremazia in modo
della Chiesa,
tutto
482
IL CONCILIO VATICANO.
dipendano tutti i diritti dei genitori sui loro figli, e che questa sorgente scaturisca dalla legge dello Stato o dalla maggioranza di voti dei cittadini e dalla cosiddetta opinione pubblica,
la quale costituisce la norma suprema della coscienza e dei doveri in tutte le azioni pubbliche e sociali, tanto dei Sovrani quanto
dei loro sudditi.
Molti ancora vanno tanto oltre, che attribuiscono forza di
diritto agli eventi fortunati e si arbitrano a dire che, se qualche
Ma queste finzioni dell' umana superbia non portano ad alche a strappare dal cuore dei .figli degli uomini l'immutabile santit e giustizia dell'eterno Dio, ad estinguere nelle loro
menti il senso del giusto e dell'ingiusto, e a far appestare la
terra dai suoi abitanti che sotto le apparenze della legge scontro
memoria
di tutti la dottrina cattolica, affinch essa venga custodita pura ed inviolata. Noi insegniamo quindi ci che la Chiesa
per tradizione dell'Apostolo ha sempre insegnato, che ogni legittima podest, per conseguenza anche quella civile, ha per
suo autore Iddio. Ogni essere vivente, scrive l'Apostolo, e
secondo l'Apostolo un precetto, il quale tiene in tal modo
nelle sue mani il potere, servo di Dio che rimunera le buone
opere col bene e le azioni cattive colla pena, e cosi, in forza
del suo diritto, esige ubbidienza dai suoi dipendenti.
Nessuno dunque ardisca insegnare che sia lecito l' opporsi
colla forza a quel legittimo potere, ovvero con abominevole
audacia l'abbatterlo mediante ribellioni e congiure: chi si oppone
a qualunque potest, si oppone agli ordini di Dio; e coloro
che cos
zione.
si
oppongono,
si
preparano da se
far
DOCUMENTI.
483
La norma per operare non sta quindi nell'utile, o nell'opinione e nella volont della moltitudine, quando essa spinge
a ci che proibito o contrario alla legge divina; ma invece
la regola morale, necessaria nell'adempimento dei doveri del
loro ufficio s per i sudditi, come per i Regnanti, si trova nella
legge di Dio che comanda e proibisce, e secondo la quale tutti
nel giudizio finale reggeranno o cadranno dinanzi al comune
Signore.
norma d'operare, per quanto
11 giudicare per di questa
riguarda l'onest dei costumi, per ci che lecito, e per ci
che illecito, spetta, e per la societ civile e per i pubblici
affari, alla cattedra della Chiesa.
E in verit la Chiesa fondata da Dio , tanto per sudditi,
quanto per i Regnanti, la guida e maestra sulla via dell'eterna
salute. E non men vero anche per i Regnanti, che coloro che
non hanno la Chiesa per madre, non hanno neppure Iddio per
padre. Affinch dunque essi possano avere il Re dei Re per
loro padre propizio, devono con le azioni e le opere poter dimostrare di aver la Chiesa per madre; e non darsi a credere
che a loro sia permesso in affari privati o pubblici per ragioni
politiche di poter violare le leggi ed i diritti di Dio e della
Santa Madre Chiesa.
Cap. 45. Di alcuni speciali diritti della Chiesa in relazione
allo Stato civile.
i
Fra
mira
all'
le
et
violazioni dei pi
nostra di trarre
santi
dottrine cattoliche e
menino santa
vita ecclesiastica.
Che anzi
4S4
IL CONCILIO VATICANO.
non
mondano
insegniamo che
predelti diritti ed ufficii spettano alla Chiesa e furono col suo magistero d' istruzione istituiti da Dio e sono strettamente congiunti colla costituzione e fine della stessa, e che perci non
possono esser aboliti con leggi, umane.
gli obblighi provenienti dai voti fatti, fondati sulle soprannaturali leggi di Dio e sui suoi precetti, stantech Cristo, l'Eterna
Sapienza, indic e tracci nella Sua Santa Chiesa la via del-
pure
l'evangelica perfezione, essi non possono con leggi politiche essere u cambiati n soppressi.
E perci condanniamo tanto la dottrina che dichiara la
vocazione monastica illecita e nociva al vero benessere dei popoli e chiede perci che sia limitata, quanto gli empi sforzi degli
uomini che invadono i suaccennati diritti della Chiesa e dei
credenti, e recano con ci a Dio stesso ed alla Santa Religione
Cattolica grave danno.
sacrilega
infierisce contro
farsi
nazioni.
In questo
riprovevoli dottrine
DOCUMENTI.
485
Ora, mentre la Chiesa una comunit perfetta, per diritto divino costituita, e soprannaturale, es-a anche una societ visibile di uomini che per la loro salute esiste sulla terra,
e perci ad essa occorrono pure cose visibili ed esterne, fra le
beni temporali.
quali anche
Ed per questa sua missione che la Chiesa visibile ha per
sua natura, e conforme alla divina sua istituzione, i suoi proprii ministri, che essa sceglie fra gli uomini e che a loro destina,
quali non dipendono dal potere secolare, ma invece,
indipendenti dal medesimo, esercitano i loro santi ministeri; e
i
perci la Chiesa per proprio diritto provvede a loro, ed dovere e diritto di questa slessa Chiesa di aver cura tanto del decoro del sprvizio divino, quanto delle molteplici necessit dei
poveri Cristiani e delle altre opere di carit cristiana e di piet
che essa giulica opportune.
E veramente il diritto di acquistare e possedere che spetta
-alle societ del tutto umane,
non manca alla Chiesa, anzi le
proprio come a societ da Dio stabilita per pi alti fini, non
soggetta a dominio mondano, e lo anche in grado pi santo e
istituita
da Dio
fra gli
uomini, che ha
il
diritto
di
Documento XIV.
Apparisce da questo prospetto, e consta dalle relazioni unadi quanti hanno
Protestanti vi
percorsa la Svizzera, che
Cattolici. Se cercassimo di
godono di maggior prosperit che
ascrivere un tal fatto alla differenza del territorio, mostreremmo
ignorare che pi Cantoni cattolici (per esempio, Lucerna, Friburgo, Soler, Ticino) hanno snolo pi fertile di quello dei Protestanti di Ginevra, Neuchatel, ec, che dove
Cattolici si trovano
misti ai Informali su terreno di egual indole, ivi sono questi non
poco superiori a quelli in benessere, e ci si tocca con mano
nei Cantoni di Glarona, Friburgo, Appenzello, Grigioni, San Gallo, ec. Adunque molti dei Protestanti vanno dicendo esser la renimi
4S6
IL CONCILIO
VATICANO.
tra.
gionile.
(Statistica della Svizzera di Stefano Franscini, ticinese.
Lugano, 1827.)
Documento XV.
I Cattolici di
Venerandissimo Signore,
Noi sottoscritti, fedeli della diocesi di Treveri, ci indirizziamo a Vostra Eccellenza come nostro pastore spirituale e nostro
Vescovo, in un affare importantissimo, serio, concernente da
vicino la nostra Santa Chiesa, e perci gli intere.>si
pi consii
Venerandissimo Signore,
Nella vostra lettera Pastorale di quest' anno, lettera che concerne il digiuno, nella quale voi indicavate ai fedeli la significazione del prossimo Concilio generale, dicevate che certamente
in un Concilio generale ai soli Vescovi spettava un suffragio decisivo , essendo essi i successori degli Apostoli, ma che ciononostante si sarebbero ascoltate e prese in considerazione, l'esperienza e la prudenza non solo dei Vescovi, ma eziandio di tutti
i membri della Chiesa e che non
solamente i preti, ma
laici
pure potrebbero essere chiamati ad esercitare un'influenza sulle
decisioni del Concilio, anche in quistioni importanti. Infatti vei
dite, sin
di
fedeli, gli
DOCUMENTI.
487
un giornale
del pari in
essenzialmente
riormente.
Cattolici liberali temono che il prossimo Concilio prodottrina del Sillabo e l' infallibilit dogmatica del Papa;
inoltre sperano che il Concilio modificher alcune proposizioni
del Sillabo o che le commenti in un senso a loro favorevole.
Nello stesso modo si lusingano colla speranza che il Concilio
clami
la
non
non
si
occuper punto
dell'infallibilit del
la
proclamer....
Ria
veri Cattolici, cio a dire la gran maggioranza dei
fedeli, nutrono una ben diversa speranza.
Quasi in
ogni luogo si trova sparsa la convinzione che il
futuro Concilio sar breve, come, per esempio, quello di Calcedonia: perch nelle circostanze presenti si sente la difficolt di
mantenerlo riunito per lungo tempo; e, prima di tutto, si attendono Vescovi che si mostrino uniti nelle questioni principali,
affinch la minoranza non possa fare una lunga opposizione,
i
malgrado
la
sua eloquenza.
Cattolici sperano,
cilio
Ma
si
Venerabilissimo Signore,
488
IL CONCILIO
VATICANO.
Venerabilissimo Signore,
nostra epoca ha veramente bisogni particolari, ma non
nel senso che abbiam detto; bisogni che noi altresi sentiamo vivamente, ed a' quali la Chiesa, che destinata ad essere tutto
La
per
stabilimento simultaneo dell'armonia fra queste due organizzazioni differenti, nelle quali, secondo la volont di Dio, la vita
dell'umanit deve svilupparsi, il regolare organamento della
DOCUMENTI.
489
bere-
secoli.
Siffatti Sinodi, tutte volte che le loro decisioni erano prese
in Consigli veracemente liberi e dotti e si riferivano alle esigenze della vita reale , sono stati una sorgente di bene per la
Chiesa.
motivo,
la
loro istituzione
ora, se
della
490
IL
CONCILIO VATICANO.
Chiesa che
due
istituzioni,
conflitti risultanti,
con mag-
Venerabilissimo Signore,
Ci che ci cagionerebbe un'impressione pi penosa e pi
triste ancora che quell'alterazione d'armonia fra la Chiesa e lo
Stato, sarebbe veder rallentare i legami che devono unire il
clero ed il laico, il pastore e la greggia, sarebbe il veder nascere in mezzo ad essi un profondo dissenso.
Egli dunque con dolore che noi vedemmo fare tentativi per
distruggere la base comune dell'educazione, che sinora riuniva
ancora, assai generalmente, in Germania il Clero e gli uomini
chiamati a vivere nel mondo e preparati cogli studii accademici
delle Universit.
che
lamento definitivo
di questo soggelto.
Venerabilissimo Signore,
minacciano a'nostri giorni la Chiesa, coli' incredulit che ci combatte da ogni parte, le grandi esigenze che
i mali sociali del nostro
tempo impongono alla carit cristiana,
mostrano quanto sia pi che mai necessario che tutti i fedeli,
I
pericoli che
DOCUMENTI.
49i
unendosi
il
ascoltava
religiosa, come noi l'abbiamo definon avrebbe alcun potere esecutivo. Ma speriamo fermamente che una simile organizzazione attirerebbe a s la grande
quantit dei laici, che renderebbe possibile un'unione soddisfacente ed una direzione ben combinata di tutte le forze, che
la Chiesa potrebbe combattere con miglior esito
mali sociali
del tempo presente, che realizzerebbe pi sicuramente l'influenza del Clero sul popolo, che riuscirebbe meglio ad informare di principii cristiani la vita privata de'particolari, che
492
IL CONCILIO VATICANO.
disce di giorno in
tolici comuni.
giorno fra
cat-
Venerabilissimo Signore,
desiderio ardente che anima il Santo Padre, tutto il venerabile Episcopato, ogni cattolico fedele, e specialmente noi
Cattolici tedeschi, il desiderio di vedere le confessioni proteIl
diffidenza de' nostri fratelli, per vincere pregiudizii, per risvegliare la confidenza. Ora, quanti loro pregiudizii non scomparirebbero immantinente, se vedessero rivivere ed agire presso di
noi que'grandi organi della Chiesa, rifiorire in mezzo a noi una
vera vita parrocchiale, adempiendo
doveri sociali del Cristianesimo; se non potessero pi essere tentati ad avere il diffidente
i
-quale soltanto
495
DOCUMENTI.
infami,
notificale
nome,
come
che
voti
luppo delle cose. Se oggid le popolazioni cristiane debbono realmente essere riguadagnate alla Chiesa dal Concilio, bisogna che
494
IL CONCILIO
VATICANO.
Documento XVI.
Il
Due volte, da alcune settimane, mi sono avvicinato alla tomba, senza potervi trovare quella libert, presso
la quale io sospiro, e che il buon Dio mi fa aspettare cosi lungamente. Ciononostante la fine dei miei mali non pu tardare;
e sin d'ora mi sembra ch'io possa giudicare delle cose e delle
persone di quaggi con un disinteresse ed una indipendenza, che sono solamente privilegio della morte. In mezzo a
questa rovina del corpo la mia anima mi sembra abbia conservato un certo vigore, e perci con intima e profonda gioia il
mio cuore ed
il mio
spirito si rifugiano sulle rive del Reno, dove
sono sviluppale le mie prime impressioni di studente, ed ove
io ritrovo oggi le sole consolazioni che mi sia dato di incontrare nella sfera d'un pubblicista politico e religioso. Queste con-
si
solazioni, a voi, Signore, io le debbo ed ai vostri amici, al vostro eccellente giornale Kodnische Bl alter, al dotto e coraggioso
Foglio Teologico di Bonn, ma soprattutto all'ammirabile indirizzo di alcuni laici di Coblenzaal Vescovo di Treveri, del quale
indirizzo voi avete fatto pubblico il testo ed aveste la bont di
495
DOCUMENTI.
secolo
XTX
ci
di
inaugurare
la difesa della
Documento XVII.
Il
Due
cedendi
eis placeat.
>
si
496
IL CONCILIO VATICANO.
fronte a loro, risulla privo di forza e di volont. Secondariamente che le questioni di importanza maggiore tanto ti] materia
di fede, quanto di dottrina, si devono decidere a
semplice
maggioranza dei presenti votando per alzata e seduta.
Nei due anni che hanno preceduto il Concilio si prepararono, come noto, molte relazioni coi relativi decreti e canoni.
Questi devono ora essere approvati dal Concilio e quindi annundal Papa opprubante Conolio come leggi, come norme di
dotirina e di credenza, a tutto l'orbe cattolico. Questi schemi
sono in tutti 54, e fino ad ora cinque soli ne furono discussi.
Il
procedimento che d'ora innanzi si dovr seguire nella
discussione e nella votazione, il seguente:
t. Lo schema*verr distribuito alcuni giorni
(dieci) prima
della discussione ai Padri del Concilio, i quali potranno
perci
formolare in iscritto avvertenze, osservazioni e proposte di camziati
biamenti.
2. In
nuova
forinola
impugnato.
3. Queste nuove proposte verranno trasmesse col mezzo del
Segretario alla Deputazione, che ha incarico di occuparsene (e di
queste Deputazioni ve ne sono quattro), la quale se ne servir a
suo senno modificando, se lo crede opportuno, lo schema, e
dando in una relazione del tutto sommaria notizia al Concicelo delle proposte che le sono state presentate.
i.
schema
Presidenti
cos nel
Durante
la discussione in facolt dei Presidenti di toparola a qualunque oratore, se a loro sembra che egli
non stia nei termini della questione.
6. Ai Vescovi delle Deputazioni lecito prendere ad ogni
5.
gliere
la
momento
la
testo dello
semplice maggioranza.
di ci si voter l'intero schema mediante appello
quale ogni Padre risponder: Placet o Non placet.
Non detto se anche in questa votazione decida la semplice maggioranza dei presenti. Ma per analogia pare che si
debba concludere di si, perch anche l'intero schema non
che una parte o frazione di un intero maggiore, e non vi
9.
Dopo
nominale,
al
DOCUMENTI.
497
purch sia,
dogmatiche
per
ammesso
cipio
tutti
di
pu quindi prevedere che la maggioranza di questo Concilio non sar nelle future votazioni instabile, che essa non
aumenter o diminuir, che non muter secondo le diverse deliberazioni ria prendersi, ma che essa, con piccola variazione nel
numero, si manterr nel suo insieme sempre la stessa. Poich
tutti sanno che fino dal principio quando furono elette le Deputazioni, e prima ancora che si facesse una vera e propria votaVescovi si sono suddivisi in una maggioranza e minozione
ranza spiccata e decisa. E cos doveva succedere, perch nella
questione della infallibilit del Papa si manifest immediatamente una scissione profonda e di principio, e subito si riconobbe che questa questione era per l'Assemblea la cosa principale da deliberarsi, e che tutte le altre questioni venivano
da questa dominate. Ora si pu esser certi che i fautori del
dogma dell'infallibilit voleranno senza esitare le proposte come
usciranno dalle mani delle Deputazioni, poich per essi perfettamente logico l'approvare tutto quello che procede dalla Sede
Romana, e del resto stato pi che bastantemente provveduto,
Si
il
pi
498
IL CONCILIO VATICANO.
vi
lui
il
gesuita
Steins, e poi
nomi conosciuti
di
Dechamps
in
decreti
di voti per lo
morale. Questo principio strettamente collegato all'intero
sistema della Chiesa Cattolica. Non si conosce esempio di un
dogma che sia stato approvato a semplice maggioranza di voti
contro l'opposizione di una minoranza, e che sia poi stato in-
meno
trodotto.
E come
cilio
Ecumenico.
ai
8
Il
Se
In
Lerins,
scritto
id est
DOCUMENTI.
499
modo
pu essere dimostrata
la
sibi
Paris, I64, pag. o95 : TJniversilas sine duahus alus, nimirum antiquitate et
consensione, stare non potest. Quod autem triplici il la proibitone confirmatur, est
haut dubie ecclesiasticum et catholirum. Quod si universilatis nota deficit et nova
aliqua quaestio exoritur, novaque contagio Ecr.lesiam commaculare incipit, tunc
hac universilate praesentium Ecclesiarum deficiente recurrenJum est ad antiquitatem.
Notat enim Vincent, posse aliauam iiaereseos contagionem occupare mullas Ecclesia;, sicut constat de Ariana; adeo ut aliquando plures E<clesiae et Episcopi diversa rum nationum Ariani quam Catholici
reperirentur. Et quantunrnis doctrina
aliqua latissime pateat, si tamen novam esse constai, haud dubie erronea est.nec
enim est apostolica, nec per successionem et tradii lonem ad nos usque pervenit.
Deinde , ut notat idem Vincentius, anliquitas non potest iam seduci. Veruni cniuivero quia et ipse error antiquus esse
potest : ideirco cum consulitur vetustas, in ea
quaerenda eslconsensio.
IL CONCILIO VATICANO.
500
mente credute,
in cui tutti
figli fedeli della Chiesa, e sacerdoti e laici, deponloro testimonianze e fanno le loro franche dichiarazioni.
generalmente ammesso, e la storia della Chiesa lo prova,
che queste manifestazioni facilitano al Concilio il suo ufficio,
e non che i Padri vengano da queste disturbati o impediti nei
loro lavori. Tutti possono, a tutti permesso, anche al laico,
deporre testimonianze, esprimere desiderii, ed indicare i bi-
gono
le
Cos Vincenzo di Lerinsr Hoc semper nee quidquam aliud Conciliorum dequod a maionhus sola tra-.litiom susceperat*
hoc deinde postrns per snipturae chiiographum consigliarli. (Commonit, cap. 32.)
Il teologo
tridentino Vega, ap. Davenport, pag. 9 : Concilia generalia hoc
tantum habent, ut veritales lam alias, vel in seipsis, vel in suis primipiis a Deo,
1
vel
et al>sque
ipse
al
DOCUMENTI.
501
dogma,
il
mare a dogma, prova che in quelle parti della Chiesa che essi
rappresentano, questa opinione non tenuta per vera, non fu
considerata come divinamente rivelata, e che nemmeno ora si
considera come tale. Ma con ci si stabilisce anche che a questa
dottrina od opinione mancano le tre condizioni essenziali: l'universalit, la perpetualit, il consenso, e che quindi essa non
pu essere imposta a tutta la Chiesa come una rivelazione
divina.
per questo che intorno ad ogni Concilio la questione principale che si fa, fu sempre: I decreti sono stati approvati da tutti
i suoi membri? Ci si riscontra gi nel
primo Concilio Ecumenico
diNiceadove, su 318 Vescovi, da ultimo due
apporvi
la
loro firma.
deliberazioni, vi si
furono rimossi tutti
A Calcedonia
soli si rifiutarono
ad
Leone. E
Sinodo, insistette
perch fosse dichiarato, se realmente tutti i Vescovi (ed erano
pi di 600) concordavano nelle definizioni di fede, ed avendo
tutti essi spontaneamente ci affermato, Papa Leone rese grazie a
Dio che il suo scrilto era stato, malgrado di tutti i dubbi e delle
incertezze, dall' incontrastabile consenso di tutto l'Episcopato approvalo. Cosi pure nel sesto Concilio Ecumenico Vescovi alla domanda dell' Imperatore se le deliberazioni dogmatiche erano state
accettate con adesione universale, lo confermarono. Lo stesso
avvenne nel settimo Concilio nel 787. Inoltre Carlo Magno annunziava ai Vescovi spagnuoli che nel Concilio tenuto a Francoforte
nel 794 tutto era succeduto, quatenus Sancta omnium umanit*
scritto di
il
decornerei, etc.
niunis est, quae non solum ad Clericos, verum etiarn ad Laicos et ad omnes omnino
pertinet Christiane.
Questo passo venne anche inserito nel Decreto di Graziano.
502
IL
CONCILIO VATICANO.
A Trento Papa Pio IV diede ordine ai Legati di non sottoPaporre a deliberazione quello che non fosse gradito da lutti
dri. Uno dei teologhi presenti a quel Concilio,
Payva de Andrada, racconta che pi volte si lasciarono per settimane e mesi
sospesi i decreti, perch alcuni pochi Vescovi erano d'avviso
contrario o avevano dei dubbi; e solo quando dopo lunghe e
minute discussioni si era riusciti ad ottenere l'unanimit, de*
creti venivano pubblicati. Payva cita molti esempi in
proposilo.
E ricordando questa prescrizione di Pio IV, Bossuet osserva che
questo era un mezzo eccellente per discernere il vero da ci che
era dubbio.
Tulli i teologi richiedono in un Concilio come condizione
di ecumenicit che in esso abbia regnata
completa libert. Libert di parola, libert di votazione. Nessuno, dice
Tournely,
che domandi di esser ascoltato pu venir respinto. Non solo la
costrizione fisica che pu rendere invalide e nulle le decisioni
d'un Concilio. La libert, quest'aura vitale d'un vero Concilio,
i
imbecillitale ingenti,
partim
tceiio
peregrinationis
ecicti,
Sulp.
Il
f.
du-
praeter Conciliorum vetustum morcm condubitatio plurimorum impetum retardavit, alque ef-
fecit,
De
Ecclesia,
I,
384.
modi
le
503
DOCUMENTI.
come ammettono
include,
tutti
teologi
diverse
condizioni
1
enumerate, per esempio, da Tournely. Alla Chiesa sono state fatte
o avere
le promesse, ed essa deve
prima di tutto convincersi ,
la certezza, che nel Concilio non ebbero preponderanza la
costrizione fisica o morale, il timore, le passioni, arti seduttrici
cose simili a quelle che a Rimini e anche altrove ebbero inche insomma nel Concilio vi sia stata vera libert.
fluenza
In questo senso parlando di un Concilio Ecumenico Bossuet dice:
I Vescovi del medesimo devono essere tanti e di cosi diversi
paesi e il consenso degli altri cos evidente, che sia chiaramente
manifesto che nel medesimo non si fatto altro che apportarvi
il sentimento di tutto il mondo.* Se invece risultasse che non solo
nel Concilio non si riunita l'opinione di tutto l'orbe cattolico,
ma che invece sono state prese a maggioranza deliberazioni
che stavano in opposizione con quello che si crede da una ragguardevole parte della Chiesa, allora nel mondo cattolico si
nostri Vefarebbero certamente le seguenti domande: Hanno
scovi esattamente attestato quello che si crede nelle loro diocesi? e se non lo hanno fatto, erano essi veramente liberi?
Oppure, come mai le loro deposizioni non furono prese in considerazione? perch furono vinti dalla maggioranza? Dalle risposte che saranno date a queste interrogazioni dipenderanno i
futuri eventi della Chiesa. E per questo in tutta la Chiesa si consider sempre la massima pubblicit come cosa necessaria ad un
Concilio; poich sta sommamente a cuore all'intera Cristianit
non solo il sapere quello che nel Concilio fu deliberato, ma
eziandio il sapere come fu deliberato.
1
?
*
Quaeres quibus conditionibus promisit Christus se Conciiis aoTuturum
Resp. Ista generali: Si io nomine suo congregata fuerint; hoc est servata suffragio*
rum liberiate; invocato codesti auxi'io ; adlubita humana industria rt diligeotia in
:
conquirenda ventate.
Deus
scilicet
modi
pericula certo semper propulsatumm ; sed hoc unum, se iis semper adfuturum,
qui in suo nomine congregarenlur. Congregari aulem in suo nomine censentur, quoties
ramente questo pensiero nelle sue Praelectiones theo'ogicae de Ecclesia ClwiI, 384:
(Deus) Episcopos permittit omnibus lunnanae infirmitatis penculis obnoxios esse, metus scilicet, ambitionis, avantiae, cupiditalis. etc.
*
Et que les autres consentent si videmment leur assemblee, qu'il sera clair
qu'on n'y ait fait qu'apporter le senliment de tonte la terre. (Histoire des variations, I. 15, n. lOU'J.) Ed perci che Papa Gelasio vuole che le deliberazioni
di una bene gesta synodus non solo siano state prese secondo la scrittura e la
tradizione, e secondo le prescrizioni ecclesiastiche, ma che siano anche accettate da
.
sti,
:
quam enneta recepii ecclesia. [Epist. 13, in Labh, Conci/., IV, 1200
Nicole, contro i Calvinisti, osserva : lls ont une marque evidente que
se
dii Universel doit lre recu pour tei, dans l'acceptation qu'en fait
Concile qui
tutta la Chiesa
e
le
1203
La
Pglise. \Prtendiis Riforn s convaincus de schisme, II, 7, pag. 289.)
Chiesa conferma i Concilii (non da loro autorit) nello slesso modo che essa coi suoi
canoni biblici conferma i singoli libri della Ribia, mentre naturalmente I' autorit)
dei medesimi non deriva dalla Chiesa. Anche qui essa teslis, non auctor Jdei.
504
IL CONCILIO VATICANO.
ultimo tutto, come lo dimoanni memorabili del 359, 449, 754, ec. In quanto al
silenzio forzatamente imposto non si sarebbe mai dovuto citare
il Concilio di Trento,
perch in primo luogo il silenzio fu in
quel Concilio semplicemente raccomandato, e in secondo luogo
questa esortazione non si riferiva che alla divulgazione delle
proposte che si facevano, perch esse in quei tempi potevano
nei paesi lontani esser tenute per veri decreti; cosa che al
giorno d' oggi nelle presenti condizioni del giornalismo sarebbe
strano
gli
9 marzo 4870.
G. DOELLINGER.
(Estratto dalla Allgemeine Zeitung, dell'-M
marzo
4870.)
Documento XVIII.
PIUS EPISCOPUS
SERVUS SERVORUM DEI
pagando.
insignia
DOCUMENTI.
ultimanti
dum
505
divina clementia Ec-
grato,
apud non paucos labefactata est. Itaque ipsa sacra Biblia, quae
antea chistianae doctrinae unicus fons et iudex asserebantur,
iam non pr divinis haberi, imo mythicis commentis accenseri
coeperunt.
Tum nata est et late nimis per orbem vagata illa rationalismi seu naturalismi doctrina, quae religioni christianae utpote
supernalurali instituto per omnia adversans, stimino studio molitur, ut Christo, qui solus Dominus et Salvator noster, est a
mentibus humanis, a vita et moribus populorum excluso, merae
quod vocant rationis vel naturae regnum stabiliatur. Relieta
autem proiectaque Christiana religione, negato vero Deo et Christo eius, prolapsa tandem est multorum mens in pantheismi,
materialismi, atheismi barathrum, ut iam ipsam rationalem naiusti rectique normam negantes,ima humanae
fundamenta diruere connitantur.
Hac porro impietate circnmquaque grassante, infeliciter con-
turarli,
omnemque
societatis
catholicae Ecclesiae filiis a via verae pieiisque, diminutis paullatim veritatibus, sensus calholicus atlenuaretur. Variis enim ac peregrinis doctrinis
abducti, naturam et gratiam, scientiam humanam et Gdem divitigit, ut plures etiam
tatis aberrarent, in
narci
potest, sibi
te, et
tuo
amodo
1
Is,
et
lix,
usque in sempilernum.
21.
506
IL CONCILIO VATICANO.
giis,
Nos itaque, inhaerentes Praedecessorum Nostrorum vestipr supremo Nostro Apostolico munere veritatem catholicam
docere ac tueri, perversasque doctrinas reprobare nunquam intermisimus. Nunc autem sedentibus Nobiscum et iudicantibos
universi orbis Episcopis, in hanc oecumenicam Synodum auctoritate Nostra in Spiritu Sancto congregatis, innixi Dei verbo
scripto et tradito, prout ab Ecclesia catholica sancte custoditum
et genuine expositum accepimus, ex hac Petri Cathedra in conspectu omnium salutarem Christi doctrinam profiteri et declarare constituimus, adversis erroribus potestate nobis a Deo tradita proscriptis atque damnatis.
Caput
I.
unum
Romana
Deum
prehensibilem, intellectu ac voluntate omnique perfectione inficum sit una singularis, simplex omnino et incommutabilis substantia spiritualis, praedicandus re et essentia a mundo
distinctus, in se et ex beatissimus, et super omnia, quae praeter
ipsum sunt et concipi possunt, ineffabiliter excelsus.
Hic solus verus Deusbomtate sua et omnipotenti virtute
non ad augendam suam beatiludinem, nec ad acquirendam, sed
ad manifestandam perfectionem suam per bona, quae creaturis
imperitur, liberrimo Consilio simul ab initio temporis utramque
de nihilo condidit creaturam, spiritualem et corporalem, angelicam videlicet et mundanam, ac deinde humanam quasi communem ex spiritu et corpore constitutam. ?
Universa vero, quae condidit, Deus providentia sua tuetur
atque gubernat, attingens a 6ne usque ad fnem fortiter, et di2
sponens omnia suaviter. Omnia enim nuda et aperta sunt oculis
3
ea etiam, quae libera creaturarum actione futura sunt.
eius,
nitum; qui
Caput
De
II.
revelatione.
Rom., I, 10.
1.
Firmiter.
alia,
eaque super-
DOCUMENTI.
507
Caput
De
Quum homo
Hehr.,
2 d
3
fide,
et
Domino suo
totus
dependeat,
1
III.
Cor.,
I,
1-2.
II, 9.
Conc. Triti,
sess.
508
IL CONCILIO VATICANO.
plenum
fides,
testante Apostolo,
Dominus multa
et manifestissima miracula et prophetias ediderunt; et de Apostolis legimus: Illi autem profecti praedicaverunt
tibus signis.
nequaquam sit motus animi caecus: nemo tamen evangelicae praedicationi consentire potest, sicut oportet ad salutem consequendam, absque illummatione et
inspiratione Spiritus Sancti, qui dat omnibus suavitatem in consentiendo et credendo ventati.* Quare fides ipsa in se, etiamsi
per charitatem non operetur, donum Dei est, et actus eius est
opus ad salutem pertinens, quo homo liberam praestat ipsi Deo
obedientiam, gratiae eius, cui resistere posset, consentiendo et
cooperando.
Porro fide divina et catholica ea omnia credenda sunt, quae
in verbo Dei scripto vel tradito, continentur, et ab Ecclesia
sive solemni iudicio sive ordinario et universali magisterio tamquam divinitus revelata credenda proponuntur.
Quoniam vero sine fide impossibile est piacere Deo, et ad
flliorum eius consortium pervenire; ideo nemini unquam sine
illa contigit iu>tificatio, nec ullus, nisi in ea
perseveraverit usque
in finem, vitam aeternam assequetur. Ut autem officio veram
fidem amplectendiflin eaque constanter perseverandi satisfacere
possemus, Deus per Filium suum unigenitum Ecclesiam instituit,
suaeque inslitutionis manifestis notis instruxit, ut ea tamquam
custos et magistra verbi revelati ab omnibus posset agnosci.
Ad solam enim catholicam Ecclesiam ea pertinent omnia, quae
ad evidentem fidei christianae credibilitatem tam multa et tam
1
H.hr., XI, i.
Peli-,
I,
19.
7.
50$
DOCUMENTI.
fidem
tantam
lumine,
auctorem
ne
et
fidei
negligamus salutem,
sed
aspicientes in.
spei no-
Caput
De
IV.
fide et ratione.
et tenet,
quam
quam
Is,
XI, i%
Ioan.,
1
I,
17.
Cor., II
7-9.
540
IL CONCILIO VATICANO.
Verum
lico munere docendi, mandatum accepit, fidei depositum custodiendi, ius et offcium divinitus habet falsi nominis scientiam
proscribendi, ne quis decipiatur per philosophiam, et inanem
fallaciam. * Quapropter omnes Christian! fideles huiusmodi opiniones, quae fidei doctrinae contrariae esse cognoscuntur
maxime si ab Ecclesia reprobatae fuerint, non solum prohibentur tanquam legitimas scientiae conclusiones defendere, sed
pr errori bus potius, qui fallacem verilatis speciem prae se
ferant habere, tenentur omnino.
,
Neque solum fides et ratio inter se dissidere nunquara possunt, sed opera quoque sibi mutuanti ferunt, cumrecta ratio fidei
fundamenta demonstret, eiusque lumine illustrata rerum divinarum scientiam excolat; fides vero rationem ab erroribus liberet
ac tuealur, eamque multiplici cognitione instruat. Quapropter
tantum abest, ut Ecclesia humanarum artium et disciplinarum
culturae obsistat, ut hanc multis modis iuvet alque promoveat.
Non enim commoda ab iis ad hominum vitam dimananlia aut
ignorat aut despicit; fatetur imo, eas, quemadmodum a Deo,
scientiarum Domino, profectae sunt, ita si rite pertractentur,
ad Deum, iuvante eius gratia, perducere. Nec sane ipsa vetat,
ne huiusmodi disciplinae in suo quaeque ambitu propriis utan1
DOCUMENTI.
511
GANONES.
I.
Creatore.
Creatorem
Si quis praeter
anathema
buerit;
materiam
non eru-
sit.
Si quis
omnium
omnia;
fieri
aut denique
quod
anathema
1
sit.
Vinc. Lir.
Common.,
n.
28.
512
IL CONCILIO VATICANO.
II.
De
t.
Si quis dixerit,
revelatione.
Deum unum
et
verum, Creatorem
et
Dominum nostrum,
De
fide.
bere; anathema
sit.
Si
originem
rite probari;
anathema
sit.
quis dixerit, assensum fidei christianae non esse liberum, sed argumentis humanae rationis necessario produci;
aut ad solam fidem vivam, quae per charitatem operatur gratiam Dei necessariam esse; anathema sit.
6. Si quis dixerit, parem esse conditionem fdelium atque
eorum, qui ad fidem unice veram nondum pervenerunt, ita ut
catholici iustam causam habere possint, fiJem, quam sub Ec5. Si
513
DOCUMENTI.
IV.
De
fide et ratione.
scribi possint;
3. Si quis
anathema
sit.
dogmatibus ab Ecclesia
aliquando secundum progressum scientiae sensus
tribuendus sit alius ab eo, quem intellexit et inlelligit Eccledixerit, fieri posse, ut
propositis,
sia;
anathema
sit.
Itaque supremi pastoralis Nostri officii debitum exequentes, omnes Christi fideles, maxime vero eos, qui praesunt vel
docendi munere funguntur, per viscera lesu Christi obtestamur, nec non eiusdem Dei et Salvatoris nostri auctoritate
iubemus, ut ad hos errores a Sancta Ecclesia arcendos et eli-
quae
eiusmodi opiniones,
maggio 4870.)
Documento XIX.
Formule. 1
33
que
pas
544
IL CONCILIO VATICANO.
vouement
sa Personne sacre, leur zle pour ses droits sacrosaints et leur foi inbranlable son infaillible autorit.
(Suivent
(De
L'Italie,
les
signatures
du
Clerg.)
juillet 4870.)
Documento XX.
CONSTITUTIO DOGMATICA
PRIMA
DE ECCLESIA CHRISTI
EDITA
IN
SESSIONE
QUARTA.
mundo elegerat, misit, sicut ipse missus erat a Patre; ita in Ecclesia sua Pastores et Doctores usque ad censummationem saeculi esse voluit. Ut vero Episcopatus ipse unus et indivisus esset, et per cohaerentes sibi invicem sacerdotes credenti um
multitudo universa in fidei et communionis unitate conservaretur,
firmitate
S.
(al.
Ili), cap.
2, in
diem Natalis
sui.
515
DOCUMENTI.
Caput
De
apostolici
et
condemnare.
I.
institutione.
quodeumque
quodeumque
seorsum singulis sive omnibus simul , vero proprioiurisdictionis primatu fuisse a Christo instructum: aut qui
stolis, sive
que
anathema
sit.
Ioan, I, 42.
XVI, 46-19.
XXI, 45-17.
Matth.,
Ioan.,
IL CONCILIO VATICANO.
516
Caput
De
II.
usque firma
unam
capite consociata, in
corporis
Si quis ergo dixerit, non esse ex ipsius Christi Domini iniure divino, ut beatus Petrus in primatu super
stitutione, seu
universam Ecclesiam habeat perpetuos successores; aut Romanum Pontificem non esse beati Petri in eodem primatu successorem; analhema sit.
Caput
Le
vi et ratione
III.
Sanclam Apo-
fidelibus est,
Cf.
2 S.
8 S.
Iren
381
inter.
epp.,
DOCUMENTI.
517
Docemus proinde et declaramus, Ecclesiam Romanam, disponenle Domino, super omnes alias ordinariae potestatis obtinere principatum, et hanc Romani Pontificis iunsdictionis potestatem, quae vere episcopalisest, immediatam esse: erga quam
cuiuscumque ritus et dignitatis pastores atque fideles, tam seorsum singuli quam simul omnes, officio hierarchicae subordinationis, veraeque obedientiaeobstringuntur, non solum in rebus,
quae ad fidem et mores, sed etiam in iis, quae ad disciplinam
et regimen Ecclesiae per totum orbem diffusae pertinent; ita ut
custodita cum Romano Pontifice tam communionis, quam eiusdem fidei professionis unitate, Ecclesiae Christi sit unus grex
sub uno summo paslore. Haec est catholicae verilatis doctrina,
a qua deviare salva fide atque salute nemo potest.
Tantum autem abest, ut haec Summi Pontificis potestas officiat ordinariae ac immediatae illi episcopali iurisdictionis potestati, qua Episcopi, qui positi a Spiritu Sancto in Apostolorum
locum successerunt, tamquam veri pastores assignatos sibi greges, singuli singulos, pascunt et regunt, ut eadem a supremo et
universali Pastore asseratur, roboretur ac vindicetur,secundum
illud sancti Gregorii Magni: Meus honor est honor universalis
Ecclesiae. Meus honor est fratrum meorum solidus vigor. Tum
ego vere honoratus sum, cum singulis quibusque honor debitus
non negatur. 1
Porro ex suprema illa Romani Pontificis potestate gubernandi universam Ecclesiam ius eidem esse consequitur, in huius
sui muneris exercitio libere comunicandi cum pastoribus et
gregibus tolius Ecclesiae, ut iidem ab ipso in via salutis doceri
ac regi possint. Quare damnamus ac reprobamus illorum sententias, qui hanc supremi capitis cum pastoribus et gregibus
communicationem licite impediri posse dicunt, aut eandem reddunt saeculari potestati obnoxiam, ita ut contendant, quae ab
Apostolica Sede vel eius aucloritale ad regimen Ecclesiae constituuntur, vim ac valoremnon habere, nisi potestatis saecularis
placito confirmentur.
Et quoniam divino Apostolici primatus iure Romanus Pontifex universae Ecclesiae praeest, docemus etiam et declaramus,
eum esse iudicem supremum fidelium, 8 et in omnibus causis ad
examen ecclesiasticum spectantibus ad ipsius posse iudicium
3
recurri.
Sedis vero Apostoliche, cuius aucloritate maior non
est, iudicium a nemine fore retractandum, neque cuiquam de
1
a Pii P.
8 Concil.
Oecum. Lugdun.
II.
518
IL CONCILIO
VATICANO.
mano
in
Caput
De Romani
omnes
et singulos
pa-
IV.
quem Romanus
Pontifex,
tamquam
Petri
quibus Oriens cum Occidente in fidei charitatisqueunionem conveniebat, declaraverunt. Patres enim Concilii Constantinopolitani quarti maiorum vestigiis inhaerentes, hanc solemnem ediderunt professionem: Prima salus est, rectae fidei regulam
custodire. Et quia non potest Domini Nostri lesu Christi pratermitti sententia dicentis: Tu es Petrus, et super hanc petram
aedificabo Ecclesiam meam, haec, quae dieta sunt, rerum prbantur effectibus, quia in Sede Apostolica immaculata est semper catholica reservata religio, et sancta celebrata doctrina. Ab
huius ergo fide et doctrina separari minime cupientes, speramus,
ut in una communione, quam Sedes Apostolica praedicat, esse
mereamur, in qua est integra et vera Christianae religionis so2
liditas.
Approbante vero Lugdunensi Concilio secundo, Graeci
professi sunt: Sanctam Romanam Ecclesiam summum et plenum
primatum et principatum super universam Ecclesiam calholicam
obtinere, quem se ab ipso Domino in beato Petro Apostolorum
principe sive vertice, cuius Romanus Pontifex est successor, cum
potestatis plenitudine recepisse veraciter et humiliter recognoscit, et sicut prae caeteris tenetur fidei veritatem Refendere, sic
et, si quae de fide subortae fuerint quaestiones, suo debent iudicio definiri. Florentinum denique Concilium definivit: PontifiEp. Nicolai I, ad Michaelem Imperatorem.
Ex formula S. Hoimisdae Papae, proul ab Hadriano II. Patribus ConOEcumeaiei Vili, Constautiaopolitani IV, proposita et ab iisdem sub1
cilii
scripta est.
DOCUMENTI.
519
caput et
ditane esse.
Huic pastorali muneri ut satisfacerent, Praedecessores Noindefessam semper operam dederunt, ut salutaris Christi
doctrina apud omnes terrae populos propagaretur, parique cura
vigilarunt, ut, ubi reeepta esset, sincera et pura conservaretur.
Quocirca totius orbis Antistites, nunc singuli nunc in Synodis
congregati, longam Ecclesiarum consuetudinem, et antiquae regulae formam sequentes, ea praesertim pericula, quae in negotiis fidei emergebant, ad hanc Sedem Apostolicam retulerunt,
ut ibi potissimum resarcirentur damna fidei, ubi fides non potest sentire defectum.
Romani autem Pontifices_, prout temporum et rerum conditio suadebat, nunc convocatis OEcumenicis
stri
Conciliis, aut explorata Ecclesiae per orbem dispersae sentennunc per Synodos particulares, nunc ahis, quae divina suppeditabat providentia, adhibitis auxiliis, ea tenenda definiverunt,
quae sacris Scripturis et a^ostolicis Traditionibus consentanea,
Deo adiutore, cognoverant. Neque enim Petri successoribus Spiritus Sanctus promissus est, ut eo revelante novanti doctrinam
tia,
patefacerent, sed ut eo assistente traditam per Apostolos revefidei depositum sancte custodirent et fideliter exponerent. Quorum quidem apostolicam doctrinam omnes venerabiles Patres amplexi etsancti Doctores orthodoxi venerati atque
secuti sunt; pienissime scientes, hanc sancti Petri Sedem ab
omni semper errore llibatam permanere, secundum Domini Salvaloris Nostri divinam pollicitationem discipulorum suorum
principi factam: Ego rogavi pr te, ut non denciat fides tua, et
tu aliquando conversus confirma fratres tuos.
lationem seu
Hoc
numquam
deficientis
charisma
Cf. S. Beni.,
Epist.
CXC
IL CONCILIO VATICANO.
520
Josephus Episcopus
S. Hippolyti
Secretarius Concilii Vaticani.
De mandato SS.m
videntia Ptl PP.
in Christo Patris et
IX, anno
a Nativitate
(Dal Giornale di
Roma, 49
luglio 4870.)
FINE.
insriDiCE-
Avvertimento
Pag.
Introduzione
DICEMBRE.
I.
1.
II.
Importanza
di quest'
Assemblea
43
2. Condizioni del
quest'Assemblea.
Cristianesimo.
4. Caso pre3, Cause delle sue scissioni.
sente.
5. Il pi lungo intervallo senza Concilio Ecumenico.
6. Carattere di questa convocazione.
7. Cause che pre1.
Importanza
di
9. Ragioni
8. Il partito cattolico.
pararono il Concilio.
della convocazione dei Concilio.
10. Bolla di convocazione.
III.
22
Primo
atto ufficiale.
ai
tive
ai
esteri.
gli
ai
di
Fulda e
lettera del
Westminster.
\. Giubileo e preliminari.
2. Prima allocuzione papale.
3. Regolamento.
4. Continua.
5. Fine.
6. Nomina
dei Presidenti e degli altri uffiziali.
7. Malcontenti per il
Regolamento.
zione francese.
pato tedesco.
italiano.
8. Malcontenti per le
9. Propornomine.
10. Loro descrizione.
11. Si considerano
12. L'Episcopato francese.
13. Opposi15. Episco14. Dichiarazione opportuna.
16.
17. Episcopato
36
522
V.
INDICE.
Sessione prima
1. Allocuzione papale nella
minciano le congregazioni.
3.
prima Sessione.
Pag.
49
2. Inco-
4. Bolla
delle querele.
8. La prima questione.
9. La seagitano nel Concilio.
conda questione.
10. Terza questione.
11. Il Papato
essenzialmente italiano.
12. Della Curia Romana rispetto alla
Chiesa.
13. Interessi del Papato e dell' Italia.
14. Come
una questione non debba nuocere all'altra.
15. Prognostici.
16. Importanza di questi avvenimenti.
gennaio.
I.
Sessione seconda.
fetti
1.
tinua.
Ordinamento
8. Ragioni
delle materie.
per
le
Primo schema
2. Si elimina
68
la
poli-
16. Discussione.
15. Osservazioni sopra il medesimo.
19. Gl'Ita18. Come si compone.
17. Dell' opposizione.
20. Ammonizioni dei Presidenti.
liani.
21. Altre provvisioni.
22. Rinvio dello schema De Fide.
l'
infallibilit.
Altri schemi
85
tiene.
fallibilit.
si
l'
infallibilit.
di
Cattolica.
dell'
loro
di
degli
il
Si
delle
523
INDICE.
IV.
Lo schema De
Ecclesia
Pag.
9&
2. Ancora
1. Distribuzione dello schema De Ecclesia.
4. Pro3. Argomenti a prognosticare.
dell' infallibilit.
sieguono le congregazioni senza produrre grande risultato.
6. Opinioni sulla du5. Diminuisce il numero dei Vescovi.
FEBBRAIO.
I.
105
del
lentezza
Serve
prospiegazione
opposizione.
Indivuol porvi riparo.
cedimento del Concilio. 8.
10. Progetti per ovviare
lunghezza delle
conciliazione. 12. Non riesce.
discussioni. 11. Progetto
13. Altre voci accomodamento. 14. Nuovo intervento
15.
schemi emendati. 16.
oriendiplomatico.
17. discuteDegli schema De Catechismo.
1.
3.
dell'
5.
alla
di
7.
9.
Si
alla
rizzi italiani.
di
di
Affari
Si
tali.
II.
lo
Lo schema De Ecclesia
42*
2. Loro
somma-
ria descrizione.
3. Effetto che produrrebbero nel mondo.
4. Alcune scappatoie.
5. Del dominio temporale avanti l'in7. Della sua applifallibilit.
6. Il resto dello schema.
8.
cazione.
III.
Conclusione.
133
2.
I. Inquietudini per la rivelazione dei canoni.
siti da proporsi al Concilio.
3. Particolarmente della
cia.
4. Il Cattolicesimo e la societ
luzione.
6.
Dilemma. 7.
moderna.
Eccezioni.
8.
5.
In
QueFran-
La rivomisura
qual
debbono incolparsene
istituzioni. 9. Eccessiva autorit.
Intolleranza
10.
ed indulgenza.
11. Ascetismo. 12. Accentramento. 13. Ribellione. 14. Conclusione.
le
IV.
152
Nuovo Regolamento
2.
1. Obbiezioni al
Indirizzo dei
capitolo precedente.
Coblentz.
Non
pensa che
nuovo Rechiude
prima
Vacanze.
golamento.
maggioranza.
10. Varie pubblica Aneddoti.
Cattolici di
4. Si
la
si
6. Il criterio della
8.
zioni.
Si risveglia la
clusione.
9. Varii
postulati.
all'infallibilit.
5. Il
7.
524
INDICE.
MARZO.
I.
schema De Ecclesia
allo
Appendice
2.
cilio.
II.
Pag. 171
schema De Ecclesia.
3. Progetti di abbandonare il ConInfluenze straniere.
4. Grande scoraggiamento.
5. Ancora della politica.
I. Si distribuisce
6. L'
allo
un'appendice
478
Tregua
Dllinger.
III.
Ritornano
5.
primi schemi
i. Ritornano
84
2. Seduta tumultuosa.
primi schemi.
3. Protesta del Vescovo di Bosnia e Sirmio.
4. Discorso del
i
APRILE.
I.
Lo schema De
200
Feste di Pasqua.
6. Terza Sessione.
II.
Il
5. Si stabilisce
la
Sessione pubblica.
7. Giudizio di essa.
206
2. Lo stesso.
primo
col
secondo schema.
la
fra la
III. Il
la
lo
d<
218
secondo
Terzo capo. Quarto capo.2.PrimoOsservazionicapo.
Vescovi.
Influenza che ebbero.
Continuano
servazioni.
che incontr questo schema.
Perch
nairalo
conquesto schema. 10. Nota
1. Dell'insieme dello
schema.
4.
3.
6.
si
dei
5.
7.
8.
9.
le os-
Difficolt
di
della
525
INDICE.
MAGGIO.
I.
Lo schema De
Pag. 228
7. Continua la discussione.
miazione dell'Esposizione
cattolica.
fallibilit.
II.
Politica esteriore
236
2.
9.
La
3.
San Pietro.
festa di
CIUGftO.
I.
246
3.
tazione di
2.
Primo e secondo capo.
San Gregorio Magno.
De Primatu.
III.
vi
Mahnes.
255
Come
ridotto lo sche-
6.
servazioni sulla
nella Costituzione prima
non
dell' infallibilit
ma.
De
Ecclesia.
8. Per
1'
infallibilit
ha canone speciale.
264
4. Si avvicina
Papa per
battimento.
8. Continua.
11. Discorso del
13. Discorso
15. Un terzo
la
stagione estiva.
5.
Discorso del
la festa
Continuazione
cardinal Guidi. 12. Discorso
9. Continua.
10.
e fine.
del Valerga.
dell'Arcivescovo di Osimo.
partito.
14. Prognostici.
526
INDICE.
LUCILIO.
I.
Pag. 289
2. Stanchezza dell'Assemblea.
3.1 Vescovi cominciano a partire.
4. Votazioni dei primi
5. Chiusura della discussione.
capi dello schema.
6. Perch T accett F opposizione.
7. Continua.
8. Si discutono
- 9.
gli emendamenti.
L'opposizione discute a qual partito ap10. Formola dell'infallibilit.
il. Dopo la
prendersi.
proposta.
capo IV.
II.
12. Votazione
14.
Quarta Sessione.
Dichiarazione
dell' infallibilit e
pro-
ma
306
2. Commissione inviata
sbagliati.
3. Aggiunta alla formola dell'indall'opposizione.
i. Calcoli esatti,
Papa
fallibilit.
tivi
12.
Mnemosynon.
Conclusione
331
APPENDICE.
Documento
I.
II.
Corrispondenza
tolica
Pag. 384
387
388
394
397
406
443
447
450
527
INDICE.
Documento
X. Allocuzione
XI. Bolla per
della
prima Sessione
la elezione del
Pag. 458
462
Papa
465
XIV. Parole
XV.
485
del Franscini
Ve-
scovo di Treveri
486
494
ec.
Ar-
ticolo di Dollinger
XIX. Formula
495
504
543
gno 4870
XX. Schema De Ecclesia promulgato dal Giornale di
Roma
^s^cay^h-^
544
zmzZi
-***
&j
Vi
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