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26 / 10 / 2012
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di ANTONIO NEGRI
picchetti.
Leggi i m ateriali
siano stati fissati nella costituzione del 1948, ma soprattutto come essi si presentino nel
farsi della costituzione europea. Infine, cercher di capire come, in nome del comune, possa
essere rotta la convenzione costituzionale che ci lega, opponendo dispositivi antagonisti
allesercizio del potere finanziario, costruendo una moneta del comune insomma, che
di dibattito politico, di
sperim entazione di nuov i
linguaggi e di conricerca.
1.1
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Inchieste - 20 marzo 2013 by Radio
UniNomade
era dura e relativamente stabile, direttamente dipendente dal rapporto di forza fra le classi
00.00 | 52:33
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orizzonti meridiani #3 - 17 marzo 2013 by
Radio UniNomade
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nelloperare alla sua estensione sul livello globale. La convenzione finanziaria si presenta
questione - v ideo -
organica al regime del capitale finanziario. Meglio , in queste condizioni, parlare di varie
fasi del business cycle, piuttosto che di crisi.
Sia chiaro quindi che, in questa nuova configurazione della regola costituzionale, permane
la base materiale della legge del valore: non pi lavoro individuale che diviene astratto, ma
lavoro immediatamente sociale, comune, direttamente sfruttato dal capitale. La regola
finanziaria pu porsi in maniera egemone perch nel nuovo modo di produzione il comune
emerso come potenza eminente, come sostanza di rapporti di produzione, e va sempre pi
invadendo ogni spazio sociale come norma di valorizzazione. Il capitale finanziario insegue
finanziaria. Bene dice Harribey, discutendone con Orlan, il valore non si presenta pi qui
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Facciamo il punto. Da un lato possiamo sottolineare che, nella societ contemporanea, nei
processi di sussunzione della societ nel capitale, valore duso e valore di scambio si
sovrappongono. Dallaltro lato, si avverte che il lavoro astratto non differisce dal lavoro
vivo
concreto solo perch esso rappresenta lastrazione della forma concreta del lavoro: questa
English
, per cos dire, una differenza puramente epistemologica. La vera differenza quella
positiva consiste nel fatto che, nel lavoro astratto, si eguagliano ora tutte le forme del
Leggi il program m a
singolari produttive.
Su questa base si trarranno due conseguenze:
la prima che quella sussunzione della vita, quando si presenta come comando sulle attivit
la seconda conseguenza che il valore si presenta sul mercato non tanto come sostanza, non
tanto come mera quantit di merci, ma come insieme di attivit e di servizi, sempre
maggiormente cooperativi, e che la vita cos sussunta dal potere nella sua interezza e
nellinsieme delle sue singolari espressioni; insomma, che i rapporti di produzione pongono
1.2
A partire degli anni 90 dopo la lunga crisi iniziata negli anni 70 con la demolizione degli
centrale della sua legittimit e funzione, intendiamo lo Stato-nazione, come base sovrana.
crisi globale.
debito pubblico sottratto alla regolazione sovrana (congiuntamente dal capitale e dai
dai soggetti detentori del capitale finanziario. La concorrenza fra questi attori si fa sempre
governo ed al possesso del pubblico, dopo essere stata nella globalizzazione sempre
maggiormente svuotata della sovranit).
Alla ricerca di nuove convenzioni si susseguono le bolle (new ecomonics, asiatica,
argentina, ecc.). I mercati, per cos dire, impazziscono notano Marazzi e Orlan ma
questo del tutto coerente con il principio della concorrenza applicato alla finanza. Ivi,
quanto pi richiesto. Ne consegue che la crisi non dovuta al fatto che le regole del gioco
finanziario sono state aggirate ma al fatto che sono state eseguite. La crisi, in altre parole,
Cav allari
endogena. Essa dipende esclusivamente dalla deregolazione dei mercati di capitali e dalla
privatizzazione crescente dei beni pubblici. Ogni valore duso cos trasformato in beni
(titoli) finanziari soggetti a speculazione. La sussunzione reale della societ nel capitale
agisce attraverso la finanziarizzazione. In questo processo, la finanziarizzazione ha imposto
la sua logica al mondo intero, facendo della crisi il fondamento del suo stesso modo di
funzionare. un processo, quello della finanziarizzazione, di inclusione della cooperazione,
DOSSI ER
del comune cognitivo e sociale, e poi di esclusione, cio di estensione del modo capitalistico
Marx vivo
coloro che in questo processo sono stati privati dellaccesso ai beni comuni. Una sorta di
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classe.
Meglio detto:
m ov im enti europei.
Mediterraneo
regolamentare allinterno di quelle crisi che abbiamo percorso, laddove cio la rottura del
rapporto keynesiano-fordista esige nuove convenzioni-misura. Valore-misura? Certo, come
gi abbiamo visto, questa misura non qui qualcosa di sostanziale; piuttosto una
convenzione politica, di volta in volta determinata. O meglio: se alla sua base non c un
che lo regge) deve costruire una nuova forma di governo la governance, appunto. Essa
non agisce principalmente come potere di eccezione, ma come governo di unemergenza
continua ( uneccezione spalmata sul tempo che rivela, negativamente, una continua
ARGOMENTI
Movimento Occupy
In questo quadro il pubblico si definisce come funzione di mediazione del rapporto sociale
capitalistico, ovvero della lotta di classe ed attorno a questa funzione che si coagula e
prende figura la rappresentanza politica borghese (nella fattispecie, italica). Come si sa, la
Costituzione italiana non mai stata realizzata completamente. Anche se lo fosse stata, non
sarebbe comunque costitutiva di quel mondo di meraviglie socialiste di cui ci raccontano.
Non volendo confonderla con lo spirito della Resistenza e della Costituente repubblicana,
come troppi retori facevano e fanno, M.S. Giannini sottolineava, gi negli anni 60, che
pensare che lo spirito di questultima fosse ancor vivo, significava farsi beffa dei cittadini o
truffarli. Comunque, la Costituzione del 48 stata presto omologata e cio adattata allo
ARCHI VI O
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sviluppo incrementale del capitalismo italiano attraverso lazione di regolazione dello Stato,
come rappresentante del capitale sociale, cio come mediatore della lotta di classe. E
quando arrivano la crisi degli anni 70 e le riforme capitaliste degli anni 80, si avvia
CERCA NEL SI TO
piuttosto quel processo reazionario di ristrutturazione generale del sistema, nel quale
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ancora viviamo. Che cosera avvenuto? Che le lotte operaie al centro dellimpero e le lotte di
liberazione dal dominio coloniale avevano rotto la possibilit della regolazione fordista. Il
capitale raccoglie la sfida e promuove il biocapitalismo nella forma finanziaria. E non
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ricorrendo a Foucault che, gi allora, negli anni 60, abbiamo cominciato a parlare di lavoro
sociale e di sfruttamento del bios nel definire le nuove figure della regolazione capitalista,
attorno e dopo lo scossone del 68. Ci riferivamo semplicemente al fatto che, dentro le
ripetute crisi fiscali della regolazione pubblica, il capitale aveva incominciato a ricorrere ai
fondi pensione ed alle assicurazioni sociali per risistemare i suoi conti. Che cosera
successo? Che, a fronte alle trasformazioni che le lotte di classe operaia determinano
dallinterno del sistema industriale, a fronte degli effetti micidiali del rifiuto del lavoro
fordista ed in relazione alla pressione biopolitica del lavoratore sociale, a fronte della crisi
dello Stato-piano, la risposta capitalistica avviene attraverso una ripresa di controllo
politico dallesterno del sistema industriale e la determinazione dellegemonia politica della
sfera monetaria sullinsieme della produzione sociale. La crisi fiscale di New York sta
allinizio di questo nuovo ciclo politico. E lo raffigura esemplarmente.
Occorre fare molta attenzione a questo passaggio (daltra parte Marazzi, Offe, OConnor,
Aglietta ed altri gi allora ne segnalarono il carattere sociale) perch qui non si verifica solo
la destituzione del pubblico dalla sua funzione di mediatore dello sfruttamento (a tutto
vantaggio dei cosiddetti mercati) ma comincia a svilupparsi una nuova figura dello
sfruttamento lo sfruttamento diretto del bios, lesaltazione del welfare come base di
valorizzazione finanziaria. Il mondo della produzione di sanit, dellassicurazione
dellinfanzia e della vecchiaia, della istruzione e delleducazione, ecc., il mondo cio della
produzione delluomo per luomo diviene la materia prima, meglio, il sangue che circola
nel sistema arterioso del capitale finanziario globale. Il mondo del lavoro sfruttato in
quanto bios, non solo in quanto forza-lavoro ma in quanto forza vivente, non solo in
quanto macchina di produzione ma in quanto corpo comune della societ lavorativa.
Ecco dunque che cosa diventa il pubblico nello sviluppo di queste pratiche di sfruttamento
e di conseguente valorizzazione che la nuova costituzione europea contiene ed impone
attraverso i cosiddetti governi tecnici. Dopo aver personificato la mediazione del potere
capitalistico, nella sua lotta contro la classe operaia e i produttori sociali, dopo esser stato lo
strumento attraverso il quale, vista limpossibilit di sbloccare la rigidit del salario verso il
basso e di recuperare attraverso linflazione i vantaggi relativi di reddito della societ
operaia ecco dunque il pubblico che, in nome del capitale, comincia a saccheggiare i fondi
pensione, a svuotare il Welfarestate del suo senso emancipatorio, a nutrirsi direttamente
del comune produttivo. Tutto questo avviene attraverso i nuovi regimi monetari che sono
imposti ai soggetti europei. Nella moneta europea il pubblico totalmente assoggettato,
violentato dal privato.
2.2
Se consideriamo molto rapidamente come si configuri giuridicamente il pubblico nella
costituzione europea che viene formandosi, ci troviamo ovviamente a fronte di una sorta di
codificazione di quanto siamo venuti fin qui definendo come il nuovo ordinamento del
biopotere capitalista.
Ormai, quando si parla di costituzione europea, si parla essenzialmente di economic
governance, e quando si parla di governance economica, spesso si traduce sostantivamente
il concetto nel tedesco Ordo-liberalismus (ci stato detto che questa traduzione si data
anche in documenti ufficiali). Vale a dire in una autoritaria economia sociale di mercato
che, non a caso, sotto la pressione dei mercati, ha perduto ogni dimensione sociale e
riformista per esaltare al massimo quella autoritaria ed ordinativa. Prodotto da una scuola
che, assumendo diverse e spesso inquietanti figure politiche, si prolunga e si trasforma
dagli anni 20 ad oggi: essa domina gli attuali processi costituenti europei.
Stabilit dei prezzi, regolazione repressiva di ogni deficit budgetario inappropriato, unione
monetaria separata dallunione politica, sono diventati principi cui attenersi con alcune
conseguenze dissolutive di ogni pur formale regola democratica. Il controllo e la
supervisione burocratica dei bilanci sono infatti privi di ogni legittimazione democratica
(non solo delle istituzioni nazionali ma anche di quelle comunitarie); gli interventi regolatori
sono di volta in volta individualizzati fuori da ogni norma generale il carattere di giustizia
dellazione comunitaria del tutto svuotato; e, in terzo luogo, le politiche europee di
regolazione sociale, distributive e compensatorie, risultano effettivamente dissolte. Per
dirla con Jrges, nella crisi lEuropa passata da una costruzione giurisdizionale ad una
costituzione autoritaria e da un deficit di democrazia ad un default democratico.
Ma, una volta fissata la temibile faccia di questa nuova costituzione del pubblico, ci
lasceremo affascinare ed imprigionare dal suo gorgonesco sorriso? No di certo. Di nuovo
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Ora, questa figura astratta del comando capitalista sottoposta a grande tensione e
probabilmente a contraddizione dal fatto che oggi il processo di valorizzazione, e quindi i
processi di sfruttamento del lavoro vivo, debbano sempre di pi diventare interni a quei
corpi che esprimono direttamente funzioni produttive e, nella cooperazione sociale,
esercitano funzioni organizzative del produrre. Tutto ci comporta, di ritorno,
linvestimento globale della vita da parte del capitale: il capitale diviene biopolitico. Ma di
qui una contraddizione fondamentale: da un lato, il capitale esige una completa
interiorizzazione del capitale variabile al processo di valorizzazione (come veniamo
descrivendola or ora); dallaltro abbiamo, in funzione di comando, una forte, se non
completa, astrazione del capitale costante (nella forma finanziaria) dal capitale variabile (in
quanto lavoro vivo sociale ed in quanto lavoro cognitivo irriducibili almeno per parte
alla mercificazione). Il capitale finanziario sembra dunque interpretare il rapporto sociale
che costituisce il concetto di capitale come rapporto eminentemente politico.
Ora, come abbiamo visto, nella convenzione del capitale finanziario, il denaro prende il
posto del valore-lavoro. Nella relazione politica che costituisce il capitale finanziario, la
convenzione di valore monetaria. La convenzione monetaria prende luogo della
convenzione valore-lavoro (cio rappresenta una nuova figura delloltrepassamento della
legge del valore interpretata, appunto, nella fase dello sfruttamento industriale del lavoro,
alla maniera individualista, fabbrichista e salariale). Ora invece la convenzione
singolarizzata, sociale e debitoria. Al contrario di quanto avveniva nel keynesismo, essa
definisce la parte salariale come il residuo delle unit monetarie di cui il lavoro astratto
lequivalente.
Come muoversi a questo punto? Abbiamo (talora fastidiosamente) ripetuto che la richiesta
di una nuova costituzionalizzazione del lavoro costituisce un tentativo completamente
astratto di riproposizione di mediazioni pubblicistiche classiche ed abbiamo concluso
(citando il documento di Giso Amendola, Costituzione precaria) che oggi il senso della
costituzionalizzione possibile sta nello sganciare lidea stessa di costituzione dalla
mediazione pubblico-sovranista entro la quale si data originariamente e nellintendere
lopposizione ai processi di decostituzionalizzazione come lotta per lapertura continua di
processi costituenti, l dove la governance tende a neutralizzarli e a richiuderli nei canali di
espressione costituiti. Si potrebbe dire, provocatoriamente ma neanche tanto, che le
soggettivit precarie pi che la difesa della costituzione in quanto tale hanno tutto
linteresse ad una precarizzazione della costituzione stessa, a renderla cio aperta allo
sviluppo continuo a processi di autorganizzazione.
Il nuovo terreno di lotta costituente, sul quale battersi, dunque quello della
governamentalit. Che essa non escluda il diritto ma piuttosto lo attraversi, provocandone
la progressiva decentralizzazione e flessibilizzazione, e nello stesso tempo azzerandone la
tradizionale pretesa di autonomia dalle altre scienze sociali, mi sembra il punto sul quale
insistere. Basti rifiutare, agendo la governance, lillusione che ivi si possa dare una sorta di
dualismo di potere che metta in tensione fino allesplosione il processo costituente. No,
non siamo sicuramente in una situazione insurrezionale, non sono ripetibili exploits
bolscevichi perch non si di fronte ad un dualismo simmetrico di poteri in lotta; siamo
invece a fronte dellasimmetria potente della nuova figura della forza-lavoro cognitiva la
sua ricca povert che si confronta, certo, con il dominio del padrone, del capitale
costante, ma non indotta a precipitare nello scontro, poich essa nello stesso tempo
irriducibilmente resistente, rigida anche nella precariet, essendosi incorporata quote di
capitale fisso e circolante.
Cos arriviamo al vero problema, liberato da ogni presupposto catastrofico o palingenetico:
cosa significa assumere i processi costituenti (a partire dalle sempre nuove produzioni di
soggettivit e di incorporazione di quote di capitale fisso) non come conclusivi ma come
coessenziali ad un nuovo processo costituzionale? Certo, una nuova costituzionalizzazione
del lavoro risulta essere unidea del tutto reazionaria, pura nostalgia della mediazione
pubblica-sovranista: ma di nuovo, cosa significa un processo costituente nellaccettazione
della frammentazione, del pluralismo moltitudinario del lavoro e della societ? Cosa
significa costituire un noi comune dentro una realt sociale in cui ogni identit sia stata
dissolta ed ogni ricomposizione non possa essere, appunto, che costituente?
A questo punto ci permettiamo di insistere nuovamente sulla straordinaria opportunit che
la convenzione costituzionale monetaria, imposta dal capitale, ci offre: quella di rivelare
immediatamente che lantagonismo anticapitalista non riguarda limitate sezioni della forzalavoro sociale (esso non riguarda il lavoro vivo assunto in maniera individualistica,
localizzata e salariale) bens lo assume come moltitudine, quindi come realt singolarizzata,
sociale e in una relazione di dipendenza (indebitata, cio) ma che tuttavia si prova nella
riappropriazione della ricchezza, attraverso il riconoscimento e la costruzione del comune.
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