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porzione piuttosto che un'altra; secondo altri di atto unilaterale sia pure colletti
vo in quanto frutto delle manifestazioni di volont di pi soggetti aventi identic
contenuto e scopo.
La divisione annullabile quando costituisce effetto di violenza o dolo:
lazione si prescrive in 5 anni dal giorno in cui cessata la violenza o il dolo e
stato scoperto; non invece annullabile per errore.
L'azione di annullamento non e pi proponibile se, cessata la violenza o scoper
to il dolo, il coerede abbia alienato in tutto o in parte i beni assegnatigli salvo
che la vendita abbia avuto ad oggetto beni suscettibili di facile deterioramento
o di valore minimo in rapporto alla quota.
Il contratto di divisione inoltre rescindibile per la lesione patita da uno dei
coeredi per oltre 1/4 di quanto a lui sarebbe spettato; lazione si prescrive in
due anni dalla divisione. L'azione e ammessa anche nel caso di divisione gi
predisposta dal testatore quando i beni assegnati a un coerede risultino inferio
ri ad oltre 1/4 dell'entit della quota ad esso spettante.
L'omissione di uno o pi beni ereditari dal procedimento di divisione, non
provoca la nullit della divisione ma d luogo ad un supplemento divisionale.
La divisione giudiziale presuppone un disaccordo fra coeredi circa l'individua
zione o attribuzione dei cespiti ereditari corrispondenti alle quote loro spettanti.
In tale caso ciascuno dei coeredi pu chiedere l'intervento del giudice, il quale
attua la divisione dopo avere svolto specifiche operazioni tendenti:
1) alla formazione della massa dei beni che deve essere divisa;
2) alla formazione ed assegnazione delle porzioni.
La divisione, secondo l'opinione prevalente, ha natura dichiarativa e di mero
accertamento, conseguentemente ha efficacia retroattiva a far tempo dall'aper
tura della successione.
In particolare si fa leva sulla disposizione secondo cui "ogni coerede reputato
solo e immediato successore in tutti i beni componenti la sua quota e si
considera come se non avesse mai avuto la proprieta degli altri beni
ereditari".La divisione, insomma, non farebbe che accertare quale sia stata in
realta, sin dall'origine la posizione dei singoli coeredi rispetto ai beni comuni e
non potrebbe pertanto comportare una modificazione sostanziale della
situazione ad essa anteriore: anche la Cassazione spesso ribadisce che con
essa si pne semplicemente fine ad una situazione di comunione mediante la
determinazione concreta dei beni che spettano a ciascuno degli eredi sin dal
momento in cui la comumione si era costituita (apertura della successione).
Tuttavia, per alcuni la comunione ha natura costitutiva ed efficacia ex tunc;
non dunque un mero atto di accertamento ma un atto tipicamente dispositivo
perch diretto a provocare la trasformazione di una situazione di contitolarit.