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Mappe di realt
Uno dei concetti fondamentali della PNL quello dimappe di realt. Noi non siamo
direttamente in contatto con il mondo esterno, la realt viene continuamente
trasformata dalla nostra attivit cerebrale, dai nostri sensi e dal background familiare
e culturale che filtrano le informazioni. Non esiste quindi una sola realt e non
corretto supporre che laltro colga nello stesso istante le stesse informazioni che
cogliamo noi e le elabori nello stesso modo in cui le elaboriamo noi.
La mappa non il territorio
Il modello del mondo che noi creiamo non pu essere considerato come ilterritorio,
ma come la mappa che lo rappresenta. Quali informazioni vengono ritenute e quali
perdute dipende da dove la mente focalizza la sua attenzione e come la focalizza. In
altre parole su cosa si sta concentrando e in che modo lo fa, come opera connessioni e
distinzioni. Il modo di assumere le informazioni nellambito di unesperienza, di
metterle in relazione e di rendersele disponibili cos da poterle utilizzare in contesti
analoghi o ritenuti tali, molto personale e per ciascuno diverso.
Contenuto e struttura della mappa
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La mappa della persona costruita sulle percezioni del reale, variamente filtrate, ed
composta da tutto il materiale proveniente dalle sue esperienze di vita consciamente
o inconsciamente ricordate, dalle varie rappresentazioni mentali riguardanti il
passato, il presente e il futuro, sentimenti, pensieri, decisioni, convinzioni, ricordi,
aspettative. Tutti questi contenuti mentali sono comunque codificati in modalit
sensoriali: visive, auditive, cenestesiche, gustative e olfattive. Questo perch sono
basate su dati di percezione e perch, quando si esprimono, rivelano una struttura
sensorialmente basata. E proprio questa struttura che interessa principalmente
il programmatore neurolinguistico. La PNL non si interessa dei contenuti quanto
piuttosto dei processi che arrivano a comprendere le sequenze degli avvenimenti sensoriali
interni che una data persona realizza in un determinato momento e poter intervenire, sia che
si tratti di un problema, di una risorsa o della ristrutturazione di un contenuto.
I Filtri
Il modo in cui le persone costruiscono la propria mappa del mondo riguarda
complessi processi neurologici in cui hanno influenza fattori ambientali, culturali,
familiari e personali.
filtri neurologici : permettono di percepire solo una piccola porzione dei fenomeni
fisici che ci circondano. Abbiamo esperienza del mondo attraverso i nostri sensi:
vista, udito, tatto, gusto e olfatto ma ci sono fenomeni fisici che stanno al di fuori dei
limiti di questi cinque canali sensoriali, (per es. percepire onde luminose di lunghezza
compresa tra i 400 e i 700 nanometri o i suoni compresi fra i 20 e i 20.000 cicli al
secondo). Un primo modo in cui i nostri modelli del mondo differiranno
necessariamente dal mondo in s dato dal fatto che il nostro sistema nervoso
deforma e cancella sistematicamente intere parti del mondo reale. Esso, quindi,
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costituisce il primo insieme di filtri che distinguono il mondo (il territorio) dalla
nostra rappresentazione del mondo (la mappa).
filtri determinati da fattori socio culturali: sono costituiti da fattori genetici sociali,
cio da quel complesso delle categorie o filtri cui siamo soggetti come membri di un
sistema sociale: la lingua, la religione, la morale e tutte le altre finzioni operanti per
consenso della societ. I vincoli sociali sono identici per i membri della stessa
comunit sociolinguistica, ma vi un gran numero di comunit socio-linguistiche
diverse. Tali filtri sono facilmente superabili: lo dimostra ad esempio il fatto che
riusciamo a parlare pi di una sola lingua; vale a dire che riusciamo ad usare pi di
una serie di categorie o filtri linguistici sociali per organizzare la nostra esperienza.
filtri di tipo personale: il modello del mondo di ogni persona squisitamente unico
come unica la sua storia e la sua esperienza personale. Ognuno ha una sua personale
maniera di strutturare lesperienza, il suo modo di vedere le cose del mondo e di
sentire limpatto emotivo delle situazioni esperenziali, le sue abitudini, le sue regole
e norme. Questa terza serie di filtri il fondamento delle profonde differenze che ci
separano come esseri umani e del modo in cui creiamo dei modelli del mondo.
Generalizzazione PNL
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Cancellazione PNL
Deformazione PNL
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nostro danno,
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mediante
nostri
schemi
cognitivi.
Per affermare se stessi, senza essere dominante o sottomessi, occorre saper far valere
le proprie argomentazioni e gestire le critiche altrui, senza per questo voler aggredire
o dominare gli altri.
La critica, in buona misura, spesso un modo per crescere, ma quando
generalizzante e unilaterale danneggia chi la produce e chi la ascolta.
Vediamo oggi come distinguere una critica positiva da una critica negativa.
La critica positiva quando:
riguarda
un
aspetto
specifico
inutilmente
il
senso
di
colpa
critica
negativa
quando:
generalizzante (quello che fai tutto sbagliato, non fai mai quello che ti dico)
etichetta
negativamente
la
unilaterale
persona,
non
il
comportamento
pu essere in alcuni casi non solo un ostacolo, ma un ottimo consigliere. Questo accade
solo per se sappiamo convogliare la sua attenzione per gli aspetti negativi di una
situazione in un piano dazione che permetta di limitare gli stessi aspetti negativi.
Come abbiamo visto la critica negativa ci dice poco, infatti molto generalizzante, per
capire se la critica ha qualcosa di concreto bisogna:
1. Confutare le generalizzazioni
Questa fase della gestione delle critiche consiste nel mettere in dubbio lassolutezza
della critica. Riprendendo gli esempi di prima possiamo rispondere alle critiche
generalizzanti
a.
come
quello
Domanda
b.
di
che
confutazione:
Non
fai
segue
fai
che
mai
cosa
tutto
sbagliato
sbagliato
nello
specifico?
quello
che
ti
dico
Domanda di confutazione: Non c mai stato un caso in cui ho fatto quello che mi hai
detto?
2. Definire che cosa c che non va
Non possiamo trarre niente da una critica generalizzante e indefinita, per capire
quali sono le nostre aree di miglioramento dobbiamo fare delle domande di
specificazione che permettano di definire
qual loggetto della critica
quando si verifica
quali danni produce
3. Definire assieme al critico quali possono essere i comportamenti alternativi
Una critica inutile se non fornisce delle indicazioni di miglioramento, o dei
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comportamenti alternativi che permettano di limitare gli effetti negativi dei propri
comportamenti.
I livelli logici sono categorie che consentono di descrivere lesperienza umana. La
nostra struttura mentale, il nostro linguaggio e i sistemi sociali nei quali viviamo
costituiscono altrettante gerarchie naturali o livelli di processo. Ciascun livello ha la
funzione di sintetizzare, organizzare e orientare le interazioni al livello sottostante.
Ogni cambiamento a livello superiore crea necessariamente cambiamento ai livelli
inferiori.
Questo lo schema dei livelli logici:
Chi altro
Spirituale
(Visione e finalit)
Identit
Chi
(Ruolo e Missione)
Perch
Valori Credenze
(Permessi e Motivazioni)
Come
Capacit e Strategie
(Percezione e Indirizzo)
Comportamenti
Cosa
(Azioni e Reazioni)
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Dove e Quando
(Vincoli e Opportunit)
Ogni volta che si vive unesperienza, tale esperienza pu essere analizzata attraverso alcune
domande, ognuna della quali ha la funzione di indagare un determinato livello.
Dove sono?
Cosa faccio?
Come lo faccio?
Perch lo faccio?
Chi penso di essere qui ed ora?
Ogni esperienza quindi scomponibile a diversi livelli profondamente correlati.
Prendiamo ad esempio unesperienza di cambiamento:
Lo spazio problema del cambiamento implica la presenza di un dove e di
unquando, lindividuazione dei contesti e delle influenze ambientali in campo, dei
vincoli di spazio fisico e di tempo, ad esempio, che possono influire
sulraggiungimento di un obiettivo o sulla risoluzione di un problema. Vi poi la
dimensione del che cosa accade in un dato contesto, delle attivit comportamentali o
dei risultati che si verificano nel contesto, vale a dire del cosasi suppone possa accadere
in un particolare dove e in un particolare quando.
Ovviamente, le azioni delle persone non sono determinate soltanto dal contesto
esterno nel quale si inquadrano. Individui diversi possono reagire sul piano della
condotta in modi molto diversi di fronte agli stessi segnali e vincoli della situazione.
Cosa spiega questa differenza di comportamento? La risposta una: la diversit delle
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mappe mentali e delle percezioni di ciascuno. Gli esiti e le risposte che compaiono a
livello del comportamento sono espressione di processi cognitivi a monte, vale a dire
del come le persone pensano ad un dato oggetto o se lo rappresentano mentalmente. Il
livello del come si riferisce allemappe mentali e alle capacit cognitive interne delle
persone.
Il processo di cambiamento molto influenzato anche dalle credenze e dai valori
delle persone, al livello del perch e dei motivi che si celano dietro ad un dato problema.
Ci potremmo chiedere, ad esempio, come mai una persona debba pensare di modificare
i suoi pensieri e le sue azioni. Sar il grado di motivazione di ciascuno il fattore che
determiner in che misura egli o ella disposta a mobilitare le sue risorse interne. La
motivazione il fattore che stimola e attiva come le persone pensano e cosa faranno in
una data situazione. Il processo di cambiamento implica anche la dimensione del chi.
Quali sono i ruoli e le funzioni coinvolte nel problema o nel risultato? Chi sono i
soggetti potenzialmente implicati? Quali sono le credenze, i valori, le capacit e i
comportamenti associati ai diversi ruoli? Infine vi la dimensione del chi e cosaltro,
che riguarda il sistema pi ampio o la visione che circonda i ruoli, le credenze, le
capacit e le azioni specificamente espresse. Questo livello si collega a quello che
potremmo considerare la visione e lanima dellorganizzazione e del sistema. Queste
distinzioni suggeriscono che la nostra struttura mentale, il nostro linguaggio e i
sistemi sociali nei quali viviamo costituiscono altrettante gerarchie naturali o livelli
di processo. La funzione di ciascun livello di sintetizzare, organizzare e orientare le
interazioni al livello sottostante.
Ogni cambiamento a livello superiore si irradia e precipita necessariamente ai livelli
inferiori.Il livello del contesto quello delle condizioni esterne specifiche nelle quali
il mio comportamento si situa. Privati di un piano, di una strategia, di una mappa
interna che li guidino, i comportamenti decadono peraltro al livello di semplice
riflesso, abitudine o rituale. Al livello delle capacit, la persona in grado di
selezionare, modificare e adattare i suoi comportamenti a un insieme pi ampio di
situazioni esterne. Al livello delle credenze e dei valori, la persona in grado di
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unimmagine
incompleta
dellintero
oggetto.
ALTRO
ALTRO
Metaposizione
ALTRO
La quantit e la qualit delle informazioni che si riesce a cogliere nelle tre diverse
posizioni sono sicuramente maggiori e pi utili di quelle che si potrebbero cogliere
soltanto nella prima. Quando in una rappresentazione interna si rivive unesperienza
del passato o si immagina una situazione futura, si pu fare in prima
persona, associati allesperienza. Oppure come se si vedesse se stesso interpretare un
film, in dissociato. Essere in dissociato contribuisce a diluire di molto le sensazioni
collegate a una esperienza.
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IL Metamodello in PNL
COSE IL METAMODELLO
Il metamodello uno strumento linguistico. Il modo in cui organizziamo e
assembliamo le informazioni, si ritrova nella struttura del nostrolinguaggio. Il
linguaggio che ogni persona usa la comunicazione esterna di quella che la sua
mappa, un modello della mappa, e quindi unmetamodello. Nel processo di
semplificazione della realt, necessario a renderci disponibili le informazioni pi utili
al nostro funzionamento, indispensabile procedere per generalizzazioni,
Quando comunichiamo non siamo consapevoli del processo con cui scegliamo le parole per
rappresentare la nostra esperienza. Non ci rendiamo conto del modo in cui ordiniamo e
strutturiamo le parole che scegliamoDire che la nostra comunicazione, il nostro linguaggio,
un sistema significa dire che ha una struttura, che c qualche insieme di regole che determina
quali successioni di parole avranno un senso, rappresenteranno un modello della nostra
esperienza
(Bandler-Grinder, La struttura della magia, p.40).
Nella quotidianit ci esprimiamo attraverso una struttura superficiale del
linguaggio che cancella, generalizza e deforma , riduce e impoverisce quindi, quella
che chiamiamo struttura profonda del nostro linguaggio, cio la rappresentazione
linguistica completa della nostra esperienza.
Quando gli uomini desiderano comunicare la loro rappresentazione, la loro esperienza del
mondo, formano della loro esperienza una rappresentazione linguistica completa, che
chiamata struttura profonda. Quando cominciano a parlare, effettuano una serie di scelte
(trasformazioni) relative alla forma in cui comunicheranno la loro esperienza. In genere queste
scelte non sono scelte coscientiTuttavia, quando operiamo queste scelte, il nostro
comportamento regolare e conforme a certe norme. Il procedere a questa serie di scelte (una
derivazione) porta ala struttura superficialeIn s, questa struttura superficiale pu essere
considerata la rappresentazione della rappresentazione linguistica completa: la struttura
profonda. Le trasformazioni cambiano la struttura della struttura profonda sia cancellando
sia mutando lordine delle parole ma non cambiano il significato semantico. Il modello di
questo processo , un modello di ci che facciamo quando rappresentiamo e comunichiamo il
nostro modello un modello di un modello un metamodello. Questo metamodello rappresenta
le nostre intuizioni sulla nostra esperienza (Bandler-Grinder, La struttura della magia,
p.53).
Scopo del metamodello quello di arricchire, di accrescere la flessibilit e la
variabilit di risposta delle persone: pi sono le informazioni disponibili, maggiore
diventa la possibilit di scelta. Alcune domande molto semplici hanno la funzione di
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LA GENERALIZZAZIONE
il procedimento con il quale elementi o parti del modello di una persona vengono
staccati dalla loro esperienza originaria e giungono a rappresentare lintera categoria
di cui lesperienza un esempio.
Per esempio utile sapere generalizzare dallesperienza di una bruciatura al contatto
con una stufa rovente alla regola che le stufe roventi non vanno toccate. Quindi la
nostra capacit di generalizzare essenziale per affrontare il mondo. Con questo
meccanismo possiamo utilizzare la nostra memoria, la nostra esperienza passata, per
risolvere problemi in situazioni simili.
Daltra parte lo stesso processo di generalizzazione potrebbe portarci a stabilire delle
regole che di volta in volta possono essere opportune o meno. La generalizzazione
pu diventare un meccanismo bloccante quando ad es. si morsi da un cane e
concludiamo che tutti i cani mordono.
Ci impedisce pertanto di fare delle distinzioni che potrebbero darci una pi completo
insieme di scelte nellaffrontare una particolare situazione.
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LA CANCELLAZIONE
LA DEFORMAZIONE
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LE VIOLAZIONI FONDAMENTALI
Deformazioni:
Presupposti
Causa-effetto
Equivalenza complessa Lettura della mente
Performativo mancante
Cancellazioni:
Falsi avverbi
LE VIOLAZIONI SINTOMATICHE
Cancellazioni:
Nominalizzazioni
Mancanza di indice referenziale
Cancellazioni semplici
Mancanza di comparativo
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Generalizzazioni:
Quantificatori universali
Operatori modali
GENERALIZZAZIONI
Quantificatori Universali
Parole che riguardano condizioni assolute:
Proprio sempre?
Operatori Modali
La struttura superficiale espressa da questa forma di generalizzazione implica spesso
regole che le persone hanno elaborato.
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Frasi come ad esempio: Devo essere buono con le persone implicano spesso delle
credenze e convinzioni che possono rivelarsi disfunzionali per la persona. In questo
caso sarebbe importante chiedersi che cosa accadrebbe se non fossimo buoni Cio
conoscere la reale portata delle conseguenze che si avrebbero nel caso che la persona
non riuscisse a fare ci che dichiara.
Abbiamo:
Operatori modali di necessit = devo, non devo, bisogna, necessario
Cosa te lo impedisce?
CANCELLAZIONI
Cancellazioni semplici
Quando non specificato largomento.
ES.:
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Sono stanco
Di che cosa?
A proposito di cosa?
Mancanza di comparativo
Riguarda i comparativi e i superlativi. La parte cancellata della struttura profonda
uno dei termini della costruzione del comparativo o del superlativo relativo (manca il
secondo termine di confronto).
Es.:
E pi bravo
Di chi?
E la migliore
Rispetto a chi?
Falsi avverbi
Sono gli avverbi che finiscono in -mente , spesso risultato di cancellazione degli
argomenti di una parola di processo, o verbo, della struttura profonda. Si pu
verificare parafrasando la frase in questo modo:
Cancellare il suffisso mente dallavverbio della struttura superficiale e collocare il
radicale davanti alla nuova struttura superficiale che si sta creando
Anteporre al radicale la forma verbale impersonale
Chiedersi se questa nuova struttura superficiale abbia lo stesso significato
delloriginaria struttura superficiale del soggetto/cliente Se la nuova frase sinonima
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dice
Chi
lo
dice?
non
specificati
non
specificato
il
processo
indicato
dal
verbo.
Es.:
Lui mi aggredisce
In che modo specificatamente ti aggredisce?
DEFORMAZIONI:
Presupposti
E tutto ci che il soggetto d per scontato, come vero, nel suo messaggio:
Es.:
Non so se dimenticher mai il dolore che mi hai fatto
Presupposto:
Tu mi hai fatto dolore
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Viene dato per scontato che tu mi hai causato un dolore. Lunica cosa che viene
messa in dubbio se potr dimenticare o no.
I presupposti tendono a superare il filtro della coscienza e ad accedere direttamente
allinconscio, influenzando le rappresentazioni contenute nella nostra mappa del
mondo.
I presupposti pi pericolosi sono quelli che contengono credenze irrazionali,
disfunzionali e dannosi.
Causa effetto
E un enunciato linguistico e in cui la persona ritenuta responsabile diretta dei
sentimenti di unaltra:
Es.:
Tu mi fai soffrire In che modo specificamente?
Indica la credenza che le persone possono influire direttamente sui sentimenti di
altri.
La causa effetto anche una cancellazione: viene cancellato un pezzo di esperienza,
quella del soggetto che crede ci.
La struttura : X causa Y.
Compito del programmatore di togliere il legame di causalit.
Equivalenza
complessa
della
mente
di
indice
referenziale
Quando non specificato che il soggetto della frase la persona che parla.
Es.:
Sono triste. Quando vedi certe cose, come fai a sopportarle? Di chi parli? Di te o di
me?
Nominalizzazioni
Sono verbi che si sono trasformati in un nome. E un processo trasformazionale
complesso con il quale una parola che nella struttura profonda designa un processo
si presenta nella struttura superficiale come una parola di evento o nome; ad
esempio: depressione, benessere.
Lindividuazione delle nominalizzazioni ha lo scopo di aiutare il cliente a ricollegare
il suo modello linguistico al processo dinamico in atto della vita. In particolare aiuta
a vedere che quanto egli aveva considerato un evento, compiuto e fuori del suo
controllo, un processo in corso che pu essere cambiato.
Secondo alcuni autori le nominalizzazioni fanno parte delle deformazioni, secondo
altri delle cancellazioni. Infatti le nominalizzazioni sono complesse ed difficile che
si presentino da sole: il pi delle volte comportano anche cancellazioni.
Es.:
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Nominalizzazioni Riconversioni
Non sopporto la tua resistenza Sono sorpreso che tu mi resista
La gente ha bisogno di comprensione
La gente ha bisogno di essere compresa
La
tua
domanda
mi
ha
sdegnato
che
modo
specificamente
ti
resisto?
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Parlare in pubblico un compito difficile per molti. Per alcune persone una grossa paura,
per altri ancora una vera fobia.
Unindagine americana ha dimostrato che parlare in pubblico al primo posto
nella lista delle paure. La seconda paura la morte. Morire parlando in pubblico
sarebbe il massimo! Per i britannici, al primo posto c la paura dei ragni. Subito
dopo, parlare in pubblico. Se si trattasse di parlare ad un pubblico di ragni, allora
sarebbe altra cosa!
Unosservazione utile: parlare, in generale, unattivit stressante. Tale stressper
pu essere, con utili esercizi e pratica, essere utilizzato a nostro favore. Un livello di
stress mimino per indispensabile per la nostra performance. Stiamo dicendo, cio,
che per parlare in pubblico, dobbiamo essere sufficientemente stressati! Lo stress,
quindi, pu essere un nostro alleato.
Un certo livello di stress aumenta lattenzione, la concentrazione, facilita la memoria.
Ovvio che non deve superare una certa soglia.
Comunicare in pubblico in modo efficace significa integrare bene la parte conscia
con la parte inconscia. Comunicazione verbale e comunicazione non
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verbale devono essere cio sintoniche, armoniche, congruenti. Anche per questo ci
vuole pratica!
Un altro utile suggerimento: labito fa il monaco? Direi di si, per certi versi.
Labbigliamento, durante la nostra comunicazione o presentazione fondamentale.
Labbigliamento trasferisce informazioni su di noi e molto altro. Ovviamente,
occorre sentirci bene dentro un certo abito, dobbiamo essere a nostro agio. Alcune
ricerche mostrano che quando indossiamo un abito pi elegante, tendiamo a parlare
meglio in lingua italiana e prestiamo maggiore attenzione sui termini che scegliamo.
Inoltre, ci muoviamo nello spazio con maggiore attenzione. Anche questo questione
di allenamento e pratica!
Una tecnica importante: attraverso la programmazione neurolinguistica possibile
aumentare la nostra efficacia nella comunicazione ed possibile superare la paura di
parlare in pubblico. La programmazione neuro linguistica, oltre ad essere una tecnica
eccellente in questo anche un atteggiamento nuovo, una forma mentis.
Una regola fondamentale: la teoria teoria, la pratica pratica. Il senso di tale assunto
che occorre tutto, in modo armonico e soprattutto le conoscenze acquisite vanno
esercitate, praticate, sperimentate. Fatelo e basta!
di Mirco Turco
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Con
larrivo dellanno nuovo non mancano le liste dei buoni propositi che le persone
scrivono (o pensano di fare) per questo 2015. Egoisticamente parlando, anche io
nello scrivere questo articolo sto cancellando un primo step dai miei, davvero
tanti, obiettivi per il 2015, portandomi avanti su uno in particolare che mi sta molto
a cuore, il continuare a scrivere regolarmente per il mio amico Igor.
Capita molto spesso che questi propositi vengono scritti e poi abbandonati,
dimenticati fino allanno dopo, tanto che ripensando allanno passato ci si accorge di
non aver raggiunto molti obiettivi prefissati.
Come mai accade ci? Siamo sicuri che sono questi gli obiettivi che vogliamo
veramente? Siamo sicuri che siano formati bene? Ma soprattutto, che cos un
OBIETTIVO?
Facciamo un po di chiarezza con laiuto della Programmazione Neuro Linguistica
(PNL).
Ci che permette allessere umano di sopravvivere, muoversi ed evolvere un
funzionamento per obiettivi.
Schematicamente il concetto di obiettivo comporta la presenza di quattro elementi:
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individuare e definire il problema e/o gli elementi dello stato presente che si
vogliono modificare
esplicitato in positivo
specifico e misurabile
ecologico
1. Esplicitato in positivo
Se diciamo: Non voglio pi un ufficio cos inefficiente esprimiamo un obiettivo
probabilmente verificabile, sotto il nostro controllo ed ecologico, ma espresso in
termini negativi. Ci significa che possediamo una rappresentazione interna dello
stato presente che vogliamo cambiare, ma non affatto detto che possediamo anche
quella dello stato finale che desideriamo raggiungere. La chiarezza della visione dello
stato desiderato indispensabile per garantire una direzionalit e una costanza nella
motivazione.
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Dr. Igor Vitale 329 599 75 85 igor@igorvitale.org
Dr. Roberto Desiderio robertodesiderio.89@gmail.com
Specifico e misurabile
Ecologico
Non sempre ci che si vuole ecologico per noi e per il nostro sistema di valori. La
nostra parte conscia esprime ci che vogliamo, ma la parte inconscia che produrr
la volont.
Le domande a cui risponde sono: Quando lo avrai raggiunto come ti sentirai? Che cosa
succede a te? Che cosa succede agli altri? Quanto ti costa? Che prezzo sei disposto a
pagare? Cosa perdi tu? Cosa perdono gli altri? Cosa c di importante in quello che
perdi?
Lobiettivo non riguarda lidentit ma lazione, non ha a che vedere con lessere ma
con il fare.
Essere felice non un obiettivo, fare alcune cose che possono indurci in uno stato di
felicit potrebbe essere un obiettivo.
Ogni obiettivo ha sotto di s dei Sottobiettivi, che sono strumentali al raggiungimento
di quello immediatamente sopra in ordine gerarchico.
Che cosa ti occorre per raggiungere questo obiettivo?
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