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Comte)
La rivoluzione industriale, iniziata in Inghilterra nellultimo periodo del XVIII secolo e promossa
da una serie di fattori demografici, tecnologici e culturali, port ad un aumento esponenziale della
produttivit ed al successo di un modello socio-culturale che influenz lEuropa intera.1 La
rivoluzione industriale diede il via, con lutilizzo massiccio del ferro e del carbone, alla pi
radicale trasformazione delle forme produttive della storia umana ed i pensatori, i filosofi e gli
intellettuali in genere, cercarono di cogliere, analizzare e decodificare gli aspetti sociali e culturali
di un fenomeno di tale portata. Una nuova generazione di studiosi simpegn nella costruzione di
filosofie in grado spiegare ci che stava accadendo. Ovviamente questo avvenne nelle tre nazioni
caratterizzate, se pur in tempi diversi, dai rapidi processi di trasformazione sociale che seguirono
allindustrializzazione.
Aree geografiche e indirizzi di pensiero.
Se la prima rivoluzione industriale, che aveva nelle fabbriche, nel settore tessile e nellinvenzione
della ferrovia i suoi cardini, fu let dei pensatori economisti, i teorici dellUtilitarismo, la seconda
rivoluzione, periodo di straordinario progresso scientifico, esteso a tutti i campi del sapere (dalle
scienze della natura a quelle delluomo), segn il definitivo divorzio tra la scienza e la filosofia vera
e propria con il trionfo del Positivismo, che denomina complessivamente la tendenza di unepoca.
I.
I.
Movimento filosofico e culturale, caratterizzato dallesaltazione della scienza e dei suoi metodi, il
Positivismo nasce in Francia nella prima met dellOttocento e simpone a livello europeo solo
nella seconda parte del secolo.
Il decollo del sistema industriale, della scienza e della tecnica, la possibilit di accelerare gli scambi
commerciali e culturali su larga scala determina un clima di fiducia entusiastica nelle potenzialit
del sapere scientifico e tecnologico e una generale fiducia nellincontrastabile progresso umano. Il
continuo avanzamento della ricerca (nella chimica, nella fisica, nellingegneria, nella medicina)
offr il miglior motivo di diffusione di questo sentore di ottimismo che si tradurr in un vero e
proprio culto per il pensiero scientifico e tecnico. Per cui, se lIlluminismo aveva celebrato come
tipo ideale il filosofo ed il Romanticismo il poeta, il Positivismo esalta soprattutto lo
scienziato, di cui incarnazione massima quel Newton della biologia che Darwin.
1. Complessivamente visto, il positivismo della seconda met del secolo appare come la vera
filosofia della moderna societ industriale, tecnico-scientifica, lespressione culturale
delle speranze e delle infatuazioni ottimistiche che hanno caratterizzato unepoca. Non per
nulla si sviluppa principalmente in quelle nazioni allavanguardia nel progresso industriale e
scientifico.
2
I.
Il positivismo della prima met del secolo prende le mosse dal pensiero sociale del conte Henri de
Saint-Simon, le cui idee sul potere della scienza influenzarono notevolmente i progressi materiali
dellindustria europea e le correnti socialiste successive, miranti ad una pi armonica e giusta
organizzazione sociale. Fra queste le pi notevoli e originali furono quelle di Charles Fourier (17721835) e di Pierre-Joseph Proudhon, il cui primo scritto Cos la propriet? contiene la famosa
definizione La propriet un furto.
Dalla filosofia di Saint Simon prende le mosse il fondatore del positivismo Auguste Comte (17981857). Nato a Montpellier, Comte studi al Politecnico di Parigi, fu amico e collaboratore di SaintSimon. Nel 1830 pubblicava il primo volume del Corso di filosofia positiva. La parte dellopera di
Comte che ha avuto maggiore risonanza, diretta o in chiave polemica, la sua dottrina della
scienza. Nella prima parte della sua carriera egli cerc di trasformare la scienza in filosofia (ovvero
di classificare e codificare le scienze in conformit a principi rigorosi), mentre nella seconda cerca
di trasformare la sua filosofia in una sorta di religione.
Il bisogno di una rigenerazione universale, politica e filosofica al contempo, fu la molla che
port Comte a considerare la scienza positiva come la soluzione definitiva a tutti problemi del
genere umano. La scoperta fondamentale di Comte, punto di partenza della sua filosofia, la
Legge dei tre stadi, ossia la legge che spiega, lo sviluppo del pensiero umano, dalle origini ai nostri
giorni. Ogni stadio descrive un modo complessivo di intendere il mondo ed i suoi fenomeni, tre
modi insomma di fare filosofia.
Questa legge, che il cuore del positivismo, riconduce, in sintesi, la storia dellumanit a tre stadi di
sviluppo: lo stadio teologico, che rappresenta linfanzia dellumanit; lo stadio metafisico, la
giovinezza; quello positivo, la maturit del genere umano. Alle origini, lumanit viveva in una
condizione spirituale teologica, dove, in un mondo incomprensibile ogni evento naturale era
spiegato con lintervento di cause o potenze sovrannaturali e divine. In seguito, in Grecia nacque la
metafisica. Mediante essa luomo vuole comprendere il mondo, le essenze elementari che lo
compongono e le leggi che lo regolano. Nonostante il balzo in avanti, Comte ritiene questo stadio
3
ancora imperfetto poich, nonostante in esso luomo abbia raffinato la propria forza razionale, lo
stadio metafisico altro non se non una semplice modificazione del precedente stadio, in quanto
sostituisce agli agenti soprannaturali principi astratti quali il principio di causa, il concetto di
essenza. In questo stadio luomo, piuttosto che concentrarsi sul mondo dellesperienza, rivolge la
sua attenzione a ci che immagina sia nascosto dietro. Nello stato positivo, lo spirito umano, da
Galileo in poi, riconoscendo limpossibilit di pervenire a ragioni assolute, rinuncia a cercare
lorigine e il destino delluniverso, a conoscere le cause ultime dei fenomeni, per dedicarsi
esclusivamente a scoprire, con luso opportunamente combinato del ragionamento e
dellosservazione, le loro leggi effettive, ossia le loro relazioni invariabili di successione e
somiglianza. In altre parole, il pensiero positivo rinunciando al chiedersi il perch delle cose si
concentra esclusivamente sul come.
Facendo un esempio pratico, la filosofia positiva accetta che i fenomeni generali delluniverso siano
spiegati dalla legge newtoniana della gravitazione (= la tendenza di tutte le molecole le une verso
le altre, in ragione diretta delle loro masse e in ragione inversa dei quadrati delle loro distanze), 2 che
spiega una serie di fenomeni legati alla pesantezza dei corpi ed alla loro attrazione reciproca; ma
rinuncia a spiegare che cosa siano in se stesse lattrazione e la pesantezza, perch questo lo lascia
allimmaginazione dei teologi o alle sottigliezze dei metafisici. A proposito dellesempio riportato
riguardo alla pesantezza ed allattrazione, tutte le volte che si tentato di definire questi principi,
dice Comte, non si riusciti a far altro che spiegare luno per mezzo dellaltro e viceversa,
dicendo, per quanto riguarda lattrazione, che essa un peso universale e poi, per il peso, che
esso consiste semplicemente nellattrazione terrestre. Quindi la scienza evita di chiedersi quale
sia la natura intima degli oggetti che misura, dato che il tentativo di spiegare la natura in
termini metafisici porta a contraddizioni insolubili.3
La convinzione di Comte che tutti i fenomeni, sia quelli naturali che quelli della vita dello spirito,
siano il prodotto di sistemi complessi ma scomponibili nelle loro parti semplici, meccaniche e
materiali. Questo prende il nome di riduzionismo.4 Poich tale operazione di riduzione non si attua
con la stessa facilit in tutti gli ambiti del sapere, Comte propone lorganizzazione di una
enciclopedia delle scienze in senso gerarchico, che collochi le scienze secondo un ordine di
complessit crescente e comprenda infine quattro scienze fondamentali, da cui esclude le
conoscenze applicate, di cui deve fornire un prospetto fondamentale. Lastronomia, la fisica, la
chimica e la biologia sono tali scienze. Dal novero sono escluse: la matematica in quanto
presupposta come il fondamento di tutte; la logica, che in quanto studio dei metodi di ogni scienza
interna a ciascuna; la psicologia che Comte non ritiene possa mai pervenire allo stadio di scienza,
poich da essa non possibile ricavare dati oggettivi e quantificabili. Inoltre c una scienza che
merita a pieno titolo il posto donore tra quelle positive ed la sociologia. Ad essa tutte le altre
dovrebbero essere subordinate come mezzi ad un fine. La fisica sociale, come la chiama
Comte, ha il compito di condurre la societ ad una nuova e pi efficace organizzazione del
vivere comune ed a questo scopo deve costituirsi nella stessa forma delle altre discipline positive,
ossia concepire i fenomeni sociali come soggetti a leggi naturali che ne rendano possibile la
previsione, sia pure nei limiti della loro complessit superiore.
Lo scopo di ogni indagine scientifica la formulazione della legge solo la legge permette la
previsione e solo la previsione dirige e guida lazione delluomo sulla natura. Scienza, donde
previsione; previsione, donde azione. La scienza previsione, dunque azione.
Essendo lanalisi di Comte esplicitamente diretta a favorire lavvento di una societ nuova che
egli chiama sociocrazia (un regime fondato sulla sociologia, corrispondente a quello teocratico,
fondato sulla teologia), lo studio della societ in termini scientifici diviene indispensabile.
2
Due corpi, rispettivamente di massa m1 e m2, si attraggono con una forza di intensit direttamente proporzionale al prodotto delle
masse ed inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza. Tale forza ha la direzione parallela alla retta congiungente i
baricentri dei corpi considerati.
3
Caro Comte, per altri motivi e differenti scopi, questo quello che diceva Kant.
la tendenza a ricondurre la spiegazione di un dato fenomeno ad agenti quanto pi elementari e meno numerosi possibile.
Questo vero, ad esempio, nella fisica delle particelle, che si pone come obiettivo la spiegazione di fenomeni macroscopici
complessi sulla base di poche strutture, relazioni e reazioni microscopiche. Lo vedremo pi avanti.
Statica e dinamica sono le due componenti della fisica sociale. La prima corrisponde al concetto di
ordine e mette in luce la relazione intercorrente tra le varie parti del sistema societario, laltra studia
lo sviluppo continuo e graduale della societ. Il progresso realizza un perfezionamento incessante,
per quanto non illimitato, del genere umano, ma esso non implica che una qualsiasi fase della storia
umana sia inferiore alle altre. La stessa nozione di progresso implica che ciascuno stadio
consecutivo sia il risultato necessario del precedente e motore indispensabile del seguente. 5
Per Comte, come per Hegel, la Storia sempre, in tutti i suoi momenti, tutto ci che deve essere e
in ci cita De Maistre: tutto ci che necessario esiste.6
Avverso alle moderne idee di libert individuale e pluralismo, Comte concepisce il suo ordine
sociale come un regime assolutista altrettanto organico di quello teologico che dovrebbe
soppiantare. Espresso nel Sistema di politica positiva, questo nuovo ordine positivo interviene a
ripristinare lunit, culturale e pratica, infranta dallinterregno anarchico della societ moderna e
mira a trasformare la filosofia positiva in una religione. Il concetto fondamentale di questa nuova
societ quello di Umanit che deve prendere il posto di quello di Dio. Lumanit come tradizione
ininterrotta e continua del genere umano, che ha saputo gradualmente svilupparsi nelle sue et
primitive (quella teologica e quella metafisica) per giungere allet positiva, che preannuncia la sua
piena maturit. Lumanit tributaria di un culto dotato di un cerimoniale e di una morale. Tale
morale laltruismo. Vivere per gli altri la massima fondamentale. Infatti, accanto agli istinti
egoistici luomo possiede naturalmente istinti simpatici, che leducazione positivista pu sviluppare
gradualmente sino a renderli predominanti sugli altri.
Gli orizzonti delle scienze della natura, che ancora per Kant non si spingevano oltre i confini della
meccanica, a partire dallOttocento si allargano a dismisura. Con la fondazione della
termodinamica (ad opera di Robert Boyle, Sadi Carnot, Lord Kelvin e Rudolf Clausius7),8
dellelettromagnetismo (che trova compiuto fondamento nellopera di James Clerk Maxwell), col
rapido sviluppo della chimica e dalcune branche della biologia, la scienza ottocentesca si frantuma
in una molteplicit di ricerche sperimentali, che rendono arduo quel tentativo di unificazione e di
connessione organica tra i diversi territori dellindagine scientifica auspicato da Comte. La feconda
collaborazione tra scienza e filosofia, realizzata nellet dellIlluminismo, entra in crisi ma la
pratica scientifica non riesce, tuttavia, a rinunciare ad alcuni principi prettamente filosofici che
fungono da guida nellindagine. In tal senso il quadro di riferimento, che fa da sfondo alla ricerca
scientifica, , e continuer ad essere fino alla fine del secolo, il meccanicismo di cui troviamo una
lapidaria formulazione nel famoso brano di Pierre Simon de Laplace (1749-1827): Noi dobbiamo
considerare lo stato presente delluniverso come leffetto del suo stato anteriore e la causa di
quello che seguir. Unintelligenza che per un istante dato, conoscesse tutte le forze da cui la
natura animata e la situazione rispettiva di tutti gli esseri che la compongono, se fosse
abbastanza vasta per sottomettere questi dati al calcolo, abbraccerebbe nella stessa formula i
5
Diplomatico, giurista e filosofo italiano, teorico del giustificazionismo, il conte Joseph de Maistre fu tra i portavoce
pi importanti del movimento controrivoluzionario che fece seguito alla Rivoluzione francese. Nato in Savoia, fu
Ambasciatore del re Vittorio Emanuele I presso la corte dello zar Alessandro I.
7
Rudolf Clausius introdusse il concetto di entropia. Vedi a pag. 8.
8
La termodinamica o dinamica del calore. Argomento di studio principale di questa disciplina sono i gas e le loro
traformazioni, in quanto queste stanno alla base delle macchine termiche, apparati costruiti per convertire il calore in
movimento, lenergia in lavoro. Lelettromagnetismo la branca della fisica che studia i fenomeni di natura elettrica e
magnetica e le loro correlazioni (come ad esempio i campi magnetici prodotti dalle correnti elettriche e le correnti
elettriche prodotte dai campi magnetici variabili).
movimenti dei pi grandi corpi delluniverso e quelli del pi leggero atomo: niente sarebbe
incerto per essa e lavvenire, come il passato, sarebbe presente ai suoi occhi.9
Meccanicismo un termine filosofico usato per indicare una concezione del mondo che evidenzia
la natura esclusivamente corporea, e quindi meccanica, di tutti gli enti che lo compongono, che
implica il rifiuto del finalismo e della metafisica. Vedi voce meccanicismo
La concezione meccanicista, nella sua versione ottocentesca, (perch si parla di meccanicismo
classico, cartesiano e ottocentesco) riconduce il mondo a quattro distinte entit, lo spazio, il tempo,
la materia e il movimento (o forza). Spazio e Tempo sono i contenitori formali entro cui hanno
luogo i fenomeni, spiegabili con le leggi matematiche della meccanica che governano il moto. I
principi che lo caratterizzano sono tre: il determinismo, il riduzionismo e la reversibilit.
Il determinismo: la dottrina filosofica secondo la quale tutto ci che esiste o accade, comprese le
conoscenze e le azioni umane, determinato da una catena ininterrotta di eventi causali avvenuti in
precedenza. La conseguenza pi importante di questo principio la convinzione che quel che accadr in
futuro predeterminato dalle condizioni iniziali. Il determinismo associato alle teorie del meccanicismo e
della causalit, sulle quali si appoggia.
Il riduzionismo: posizione tipica del positivismo, per la quale gli enti, le metodologie o i concetti di una
scienza, devono essere ridotti al minimo sufficiente a spiegare i fatti. In questo senso il riduzionismo pu
essere inteso come unapplicazione del cosiddetto rasoio di occam (o principio di economia) che
raccomanda di evitare ipotesi aggiuntive, quando quelle iniziali sono sufficienti (= Se una teoria funziona
inutile aggiungere una nuova ipotesi). Il riduzionismo scientificamente giustificato, nellottocento, dalla
convinzione che tutti i fenomeni di cui abbiamo esperienza siano il prodotto di sistemi complessi, ma pur
sempre scomponibili nelle loro parti pi semplici. Un essere vivente con ci finisce per risultare solo una
macchina complessa.
La reversibilit: un principio che si deduce dalla natura dei fenomeni meccanici che risultano
simmetrici rispetto allinversione del tempo (si pensi agli urti elastici) e implica che il tempo possa essere
percorso indifferentemente in un verso o nellaltro, ove si abbia a che fare con sistemi ordinati. Ad esempio, i
corpi che costituiscono il sistema solare potrebbero, senza alcunalterazione della fisica, percorrere le loro
orbite in senso opposto dato che comunque dopo un certo lasso di tempo torneranno a presentarsi nella
medesima posizione. Secondo questa visione il tempo non lascia tracce permanenti e pertanto una
qualunque configurazione della materia, qualunque stato del sistema universo pu, almeno in teoria tornare a
proporsi, dopo che si manifestato una volta. In termodinamica una trasformazione reversibile di un
sistema una trasformazione che, dopo aver avuto luogo, pu essere invertita riportando il sistema nelle
condizioni iniziali senza che ci comporti alcun cambiamento nel sistema stesso e nelluniverso. Una
trasformazione per essere reversibile deve essere quasistatica, ossia deve essere effettuata con delle
variazioni infinitesime delle condizioni del sistema in modo che questo possa essere considerato in equilibrio
termodinamico in ogni istante. Il che se irrealizzabile nella pratica, in quanto richiederebbe un tempo quasi
infinito per compiersi essa rappresent uno dei principi della scienza positivistica.
3. La teoria meccanicistica e newtoniana dello spazio risultava incrinata anche dagli studi del
danese Hans Cristhian Oersted (1777-1851) che ipotizzavano la stretta relazione tra
magnetismo ed elettricit (avanzata in precedenza dal filosofo italiano Gian Domenico
Romagnosi, da Benjamin Franklin da Schelling), rendendo problematica la distinzione
meccanicistica fondamentale tra spazio, materia ed energia.
Gli esperimenti del fisico francese Andr Marie Ampre (1775-1836) confermarono la stretta
connessione tra magnetismo ed elettricit di Oersted, ma il rimando allipotetico (e poco
dimostrabile) etere restava un elemento di forte imbarazzo. Sar linglese Michael Faraday
che, respingendo linterpretazione newtoniana dellazione a distanza, con i suoi esperimenti
sulla limatura di ferro in prossimit del magnete, ipotizzer uno spazio dinamico, percorso da
molteplici linee di forza. una fisica del continuo,10 quella di Faraday, che pone le basi, non
solo per la fondazione rigorosa della teoria del campo (che sar opera di Maxwell) ma anche
per il definitivo superamento del dualismo materia-energia, che trover conferma nella
teoria della relativit ristretta.
Fu, per, lo scozzese James Clerk Maxwell (1831-1879), che, con le sue quattro equazioni,
elabor la prima teoria moderna sullelettromagnetismo. Le quattro equazioni di Maxwell
dimostrano che lelettricit, il magnetismo e la luce sono tutte manifestazioni del medesimo
fenomeno: il campo elettromagnetico. Maxwell dimostr che il campo elettrico e magnetico si
propagano attraverso lo spazio sotto forma di onde alla velocit costante della luce. Egli
ipotizz per primo che la natura ondulatoria della luce fosse la causa dei fenomeni elettrici e
magnetici. Tuttavia, egli rimase ancora legato alla teoria classica ora abbandonata della
propagazione della luce attraverso letere luminifero, come abbiamo visto, un mezzo ineffabile e
sfuggente ad ogni misurazione sperimentale che avrebbe permeato lo spazio vuoto.
4. Come anticipato, gli studi sulla termodinamica se, da un lato, rafforzavano la teoria
corpuscolare e quella della separazione tra spazio e materia, dallaltro incrinavano la tesi sulla
neutralit e ininfluenza del tempo di fronte agli eventi, mostrando come tali eventi si dipanino
in una storia irreversibile, le cui vicende possono essere in qualche modo anticipate, non sulla
base di previsioni deterministiche, ma in virt di semplici considerazioni probabilistiche.
Lo studio sulla natura del calore non aveva fatto apprezzabili progressi dai tempi di Galileo, 11
fino a quando, sulla base delle riflessioni intorno al movimento delle macchine progettate da
James Watt, lingegnere francese Sadi Carnot (1796-1832) diede una prima formulazione del
secondo principio della termodinamica in base al quale possibile estrarre lavoro dal calore
solo disponendo di due sorgenti a temperatura differente e il lavoro estratto proporzionale al
dislivello termico tra le sorgenti stesse. Il primo principio della termodinamica (o principio di
conservazione dellenergia), successivo di trenta anni, si ricollega direttamente al dinamismo
settecentesco di ascendenza leibniziana. Mentre per Cartesio, padre del meccanicismo moderno,
ci che si conserva in-de-fi-ni-ta-men-te la materia e, in subordine, quel particolare stato della
materia che la quantit di moto, per Leibniz, invece, lenergia cinetica, che lui chiama
forza viva, a costituire la sostanza del mondo.
Il principio leibniziano dellindistruttibilit della forza viva, trovava conferma scientifica
nella teoria del tedesco Hermann Helmholtz, (1821-1894) che, nel 1847, riassumendo gli studi
del fisico inglese James Jules (1818-1889), pubblicava la legge sulla conservazione
dellenergia. Ricollegabile storicamente al dinamismo settecentesco, alla cui base sta
lequivalenza tra calore e lavoro, la legge afferma che, sebbene possa essere trasformata e
convertita da una forma allaltra, la quantit totale di energia di un sistema isolato una
costante, ovvero il suo valore si mantiene immutato
(EG = 0) (ED = 0) (lenergia non si genera) (lenergia non si distrugge).
Tale teoria (nota anche come primo principio della termodinamica) sembrava richiamare in
vita il vecchio miraggio del moto perpetuo.
10
E chiamato continuo un insieme (o sistema) che contiene infiniti elementi tra i quali non vi sono spazi vuoti.
Per il quale il calore era interpretato come un movimento di particelle. A questa teoria si opponeva quella accolta da
Laplace per cui il calore originava da un fluido imponderabile, il Calorico.
11
12
In termodinamica, una funzione di stato una funzione delle variabili di stato che descrivono gli stati di equilibrio di
un sistema termodinamico.
13
Se non ne siete convinti andatevi a studiare le equazioni di Boltzmann.
14
Questo potevano chiederlo a me, dopo che ho appena fatto le pulizie.
15
Un esperimento condotto al Cern di Ginevra NEL 1998 ha dimostrato, per la prima volta, che la materia distingue tra
passato e presente. Il risultato contrasta con la convinzione espressa da Einstein, prima di morire, che il tempo, a livello
subatomico, non esiste.
II.
2. Il Positivismo evoluzionistico.
Il concetto di Entropia, emerso dagli studi sulla termodinamica di Robert Clausius e allegri
compagni, reintroduceva in fisica la nozione di disordine gi affermata da Empedocle e quella di
asimmetria del tempo, per la quale ogni sistema fisico isolato tende spontaneamente a un
progressivo passaggio da una condizione di ordine a una di disordine, passaggio del quale il tempo
lascia invariabilmente una traccia.
Le ricerche sulla biologia, allo stesso modo, sviluppano un tema gi affrontato dallIlluminismo,
vale a dire la convinzione che la vita sulla terra abbia una storia e segua una sua evoluzione, ma in
senso opposto a quello evidenziato dalla termodinamica, poich la traccia lasciata dietro di s dal
tempo evidenzia il lento affermarsi di una organizzazione.
Il primo tentativo di sistematizzare lidea di un processo evolutivo della vita lo dobbiamo a Jean
Baptiste Lamark (1744-1822). Nella sua Filosofia Zoologica (1809) e nella Storia Naturale degli
invertebrati (1815-1822) egli enunciava la sua teoria di trasformismo biologico, fondata sulla
non provata ipotesi di unoriginaria tendenza della vita ad organizzarsi in forme sempre pi
complesse e ramificate. Tale intuizione, osteggiata dai sostenitori del fissismo come Georges Cuvier
(1769-1832), rimase inascoltata. Ad essa, Georges Cuvier (1769-1832) oppose la teoria della
catastrofi, che postulava la sparizione delle specie fossili ad opera di cataclismi che periodicamente
hanno distrutto sulla terra le specie viventi. Dobbiamo attendere fino alla seconda met del secolo
perch levoluzionismo riprenda vigore su solide basi scientifiche, con lintervento di Charles
Darwin.
In termini filosofici levoluzionismo positivistico lindirizzo di pensiero che consiste
nellassumere il concetto biologico di evoluzione, desunto dalle dottrine di Lamark e Darwin, quale
fondamento di una teoria generale della natura e nellidentificare nella stessa evoluzione la
manifestazione di una realt ignota e infinita. Condizionata dal presupposto romantico, che il finito
sia manifestazione dellinfinito, tale teoria evoluzionistica generale presuppone che i singoli
processi evolutivi, accertabili frammentariamente dalla scienza in alcuni aspetti della natura, siano
saldati, gli uni agli altri in un processo unico, universale, continuo e necessariamente progressivo.
Visto sotto questo aspetto levoluzionismo positivistico lestensione al mondo naturale del
concetto di Storia elaborato dallidealismo romantico.
Se il presupposto filosofico dellevoluzionismo il principio idealistico dellinfinito che si realizza
nel finito, il punto di partenza di fatto la teoria biologica, avanzata da numerosi studiosi (Buffon,
Lamarck, Lyell) della trasformazione della specie, che ebbe la definitiva dimostrazione soltanto
con le osservazioni e gli esperimenti di Charles Darwin (1809-1882), il quale, nel 1859, diede alle
stampe Lorigine della specie.
Il nucleo della teoria di Darwin si fonda sulla legge della selezione naturale, la quale viene
desunta dallosservazione di due ordini di fatti.
1) Lesistenza di piccole variazioni organiche che si verificano negli organismi viventi nel
corso del tempo sotto linfluenza delle condizioni ambientali.
2) La lotta per la vita osservabile negli individui delle varie specie che tendono a moltiplicarsi
in progressione geometrica (tale legge desunta dalla dottrina di Malthus).
Da ci consegue che gli individui che presentano mutamenti organici pi vantaggiosi hanno
maggior probabilit di sopravvivere nella lotta per la vita, e in virt del principio di
ereditariet vi sar maggior tendenza a conservare, nelle generazioni future, i caratteri
accidentali acquisiti.
La teoria ci dice che la natura ha selezionato gli individui pi resistenti e scartato quelli inadatti, e
questo vale anche per le specie, alcune delle quali sono sopravvissute ed altre no, e di queste ultime
rimangono tracce nei residui fossili. Per Darwin la selezione naturale agisce solamente per il bene
di ciascun individuo [] e tender a progredire verso la perfezione. Attraverso lopera di Darwin
la scienza ha inserito lintero mondo degli organismi viventi nella storia progressiva delluniverso, e
per quanto Darwin si fosse definito agnostico riguardo alla credenza in una finalit superiore
10
della natura lintera struttura della sua teoria si fonda sul presupposto dellidea di progresso che
dominava il clima romantico dellepoca.16
Il termine Agnostico stato creato dal naturalista Thomas Huxley che, nel 1869, giunse a considerazioni evoluzionistiche
analoghe a quelle di Darwin e che di lui divenne fervido seguac. Il termine implica un riferimento allimpossibilit di trovare, nel
dominio della scienza conferme o disconferme decisive delle credenze religiose tradizionali.
11
selezionatori di diverse specie animali. Nel 1842 stese un primo abbozzo della sua teoria, e nel 1844 inizi a
redigere un saggio di in cui esponeva una versione pi articolata della sua idea originale sulla selezione
naturale. Fino al 1858 (anno in cui Darwin si sarebbe presentato alla Linnean Society di Londra) 17 non smise
mai di limare e perfezionare la sua teoria.
Con la teoria evoluzionistica Darwin dimostr che levoluzione lelemento comune, il filo conduttore
della diversit della vita. Secondo una visione evolutiva della vita, i membri dello stesso gruppo si
assomigliano perch si sono evoluti da un antenato comune. La teoria evoluzionistica di Darwin si basa
su tre presupposti fondamentali:
1. Riproduzione: tutti gli organismi viventi si riproducono con un ritmo tale che, in breve tempo, il
numero di individui di ogni specie potrebbe non essere pi in equilibrio con le risorse alimentari e
lambiente messo loro a disposizione (teoria di Malthus).
2. Variazioni: tra gli individui della stessa specie esiste un'ampia variabilit dei caratteri; ve ne sono di
pi lenti e di pi veloci, di pi chiari e di pi scuri, e cos via.
3. Selezione: esiste una lotta continua per la sopravvivenza allinterno della stessa specie e anche
allesterno. Nella lotta sopravvivono gli individui pi favoriti, quelli meglio strutturati per sfruttare le
risorse naturali messe loro a disposizione, ottenendo un vantaggio riproduttivo sugli individui
meno adatti.
La selezione naturale avviene quando variazioni ereditabili vengono esposte a fattori ambientali che
favoriscono il processo riproduttivo di alcuni individui rispetto ad altri. Egli afferm che levoluzione di
nuove specie deriva da un accumulo graduale di piccoli cambiamenti. Ciascuna specie presenta una
propria serie di adattamenti, ossia di caratteristiche che si sono evolute mediante la selezione naturale;
comprendere in che modo gli adattamenti si sono evoluti per selezione naturale di estrema importanza nello
studio della vita quindi nella biologia.
II.
Lidea di progresso, esteso alla totalit del mondo, ed il suo valore quasi divino sono alla base del
Sistema di filosofia sintetica, diffuso nell1860 da Herbert Spencer (1820-1903). Ingegnere delle
ferrovie inglesi, abbandonata la carriera si dedic alla sua attivit di scrittore e filosofo. Nel saggio
Il progresso, sua legge e causa, del 1857, levoluzionismo interpretato come evidente
affermazione del progresso, inteso come fatto universale e cosmico.
Levoluzione, per Spencer, un processo durante il quale elementi disomogenei e separati entrano
in reciproca dipendenza. Coerentemente con il positivismo, Spencer riscontra analogie tra
lorganismo individuale e lorganismo sociale. Entrambi vedono laumentare della loro massa con il
passare del tempo, mutare la loro struttura, che diviene pi complessa, aumentare linterdipendenza
delle loro parti e sopravvivere alla morte delle loro singole componenti. Il suo pensiero quindi
basato sul connubio tra levoluzionismo darwiniano ed una visione sociologica organicista che
prende le mosse da Comte.
Il carattere divino della realt, disvelata dal progresso cosmico, il punto di partenza dei Principi
primi, il suo scritto filosofico fondamentale. Nella prima parte dello scritto Linconocibile, viene
prospettata la possibilit di una conciliazione tra religione e scienza, dato che entrambe hanno come
oggetto un mistero, che da sempre esige di essere interpretato. La natura ultima della realt, di cui
la scienza studia le manifestazioni un enigma impenetrabile e tale destinato a rimanere. E questo
perch la nostra conoscenza chiusa entro i limiti del relativo e ad essa precluso laccesso alla
realt suprema, sia che la chiamiamo Assoluto o Infinito. Se la scienza limitata al fenomeno,
questo non significa che esso sia pura apparenza. I fenomeni sono per Spencer una meravigliosa
manifestazione dellInconoscibile, gli effetti condizionati di una causa incondizionata, ma non per
questo sono meno reali di essa. Il rapporto di reciproco rispetto tra la religione e la scienza si fonda
sul fatto che la prima deve riconoscere lInconoscibile e la seconda agire allinterno del conoscibile.
E la filosofia? Ad essa spetta la conoscenza al suo pi alto grado di generalit. La filosofia la
rappresentante stessa della teoria evolutiva, poich il prodotto finale di quel processo che
17
La Linnean Society of London la maggiore associazione del mondo per lo studio e la diffusione della tassonomia e
della storia naturale, fondata nel 1788, deve il nome al celebre naturalista svedese Carl von Linn.
12
comincia con la raccolta di osservazioni isolate e termina con le proposizioni universali. Essa deve
assumere come suo proprio materiale e punto di partenza i principi pi vasti e generali ai quali la
scienza giunta. Unificare i risultati delle varie scienze in una generalizzazione superiore,
per questo Spencer definisce il suo pensiero come sistema di filosofia sintetica. I risultati
generali raggiunti dalle varie discipline scientifiche sono riassumibili in tre principi:
Lindistruttibilit della materia,
La continuit del movimento,
La persistenza della forza.
Tali principi generali richiedono una formula sintetica che implichi una redistribuzione della
materia e della forza e Spencer la identifica con legge dellevoluzione per la quale la materia passa
da uno stato di dispersione a uno di concentrazione, mentre la forza che ha operato tale
concentrazione si dissipa.
I Primi Principi definiscono la natura e i caratteri generali dellevoluzione che un processo che si
attua attraverso tre passaggi:
1) Passaggio dallincoerente al coerente,
2) Passaggio dallomogeneo alleterogeneo,
3) Passaggio dallindefinito al definito.
1) Possiamo ritrovare questa tendenza a passare da uno stato di disgregazione ad uno di coerenza e
di armonia nello sviluppo del sistema solare, in un organismo animale, in una nazione.
2) Ogni organismo, animale o vegetale, si sviluppa attraverso la differenziazione delle sue parti,
che da principio sono chimicamente o biologicamente indistinte poi si differenziano fino a
formare organi diversi. questo processo proprio di ogni sviluppo in qualsiasi campo della
realt.
3) Indefinita per esempio la condizione di una trib selvaggia, in cui non c specificazione dei
compiti e delle funzioni come in una societ civile.
Levoluzione dunque per Spencer unintegrazione di materia e una concomitante dissipazione di
movimento, durante la quale la materia passa da unomogeneit indefinita e incoerente ad una
eterogeneit definita e coerente; durante la quale il movimento conservato soggiace ad una
trasformazione parallela. Un processo necessario, il cui punto di partenza, lomogeneit uno
stato instabile che deve trapassare nelleterogeneit per raggiungere lequilibrio. Essa deve
cominciare, e una volta cominciata deve continuare, il senso di questo processo ottimistico.
Spencer applica il principio evolutivo al campo di varie scienze, dalla biologia, alla psicologia alla
sociologia e alletica. In contrasto con la sociologia di Comte, e con lindirizzo generale del
positivismo, quella di Spencer orientata verso la difesa di tutte le libert individuali, in quanto il
tema che la guida il principio che lo sviluppo sociale deve essere lasciato in mano alla forza
spontanea che lo presiede e che dunque lintervento dello stato nei fatti sociali non che un
elemento di disturbo. Inoltre tale sviluppo sociale lento, graduale e inevitabile tanto da render
inutili quelle idee di riforma proclamate dal positivismo sociale. Ogni tentativo di bruciare le tappe
dellevoluzione storica, ogni sogno di visionari e utopisti, non fa che ritardare o sconvolgere il
naturale processo dellevoluzione. Questo non significa per che lindividuo debba passivamente
subire il corso degli eventi, lattuale regime industriale, come lo chiama, fondato sullattivit
indipendente degli individui, libero dal regime statale, lo determina a rafforzare le sue esigenze e a
rispettare quelle degli altri, rinvigorendo la coscienza dei diritti personali e motivandolo a resistere
agli eccessi del controllo statale. E questo in vista di un terzo regime sociale che concili insieme
egoismo e altruismo. Possibilit questa che pu essere prospettata soltanto dalletica. La tensione
verso una vita pi lunga ed intensa ci che si deve intendere per felicit e la morale di Spencer
una morale edonistica, ma non utilitaristica nel senso prospettato da Bentham o dai Mill, perch
sebbene il fine ultimo e indiretto della moralit sia lutile collettivo, il movente diretto di essa il
dovere.
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Un dovere che un a-priori per il singolo, ma non lo per la specie. quella di Spencer un etica
evolutiva, che da conto del sorgere del sentimento morale quale frutto di esperienze ripetute e
accumulate attraverso il succedersi di innumerevoli generazioni. Queste esperienze hanno prodotto
la coscienza morale. Secoli di Coazioni esterne, politiche, religiose e sociali hanno prodotto un
sentimento di coazione puramente interiore e autonomo.18
Col procedere del completo adattamento delluomo allo stato sociale, le azioni pi elevate, richieste
per lo svolgimento armonico della vita sociale, laltruismo, il sacrificio, diverranno con
levoluzione cos comuni come ora lo sono quelle azioni inferiori cui ci spinge il semplice
desiderio.. levoluzine morale, facendo coincidere la soddisfazione del singolo col benessere e la
felicit altrui (concetto di simpatia) provocher laccordo finale dellaltruismo e dellegoismo.
(E vissero 100 anni felici e contenti!).
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medesima categoria di base che quella della totalit processuale necessaria, ossia positivisti ed
idealisti romantici fanno entrambi ricorso alle nozioni di sviluppo ineluttabile e divenire
ascendente, interpretando il loro oggetto di studio, sia esso la natura, oppure luomo o la storia,
come un processo verso lalto, nel quale ogni evento il risultato di un progresso rispetto al
passato e condizione di un miglioramento futuro. Questo schema stato elaborato dallIdealismo,
soprattutto da Hegel (come svolgimento necessario dello Spirito), e, contemporaneamente, da
Comte, come chiave di lettura della storia e dei suoi stadi in cui passa necessariamente lUmanit
nel suo sviluppo progressivo; in seguito il concetto stato esteso alla intera realt
dallevoluzionismo, che ne ha fatto una piattaforma valida per la formazione dei cieli come per la
dinamica delle civilt. Di l dallo specifico linguaggio tecnico, idealisti e positivisti tendono a
considerare il finito, come manifestazione di una realt infinita: lIo di Fichte, lAssoluto di
Schelling, lo Spirito di Hegel, lUmanit di Comte, lInconoscibile di Spencer, lIndistinto di
Ardig, la Materia di Ernst Haeckel.19 Tant vero che anzich presentarsi come teorico di una
proposta etico-politica, come il filosofo illuminista, il filosofo, sia idealista che positivista, si
presenta quale profeta di una situazione futura, inscritta nelle cose stesse e garantita dal corso del
mondo. Da ci la celebrazione idealistica dellesistente il reale razionale o il culto positivista del
dato il fatto divino, che porta questi filosofi ad assumere un atteggiamento essenzialmente
giustificazionista del reale, in campo politico e culturale; da ci la comune polemica contro
lindividualismo illuminista e la tendenza a risolvere e a integrare lindividuo in totalit statali,
sociali, storiche, biologiche o cosmiche, in relazioni di fronte alle quali perdono di significato quelle
situazioni esistenziali che per Kierkegaard e lesistenzialismo novecentesco costituiscono la trama
irriducibile dellesistenza singola. Questo modo di rapportarsi alla realt e alla storia si riassume in
una mentalit ottimistica, che lorizzonte categoriale dellintera cultura dellottocento. Pur
rappresentando un momento peculiare della cultura ottocentesca, il positivismo, se da un lato
risulta geneticamente connesso allilluminismo dallaltro appare concettualmente impregnato di
romanticismo.20
Definizione sintetica
Il positivismo un movimento filosofico e culturale che nasce in Francia nella prima met dell800
e si diffonde nella seconda met del secolo a livello europeo e mondiale. Ispirato ad alcune idee
guida fondamentali riferite allesaltazione del progresso e del metodo scientifico, il positivismo non
si configura come un pensiero filosofico organizzato in un definito sistema, come quello che aveva
caratterizzato la filosofia idealistica, ma piuttosto come un movimento per certi aspetti simile
allIlluminismo, di cui condivide la fiducia nella scienza e nel progresso, e, per altri aspetti, affine
alla concezione romantica della storia.
19
Le teorie di Haekel sono frutto della fusione della teoria delle metamorfosi di Goethe, del trasformismo di JeanBaptiste Lamarck e della discendenza con modificazioni di Charles Darwin. La sua teoria della ricapitolazione
riassunta nella frase lontogenesi (= dellindividuo, linsieme dei processi mediante i quali si compie lo sviluppo
biologico del singolo essere vivente, dallembrione allo stadio adulto) riassume la filogenesi (= della specie, il processo
evolutivo degli organismi, vegetali e animali, dalla loro comparsa sulla Terra a oggi).
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Nicola Abbagnano-Giovanni Fornero Filosofi e Filosofie nella Storia vol. 3. Paravia. Pag. 287.
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